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Dossier Dossier 3 5 www.laltramedicina.it I sentieri della meditazione cellulare che ha origine dalla fecondazione dell’ovo- cita femminile da parte dello spermatozoo. Questa cel- lula è sottoposta a svariati stimoli ambientali ai quali risponde via via adattandosi, cambiando cioè le pro- prie caratteristiche per sopravvivere. Dopo l’impianto lo zigote inizia a moltiplicarsi e in breve diviene un gruppo organizzato di cellule che prende una forma ben definita ovvero quella di un feto. Cosa accade nella pancia della mamma? Tale processo avviene in base al continuo adatta- mento cui questo insieme cellulare va incontro. Gli stimoli ambientali che ora sono anche quelli delle nuove cellule formatesi, inducono trasformazioni, attivazioni e disattivazioni di geni, cambiamenti bio- chimici e comportamentali che si sommano al pro- gramma intrinseco delle singole cellule e definiscono la costituzione dell’individuo già in questa fase. La rete di questi stimoli e la quantità di informazioni di- viene sempre più complessa man mano che le cel- I l pensiero delle varie filosofie indiane così come quello dell’A - yurveda vede la mente come il nostro reale e principale ostacolo, è ciò che ci inganna e confonde e, al pari di una cortina di fumo, ci se- para dalla nostra più vera e intima essenza. Tutti i testi più antichi mettono in guardia sul potere illusorio della mente e questo tema è così importante da diventare il nucleo di molti poemi tra cui il Ma- habharata e il Bhagavad Gita. Da sempre per sopperire agli inganni della mente vengono indicate varie pratiche meditative e la me- ditazione in questo senso rappresenta il punto di contatto più profondo con il nostro vero Sé. Nella scatola nera della mente Per poter però entrare nel significato più profondo di questo concetto dobbiamo comprendere come la mente viene considerata in A - yurveda e nelle maggiori correnti filosofiche indiane. Il nostro viaggio inizia da molto lontano e dobbiamo partire dallo zigote, l’entità 3 4 L’altra medicina Per capire che cos’è la meditazione è necessario conoscere il punto di vista indiano sulla struttura della mente. Antonio Morandi, Carmen Tosto Lo scopo è liberarsi dall’ego che secondo la medicina ayurvedica è all’origine di tutte le malattie. La meditazione e la mente 22 DossierMorandiOK_Layout 2 03/10/13 15.57 Pagina 34

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DossierDossier

3 5www.laltramedicina.it

I sentieri della meditazione

cellulare che ha origine dalla fecondazione dell’ovo-cita femminile da parte dello spermatozoo. Questa cel-lula è sottoposta a svariati stimoli ambientali ai qualirisponde via via adattandosi, cambiando cioè le pro-prie caratteristiche per sopravvivere. Dopo l’impiantolo zigote inizia a moltiplicarsi e in breve diviene ungruppo organizzato di cellule che prende una formaben definita ovvero quella di un feto.

Cosa accade nella pancia della mamma?Tale processo avviene in base al continuo adatta-mento cui questo insieme cellulare va incontro. Glistimoli ambientali che ora sono anche quelli dellenuove cellule formatesi, inducono trasformazioni,attivazioni e disattivazioni di geni, cambiamenti bio-chimici e comportamentali che si sommano al pro-gramma intrinseco delle singole cellule e definisconola costituzione dell’individuo già in questa fase. Larete di questi stimoli e la quantità di informazioni di-viene sempre più complessa man mano che le cel-

Il pensiero delle varie filosofie indiane così comequello dell’A

-yurveda vede la mente come il nostro

reale e principale ostacolo, è ciò che ci inganna econfonde e, al pari di una cortina di fumo, ci se-para dalla nostra più vera e intima essenza.

Tutti i testi più antichi mettono in guardia sul potereillusorio della mente e questo tema è così importanteda diventare il nucleo di molti poemi tra cui il Ma-habharata e il Bhagavad Gita.Da sempre per sopperire agli inganni della mentevengono indicate varie pratiche meditative e la me-ditazione in questo senso rappresenta il punto dicontatto più profondo con il nostro vero Sé.

Nella scatola nera della mentePer poter però entrare nel significato più profondo diquesto concetto dobbiamo comprendere come lamente viene considerata in A

-yurveda e nelle maggiori

correnti filosofiche indiane. Il nostro viaggio inizia damolto lontano e dobbiamo partire dallo zigote, l’entità

3 4 L’altra medicina

Per capire che cos’è la meditazioneè necessario conoscere il punto di vista indianosulla struttura della mente.

Antonio Morandi, Carmen Tosto

Lo scopo è liberarsi dall’ego che secondo la medicina ayurvedica

è all’origine di tutte le malattie.

La meditazione e la mente

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L’errore che ci allontana dalla naturae che apre la strada alle malattie

L’errore dell’intelletto generato dalla mente si manifesta con errori nelle scelte dicomportamento e nella dieta e con errori nell’atteggiamento mentale, psicologico espirituale per quel che riguarda i vari aspetti della vita. Tutto questo ci allontana dalnaturale equilibrio delle leggi di Natura: questi errori creano uno squilibrio sia nei

dosha del corpo sia negli elementi naturali esterni. Così viene piantato il seme dellamalattia che, in mancanza di elementi correttivi, germinerà e si manifesterà con

il tempo secondo le mille variabili cui può essere soggetto il percorso dellamalattia stessa. Un aiuto viene dalla consapevolezza di Sé e dalla

meditazione, attraverso le quali in modo graduale, la menteriacquista memoria della sua vera sorgente e in modo

spontaneo le azioni e il comportamento siuniformano alle leggi di Natura, proprio

come accade ai bambini.

mento dell’altra. Man mano che l’individuo crescequesta costruzione diviene multiforme e unica defi-nendo la personalità e il carattere.Eventi, esperienze, pensieri, emozioni troverannouno spazio nel teatro della mente e tutto si rifletterànella costruzione dell’ego. La limitazione delle per-cezioni è fondamentale ma, poiché appare l’unico ri-ferimento concreto, l’individuo le considera comela sola verità e ne consegue che crederà come veroe autentico anche il relativo modello di realtà.

L’oscuramento del vero SéLa limitazione delle percezioni non è il vero pro-blema ma solo l’espressione della più ampia limita-zione dell’essere umano nella Natura. Se le perce-zioni sono alterate o se la loro elaborazione non ècorretta il modello di realtà conseguente ne risulteràinquinato ma sarà sempre considerato vero e le ri-sposte saranno erronee. Il vero Sé viene così gra-dualmente coperto e sommerso dalle immagini pre-sunte reali, sommerso dalla mente e dall’ego. InIndia la mente viene spesso paragonata a un vetroche tanto più è sporco tanto meno permette di ve-dere attraverso e di percepire la vera realtà dell’uni-verso. La mente è anche all’origine della sensazionedi separazione fra gli individui e fra l’individuo e laNatura. La mente è all’origine di tutte le malattie

poichè, se il modello di realtà non è corretto, man-derà alla fisiologia informazioni e comandi non ade-guati alla vera realtà inducendo comportamenti di-storti e quindi disturbi e conseguenti malattie.

La prima causa di malattiaL’errore dell’intelletto (prajna-aparadha) è conside-rato in A

-yurveda la prima causa di malattia e consi-

ste nell’identificarsi con i propri limiti invece che conl’illimitata totalità che è la base della propria natura(si veda qui sopra). Per fare un esempio concreto,aspetti limitati di se stessi sono il corpo, la persona-lità, il lavoro, la famiglia, i possedimenti materiali.Identificandoci con essi, perdiamo di vista la nostravera natura che ci dota di potenzialità illimitate. Que-sta situazione di solito non è una scelta deliberatadelle persone ma un comportamento indotto daimodelli proposti dalla cultura e dall’educazione cheforniscono elementi e informazioni a Manas (ter-mine complesso usato per indicare la Mente) percui diviene ridondante, fino a perdere il legame conBuddhi (definito intelligenza superiore), la connes-sione dell’intelletto con la pura consapevolezza.

Il lavoro dell’A-yurveda

L’errore dell’intelletto ci fa credere di essere diversida quello che in realtà siamo, la mente è all’origine

lule aumentano di numero e il feto così cresce. Le in-formazioni divengono esperienze conservate nellamemoria cellulare ed entreranno a far parte delle va-lutazioni successive.

Il momento della nascitaAd un certo punto la mole di informazioni da gestireè talmente complessa che si definiscono specificicanali e nascono così i sensi e gli organi di senso. Ilfeto è quasi completo; la sua forma, le sue funzioni,le sue percezioni continuano comunque a model-larsi e adattarsi durante tutto il periodo della gravi-danza. Si arriva quindi al punto cruciale in cui av-viene la “rottura di un equilibrio” fra la madre e ilfeto e non è più possibile continuare un tale rapportoosmotico. Avviene il parto e la nascita del bambino.Il passaggio dall’ambiente uterino all’ambienteesterno è traumatico: cambiano radicalmente i pa-rametri ambientali, non c’è più liquido amnioticoma aria, non c’è più buio ma luce.

Percezioni prive di giudizioQuesto cambiamento così radicale attiva tutta un’al-tra serie di nuovi adattamenti e trasformazioni a ca-tena. Nuove memorie ed esperienze quindi si for-mano per fornire i riferimenti essenziali. Il modello direaltà che si forma nel bambino è ora un modellotutto nuovo, il bambino così cresce e, stimolato dal-l’ambiente, si adatta seguendo il programma dellapropria costituzione. Le sue percezioni sono elaborate in un modo privo digiudizio, tutto è puro e così lo sono anche le risposte,ma verso i 18 mesi di età avviene però un eventonuovo ed emerge un fenomeno straordinario. Il bam-bino diviene consapevole di essere il centro dellarete di informazioni e percezioni, di essere colui chepercepisce e che risponde: diviene così consapevoledella propria individualità.

Diciotto mesi, emerge la menteNasce così la mente. Da questo momento in poi ilbambino si riconoscerà allo specchio, saprà di esserelui al centro delle percezioni e l’autore delle risposte.Ogni nuova percezione sarà un elemento aggiun-tivo dell’esperienza e dell’immagine che avrà di Sé.Inizia infatti da qui la costruzione dell’ego ovvero diquello che l’individuo crede di essere sulla base dellapropria personale percezione sensoriale ed elabora-zione. L’ego e la mente si sovrappongono, quello cheentra a far parte di uno condizionerà il funziona-

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Dossier I sentieri della meditazione

La posizione base: una lunga storia alle spalle

Rintracciare le origini della meditazione non èsemplice, forse perché risale alla preistoria enasce con le prime forme di religione e di magia.È possibile che tutte le grandi civiltà antiche chehanno dato origine alle prime forme discrittura – l’egizia, la mesopotamica, l’indiana ela cinese – tramandassero oralmente disciplinemeditative in vario modo connesse allareligione, all’astronomia, alla matematica,all’arte e alla medicina. La difficoltà nel tracciareuna storia della meditazione è dovuta allatrasmissione orale e all’aura di segretezza cheverosimilmente circondava queste attività.

Di certo la civiltà che più ha coltivato nei secolila meditazione è l’India. In un piccolo sigilloritrovato nella Valle dell’Indo (odierno Pakistan),a Mohenjo Daro, risalente forse al IV millennioa.C., si vede la figura stilizzata di un personaggiotricefalo, seduto a gambe incrociate su un trono(si veda qui sopra). Di sicuro la strutturaiconografica assomiglia a quella tradizionaledelle immagini buddhiste, riprodotta in infinitevarianti e quello che più importa ai fini dellanostra riflessione è la postura a gambeincrociate, una posizione tipica dellameditazione e dello Yoga.

Tale postura nelle sue varianti ha già di per sél’effetto di calmare la mente e costituisce la baseper molti tipi di meditazione. Dunque questosigillo potrebbe indicare che l’India antica,preistorica, già praticava la meditazione. Ancoraoggi l'A-yurveda pone particolare accentosull'ecologia della mente e sull'equilibrioindividuale e suggerisce diversi metodi diriequilibrio basati appunto su tecniche dimeditazione e Yoga.

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del bene e del male, del dolore e della gioia, tutti ele-menti riferiti all’ego individuale.Ma la mente, per l’A

-yurveda, in quanto osser-

vabile nelle sue qualità e azioni, è un oggettoe quindi può essere trattata. L’Ayurvedaagisce sempre anche a livello mentalee lo fa in modi diversi anche con tuttiquei trattamenti che di norma lepersone riferiscono al puro pianofisico. Nulla è lasciato al caso,tutto segue indicazioni e con-troindicazioni precise ed an-che quello che può appa-rire come un “semplice”massaggio riveste inAyurveda implicazioniprofonde e induce statimentali particolari ediversi.Tutta l’attenzioneviene veicolata all’in-terno affinché il pa-ziente possa entraredentro di sé ed es-sere guidato fino alsuo nucleo e da lì ri-stabilire le giuste re-lazioni che lo porte-ranno alla strada delriequilbrio e della gua-rigione. Torniamoquindi alla domandainiziale.

Annullare le illusionidell’egoChe cos’è allora la medita-zione? Possiamo definirla uninsieme di tecniche di vario tipoche tendono comunque tutte alraggiungimento del controllo deglistati mentali, all’annullamento del-l’ego per stabilire un nuovo e reale con-tatto con il nostro vero Sé. Questo con-tatto ci consente di ridimensionare l’illusionedella mente, di avere una percezione di noi nonassoluta, di relativizzare dolore e gioia e di resettarei messaggi distorti che mandiamo al nostro corpo.Accettare la condizione limitata della nostra mente ègià un buon passo verso la meditazione.

Dossier

I 3 stadi delprocesso meditativo

Per quanto vi siano moltissime tecniche per praticarela meditazione, essa è soprattutto uno stato particolare

della mente che non si raggiunge istantaneamente, marichiede un graduale procedimento: così come descritto nella

strada classica dello Yoga vi sono gradini preliminari da seguire.Secondo lo Yoga il processo meditativo viene suddiviso

normalmente in tre stadi.

Il primo stadio consiste nel nutrire isensi interni per imparare a ritirarela mente dal contatto con gli

oggetti esterni. Un simbolo moltoesemplificativo è rappresentato dallatartaruga che ritira le sue membradentro il proprio guscio: gli arti, la coda,la testa. I quattro arti e la codarappresentano i cinque sensi e la testala mente. Questa capacità di ritirare inse stessi mente e sensi, evita lefluttuazioni della mente da un oggettoall’altro e favorisce la meditazione.

Il secondo stadio è la concentrazione ovvero fissare la mente suun punto unico.

Il terzo è lo stadio meditativo vero e proprio, che consistenella fusione della mente con l’oggetto dellaconcentrazione.

Naturalmente, tutto questo avviene a livello dellamente. Ma vi è un quarto stadio trascendente la

mente che si chiama Samadhi, l’assolutaidentità con il Supremo, puro stato di

coscienza.

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