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  • 8/12/2019 La Posizione Linguistica dellAltaico ed il suo Rapporto Privilegiato con il Dravidico. Una Rivisitazione degli Studi Re

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    La Posizione Linguistica dellAltaico ed il suo Rapporto Privilegiato con il Dravidico.

    Una Rivisitazione degli Studi Recenti (1978-2008), alla Ricerca di un Nuovo

    Paradigma

    1. Laltaico nel continente euro-asiaticoLa vivacit del dibattito scientifico nei decenni precedenti al trentennio di studi considerato in questoarticolo, stimolata in parte anche da diversi importanti lavori incentrati sul rapporto tra macrofamiglielinguistiche (come il vocabolario di nostratico di Illi-Svity1o la proposta di una unit borealica diPalmaitis2), non avrebbe lasciato presagire che dagli anni 80 in poi si fosse sopito linteresse sulla

    posizione linguistica in preistoria dellaltaico, famiglia linguistica3cardine del continente euro-asiatico;lunica eccezione costituita dai contributi sul rapporto tra altaico e dravidico, ed in questo lavorocercher di dimostrare che la scelta di comparare soprattutto queste due famiglie linguistiche non dovuta a casualit.Ad esclusione dellimportante lavoro di Greenberg Indo-European and its closest relatives, articolato indue volumi rispettivamente dedicati alla grammatica (2001) ed al lessico (2002) che per la loroimportanza avrebbero potuto suscitare un dibattito scientifico pi vivace di quanto sia effettivamente

    avvenuto, e ad esclusione di pochi altri interventi incentrati sul rapporto dellindoeuropeo con laltaico4

    , possibile segnalare alcuni contributi di taglio comparativo relativi al rapporto della intera macrofamigliaualo-altaica con le lingue paleosiberiane5e con le lingue eskimo-aleutine6. Il confronto in preistoria traluralo-altaico e le lingue eskimo-aleutine non accettato dalla maggior parte degli analisti per le fortidificolt formali che pone la comparazione, tuttavia alcuni studiosi, come Menges7 adombrano concautela una possibile protoparentela delle lingue eskimo-aleutine con il Nostratico comune, quindi nondirettamente con laltaico o con il ramo orientale del Nostratico, di cui laltaico farebbe parte. Se pure cifosse una parentela tra laltaico e le lingue eskimo-aleutine, dunque, si tratterebbe di una parentela assairemota contestualizzabile ai margini del continente euroasiatico, mentre Bonnerjea usa incautamenteleskimo per spiegare alcune corrispondenze fonologiche in seno alla famiglia uralica. Nel suo contributodel 1989 Bonnerjea arriva addirittura, al di l di qualsiasi contestualizzazione, a proporre una serie di

    parallelismi tra leskimo e lantico turco, ovvero tra due lingue assai distanti per collocazione geograficaed antichit relativa8.

    2. I primi studi di comparazione tra altaico e dravidicoNon sono invece mancati lavori di comparazione tra la famiglia altaica e le lingue dravidiche. Si tratta diun filone di indagine che ha ormai circa un secolo e mezzo di storia, se vogliamo considerare comemomento fondatore gli studi di Mller sulle lingue turaniche (altaico, uralico e dravidico)9 e diCaldwell10, che compar le lingue sciitiche, cio laltaico e luralico, da lui gi considerate

    1ILLI-SVITY1971-1976.2PALMAITIS1977.3il sintagma famiglia linguistica viene usato in questo lavoro, in riferimento allaltaico (o al dravidico), per pura comoditespositiva. Bisogna essere infatti consapevoli che, se di famiglia linguistica si tratta, non si deve seguire il modellointerpretativo alla base della ricerca indoeuropeistica, perch saremmo di fronte ad un altro tipo di imparentamento. Non

    bisogna quindi pensare all albero indoeuropeo, ma ad un campo di grano in cui ciascuna piantina uguale alle altre einsieme indipendente. Adotto qui la bella metafora in SILVESTRI (1994: 144), che lautore riferiva al caso delle linguesemitiche, ma che, a mio parere, funziona bene anche per le lingue altaiche.4Cfr. ad es. GIRARDOT1982, dove si propone lidentit del suffisso di ottativo indoeuropeo *oi (

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    genealogicamente come un unicum11, con molte lingue e famiglie linguistiche12, ma soprattutto con lelingue dravidiche, privilegiando le comparazioni grammaticali. Lanalisi di Caldwell comprende ancheuna dettagliata comparazione di pronomi e numerali tra altaico, uralico e dravidico, ed inaugura cos lavexata quaestio sulla comparabilit di questi due settori del sistema linguistico che prosegueininterrottamente fino ai nostri giorni13, anche allinterno della stessa tradizione di studi altaistica. Lacircostanza che alla met dell800 fossero pi studiate e note in occidente le lingue uraliche, soprattutto

    del gruppo finno-ugrico, rispetto alle lingue altaiche (il mongolo e il tunguso erano allora quasisconosciute alla comunit scientifica occidentale), fece s che Caldwell abbia presentato soprattuttocomparazioni lessicali dravido-uraliche, e che ci abbia contribuito a orientare le analisi successive indirezione dravido-uralica, specialmente per quanto riguarda il lessico. La comparazione tra altaico edravidico, invece, stata impostata tradizionalmente soprattutto su confronti di tipo morfo-sintattico:questa linea di tendenza, come vedremo, durer fino alla fine degli anni 80.I lavori pi importanti della storia della comparazione tra uralico e dravidico, spesso importanti anche perlaltaistica (visto lalto numero di comparazioni in cui coinvolto anche laltaico), hanno dunque avutofrequentemente un taglio lessicale mirato soprattutto al confronto del lessico di base, anche se qualcheconfronto morfologico non manca quasi mai. E stato questo il caso del lavoro di Schrader14, in cui tralaltro ben settanta equazioni riguardano parti del corpo, di Burrow15, che ne riprende, corregge ed amplia

    proprio la sezione di corrispondenze lessicali relativa a parti del corpo, di Sebeok16, di Tyler17, chepropone ben 153 corrispondenze lessicali, di cui un terzo appartenenti al lessico di base, richiamandosiesplicitamente al lavoro di Burrow18.

    3. La tradizione di comparazione morfo-sintattica ta altaico e dravidicoNegli studi di comparazione incentrati sul rapporto tra altaico e dravidico, invece, sempre statoprediletto un taglio strutturale, fonologico o morfo-sintattico. E appena il caso di ricordare i dueimportanti lavori di Bouda19le cui ben 137 equazioni etimologiche20servono soprattutto a supporto delladimostrazione di un ampio sistema di corrispondenze fonetiche, o di ricordare i lavori di Menges21, in cuiviene fornita per la prima volta in modo sistematico una comparazione su tutti i livelli del sistemafonetico, morfologico e sintattico22. Anche lo studioso pi attivo ai nostri giorni nella comparazione

    dravido-altaica, Jaroslav Vacek23, nei suoi primi lavori24privilegia confronti strutturali di impostazionetradizionale in linea con gli studi di comparazione tra queste due famiglie, per poi cambiare tipo diconfronti e metodo di indagine dallinizio degli anni 90. In questi primi lavori Vacek si concentrasoprattutto sulla morfologia, ed in particolar modo sulla morfologia verbale. Nel contributo del 1978Vacek si richiama apertamente ai due pi ampi e significativi lavori di Menges25 dichiarando che il

    proprio lavoro si pone in continuit e ad integrazione di essi. Vacek infatti ritiene che Menges abbia dato

    11Siamo ovviamente consapevoli che anche la parentela tra altaico ed uralico considerata problematica. Lunit uralo-altaica,postulata per la prima volta da Castrn intorno alla met del XIX secolo, ha avuto molti sostenitori (tra gli altri Nmeth, Deny,Fokos-Fuchs) e detrattori (tra gli altri: Doerfer, Clauson, che hanno dubitato finanche della unit altaica, e Johanson), che

    pensano che le similarit tra altaico ed uralico siano dovute soprattutto a considerazioni di ordine tipologico o areale.12Caldwell compar le lingue sciitiche allindoeuropeo, al cinese, al giapponese, a non meglio specificate lingue negre elingue dei mari del sud.13Cfr. par. 5.14Cfr. SCHRADER1925.15Cfr. BURROW1943.16Cfr. SEBEOK1945.17Cfr.TYLER1968.18Per una pi ampia esposizione sullargomento, cfr. CASTAGNETO1994a.19Cfr. BOUDA1953; 1955.20 Queste equazioni etimologiche per la prima volta privilegiano il tunguso (e pi precisamente il goldi), la famiglia piconservativa allinterno dellaltaico, rispetto al turco ed al mongolo.21Cfr. MENGES1964; 1969; 1977.22Per unanalisi critica pi dettagliata di questi contributi, cfr. CASTAGNETO1993.23Si consideri che Vacek nel trentennio di storia degli studi preso in considerazione in questo lavoro ha pubblicato benventinove contributi sul rapporto tra altaico e dravidico.24VACEK1977; 1978; 1981; 1983; 1985, 1987a.25MENGES1964; 1977.

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    pi spazio alla morfologia nominale26 che alla morfologia verbale, e che allinterno della morfologiaverbale Menges abbia privilegiato la comparazione dei morfemi flessivi rispetto alla comparazione deisuffissi derivativi, da lui indagati27. Secondo le sue stesse parole I found similarities in the deepermorphological shift of derivation (VACEK1978: 142).Anche il lavoro del 1983 dedicato alla comparazione verbale tra altaico e dravidico28, anche se il tagliocomparativo pi fonetico che lessicale o morfologico: le 120 comparazioni proposte di radici verbali,

    divise tra basi verbali inizianti per vocale (comparazioni 1-30) e basi verbali inizianti per consonante(comparazioni 31-120) vengono ulteriormente suddivise tra comparazioni con piena corrispondenzafonetica (comparazioni 1-19; 31-81) e comparazioni con corrispondenza parziale. Emerge in questolavoro, come gi era accaduto nel suo precedente lavoro del 1981, il problema della presenza di alcunecorrispondenze irregolari nel confronto fonetico fra le due famiglie, soprattutto relativamente allavariazione delle vocali e alla variazione delle consonanti laterali che a volte alternano in modoimpredicibile con le consonanti retroflesse o con le consonanti occlusive dentali, o delle consonantiocclusive dentali che alternano tanto con le consonanti laterali che con affricate (e a volte fricative)dentali o palatali29. il problema di queste irregolarit di corrispondenze, per le quali non stato possibilediscernere condizioni di allofonia, viene lasciato senza spiegazione nei lavori degli anni 80 e verraffrontato da Vacek nei lavori degli anni 90 attraverso il ricorso alla teoria matematica dei fuzzy sets30.

    Ancora nel 1985 Vacek insiste sulla comparazione verbale tra altaico e dravidico prestando particolareattenzione alla sintassi verbale e soprattutto alle forme impersonali del verbo (le forme personali in

    posizione finale sono invece recenti in tamil ed assenti in mongolo).

    4. La svolta lessicale della comparazione tra altaico e dravidicoNegli ultimi anni 80 il carattere dei contributi improvvisamente cambia: al di fuori dellambitonostratistico lanalisi comparativa altaico-dravidica abbandona la comparazione morfo-sintattica perassumere un taglio decisamente lessicalista. Come si pu motivare questa linea di tendenza?Pi fattori contribuiscono allinstaurarsi della nuova linea analitica. A mio parere laumentata attenzioneverso il lessico innanzitutto effetto del cambiamento nella interpretazione delle corrispondenze traaltaico e dravidico, non pi considerate come il riflesso di una protoparentela, ma come il prodotto di un

    contatto in unantica area linguistica (o in pi aree linguistiche).La tradizione di studi indoeuropeistici, infatti, da Bopp in poi, stata costruita intorno allassioma dellaricerca di regolarit nelle corrispondenze morfologiche e la ricostruzione linguistica non avrebbe mai

    potuto prescindere da una perfetta (anche se talvolta complessa) regolarit nelle corrispondenzefonologiche. Finch, dunque, prevalsa la tendenza nella storia degli studi della comparazione tra altaicoe dravidico a considerare genealogicamente collegate queste due famiglie si data molta importanza

    26E a Menges si deve, in effetti, la prima ricostruzione puntuale del sistema dei suffissi di declinazione di caso in altaico edravidico (cfr. nota 34). Sempre a Menges si deve inoltre la ricostruzione comparativa tra altaico e dravidico del sistema

    pronominale, pi problematica.27La critica che Vacek muove a Menges non per del tutto fondata, perch lo scopo scientifico di Menges non era la ricercadi una corrispondenza tra singoli morfemi verbali, ma comparare lorganizzazione dellintero sistema verbale delle linguealtaiche e dravidiche. Ci sono dunque confronti che rimandano a morfemi flessivi di tempo (morfemi di preterito, pp. 164 e170; di aoristo, p.165) e di modo (morfemi di nomen futuri + ottativo, p. 165; gerundio, p. 170), ma ci sono anche confronti dimorfemi derivativi la cui posizione non casualmente pi vicina alla radice (cfr. BYBEE1985), come i suffissi di negativo (p.168), di causativo (p. 170), di passivo (p. 170), di mediale (p. 170) e soprattutto sono presenti molti confronti di tipo strutturalee funzionale, che nellottica di Menges possono far postulare con pi forza lipotesi di protoparentela fra i due gruppilinguistici. In entrambe le famiglie, secondo Menges, si riscontrano una identit funzionale e strutturale del gerundio, unanatura nominale del verbo, lassenza del congiuntivo, un sistema temporale sviluppatosi da quello aspettuale, una identicagerarchia di suffissi verbali, etc., anche se in questo ultimo confronto non possiamo escludere un elemento di naturalezza.28In realt si tratta di comparazioni per lo pi tra tamil e mongolo, come accade quasi sempre nei lavori di Vacek datati entrola fine degli anni 80.29Esistono inoltre anche delle variazioni tra foni corrispondenti sordi/sonori nelle occlusive labiali e dentali (VACEK1996a:32). Alcune corrispondenze sono invece assolutamente predicibili e regolari, come accade ad esempio tra le consonanti nasalidelle due famiglie (VACEK1996a: 32; 2004a: 426), vd. infra.30Cfr. par. 7.1.

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    allaspetto morfologico delle comparazioni31, ma da quando le affinit sono state viste alla luce di unpossibile contatto in preistoria tra le due famiglie stato dato pi spazio alle comparazioni lessicali.Una seconda possibile spiegazione per la svolta lessicale degli studi di settore a mio avviso fornita,

    paradossalmente, dalla circostanza che gli studi nostratistici sono tornati ad offrire un posto ai confronticon le lingue uraliche allinterno delle comparazioni altaico-dravidiche. Lagnizione di nostraticoorientale di Menges32ha di nuovo riunito in ununica prospettiva di indagine altaico, uralico e dravidico

    e, come si gi detto, il filone di ricerca comparativistica tra uralico e dravidico ha sempre avuto unamaggiore attenzione alla componente lessicale33 che viene in qualche modo inglobata nei lavoricomparativistici tra altaico e dravidico degli ultimi venti anni. Fin dagli anni 20 del secolo scorso, infatti,le strade della comparazione tra altaico, uralico e dravidico si erano differenziate nei due rami dellecomparazioni tra altaico e dravidico (di taglio prevalentemente morfo-sintattico) e tra uralico e dravidico(di taglio prevalentemente lessicale), anche se nei contributi delluno o dellaltro ramo sempre statosporadicamente proposto qualche confronto anche con la terza famiglia non direttamente chiamata incausa degli scopi del lavoro34.I contributi degli ultimi due decenni incentrati sul rapporto tra altaico e dravidico, anche se di taglio nonnostratistico, dimostrano dunque una rinnovata attenzione per le lingue uraliche, e incorporano in qualchemodo anche nei metodi e nel taglio di indagine lattenzione per il lessico tipica della tradizione di

    comparazione uralo-dravidica. E non un caso, forse, se limpostazione pi lessicale nella comparazioneuralo-dravidica correla con lipotesi di un antico contatto in preistoria piuttosto che con una supposta

    protoparentela fra le due famiglie35.Lultima possibile motivazione per la svolta lessicale di ordine tecnico, interno alla linguistica. Traaltaico e dravidico esistono alcune corrispondenze fonetiche regolari, ad es. tra le consonanti nasali(mongolo m / tamil m; mongolo n / tamil n, n), le occlusive velari (mongolo k, x / tamil k), e alcunecorrispondenze che mostrano una quasi predicibilit, ad esempio le consonanti labiali restano tali anche se

    possono variare per sonorit o assenza di sonorit36, ma le irregolarit di corrispondenza fonetica fra

    31Tutti i lavori citati finora hanno un taglio dichiaratamente genealogico, a partire dai lavori di riferimento nella storia degli

    studi di Caldwell e Bouda, che addirittura riteneva che i Drvida fossero stati Altaici tout court. Menges nel 1964 avevamostrato una qual certa cautela di maniera nella interpretazione dei dati da lui stesso osti a confronto: diese vielfltigen undwesentlichen bereinstimmungen zwischen dem Dravidischen und Altajischen und Ural-Altajischen erklren mag als aufUrverwandtschaft beruhend oder aber auf Kontaktwirkung und Entlehnung (MENGES 1964: 97), ma nel 1977 inauguralultimo paragrafo del suo contributo con una aperta dichiarazione di protoparen tela delle due famiglie analizzate. Menges, delresto, nel 1989 sosterr che altaico, uralico e dravidico costituiscono nel loro insieme il ramo orientale del nostratico.32Cfr. MENGES1989.33Cfr. SCHRADER1925; BURROW1943; SEBEOK1945; TYLER1968.34Cfr. ad esempio, sul piano delle comparazioni tra uralico e dravidico, SCHRADER1925, che estende alcune comparazionimorfologiche anche allaltaico, e tra i contributi destinati alla comparazione tra altaico e dravidico, si confronti BOUDA1955,che fornisce otto comparazioni lessicali potenzialmente comuni a tutte e tre le famiglie, e una comparazione relativa almorfema pronominale di I persona (naturalmente: -m) che viene estesa anche alluralico. Anche Menges estende pi volte iconfronti alluralico, sia che si tratti di affinit lessicali (MENGES 1956) che di affinit fonetiche o morfologiche (MENGES

    1964, 1969, 1977). In particolar modo, il contributo del 1977 include una tabella di comparazione dei suffissi di declinazionenominale dove le lingue dravidiche sono suddivise in tamil, early old tamil, old kannada, other; per laltaico leindicazioni concernono turco, mongolo, tunguso, coreano e giapponese, mentre luralico non viene ulteriormente suddiviso,

    proprio perch non oggetto diretto dellattenzione scientifica dellautore. Per alcuni morfemi il confronto viene aperto anchea qualche morfema di caso dellindoeuropeo ricostruito.35Si sono espressi a favore di un antico contatto linguistico di uralico e dravidico S CHRADER(1925; 1936), SEBEOK(1945).Andronov (1968) a questo proposito dice cautamente [the Dravido-Uralian relationship is] a vestige of their prehistoricconnection, a vestige of that epoch when there were neither Dravidian, nor Finno-Ugrian, nor Samoyede languages, but therewere some other, now unknown language families, following whose evolution, diffusion and redistribution there appeared thelanguage families of our time (ANDRONOV 1968: 31). Con questa affermazione Andronov sfiora il problema di unacontestualizzazione dei rapporti tra altaico e dravidico e della loro formazione, in pratica della posizione linguistica, nelsenso di Silvestri (1981; 1985; 1995), delle famiglie in questione. A favore della protoparentela tra uralico e dravidico siespongono invece BURROW: 1943 e TYLER (1968; 1990). Nel contributo del 1990 Tyler afferma addirittura che la

    superfamiglia altaico-uralico-dravidica, gi segnalata nel 1968 e poi identificata nel proto-nostratico orientale, si sarebbe scissanei due rami del proto altaico e del proto dravido-uralico, cio il dravidico e lualico avrebbero maggiore affinit genealogicatra loro rispetto allaltaico. La voce di Tyler in questo senso comunque rimasta isolata.36Cfr. VACEK1996a: 32.

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    altaico e dravidico sono davvero molte, e in molti casi non si riesce a esperire una regola o un sistema diregole che diano conto dei problemi di allofonia e che giustifichino in modo inequivocabile la presenza dialcuni specifici foni nelle comparazioni. Le vocali, in particolar modo, sembrano esserecomparativamente molto problematiche: come ci informa Vacek37, ad esempio, mongolo corrisponde divolta in volta a tamil o/u,,/i, viceversa tamil a, corrispondono a mongolo a/e/o/.Come si gi dettoin precedenza, inoltre, le consonanti laterali alternano nelle corrispondenze in cui sono coinvolte con

    consonanti retroflesse o occlusive dentali, mentre queste ultime possono corrispondere, sempre in modoimpredicibile, tanto a consonanti laterali che ad affricate (e talvolta fricative) dentali e palatali38. Percapire quanto possa essere complessa la corrispondenza tra foni nelle due famiglie si confrontino letabelle 1 e 2 riportate in appendice relative ai confronti interni al cluster lessicale to grow, to rise, to begreat39. Ma se il livello fonetico rischia di frustrare la comparazione, sembra offrire una soddisfazione

    pi immediata. Naturalmente una simile situazione non sembrerebbe incoraggiare uninterpretazione dellecorrispondenze in chiave genealogica, o almeno in chiave esclusivamente genealogica, soprattutto seassumiamo che per ipotizzare una protoparentela sia necessaria una corrispondenza fonologica 1:1 tra glielementi comparati, come accade nella comparazione indoeuropeistica. E la circostanza che non vi siacertezza nella comparazione di pronomi e numerali incoraggia a sua volta a non inferire una relazione di

    protoparentela.

    5. Il problema della comparabilit di pronomi e numerali tra altaico e dravidicoLa comparabilit dei pronomi nei sistemi linguistici delle lingue altaiche e dravidiche molto incerta. PerMenges40sono comparabili la radice i- del pronome dimostrativo di prima persona singolare, comune allelingue dravidiche e, tra le lingue altaiche, al solo mongolo ed alle lingue turche; la radice a-del pronomedimostrativo di terza persona singolare; la radice i-del pronome personale di seconda persona singolare,comune a tunguso e tamil; la radice u- del pronome personale di seconda persona plurale, anchessacomune a tunguso e tamil; in entrambe le famiglie mancherebbe inoltre il pronome relativo, ed infunzione di pronome relativo verrebbe usato il pronome interrogativo. Menges ci informa inoltre che intunguso (in mongolo solo in forma relittuale) ed in dravidico esisterebbe unopposizione nel pronome di

    prima persona plurale tra esclusivo ed inclusivo, aggiungendo, nei lavori del 196941 e del 197742 che

    lopposizione inclusivo/esclusivo si estenderebbe anche alla coniugazione verbale.Questa opposizione non pu per essere un tratto ereditario comune alle due famiglie almeno per dueragioni: innanzitutto il pronome di prima persona plurale inclusivo si compone con il pronome di prima

    persona plurale esclusivo + suffisso di seconda persona (singolare o plurale). Si tratta dunque di unacirconlocuzione morfologica che difficilmente si potrebbe riscontrare se si trattasse di una categoriaoriginariamente altaica e dravidica. Secondo quanto ci dice Konow, inoltre, la forma del pronomeesclusivo in krux, k, telugu comparabile a quella del pronome inclusivo in tamil e malajlam, il cheimpedirebbe di ricostruire una forma unitaria di questa opposizione per il dravidico comune 43. Vacek,invece, in tutti i lavori degli ultimi 20 anni ci dice che i pronomi tra le due famiglie non sonocomparabili44, anche se nel lavoro del 1978 aveva adombrato la possibilit di comparare il pronome di

    prima personale singolare del mongolo nad- con il pronome tamilnndi identica significazione45, comeera gi stato proposto da Illi-Svity46, e nel lavoro del 1983 aveva sostenuto la comparabilit almeno del

    37Cfr. VACEK 1996b: 296.38Cfr. paragrafo 3, e nota 29.39Le tabelle 1 e 2 sono tratte da VACEK1996b: 332-333. Sul problema delle irregolarit nella comparazione fonetica tra altaicoe dravidico si confrontino VACEK1981; 1983: 1; 1996a: 32; 1996b: 296; 2004a: 426.40MENGES1964: 84-87.41MENGES1969: 369.42MENGES1977: 162.43Sulle comparazioni tra pronomi e relativi problemi di comparazione cfr. CASTAGNETO1994b.44Cfr. ad esempio, VACEK1996a: 45.45VACEK1978: 150.46ILLI-SVITY1972, secondo le stesse indicazioni di VACEK1978: 150.

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    pronome di prima persona singolare, e forse anche del pronome di terza persona singolare e delle basiinterrogative47.

    Anche i numerali sollevano un problema di comparabilit. Sia laltaico che il dravidico pres entano unsistema decimale, e Menges ci informa che i numerali dal 20 al 90 si compongono a partire dal numerale10, ma si potrebbe obiettare che gi il turco osmanl presenta dei numerali primi per 20, 30, 40, dove il

    numerale krkquaranta indica anche numerosit, totalit (come accade del resto in molti paesi di culturaislamica), tradendo una possibile diversa base di numerazione.A dimostrazione di come la designazione del numerale quaranta sia unita alla connotazione di numerosite di molteplicit, si considerino locuzioni turche come krklara karmakconfondersi fra la folla (lett.mischiarsi ai quaranta), krk ambar persona dalle conoscenze enciclopediche (lett. quarantamagazzini), krk anahtar sahibipadrone di molti possedimenti (lett. padrone delle quaranta chiavi),krk evin kedisipersona che entra e esce continuamente dalle case altrui(lett. gatto di quaranta case),

    per non tacere della famosa novellaAli Baba e i quaranta ladroni48.Riguardo alla comparabilit di singoli numerali Menges riprende le comparazioni di Webb (1862),Caldwell (1856), Schrader (1925) e Burrow (1943) per i numerali tre e quattro, e aggiunge lecomparazioni relative ai numerali sette, dieci e sei (sullultima delle quali lascia qualche incertezza)49.

    In quasi tutti i suoi lavori50Vacek ci informa che a suo parere i numerali tra le due famiglie non sonoconfrontabili (tranne forse il numerale due51), e segnala come la mancata comparabilit dei numeraliabbia allontanato molti studiosi dalla ricerca sulla comparazione tra altaico e dravidico in generale,facendo perdere credibilit allipotesi di una protoparentela tra le due famiglie. Ma, a suo parere, suquesto giudizio pesato ancora una volta il modello di comparazione di scuola indoeuropeistica, visto cheuna peculiarit dellindoeuropeo stata proprio la perfetta comparabilit dei numerali da 1 a 10 (e ilnumerale 100) tra le varie lingue indoeuropee, con poche eccezioni minori spiegabili attraverso legrammatiche storiche. Eppure, sottolinea questo studioso, non sono rari i casi di lingue che hannosostituito lintero loro sistema di numerazione originario con il sistema di numerazione di lingue con cuiesse sono venute a contatto: il caso delle lingue gitane moderne, che hanno perso il sistema originaleindo-ario di numerali per sostituirlo di volta in volta con quello ungherese, slovacco, etc; il caso di

    diverse lingue moderne dellIndia, che nel linguaggio colloquiale usano un sistema di numerali diprovenienza lessicale inglese52; il caso, infine, del giapponese che ha due diversi sub-sistemi di numeralied il pi usato di origine cinese, senza che, commenta sarcasticamente Vacek, a nessuno venga in menteche il giapponese ed il cinese possano essere geneticamente correlati53.Sul fronte della comparazione tra uralico e dravidico, Tyler dedica un intero lavoro54 proprio allaricostruzione di suffissi pronominali e dei numerali comuni alle due famiglie. Si tratta per, a mio parere,di un lavoro molto problematico, che crea pi problemi di quanti ne risolva. Limitandoci ai problemi postidalle radici degli alberi di ricostruzione dei numerali, cio alle protoforme uralico-dravidiche, etralasciando completamente i problemi di ordine tanto fonologico (soprattutto per il numerale sette) che diricostruzione semantica relativi ai rami, non convince che lautore abbiaproposto la ricostruzione di dueforme foneticamente incomparabili per il numerale dieci55. Questa coincidenza di referenzialitsolleverebbe il problema di giustificare unarea di sovrapposizione semantica per due lemmi consignificato dieci, e si tratta di un numerale estremamente importante per un sistema di numerazione dicui costituirebbe il limite di seriazione. Tra le altre perplessit, si segnala che viene dato per scontato chesi tratti di un sistema decimale sulla base di una seconda significazione herd, flock, many delnumerale dieci (il che potrebbe essere corretto perch il numerale dieci corrisponde al massimo uso

    47Cfr. VACEK1983: 2.48Sul numerale quaranta e la sua connotazione di molteplicit e pienezza, cfr. CASTAGNETO1998: 65.49MENGES1964: 83-84.50Cfr. ad es. VACEK1983: 2; 1987a: 135; 2002a: 17, 19.51Cfr. VACEK1978: 150.52Cfr. VACEK1987a: 135.53Cfr. VACEK2002a: 19, nota 2.54TYLER: 1990.55La prima forma ricostruita, *kay-, avrebbe inoltre il doppio significato di hand,, five / ten.

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    computazionale delle due mani e tende quindi ad indicare facilmente il limite ultimo di seriazione di unsistema di numerazione), ma viene trascurata completamente la circostanza per cui la forma ricostruita

    per il numerale otto abbia anche contare come sua seconda significazione. Il numerale ricostruito perotto sarebbe inoltre addirittura rideterminato morfologicamente in ungherese, vogulo ed est ostyak, da unaformalokeche lo stesso autore rimanda in nota alle indoeuropeissime forme legeine logosto count eten56.

    6. Gli studi recenti: protoparentela o contatto?Le irregolarit nelle corrispondenze fonetiche e le difficolt di comparazione fra pronomi e numeralidellaltaico e del dravidico indiziano, per alcuni studiosi, una possibile situazione di contatto linguistico edi una precoce area linguistica condivisa da protoaltaici e protodravidici, anche se il contatto non esclude,a rigore di logica, una possibile origine comune delle due famiglie. Inoltre la irregolarit dellecorrispondenze fonetiche potrebbe dipendere da un contatto preistorico nella area linguistica comune allaloro formazione, o da un contatto protostorico nei nuovi luoghi di insediamento (la Siberia per le gentialtaiche, lIndia per i Drvida)57. Come scrive Silvestri nel suo lavoro sulla posizione linguisticadellindoeuropeo, per, la parentela per contatto viene a volte chiamata in causa nellintento di fornirespiegazioni alternative alle affinit riscontrate, altre volte semplicemente per integrare o puntellare una

    prassi comparativa non sufficientemente giustificata dalla evidenza dei dati ma richiede uno sforzo didimostrazione di gran lunga maggiore perch non pu essere proposta in modo unicamente induttivo,sulla base delle affinit riscontrate, e chiama in causa i contesti storici, istituzionali e situazionaliattraverso i quali i supposti contatti si sono realizzati(SILVESTRI 1981: 165).Lo stesso frequente errore che Silvestri ha segnalato negli studi indoeuropeistici compare anche per lecomparazioni tra altaico e dravidico: non si pu interpretare i dati ricorrendo nella prassi comparativa allostrumento operativo della orizzontalit che con assunzione del piano della spazialit punta arappresentare lomogeneit, presunta o reale, dei dati posti a confronto mediante un segmento continuoche li unisce e li identifica reciprocamente, solo in tal modo giustificandoli (SILVESTRI, 1981: 166)58semplicemente perch si ritiene che i dati posti in comparazione non siano sufficienti, o non siano ancorasufficienti, a giustificare unipotesi di protoparentela. Vacek, ad esempio, che fino alla fine degli anni 80si era cautamente espresso in favore di una protoparentela tra le due famiglie59, negli anni successividichiara di non credere in una famiglia o in una superfamiglia dravido-altaica perch the belief is notthe proper frame of mind for any research (VACEK 2004a: 385) e pi volte si dichiara a favoredellipotesi dellesistenza di unarea linguistica comune ad altaico e dravidico60, ma solo come ipotesi di

    56Per unanalisi pi accurata di meriti e limiti di questo lavoro cfr. CASTAGNETO2004b: 223-238.57Cfr. VACEK1987a: 138.58Cfr. anche SILVESTRI 1985: 74.59Coerentemente con la tendenza (in voga fino alla fine degli anni 80) ad attribuire le affinit tra altaico e dravidico ad un acomune protoparentela, anche Vacek nei lavori precedenti agli anni 90 propendeva in modo pi o meno cauto per lacomparazione verticale. Nel 1978, dopo aver lasciato aperta la possibile interpretazione del grande numero di affinit su tutti i

    livelli del sistema (lessicale, fonologico, sintattico) e dopo aver sottolineato lesigenza di ampliare il numero dei dati con nuoveindagini, alla fine dellarticolo si era lasciato sfuggire I dare say that the relations concern the very basic derivational level ofthe two language groups and that, therefore, it would be very unlikely that it is based only on borrowing ( VACEK1978: 150).

    Nel lavoro del 1983, anche se dichiarava che avrebbe preferito astenersi dal definire la natura del rapporto tra le due famiglie,arriv a sostenere che altaico e dravidico (o forse solo il mongolo e il dravidico, visto che allepoca Vacek ancora non usavadati provenienti dalle lingue manchu-tunguse nella comparazione) potessero costituire un sottogruppo del nostratico,anticipando cos la nozione di nostratico orientale presentata da Menges nel 1989 enel 1990. Una simile cautelainterpretativa sbilanciata a favore di una possibile protoparentela anche in VACEK, 1985.60Cfr. VACEK1993; 1994; 1996a; 1996b; 2004a. Nella introduzione al contributo del 1993 Vacek abbandona la definizione

    pi ampia e pi generica (e quindi meglio calzante, trattandosi di rapporti linguistici proiettati in preistoria antica) di arealinguistica comune perparlare di una ancient disintegrated linguistic area (Sprachbund) [corsivo di Vacek] that would haveexisted in and around Central Asia in some remote past prior to the movement of the Indo-Iranian people to Iran and India(VACEK1993: 401). Vacek in questo caso arriva dunque a postulare una vera e propria lega linguistica, fenomeno impensabile

    in preistoria antica (almeno se si intende lega linguistica nel senso con cui questo tecnicismo della linguistica correntemente usato) a causa della rarefazione demografica e della forte dispersione areale. Nella conclusione dello stessolavoro Vacek si spinge poi ancora oltre parlando di an original mixed language or a number of mixed languages in contact(VACEK1993: 410). Ma parlare di lingue miste riferendosi ad una quota cronologica in cui non neanche legittimo parlare

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    lavoro, fino a che non sar raccolto altro materiale comparativo or until a different interpretation issubstantiated(VACEK1996a: 45)61. Il motivo della scelta di attribuire le affinit fra i dati ad un anticocontatto viene inoltre indicato spesso da Vacek attraverso unargomentazione in absentia, cio in baseallassenza di corrispondenze fonetiche assolutamente regolari o in base alla scarsa o nulla comparabilitdi pronomi e numerali62, piuttosto che sulla base della possibile ricostruzione in preistoria di contestilinguistici e culturali che motivino il contatto tra altaico e dravidico e le sue possibili ricadute linguistiche.

    E se ci fosse ancora qualche dubbio residuo che per Vacek lipotesi di un contatto linguistico in preistoriasia meno gravosa da giustificare rispetto alla ipotesi di una comune protoparentela, basti considerare chelo stesso autore definisce laprima ipotesi come middle way, una via di mezzo, per evitare the extremeideas of a direct genetic relationship on the one hand or of a completely accidental nature of thesimilarities on the other63; la casualit, secondo lautore, comunque una spiegazione da rigettare inmodo assoluto64. Ma, se il contatto linguistico in preistoria tra le due famiglie rappresenta per Vacekuninterpretazione prudente, evidente che egli si rifiuti di ricostruire: in pi occasioni lautore ci spiegache la ricostruzione ha solo un valore simbolico o pedagogico, ed una specie di riassunto di un gruppodi lessemi, cio, in sostanza, ha valore solo metalinguistico. C ancora bisogno di raccogliere nuovi dati,insiste lautore, perch le ricostruzioni sono relative allo stadio di sviluppo delle conoscenze, e lericostruzioni premature vengono invalidate in un paio di decenni come stato in indoeuropeistica per le

    ricostruzioni proposte da Schleicher.

    7. Alla ricerca di un nuovo modello di comparazione lessicaleAlla met degli anni 90 Vacek si rende conto di dover affrontare un problema di metodo comparativo: il

    progredire delle conoscenze, anche e soprattutto grazie ai suoi stessi lavori, ha portato ad un grandenumero di comparazioni lessicali (specialmente di verbi legati al lessico di base)65, in cui sono spessocomparabili tra le due famiglie anche le estensioni semantiche, talvolta anche culturalmente specifiche,.Anche quando la semantica delle parole non perfettamente coincidente, in entrambe le famiglie facilericonoscere il semema principale e tutte le estensioni secondarie, ed facile riconoscere che si in

    presenza di un sistema costituito da sotto-sistemi perch sia in altaico che in dravidico ci possono esseregli stessi fenomeni di mutamento semantico o di deriva, e pi sememi possono combinarsi in simili

    semantic clusters. Se si considera, ad esempio, la famiglia di parole che Vacek compara nelcontributo del 199666, cio to grow, to rise, to be great notiamo che in entrambe le famiglie possia moriscontrare alcune estensioni semantiche che proseguono secondo le stesse direttive: to prosper,flourish, boasting, daring e, con passaggio dalla categoria verbale alla categoria nominale, height,mountain, abundance, excess, o, con differente cambio categoriale, much, many, very.Decisamente pregnante, a mio parere, la presenza in entrambe le famiglie di uno spostamento

    compiutamente di lingue corrisponde purtroppo ad un appiattimento dei contesti che non pu che risolversi in un erroreinterpretativo. Meglio allora sorvolare su queste incaute interpretazioni delle affinit tra altaico e dravidico del 1993, e farriferimento alla ipotesi di una possibile area linguistica presentata negli altri lavori appena indicati. 61Vacek, in realt, non abbandona mai fino in fondo la possibilit di interpretare le affinit tra altaico e dravidico in chiave di

    una possibile protoparentela. Ancora nel 2002 lo studioso sostiene che non bisogna scartare, come ipotesi distinta da quella delcontatto, la possibilit della esistenza di una ipotetica macrofamiglia, di un linguistic phylum, tra altaico e dravidico.Secondo le sue stesse parole it would probably look like burying head in the sandthe existing parallels point to somethingmore than just a linguistic areabetraying a layer of common features and items, which seem to be most convenientlyexplained as a common heritage (VACEK2002a: 156). Ormai in piena svolta lessicale Vacek basa per la sua ipotesi diuna possibile genealogia comune alle due famiglie non sulla morfologia ma sulla estensivit dei parallelismi lessicali e,allinterno di essi, sulla analogia dei significati anche secondari o frutto di estensione metaforica dei lemmi posti a confronto.Per Vacek la commistione dialettale soprattutto in area altaica (specialmente tra i dialetti del mongolo) potrebbe da sola dareragione della irregolarit delle corrispondenze.62VACEK1993: 402; 1996a: 45. si cfr. par. 5. di questo lavoro.63VACEK1994: 331. Lincertezza sul piano della interpretazione delle affinit linguistiche tra le due famiglie non comunquesolo di Vacek. K. Zvelebil, in due importanti lavori che si susseguono in breve tempo (ZVELEBIL1990; 1991) oscilla tra la

    possibilit dellesistenza di unipotetica area linguistica e di una ipotetica macrofamiglia (ZVELEBIL 1991: 22).64Cfr. VACEK 1993: 401; 1994: 331; 1996a: 45; 2002a: 154.65Si rammenta qui che, ad esempio, nel solo lavoro del 1983 Vacek propose la comparazione di 120 basi verbali del mongolo edel dravidico (cfr. par. 3).66VACEK1996b.

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    semantico, non sottolineato dallautore, che porta il contenuto verso una dimensione di liquidit: aisignificati nelle lingue dravidiche to bubble up, to swell, to overflow, to boil (come up or over in

    boiling), to spring up corrisponde il significato to spring up del mongolo, ed il mongolo e il kruxpresentano inoltre entrambi anche il significato decisamente puntuale di to gush up with force ofliquids. Per quanto concerne laspetto semantico di questa comparazione, dunque, non vengono messe aconfronto soltanto parole con significato identico, ma parole il cui significato pu appartenere ad un

    continuum semantico. Come Vacek fa presente in una nota del suo ultimo lavoro su unaltra specificafamiglia di parole (to bow, bend, stoop, incline, curve)67, al centro di ogni famiglia lessicale, di ognietymological nest, troviamo il basic meaning. Il significato di base rappresenta un compact eventche le estensioni semantiche non dissolvono n disgregano. Nei termini di Vacek si pu parlare di ideesatelliti68che sono connesse logicamente al significato di base o lo circondano.Per Vacek la condizione semantica di questi gruppi di parole posti a comparazione perfettamente

    parallela sul piano formale alla loro condizione fonetica: queste parole, con significato simile osatellitare rispetto allevento descritto dal nucleo designativo di base, sono costituite da sequenze difoni a loro volta identici o comparabili, cio con pi tratti condivisi. Nel caso del cluster lessicale togrow, to rise, to be great, cui le tabelle 1 e 2 in appendice si riferiscono, possiamo osservare come sitratti in ogni caso di elementi lessicali la cui fonetica corrisponde ad un profilo sillabico VC- e, per quanto

    riguarda le consonanti, possiamo osservare come nella loro variet sia sempre comune almeno un tratto69.Considerando la formazione di dravidologo di Vacek non sorprende certo che il tratto in comune sia perlo pi il luogo di articolazione: la costanza del luogo di articolazione ed il variare del modo diarticolazione con una indistinzione funzionale tra sonorit ed assenza di sonorit rispondono allecosiddette alternanze70 o varianze71 mediterranee che caratterizzano in preistoria lo spazioindomediterraneo cui il dravidico appartiene a pieno titolo una volta che le genti dravidiche si sonostabilite in India.La pertinenza di un tale tipo di variazione anche allaltaico, e pi precisamente al mongolo, viene invecegiustificata con la grande dispersione areale e con il dialectal mixture delle lingue mongole checontribuiscono a creare una serie di lexical doublets e multiple parallels72 con lievi differenzefonetiche e significati comparabili73. Queste lexical doublets, ci dice Vacek, sono della stessa naturadella coppia di parole inglesi eatable-edible, ma cos pi che rimandare ad un fenomeno di commistionedialettale rimanda agli effetti di una commistione di tratti ereditati da una comune protolingua conelementi di un antico contatto74.Vacek consapevole che, a prima vista, la molteplicit di forme e significati potrebbe screditare iltentativo di sistematizzazione e privare completamente di senso questo genere di confronto, per bisognatenere in considerazione il grande numero di comparazioni lessicali e soprattutto che la variazione diforme e significati pu essere organizzata sistematicamente in patterns lungo due distinti continua75. Il

    67VACEK2006, nota 4: 196-197.68Naturalmente questa nozione di satellite semantico non ha nulla a che vedere con la definizione di satellite in TALMY(1985: 102; 2000: 103) che si riferisce al rapporto morfo-sintattico del verbo con i suoi costituenti esterni che dipendono dallatesta verbale. Lunico tratto in comune tra questi due diversi tipi di satelliti che, in quanto tali, sono entrambi periferici eformano con il proprio centro ununica entit complessa (un significato complesso e un verbo complesso, rispettivamente).69Si confronti ad esempio il sottogruppo di parole messe a confronto nel paragrafo 3 in VACEK (1996b: 313-327): gi dal titolodel paragrafo si mostra come le parole comparate possano presentare una delle seguenti consonanti: -t, -tt, -nt, -r , -l, -r, -l, -,-_..70Cfr. HEILMANN1952.71Sulla nozione di varianza come alternativa terminologica per alternanza cfr. SILVESTRI 1985: 80; 1995: 151.72Cfr., tra gli altri lavori di Vacek, VACEK1993: 402 e 2002a: 156.73 Con le parole dellautore: lexical doublets which are phonetically slightly different while semantically they are mostlyidentical or representing minor semantic nuances (VACEK1993: 402).74 Ci sarebbe da chiedersi quanto involontariamente Vacek sbagli a scegliere il suo esempio di lexical doublet che

    esemplifichi una commistione dialettale, e quanto non intenda suggerire sottilmente anche un rimando alla possibileprotoparentela di altaico e dravidico.75Sulla nozione di un doppio continuum fonetico e semantico nei cluster lessicali comparati, cfr., tra gli altri lavori, V ACEK2004a: 394.

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    continuum semantico di ogni gruppo di parole comparate, in particolar modo, presenta dei contornisfumati e dei picchi semantici, corrispondenti ai significati di base76.

    7.1 Le famiglie lessicali e la teoria del fuzzy setNella comparazione tra due famiglie linguistiche come laltaico e il dravidico sicuramente non possibilericostruire una famiglia linguistica analoga allindoeuropeo77per i numerosi contatti esterni ed interni alle

    singole famiglie, per la commistione dialettale sia nellaltaico che nel dravidico e pe r la distanzacronologica tra la possibile fase di disgregazione fonetica e la recente attestazione delle linguecoinvolte: la lingua pi anticamente attestata tra le due famiglie infatti lantico tamil, che si attesta nel IIsecolo a.C. nei testi letterari Sangam, seguito a lunghissima distanza dallantico turco, le cui primeattestazioni, le iscrizioni dellOrkhon, risalgono appena allo VIII sec. d.C. E certo la recente attestazionedelle lingue poste a confronto contribuisce fortemente a rendere irregolari, o apparentemente irregolari, lecorrispondenze fonetiche, anche se bisogna comunque tenere presente che ogni singola corrispondenzafonetica allinterno di una possibile area di variazione rappresentata sempre da pi di tre confronti (espesso da pi di cinque confronti)78. A questo proposito Vacek cita Collinder, secondo il quale se oggi

    paragonassimo il greco moderno allo svedese troveremmo non pi di 60 etimologie accettabili, di cuialcune foneticamente quite difficult79.

    Per Vacek, dunque, per comparare famiglie linguistiche siffatte c bisogno di nuovi metodi. Non pipossibile fare ricostruzione linguistica, non pi possibile cercare una regolarit assoluta (1:1) dicorrispondenze, cos come prevedeva il paradigma neogrammatico. C bisogno, dice lautore, dei

    Neogrammatici del futuro, e a questo proposito riporta le parole di Doerfer in un suo raro momento ditrasporto espositivo: Die Junggrammatiker sind tot, es leben die Junggrammatiker der Zukunft! 80,ovvero: morti i neogrammatici, viva i neogrammatici del futuro. E per porre le fondazioni scientifiche delnuovo metodo di comparazione lessicale Vacek rimanda alla teoria matematica del fuzzy set cos comeallo uncertainty principledella fisica nucleare.

    La teoria delfuzzy setnasce ad opera del matematico Lofti A. Zadeh81. Nella teoria classica sugli insiemilappartenenza di un elemento a un insieme valutata in termini binari sulla base di una condizione

    bivalente, e cio un particolare elemento appartiene allinsieme o ne escluso. Ma, come dichiara subitolautore nella introduzione del suo articolo, nel mondo reale come nel mondo della fisica non ci sonocriteri precisamente definiti per lassegnazione di un elemento ad una classe. Le classi cui facciamoriferimento sono definite in modo impreciso, come la classe degli uomini alti o delle belle donne, magiocano un ruolo importantissimo nel pensiero umano, nella comunicazione delle informazioni, nellaastrazione e nella categorizzazione. Bisogna allora formalizzare degli insiemi fuzzy, cio insiemi conun continuum di grado di appartenenza di un membro ad una classe. Nei fuzzy sets lappartenenza di ognielemento ad un insieme viene descritta con laiuto di una funzione che assegna ad ogni elemento un gradodi appartenenza incluso nellintervallo tra 0 e 1. Se la funzione di un elemento assegna allelemento ilvalore 0, questo elemento non appartiene allinsieme in questione; se il valore corrisponde a 1, lelementoappartiene al nucleo dellinsieme, se la funzione associataad un elemento compresa tra 0 e 1, questoelemento un elemento fuzzy (in linguistica si direbbe un elemento non prototipico82). In modo pitecnico, un fuzzy set dato dalla coppia (A, m), doveA un insieme ed mla funzione di appartenenza m:

    A [0,1].

    76VACEK2002a: 154.77Vacek sostiene limpossibilit di ricostruire una protolingua sul modello dellindoeuropeo in VACEK1993: 402. Per un mododiverso di inquadrare lo stesso problema cfr. nota 3 di questo lavoro.78Cfr. VACEK1993: 402.79Il riferimento a COLLINDER1969.80DOERFER1973.81ZADEH1965.82Anche se Vacek non fa alcun accenno alla teoria del prototipo (cfr. ROSCH1978) ed alla importanza delle sue ricadute inlinguistica, quasi impossibile non rilevare come la teoria del fuzzy set, che introduce la dimensione della scalarit nellainsiemistica, sia adatta anche alla trascrizione matematica della teoria del prototipo. Lelemento prototipico, visto nella fuzzylogic, sarebbe un elemento cui la funzione di appartenenza associa il valore 1.

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    Per ogni elemento x A, m(x) il grado di appartenenza di x adA. SeA = { x1, , xn} il fuzzy set (A, m)pu essere denotato come{(m)x1/ x1, , m(xn)/ xn}. Se m(x) = 0, x non appartiene adA, mentre se m(x) =1 si ha una piena appartenenza di x allinsieme. Gli elementi appartenenti allinsieme {x A |0

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    voluto vedere una originecentro-asiatica e una successiva disgregazione nel suo progressivo spostamentoverso lIndia), ma necessario indagare la loroformazione, che ne giustifica la posizione linguistica.Quasi tutti gli studiosi sono daccordo sulla esistenza di unarea in Asia centrale condivisa tra gli antenatidegli Altaici e gli antenati dei Drvida, e sulla circostanza che questi ultimi probabilmente hanno dato vitaalla civilt dellIndo (circa 2500-1500 a.C.). In modo non sorprendente, sia i linguisti che gli archeologihanno indicato nei loro studi unarea in Asia centrale come possibile luogo di contatto tra altaico e

    dravidico i cui confini sono divenuti pi ampi e pi labili con il progredire delle conoscenze.Nel 1964 Menges indicava come patria primordiale dei Drvida die stliche Hlfte des Hochlandes vonIran das Gebiet das heute wesentlich als Afghanistan und Balcistn bezeichnet wird (MENGES1964:98). Lo stesso autore, solo quattro anni dopo, allarga larea della possibile homeland dravidica, confinantecon genti altaiche allo East-Iran and Trkistan in the largest sense, i.e. between Trkistan andBalistn, and Sitn, and Eastern Afghanistn(MENGES1969: 39). Nel 1977 le genti altaiche, uralichee dravidiche, considerate ormai dichiaratamente imparentate, avrebbero risieduto (in) the lowland

    between Caspian lake, Ural Mountains and Tien-Shan, roughly Turan, the later and present Trkistan(MENGES1977: 173), quindi unarea molto pi vasta (e un po pi settentrionale) di quella indicata nel1964.Attraverso percorsi completamente diversi anche il progressivo aumento delle conoscenze nella

    archeologia dellAsia centrale conduce a conclusioni simili: la cultura della valle dellIndo, pre-dravidica,non sarebbe stata confinata alle regioni montuose dellIndia nord-occidentale. Come ci informa Vacek91,secondo Masson ci sarebbero stati siti appartenenti alla civilt pre-Harappa anche in Bactriana nel IIImillennio a.C., fino a Shortugai, sulle rive dello Amu Darya (fiume che segna il confine tra gli attuali statidello Uzbekistan e del Turkmenistan). Per Masson gli abitanti che crearono la cultura di Altyn Depe(situata a sud del Turkmenistan nella sezione a sud-est delle alture del Kopetdag) erano culturalmente

    proto-dravidici (MASSON 1983: 48 sgg.), e sicuramente cerano rapporti commerciali tra il sud delTurkmenistan e Harappa, come dimostrerebbe il ritrovamento di due sigilli, uno dei quali con una breveiscrizione (MASSON 1977). Altri archeologi, come Dejls92 e S. Winkelmann93 hanno sottolineato ilrapporto tra Harappa ed il sud del Turkmenistan sulla base delle tipologie di ceramiche.

    Naturalmente necessario tenere distinti i dati archeologici e i dati linguistici, ma bisogna salutare con

    favore lallargamento della possibile area di formazione di queste due famiglie linguistiche come unampliamento delle prospettive di ricerca e come riconoscimento che i confini in preistoria non possonoessere stretti, n rigidi. Negli spazi, infatti, coesistono non lingue standardizzate di popoli sedentarizzatied organizzati in entit proto-statali, ma una miriade di piccole lingue parlate da bande costituite da pochedecine di individui94, lingue facilmente traducibili luna nellaltra attraverso reiterati code-switching insituazioni di interscambio tribale. Come scrive Silvestri quanto pi si allarga , invece di restringerlo, lospazio della formazione del mondo indoeuropeo e di altre tradizioni linguistiche euroasiatiche, abolendotroppo rigide separazioni che non hanno senso per la preistoria, tanto pi si acquista una prospettivaampia e diversificata: siamo in presenza, insomma, non di una sorta di big bangdi un ipotetico nucleo

    primitivo costituito da una massa etno-linguistica ben accorpata, ma di una sorta di nebulosa di estensionevastissima e conseguente rarefazione dei dati etnico-linguistici suscettibili di confronto (SILVESTRI1981:164-5). Altaico e dravidico formano il proprio tipo linguistico probabilmente grazie alla pertinenza dientrambe le famiglie alla stessa macroarea di generalizzazione tipogenetica, allo stesso spazio euro-asiatico95.

    Nello spazio euro-asiatico altaico e dravidico costituiscono una omologia a maglie larghe che portaentrambe le famiglie ad un tipo linguistico agglutinante, con una leggera tendenza verso la flessivit deldravidico96 allinterno del continuum euroasiatico agglutinantepoco flessivo-flessivo (il continuum

    91VACEK 1987a: 145.92DEJLS1982.93WINKELMANN1984.94Cfr. SILVESTRI1994: 34.95Cfr. SILVESTRI1981: 167; 1985: 75; 1992: 59; 1995: 140; 1994: 39.96MENGES1964: 79 e 1977: 152 ci fa notare come nel dravidico alcuni suffissi tendano a contrarsi con la base verbale tramiteassimilazione consonantica e contrazione vocalica.

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    continua con la maggiore tendenza alla flessivit delle lingue uraliche e con la flessivitdellindoeuropeo)97. Oltre alla ovvia comunanza di una struttura SOV, con tutto ci che ne consegue,anche alcuni fenomeni di isotassi, di deviazioni innovative dalla norma tipologica comuni ad entrambe lefamiglie, potrebbero trovare la loro ratio nello spazio euro-asiatico: penso alle identiche costruzioni di

    possesso alienabile o inalienabile con genitivo definito (marcato) vs. genitivo indefinito (non marcato), oalla presenza tipologicamente rara di verba negativa (estensibile anche alluralico 98) posti, come

    innovazione in entrambe le famiglie, dopo il verbo principale99

    .Ma sono soprattutto le numerose affinit di costrizioni fonotattiche e di assetti sillabici che potrebbero farpensare alla comune pertinenza delle due famiglie allo spazio euro-asiatico, se se ne consideralavversione per gli stessi gruppi consonantici iniziali (es. consonante occlusiva + liquida)100; per quantoriguarda gli assetti sillabici101 significativo che sia in mongolo (soprattutto kalmyk) che in dravidico cuna tendenza alla sparizione della prima sillaba di parola, nonostante appartenga alla radice e porti anchelaccento, a causa della lunghezza della seconda sillaba102.Le stesse variazioni consonantiche fuzzy, riscontrate da Vacek nelle sue comparazioni lessicali sia inaltaico che in dravidico, potrebbero essere, almeno in parte, dettate non da contatti (antichi o recenti chesiano) o da altri fenomeni che ricadono nellambito di analisi della sociolinguistica, ma dalla condivisionein preistoria dello spazio euro-asiatico: penso alla alternanza v/m in posizione sia iniziale che interna,

    frequente e diffusa nel dravidico come nel turco dellAsia centrale e nel turco siberiano (una alternanzaantichissima, che non consente di stabilire quale dei due foni sia quello originario), e allalternanza tra *n-ed *l-che esiste anche in singole lingue delle due famiglie linguistiche e che in entrambe le famiglie ponesempre il dubbio di interpretazione se si tratti o meno di una assimilazione incontigua103.

    8.2 Altaico e dravidico lungo la pista indoasiatica104Ma le maggiori affinit tra altaico e dravidico maturano probabilmente nella preistoria media lungo la

    pista indoasiatica, segnata da uno scorrimento etnico-linguistico da nord verso sud che ha portatoprogressivamente le genti proto-dravidiche alla loro sede attuale, nel sud dellIndia, dopo essere state alungo a contatto con genti proto-altaiche (e, probabilmente, proto-uraliche) che migravano verso sud.Entro questo quadro possono trovare giustificazione la nozione di nostratico orientale di Menges105,secondo la quale altaico, uralico e dravidico dipenderebbero dallo stesso nodo dellalbero genealogico delnostratico, e la nozione un po statica e decontestualizzata di axial relationship formulata da Vacek106.Secondo Vacek nellintera area euroasiatica le affinit linguistiche pi forti, tanto lessicali chegrammaticali, si troverebbero lungo lasse geografico nord-sud che congiunge il dravidico allaltaico e

    probabilmente anche alluralico. Questo asse diventerebbe cos il presunto centro linguistico dellEurasiacui si connettono,per affinit strutturali e linguistiche, lingue definite marginali per la loro posizione

    97Cfr. SILVESTRI1992: 55, 59.98Cfr. SJBERG1970.99 Cfr. MENGES 1977: 168. Per Menges farebbero eccezione le lingue tunguse del nord, che conservano la posizioneoriginariamente preverbale dei verba negativa.100Menges (MENGES1964: 77) ci dice che questo fenomeno allinterno della famiglia altaica limitato al turco ed al tunguso.Ma si tratta di due famiglie non contigue, per cui, a mio avviso, il valore comparativistico di questo tratto comune ancora piforte.101MENGES1964: 149.102Potrebbe forse essere chiamata in causa tra le affinit fonotattiche di altaico e dravidico anche la presenza della armoniavocalica, tratto caratteristico dello spazio euro-asiatico, vista la sua presenza residuale in telugu. Ma le caratteristichedecisamente differenti dellarmonia vocalica in telugu, che riguarda solo le vocali delle ultime due sillabe (MENGES1977: 148-9) e non pu avere pertanto una funzione delimitativa dellunit lessicale, sconsiglia dal portare avanti questa comparazione.103Cfr. MENGES1977: 146-7; CASTAGNETO1994b: 79.104La nozione di pista come mesoarea di specificazione gruppogeneticasi deve a D. Silvestri (SILVESTRI1981: 167; 1985:76; 1992: 59-60; 1995: 152-3; 1994: 41-44). La pista longitudinale in direzione nord- sud in cui sono coinvolti tanto laltaico

    che il dravidico, molto arcaica, , per lappunto, la pista indoasiatica (o indouralica, nei lavori citati di Silvestri antecedenti al1994).105MENGES1989; 1990.106VACEK1987a.

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    geografica rispetto a questo asse, come il giapponese107. Le affinit riscontrate lungo questo asse, ci diceVacek, sono soprattutto di tipo morfologico e lessicale.

    Non si pu dubitare che in assoluto le affinit pi forti tra altaico e dravidico siano per lappuntoriscontrabili a livello della morfologia e del lessico. Per quanto riguarda la morfologia, sono statiricostruiti lintero sistema di rapporti tra altaico e dravidico nella declinazione nominale e gran parte deisuffissi del sistema verbale, tanto derivativi che flessivi108. Baster qui, come esempio dellalto grado di

    comparabilit morfologica delle due famiglie, citare il caso del perfetto parallelismo tra morfemi diplurale, che sia in altaico che in dravidico riguarda il morfema pi diffuso, -l, ma anche un suffisso pispecifico di plurale collettivok, oltre al raro suffisso dravidicoVr(per i nomina superiora ed i pronomiche si riferiscono a persone) comparabile al secondo componente del suffisso di plurale altaico (turcola-r, mongolo na-r, tunguso r)109. Per quanto riguarda il lessico, i molti lavori di Vacek110 ci stannodimostrando un quadro sempre pi vasto e sistematico delle relazioni linguistiche e culturali tra questedue famiglie.Ma le corrispondenze morfologiche ed un patrimonio lessicale comune (che indizia, almeno per il lessico

    pi altamente specializzato, una condivisione non solo linguistica ma anche culturale) costituisconoaffinit a maglie strette, numerose e specifiche, e sono per lappunto il segno della comuneappartenenza ad una pista, nel nostro caso alla pista indoasiatica. E se Vacek dovesse avere ragione

    quando nella sua provocative note con cui conclude il suo contributo del 2004111sostiene che la discesadelle genti proto-dravidiche verso il sud dellIndia potrebbe essere avvenuta tardi, dopo la fine dellamigrazione in India degli Indo-Ari, allora il numero sempre maggiore di equazioni lessicali che staemergendo nella comparazione di queste due famiglie troverebbe un nuovo inquadramento in un contestoormai quasi protostorico.

    9 AppendiceLe tabelle che seguono sono tratte da: Vacek, J. 1996 To grow, to rise, to be great in Dravidian andAltaic,Archv Orientln64, 332-333.

    107A questo proposito Vacek cita i lavori di Ohno (OHNO1980; 1983) sulle affinit tra tamil e giapponese.108Cfr. MENGES1964; 1969; 1977 e VACEK1978; 1981; 1983; 1985.109Cfr. MENGES1964: 79.110Cfr. nota 84.111Vacek 2004a: 449-450.

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