la legge urbanistica del veneto
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LA LEGGE URBANISTICA DEL VENETO
Mauro Baioni29 settembre 2009
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Una nuova stagione di leggi regionali
LA LEGGE URBANISTICA DEL VENETO
Basilicata L.r. 11/08/1999 n. 23
Calabria L.r. 16/04/2002, n. 19
Campania L.r. 28/12/2004 , n.16
Emilia R. L.r. 23/03/2000, n 20
Friuli Venezia Giulia L.r. 23/02/2007, n. 5
Lazio L.r. 22/12/1999, n. 38
Liguria L.r. .04/09//1997, n. 36
Lombardia L.r. 11/03/2005, n. 12
Puglia L.r. 27/07/2001, n. 20
Toscana L.r. 03/01/2005, n. 1
UmbriaL.r. 10/04/1995, n. 28L.r. 22-92-2005, n. 31
Veneto L.r. 23/04/2004, n. 11
Valle d’Aosta L.r. 06/04/1998, n. 11
Provincia autonoma di Bolzano L.p. 11/08/1997, n. 13
Provincia autonoma di Trento L.p. 04/03/2008, n. 1
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Principi e definizioni
Livelli, strumenti di pianificazione, procedure
Norme specifiche
Tre famiglie di contenuti
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Edilizia ed espropri (dpr 380/2001 dpr 327/2001)Ambiente e valutazioni (Dlgs 152/2006)Paesaggio (Dlgs 42/2004)Ordinamento amministrativo (Dlgs 267/200, legge 241/1990)Regime dei suoli (Sentenza Cc 348/2007, legge finanziaria 244/2007)Altre materie che afferiscono al governo del territorio (443/2001 - legge obiettivo)Finanziarie e leggi di spesa (133/2008)
Quello che non c’è
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Principi e definizioni
Sviluppo sostenibile, tutela delle identità, gestione prudente delle risorseSemplificazione, trasparenza, partecipazione, responsabilità
Soggetti, strumenti e procedure
Regione, provincia, comunePTRC - PTCP - PAT/PATI - PI - PUAAccordi e intese
Disposizioni specifiche
Accordi pubblico/privatoPerequazione, compensazione, crediti ediliziSocietà di trasformazione urbanaCentri storici, zone agricole, standard
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Pianificazione Ogni ente elettivo di primo grado esprime le proprie scelte sul territorio mediante atti di pianificazione
Sussidiarietà (differenziazione, adeguatezza)
La scelta dei soggetti e dei livelli giusto va compiuta in relazione a due elementi: la scala dell’azione (o dell’oggetto cui essa si riferisce) e dei suoi effetti
Cooperazione
La leale cooperazione tra Stato, regioni ed enti locali (legge 59/1997) comporta l’esame congiunto dei problemi complessi e la preventiva ricerca di intese e accordi (legge 241/1990)
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Strumenti di pianificazioneLe denominazioni scelte a volte divergono, ma i contenuti, le finalità e il grado d’efficacia dei piani regionali e provinciali sono simili in quasi tutte le regioni d’Italia
LivelliNelle regioni a statuto ordinario, i tre enti elettivi di primo grado hanno competenze in materia di pianificazione
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Regione Anno, lex Regionale Provinciale ComunaleToscana 1995, n. 5 PIT Piano di indirizzo
territorialePTCP Piano territoriale dicoordinamento
PS Piano strutturaleRU Regolamento urbanisticoPII Programma ntegratod’intervento
Umbria 1995, n. 281997, n. 31
PUT Piano urbanisticoterritoriale
PTCP Piano territoriale dicoordinamento provinciale
PRG Piano regolatoregenerale comunale:- Parte strutturale- Parte operativa
Liguria 1997, n. 36 PTR Piano territorialeregionale:Quadro descrittivoDocumento degli obiettiviQuadro strutturale
PTCP Piano territoriale dicoordinamento provinciale:Descrizione fondativaDocumento degli obiettiviStruttura del piano
PUC Piano urbanisticocomunale:Descrizione fondativaDocumento degli obiettiviStruttura del pianoNorme di conformità e dicongruenza
Basilicata 1999, n. 23 QSR Quadro strutturaleregionaleCarta regionale dei suoli
PSP Piano strutturaleprovinciale
PSC piano strutturalecomunalePOC piano operativoRU Regolamento urbanistico
Lazio 1999, n. 38 PTRG Piano territorialeregionale generale:Disposizioni strutturaliDisposizioni programmatiche
PTPG Piano territorialeprovinciale generale:Disposizioni strutturaliDisposizioni programmatiche
PUC Piano urbanisticocomunale generale:Disposizioni strutturaliDisposizioni programmatiche
EmiliaRomagna
2000, n. 20 PTR Piano territorialeregionale
PTCP Piano territoriale dicoordinamento provinciale
PSC Piano strutturalecomunalePOC Piano operativocomunaleRUE Regolamentourbanistico ed edilizio
Puglia 2001, n.20 DRAG Documento regionaledi assetto generale
PTCP Piano territoriale dicoordinamento provinciale
PUG Piano urbanisticogeneralePrevisioni strutturaliPrevisioni programmatiche
Calabria 2002, n. 19 QTR Quadro territorialeregionale
PTCP Piano territoriale dicoordinamento provinciale
PSC Piano strutturalecomunalePOT Piano operativotemporaleREU Regolamento edilizioed urbanistico
Veneto 2004, n.11 PTRC Piano territorialeregionale di coordinamento
PTCP Piano territoriale dicoordinamento provinciale
PAT Piano di assetto delterritorioPI Piano degli interventi
Campania 2004, n.16 PTR Piano territorialeregionale
PTCP Piano territoriale dicoordinamento provinciale
PUC Piano urbanisticocomunale
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REGIONE Piano territorialePiano paesaggistico
PROVINCIA Piano territorialePiani di settore
COMUNEPAT - piano strutturalePATI - piano strutturale intercomunalePI - piano operativo
PRIVATI Piani “attuativi”
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Differenziazione
Il comune, vero protagonista: decide sull’utilizzazione del suolo
La regione, uno stato in miniatura: emana le leggi e dispone di risorse
La provincia, vaso di coccio o figura chiave?Che cosa potrebbe fare e che cosa realmente fa?
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DENTRO I PIANI: QUALCHE NOZIONE
Il piano comunale diviso in più componentiIl piano provinciale e la dimensione territorialeIl piano regionale e i cordoni della borsa
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Le leggi regionali hanno articolato il Piano regolatore in più strumenti, differenti per validità temporale, grado di efficacia e procedure di approvazione
Articolazione e contenuti del piano comunale
Sullo sfondo di una comune distinzione tra un livello strutturale e quello operativo, la mancanza di un coordinamento nazionale ha ampliato le differenze riguardanti:- il numero e la denominazione degli strumenti;- il contenuto e il grado di efficacia;- le procedure di approvazione. 13LA LEGGE URBANISTICA DEL VENETO
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Articolazione e contenuti del piano comunaleElementi comuni Legge 1/2005
Strutturale Tempo indeterminato
Non conformativo della proprietà
Piano strutturale articolo 53
OperativoTempo determinato (5-10 anni)
Conformativo della proprietàRegolamento urbanistico
RegolamentareTempo indeterminato
Conformativo della proprietà
articolo 55
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Muleta >14LA LEGGE URBANISTICA DEL VENETO
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Una questione chiave:LA PARTECIPAZIONE
Dibattito, inchiesta pubblica, deliberazioneInformazione, coinvolgimento, partecipazioneOsservazioni e opposizioni
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La componente strutturale:IL PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO
Il piano più importante è quello che guarda:- oltre il mandato amministrativo;- oltre i confini;- a tutti i cittadini.
Però…
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IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO
Nessuna questione strutturale è comunale:CasaTrasportiProduzioneAmbientePaesaggio
Controllo, coordinamento, co-pianificazione, sostegno all’intercomunalità
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IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO articolo 22
Contenuti:- Quadro conoscitivo. Osservatorio (pubblico) delle trasformazioni territoriali. Osservatorio del paesaggio.
- Natura e aree protette: recepisce le indicazioni regionali; individua i corridoi ecologici; individua gli ambiti di tutela;- Difesa del suolo: recepisce le indicazioni dei piani di bacino- Paesaggio: recepisce le indicazioni del piano regionale; - Centri storici: perimetra i centri e individua i beniArmonizza le disposizioni di tutela. Definisce lo ‘statuto’ dei territori.
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IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO articolo 22
- Territorio rurale: strategia di tutela e valorizzazione Affrontare la questione del consumo di suolo
- Sistema insediativo: infrastrutture (TPL, viabilità), impianti, servizi (attrezz. di interesse generale), aree produttive, aree, impianti e servizi per il turismo, commercio- individuazione di ambiti di intervento sovracomunale e di coordinamento delle scelte di pianificazioneAffrontare la questione del riordino degli insediamenti
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PTC e PTRC/PRS - Definisce con la Regione i cardini dell’assetto territorialeI piani di settore ed i piani di sviluppo delle grandi reti di servizi sono sempre oggetto di coordinamento con il PTRC e lo integrano e modificano qualora ciò sia previsto da specifiche leggi. (Articolo 24)
PTC / PAT/ PATI- Definisce con i comuni le scelte di rilevanza sovracomunalePrima dell’adozione il comune promuove la concertazione... invitando a concorrere alla definizione degli obiettivi e delle scelte strategiche individuate dagli strumenti di pia- nificazione. (Articolo 5)
Nei trenta giorni successivi allo scadere del termine per proporre osservazioni, il PAT adottato è trasmesso alla provincia, unitamente alle osservazioni e relative controdeduzioni. La giunta provinciale approva il piano, potendo:- introdurre modifiche d’ufficio;- respingerlo e rinviarlo al comune perché lo adegui o perché si coordini con altri comuni(Articolo 14)
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE