la comunicazione la comunicazione è lo strumento principale di relazione che luomo ha a...
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LA COMUNICAZIONE
La comunicazione è lo strumento
principale di relazione che l’uomo
ha a disposizione per creare e
mantenere l’interazione con i suoi
simili
Quadrio, Venini, 1997
La comunicazione
• Il termine comunicazione deriva dalla parola “communis”: “mettere in comune” con altri informazione, idee, emozioni
• Ogni cosa comunica e noi comunichiamo in ogni istante, anche se involontariamente e/o inconsciamente
La comunicazione
• Comunicare è diverso da informare: il processo comunicativo non implica solo il trasferimento d’informazione ma anche un tentativo di persuasione dell’interlocutore al fine di modificarne comportamenti e atteggiamenti (scopo)
• Comunicazione = informazione + azioni (convincere, promettere, sedurre, far immaginare e così via)
Informazione Comunicazione
Messaggio unidirezionale
Assenza di partecipazione
Assenza di relazione
Messaggio bidirezionale
Partecipazione emotiva
Empatica/distaccata
Verbale/Non verbale
La comunicazione
La comunicazione richiede tre attività:• Informazione: quando si comunica si
compie una scelta tra alcuni elementi (selettività)
• Atto del comunicare: obiettivi, mezzi, modalità di interazione
• Comprensione: verifica del successo della comunicazione rispetto agli obiettivi
Quando apri la bocca preoccupati di quello che può venire fuori !!!
Le parole feriscono più della spada
Gorgia da Lentini (400 a.C.)“In medicina la parola può abolire il dolore, instillare la gioia, esaltare la pietà”
Balint (1960)“Il medico stesso è un farmaco per il proprio paziente”
Consolare sempreAlleviare il
dolore spesso
La comunicazione in medicina
Guarire ……..qualche volta
Il medicopuò
Rapporto medico - pazienteRecuperare gliaspetti umani e
comunicativi
Personalizzare
le cure
Pazienza Ascoltoumiltà
LA COMUNICAZIONE
COMUNICAZIONE = RENDERE COMUNE
TRASMISSIONE DIINFORMAZIONI
STABILIRE LA QUALITA’DELLE RELAZIONE
il linguaggio è strettamente intrecciato agli aspetti della comunicazione non verbale
non tutto si può esprimere in modo adeguato con le parole
LA COMUNICAZIONE
La comunicazione si avvale dell’uso simultaneo di differenti canali
VERBALE NON VERBALE
LA COMUNICAZIONE
sono necessari 5 elementi
emittente
ricevente
codice
canale
messaggio
il compito può sembrare semplice ma capita spesso che le comunicazioni falliscano
insieme di regole che consentono di decodificare il significato di un messaggio
modalità di trasmissione del messaggio (vocale o non vocale)
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE
E’ il linguaggio del corpo e si manifesta ogni volta che una persona trasmette informazioni ad un’altra attraverso lo sguardo, i gesti, la voce, utilizzando
uno o più indicatori non verbali contemporaneamente
“La comunicazione non verbale lascia filtrare
contenuti profondi e parla come il linguaggio non
sa parlare”
(G. Gulotta, 1991)
ogni comunicazione avviene contemporaneamente su due
piani: contenuto e relazione:
Mediante le parole trasmettiamo delle informazioni
e con i segnali del corpo diamo “informazioni alle
informazioni”
Paul Watzlawick
In questa era di
informazione e comunicazione sempre più rapida e tecnologica non si
presta abbastanza attenzione alla capacità di
esprimersi in modo chiaro e corretto
La lingua è uno strumento di comunicazione e di espressione che ci permette di stabilire contatti con
gli altri, di manifestare le nostre necessità, le nostre sensazioni, i nostri sentimenti, che ci mette in
grado di far domande, di imporre la nostra volontà, di agire.
E’ uno strumento che ci dà facoltà di rappresentare verbalmente
realtà presenti o no al momento della comunicazione
LE FUNZIONI LINGUISTICHE di Jakobson
Mittente Funzione Emotiva
Contesto Funzione Referenziale
Messaggio Funzione Poetica
Contatto Funzione Fàtica
Codice Funzione Metalinguistica
Destinatario Funzione Conativa
Non c’è nulla di più nobile che riuscire a catturare l’attenzione delle persone con la parola, indirizzare le loro opinioni, distoglierle da ciò che riteniamo sbagliato e condurle verso ciò che apprezziamo
Marcus Tullius Cicero 3 gennaio 106 AC- 7 dicembre 43 ACTratte da “De Oratore”, “De Inventione”, “Orator”, “Brutus”
Parlare e comunicare: Linguaggio e comportamento
Requisiti per la comunicazione:-Conoscenza di quanto si parla-Selezione dei termini da usare-Conoscenza e comprensione di colui, coloro, a cui si parla-Gradevolezza e acume-Buona formazione culturale-Prontezza e capacità di sintesi nel rispondere
Requisiti per la comunicazione:CAPACITA’ COMUNICATIVA:-Movimenti del corpo-Gesti-Espressione del volto-Controllo e modulazione della voce
Fattori della comunicazione:-Pronuncia, respirazione e tono della voce-Uso della voce-Gestualità-Espressione del volto (in particolare lo sguardo)
Accede alla memoria visiva: ricorda
Crea immagini visive, può voler dire che mente
Crea immagini sonore: può voler dire che mente
Accede alla memoria uditiva: ricorda
Pensa a sensazioni cenestiche (relative al tatto)
Ha un dialogo interiore
MEDIANA:
I MOVIMENTI OCULARILa direzione degli occhi ci può trasmettere le seguenti
attività interioriALTO
DX
BASSO
SX
Comunicare e cercare di capire con chi comunichiamo in base a:
-Cosa viene detto
-Come viene detto
-Linguaggio del corpo
Le persone non sempre dicono quello che pensano o sentono
Linguaggio del corpo
• Utlizzato in modo inconscio
• Più importante del linguaggio verbale
• 93% della comunicazione?
-
-Cicerone (106 AC- 43 AC)- Charles Darwin (1809-1882): 1872 The expression of the emotions in man and animals- Albert Mehrabian (1939)- Ray L. Birdwhistell (1918 – 1994) (Cinesica)- Edward T. Hall (1914)(Prossemica: disciplina che studia lo spazio e le distanze all'interno di una comunicazione, sia verbale che non verbale). - Paul Watzlawick (1921-2007) studioso della pragmatica della comunicazione umana - Silvan Tomkins (1911-1991)- Paul Ekman (1934) www.paulekman.com
TESI PRINCIPALI di Darwin
-Universalità dell’espressione, facciale e vocale, come prodotto dell’evoluzione della specie umana (i gesti sono per lo più convenzionali e culturalmente appresi)
-Continuità della specie umana con quelle animali
-dimostra l'esistenza di ESPRESSIONI FACCIALI UNIVERSALI, presenti anche nei ciechi dalla nascita e simili a quelle degli animali.
-formula TRE PRINCIPI generali dell’ evoluzione dei segnali non verbali:
C. Darwin : L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali
1) il principio dell' ASSOCIAZIONE UTILITARIA DI ABITUDINI o RITUALIZZAZIONE (un comportamento acquisisce funzione comunicativa perché i conspecifici lo usano come indizio predittivo e questo ha valore di sopravvivenza);
2) il principio dell'ANTITESI (comportamenti opposti a quello che dà un certo messaggio comunicano il messaggio opposto)
3) il principio delle RISPOSTE VEGETATIVE DEL SISTEMA NERVOSO AUTONOMO (tremare di paura o arrossire di vergogna sono espressioni di emozioni che vengono riconosciute come tali).
Come comunichiamo??
•Aspetto verbale (parole e frasi): 7%
•Aspetto vocale (timbro, tono, ritmo): 38%.
•Movimenti del corpo (espressioni del viso in particolare, ma non solamente): 55%
APPARE FONDAMENTALE “COME LO DICI” E NON “COSA DICI”
Albert Mehrabian
55% 38% 7%
Discrepanza tra aspetto verbale, aspetto vocale e linguaggio del corpo
L'apprendimento varia al variare delle L'apprendimento varia al variare delle tecniche comunicative e dunque dei diversi tecniche comunicative e dunque dei diversi
canali di percezione.canali di percezione.
90%Udito+vista+discussione+uso
Mista+sperimentazion
e
70%Udito+vista+discussione
Mista
50%Udito+vistaMista
30%Solo vistaGrafica-gestuale-iconica
20%Solo uditoVerbale
% di apprend.
Canale di percezione
Tecniche di comunicazion
e
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE
NON SEMPRE È FACILE RICONOSCERNE
IL SIGNIFICATO E AVERNE LA CONSAPEVOLEZZA
SONO MOLTO FREQUENTI
CONNATURATI NEL COMPORTAMENTO COMUNICATIVO
I SEGNALI NON VERBALI
FUNZIONI DI PRODUZIONE, ELABORAZIONE E COMPRENSIONE DEL MESSAGGIO
RIPETERE QUANTO DETTO VERBALMENTE
SOSTITUIRE PARTI DEL MESSAGGIO VERBALE
COMPLETARE E CHIARIRE IL MESSAGGIO VERBALE
CONTRADDIRE IL MESSAGGIO VERBALE
RINFORZARE IL CONTENUTO VERBALE DI UN MESSAGGIO
- Prossemica- Cinesica- Paralinguistica- Digitale - Aptica- Ecc.
PROSSEMICA: gestione dello spazio come forma di comunicazione e di creazione di tensione.
Massimo Taramasco- Istituto di Psicologia Emotiva Emotivia
CINESICA: gestione della gestualità e della mimica. Vi sono degli atteggiamenti posturali, degli atteggiamenti mimici che possono rilassare o indisporre, possono lasciarci indifferenti oppure possono generarci tensioni ed emozioni.Ognuno di noi, nella vita quotidiana assume certe posture, certi atteggiamenti che possono generare tensione, rilassamento o indifferenza all'inconscio del nostro interlocutore . E' quindi di vitale importanza per essere abili comunicatori saper gestire la cinesica in modo da produrre emozioni.
Massimo Taramasco- Istituto di Psicologia Emotiva Emotivia
PARALINGUISTICA: insieme di tutti i valori tonali, i suoni, la cadenza, la velocità, il parlare con un tono concitato, incalzante in certi casi ad esempio eleva la probabilità che la suggestione venga accettata.
Massimo Taramasco- Istituto di Psicologia Emotiva Emotivia
DIGITALE: contatto fisico, l'annullamento della prossemica, toccare delle persone in un certo modo genera emozione, l'inconscio di alcune persone gradisce un contatto morbido, materno, carezzevole, quello di altre un contatto stringente a tenaglia e quello di altre ancora un contatto solo con la punta delle dita, penetrante
Massimo Taramasco- Istituto di Psicologia Emotiva Emotivia
MODALITÀ COMUNICATIVEMODALITÀ COMUNICATIVE
• Comunicazione verbale:
utilizza le parole
• Comunicazione non verbale:
espressione del volto, gesti, tono della voce, etc. E' meno facilmente sottoponibile a "censura", e quindi tradisce gli effettivi sentimenti, stati d'animo, opinioni.
• Comunicazione simbolica il nostro modo di vestire, gli oggetti di cui ci circondiamo, etc,
costituiscono una parte molto significativa della nostra comunicazione
Nonverbal communication• Messages sent by clothing,
jewelry, tattoos, piercings, and body modifications.
I CODICI NON VERBALI:
COMUNICA IMPORTANTI INFORMAZIONI RISPETTO AGLI INDIVIDUI E INFLUENZA LE
IMPRESSIONI CHE GLI ALTRI POSSONO RIPORTARE
sono diversi gli elementi non verbali che compongono l’aspetto esteriore: la conformazione
fisica (altezza,peso,colore della pelle…), i tratti fisici del volto (occhi,naso,bocca…. ), gli abiti e il trucco e
l’acconciatura
ASPETTO ESTERIORE
2. ABBIGLIAMENTO
1. ASPETTO FISICO
Ray Birdwhistell (1918 –1994), antropologo statunitense.
Pioniere nel campo della comunicazione non verbale, si è occupato in modo specifico del movimento e ha creato la cinesica, una
metodologia che si occupa degli aspetti comunicativi appresi ed eseguiti attraverso i movimenti del corpo.
Birdwhistell, rifacendosi alla linguistica descrittiva, sosteneva che tutti i movimenti del corpo hanno un senso (non essendo casuali), e
che la grammatica di questo paralinguaggio si può analizzare analogamente al linguaggio verbale.
Fonte: Wikipedia
Ha stimato che l’uomo è in grado di fare e di riconoscere circa 250.000 espressioni facciali. Analogamente ad Albert Mehrabian, Birdwhistell ha rilevato che la componente verbale della comunicazione tra due interlocutori è inferiore al 35% e che più del 65% è invece di natura non verbale.
Indipendentemente dalla cultura, parole e movimenti sono correlati in modo tanto prevedibile che, secondo Birdwhistell, un individuo esperto riesce in genere a descrivere i movimenti che una persona fa solo ascoltandone la voce. Sapeva persino individuare la lingua usata da un soggetto osservandone i gesti.
Insieme di movimenti utilizzati per completare un discorso e aggiungere un significato maggiore
all’argomento trattato.
LA CINESICA SI SUDDIVIDE IN:
Gesti Espressioni facciali
Sguardi
Movimenti di qualsiasi parte del corpo,che possiedono un significante e trasmettono un
significatoI GESTI SI SUDDIVIDONO IN:
EMBLEMI
Gesti dotati di
un significato preciso e
socialmente
condiviso
GESTI ILLUSTRATORI
Gesti che hanno il
compito di illustrare ciò
che si sta dicendo
INDICATORI EMOZIONALI
Gesti legati a stati emotivi
GESTI REGOLATORI
Gesti che regolano un discorso e
indicano un cambiamento nelle strategie di un discorso
PUNTI
Segni della punteggiatura
e segni che indicano
l’alternarsi delle persone che parlano
POSIZIONE PRESENTAZIONE
Atteggiamento e attenzione di una persona durante
un discorso
Grado di coinvolgimento di una persona
durante un discorso
GESTI ADATTATORI
Movimenti che manifestano con
il corpo uno stato emotivo e
riequilibrano uno stato di tensione
STRETTA DI MANO PER INDICARE
“CONGRATULAZIONE!”
TOCCARSI I CAPELLI MENTRE SI STA PENSANDO O SI E’ IN UN MOMENTO DI
TENSIONE
Insiemi di espressioni del volto, la parte del nostro corpo più espressiva
LA MIMICA FACCIALE SI SUDDIVIDE IN TRE FUNZIONI:
ESPRESSIONE DI EMOZIONI
INVIO DI SEGNALI
MANIFESTAZIONE DI ASPETTI TIPICI
FANNO PARTE DELLA MIMICA FACCIALE ANCHE GLI SGUARDI
RABBIA FELICITA’
Tristezza SEDUZIONE
L’ATTEGGIAMENTO
Termometro dell’apertura/chiusura:in medio stat virtus
Una chiusura eccessiva, ci fa sembrare delle persone intabarrate e timebondi alla FANTOZZI
Un’aperture eccessiva ci possono far sembrare un energumeno in mutandoni che si batte il petto urlando, alla TARZAN
Nel mezzo si pone la posizione ideale, quello che dovrebbe apparire in un’interazione, come un colloquio di lavoro o un esame
Atteggiamenti che esprimono chiusura (esempi):
- braccia conserte
- mani (o oggetti tenuti in mano) portati a protezione delle parti vitali (gola, addome, pube)
- spalle incassate
- ripiegamento su se stessi
Atteggiamenti che esprimono apertura (esempi):- mostrare la gola, l’addome, il palmo della mano- non ostacolare lo sguardo altrui- se in piedi, tenere il busto eretto- se seduti, tenere le gambe aperte e il busto riverso all’indietro, sullo schienale
N.B.: atteggiamenti di eccessiva apertura possono essere interpretati come segno di eccessiva sicurezza, di superbia o, addirittura, di sfida
In ogni caso, molti sono i gesti che si possono tenere sotto controllo:
- toccarsi i capelli
- toccarsi/lisciarsi baffi/barba/pizzo
- mettersi le mani davanti alla bocca (come a voler trattenere le parole, o a voler non far sentire la propria voce)
- tormentare tra le mani un oggetto, generalmente una penna (attenzione a non imbrattarsi le dita di inchiostro: la cosa è più frequente di quanto possiate pensare…)
- tic di vario tipo (le tipologie sono infinite)
- tamburellare con le dita
- agitare le gambe
- …
1
La prossemica
• La prossemica è la disciplina che studia lo spazio e le distanze
all’interno di una comunicazione, sia verbale che non verbale
• Il termine è stato introdotto e coniato dall’antropologo Edward Hall nel 1963 per indicare lo studio delle relazioni di vicinanza nella comunicazione
La prossemica
• Edward T. Hall ha studiato le distanze fisiche dal punto di vista della comunicazione e in particolare gli effetti simbolici dell’organizzazione spaziale
• Hall parte dalla constatazione che gli animali possiedono un loro territorio e che anche gli uomini hanno la nozione dello spazio intesa in maniera individuale (si pensi al medico trincerato dietro la sua scrivania=elemento difensivo)
La prossemica
Tutti noi percepiamo intorno a noi una specie di ‘bolla invisibile’, che ci circonda per un diametro di circa un metro e che può essere sovrapposta alla ‘bolla’ di un altro individuo solo se questi ci sia familiare o accetto
In molti casi la società ha esteso la ‘bolla’ ai concetti di proprietà privata, difesa con recinzioni e sistemi di controllo e la cui violazione viene considerata un vero e proprio reato nei paesi occidentali
Prossemica
Lo spazio può essere suddiviso in 4 zone principali:– La zona intima– La zona personale– La zona sociale– La zona pubblica
•La distanza intima (0-45 cm). •La distanza personale (45-120 cm) per l'interazione tra amici. •La distanza sociale (1,2-3,5 metri) per la comunicazione tra conoscenti o il rapporto insegnante-allievo. •La distanza pubblica (oltre i 3,5 metri) per le pubbliche relazioni.
La prossemica
Distanza intima: la presenza dell’altro è evidente e distinguibile a causa dell’intensificarsi degli apporti sensoriali (la vista deformata, l’olfatto, il calore del corpo, il rumore del respiro)
1. La fase di vicinanza è il contatto: è la distanza dell’amplesso o della lotta, del conforto e della protezione
2. La fase di lontananza (da cm 15 a cm 45): il capo, le cosce non si toccano, ma le mani possono raggiungersi facilmente. È una distanza sconveniente in pubblico nella nostra cultura
Zona aperta a chi ci è vicino da un punto di vista emozionale: genitori, figli, innamorati, amici intimi, animali domestici.
L’intrusione di sconosciuti causa alterazioni nel nostro organismo: tachicardia, sudorazione, agitazione, reazioni di fuga o di aggressività
La prossemica
Distanza personale:• fase di vicinanza (da cm 45 a cm 75): a questa distanza è
possibile afferrare o trattenere l’altro. La posizione assunta dai soggetti è indice dei loro rapporti sociali e dei loro sentimenti reciproci
• fase di lontananza (da cm 75 a cm 120): la distanza personale va dalla possibilità di toccare l’altro fino alla possibilità di toccarsi le dita solo allungando le braccia. A questa distanza si discutono argomenti di interesse e carattere
personale
La prossemicaDistanza sociale: • Fase di vicinanza (da m1.20 a m
2.10): è la distanza degli affari impersonali e degli incontri e convenevoli occasionali
• Fase di lontananza (da m 2.10 a m 3.60): è la distanza dei rapporti formali.
La prossemica
Distanza pubblica: • Fase di vicinanza (da m 3.60 a m 7.50): a
questa distanza è possibile fuggire dall’altro soggetto. Non si vedono più i particolari della pelle e degli occhi
• Fase di lontananza (da m 7, 5 in su): è la distanza che si stabilisce intorno ai personaggi politici, ma può capitare a chiunque in occasioni pubbliche. Per comunicare non solo la voce, ma tutto il resto deve essere esagerato (il tempo della voce si rallenta e si cadenza e le parole sono pronunciate in modo più distinto)
La prossemicaLa mutevolezza della dimensione prossemica è legata non tanto a fattori biologici, quanto variabili culturali e comunicative (americani vs italiani), socio-emozionali e dalla struttura fisica dell’ambiente (Hall infatti si riferisce alla cultura americana. In altre culture le convenzioni sul significato dell’occupazione dello spazio possono essere molto diverse. Questa variabilità sottolinea il carattere comunicativo e non puramente biologico delle reazioni umane alle distanze e allo spazio)
Fattori che influenzano le zone spaziali:-Cultura e razza: Europa meridionale e Giappone zona intima 25 cm. Australia e Europa del Nord superiore-Aree rurali e metropolitane: zona spaziale aumentata nelle zone rurali- Sesso (donne vicino a donne)
Anche la comunicazione non verbale si apprende:
differenze culturaliAlcuni esempi:• Espressioni del viso: i giapponesi le controllano,
ad esempio usano la risata per nascondere rabbia o doloreI popoli mediterranei manifestano più liberamente le
emozioni.• Distanza: i popoli nordici parlano a distanza maggiore
rispetto agli altri. • Sguardo: due arabi che conversano si guardano di più
rispetto a due inglesi o due americani.• Contatto: gli arabi ( e in parte gli italiani e altri popoli
mediterranei) si toccano mentre discutono.
Differenti significati dei gesti:
•Ok per un occidentale
•Soldi per un giapponese
•Zero per un francese
•Insulto per turchi e brasiliani
Differenti significati dei gesti:
-Richiesta di un passaggio-Ok-Insulto-Va a quel paese
-Due (USA)
-Vittoria (Germania)
-Pace (Francia)
-Va a quel paese (GB, Australia, Nuova Zelanda, Malta)
Sistema paralinguistico
• Sistema vocale non verbale: indica l’insieme dei suoni emessi durante una conversazione a prescindere dal loro significato (tono della voce, pause, sospiri, colpi di tosse, intensità, volume e ritmo della voce)
• Le vocalizzazioni introdotte nel discorso consentono anche di regolare l’avvicendarsi dei turni di parola (un colpo di tosse in una pausa fa capire che chi parla ancora non cede la parola)
Sistema paralinguistico
sul sistema paralinguistico incidono:
• fattori fisiologici ad es. il tono dell’uomo è più grave di quello della donna
• fattori sociali ad es. ad uno status sociale più elevato si associa un tono
di voce più grave
Sistema paralinguistico
In assenza di segnali non verbali di altra natura (ad esempio al telefono), i segnali paraverbali forniscono informazioni per costruire una prima forma di interazione (deduciamo informazioni su età, sesso, generica appartenenza regionale, stato d’animo)
Aptica
Si riferisce alle diverse forme di contatto (anche se si tratta di un campo ancora poco esplorato):– Contatto formale (es. stretta di mano, bacio accademico, - Contatto informale (un abbraccio, una pacca sulla spalla)
IL PARAVERBALE, CIOE’
I SEGNALI DELLA
VOCE (VOCE ACUTA,
PARLARE VELOCEMENTE,
ECC.)
LA MIMICA, CIOE’ I SEGNALI DEL VISO
(SORRISO, SOPRACCIGLIE
AGGROTTATE, ECC.)
I SEGNALI AUTOMATICI, COME L’ ARROSSIRE,
IL SOSPIRARE, IL SUDARE,
LA DILATAZIONE DELLA PUPILLA
LA POSTURA, CIOE’ I SEGNALI DEL BUSTO, DELLE GAMBE E DEI
PIEDI (ACCAVALLARE LE GAMBE, BUSTO
PROTESO IN AVANTI, ECC.)
LA GESTUALITA’, CIOE’ I SEGNALI DELLE
BRACCIA E DELLE MANI (GRATTARSI, STARE A BRACCIA CONSERTE, ECC.)
IL CONTATTO FISICO: LA PELLE CALDA, FREDDA,
SUDATA
I SEGNALI SOCIALI, COME
L’ ABBIGLIAMENTO,LA COSMESI
I SEGNALI DEL
CORPO
PIU’ NE RACCOGLIAMO (COLLEGANDOLI) NELLA RELAZIONE, PIU’ NE RACCOGLIAMO (COLLEGANDOLI) NELLA RELAZIONE,
PIU’ AFFIDABILITA’ INTERPRETATIVA AVREMOPIU’ AFFIDABILITA’ INTERPRETATIVA AVREMO
LA PROSSEMICA: LA DISTANZA,
VICINANZA CONL’ INTERLOCUTORE
OCCORRE, PERO’, MOLTA PRUDENZA: NESSUN CRITERIO E’
ASSOLUTO, ANCHE QUELLO CHE CI SEMBRA IL PIU’
ACCETTABILE. ANCHE LA SINCERITA’ A TUTTI I COSTI
POTREBBE RISULTARE INOPPORTUNA E/O OFFENSIVA,
INACCETTABILE.
NESSUN SEGNALE DA SOLO HA UN SIGNIFICATO UNIVOCO.
IL LINGUAGGIO VERBALE E QUELLO NON VERBALE SONO
INTERDIPENDENTI E, QUINDI, NELL’ INTERPRETAZIONE,
DOBBIAMO TENER CONTO NECESSARIAMENTE DI ENTRAMBI.
In ogni caso occorre fare molta attenzione In ogni caso occorre fare molta attenzione perché non tutto quello che viene perché non tutto quello che viene comunicato arriva al ricevente.comunicato arriva al ricevente.
Anzi, di solito:
il soggetto vuole dire 100
in realtà dice 80
il ricevente sente 50 (a causa dei disturbi dell'ambiente)
capisce 30
ricorda 20
PIANO DEL CONTENUTO
Se si vuole essere
convincenti i due piani
devono essere congruenti
PIANO DELLE RELAZIONI
Informare di una situazione pericolosa ridendo
Dire “Mi dispiace” con il sorriso sulle labbra”
Dire “Mi sto divertendo” in tono grave
L’INSICUREZZA PORTA ALL’INCONGRUENZAL’INCONGRUENZA PORTA A NON ESSERE CREDUTI
FORMA
CONTENUTO
Queste considerazioni ci portano al principio della formaIn ogni messaggio l’importanza della forma è la seguente
Il segno è composto da un significante (la forma) che veicola o meglio rimanda a un significato (il contenuto). Per cui ne deriva un simile rapporto tra significante e significato.
Non-aderenza: le dimensioni del problema
Pazienti con una patologia cronica sintomatica
Pazienti che necessitano di una trattamentoper un problema acuto
Pazienti con una patologia cronica asintomatica
20%
50%
70%
Quanto incide una comunicazione non adeguata nei casi di non aderenza ?
sorridere guardare negli occhidire qualcosa di non correlato alla malattia
Costruire una relazione terapeutica con il paziente
Come?
Atteggiamento mentale
Ascoltare, prima di dire o fareNon convincerci troppo presto di aver capito tuttoNon dare nulla per scontatoNon contrapporsiNon dare giudizi di valoreEssere disposti a credere che quello che ilpz. ci dice abbia un senso
Quali sono le situazioni potenzialmente più difficili?
Pazienti che non accettano, non si fidanoPazienti che reagiscono in modo emotivoFamigliari aggressivi, polemiciPazienti che non capisconoFamiliari ansiosi
Che cosa si può fare a livello relazionale?
MinacceColpevolizzazione
DemoralizzazioneEvitamentoIncapacità e incontrollabilitàDiminuzione dell’autostimaAumento dell’ansia
Che cosa non fare a livello relazionale
Essere freddi, distaccati
Essere o sembrare molto impegnati
Setting caotico
Usare un gergo medico
Domande chiuse
Interrompere il paziente
Che cosa non fare a livello relazionaleIgnorare le domande del paziente
Non permettere al pz di raccontare il suo problema
Non considerare aspettative e preoccupazioni
Attenzione alla malattia e non al paziente
Feedback
Atteggiamento ostile, sospettoso
Che cosa non fare a livello relazionale
Atteggiamento a bassa empatia e ad alto potere
Fornire poco supporto
Inoltre…..Saper ascoltare
L’ascolto
La capacità di ascolto è indispensabile perché la comunicazione sia tale: si manifesta
nella reattività di posture, gesti, atteggiamenti
nell’evitare di interrompere nel riassumere ogni tanto con altre parole
ciò che l’interlocutore sta dicendo.
I livelli di ascolto
• Ignorare• Fingere di ascoltare• Ascoltare a tratti• Sentire le parole• Porre attenzione• Ascoltare empaticamente
Anche l’ascolto è attivo(M.Sclavi, 2002)
Il ricevente compie un lavoro, la cui qualità rende più o meno “buono” l’ascolto.
Alcune regole:- quel che percepisci dipende dal tuo punto di vista. Per
riuscire a vedere il tuo punto di vista, devi cambiare punto di vista.
- Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a vedere le cose dalla sua prospettiva.
- Le emozioni sono strumenti conoscitivi fondamentali. Informano non su ciò che si vede, ma su come si guarda.
- Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili.
- Un buon ascoltatore è capace di autoironia.
STUDIO KAISER: efficacia del counseling(Kaiser Permanente Medical care e University of Southern California School of Pharmacy: studio di 2 anni che ha coinvolto 40.000 persone)
Potenzialità della farmacia
Cosa si richiede al farmacista?
MOTIVI DI DELUSIONE IN FARMACIA
RICORDARSI SEMPRE CHE SI STA PARLANCO
CONCON UNA PERSONA E NON A A UNA PERSONA
La possibilità di dare una buona prima impressione
NON SI PRESENTA UNA SECONDA VOLTA
emotiva,: esprime il proprio stato d’animoes. il film non mi è piaciuto, c’erano delle scene che mi hanno spaventato
Conativa:Si cerca di influenzare l’interlocutore, spingendolo a modificare il suo pensiero o a compiere un’azionees. prendi un foglio di carta e piegalo in quattro
Referenziale: fornisce informazioni su situazioni, avvenimenti, esperienze es. oggi fa molto caldo: ci sono 30 gradi
Poetica:focalizza la comunicazione sulle modalità con cui è costruito il testo stessoes. “bella è la neve per l’uomo di neveche ha vita allegra anche se brevee in cortile fa il bravaccio vestito solo di un cappellaccio”(RODARI)
fatica, quando la lingua è usata per mantenere il contatto con l’interlocutorees.ehi, dico a te
metalinguistica, quando si parla della lingua, focalizzando la comunicazione sugli elementi costitutivi di un codice e sul loro funzionamentoes. chiameremo punto l’intersezione di due rette tracciate sulla stessa superficie piana
LE FUNZIONI DEL LINGUAGGIO
Ogni atto comunicativo implica molto di più che il semplice flusso di informazioni da emittente a destinatario
Ovvero quando comunichiamo, svolgiamo le seguenti funzioni: a) Referenziale (o rappresentazionale)
descriviamo il reale o uno stato di cose veicoliamo informazioni che si riferiscono all’oggetto che descriviamo
b) Interpersonale (o espressiva)comunichiamo ciò che noi siamo in relazione al mondo e all’interlocutore, ciò che l’interlocutore è per il resto del mondo e per noi, includendo in questo l’identità personale, lo stato emotivo temporale e atteggiamenti abituali e le relazioni sociali.
c) Di auto ed etero regolazioneusiamo il linguaggio per regolare le nostre azioni e quelle degli interlocutori, attraverso richieste, ordini, comandi, persuasioni.
d) Di coordinazione delle sequenze interattivegestiamo attraverso segnali l’alternanza tra emittente e destinatario,
comunichiamo la (sulla) comunicazione.e) Di metacomunicazione comunichiamo la (sulla) comunicazione.
La complessità e la molteplicità delle funzioni che svolgiamo attraverso i segnali che emettiamo è tale che è impossibile che il nostro destinatario non supponga di ricevere dei messaggi e vada a praticare una qualche interpretazione, per questo si ritiene cheÈ IMPOSSIBILE NON COMUNICARE
Ma come facciamo a svolgere simultaneamente tutte queste funzioni quando ci scambiamo semplici informazioni?Una parte delle informazioni relative alle funzioniInterpersonale (o espressiva)Di coordinazione delle sequenze interattiveDi metacomunicazionevengono fornite anche attraverso altri canali ad alto flusso di segnali analogici
I SEGNALI DIGITALI conducono ad un significato per una convenzione arbitrariaSono discreti in quanto per aumentare di grandezza, di numero o di qualità lo possono solo per salti stabiliti con altri segnali digitali: casa, grande casa, casa/e, proprio come i numeri reali naturali 1, 2, 3Si possono definire segnali sul piano del contenuto e veicolano informazioni.
I SEGNALI ANALOGICI conducono ad un significato per un’analogia che presentano con l’oggetto, l’idea dell’oggetto o una sua parte. Sono continui in quanto l’ampiezza delle mani per indicare una grandezza può variare in maniera infinitesimale, così come un tono di voce per indicare rabbia o un sorriso. Si possono definire segnali sul piano delle relazioni e veicolano informazioni sulle informazioni.
DIGITALE ANALOGICO
•Le parole•Il quadrante dell’orologio in cifre (si passa da un secondo all’altro)•La codifica dei computer o è “0” o è “1”, 8 bit formano un byte che codifica un carattere)
•L’uso delle mani per indicare quantità o intensità•“ho visto miao miao” (un gatto) (onomatopee)•Il tono e la velocità dell’eloquio basta!!!! (tratti paralinguistici)•Il gesticolare, le espressioni del volto, la distanza corporea (linguaggio del corpo)•La poesia•l quadrante con le lancette(viene indicato il passare parziale del tempo)•La vecchia linea telefonica(il messaggio viene modulato in impulsi elettrici che riproducono analogicamente il suono)
il modem (modulatore demodulatore) fa da tramite tra il computer (digitale) e la linea telefonica (analogica)
I SEGNALI DIGITALI POSSONO ANDARE A COMPORRE SEGNALI ANALOGICI
L’alfabeto è un sistema di segni digitali
A B CIl codice binario è un sistema di segni digitali
Bit: 0 o 1
Le parole sono segnali digitali
C A S AIl linguaggio dei calcolatori si basa su una sequenza binaria
Byte 8 bit00010001
Una frase però costruire molte analogie
mail e lettere con analogiePosso supportare immagini
Posso supportare suoni
i sogni:tuttii sogni:tuttii sognisogneremo.(P. Neruda)
… giiii tumb ZZZANG-TUMB-TUMB (280 colpi di partenza) srrrrrr GRANG-GRANG (colpi in arrivo) coooc-craaac grida degli ufficciali sbattacchiare come piatti d’ottone…(F. T. Marinetti)
Tu sei come una giovane,Una bianca pollastra.(U. Saba)
Cavalcata walchirie
nella ripetizione di “tutti i sogni” legato a “sogneremo” crea un’analogia con l’atmosfera soffusa ed indefinita del sogno
per rievocare la battaglia, crea una forte analogia, con l’ausilio delle lettere (digitali) utilizza delle onomatopee (segnali analogici) con il campo di scontro in un contesto di esplosioni di armi da fuoco.
analogia tra la giovane descritta nel testo e una gallina.
L’immagine è un’analogia della realtà, non la realtà:può avere alcuni suoi colori, alcune sue linee o forme, ma è finita, chiusa e di dimensione diverse, senza profondità rispetto alla realtà
Posso evocare una battaglia per analogie con il ritmo e l’intensità della musica
VERIFICA
Quale dei due codici è digitale e quale analogico?
a)
b)
a)
b)
RISPOSTA:
a) È un segnale analogicoViene riprodotta una qualità dell’oggetto a cui ci si riferisce (il rumore della macchina)
b) È una segnale digitaleUna convenzione va corrispondere alla parola “casa” l’oggetto designato
CON I SEGNALI DIGITALI EMETTIAMO SOPRATTUTTOINFORMAZIONI
PIANO DEL CONTENUTO
CON I SEGNALI ANALOGICI EMETTIAMOSOPRATTUTTOINFORMAZIONI SULLE INFORMAZIONI
PIANO DELLE RELAZIONI
VERIFICA
Lucia vede Luigi per strada e non potendolo evitare, lo saluta
“Ciao”. Il tono della voce appare il più indifferente possibile, gli occhi guardano in una direzione ben precisa oltre a Luigi e aumenta la velocità del passo.
Prova a classificare i seguenti segnali:
Segnale Analogico digitale
“Ciao” ? ?
Tono della voce
? ?
Occhi ? ?
velocità del passo
? ?
Segnale Analogico digitale
“Ciao” F V
Tono della voce
V F
Occhi V F
velocità del passo
V F
RISPOSTA
Lucia vede Luigi per strada e non potendolo evitare, lo saluta
“Ciao”. Il tono della voce appare il più indifferente possibile, gli occhi guardano in una direzione ben precisa oltre a Luigi e aumenta la velocità del passo.
V=risposta giusta
F= risposta sbagliata
PIANO DEL CONTENUTO
Se si vuole essere convincenti i due piani devono essere congruenti
PIANO DELLE RELAZIONI
Informare di una situazione pericolosa ridendo
Dire “Mi dispiace” con il sorriso sulle labbra”
Dire “Mi sto divertendo” in tono grave
L’INSICUREZZA PORTA ALL’INCONGRUENZAL’INCONGRUENZA PORTA A NON ESSERE CREDUTI
FORMA
CONTENUTO
SIGNIFICANTE SIGNIFICATO
SEGNO
Queste considerazioni ci portano al principio della formaIn ogni massaggio l’importanza della forma è la seguente
Il segno è composto da un significante (la forma) che veicola o meglio rimanda a un significato (il contenuto). Per cui ne deriva un simile rapporto tra significante e significato.
IL LINGUAGGIO CORPOREO NON VALE COME LEGGE MATEMATICANON È’ SICURO CHE AD UN SEGNALE CORRISPONDA UN DETERMINATO STATO INTERIOREMA ESISTE UNA POSSIBILITÀ EDÈ MOLTO PROBABILE CHE SI VENGA INTERPRETATI IN BASE AI LINGUAGGI DEL CORPO
LA DISTANZALA
VOCE
LA MIMICA
LA GESTUALITA’
L’ATTEGGIAMENTO
L’ATTEGGIAMENTO
Termometro dell’apertura/chiusura:in medio stat virtus
Una chiusura eccessiva, ci fa sembrare delle persone intabarrate e timebondi alla FANTOZZI
Un’aperture eccessiva ci possono far sembrare un energumeno in mutandoni che si batte il petto urlando, alla TARZAN
Nel mezzo si pone la posizione ideale, quello che dovrebbe apparire in un’interazione, come un colloquio di lavoro o un esame
LA MIMICASegnali dal volto
FRONTALE
MEDIANA
BOCCA
PARTI DEL VOLTO
FRONTALE FRONTALE
LE PIEGHE ORIZZONTALI DENOTANOL’ATTENZIONE VERSO QUALCOSA
LE PIEGHE VERTICALI DENOTANOLA CONCENTRAZIONE SU QUALCOSA
Accede alla memoria visiva: ricorda
Crea immagini visive, può voler dire che mente
Crea immagini sonore: può voler dire che mente
Accede alla memoria uditiva: ricorda
Pensa a sensazioni cenestiche (relative al tatto)
Ha un dialogo interiore
MEDIANA:I MOVIMENTI OCULARI
La direzione degli occhi ci può trasmettere le seguenti attività interiori
ALTO
DX
BASSO
SX
CANALE % TIPOLOGIA DESCRIZIONE
Vista 50 % Visivi Mentre parlano vogliono essere ascoltati/ comunicano maggiormente attraverso segnali visivi
Udito 25 % Uditivi Mentre parlano cercano una risposta di conferma dai suoni dell’interlocutore, danno molta importanza ai segnali uditivi
Tatto
25 % Cenestetici
Prediligono il contatto fisico
Olfatto Olfattivi Fanno molto alle impressione legate agli odori
Non sempre una persona che non ci guarda non ci sta seguendoma è probabile che ci dia quest’ideaperché durante la comunicazione in presenza prediligiamo i seguenti canali che ci classificano in base alla preferenza del canale nelle seguenti tipologie soggettive
LO SGUARDO
I segnali della bocca, in base alle pieghe, agli angoli, alle chiusure delle labbra, non solo sono molto intuitivi e generalmente riconoscibili (anche simulabili), ma in diretta connessioni con zone cerebrali, per cui se assaggio qualcosa di amaro, meccanicamente le mie labbra assumeranno l’aspetto definito “amaro” Perfino se sorridiamo forzatamente per qualche decina di secondi lo stato d’animo risulterà relativamente migliore e poi il sorriso più naturale
LA BOCCA
•ESERCIZIOche vi aiuterà a capire meglio e in maniera più immediata questo tipo di segnale corporeo
Provate a descrivere cosa trasmettono i seguenti sorrisi, questo esercizi
Un aiuto: Simpatia Neutralità Freddezza Odio Rancore Curiosità Gioia Tristezza Rabbia Dolore Amarezza Serenità Indifferenza Amore
Più nella comunicazione sono coinvolti emozioni e sentimenti (gioia, rabbia, dispiacere, insicurezza), più intensi e frequenti saranno i gesti
LA GESTUALITÀ
La DISTANZA fisica tra noi e gli altricomunica la distanza sociale e relazionaleJodorowsky
ZONA INTIMA È la zona più privata, nella quale facciamo entrare solo chi nutre la nostra intima fiducia e non sempre L’invasione di questa area produce senso di lotta o di fuga, che se non espresso, può dare origine a stress Maggiore è l’autorità della persona più grande è lo spazio di zona intima che le viene riconosciuto Qualora si è costretti ad una momentanea invasione reciproca della sfera intima (es. in bus, ascensore), si tratta l’altro come non persone (non lo si guarda, non li si parla), se prolungato ci si può sentire più a proprio agio trasmettendo messaggi che nulla hanno a che fare con il loro contenuto ma con il loro tono rassicurante ZONA PERSONALENella sfera personale hanno accesso quelle persone che non sono dei semplici conoscenti, ma neppure in tale confidenza da avere accesso alla zona più prossima ZONA SOCIALEÈ la zona deputata allo scambio formale e a contatti superficiali con conoscenti o colleghi di lavoro. ZONA PUBBLICATutta la zona visibile oltre alla zona sociale Grazie ai nuovi media è possibile che la zona pubblica di una persona entri in quella personale di altre, per cui le seconde si sentono di diritto rientrare nella zona personale dei primi (es. i divi televisivi)
Dio crea AdamoLa vicinanza più prossima, quasi intima con la schiera angelica che lo circondaMa si avvicina, attraverso il contatto ad Adamo che appare nel dipinto meno vicino a Dio degli Angeli
ESERCIZIOProvate a descrivere i diversi gruppi nel dipinto in base alla vicinanza ed eventualmente possibili interazioni in base alla direzione degli sguardi e della postura
•IL TONOLa congruenza fra tono e contenuto è determinante per l’efficacia del messaggioSpesso è più importante il tono e non il contenuto per mettere a proprio agio l’interlocutore, per sedurre o convincere
•IL RITMOIl ritmo con cui si parla non ha pressoché alcun valore informativo, ma viene notato subito (spiacevolmente) quando non corrisponde alle aspettative
•LA MELODIAla melodia dell’eloquio contiene numerose unità informative sia sul piano del contenuto sia su quello della relazione. Nella comprensione è un fattore importantissimo•LA VELOCITÀ dell’eloquio.Una notizia a noi nota e da noi già ripetuta la pronunciamo relativamente più veloceUna notizia ignota per essere appresa bisogna che sia pronunciata relativamente più lentamente
LA VOCE
La situazione comunicativa si contratta dalla definizione di entrambe le parti attraverso la proiezione di quella che si ritiene essere la reale situazione comunicativa. Esemplificazione: se io credo che il mio interlocutore sia falso, probabilmente diventerò anch’io meno sincero, lui avvertirà la mia simulazione e lo sarà a sua volta e io così avrò ulteriori segnali di conferma della mia aspettativa iniziale.
L’EFFETTO PIGMALIONE