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La diffusione dell’ossido di carbonio - DLCO Dr. Claudio Faloppa Medicina 1° Az USL5 Pisa Pontedera, 27.05.10

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Pontedera, 27.05.10. La diffusione dell’ossido di carbonio - DLCO. Dr. Claudio Faloppa Medicina 1° Az USL5 Pisa. La diffusione dell’ossido di carbonio - DLCO. La DLCO è una prova che studia il passaggio dei gas dall’aria ambiente al sangue; è modificata da numerosi parametri: - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: La  diffusione dell’ossido di carbonio -  DLCO

La diffusione dell’ossido di carbonio - DLCO

Dr. Claudio Faloppa

Medicina 1° Az USL5 Pisa

Pontedera, 27.05.10

Page 2: La  diffusione dell’ossido di carbonio -  DLCO

La diffusione dell’ossido di carbonio - DLCO

La DLCO è una prova che studia il passaggio dei gas dall’aria ambiente al sangue; è

modificata da numerosi parametri:

I gas devono essere trasportati dalla bocca al polmone ovvero fino alla membrana basale,

la devono attraversare e devono essere trasportati via dal sangue che scorre sotto.

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La fase di trasporto

La miscela che viene utilizzata nell’esecuzione della prova contenente

metano, ossido di carbonio ed altri gas deve arrivare in quantità sufficiente nel profondo

del polmone: ragione per la quale la macchina avvisa se l’inalazione non

raggiunge un volume adeguato in rapporto alla persona.

Page 4: La  diffusione dell’ossido di carbonio -  DLCO

La fase di trasporto

E’ come se studiassimo il consumo di vernice per verniciare un’abitazione: anzitutto dobbiamo trasportare una quantità di vernice nell’appartamento in un tempo

definito; ciò può essere ostacolato da operai pigri o da presenza di porte o corridoi

troppo stretti .

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La fase di distribuzione Per misurare la capacità della miscela che

raggiunge il profondo del polmone di passare nel sangue questa deve consentire di sapere quanto è grande il VA - volume alveolare –: gli scambi sono ovviamente

minori in un bambino rispetto ad un adulto sano ma minori in un soggetto sano

cui sia stato asportato un polmone

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La fase di distribuzione La vernice consumata sarà proporzionale alla

cubatura dell’appartamento.

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La fase di distribuzione Lo scambio dei gas inoltre sarà proporzionale

alla superficie di scambio che non sempre è proporzionata al volume alveolare: nel caso

del paziente con enfisema, ad esempio a parità di VA la superficie è molto ridotta.

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La fase di distribuzione Ma la cubatura non è sufficiente: esistono abitazioni con stanze piccole e con tramezzi

più o meno numerosi.

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La fase di scambio

In altri casi è la superficie di scambio che è alterata e non permette un corretto

passaggio del gas come nelle fibrosi polmonari.

Page 10: La  diffusione dell’ossido di carbonio -  DLCO

La fase di scambio

Come se non bastasse il passaggio del gas è influenzato dalle caratteristiche del sangue

che passa sotto:Se passa più lentamente (scompenso

cardiaco), se povero di Hb, se ricco di CO laverà meno la membrana ostacolando il

flusso del gas nei 10” dell’apnea.

Page 11: La  diffusione dell’ossido di carbonio -  DLCO

La fase di scambio

L’utilizzo della vernice sarà a sua volta legato alle caratteristiche delle pareti: superfici di plastica o vetro non possono assorbire certe vernici mentre alcune pareti particolarmente

porose ne assorbiranno in quantità maggiori.

Page 12: La  diffusione dell’ossido di carbonio -  DLCO

Variazioni della DLCO per variazioni del sangue capillare

Ridotta in caso di• Anemia (per ogni g di Hb sotto 16 la DLCO

si riduce di oltre il 3%; variazioni dell’1.4% per ogni punto in più o in meno dell’Etc dal 44%).

• Bassa portata o shunt dx-sn o embolia polmonare.

• Avvelenamento da CO: per ogni 1% di incremento della CO-Hb la DLCO si riduce dell’1%.

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Variazioni della DLCO per variazioni del sangue capillare

Aumentata in caso di:

• Poliglobulia

• Shunt sn-dx

• Emorragia alveolare

• Asma

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Variazioni della DLCO per variazioni del sangue capillare

Ed in queste condizioni “fisiologiche”:

• Clinostatismo

• Obesità

• Sforzo fisico

• Manovra di Muller

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La diffusione dell’ossido di carbonio - DLCO

Per rendere più precisa la prova, pertanto, è opportuno che sia chiesto al p. se abbia

disponibile un es. emocromo recente (ciò può essere difficile per un ambulatoriale

ma sarà abitualmente disponibile se ricoverato): se possibile inserire dunque il

valore dell’Hb.

Page 16: La  diffusione dell’ossido di carbonio -  DLCO

La diffusione dell’ossido di carbonio - DLCO

Se il paziente fosse fumatore abituale

o si ritenesse verosimile esposizione a fumi può essere utile eseguire la determinazione della CO Hb: alcuni strumenti permettono

la rilevazione contestuale sia dell’Hb tot che della CO Hb che, pertanto, possono essere

entrambi inseriti nei parametri da correggere.

Page 17: La  diffusione dell’ossido di carbonio -  DLCO

La diffusione dell’ossido di carbonio - DLCO

Essendo nella miscela inspirata presente CO allo 0.3%, è ovvio come ciò comporterebbe di per sé

una riduzione progressiva della DLCO con la ripetizione delle prove. Viene indicato che nei

soggetti sani tutto il gas inalato è eliminato in due minuti: pertanto viene indicato attendere 4’ tra una

prova e la successiva. Nel caso del soggetto ostruito, tuttavia, i tempi possono essere maggiori.

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La diffusione dell’ossido di carbonio - DLCO

Oltre alle caratteristiche antropometriche abituali (età, sesso, razza, altezza e peso), alla CO ed all’Hb alle variazioni della CO contribuiscono anche i seguenti parametri:

altitudine, assunzione di alcol (non assumerne nelle 4 ore precedenti il test) ed ossigenoterapia (da interrompere da almeno

5’).

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La diffusione dell’ossido di carbonio

DLCO sb - Normale variabilità Fino al 13% lo stesso soggetto in laboratori

diversiFino al 6% intrasessione;Fino al 9% tra una sessione e l’altra in

individui sani nel corso dell’anno,Valori maggiori nel mattino rispetto al

pomeriggio

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La diffusione dell’ossido di carbonio

Criteri di accettabilità:

Prima della esecuzione del test della diffusione il p. deve aver eseguito una prova di capacità vitale

accettabile (e quindi preliminarmente deve essere stata eseguita una corretta calibrazione con siringa): come vedremo uno dei criteri di

accettabilità è basato sulla conoscenza della capacità vitale del paziente.

Page 21: La  diffusione dell’ossido di carbonio -  DLCO

La diffusione dell’ossido di carbonio

Criteri di accettabilità:Il p. deve espirare fino a volume residuo e

successivamente inspirare fino a capacità vitale: 1) ciò deve essere eseguito in modo rapido (viene

indicato un tempo massimo di 2.5”: se l’inspirazione supera tale tempo la prova non

dovrebbe essere considerata accettabile a meno che il p. non presenti un quadro di ostruzione:in

tal caso può essere accettato 5” come tempo inspiratorio massimo.

Page 22: La  diffusione dell’ossido di carbonio -  DLCO

La diffusione dell’ossido di carbonio

Criteri di accettabilità:

2) Lo strumento conosce, essendo stata eseguita preliminarmente la spirometria,

quanto sia la CV del p. e, pertanto, valuta se abbia raggiunto almeno il 90% di essa: in caso contrario indica come tale prova non

dovrebbe essere accettata.

Page 23: La  diffusione dell’ossido di carbonio -  DLCO

La diffusione dell’ossido di carbonio

Criteri di accettabilità:

3) La fase dell’apnea deve durare da un minimo di 9 ad un massimo di 11”: in tale

stato non devono verificarsi perdite; in caso di perdite o di durata diversa tale prova non

dovrebbe essere accettata.

Page 24: La  diffusione dell’ossido di carbonio -  DLCO

La diffusione dell’ossido di carbonio

Criteri di accettabilità:

4) Al termine dell’apnea l’espirazione deve essere forzata e continuativa. In tale fase lo strumento scarta il gas contenuto nelle vie

aeree di conduzione ed analizza quello contenuto nell’alveolo.

Page 25: La  diffusione dell’ossido di carbonio -  DLCO

La diffusione dell’ossido di carbonio

Criteri di riproducibilità:

5) Oltre a tutto ciò che è stato indicato precedentemente la prova può essere

considerata terminata quando due prove accettabili variano più o meno del 10% o di

3 ml/m/mmHg del valore medio.

Page 26: La  diffusione dell’ossido di carbonio -  DLCO

La diffusione dell’ossido di carbonio

Per consentire un adeguato calcolo è necessario che lo strumento sappia se

esistono delle “prolunghe”: per tale motivo con l’uso del filtro in dotazione deve essere aggiunto 50 ml allo spazio morto (tasto set up nella schermata della DLCO sb extra

dead space volume0.050).

Page 27: La  diffusione dell’ossido di carbonio -  DLCO

La diffusione dell’ossido di carbonio

Lo strumento analizza il contenuto dei gas traccianti nell’espirato: per il calcolo della

DLCO utilizza il litro che segue i primi 750 ml (spazio morto); nel caso in cui la

capacità vitale sia inferiore a 2 Lt lo scarto del volume dello spazio morto scende da

750 a 500 ml in modo automatico.

Page 28: La  diffusione dell’ossido di carbonio -  DLCO

Volume (L)

Tempo (s)

5

4

3

2

1

00 2 4 6 8 5

85% CVSpazio morto

campionamento

Test del singolo respiro

Page 29: La  diffusione dell’ossido di carbonio -  DLCO

La DLCO sintesi

1. Corretta calibrazione dello strumento con la siringa.

2. Corretta esecuzione della spirometria.

3. Completa espirazione.

4. Inspirazione fino al 90% della CV.

5. Apnea tra 9 ed 11” senza perdite.

6. Espirazione decisa.

7. Presenza di almeno due test con variazioni minime dei parametri.