la lettonia è il 18° stato dell'eurozona
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"Un evento importante non solo per la Lettonia ma per la stessa area dell’Euro, che rimane stabile, interessante e aperta a nuove adesioni" J. M. BarrosoTRANSCRIPT
Gennaio 2014: La Lettonia diventa il 18° Stato dell’eurozona
L’euro festeggia al meglio i suoi 15 anni Dopo che la Lettonia ha abbandonato il lats (LVL) e adottato l’euro alla mezzanotte del 31
dicembre 2013 – festeggiando in tal maniera il 15° anniversario dell’entrata in vigore dell’euro nel
1999 – 18 Stati Membri hanno cominciato a condividere la stessa moneta.
Questo è un risultato importantissimo per la Lettonia e per l’intera Eurozona.
Il processo di adesione della Lettonia era cominciato ufficialmente il 5 marzo del 2013, quando da
Riga giunse richiesta alla Commissione europea di presentare una relazione di convergenza
straordinaria con l'obiettivo di unire l'euro dal 1° gennaio 2014.
Il 5 giugno la Commissione concluse che la Lettonia soddisfa i criteri per l'adozione dell'euro. Il 9
luglio i ministri delle finanze dell'UE (ECOFIN) presero la decisione formale di aprire la strada per
l'adozione della Lettonia dell'euro.
Successivamente la Lettonia iniziò a preparare il passaggio alla moneta unica per attuare il suo
piano nazionale, fornendo tutti i dettagli per l'organizzazione dell’introduzione dell'euro e il ritiro
dei lats e integrando i preparativi con una campagna di comunicazione completa da parte delle
autorità lettoni.
Oggi registriamo che il passaggio della
Lettonia da il lats all'euro è stato
regolare e positivo. Dal 15 gennaio non è
più stato possibile effettuare pagamenti
in lats lettoni. Alcun problema è stato
riscontrato presso banche, uffici postali
e rivenditori che hanno affrontato bene
il carico di lavoro supplementare causato
dal processo di transizione e dalla
gestione in parallelo di due valute.
La quantità di contante in euro in
circolazione ha superato la quantità di circolante in lats (valore in euro) già il 10 gennaio 2014 e il
tasso di cambio è stato fissato allo 0.702804 per €.
La Lettonia è una repubblica parlamentare con appena 2,3 milioni di abitanti, stretta tra gli altri
due paesi baltici, ovvero la Lituania e l’Estonia. La capitale è Riga, nota anche come la “Gemma del
Baltico” o la “Parigi del Nord Europa”, che sarà per tutto il 2014 Capitale europea della cultura.
Il paese è uscito dall’Urss nel 1990 e un anno dopo ha ottenuto l’indipendenza da Mosca. Nel 2004
è entrato a far parte dell’Unione Europea. Più del 59% della popolazione è lettone, il 28% circa è
russa.
Secondo quanto risulta dai dati al 2013 forniti da Eurostat, il PIL della Lettonia, in crescita al +4%
nel 2013 e + 4,1% nel 2014 secondo le ultime previsioni della Commissione europea, è composto
prevalentemente dai servizi (69,6%). L’industria pesa solo per il 25,2% sul prodotto nazionale
mentre l’agricoltura appena il 5,1%.
Il tasso di disoccupazione è inferiore alla media UE e si attesta attorno all’11%.
La Lettonia è stata promossa nell’eurozona a pieni voti, rispettando appieno tutti i parametri di
Maastricht.
Il debito pubblico è decisamente contenuto (appena il 40,7% del PIL nel 2012). Dopo i livelli elevati
registrati nel 2009 e nel 2010 (rispettivamente 9,8% e 8,1% del PIL), che riflettevano in parte le
misure adottate per stabilizzare il settore finanziario.
Il disavanzo pubblico ha iniziato a diminuire rapidamente nel 2011, anno in cui è arrivato al 3,6%
del PIL, e nel 2012 è sceso all'1,2% del PIL, ossia ben al di sotto del valore di riferimento indicato
nel trattato (3% del PIL), divenendo il quarto più basso d’Europa.
Nei dodici mesi fino a aprile 2013 il tasso medio di inflazione nel paese è stato pari all'1,3%,
ovvero nettamente inferiore al valore di riferimento del 2,7%, al di sotto del quale dovrebbe
restare anche nel prossimo futuro se le autorità nazionali daranno continuità a una politica di
bilancio prudente e manterranno la domanda interna su un percorso sostenibile.
Il tasso di interesse medio a lungo termine in Lettonia è stato nell’ultima annualità pari al 3,8%,
ossia inferiore al valore di riferimento del 5,5%.
Negli ultimi due anni, inoltre, il tasso di cambio del lats non si è discostato dalla parità centrale di
oltre ±1% né è stato sottoposto a tensioni.
Tra i punti di forza della struttura economica lettone vanno annoverati una burocrazia molto
snella, una corporate tax al 15%, imposta sui dividendi al 10% e una straordinaria connessione al
web (essendo il Paese più cablato d’Europa e quarto nel mondo), tutti fattori che favoriscono
l’integrazione dell’economia in quella dell'UE (con stabilizzazione della bilancia commerciale a
saldo positivo) e l’attrazione di investimenti esteri diretti, già ora di entità considerevole. Notevole
è anche l'integrazione del settore finanziario nazionale nel sistema finanziario dell'UE, grazie
soprattutto alla forte presenza estera negli assetti proprietari all'interno del comparto bancario.
L’ingresso di Riga avviene tre anni dopo l’ultima adesione, quella dei vicini estoni nel gennaio
2011, mentre i primi timidi segnali di ripresa si stanno cominciando a mostrare dopo la gravissima
crisi finanziaria e i salvataggi internazionali di alcuni paesi dell’Eurozona. Solo un anno fa, erano in
molti a ritenere che la sopravvivenza stessa della moneta unica fosse in discussione.
Per questo l’ingresso della Lettonia è salutato dal presidente della Commissione europea Josè
Manuel Barroso come “(..) un evento importante non solo per la Lettonia ma per la stessa area
dell’Euro, che rimane stabile, interessante e aperta a nuove adesioni”.
Benvenuta Lettonia,
Buon compleanno euro!
Mirko Podda
European Project Manager
31 gennaio 2014