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Segreteria Nazionale Via Farini, 62 - 00186 Roma Tel. +39 06 48903773 - 48903734 335 7262435 - 335 7262863 Fax: +39 06 48903735 [email protected] www.coisp.it COISP · COORDINAMENTO PER L’ INDIPENDENZA SINDACALE DELLE FORZE DI POLIZIA Prot. 321/11 S.N. Roma, 3 marzo 2011 AL SIGNOR CAPO DELLA POLIZIA Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Antonio MANGANELLI OGGETTO : La Direzione Centrale per le Risorse Umane nasconde una circolare per otto mesi. I poliziotti nel frattempo si vedono negati i propri diritti! Preg.mo Signor Capo della Polizia, duole dover porre alla Sua attenzione l’assoluta disattenzione del Dipartimento della P.S. da Lei diretto nei confronti delle legittime pretese del Sindacato e, soprattutto, dei diritti del personale. La Direzione Centrale per le Risorse Umane, in particolare, evidenzia un assoluto e grave lassismo allorquando è chiamata a dover intervenire per garantire il rispetto dei diritti, soprattutto economici, dei poliziotti. Chiaramente ciò è inaccettabile. Nel giugno del 2010 l’Ufficio per le Relazioni Sindacali trasmise al COISP ed alle altre OO.SS. una “bozza di circolare” relativa al trattamento economico di missione del personale della Polizia di Stato. Come Lei ben sa, quando si parla di missione, in termini economici, oltre al mero trattamento aggiuntivo per il disagio di dove prestare un servizio fuori della propria sede, si parla anche del rimborso di spese sostenute dal personale, del rimborso di pasti non fruiti, delle spese di viaggio, etc…. In termini non economici si parla invece, e non è di minore importanza, di rispetto di norme dello Stato che valgono anche per i poliziotti e degli accordi contrattuali che sono un obbligo non solo per il personale ma anche per la parte pubblica che li ha sottoscritti. Ebbene, la suddetta “bozza di circolare” chiariva finalmente una questione relativa ai visti di partenza e di arrivo del personale inviato in trasferta (un argomento che ha visto tante e tali di quelle interpretazioni da poterci scrivere centinaia di pagine.....) ed esplicava poi in ordine al rimborso del pasto non fruito per esigenze di servizio o per l’assenza di strutture. Il COISP, con la consueta puntualità, espresse le proprie richieste osservazioni, non mancando anche di lodare il fatto che si stavano per chiarire dei punti relativi al trattamento di missione che nel territorio avevano portato a numerose divergenze. Chiedeva inoltre di inserire nella “circolare” l’esplicazione di altre questioni sempre relative al trattamento di trasferta, nonché di prevedere un incontro sull’argomento. Ebbene, Signor Capo della Polizia, testimoniando la riprovata strafottenza che da tempo ne caratterizza l’attività, la Direzione Centrale per le Risorse Umane ha tenuto la questione nei propri cassetti, o chissà dove altro, per ben otto mesi. Otto mesi durante i quali, in innumerevoli province, il personale della Polizia di Stato si è visto negati i propri diritti; otto mesi in cui il Sindacato ha dovuto combattere con Dirigenti disinteressati o

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Segreteria Nazionale Via Farini, 62 - 00186 Roma Tel. +39 06 48903773 - 48903734 335 7262435 - 335 7262863 Fax: +39 06 48903735 [email protected] – www.coisp.it

COISP · COORDINAMENTO PER L’INDIPENDENZA SINDACALE DELLE FORZE DI POLIZIA

Prot. 321/11 S.N. Roma, 3 marzo 2011

AL SIGNOR CAPO DELLA POLIZIA Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Antonio MANGANELLI

OGGETTO: La Direzione Centrale per le Risorse Umane nasconde una circolare per otto mesi.

I poliziotti nel frattempo si vedono negati i propri diritti!

Preg.mo Signor Capo della Polizia,

duole dover porre alla Sua attenzione l’assoluta disattenzione del Dipartimento della P.S. da Lei diretto nei confronti delle legittime pretese del Sindacato e, soprattutto, dei diritti del personale.

La Direzione Centrale per le Risorse Umane, in particolare, evidenzia un assoluto e grave lassismo allorquando è chiamata a dover intervenire per garantire il rispetto dei diritti, soprattutto economici, dei poliziotti.

Chiaramente ciò è inaccettabile.

Nel giugno del 2010 l’Ufficio per le Relazioni Sindacali trasmise al COISP ed alle altre OO.SS. una “bozza di circolare” relativa al trattamento economico di missione del personale della Polizia di Stato.

Come Lei ben sa, quando si parla di missione, in termini economici, oltre al mero trattamento aggiuntivo per il disagio di dove prestare un servizio fuori della propria sede, si parla anche del rimborso di spese sostenute dal personale, del rimborso di pasti non fruiti, delle spese di viaggio, etc…. In termini non economici si parla invece, e non è di minore importanza, di rispetto di norme dello Stato che valgono anche per i poliziotti e degli accordi contrattuali che sono un obbligo non solo per il personale ma anche per la parte pubblica che li ha sottoscritti.

Ebbene, la suddetta “bozza di circolare” chiariva finalmente una questione relativa ai visti di partenza e di arrivo del personale inviato in trasferta (un argomento che ha visto tante e tali di quelle interpretazioni da poterci scrivere centinaia di pagine.....) ed esplicava poi in ordine al rimborso del pasto non fruito per esigenze di servizio o per l’assenza di strutture.

Il COISP, con la consueta puntualità, espresse le proprie richieste osservazioni, non mancando anche di lodare il fatto che si stavano per chiarire dei punti relativi al trattamento di missione che nel territorio avevano portato a numerose divergenze.

Chiedeva inoltre di inserire nella “circolare” l’esplicazione di altre questioni sempre relative al trattamento di trasferta, nonché di prevedere un incontro sull’argomento.

Ebbene, Signor Capo della Polizia, testimoniando la riprovata strafottenza che da tempo ne caratterizza l’attività, la Direzione Centrale per le Risorse Umane ha tenuto la questione nei propri cassetti, o chissà dove altro, per ben otto mesi.

Otto mesi durante i quali, in innumerevoli province, il personale della Polizia di Stato si è visto negati i propri diritti; otto mesi in cui il Sindacato ha dovuto combattere con Dirigenti disinteressati o

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forse ottusi ma comunque pienamente consapevoli della forza che veniva loro garantita dal silenzio del Dipartimento; otto mesi in cui, per negligenza della Direzione Centrale prima richiamata, si sono create innumerevoli volte situazioni di forte contrasto tra l’Amministrazione ed il Sindacato, quelle situazioni che Lei in più circostanze ha sollecitato di evitare, richiamando i Suoi collaboratori e Dirigenti ad una pronta attenzione verso le giuste richieste provenienti dalle rappresentanze del personale!

Otto mesi, Preg.mo Signor Capo della Polizia, durante i quali il COISP ha più volte sollecitato la citata Direzione Centrale attraverso l’Ufficio per le Relazioni Sindacali (che evidentemente non è assolutamente preso in considerazione all’interno del Dipartimento), e che sono serviti per emanare una circolare (perché il 17 febbraio u.s. la stessa è stata finalmente inviata .. ma non ai Sindacati ai quali è stata nascosta seppur riguardava materia contrattuale!!) che è assolutamente uguale a quella “bozza” presentata nel giugno del 2010.

Otto mesi per non cambiare nulla e per non aggiungere quanto richiesto dal Sindacato perché ritenuto necessario per porre fine ad ulteriori contrasti avvenuti in sede periferica!!

Signor Capo della Polizia, saremmo lieti se Lei chiedesse ai responsabili di tale vicenda come hanno passato il tempo in questi otto mesi, perché ciò che è accaduto è assolutamente indecente! A testimoniare una Sua maggiore vicinanza ai poliziotti che ogni giorno (davvero) rischiano la loro vita, sarebbe poi un Suo intervento nei confronti di quei “signori” (con la “s” minuscola) che evidentemente ci sono nel Dipartimento, finalizzato ad obbligarli a lasciare le comode poltrone e prendere il posto di quei numerosi poliziotti che hanno dovuto combattere in questi mesi, ed ancora lo fanno, con assurde negazioni dei loro diritti, così che forse detti “signori” possano riuscire a rendersi conto che la loro latitanza è stata ed è assolutamente indegna!

Anche coloro che all’interno del Dipartimento prestano la propria opera con grande sacrificio ed attenzione (e sono la stragrande maggioranza), sarebbero più che lieti di un Suo intervento in tal senso.

La ringrazio per l’attenzione e per quanto vorrà fare al fine di far cessare un modo di operare che è veramente deleterio per l’Amministrazione ed offensivo nei confronti di tutti i Suoi uomini.

Con sincera e profonda stima,

Il Segretario Generale del Co.I.S.P. Franco Maccari

Segreteria Nazionale Via Farini, 62 - 00186 Roma Tel. +39 06 48903773 - 48903734 335 7262435 - 335 7262863 Fax: +39 06 48903735 [email protected] – www.coisp.it

COISP · COORDINAMENTO PER L’INDIPENDENZA SINDACALE DELLE FORZE DI POLIZIA

Prot. 1296/10 S.N. Roma, 2 dicembre 2010

MINISTERO DELL'INTERNO UFFICIO AMMINISTRAZIONE GENERALE

DIPARTIMENTO DELLA P.S. UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI

00184 ROMA

OGGETTO: Trattamento di missione. Continua ad essere necessaria una circolare completa.

Con nota del 23 giugno 2010 codesto Ufficio trasmise una bozza di circolare recante prot. 333-G/II.2624/02 ed oggetto “Trattamento economico di missione del personale della Polizia di Stato. D.P.R. nr. 51 del 16 aprile 2009, nr. 51”, la cui finalità era di fornire chiarimenti in merito a citato trattamento di missione così da porre rimedio alle innumerevoli surreali interpretazioni delle norme che si erano registrate, e tuttora si registrano, nel territorio.

A tale nota il COISP rispose il successivo 10 luglio, evidenziando le proprie perplessità circa alcuni passaggi della circolare e chiedendone, alla luce di tali osservazioni, una giusta rivisitazione oppure, in caso di disaccordo con quanto da noi espresso, la convocazione urgente della Commissione Paritetica prevista dall’art. 29 comma 2 del D.P.R. 164/2002.

Da allora - come in altre occasioni accaduto - codesto Dipartimento si è dimenticato di dare seguito a quanto lodevolmente era nelle sue iniziali intenzioni (seppur dietro costante sollecito di questo Sindacato), così che molte questioni sono rimaste insolute (in primis quella relativa ai visti di partenza ed arrivo) e sono state poi accentuate dai soliti individui che sembrano essere nati per negare a priori qualsiasi diritto del personale.

Ciò stante, si sottolinea l’importanza e la necessità di dar seguito alla citata bozza di circolare e di voler programmare a tal fine un urgentissimo incontro con questo Sindacato COISP.

In attesa di cortese immediato riscontro anche per le vie brevi, l’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.

Si allega la bozza di circolare sopra menzionata e le osservazioni allora prodotte da questa O.S..

La Segreteria Nazionale del COISP

Segreteria Nazionale Via Farini, 62 - 00186 Roma Tel. +39 06 48903773 - 48903734 335 7262435 - 335 7262863 Fax: +39 06 48903735 [email protected] – www.coisp.it

COISP · COORDINAMENTO PER L’INDIPENDENZA SINDACALE DELLE FORZE DI POLIZIA

Prot. 685/10 S.N. Roma, 10 luglio 2010

MINISTERO DELL'INTERNO UFFICIO AMMINISTRAZIONE GENERALE

DIPARTIMENTO DELLA P.S. UFFICIO PER LE RELAZIONI SINDACALI

00184 ROMA OGGETTO: Bozza di circolare sul “Trattamento economico di missione del personale della

Polizia di Stato”

OSSERVAZIONI E RICHIESTE A SEGUITO DELLE FENOMENALI AFFERMAZIONI DI TALUNI SOGGETTI.

Con riferimento alla nota di codesto Ufficio del giorno 23 giugno u.s. (che si allega alla

presente), si esprime, con le osservazioni di seguito indicate, un parere favorevole al contenuto della bozza di circolare volta a chiarire taluni aspetti del trattamento di missione previsto dall’art. 13 del D.P.R. 51/2009.

La bozza di circolare in argomento, finalmente, illuminerà non pochi dirigenti sul comma 15 del menzionato art. 13, vale a dire sul fatto che il dipendente può autocertificarsi, nel foglio di viaggio, l’inizio e la fine di ogni missione, “le date e gli orari di partenza ed arrivo dalla/nella sede di servizio, nonché quelli di arrivo e partenza nella/dalla località di missione”.

Coloro che in questi mesi si sono inventati che il personale della Polizia di Stato può autocertificare solamente l’arrivo nella sede della missione e la partenza da questa, e coloro che – con ancora maggiore arguzia – si sono inventati che l’autocertificazione è ammessa esclusivamente in caso di missione in luoghi ove non ci sono Uffici di Polizia, dovranno definitivamente zittirsi e tacere per i prossimi 10 anni.

Anche altre questioni devono però essere affrontate con la sopra richiamata circolare, in quanto è inaccettabile che ci sia in questa Amministrazione chi afferma che non spetta il diritto al rimborso del pasto non fruito al personale in missione per adempiere alle prove concorsuali di un concorso interno, così come – ancor più – è pazzesco che si arrivi ad affermare che il viaggio per raggiungere la sede di missione non è servizio svolto nell’ambito dei compiti di istituto ma “un beneficio accordato al dipendente” e che pertanto non spetta la diaria aggiuntiva prevista dall’art. 6, comma 3, del DPR 254/1999, così come maggiorata dall’art. 7, comma 5, del DPR 164/2002.

E veniamo a spiegarci meglio …

Prove concorsuali:

Nei giorni dal 16 al 18 settembre 2009 un Ispettore Capo in servizio presso l’Ufficio di Polizia di Frontiera presso lo Scalo Marittimo di Trieste veniva inviato in missione a Nettuno per lo svolgimento di una prova del concorso interno a 112 posti per Ispettore Superiore SUPS.

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A tal riguardo la Direzione Centrale per le Risorse Umane aveva emanato la circolare 333-C/2/AA.GG./9017-B5-SUPS con la quale affermava che “ai partecipanti al concorso compete il trattamento economico di missione nella misura prevista dalle vigenti disposizioni” ed autorizzava “l’applicazione dell’art. 6 co. 11 del DPR 11.9.2007 n. 170 a richiesta dell’interessato”. Veniva in sostanza data facoltà al dipendente di propendere per la somma forfettaria di € 110,00 per ogni ventiquattro ore compiute di missione in luogo del rimborso del vitto e alloggio (che pertanto si dichiaravano entrambi spettanti!!! … e non poteva essere altrimenti visto gli accordi contrattuali!). Ebbene, nonostante quanto previsto dalle vigenti normative e quanto pure richiamato dalla suddetta circolare, l’Ufficio Amministrativo e Contabile della Questura di Trieste e successivamente (in questi giorni) il Servizio I – Contabilità e Gestione Finanziaria della Prefettura di Trieste, hanno inteso negare al sopracitato collega il rimborso del pasto non fruito nella giornata della prova concorsuale, nonché hanno inteso decurtare di € 34.00 le spettanze complessivamente dovute al collega in quanto il predetto avrebbe autocertificato la partenza ed il rientro nella sede di servizio, cosa che a dire dei citati Uffici non gli era consentito di fare.

Missione per la partecipazione a corso di aggiornamento:

Dal 25 al 30 ottobre 2009 un Ispettore Capo della Questura di Cosenza è stato comandato, in missione, a frequentare un “corso di aggiornamento scorte a personalità” presso il C.A.I.P. di Abbasanta (OR). Giorno 25 il collega è partito in auto da Cosenza (il visto di partenza è stato apposto dall’Ufficio) verso Lamezia Terme ove si è imbarcato su volo diretto a Roma per poi prendere altro aereo diretto a Cagliari ove è giunto alle ore 16.30 circa. Alle 17,15, a mezzo pullman, ha raggiunto la stazione ferroviaria di Cagliari e da qui alle 17.40, su treno regionale, è partito alla volta di Abbasanta ove è giunto alle 19.40 (il visto di arrivo è stato apposto dal C.A.I.P.). Il giorno 30 ottobre il collega ha espletato servizio con turno 7-13. Alle ore 12.35 (il visto di partenza è apposto dal C.A.I.P.), a mezzo pullman messo a disposizione dal comandante del Centro, ha raggiunto l’aeroporto di Cagliari dove, alle 19.00, si è imbarcato su un volo diretto a Roma con arrivo alle 20.00. Da qui, alle ore 21.45, ha preso altro aereo diretto a Lamezia terme dove è giunto alle 23.25 circa. Alle 23.50 ha preso un pullman che lo ha portato a Cosenza dove è arrivato alle ore 01.00 del 31 ottobre (il visto di arrivo è apposto dall’Ufficio). Ebbene, il collega in argomento non ha inteso usufruire del diritto ad autocertificare le partenze e gli arrivi dalla/alla sede di servizio a da/a quella di missione, e quindi alcun sospetto (sarebbe peraltro stato illegittimo) può aver scaturito. Gli è stata però negata la diaria aggiuntiva (i due viaggi lo hanno costretto complessivamente ad effettuare 17 ore oltre la durata del turno giornaliero) in quanto a dire del Servizio TEP del Dipartimento, il Dirigente Reggente d.ssa Carlini, interpellato per iscritto direttamente dal Dirigente dell’Ufficio Amministrativo e Contabile della Questura di Cosenza (il Questore a Cosenza evidentemente non c’è, visto che un funzionario amministrativo si permette di scrivere personalmente al Ministero …), … la normativa prevede l’applicazione dell’indennità diaria aggiuntiva “… limitatamente alla durata del viaggio”, desumibile, nel caso in esame, dall’orario di partenza dell’aereo dall’aeroporto della sede di servizio, all’orario di arrivo nell’aeroporto del luogo di missione. Al riguardo, si precisa che i requisiti valutati per la determinazione dell’indennità in argomento sono la durata del viaggio e il turno giornaliero di servizio, dove per servizio si intende quello svolto nell’ambito dei compiti d’istituto. Pertanto, nella fattispecie rappresentata (… al Servizio TEP era stato chiesto se “… la diaria aggiuntiva copra solo il tempo effettivo del viaggio o debba intendersi, in senso più largo, estesa anche al tempo di attesa in aeroporto per un eventuale prolungato ritardo nella partenza …”), non essendo in presenza di una missione di servizio bensì di un beneficio accordato al dipendente, non si

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realizza la prestazione del turno di servizio giornaliero nell’espletamento di un compito istituzionale e conseguentemente il tempo impiegato nei viaggi non può rientrare nella previsione normativa di cui all’art. 6, comma 3 , del DPR 254/1999 e successive modificazioni.

Secondo il predetto Direttore Reggente del TEP, quindi, il collega inviato in missione da Cosenza ad Abbasanta avrebbe dovuto usare un qualche raggio teletrasportatore. Poiché non l’ha fatto, il viaggio, “non essendo in presenza di missione di servizio” (stupidate del genere vorremmo si evitasse di dirle...), è diventato “un beneficio accordato al dipendente”.

Beh, a nostro avviso, “un beneficio” è consentire a qualcuno di continuare a mettere bocca su cose di cui non ha la benché minima idea e coscienza. Ed è un beneficio continuato che noi non accettiamo più, così come non acconsentiamo che il Dirigente dell’Ufficio Amministrativo e Contabile della Questura di Cosenza si permetta (come ha fatto) di chiedere le scuse di quel nostro collega allorquando questo, per iscritto, ha giustamente affermato che il diniego a corrispondere la diaria aggiuntiva (avvenuto da parte dell’Ufficio Contabile già prima dell’insensata nota del Servizio TEP) evidenziasse vizi di legittimità ed eccesso di potere.

Ebbene, la circolare in argomento di cui è stato chiesto il parere a questa O.S., deve anche contenere chiarimenti sulle due questioni sopra evidenziate, così che non accada che altri individui si pronuncino nelle medesime strampalate maniere sopra riportate, negando i diritti dei poliziotti!

Qualora ciò non si ritenga condivisibile, il COISP pretende che i “chiarimenti” contenuti in detta circolare siano il frutto delle risultanze di una riunione della commissione Paritetica prevista dall’art. 29 comma 2 del D.P.R. 164/2002, di cui si fa richiesta di urgente convocazione.

L’occasione è gradita per inviare i più Cordiali Saluti.

… e speriamo che prima o poi arrivi un Governo che comprenda l’utilità di spedire il personale dell’Amministrazione civile dell’Interno lontano dagli uffici dei poliziotti!

La Segreteria Nazionale del COISP