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LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020 IN SICILIA
Alfio La RosaDipartimento Regionale Fondi Strutturali Europei
Palermo 27 marzo 2015
LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020
• LA POLITICA DI COESIONE
• LA STRATEGIA, IL BILANCIO FINANZIARIO E LA TABELLA DI MARCIA
• LA PROGRAMMAZIONE DEI FONDI NAZIONALI, REGIONALI E DELLA SICILIA
• LA RIDUZIONE DEL COFINANZIAMENTO NAZIONALE
• SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE
• TAVOLO DI COORDINAMENTO/INTEGRAZIONE E CONDIZIONALITA’ EX ANTE
• PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE
• LE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGILLE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGIL
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LA POLITICA DI COESIONELA POLITICA DI COESIONE
La Politica di CoesioneLa Politica di Coesione
• La politica di coesione (o politica regionale comunitaria) è la politica che l’Unione Europea mette in campo per ridurre il divario di sviluppo fra le diverse regioni degli Stati membri e per rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale
• E’ una delle principali leve di crescita e sviluppo della qualità di vita in Europa
• La politica di coesione è ripartita in cicli economici di programmazione della durata di 7 anni (2014/2020) con la possibilità di spesa di andare oltre di 3 anni (entro il 2023, meccanismo “N+3”) e si fonda sul principio di solidarietà che è alle radici della Unione Europea
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LA POLITICA DI COESIONELA POLITICA DI COESIONEFONDI STRUTTURALI E DI INVESTIMENTOEUROPEI (SIE)FONDI STRUTTURALI E DI INVESTIMENTOEUROPEI (SIE)
• Gli importi assegnati alla politica regionale di coesione nei Fondi SIE sono stabiliti quando gli Stati membri hanno definito le prospettive finanziarie, cioè il bilancio europeo per i sette anni successivi (in occasione del Consiglio Europeo)
• La distribuzione delle risorse finanziarie tra gli Stati è stata negoziata in sede di Consiglio, privilegiando i Paesi e le Regioni in ritardo di sviluppo
• Ogni paese distribuisce l’importo ricevuto fra le regioni interessate dall’obiettivo di “convergenza” e quelle che fanno capo all’obiettivo di “competitività e occupazione”
• Lo Stato poi elabora dei “programmi operativi” che possono riguardare un complesso di regioni (programmi tematici: ambiente, energia, trasporti, …) l’intero Paese (programmi nazionali) o una regione (programmi regionali)
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LA POLITICA DI COESIONELA POLITICA DI COESIONE
AUTORITA’ DI GESTIONEAUTORITA’ DI GESTIONE
• In tutte le regioni d’Europa è possibile beneficiare di finanziamenti dei fondi strutturali. La Commissione europea non interviene nella selezione dei progetti in loco, eccezion fatta per un numero limitato di progetti di vasta portata (Grandi Progetti)
• Viene applicato un sistema di gestione decentrata, nell’ambito del quale sono state designate delle Autorità nazionali o regionali per gestire ciascuno dei programmi di attuazione della politica di coesione
• Si tratta delle “Autorità di gestione” che definiscono i criteri di selezione, organizzano i comitati di selezione e scelgono i progetti che riceveranno un aiuto europeo in seguito a gare aperte a tutti
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LA POLITICA DI COESIONELA POLITICA DI COESIONE
BENEFICIARI E SETTORI D’AZIONEBENEFICIARI E SETTORI D’AZIONE
• I beneficiari della politica di coesione possono essere le imprese anche quelle straniere stabilite in Europa (principalmente quelle piccole e medie), gli enti pubblici, le associazioni o i privati, purché presentino un progetto conforme ai criteri di selezione fissati dall’Autorità di Gestione del Programma
• Ogni Stato ha l’obbligo di pubblicare e aggiornare l’elenco di tutti i beneficiari dei fondi strutturali
• Nella fase preparatoria dei programmi operativi, gli Stati membri e le Regioni determinano la distribuzione degli importi loro assegnati
• Numerosi sono i settori interessati: ricerca e sviluppo tecnologico, società dell’informazione, aiuti alle imprese, sviluppo delle infrastrutture (trasporti, telecomunicazioni, sanità, istruzione), energia, prevenzione dei rischi, ambiente, misure per l’occupazione, aiuti alla formazione, turismo, cultura …
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LA POLITICA DI COESIONELA POLITICA DI COESIONECONTROLLI E LOTTA CONTRO LE FRODICONTROLLI E LOTTA CONTRO LE FRODI
• Ogni programma regionale o nazionale deve designare tre autorità:1. Autorità di gestione verifica il rispetto delle condizioni per la concessione delle sovvenzioni, effettua
controlli regolari per determinare i progressi e la correttezza delle spese2. Autorità di certificazione presenta periodicamente alla Commissione i rendiconti di spesa e le domande
di pagamento, verifica che le domande di rimborso siano esatte e che derivino da sistemi contabili affidabili e conformi alle norme nazionali ed europee in vigore
3. Autorità di controllo realizza verifiche dei sistemi ed esamina i progetti, segnala all’autorità di gestione e all’autorità di certificazione i punti deboli constatati e le irregolarità individuate nelle spese
• La Commissione Europea esercita una funzione di sorveglianza e può realizzare verifiche in qualsiasi momento ed, eventualmente, può interrompere o sospendere i pagamenti
• La Commissione tiene anche conto delle verifiche della Corte dei Conti Europea e delle indagini dell’Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode (OLAF)
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LA POLITICA DI COESIONELA POLITICA DI COESIONE
MISURAZIONE DELL’IMPATTO E DEI RISULTATIMISURAZIONE DELL’IMPATTO E DEI RISULTATI
• La politica di coesione ha un impatto grazie a un investimento, da considerare “aggiuntivo”, che rappresenta in alcuni Paesi (fino al 4% del loro Prodotto Interno Lordo)
• All’inizio della programmazione, gli Stati membri fissano obiettivi quantificati, nell’ambito dei rispettivi “quadri di riferimento strategici nazionali”
• Gli Stati membri e la Commissione Europea misurano l’impatto dei programmi: 1. Ogni tre anni, la Commissione pubblica una “Relazione sulla Coesione” che descrive lo sviluppo
delle regioni e l’impatto della politica 2. Con cadenza annuale pubblica anche, una “ Relazione intermedia sulla coesione economica e
sociale”
• Misurare l'impatto e i risultati della politica di coesione è fondamentale per garantirne il successo, poiché consente di dimostrare ai cittadini europei gli effetti positivi, di scambiare le migliori pratiche e di migliorare continuamente i progetti e i programmi
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LA POLITICA DI COESIONELA POLITICA DI COESIONE
ACCORDO DI PARTENARIATOACCORDO DI PARTENARIATO
• E’ il documento predisposto da uno Stato membro in collaborazione con le istituzioni di livello centrale e locali e i partner economici e sociali, che definisce strategie, metodi e priorità di spesa
• L'Accordo quantifica le risorse derivanti da quattro Fondi:
1. Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)
2. Fondo sociale europeo (FSE)
3. Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP)
4. Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR)
• E’ approvato dalla Commissione Europea in seguito del negoziato con lo Stato membro
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LA POLITICA DI COESIONELA POLITICA DI COESIONEProgrammi di Cooperazione Territoriale Europea Programmi di Cooperazione Territoriale Europea
La Cooperazione Territoriale Europea (CTE) è uno degli obiettivi della Programmazione dei fondi Strutturali e di Investimento europei (SIE) 2014-2020 suddivise:
1. cooperazione transfrontaliera
2. cooperazione transnazionale 3. cooperazione interregionale
L’Italia avrà a disposizione risorse per un totale pari a 1.136,8 milioni di euro per la partecipazione a 15 programmi di cooperazione transfrontaliera e transnazionale:
• otto di cooperazione transfrontaliera: Italia/Francia marittimo, Italia/Francia Alcotra, Italia/Svizzera, Italia/Austria, Italia/Slovenia, Italia/Croazia, Grecia/Italia, Italia/Malta
• tre programmi di cooperazione transfrontaliera esterna cofinanziati da FESR e IPA (Italia - Albania - Montenegro) e da FESR e ENI (Italia/Tunisia e Mediterranean Sea Basin)
• quattro di cooperazione transnazionale: Central Europe, Med, Alpine Space, Adriatic/Ionian
• L’Italia parteciperà anche a quattro programmi di cooperazione interregionale che coinvolgono tutti i 28 Stati membri dell’UE: Urbact III, Interreg Europe, Interact, Espon, ai quali sono complessivamente destinati 500 milioni di euro.
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LA POLITICA DI COESIONELA POLITICA DI COESIONEFondi comunitari a Gestione DirettaFondi comunitari a Gestione Diretta
I Fondi a Gestione Diretta della UE sono finanziamenti inseriti nel bilancio della Comunità e gestiti direttamente e centralmente dalla Commissione Europea:
• direttamente in quanto il trasferimento dei fondi viene effettuato senza ulteriori passaggi dalla Commissione Europea, o dall’organismo che la rappresenta, ai beneficiari
• centralmente in quanto le procedure di selezione, assegnazione, controllo e audit sono gestite dalla Commissione Europea, o dall’organismo che la rappresenta
La Commissione redige dei programmi di attività annuali o pluriennali, nelle diverse materie di competenza che sono rivolti alle persone fisiche e giuridiche presenti negli Stati dell’UE e nei Paesi Terzi
Per l’attuazione di tali programmi sono fissate delle scadenze periodiche o sono pubblicati degli “inviti a presentare proposte” (call for proposal) che indicano i criteri di selezione dei relativi progetti, come le attività e le spese ammissibili, i beneficiari, il tasso di cofinanziamento, ecc …
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LA POLITICA DI COESIONELA POLITICA DI COESIONEFondi comunitari a Gestione DirettaFondi comunitari a Gestione Diretta
I Programmi a Gestione Diretta della UE (PGD) intervengono nei settori principali che rivestono un ruolo decisivo per raggiungere gli obiettivi della Strategia 2020:
1. AMBIENTE
2. CULTURA, AUDIOVISIVO
3. ISTRUZIONE, FORMAZIONE, GIOVANI, SPORT
4. POLITICA SOCIALE, CITTADINANZA EUROPEA
5. IMPRESE
6. RICERCA, INNOVAZIONE
7. SALUTE, TUTELA CONSUMATORI
8. GIUSTIZIA, AFFARI INTERNI
9. AIUTI ESTERNI, COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO
10. TUTELA INTERESSI FINANZIARI, FISCALITA’, DOGANE
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LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020
• LA POLITICA DI COESIONE
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• LA PROGRAMMAZIONE DEI FONDI NAZIONALI, REGIONALI E DELLA SICILIA
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• SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE
• TAVOLO DI COORDINAMENTO/INTEGRAZIONE E CONDIZIONALITA’ EX ANTE
• PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE
• LE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGILLE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGIL
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La Programmazione Comunitaria 2014/2020 La Programmazione Comunitaria 2014/2020
La strategia della Commissione EuropeaLa strategia della Commissione Europea
Europa 2020 è una strategia lanciata dalla CE, a luglio
2010, che si prefigge i seguenti traguardi:
consentire alle economie dei Paesi membri di uscire più forti dalla crisi
trasformare l’ UE in un’ economia “intelligente, sostenibile e inclusiva”
garantire una società con alti livelli di occupazione,
produttività e coesione sociale
EU
2020
3 Priorità
5 Obiettivi
7 Iniziative Faro
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1.CRESCITA INTELLIGENTE
2.CRESCITA SOSTENIBILE
3.CRESCITA INCLUSIVA
7.UNIONE PER
L’INNOVAZIONE
1.AGENDA
EUROPEA DEL
DIGITALE2.POLITICA
INDUSTRIALE PER
L’ERA DELLA
GLOBALIZZAZIONE
3.EUROPA
EFFICIENTE
NELL’UTILIZZO
DELLE RISORSE
4. AGENDA NUOVE
COMPETENZE E
NUOVI POSTI DI
LAVORO
5.PIATTAFORMA
EUROPEA CONTRO
LA POVERTA’
6.YOUTH ON THE
MOVE
INCLUSIONESOCIALE
OBIETTIVO 5.
10 % ABBANDONO
SCOLASTICO
OBIETTIVO 4.
-20 MLN DI
PERSONE
POVERE
OBIETTIVO 1.
INVESTIMENTO 3%
PIL UE IN R&S
OBIETTIVO 3.
LAVORO 75%
PERSONE TRA 20
E 64 ANNI
OBIETTIVO 2.
TRAGUARDO
20-20-20
La Programmazione Comunitaria 2014/2020La Programmazione Comunitaria 2014/2020
La strategia della Commissione EuropeaLa strategia della Commissione Europea
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La Programmazione Comunitaria 2014/2020La Programmazione Comunitaria 2014/2020
1/3 del Bilancio Comunitario1/3 del Bilancio Comunitario
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La Programmazione Comunitaria 2014/2020La Programmazione Comunitaria 2014/2020
La classificazione delle Regioni in ItaliaLa classificazione delle Regioni in Italia
Nella Programmazione comunitaria 2014/2020 la classificazione delle Regioni europee e nazionali sono state identificate in base al grado di sviluppo. Ecco la classificazione delle Regioni italiane:
1. «meno sviluppate» (Puglia, Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia)
2. «in transizione» (Abruzzo, Molise, Sardegna)
3. «più sviluppate» (PA Bolzano, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, PA Trento, Valle d’Aosta, Veneto, Umbria)
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La Programmazione Comunitaria 2014/2020La Programmazione Comunitaria 2014/2020
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LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020
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• PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE
• LE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGILLE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGIL
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La Programmazione Comunitaria 2014/2020La Programmazione Comunitaria 2014/2020
La dotazione delle risorseLa dotazione delle risorse
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La Programmazione Comunitaria 2014/2020La Programmazione Comunitaria 2014/2020
La distribuzione delle risorse nei 4 FondiLa distribuzione delle risorse nei 4 Fondi
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La Programmazione Comunitaria 2014/2020La Programmazione Comunitaria 2014/2020
Programmi regionali e nazionali FESR e FSEProgrammi regionali e nazionali FESR e FSE
60 Programmi regionali
• 39 programmi regionali (FESR, FSE), di cui 3 plurifondo * (Calabria, Molise, Puglia), e 21 programmi regionali FEASR
14 Programmi nazionali
• 11 programmi nazionali (FESR, FSE), 2 programmi FEASR, 1 programma FEAMP
* La regione Sicilia nonostante la richiesta della CGIL e del Partenariato ha deciso per l’utilizzo del monofondo
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La Programmazione Comunitaria 2014/2020La Programmazione Comunitaria 2014/2020
Programmi nazionali FESR e FSEProgrammi nazionali FESR e FSE
In Italia1. Per la Scuola2. Sistemi di politiche attive per l’Occupazione3. Inclusione4. Città metropolitane5. Governance e Capacità istituzionale6. Iniziativa Occupazione Giovani
Nelle regioni «meno sviluppate» e «in transizione»1. Ricerca e Innovazione2. Imprese e Competitività
Nelle regioni «meno sviluppate»1. Infrastrutture e Reti2. Cultura3. Legalità
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La Programmazione Comunitaria 2014/2020La Programmazione Comunitaria 2014/2020
Le Risorse per Programmi regionali e nazionaliLe Risorse per Programmi regionali e nazionali
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La Programmazione Comunitaria 2014/2020La Programmazione Comunitaria 2014/2020
Risultati Attesi e AzioniRisultati Attesi e Azioni
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La Programmazione Comunitaria 2014/2020La Programmazione Comunitaria 2014/2020
Le Risorse nazionali suddivise per FESR e FSELe Risorse nazionali suddivise per FESR e FSE
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La Programmazione Comunitaria 2014/2020 La Programmazione Comunitaria 2014/2020
Obiettivi Tematici per un uso efficace dei FondiObiettivi Tematici per un uso efficace dei Fondi
Aree tematiche comuni all’UEAree tematiche comuni all’UE
OT OBIETTIVI TEMATICI
1 Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione
2 Migliorare l'accesso, l'uso e la qualità delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione
3 Migliorare la competitività delle piccole e medie imprese, del settore agricolo (per il FEASR) e della pesca e dell'acquacoltura (per il FEAMP)
4 Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori e la generazione distribuita
5 Promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione e la gestione dei rischi
6 Proteggere l'ambiente e promuovere l'efficienza delle risorse
7 Promuovere il trasporto sostenibile ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete
8 Promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori
9 Promuovere l'inclusione sociale e la lotta contro la povertà
10 Investire in istruzione, competenze e apprendimento permanente
11 Rafforzare la capacità istituzionale ed una pubblica amministrazione efficiente
Assistenza tecnica
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La Programmazione Comunitaria 2014/2020La Programmazione Comunitaria 2014/2020
1. Principali Obiettivi (alcuni esempi)1. Principali Obiettivi (alcuni esempi)
• Sostegno ad oltre 2.000 progetti di ricerca collaborativa tra imprese di diverse dimensioni, inserimento di oltre 1.000 ricercatori nelle imprese, più innovazione per almeno 20.000 imprese di piccole dimensioni [OT1 RA 1.1]
• Banda ultra larga e accesso a internet per tutti ad almeno 30mbps e copertura del 21% dei fabbisogni di infrastrutturazione a 100mbps nelle regioni meno sviluppate; nelle altre regioni, copertura a 30mbps (92% del fabbisogno finanziario nelle regioni in transizione e il 55% nelle regioni più sviluppate) e possibilità di realizzare interventi puntuali per la copertura ad almeno 100mbps [OT2 RA 2.1]
• Nuovi investimenti nelle PMI per circa 2,5 miliardi di euro [OT3 RA 3.1], sostegno ad oltre 14.000 nuove start-up [OT3 RA 3.5]
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2. Principali Obiettivi (alcuni esempi)2. Principali Obiettivi (alcuni esempi)
• Dimezzamento dei consumi energetici in circa 6.000 edifici pubblici (efficientamento energetico nell’edilizia pubblica per oltre 5 milioni di mq) [OT4 RA 4.1]; trasformazione delle reti di trasporto di energia in “smart grids”, con una copertura di circa il 45% del fabbisogno nelle regioni del Mezzogiorno [OT4 RA 4.3]
• Contributo alla riduzione del rischio idrogeologico in almeno il 10% delle aree a maggiore rischio, attraverso interventi strutturali per la messa in sicurezza della popolazione esposta e misure di prevenzione per aumentare la resilienza delle infrastrutture, anche in ambito urbano (green e grey options) [OT5 RA 5.1]
• Sostegno al percorso per la definitiva risoluzione delle emergenze nel ciclo di gestione dei rifiuti urbani attraverso la copertura del fabbisogno impiantistico [OT 6 RA 6.1] e per il superamento delle infrazioni comunitarie per depurazione delle acque nell’ambito del servizio idrico integrato [OT 6 RA 6.3] nelle regioni del Mezzogiorno
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La Programmazione Comunitaria 2014/2020La Programmazione Comunitaria 2014/2020
3. Principali Obiettivi (alcuni esempi)3. Principali Obiettivi (alcuni esempi)
• Migliori condizioni strutturali e standard di fruizione in almeno 100 musei e aree archeologiche concentrati nelle principali aree di attrazione culturale [OT6 RA 6.7]; rilancio della competitività delle principali destinazioni turistiche, sostenendo l’innovazione nelle imprese turistiche e la loro aggregazione [OT3 RA 3.3] e realizzando infrastrutture pubbliche nelle destinazioni individuate [OT6 RA 6.8]
• Completamento del potenziamento tecnologico e velocizzazione di alcune direttrici ferroviarie strategiche (Napoli-Bari- Lecce-Taranto; Messina-Catania-Palermo; Catania-Siracusa e Nodo ferroviario di Palermo) [OT7 RA 7.1]; rinnovo del materiale rotabile in molte linee regionali delle regioni meno sviluppate [OT 7 RA 7.3]; completamento del sistema infrastrutturale e logistico dei porti e interporti rilevanti del Sud (Polo logistico Gioia Tauro-Taranto; Porti di Salerno, Napoli, Augusta e Bari; Interporto della Puglia) [OT7 RA 7.2]
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• LA PRGRAMMAZIONE DEI FONDI NAZIONALI, REGIONALI E DELLA SICILIA
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• SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE
• TAVOLO DI COORDINAMENTO/INTEGRAZIONE E CONDIZIONALITA’ EX ANTE
• PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE
• LE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGILLE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGIL
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La Programmazione Comunitaria 2014/2020La Programmazione Comunitaria 2014/2020 La riduzione del cofinanziamento nazionaleLa riduzione del cofinanziamento nazionale
• Il comma 676 della L.190/14 (Legge nazionale di stabilità 2015) prevede la riduzione al 25% sul totale del cofinanziamento del Fondo di rotazione nazionale a valere sui POR e sui PON per un totale pari a ben 10 miliardi di euro
• La norma destina le risorse per “interventi previsti nell’ambito di programmi di azione e coesione, i cui contenuti sono definiti, sulla base di comuni indirizzi di impostazione e articolazione, in partenariato tra le amministrazioni nazionali aventi responsabilità di coordinamento dei Fondi di Investimento Europei e le singole amministrazioni centrali e regionali interessate, in coerenza con la destinazione territoriale”
• A nostro avviso, il rischio è che queste risorse rischiano di essere utilizzate come un “bancomat” dal governo nazionale, così come è successo in passato per i Fondi ex FAS
• La CGIL è stata contraria al dimezzamento della percentuale (dal 50 al 25%) del cofinanziamento nazionale dei Programmi Operativi regionali (FESR e FSE)stabilito dal Governo regionale nel mese di agosto 2014 modificando una Deliberazione del precedente mese di luglio. Una scelta attuata dalle Regioni Sicilia, Calabria, Campania e non dalle altre due “meno sviluppate” (Puglia, Basilicata)
• A conferma del “rischio bancomat” denunciato anche dalla CGIL, il comma 122 della stessa Legge nazionale di stabilità 2015, prevede un’ulteriore prelievo “forzoso” delle risorse destinate al Mezzogiorno che erano inserite nel vecchio Piano di Azione (PAC) per un totale di 3,5 miliardi di euro per finanziare gli sgravi contributivi per i nuovi assunti
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LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020
• LA POLITICA DI COESIONE
• LA STRATEGIA, IL BILANCIO FINANZIARIO E LA TABELLA DI MARCIA
• LA PRGRAMMAZIONE DEI FONDI NAZIONALI, REGIONALI E DELLA SICILIA
• LA RIDUZIONE DEL COFINANZIAMENTO NAZIONALE
• SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE
• TAVOLO DI COORDINAMENTO/INTEGRAZIONE E CONDIZIONALITA’ EX ANTE
• PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE
• LE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGILLE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGIL
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La Programmazione Comunitaria2014/2020La Programmazione Comunitaria2014/2020
Innovazione Sociale e Sviluppo LocaleInnovazione Sociale e Sviluppo Locale
SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALESOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE
• La centralità dell’innovazione sociale nelle principali politiche dell’Unione Europea (a livello di imprese, sistemi di imprese e aree territoriali) che si devono fondare sempre di più sul coinvolgimento degli utenti finali (cittadini) nell’ideazione, prototipazione e validazione di mercato di nuovi beni e servizi (open innovation)
• Questo approccio richiede un maggiore sforzo di coordinamento e di sinergia, consente di apprendere dalla “intelligenza collettiva” e di ridurre i rischi di mercato di produttori e innovatori (in misura crescente vale anche con riferimento alla produzione di servizi di interesse collettivo
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La Programmazione Comunitaria2014/2020La Programmazione Comunitaria2014/2020
Innovazione Sociale e Sviluppo LocaleInnovazione Sociale e Sviluppo Locale
SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALESOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE
• Le tecniche di progettazione “partecipativa” sono molto utili per stimolare l’individuazione di nuove soluzioni per problemi sociali, tecnologici e di mercato (nuove idee) da parte dei potenziali beneficiari e la loro implementazione viene sempre più facilitata dallo sviluppo di reti informatiche, di applicazioni per smart phones e del web 2.0
• Le tecniche di progettazione partecipativa consentono un approccio place based (rivolto ai luoghi) contrario ad ogni forma di delocalizzazione delle produzioni e dei servizi (mercati del “chilometro zero”)
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La Programmazione Comunitaria2014/2020La Programmazione Comunitaria2014/2020
Innovazione Sociale e Sviluppo LocaleInnovazione Sociale e Sviluppo Locale
SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALESOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE
Il partenariato nello sviluppo locale:
1. perfeziona la governance di livello locale, migliorando i rapporti inter-istituzionali
2. favorisce una programmazione coerente con punti di forza e di debolezza del territorio
3. garantisce un senso di responsabilizzazione e di carattere identitario sulle strategie di sviluppo e sui progetti da parte delle comunità locali
4. contribuisce alla sostenibilità nel tempo dei risultati dei processi di sviluppo
5. rafforza i processi di “costruzione del capitale sociale locale”
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La Programmazione Comunitaria2014/2020La Programmazione Comunitaria2014/2020
Innovazione Sociale e Sviluppo LocaleInnovazione Sociale e Sviluppo Locale
SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALESOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE
Il partenariato nello sviluppo locale:
• Rafforza la trasparenza delle Istituzioni e dei processi decisionali, a motivo della partecipazione di diversi stakeholders privati e pubblici alla fase decisionale
• Riduce i rischi di illegalità o corruzione negli atti
• Funzione deflattiva del contenzioso, evitando preventivamente l’insorgere di ricorsi sui procedimenti causa la diffusa partecipazione ai processi decisionali
• Aumenta la partecipazione dei cittadini e il senso di fiducia nelle Istituzioni
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La Programmazione Comunitaria2014/2020La Programmazione Comunitaria2014/2020
Sviluppo Locale PartecipatoSviluppo Locale Partecipato
LE FONTI DEL DIRITTOLE FONTI DEL DIRITTO
• L’articolo 177 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea “demanda ai Regolamenti la definizione dei compiti, obiettivi e organizzazione dei fondi a finalità strutturale destinati a colmare detti divari di sviluppo”.
• I Regolamenti valgono “erga omnes” e prevalgono sulle leggi nazionali
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La Programmazione Comunitaria2014/2020La Programmazione Comunitaria2014/2020
Sviluppo Locale PartecipatoSviluppo Locale Partecipato
REGOLAMENTO GENERALE FONDI SIEREGOLAMENTO GENERALE FONDI SIE
• Il Regolamento 1303/13 articolo 31 “A tal fine, e per sfruttare meglio le potenzialità a livello locale, occorre rafforzare e agevolare le iniziative di sviluppo locale di tipo partecipativo (tramite GAL) stabilendo norme comuni e prevedendo uno stretto coordinamento per tutti i fondi SIE”
• L’articolo 2 del Regolamento (definizione paragrafo 19) “Strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo: un insieme coerente di operazioni rispondenti a obiettivi e bisogni locali e che contribuisce alla realizzazione della strategia dell’Unione”
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La Programmazione Comunitaria2014/2020La Programmazione Comunitaria2014/2020
Sviluppo Locale PartecipatoSviluppo Locale Partecipato
REGOLAMENTO GENERALE 1303/13 FONDI SIE REGOLAMENTO GENERALE 1303/13 FONDI SIE
Considerazione 31Considerazione 31
“Le iniziative di sviluppo locale di tipo partecipativo dovrebbero tenere in considerazione le esigenze e le potenzialità locali, nonché le pertinenti caratteristiche socioculturali. Un principio essenziale dovrebbe essere quello di assegnare ai gruppi di azione locale che rappresentano gli interessi della collettività la responsabilità dell'elaborazione e dell'attuazione delle strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo. Disposizioni dettagliate sulla definizione del territorio e della popolazione interessati dalle strategie dello sviluppo locale di tipo partecipativo dovrebbero essere stabilite nei relativi programmi, conformemente alle norme specifiche di ciascun fondo.
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La Programmazione Comunitaria2014/2020La Programmazione Comunitaria2014/2020
Sviluppo Locale PartecipatoSviluppo Locale Partecipato
REGOLAMENTO GENERALE 1303/13 FONDI SIE REGOLAMENTO GENERALE 1303/13 FONDI SIE
Considerazione 32Considerazione 32
“Per facilitare un approccio agevole alla sua integrazione nel processo di programmazione, lo sviluppo locale di tipo partecipativo può svolgersi nell'ambito di un unico obiettivo tematico al fine di promuovere l'inclusione sociale e lottare contro la povertà, o di promuovere l'occupazione e la mobilità dei lavoratori, sebbene le azioni finanziate nell'ambito dello sviluppo locale di tipo partecipativo potrebbero contribuire a tutti gli altri obiettivi tematici.”
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La Programmazione Comunitaria2014/2020La Programmazione Comunitaria2014/2020
Sviluppo Locale PartecipatoSviluppo Locale Partecipato
Sviluppo locale di tipo partecipativo - Articolo 32Sviluppo locale di tipo partecipativo - Articolo 32
Lo Sviluppo Locale di tipo partecipativo - in inglese Community Led Local Development (CLLD) - è sostenuto dal FEASR (LEADER) e può essere sostenuto dal FESR, dal FSE o dal FEAMP ed è:
a) concentrato su territori sub regionali specificib) gestito da gruppi d'azione locali composti da rappresentanti degli interessi
socio-economici locali sia pubblici che privati; a livello decisionale, né le autorità pubbliche né alcun singolo gruppo di interesse rappresentano più del 49 % degli aventi diritto al voto
c) attuato attraverso strategie di sviluppo locale integrate e multi settorialid) concepito tenendo conto dei bisogni e delle potenzialità locali, e comprende
elementi innovativi nel contesto locale, attività di creazione di reti e, se del caso, di cooperazione
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Sviluppo Locale PartecipatoSviluppo Locale Partecipato
Strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo - Articolo 33Strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo - Articolo 33
La popolazione del territorio non è inferiore a 10.000 abitanti né superiore a 150.000 abitanti. Nell’Accordo di Partenariato è stata fissata la deroga al limite superiore e comunque fino ad un massimo di 200 mila abitanti, in presenza di:
a) territori ad alta densità di popolazione (superiore a 150 abitanti/kmq)
b) territori che superano i 150 mila abitanti perché includono aree omogenee dal punto di vista socio economico oppure richiedono l’inclusione di territori contermini per una più efficace specificazione della strategia di sviluppo locale e un finanziamento multi fondo della stessa
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Sviluppo Locale PartecipatoSviluppo Locale Partecipato
Gruppi di azione locale - Articolo 34 (Compiti)Gruppi di azione locale - Articolo 34 (Compiti)
1. rafforzare la capacità dei soggetti locali di elaborare e attuare operazioni, anche stimolandone le capacità di gestione dei progetti
2. elaborare una procedura di selezione trasparente e non discriminatoria e criteri oggettivi di selezione delle operazioni che evitino conflitti di interessi, che garantiscano che almeno il 50 % dei voti espressi nelle decisioni di selezione provenga da partner che sono autorità non pubbliche e che consentano la selezione mediante procedura scritta
3. preparare e pubblicare gli inviti a presentare proposte o un bando permanente per la presentazione di progetti, compresa la definizione dei criteri di selezione
4. ricevere e valutare le domande di sostegno selezionare le operazioni e fissare l'importo del sostegno e, se pertinente, presentare le proposte all'organismo responsabile della verifica finale dell'ammissibilità prima dell'approvazione
5. verificare l'attuazione della strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo e delle operazioni finanziate e condurre attività di valutazione specifiche legate a tale strategia
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Sviluppo Locale PartecipatoSviluppo Locale Partecipato
Accordo di Partenariato Italia 2014/2020 (Piani di Azione)Accordo di Partenariato Italia 2014/2020 (Piani di Azione)
• I Piani di Azione dovranno concentrarsi su un numero esiguo di ambiti di intervento, non superiore a tre:
• sviluppo e innovazione delle filiere e dei sistemi produttivi locali• sviluppo della filiera dell’ energia rinnovabile• turismo sostenibile• cura e tutela del paesaggio, dell’uso del suolo e della valorizzazione e gestione delle
risorse ambientali e naturali• valorizzazione di beni culturali e patrimonio artistico legato al territorio• accesso ai servizi pubblici essenziali• inclusione sociale di specifici gruppi svantaggiati e/o marginali• legalità e promozione sociale nelle aree ad alta esclusione sociale• riqualificazione urbana con la creazione di servizi e spazi inclusivi per la comunità• reti e comunità intelligenti• pesca
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Sviluppo Locale PartecipatoSviluppo Locale Partecipato
Accordo di Partenariato Italia 2014/2020 (Finanziamenti)Accordo di Partenariato Italia 2014/2020 (Finanziamenti)
Per il FEASR, il regolamento sullo sviluppo rurale impone una riserva minima di allocazione finanziaria del 5 per cento di ciascun PSR.Per gli altri fondi (FESR e FSE) - qualora le Regioni decidano di utilizzarli con modalità attuativa partecipativa - dovrà essere assicurata una adeguata dotazione di risorse finanziarie
Fondo interessato Soglia minima (€) Soglia massima (€) *FEASR 3 milioni 12 milioniFESR/FSE 1 milione 5 milioniFEAMP 1 milione 5 milioni TOTALI 5 milioni 22 milioni
* La soglia massima può essere elevata di un margine di flessibilità del 20 per cento. Nella definizione della soglia massima non vanno inclusi i progetti di cooperazione interterritoriale e transnazionale
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Sviluppo LocaleSviluppo Locale
Investimenti territoriali integrati - Articolo 36 Investimenti territoriali integrati - Articolo 36 L’ITI è uno strumento per l’implementazione di strategie territoriali di tipo integrato e consente agli Stati membri di implementare programmi operativi in modo trasversale e di attingere a fondi provenienti da diversi assi prioritari di uno o più programmi operativi per assicurare l’implementazione di una strategia integrata per un territorio specificoGli Investimenti territoriali integrati possono essere utilizzati in maniera efficiente se la specifica area geografica in questione possiede una strategia territoriale integrata e intersettoriale. Gli elementi chiave indispensabili:• territorio designato e strategia di sviluppo territoriale integrata• pacchetto di iniziative da implementare• accordi di governance per gestire l’ITIL’Autorità di gestione del programma operativo ha la responsabilità ultima della gestione e dell’implementazione delle operazioni, tuttavia, può designare organismi intermediari (autorità locali, organismi di sviluppo regionale oppure organizzazioni non governative) per adempiere ad alcune o a tutte le attività di gestione e implementazione.
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La Programmazione Comunitaria2014/2020La Programmazione Comunitaria2014/2020
Sviluppo Locale PartecipatoSviluppo Locale Partecipato
Le differenze tra Sviluppo locale partecipato e Investimenti territoriali integrati Le differenze tra Sviluppo locale partecipato e Investimenti territoriali integrati
Lo Sviluppo locale di tipo partecipativo ha un approccio metodologico strettamente orientato dal basso verso l’alto
È il gruppo di azione locale a stabilire il contenuto della strategia di sviluppo locale e le operazioni soggette a finanziamento.
Negli Investimenti territoriali integrati, invece, non pregiudica la modalità in cui vengono prese le decisioni relative agli investimenti stessi, in quanto tale processo può essere dall’alto verso l’alto, dal basso verso l’alto o una combinazione dei due
Lo sviluppo locale di tipo partecipativo, pertanto, può essere, ad esempio, una componente di una strategia urbana integrata implementata mediante un ITILa Regione Siciliana nelle bozze dei PO FESR e FSE prevede di finanziare esclusivamente gli ITI (Aree Urbane e Aree Interne) che non è strumento effettivamente partecipativo
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La Programmazione Comunitaria2014/2020La Programmazione Comunitaria2014/2020 Sviluppo Locale - Programmazione Sicilia 2007/2013Sviluppo Locale - Programmazione Sicilia 2007/2013
• Secondo il Rapporto Annuale di Esecuzione (RAE) 2013 del PO FESR Sicilia “Le operazioni ammissibili inserite nelle graduatorie definitive dell’Avviso Asse VI (PIST e PISU) sono 1.621 per investimenti complessivi pari a circa 2.259.752.878 euro”
• Nel PSR Sicilia sono stati finanziati 120,1 milioni di euro (Meuro) per le aree Leader e 342 Meuro per acquisizione di competenze per le strategie di sviluppo locale, per un totale pari a 462,1 Meuro
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La Programmazione Comunitaria2014/2020La Programmazione Comunitaria2014/2020
Sviluppo Locale nei PO FESR - FSE - PSRSviluppo Locale nei PO FESR - FSE - PSR
• La Bozza del PO FESR Sicilia del 13 novembre 2014 sullo sviluppo locale di tipo partecipativo “Qualora la Regione decidesse di avvalersi dello strumento” (capitolo 4.1 a pagina 181). Infatti, nella pagina precedente sullo Sviluppo locale partecipativo sono allocate zero risorse. Per l’ITI Aree Interne sono previsti 80 Meuro. Per l’ITI Sviluppo Urbano 248 Meuro (nella precedente Programmazione vi erano progetti per investimenti complessivi pari a circa 2.259 Meuro
• Il PO FSE Sicilia già approvato ed apprezzato con Deliberazione di Giunta Regionale numero 349 del 10 dicembre 2014 prevede zero risorse per lo sviluppo locale di tipo partecipativo. Si dice soltanto che “si riserva in fase di implementazione del Programma di ricorrere allo strumento”. Per l’ITI Aree Interne sono allocate 4,9 Meuro. Per l’ITI Sviluppo Urbano sono previsti 12,3 Meuro
• Nella Bozza del PSR, così come apprezzata con Deliberazione di Giunta Regionale numero 216 del 18 luglio 2014, si prevede una allocazione di risorse pari a 110,3 Meuro per gli strumenti di sviluppo locale di tipo partecipativo (Gruppi d’Azione Locale) LEADER, rispetto ad una dotazione di risorse pari a 462,1 Meuro nella precedente Programmazione 2007/2013
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LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020
• LA POLITICA DI COESIONE
• LA STRATEGIA, IL BILANCIO FINANZIARIO E LA TABELLA DI MARCIA
• LA PRGRAMMAZIONE DEI FONDI NAZIONALI, REGIONALI E DELLA SICILIA
• LA RIDUZIONE DEL COFINANZIAMENTO NAZIONALE
• SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE
• TAVOLO DI COORDINAMENTO/INTEGRAZIONE E CONDIZIONALITA’ EX ANTE
• PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE
• LE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGILLE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGIL
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La Programmazione Comunitaria2014/2020La Programmazione Comunitaria2014/2020TAVOLO PERMANENTE PER IL COORDINAMENTO E L’INTEGRAZIONETAVOLO PERMANENTE PER IL COORDINAMENTO E L’INTEGRAZIONE
• Con Deliberazione di Giunta Regionale numero 208 del 10 luglio 2014 viene istituito il Tavolo Permanente per il coordinamento e l’integrazione della Programmazione 2014/2020 (articolo 96 del Regolamento UE 1303/2013) coordinato dall’Autorità di Gestione (AdG) del FESR e del CTE e con la presenza delle AdG dei Fondi SIE, il Capo di Gabinetto del Presidente della Regione e gli Assessori responsabili della spesa
• COMPETENZE:1. Integrazione in fase attuativa e di gestione dei Programmi dei Fondi SIE
2. Raccordo con AdG dei Programmi Operativi Nazionali e quelli a gestione diretta (Horizon 2020, COSME, LIFE, ….)
3. Integrazione dei fondi con gli strumenti di sviluppo locale (Aree Interne, Aree Urbane ed integrazione tematica)
4. Integrazione con gli interventi della CTE e strategia EUSAIR (Strategia Europea per la Macroregione Adriatica e Ionica)
5. Monitoraggio e soddisfazione delle condizionalità ex ante e del Piano di Rafforzamento Amministrativo (PRA)
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La Programmazione Comunitaria2014/2020La Programmazione Comunitaria2014/2020TAVOLO DELLE CONDIZIONALITA’ EX ANTE PO FESRTAVOLO DELLE CONDIZIONALITA’ EX ANTE PO FESR
• Con Deliberazione di Giunta Regionale numero 209 del 10 luglio 2014 viene istituito il Tavolo delle Condizionalità (articolo 19 del Regolamento UE 1303/2013) coordinato dal Capo di Gabinetto del Presidente e del Segretario Generale della Regione
• Al Tavolo partecipano i soggetti attuatori della Programmazione con il compito di seguire l’evoluzione e il rispetto degli adempimenti necessari previsti nelle Tabelle allegate al Programma Operativo regionale
• Nelle Tabelle sono individuati gli Organismi responsabili che devono provvedere alla realizzazione delle condizionalità, gli adempimenti da effettuare e i termini entro cui devono essere realizzate
• Nel Programma Operativo devono essere indicati il procedimento, le azioni e gli atti di pianificazione (Piano Energetico Ambientale , Piano di Gestione del Distretto Idrografico, Piano di Gestione dei Rifiuti, …) che devono essere adottati
• Le Condizionalità ex ante devono essere adottate entro e non oltre il 31 dicembre 2016 pena il mancato finanziamento dei progetti individuati nel Programma
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LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020
• LA POLITICA DI COESIONE
• LA STRATEGIA, IL BILANCIO FINANZIARIO E LA TABELLA DI MARCIA
• LA PRGRAMMAZIONE DEI FONDI NAZIONALI, REGIONALI E DELLA SICILIA
• LA RIDUZIONE DEL COFINANZIAMENTO NAZIONALE
• SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE
• TAVOLO DI COORDINAMENTO/INTEGRAZIONE E CONDIZIONALITA’ EX ANTE
• PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE
• LE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGILLE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGIL
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La Programmazione Comunitaria2014/2020La Programmazione Comunitaria2014/2020PROTOCOLLO D’ INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONEPROTOCOLLO D’ INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE
• Il Protocollo sulla Politica della Concertazione valido per la nuova Programmazione
2014/2020 è stato adottato con Deliberazione di Giunta Regionale numero 146 del 17 giugno 2014 (aggiornato rispetto alla precedente versione (DGR 207 del 31 maggio 2007 relativa alla Programmazione 2007/2013)
• Nel rispetto della completa applicazione in Sicilia del Codice Europeo di Partenariato per il pieno coinvolgimento del partenariato economico, sociale e istituzionale in tutte le fasi della Programmazione attraverso il Protocollo d’Intesa per la Concertazione, viene definita
• Viene istituito un Tavolo della Concertazione multilivello così articolato:1. Tavolo di Concertazione (sede del dibattito sui temi strategici generali “partner competenti”)
2. Forum del Partenariato (composto da tutti i soggetti portatori di interesse anche settoriali e locali)
3. Segreteria del Tavolo del Partenariato (strumento operativo del Tavolo del Partenariato)
4. Tavoli Partenariali Settoriali (istituiti presso i vari rami dell’Amministrazione Regionale)
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La Programmazione Comunitaria2014/2020La Programmazione Comunitaria2014/2020LA RAPPRESENTANZA DEL TAVOLO DEL PARTENARIATO LA RAPPRESENTANZA DEL TAVOLO DEL PARTENARIATO
Il Tavolo del Partenariato è formato dai portatori di interessi diffusi della loro rappresentanza a livello regionale: • le organizzazioni di rappresentanza degli enti locali• le Università e i centri di Ricerca pubblici• gli organismi competenti per l’applicazione dei principi delle pari opportunità• le organizzazioni maggiormente rappresentative delle parti sociali, economiche, commerciali, industriali, artigianali e imprenditoriali facenti parti del CNEL• gli organismi che rappresentano la società civile, compresi i partner ambientali e le organizzazioni non governative di promozione della parità di genere, della non discriminazione e dell’inclusione sociale• un Rappresentante designato dai GAL (Gruppi di Azione Locale) approvati• un Rappresentante designato dai GAC (Gruppi di Azione Costiera) approvati• un Rappresentante designato dai COGEPA-OP (Gruppi di gestione della pesca artigianale Organizzazione di Produttori) approvati
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LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014/2020
• LA POLITICA DI COESIONE
• LA STRATEGIA, IL BILANCIO FINANZIARIO E LA TABELLA DI MARCIA
• LA PRGRAMMAZIONE DEI FONDI NAZIONALI, REGIONALI E DELLA SICILIA
• LA RIDUZIONE DEL COFINANZIAMENTO NAZIONALE
• SOCIAL INNOVATION E SVILUPPO LOCALE
• TAVOLO DI COORDINAMENTO/INTEGRAZIONE E CONDIZIONALITA’ EX ANTE
• PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE PROTOCOLLO D’INTESA SULLA POLITICA DELLA CONCERTAZIONE
• LE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGILLE CRITICITA’ E LE PROPOSTE DELLA CGIL
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La Programmazione Comunitaria2014/2020La Programmazione Comunitaria2014/2020CRITICITA’ DEL PASSATO … (2007/2013)CRITICITA’ DEL PASSATO … (2007/2013)
• Incapacità da parte della politica di individuare le scelte strategiche principali cui dare priorità• Programmazione non pienamente esplicita e poco operativa• Mancanza di Piani regionali di settore cui fare riferimento• Insufficiente capacità di programmare, progettare e rendere operativi e realizzare operazioni in
tempi dati e secondo criteri specifici richieste dalle regole dei fondi• Diffuse carenze nella capacità amministrativa e tecnica• Mancanza di coinvolgimento del partenariato economico, sociale e istituzionale in violazione del
Protocollo d’Intesa sulla Politica della Concertazione • Livelli non sempre chiari di distinzione di responsabilità con rischi elevati di confusione e
sovrapposizione • Standard non adeguati di tempestività e trasparenza della decisione pubblica • Carenze e ritardi nella messa a punto di forme di coordinamento chiare ed efficienti • Funzionamento non efficiente del sistema di affidamento dei lavori e delle procedure di appalto
secondo modelli improntati a standard elevati di maggiore semplicità amministrativa e procedurale, trasparenza, verificabilità e tempestività
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La Programmazione Comunitaria2014/2020La Programmazione Comunitaria2014/2020E CRITICITA’ DEL PRESENTE … (2014/2020) E CRITICITA’ DEL PRESENTE … (2014/2020)
• La riforma delle politiche di coesione europee rende quasi certamente questo ciclo (che si protrarrà fino al 2023) l'ultimo che la Sicilia potrà utilizzare per sostenere il proprio sviluppo
• La mancata addizionalità delle risorse europee e le conseguenze della crisi finanziaria della Regione che potrebbe mettere a rischio il cofinanziamento regionale
• Il PON Metro che riguarda le tre aree metropolitane siciliane (Palermo, Catania e Messina) rischia di essere messo in discussione dai ritardi nella riforma degli Enti territoriali intermedi
• Il PON FSE non deve essere centrato solo sull’occupabilità, ma anche sull’adattabilità e deve garantire grande attenzione all'inclusione sociale come risposta alla crescente povertà
• L’estrema difficoltà della macchina politica e amministrativa regionale di individuare le priorità strategiche, di rispettare i requisiti (“condizionalità ex ante”) richiesti dalla Commissione Europea di avere dei Piani di settore e l’obbligo di realizzare i Piani di Rafforzamento Amministrativo (PRA) da attuare ancor prima dello start up del programma (prevedibilmente entro l’estate del 2015)
• Le lezioni imparate dai precedenti cicli di programmazione mettono in rilievo la scarsa attenzione agli strumenti di sviluppo locale partecipativi, la questione del rapporto tra l’Autorità di gestione, gli assessorati regionali titolari della spesa e gli Enti Locali, così come la implementazione di un piano qualificato di assistenza tecnica a livello regionale e locale
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La Programmazione Comunitaria2014/2020La Programmazione Comunitaria2014/2020PROPOSTE PER … IL FUTURO (2014/2020) PROPOSTE PER … IL FUTURO (2014/2020)
• La completa applicazione in Sicilia del Codice europeo di partenariato ed il pieno coinvolgimento del partenariato economico e sociale attraverso il Protocollo d’Intesa per la Concertazione in tutte le fasi della Programmazione
• La individuazione di scelte strategiche prioritarie attraverso la concentrazione delle risorse e la riduzione al minimo del numero delle azioni nel rispetto delle priorità strategiche europee (crescita intelligente, sostenibile e inclusiva)
• Una maggiore attenzione all'inclusione sociale attraverso un efficace contrasto alla crescente povertà
• Necessità di un forte investimento su conoscenza, sistema dell'istruzione e della formazione qualificata per la salvaguardia e il rafforzamento del “capitale sociale” dai processo di depauperamento, connessi in particolare all'emigrazione ed alla lunga permanenza nella condizione di NEET o di disoccupazione strutturale
• La strategia Aree Interne e l‘Agenda Urbana devono essere strumenti di programmazione integrata dando la massima attenzione agli strumenti di Sviluppo Locale Partecipativo - Community Leading Local Development (CLLD) - e a progetti da realizzare nell’ambito degli Interventi Territoriali Integrati (ITI)
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ALFIO LA ROSA
• Responsabile Dipartimento Ambiente e Territorio
• Responsabile Dipartimento Fondi Strutturali Europei
• http://www.cgilsicilia.it/dipartimenti/ambiente-e-territorio/
• http://www.cgilsicilia.it/dipartimenti/dipartimento-fondi-strutturali-europei/
• Phone: 091 6825864 Mobile: 329 6813727 Fax: 091 6819127
Grazie