la creativitÀ al servizio dell’ingegneria dewatering...

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LA CREATIVITÀ AL SERVIZIO DELL’INGEGNERIA DEWATERING FANGHI con GEOFILTRI TUBOLARI Soluzione innovativa, multifunzione, sistemica per la disidratazione di fanghi (di qualsiasi provenienza) in grado di garantire elevata efficacia ed efficienza di trattamento, elevatissima flessibilità operativa con costi di investimento e gestione molto limitati, realizzando l’impianto in tempi brevissimi e senza necessità di attrezzature fisse (opere civili).

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  • LA CREATIVITÀ AL SERVIZIO DELL’INGEGNERIA

    DEWATERING FANGHI con

    GEOFILTRI TUBOLARI

    Soluzione innovativa, multifunzione, sistemica per la disidratazione di fanghi

    (di qualsiasi provenienza) in grado di garantire elevata efficacia ed efficienza

    di trattamento, elevatissima flessibilità operativa con costi di investimento e

    gestione molto limitati, realizzando l’impianto in tempi brevissimi e

    senza necessità di attrezzature fisse (opere civili).

  • ► LA DISIDRATAZIONE DEI FANGHI: SOLUZIONI TRADIZIONALI La maggior parte delle attività produttive utilizza acqua per realizzare i propri processi e produce come scarti dei reflui (liquidi) e/o dei fanghi (miscele di solido + liquido) inquinati e/o inquinanti. In particolare, le problematiche connesse con i fanghi sono molteplici e varie spaziando da quelle prettamente economiche a quelle tecniche, di sicurezza, senza dimenticare quelle di tipo sanitario-ambientale.

    Per la risoluzione di tali problematiche è necessario realizzare un corretto riuso o, come accade (molto) più spesso, uno smaltimento di tali fanghi; tuttavia per far ciò senza aggravare le problematiche già esistenti, e con costi accettabili (vedi grafico a destra), è fondamentale realizzare preventivamente un trattamento di disidratazione che ha lo scopo di ridurre (in genere di almeno l’80%*) la quantità/volume dei fanghi (vedi schema a sinistra), e quindi l’entità dei costi ad essi associati, rimuovendo la maggior parte dell'acqua in essi contenuta. Tale trattamento consente di realizzare oltre alla notevole riduzione del volume dei fanghi anche un miglioramento della loro movimentabilità e, per fanghi ad alto contenuto di sostanze organiche (es. fanghi di depurazione), anche un’eventuale diminuzione della loro putrescibilità (con conseguente diminuzione di cattivi odori).

    ► SOLUZIONI TRADIZIONALI PER DISIDRATAZIONE FANGHI

    Le soluzioni tradizionali utilizzate per la disidratazione dei fanghi sono suddivise in 2 categorie principali:

    disidratazione naturale (letti di essicamento, bacini di sedimentazione per volumi maggiori);

    disidratazione meccanica (filtropressa, centrifuga, nastropressa).

    LETTI DI ESSICCAMENTO PRO: Rese anche elevate (solo letti di essiccam.), consumi energetici molto bassi, costi d’impianto/gestione (esercizio+manutenzione) da medi a bassi. CONTRO: Superfici e tempi necessari molto elevati, volumi trattabili limitati

    e portate poco variabili ⟹ bassa flessibilità ed elasticità operativa (solo letti di essiccam.), filtrato di qualità non elevata, molto sensibile alle condizioni meteo, possibilità di contaminazione ambientale per dispersione dei fanghi.

    FILTROPRESSA PRO: Rese molto elevate (> 40%), discreta efficienza di filtrazione filtrato di media qualità, nessuna influenza delle condizioni meteo. CONTRO: Consumi energetici elevati, funzionamento in discontinuo, portate limitate, bassa flessibilità operativa, costi di investimento e di gestione elevati, necessità pretrattamento fango (ispessimento).

    CENTRIFUGA PRO: Funzionamento in continuo, apparecchiatura di dimensioni limitate. CONTRO: Rese medie (< 30%), eluato di scadente qualità, consumi energetici elevati, portate trattabili non elevate, bassa flessibilità operativa, costi di investimento

    e di gestione medio-elevati. NASTROPRESSA PRO: Funzionamento in continuo (eccetto lavaggi), filtrato di media qualità. CONTRO: Rese medie (< 30%), consumi energetici medio-elevati, portate trattabili non elevate, bassa flessibilità operativa, costi di investimento e di gestione medi.

    (*) N.b.: La riduzione di volume realizzabile dipende dalle caratteristiche del fango e dalla tecnologia utilizzata.

  • ► Tecnologia Multifunzionale Sistemica: GEOFILTRI TUBOLARI

    I Geofiltri tubolari (GT) per il dewatering dei fanghi sono manufatti realizzati con filtri ad elevata permeabilità, inerzia chimica e resistenza a trazione. Vengono riempiti con fanghi per ottenerne un’efficiente ed economica disidratazione. I GT sono costruiti con tecniche di cucitura che consentono di resistere alle pressioni durante le operazioni di pompaggio. Ciascun GT può contenere, fino a 2400 m3 di fango ed essere riempito in poche ore. Il dewatering

    con GT si applica a lavori di qualunque dimensione (da piccoli a grandissimi) e con fanghi di qualsiasi provenienza, consentendo di operare sia in continuo che in discontinuo. Inoltre non avendo parti meccaniche o elettriche, i GT hanno un’elevatissima affidabilità e richiedono una manutenzione pressoché nulla. Al termine del processo di dewatering il materiale, ormai consolidato, presente all’interno dei GT

    viene facilmente rimosso con mezzi meccanici ed avviato al riuso e/o allo smaltimento.

    Fig. 1 – Schema a blocchi del trattamento con Geofiltri Tubolari (GT).

    ► Fasi della disidratazione dei fanghi (dewatering) con i GT

    Nel processo di disidratazione fanghi con Geofiltri Tubolari (GT) si possono individuare 3 fasi principali:

    1) FASE DI RIEMPIMENTO

    ΔVF = variazione di volume tra inizio e

    fine fase

    ΔVTot = variazione di volume tra inizio e fine trattamento

    ΔtF = durata fase

    Dra

    ga

    gg

    io [1

    ]

    Il Geofiltro Tubolare è riempito tramite pompaggio con il fango (liquido [1]). Per facilitare l’aggregazione delle particelle solide più fini e la loro separazione dalla fase liquida, i fanghi sono miscelati con opportuni condizionanti chimici prima di essere immessi nel Geofiltro Tubolare.

    2) FASE DI FILTRAZIONE

    Dep

    ura

    zio

    ne

    Dra

    ga

    gg

    io

    Mentre la frazione liquida libera filtra attraverso la superficie del geofiltro le particelle solide sono trattenute al suo interno. Il trattenimento dei solidi da parte del GT è > 97%, l’effluente può pertanto essere ricircolato nello impianto, o trattato per essere smaltito nel corpo ricettore.

    3) FASE DI CONSOLIDAZIONE

    Dep

    ura

    zio

    ne

    Dra

    ga

    gg

    io

    Dopo la frazione liquida libera (v. fase precedente) drena quella contenuta nei pori della frazione solida, il materiale nel geofiltro si consolida ed il suo contenuto di secco aumenta fino a diventare palabile. La riduzione del volume complessivo dei fanghi è > 80%, mentre il residuo secco è > 25%.

    [1] N.b.: nelle operazioni di dragaggio per via idraulica si ha un aumento di volume del fango dal 150 al 300%; nel caso di impianti di depurazione invece non si hanno variazioni di volume durante la fase di riempimento.

  • Fig. 2 - Schema riepilogativo della fase di filtrazione: durante la fase iniziale (transitoria) il liquido inizia a filtrare attraverso il solo geotessile e può trascinare qualche particella solida più fine; a regime invece si verifica la formazione di un filtro rovescio dietro al geotessile per via dello accumulo di particelle (prima grossolane e poi più fini) che migliora le prestazioni di filtrazione assicurando un filtrato di elevata qualità (bassissimo contenuto di solidi sospesi).

    ► Tipologia di geotessili, cuciture, bocche di carico e dimensioni

    La tipologia dei geotessili tessuti utilizzati per realizzare i Geofiltri Tubolari (GT) varia in funzione delle caratteristiche chimiche del fango, dalla granulometria delle particelle che si originano dal trattamento dello stesso con le varie sostanze condizionanti, nonché delle sollecitazioni cui saranno sottoposti i manufatti durante e dopo la fase di riempimento (soprattutto in caso si sovrappongano i manufatti su più file).

    In particolare i geotessili utilizzati sono tutti realizzati in polipropilene (PP) che offre la massima resistenza chimica, e sono inoltre trattati per resistere ai raggi UV (v. foto a destra); la resistenza meccanica varia da 80 kN/m per i manufatti più piccoli ed applicazioni di breve durata (< 1 anno) fino a 200 kN/m per i manufatti più grandi e/o per applicazioni di lunga durata (confinamento in situ). Dal punto di vista idraulico tutti

    i geotessili presentano inoltre valori di permeabilità molto elevati per consentire la filtrazione (dall’interno verso l’esterno) di elevate portate; ciò nonostante i geotessili sono in grado di ridurre al minimo l’infiltrazione delle acque meteoriche (provenienti dall’esterno) all’interno del GT dove è presente il fango in via di disidratazione (v. foto con particolare a sinistra) riducendone notevolmente la

    sensibilità alle condizioni meteo.

    Le cuciture necessarie per la realizzazione dei manufatti saranno realizzate tutte tramite 6 cuciture parallele (cucitura a 6 piste, v. foto a destra) con filamenti di poliestere (PET) per garantirne il massimo della qualità e resistenza comprese le bocche di carico (necessarie per l’immissione del fango da trattare nel GT), la cui posizione sarà in genere a distanza di 7,5 m dalle estremità del GT ed ogni

    15 m tra di loro (v. schema a sinistra).

    In funzione delle varie esigenze le dimensioni dei GT possono variare sia in lunghezza, sia in larghezza e di conseguenza nel volume specifico e totale arrivando a manufatti con volume totale fino a 2.400 m3 che, con adeguate attrezzature, possono essere riempiti in tempi anche molto brevi (qualche ora).

    Circonf. Nominale CG [m]

    Larghezza wF [m]

    Altezza hF [m]

    Lunghezza LF [m]

    Volume specifico Vs [m3/m]

    20,00 9,10 2,00 25 ÷ 60 16,10

    25,00 11,50 2,20 30 ÷ 60 22,60

    33,30 15,30 2,50 30 ÷ 60 34,70

    36,60 (non standard) 17,10 2,60 30 ÷ 60 40,10

    Fig. 3 - Dimensioni standard dei GT; per casi particolari si possono realizzare manufatti su misura.

    Circonferenza 33,30 m Circonferenza 25,00 m

    Circonferenza 20,00 m

  • Fig. 4 – Schema di un sito di trattamento con GT con o senza strutture esistenti.

    ► PRINCIPALI VANTAGGI DEL SISTEMA I Geofiltri Tubolari (GT) presentano numerosi vantaggi rispetto alle soluzioni tradizionali, i principali sono:

    Possibilità di trattare fanghi molto diluiti: grazie alla combinazione di molteplici processi (separazione solido-liquido, sedimentazione, filtrazione) i GT offrono la possibilità di trattare fanghi molto diluiti (RSiniz. ≤ 3%) riuscendo comunque a garantire buone prestazioni (RSfin. ≥ 25%);

    Pretrattamenti non necessari: la possibilità di trattare fanghi anche molto diluiti e con portate elevate consente di non realizzare i pretrattamenti (es. ispessimento) soprattutto ove non già presenti (es. lavori di dragaggio);

    Elevata resa in secco: grazie alla combinazione di molteplici processi (filtrazione, consolidazione ed essiccamento) i GT offrono la possibilità di ottenere rese in secco (in volume) da medie (25÷30%) per fanghi prevalentemente organici (fanghi di depurazione) ad elevate (40÷50%) per fanghi prevalentemente inorganici (es. dragaggi);

    Elevatissime portate trattabili: grazie agli elevati volumi dei manufatti ed all’assenza di parti meccaniche i GT consentono di trattare portate anche molto elevate (> 400 m3/h) senza che ciò diminuisca le prestazioni finali;

    Elevata elasticità di funzionamento: con l’assenza di componenti elettromeccaniche, i GT si pos-sono adeguare a repentine e notevoli variazioni delle portate trattate mantenendo le prestazioni (RSfin.);

    Funzionamento in continuo o in discontinuo: l’assenza di parti elettromeccaniche e gli elevati volumi dei manufatti consentono inoltre di variare in maniera flessibile la modalità di funzionamento discontinuo ↔ continuo;

    Elevata qualità del filtrato: poiché il processo di filtrazione avviene per semplice gravità (non in pressione come nelle soluzioni tradizionali), e quindi con un disturbo minimo delle particelle, la qualità del filtrato raggiunge valori molto elevati;

    Elevatissima affidabilità operativa: l’assenza di componenti elettromeccaniche comporta anche un’elevatis-sima affidabilità operativa (bassissima probabilità di guasti) che si traduce poi in bassissimi oneri di manutenzione;

    Bassi consumi energetici: ad eccezione del pompaggio del fango e del dosaggio di condizionanti, non ci sono altre apparecchiature elettromeccaniche nella disidratazione del fango con GT ciò consente di avere dei consumi energetici molto bassi rispetto alle soluzioni di tipo meccanico;

    Soluzioni ottimizzate e su misura: le soluzioni di dewatering con GT vengono studiate ed ottimizzate in base alle specificità del lavoro in esame (caratteristiche fango e del sito) in modo da poter garantire le “prestazioni” richieste con il minimo utilizzo possibile di risorse;

    Soluzione completa e “chiavi in mano”: le soluzioni di disidratazione dei fanghi con GT sono inoltre comprensive dei servizi di studio e progettazione oltre che di assistenza tecnica in sito con eventuale formazione del personale locale in modo da offrire un pacchetto completo e “chiavi in mano” al cliente;

    Realizzazione sito di trattamento semplice e veloce: che, ove non siano già presenti strutture esistenti è realizzabile con lavorazioni e materiali di tipo tradizionale;

    Semplicità di gestione: del trattamento che, data l’assenza di parti elettromeccaniche (soggette a guasti), può essere realizzata con personale ordinario (soprattutto con funzionamento in discontinuo);

    Bassi costi di gestione: i bassi consumi energetici, uniti alla semplicità di gestione ed alla bassissima incidenza della manutenzione si traducono in costi di gestione (esercizio + manutenzione) molto bassi;

    Bassa alterazione dei luoghi: la realizzazione del sito di trattamento (ove non siano già presenti strutture esistenti) comporta anche un’alterazione molto bassa dei luoghi, che, a fine trattamento, possono essere facilmente, velocemente e con costi ridotti ripristinati al loro stato originario;

    Realizzabile senza svuotare l’invaso: nel caso di rimozione di sedimenti da invasi (naturali o artificiali) tale operazione può essere eseguita senza la necessità di svuotare l’invaso se l’operazione di dragaggio viene realizzata per via idraulica (mediante sorbone);

    Idoneo per interventi in emergenza: i vantaggi precedenti, uniti alla possibilità di conservare e/o reperire facilmente e velocemente quanto necessario per approntare la soluzione (una volta realizzato lo studio preliminare) rendono i GT particolarmente idonei per realizzare interventi in emergenza.

  • ► TECNOLOGIA E CARATTERISTICHE DEI GEOFILTRI TUBOLARI

    A differenza delle soluzioni tradizionali in cui la modalità di alimentazione, in continuo (centrifuga, nastropressa) o in discontinuo (letti di essiccamento, filtropressa) è fissa e dipendente dalle caratteristiche della soluzione, per i Geofiltri Tubolari (GT) essa può variare, ed essere scelta in funzione delle specificità del caso considerato (quantità di fango da smaltire, modalità di produzione, attrezzature disponibili per il pompaggio, etc. …).

    In particolare nel caso in cui un Geofiltro Tubolare è alimentato in discontinuo, attendendo che il fango caricato ad una data immissione arrivi ad un certo valore di residuo secco (es. 14%, raggiungibile in 2÷4 gg.) prima di realizzare l’immissione successiva se ne può rappresentare il funzionamento come nel grafico 1; da tale grafico si può vedere come il GT venga riempito (con volumi via via decrescenti) ad ogni immissione successiva (linea rossa) e come si vada progressivamente riempendo con il fango disidratato (curva blu); il quantitativo di fango grezzo complessivamente trattato con i GT è invece rappresentato dalla “curva” a pallini i cui valori si leggono sull’asse secondario (posto a destra).

    Per evitare di realizzare immissioni di fango troppo modeste, si è considerato (nel grafico in esame) di fermarsi quando il volume di fango disidratato all’interno del Geofiltro arriva a valori prossimi o superiori al 90% (linea nera) del volume totale del Geofiltro, come si evince dal grafico a lato; nel caso qui rappresentato (residuo secco iniziale 4%, residuo secco finale 14%) si possono realizzare fino ad otto immissioni caricando un volume di fango complessivo pari al 325% di quello del GT, come si evince dalla “curva” a pallini (v. asse secondario a destra).

    Introducendo il parametro indice di sfruttamento Is del volume del GT, definito come:

    g

    totfs V

    VI ,

    dove Vf,tot è il volume totale dei fanghi grezzi trattati, e Vg è il volume del GT, tale parametro varia in funzione del residuo secco (RS) del fango da trattare e del RS del fango disidratato. Se fissiamo quindi il valore del RS del fango disidratato (es. al 14%) allora l’indice di sfruttamento dipenderà esclusivamente dal RS del fango da trattare; in particolare nel grafico 2 (posto a sinistra) si può osservare (curva rossa) la variazione prima descritta.

    Nell’asse secondario (posto a destra) si può invece leggere il numero di immissioni possibili (curva blu) sempre al variare del valore della residuo secco del fango da trattare (ovviamente avendo fissato quello del fango disidratato).

    Bassi valori del residuo secco RS del fango da trattare consentono di realizzare un numero di immissioni molto elevato, ovvero di trattare molto fango, il valore dell’indice di sfruttamento sarà quindi conseguentemente elevato Is (il 2% consente 16 immissioni con un indice di sfruttamento di 6,41).

    Ovviamente all’aumentare (del valore) dell’indice di sfruttamento IS diminuiscono i costi (€/m3) di trattamento del fango e viceversa, quindi i GT si prestano particolarmente, molto più di tutte le altre soluzioni tradizionali, a trattare fanghi diluiti.

  • ► PARAGONE CON ALTRE SOLUZIONI DI DISIDRATAZIONE La tecnologia dei Geofiltri Tubolari è stata messa a punto per superare i principali limiti delle soluzioni tradizionali, pertanto rispetto a queste mostra diversi e notevoli miglioramenti sotto svariati aspetti, alcuni dei quali riportati nella seguente tabella ed in alcuni grafici (v. pagine successive) per dare una visione immediata delle differenze esistenti fra la tecnologia proposta e le soluzioni tradizionali.

    Caratteristiche Letti di

    essicamento Nastropressa Centrifuga Filtropressa

    Geofiltri Tubolari

    Prestazioni (residuo secco finale RSFIN)

    Medio elevate (C)

    Medie (D)

    Medie (D)

    Molto elevate (A)

    Elevate (B)

    Efficacia (RSFIN/RSINIZ) Media

    (D) Media

    (D) Medio bassa

    (D) Media

    (C) Molto elevata

    (A)

    Efficienza energetica (RSFIN/Consumi)

    Molto elevata (A)

    Media (D)

    Medio bassa (E)

    Media (D)

    Molto elevata (A)

    Capacità operativa (Portate trattabili)

    Molto bassa (F)

    Medio bassa (D)

    Medio bassa (D)

    Media (C)

    Molto elevata (A)

    Elasticità operativa (variaz. relativa portate)

    Molto bassa (F)

    Bassa (E)

    Bassa (E)

    Medio bassa (D)

    Molto elevata (A)

    Affidabilità operativa Medio bassa

    (D) Media

    (C) Medio bassa

    (D) Media

    (C) Molto elevata

    (A)

    Flessibilità operativa (funzionam. contin./disc.)

    Media Media Media Media Elevata

    Sensibilità operativa (a caratteristiche fango, e/o a condizioni meteo)

    Elevata Media Medio-Elevata

    Medio bassa Bassa/ Medio

    bassa

    Qualità filtrato Molto bassa Medio bassa Molto bassa Medio-Bassa Elevata

    Consumi energetici (kWh/m3 fango)

    Molto bassi Medi Medio elevati Elevati Medio bassi

    Consumo prodotti chimici (kg/m3 fango)

    Molto basso (Nullo?)

    Medio Medio elevato

    Molto Elevato Medio

    Ingombro impianto (spazi necess. x trattam.)

    Molto elevato Medio basso Molto basso Medio Medio elevato

    Tempi necessari per il trattamento

    Molto elevati Molto bassi Molto bassi Medio bassi Elevati

    Complessità gestione (numero, tempo e qualifica del personale)

    Medio-Bassa Media Media Medio-Elevata

    Bassa

    Costi di investimento (preparazione sito + acquisto attrezzature)

    Medi (C)

    Elevati (E)

    Elevati (E)

    Molto elevati (F)

    Bassi (A)

    C. esercizio/gestione (energ, reagenti, person.)

    Molto bassi (A)

    Medi (C)

    Medio elevati (D)

    Molto elevati (E)

    Bassi (B)

    C. manutenzione ordin. e straord. (c. riparazioni + ev. fermo impianto)

    Bassi (B)

    Medi (C)

    Medio elevati (D)

    Molto elevati (E)

    Molto Bassi (A)

    Costi recupero sito (a fine lavoro)

    Medi (C)

    Elevati (E)

    Medio elevati (D)

    Molto elevati (F)

    Molto Bassi (A)

    Costi totali Medio bassi

    (B) Medio elevati

    (D) Medio elevati

    (D) Molto elevati

    (E) Bassi (A)

    Convenienza econom. (prestazioni/costi totali)

    Medio elevata (B)

    Media (C)

    Medio-Bassa (D)

    Media (C)

    Elevata (A)

    Tabella 1 – Paragone qualitativo fra i Geofiltri Tubolari e le soluzioni tradizionali di disidratazione

    N.b.: La valutazione (qualitativa) “sintetica” viene attribuita basandosi su quella “estesa” tramite una lettera

    in cui la “A” rappresenta sempre il punteggio migliore, mentre la “F” il punteggio peggiore. Ovviamente in funzione della caratteristica esaminata una valutazione estesa “elevata”, o “molto elevata” può avere come valutazione sintetica una “A” se come caratteristica si considerano le prestazioni (prestazioni più elevate sono migliori) oppure una “F” se invece si considerano dei costi (costi più elevati sono peggiori).

  • Pa

    rag

    on

    e T

    ec

    nic

    o

    Legenda: Letti di essicamento; Nastropressa; Geofiltro tubolare (GT); Centrifuga; Filtropressa.

    Pa

    rag

    on

    e E

    co

    no

    mic

    o

    Fig. 5 - Paragone qualitativo (tecnico ed economico) tra GT e soluzioni di disidratazione tradizionali.

    Nel grafico 3 sopra riportato sono messi a confronto, per ognuna delle grandezze considerate (portate, Residuo Secco, consumi energetici, etc..) i valori massimi ottenibili con le varie soluzioni di disidratazione da leggersi direttamente sopra, o accanto al relativo istogramma. N.B.: per tutte le grandezze rappresentate ad eccezione dei

    consumi energetici (in cui avviene il contrario) a valori più alti corrispondono a prestazioni migliori.

    Nei grafici 4 (a sinistra), 5 e 6 (pag. succ.) sono invece mostrati gli intervalli di funzionamento delle varie soluzioni di disidratazione per alcune variabili; ciò significa che ogni soluzione funziona in un intervallo di valori delle grandezze operative di volta in volta considerate (Portate, Consumi, R.S.) che

    2000

    6

    50%

    180 100

    50

    30

    52%

    30

    40%

    +200%

    20 30%

    20 30%

    60

    10 10 12

    10 0,3

    0,15

    1,4

    2,8

    3

    GRAFICO 4: Capacità di trattamento

    (portate vs consumi)

    GRAFICO 3: PARAGONE QUANTITATIVO FRA LE SOLUZIONI DI DISIDRATAZIONE

  • ricade sempre all’interno del proprio campo di funzionamento (delimitato dal rettangolo). In particolare dal grafico 4 (pag. precedente) si evince come i GT consentono di trattare portate da molto basse (< 1 m3/h) ad elevatissime (≥ 1000 m3/h) con consumi energetici sempre limitati (≤ 0,3 kWh/m3 dovuti solo al pompaggio del fango) e, come si vede dal grafico 5 (a sinistra) e dal grafico 7a (riportato in basso), con valori di residuo secco (R.S.) finale sempre superiori al 25% (limite minimo per lo smaltimento in discarica) fino ad arrivare a circa il 50% (per fanghi con migliore disidratabilità). Dal grafico 6 si può notare inoltre come i GT siano l’unica tecnologia che consente di ottenre elevati valori del R.S. finale anche trattando fanghi molto diluiti (bassi valori del R.S. iniziale) realizzando riduzioni di

    volume, e quindi di costi, superiori al 90%. Dal grafico 7b) si evince infine che i GT oltre a realizzare valori di R.S. finale elevati, trattando portate da basse a molto elevate, sono l’unica soluzione che mantiene costanti le sue prestazioni (valori del R.S. finale) anche per notevoli variazioni relative della portata trattata (≥ 200% con portate trattate anche ≥ 500 m3/h). I vari grafici, precedentemente riportati, mostrano quindi alcuni dei peculiari vantaggi dei GT rispetto alle soluzioni tradizionali quali l’elevata capacità di trattamento (elevate portate trattabili), e elevata scalabilità della soluzione, unite ad un’ottima efficacia ed efficienza di trattamento (portate trattabili molto elevate ed elevate rese ottenibili con consumi limitati anche trattando fanghi molto

    diluiti) e ad un'elevatissima elasticità operativa (rese elevate e costanti anche con portate trattate molto variabili).

    N.B.: I valori relativi ad ogni soluzione di disidratazione dei fanghi sono da considerarsi valori medi ricavati non da uno specifico

    caso ma dall’esperienza di più casi; i valori sono inoltre influenzati da altre variabili non mostrate in questi grafici qual i la natura/composizione chimica dei fanghi, la tipologia ed il dosaggio dei condizionanti chimici utilizzati, etc...

    GRAFICO 5: Efficienza di trattamento (R.S. vs consumi)

    GRAFICO 6: Efficacia di trattamento (R.S. finale vs R.S. iniziale)

    GRAFICO 7: Resa del trattamento in funzione delle portate trattabili 7a) e della loro variazione relativa 7b)

  • ► CASE HISTORY: lavori realizzati IMPIANTO DI TRATTAMENTO LEGNO: c/da Lecco Rende (CS) - Italia

    anno di esecuzione: 2014; ● committente: SilvaTeam Energia srl;

    tipo di fango: fanghi da estrazione di tannini da trucioli di legno;

    volumi trattati: ≈ 20 m3; ● imp. esecutrice: Legno Chimica srl

    il problema: gli scarichi di processo sono stati accumulati nel corso degli anni in alcuni invasi a cielo aperto, sensibili alle condizioni meteo. In questi invasi la frazione solida nel tempo si è depositata sul fondo mentre superiormente è rimasta la fase “liquida” che contiene ancora un discreto quantitativo di solidi (≈ 10.000 mg/l ≈ 1% R.S.) e che dovrebbe comunque essere rimossa e trattata prima o insieme alla fase solida.

    la soluzione: poiché non è stato possibile durante i test aspirare anche il materiale solido presente sul fondo si è scelto di trattare solo la fase “liquida”. La natura prettamente colloidale dei solidi in essa contenuti ha reso complessa l’individuazione e la messa a punto della soluzione che ha richiesto l’utilizzo di ben 3 diversi condizionanti chimici da addizionare al materiale da trattare per riuscire a realizzare una corretta separazione solido-liquido necessaria per poter ottenere un’adeguata disidratazione del solido all’interno del GT.

    IMPIANTO PETROLIFERO: Hassi Messaoud - Algeria

    anno di esecuzione: 2014; ● committente: Sonatrach;

    tipo di fango: disidratazione fanghi da attività petrolifera;

    volumi trattati: ≈ 600 m3; ● imp. esecutrice: Enviromental Solution;

    il problema: l’impianto di estrazione petrolifera della Sonatrach produce giornalmente diversi metri cubi di fango derivanti dalle attività di estrazione petrolifera, che dopo un accumulo temporaneo dovevano essere trattati per separare e riutilizzare le fasi liquide (acqua+idrocarburi), dalla fase solida da smaltire.

    la soluzione: come da richiesta del committente la soluzione fornita è riuscita a separare tra di loro le 2 fasi liquide (acquosa e idrocarburica) presenti nel fango al fine di poterle recuperare entrambe; la soluzione garantisce inoltre un’elevatissima affidabilità nonostante le attrezzature siano poste (non riparate) in un ambiente “difficile” con temperature estive di ≈ 50°C e possibilità di tempeste di sabbia.

    IMPIANTO DI DEPURAZIONE: Noto (SR) - Italia

    anno di esecuzione: 2013; ● committente: SAI 8;

    tipo di fango: fanghi di depurazione di reflui civili;

    volumi trattati: > 2.000 m3; ● impresa esecutrice: SAI 8;

    il problema: l’impianto presentava delle problematiche di disidratazione dei fanghi dovute alla inadeguatezza dei sistemi esistenti (letti di essiccamento), che avevano causato l’accumulo di oltre 1.000 m3 di fanghi all’interno dei sedimentatori con ricadute sul funzionamento della linea acque;

    la soluzione: si è sfruttato lo spazio offerto dal preesistente letto di essiccamento per alloggiare il primo Geofiltro Tubolare realizzato su misura con il quale si sono trattati oltre 1.000 m3 di fango (di cui circa 500 m3 nei primi 2 giorni); la quantità di fango rimanente è stata trattata con un secondo GT.

    Nelle foto accanto sono riportati, un campione di fango tal quale proveniente dall’impianto di Noto prima del trattamento (dewatering) ed il liquido in uscita dal GT dopo il trattamento di disidratazione. L’effluente è limpido (concentrazione solidi sospesi < di 50 mg/l) a testimonianza che sono state abbattute tutte le sostanze in sospensione e anche parte di quelle in soluzione, che grazie all’azione del flocculante sono state inglobate all’interno della massa dei fanghi che rimane confinata nel GT; in

    questo data la possibile presenza di un moderato carico inquinante residuo (in termini di COD) il liquido filtrato è stato comunque avviato in testa alla fase di ossidazione biologica; tuttavia nel caso di fanghi non particolarmente contaminati (da sostanze disciolte), si può invece valutare di avviare il filtrato (previa verifica del rispetto dei parametri di legge) direttamente allo scarico nel corpo idrico ricettore.

    OUT IN OUT IN

  • ► MISSION, SERVIZI, COME LAVORIAMO MISSION Lo scopo fondamentale della nostra attività è quello di: risolvere insieme ai nostri clienti i loro problemi con reciproca crescita professionale, e soddisfazione economica nel massimo rispetto dell’ambiente unica e sola vera risorsa.

    LE NOSTRI SOLUZIONI & SERVIZI Per realizzare la Ns. mission riteniamo sia fondamentale fornire ai Ns. clienti soluzioni complete e “chiavi in mano”, che non richiedono loro ulteriori interventi/costi, piuttosto che fornire i vari materiali, componenti del sistema/ soluzione, che dovranno poi essere necessariamente combinati insieme in maniera adeguata (operazione che richiede conoscenze e competenze specifiche) per poter effettivamente risolvere il problema. Pertanto, nell’ambito delle soluzioni fornite, proponiamo tutta una serie di interventi/servizi che vanno dall'ottimizzazione del processo di trattamento, all'ingegnerizzazione della soluzione prevista, con progettazione, assistenza tecnica in cantiere (durante la realizzazione della soluzione ed avvio del trattamento), fino alla formazione del personale sia quello che dovrà realizzare le eventuali opere a corredo sia quello che successivamente dovrà gestire l'impianto, come mostrato nella tabella della pagina successiva.

    COME LAVORIAMO Una volta reperite tutte le informazioni sul fango da trattare (vedi modulo richiesta dati gestionali depurazione e/o dragaggio) siamo in grado di proporre un costo complessivo di massima del trattamento che può intendersi valido come precontratto. Se il cliente ritiene interessante il costo della soluzione proposta si può passare alle prove sperimentali in sito per confermare che quanto offerto come prima proposta, sia valido e fattibile entro il costo individuato.

    Se l’esito delle prove in sito permette di confermare tutte le ipotesi/proposte di soluzione avanzate ed accettate dal cliente si può dare corso alla realizzazione delle stesse secondo gli accordi previsti nel precontratto. Nel caso in cui lo studio preliminare dovesse evidenziare delle problematiche non previste, che portano ad incrementare i costi di trattamento, rispetto a quanto già offerto nel precontratto, il cliente potrà recedere dallo stesso senza alcun onere economico.

    N.B.: Maggiori saranno i dati/le informazioni sul fango che verranno fornite, migliore e più accurata potrà essere la stima di massima del costo di trattamento; se le informazioni saranno scarse e poco affidabili (analisi limitate e/o datate) in fase preliminare saremo costretti ad aumentare la stima del costo per poter tener conto/compensare la scarsità e/o l’incertezza delle informazioni ricevute.

    Foto 1 – Sperimentazione a scala di laboratorio eseguita c/o impianto di depurazione di Palermo (anno 2008).

    Foto 2 – Sperimentazione a scala pilota c/o ex stabilimento Legnochimica, Rende (CS): 2014.

    Foto 3 – Applicazione a scala reale c/o impianto di depurazione di Noto (SR): 2013.

    http://downloads.ntanet.it/public/Documenti_Tecnici/Relazioni/NTA/Ricerca_dati_gestionali_depurazione.pdfhttp://downloads.ntanet.it/public/Documenti_Tecnici/Relazioni/NTA/Ricerca_dati_gestionali_dragaggio.pdf

  • TIPOLOGIA PRINCIPALI SERVIZI OFFERTI Dimensione e tipologia interventi

    Interventi medi Interv. grandi

    [O] [C] [O] [C]

    Fornitura materiali per trattamento (geofiltri + flocculanti)*, e preparazione sito (geotessile, tubi drenanti, geomembrana)*

    Studio preliminare di fattibilità con prove in situ

    Test a scala reale ▬

    Progettazione sistema di disidratazione (scelta numero, tipo, dimensione geofiltri tubolari (GT), tipo e dosaggio flocculante/i)

    Progettazione di sistema raccolta filtrato

    Scelta e progettazione di ulteriori trattamenti del fango e/o del filtrato (su specifiche esigenze del committente)

    ▬ ▬ ▬ ▬

    Progettazione della fase gestionale del processo (operativa → trattamento e post-operativa → smaltimento)

    Assistenza in cantiere (realizzazione sito di trattamento, avvio fase di trattamento, fase gestionale e smaltimento)

    * La posa in opera dei suddetti materiali non è compresa nei servizi offerti e resta onere del committente

    Legenda: Servizi offerti; ▬ Servizi offerti solo su richiesta; [O] = interventi occasionali; [C] = interv. continui.

    ► TIPOLOGIE DI APPLICAZIONE

    SETTORI TIPOLOGIA DI LAVORI

    INFRASTRUTTURE

    Sfangamento porti

    Fanghi da perforazioni (gallerie)

    Cave, cementifici, lavaggio inerti

    Fanghi di cantiere

    INDUSTRIALE

    Fanghi da impianti o attività industriali

    Fanghi da attività petrolifere

    Fanghi da attività estrattive

    Scorie di carbone e Ceneri volatili

    Fanghi da impianti di produzione energia

    Fanghi di cartiere

    IDRAULICA

    Sfangamento invasi artificiali (dighe) e naturali (laghi)

    Dragaggi marini

    Sfangamento canali

    Sfangamento vasche/serbatoi

    CIVILE AMBIENTALE

    Impianti di depurazione di reflui civili

    Bonifiche ambientali

    Fanghi di provenienza agricola/zootecnica

    Fanghi da attività agroalimentari (conserve, mangimi, etc…)

    c/da Calcasacco - SS 113 km 218,7

    90018 Termini Imerese (PA)

    tel. 091.8113890 - 348.2447322

    [email protected] - www.dewatering.it

    mailto:[email protected]://www.dewatering.it/