la giusta intenzione - upg lodi

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Mercoledì 17 FEBBRAIO Mercoledì delle Ceneri Per gustare la Parola QUARESIMA 2021 Ufficio per la Pastorale Giovanile e gli Oratori Diocesi di Lodi Comunità del Seminario Vivo la missione della carità? Con quale intenzione? LA giusta INTENZIONE

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Page 1: LA giusta INTENZIONE - UPG Lodi

Mercoledì 17 FEBBRAIO Mercoledì delle Ceneri Per gustare la Parola

QUAR

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Ufficio per la Pastorale Giovanile e gli Oratori Diocesi di Lodi Comunità del Seminario

Vivo la missione della carità? Con quale intenzione?

LA giusta INTENZIONE

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Dal Vangelo secondo MaTTEO (MT 6,1-6.16-18) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c'è ricompensa per voi

presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.»

La carità è la missione quotidiana che ci affida Gesù, per le strade del mondo di ogni tempo. Certo la carità è fatta di azioni concrete, non è un’astrazione: ma Gesù ci avverte che le azioni concrete non bastano. Serve la giusta intenzione. In particolare:

la carità non può fondarsi sulla ricerca dell’ammirazione altrui. Il suo fondamento deve essere nel nostro cuore, lì dove conosciamo il volto di Gesù, colui che vive la carità sino alla fine con la giusta intenzione. Nel nostro cuore scegliamo di imitarlo e di convertirci. In questa Quaresima, sino alla Pasqua, e oltre! 

Signore, donami di vivere la tua carità. Che io guardi il mondo con i tuoi occhi, che io ascolti il mio prossimo con la tua attenzione, che io cerchi il meglio con il tuo cuore. Fa’ che io compia il bene sempre bene, come lo compi tu.  Amen.

Ascolta: “Tempo di ricominciare”

- Gen Verde https://www.youtube.com/

watch?v=zTy-iNAc7j0

Page 3: LA giusta INTENZIONE - UPG Lodi

Giovedì 18 FEBBRAIO

Per gustare la Parola

QUAR

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Ho un cuore aperto? O sono ripiegato su me stesso?

LA PORTA DEL CUORE

Page 4: LA giusta INTENZIONE - UPG Lodi

Dal Vangelo secondo LUCA (Lc 9, 22-25) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell'uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e

risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?». 

Qualcuno una volta ha detto che la porta del cuore si apre solo dall’interno. E potremmo aggiungere: i cardini di questa porta girano solo verso l’esterno. Proprio questo sembra dirci Gesù nel

Vangelo di oggi: una vita riuscita si ha quando si apre la porta del cuore, verso l’esterno, con una completa e gratuita offerta di sé. Solo così accogliamo l’invito di Gesù, che vuole la nostra vera salvezza. A noi il compito di aprire la porta verso di lui, e in lui agli altri. 

Signore, tu mi dici che sei alla mia porta. Stai bussando, vuoi cenare con me e stare con me (Ap. 3, 20). Donami la gioia di aprire la porta. E la mia vita si apra alla tua presenza, giorno per giorno, con consapevolezza. Che io rimanga sempre nel tuo amore e così mi doni agli altri.  Amen.

Scopri il dipinto The Light of the World e la

sua porta… La luce del mondo (Hunt) - Wikipedia.

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Venerdì 19 FEBBRAIO Mercoledì delle Ceneri Per gustare la Parola

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La mia fede mi aiuta ad essere felice?

QUANDO VERRà LO SPOSO

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Dal Vangelo secondo MATTEO (MT 9,14-15) In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro:

«Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».

I discepoli di Giovanni vivevano una vita più austera di quella degli apostoli di Gesù. La presenza di Gesù è fonte di felicità; a chi lo segue non è chiesto di dedicarsi solo a petizioni o a obblighi. Stare con lui è come andare alla festa di nozze con lo

sposo: non si può essere tristi. Quando si incontra il Signore, quando lui è presente, allora la festa diventa l’espressione della propria vita. Su quanti siedono alla mensa del Figlio si riversa ogni dono: non si digiuna più, ma si gioisce e si condivide questa gioia con gli altri. Però verrà un momento in cui non si potrà solo gioire, ma sarà necessario digiunare ed attendere con pazienza il suo ritorno.

O Cristo, la Tua parola è per noi cibo nel faticoso cammino della vita. Sia essa la gioia nell’incontro, la forza per amare, il desiderio nell’attesa, il nutrimento nella nostra fame di te. Amen.

Guarda il video: Chiara Amirante “Qual è il

senso della penitenza e dei fioretti?” https://

www.youtube.com/watch?v=2-3MBnW-BJQ

Page 7: LA giusta INTENZIONE - UPG Lodi

Sabato 20 FEBBRAIO

Per gustare la Parola

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Sono capace di provare stupore e gioia davanti all'amore di Dio per me?

INVITATI

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Dal Vangelo secondo LUCA (Lc 5, 27-32) In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Poi Levi gli preparò un

grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».

Gesù non usa tante parole, il suo è un invito semplice: "Seguimi". La pronta risposta è probabilmente legata allo stupore di Levi nel sentirsi chiamato: l'invito è proprio per lui, un grande peccatore. E per la grande gioia non può che fare una

festa a casa sua… E io? Sono pronto a riconoscere l'invito di Gesù o sono troppo impegnato nelle mie occupazioni?

Dio che sorgi dove meno ce lo aspettiamo e che scegli proprio ciò che noi abbiamo disprezzato, donami occhi rispettosi del tuo creato, occhi attenti, occhi riconoscenti. Signore, insegnami a fermarmi, solo nel silenzio si può capire ciò che è stato concepito in silenzio. Concedimi Signore il dono dello stupore. Amen.

Guarda il video: Caravaggio,

“La Vocazione di San Matteo” https://

www.youtube.com/watch?v=nXMy93reqU0

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Domenica 21 FEBBRAIO Prima Domenica di Quaresima

Per gustare la Parola

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Impegno: Ogni sera trovo almeno una cosa della giornata per la quale ringraziare il Signore 

PROSSIMITà

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Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,12-15) In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che

Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

"Il regno di Dio è vicino": Dio si fa vicino. Gesù si incarna per mostrarci concretamente quanto ci ama e ci invita a convertirci, cioè a volgere verso di lui il nostro sguardo. Meglio ancora, a

guardarlo con occhi nuovi: tropo spesso siamo convinti che l’amore di Dio dobbiamo meritarcelo, dimentichiamo che invece Dio ci ama in modo totalmente gratuito! Ma occorre un cuore attento e disponibile per riconoscere quando ci interpella attraverso la Parola; per riconoscere il suo farsi fisicamente vicino attraverso un sorriso, uno sguardo, un gesto o le parole di una persona.

Ascolta: “Come in cielo

così in terra” - Debora Vezzani

https://m.youtube.com/watch?v=pKI9WKrcxV4

Signore, che mi avvolgi nella tua bontà, fammi scoprire, nella mia vita quotidiana, la delicatezza del tuo amore. Fammi sentire o intuire più profondamente le manifestazioni della tua tenerezza, le prove della tua benevolenza. Fortifica la mia fede, perché io creda di più alla tua presenza amorosa in ogni istante, alla mano affettuosa che mi accompagna negli eventi della mia vita. Amen.

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Lunedì 22 FEBBRAIO Cattedra di San Pietro Apostolo

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Sento che la fede in Gesù è importante o possa essere importante nella mia vita?

RELAZIONE

Per gustare la Parola

Page 12: LA giusta INTENZIONE - UPG Lodi

Dal Vangelo secondo MaTTEO (MT 16,13-18) In quel tempo, Gesù giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il

Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa».

"Voi chi dite che io sia?"... Sentiamo rivolta a noi questa domanda. Chi è per me Gesù? Gesù non si accontenta di risposte preconfezionate, per sentito dire, ma ci interpella

personalmente. Desidera entrare in relazione con ognuno di noi, aspetta solo che questa domanda diventi viva dentro di noi. E che ci mettiamo a cercarlo. 

Vorrei fare il bene ma non trovo la via. Vorrei amarti ma non trovo la via.  Mio Gesù, non ti conosco ancora perché non ti cerco.  Insegnami a cercarti e mostrati quando ti cerco. Vieni a me Gesù. Non ti amerò mai se non mi aiuti mio Gesù.  Gesù, sii l'Emmanuele, il Dio con me. Amen.

Ascolta: “Alza le braccia, apri il

tuo cuore” - RnS https://m.youtube.com/watch?v=M47RYXel5zk

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Martedì 23 FEBBRAIO

Per gustare la Parola

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Al di là della retorica, riesco a guardare a Dio come ad un Padre che sa amarmi davvero?

BLA BLA BLA

Page 14: LA giusta INTENZIONE - UPG Lodi

Dal Vangelo secondo MaTTEo (MT 6,7-15) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora

che gliele chiediate. Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

Se prendo un pallone e lo tengo sul comodino è uno spreco, se vado in pizzeria e prendo una pizza e ne lascio metà nel piatto è uno spreco... e così via con mille altre cose che facciamo

privandole di ciò che le rende utili, uniche, speciali. È uno spreco. Questo vale anche per la preghiera. Usare fiumi di parole per convincere Dio è tendenzialmente inutile e, appunto, uno spreco! Cioè: la preghiera deve contenere una confidenza, un’apertura del cuore. Ma presuppone lo stile che ci viene presentato nel Padre nostro. Guardare a Dio come ad un Padre ci introduce in una relazione così intima e così bella che ci impedisce di sprecare parole, dire frasi fatte, ma ci obbliga a vivere il legame nel modo più pieno che possiamo: amando e sentendoci amati!.

Ti prego Signore, aiutami a smascherare le false immagini che ho di te. Tante volte, preso dalle emozioni, ti dipingo diversamente da come sei e da come il Vangelo ti fa conoscere. Donami il coraggio della ricerca e dell’affidamento, e accompagnami in questo viaggio. Amen.

Ascolta: “Lettera da

Gerusalemme” - The Sun https://

www.youtube.com/watch?v=xXU5QioyeX0

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Mercoledì 24 FEBBRAIO

Per gustare la Parola

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Cosa realmente voglio da Dio?

SII IL TUO MIRACOLO

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Dal Vangelo secondo LUCA (Lc 11,29-32) In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il

segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del  giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Sii il tuo miracolo, diceva Morgan Freeman in “Una settimana da Dio”. Leggendo il Vangelo ci accorgiamo di come un sacco di gente andasse dietro a Gesù, sì, ma solo per vedere cose

straordinarie, guarigioni inspiegabili, segni dal cielo, insomma… miracoli! Ma ricordiamoci anche una cosa: Lazzaro, che è tornato in vita grazie a Gesù, prima o poi sarà morto di nuovo. Così come chi ha mangiato i pani e i pesci moltiplicati: poi mangia ancora normalmente. Quindi il miracolo è importante, certo, ma il vero miracolo è lo sperimentare che in quel momento Dio sta agendo nella tua vita! Ed è questo che deve lasciare stupiti, far venire i luccichii agli occhi, le farfalle nello stomaco. Ed è questo che dobbiamo cercare nel nostro quotidiano!

Guarda il video: “Una settimana da Dio”

https://youtu.be/lK2-WMzC_aM

Signore, non è facile mettere ordine nel mio cuore.  Spesso c’è un contrasto tra i miei pensieri e le mie emozioni e così mi perdo in desiderare cose banali o poco serie, superflue. Purifica il mio sguardo affinché sappia ammirare la meraviglia del tuo amore  in azione nel mio quotidiano. Amen.

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Giovedì 25 FEBBRAIO

Per gustare la Parola

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Impegno: Impara tu ad ascoltare per primo

DOMANDE & RISPOSTE

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Dal Vangelo secondo MATTEO (MT 7, 7-12) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a

chi bussa sarà aperto. Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono! Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».

“Chiedete e vi sarà dato”. Questo nella nostra esperienza non è sempre vero: quante volte ci è capitato di chiedere e non abbiamo ricevuto nulla. Così ci sentiamo confermati

nell’immagine di un Dio lontano, che non si cura di noi. Oppure peggio, abbiamo la percezione di essere gettati nel mondo e abbandonati a noi stessi. Spesso però mentre siamo concentrati sul chiedere ciò che ci sta a cuore, non siamo in grado di domandarci cosa stiamo davvero chiedendo. Oggi Gesù ci lascia un suggerimento preziosissimo: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”. Vuoi che gli altri ti ascoltino? Impara tu ad ascoltare per primo: in quel momento ti accorgerai che tutto quello che stai chiedendo a Dio, Lui te l’ha già concesso. Allora comincerai a vivere nella sua risposta.

Leggi: La paternità di Dio è

amore infinito https://www.avvenire.it/

chiesa/pagine/papa-benedetto-xvi-

udienza-30-gennaio-paternit%C3%A0-di-

dio-

Sei tu che hai creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre. Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo. Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, intessuto nelle profondità della terra. Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi e tutto era scritto nel tuo libro; i miei giorni erano fissati, quando ancora non ne esisteva uno. (Sal 139)

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Venerdì 26 FEBBRAIO

Per gustare la Parola

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In quale occasione ho saputo distinguere la rabbia buona da quella che mi separava da Dio, dai fratelli, dal vero me stesso?

RICONCILIAZIONE

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Dal Vangelo secondo Marco (MT 5, 20-26) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli

antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: Stupido, dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: Pazzo, sarà destinato al fuoco della Geènna.»

Arrabbiarsi non è necessariamente cosa negativa, appartiene all’universo delle passioni umane. Tuttavia Gesù ci presenta una rabbia che produce attorno a chi la scaglia contro il fratello la

morte, rappresentata con l’immagine estrema del fuoco della Geènna.  Quest’ira uccide, perché mette contro il fratello, sfigura il suo volto e cancella il suo nome sostituito da parole come “stupido”, “pazzo”… così si nega all’altro dignità, credibilità, in fondo la sua umanità. Noi cristiani siamo figli di uno stesso Padre, chiamati ad un cammino di riconciliazione: una strada condivisa con i fratelli, dove la parola che aveva separato si fa ora strumento di comunione. E’ questo il senso della Quaresima: c’è sempre un fratello o una parte di noi con cui riconciliarci!

La preghiera al servizio della Pace

- Papa Francesco https://

www.youtube.com/watch?

v=aTzgjkz4v7g

Che oggi regni la pace.Che tu abbia fiducia in Dio, che sta esattamente dove dovrebbe essere.Che non dimentichi le infinite possibilità che nascono dalla fede.Che utilizzi quei doni che hai ricevuto e che condivida l'amore che ti è stato dato.Che tu sia contento di sapere che sei figlio di Dio.Lascia che questa presenza si adagi nelle tue ossa e permetta alla tua anima la libertà di cantare, ballare, pregare e amare.Esiste qui per tutti e per ognuno di noi. (Madre Teresa)

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Sabato 27 FEBBRAIO

Per gustare la Parola

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Gesù dalla croce ha perdonato chi lo stava uccidendo. Io riesco a perdonare chi mi fa del male, o alla minima provocazione reagisco con violenza? 

NEMICIAMICI

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Dal Vangelo secondo Marco (Mc 13,33-37) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi

perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Gesù oggi ci chiede una cosa impossibile senza di lui: amare i nemici! Questo è il fondamento del vivere cristiano, ed è possibile solo stando con lui nella preghiera, che non cambia i

nostri nemici, ma cambia la nostra visione su di loro. Quando invece di insultare, accusare, disprezzare ci mettiamo a pregare sorge in noi una nuova visione, il nemico non è più un avversario, ma un fratello, un uomo bisognoso d’amore come tutti, infatti il Padre si prende cura dei buoni e dei cattivi.

Padre stai vicino a chi mi fa del male, Gesù sostieni i miei nemici, Spirito Santo dona loro la pace, Padre insegnami ad amare tutti gli uomini, come tu li ami. Gesù aiutami a perdonare i nemici, come tu hai fatto dalla croce. Spirito Santo fammi essere strumento d’amore, come tu lo sei per il Padre. Amen.

Guarda il video: “Ho perdonato l’assassino di

mio marito” https://www.youtube.com/

watch?v=q6_2h1uIFKw

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Domenica 28 FEBBRAIO Seconda Domenica di Quaresima

Per gustare la Parola

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Impegno: Questa settimana impegniamoci a trovare persone da ascoltare, imparando da loro a vivere come Gesù.

TRASFIGURATI!

Il Monte Tabor in Galilea

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Dal Vangelo secondo Marco (Mc 9, 2- 3a.7.9) In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti,

bianchissime: venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!». Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risorto dai morti.

In questa domenica il Vangelo anticipa la meta che stiamo aspettando, cioè la Pasqua. Gesù si trasfigura davanti ai discepoli, cioè si mostra loro come quando sarà risorto. Per poterci trasfigurare anche noi dobbiamo solamente ascoltare

quello che dice Gesù, proprio come ci dice la voce di Dio dalla nube. Infatti ci sono molti uomini e donne che sono visibilmente trasfigurati già sulla terra, e si riconoscono dal loro volto, splendente e luminoso, perché ascoltano la parola di Gesù.

Se ti è caro ascoltare, imparerai; se porgerai l’orecchio, sarai saggio. Se vedi una persona saggia, va’ presto da lei; il tuo piede logori i gradini della sua porta. Rifletti sui precetti del Signore, medita sempre sui suoi comandamenti; egli renderà saldo il tuo cuore, e il tuo desiderio di sapienza sarà soddisfatto.

Ascolta: “Transfiguration” - Hillsong Worship

https://www.youtube.com/

watch?v=HLMtfq5epbw