la linea cadorna - pieroweb

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COMUNITA’ MONTANA VALLE BREMBANA A LA LINEA CADORNA PASSO DORDONA (Foppolo) La Val Madre (Valtellina) dal Passo Dordona re re re (Va (Va (Va (Valtel ltel ltel ltellina lina lina lina) da ) da ) da ) dal Pa l Pa l Pa l Passo sso s sso Dord Dord d Dordona ona o ona Postazione di artiglieria PASSI LEMMA E TARTANO (Valleve) PASSI VERROBBIO E CA’ S. MARCO Durante la prima Guerra Mondiale il fronte dei combattimenti interessò parte delle Alpi, sui conni trentino e veneto: ancor oggi molte testimonianze di quei tragici avvenimenti sono ben visibili rappresentando una sorta di museo a cielo aperto. Anche sullo spartiacque delle Orobie venne predisposta una linea difensiva, la cosiddetta “Linea Cadorna” (dal nome del generale Luigi Cadorna che decise di allestire una serie di forticazioni sui passi orobici), nell’eventualità di uno sfondamen- to austriaco sui fronti del Tonale e dello Stelvio, o di un attacco a sor- presa attraverso la neutrale Sviz- zera. Le trincee furono realizzate dai battaglioni della Milizia territo- riale, in pratica soldati arruolati sul posto, al massimo entro i conni della regione, aiutati da maestran- ze locali, mentre strade militari e opere in caverna erano state af- date ad imprese civili. Si trattava di una lunga linea che dal Varesotto attraversava la Valtellina per chiudersi al campo trincerato del Mortirolo nel Bresciano. La temuta apertura di questo fronte tuttavia non avvenne mai e le nove divisioni che presidiavano la “Linea Cadorna” vennero progressivamente inviate verso il fronte Piave.Molte delle opere militari, che non formavano una linea forticata continua ma una serie di manufatti in corrispondenza dei valichi più facilmente “attaccabili”, sono ancora oggi ben visibili. Trincee, postazioni per l’artiglieria, cannoniere, mulattiere militari, piccole casermette, ne sono i resti più evidenti, in parte di- roccati, spesso confusi con recinti per bestiame e si trovano ai passi di Verrobbio, Cà S.Marco, Lemma, Tartano e Dordona. © na a a a a a a a lu lu lu lunga nga a a a a nga nga ng li li li li li li line ne ne ea ea ne ne nea ch ch ch che d e d e d e e al al al l Var Var Var ar ar ar a a a eso eso e tto tto tto to to to tto to at at at attra tra tra ra raver ver ver ver ve sav a sa sa a l l a l a la V a V aV a V alt alt alt a alt a ell ell l ll ell ellina ina ina n n ina a pe pe pe pe p pe e p r r c r c c r c c r h hi hiu hiu u hiu iu hiude der er er er er ersi si si s si si La Linea Cadorna in Piemonte e Lombardia .... ed in Valle Brembana P.so di S.Marco P.so di Verrobbio P.so di Lemma P.so Tartano Baita Camoscio Rif. Montebello Rif. Passo S.Marco 2000 Rif. Madonna delle Nevi Averara Valmoresca llo ll l llo l ll llo ll l Rif. Mon M M M .M f. M f. M M f. M if. Rif. Ri i tebel ebel ebel ebel l eb be ebel be b be be bel be b b be e per Rif. Dordona per Ri Ri i i i i per Ri p pe er Ri p p i p p p p P.so Dordona Rif. Dordona GRAFICA IMMAGINE castellettigra[email protected] Durante la prima Guerra Mondiale il fronte dei combattimenti interessò parte del dell le Alpi, sui sui sui co co connni ni ni tre tre re t nti nti ntino no no Intervento di recupero effettuato dalla Comunità Montana nel 2007

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Page 1: LA LINEA CADORNA - Pieroweb

COMUNITA’MONTANAVALLE BREMBANAA

L A L I N E A C A D O R N A

PASSO DORDONA (Foppolo)

La Val Madre (Valtellina) dal Passo Dordonadredrere (Va (Va (Va(Valtelltelltelltellinalinalinalina) da) da) da) dal Pal Pal Pal Passo ssossso DordDordrdDordonaonaoona

Postazione di artiglieria

PASSI LEMMA E TARTANO (Valleve)

PASSI VERROBBIO E CA’ S. MARCO

Durante la prima Guerra Mondiale il fronte dei combattimenti interessò parte delle Alpi, sui confi ni trentino e veneto: ancor oggi molte testimonianze di quei tragici avvenimenti sono ben visibili rappresentando una sorta di museo a cielo aperto. Anche sullo spartiacque delle Orobie venne predisposta una linea difensiva, la cosiddetta “Linea Cadorna” (dal nome del generale Luigi Cadorna che decise di allestire una serie di fortifi cazioni sui passi orobici), nell’eventualità di uno sfondamen-to austriaco sui fronti del Tonale e dello Stelvio, o di un attacco a sor-presa attraverso la neutrale Sviz-zera. Le trincee furono realizzate dai battaglioni della Milizia territo-riale, in pratica soldati arruolati sul posto, al massimo entro i confi ni della regione, aiutati da maestran-ze locali, mentre strade militari e opere in caverna erano state affi -date ad imprese civili. Si trattava di una lunga linea che dal Varesotto attraversava la Valtellina per chiudersi al campo trincerato del Mortirolo nel Bresciano. La temuta apertura di questo fronte tuttavia non avvenne mai e le nove divisioni che presidiavano la “Linea Cadorna” vennero progressivamente inviate verso il fronte Piave.Molte delle opere militari, che non formavano una linea fortifi cata continua ma una serie di manufatti in corrispondenza dei valichi più facilmente “attaccabili”, sono ancora oggi ben visibili. Trincee, postazioni per l’artiglieria, cannoniere, mulattiere militari, piccole casermette, ne sono i resti più evidenti, in parte di-roccati, spesso confusi con recinti per bestiame e si trovano ai passi di Verrobbio, Cà S.Marco, Lemma, Tartano e Dordona.

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La Linea Cadorna in Piemonte e Lombardia

.... ed in Valle Brembana

P.so di S.Marco

P.so di Verrobbio

P.so di Lemma

P.so Tartano

Baita Camoscio

Rif. Montebello

Rif. Passo S.Marco 2000

Rif. Madonnadelle Nevi

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Intervento di recupero effettuato dalla Comunità Montana nel 2007