la piazza di adria - nov2012 n150

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 150 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it di Adria Le agenzie di Adria, Chioggia e Rovigo Augurano ai loro Gentili Clienti Buone Feste messaggio pubblicitario

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La Piazza di Adria - nov2012 n150

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Page 1: La Piazza di Adria - nov2012 n150

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 150 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it

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continua a pag. 8

L’Intervento

Siamo indignati. Ma l’indignazione non basta, non più. Vogliamo impe-gnarci. Vogliamo incanalare la nostra rabbia in qualcosa di costruttivo, che porti dei risultati, senza limitarci ad

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EditorialE

Un Natale normale di Mauro Gambin*

Natale è alle porte ma la caratteristica at-mosfera che l’accompagna è rarefatta. Il periodo di faccende, acquisti, regali,

vetrine, quella frenesia che ci eravamo abituati precedesse il periodo delle feste è congelata, malgrado il freddo non abbia ancora iniziato a pungere. E’ pregnante invece la nebbia umida della crisi e l’incertezza diffusa che ne consegue su tutto ciò che in questi ultimi anni e rimasto sospeso: occupazione, economia, futu-ro. Il Natale pagano celebrava un avvento, non quello del bambinello Gesù, ma la nascita del Sole Invitto, ossia il nuovo anno che inizia dopo il solstizio d’inverno, secondo il calenda-rio giuliano, con la speranza che fosse un anno migliore. Il fatto, poi, che dopo la ricorrenza le giornate fossero sempre meno buie e au-mentassero le ore di sole deponeva a favore dei buoni risultati ottenuti grazie all’augurio. Le ricorrenze hanno sempre qualcosa di apo-tropaico. E infatti sarebbe davvero bello fosse così: che il dono di quest’anno fosse una pro-gressiva ed energica ripresa ma le aspettative in termini di ore di luce non sono sovrapponibili a quelle economiche e dunque, malgrado un sensibile miglioramento sia stato annunciato, sia dal presidente della Bce, Mario Draghi, che dal presidente del Consiglio, Mario Monti, è appurato che sarà quasi impercettibile.

continua a pag. [email protected]

Referendum per decidere da che parte stare

Area metropolitana

pag. 6

La minoranza si rivolge al Prefetto

Consiglio comunale

pag. 11

Tutti gli eventi organizzati per le feste di Natale

Appuntamenti

pag. 16

pagg. 4-5 e 25

Regali e acquisti nel segno della sobrietàImu e tredicesime basse riducono le disponibilità per le spese natalizie

Le festività natalizie si avvicinano e il portafoglio si alleggerisce, ma con un occhio di riguardo agli articoli per la

casa e per la tavola, per se stessi e per i familiari. Meglio la caccia alla promozione online e nei punti di vendita della grande distribuzione giocando d’anticipo. Meno lusso, meno esotico. Insomma, un Natale che si preannuncia all’insegna della sobrie-tà. Se nel frattempo qualcuno aveva diffuso la voce sull’avvio anticipato dei saldi, arriva la smentita da parte di Renato Borghi, pre-

sidente Federazione Moda Italia: “I saldi sono vendite di fine stagione e non possono iniziare a dicembre. Cominceranno in tutta Italia il 5 gennaio 2013”. La grave crisi economica che pesa dunque sullo shopping natalizio per i regali è stimato in calo del 3,7 per cento. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dell’indagine “Xmas Survey 2012” di Deloitte. La situazione di crisi ed il conteni-mento delle tredicesime favorisce un clima di sfiducia che porta a una riduzione della spesa complessiva penalizzante soprattutto i

regali che subiscono un taglio record dell’8,6 per cento ed i divertimenti (-0,3 per cento) mentre tiene l’acquisto di cibo (+2,1 per cento). La Confcommercio fa inoltre sapere che, per quanto riguarda le vendite al detta-glio, siamo in piena recessione. Poco meno di un terzo di coloro che effettueranno i rega-li di Natale, faranno i propri acquisti nel mese di novembre, ovvero o li hanno già fatti o li stanno facendo in questo momento.

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Radicale inteRventoai pini di via Badini

E’ saltata anche la panchina di Giuseppe Pregnolato, guida dell’Adriese nel campionato di calcio di Eccellenza.

Diciamo anche, perché, sempre nel medesimo campionato, prima di lui, era

saltata la panchina del Rovigo, con Paolo Dal Fiume sostituito da Lino Carravieri

saltata la panchina di misteR pRegnolato

Anche le piantumazioni di Via Badini di Pinus Pinea

(ossia pino domestico) hanno subito un radicale lavoro di manutenzio-ne. In primavera verranno piantumate le

nuove essenze arboree

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

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l’Atelier

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Ospiti in città il ministRo cancellieRi

al cantieRe vittoRia

Visita di prestigio alla città etrusca lo scorso primo dicembre, il Cantiere Navale Vittoria

di Adria, infatti, ha ospitato niente meno che il ministro dell’Interno, Anna Maria

Cancellieri. L’esponente del governo Monti insieme al collega tunisino, Ali Laarayedh,

si sono dati appuntamento qui, in quanto il Ministrero dell’interno aveva commissionato

al cantiere adriese la realizzazione di due pattugliatori P350 da destinare al servizio

della Guardia costiera di Tunisi, per la regola-zione dei fl ussi migratori nel Mediterraneo.

Sanità, Ulss 19iniziata la campagna

vaccinazioni

La nuova campagna di vaccinazione antin-fl uenzale anno 2012/2013 dell’Azienda Ulss 19 è passata alla fase operativa con la somministrazione gratuita del vaccino,

alle categorie di persone esposte a maggior rischio, presso gli ambulatori dei medici di

medicina generale e pediatri di libera scelta (medici di famiglia), allo scopo di favorire

l’utenza interessata evitando disagi e spostamenti. La disponibilità dei vaccini ne-cessari a fronteggiare l’alta richiesta che ha sempre caratterizzato il Bassopolesine, che quest’anno si stima essere di circa 18 mila dosi. I vaccini saranno disponibili presso le

sedi dell’igiene pubblica di Adria, Porto Viro, Porto Tolle e Taglio di Po e presso i medici di Medicina generale e i Pediatri di libera

scelta, ovvero i medici di famiglia.

Negozi del centrodomeniche apeRte fino all’epifania

I commercianti di Adria che dallo scorso 25 novembre hanno iniziato a tenere aperti i loro negozi anche la domenica e non solo del centro storico. Le aperture si protrarranno fi no all’Epifania, seguendo il calendario si tratta di domenica 2, 9, 16, 23 e 30 dicembre 2012 e il 6 gennaio 2013. A corredo dello shopping natalizio, in questi giorni stanno iniziando i lavori per allestire le luminarie lungo le strade della città che saranno accese l’8 dicembre. Dalla stessa data inoltre prenderanno il via le iniziative e le manifestazioni di “Adria di Natale” organizzate con la collaborazione di tutte le Associazioni, Adriashopping, in testa che come ogni anno si occupa di curare un ricco cartellone di appuntamenti con l’intento di attirare sempre più persone tra le vie e nelle piazze della città etrusca.

Adria Provincia RegioneAdria Provincia RegioneAdria Provincia RegioneAdria Provincia RegioneAdria Provincia RegioneAdria Provincia RegioneAdria Provincia RegioneAdria Provincia RegioneAdria Provincia RegioneAdria Provincia Regioneimposte

pag. 12

La riscossione dei tributi potrebbe passare ad As2

BottRighe

pag. 23

Conclusi i lavori alla facciata della chiesa Francesco d’Assisi

sci cluB

pag. 27

Tutto pronto per dare il via alla stagione invernale

Autodromo“24 oRe peR telethon”

Sabato 15 e domenica 16 dicembre all’Au-todromo di Adria si svolgerà la “24 ore per Telethon” a cura di Adria International Ra-ceway. Si tratta di una gara vera e propria, aperta anche a chi non ha esperienze di guida, e sarà svolta con vetture allestite per la gara con equipaggi da 6 a 10 piloti che si alternano alla guida nel corso di 24 ore di gara. La manifestazione è arrivata alla sua nona edizione, quest’anno utilizzerà vetture “Kia Rio SportCup”, una macchina divertente e performante adatta a tutti.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Adria, Petorazza e Papozze per un numero complessivo di 8.177 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da: Give Emotions Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 28 novembre 2012 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Clicca su Scarica giornali, scegli l’edizione che ti interessa e sfogliala conLa Piazza la leggi anche sul web aggiornata con le ultime news!

www.lapiazzaweb.it

VeneziaPadovaRovigo Treviso

Nutrilandia vincono la manzoni

e l’itgc maddalena

Scuola primaria Gronchi di Rosolina, scuola secondaria di 1° grado Manzoni di Adria,

scuola secondaria di 2° grado Itgc Madda-lena di Adria. Sono gli istituti vincitori di Nu-trilandia 9 per l’anno scolastico 2011/12,

il progetto di educazione alimentare nelle scuole, promosso dall’Ulss 19, con l’équipe operativa della dietista Monica

Cibin, in collaborazione coi dieci comuni del comprensorio e Coldiretti Rovigo, che ha

coinvolto le aziende Campagna amica e gli agriturismi Terranostra.

Epifaniaappuntamento con la Befana

Domenica 6 Gennaio alle ore 17.00 la Befana arriverà sul Ponte di Castello. Dalle ore 17.30 animazione itinerante (Piazza Oberdan, Piazza Garibaldi, Corso Vittorio Emanuele II e ritorno) con Mago Drago e Giorgio One Man. A seguire Tombola della Befana, estrazione della tombola di 700 euro organizzata da Adria Shopping, Ore 18.30 Tradizionale “Brusavecia” La Befana riceve bambini e adulti nella sua casetta per tutta la serata

spazi apeRti

pag. 29

Sindaci a sostegno della green economy

mondo scuola

pag. 30

30 milioni in meno per gli enti di formazione

eventi

pag. 33

Natale accompagnato dal bel canto

teRRitoRio

pagg. 34-35-36

L’acqua è ancora un rischio per la nostra Regione

capodanno

pag. 37

Una notte con Diapason e Gruppo 7.2

EditorialE

Un Natale normale Le incertezze continueranno ad accompagnarci anche in questi giorni e prima di slegare i nodi dei regali dovremmo sciogliere quelli

che riguardano il conguaglio dell’Imu e della detassazione delle tredicesime, ammesso che quest’ultima venga accordata. Certo è una speranza, a Natale è giusto avanzare desideri. Le associazioni dei commercianti lo hanno fatto, “Qualche soldo in più nelle tasche degli italiani - sostengono - potrebbe tradursi in qualche acquisto da mettere sotto l’albero. Di speranza mi ha parlato anche Zeno. Anche lui è della categoria essendo da una vita un ambulante. Ha a più di settant’anni e a dire il vero è in pensione ma i soldi che percepisce sono talmente pochi che ha deciso di lasciare qualcosa all’Inps e fare da solo per arrotondare. Per sette giorni la settimana parte presto di mattina verso mercati a venti, trenta, quaranta chilometri da casa, con fatica: carica, espone e ricarica la merce sul furgone per incassi che spesso sono attorno ai trenta euro. Anche quando piove o tira vento di Tramontana vende bottoni, cerniere, cintole. Sempre trenta euro. “Roba scelta – dice – a me non piace che me la riportino indietro la settimana appresso perché si è rotta. Tenevo qualcosa che costava anche di più ma non va più via”. Ridendo e scrollando le spalle mi ha ricordato i trenta denari con i quali dovrà pagare il suo fornitore, la piazzola al comune e il gasolio, con tutte le sue accise, per il camion e poi: la bolletta della luce, la spesa settimanale, l’assicurazione del furgone, il bollo auto, la bolletta del gas, il canone Tv, l’asporto rifiuti, il conguaglio dell’Imu e qualche medicina che ogni tanto serve. L’ho, incontrato al seggio delle primarie del Pd, c’era andato con la speranza di un cambiamento. Non so se fosse trattato di un atto di fede nei confronti di qualcuno, però a Natale è legittimo avanzare desideri.

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese4 Argomento del mese

Le festività natalizie si avvicinano e il portafoglio si al-leggerisce ma con un occhio di riguardo agli articoli per la casa e per la tavola, per se stessi e per i familiari.

Meglio la caccia alla promozione online e nei punti di ven-dita della grande distribuzione giocando d’anticipo. Meno lusso, meno esotico. Insomma, un Natale che si preannun-cia all’insegna della sobrietà. Se nel frattempo qualcuno aveva diffuso la voce sull’avvio anticipato dei saldi, arriva la smentita da parte di Renato Borghi, presidente Federazio-ne Moda Italia: “I saldi sono vendite di fi ne stagione e non possono iniziare a dicembre. Cominceranno in tutta Italia il 5 gennaio 2013”.

La grave crisi economica pesa dunque sullo shopping natalizio per regali che è stimato in calo del 3,7 per cento. È quanto afferma la Coldiretti sulla base dell’indagine “Xmas Survey 2012” di Deloitte. La situazione di crisi ed il conte-nimento delle tredicesime favorisce un clima di sfi ducia che porta a una riduzione della spesa complessiva penalizzando soprattutto i regali che subiranno un taglio record dell’8,6 per cento ed i divertimenti (-0,3 per cento) mentre tiene

l’acquisto di cibo (+2,1 per cento). La Confcommercio fa inoltre sapere che, per quanto riguarda le vendite al det-taglio, siamo in piena recessione. La crisi della domanda, che interessa in misura molto accentuata i mobili e l’abbi-gliamento (-3,4% e -2,6% nei primi sette mesi dell’anno), non risparmia le imprese di maggiori dimensioni anche se è ancora la piccola distribuzione (-3,5% a settembre rispetto all’analogo mese del 2011) ad essere la più penalizzata.

Poco meno di un terzo di coloro che effettueranno i regali di Natale, faranno i propri acquisti nel mese di no-vembre, ovvero o li hanno già fatti o li stanno facendo in questo momento.

Dati che non stupiscono in Veneto, dove il numero dei poveri è almeno doppio o triplo rispetto a quanto rilevato dall’Istat. All’Istituto nazionale di Statistica, infatti, risultano essere 250 mila le persone sotto la soglia di povertà (pari al 5,3 per cento della popolazione veneta), mentre per gli operatori dei servizi di Ulss, Comuni e per le associazioni di volontariato la percentuale dei “poveri” oscilla tra il 12,6 per cento e il 17,2 della popolazione. Tradotto: un veneto

su sei è a rischio povertà. Il dato, che evidenzierebbe un sensibile impoverimento

di una regione sino a pochi anni fa considerata emblema del benessere, arriva dal Distretto 108 TA3 del Lions club, asso-ciazione benefi ca che conta oltre 1800 soci nelle province di Padova, Rovigo, Venezia e nella città di Treviso, e che sta impegnando i propri club in service rivolti al contrasto delle nuove povertà. Anche i dati elaborati dall’Uffi cio Studi della Cisl di Treviso parlano chiaro: se il 2011 si è chiuso con un saldo assunzioni-licenziamenti negativo di 3600 unità (3600 posti di lavoro persi), il 2012 si è aperto con 3598 licenziamenti, di cui 2422 nelle piccole imprese e 1176 nelle grandi imprese. “Ci preoccupa - afferma Alfi o Cal-vagna, segretario della Cisl di Treviso - il crescente disagio sociale indotto dalla crisi. I dati sulla disoccupazione sono la punta della piramide, alla sua base c’è un’ampia fascia di marginalità che non riguarda più solo gli immigrati”. Un Natale che, forse, dovrebbe ripartire da “Le Piccole Idee” come dal fi lm di esordio di Giacomo Faenza.

di Vesna Maria Brocca

Secondo i dati Istat il 5,3% delle

persone sono sotto la soglia

di povertà in Veneto

Per le associazioni di volontariato,

invece, la percentuale oscilla tra il 12,6%

e il 17,2%

COMMERCIOPer i regali c’è chi va a caccia

della promozione online, chi li ha già comprati a novembre e chi sta

sperimentando i gruppi d’acquisto. Ma i dati

parlano chiaro: la spesa subirà un calo record

dell’8,6%, solo gli alimentari tengono con un +2,1% Un Natale che si preannuncia all’insegna della sobrietà

imu e tRedicesime Basse

Penalizzati i consumi

Già nel primo semestre il leader della Uil, Luigi Angeletti, sosteneva che: “Quest’anno, a causa delle tasse, dell’ul-

timo carico fi scale, si perderà la tredicesima”. Brutte notizie che trovano conferma nei calcoli realizzati dall’Uffi cio studi della Cgia di Mestre. Per i lavoratori dipendenti italiani, rispetto al 2011, la tredicesima sarà più leggera. I calcoli ci dicono che un operaio specializzato, con un reddito lordo annuo di poco superiore ai 20.600 euro, si troverà con una tredicesima decurtata di 21 euro. Un impiegato, con un imponibile Irpef

annuo leggermente superiore ai 25.100 euro, perderà 24 euro. Un capo uffi cio, invece, con un reddito lordo annuo di quasi 49.500 euro, percepirà una tredicesima più leggera di 46 euro. “Visto l’avvicinarsi del Natale –afferma il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi (in foto) – mai come in questo momento abbiamo la necessità di lasciare qualche soldo in più nei portafogli delle famiglie. A dicembre bisognerà pagare il saldo dell’Imu e una serie di bollette molto pesanti. Pertanto, se non ci sarà qualche provvedimento a sostegno delle famiglie, i consumi natalizi saranno molto modesti”.

V.M.B.

Page 9: La Piazza di Adria - nov2012 n150

5Argomento del mese

di Vesna Maria Brocca

L’e-commerce il vero fenomeno del momentoLe vie del risparmio: Più made in Italy, meno champagne e addio all’ananas

Stando ai primi risultati di un’indagine realizzata da Confcommercio in collaborazione con Format Ricerche, il 13,7% degli italiani non farà acquisti per Natale e, tra i destinatari dei regali, dopo i familiari, si pensa a se stessi. I principali destinatari dei regali del Natale 2012 sono dunque i familiari: il coniuge, i fi gli, il genitori, i propri fratelli (50,2%) e i parenti più in

generale (41,3%). Un’altra novità incentivata dalla crisi economica è: “il boom dell’ecommerce - commenta il Segretario generale dell’Unione

Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona - non solo per quanto riguarda i siti tradizionali, ma soprattutto sui gruppi d’acquisto, il vero fenomeno del momento. In questo periodo di regali, nonostante il budget ristretto, si prevede che gli acquisti sul web si moltiplicheranno per evitare lo stress delle fi le in centro, ma anche e soprattutto nella speranza di risparmiare”. Per le feste di fi ne anno le famiglie - sottolinea poi la Coldiretti - spenderanno per regali in media 263,6 euro, con un calo del 9 per cento rispetto allo scorso anno. Il 39 per cento della spesa è destinato ai più piccoli tra i quali prevalgono i giocattoli e le nuove tecnologie, mentre tra i più grandi abbigliamento ed accessori la fanno da padroni, anche se in calo rispetto allo scorso Natale. Non si rinuncia, infi ne, a preparare pranzi e cenoni, ma sulle tavole degli italiani crollano le mode esterofi le del passato pagate a caro prezzo a favore dell’aumento dei prodotti Made in Italy.

Saranno stappate il 24 per cento di bottiglie di champagne in meno; calano caviale e succedanei del 12 per cento; tende a scomparire la frutta esotica con ananas, manghi, avocado e datteri in calo del 12 per cento, sulla base delle tendenze emerse dalle elaborazioni Coldiretti su dati Istat.

Un Natale che si preannuncia all’insegna della sobrietà

555Argomento del mese 5Argomento del mese

di Vesna Maria Brocca

L’e-commerce il vero fenomeno del momentoLe vie del risparmio: Più made in Italy, meno champagne e addio all’ananas

Stando ai primi risultati di un’indagine realizzata da Confcommercio in collaborazione con Format Ricerche, il 13,7% degli italiani non farà acquisti per Natale e, tra i destinatari dei regali, dopo i familiari, si pensa a se stessi. I principali destinatari dei regali del Natale 2012 sono dunque i familiari: il coniuge, i fi gli, il genitori, i propri fratelli (50,2%) e i parenti più in

generale (41,3%). Un’altra novità incentivata dalla crisi economica è: “il boom dell’ecommerce - commenta il Segretario generale dell’Unione

Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona - non solo per quanto riguarda i siti tradizionali, ma soprattutto sui gruppi d’acquisto, il vero fenomeno del momento. In questo periodo di regali, nonostante il budget ristretto, si prevede che gli acquisti sul web si moltiplicheranno per evitare lo stress delle fi le in centro, ma anche e soprattutto nella speranza di risparmiare”. Per le feste di fi ne anno le famiglie - sottolinea poi la Coldiretti - spenderanno per regali in media 263,6 euro, con un calo del 9 per cento rispetto allo scorso anno. Il 39 per cento della spesa è destinato ai più piccoli tra i quali prevalgono i giocattoli e le nuove tecnologie, mentre tra i più grandi abbigliamento ed accessori la fanno da padroni, anche se in calo rispetto allo scorso Natale. Non si rinuncia, infi ne, a preparare pranzi e cenoni, ma sulle tavole degli italiani crollano le mode esterofi le del passato pagate a caro prezzo a favore dell’aumento dei prodotti Made in Italy.

Saranno stappate il 24 per cento di bottiglie di champagne in meno; calano caviale e succedanei del 12 per cento; tende a scomparire la frutta esotica con ananas, manghi, avocado e datteri in calo del 12 per cento, sulla base delle tendenze emerse dalle elaborazioni Coldiretti su dati Istat.

Un Natale che si preannuncia all’insegna della sobrietà

5Argomento del mese

di Roberto Marangoni

“Per quest’anno potrebbe bastare il pensiero”Adriesi alle prese con i regali ma la crisi pesa

Spenderà non più cento euro totali Doriano Bolzoni, sposato, cinquantenne di Bottrighe, incontrato lungo il corso della città. “I miei regali saranno improntati sull’utilità e rivolti ai nipotini, più che altro saranno pensierini, io e mia moglie

cercheremo piuttosto di risparmiare qualcosa e di riservare maggiore attenzione ai compleanni o al capodanno”. “Vista la mia passione nel confezionare oggettistica in decupage - ci dice Valeria, 45 anni, casalinga sposata di Adria - per i regali risparmierò in questo modo”.

“Solo cose utili, ma cercherò di spendere poco - afferma Evelin Rossi, 32 anni di Adria - convivo, lavoro stagionalmente e occorre massima attenzione alle spese”. Cristiano, quarantenne adriese, sposato, due fi gli, libero professionista, farà i regali di sempre: tanti pensierini per famigliari e amici, possibilmente cose utili con un massimo di spesa previsto in duecento euro. Mattia e Michele, amici ventiduenni adriesi, il primo è disoccupato, l’altro è studente. Mattia non spenderà nulla in regali, con la fi danzata si sono lasciati da poco e risparmierà anche in questo. Mentre invece Michele prevede di spendere al massimo cento euro in regali destinati solo alla fi danzata e ai suoi stretti famigliari.

I negozianti di Adria

Prospettive incerte ma l’impegno è sicuro Tante iniziative per tenere vivo il centro “Vive il commercio, vive la città” è uno degli slogan che spesso abbiamo sentito

per le vie di Adria, da sempre città di commercio, il cui centro storico rappresenta il massimo nel settore. La crisi, quella vera, oramai si sente a pelle ogni giorno

in tutti i settori e Natale è oramai alle porte. Ma ad Adria c’è, almeno nelle intenzioni, la volontà di non abbattersi, anzi di dare di piu e meglio. Ne è testimonianza il numero di iniziative in programma per le festività: oltre a quelle della Pro loco e a quelle del Comune, che “Sosterrà in proprio le luminarie in centro ed in tutte le frazioni” come sottolinea il sin-daco Barbujani, ci sono appunto quelle dell’associazione “Adria Shopping” che raggruppa tanti commercianti del centro storico. “Dal 8 dicembre e per tutti i week end – afferma il presidente Mirko Romani- tante iniziative animeranno il centro storico, dall’abete in piazza Garibaldi, agli artisti di strada e tanti babbi natale, arrivando all’epifania con un tombolino visto che nella stessa data partiranno i saldi di fi ne stagione”. “I rapporti con l’amministra-zione comunale sono buoni ed il sostegno alle varie iniziative non manca - dice il presidente - certo occorre tenere alta sempre l’attenzione adottando politiche di attrazione verso il centro, curando l’arredo urbano e creando punti di incontro, in modo da incentivare la frequentazione”. Per Romani “Gli sbaracchi sono andati bene e già stiamo programmando quello di primavera”. “La crisi è pesante - dice Laura Farinelli che gestisce uno dei punti della catena Paola Prata - ma occorre essere positivi, collaborare con tutti e fra tut-ti, perché la città ci appartiene e dobbiamo lavorare senza lamentarci per farla rinasce-re”. Positivo il giudizio verso il comune “Gli attuali amministratori dovevano esistere almeno trent’anni fa, Adria non si è mai evoluta, è rimasta statica, sarebbe oggi un fi ore all’occhiello”. “Il comune piu di tanto non può fare - commenta Michele Mantovani di Musicamondo - putroppo tutto è legato alle disponibilità economiche delle persone”. Il Natale 2011 per lui è andato meglio del previsto ma per queste festività non è per nulla ottimista. “Sono da un anno in centro storico dopo quindici anni nella prima periferia della città - spiega Isabella Magagnato, titolare dell’omonimo negozio di arredo casa - ma nel tempo il calo delle vendite si è sentito molto. Il 2011 è andato abbastanza bene. Così lo sbaracco, ma non sono ottimista in merito alle previsioni di questo Natale”. Paolo Galuppo è titolare di una storica orefi ceria-orologeria “Ero bambino quando ho iniziato a lavorare qui dentro – racconta – e vedo triste l’arrivo di questo Natale, oltrettutto il mio è un settore molto in crisi a livello mondiale. Al tempo delle lire vedere un collier al giorno da un milione era quasi una normalità, oggi si vende qualcosa d’argento e poco oro. Il corso è diventatoo deserto - conclude Galuppo – Adria è sempre più città di pensionati e per fortuna, inquanto possono ancora aiutare i loro fi gli”. La previsione è negativa secondo Romana Veronese di Expace abbigliamento, “La cosa che infastidisce di più – ci dice – è che alcuni commercianti hanno iniziato le svendite prima di Natale è questa è assolutamente concorrenza sleale nei confronti di tutti i commercianti. Il comune appare indifferente a ciò mentre invece dovrebbe garantire la regolarità”. Previsione negativa, ma si augura un 2013 migliore, il commento di Ornella Biasioli di Novo Style calzature che ha posto nel frattempo in cessione il suo storico negozio.

Concorrenza sleale. Alcuni commercianti hanno iniziato le svendite prima delle feste

Ro.Ma.

Da in alto a sinistra: Isabella Magagnato, Laura Farinelli e Michele Mantovani. Sotto: Ornella Biasioli e Paolo Galuppo

Da in alto a sinistra Mattia e Michele, Evelin Rossi e Doriano Bolzoni

Page 10: La Piazza di Adria - nov2012 n150

6 Adria - in Municipio66 Adria - in Municipio

Rovigo con Verona, Padova con Tre-viso in attesa di Vicenza e Venezia per dare vita alle due macro-aree che

comporranno il Veneto di domani. Dal riordi-no delle province è questa la situazione che verrebbe a crearsi: da una parte la Pa-Tre-Ve (Padova-Treviso-Venezia), con Venezia Città metropolitana e dall’altra la Vi-Ve-Ro (Vi-cenza-Verona-Rovigo). Ai comuni sono stati accordati 60 giorni di tempo per decidere da quale parte stare. Per quanto riguarda il comune di Adria le posizioni in merito sono diverse e partiamo da quella del Nuovo Polo che pare la più complicata. Stefania Tescaroli, infatti, capogruppo consigliare della lista civica, sostiene che la scelta deve essere affi data ai cittadini. “Riteniamo indi-spensabile coinvolgere tutti i cittadini su una questione molto delicata - afferma la nota inviata a riguardo – tale scelta non si può prescindere dal parere di autorevoli rappre-sentanti della società civile e delle categorie economiche, professionali e sociali presenti nel territorio”. Il Nuovo Polo propone quin-

di un referendum che permetta a tutti gli abitanti del comune di esprimere la propria opinione a riguardo senza alcun timore e diventando quindi protagonisti della situa-zione. “Ciò appare ancor più necessario all’indomani della decisione del Governo, che ancora non pare esser defi nitiva, che ha decretato di accorpare la provincia di Rovigo con quella di Verona. E’ fondamentale ana-lizzare tale decisione per valutarne i risvolti futuri (positivi e negativi) e vedere se non

sia più opportuno una scelta diversa, come ad esempio Venezia, unendoci magari a Cavarzere, in quanto le tradizioni e la storia ci accomunano, oppure altre soluzioni. Per noi è fondamentale mantenere i servizi sul territorio”.

Una vera e propria presa di posizione che mette al centro non la politica ma i cittadini che sono chiamati, secondo la Tescaroli, a scegliere in prima persona del proprio futuro grazie alla loro conoscenza del territorio e alla storia che li accomuna più ad una provincia che ad un’altra.

Senza dubbio, nonostante l’accorpa-mento, di certo rimane il fatto che l’unicità della provincia di Rovigo e le sue peculiarità rimarranno sempre patrimonio di questa terra.

di Martina Celegato

Secondo la capogruppo del Nuovo Polo servirebbe un referendum ma il tempo inizia a stringere

Riordino delle Province Il Comune di Adria deve decidere da che parte stare

Tescaroli: “La scelta spetta ai cittadini”

La capogruppo del Nuovo Polo, Stefania Tescaroli

Anche il Pd attraverso la voce del consi-gliere Caterina Zanetti esprime la sua opi-nione a riguardo dell’accorpamento delle

Province, sottolineando come sia importante ascoltare la popolazione e le sue esigenze. “Negli ultimi mesi il nostro partito ha condivi-so la necessità di provvedere ad una riforma dell’organizzazione dello stato e delle sue arti-colazioni: in questo senso, anche il ruolo delle province doveva e deve essere radicalmente rivisto. La “spending review” del governo Mon-ti, tuttavia, ha prodotto un tentativo di riforma troppo timido, che in più fi nisce per penalizza-re territori come quello polesano, da sempre portatori di una loro specifi cità. Noi non siamo per le barricate, né per condurre “battaglie” po-litiche che guardino all’indietro, ma crediamo che qualunque ipotesi di riforma debba essere necessariamente discussa e condivisa con le popolazioni coinvolte.” Il consigliere del Pd ha specifi cato anche per quali motivi a suo avviso tale riordino sarebbe penalizzante per il Polesi-ne. “Adria e il Delta rischiano di essere isolate e di pagare il prezzo più alto: infatti, per più di un verso, sembra che il governo nazionale non abbia considerato nemmeno le distanze geografi che che ci separano da Verona e non abbia, in defi nitiva, considerato la storia e la conformazione complessa dei nostri territori. L’accorpamento del Polesine con Verona appa-re, oggi, come una soluzione calata dall’alto, che andrà seriamente discussa: con tutti, anche con Adria e con gli altri comuni del Delta”. Pren-

dendo invece in considerazione l’atteggiamen-to della Regione Veneto Zanetti diventa più critica. “Non ha saputo far altro che riproporre il mantenimento dello “status quo”, con una non-proposta che è stata il semplice rifl esso delle divisioni del centrodestra e un modo di scaricare ogni responsabilità sui livelli romani centrali. Siamo così davanti al pericolo reale, già più volte ricordato dal nostro partito, di as-sistere nei prossimi tempi ad un vero e proprio

declassamento della realtà polesana e in parti-colare del Delta, con conseguenze imprevedibili per i nostri cittadini e per il livello dei servizi, ma anche per la società e per l’economia: è mancato quel “fare squadra”, non solo della politica, che avrebbe dovuto cercare di avere una posizione più incisiva nella difesa dell’auto-nomia del territorio. Oggi, nonostante tutto, per il Partito democratico il principio da salvaguar-dare resta la difesa dell’autonomia del nostro territorio e quello di servizi e infrastrutture. Cercheremo di ascoltare con attenzione i citta-dini e le istituzioni locali, ricercando momenti di confronto e intese con quanti, soggetti politici, economici e sociali, vogliono partecipare alle decisioni e non limitarsi a subirle”.

ZANETTI IL DELTA SARÀ L’AREA PIÙ PENALIZZATA

Ma.Ce.

La Regione non ha saputo far altro che riproporre il mantenimento dello “status quo”

“Il governo nazionale non ha considerato le distanze geografi che che ci separano da Verona”

Tra le ipotesi paventate, l’unione con Cavarzere vista la comune storia

Pa-Tre-Ve o Vi-Ve-Ro? No, non è un eser-cizio di sillabazione per bambini ma si tratta dei due acronimi che contengono

i prospettati accorpamenti delle provincie che dovrebbero dare luogo alle due macro-aree del Veneto di domani. A dire il vero il decreto del Consiglio dei ministri si è fermato all’accorpa-mento di Verona con Rovigo e Padova con Tre-viso, ma la possibilità di ingrandire ulteriormen-te le ex province è una strada che pare siano in molti a voler percorrere, soprattutto in provincia di Padova, dove il Capoluogo sta facendo un vero e proprio pressing per entrare a far parte della città metropolitana di Venezia. Sull’altro versante, invece, quello della Vi-Ve-Ro (Vicenza, Verona, Rovigo) tutto questa fretta non sembrerebbe esserci. Il sindaco di Adria interpellato sulla scelta, che anche il suo comune dovrà compiere, non ci ha risposto e al momento in cui questo giornale è andato in stampa l’Amministrazione non aveva diffuso alcuna nota uffi ciale. Di concreto pare ci sia stata solo una lunga telefonata del primo cittadino con il collega Bruno Piva e la riunione che si è tenuta a Palazzo Tassoni venerdì 23 novembre. Comunque sia, a tirare la volata agli amministratori pare saranno gli industriali rodigini che fi n dal momento della proposta di accorpamento di Rovigo con Verona non hanno nascosto il loro entusiasmo. Un recente consiglio direttivo straordinario di Unindustria Rovigo infatti è stato partecipato dal sindaco di Verona, Flavio Tosi e da quello di Rovigo Bruno Piva, con interventi rivolti nel congiunto sforzo di centrare l’obbiettivo dell’area metropolitana.

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Page 11: La Piazza di Adria - nov2012 n150

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Page 12: La Piazza di Adria - nov2012 n150

8 Adria - in Municipio88 Adria - in Municipio

Dalle Alpi al Delta del Po, 1600 chilometri di pista ciclabile collegheranno l’Italia con Germania, Francia, Austria, Svizzera. Si tratta del grande

progetto ciclabile denominato Anello delle Alpi, che da Chioggia a Rosolina a Cavarzere passerà per Lendina-ra, Badia Polesine, Legnago, Verona e su verso le Alpi. In corrispondenza di Adria sarà realizzato un percorso ciclabile sulle rive del Canalbianco che potrà essere ab-binato al percorso navale e fluviale. Costo complessivo del progetto: oltre un milione di euro, grazie al finan-ziamento europeo di cui sono stati finanziati 615mila euro per il primo stralcio, 1,5 milioni per il secondo su un costo complessivo di 2,5 milioni mentre per il terzo 523mila euro su un costo complessivo di 902mila. Al progetto ha partecipato anche la Fondazione Cariparo intervenuta cofinanziandolo per una percentuale pari al 50% della quota a carico dei singoli comuni coin-volti. Stando alle dichiarazioni degli enti interessati, il progetto definitivo dovrebbe chiudersi entro il 2014. Per quanto riguarda il Polesine, la pista ciclabile correrà lungo la destra Adige, coinvolgendo Badia, Lendinara, Lusia, Rovigo e San Martino di Venezze mentre l’Ente Parco del Delta su questa opportunità sta pensando ad un progetto di bike-sharing. Per quanto riguarda Con-svipo, che vi partecipa in prima linea, essendo l’ente appaltante, il presidente Angelo Zanellato si dichiara molto soddisfatto per l’assetto del territorio Polesano in merito alle di vie d’acqua, in quanto possono essere sfruttati sia per trasporti che come vere e proprie opportunità turistiche. “Esistono una serie di lobby sui trasporti. Basti pensare all’asta fluviale del Canalbianco. L’idrovia Fissero-Tartaro-Canalbianco-Po di Levante è completa-mente navigabile e offre numerose opportunità per la

navigazione da diporto e per il turismo in Polesine. Si collega inoltre alla linea navigabile Po-Brondolo che dal-la laguna di Chioggia permette di raggiungere Venezia. Occorre a mio avviso ripensare ai progetti di logistica finora fatti, dopo che la portualità di Venezia è stata messa in discussione. A Venezia sono arcinoti i pro-

blemi di inquinamento che gravitano sulla città per cui si sta ripensando di spostare lo scalo a Chioggia, sull’asta del Porto di Brondolo e su Porto Levante per lo scarico di merci e l’approdo turisti,

per cui le grosse navi invece di attraccare a Venezia potrebbero passare per Chioggia e i turisti essere tra-sportati a Venezia tramite imbarcazioni più piccoli e

battelli. L’Expo 2015 sarà uno strumento di lancio per la concretizzazione del trasporto di mezzi e turismo a sud del Canalbianco, per rilanciare le possibili aree per le nuove opportunità, a fronte dell’esigenza di un turi-smo diffuso. Si tratta di realizzare il porto off-shore in un luogo dove le merci e il turista abbiano più opzioni di visita sull’Adriatico”. Sul ruolo di Consvipo dopo il taglio della Provincia di Rovigo, Zanellato spiega: ”Il Consor-zio vive di cofinanziamento dei soci, in particolare della provincia di Rovigo, per cui può risultare un’importante carta da giocare per unire persone, idee e progetti. Il consorzio è un soggetto che tiene unite realtà diverse in vista di una provincia più vasta per proseguire le attività finora svolte, che spaziano dalla pesca ai trasporti, alla logistica, alle telecomunicazioni, infrastrutture, dalla banda larga alle imprese ai privati”.

di Melania Ruggini

Territorio Argini e vie d’acqua opportunità turistiche ed economiche

Anello delle Alpi, ciclabile tra Polesine ed Europa

1600 chilometri di pista ciclabile collegheranno l’Italia con Germania, Francia, Austria, Svizzera

Il progetto definitivo verrà completato entro il 2014. Anche Adria ne sarà interessata

Il percorso si snoderà in destra all’Adige, toccando: Badia, Lendinara, Rovigo e il Parco del Delta

“E’ nostra intenzione creare una rete di percorsi ciclopedonali a raggiera per collegare il centro con le frazioni”. Il sindaco Massimo Barbujani

rilancia i percorsi lenti ed ecosostenibili grazie alla messa in sicurezza della rete delle ciclabili, per incentivare l’uso della bicicletta tra i residenti e gli abitanti delle frazioni. I collegamenti tra Adria e frazioni tramite ciclabili è infatti una grave lacuna per i residenti e da anni se ne parla. Il progetto riguarderà in particolare la realizzazione di uno

stralcio lungo l’argine sinistro del Ca-nalbianco, per mettere in relazione Adria con le frazioni quali Valliera e Baricetta. Anche il primo cittadino sposa questa importante intenzione, sfruttando alcuni finanziamenti sia del Gal che di Consvipo. “Le ciclabili rappresentano un volano per la citta’ e un modo per avvicinarsi al parco del Delta e alla rete turistica dei suoi nove comuni. Un servizio

molto importante che va incentivato” commenta Barbujani. Stando alle cifre, tale progetto ammonterebbe a 270mila euro di cui 80mila frutto di fondi derivanti da alienazione di beni pubblici, 70mila da contributo da pri-

vati, 70mila da contributo regionale e 50mila da fondi di bilancio comunale destinati ad interventi per l’abbattimen-to delle barriere architettoniche.

neWs Opere pubblicheuna Rete di piste ciclaBili peR collegaRe il centRo con le fRazioni

Me.Ru.

segue da pag. 1Non vogliamo, giunti alla maggiore età, andare a rimpol-

pare le fi la del partito degli astensionisti. Ed è proprio questo che abbiamo fatto durante l’occupazione, tramite assemblee riguardo argomenti di attualità e di cultura generale, con esterni e dibattiti che hanno coinvolto studenti e, talvolta, docenti. Ci siamo responsabilizzati riguardo la gestione di uno spazio, con motivi e scopi precisi, e siamo certi di non aver perso tempo. Os-servando come le violenze che spesso si verifi cano durante cortei e manifestazioni vengano strumentalizzate e facciano passare in secondo piano i motivi profondi delle proteste, abbiamo sentito la necessità di dimostrare che noi quei motivi non li abbiamo dimenticati.

La scuola dovrebbe fornire ai giovani gli strumenti e gli sti-moli affi nché essi si possano formare come cittadini responsabili dotati di pensiero critico. Tuttavia, nella gran parte delle nostre classi ci sono trenta studenti o più: non c’è tempo di fermarsi, approfondire, discutere o confrontarsi; bisogna andare avanti, interrogare e verifi care se si vuole portare a termine il vastissimo programma ministeriale. Ci rimettiamo noi studenti tanto quanto i professori, a cui ci sentiamo davvero molto vicini in questo momento estremamente critico anche per loro. Il problema è che la scuola pubblica, tagliata e riformata all’inverosimile, non solo non ci fornisce gli strumenti per sviluppare la cosiddetta “coscienza critica”, ma mortifi ca quella di chi riesce a crearsene una da solo. Ci sentiamo sottovalutati e non valorizzati. Stiamo assistendo infatti al lento smantellamento delle borse di studio per gli allievi meritevoli, costretti quindi a fuggire all’estero. Ma se tutte le giovani menti brillanti fuggono altrove, chi resterà qui a cambiare questo Paese? Stiamo assistendo inoltre all’enorme dispendio di denaro dello Stato in spese superfl ue, come quelle per l’informatizzazione dell’istruzione, quando moltissimi edifi ci scolastici non sono in sicurezza e vi sarebbero quindi investimen-ti molto più urgenti da effettuare da parte delle Province. L’inno-vazione tecnologica e digitale è di per sé un valore positivo cui non ci opponiamo, ma ora come ora non si può considerare una priorità. Vogliamo un cambiamento reale, non una regressione. Noi, giovani studenti terribilmente preoccupati per il nostro futuro e disposti ad impegnarci per prenderlo in mano e renderlo degno d’esser vissuto.

*Gli studenti dell’I.I.S. “Concetto Marchesi” occupato (sede Fusinato)

L’Intervento

Gli studenti del Fusinato - Marchesi di Padova*

Per il futuro della scuola indignarsi non basta

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Page 15: La Piazza di Adria - nov2012 n150

9Adria - in Municipio

E’ ormai da mesi che la minoranza consiliare del Comune di Adria denuncia di non esse-re suffi cientemente considerata in sede di

consiglio comunale e ora dalle parole si è passati ai fatti attraverso l’esposto al prefetto di Rovigo Francesco Provolo, affi nché intervenga per far rispettare attraverso dei provvedimenti i diritti e le richieste dei consiglieri dei gruppi di minoranza. Portavoce della questione è stata Stefania Tesca-roli che non ha mancato di sottolineare come molteplici siano gli episodi che hanno portato a questa drastica decisione. Ad espiare le colpe di questi atteggiamenti sono chiamati il primo cittadino Massimo Barbujani e il Presidente del

Consiglio Marco Santarato che già nel mese di ottobre era stato chiamato in causa durante la seduta in cui si era parlato a riguardo del piano territoriale e dove erano nate tutte le questioni legate all’Assessore Maltarello che abbiamo af-frontato nello scorso numero. Ma mai come in questo caso tutta la minoranza consiliare è stata unita denunciando episodi che nel corso di questa prima parte di amministrazione Barbujani hanno, secondo loro, dimostrato come le decisioni ven-gano prese senza alcun confronto in sede consi-liare e non permettendo ai consiglieri che siedono dall’altra parte dell’aula di esprimere la propria opinione o eventuali suggerimenti. A presentare

l’esposto al Prefetto lo scorso 5 novembre erano infatti, oltre a Tescaroli del Nuovo Polo per Adria, Rosa Barzan (Idv), Giorgio Zanellato, Mauro Rubiero, Caterina Zanetti e Matteo Stoppa del Partito Democratico. “Nelle sedute del consiglio comunale del Comune di Adria, sin dal momento del suo insediamento avvenuto in data 18 giu-gno 2010, non vengono rispettate” affermano i consiglieri nella nota inviata a riguardo in maniera congiunta “in modo grave e reiterato, i diritti e garantite le prerogative dei consiglieri di minoran-za da parte del presidente del consiglio comunale Marco Santarato, del sindaco Massimo Barbujani e dei consiglieri e capigruppo di maggioranza. Gli

scriventi non riconoscono più Marco Santarato nel suo ruolo istituzionale di presidente del consiglio comunale, in quanto non svolge tale ruolo con imparzialità, neutralità ed in modo super partes”. La nota continua poi con la descrizione di parti-colari episodi avvenuti che, secondo gli scriventi, dimostrano la loro tesi ossia l’atteggiamento insofferente del capogruppo Pdl David Busson durante gli interventi, la violazione delle norme relative alla documentazione (che deve essere inviata almeno una settimana prima del consiglio comunale a tutti i consiglieri) nonché il continuo rifi uto di approfondimenti o delucidazioni in meri-to alle tematiche trattate.

di Martina Celegato

La documentazione arriva in ritardo e in aula manca il confrontoIdv, Pd e Nuovo Polo denunciano gli abusi

Amministrazione La minoranza contro Barbujani e Santarato

Esposto al Prefetto, in Consiglio non rispettati i diritti

In altro il sindaco Massimo Barbujani e Marco Santarato

Il ricorso al Prefetto, da parte dei consiglieri della minoran-za di Adria, è senza dubbio un sostanzoale atto di accusa nei confronti non solo del Sindaco Barbujani ma anche nei

confronti del Presidente del Consiglio Marco Santarato tacciato,

quest’ultimo, di non far rispettare il regolamento comunale e non prestare suffi ciente attenzione alle e richieste dei consiglieri e ai loro diritti. Un’accusa potente e inattesa visto che il Presi-dente Santarato non era mai stato oggetto di attacchi diretti. Dalle dichiarazioni rilasciate dai membri della giunta emerge un quadro totalmente diverso della situazione visto che, vengono chiamate in causa le date di protocollazione a prova, e tutto sembra essere svolto nei tempi previsti dallo statuto. La mag-

gioranza anzi si denuncia una mancanza abbastanza grave: os-sia il non aver ancora nominato i componenti delle commissioni consiliari che dovrebbero analizzare gli argomenti che verranno discussi in consiglio prima del consiglio stesso. Contattati a ri-guardo il Sindaco e Santarato non hanno voluto fornire dichia-razioni sulla questione, lasciando quindi al Prefetto il compito di giudicare la questione in maniera autonoma e super partes.

Ma.Ce.

nessuna Replica da paRte del sindaco e del pResidente del consiglio comunale

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10 Adria - Vita in città

Chiudere il rapporto con Equitalia ed affi dare all’azienda strumentale As2 il servizio di riscossione tributi è uno

dei prossimi obiettivi dell’amministrazione adriese. Ce ne dà conto l’assessore al bi-lancio Federico Simoni, che esprime il con-senso favorevole di tutta l’amministrazione anche se non nasconde che le considerazio-ni sulla fattibilità e le tempistiche dell’af-fi damento alla partecipata sono ancora in sede di valutazione. Ciò a causa del conte-sto di incertezza normativa per la proroga dell’attività di Equitalia, inserita nell’ultimo comma dell’articolo 9 del decreto legge che taglia i costi delle Regioni e sposta al 30 giugno 2013 il termine dell’attività di riscossione da parte di Equitalia, prima fi ssato al 31 dicembre 2012. In questi sei mesi, però, ai Comuni è fatto divieto di procedere a nuovi affi damenti delle attività di gestione e riscossione ad enti privati. Ne consegue che le amministrazioni locali ora hanno due possibilità: continuare a rivolger-si ad Equitalia, pur sapendo che questa non potrà portare avanti l’attività di riscossione oltre il 30 giugno, oppure gestire in proprio tali procedure. “Per quanto riguarda riscos-sione Imu la facciamo internamente tramite l’uffi cio tributi, precisa Simoni, mentre la coattiva è fatta da Equitalia. Invece per le tasse sulla pubblicità (occupazione suolo pubblico, pubbliche affi ssioni, ecc) l’ap-palto è del concessionario Abaco che ha sia la riscossione normale che la coattiva, mentre della Tia si occupa direttamente Ecoambiente”. Attualmente il Comune

etrusco sta valutando di servirsi di As2 perchè Equitalia è troppo dura nei metodi di riscossione, ha procedure standardizzate che non guardano in faccia nessuno. As2, invece, procede al recupero crediti secondo modalità cosiddette “bonarie” e non con procedure “coatte” come quelle utilizzate da Equitalia e vi sarebbe certamente una maggiore sensibilità di fronte a situazioni di diffi coltà oggettive”. Simoni ci introduce an-che qualche dato sull’evasione: “Ogni anno accertiamo circa 200mila euro di Ici evasa, spartita su varie fasce. Per contrastarla ab-biamo aumentato gli aiuti al sociale, siamo riusciti a mantenere l’Imu al 5 anziché al 6 per mille, e abbiamo fatto un bando Imu prima casa stanziando 20mila euro a chi parteciperà, che per un comune come il nostro è una cifra importante”. Adria non ha aderito al progetto dell’agenzia delle entrate per segnalare i casi di irregolarità.

di Roberta Giacomella

“L’agenzia polesana procede al recupero crediti secondo modalità cosiddette “bonarie” e non con procedure “coatte” come Equitalia”

Imposte Al vaglio degli amministratori l’ipotesi di riaffi dare il servizio

La riscossione dei tributi potrebbe passare ad As2

“Non volevamo che in un momento come questo passasse il messaggio politico di un’amministrazione che diventa sceriffo, troppo legata ai numeri e poco alle persone e ai loro problemi, giustifi ca l’assessore. In questa fase di crisi le segnalazioni potreb-bero portare a dei disastri per chi le subi-sce. L’amministrazione, quindi, ha scelto di essere vicina alla gente sempre, non solo al momento del voto, ma anche quando ci sono problemi di evasione dovute a diffi col-tà importanti”.

“Ogni anno accertiamo circa 200mila euro di Ici evasa, spartita su varie fasce”

Adria non ha aderito al progetto dell’Agenzia delle Entrate per segnalare i casi di irregolarità

Il dramma degli sfrat-ti incombe

anche su Adria. Il fe-nomeno è in continua cre-scita e riguarda principalmente i “nuovi poveri”.“Le famiglie che chiedono aiuto sono per lo più italiane, afferma l’as-sessore Simoni, la perdita del posto di lavoro è la principale causa che porta le famiglie a saltare il canone d’affi tto e di conseguenza si attivano le procedure di sfratto.

L’emergenza abitativa è gestita bene dal servizio alloggi e servizi sociali, aggiunge Simoni, abbiamo convenzioni con alcuni ostelli e dormitori, ma stiamo pensando di creare anche ad Adria degli alloggi parcheggio per ospitare tempo-raneamente le famiglie in diffi coltà”. Finora l’amministrazione ha cercato di tamponare il problema creando sinergie e confi dando nel lavoro di squadra, che grazie alla collaborazione con alcune associazioni di volontariato ha potuto evitare che diverse famiglie adriesi si trovassero per strada.

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Emergenza sfrattifenomeno in aumento

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Dove puoi trovare l’atmosfera del Natale ad Adria14 Dicembre ore 21.00 • Concerto lirico “Omaggio a Verdi” Presso Teatro Politeama

15-16 Dicembre • “24 ore per Telethon” Presso autodromo di Adria a cura di Adria International Raceway

15-16 Dicembre • “Cestisti... per amore”Presso palazzetto dello sport “L. Donà”, 8 ore di Basket pro Telethon a cura della Pallacanestro Adria

15-16 Dicembre • Mercatino di NatalePiazza Cavour e Ridotto del Teatro Comunale a cura della Pro Loco Adria

18 Dicembre ore 21.00 • “Cantando il novo Peregrin d’amore” 29° ed.Basilica S. Maria Assunta della Tomba, a cura del “Piccolo Coro S. Cecilia” di Adria

19 DiCeMbre ore 21.00 • Concerto “Oratorio di Natale”di Camille Saint-Saèn presso Basilica S. Maria Assunta della Tomba

23 Dicembre ore 17.00 • “Natale in Musica”Concerto vocale e strumentale presso Chiesa San Nicola

23 Dicembre ore 17.00 • Concerto di Natale delle Frazionipresso Chiesa della Beata Vergine delle Grazie - Fasana

24 Dicembre ore 17.30 • Presepe sull’acquaPonte Castello, disposizione benedizione del bambin Gesù

4 GeNNAiO ore 15.30 • “Aspettando la befana”Spettacolo di burattini a cura della “Compagnia de la calsa” presso Biblioteca dei Ragazzi

4 GeNNAiO ore 17.00 • La befana arriva in barcaPiazza Oberdan, la Befana apre la sua casetta

5 GeNNAiO ore 17.00 • La befana riceve i suoi amiciPiazza Oberdan, la Befana riceve Maga Drago e Giorgio One Man, a seguire animazione itinerante

6 GeNNAiO ore 15.00 • “La befana vien di notte”Concerto di Natale presso Chiesa della Beata Vergine del carmine - Ca’ Emo

6 GeNNAiO ore 17.00 • Arriva la befana sul Ponte CastelloIn Piazza Cavour tradizionale spettacolo della Befana. A seguire Tombola della Befana: estrazione tombo-la di € 700,00 organizzata da Adria Shopping.

6 GeNNAiO ore 18.30 • “brusavecia”La befana riceve bambini e adulti nella sua casetta per tutta la serata

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Page 18: La Piazza di Adria - nov2012 n150

12 Adria - Vita in città

di Martina Celegato

Oltre alle asfaltature che hanno dato nuo-va veste a varie vie della città etrusca anche le piantumazioni di via Via Badini

di Pinus Pinea (ossia pino domestico) hanno subito un radicale lavoro di manutenzione che è iniziato lo scorso 5 novembre e che andrà a portare una soluzione defi nitiva ai disagi di questa zona. Come ha evidenziato l’assessore Federico Simoni le alberature stanno creando notevoli disagi e quindi è stato necessario e indispensabile scegliere di intervenire per risol-vere in maniera defi nitiva la questione senza ricadere nei continui interventi “tampone”.

Le problematiche maggiori che si sono riscontrate fanno riferimento alle diemnsioni degli alberi, ormai non più accettabili perchè causa di “Riduzione, di fatto, della carreggiabi-lità della strada e dei parcheggi a lato, impatto notevole sul fondo stradale, con sollevamento dell’asfalto e soprattutto dei marciapiedi, cau-sando non pochi problemi di sicurezza ad auto ma soprattutto a pedoni, impatto sulle mura di

cinta delle proprietà private, con indebolimen-to e conseguente rischio crollo su marciapiedi e pedoni, danni rilevanti su piante e giardini dei privati, intasamento di calditoie e altri pozzetti di defl usso delle acque meteoriche nonché danni conseguenti alla caduta di molti rami che si spezzano per via del vento e delle intemperie nonché il pericolo di crollo di molti di questi alberi a causa delle loro condizioni”.

L’Assessore Simoni a sostegno dell’in-tervento ha citato la circolare n. 8321 del 11/08/1966 del Ministero dei Lavori Pub-blici, attualmente in vigore, nella quale è spe-

cifi cato che le alberature stradali non soggette a particolari vincoli storici o ambientalistici che raggiungono un diametro di fusto pari o superiore a cm. 20 devono essere abbattute e sostituite. “Per cui – ha precisato – a se-guito dei lavori sopra descritti, nella prossima primavera piantumeremo nuove essenze tipo lagesrstroemie, quercia piramidale, carpino o altre essenze che defi niremo”. Una risoluzio-ne drastica di una problematica che dalle paro-le dell’Assessore si protraeva da molto tempo in quella zona di Adria.

In primavera verranno piantumate nuove essenze tipo la lagesrstroemie, la quercia piramidale o il carpino

Verde cittadino Gli alberi creavano disagi, radicale l’intervento dell’Amministrazione

Addio ai pini di via Badini

Sono iniziati lo scorso 25 ottobre i la-vori di asfaltatura che hanno coinvolto alcune delle zone più importanti di

Adria e che andranno, questo è l’intento dell’amministrazione e dell’assessore de-legato alla mobilità e urbanistica Federico Simoni, a migliorare la qualità delle vie e la sicurezza di chi le percorre.

Strategica la scelta delle vie che sono state interessate da questi lavori alcuni dei quali già conclusi, ossia le arterie più traffi cate sia da automobilisti che da pedoni e ciclisti. La prima è stata via Peschiera che, come afferma Simoni “Risultava molto deteriorata e sconnessa dopo gli innumerevoli lavori ese-guiti sulla condotta idrica negli ultimi tempi, per cui le asfaltature erano ormai non più procrastinabili”.

La seconda via interessata è stata l’unica via di accesso all’Istituto Comprensivo Adria Due, quindi una strada che per sua natura deve essere sicura e permettere l’arrivo dei bambini e giovani in perfetta autonomia os-sia via Ragazzi del ‘99. La strada è molto traffi cata come segnala l’Assessore. “A causa dell’elevato volume di traffi co in entrambi i sensi di marcia da parte di autobus, automobi-li, camion, oltre ai centinaia di bimbi, ragazzi, genitori ed insegnanti che ogni giorno la per-corrono sia a piedi che in bicicletta, necessita di una particolare manutenzione soprattutto sui lati, molto deteriorati e che presentano

pericolosi scalini. Per questo verrà allargata di circa 1 metro proprio perché la sua careggiata ristretta crea il rischio, come succede adesso, che per percorrerla sia necessario invadere pericolosamente la sede stradale”. Oltre ai lavori previsti in questa via sono stati anche creati una decina di posti auto nuovi, asfal-tando a ridosso della cancellata della scuola, che normalmente sono utilizzati dai residenti della zona, oltre che dai genitori in attesa

dell’uscita dei fi gli da scuola.L’ultima, ma non per importanza con-

siderato il vicino intervento di Traversagno che è stato oggetto di accese discussioni, è la Strada San Giacomo di Bellombra che, al termine dei lavori prima citati verrà ripristinata in seguito al deterioramento evidente e ormai arrivato ad un punto di estrema pericolosità.

Oltre queste tre vie che hanno i maggiori interventi anche altre zone verranno ripristina-te e messe in sicurezza come via Emanuele Filiberto e Monsignor Pozzato, via Arzeron, via Marconi, Riviera Amolaretta, Borgo Dolo-miti e infi ne rotatoria e ponte Chieppara.

VIABILITÀ INTERVENTI ALLE VIE PERICOLOSE

Un piacevole e utile regalo è sta-to fatto dal Rotary Club ad Adria e tutti i suoi cittadini che potran-

no approvvigionarsi gratuitamente di acqua grazie alle fontanelle installate presso Parco Baden Powell, ponte Chieppara e zona Canareggio. I punti sono stati scelti dall’amministrazione che ha voluto dotare questi tre luoghi molto frequentati anche da sportivi di un servizio utile e che sicuramente sarà apprezzato dalla cittadinanza.

Le tre fontanelle in ghisa collocate lungo il percorso ciclabile che circonda la città rappresentano non solo l’interesse del club per la città ma anche il desiderio di essere ricordato per la sua intensa attività dell’attuale

presidente Riccardo Cordella. Un gesto ma soprattutto una scelta votata alla valorizza-zione del territorio e delle opportunità che offre e al rispetto del bene comune e del suo signifi cato. Un dono a costo zero per il Comune e che non ha assolutamente pesato nel bilancio visto che l’Amministrazione ha

provveduto solamente all’allacciamento dell’acqua che le ha rese funzionanti fi n da subito.

Questa è solo l’ultima delle attività del club a favore della città etrusca che da anni eroga borse di studio e organizza manifestazioni volte alla valorizzazione del territorio e delle sue risorse anche attraverso incontri con amministratori locali, tra i quali anche il Sindaco Barbujani, ed eccellenze dello sport o della cultura come Marta Menegatti polesana olimpica della Beach Volley.

in BReve

Rotary Club ad Adria donate tRe fontanelle

Ma.Ce.

Sono state installate presso Parco Baden Powell, ponte Chieppara e zona Canareggio

Gli interventi di riassetto hanno riguardato Via Peschiera, via Ragazzi del ‘99

e la Strada San Giacomo di Bellombra

Interventi mirati per la sicurezza dei bambini dell’Istituto Comprensivo Adria Due

Alcuni dei pini di Via Badini che sono stati abbattuti

Il Vescovo Soravito ad un’iniziativa del Rotary

14 Adria - Vita in città141414 Adria - Vita in città

Page 19: La Piazza di Adria - nov2012 n150

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14 Adria - Vita in città

Il Natale ad Adria quest’anno sarà espressione del recupero di un senso più profondo e autentico del-lo spirito natalizio, attraverso un’offerta di eventi

per tutte le età e caratterizzata dalla volontà di uni-re tradizione e avanguardia. L’intero programma è stato concepito come un viaggio che accompagnerà gli avventori attraverso percorsi dedicati all’arte, allo spettacolo, alle tradizioni del Natale, alla spiritualità, al sociale e, soprattutto, ai bambini. In un periodo tanto diffi cile come quello che stiamo attraversando, l’impegno della Città è stato quello di costruire le tante attività mobilitando l’intero tessuto Adriese. Di parti-colare suggestione è l’allestimento in Piazza Garibaldi, nel cuore della cit-tà, del tradizionale albero di Natale, mentre il Canalbianco vicino Ponte Castello accoglierà la magica sceno-grafi a del Presepio. Lungo Corso Vit-torio Emanuele verrà posizionato nei fi ne settimana il trono di Babbo Natale dove lo stesso Santa Claus riceverà i bambini per la consegna delle letterine e per la tradizionale foto, mentre gli artisti di strada saranno protagonisti con diversi ed originali spettacoli per grandi e piccini; un’opera creata dagli

Street Art invece prenderà forma per dare vita così ad uno straordinario impatto scenico sui pannelli posizio-nati all’ex Cassa di Risparmio di PD e RO, oltre al tradi-zionale Trenino, ai Pony del Centro Ippico Ca’ Scirocco che allieteranno i pomeriggi di tutti grandi e piccini ed ai proverbiali Concerti Natalizi serali. Tante idee, tanto lavoro, per costruire, un programma effi cace per il format “Adria di Natale” che punta a ad essere la degna continuazione del successo ottenuto con Adria d’Estate. Infatti, con questa serie di manifestazioni, le Associazioni organizzatrici: Adria.com, Adria Shop-ping, Pro Loco di Adria, Crce Verde Adria, Scuola di

Ballo Blue Fox e altre associazioni locali, con il supporto del Comu-ne di Adria, puntano a stuzzicare la curiosità di migliaia di persone, non solo cittadini adriesi, ma

anche di altre città della provincia. Il fi tto calendario di iniziative che sottolineeranno i momenti salienti delle Festività si concluderà con una tre giorni interamente dedicata alla Befana, (dal 4 al 6 gennaio) in occa-sione della quale ospiti speciali saranno soprattutto i

bambini. Anche in questo caso si tratta di iniziative pensate con uno scopo preciso, ossia evitare che tali ri-correnze diventino un’occasione per dare sfogo al bie-co consumismo ma che siano invece motivo di sano divertimento, di conoscenza della storia della Befana, e della sua tradizione secolare. Insomma saranno giornate all’insegna delle favole e dello zucchero fi la-to, di spettacoli e giochi condotti sulle ali della fantasia e dove l’unico rompicapo sarà quello di inventare uno stratagemma per riportare a casa i bambini che non vorranno lasciare il centro storico di Adria e la casetta della Befana in Piazzetta Oberdan, piena di sorprese.

Iniziative Un calendario di eventi ravviverà il centro storico

Natale ad Adria, il format delle FesteIl tema sarà la riscoperta della spiritualità. Dal 4 al 6 gennaio, una tre giorni dedicata alla Befana La Pro loco di Adria ha tracciato un bilancio

positivo dell’annata che si sta concludendo, soddisfatta infatti la presidente del Sodalizio,

Letizia Guerra, del numero di iniziative portato a compimento, nonostante le diffi coltà riscontra-te nel reperire i fondi. “Nel 2012 sono state realizzate diverse manifestazio-ni e a tante altre abbiamo partecipato, come nel caso del 408° anniversario de il Taglio di Porto Viro. Ma la nostra attività non si è fermata a questo, con soddisfazione ricordo la seconda edizione dell’opuscolo “Come jerimo ‘na volta” e la manifestazione di punta legata alla primavera, ovvero “Adria in fi ore”, giunta quest’anno alla sesta edizione, che ha richiamato in città un notevole affl usso di gente”. Anche la rassegna estiva “Mercoledì d’estate: teatro in giro” ha ricevuto la risposta entusiasta del pubblico a dimostrazione che, dopo molti anni, continua ancora ad essere un appuntamento estivo gradito e atteso. Al termine dell’ultimo appuntamento in programma a Bot-trighe, a nome della Fita, la Compagnia Teatrale “La Tartaruga” di Lendinara ha infatti consegnato alla presidente Letizia Guerra una targa assegnata alla Pro Loco di Adria “con stima e riconoscenza per l’organizzazione delle rasse-gne di prosa attraverso le quali promuove la diffusione della cultura teatrale e, in particolare, l’attività delle Associazioni Artistiche Amatoriali”. Ma la sta-gione non è ancora fi nita in calendario rimangono le iniziative per il Natale: 8 dicembre, nelle Piazze Bocchi e Grotto, Mercatino di Natale “Robe vece e fate a man...soto l’albero”, 15 dicembre in Piazza Cavour e Ridotto del Te-atro Comunale, Mercatino di Natale, 19 dicembre, ore 17.30, Fondazione Franceschetti e Di Cola “Il Natale per noi bambini”, 23 dicembre ore 16.00: Concerti di Natale nelle chiese delle frazioni - Chiesa Parrocchiale di Fasana, 24 dicembre ore 17.30 - Ponte Castello Benedizione Presepe sull’acqua, 6 gennaio, ore 15.00 Concerti di Natale nelle chiese delle frazioni: Cà Emo. Anche quest’anno, inoltre, si terrà il Concorso “Presepi nelle chiese.

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Pro Locoeventi sotto l’alBeRo

Il programma di “Adria di Natale parte sabato 8 dicem-bre alle 9 del mattino con la seconda camminata “Adria Run”, Camminata 5,5 – 11 km, 9° trofero Nico Friz-

zarin. In piazza C. Bocchi – C. Grotto, invece di svolgerà il Mercatino di Natale a cura della Pro Loco Adria mentre nella Basilica Santa Maria Assunta della Tomba si terrà il Concerto “Cantavan Angeli sopra il Natale” organizzato dalla Schola Cantorum “Santa Cecilia” con la partecipa-zione di altri quattro Cori. Ancora sabato 8 dicembre dalle 17.00 alle 19.30 in piazza Garibaldi si terrà il concerto “Accendi di luce l’albero di Natale” con il Coro “Eco del fi ume” di Bottrighe, in Piazza Garibaldi e Piazza Bocchi l’esposizione di auto da corsa che parteciperanno alla “24 ore per Telethon” del 15 e 16 Dicembre (2 kia + Ferrari) a cura di Adria International Raceway mentre in Corso Vittorio Emanuele II si terrà “Street Art gift for Christmas”, pannelli colorati dai giovani graffi tari.

Domenica 9 a partire dalle 17.00 fi no alle 19.30, lungo Corso Vittorio Emanuele II si terrà “Le mini renne di Babbo Natale” con i pony del Centro Ippico Scirocco mentre Artinstrada presenterà “Mettiamoci in ballo”, Ritmo e colori per una domenica da leoni. In Piazza Garibaldi invece pren-derà il via “Tutti nell’igloo” Robin Hood Sci Club presenterà la Stagione sciistica invernale.

Lunedi 10 alle ore 17.30 in sala Cordella si terrà la conferenza di Anita Garibaldi Jallet sul tema “Nel ricordo del 150° anniversario di Aspromonte (1862) e del 130° della morte di Garibaldi (1882) e in concomitanza la mo-stra documentaria a cura di Alessandro Ceccotto dal titolo “1862-2012, 150° anniversario di Aspromonte”.

Giovedì 13 alle ore 17.30, al Circolo Unione, Presen-tazione del Volume “Il diletto dell’Immagine: volti, storie e paesaggi nelle stampe della Collezione Carlo Bocchi”.

Venerdì 14 alle ore 21.00 al Teatro Politeama, Con-certo lirico “Omaggio a Verdi” mentre al Teatro Ferrini “Caro Babbo Natale – Canti ed atmosfere Natalizie” Spettacolo

ad ingresso libero il cui ricavato andrà alla Caritas di Adria per le famiglie bisognose di Adria. A Bellombra, invece, nel-la chiesa di San Giacomo “Natale con il coro Soldanella”.

Sabato 15 e domenica 16 all’Autodromo di Adria si svolgerà la “24 ore per Telethon” a cura di Adria Internatio-nal Raceway. Ancora sabato 15 spettacoli dal mattino alla sera. In Pazza Cavour e Ridotto del Teatro Comunale ci sarà il Mercatino di Natale a cura della Pro loco Adria, in Piaz-zetta San Nicola “Porta la tua letterina a Babbo Natale”, Lungo Corso Vittorio Emanuele II “Le mini renne di Babbo Natale” con i pony del Centro Ippico Scirocco, al Palazzetto dello Sport “L.Donà” “Cestisti... per amore” 8 ore di Ba-sket pro Telethon a cura della Pallacanestro.

Domenica 16 dicembre dalle ore 17.00 alle 19.30 in Piazza Garibaldi “Porta la tua letterina a Babbo Natale”, Ar-tinstrada presenta “Ritmo scintillante... forza travolgente”, Giocosa parata musicale con fi nale... a sorpresa!

Martedì 18, ore 21.00. Basilica Santa Maria Assunta della Tomba, Rassegna Corale “Cantando il Novo Peregrin d’amore” XXIX Edizione – A cura del “Piccolo Coro S. Ceci-lia” di Adria, Mercoledì 19 dicembre – ore 21.00 Basilica Santa Maria Assunta della Tomba Concerto “Oratorio di Natale” di Camille Saint-Saèn.

Dal 19 al 24 dicembre ore 21.00 in Corso Vittorio Emanuele II, Sala Cordella “Profondi sguardi” - esposizione di foto in bianco e nero del fotografo milanese Andrea An-gelucci a cura del Delta Sub Adria.

Giovedì 20, ore 17.30, alla Fondazione Franceschetti Di Cola Il Natale per noi bambini.

Sabato 22, mattina e pomeriggio in Corso Vittorio Emanuele II sud “Porta la tua letterina a Babbo Natale” e “Il trenino di Babbo Natale”.

Domenica 23, in Piazzetta San Nicola “Porta la tua letterina a Babbo Natale”, alla Chiesa San Nicola “Natale in Musica” – Concerto vocale e strumentale, lungo Corso Vit-torio Emanuele II invece Artinstrada presenterà “Un sorriso

per la Vita... in un sogno di speranza...” Spettacolo per le Missioni umanitarie in Emilia e in Rwanda, alla Chiesa della Beata Vergine delle Grazie – Fasana si terrà il Concerto di Natale delle Frazioni.

Lunedì 24, ore 17.30 ore 18.00 a Ponte Castello Presepe sullacqua – Deposizione e benedizione del bambin Gesù. Lungo Corso Vittorio Emanuele II “La motoslitta di Babbo Natale” con il Coro Soldanella, Piazzetta San Nicola “Porta la tua letterina a Babbo Natale” con foto a tutti i bambini.

Venerdì 4 Gennaio Ore 15.30 Biblioteca dei Ragazzi Aspettando la Befana, Spettacolo di burattini A cura della “Compagnia de la calsa”. Ore 17.00 La Befana arriva in barca in Piazza Oberdan La Befana apre la sua casetta. Inaugurazione e taglio del nastro “I cuoresini della Befana” cantano la vècia Canti della tradizione a cura dei bambini delle classi IV e V della scuola Primaria Anna Frank “Bissolo-na” offerta ai bambini presenti La Befana riceverà i bambini nella sua casetta per tutto il pomeriggio e la serata.

Sabato 5 Gennaio Ore 17.00 Piazza Oberdan La Be-fana riceve i suoi amici Maga Drago e Giorgio One Man A seguire Animazione itinerante (Piazza Oberdan, Piazza Ga-ribaldi, Corso Vittorio Emanuele II e ritorno) di Maga Drago e Giorgio One Man, dalle ore 17.30 Piazza Oberdan Ani-

mazione per bambini di tutte le età a cura di “Tadàbimbi”, Ore 18.30 premiazione del Concorso per le scuole primarie e dell’infanzia “Vesti la vecia” La Befana riceverà i bambini nella sua casetta per tutto il pomeriggio e la serata

Domenica 6 Gennaio Ore 17.00 La Befana arriva sul Ponte di Castello, dalle ore 17.30 animazione itinerante (Piazza Oberdan, Piazza Garibaldi, Corso Vittorio Emanue-le II e ritorno) di Maga Drago e Giorgio One Man, Piazza Cavour, tradizionale spettacolo della Befana A seguire Tom-bola della Befana, estrazione della tombola di 700 euro organizzata da Adria Shopping, Ore 18.30 Tradizionale “Brusavecia” La Befana riceve bambini e adulti nella sua casetta per tutta la serata.

Sempre nei giorni 4 - 5 - 6 gennaio in Piazza Oberdan: “Il bucato della Befana” Esposizione dei lavori partecipanti al Concorso per le scuole “Vesti la vècia”, “Il Mago della trottola”, “Pesca la vècia” Gioco di abilità per bambini... e non solo

Gli aiutanti della Befana: il Salvanelo e il Mago Frulla-tore Animazione per bambini “Tadàbimbi” Zucchero fi lato, bissole, bissolette per i bambini. Alle ore 15.00, Chiesa della Beata Vergine del Carmine – Ca’ Emo, Concerto di Natale nelle chiese delle frazioni.

Natale in centrodall’8 dicemBRe al 6 gennaio minuto peR minuto

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Lungo Corso Vittorio Emanuele Babbo Natale riceverà i bambini

Il centro di Adria in occasionedalle Festività dello scorso anno

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16 Adria - Associazioni

patologie legate all’abuso di alcol o all’uso di droghe. La vigilia di Natale probabilmen-te la mensa resterà aperta oltre l’orario abi-tuale per offrire l’opportunità di trascorrere la serata in allegria e in compagnia.

Un impegno a 360 gradi, nonostante la ristrettezze economiche e il calo dei volontari: la crisi fa sentire i suoi

effetti anche sulle associazioni di volonta-riato ma la “San Vincenzo”, attiva nella Diocesi di Adria e Rovigo da oltre 150 anni, continua a perseguire i suoi obiettivi a so-stegno delle persone in diffi coltà, cercando di gestire con oculatezza le risorse. L’attivi-tà principale è rappresentata dall’assistenza domiciliare: si può trattare di una semplice visita di cortesia a persone sole o malate oppure è l’occasione per rilevare diretta-mente esigenze specifi che delle persone.

Le riunioni periodiche dei dieci gruppi parrocchiali sono occasioni di confronto e di formazione. Il presidente del consiglio centrale, Giuseppe Amato, osserva che il numero delle persone disponibili a questo servizio è in calo, in parte per l’invecchia-mento dei volontari e in parte per il senso di imbarazzo che provano i giovani: “Biso-gnerà studiare – conclude – nuove strate-gie per avere l’opportunità di conoscere i

bisogni delle famiglie”. Al fi anco di altre associazioni, però,

la “San Vincenzo” è già attiva con alcuni volontari in diversi ambienti: gli ospedali di Rovigo e di Adria, sei case di riposo della provincia e il carcere. Per la distribuzione di abiti e alimenti, è attivo il servizio di “Porta amica”: gli indumenti vengono donati dalla popolazione locale, mentre il cibo viene for-nito dalla Fondazione del banco alimentare di Verona.

Amato racconta che ogni mese ven-gono portati a Rovigo circa 30 quintali di prodotti alimentari e nel 2011 ne hanno benefi ciato 1100 famiglie. Le richieste sono tante e le risorse iniziano a diminuire. Da qualche tempo vengono richiesti la certi-fi cazione Isee e lo stato di famiglia: “L’Isee – spiega Amato – viene calcolato da qual-siasi Caaf e in questo modo cerchiamo di dare un sostegno a chi si trova veramente in situazioni di diffi coltà”.

Analoghe limitazioni sono state in-trodotte per l’accesso alla mensa serale

“Ozanam”, nata sette anni fa. Inizialmente venivano distribuiti pasti a tutti coloro che si presentavano, in media 40 o 50 pasti a sera.

Oggi, invece, di norma vengono distri-buiti 25 pasti a sera: per aiutare chi si trova in situazioni di estremo bisogno, viene data la precedenza agli ospiti di particolari strut-ture di accoglienza, come il dormitorio per i senza fi ssa dimora “Casa solidale” e gli alloggi gestiti da Arci solidarietà.

Nel tempo i benefi ciari non solo sono diminuiti ma hanno cambiato le proprie caratteristiche: il fl usso migratorio è meno signifi cativo rispetto a sette anni fa e oggi le persone che si rivolgono alla mensa hanno tra 40 e 50 anni, sono esclusi dal circuito lavorativo per diversi motivi e spesso hanno

di Mattia De Poli

Cibo, vestiti ed un tetto per i bisognosi. Le richieste sono tante e le risorse iniziano a diminuire

L’associazionismo al tempo della crisi Un impegno a 360 gradi, nonostante la ristrettezze economiche

Alla mensa Ozanam, porte aperte anche la notte di Natale

Ogni mese vengono portati a Rovigo circa 30 quintali di prodotti alimentari

Le polemiche nei confronti di Adria.com, erano iniziate la scorsa esta-te. A pochi giorni dalla costituzione

del nuovo sodalizio, nato da una costo-la di Adria-shopping lo scorso luglio, in consiglio comunale come nei giornali è iniziata a circolare una serie di domande tutte incentrate sulla scelta del Sindaco, Massimo Barbujani, di fi rmare la delibera con la quale assunse a carico del bilancio comunale, a titolo di rimborso, le spese documentate ed ammissibili per le manife-stazioni relative a: Adria d’Estate, La notte bianca, Adria di Natale. Più che domande si trattò di polemiche, visto che erano rivolte a sottolineare il fatto che a capo dell’associazione c’è il fratello del sindaco, Roberto Barbujani. Negli intenti dei vertici di Adria-shopping la creazione del nuovo sodalizio era stato ritenuto opportuno pro-prio per sottoscrivere una convenzione con il Comune di Adria, aprirsi a tutti i cittadini (non solo ai commercianti, l’associazione infatti è defi nita di promozione sociale) e poter sviluppare un calendario di eventi con lo scopo di mettere in campo lo svi-luppo e la promozione turistica locale, la salvaguardia delle peculiarità storico culturali, paesaggistiche, naturalistiche e culturali della città di Adria e del centro storico. L’operazione però non era piaciu-ta alle forze politiche di opposizione, a cominciare dal consigliere dell’Idv, Rosa Barzan che in alcune dichiarazione aveva sostenuto l’inopportunità dell’operazione, anche al di là dell’apparente nepotismo, visto che in questo modo venivano distrat-te risorse a chi realmente è competente in questo campo, secondo la consigliera: la Pro Loco. A distanza di qualche mese è arrivata la replica dei vertici di Adria.com. “Abbiamo aspettato un po’ prima di scrivere questo comunicato – spiegano i responsabili dell’associazione - ma avendo

visto come molte persone, giornali e vari rappresentanti politici hanno preso a cuore la neonata associazione “Adria.com”, ab-biamo deciso di fare un po’ di chiarezza, per porre fi ne a questa “telenovela” che si trascina oramai da quest’estate e che ha gettato solo fango addosso alla nostra appena nata associazione. Non abbiamo mai avuto come obbiettivo la volontà e lo scopo di eliminare altre associazioni che operano ad Adria e nel territorio. L’organiz-zazione di Adria di Natale, Notte Bianca, Adria d’Estate sono l’eredità di storiche manifestazioni di “Adria Shopping”, che dopo questo accordo, torna ad avere la sua identità naturale di Associazione dei Commercianti ed Artigiani Adriesi. La Città di Adria ha tanti più problemi e sarebbe ve-ramente il momento di affrontarli concre-tamente insieme anziché continuare inutili sterili polemiche. Il nostro unico interesse e quello di valorizzare il nostro territorio e non certamente, di fare notizia. Auspichia-mo che dopo questo chiarimento da parte nostra, non ci siano più inutili e frivole po-lemiche e si inizi a lavorare in modo unito e concreto, per migliorare la nostra città e valorizzare tutto ciò che essa offre in tutti i suoi aspetti”.

AssociazioniadRia.com fuoRi dalle polemiche

F.M.

La città di Adria in occasione delle festività dello scorso anno (foto tratta dal sito blogolandia.it)

La fi la fuori dalla porta dell’associazione San Vincenzo

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Prevenzionee salute dentale

PREVENZIONE “SECONDARIA”La prevenzione “secondaria” si attua per prevenire l’aggravarsi di una patologia. In odontoiatria un esempio di prevenzione se-condaria è il trattamento di una carie dentale nella sua fase precoce in modo da non farla progredire.

Chi fa prevenzione? Possiamo pensare che la prevenzione debba essere fatta da personale specializ-zato, questo è sicuramente vero, ma siamo noi il vero fulcro della “nostra” pre-venzione.

Decidere di prendersi cura della nostra salute, anche della salute dei nostri denti e delle nostre gengive è il primo passo, fondamentale, per un vero successo in prevenzione.

Decidere di dedicare tempo alla pulizia dei nostri denti, farlo tutti i giorni, è forse più importante che fare regolari sedute di igiene orale se poi non seguiamo i consi-gli dati dall’igienista dentale o dall’odontoiatra. L’igienista dentale o l’odontoiatra ci insegnano, in prima battuta, come poter rimuovere la placca batterica dei denti nel modo più efficace e con gli strumenti adeguati. Il successo sarà però dato da come sapremo mettere in pratica, con continuità, quei suggerimenti. Noi siamo i veri ar-tefici del successo della prevenzione su noi stessi. Possiamo andare dal dentista anche alcune volte l’anno, ma la placca si deposita sui denti di continuo. Dobbiamo regolarmente rimuoverla con una corretta igiene orale per non farla depositare e prevenire così efficacemente carie dentale e infiammazione delle gengive.

PREVENZIONE “PRIMARIA” La prevenzione primaria è rappresentata da tutto quello che possiamo fare “prima” che una patologia si instauri. Un esempio di pre-venzione primaria è sapere che il fumo di si-garetta è dannoso e quindi decidere di non iniziare a fumare. In odontoiatria prevenzio-ne primaria significa sapere che l’accumulo di placca batterica è dannoso per denti e gengive, che una corretta igiene orale rimuo-ve la placca batterica, quindi denti e gengive rimarranno in salute.

Le malattie parodontali (gengiviti, parodontiti) sono molto diffuse e, se non curate in tempo, possono creare seri disturbi arrivando a causa-re perfino la perdita definitiva dei denti. Questo

enoizammafini’nu ad atacovorp è aittalam id opitbatterica cronica che colpisce e danneggia in maniera grave l’osso e i tessuti molli che lo cir-condano e che trattengono la radice dei denti. È oramai accertato che la causa principale di que-sta malattia è l’accumulo indisturbato di batteri, presenti naturalmente nella nostra bocca, nel solco gengivale. Si pensi che questo tipo di ma-lattia colpisce circa il 60% della popolazione e il 10% si manifesta in forme avanzate.

Problemi alle gengive? Non sottovalutareil problema, parlane subito al tuo dentista.

Centri odontoiatrici Dentalcoop per la prevenzione dentale:Dentalcoop promuove la prevenzione in odontoiatria dif-fondendo la cultura di una corretta igiene orale. Poiché individuare precocemente le patologie orali permette al medico di risolvere il vostro problema con interventi poco invasivi. Al contrario, trascurare una semplice carie, un’infiammazione gengivale o un dente mancante può, nel corso degli anni, portare alla perdita dell’elemento denta-le cariato, ad una parodontite cronica o al collasso dell’in-tera arcata. Importanti ricerche dimostrano che i pazienti regolarmente sottoposti a visite di controllo annuali giun-gono alla 6°-7° decade di vita con le funzionalità mastica-torie in piena efficienza.

INNOVATIVO TRATTAMENTODESENSIBILIZZANTE PROFESSIONALEBasato su uno speciale film protettivo brevettato a matrice siliconica in sospensione e caricata con nano particelle di Fluorapatite e Fluoruro di Calcio.

FACILE E RAPIDO DA APPLICARENon richiede mordenzatura, monocomponente, autopolimerizzante, si lega meccanicamente e chimicamente a dentina e smalto, obliterando i tubuli dentinali e riparando lo smalto demineraliz-zato. Incolore ed invisibile.

AZIONE IMMEDIATA E PROLUNGATACrea un film protettivo resistente agli acidi e in grado di bloccare immediatamente e a lungo ter-mine l’ipersensibilità dentinale indotta da stimoli termici, chimici e osmotici.

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Carie dentale e malattieinfiammatorie delle gengive.Queste sono le patologie che principalmente si riscontrano in odontoia-tria. L’accumulo di batteri sui denti è il momento primo di queste patologie multifattoriali. Rimuovere regolarmente e con efficacia questi depositi batterici è la base di una corretta prevenzione. Anche la terapia per con-trastare le malattie infiammatorie delle mucose orali si basa su questo con-cetto: rimuovere i depositi di placca e tartaro (placca batterica calcificata) dai denti e dalle superfici radicolari ed insegnare al paziente ad impedire un nuovo accumulo con corrette manovre di igiene orale. Anche antibiotici e antisettici possono essere utilizzati, ma il loro peso nella terapia di queste patologie è marginale. Il ruolo fondamentale è la corretta igiene orale.

Terapia fotodinamicaantimicrobica.La terapia fotodinamica antimicrobica consente di eliminare microorganismi batterici singoli e organizzati in biofilms. Questo processo di disin-fezione consente di integrare le comuni procedu-re in endodonzia, parodontologia e cariologia. Il contributo dato dalla terapia fotodinamica antimi-crobica si somma alla disinfezione comunemente eseguita in endodonzia, dove una contaminazio-ne residua del sistema dei canali radicolari è alla base di complicanze come il granuloma apicale. In parodontologia i comuni sistemi di levigatura delle radici dentali utilizzati nel trattamento delle parodontopatie hanno il significato di rimuovere i depositi batterici accumulati sulle radici dentali; la terapia fotodinamica antimicrobica aiuta la dimi-nuzione della presenza batterica ponendo le basi per una remissione della patologia infiammatoria. La rimozione del tessuto dentinale intaccato dalla carie è basilare prima di procedere con terapie conservative alla ricostruzione dell’elemento dentale. Anche in questo caso il contributo della terapia fotodinamica antimicrobica dà il suo contributo rimuovendo una quota di batteri.

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Decidere di prendersi cura della nostra salute, anche della salute dei nostri denti e delle nostre gengive è il primo passo, fondamentale, per un vero successo in prevenzione.

Decidere di dedicare tempo alla pulizia dei nostri denti, farlo tutti i giorni, è forse più importante che fare regolari sedute di igiene orale se poi non seguiamo i consi-gli dati dall’igienista dentale o dall’odontoiatra. L’igienista dentale o l’odontoiatra ci insegnano, in prima battuta, come poter rimuovere la placca batterica dei denti nel modo più efficace e con gli strumenti adeguati. Il successo sarà però dato da come sapremo mettere in pratica, con continuità, quei suggerimenti. Noi siamo i veri ar-tefici del successo della prevenzione su noi stessi. Possiamo andare dal dentista anche alcune volte l’anno, ma la placca si deposita sui denti di continuo. Dobbiamo regolarmente rimuoverla con una corretta igiene orale per non farla depositare e prevenire così efficacemente carie dentale e infiammazione delle gengive.

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18 Bottrighe

Bottrighe è pronto per le festività

natalizie. Il Gruppo Sportivo, renderà più suggestivo ed illuminato il centro storico, altresì con il presepe chiuso in vetro nella piaz-zetta delle poste. Fidas e Ail distribu-iranno le stelle di natale pro ricerca per sconfi ggere la leucemia. Si potranno inoltre visitare gli artistici presepi della chiesa di San Francesco e di Giuliano Girotto in via Curicchi. Accademie natalizie si alterneranno nelle scuole, tra queste non mancherà il tradizionale recital dei bambini della scuola materna “Umberto Maddalena” che per l’occasione hanno realizzato un calendario. Le messe delle principali feste saranno animate dall’orchestra e dai cori polifonico “S. Francesco” e “Voci bianche”. Il gruppo folk “Bontemponi & Simpatica Compagnia” provvederà, come sempre, a omaggiare le famiglie con il nuovo calendario 2013 del sodalizio. Dopo la messa della vigilia, alle ore 24 il Gruppo Sportivo offrirà a tutti una tazza di cioccolato caldo. Si alterneran-no infi ne animazioni con babbi natale e befane lungo le vie del paese. La parrocchia promuoverà il tradizionale concorso presepi che avrà il suo clou il giorno dell’epifania con le premiazioni ed un recital in chiesa.

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Natale a Bottrighe tutti gli appuntamenti in calendaRio peR le festivitÀ

Dopo il restauro completo del campanile, anche la facciata della chiesa di Bottrighe, dedicata ai santi Francesco d’Assisi e di Paola, ha un nuovo

volto ed è stata inaugurata alla presenza del vescovo Lucio Soravito De Franceschi che ha celebrato la messa nell’affollato tempio. Pregevoli le parole del vescovo che si è vivamente complimentato con il parroco don Antonio Cappato e con la co-munità, esortandola ad essere portavoce di bene. Prima della benedizione alla facciata, Gal-liano Pivaro, vice presidente del consiglio pastorale, ha ringrazia-to quanti si sono prodigati per la realizzazione. I fotoamatori Rossana Siviero, Doriano Bolzoni, Nerino Albieri e Roberto Marangoni, a sorpre-sa, hanno donato a don Antonio un libro contenente 120 fotografi e da loro scattate in occasione del 50.mo di sacerdozio del parroco. La ditta incaricata al delicato intervento è stata la Iar di Rovigo, mentre il proget-to e la direzione sono stati affi dati all’architetto Luca Sacchetto che al termine della celebrazione, in sala polivalente “Loris Cominato” ha illustrato i lavori. Per l’importante opera è giunto un contributo di 35 mila

euro dalla Regione, circa metà della spesa totale. L’in-tervento ha consentito di bloccare l’umidità, tolto poi il vecchio intonaco, nei sotto quadri è stata creata una barriera chimica che impedisce il processo di risalita dell’acqua, salvando la muratura. Nel nuovo intonaco sono stati utilizzati cementi naturali in calce che per-mettono alle murature di respirare. Per la tinteggiatura,

oltre alla facciata, anche le due ali che sporgono in prossimità delle cappelle laterali, sono state uniformate. E’ stata seguita al-tresì la pulizia della statua sopra la porta principale e degli scalini di marmo. Completa ripulitura

anche per i basamenti dei pilastri, sistemati nelle parti che mancavano. Hanno portato il loro saluto e com-piacimento il sindaco Massimo Barbujani, che ha letto una lettera dell’assessore regionale Isi Coppola, ed il delegato locale Nicola Gennari. Il parroco ha quindi rin-graziato nuovamente tutti, in particolare il concittadino commendator Gino Navicella, consegnando una targa ricordo all’architetto Sacchetto e all’impresa esecutrice. Il Gruppo Sportivo Bottrighe, sempre disponibile con i propri volontari, ha infi ne offerto un ricco buffet.

di Roberto Marangoni

Presente il Vescovo Lucio Soravito. La Regione ha fi nanziato l’opera per circa la metà della spesa

Alla Chiesa Francesco d’Assisi e di Paola Intervento di consolidamento dei muri

Conclusi i lavori, inaugurata la nuova facciata

Nella foto: La chiesa di S. Francesco di Bottrighe con la facciata rinnovata e la benedizione del Vescovo

Ro.Ma.

L’artistico presepe e l’abete realizzato dal

Gruppo Sportivo Bottrighe

Pregevoli le parole del vescovo che si è vivamente complimentato con don Antonio Cappato

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23Bottrighe

di Roberto Marangoni

Il gruppo folkloristico “Bontemponi & Sim-patica Compagnai” è piu vivo che mai. Per smentire defi nitivamente le voci di scio-

glimento che circolano da tempo in paese, il presidente Gianni Spadon ribadisce che “Non c’è alcuna intenzione di scioglierlo da parte di nessuno degli attuali componenti, ne tanto meno dal nuovo consiglio direttivo eletto, se-condo norme statutarie, il 3 agosto. Da parte dell’associazione e degli attuali componenti c’è tutto l’entusiasmo ed il desiderio di non disperdere questo grande patrimonio culturale iniziato nel 1965 e che nel 2015 ricorderà con un’importante avvenimento il suo 50.mo di attività. A Natale sarà distribuito gratuita-mente, come sempre, alle famiglie del paese il nuovo calendario 2013. Per quanto riguarda le iniziative di solidarietà, vengono sospese le sfi late canore che il gruppo organizzava tra-dizionalmente a Natale ed Epifania, mentre invece sono allo studio altre iniziative benefi -che nel corso dell’anno. Si riconferma altresì la

continuità della prestigiosa “Serata d’Onore”, manifestazione musicale e di solidarietà, che si svolge in ogni anno in primavera da ventuno edizioni. Il recente ingresso di nuovi componen-ti in prova - conclude Spadon - l’accettazione degli impegni che giungeranno (recentissimo il grande successo nell’affollato teatro Eracle di Porto Viro ndr) conferma ogni volontà di prose-guire in tal senso”. “Mi spiace veramente per le voci circolanti - scrive il sindaco Massimo Bar-bujani, informato dal presidente Spadon - alle quali consiglio di non dare alcuna importanza. Il gruppo dei Bontemponi – continua il primo cittadino- fi n dai suoi esordi non solo ha con-tribuito a rallegrare il proprio pubblico, ma si è sempre distinto per le iniziative benefi che e per lo spirito di condivisione e di solidarietà sociale. Auguro a tutti i componenti - conclude il sinda-co- di continuare a lungo, attraverso le proprie esibizioni e con lo stesso spirito di solidarietà, a mantenere vive le tradizioni popolari del nostro Polesine”.

BONTEMPONI, PIÙ VIVI CHE MAI

Ro.Ma.

• La rana, per ne dmandàre, là perso la coa• La bota pièna no là fa bàcan• Chi sposa nà vedvà magna fava

LE TRE S-CIOPTA’ di Roberto Marangoni

Bottrighe, con circa 2400 abitanti, offre una serie di servizi commer-ciali che lo rendono abbastanza completo, con due supermercati, forneria, fi oreria, edicola, pasticceria, elettrodomestici, calzature,

cartolerie, tabacchi e otto esercizi tra bar, trattorie e pizzerie. Negli ultimi anni però, il trend è negativo. Vuoi la mancanza di sviluppo del paese, vuoi la crisi generale, molti negozi hanno chiuso. L’unica apertura è di questi giorni, una pizzeria da asporto, in via Maddalena, quasi difron-te alla pizzeria “Ai Portici”. Donatella Mottaran dell’edicola-cartoleria “Lavoro meno, la crisi si sente, come si sente la chiusura della scuola media. Potrei lavorare molto di più accontentando le numerose esigenze, purtroppo abbiamo anche una distribuzione che non ci consegna ciò di cui abbiamo bisogno, abbiamo segnalato il problema, ma la situazione non cambia”. “A Bottrighe lavoro con soddisfazione, ma anche con persone da fuori paese - dice Roberta Crepaldi, titolare della fi oreria “Il Giardino”- certo se le tasse fossero più basse”. “Si sente la crisi e siamo divorati dalla pressione fi scale - spiega Clotilde Bellini titolare della pasticceria “Dall’Amelia”- non ci lamentia-mo perché siamo a conduzione famigliare. Una pasticceria - continua Bellini - serve in media una popolazione di almeno sette mila abitanti, in questo caso lavoriamo con un buon 70% di clienti che risiedono nel circondario”. “La crisi non rispar-mia nessuno - afferma Maria Silvia Furlani dell’omonima cartolibreria-profumeria-giocattoli - ho appena rinnovato il negozio e sono fi ducciosa

che l’attività prosegua, soprattutto che la gente del paese si accorga che ci siamo e magari ci vi-siti, anche in paese si può trovare ciò che serve a buoni prezzi”. Per Massimo Cominato, titolare di un negozio di intimo e calzature – “Si fatica a resistere, anche se si cerca di aggiornarsi, ma in

molti inseguono il mito “Adria”, ovvero acquistano in città. Occorre un maggiore senso di apparteneza verso il paese– conclude Cominato - che nessuno poi si lamenti, acquistando fuori in pochi anni spariranno anche i pochi negozi rimasti”.

Negli ultimi anni in molti hanno chiuso. Sugli incassi pesa l’alto prelievo fi scale

Economia Intervista agli esercenti locali

Commercio nella stretta della crisi. Ma si resiste

Cominato: “Occorre un senso di appartenenza al paese, tutti vanno ad Adria”

Esaurita in ogni ordine di posti la chiesa di San Francesco d’Assisi e di Paola in Bottrighe in oc-casione della 7^ edizione della rassegna corale

“Autunno… in canto”. La riuscitissima kermesse canora, che ha ormai assunto rilevanza nazionale, è stata organizzata dal locale coro femminile “Eco del Fiume” con la collaborazione dell’Asac Veneto, presen-te con i consiglieri Patrizia Pozzan e Luca Sacchetto, della provincia, del comune, presente il sindaco Massi-mo Barbujani, dell’ente parco del Delta, della pro loco e di radio Diva. Dopo il saluto dell’arciprete don Antonio Cappato, Alessia Ventura ha condotto egregiamente la serata che ha visto alternarsi il coro “Eco del Fiume” diretto da Chiara Casazza, i “Musici di Brendola” di Vicenza diretto da Mario Marchesi, il coro femminile “Vox Nova” di Spilimbergo (Pordenone) diretto da Carla Brovedani ed il coro alpino “Sanvito” di San Vito di Cadore (Bel-luno) diretto da Natalino Brusiolo. Un mix variegato tra canto popolare, sacro e di montagna che ha deliziato il folto pubblico, tra ottime fusioni ed interpretazioni di notevole espressività e raffi natezza. Durante la stessa sono stati raccolti 627 euro che sono stati devoluti per so-stenere le cure di un giovane polesano. Gran fi nale a quattro cori uniti, diretti dalla Casazza, che hanno eseguito “Daur San Pieri” del noto compositore friulano Marco Maiero. Al termine, presso la sala polivalente, prima del buffet fi nale, il coro “Eco del Fiume” ha consegnato ai cori un artistico ricordo della rassegna. E poi ancora i canti d’insieme hanno degnamente concluso questa settima edizione.

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Concerti“autunno… in canto”, un successo

Nelle foto: Massimo Cominato, Donatella Mottaran, Clotilde Bellini e Roberta Crepaldi, i commercianti di Bottrighe intervistati

Ro.Ma.

Nella foto: Chiara Casazza tra le ragazze del suo coro “Eco del Fiume” organizzatore

dell’evento

Nella foto: il gruppo folkloristico “Bontemponi & Simpatica Compagnia” di Bottrighe nella recentissima esibizione di Porto Viro

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24 Cultura locale

“Adria, incliti in urbe”: un inedito omaggio che la Pro Loco antici-pa voler rivolgere al mondo delle

associazioni di buona volontà e ai cittadini attivi nel sociale. L’iniziativa è stata messa in cantiere per il prossimo anno, si ipotizza a dicembre e con cadenza annuale, al fi ne di valorizzare quelle realtà sociali attive in città e che quotidianamente operano per il bene della città, magari in sordina ma con costanza. L’omaggio sarà indirizzato non solo al volontariato, ma anche alle attività economiche, al mondo della cultura, arte, didattica, sport, libere professioni. Per

di Melania Ruggini

Lo scopo è quello di valorizzare quelle realtà sociali attive in città e che quotidianamente operano per il bene della città

Iniziativa della Pro loco In cantiere per il prossimo anno

“Adria, incliti in urbe”

Per rilanciare il dialogo tra chiesa e musica contemporanea e creare un nuovo repertorio musicale di uso

liturgico, nasce un concorso per la compo-sizione di musica sacra dedicato a mon-signor Luigi Pieressa, in occasione del XX anniversario della morte. Da un progetto del coro polifonico della Cattedrale e della relativa parrocchiale, il concorso è aperto a compositori di ogni nazionalità e citta-dinanza, senza limiti d’età e si articola in un’unica sezione, ossia una composizione per coro a 4 voci miste e organo a testo obbligato, con eventuale apporto di una parte distinta per l’assemblea, che dovrà comunque essere coinvolta nell’esecuzio-ne del ritornello. La durata della composi-zione dovrà attenersi tra i 2 e i 4 minuti. Gli elaborati dovranno essere composti sul testo “Ave Maria, donna della fede” appo-sitamente scelto per celebrare l’anno della fede indetto da Papa Benedetto XVI, da una preghiera di Giovanni Paolo II. Gli ela-borati dovranno pervenire entro il 28 feb-braio 2013. Al vincitore andrà il trofeo e 500 euro; la composizione vincitrice sarà eseguita, in prima assoluta, dal coro della cattedrale nella XXI edizione dell’incontro corale mariano che si terrà in Cattedrale ad ottobre 2013.

CattedraleconcoRso peR musica lituRgica

Me.Ru.

Emidio Berne-coli è tornato ad esporre

ad Adria, sua città adottiva, con una personale di pittura, visitabile fi no al 25 novembre scorso presso Sala Cordella. Nato ad Ascoli Piceno nel ‘51 da genitori veneti, vive e lavora ad Adria dove da quasi 10 anni è docente di pittura ad olio presso l’associazione Akcademia. Infaticabile cultore della pittura, la sua prima mostra è del ‘78. Da allora, molte sono le personali in Italia e all’estero, tra Spagna, Inghilterra, Francia, così come i premi ai concorsi nazionali di pittura. Nel 1996 in occasione della presen-tazione della sua monografi a, la Provincia gli dedica un annullo postale “ventennio artisti-co, pittore polesano”. Chi conosce Bernecoli lo dipinge come uomo solitario, silenzioso, preferendo trascorrere settimane nel suo studio. E’ infatti nella solitudine che arriva la creazione, mediante la sperimentazione. La tela bianca rappresenta per lui l’unico modo per resistere all’assalto di idee e subitanee emozioni dell’istinto. L’arte viene intesa qua-le trascendenza del reale, mediante fl ash che non seguono cronologie o prospettive, così come i particolari sono proposti in un ordine che in natura non esiste. Ben lontano dal gusto contemporaneo, è il caldo contrasto chiaroscurale dell’olio a dominare, attraverso il continuo studio della luce che separa le forme.

Artele tele di emidio BeRnecoli

Me.Ru.

La presidente della Pro loco Letizia Guerra

partecipare, tali realtà dovranno risultare continuativamente sul territorio da 15 anni. Entro settembre saranno raccolte le candi-dature per la partecipazione. E a proposito di valore dell’associazionismo, la presiden-te della Pro Loco, Letizia Guerra, continua nella sua azione di sensibilizzazione, sot-tolineandone l’importanza per il tessuto sociale, lanciando un appello ai cittadini per aiutare attivamente questa realtà, e all’amministrazione comunale, dato il ruolo di coordinamento e di promozione turistica delle Pro loco grazie al recente protocollo d’intesa siglato da Unpli e l’Anci.

26 Cultura locale262626 Cultura locale

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25

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

E’ saltata anche la panchina di Giuseppe Pregnolato, guida dell’Adriese nel campionato di

calcio di Eccellenza. Diciamo anche, perché, sempre nel medesimo cam-pionato, prima di lui, era saltata la panchina del Rovigo, con Paolo Dal Fiume sostituito da Lino Carravieri. Lo scorso anno mister Pregnolato era stato il condottiero dei colori granata portandoli alla promozione nel primo campionato Veneto, quello, appunto, dell’Eccellenza. E in estate società e mister avevano lavorato per aver una rosa che puntasse il alto. E invece, la classifi ca piange. Così, alla vigilia del derby contro il Rovigo, e dopo la ter-za sconfi tta di fi la ecco che “il consiglio direttivo dell’Usd Adriese, presenti il presidente Luciano Scantamburlo, il fra-tello Ernesto nelle vesti di direttore generale, il consigliere Roberto Scantamburlo ed il direttore sportivo Luciano Vianello ha avuto l’incarico di comunicare a Giuseppe Pre-gnolato l’esonero dalla guida dell’undici granata”, come recita la nota stampa della società. “In via provvisoria, è stato conferito l’incarico ad una “triade” composta da

Daniele Dal Col, Nico Moretti e Angelo Lugarini.” I primi due sono giocatori, con Nico Moretti in pos-sesso del patentino per sedere in panchina, mentre Angelo Lugarini è già preparatore dei portieri. Un mese, quello di novembre, nefasto per l’ex tecnico dell’Adriese dove sono arrivate tre sconfi tte di fi la (un punto in 5 gare), anche se l’inizio della stagione non era stato

malvagio. Certo, il derby contro il Rovigo avrebbe potuto, in caso di vittoria, ridare un po’ di entusiasmo e invece la società ha scelto il cambiamento immediato. Perché? “Non c’era margine di valutare altre soluzioni - dice il di-rettore sportivo Vianello - e abbiamo guardato in casa, dove con Dal Col e Moretti i rapporti sono buoni e Lugarini è uomo di società.” Per ora la panchina è un discorso a tre. Certo, quando una squadra comincia ad andar male, i risultati non arrivano, la tifoseria mugugna, il primo a far-ne le spese è sempre l’allenatore, anche quando magari le colpe non sono del tutto sue: chissà se è stata veramente la soluzione più giusta.

Saltata la panchina di PregnolatoneWs

L’Asd Robin Hood Sci Club, associazione senza scopo di lucro, nasce dall’idea di Andrea Nonna-to ski-man professionista ed un gruppo di amici

che condividevano la stessa grande passione per lo sci e lo snowboard.

Dalla loro volontà venne creata un’organizza-zione che oltre a rispecchiare la loro fi losofi a potesse avvicinare la montagna, con i suoi sport invernali ed estivi, a tutti i giovani e meno giovani di Adria e di tutto il Polesine, diventando il più forte punto di riferimento del settore.

L’Associazione sebbene in contrasto con l’ubi-cazione della nostra città rivolta al mare, iniziò la sua attività escursionistica e sciistica sulle nevi delle nostre vicine Alpi, circa dieci anni fa, dedicando par-ticolare attenzione a tutti gli appassionati dello sci ma anche della montagna. Già dai primi anni, ge-nerazioni di Adriesi e Basso Polesani, hanno potuto godere delle bellezze della montagna ed apprendere la tecnica di questi bellissimi sport riducendo drasti-camente i costi, grazie alle numerosissime conven-zioni stipulate con i vari enti che collaborano con il Robin Hood Sci Club.

In questi anni sono partite numerose iniziative: sportive, ricreative e d’intrattenimento che hanno reso l’associazione “leader” del Turismo e del diver-

timento “invernale” e non solo. Il sodalizio, infatti, è attivo nell’organizzazione varie uscite in montagna, in quanto convinta che lo stare insieme e praticare sport sia veicolo di trasmissione di valori positivi e al tempo stesso occasione di coesione, svago e diver-timento. Robin Hood Sci Club quest’anno presenta la sua 10° stagione invernale. Il programma che prevede 9 uscite (inizierà Domenica 16 Dicembre 2012 e terminerà Domenica 14 marzo 2013), è stato studiato dal Direttivo con l’intenzione di allie-tare al meglio i fi ne settimana e si svolgerà il sabato o la domenica in giornate non consecutive in località sciistiche diverse, quali: Alleghe, Pecol, Falcade, San Martino di Castrozza, Arabba, Folgaria.

asd RoBin hood sci cluB al via la stagione inveRnale

Si è svolto venerdì 16 novembre presso l’hotel Stella d’Italia un ricco convivio in occasione dell’ormai consueto Gran Galà dello Sport indetto dal Panathlon club di Adria. Come da annuale tradizione, lo scopo della

serata sono state le premiazioni agli atleti affermati ed emergenti del nostro territorio. È stato un piacevole incontro ricco di atleti in rappresentanza delle discipline più diverse: dal ciclismo alla barca a vela, dalla pallavolo al nuoto, passando per il basket e gli atleti paraolimpici. Serata ricca di esperienze ed emozioni riportate dai migliori atleti veneti, tutti accomunati da un grande rispetto per i valori dello sport. Tema della serata lo sport come scelta di vita, come stimolo a superare i momenti più diffi cili, come simbolo di legame, affi atamento, spirito di squadra, di sacrifi cio e dedizione, come modo di esprimere la propria forza interiore anche a livelli a cui forza fi sica stenta ad arri-vare. Tra i protagonisti della serata il ventenne ciclista veneziano Paolo Simion, accompagnato dal direttore sportivo Gianni Faresin, vincitore della Coppa del Mondo su Pista in Colombia e riserva alle scorse olimpiadi di Londra. Premiato come atleta affermato anche lo skipper Vladi-miro Pegoraro che recentemente ha vinto la “X-35 Class World Chamiponship”. Riconoscimento speciale per la società Aspea Padova Onlus, società italiana più rappresentata alle Paralimpiadi di Londra con quattro atleti convocati. Commovente il ricordo di Vigor Bovolenta, pallavolista scomparso prematuramente, in campo qualche mese fa e da sempre uomo e atleta modello. Presenti alla serata la sorella e il nipote di Vigor, promettente sedicenne giocatore di basket nella veneziana Reyer. In rappresentanza della città di Adria la ventiduenne nuotatrice in acque libere Elena Lionello, invitata ad illustrare le esperienze e i risultati della sua ricca stagione natatoria, accompagnata dal tecnico Massimo Bottaro e dal dirigente della società Antonio Baldetti. Elena era già stata protagonista qualche settimana fa della serata organizzata dal Panathlon sul tema “gli sport natatori” assieme a Ivan Saggia, capitano della squadra di pallanuoto ora in serie C, accompagnato dal tecnico Daniele Bulgarelli e Dino Barboni in rappresentanza del settore Master. In quell’occasione la fondista dell’Adria Nuoto aveva incuriosito i presenti illustrando la poco conosciuta realtà del suo sport, con riferimenti alla impegnativa preparazione tecnica, all’organizzazione e alle diffi coltà che si possono incontrare durante gare che spaziano dai 3 ai 25km. Durante il Gran Galà dello sport Elena ha avuto la grande soddisfazione di veder incoronati i propri sacrifi ci al termine di una stagione che l’ha vista cimentarsi per la prima volta nel gran fondo (con una 20 e una 25km) ottenendo il terzo posto in classifi ca nazionale. Un ringraziamento speciale al Panathlon club di Adria che ogni anno permette di diffondere e valorizzare lo sport a 360gradi, non solo le discipline più conosciute ma anche gli sport “mino-ri”, che meritano altrettanto rispetto per l’impegno e la dedizione che tanti atleti ci mettono, affi nchè i nobili valori dello sport contribuiscano a rendere migliore la nostra società.

Panathlon club elena lionello al gRan gala dello spoRt

Calcio Rivoluzione negli spogliatoi dell’Adriese

Gli associati del club adriese in occasione di un’uscita sulla neve

L’allenatore esonerato Giuseppe Pregnolato

di Cristiano Aggio

Elena Lionello

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VIAGGIO IN PROVINCIAROVIGO

L’impressione è che le Province siano rimaste da sole nella loro battaglia contro la spending review, sindaci e mondo economico si sono già adattati alla nuova situazione, intravedendone opportunità

e vantaggi. Così ad inizio dello scorso mese, mentre da una parte la presidente Tiziana Virgili dal palco dell’Upi (Unione province italiane) a Roma invitava i parlamentari a non convertire il decreto legge sul riordi-no delle Province “perché anticostituzionale”, dall’altra parte il mondo degli industriali spronava la politica nostrana (Province e Regioni) a farsi da parte preoccupati del fatto che la difesa ad oltranza delle singole pro-vince possa mettere il dibattito su un binario morto, arrestando di fatto il processo di creazione delle due macroaree: la Pa-Tre.Ve e la Vi-Ve-Ro. “E’ importante che il decreto venga approvato nei prossimi 40 giorni” aveva spiegato il presidente degli industriali padovani Massimo Pavin, applau-dito da quello di Treviso Alessandro Vardenega e da quello di Venezia Luigi Brugnaro apostrofando il presidente della Regione, Luca Zaia, dopo che si era espresso a favore di un arresto dell’intero riordino per aspettare un responso da parte della Consulta. “Grande Ve-nezia” avanti a tutta forza dunque, ma anche l’area Occidentale, quella formata da Verona, Vicenza e Rovigo, ha i suoi sostenitori. In primis il sindaco di Rovigo, Bruno Piva, che ai primi di novembre ha ospitato a Palazzo Nodari il collega di Verona, Flavio Tosi per discutere del comune futuro. Alla riunione era prevista anche la presenza del sindaco di Vicen-za, Achille Variati, poi assentatosi per altri motivi, in quanto l’obbiettivo comune è quello di gettare i primi accordi per la macro area Vi-Ve-Ro. I due sindaci, infatti, hanno parlato di infrastrutture: quelle necessarie al

Polesine per garantire la mobilità all’interno del nuovo ambito territoria-le, sia quelle che già sono in essere e che costituiscono un potenziale per avviare i progetti di comune sviluppo. Nella fattispecie la citazione riguarda la Nogara-mare, ora Transpolesana, che unisce i due capoluoghi veneti ma che in futuro dovrebbe raggiungere Adria e magari la Romea Commerciale per creare uno sbocco anche in direzione del veneziano.

Altra importante arteria è la Valdastico sud che una volta completa-ta metterà in collegamento il Polesine con il vicentino e con il prolunga-mento a nord con il Trentino e non va dimenticata l’asta fl uviale Tartaro-Fissero-Canalbianco-Po di Levante che costituisce il fi ore all’occhiello di quell’intermodalità nel trasporto delle merci che pare così strategico per

le imprese di domani. Un punto debole invece è costituito dalla linea ferroviaria Rovigo-Verona per la quale deve essere predisposto un suo potenziamento.

“Al di là di quello che sarà l’assetto ammi-nistrativo – ha spiegato il sindaco Piva - stiamo scoprendo che ci sono molte sinergie tra le no-

stre realtà e progetti che devono andare avanti per arrivare ad avere una macroaerea con benefi ci sociali ed economici per i territori coinvolti. Ci fa inoltre, piacere sapere che questi obiettivi sono stati accolti con favore da diverse categorie imprenditoriali”. Tosi ha parlato di pari dignità per le città capoluogo coinvolte in questo progetto. “Abbiamo molte cose in comune, ambiente interporti, energia, tanti temi sui quali si può lavorare insieme. L’idea è di unire progettualità condivisa con possibili vantaggi per tutti i cittadini e pari dignità per tutti i territori, al di là delle apparte-nenze politiche”.

di Mauro Gambin

Solo le Province e la Regione contrarie all’accorpamento, il mondo economico e favorevole alle due macro aree

Enti locali Dopo il decreto per l’accorpamento di Rovigo con Verona

La presidente Tiziana Virgili in occasione del suo intervento al convegno dell’Upi tenutosi a Roma

Virgili: “I parlamentari a non convertano il decreto legge, è anticostituzionale”

Il riordino delle province sta trovando una strada in salita. In Parlamento le forze politiche non paiono propense ad approvare il decreto così come è uscito dal Consiglio dei ministri. Il Pd ha chiesto di non far cadere, commissariando, le giunte delle province il prossimo

1° gennaio (come anticipato dal ministro Filippo Patroni Griffi ) ma rendere l’operazione contestuale alla nascita delle città metropolitane nel 2014. Nello specifi co è intervenuto il responsabile degli enti locali del Pd, Davide Zoggia. “Il riordino degli enti locali – ha spiegato – verrà sostenuto dal Pd ma servono modifi che. Noi proponiamo che vengano mantenute fi no a scadenza naturale le giunte delle Province soppresse”. Un’ipotesi che, secondo riportato da Maurizio Saia, ha preso forza in commissione Affari costituzionali del Senato (di cui Saia fa parte) dove sarebbe stato quasi raggiunto un accordo per mantenere almeno tre assessorati alla guida degli enti soppressi, per garantirne il funzionamento dell’i-stituzione fi no a novembre dell’anno prossimo, quando le Province passeranno dall’essere organi elettivi ad enti di secondo grado. “Non esiste – ha detto Saia - che il governo dia pochi mesi di preavviso agli assessori: è un trattamento da domestici”. Ma se al Senato le cose sembrano stare in questo modo alla Camera il confronto è su un disegno di legge del Governo per stabilire la designazione dei membri del Consiglio provinciale e del presidente. Infatti il presidente dell’Upi, Antonio Saitta, non è per niente rassegnato al fatto che i membri delle future province vengano nominati e non eletti. Sul punto raggiunto in Senato, invece, si è detto d’accordo accodandosi a chi chiede di attendere la naturale scadenza dei mandati degli assessori e dei consiglieri regionali prima di provvedere agli accorpamenti. “Dovrebbero essere i consiglieri attualmente eletti – ha concluso Saitta – a seguire le fasi del riordino. In tal senso al Parlamento, nei prossimi giorni, non faremo mancare emendamenti”.

Riordino delle Province

ipotesi di tRe assessoRi fino a fine mandato

Il vicepresidente della Provincia di Rovigo, Guglielmo Brusco, ha scritto una lunga lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Na-politano, della quale proponiamo qualche passaggio, per sottoline-

are una volta in più il punto di incostituzionalità sul quale la Provincia fa leva per contrastare l’iniziativa governativa per le soppressioni di alcune Province italiane. “Mi scusi Presidente questa potrebbe essere l’ultima occasione che ho per poter interloquire con Lei in veste di Vice Presidente della Provincia di Rovigo e pertanto la voglio utilizzare per difendere la mia terra, la mia gente, la mia Provincia, le altre Provin-ce italiane e la Democrazia, che io considero sotto pesante attacco e gravemente in pericolo. Infatti, non credo si possa affermare che il

Decreto n.188/2012 con il quale si è provveduto all’accorpamento delle province di Verona e Rovigo sia un semplice riordino e non ci siano variazioni delle circoscrizioni provinciali italiane e venete, regolate dall’art. 133, comma 1 della Costituzione, che recita: “Il mutamento delle circoscrizioni provinciali e la istituzione di nuove Provincie nell’am-bito d’una Regione sono stabiliti con leggi della Repubblica, su iniziativa dei Comuni, sentita la stessa Regione”. I ministri che Le hanno propo-sto il sopraccitato decreto conoscono bene tale articolo, il quale è stato perfi no richiamato nella premessa del decreto, laddove si dice: “si tiene conto delle iniziative comunali assunte ai sensi dell’art. 133 della Co-stituzione”. Cosa che non corrisponde al vero, a mio giudizio, se non in

piccola parte. I ministri proponenti sanno bene che l’iniziativa che porta al mutamento di tante circoscrizioni provinciali è stata del governo e non dei comuni (salvo qualche raro caso) e che l’art. 133 dice invece che l’iniziativa per il mutamento delle circoscrizioni provinciali deve es-sere dei Comuni, in seguito alla quale deve essere sentita la Regione e solo alla fi ne lo Stato può legiferare”. A difesa delle Province, inoltre, l’assessore Brusco ha citato la La Carta Europea dell’autonomia locale, ratifi cata e vincolante per l’Italia con Legge 439/89, che all’articolo 5 recita: per ogni modifi ca dei limiti locali territoriali, le collettività locali in-teressate dovranno essere preliminarmente consultate, eventualmente mediante referendum, qualora ciò sia consentito dalla legge.

BRUSCO SCRIVE A NAPOLITANO PALAZZO CELIO INSISTE SULL’INCOSTITUZIONALITÀ DEL DECRETO

Vi-Ve-Ro il dialogo è già partito

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Page 33: La Piazza di Adria - nov2012 n150

21Spazi aperti

Il riso – è noto – si caratterizza come una delle più apprezzate eccellenze nel campo delle produzioni dell’agricoltura polesana. E

da qualche tempo sono nate, tra Adige e Po, alcune iniziative di valorizzazione che, anche se non sempre collegate fra loro (l’opportunità di “fare squadra” è sempre proclamata, ma raramente realizzata), hanno sortito risultati quanto meno interessanti. E i risotti a base di Carnaroli del Delta, proposti dall’Accademia delle Verdure dell’ Adige di Lusia e da quella del Tartufo del Po di Papozze hanno ottenu-to signifi cativi riconoscimenti (primi premi) in competizioni culinarie interprovinciali. E’ stato proprio partecipando a questi incontri gastronomici che si sono abbozzate iniziative di collaborazione con comuni veronesi e man-tovani, in cui da tempo sono in atto iniziative di promozione del riso, con strepitosi consensi di pubblico, pronto ad accorrere negli appositi stand di degustazione. Il Polesine da questo punto di vista registra un notevole ritardo, che ci si augura possa essere quanto prima colma-to. Ma la novità è che un prodotto polesano di eccellenza, poco noto al grande pubblico - rappresentato dalle noci - costituisce già da tempo un ingrediente apprezzato nelle ma-nifestazioni culinarie a base di riso di Nogara (ovvero il paese delle noci). A Nogara per una decina di giorni all’anno si preparano centinaia di piatti di riso e noci; e parte delle noci arrivano a Nogara dall’antica azienda Valier di Rovigo. Non solo: l’azienda Valier - attiva dal 1484 - è solita presentare confetture, conserve, liquori e dolci che nascono nel laboratorio aziendale, in cui vengono sapientemente lavorate le noci

polesane. Per saperne di più sulla produzione polesana - auspice l’Accademia delle Verdure dell’Adige nelle persone del presidente Renato Maggiolo e del vice Adriano Buoso - sono giunti all’azienda Valier due assessori del comune di Nogara, Antonio Polo e Marco Poltronieri, che hanno potuto apprezzare le squisitezze a base di noci: dalle marmellate alle conserve per con-dimento, fi no ai prodotti di pasticceria e alle noci candite presentate in più varianti: ricoperte di cioccolato o con glassa e zucchero o in sci-roppo. E poi il “Nocino”, prelibato liquore alle noci, e perfi no l’olio derivato dalla spremitura delle noci, una vera eccellenza, questa, che costituisce una delle più recenti proposte pro-duttive e commerciali dell’azienda Valier. Piena soddisfazione per l’incontro è stata espressa da tutti i partecipanti all’iniziativa e, nel clima di comunanza creatosi tra Nogara ed il Polesine, qualcuno è arrivato ad ipotizzare, per la rea-lizzanda autostrada Nogara-Mare, il battesimo (in anteprima) di “Autostrada delle Noci”.

POLESINE TERRA DI NOCI

Li.Se.

Ambiente Cambiamenti climatici come sfi da per il rilancio dell’economia locale

Il patto dei Sindaci prosegue l’impegno degli enti locali polesani attraverso la stipula di un protocollo d’intesa per la programmazione sostenibile dei Co-

muni. Provincia di Rovigo, associazioni di categoria, imprese pubbliche, comuni e università hanno siglato una convenzione per l’attuazione congiunta degli obiet-tivi del 2020: riduzione delle emissioni e sostegno alla green economy, le politiche per la calmierazione dei cambiamenti climatici come sfi da per il rilancio dell’economia loca-le, innovazione del know-how e ambiente, energia e pianifi cazione ambientale sovra-provinciale per uno sviluppo economico green di area vasta. Provincia di Rovigo, Ca-mera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Rovigo, Consorzio per lo Sviluppo del Polesine, Polesi-ne Acque, Asm-Set Srl, Unindustria Rovigo, Cna Rovigo, Università Iuav di Venezia sono i soggetti che, dopo un percorso di condivisione degli obiettivi del programma europeo del “Patto dei Sindaci” – Covenant of Mayors, hanno fi rmato nei giorni scorsi un protocollo d’ntesa per l’attuazione in Polesine del programma stesso. A pre-sentare l’evento, a Palazzo Celio sono stati l’assessore

provinciale all’ambiente Giuliana Gulmanelli, il presiden-te del Consvipo Angelo Zanellato, il direttore del Cna Alessandro Monini, il presidente di Asm Set Massimo Bergamin, il coordinatore scientifi co e rappresentante dello Iuav di Venezia Francesco Musco e il rappresen-tante di Polesine Acque Gaetano Guratti. Il protocollo è aperto in qualsiasi momento alla sottoscrizione da parte di altri enti locali e imprese pubblico-private im-

pegnate nell’erogazione di servizi energetici ed ambientali. Il patto dei Sindaci è nato poco dopo il pacchetto clima-energia del 2008, nella consapevolezza che gli obiet-tivi europei del 20/20/20 non sarebbero stati raggiunti se non

mobilitando gli attori locali e regionali. Con la fi rma del Patto, i Comuni si impegnano a preparare un inventario di base delle emissioni di Co2 nel proprio territorio e consegnare entro un anno un Piano d’azione per l’e-nergia sostenibile (Paes) che delinea le azioni concrete in grado di ridurre, attraverso la minimizzazione degli sprechi, il consumo energetico, di aumentare la produ-zione locale di energia, di creare posti di lavoro stabili e qualifi cati, un ambiente e una qualità della vita più sani,

un’accresciuta competitività economica e una maggiore indipendenza energetica. Per raggiungere detti obiettivi è necessario pianifi care un adeguato processo, anche internamente all’Amministrazione, oltre ad aumentare il dialogo tra amministrazioni, cittadini, mondo econo-mico, attraverso un adeguato coinvolgimento dei vari stakeholder. Ad oggi in Polesine hanno aderito al Patto dei Sindaci i Comuni di: Badia Polesine, Bergantino, Canaro, Castelguglielmo, Castelnovo Bariano, Costa di Rovigo, Frassinelle, Fratta Polesine, Gaiba, Lendinara, Melara, Occhiobello, Polesella, Stienta, Taglio di Po, Villamarzana.

Patto dei sindaci a sostegno della green economy

A metà dello scorso mese si è tenuto al Castello di Ferrara un incontro tra operatori turistici e le Pro-vince di Rovigo, Ferrara e Ravenna per parlare del

progetto comunitario Motor e delle opportunità turistiche da Trieste a Ravenna in termini di intermodalità, cicloturi-smo ed enogastronomia. Obiettivo del progetto sulla co-operazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, è “il miglioramento e l’arricchimento” del potenziale turistico delle aree interessate, con riferimento alle desti-nazioni turistiche sviluppate in aree protette, aree rurali meno sviluppate e località dotate di antichi centri urbani. “La Provincia di Rovigo – ha spiegato l’assessore Laura Negri – ha partecipato al progetto con uno studio sulle potenzialità dell’intermodalità turistica fi nalizzata alla creazione di un sistema integrato polesano”.

Nella foto piccola l’assessore provinciale Giuliana Gulmanelli

Entro un anno un Piano d’azione per l’energia sostenibile. 18 le municipalità coinvolte

TurismopRogetto comunitaRio motoR

Gli assessori di Nogara, Antonio Polo e Marco Poltronieri, si accingono alle degustazione delle prelibate noci candite al cioccolato

L’obbiettivo del 20/20/20 non sarebbe stato raggiunto senza gli enti locali

29292929Spazi aperti

200 milioni di bambini oggi nel mondo soffrono la fame.Anche in Italia stiamo vivendo un periodo di difficoltà, ma per un bambino che non mangia neanche una volta al giorno, la vita non è difficile, è impossibile.Per questo è importante che tutti facciano qualcosa, basta veramente poco.Con soli 5 euro puoi contribuire subito a sconfiggere povertà e fame e a difendere i diritti dei bambini e dei più deboli.

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23Mondo scuola

Le scuole professionali del Veneto sono in agitazione: l’assessore regionale Ele-na Donazzan ha prospettato alla com-

missione consiliare per l’istruzione un taglio di circa 30 milioni di euro per gli enti di for-mazione nei prossimi tre anni: 5 milioni nel 2013, 10 milioni nel 2014 e 15 milioni nel 2015. Immediate le manifestazioni di pro-testa, di fronte alle quali l’assessore ha pre-cisato che i soldi ci sarebbero ma possono essere sbloccati solo dal Governo: “Possia-mo aumentare tranquillamente anche di 10 milioni di euro l’importo da destinare ai corsi

– ha chiarito la Donazzan – ma la Regio-ne non può cambiare le regole del Patto di stabilità, come vorrebbe”. La giustifi cazione non soddisfa e la preoccupazione nell’am-biente rimane alta. Solo l’Enaip in Veneto gestisce 21 centri scolastici con 4 mila ra-gazzi che assolvono all’obbligo scolastico e

con 400 dipendenti, a cui si devono aggiun-gere i collaboratori. In Polesine l’Enaip è pre-sente a Rovigo e a Porto Viro e conta circa 430 iscritti. Il responsabile locale, Giovanni Amidei, spiega che da quest’anno, con il completamento della riforma Gelmini, le scuole professionali sono rimaste le uniche a poter rilasciare il diploma di qualifi ca dopo tre anni, garantendo in breve tempo una formazione nel campo delle professionalità pratiche: tutti gli istituti professionali, inve-ce, prevedono un percorso quinquennale. I tagli comporterebbero perdite di posti di la-

voro, lo scadimento della qualità dell’offerta formativa e un aumento degli abbandoni scolastici. Con evidenti ricadute nel tessuto sociale ed economico: Amidei spiega, infat-ti, che i centri Enaip attraverso il progetto “Fuoriclasse” organizzano attività ricreative e ludiche in orario pomeridiano, aiutando tanti genitori impegnati al lavoro e offrendo ai ragazzi un’alternativa alla strada o al bar. Ne risentirebbero anche le aziende del terri-

torio, con le quali Enaip è in stretto contatto: per tutti gli studenti sono previste quattro settimane di stage durante il secondo anno di corso, sei settimane nel terzo anno e la possibilità di tirocini nei mesi estivi. Amidei sottolinea che il tasso di occupazione dopo un anno dal conseguimento della qualifi ca è pari al 70 per cento e l’aumento delle iscri-zioni negli ultimi anni conferma l’interesse per questi percorsi scolastici.

di Mattia De Poli

L’assessore Donazzan si difende: Dobbiamo sottostare a vincoli imposti dal Patto di stabilità

Tagli A rischio posti di lavoro e qualità dell’offerta formativa

30 milioni in meno per gli enti di formazione

focus Operatore del montaggio pRoposta foRmativa unica che Rischia di spaRiRe

I tagli prospettati alle scuole professionali rischiano di colpire anche proposte formative uniche a livello regionale. Il corso di Operatore del montaggio e della manutenzione di imbarcazioni da diporto,

previsto dall’Enaip di Porto Viro, è unico in Veneto. Lo stesso centro scolastico, inoltre, con la sua offerta formativa copre un bacino di utenza che supera i confi ni provinciali, accogliendo studenti del-

le province di Venezia e di Ferrara. In modo analogo, il corso di Operatore della ristorazione erogato dall’Enaip di Rovigo offre ai ragazzi dell’Alto Polesine un’alternativa all’istituto alberghiero di Adria. L’attenzione alle esigenze del mercato del lavoro, infi ne, ha indotto ad attivare ad anni alterni presso il centro di Porto Viro i corsi di Operatore del benessere ad indirizzo acconciatura e a indirizzo

estetica: “In questo modo – ha spiegato il responsabile provinciale dell’Enaip, Giovanni Amidei – evitiamo di formare un numero ec-cessivo di operatori che incontrerebbero maggiori diffi coltà a trovare impiego”. I prossimi 15 e 16 dicembre e 12 e 13 gennaio i ragazzi di terza media e le loro famiglie potranno conoscere l’offerta scola-stica di Enaip grazie all’iniziativa “Scuola aperta”. M.D.P.

Solo l’Enaip in Veneto gestisce 21 centri scolastici con 4 mila ragazzi

30 Mondo scuola303030 Mondo scuola

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22 Economia

In un clima di festa, ma anche per cer-ti aspetti di commozione, lo scorso 10 novembre si è svolta la cerimonia della

Camera di Commercio di Rovigo di premia-zione del lavoro: ai “Polesani che hanno onorato la Provincia di Rovigo in Italia e nel mondo” e alla “Fedeltà al lavoro ed incoraggiamento al progresso economico”.

Complessivamente 28 gli insigniti dei premi, ai quali è stato consegnato, dal presidente e dai consiglieri della Camera di Commercio, un attestato nominativo e una medaglia d’oro con simbologie legate ai fi umi Po e Adige e riferimenti al mondo del lavoro.

Si è quindi entrati nel vivo della pre-miazione, iniziando dalla “Fedeltà al lavoro”, ovvero dal riconoscimento verso l’impegno duraturo manifestato da impren-ditori della provincia per lo sviluppo della propria attività, con positive ricadute sul tessuto economico del Polesine.

Gli insigniti (chiamati in ordine alfabe-tico), sollecitati da brevi ma signifi cative interviste, si sono soffermati su alcuni mo-menti importanti della loro vita lavorativa, motivo di insegnamento – è stato sottoli-neato – per le giovani generazioni.

Il premio “Fedeltà al lavoro” è stato attribuito a: Giuliano Albanese, parrucchiere per signora rodigino, affermatosi a livello nazionale, Lodovico Avanzi, amministrato-re ed animatore dello sviluppo della nota impresa di manufatti edili di Ariano, Giu-seppe Berto di Gavello, produttore agricolo dell’apprezzato aglio polesano dop, Ro-meo Boaretto di Costa, viceditettore della Coldiretti di Rovigo, Antonio Braga di Adria, direttore di Filiale della Cassa di Risparmio del Veneto, Gaetano Carlini, adriese titolare di un’importante azienda meccanica, forni-trice fra l’altro di pezzi per piattaforme pe-trolifere, Enzo Chieregatti di Cenesalli, da più di 38 anni barbiere, apprezzato anche per l’impegno sociale che svolge nel suo comune, Angelo Franzoso, acconciatore di Adria che ha sviluppato l’attività paterna, consegnandola da poco nelle mani della fi glia, Vito Garbellini di Ceneselli, titolare

di Lino Segantin

Riconosciuti anche i risultati ottenuti nel mondo dello sport da Vigor Bovolenta e Marta Menegatti

Iniziative 28 gli insigniti che con il loro lavoro hanno onorato il Polesine nel mondo

Premiato l’impegno nel lavoro

Il presidente Belloni ha premiato la campionessa del beach-volley, quest’anno

protagonista delle Olimpiadi di Londra

della Tecnofer, azienda conosciuta a livello internazionale nel settore della rigenerazio-ne delle materie plastiche, Virginio Man-tovan, agente immobiliare di Porto Viro che ha contribuito a valorizzare il territorio provinciale, Renzo Padoan di Taglio di Po, esperto nel settore elettrico, apprezzato nell’ambito formativo e dell’ottimizzazione delle procedure, Romolo Poletto, parruc-chiere rodigino, apprezzato non solo come acconciatore, ma anche nell’ambito asso-ciativo, Luigino Rigato, titolare di una nota azienda lendinarese leader nella produzio-ne di dolciumi, Tiziano Rigoni di Adria, che ha sviluppato l’attività agricola dando vita anche ad una nota iniziativa agrituristica, Floriano Segantin, dipendente nel settore commercio, che ha effi cacemente contribu-ito alla crescita di una consolidata azienda di abbigliamento rodigina, Fabio Tomiato attivo nel campo delle calzature, contras-segnata da vari punti vendita.

E’ seguita la premiazione dei “Polesani che hanno onorato la Provincia di Rovigo in Italia e nel mondo”. E si è iniziato proprio dal lontano Brasile, da dove è giunto Alme-rico Richieri Filho, ingegnere elettronico e ricercatore aerospaziale, il cui nonno partì da Bosaro per “catar fortuna”, nel nuovo continente.

A seguire: Gianni Ballarin, originario di Porto Tolle e residente a Milano, Rino Bel-lini, nato a Taglio di Po, è emigrato diciot-tenne in Canada, Nello Beltrame, originario di Adria, emigrato a Nichelino Torino, Val-berto Bovolenta, nato ad Ariano Polesine, trasferitosi a Vigevano nel 1956, Barbara Braghin, nata a Contarina; Michele Calzo-lari, originario di Lendinara, approdato a Milano; Italo Cibin, originario di Taglio di Po, docente presso il liceo classico di Biella; Stefania Ferlin, giovane badiese, emigrata in Cile nel 2008; Rimes Ferracini, originario di Canaro, affascinato dal mondo della fan-tasia, è approdato in Lombardia (a Busto Arsizio), dedicandosi all’arte dei burattini, fondando il “Teatro dei Bambini”. Infi ne due premi speciali, dei quali sono stati insi-gniti due giovani polesani, vere eccellenze nello sport a livello nazionale: Vigor Bovo-lenta, premiato purtroppo alla memoria, tra la commozione di tutti i presenti, e Marta Menegatti, campionessa di beach volley che nella sua disciplina ha ben rappresen-tato l’Italia alle recenti Olimpiadi di Londra.

Un clima di festa ma anche, per certi aspetti, di commozione

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25Cultura provinciale

Natale è una festa per tutti: per i bambini ma anche per gli adulti e gli anziani. E’ un’occasione per trascorre-re un po’ di tempo in compagnia di familiari, amici,

persone care. E se la compagnia porta gioia, questa gioia spesso si traduce in canto, una passione che coinvolge tutte le generazioni e che nella provincia di Rovigo ha dato vita e anima molte realtà corali. Ci sono cori scolastici, come il coro giovanile del Liceo “Celio” di Rovigo o il coro della Joska, legato al Liceo scientifi co “Paleocapa”, a cui parteci-pano ragazzi da tutta la provincia e dai paesi limitrofi . Questi spesso sono il trampolino di lancio verso cori che sono composti da persone più grandi e che di solito specializzano il loro repertorio, dal canto popo-lare al gospel. Tra i tanti c’è il coro polifonico Città di Rovigo, il coro Monte Pasubio-Rovigo Banca, il coro Vangadizza di Bagnolo di Po, il Delta Gospel Choir. Ma la passione per il canto a volte nasce già da bambini, come testimonia il coro

Piccoli cantori di San Bortolo. Nel periodo in cui l’atmosfera del Natale si accende di una luce particolare, tra il ponte dell’Immacolata e l’Epifania, questi gruppi canori vivono un periodo molto intenso e ricco di appuntamenti: dal Delta all’Alto Polesine il calendario dei concerti è fi tto. Ad aprire le danze ci hanno pensato le Strenne di Natale al Censer di Rovigo, inaugurate e chiuse da una doppia esibizione del

Delta gospel choir. Almeno tre gli appunti nel ponte dell’Immacolata: il 7 dicembre alle 21 il Monte Pasu-bio inaugura il teatro di Pontecchio, mentre l’8 dicembre i Piccoli cantori si esibiscono presso la chiesa Lusia. Lo stesso giorno a Lendinara, presso

la chiesa dei Cappuccini, alle 21 il Delta gospel choir, insieme al Piccolo coro dei Frati, anima una serata di benefi cenza a favore del centro di accoglienza per bambini di Mbanza Congo in Angola. Il 14 dicembre l’auditorium del Liceo “Pa-leocapa” ospita il coro della Joska che si esibisce insieme

al coro San Sigismondo di Bologna. Nei giorni immediata-mente precedenti il Natale il Delta gospel choir ha un doppio appuntamento, il 18 dicembre alle 21.30 presso il Ridotto del Teatro sociale di Rovigo e il 20 dicembre alle 21 presso la chiesa di San Bortolo del capoluogo polesano per il terzo concerto di benefi cenza “La voce dell’anima” a favore del Caritas baby hospital di Betlemme. Presso la stessa chiesa il 22 dicembre è in programma una serata animata dal coro giovanile del Liceo “Celio”, mentre il 19 dicembre alle 21 la chiesa di Villadose ospita il coro polifonico “Città di Rovigo”. Vigilia di Natale e Santo Stefano ancora in musica: il 24 dicembre con il coro Venezze consort presso la chiesa di San Domenico e con il Monte Pasubio presso l’auditorium San Rocco di Grignano, il 26 dicembre presso la chiesa di Sant’A-pollinare con i Piccoli cantori e con il Delta gospel choir in una serata veramente “corale”. C’è ancora tempo il pomeriggio del 6 gennaio per ascoltare il coro Vangadizza presso la chie-sa di Ca’ Emo in attesa dei Re magi.

di Mattia De Poli

Nelle prossime settimane non mancheranno gli appuntamenti con il bel canto

Musica I cori polesani impegnati in calendario che arriva al 6 gennaio

Natale, periodo di concerti

Due formazioni corali rodigine

Il 26 dicembre appuntamento con i Piccoli cantori e con il Delta gospel choir

Un teatro che riscopre le sue origini e le reinterpreta in modo

originale, diventando oc-casione per rifl ettere sulla natura umana: questo è il fi lo conduttore della stagione 2012-2013 del Teatro comunale di Occhio-bello, che non ha caso ha scelto la faccia di una scimmia come provocatoria immagine di manifesto. La rassegna si segnala per la ricercatezza delle proposte. Marco Sgarbi, direttore artistico del teatro, è stato protagonista dell’anteprima fuori abbonamento dal titolo “Giro solo esterni con aneddoti”, andata in scena il 26 ottobre scorso, che nel 2011 ha ricevuto il premio Tuttoteattro.com alle arti sceniche “Dante Cappelletti”. Lo spettacolo “Sequestro all’italiana”, interpretato da Michele Sinisi e Vittorio Continelli e in calendario per il 14 dicembre, è stato invece fi nalista al premio Riccione per il teatro nel 2009, mentre il prossimo 25 gennaio andrà in scena “Macbeth all’improvviso”, una rappresentazione che gioca con la commedia dell’arte e l’arte dei burattini, in-terpretata da Gigio Brunello e già insignita con il premio della Critica teatrale 2002 dall’Associazione nazionale dei critici di teatro. Non mancano i nomi più popolari: da Alessandro Bergonzoni, autore e interprete lo scorso 30 novembre dello spettacolo “Urge”, a Natalino Balasso, a sua volta autore e interprete de “L’idiota di Galilea” che chiuderà la rassegna il 22 febbraio. Completano il cartel-lone “Olivetti. Camillo, alle radici di un sogno”, dedicato al fondatore della prima fabbrica italiana di macchine per scrivere, con Laura Curino per la regia di Gabriele Vacis (11 gennaio) e “Italianesi”, sui rapporti storici tra Italia e Albania nel Novecento, con Saverio La Ruina (8 febbraio). Dopo gli spettacoli, abbonati e spettatori possono cenare presso il ristorante “La colombara” al costo di 16 euro.

teatRo di occhioBello

M.D.P.

Stagione all’insegna della ricercatezza

Non è necessario andare lontano, tra i monti del Trentino o dell’Alto Adige, della Svizzera o dell’Austria, per tro-

vare gli ormai tradizionali mercatini di Na-tale. La moda delle casette di legno è scesa fi no in pianura e il Polesine non fa eccezio-ne. Così il 22 e 23 dicembre il centro storico di Badia Polesine si anima con la “Favola di Natale”, promettendo di riaccendere l’atmo-sfera della festa. Per due giorni, per inizia-tiva dell’associazione culturale “Panta rei” con la collaborazione della Pro loco di Badia Polesine e della Idc Comunicazione e con il patrocinio del Comune, le vie e le piazze della località altopolesana saranno animate dal Mercatino dell’artigianato artistico: tra gli stand e le bancarelle sarà possibile trovare idee e oggetti originali, simpatici e preziosi da regalare sotto l’albero. L’allestimento, aperto il sabato e la domenica dalle 10 alle 19, sarà affi ancato da una Rassegna di prodotti tipici di stagione e di golosità legate alle celebrazioni natalizie con degustazioni. Domenica 23 la festa entrerà ulterior-mente nel vivo con l’animazione per i bambini, le esibizioni di artisti di strada e la distribuzione di cioccolata calda e di vin brulè. Non mancherà neppure l’arrivo di Babbo Natale che dalle 15.30 in piazza della Vangadizza incontrerà i più piccoli e raccoglierà le loro letterine. Per tutti, infi ne, l’appuntamento è presso il Teatro sociale di Badia Polesine, dove a partire dalle 18 l’Accademia della musica di Padova proporrà il grande concerto “Gospel”.

Appuntamenti

in BReve

Fresca di stampa, la nuova pla-quette di don Daniele Donegà conferma il legame tra poesia e

viaggio. Dopo le liriche scritte lo scorso anno durante il pellegrinaggio in Terra Santa, “Cime e onde di Toscana e di Liguria” raccoglie le impressioni di una vacanza condotta, come spiega l’au-tore nell’introduzione, “sulle tracce di alcuni poeti, di uno scrittore, di un musicista e di una santa”: Giovanni Pa-scoli, Giosuè Carducci, Carlo Betocchi, Camillo Sbarbaro, Francesco Biamonti, Giacomo Puccini e santa Gemma Galgano. Non un diario. Piuttosto il tac-cuino di un pittore dei sentimenti, che usa le parole al posto dei colori, la penna e la carta al posto dei pennelli e della tela. E talvolta si ha l’impres-sione che le parole non bastino: così il poeta si scopre anche fotografo, come testimoniano alcune immagini, scattate dallo stesso Donegà, inserite fra i testi con didascalie evocative. La natura è protagonista: il mare con le barche, il cielo con le nuvole, la terra con i vigneti, gli alberi, gli animali. Ma domina su tutto il mistero dell’invisibile e dell’indicibile: dal “disteso cin-guettio / di uccelli che non si vedono” alle “parole di silenzio in sazietà”. E la luce della fede si rivela come “un bacio pieno di respiro”, “un bacio forte sulla bocca […] per ricevere lo spirito buono / e trasmetterlo” in un sentimento d’amore cosmico: l’“amplesso dell’universo” in cui entrare per “sentire e godere i piaceri di tutti gli amori / e far brillare ognuno con una luce diversa / quanti sono i raggi delle stelle”.

Nuovo libro di Don DonegàimpRessioni di un viaggio

La nuova stagione di prosa del Teatro comunale Ballarin di

Lendinara si preannun-cia adatto a un pubblico eterogeneo: un mix equi-librato fra tradizione e innovazione, fra serietà e irriverenza con un’apertura signifi cativa alla musica. Distribuiti nell’ar-co dei cinque mesi, da novembre a marzo, si succederanno sei diversi spettacoli. L’apertura è stata affi data a metà novembre all’estro di Paolo Poli con “Aquiloni”, uno spettacolo liberamente ispirato all’opera di Gio-vanni Pascoli nel centenario della morte del poeta romagnolo. Il mese di dicembre riserva invece due appuntamenti all’altezza dell’esordio. Giovedì 6 il programma prevede la commedia di Neil Simon, “A piedi nudi nel parco”, mentre domenica 16 Gioele Dix dirige l’allestimento di un classico del teatro moderno, “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare, interpretato da sette comici di Zelig con l’accompagnamen-to musicale del duo virtuosistico composto da Petra Magoni e Ferruccio Spinetti in un connubio di sicuro effetto. Nel 2013 la rassegna prosegue con una nuova proposta fra tradizione e innovazione, fra teatro e musica: venerdì 18 gennaio “L’avaro” di Molière viene riletto in chiave moderna da Ketti Grunchi nello spettacolo “L’avaro in blues”. La musica sale in cattedra sabato 23 febbraio con “Noche tanguera ovvero Tango, danza y musica dal vivo”, nell’interpretazione della compagnia Naturalis Labor. Il 22 marzo “Gin game” di Donald Lee Coburn chiuderà il sipario sulla quinta stagione di prosa del Ballarin.

Teatro Ballarin di LendinaracalendaRio di pRosa

M.D.P. M.D.P.M.D.P.

natale a Badia polesine

Daniele Donegà

33333333Cultura provinciale

Page 38: La Piazza di Adria - nov2012 n150

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Inizio novembre, metà novembre, fi ne novembre... Cos’accadrà a dicembre non può prevederlo nessuno ma sicuramente

le temperature ancora alte non fanno spe-rare nel meglio.

Eppure tutti ricordano benissimo lo sce-nario disastroso del 2010 e vien da chieder-si come mai oggi siamo ancora al punto di partenza o quasi. Il presidente dei consorzi veneti, Giuseppe Romano, assicura che “Se le precipitazioni dell’11 novembre scorso, durate 8 ore, fossero continuate per altre 24 ore ci saremmo trovati davanti la stessa situazione di due anni fa con relativi danni ingenti”.

Non si tratta più di eventi straordina-ri: ciò che accade è semplicemente frutto della cementifi cazione selvaggia e mal gover-nata che ha generato un fragile equilibrio idraulico che oggi sta cedendo.

Dal 2010 ad oggi si è tamponato, messo delle pezze qua e là, e forse in soli due anni non era possibile fare molto altro specie con le risorse a disposizione.

Dopo l’ennesimo pericolo esondazione sono molte le voci che si alzano per chie-dere interventi strutturali. Il vicecapogruppo

del PD in Consiglio regionale, Lucio Tiozzo, è tra i primi a chiedere “subito un Piano plu-riennale di opere per la salvaguardia idro-geologica, con relative previsioni sia delle risorse da esigere dallo Stato, sia degli in-vestimenti di parte regionale”. “Dalle città come Venezia e Chioggia, - continua Tiozzo – alle prese con l’acqua alta straordinaria, fi no a Vicenza e Padova, che devono fare i conti con la minaccia della tracimazione dei fi umi, passando per le campagne venete, il Veneto è un territorio in emergenza. Occor-re che Zaia metta in campo una strategia a lungo termine con ingenti risorse econo-miche: se pretendere il ‘tutto e subito’ è

pura demagogia, è tuttavia doveroso e ragionevole - conclude Tiozzo - mettere fi n da subito le basi per un percorso a tappe che con certezza permetta

di realizzare quella difesa di cui il Veneto ha assoluta necessità”.

E in merito al pericolo alluvioni anche l’Europa ha fatto sentire la sua voce richia-mando il Governo affi nché sia migliorato il recepimento della direttiva in materia di prevenzione delle alluvioni.

“I nostri territori – ha ribadito il Go-vernatore Luca Zaia – sono sempre più a

rischio. Basti pensare che in Veneto l’ultimo bacino di laminazione risale a circa 80 anni fa. E in fatto di sicurezza idrogeologica ab-biamo pronti progetti signifi cativi, ma senza che il Governo e il Parlamento nazionali liberino risorse tutto quello che si può realiz-zare è limitato e parziale”.

“Sarebbe auspicabile – conclude il presidente - un regime diverso, nel quale il Veneto fosse autonomo nelle scelte e indipendente nel reperimento delle risorse. Così purtroppo non è e dunque perlomeno il Governo e il Parlamento nazionale facciano quanto l’Europa sta chiedendo con sempre maggiore insistenza”.

E proprio a inizio mese il Commissario delegato dal Presidente del Consiglio, Pre-fetto di Verona Perla Stancari, ha fi nanziato le prime grandi opere per la salvaguardia idrogeologica del territorio veneto e i bacini di laminazione di Trissino e Caldogno.

Hanno oggi, infatti, superato il va-glio degli organi di controllo le Ordinanze commissariali di fi nanziamento del bacino di laminazione di Trissino che mette in sicurezza i comuni lungo l’asta idraulica Agno-Guà Fratta Gorzone, quali Meglia-dino San Fidenzio, Saletto, Ospedaletto Euganeo, Carceri e Vighizzolo d’Este, e del bacino di laminazione di Caldogno sul torrente Timonchio che mette in sicurezza i

di Germana Urbani

E’ ancora allerta meteo. A rischio l’intera regionePotremmo avere un Natale bagnato da piogge ed esondazioni anziché innevato. La speranza di tutti è che la colonnina di mercurio si decida a scendere

Tiozzo: “Subito un Piano pluriennale di opere per la salvaguardia idrogeologica”

Dopo due anni via libera a fi nanziamenti importanti

comuni lungo l’asta del Bacchiglione, quali Vicenza, Veggiano, Ponte San Nicolò e Ca-salserugo. I costi di realizzazione ammon-tano a euro 26.151.346,00 per il bacino di Trissino, dei quali euro 10.500.000,00 fi nanziati con risorse commissariali, ed euro 46.000.000,00 per il bacino di Caldogno dei quali euro 19.500.000,00 fi nanziati con risorse commissariali.

Tanti sforzi congiunti ma che diffi cil-mente risolveranno la pericolosa questione, l’arretrato è pesantissimo, per troppi anni si è tombinato, eliminato fossi e scoline e ce-mentifi cato senza tener conto di autorevoli

pareri idraulici. Oggi l’equilibrio ambientale è minato in profondità e vien da chiedersi per quali vie potrà tornare in sicurezza. Per i Consorzi di bonifi ca la ricetta per cominciare ha poche parole d’ordine e chiare: “Stop all’urbanizzazione selvaggia – afferma Il presidente Giuseppe Romano -, rispetto assoluto dei pareri di compatibilità sulle nuove urbanizzazioni; accordi con i Comuni e ripristino dell’invarianza idraulica delle zone già edifi cate; recupero degli scoli in aree residenziali private ed estensione a tutto il Veneto dei piani delle acque”. E su tutto questo: un buon governo del territorio.

Da sinistra Luca Zaia, Giuseppe Romano e Lucio Tiozzo

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9Il Veneto in primo piano

Basterebbe un solo dato per dire stop alla cementifi cazione: secondo le ul-time stime di Legambiente sulla testa

di ogni italiano gravano 415 metri quadri di costruzioni. Un numero esorbitante. Il consumo del suolo sta diventando sempre più pesante nel bilancio economico e sociale del nostro Paese e in testa alla graduatoria delle regioni maglia nera c’è la Lombardia con 14% di superfi ci artifi ciali sul totale, seguita da Veneto 11%, Campania 10,7%, Lazio ed Emilia Romagna 9%.

Basta spostarsi in auto lungo le diret-trici principali di queste regioni per vedere la desolazione prodotta: capannoni costruiti

e vuoti, quartieri nuovi rimasti invenduti, il tutto frutto di una speculazione che non ha più ragion d’essere.

Secondo studiosi e ambientalisti occor-re un’inversione di tendenza radicale da costruirsi mettendo in pratica gli esempi virtuosi che ci vengono da altri paesi euro-pei che hanno adottato precise normative di tutela fi ssando limiti e caratteristiche della crescita urbana. Prediligendo l’edilizia pubblica indirizzata a chi ne ha bisogno e interventi di riqualifi cazione.

Il vero dramma del veneto e dell’Italia sta nel fatto che amministrazioni pubbliche di ogni colore, strozzate da bilanci sempre

più in rosso, cercano di recuperare adope-rando il 75% degli oneri di urbanizzazione per le spese correnti. La legge italiana, para-dossalmente, incentiva a rilasciare permessi a edifi care anche laddove non sarebbero necessarie nuove costruzioni. Una stortura a cui la politica è chiamata a porre rimedio al più presto.

Secondo quanto denunciato dalle as-sociazioni agricole, continuando con i ritmi di costruzioni visti fi no ad ora tra vent’an-ni toccheremo soglie pericolosissime: un consumo di suolo superiore ai 70 ettari al giorno. Solo negli ultimi dieci anni il settore agricolo ha dovuto rinunciare a quasi 2 mi-

lioni di ettari, una superfi cie pari all’intera regione del Veneto. Continuando così si mette a rischio un patrimonio paesaggistico da 10 miliardi l’anno che signifi ca anche dirigersi velocemente verso la non autosuffi -cienza alimentare.

di Germana Urbani

Il caso

Consumo del territorio: dati drammatici

neWs

Dopo l’ultimo allarme esondazione Legambiente lancia un appello alla Regione Vene-to e alle amministrazioni comunali e provinciali per stringere insieme un’alleanza, che coinvolga tutti gli attori, istituzioni regionali, nazionali, e autorità di bacino, in

grado di portare il proprio contributo per attuare una seria e concreta politica di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico.

Dieci le proposte di intervento prioritarie secondo l’associazione per una concreta azione di mi-tigazione del rischio: delocalizzare i beni esposti a frane e alluvioni, se legali, rappresenta una delle soluzioni apparentemente più diffi cili da percorrere, ma risolutive ed economicamente convenienti. Dopo di che occorre adeguare lo sviluppo territoriale alle mappe del rischio e restituire al territorio

corsi d’acqua e aree per permettere un’esondazione diffusa ma controllata. Controllare torrenti e fi umare e avere cura del territorio con una manutenzione ordinaria è d’importanza primaria come il lavoro per la riduzione degli incendi. In molti casi il disboscamento dei versanti causato dagli incendi può aggravare maggiormente il rischio di frana di un versante. Urge, inoltre, applicare una politica attiva di “convivenza con il rischio” con sistemi di allerta, previsione delle piene e piani di protezione civile aggiornati, testati e conosciuti dalla popolazione. Rafforzare le attività di controllo e monitoraggio del territorio per contrastare illegalità come le captazioni abusive di acqua, l’estrazione illegale di inerti e l’abusivismo edilizio. Serve subito una gestione accurata e sistematica da parte del Governo nazionale per l’impiego di adeguate risorse, soprattutto economiche.

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35353535Il Veneto in primo piano

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13Voci da palazzo

“Svincolarsi dal patto di stabilità e

realizzare gli interventi strutturali e le opere di manutenzione neces-sari per la salvaguardia del territorio, in particolare in una provincia interamente montana come Belluno”. E’ quanto ritiene necessario il vicepresidente del Consiglio regionale Matteo Toscani, a seguito dei danni provocati dall’ondata di maltempo che si è abbattuta sul Veneto a metà novem-bre. Si è trattato di un episodio di maltempo sicuramente molto intenso, ma è solo l’ultimo di una serie e non possiamo perciò defi nirlo eccezionale. Ad essere eccezionale è invece la necessità di una serie di opere di mitigazione del rischio idraulico e geologico, che solo la deroga al patto di stabilità e maggiori risorse trattenute in loco possono permettere. Il Ve-neto - prosegue - è una Regione che manda fi umi di denaro alle casse senza fondo dello Stato ed ha quindi il diritto di vedere soddisfat-te quanto meno le esigenze primarie dei suoi cittadini: tra queste ci sono oggettivamente le opere che servono a scongiurare vittime, feriti e danni ad abitazioni, infrastrutture e aziende. Dobbiamo quindi avere il coraggio e la forza di mettere la parola fi ne a un patto di stabilità che, di questo passo, metterà defi nitivamente in ginocchio anche le attività produttive delle poche regioni che mantengono gran parte dell’Italia”.

Matteo Toscani, Lega Nord“seRvono RisoRse, usciamo dal patto di staBilitÀ”

L’opinioneL’opinione

“Al Bel-l u n e s e servono

immediatamente 5 milioni di euro per i pronti interventi. Altrettanti dovranno essere messi a disposizione per mettere in sicurezza le principali criticità emerse durante l’ultima alluvione”. A dirlo è il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Dario Bond, dopo aver incontrato Sandro D’Agostini e Sil-vano Vernizzi, rispettivamente responsabile bellunese e amministratore delegato di Vene-to Strade, nonché Nicola Salvatore, dirigente del Genio civile di Belluno. “Abbiamo fatto una prima conta dei danni - informa Bond - Il Genio Civile sta già mettendo in piedi dieci pronti intervento, per un totale di due milioni e mezzo di euro. La stessa cifra dovrà essere messa a disposizione di Veneto Strade per le principali urgenze. Insomma, solo al bellune-se servono cinque milioni di euro subito. Altri cinque milioni dovranno essere trovati in un secondo momento, - prosegue il consigliere del PdL - per mettere in sicurezza i luoghi più colpiti e stabilizzarli. Si tratta comunque di un conto aperto, che dovremo aggiornare con le segnalazioni degli amministratori locali e dei cittadini”

Dario Bond, Popolo delle Libertà“a Belluno seRvono 5 milioni di euRo”

A due anni dalla grande alluvione, l’acqua è tornata a far paura in Veneto. Come all’ora, infatti, lo scorso 12 no-vembre i fi umi si sono ingrossati per l’effetto combinato

delle precipitazioni insistenti, che hanno riempito gli alvei dei corsi d’acqua, e del vento di Scirocco che alle foci ha alzato il mare di oltre un metro, non permettendo ai fi umi di scaricare. Così il sistema idrologico della nostra regione è tornato in pres-sione, dimostrando di essere ancora un pericolo per le stesse comunità che nel 2010 fi nirono sotto il fango. Gli “osservati speciali” sono sempre gli stessi: il Bachiglione che a Vicenza come a Padova ha fatto rivivere con la sua piena le stesse ore di angoscia di due anni prima, il Brenta, il Frassine che nella Bassa Padovana ha mostrato infi ltrazioni negli stessi punti in cui aveva rotto. Nell’Alta: il Muson dei Sassi, il Tergola, il Vardura, la Roggia Riale sono tornati a fare paura a Torre di Burri e San Giorgio delle Pertiche mentre il Muson Vecchio è tracimato, allagando Loreggiola nel Camposanpierese. Peggio sembra essere andata nel Bellunese, dove oltre duecento sono stati gli interventi per contenere smotta-menti e allagamenti dall’alto Cadore fi no a Feltre. Insomma, una situazione che a molti ha fatto sorgere diversi dubbi su quanto sia stato realmente fatto in Regione per contenere le emergenze provocate dalle piogge. Dubbi, tra l’al-tro, in parte confermati dal presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato, che come un fi ume in “piena” ha sottoli-neato le mancanze della sua stessa maggioranza. “A due anni dalla devastante alluvione – ha spiegato - le piogge di San Martino hanno ricacciato i veneti nell’incubo alluvione. Le aree colpite purtroppo sempre le stesse. Non basta proclamare lo stato di calamità, il Veneto, duole dirlo, di fronte agli eventi di un maltempo nemmeno troppo eccezionale, è ancora al punto di partenza”. In questi anni, secondo l’esponente del PdL, si sarebbe proceduto con troppa lentezza, prova ne è che la Re-gione è ancora alle prese con gli espropri per la realizzazione

della casse di colmata, come quella di Caldogno che nell’agen-da degli interventi programmati dalla Regione dovrebbe esse-re al primo posto. “Le organizzazioni del mondo agricolo – ha precisato Ruffato - hanno segnalato anche nei giorni scorsi all’assessore all’ambiente Maurizio Conte il mancato rispetto

del protocollo d’intesa con la Regione sul calcolo degli indennizzi per il bacino di Caldogno, l’invaso che deve garantire la sicurezza idraulica di Vicenza. Fintanto che la sicurezza idrogeologica del nostro suolo non diventerà la priorità numero uno dell’azione della Regione e del suo

bilancio, cittadini, aziende, campagne e abitati sono purtroppo destinati a dover convivere con l’incubo ricorrente di esonda-zioni e frane, i cui costi ricadono sull’intera comunità veneta”. La chiamata in causa dell’assessore leghista non è piaciuta all’interessato, ai suoi colleghi del carroccio: presidente Zaia in testa. “In questi anni – ha replicato Conte – la Regione non è rimasta certo a guardare, lo stato di interventi ha seguito il suo iter, tanto che entro la fi ne del 2012 verranno completate le casse di espansione di Trissino e Caldogno, il fi nanziamento è appena stato accordato dal Comissario per l’alluvione. Per la difesa idraulica – ha concluso - sono stati spesi 300 milioni

di euro in tutto il territorio veneto e i lavori, per 270 mila euro, sono già stati completati”. Secondo il presidente Luca Zaia invece i soldi spesi sarebbero 137 milioni serviti per la realizzazione di 812 opere mentre secondo Nicola Finco, che è dello stesso partito di Conte e Zaia, le risorse investite dalla Regione ammonterebbero a 150 milioni, mentre i cantieri av-viati sarebbero 300. Una girandola di cifre che dimostra solo quanta confusione esista attorno a questo tema ma resta il fatto, e la recente emergenza lo conferma, che gli interventi rimangono notevolmente al di sotto del necessario. Secondo il presidente Zaia per accelerare il completamento degli espro-pri servirebbe che ai governatori venissero conferiti dei poteri speciali. “La tutela idrogeologica – ha spiegato - deve essere una priorità nazionale e per dare le risposte che occorrono bisogna che il Governo dia poteri speciali ai Governatori. Que-sti interventi – ha aggiunto – contribuirebbero a rilanciare l’economia, perché comunque si tratta di opere pubbliche, e metterebbero in sicurezza i nostri territori, i cittadini, i loro beni e le attività produttive. E’ indispensabile intervenire rapi-damente su questo fronte, che signifi ca meno cemento è più bacini di espansione, l’ultimo in Veneto risale ad un’ottantina di anni fa. Ne abbiamo previsti 12, per una spesa totale di 278 milioni 550 mila euro, dei quali 97 già fi nanziati”.

di Mauro Gambin

Emergenza fi umi Cosa è stato fatto in questi due anni dalla Regione?

Il rischio alluvione rimane altoRuffato ha accusato Conte di lentezza. La Lega snocciola le cifre investite ma è evidente che il pericolo permane

“E’ giusto parlare delle grandi opere, delle lungaggini

burocratiche e della program-mazione su larga scala degli interventi – ha commentato il presidente della quarta com-missione Agricoltura, Davide Bendinelli - ma è altrettanto doveroso concentrarsi sull’ordinaria manutenzione, quella che facevano i nostri genitori e i nostri nonni prima del boom econo-mico, prima del miracolo Nordest. Mi riferisco - preci-sa Bendinelli - alla pulizia delle canalette, degli scoli, ma anche degli alvei dei fi umi. In questo caso non ci troviamo di fronte a un problema economico, ma culturale. Accanto ai grandi piani di programmazio-ne dobbiamo affi ancare delle campagne preventive, che riguardino tutte le fasce della popolazione. La salvaguardia del territorio - conclude Bendinelli - pas-sa attraverso la pulizia del tombino sotto casa, della grondaia, delle canalette”.

“impoRtante anche la manutenzione

“I bacini di laminazione vanno realizzati e l’interesse pubblico vale più degli inte-ressi particolari dei singoli proprietari dei

terreni. Per questo è necessario dare dei poteri straordinari al commissario per l’alluvione”. Lo ha affermato Costantino Toniolo, Presidente della Commissione bilancio in Consiglio regio-nale del Veneto. “Ora che i soldi sono stati stan-ziati è obbligatorio, sottolineo obbligatorio, arrivare in tempi brevissimi alle gare d’appalto. A fi ne mese il commissario per l’alluvione torna ad essere il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ma è necessa-rio che gli siano attribuiti quei poteri straordinari che hanno permesso la costruzione del Passante di Mestre in soli 4 anni: altrimenti non ne veniamo fuori. Come abbiamo visto sono passati due anni dall’alluvio-ne di Ognissanti 2010 e sono state realizzate tante opere di ripristino e rinforzo degli argini (peraltro non del tutto concluse come in viale Trento a Vicenza), ma non le grandi opere strutturali necessarie a regolare e contenere le grandi masse d’acqua che ci troviamo a dover gestire nella stagione autunnale. A Vicenza, come dicono bene gli amministratori locali, è necessario almeno il bacino di laminazione di Caldogno, che conterrà 3 milioni e 800 mila metri cubi d’acqua”.

“l’inteResse puBBlico vale piÙ degli inteRessi paRticolaRi”

Davide Bendinelli, Popolo delle Libertà

La rotta del Frassine di due anni fa e nelle foto piccole Clodovaldo Ruffato, presidente del Consiglio regionale, e Maurizio Conte assessore regionale all’Ambiente

Costantino Toniolo

Costantino Toniolo, Popolo delle Libertà

Matteo Toscani

Dario Bendinelli

Dario Bond

“No ai contrasti, ma interve-nire per sanare il dissesto idrogeologico del nostro

territorio”. Lo ha sollecitato in una nota Gennaro Marotta, consigliere regiona-le di Italia dei Valori, all’indomani della nuova emergenza idrogeologica. “Le polemiche - scrive Marotta - non impedi-scono gli allagamenti, lo fa la programmazione. Abbandonia-mo i contrasti politici, alla gente non interessa chi ha ragione, ma vedere i danni sanati e la paura sparire. Non è il tempo delle parole, ma il momento delle risposte. I progetti di inter-vento di messa in sicurezza idrogeologica - ricorda l’esponente dipietrista - non sono ancora partiti tutti. Ed alcuni interventi di primaria importanza, come i bacini di laminazione, sono spes-so frenati dalle incertezze sui pagamenti delle servitù di alla-gamento ai proprietari dei terreni. Rimediamo alla mancanza di fondi e mettiamo il turbo alla programmazione - conclude Marotta - lo dico al presidente Zaia ed all’assessore Conte, ed avranno il nostro sostegno nell’azione di messa in sicurezza del territorio veneto”.

Gennaro Marotta, Italia dei Valori“Basta polemiche, È il momento delle Risposte”

Gennaro Marotta

“Lo Stato conferisca ai governatori dei poteri speciali per intervenire”

36 Voci da palazzo363636 Voci da palazzo

Page 41: La Piazza di Adria - nov2012 n150

37373737Cultura veneta

Si prospetta un grande evento per il ca-podanno 2013 di Rovigo. Una lunga maratona musicale accompagnerà la

città per tutta la notte coinvolgendo sia la piazza che la zona fi era.“Un avvenimento senza precedenti, ha esordito il sindaco Bruno Piva, che impegna la città in una serie di iniziative sinergiche che renderanno la notte del 31 dicembre veramente indi-menticabile”.

La festa in piazza, che sarà per l’occa-sione animata dalla Diapason Band, troverà prosecuzione al Censer con il gruppo 7.2, realizzando così una perfetta convivenza tra i due eventi evitando sovrapposizioni tra l’iniziativa privata e quella del Comune. Anello di congiunzione tra le due realtà sarà anche la diretta radiofonica in simultanea

di Roberta Giacomella

L’ultimo giorno dell’anno sarà vissuto all’insegna del divertimento e della musica

Notte di San Silvestro Da Piazza Vittorio al Censer

Una notte con Diapason e Gruppo 7.2

di Delta Radio e Stereocittà. L’assessore Matteo Zangirolami, onorato che la scelta sia ricaduta su Rovigo valorizzandone la sua posizione strategica ed una struttura di qualità come il Censer, assicura che“il Co-mune farà quanto necessario per garantire la sicurezza e gestire il grande impatto che un evento di tale portata avrà sulla città”. Notevole il coinvolgimento delle realtà locali, alcune delle quali saranno presenti all’interno del Censer mentre altre saranno di servizio come navette, taxi ed hotel per ospitare i numerosi partecipanti provenienti da altre provincie del Veneto. Il tutto all’in-segna della prevenzione e sicurezza per un divertimento sano garantito dalla presenza di ambulanze, vigili del fuoco e polizia.

“La festa al Censer - ricorda Giusep-pe Bergantin - vuole essere un momento di sano divertimento. I costi sono molti perché lo spettacolo sarà di primo livello, tuttavia abbiamo mantenuto prezzi popo-lari che vanno da un minimo di 10 euro in prevendita ad un massimo di 25 euro”. Ad accompagnare la notte una ricchissima consolle con il dj Albertino e rinomati artisti tra cui Tommy Vee, Baby Marcelo e Oliver dal Privilege di Ibiza, oltre a Mauro Ferrucci con la coppia Keller e Thorn, storici resident del gruppo 7.2”.

57Cultura veneta

Presso la sede di Peggy Guggenheim a Venezia si rende omaggio alla fi gura del pittore Giuseppe Capogrossi con

una retrospettiva fi no al 10 febbraio. Roma è la città iniziale e fi nale della sua vita, nato nel 1900 e deceduto nel 1972. Dal punto di vista rappresentativo la sua fama e celebrità nascono durante il passaggio nella decade tra gli anni ’40 e ’50 quando idea e inserisce nelle sue opere un segno che lo contraddistinguerà per tutta l’intera carrie-ra: l’elemento a forma allunata o a sorta di forchetta nell’aspetto delle sue punte. Un vero e proprio “marchio” identifi cativo in ogni parte del mondo. La retrospettiva annovera oltre 75 lavori, in collaborazione con la Fondazione Archivio Capogrossi, che mappano il suo percorso creativo. Dalle opere fi gurative degli anni ’30, dall’ambien-tazione metafi sica e mistica con I canottieri (1933), Il temporale (1933) e La piena sul Tevere (1933), all’astrazione delle fi nestre del decennio successivo, alla mostra presso la Galleria del Secolo di Roma nel 1950 che segna, con le prosecuzioni alla Galleria Il Mi-lione di Milano e alla Galleria del Cavallino di Venezia, il passaggio a questa forma-segno mai vista. Si prosegue al 1951 con la fondazione del gruppo Origine, assieme a Ballocco, Burri, Colla e la partecipazione come unico italiano alla mostra di Parigi “Véhémences Confrontées”. Frequenti furo-no i rapporti con Michel Tapié, Jackson Pol-lock, Sam Francis e Georges Mathieu. Lavori quali Superfi cie 399 (1961) e Superfi cie 449 (1962) conducono ad altre fasi della sua carriera con i rapporti con le Biennali di Venezia e San Paolo, gli Stati Uniti d’Ame-rica e il noto gallerista Leo Castelli, fi no agli ultimi grandi lavori del suo ultimo decennio di vita. Documenti storici e un video arricchi-scono il percorso di Capogrossi che attraver-so un tratto distintivo e originale è ricordato ancora oggi.

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capogRosso, la foRza di un tRatto distintivo Riconosciuto in tutto il mondo

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Condomini, la riforma è legge!L’ARCHITETTO

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Una riforma storica, attesa da 70 anni! E’ infatti dagli anni Quaranta che, a parte alcuni aggiustamenti minimi, la norma non veniva modifi cata, con il risultato di lasciare la decisione ai giudici. Le nuove regole della “riforma del condomio” interesseranno ben 30 milioni di Italiani e regoleranno le argomentazioni con il condomino rumoroso, che ospita cani e gatti o più seriamente per il riscaldamento centralizzato. Così in data 20 novembre la commissione Giustizia del Senato ha approvato il testo della riforma del condominio, ed in sintesi sono stati modifi cati gli articoli dal 1117 al 1138 del Codice civile. Molte le novità introdotte, tra cui: la fi gura dell’amministratore, il decreto ingiuntivo per i condomini morosi, i quorum delle assemblee di condominio, i cambiamenti sulle parti comuni, la possibilità di “staccarsi” dal riscaldamento centralizzato, la detenzione degli animali, le sanzioni. L’amministratore resterà in carica due anni e dovrà dimostrare i propri requisiti “di formazione e onorabilità” tra cui il diploma di scuola superiore, la frequenza ad un corso di formazione iniziale ed il periodico aggiornamento e nessuna condanna per delitti contro la Pubblica Amministrazione ed il patrimonio. Al momento di accettare la nomina o il rinnovo, oltre ai suoi dati anagrafi ci e professionali, dovrà specifi care l’importo esatto del suo compenso. Diventa obbligatoria anche una targa in posizione visibile che indichi chi è l’amministratore

e se l’assemblea di condominio lo chiederà, l’amministratore dovrà stipulare una polizza assicurativa. L’ assemblea avrà potere di revocare il mandato dell’amministratore, se commette gravi irregolarità fi scali, quali non aprire e utilizzare il conto corrente condominiale obbligatorio, non presentare e conservazione un trasparente rendiconto economico della sua gestione. Più doveri, ma anche più poteri, specie in caso di condòmini “morosi”: l’amministratore potrà procedere con l’ingiunzione anche senza autorizzazione dell’assemblea e potrà comunicare i dati di chi non paga ai creditori, che agiranno direttamente sul moroso. Qualora la mora durasse più di sei mesi, l’amministratore dovrà sospendere il condomino debitore dalla fruizione dei servizi comuni. Il QUORUM delle assemblee di condominio, è abbassato alla maggioranza degli intervenuti in assemblea, che rappresentano almeno la metà dei millesimi, per decisioni come l’installazione di telecamere di sorveglianza, di impianti a energia rinnovabile su superfi ci comuni o l’istituzione di un sito internet del condominio su cui sia disponibile la documentazione della gestione. Il quorum per la validità dell’assemblea in prima convocazione sarà suffi ciente con la maggioranza dei membri (ma resta il quorum dei due terzi dei millesimi per quanto riguarda il valore rappresentato); in seconda convocazione ci vorrà un terzo dei partecipanti e un terzo del valore in millesimi non solo per

poter prendere decisioni, ma anche per potersi aprire. Si è poi introdotto il divieto di delega all’amministratore e un limite a quante persone un delegato può rappresentare : al massimo un quinto se ci sono più di venti condòmini. La possibilità di “modifi care” la destinazione d’uso delle parti comuni apre la strada ad esempio alla costruzione di box nel giardino, l’installazione di impianti di cogenerazione comuni o sembra permettere di vendere parti non più ritenute utili (con la maggioranza dei quattro quinti). E’ sancito il diritto di “distacco” dal riscaldamento centralizzato, ma solo in caso di oggettivi problemi tecnici dell’impianto comune che non siano stati risolti dal condominio nell’arco di un’intera stagione di riscaldamento. Il distacco non è comunque consentito se può causare problemi o maggiori spese agli altri condomini. Per gli animali domestici è stato stabilito che i singoli regolamenti condominiali non possano più vietare il possesso o la presenza di cani e gatti. Sanzioni più severe infi ne per la violazione del regolamento condominiale, da 0,052 euro (100 lire) a 200 euro, che in caso di recidiva possono arrivare a 800. La nuova normativa ENTRERÀ IN VIGORE FRA SEI MESI dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Uffi ciale, ma di certo conviene già prenderne visione ed informarsi dai Vostri amministratori, perché andrà ad infl uenzare anche argomentazioni e delibere attualmente in corso.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Care lettrici e lettori, questo mese rispondo a un quesito che per l’intensità delle problematiche rappresentatemi mi ha particolarmente colpito, tant’è che, seppur per stralci, ho ritenuto, con l’autorizzazione esplicita di chi me l’ha inviato, di pubblicarlo. La lettrice Volo di Pegaso, lavoratrice a tempo parziale, madre di due fi gli, separata da due anni e mezzo, privata della casa coniugale pur di giungere ad una separazione consensuale alla fi ne mai raggiunta e dunque defi nita in via giudiziale con una sentenza, denuncia il fatto che il marito ritardi sistematicamente di 10-15 giorni, rispetto alla data stabilita nel provvedimento del Tribunale, l’invio dell’assegno di mantenimento e ometta il versamento del 50% delle spese straordinarie, nonché non rispetti quanto stabilito in punto diritto di visita ritenendo sul punto di non essere obbligato a farlo. Riferisce ancora la lettrice di non poter contare sull’aiuto di familiari nel periodo estivo, risultando costretta negli ultimi tre anni, pur di mantenere il proprio lavoro, a sostenere da sola i costi dei centri estivi dando fondo ai propri risparmi perché: “ ….il mio stipendio non è suffi ciente a coprire le spese del mutuo, le spese sanitarie, per le attività sportive e tutti i costi relativi all’istruzione e crescita di due fi gli. L’assegno di mantenimento è una necessità per arrivare a fi ne mese senza angoscia.”

Alla data del 27 ottobre 2012, quando mi ha scritto la mail citata, mamma Pegaso non aveva ancora ricevuto l’assegno di mantenimento del mese di ottobre precisandomi che se non fosse arrivato entro la metà di novembre si sarebbe venuta a trovare nella condizione di vivere di stenti oltre a dover chiedere una sospensione del mutuo. Prosegue ancora la lettrice dicendo: “temo anche il fatto che mio marito, essendo imprenditore, dispone di risorse economiche e conoscenze che lo tutelano in campo giuridico e sono già stata “avvisata” due anni fa dal suo avvocato, in sede privata, che non avendo la capacità economica di contrastarlo in sede legale, potrebbero fare in modo di togliermi l’affi damento dei fi gli (che ora è congiunto). Mi sento ferita nella mia dignità di donna e di madre, da un uomo che non accetta di essere stato lasciato e non si fa scrupolo di servirsi dei fi gli per ferirmi.” In punto diritto di visita mamma Pegaso dice: “Inoltre lui non ha mai voluto passere con i fi gli il periodo di vacanze stabilito in sentenza e per svariati motivi, è capitato molte volte che non li ha tenuti nei giorni in cui era suo compito o li ha riportati a me per malattia, discussioni o altro. Gli ho fatto notare che i bambini risentono del fatto che a volte lui abbia altri impegni e non possono stare con lui. La risposta è stata che, secondo la sentenza, lui ha il diritto e non l’obbligo di passare i giorni stabiliti con i

fi gli. Alle mie proposte di “recuperare” i giorni in cui è impegnato e non può tenerli con se, si giustifi ca con i bimbi sempre allo stesso modo. Dicendo che non può tenerli in altri giorni perché deve rispettare la sentenza e di dire alla mamma di far cambiare le disposizioni del giudice. “Conclude, ritenendosi una sciocca per non aver saputo tutelare responsabilmente i propri fi gli, pretendendo ciò di cui hanno diritto e giustifi cando questa sua omissione con il timore che ha per il marito che non perde occasione, nei pochi contatti che ancora ci sono per organizzare gli spostamenti dei bambini di aggredirla verbalmente anche in presenza di questi ultimi oltre che tramite sms. A fronte di quanto espostomi, pur sapendo di non poter essere esaustiva, considerato lo spazio a disposizione, non posso che ritenere potenzialmente sussistenti (risulta necessari un’analisi attenta del carteggio anche processuale) i presupposti di molteplici azioni giudiziarie nei confronti di suo marito che ha il dovere, come peraltro già indicato nelle mie due precedenti rubriche, di provvedere al mantenimento stabilito in sentenza nei termini ivi indicati unitamente al pagamento del 50% delle spese straordinarie (di solito quelle scolastiche, mediche non coperte dal servizio sanitario nazionale, sportive…..) a fronte dell’esibizione del documento attestante l’avvenuto pagamento da parte sua. Sappia,

in ogni caso, che gli importi da Lei già esborsati potranno essere recuperati nella misura del 50% complessivo, anche ora, non essendosi prescritto il relativo diritto. Per quel che attiene alla violazione del diritto di visita, ribadisco di come sussista in capo a suo marito il dovere all’adempimento dello stesso trattandosi di diritto di cui non può disporre a proprio piacimento. Per ottenere la giusta e dovuta tutela dovrà necessariamente rivolgersi ad un legale, possibilmente esperto in diritto di famiglia, che Le saprà indicare la giusta linea difensiva e le conseguenti azioni da intraprendere, accedendo, qualora ne ricorrano i presupposti, anche al patrocinio a spese dello stato. A quest’ultimo proposito potrà rivolgersi anche alla segreteria del Consiglio dell’ordine degli avvocati che saprà fornirle tutte le informazioni e moduli necessari.Lieta di ricevere le Vs osservazioni e/o richieste su casi e/o questioni che Vi sono capitate e sulle quali, magari, necessitate di ottenere delucidazioni, autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

AFFARI DI FAMIGLIAMamma Pegaso e fi gli

Violazione del diritto di mantenimento e di visita, ecco cosa fare per ottenere la giusta tutela

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

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