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GIOVANI FADOI ANIMO I GIOVANI AFFRONTANO LE NUOVE EMERGENZE IN MEDICINA INTERNA
La contenzione fisica nell’attuale contesto giuridico
24 marzo 2018
Dott.ssa Monica CasatiD.P.S.S. Responsabile Ricerca, Formazione e Sviluppo
Dott. Matteo MarchesiMedicina Legale
Dott. Marco GattiInfermiere di Malattie Infettive
Nel panorama giuridico italiano non vi sono norme dedicate alla contenzione fisica
utilizzata in ambito ospedaliero.
Il codice deontologico dell’infermiere (2009) all’art 30 afferma:
-L’infermiere si adopera affinché il ricorso alla contenzione sia evento straordinario,
sostenuto da prescrizione medica o da documentate valutazioni assistenziali-.
La stessa Costituzione Italiana all’art.13 -La libertà personale è inviolabile- e poi all’art
32 -Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per
disposizione di legge. La legge non può in ogni caso violare i limiti imposti dal rispetto
della persona umana-
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INTRODUZIONEil contesto giuridico
Sulla contenzione fisica troviamo altre indicazioni nel codice penale dove chi
ne esercita un uso improprio può incorrere in
omicidio colposo (art.589),
lesioni personali colpose (art 590),
sequestro di persona (art 605),
abuso dei mezzi di correzione e disciplina (art 571)
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INTRODUZIONEil contesto giuridico
Legge del 13/05/1978 N° 180 detta anche Legge Basaglia.
In riferimento ai mezzi di contenzione tale legge stabilisce all’ Art. 1 che “nei
casi di cui alla prevista Legge e i quelli espressamente previsti da Leggi dello
Stato possono essere disposti dall’autorità sanitaria accertamenti e
trattamenti sanitari obbligatori nel rispetto della dignità della persona e dei
diritti civili e politici garantiti dalla Costituzione“.
tali trattamenti non “riguardano solo i malati di mente ma anche malati di
altro genere “.
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INTRODUZIONEil contesto giuridico
Sulle indicazioni della l.180 del 1978 la contenzione meccanica sarebbe
passibile, in linea di massima, di integrare un fatto penalmente illecito ai sensi
degli artt. 605 c.p. (“Sequestro di persona”) e 610 c.p. (“Violenza privata”), ma
consentito quando ricorra una causa di giustificazione.
Le ipotesi giustificanti individuate in dottrina, in particolare, sono quelle
previste dall’art. 51 (“Esercizio di un diritto o adempimento di un dovere”),
dall’art. 52 (“Difesa legittima”) o dall’art. 54 (“Stato di necessità”) del Codice
penale.
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INTRODUZIONEil contesto giuridico
Il CNB identifica come principale riferimento normativo in tema di contenzioni -almeno
secondo l’indirizzo giurisprudenziale maggioritario- l’art. 60, r.d. 16 agosto 1909, n. 615
(Regolamento sui manicomi e sugli alienati, attuativo della l. 14 febbraio 1904, n. 36)
“[ n]ei manicomi debbono essere aboliti o ridotti ai casi assolutamente eccezionali i
mezzi di coercizione degli infermi e non possono essere usati se non con l’autorizzazione
scritta del direttore o di un medico dell’istituto. Tale autorizzazione deve indicare la
natura e la durata del mezzo di coercizione”.
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INTRODUZIONEil contesto giuridico
DELIBERAZIONE N° X / 1765 Seduta del 08/05/2014
Oggetto:IL SISTEMA DEI CONTROLLI IN AMBITO SOCIOSANITARIO: DEFINIZIONE DEGLI INDICATORI DI APPROPRIATEZZA IN ATTUAZIONE DELLA DGR X/1185 DEL 20/12/2013
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INTRODUZIONEil contesto giuridico
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INTRODUZIONEil contesto giuridico
13. MEZZI DI CONTENZIONE FISICASono da considerarsi mezzi di contenzione fisici/meccanici tutti i dispositivi applicati al corpo o nello spazio circostante la persona per limitarne la libertà dei movimenti volontari:- contenzione a letto: spondine (estese oltre i ¾ del letto), fasce, cinture, lenzuolocontenitivo;- contenzione in carrozzina: cintura pelvica e addominale, corpetto, divaricatoreinguinale, tavolino;- mezzi di contenzione di segmenti corporei: cavigliere, polsiere, bracciali, manopole,tuta contenitiva (impediscono di accedere a parti del proprio corpo);- mezzi di contenzione con postura obbligata: poltrone geriatriche (essendo basseimpediscono di alzarsi).
Non sono considerati mezzi di contenzione fisica i seguenti: gessi ortopedici, bracciali cheimpediscono la flessione del braccio durante un'infusione venosa, dispositivi d'allarme alletto o alle porte, protezioni in velcro, speciali serrature a scatto e le spondine cheproteggano metà o tre quarti del letto. (allegato 3 DGR 1765 del 2014)
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INTRODUZIONEil contesto giuridico
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INTRODUZIONEil contesto dell’ASST
l'Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) Papa Giovanni XXIII, che, oltre ai servizi ospedalieri dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII e dell'Ospedale Civile di San Giovanni Bianco, ha la responsabilità di organizzare e gestire anche le prestazioni prima fornite al cittadino dalle ex ASL. Nel 2017 si sono registrati:
- 45.602 ricoveri - 21.105 ricoveri sono avvenuti in urgenza (46%)- 37.681 procedure chirurgiche- 4.091 nuovi nati- 116.441 accessi in Pronto soccorso- 291 trapianti
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INTRODUZIONEil contesto dell’ASST
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INTRODUZIONE
• Motivata dagli operatori sanitari per mantenere una condizione di sicurezza per la persona assistita. (De Jonge et al. 2013)
• L’uso delle contenzioni è correlato al rischio di eventi avversi, per questo, fonti autorevoli, ne sconsigliano l’impiego. (CNB, 2015; IPASVI, 2016)
• La letteratura scientifica evidenzia un uso non sporadico della contenzione fisica negli ospedali per acuti.(Barak et al.2015;Van der Kooi et al. 2015)
• Serio problema di stima quantitativa del fenomeno per la non assodata esclusione delle spondine, che non pochi studi tuttora includono.
• Le contenzioni fisiche rientrano tra i front runners dei N.S.O.
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OBIETTIVI1. Verificare se dalla letteratura emergano metodi di comprovata
efficacia per ridurre l’utilizzo della contenzione fisica o migliorarne l’appropriatezza.
2. Tramite la procedura aziendale: “LA CONTENZIONE FISICA NELL’ADULTO” (no SPDC; Area Critica; Area Pediatrica) analizzare: la prevalenza del fenomeno, la coerenza delle schede dedicate alla prescrizione e monitoraggio rispetto ai degenti contenuti e la completezza delle schede attive.
3. Indagare se nella pratica clinica vi siano attività alternative che il personale sanitario applica al fine di prevenire o evitare l’utilizzo delle contenzioni.
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METODI e STRUMENTIOBIETTIVI
COORDINATORE INFERMIERISTICO/OSTETRICO
RICERCATORI
DATI RACCOLTI
METODI E STRUMENTI DATI RACCOLTI METODI E STRUMENTI
ANALISI DELLA LETTERATURA SUGLI
INTERVENTI ALTERNATIVI ALLA CONTENZIONE
/ / ARTICOLI TABELLE DI ANALISI
PREVALENZA DELLE CONTENZIONI
DEGENTI TOTALI SHEDA DI
RILEVAZIONE QUOTIDIANA
PREVALENZA FENOMENO CALCOLI STATISTICIDEGENTI
CONTENUTI
ATTIVAZIONE SCHEDA “prescrizione e monitoraggio” / /
PERCENTUALE SCHEDE ATTIVATE RISPETTO AI DEGENTI CONTENUTI
OSSERVAZIONE DIRETTA DURANTE RICOGNIZIONI
NON PROGRAMMATE
COMPLETEZZA SCHEDA “prescrizione e monitoraggio” / /
PERCENTUALE DI COMPLETEZZA RISPETTO ALLE SCHEDE ATTIVATE
OSSERVAZIONE DIRETTA DURANTE RICOGNIZIONI
NON PROGRAMMATE
INDAGARE PRESENZA DI INTERVENTI PREVENTIVI
DELL’USO DELLA CONTENZIONE
DEGENTI A RISCHIO
CONTENZIONE
SCHEDA DI RILEVAZIONE QUOTIDIANA
PRESENZA INTERVENTI PREVENTIVI
ALL’UTILIZZO DELLE CONTENZIONI
ANALISI CARTELLE CLINICHE SEGNALATE DAI
COORDINATORI
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METODI e STRUMENTI
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METODI e STRUMENTI
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RISULTATI 1Alcuni interventi suggeriti dalla letteratura sono:• Delirium room o letti allarmati: inapplicabili nel contesto dell’HPG23.• Formazione del personale, creazione di una procedura specifica e di
un gruppo multidisciplinare: già presenti.• Calcolo della prevalenza delle contenzioni fisiche: tra gli obiettivi del
presente lavoro.
Le azioni alternative, ad oggi proposte nella letteratura per ridurre o prevenire l’utilizzo delle contenzioni, risultano essere per lo più dei suggerimenti clinici, sostenuti da
deboli o assenti prove di efficacia.
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RISULTATI 2Prevalenza dell’utilizzo delle contenzioni fisiche: 1,33%
Unità Assistenziali/ U.S.C. arruolate: 21
Schede raccolte dai coordinatori: 1071
Numero dei degenti segnalati dai coordinatori: 84
- Sottoposti a contenzione: 54
- A rischio: 30
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RISULTATI 2
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RISULTATI 2
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RISULTATI 2
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RISULTATI 2
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RISULTATI 2
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RISULTATI 2PERCENTUALE SCHEDE ATTIVATE RISPETTO AI DEGENTI CONTENUTI
In 5 giornate campione di osservazione diretta
in 19 unità assistenziali delle 21 arruolate
si sono osservati circa 519 degenti
dei quali 8 (1.5%) sottoposti a contenzione fisica
e in 1 caso non era stata attivata la scheda dedicata
«prescrizione e monitoraggio»
PERCENTUALE DI COMPLETEZZA RISPETTO ALLE SCHEDE ATTIVATE
dei 7 casi campione con schede correttamente attivate
si sono analizzati i singoli momenti prescrittivi (161)
Dei quali 128 (79,5%) correttamente compilati
Tra quelli incompleti il dato maggiormente omesso è stato la «motivazione alla contenzione»
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RISULTATI 2
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RISULTATI 2
1,33%
87,5%
N. momenti prescrittivi correttamente compilati/ N. momenti prescrittivi analizzati
79,5%
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RISULTATI 3(Analisi delle cartelle cliniche)
Nelle cartelle degli 84 degenti segnalati dai coordinatori si è osservato che:
- la maggior parte dei degenti presentava un livello di coscienza alterato, un comportamento confuso e presenza di dispositivi sanitari;
- Tra i pazienti contenuti i ferma-polsi con chiusura in velcro sono stati i mezzi più utilizzati, la durata media è risultata pari a 6 giorni con una mediana di 4;
- Non vi è traccia documentale esplicita di un chiaro percorso logico esperito ed esaurito prima del ricorso alla contenzione;
- Non vi è traccia documentale esplicita né tantomeno organica di interventi applicati con lo scopo di evitare la contenzione fisica. Parrebbe evincersi che la presenza o assenza di parenti/persone note possa avere una qualche influenza sull’applicazione o meno delle contenzioni fisiche.
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CONCLUSONI• Mancanza a tutt’oggi di delimitazioni chiare del concetto di contenzione
relativamente all’uso delle spondine, con problemi di stima della prevalenza. Necessità di convenzioni esplicite da parte dei professionisti coinvolti.
• La prevalenza di 1,33% non è stata possibile confrontarla con altre realtà
italiane per cui si auspica in futuro una maggiore rilevazione del dato,
che rientrando tra i front runners delle principali banche dati può essere
utilizzato, insieme ad altre valutazione, anche come indice qualitativo
dell’assistenza infermieristica
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CONCLUSONI• Debolezza delle misure alternative e scarsi dati sulla loro concreta
efficacia. Necessità di ulteriori studi.
• Problematiche medico-legali derivanti dalla non chiarezza/ incompletezza documentale. Necessità di strumenti documentali per documentare le misure alternative prima di ricorrere alla contenzione fisica e per eliminare le registrazioni ridondanti.
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CONCLUSONI• IMPLICAZIONI PRATICHE:
- PRESA CONSAPEVOLEZZA DELLE DIMENSIONI DEL FENOMENO NELL’ ASST
- IMPLEMENTAZIONE DELLA PROCEDURA SPECIFICA ANCHE ALL’AREA INTENSIVA E SUBINTENSIVA
- TAVOLO DI LAVORO SUL TEMA IN ATS
- PROGETTI 2018: IMPLEMENTAZIONE PROCEDURA SPECIFICA ANCHE IN AMBITO PEDIATRICO