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La classificazione dei costi in funzione del Sistemi di Controllo di Gestione costi in funzione del loro comportamento UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BERGAMO – FACOLTA’ DI INGEGNERIA 1 SDG02 SISTEMI DI CONTROLLO, 2^ edizione R. Anthony, D. Hawkins, D. Macrì, K. Merchant McGraw-Hill

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La classificazione dei costi in funzione del

Sistemi di Controllo di Gestione

costi in funzione del loro comportamento

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BERGAMO – FACOLTA’ DI INGEGNERIA

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SISTEMI DI CONTROLLO, 2^ edizioneR. Anthony, D. Hawkins, D. Macrì, K. Merchant

McGraw-Hill

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Gli argomenti del capitolo

• Capire che cosa influenza l’ammontare dei costi e come le decisioni

influenzano tale ammontare

• Costi variabili

• Costi fissi

• Costi semivariabili

• Costi a gradino

• Relazione fra costo unitario e volume

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1000

800

costo totale

Costo variabile unitario (cvu) = 4

Al crescere dei volumi di output crescono i costi complessivi.Come?

Costi classificati in base al comportamento:I costi variabili

3UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BERGAMO – FACOLTA’ DI INGEGNERIAUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BERGAMO – FACOLTA’ DI INGEGNERIA McGraw-Hill

800

600

400

200

0 50 100 150 200 250volume

variabile

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I costi variabili

Fiat punto/mese(prodotte e vendute)

Costo cerchi in lega

1.000 2.000 3.000

1.200

800

400

(prodotte e vendute)1.000 2.000 3.000

Ricavi

Costo provvigioni (10% ricavi)

2.000 4.000 8.000 10.000

1.000

800

400

200

• Deve essere chiara l’attivitàil cui livello determinal’ammontare del costo

• Il costo complessivoè variabile in modoproporzionale perché il costounitario variabile è costante

4McGraw-HillUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BERGAMO – FACOLTA’ DI INGEGNERIAUNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BERGAMO – FACOLTA’ DI INGEGNERIASDG02

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Le determinanti dei costi variabili (cost drivers) sono molteplici

• Forza motrice nr. ore funzionamento impianti

• Carburante nr. km percorsi, nr. ore volo

• Materie prime nr. prodotti finiti realizzati

• Provvigioni ammontare dei ricavi realizzati

• Assistenza tecnica nr. ore di servizio prestate

• … …

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€ 1.000 -800 -

Costo totale

Costi classificati in base al comportamento:i costi fissi

Possono modificarsi nel tempo,ma non a seguito di cambiamentidi attività. Es. a causa dell’inflazione(locazioni) o per modifiche a contratticollettivi di lavoro (stipendi)

Costi fissi = 300

Fissi

| | | | |

Volume

800 -600 -400 -200 -

0 -50 100 150 200

Due tipi di costi fissi: 1. costi impegnati; 2. costi discrezionali >>>>

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I costi fissi come: 1. costi impegnati o costi da capacità

(rendono disponibile una determinata capacità)

Costi fissiAssicurazione

Tassa di proprietàStipendio autista

Ammortamento mezzo

240.000 €

Intervallo di rilevanza

Trattasi di capacità acquistata, disponibile, piuttosto che di capacità utilizzata

120.000 €

60.000 €

Km annui dipercorrenza

120.000 240.000 360.000

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I costi fissi come: 1. costi impegnati o costi da capacità

(rendono disponibile una determinata capacità)

Esempio di costi impegnati:

• ammortamento di un macchinario: rende disponibile una determinata capacità produttiva (è un costo non monetario, perché già sostenuto finanziariamente)

• stipendio dei dirigenti di alto livello (presidente, direttore generale, responsabile di funzione): crea le condizioni perché l’impresa abbia una guida, gli impianti siano sempre funzionanti, ecc.

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In molte imprese e organizzazioni di servizio, come una compagnia aerea o un albergo o unospedale o anche un ateneo, la parte prevalente dei costi è costituita da costi impegnati. Pochi dei costi sostenuti quotidianamente sono determinati dal livello di attività di quello specifico giorno. La maggior parte è infatti è conseguenza di precedenti decisioni di acquisire e mantenere una determinata capacità, indipendentemente dall’attività svolta nel breve termine.

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• Esempio. Nella primavera del 2004 l’aeroporto GuglielmoMarconi di Bologna ha interrotto l’attività per circa due mesi perrendere possibile l’allungamento della pista e aprire così iltraffico ad aeromobili di grande dimensione operanti su lunghetratte intercontinentali.

I costi fissi come: 1. costi impegnati (rendono disponibile una determinata capacità)

• L’arresto delle attività ha comportato un rilevante calo dei ricavi(circa 10 milioni di euro), ma una modesta riduzione dei costi(circa 2 milioni di euro), trattandosi di costi in maggior parteimpegnati.

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Due caratteristiche dei costi impegnati:

• Si riferiscono a risorse che sono normalmente adeguate al fabbisogno con frequenza relativamente bassa

• Non possono essere ridimensionati senza compromettere

I costi fissi come: 1. costi impegnati (rendono disponibile una determinata capacità)

• Non possono essere ridimensionati senza comprometteresignificativamente la prestazione economica dell’azienda

Esempio di costi discrezionali:

• programmi di pubblicità e di promozione• programmi di formazione del personale

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I costi fissi come:

2. Costi discrezionali

• Sono costi fissi che derivano da decisioni che il management rinnova periodicamente.

Al contrario di quelli impegnati, i costi discrezionali:

� sono relativi a risorse che possono essere adeguate al � sono relativi a risorse che possono essere adeguate al fabbisogno all’interno di orizzonti temporali brevi

� possono essere significativamente ridimensionati senza compromettere le prestazioni aziendali

• Come classificare il costo della manodopera diretta?

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I costi fissi come:

Manodopera diretta: costo fisso o variabile?

La sua natura è spesso fonte di perplessità.

Dipende dal diritto del lavoro del Paese al quale ci si riferisce. In Italia, per esempio, come in Giappone, in Francia ed in Germania, la possibilità per le Imprese di di adeguare flessibilmente e rapidamente l’organico ai cambiamenti di fabbisognoÈ inferiore a quella esistente negli Stati Uniti e in Gran Bretagna.

Il ricorso agli straordinari, le assunzioni a tempo determinato, le collaborazioni coordinate econtinuative, l’acquisto temporaneo di manodopera da società di lavoro interinale hanno comunqueaccresciuto negli ultimi anni, anche in Italia, la flessibilità del costo del lavoro.accresciuto negli ultimi anni, anche in Italia, la flessibilità del costo del lavoro.

A prescindere dai vincoli giuridici e istituzionali, la manodopera qualificata è spesso e a tutti gli effetti unarisorsa impegnata, che non sarebbe conveniente licenziare nei momenti di calo dell’attività per poi riassumere successivamente. Tali processi di adattamento sono infatti costosi: potrebbe esserenecessario molto tempo e alti costi di selezione per ricostruire un nucleo di persone ben qualificato. Inoltre le conseguenze dei licenziamenti sul morale e sulla motivazione dei dipendenti sono altamentenegative (e anche questo genera costi, sia pure difficilmente misurabili).

In generale le imprese tendono quindi a dimensionare l’organico leggermente al di sotto del fabbisognoprevisto nel medio-lungo periodo e fanno poi svolgere all’esterno (outsourcing) , sostenendo in tal modoun costo variabile puro, la parte residua dell’attività non fronteggiabile con straordinario o con altre formedi flessibilità del lavoro.

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Diagramma costo-volume

1000

800

600

costo totale

variabile

Ciascuna funzione, essendo rappresentata da una linea retta, può essere descritta dall’equazione y=mx+bdove y è il costo totale corrispondente a un volume pari a x; m è il coefficiente angolare (ottenuto dividendo la variazione del costo per la corrispondente variazione del volume) e b, l’incetta sull’asse delle ordinate, la componente fissa del costo.

600

400

200

0 50 100 150 200 250volume

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Diagramma costo-volume

1000

800

600

costo totale

Ciascuna funzione, essendo rappresentata da una linea retta, può essere descritta dall’equazione y=mx+bdove y è il costo totale corrispondente a un volume pari a x; m è il coefficiente angolare (ottenuto dividendo la variazione del costo per la corrispondente variazione del volume) e b, l’incetta sull’asse delle ordinate, la componente fissa del costo.

600

400

200

0 50 100 150 200 250volume

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fisso

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Diagramma costo - volume

Il prefisso “semi” significaparzialmente variabile, nonvariabile al 50%

Costi fissi = 100Costo variabile unitario = 2

1000

800

costo totale

600

400

200

0 50 100 150 200 250volume

semivariabile

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Diagramma costo-volume

Nei diagrammi costo – volume, piuttosto che utilizzare l’equazione generaledi una retta , si può utilizzare la seguente equazione, più facile da ricordare, perché utilizza una notazione specifica:

CF = CFT + (CVU x X)

doveCT = costo totaleCFT = costo fisso totale

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CFT = costo fisso totaleCVU = costo variabile unitarioX = volume

Con riferimento alle tre linee rette dei costi, le equazioni che le rappresentanosono:

A. Linea retta dei costi variabili: CT = € 4 x XB. Linea retta dei costi fissi: CT = € 300C. Linea retta dei costi semivariabili: CT = € 100 + (€ 2 x X)

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€ 2.000 -

1.800 -

1.600 -

1.400 -

1.200 -

Co

sto

to

tale

(C

T)

La relazione tra i costi totali e il volume

Linea del costo totale CT = 400 (300+100) + 6 (4+2) ××××X

1.000 -

800 -

600 -

400 -

200 -

0 - | | | | |

Co

sto

to

tale

(C

T)

Volume (V)50 100 150 200 250

Fissi

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€ 12 -

11 -

10 -

9 -

Costo unitario = CostoCosto unitario = Costototale/Volume€ 10,00 = € 1.000/100€8,00 = € 1.600/200€7,00 = € 2.800/400€6,40 = € 6.400/1000€6,20 = €12.400/2000

La relazione tra il costo unitario di prodottoe il volume

cvu = 6

CFT = 400

Volume (unità)

100 200 400 1.000

8 -

7 -

6 -

1 -

0 -2.000

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La relazione tra il costo unitario e il volume

• I costi unitari hanno significato solo in relazione a un certo volume

• Decidere sulla base dei costi unitari può pertanto essere sbagliato e fuorviante

• E’ conveniente calcolare direttamente come si modificheranno i costi totali e non, invece, utilizzare i costi unitari pieni i costi totali e non, invece, utilizzare i costi unitari pieni moltiplicandoli per i cambiamenti previsti di output

• Il costo unitario pieno non è, per questi stessi motivi, il costo marginale

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Comportamento dei costi fissi e variabili

Il costo variabilecomplessivo

aumenta e si riducein proporzione

al livello di attività

Il costo variabilerimane costantesu base unitaria

Ammontaretotale

Ammontaresu base unitaria

Variabili

Nell’intervallo dirilevanza i costi fissi

non cambiano almodificarsi dellivello di attività

I costi fissi su baseunitaria si riducono alcrescere del volumedi attività e viceversa

Fissi

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Intervallo di rilevanza

€ 2.000 -

1.600 -

1.200 -

Co

sto

Costo totale: CFT + (cvu x X)

L’intervallo di rilevanza

50 100 150 200 250

800 -

400 -

0 -

Co

sto

Volume (V)

CFT

cvu

Componente fissa

Limite superioreLimite inferiore

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L’intervallo di rilevanza

• E’ l’intervallo di attività o di volume all’interno del quale si suppone valida una specifica relazione fra il livello di attività/volume e il costo

• Se i costi fissi annuali di un reparto che assembla biciclette sono € 94.500 e rimanessero gli stessi all’interno del volume di produzione 1.000-5.000 biciclette, allora:

• L’intervallo da 1.000 a 5.000 biciclette sarebbe l’intervallo di • L’intervallo da 1.000 a 5.000 biciclette sarebbe l’intervallo di

rilevanza di CFT = 94.500

• Se la domanda annuale di biciclette aumentasse e l’impresa dovesse assemblare più di 5.000 biciclette, allora dovrebbe disporre di maggiori risorse impegnate sostenendo più alti

costi fissi totali

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Il periodo temporale di rilevanza

• Intervallo breve: quasi tutti i costi non sono modificabili

(sono impegnati)

L’ammontare dei costi che possono essere adeguati alfabbisogno dipende dall’intervallo temporale al qualesi riferisce la valutazione

(sono impegnati)

• Intervallo medio/lungo: molti costi non modificabili, ma molti anche

adattabili

• Intervallo lungo: l’ammontare di quasi tutti i costi

è adattabile al fabbisogno

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Co

sto

Costi classificati in base al comportamento:i costi a gradino

Costoaggiuntivo

Incrementodi capacità

Volume

• Risorse acquisibili solo in quantità discrete (blocchi minimi)• Si “nascondono” spesso dietro i costi fissi• Molti costi delle staff sono di questa natura

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I costi viscosi (sticky)

€ 1.000

8000

600

co

sto

to

tale

400

200

50 100 150 200 250 300 350

volume attuale

Volume

co

sto

to

tale

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La stima della relazione costo-volume

Scopo: calcolare il CFT e il cvu

• Valutazione soggettiva

• dati storici non rilevanti o non disponibili• dati storici non rilevanti o non disponibili

• non è opportuno applicare metodi più costosi

• Regressione lineare

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€ 2.000 -

1.500 -

Co

sto

Regressione lineare

?dicembre

luglioottobre

settembre

agosto

dicembre

200 400 600 800 1.000 1.200 1.400

1.500 -

1.000 -

500 -

0 -

Co

sto

Volume

luglio

y = a x + b

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Co

sti

Problemi con le stime statistiche

2007

2006

• Si rilevano relazioni passatetra costi e volume; le ipotesioperative future potrebberoperò essere diverse

• I ricavi potrebbero non essere

Ricavi

2003

2005

2004 • I ricavi potrebbero non essereuna misura adeguata di volume:la retta potrebbe mostrarel’effetto di prezzi crescenti, non invece la relazione tra costi e volumi in un certo momento

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Problemi con le stime statistiche

• I costi non sono semivariabiliall’interno di ciascun periodo

• Attenzione a trarre deduzioni

Costi effettivi costanti all’interno di ciascun periodo

Co

sto

Ricavi

• Attenzione a trarre deduzionisul comportamento dei costi nelbreve periodo ricorrendo ad analisi di regressione cheabbiano a riferimento il lungoperiodo

2003 2004 2005 2006 2007

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