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La leadership efficace

Il leader assertivo

Le competenze del buon leader

ESERCITAZIONE

Conoscere il leader che è in noi: dalla compulsione alla libera scelta

Profili di leader: compulsioni, pensieri, comportamenti verbali, esempi

Conclusioni

Richieste da parte di un contesto globalizzato ed altamente dinamico di nuove figure di leader

Insufficienza del saper-fare, di predisposizioni innate, di accentramento del potere

Necessità di doti di flessibilità (leader adattivo o situaizonale) competenze relazionali, competenze esistenziali (entusiasmo, coerenza, empatia, indipendenza di pensiero, autenticità)

Consapevolezza di sé, che porta adattabilità senza conformismo

Capacità di smascherare le motivazioni (cognizioni, aspettative, rappresentazioni interne, paure) che fanno agire in maniera coartata o ipostatizzata

Continuo dialogo interno e comprensione delle dinamiche intrapsichiche che portano ad agire in maniera non flessibile

Buon utilizzo del potere (identificare e disoccultare il bisogno di potere, sentimento del potere a somma variabile, potere come mezzo e non come fine)

Evita l’azione non consapevole, esclusiva e sa agire la molteplicità delle immagini interne

Affronta il lutto, il rischio, la solitudine, verso mete gravide di senso

E’ visionario, pragmatico e volitivo (sogno, progetto, controllo)

Vive la passione, è perseverante ed autentico

E’ capace di optare liberamente e consapevolmente le scelte

E’ spinto da un progetto ed agisce leggendo la situazione, le risorse, il contesto.

Si pone in risonanza con il gruppo di lavoro (amplifica l’impatto emozionale del leader e minimizza il rumore a favore del segnale)

CONSAPEVOLEZZA DI SE’

Consapevolezza dello stato emotivo, autovalutazione, fiducia in se stessi

GESTIONE DI SE’

Gestione degli impulsi negativi, trasparenza, adattabilità, orientamento al risultato, iniziativa, ottimismo

CONSAPEVOLEZZA SOCIALE

Empatia, consapevolezza dell’organizzazione,

GESTIONE DELLE RELAZIONI

Motivare, influenzare, sviluppare le potenzialità altrui, agire il cambiamento, gestire i conflitti, creare legami, cooperare e creare gruppi di lavoro

Esercitazione

SCELTA INDIVIDUALE

SCELTA IN GRUPPO

SCARTO RISULTATO

DONNA 1 AMANTE 1 4

ASSASSINO 2 ASSASSINO 2 0

BARCAIOLO 3 MARITO 3 1

MARITO 4 BARCAIOLO 4 1

AMANTE 5 DONNA 5 4

10

Quale ruolo ho giocato, in questa occasione, nel gruppo. Trainante, oppositore, osservatore, regolatore, pacere, organizzatore, giullare, peso morto (…)

In che misura ho influenzato il gruppo ed in che misura ne sono stato influenzato?

In quale modo ho influenzato il gruppo? Attraverso proposte, imposizioni, ricerca di alleanze, silenzi (…)

Quali elementi ho utilizzato nel gruppo? Valori universali, emozioni, sentimenti, necessità, obbiettivi del momento, ragionamento razionale, esperienze (…)

Quali mie proposte sono state inefficaci o dannose per influenzare il gruppo?

L’enneagramma come lo conosciamo oggi deriva da una pratica di guida spirituale antichissima, maturata dai SUFI, una ramificazione mistica islamica apparsa alla fine del VIII sec.

(Secondo G. Bennett risalirebbe a 4500 anni fa ed avrebbe influenzato Pitagora ed il cristianesimo)

Georges Gurdjieff cita la confraternita di sarmung, fondata a Babilonia intorno al 2500 ac. detentori di uno “straordinario sapere”.

Il simbolo dell’enneagramma “è la descrizione del percorso che l’essere umano deve seguire”

Oscar Ichazo, psicologo cileno, indipendentemente da Gurdjieff si avvicina a questa conoscenza la divulga ad Arica a partire dal 1950. Diventa strumento per due discepoli gesuiti per fornire guida spirituale. Nel 1973 viene portato in America del nord con l’accordo di non divulgarlo. Il patto è rotto nel 1984 da Patric Obiri ed Helen Palmer

L’enneagramma non ha un fondamento scientifico, ma è comprovato dalla pratica.

E’ transculturale. E’utilizzato in una prospettiva religiosa, in una prospettiva terapeutica, in una prospettiva laica (selezione del personale, pedagogia, indagini di mercato. In California è un diploma di laurea)

IL LEADER SPECULARE

Tende ad un ideale di perfezione formale e morale. Controlla meticolosamente il proprio ed altrui operato. E’ rigido, attento al particolare, lento ed implacabile.

E’ attento alle regole, burocrazie, leggi (anche morali) spesso precostituite

Manifesta poco i sentimenti ed è poco sensibile a quelli altrui.

EVITAMENTO L’imprevisto

(la caducità delle cose)

PAURA Errore

COMPULSIONE Controllo (l’ira)

RISORSA Precisione, Affidabilità

Meglio non agire che sbagliare Bisogna seguire gli esempi giusti C’è solo un modo corretto di fare le cose Una volta le cose andavano meglio Se gli altri si comportassero come me le cose

andrebbero meglio Ogni cosa va fatta a suo tempo e nella

maniera Se commetto un errore oggi ne posso

commettere due domani

Si può, non si può

E’ necessario

Fate come me

Le cose si fanno così

Pensate che proteggete non il vostro corpo ma la moglie o i vostri piccoli figli con le armi; non occupatevi solo delle preoccupazioni personali, ma pensate che il senato ed il popolo romano ora osservano attentamente le nostre schiere. ”

Da Tito Livio, Discorso di Scipione ai soldati 202 A.C.

“Noi vogliamo adempiere ai voti della natura, compiere i destini dell'umanità, mantenere le promesse della filosofia, assolvere la provvidenza dal lungo regno del crimine e della tirannia.”

Maximilien Robespierre

Ringrazio Dio per avermi fatto vivere con correttezza e morire facendo il mio dovere”

Lord Nelson

LEADER

SPECULARE

STALLO

Lentezza e

timore del

cambiamento

REAZIONARIETA

ADEGUAMENTO

(Reazione

simmetrica)

IL LEADER DVORANTE

Manifesta comportamenti orientati all’iperprotezione ed all’iperattività, dedicandosi agli altri ed al compito con abnegazione, non rispetto per il proprio benessere, dando sempre più di quello che gli viene richiesto. Difficoltà a delegare, ad oziare, ad ascoltare le reali esigenze dei collaboratori e del sistema. Propone compiti ai collaboratori che lui stesso esegue, pause che non rispetta.

“Nelle marce stava avanti alle schiere, sopportava le fatiche, precedendo spesso coloro che aveva mandato ad annunciarlo” Svetonio

Può rischiare di abbandonare il ruolo per esaurimento

Può essere emotivamente freddo e distaccato (alessitimico), poco in contatto con le proprie emozioni, oppure trasportato da emozioni coinvolgenti che riguardano altre persone, gruppi o situazioni.

EVITAMENTO

Bisogno

PAURA

Vuoto interiore

COMPULSIONE

Orgoglio, oblatività

RISORSA

Empatia, Umiltà

Se vuoi una cosa fatta bene devi farla da solo

Io so cosa è meglio per tutti

Chi mi ama si fida di me

Se non mi sacrifico io chi lo farà al mio posto?

Gli altri non sono ancora pronti per fare da soli

- Io so cosa è bene per tutti

- Tutti i miei sforzi sono focalizzati a questa causa

- In questa azienda siete tutti come figli miei

…dopo aver spronato l’ esercito alla battaglia secondo l’uso militare e messi in evidenza i propri meriti verso l'esercito in ogni tempo, convocò per prima i soldati di cui potesse servirsi come testimoni, ricordando con quanto zelo avesse cercato la pace, che cosa avesse fatto perché fossero mandati ambasciatori. Né non volesse giammai abusare del sangue dei soldati né privare la repubblica di alcun esercito. Tenuta questa orazione, poiché i soldati lo chiedevano ed erano impazienti di combattere, la

tromba diede il segnale… Da Antonio Spinosa, Cesare il grande giocatore

LEADER

DIVORANTE

PRETESA(reazione

simmetrica)

Richieste inutili

Rabbia rispetto ai

dinieghi

PASSIVITA’

Perdita di iniziativa e

infantilizzazione

RIFIUTO

(anoressia simbolica)

“Avevano la stessa grandezza d’animo, ma natura opposta. Cesare ritenuto grande per la generosità e magnificenza, catone per il rigore. Il primo mansueto e clemente, il secondo aveva guadagnato dignità con la severità. Cesare trovò gloria donando, soccorrendo, perdonando, Catone, senza concedere nulla. Nell’uno gli infelici trovavano rifugio, nell’altro i malvagi la condanna. Di quello era lodata la comprensione, di questo la costanza e l’inflessibilità. Cesare si era prefisso di impegnarsi, intento a difendere gli interessi degli amici, trascurava i suoi, e non rifiutava niente che fosse degno di essere donato. In Catone c’era l’impegno della modestia, dell’onore, ed un grande rigore”

Da Sallustio, la congiura di Catilina

“Libertà va cercando, ch’è si cara come sa chi per lei vita rifiuta” Dante Alighieri, 1, Purgatorio

IL LEADER MERCANTILE

Si pone in relazione diretta con gli obiettivi che gli vengono posti, ricercando il successo, anche se non li desidera matura internamente. Può perdere il senso dei suoi sforzi.

Attivo ed energico, ricerca l’approvazione sociale, fattore che aumenta la sua iperattività.

Collabora volentieri e motiva il gruppo

Si identifica con il ruolo ed il suo compito

EVITAMENTO

Fallimento

PAURA

Inefficienza

COMPULSIONE

Vanità

RISORSA

Verità

Il fine giustifica i mezzi

L’importante non è non cadere mai ma sapere rialzarsi

Io valgo e devo vendermi al miglior offerente

Sono quello che faccio

“Se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che tutto cambi. Arrivederci a presto. Ritornerò col tricolore”

Tomasi di Lampedusa da “Il Gattopardo”

“Lo principe non può osservare tutte quelle cose per le quali gli uomini sono tenuti buoni, sendo necessitato per mantenere lo stato ad operare contro la fede, la carità l’umanità, la religione (…) non partirsi dal bene, potendo, ma sapere intrare nel male, necessitato”

IL LEADER SREGOLATO

Appare fascinoso, indipendente, trasgressivo, “unico”

Si orienta verso una meta connotata emotivamente, per la quale può anche trascurare se stesso.

Può cambiare bandiera o idea per motivi di principio.

Ha una storia di passate delusioni, rapide affiliazioni, trascorsi burrascosi

EVITAMENTO

Non autenticità

PAURA

Banalità

COMPULSIONE

Sogno, idealizzazione e svalutazione

RISORSA

Sublimazione

La risorsa delle persone sta nella loro unicità

Non posso fare un compito che non mi appassiona

L’istinto è il modo migliore per risolvere i problemi

I compromessi fanno fallire i progetti

“Patrizii… costringete con la vostra volontà allo scopo fermo tutte le vostre energie e pur le vostre passioni più tumultuose e i vostri vizi più torbidi”

Da “Le vergini delle rocce” 1895

IL LEADER FREEZER

EVITAMENTO

Vicinanza

PAURA

Coinvolgimento, invasione

COMPULSIONE

Pensiero, Avidità

RISORSA

Saggezza

Per agire al meglio bisogna conoscere più informazioni possibile

Devo valutare le cose dall’alto per non essere influenzato negativamente

Le emozioni possono portare ad errori

Voglio osservare senza essere osservato

“Poiché gli esseri umani non vivono isolati in sopramondi ma in determinate comunità e nell'immediato contatto con la natura, occorre analizzare tanto i rapporti che essi istituiscono fra di loro quanto quelli istituiti con la natura, ossia il modo con il quale essi si appropriano e trasformano la natura”

Karl Marx Da “Il capitale”

“Naturalmente il grande amore nasce dalla gran cognizione della cosa che si ama”

IL LEADER PARANOICO

Si pone obbiettivi in relazione a situazioni di contrasto, “nemici” da contrastare

Considera il gruppo, la base, fondamentali

Considera la fiducia e la lealtà valori indispensabili

Ricerca persone o situazioni che lo rendano sicuro, a cui affidarsi, e reagisce con violenza se questi lo deludono

E’ sospettoso, attento ad eventuali pericoli

Mette alla prova se stesso ed i collaboratori

EVITAMENTO

Solitudine

PAURA

Paura

COMPULSIONE

Paranoia

RISORSA

Lealtà

Noi…,loro

Amici…,nemici

Sei dei nostri?

Ho bisogno, ma non posso fidarmi di nessuno

Il mondo è pieno di pericoli

Devo tutelare i miei collaboratori

Nella vita nessuno ti regala niente

IL LEADER INFANTILE

“Ho pianto solo tre volte in vita mia: quando ho ascoltato Mozart la prima volta, quando ho diretta la mia prima opera, e quando mi è caduto in acqua un tacchino farcito di tartufi”

Gioacchino Rossini

EVITAMENTO

Responsabilità

PAURA

Dolore, lutto

COMPULSIONE

Progetto, Leggerezza (Gola)

RISORSA

Allegria, affiliazione

Tutto si risolverà per il meglio!

Non facciamocene un problema

Ci penseremo poi

Ma chi se ne importa!

LEADER

infantile

LEGGEREZZA

SVOGLIATEZZA

DELUSIONE

Nel 1956 salpò per Cuba a bordo con 83 guerriglieri.

Il 5 dicembre erano rimasti in 18, l’esercito di Batista contava circa 30 000 effettivi. Decise nel 1966 di rovesciare il regime boliviano, che contrastò con 18 uomini.

IL LEADER NARCISISTA

Afferma se stesso in termini di grandiosità ed onnipotenza, costruisce relazioni non paritetiche, sovrainveste obiettivi, collaborazioni, strumenti legati alla sua persona.

Non accetta il confronto, vive l’alterità come sfida.

EVITAMENTO Debolezza

PAURA Vergogna

RISORSA Forza, semplicità

COMPULSIONE Prevaricazione (lussuria)

…Sempre, mai, il migliore, basta, no

Io dico quello che penso

Fai quello che ti dico

"Io riconosco e mi vanto di possedere uno spirito nobile ed alacre: e aggiungo che il giorno in cui non mi sentissi più stimolato da questa inquietudine mi riterrei diminuito e liquidato. Io non mi "adagio" mai in nessuna posizione; non mi siedo non mi addormento sul già raggiunto; non sono un impiegato tardo e marginatore di pratiche, ma un camminante che non riconosce mai nella meta raggiunta, quella definitiva o suprema.”

Benito Mussolini, discorso alla camera 1941

Sono superiore agli altri

Ho il diritto di fare quello che faccio

Il mondo è pieno di incapaci

I gruppi hanno bisogno di un capo forte

LEADER

NARCISISTA

SFIDA

INDIRETTA

(fenomeno del

contro leader)

SFIDA DIRETTA

TIMORE perdita

di iniziative

IL LEADER TRASPARENTE

Tende all’autosvalutazione ed alla passività. Spesso non è un leader naturale.

Desideroso di essere protetto ed aiutato, evita il conflitto e le richieste.

E’ servile, pessimista, ha sensi di colpa, indecisione, modestia, immagini idealizzate

EVITAMENTO

Conflitto

PAURA

Abbandono

COMPULSIONE

Negazione di sé

RISORSA

Mediazione

Ognuno ha le sue ragioni

Cerchiamo di valutare tutte le alternative

Quando avremo tutti gli elementi in chiaro prenderemo delle decisioni

Per il momento è meglio non esporsi

LEADER

TRASPARENTE

ANSIA

DEMOTIVAZIONE

INDIPENDENZA

« Io Papa Celestino V, spinto da legittime ragioni, per umiltà e debolezza del mio corpo e la malignità della plebe al fine di recuperare con la consolazione della vita di prima, la tranquillità perduta, abbandono liberamente e spontaneamente il Pontificato e rinuncio espressamente al trono, alla dignità, all'onere e all'onore che esso comporta, dando sin da questo momento al sacro Collegio dei Cardinali la facoltà di scegliere e provvedere, secondo le leggi canoniche, di un pastore la Chiesa Universale. »

Celestino V - Bolla pontificia, Napoli, 13

dicembre 1294