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Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico 1 La Materia La materia La materia si presenta a noi sotto tre forme ma qualunque sia la forma essa è costituita da un aggregato di molecole: Le molecole a loro volta sono costituite da atomi MOLECOLA OSSIGENO La molecola è la parte più piccola in cui si può pensare diviso un corpo senza che si perdano le caratteristiche della sostanza costituente il corpo stesso. L’atomo è la parte più piccola e indivisibile della materia

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Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

1

La Materia

La materia

La materia si presenta a noi sotto tre forme ma qualunque sia la forma essa è costituita da un

aggregato di molecole:

Le molecole a loro volta sono costituite da atomi

MOLECOLA OSSIGENO

La molecola è la parte più piccola in cui si può pensare diviso un corpo senza che si perdano le caratteristiche della sostanza costituente il corpo stesso.

L’atomo è la parte più piccola e indivisibile della materia

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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In natura vi sono solo 92 tipi differenti di atomi.

Tavola periodica degli elementi

L’atomo a sua volta è costituito da particelle elementari dotate di massa (materia) e di carica

elettrica (ad eccezione del neutrone).

Quindi l’atomo è costituito da una parte centrale chiamata nucleo intorno al quale ruotano

delle piccolissime particelle chiamate elettroni.

NUCLEO

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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Protone: particella con massa e carica positiva. I protoni sono tutti uguali tra loro

Neutrone: particella con massa ma senza nessuna carica .I neutroni sono tutti uguali tra loro

Elettrone: particella con massa e carica negativa

È quello più importante per le caratteristiche elettriche e magnetiche della

materia.

In certe condizioni l’elettrone può presentarsi svincolato dal nucleo. Esso può

esistere libero.

Gli elettroni sono tutti uguali fra loro e sono piccolissimi, la massa di ognuno

è 9,11.10-31 kg e sono 1840 volte più piccoli dei protoni.

Sono quelli che si spostano con maggiore facilità.

Ione: atomi che hanno perso o acquistato elettroni.

Ioni positivi se l’atomo ha perso elettroni.

Ioni negativi se l’atomo ha acquistato elettroni.

Fenomeni elettrostatici

IL NUCLEO È COSTITUITO DA PROTONI E NEUTRONI

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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In condizioni normali tutti i corpi sono elettricamente neutri, cioè hanno lo stesso numero di

protoni (positivi) ed elettroni (negativi); se invece il numero degli elettroni è diverso da quello dei

protoni, il corpo si dice elettrizzato.

Se strofiniamo una bacchetta di ebanite su un panno di lana , l’ebanite strapperà alcuni

elettroni al panno e risulterà caricata negativamente. Facendo la stessa cosa con il vetro,

otterremmo ancora una bacchetta elettrizzata, ma con cariche elettriche positive. Le cariche

elettriche negative e quelle positive tendono a ricongiungersi per ristabilire la neutralità del corpo.

Cariche elettriche: le cariche elettriche elementari sono costituite da elettroni aventi massa assai

piccola e da ioni positivi o negativi la cui massa è praticamente quella dell’atomo.

Corrente elettrica Tutti i corpi elettrizzati tendono a perdere le cariche che hanno accumulato in eccesso: se il

fenomeno avviene violentemente si definisce scarica elettrica , se, invece, avviene attraverso fili

metallici o altri conduttori si dice corrente elettrica .

Le cariche, infatti, hanno tendenza a spostarsi per unirsi a quelle di segno opposto. Nei conduttori

solidi si spostano solo le cariche negative, cioè gli elettroni:essi vanno da un punto in cui sono

accumulati in eccesso ad un punto dove ci sono cariche elettriche positive o meno elettroni.

Il movimento delle cariche all’interno di un conduttore si dice corrente elettrica, si indica con la

lettere I e si misura in Ampère (dal nome del fisico francese André Ampére) , con uno strumento

detto amperometro. Nei materiali conduttori solidi, ad es. rame, la corrente elettrica è un movimento ordinato di

elettroni

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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ELETTRONE

la sua unità di misura si chiama ampere

la corrente di un ampere corrisponde al movimento di 6,22.1018 elettroni in un

secondo(espresso in numero)

6.220.000.000.000.000.000

dal movimento degli elettroni dipenderà la caratteristica della stessa corrente elettrica

Quando gli elettroni fluiscono con moto uniforme, cioè con velocità costante, si avrà la corrente continua

CORRENTE CONTINUA:

costante nel tempo

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Quando gli elettroni si muovono con velocità non costante, la corrente cui essi danno luogo sarà una corrente variabile nel tempo

CORRENTE VARIABILE :

non costante nel tempo

quando gli elettroni si muovono cambiando sia di numero che di verso di percorrenza, cioè andando avanti e indietro, abbiamo una corrente alternata.

Corrente alternata:

gli elettroni vanno avanti e

tornano indietro cambiando

anche il numero che si sposta

Il numero delle volte al secondo che gli elettroni vanno avanti e indietro si chiama frequenza.

La frequenza della corrente elettrica, in Europa, è 50HZ, cioè 50 volte al secondo gli elettroni

vanno avanti e indietro.

corrente elettrica è un movimento ordinato di elettroni

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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G

Generatori elettrici

la corrente elettrica è un movimento ordinato di elettroni in un corpo conduttore. ma questi

non potranno essere in movimento ordinato lungo un certo percorso se non ci sarà un mezzo

adeguato che provvederà ad ordinarli e dargli l’energia per spostarsi.

questo apparecchio è il generatore elettrico

Simbolo del generatore Simbolo della pila

(generatore a corrente alternata) (generatori di corrente continua)

IL GENERATORE ELETTRICO È UN APPARECCHIO CHE TRASFO RMA QUALSIASI TIPO DI ENERGIA IN ENERGIA ELETTRICA

Acqua dotata di una certa energia potenziale

generatore che trasforma

l’energia cinetica dell’acqua

energia potenziale si trasforma

in energia cinetica g

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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POLI

G

G

G

I generatori sono costituiti da due estremi o poli nei quali, ad opera delle forze interne del

generatore, durante la trasformazione in energia elettrica le cariche negative si addensano tutte da

una parte che prende il nome di polo negativo e quelle positive dalla parte opposta che prende il

nome di polo positivo

INIZIO SPOSTAMENTO CARICHE

appena inizia la separazione inizia anche l’attrazione tra cariche di segno opposto e la

repulsione fra cariche di segno uguale. il generatore provvede a spostare e mantenere separate le cariche elettriche

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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POLI

d.d.p.Tensione

G

il generatore per separare e mantenere separate le cariche elettriche spende una certa

energia che si trasferisce sulle cariche elettriche sotto forma di energia potenziale.

l’opera di separazione delle cariche elettriche cessa quando il generatore ha raggiunto l’equilibrio, cioè la forza interna che separa le cariche elettriche è uguale a quella che tende a ricongiungerle.

TENSIONE fra le cose più importanti di un generatore elettrico è la cosiddetta differenza di potenziale o

tensione che esso presenta ai suoi morsetti.

il generatore per spostare (per esempio) un elettrone e portarlo al polo negativo deve spendere

una certa energia, questa energia viene accumulata dall’elettrone sotto forma di energia

potenziale. quindi tra i due poli c’è una differenza di energia potenziale (d.d.p.) CHIAMATA ANCHE

TENSIONE, e si indica con V e si misura in Volt (da Alessandro Volta), con uno strumento detto

voltmetro.

Fino a quando, tra due punti, esiste una differenza di potenziale, è garantita la possibilità che in un

conduttore scorrano delle cariche elettriche o , più correttamente potremmo dire, che esiste la

possibilità che si generi una corrente elettrica.

Per spiegare il significato di tensione usiamo un semplice esempio: due serbatoi di acqua sono

collegati con un tubo. Se il livello A nel primo serbatoio è identico al livello B del secondo, non si

ottiene alcun movimento, mentre una differente altezza (in figura) provoca il passaggio di acqua

dal serbatoio col livello più alto a quello col livello più basso. Quindi per ottenere il movimento si ha

bisogno di una differenza di altezza.

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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Negli impianti elettrici al posto del tubo abbiamo il cavo elettrico e al posto dell'acqua abbiamo la

corrente elettrica . La differenza non è più di altezza, ma di potenziale elettrico. Questa differenza

di potenziale (d.d.p.) prende il nome di tensione .

Se aumentiamo la differenza di altezza, l'acqua scorre con più velocità. Allo stesso modo se

aumentiamo la tensione aumenta l'intensità di corrente.

La differenza di altezza si misura in metri, mentre la differenza di potenziale (tensione) si misura in

volt (V) e la indichiamo con la lettera V. La corrente si misura in ampere (A) e si indica con la

lettera I.

GRANDEZZA UNITA' DI MISURA

tensione V volt V

corrente I ampere A

La situazione mostrata nella figura precedente, può essere considerata simile a quella che si ha in

una batteria. Infatti col passaggio di acqua la differenza di livello va progressivamente riducendosi

fino ad annullarsi. Allo stesso modo una batteria si scarica (si riduce la differenza di potenziale tra

polo positivo e polo negativo) mentre eroga corrente.

In una presa, invece, vi sono costantemente 230 volt tra fase e neutro . Una situazione simile

sarebbe quella in cui un rubinetto provvede a immettere continuamente acqua nel serbatoio per

mantenere costante il livello A e di conseguenza la differenza A-B (possiamo considerare il livello

B come quello del mare, sempre costante prescindendo dalle maree).

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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LA TENSIONE È QUINDI LA CAUSA CHE FA CIRCOLARE LA CORRENTE , SENZA DI ESSA NON CI PUÒ

ESSERE MOVIMENTO ORDINATO DI ELETTRONI .

RESISTENZA ELETTRICA

Tutti i corpi manifestano un certo ostacolo al passaggio della corrente elettrica.

il fluire degli elettroni avverrà con maggiore o minore difficoltà a seconda della materia fisica

del materiale che costituisce il corpo.

gli elettroni nel loro movimento interno sono soggetti ad una specie di attrito interno da parte

delle materiale.

si pensi ad esempio a cosa succede ad un filo di rame quando vi sia passaggio di corrente

elettrica. nella massa costituente il conduttore si avrà un movimento ordinato di elettroni, ma

questi non potranno procedere liberi perché collideranno contro gli atomi che si trovano sulla loro

traiettoria perdendo così nell’urto l’energia che gli era stata fornita dal generatore. nell’urto si avrà una produzione di calore, quindi il conduttore si scalderà, ma gli elettroni che

hanno perso energia avranno bisogno di nuova energia che sarà fornita dal generatore. LA RESISTENZA È L ’OSTACOLO CHE GLI ELETTRONI INCONTRANO A PASSARE IN UN CONDUTTORE .

LA RESISTENZA SI MISURA IN OHM (Ω)

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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la corrente eletrica quindi per poter circolare ha bisogno di un generatore sempre attivo e di

un conduttore per trasportarla.

Rifacendoci ancora una volta a un circuito idraulico, consideriamo i due casi in figura: a parità di

differenza di livello A-B , l'acqua scorrerà più velocemente nel circuito di sinistra poichè il tubo di

collegamento ha sezione maggiore e offre, quindi, minore resistenza.

Lo stesso concetto di resistenza lo ritroviamo nei circuiti elettrici: a parità di tensione (differenza di

potenziale) si hanno correnti diverse in circuiti diversi.

Esempio : una lampada da 40 watt (la potenza si misura in watt) assorbe una corrente inferiore

rispetto a una lampada da 100 watt. Poichè la tensione è sempre 230 volt, quello che cambia è la

resistenza che la lampada offre al passaggio di corrente: una lampada da 100 watt offre meno

resistenza elettrica al passaggio di corrente rispetto a una lampada da 40 watt.

La resistenza si indica con la lettera R, si misura in ohm e il simbolo è riportato in figura.

GRANDEZZA UNITA' DI MISURA

resistenza R ohm

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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Conduttore di neutro

Conduttore di

fase

Apparecchio di manovra (interruttore)

Utilizzatore

Generatore

CIRCUITO ELETTRICO

Il circuito elettrico è formato da quattro fondamentali elementi che sono:

generatore, linea, dispositivo di comando, utilizzatore.

Allorché manchi uno di questi elementi il circuito non può funzionare.

La sola condizione per cui un circuito elettrico funzioni è che sia “chiuso”.

Circuito elettrico

La struttura e la costituzione dei circuiti elettrici varia notevolmente da caso a caso. Un esempio di

circuito elettrico è un insieme di conduttori metallici collegati fra loro, che nell’insieme costituiscono

un percorso chiuso e continuo per la corrente .

E’ necessario che nel circuito sia inserito un generatore che produca forze di natura elettrica le

quali spingano le cariche mobili, in modo che nel circuito si stabilisca una corrente elettrica che

perdura finché permane l’azione del generatore.

Se la catena viene interrotta, cioè, come si sul dire, se il circuito è aperto, la circolazione delle

cariche è impedita e quindi non ci può essere alcuna corrente nel circuito stesso.

La corrente viene quindi a cessare.

Circuito aperto La corrente non passa

Circuito chiuso La corrente passa

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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Diremmo perciò che il circuito è aperto quando, per una interruzione prestabilita, si impedisce che

la corrente circoli; chiuso quando, circolando corrente, si esercitano le funzione per le quali il

circuito stesso è stato realizzato.

Il circuito deve comunque essere composto da almeno tre elementi:

• Un generatore , che è l’elemento che produce una forza di natura elettrica la quale spinge

gli elettroni a muoversi lungo il circuito, dando origine alla corrente;

• Un apparecchio utilizzatore ;

• Da conduttori di collegamento , che chiudono il circuito ed hanno come scopo quello di

connettere il carico o utilizzatore al generatore. Essi costituiscono la linea .

Realizzazione di circuiti elettrici

Nella pratica gli alunni realizzano piccoli circuiti elettrici che raffigurano i circuiti elettrici civili e

similari.

Per realizzare i circuiti vengono utilizzati degli schemi elettrici circuitali il cui scopo è quello di

illustrare il funzionamento degli stessi e guidare all’installazione pratica.

Nella rappresentazione degli impianti elettrici assumono importanza rilevante i segni grafici che

indicano specifiche apparecchiature o completano il significato di apparecchiature apparentemente

simili, ma con funzioni diverse.

Di questo si occupa il Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI).

Esistono diversi tipi di schemi elettrici che rappresentano il circuito elettrico ma focalizzeremo i

nostri sforzi sullo schema funzionale che rappresenta il circuito nel modo più semplice possibile il

suo specifico funzionamento nonché favorisce la realizzazione pratica dello stesso.

Nella prima fase utilizzeremo parallelamente al circuito funzionale un circuito molto semplificato.

I conduttori e gli isolanti

Alcuni materiali sono detti conduttori perché lasciano passare le cariche elettriche.

Nei conduttori solidi gli elettroni, liberi di muoversi, abbandonano con facilità l’atomo di

appartenenza per sostarsi su quello vicino, in un movimento continuo che dura finché le cariche in

eccesso non sono tutte spostate, stabilendo di nuovo una situazione di neutralità. I migliori

conduttori sono: l’argento, il rame e l’alluminio, utilizzati infatti per realizzare impianti elettrici. I

materiali che, invece, non consentono il passaggio della cariche elettriche sono detti isolanti. I

migliori isolanti sono: la gomma, la plastica, la porcellana, il legno asciutto, il vetro la vernice a

smalto.

La potenza elettrica

L’energia elettrica, come ogni altra forma di energia, può compiere un lavoro; il lavoro compiuto in

un secondo si definisce potenza e si misura in Watt (W) dal nome del fisico scozzese James Watt.

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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La potenze (P) dipende dall’intensità di corrente e dalla differenza di potenziale o tensione (V) e si

calcola (nel caso della corrente continua) con la seguente formula: P=V*I.

Su ogni apparecchi elettrico la potenza assorbita è indicata con il simbolo W.

Per sapere quanta energia consuma un apparecchio dobbiamo moltiplicare la potenza per il tempo

di utilizzazione; comunque, il consumo energetico e sempre misurato da contatori che sono

appositi apparecchi installati dagli enti erogatori dell’energia elettrica, e viene calcolato in

kilowattore (KWh).

La corrente elettrica è creata dal movimento degli elettroni

GENERATORE DI TENSIONE

Un dispositivo capace di generare una differenza di potenziale tra i suoi due morsetti, prende il

nome di generatore di tensione . Esistono due tipi di tensione che dobbiamo prendere in

considerazione:

TENSIONE

CONTINUA

TENSIONE

ALTERNATA

Nella tabella sono mostrati i simboli dei generatori. La tensione continua ha un andamento

costante e la si incontra, ad esempio, nella batteria dell'auto o in qualunque pila. Si avrà, pertanto,

un morsetto positivo (quello a potenziale maggiore) e un morsetto negativo (quello a potenziale

minore).

La tensione alternata, come quella a 230 volt presente nelle nostre case, si inverte continuamente,

per cui non è possibile contrassegnare i morsetti come positivo e negativo.

La resistenza e la legge di ohm

LEGGE DI OHM

Esiste una relazione matematica molto semplice che permette, conoscendo due tra le tre

grandezze V-tensione, I-corrente e R-resistenza, di ricavare la terza. Si tratta della legge di Ohm :

V = R x I

ovvero R = V / I I = V / R

Una resistenza R attraversata da una corrente elettrica I provoca una caduta di tensione e

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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l'effetto Joule .

CADUTA DI TENSIONE

Quando una corrente elettrica I scorre attraverso una resistenza R, tra l'ingresso e l'uscita del

componente si crea una diminuzione di tensione ovvero una caduta di tensione . Il calcolo di

questa diminuzione,cioè della tensione misurata ai capi della resistenza, si esegue tramite la legge

di Ohm:

caduta di tensione = R x I

ESEMPIO - un utilizzatore (indicato con un rettangolo in figura) è alimentato da un circuito avente

resistenza R=5 ohm e attraversato da una corrente I=2 ampere. Sulla resistenza R si ha una

caduta di tensione pari a 5x2=10 volt e i 230 volt iniziali scendono, sull'utilizzatore, a 220 volt.

In un impianto elettrico la resistenza R dei cavi si può considerare costante. Quindi la caduta di

tensione può variare solo al variare della corrente assorbita.

Maggiore è la corrente assorbita, minore tensione è applicata all'utilizzatore

L'effetto è, ad esempio, evidente nel vano scale di alcuni edifici dove, alla partenza della pompa

dell'autoclave, si ha un momentaneo abbassamento della luminosità delle lampade: un maggior

assorbimento di corrente ha prodotto una maggiore caduta di tensione.

Ne consegue che se due punti A e B sono collegati tramite un conduttore a resistenza zero

(caso puramente teorico),

essi hanno obbligatoriamente la stessa tensione

Riferimenti normativi Cei e Cei – Unel rispetto all ’esecuzione di impianti elettrici

Le norme CEI

Fondato nel 1909, tra i primi enti normatori al mondo, il CEI – Comitato Elettrotecnico Italiano, è

l'ente istituzionale riconosciuto dallo Stato Italiano e dalla Unione Europea, preposto alla

normazione e all'unificazione del settore elettrotecnico ed elettronico e delle telecomunicazioni.

Finalità istituzionale del CEI è la promozione e diffusione della cultura tecnica e della sicurezza

elettrica. A tale scopo il CEI sviluppa una serie di attività normative e prenormative a livello

nazionale e internazionale che includono, oltre alla redazione dei documenti normativi e al

recepimento delle direttive comunitarie e dei documenti armonizzati, azioni di coordinamento,

ricerca, sviluppo, comunicazione e formazione in sinergia con le parti coinvolte nel processo

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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normativo.

Partecipano all'attività dei Comitati Tecnici e dei Sottocomitati del CEI Esperti designati dai Soci

di diritto,promotori ed effettivi.

Le norme tecniche pubblicate dal CEI stabiliscono i requisiti fondamentali che devono avere

materiali, macchine, apparecchiature, installazioni e impianti elettrici ed elettronici per rispondere

alla regola della buona tecnica, definendo le caratteristiche, le condizioni di sicurezza, di

affidabilità, di qualità e i metodi di prova che garantiscono la rispondenza dei suddetti componenti

alla regola dell'arte.

Il Comitato Tecnico 3 oltre alla pubblicazione di numerosi fascicoli sui segni grafici, ha prodotto dei

fascicoli che costituiscono una guida essenziale per la preparazione di schemi elettrici, la scelta di

segni grafici da utilizzare sulle apparecchiature e la preparazione di schemi circuitali.

Di seguito viene presentata una raccolta dei simboli utilizzati negli schemi di impianti elettrici civili e

industriali, suddivisi per diversa tipologia e applicazione.( vedi allegati)

Schemi funzionali, di montaggio, topografici e unif ilari

Lo scopo di uno schema è quello di illustrare il funzionamento di un’apparecchiatura o di un

circuito con l’ausilio di diagrammi e tabelle.

Lo schema circuitale deve facilitare, l’esecuzione delle prove e della ricerca guasti con l’ausilio di

documentazione supplementare, quali tabelle schemi topografici o manuali.

Gli schemi che vengono generalmente utilizzati per rappresentare le apparecchiature elettriche

sono.

Schema funzionale: rappresenta nel modo più semplice possibile lo specifico funzionamento

delle apparecchiature componenti l’impianto. Esso è utilizzato sia per lo studio che per la

comprensione del funzionamento e si caratterizza per la segmentazione di apparecchi complessi

nelle parti che li compongono e per la distribuzione di queste ultime secondo un criterio di

svolgimento della funzione; è una rappresentazione multifilare, in quanto ogni conduttore viene

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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rappresentato con una sola linea.

Schema di montaggio: rappresenta le apparecchiature nella loro forma globale e tiene conto

della loro posizione di installazione. Inoltre vengono rappresentate tutte le scatole e cassette di

derivazione che concorrono alla messa in opera dell’impianto; inoltre i conduttori seguono percorsi

paralleli, indicando che in quello stesso tragitto essi sono vicini; è una rappresentazione multifilare,

in quanto ogni conduttore viene rappresentato con una sola linea.

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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Schema topografico o architettonico: rappresenta gli apparecchi elettrici e le apparecchiature

non elettriche, che concorrono alla posa dell’impianto, dove effettivamente essi saranno dislocati; è

una rappresentazione unificare, in quanto una sola linea indica più conduttori.

Apparecchiature elettriche

Tutte le apparecchiature di tipo elettrico sono contraddistinte da “dati di targa”, riportati sull’oggetto

stesso e sono:

Tensione nominale: il valore di tensione per la quale l’apparecchio è stato progettato; non deve

essere superato durante l’impiego.

Corrente nominale: il valore di corrente per la quale l’apparecchio è stato progettato; non deve

essere superato durante l’impiego.

Il potere di chiusura è il massimo valore di corrente che un apparecchio può sopportare , per un

tempo molto breve e prestabilito senza danneggiarsi.

La corrente di breve durata è il massimo valore di corrente che un apparecchio è in grado di

sopportare, per il tempo che intercorre tra una situazione di guasto e l’intervento

dell’apparecchiatura di protezione

Apparecchiature di comando

Interruttore:

Apparecchio che ha solo due posizioni definite, adatto ad aprire e chiudere, sotto carico, un

circuito elettrico.

IN FIGURA: circuito per l'accensione di una lampada da un solo punto.

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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INTERRUTTORE UNIPOLARE

Sopra si è spiegato come la corrente arriva alle varie apparecchiature, in un sistema monofase,

sfruttando due cavi: la fase e il neutro . Basta interrompere indifferentemente uno solo dei due

conduttori per interrompere la circolazione di corrente e quindi il funzionamento

dell'apparecchiatura.

A questo compito si presta bene l'interruttore unipolare, cioè che agisce su un solo polo.

Sono unipolari, ad esempio, gli interruttori che si usano per comandare le lampade di un normale

appartamento.

INTERRUTTORE BIPOLARE

Per scollegare completamente l'utilizzatore elettrico dall'impianto, l'interruzione deve

avvenire, invece, sia sulla fase che sul neutro ovvero sui due poli. In questo caso

bisogna usare l'interruttore bipolare.

Normalmente sono bipolari, ad esempio, tutti gli interruttori di protezione presenti nel quadro

elettrico di un appartamento.

Deviatore:

Apparecchio adatto a commutare fra loro, sotto carico, due conduttori di una porzione di circuito

bifilare avente la stessa polarità.

IN FIGURA: circuito per l'accensione di una lampada da due punti (comune nei corridoi degli

appartamenti).

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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Invertitore:

Per comandare l'accensione da più di due punti è pratico l'uso dei relè. Esistono, comunque, gli

invertitori da usare insieme ai deviatori. Questi ultimi vengono posti alle estremità del circuito.

IN FIGURA: circuito per l'accensione di una lampada da tre punti

Apparecchiature di derivazione

Presa a spina :

E’ un apparecchio elettrico che consente un rapido collegamento di utilizzatori, volanti o mobili, con

la linea di alimentazione

TIPO A - Standard italiano - E' la presa più diffusa nelle nostre abitazioni e può sopportare una

corrente massima di 10 ampere , cioè una potenza di circa 2000 watt. Nel suo uso bisogna evitare

il sovraccarico con prese multiple o con adattatori che permettano l'inserimento di spine da 16 A

(adatte per le prese di tipo B). Il morsetto di terra è quello centrale.

TIPO B - Standard italiano - Può sopportare una corrente massima di 16 ampere (circa 3500

watt). Si trova in casa in alcuni punti ove è previsto un maggiore assorbimento di corrente (ad es.

lavatrice). Il morsetto di terra è quello centrale.

TIPO C - Presa bivalente - Unisce i due tipi precedenti permettendo l'inserimento sia delle spine da

10 A, sia di quelle da 16 A. Il morsetto di terra è quello centrale.

TIPO D - Standard tedesco - Si può trovare generalmente in cucina per l'uso di alcuni

elettrodomestici come il frigorifero. La corrente può al massimo raggiungere 16 A. I morsetti di

terra sono posti lateralmente.

Collegamento in serie e in parallelo

Collegamento in serie:

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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Componenti elettrici collegati in modo che ogni morsetto di uscita sia connesso al solo morsetto di

ingresso del componente che segue, si dicono collegati in serie.

Nell'esempio in figura i componenti A, B e C sono collegati in serie:

Se aggiungiamo un componente D tra B e C, questi ultimi due non si trovano più collegati in serie

(il morsetto di uscita del componente B è connesso anche al morsetto di ingresso del componente

D), mentre continuano ad esserlo A e B:

I componenti elettrici collegati in serie sono attr aversati dalla stessa corrente

Collegamento in parallelo

Componenti elettrici con tutti i morsetti di ingresso connessi tra loro, come i morsetti di uscita, si

dicono collegati in parallelo.

Nell'esempio in figura i componenti A, B e C sono collegati in parallelo:

Se aggiungiamo un componente D tra B e C, questi ultimi due non si trovano più collegati in

parallelo (i morsetti di ingresso di B e C non sono più connessi direttamente), mentre continuano

ad esserlo A e B:

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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Ai componenti elettrici collegati in parallelo è ap plicata la stessa tensione

Realizzazione pratica di templi impianti in uso res idenziale

Esercitazioni

N°1 Impianto di 1 lampada comandata da un punto.

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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N°2 Impianto di 2 lampade in parallelo comandate da un punto.

N°3 Impianto di 3 lampade in parallelo comandate da due punti.

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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N°4 Impianto di 2 lampade in parallelo comandate da tre punti.

N°5 Impianto di 1 lampada comandata da tre punti c on relè passo-passo.

Appunti di Elettrotecnica – Laboratorio tecnologico

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