la jeune-fille come tecnica di sè

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La Jeune-Fille come tecnica di sé Estratti da TIQQUN -“Elementi per una teoria della Jeune-Fille - All’interno del mondo della Jeune-Fille, l’esigenza di libertà assume la forma di esigenza di seduzione. La Jeune-Fille vuole essere desiderata senza amore e amata senza desiderio. In ogni caso la sua infelicità è salva. L’amore della Jeune-Fille non è altro che un autismo in due In amore più che altrove, la Jeune-Fille si comporta come un ragioniere che sospetta sempre di amare più di quanto sia amata, e

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Page 1: La Jeune-Fille come tecnica di sè

La Jeune-Fille come tecnica di sé

Estratti da TIQQUN -“Elementi per una teoria della Jeune-Fille -

 

 

 All’interno del mondo della Jeune-Fille, l’esigenza di libertà assume la forma di esigenza di seduzione. La Jeune-Fille vuole essere desiderata senza amore e amata senza desiderio. In ogni caso la sua infelicità è salva.

L’amore della Jeune-Fille non è altro che un autismo in due

In amore più che altrove, la Jeune-Fille si comporta come un ragioniere che sospetta sempre di amare più di quanto sia amata, e di dare più di quanto riceva.

Sicuramente non c’è alcun luogo in cui ci si senta più dolorosamente soli che tra le braccia di una Jeune-Fille.

Così anche in amore la Jeune-Fille parla la lingua dell’economia politica e della gestione.

Gli amori della Jeune-Fille sono diventati un lavoro, e come ogni lavoro sono diventati precari.

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Perché la Jeune-Fille deve sempre fingere qualche attività ? Per rimanere inespugnabile nella sua passività.

La Jeune-Fille è affascinante come tutte le cose che esprimono una chiusura su sé stesse, un’autosufficienza meccanica o una indifferenza all’osservatore ; alla stregua dell’insetto o del neonato.

Chiacchiera, curiosità, equivoco - si dice - la Jeune-Fille incarna la pienezza dell’esistenza impropria, di cui Heidegger ha individuato le categorie.

La Jeune-Fille è ontologicamente vergine, vergine di ogni esperienza.

Tutto è buffo, niente è grave. Tutto è cool, niente è serio.

La Jeune-Fille adotta su tutto il punto di vista della psicologia, su sé stessa come sul corso del mondo. E’ così che può presentare una certa coscienza della sua reificazione, coscienza a sua volta reificata , perché separata da qualsiasi gesto.

La Jeune-Fille può dar prova di sollecitudine, ammesso che si sia veramente infelici ; è questo un aspetto del suo risentimento. La Jeune –Fille è il risentimento che sorride.

La Jeune_Fille corre dietro alla salute come se si trattasse della salvezza.

Contrariamente all’apparenza la Jeune-Fille non si cura di sé stessa. Per l’esattezza non è egoista né egocentrica, e questo principalmente perché il suo “io” è anche un altro. Ciò a cui consacra tutte le cure di una pietà intransigente è di fatto per lei una realtà esterna : il suo “corpo”.

La Jeune-Fille resta in ogni momento accanitamente proprietaria del suo corpo.

La Jeune-Fille non si preoccupa mai di sé stessa ma soltanto del proprio valore . Così quando incontra l'odio è colta dal dubbio.

La Jeune-Fille non esiste come Jeune-Fille se non all'interno del sistema di equivalenza generale e del suo gigantesco movimento circolatorio. Non è mai posseduta proprio perchè è desiderata. Nel momento stesso in cui se ne diventa l'acquirente, la si ritira dalla circolazione, un miraggio sfuma, ella si spoglia dell'aura magica della trascendenza che l'avvolgeva.

Si tratta prima di tutto per la Jeune-Fille di farsi valere.

Il riposo per la Jeune-Fille consiste nel sapere esattamente ciò che vale.

Anche quando sembra abbandonarsi completamente la Jeune-Fille in realtà abbandona solo la parte di sé stessa che è oggetto di contratto, preservando o riservando la libertà che non aliena. Infatti il contratto non può mai assoggettare tutta la persona che si vende, dato che una parte di questa deve sempre restare fuori dal contratto, precisamente per poter contrattare. Non ci si può spiegare in maniera più chiara e più verosimile il carattere abietto dell' “amore “ nella sua versione presente .

La Jeune-Fille non perde mai un'occasione per far mostra della vittoria della moneta vivente sul vile denaro ; quindi esige in cambio di sé stessa un controdono infinito.

L'impersonalità della Jeune-Fille ha la stessa sostanza ideale, impeccabile lustrale del denaro. La Jeune-Fille stessa non ha odore.

L' “originalità” fa parte del sistema di banalità della Jeune-Fille: E' questo concetto che le permette di equiparare tutte le singolarità, in quanto singolarità vuote.

E' solo nello scambio che la Jeune-Fille realizza il suo valore. Negli “amori” della Jeune-Fille è un rapporto tra cose che assume la forma fantasmagorica di un rapporto tra singoli esseri.

Quando la Jeune-Fille ridacchia, sta ancora lavorando.

 

 

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