la neve di micorosa

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  • 7/30/2019 la neve di Micorosa

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    la neve di MICOROSA

    Allingresso del sito ex EniChem, si trova una piccola struttura che ospita ilpresidio Asl.Giriamo a destra, lungo la strada ci sono le quattro grandi cisterne che lEnidiede in gestione alla Agip. questa la soglia che i tir, colmi di scorie, varcano ogni notte condestinazione i siti di stoccaggio in Germania.Subito affianco c lisola 5, le torri per lo smaltimento dei fanghi.Una delle tre stata lepicentro dellesplosione che illumin lintera area conla dispersione nellaria di 10 tonnellate di anidride arseniosa e 18 di ossido dicarbonio.In 2.000, gli addetti della fabbrica esposti alla contaminazione diretta, insiemeai 50.000 cittadini...La bonifica dellisola 5 si conclusa anni fa con la direzione dei lavori da

    parte della brindisina Falcon.Il comune ha immaginato di poter trasformare una torre in biblioteca.Ma davvero troppo presto per fare progetti di questo tipo; su pi della metdei 50 ettari che compongono larea non ancora iniziato nessun tipo dilavoro.

    Attualmente lunico cantiere per la messa in sicurezza e bonifica che vaavanti a pieno ritmo, sembra essere quello dello smantellamento dellimpiantotermoelettrico che sorge proprio affianco alla torre che, nel 76, divenne unatorcia alimentata con arsenico. Chilometri di tubi e tonnellate di acciaio furono

    investiti da quella nube tossica, insieme a centinaia di ignari addettiallimpianto.Chi ne sta conducendo la demolizione la Omini spa di Novate Milanese, evisto lo stato dellarte sembra difficile che questo cantiere possa essereconcluso entro la data prestabilita ...Chi si occupa dellanalisi dei materiali un laboratorio di Treviso, Chelab.Siamo ad un incrocio e girando sulla sinistra si arriva alle due isole che sidice siano quelle che lEniChem, prima e dopo la chiusura dellexpetrolchimico, per un certo periodo utilizzava per stoccare il materiale tossico

    di risulta delle proprie attivit.Che oltre i recinti metallici ci sia materiale contaminato lo segnala un telo blu,o meglio, quel che ne restato nel corso del tempo.Lisola che costeggiamo sulla sinistra stata scavata per oltre sette metri e sicalcola che nel corso degli anni siano stati seppelliti, ad oltre dieci metri diprofondit, centinaia di migliaia di barili colmi di arsenico, acidi insieme atonnellate di materiale solido, composto di metalli pesanti.Tutto insieme, indistintamente, sulla terra nuda.

    Almeno fino a quando controlli e leggi pi ferree non hanno tamponato alivello nazionale questa pratica barbara. In ogni caso, oggi si deve fare iconti con questa devastante eredit.

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    Sulla destra c invece lisola 14, con pareti alte come laltra, con in cima glisfogatoi: le valvole che vengono aperte nel caso la pressione sotto terra,dove riposano le scorie, si alzi troppo.Questa isola pi discreta, con un ingresso rigoglioso di alberi verdi.Eppure giudicata la vera bestia nera.Questo il punto in cui ancora si dovrebbe iniziare una seria opera dibonifica, in attesa dei soldi (tanti) che la regione ha stanziato ultimamente.Ci avviciniamo e notiamo un addetto con tuta bianca che corre davanti alcancello e si nasconde dietro la fronda di un albero. il guardiano chesorveglia larea notte e giorno. E lunica isola alla quale dedicata tantaattenzione.

    Anche scattare una foto allesterno di questa immensa cava di veleni risultanon facile.Della supervisione e del movimento terra si occupa la Saipem spa, per iltrasporto e smaltimento del materiale ci sono tre aziende...

    Affianco a questa struttura la cisterna in cui EniChem ha lacqua che forniscealle altre aziende del contratto darea e che usa per la bonifica.Lungo il tragitto spiccano sul ciglio della strada, ad intervelli regolari, i pozzettidi emergenza installati soltanto due anni fa; pi di duecento e disseminatiovunque, con i loro 150 metri di profondit, servono al monitoraggio delsottosuolo.Sono anche affianco allisola 16...Sul cancello di questa isola c ancora il sigillo del tribunale, ma la recinzionein alcuni suoi punti completamente sfondata. Al suo interno c anche una

    cosa che somiglia ad una vasca colma dacqua, ma tuttaltro: lacquapiovana nel corso del tempo ha piegato un telo che serviva a coprire unoscavo per la bonifica.Proseguendo per la strada alle spalle di questarea si arriva allisola 17, inprossimit dei due depuratori: il Tas, per le acque usate per la bonifica, ed ilTaf, usato per il trattamento delle acque della falda oggetto di bonifica,direttamente della Syndial.Scendiamo gi verso il mare, ma la sabbia ben lontana.La strada si ferma contro un cancello arrugginito. lisola 17.

    Scavi: questa lunica informazione che si ha.Oltre quel lucchetto c un lungo pavimento di cemento che corre verso lostabilimento ...E quel che resta dei capannoni EniChem.Qui la bonifica sembra essere appena iniziata, lo testimonia uno scavo,lunico che si nota, anche questo colmo dacqua piovana; segno di unabbandono antico.Limpressione che oggi d questarea, che ospitava uno dei pi importantiPetrolchimici italiani, che il tutto sia lasciato al tempo che corre sulle scoriesotterrate come sulle assoluzioni in tribunali, che lasciano questa provinciasenza i responsabili di una tragedia difficile da raccontare.

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    Quello che in corso, al di l dei cancelli, uno dei pi grandi cantieri dibonifica dello Stivale. Centinaia di milioni di tonnellate di liquidi chimicigiacciono sottoterra in attesa di essere smaltiti mentre operai con mascherinee tute lavorano allo smantellamento degli impianti.Ma sotto quei cumuli di ferraglia impregnata di amianto, e chiss cosaltro c,anche una storia di conflitti interni alla Syndial spa, societ che lEni hafondato per le opere di bonifica.

    Una storia agghiacciante.Una verit inconfutabile.Una realt senza possibilit dequivoco.Unemergenza che sembra calzare al prossimo futuro di Brindisi,terribilmente somigliante al presente di Manfredonia.Un destino che pare obbligatoriamente dover appartenere al tempodestinato ai figli di questa terra.

    Del racconto riportato, le similitudini tra le due cittadine sonoimpressionanti.

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    Terre spolpate e spremute come arance succose. Lasciate poiseccare con la buccia che si putref ricoperta dalla melma pischifosa fuoriuscita da serbatoi, torri di craking, candele, eccetera,eccetera, eccetera.Ecco cos un agnello di dio. Un territorio portato al sacrificio.

    Un paese scelto da perfidi strateghi usurpatori, che sanno inpartenza quello che accadr, per essere condotto lentamente altavolo di pietra e immolato senza piet.Una preda selezionata tra quelle dei greggi pi docili, che nonhanno possibilit di comprensione o scelta. Perch non gli data.Un manipolo di capi costretto a belare e ruminare a testa bassamangiucchiando lerba tra gli spigoli dei palazzi e delle finestreentro cui si nascondono pastori.

    ...Qualcuno dir che a Brindisi non cos.

    ...Qualcuno dir che a Brindisi non sar cos.Io so che lImmacolata Concezione, nellanno 1977, ud un boatoterrificante che scosse la notte sventrando, con unimmensa fuga digas, unintera porzione di Petrolchimico.Io so che Giuseppe Marulli, Carlo Greco e Giovanni Palazzotto nonavevano colpe. Inghiottiti da lingue infiammate fino al cielo scurodopo soli 23 anni di vita.

    Le Ciminiere si trasformarono in sigarette fumate tenute in piedidalla sola nicotina. E le vene di 50 brindisini innocenti, impiegati nelPolo Chimico Montecatini pi grande dEuropa e pi di tre Brindisiinsieme, furono irrorate da innumerevoli compaesani che misero leproprie arterie a disposizione negli Ospedali....Io so che a Brindisi stato gi cos....Io so che a Brindisi gi cos.La lettura degli Accordi di programma, di Leggi inesorabili, delle

    Valutazioni di Impatto Ambientale e delle Autorizzazioni IntegrateAmbientali, delle Valutazioni Ambientali Strategiche e di ognidocumento ambientale che possa rispettarsi, parla chiaro....Io so che a Brindisi gi cos.Il mare inquinato. Laria malsana.Falde e canali sono contaminati. Il terreno che alimenta i prodottiagricoli infestato e contagiato come i grumi di cellule nereattaccate ai polmoni delle anime bianche volate via per un posto di

    lavoro, prioritario, per mantenere la famiglia....Io so che a Brindisi gi cos.

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    Ordinanza Sindacale N7 del 22-02-2011 emanata a seguito degliesiti dele Indagini di Caratterizzazione del sito denominatoMICOROSA, adiacente il gigantesco Petrolchimico.In esecuzione del principio di precauzione di cui al RegolamentoEuropeo n178/2002, individuata la possibilit di effetti dannosi

    per la salute Il Sindaco Ordina alla Societ SYNDIAL - gruppoENI - di scongiurare lingresso e la sosta presso lareaMicorosa da parte della cit tadinanza.E vietata la caccia e la pesca per un intorno di 200/300 metri all

    Area Inquinata di 50 Ettari circa: ... Isola Micorosa .

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    E questa la sentenza che sancisce il futuro della citt sacrificale.Un deserto di veleni abbandonato allaperto delle nuvole che lobagna, del sole che lo scalda, della terra che lo assorbe.Una piana di tristezza, sconforto e angoscia.Un luogo in cui la Terra somiglia alla Luna.

    Un inferno in cui il veleno rimembra la neve.

    ... Percorrendo la vecchia strada per Pandi e fiancheggiando laparete invalicabile dotata di filo spinato superiore, si giunge alle

    vecchie spiagge, una volta orgoglio di una sana e vera tradizione, ilmare, in cui le vacche si rinfrescavano gioiose dopo unascorpacciata nei campi rigogliosi.Qui, il cartello testimonia che si addestrano ancora cani bastardi.Qualche mosca bianca volancora su coloratissimi kite-surf sfidandoonda e vento. Il battuto del terrapieno stradale spacca il territoriocome un melone. Loppresso Parco Regionale Saline di Puntadella Contessa segnalato con uno striminzito cartello leggibile a

    malapena e, in quel punto criminoso, coincide con unarea bianca.Sterminata in tutti i sensi.

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    ...Mamma mia quanto sono grandi 50 ettari.Mamma mia che sensazione vedere la terra perdere il colorenaturale ed impedita la nascita alle piante.Mio Dio che cosa siamo riusciti a fare.Sul mare, a tratti, la sabbia non esiste pi. Ricoperta di ammassi dipietroni informi messi l a tentare di tamponare linevitabileintromissione dei veleni sul fondale marino, alterato ammantando lasabbia che accudisce le alghe.Detenevamo un prestigioso record europeo di crescita dellaposidonia, quellalga prodigiosa che rende limpida lacqua salata.Su quel che non pu pi definirsi terreno, levidenza svela unacolmata di almeno 2 metri di scarti industriali, cos chiamano i rifiutitossici, buttati l con la crudelt di un assassino infallibile che siapposta e spara a raffica.La presunzione aumenta la profondit di altri metri e intende chedove ci siano canali che confluiscano nel mare, insieme al tutto siconduce quello che i pesci non dovrebbero mangiare per

    ingrassare le pance degli uomini.

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    Salendo la scarpata e affondando i piedi in un fondo che non sodire, quei rifiuti paiono fanghi lunari, rocce di polvere grigia chiara escogli finti, fatti di un inerte che gli somiglia.Vengono dallacetilene o altre porcherie informi che li hannogenerati. Sono idrossidi di calcio, ph alcalini, arsenico, stagno,berillio, contaminanti organici cloro-benzeni, altri metalli pesanti.Sostanze letali insaccate e stoccate dalla E.V.C. e dalla DowChemical, come il policloruro e il cloruro di vinile monomero, agenticancerogeni multipotenti e genotossici perch mutogeni eclastageni. Provocano sulluomo leffetto pi devastante.

    E stato il pi grande disonore e dispiacere avere qui la pi potentemultinazionale americana, colosso della chimica mondiale. Quellache per alcune migliaia di dollari acquist lamica Union Carbide,colpevole del pi grande disastro della storia della chimica. Bhopal:India: 1984: uccise migliaia di persone innocenti con 40 tonnellatedi miscele gas letali fuoriuscite dallimpianto di propriet:danneggiamento irreparabile di occhi, ormoni, polmoni di chi pot,senza essere avvisato per tempo, solo restare ad ascoltare i rumori

    della tremenda esplosione di tossicit senza scampo.

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    Tragedie di cui il tempo allunga lo strascico.La propriet della divisione poliuretani dellEnichem di Brindisiriguard la filiale Dow Italia srl nata a Milano nel 1960.Queste sono le carte didentit da esaminare a priori prima di farsidiffamare.

    Questi sono gli animali assetati di terra da cui stupidamente ci silascia invadere. Belve che azzannano i territori lasciandoli

    dissanguare senza aiuto successivo.Speculatori che dovrebbero preservare, invece che sventrare.Affaristi che dovrebbero tutelare, invece che distruggere.

    Trafficanti che dovrebbero consentire, invece che vietare.Capitalisti che dovrebbero bonificare, invece che abbandonarecome non si dovrebbe nemmeno con un cane malato.Facce di galantuomini ingentiliti dalla cravatta e dalla borsa cheportano strisciando al seguito del messere senza volto.Cravattari che dimostrano, sino ad ora, di non assumersiresponsabilit alcuna, restando, sorprendentemente, impuniti.

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    Questi campi di veleno artificiale sono potenziale base in cui unapiccola bicicletta potrebbe, inavvertitamente, intrufolarsi per un giroingenuo credendo di entrare nel Parco Naturale delle Saline,seguendo una scolaresca in gita da quelle parti.Quella massa di scaglie sono lettere e numeri indecifrabili anche

    dalla chimica, la cui associazione potrebbe uccidere chiunquedecidesse, per sbadataggine, di metterci il dito dentro e poileccarselo....Tutto scolorato. I segni di ruota di camion, o impronte di scarpao uccello che siano, dissotterrano soltanto altro fango bianco in cuineanche i porci potrebbero rotolarsi.Sento in questo istante che hanno ragione quelli che dicono che civorrebbero cinquecento milioni di euro per risanare e bonificare a

    dovere un sito di genere.Ora capisco cos un vero danno ambientale, forse, concretamenteirreparabile. Quanti sono milioni di metri cubi di rifiuti industrialidogni tipo che giaceranno in attesa di migliaia di camion-fantasmaincaricati di portarseli via in chiss quale punto dimenticatodallanima.

    Tutto quanto, per non far altro che quella maledettissima plastica dicui ci siamo ricoperti fino ai maglioni ed alle coperte, di cui ci siamo

    circondati per sfamarci avidamente sperperando e destinandoallusa e getta. Cos come allusa e getta sono state utilizzate quelleanime bianche, invano invocanti giustizia nei Tribunali. Piaga in cuinon affondare lama in rispetto di brava gente che ha perso la vita,senza causa accertare, dopo aver lavorato nel Petrolchimico inpresenza di quantitativi di polvere bianca diffusa negli Impianti enelle aree circostanti, anche a profondit significative, diconoperizie degli anni 90.

    Viene alla mente limmagine di una pista da pattinaggio artistico sucui ci si diverte ad esibirsi solo se acclamati dalla folla. Ma ancheuna distesa di neve che ricopre di prepotenza esili arbusti che nonvogliono arrendersi ad una morte predestinata.Poi, rivedo il paesaggio lunare materializzatosi nella mia citt perlincanto di migliaia di persone disinteressate e disinformate,ingannate e maltrattate dagli opportunisti di dietro langolo.Laridit di ogni materia sconvolge e piega paurosamente le gambe.

    Le crepe spaccano se stesse come segni su segni della stessafalce.

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    Quanti colpi di quellarnese ha da nascondere al suo interno questasepoltura. E quanti incappucciati si celano dentro quel mandante aconfine stracolmo di tubi attorcigliati come bisce accalorate,barattoli metallici e ciminiere che devono colorare di rosso tratti dibianco, per risaltare.

    ...Io so che a Brindisi, purtroppo, da tempo cos.Il 1 Rapporto sullo Stato dellAmbiente, redatto nel 2003, edanche i risultati delle indagini di caratterizzazione effettuateallinterno del Polo Petrolchimico denunciavano: una discarica di idrossido di calcio con una estensione di circa 50ettari ed un volume di 1,5 milioni di metri cubi, situata nella partesettentrionale dellarea umida nota come Saline Punta dellaContessa con sversamenti in mare per circa 5 kilometri quadrati .

    Da unindagine sulla mortalit riportata dallIstituto Superiore dellaSanit (periodo 96/97), la residenza in prossimit del PoloPetrolchimico di Brindisi (entro 2 kilometri) risul tata associata aduna triplicazione del rischio del cancro polmonare e della vescica;seppure tali aumenti non raggiungono la piena significativit statistica acausa del basso numero della popolazione studiata, tali valori indicanolimportanza di eseguire ulteriori studi in merito....Io so che a Brindisi, per colpa dellomert di chi poteva sapere, damolto tempo cos.

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    La foto aerea, risalente al 1989, epoca in cui si oscuravano gliimpianti per questioni di sicurezza, dimostra che da almeno quelladata, indiscutibilmente, tanti, troppi, sapevano quello che avveniva;erano a conoscenza di un reato occultato alla gente per scopi dilucro. E la comunit costretta a restare ignara dei soprusi che stava

    subendo ogni giorno a discapito. Letteralmente sulla sua pelle.Qual la necessit di eseguire scientificamente analisi approfonditequando locchio ed una manciata di anomala fanghiglia presa sottole scarpe e nelle mani sarebbero stati pi che sufficienti a intendereche quella roba bianca spessore davvelenamento puro chericopre il sale di teste che non esistono pi....Io sono qui a cercare verit che forse non servono a nessuno,che forse non vuole nessuno, che forse servono solo alla coscienza

    per sentirsi parte di qualcosa che abbia sapore di vero.Quando un sistema deflagra in questo modo, bisognerebbefermarsi. Immediatamente. Cambiarlo subito, cambiare subito,arrestarsi, invece di pensare che qualcosa andato storto, che nonsucceder pi, che rimedieremo, che il lontano non arriver maidentro il proprio stomaco.Le viscere della terra sono le nostre.

    Un giorno, allimprovviso, la Luna si stanc di guardare il Mondo di lass.Prese una cometa, il volto si vel, e fino in fondo al cielo, cammin.E sorpresa fu, che la bianca distesa, non fosse neve.Eran solo sassi, e i piedi si fer. Piangendo, di nascosto, lei fugg.

    Affrontare il Mondo, a piedi nudi, non si pu, e dallalto, a spiarlo, lei rest.

    Ora credo poter interpretare il significato di questo testo di canzone.Siamo inguardabili persino dalla Luna stessa, che qualcuno hamesso di guardia per consentirci di vivere.Siamo proprio stracci da officina?... Si chiese Tonino Di Giulio.Io mi rispondo che i miei figli, e tutti i figli di questa terra, non hannocolpe per meritare questo.

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    Nota

    Il Decreto Legislativo n152/06 prevede, quale obbligo normativo, diavviare unindagine immediata per accertare i soggetti inquinatori erichiedere il congruo danno ambientale causato.La competenza in materia di rifiuti Provinciale, e non ci vuole molto

    per scoprire i colpevoli, affittuari, proprietari, o tenutari che siano.Se poi le predestinate Aziende falliscono previsto che la loro quota didanno la paghi lo Stato, mascalzone, da sempre spremitore dei vitignipregiati, affiliato, in percentuale, alla cooperativa responsabile.I trasgressori della legge saranno puniti legalmente: art.257.La punizione per il territorio potrebbe invece essere incapsulare lavalanga di rifiuti tossici in una specie di palloncino gigante fatto di un telospeciale avvolgente, lasciandolo l, immobile come una bara gonfiatacon 25 milioni di euro pubblici, che i posteri si troveranno quale eredit

    cimiteriale.

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    Deresponsabilizzarsi vuol dire affidarsi alle decisioni altruie questa via non ammette lamentele