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uf UIIDB1IPHIIIII I » Bsf?,,, TUTTE LE AUTO NUOVE NAZIONALI ED ESTERE GARANTITE PER 12 MESI do 25 0/1/1/ nel settore dell'automobile La Provincia O.p» AGaff IL MEGLIO DELL'AUTOMOBILE Li nllur» cht dtsld.il • L'asslsttnu eh» pretendi Il trattamento eh* «orniti V. Elidano 9, taf. 22203, Cremona ANNO X X X V I I I • N . 233 • fped. abb. po.i. Cr. t v » Quotidiano di Cremona L. 6oo - Martedì 2 ottobre 198' Mafia: verso un maxi processo Buscetta: non sono un pentito La decisione di procedere ad una maxi-inchiesta motivata dalle nuove connessio- ni emerse dalla deposizione di Buscetta - Saranno stralciate solo le inchieste con- cernenti l'assassinio di magistrati - Al giudice Falcone il boss ha spiegato che la sua decisione di parlare nasce dal fatto che non è mai stato d'accordo con chi ha scatenato le carneficine a Palermo, durante le quali sono stati uccisi troppi innocenti delle cosche per la strage PALERMO, 1. —. Al termi- ne di una lunga riunione svoltasi nell'ufficio del consi- gliere istruttore Antonio Ca- ponnetto è stato deciso di unificare in un solo grande processo alcuni dei più cla- morosi fatti di mafia avve- nuti negli ultimi 15 anni a Palermo. ^ Nella maxi inchiesta con- fluiranno certamente i pro- cessi contro i « 162 » — si tratta dell'inchiesta, che era stata ispirata da Dalla Chie- sa e che nel suo prosieguo aveva già raggiunto 250 pre- sunti mafiosi — per le stra- gi di Carlo Alberto Dalla Chiesa, per gli omicidi di Boris Giuliano, dei boss ma- fiosi Bontàdc ed Inzcrìllo e di altri 110 delitti che ebbe- palermitane, , della circon- vallazione (Alfio Fcrlito, tre carabinieri, Un autista civile) degli ufficiali' dei carabinieri Emanuele Basile. Giuseppe Russo, Mario-D'Alco <c due carabinieri di scorta). I verbali di Buscetta che contengono clementi relativi ai delitti Scaglione, Costa, Terranova, Chinnici verran- no inviati per competenza alle autorità giudiziaria ri- spettivamente di Genova, Ca- tania, Reggio Calabria e Cal- tanissetta. Si sta valutando la possi- bilità dì riaprire alcune in- chieste, già archiivate, che riguardano tanto delitti sin- goli che ebbero come vitti- me mafiosi «non di rango> quanto il boss Giuseppe M Cristina. « La riunificazione — ha detto il sostituto Giuseppe Ajala, che ha dato parere fa- vorevole alla richiesta dcl- l'ufficio di istruzione — ci farà perdere inizialmente un po'di tempo rispetto al ruo- lino di marcia già stabilito, per esempio per il processo contro i 162. Ma alla fine tut- to risulterà molto più orga- nico. Oggi occorre affrettare i tempi, ottenere più uomi- ni, più mezzi, un rafforza- mento complessivo degli or- ganici giudiziari. per impedi- re che una scelta necessaria, auella della 'riunificazionc, favorisca scarcerazioni per decorrenza di termini ». Tommaso Buscetta verrà a Palermo 1*11 ottobre per comparire come testimone al processò d'appello per l'uccisione — avvenuta il 4 maggio del 1980 — del capi- tano dei carabinieri, di Mon- reale Emanuele Basile. Buscetta ha affermato che ad uccidere Basile, furono proprio i tre imputati Vin- cenzo Puccio, .Armando Bo- nanno e Giuseppe Maddma, assolti per insufficienza di prove in primo grado e che, assegnati al soggiorno obbli; yato in tre piccoli comuni della Sardegna evasero su- bito dopo esservi giunti. « II nostro primo incontro non è stato dei pjù seri, ma può darsi che in futuro ce ne possano essere di miglio- ri »: con queste parole alla fine di giugno Tommaso Bu- scetta, da una cella del car- cere di Brasilia, lanciò un primo messaggio a due ma- gistrati, a un ufficiale dei ca- rabinieri, a un funzionario di polizia che da Palermo avevano sorvolato l'Atlanti- co per incontrarlo subito dopo il suo arresto. Il 22 ot- tobre dello scorso anno, era un sabato mattina, la polizia brasiliana aveva circondato un intero quartiere di San Paolo ed aveva arrestato * Jose Roberto Escobar ». Dietro questo nome fittizio si nascondeva in realtà Tom : maso Buscetta, il boss dei due mondi, ricercato per co- lossali traffici di droga. * Don Masino» fu arrestato non senza aver tentato una carta disperata: aprì il fuoco con- tro i poliziotti. A dargli una mano in quella sparatoria furono Fabrizio Sansone, Lo- renzo Garello, Paolo Stac- ciofi, Giuseppe < Fama, Giu- seppe Bizzarro, . Leonardo Badalamenti, il figlio di Don Tano. Insomma tutto Io sta- io maggiore di Buscetta ten- ia disperatamente di sot- trarsi alla cattura senza riu- St la notizia rimbalzò subito in Italia da dove Buscetta era fuggito agli inizi «U anni 80, grazie ad un ìncre- dibile provvedimento di sc- miliberta che gli era stato consesso dal giudice di sor- veglianza «teifc carceri Nuo- ic di Torino. Sùbito dopo larrcsto vi fu una pubblica udienza. Buscetta comparve dinanzi al giudice Joao.De Koco Malos che ki incrimi- nò formalmente, ma *1 tem- po stesso apri uno spiraglio alle richieste di estradizione avanzate al Ministero degli Esteri italiano. Le autorità brasiliane, contemporanea- mente, consentivano a magi- strati e investigatori di Pa- lermo e in particolare ai giudici Giovanni Falcone e Vincenzo Ceraci, di interro- gare in carcere l'importante personaggio. Proprio nel cor- so di quel primo incontro — come si è già detto all'ini- zio di questo servizio — Don Masino lanciò un segnale: * Spero che potremo riveder- ci presto in Italia ». Passa- rono altri mesi, ed il 3 luglio scorso il Tribunale z -premo decise l'estradizione di Bu- scetta. Quattro giorni dopo il boss doveva essere accom- pagnato a Rio de Janeiro da dove sarebbe dovuto prose- guire in aereo per Roma. Ma durante il trasferimento da Brasilia a Rio Don Masi- no tentò i! suicidio inghiot- tendo due milligrammi di stricnina. La partenza fu rinviata di una settimana. Quando finalmente si trovò sul Boeing dell'Alitali;: in volo verso Roma Buscetta disse ai suoi accompagnato- ri: « Non e vero che ho pau- ra di tornare in Italia, non temo che mi uccidano. La verità è che non volevo al- lontanarmi da mia moglie e dai mici figli ». Buscetta — e su questo i magistrati sono d'accordo — e un- uomo- innamoratissimo della sua ultima moglie bra- siliana Maria Cristina, che appartiene ad una nota e benestante famiglia di Rio. Una volta in Italia Don Ma- sino non fu portato in car- cere. Venne rinchiuso den- tro un appartamento di Mi- lano, all'interno di un pa- lazzo trasformato in bunker e sorvegliato giorno e notte dove incominciò a « parla- re ». Ma durante il primo in- contro con il giudice Giovan- ni Falcone fu chiaro ed c- splicito: « Non sono un pen- tito —• io sono un mafioso, ma non sono d'accordo con chi ha scatenato la carnefici- na a Palermo, con chi ha ucciso persone innocenti che nulla avevano a che vedere con i nostri affari ». <*Va be- ne — gli disse Falcone — a me tutto questo sta bene. Io non sono qui per garan- tirle vendetta ma le posso assicurare che sarà fatta giustizia ». R. F. Dieci I a capifamiglia» con poteri assoluti Salvatore Buscetta svela i segreti dell'organizzazione - I due rami di « cosa nostra»: l'uno siciliano, il cui «vertice» è a . Palermo, l'altro americano - La guerra tra le cosche ed il bagno di sangue cominciarono quando i '* dieci » si sono spaccati - NOSTRO SERVIZIO ' PALERMO, 1. — Le confes- sioni di Tommaso Buscatici abbracciano un lungo perio- do delta storia piit recente della mafia: 15 anni, dall'as- sassinio del procuratore del- la Repubblica di Palermo Pie- tro Scaglione, avvenuto il 5 maggio del 1971,'sino ai no- stri giorni Tutto questo è stato t'argo- mento condensato in 721 pa- gine di interrogatori, rag- gruppate in tre volumi. «SÌ tratta di una lucida radiogra- fai afferma uno dei magi- strati che ha collaborato al- l'inchiesta degli anni _ di piombo a Palermo. Una rico- struzione fatta da uno dei principati protagonisti del- l'apparato dirigente detta ma- fia siciliana. Quasi sèmpre le testimonianze di Buscetta si sono rivelate, però, una con- ferma a quanto avevamo in qualche modo già intuito e consacrato nei ravporti del- l'autorità giudiziaria ». Questo ovviamente nulla toglie al valore della «colla- borazione »'. Bisogna infatti sottolineare come, in assen- za di riscontri precisi, di fon- ti testimoniali, quelle rico- struzioni erano pur sempre degli scenari ampiamente in- diziari sui quali gli avvocati della difesa fr''-ano con l'a- vere partita vinta. La vera rivelazione di Tom- maso consiste nell'avere con- segnato alta magistratura una chieva di lettura unica per 120 delitti e per una se- rie impressionante di altri reati che vanno dall'estorsio- ne ai danneggiamenti, al se- questro di persona, all'occul- tamento di cadavere, alle ra- pine in grande stile. Buscet- ta ha chiarito di non condi- videre una gestione violenta del potere mafioso. In ulti- ma analisi la sua « collabora- zione» è frutto di due ete- menti precisi; da un canto l'avere la mafia scelto, senza il consenso di Buscetta, la strada della guerra senza quartiere; dall'altro canto l'avere infierito su Buscetta sterminandogli la famietia, a par/ire da due suoi figli. L'avere imboccato la stra- da detta guerra senza quar- tiere ha portato la mafia —. secondo Buscetta — ad attac- care alcuni gangli vitali dello stesso Stpto democratico. I grandi delitti ideati e messi in atto, sccondoq uanto ha rivelato il boss, vanno im- putati all'asse mafioso tra i corlconesi e i mafiosi di de- culli, il notentissimo sodali- zio dei Greco. Ma non solo; al vertice di questa piramide vi sarebbero, con pari auto- rifa, Michele Greco, detto il papa, e Luciano Liggh, che benché sia in carcere viene costantemente ranprescnto'a in tutte le sedi dal saperla- tifante Salvatore Rnina. Sa- rebbe proprio Rama, la nuo- va prima rossa di Corleonc, la mente della strategia ma- fiosa che ha bagnato di san- gue mezza Sicilia. . - Descrivendo l'organigram- ma dette cosche, Buscetta ha parlato di un •< consulto ? formato da dièci capifami- glia. Una sorta di commissio- ne ristretta, la sola che ave. va il potere di prendere de- cisioni e iniziative. Qualche ' ' . - Il giudice Istruttore Falcone volta, però, questa prassi è stata infranta e le decisioni sono state prese a maggio- ranza provocando frizioni e successivamente la guerra di mafia. Secondo Buscetta sarebbe stato l'omicidio del procura- tore Pietro Scaglione, assas- sinato il 5 maggio del 1971, il primo vero attacco frontale delta mafia contro lo Stato. Dalle rivelazioni del boss la figura del procuratore Sca- glione, più volte oggetto di dubbi e insinuazioni viene re- stituita alta lunga galleria di «servitori dello Stato» cri- vellati dal piombo delta ma- fia. Buscetta sostiene che Scaglione pagò con la vita la decisione ai aver spiccato un ordine precauzionate nei con- •fronti di Luciano Liggio do- po che questi tra l'incre- dulità generate — era* stato prosciolto quindici giorni pri- ma al processo di Bari. Il consiglio dei dieci « su- perboss» sarebbe inoltre l'u- nicO'organo esecutivo del go- verno mafioso. Opti cappfa- - miglia rappresenta gli inte- ressi di una associazione che opera nel territorio ben deli- mitato, al di là del quale non sì può sconfinare. Buscetta offre poi una ricostruzione assolutamente inedita dei rapporti ira la màfia sicilia- na £ Cosa, Nostra. .. Negli Stati Uniti sotto la direzione di «Cosa Nostra* operano due distinte organiz- zazioni criminali, la prima può cosiderarsi * autoctona *, la seconda continua ad essc- rèi ad ogni effetto siciliana e risponde delle proprie azioni ad un vertice pàlemitana. Tra le due «Cosa Nostra» posso- no esservi dei rapporti di col- laborazione, interessi comu- ni, ma si tratta pur sempre di organizzazioni distinte. Iti questo scenario disegnato da Buscetta, Palermo continua ad avere il ruoto di Roma nell'Impero classico. Nessu- na famiglia che non abbia nel capoluogo siciliano un proprio territorio, un predo- minio su una- parte della cit- tà, può ambire ad avere ima proiezione esterna. E' una descrizione che ri- corda in qualche modo quan- to rivelò, dieci anni fa, Leo- nardo Vitale, che confessati^ do una quindicina • di delitti in preda ad una crisi misti- ca fu il primo «• pentito » del- la mafia. Perche scoppiò, net 1980. la guerra senza quartie- re fra le cosche? Buscetta ri- sponde nelle sue confessioni a attcsta domanda di fondo. Egli, ovviamente, respinge ogni « responsabilità politi- ca » del bagno di sangue, ri- versandola invece sui gruppi di Ciaculli e Corleone, che de- finisce sanguinari e attacca- brighe. Sarebbero stati loro se- condo Tommasino a scate- nare la strage dei servitori RINO FARNETI AVVERTIMENTO ESPLICITO ALLA D.C. RIFORMA FISCALE PRI intransigente O passa o uscirà dalla coalizione - Si è intanto iniziato ufficialmente l'iter della legge finanziaria (Continua In 2> paghi* 3* colonna) ROMA, 1. - Con la pre- sentazione in aula di Monte- citorio si e aperto ufficialmen- te questa sera l'i tea della leg- ge finanziaria, della legge di bilancio e della relazione pre- visionale e programmatica che costituiranno il banco di prova parlamentare per il go- verno e per la maggioranza. Faticosamente superate vener- dì scorso in consiglio dei Mi- nistri, !c polemiche e le di- vergenze sui tagli di spesa da attuare soprattutto nei setto- ri della sanità delia prcvi- denza e del pubblico impie- go rischiano di riproporsi nelle due aule parlamentari in un confronto che impegne- rà non solo maggioranza e opposizione, mi» anche le va- rie componenti della coalizio- ne. Tanto più che ad agevola- re chiarimenti e possibilità di modifiche sulle leggi-corni- ce dell'economia per l'85 non con tribù iiconc. i tempi resi strettissimi dalai contestuale esigenza di varare entro l'an- no anche il « pacchetto fisca- le » predisposto da Viscntini. Sia sull'uno che sull'altro fronte alle ufficiali attesta- zioni di impegno.fatte da c- sponenti dei partiti di mag- gioranza continuano a fare da contrappunto più o meno sotterranee volontà di modi- fica. Spadolini, con il discor- so fatto sabato, ha gettato acqua sul fuoco delle polemi- che alimentate dalle critiche che il vicesegretario dclPRI La Malfa ha mosso a Goria per la reale consistenza del deficit pubblico stimabile per l'S5. Ma e «rto che il PRI non intende fare un solo pas- so indietro fìa in termini di rigore tpjn^teicov sia e p so- pranni,», t*JT4( * pacchetto fiscale ", 'f*fr& i ' H rcpubbiifcsn^ ministro per I rapporti con il Parla- mento, Marnimi, ha oggi for- mulato previsioni cautamente ottimistiche sui tempi di ap- provazione delie leggi finan-, ztarie, e di bilanciò sostener!-'* do che dovrebbero essere li- cenziati dàlia commissione bilancio della Camera entro il 26.ottobrc in modo che la as- semblea ' dei deputati avvìi, l'esame dal 29 dei mese giun- g endo «I * sr * il 16 novem- re. Rcstereboero così circa giorni per effettuare la se- conda * lettura » a) Senato entro H 31 dicembre, evitan- do il ricorso all'esercizio provvisorio come si riuscì a fare io scordo ar.no. Per il governo Cras« sarebbe questo un fattore cu lafTorzamcnto, ma è un obiettivo ancora lon- tano e tutto da verificare. Tanto più che eventuali ir- rigidimenti di questo o quel settore della maggioranza o battaglia ad oltranza della opposizione su* confi dell'a- zienda Italia, potrebbero ave- re riflessi sul «pacchetto Vi- sentin! », Lo stesso ministro Mammi ha oggi rilevato l'esi- genza che le misure fiscali — per le quali comincerà do- mani l'esame di merito in commissione finanze del Se- nato, dopo la relazione svol- ta dal senatóre Ncpi la scor- sa settimana — giungano al « si » dell'assemblea di palaz- zo Madama entro. metà no- vembre. In allie parole ap- pena la Camera avrà licenzia' to la finanziaria, dovrebbe av- viare la discussione del «pac- chetto Visentin!» in modo da' consentirne il varo entro il 31 dicembre e la effettiva o- peratività dal l* gennaio '85- * E' un problema — ha os- servato Mammi — importan- te sia dal punto di vista po- litico, che da quello finanzia- rio; è bene che tutti i grup- pi della maggioranza tengano conto del fatto che il gettito del pacchetto fiscale, calcola to il circa 10.000 miliardi, è stato iscritto nella legge fi- nanziaria dell 85 dal ministro Goria ». Il capogruppo repub- blicano, Battaglia è andato ol- tre sottolineando espressa- mente il singificato politico che il suo paitito annette al- le misure predisposte dal ministro delle Finanze. « Gli amici democristiani sanno — ha osservato Battaglia con evidente riferimento alle ri- chieste di modifica già avan- zate in mento dalla DC — che se il pacchetto fiscale non sarà approvate dal Parla- mento entro il 31 dicembre, i repubblicani il I* gennaio usciranno dal governo ». Sono * aJt-aut » che non a- gcvolafto un clima più diste- so all'interno della coalizion.. Ma al momento nessuno sem- bra intenzionato a tirare la corda per giungere all'aper- tura della crisi di governo di qui a gennaio, cioè prima che scatti il « semestre bianco » connesso alla scadenza del settennato presidenziale di lu- glio e alla impossibilità co- stituzionalmente sanciia di scioglimento delle Camere, Per ora, quindi, s* va avanti con la dichiarata volontà di rispettare le scadenze parla- mentari più impegnative, age- volati anche da» previsto '<via libera» che domani sera il Senato dovrebbe dare ad un provvedimento tanto atteso quanto contrastato come il condono dell'abusivismo edi- lizio. Tragica domenica a San Siro: assassinato tifoso grigiorosso Quella di domenica è stata una giorna- ta tragica: un ragazzo, un nostro ragazzo castelleónese, e stato accoltellato dopo l'incontro della Cremonese a S. Siro col Mitan ed è morto. Di fronte ad avveni- menti di questo genere, cosi incredibili, così assurdi, così crudeli, non sì sa come reagire. Il vocabolario non contiene parole adatte ad esprimere lo sgomento che ci pervade. La voglia è quella di chinare il capo e di piangere; la voglia e quella di mandare tutto alla malora e fuggire da questa so- cietà che per molti versi ormai sembra impazzita; ma la voglia è anche quella di capire. Capire perchè si possa giungere al delitto per quella che ipocritamente viene definita passione, ma che invece sempre più spesso diventa follia, follia criminale. Lo sport, questo sport che pure reca tn se tanti grandi valori, quando viene por- tato al parossismo diventa un eccitante mortale; diventa droga, e fa comportare la gente come i drogati; diventa il rifugio di tutti gli istinti repressi, delle ambizioni frustrate, degli affetti desiderati e non avu- ti, detta rabbia che la vita (anche la più tranquilla) ci propone giorno dopo gior- no, dell'inconscia aggressività che ognuno di noi ha dentro di sé. Non è più, dunque, lo sport che sublima, ma lo sport che diventa ricettacolo di tutti gli istinti di violenza. Qualcuno dirà che domenica 30 settem- bre è una data da dimenticare! noi cre- diamo clic sia, invece, una data da ricor- dare, dolorosamente da ricordare. Ce ne dobbiamo ricordare noi giornalisti, quan- do, magari trascinati dall'entusiasmo, en- fatizziamo troppo gli avvenimenti calcisti- ci, dando ad essi il tono di un'epopea; se ne devono ricordare le società, che impe- gnano un capitale ormài .mostruoso net- l'industria della pedata, e che per salva- guardare questo capitale non esitano ad aizzare la piazza, passando dal lamento all'accusa all'invettiva, lutto è buono per scaldare gli animi e creare il cosiddetto a ambiente caldo » intorno alla squadra, senza avere il coraggio di emarginare quel- le frange dove il tifo trascende puntual- mente nel teppismo; se ne devono ricor- dare i giocatori, che troppo spesso con te loro ignobili manfrine surriscaldano gli animi dei tifosi incito provveduti {che sono spesso anche i più violenti); se ne ricordi, soprattutto la gente, che per fo sport (e specialmente per il catch) in troppe occa- sioni perde il lume del buon senso, nelle parole e nei comportamenti. Non ce la sentiamo di fare un processo sommario al catch, perchè anche il cal- cio è, a suo modo, specchio del tempo. Ma certamente è uno specchio che sta di ventando deformante, per se stesso e per chi gravita nella sua orbita, come attore o come spettatore. Insieme al dolore che in questo mo- mento ci accomuna ai parenti della ven- tunenne vittima castelleónese, proviamo anche un senso di paura: la paura che scat- ti la molla della vendetta. Diciamo fin da ora alla gente, alta nostra gente che conosciamo così bene, che la memoria di chi è morto non potrà essere onorata con altra violenza, ma con un comportamento leale, onesto, che sia di esempio a tutti affinchè i luttuosi fatti di Milano non deb- bano ripètersi. Sono parole forse difficili da digerire in un momento, come questo, in cui molti, specialmente i più giovani, possono essere portati al « gliela faremo pagare*. Però e necessario dirle. Teniamo presente che oltretutto, la storia insegna, sono quasi sempre gli innocenti a pagare per i manigoldi. Bandiere abbrunate, dunque. Non solo le-bandiere grigiorossc, non solo le ban- diere sportive: ma le bandiere detta civiltà. I SERVIZI SULL'AVVENIMENTO A PAG, ,5 Gravi sconfitte della DC nel tarantino còli {Forte avanzata del PCI e del MSI - Anche in altri comuni flessioni dello Scudo crociato Decine di arresti negli USA Quasi tutti sono già stati implicati nella vicenda della cosiddet- ta « pizza connection » - Operazione in atto anche in Brasile NEW YORK, 1. — Le infor- mazioni date da Tommaso Bu- scetta alle autorità'italiane ed a qi'eile americane, che lo han- no sentito dircttarnentc alme- no tre volte nel corso dello scorso mese, hanno provocato in tutto il territorio degli Sta- ti Uniti una vasta onci-azione di polizia, tutt'ora in corso, con decine di arresti. Secondo ouanfo dichiarato oszi all'ANSA dal sostituto procuratore federale di Breo* klvn Charles Rose, le persone implicate nella retata sono col- legate per buona parte con i personaggi già coinvolti nella cosiddetta «nizza connection», operazione condotta in colla, bórazione tra le polizie di vari Paesi curonri ed amei'ie:>ni Io scorso aprile. Rose ha detto che finora sp, no almeno 28 le persone nei cui confronti sono stali spic- cati mandati' di arresto, ma il numero potrà crescere a 32, Tutti sono accusati di aver partecipato ad un traffico di circa cento chili di eroina svol- to tra il 1978 ed il 1984 e ver- ranno incriminati per associa- zione a delinquere e.omicidio. Contemporaneamente alla ope. razione in corso negli Stati fi- niti 6 in atto un'operazione an- che in Brasile. li sostituto procuratore del tribunale federale di Brooklvn ha comunicato all'ANSA una lista delle persone arrestate. Esse sono: Salvatore Lamber- ti di Woodnierc, Calogero Lau- ricclla di Brooklvn, ' Joseph Lamberti' di Baldwin, Giusep- pe Conci di Queen», Sà'vatorc C'inalano di Middle Villane, Salvatore Mazzurco di Bald- win, Lorenzo Devardo Oueen, Filippo Casamento di Brooklyn, Giuseppe Baldinuo ci (già in carcere per altri rea- ti), Vincenzo Randazzo (già in carcere)/ Giovanni Cangiatosi (i>ià in carcere) e Francesco Rappa, Tutti sono già stati impli- cati nella vicenda della cosid- detta « pizza connection'*, il cui processo dovrebbe avere inizio verso la fine d {questo anno. Rose ha anche detto ebe vengono ricercati Rosario f)i- snenza, di Oueens, Benedetto Zito di Huntington Vallcy (Pennsylvania) e Onofrio Cata- lano, Altre 16 .persone vengo- no inoltre ricercate in tutto il territorio degli Stati Uniti, L'esistenza della «pizza con- nection », una organizzazione che secondo l'accusa'si serviva del paravento di pizzerie per spacciare eroina nell'area di TARANTO, 1. — Nelle ele- zioni comunali svoltesi ieri e stamani a Mottola il PCI ha acquisito la maggioranza re- lativa al posto della DC, che ha perso il 17% circa dei voti. Il Movimento Sociale ha rad- doppiato quasi i suoi voti, men- tre il PSI ha rierso circa ùus minti e gii altri due partiti in lizza (PRI e PSDI) sono rima- sti prcssocchc stazionari. Ecco i risultali delle votazio- ni, tra parentesi quelli delle precedenti elezioni comunali svoltesi 11 giugno 1980; PCI 411 voti, 40,46 per cento (fi/fi). 13 scg&i folto); MSI-DN 1173/ 115) <6M), tre seggi (due); PS DI 329, 353 (3,77), un seggio (uno); PRI 583, 5.78 (4.19,, un sezaio (uno); PSI 1447, 14,24 (16.03)), quattro scersi (cinque); DC.251!, 24,71 (41,20), otto seg- gi (13), La percentuale dei vo- tanti e stata dcll'88,7 (59,18 nel 1980), Il Movimento Sociale Italia- no ha conquistato con il 32,94 per cento la maggioranza rela- tiva dei voti nelle elezioni co- munali svoltesi a Crispiano. La D.C. ha perso la maggio- ranza assoluta che aveva otte; nuto nelle precedenti elezioni del 13 dicembre 1981 ed è scesa dal 53,1 al 19,06 per cento delle preferenze. Una lista civica di dissidenti democristiani ha ot- tenuto il 9/49*4, mentre il PSI ha quasi raddoppiato i suoi voti ed il PCI e passato dal VIU al 17,71 per cento. Rispet- to alle precedenti votazioni il numero dei consiglieri comu- nali da eleggere e aumentato da venti a trenta. Ecco i risultati, tra parente- si quelli delle precedenti ele- zioni: PCI 1263 voti, 17,71 per cento (123). cinque seggi (due); MSI-DN 2285, 32,04 (21,07), dic- ci seggi (quattro); lista civica (Cristiano Democratici) 677, 9,49 (—), tre seggi (—); DC 1359, 19,06 (53,1). sci seggi (dodici): PSI 1546, 21,68 «2,4), sci seggi (due). La percentuale dei vo- tanti e cresciuta di circa tre punti, passando dall'83 all'36,7. LATINA, 1, — In due comu- ni nella provincia di Latina, Sonnino e Monte San Biagio, si e votalo per il rinnovo del consiglio comunale- Ouesti i risultati (fra parentesi i dati del 1981):. i risultati (tra parentesi i dati dei 1980): PCI 1930. 31,36. 10, (1924, 335, 7); DC 1692, 27^0, 9, (2832, 49,1, II); PSD'AZ, 810, 13,16, 4, (—); MSI 114; 1Ì5, - , (230, 4, —); PRI 300. Agi: i. (188, 33. —); PSI 381; 6,19, 2, (583, 10,1, 2/; PSDI 186, 3,02, 1; Civica 578, 9,39, 3. '•, , Nelle regionali il PRI si pre- sentava con'il PLI. Nelle pre- cedenti amministrative dell'80 non erano presenti ne sardisti ne socialdemocratici. La lista civica « Democrazia per San Gavino» raccoglieva dissiden- ti democristiani. Nella prece- dente legislatura i consiglieri da eleggere erano -20. Restano chiuse a Malta le scuole cattoliche LA VALLETTA, 1. — 11 lea- der dell'opposizione maltese Fenech Adami ha detto che il Partito Nazionalista, di cui è capo, appoggia la decisione dell'arcivescovo di Malta di chiudere 70 scuole cattoliche in segno di protesta contro ,i piani del governo di sospen- dere le sovvenzioni pubbliche alle scuole privale. Parlando in .un comizio nei f ircssi della capitale, La Val- ctta, Adami ba detto tra l'al- tro: « Siamo d'accordo con la decisione dell'arcivescovo... Il Partito Nazionalista non vuo- le che sia versata neanche una goccia di sangue maltese ». Per oggi, giorno d'apertura dell'anno scolastico per gli istituti cattolici, si temevano scontri tra le forze dell'ordine e manifestanti, nel caso che la Chiesa avesse aperto le ot- to scuole delle quali il gover- no ha ordinato la chiusura, / Il governo del primo mini- stro Dom Mintoff, si ricorda, aveva deciso nella primavera scorsa il ritiro delle licenze per otto scuole private catto- liche, come primo passo di un progetto di chiusura di scuo- le privati con sovvenzioni pub- bliche. (Ornimi» In V SONNINO: PCI 2.494, 51, II, (2.367, 49.57, .191; MSI-DN 273, 5,70 f; (265, 5,55, 1); PSI 854, 17,51, 3, (968, 20,27, 4); DC 1.252 25,66, 5 (1.176, 24,63, 5). MONTE SAN BIAGIO: DC 1.342, 353, 7, (1.235, 34,83, 8); PCI 199, 52, 1, (200, 5*5.' I); MSI-DN 56 1,5, - , (98, 2.77, - ) ; PSI 1.553, 4009, 9, (1.405, 39,63, 9); Lista civica; Locale 201, 53, 1, (272, 7,68, 1); PSDI 450, 11> 2, (-), II Lista civica di Ispirazio- ne Socialdemocratica: (209, 5,90, I), CAGLIARI, 1, SI sono svof le a San Gavino Monreale, le Sindona nel carcere femminile di Voghera Il bancarottiere, che si trova In un reparto iso- Iato, sarà interrogato, a. partire da domani sul- l'omicidio Ambrosoli, poi sul « tabulato del 500 ». VOGHERA, 1, — L'imputato «eccellente» Michele Sindo- na, estradato fulmineamente dagli Stati Uniti una settimana fa, b stato trasferito nella notte tra sabato e domenica dal a.t- cere romano di Rcbibbla alla prigione di massima-sicurezza di Voghera, che da sempre ospita esclusivamente detenute. Don Michele, ovviamente, è in un reparto isolato, e qui arriveran- no, probabilmente mercoledì, i giudici istruttori Giuliano Tu- rane e Gherardo Colombo, insieme al p, m. Guido Viola, per interrogarlo nell'ambito dello stralcio istruttorio, nato dalla inchiesta sull'omicidio dell'avvocato Giorgio Ambrosoli. Lo stralcio riguarda la posizione di Robert vcnctucci, di Mino Sindona, figlio del finanziere, e altri personaggi in merito al delitto vero e proprio e quella del « gran maestro » Licio Celli per quanto concerne le coperture della loggia massonica P 2 eia tentata estorsione ai danni di Roberto Calvi, realizzata at- traverso la campagna di stampa condotta da Luigi Cavallo, Dunque, mercoledì, secondo l'avvocalo d iSindona Gian Piero Assali, l'ex « mago della finanza » si troverà di fronte, li, i suoi giudici naturali. Nei giorni successivi dopo dieci anni, ,. non e escluso che il bancarottiere di Patti venga ascoltato an- che dal giudice istruttore milanese Bruno Apicclla, titolare dell'inchiesta sili famoso « Tabulato dei 5C0 v. ta lista cioè dei risparmiatori tenuti fuori dal crac e rimborsali in antìcipo. Sindona nel supercarcere femminile", ha a disposizione uno spazio molto più grande di quello delle detenute. Per ac- coglierlo la direzione ha fatto sgombrare un intero reparto di una, decina di ambienti, fino a poco tempo fa utilizzali dalle sorveglianti come magazzini. Il menti e lo stesso degli agenti di custodia II recluso vive in una specie di appartamento, do- tato di tutti quegli accorgimenti tecnologici caratteristici della prigione modello di Voghera e che tante polemiche hanno su- scitato nel recente passato per iniziativa del familiari e degli avvocati delle detenute: alcuni avevano parlato senza mezzi termini di tortura psicologica. Michele Sindona, resterà a Voghera (così pare) sol» per il elezioni per il rinnovo del con-, periodo degli interrogatori da parte del magistrati di Milano, siglio comunale. Questi i da Poi, si dice, tornerà a Roma, oppure andrà a Bergamo, un Car- li ufficiosi forniti dal servizio cere modello, maschile peri, E cosi per Don Michele finirà elettorale del Comune. Ouesti I anche l'isolamento. Sempre clic lui ne abbia voglia, L'avvocato genovesi Ucftma i l è Incontrato cori 1 magi strati milanesi - Formulati proposta concreta da parta di un gruppo di imprenditori • di socie» MILANO, 1. — In vista del 5 ottobre, data entro la qua- le, secondo quanto ha stabi- lito il nuovo consiglio d'am- ministrazione della Rizzoli, dovrà avvenire l'aumento del capitale, sociale da circa sei a 66 miliardi, si intensificano gli interventi da parte dei gruppi interessati in qualche modo alla rilevazione del complesso editoriale che fa capo al « Corriere della Se. ra». Oggi il rappresentante di una delle « cordate » che si propongono come potenziai! acquirenti del pacchetto d, maggioranza, l'avvocato gè novese Vittorio Uckniar, ;. e incontrato con i giudic. istruttori Renato Bricchetti < Antonio Pizzi' che indagane sui risvolti penali della gè stione del gruppo e che tem fa disposero il sequestri; delle azioni di Angelo Rizzo! (40 per cento) e di Bruni! Tassan Din (10,2 per cento) affidandone la custodia agi avvocati Umberto Tracanclli e Giuseppe Granata. All'in contro erano presenti anchi gli imprenditori Edoardi Longarini e Michele Mercarii in rappresentanza del gruppi che si propone «mie acqui rente del pacchetto di mas gioranza, oltre ai .due custr) di - giudiziali. I magistrati prima di concedere il nulli osta, hanno chiesto di cono scerc, per motivi di traspa ronza dell'operazione, gli e! fettivi componenti del grar. pò finanziario interessato i rilevare le azioni del gruppo Nel pomeriggio c'e stati una nuova, laboriosa riunio ne in uno studio cittadino i soltanto poco dopo le 21 gì avvocati Tracanclla e Grana ta, insieme ai colleglli Guidi Pacchino di Roma e Davii Pavia di Ancona, hanno resi noto ai giornalisti il signifi cato della proposta che sari avanzata domani ai magistra ti. Nella domanda si dice chi fanno parte del gruppo in frizionalo ad acquistare I 50,2 per cento del pacchetti! azionano della Rizzoli le Im prese o Imprenditori singo Ji « Eurogcst », società pei azione quotata in Borsa. «Sem spa», società pure quo tata n Borsa, Edoardo Lon garlni, Michele Mercurio, iì cavaliere del lavoro Luigi So di e Io stilista Nicola Tru» sardi, L'avv. Uckmar, nella ,fop male domanda avanzai» '-«! i "'.t'irli giudiziali e che do mani sarà trasmessa al giù dici, afferma che II grutìpc d imprenditori ha la dispo- nibilità materiale del denari! olfcrto per l'operazione e ag giunge di avere oersonalmeti te controllato che il gruppi dispone del trenta mlllard necessari per sottoscrivere a 50 per cento l'aumento di ca pitale e di altri trenta mi- (Ctntlnu» In 2* miti» 1* «twm) ' WwJSJrQThiTfqVo7FIfBZg3YXxnI0R5pLsS6sD3unUGfsimdY/zkQw==

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Page 1: La Provincia - Magliarossonera.it - IntroANNO XXXVIII N. 233 fped. abb. po.i. Cr. tv» Quotidiano di Cremona L. 6oo - Martedì 2 ottobre 198' Mafia: verso un maxi processo Buscetta:

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ANNO X X X V I I I • N . 233 • fped. abb. po.i. Cr. t v» Quotidiano di Cremona L. 6oo - Martedì 2 ottobre 198'

Mafia: verso un maxi processo

Buscetta: non sono un pentito La decisione di procedere ad una maxi-inchiesta motivata dalle nuove connessio­ni emerse dalla deposizione di Buscetta - Saranno stralciate solo le inchieste con­cernenti l'assassinio di magistrati - Al giudice Falcone il boss ha spiegato che la sua decisione di parlare nasce dal fatto che non è mai stato d'accordo con chi ha scatenato le carneficine a Palermo, durante le quali sono stati uccisi troppi innocenti

delle cosche per la strage

PALERMO, 1. —. Al termi­ne di una lunga riunione svoltasi nell'ufficio del consi­gliere istruttore Antonio Ca-ponnetto è stato deciso di unificare in un solo grande processo alcuni dei più cla­morosi fatti di mafia avve­nuti negli ultimi 15 anni a Palermo. ^

Nella maxi inchiesta con­fluiranno certamente i pro­cessi contro i « 162 » — si tratta dell'inchiesta, che era stata ispirata da Dalla Chie­sa e che nel suo prosieguo aveva già raggiunto 250 pre­sunti mafiosi — per le stra­gi di Carlo Alberto Dalla Chiesa, per gli omicidi di Boris Giuliano, dei boss ma­fiosi Bontàdc ed Inzcrìllo e di altri 110 delitti che ebbe-

palermitane, , della circon­vallazione (Alfio Fcrlito, tre carabinieri, Un autista civile) degli ufficiali' dei carabinieri Emanuele Basile. Giuseppe Russo, Mario-D'Alco <c due carabinieri di scorta).

I verbali di Buscetta che contengono clementi relativi ai delitti Scaglione, Costa, Terranova, Chinnici verran­no inviati per competenza alle autorità giudiziaria ri­spettivamente di Genova, Ca­tania, Reggio Calabria e Cal-tanissetta.

Si sta valutando la possi­bilità dì riaprire alcune in­chieste, già archiivate, che riguardano tanto delitti sin­goli che ebbero come vitti­me mafiosi «non di rango> quanto il boss Giuseppe M Cristina.

« La riunificazione — ha detto il sostituto Giuseppe Ajala, che ha dato parere fa­vorevole alla richiesta dcl-l'ufficio di istruzione — ci farà perdere inizialmente un po'di tempo rispetto al ruo­lino di marcia già stabilito, per esempio per il processo contro i 162. Ma alla fine tut­to risulterà molto più orga­nico. Oggi occorre affrettare i tempi, ottenere più uomi­ni, più mezzi, un rafforza­mento complessivo degli or­ganici giudiziari. per impedi­re che una scelta necessaria, auella della 'riunificazionc, favorisca scarcerazioni per decorrenza di termini ».

Tommaso Buscetta verrà a Palermo 1*11 ottobre per comparire come testimone al processò d'appello per l'uccisione — avvenuta il 4 maggio del 1980 — del capi­tano dei carabinieri, di Mon­reale Emanuele Basile.

Buscetta ha affermato che ad uccidere Basile, furono proprio i tre imputati Vin­cenzo Puccio, .Armando Bo­nanno e Giuseppe Maddma, assolti per insufficienza di prove in primo grado e che, assegnati al soggiorno obbli; yato in tre piccoli comuni della Sardegna evasero su­bito dopo esservi giunti.

« II nostro primo incontro non è stato dei pjù seri, ma può darsi che in futuro ce ne possano essere di miglio­ri »: con queste parole alla fine di giugno Tommaso Bu­scetta, da una cella del car­cere di Brasilia, lanciò un primo messaggio a due ma­gistrati, a un ufficiale dei ca­rabinieri, a un funzionario di polizia che da Palermo avevano sorvolato l'Atlanti­co per incontrarlo subito dopo il suo arresto. Il 22 ot­tobre dello scorso anno, era un sabato mattina, la polizia brasiliana aveva circondato un intero quartiere di San Paolo ed aveva arrestato * Jose Roberto Escobar ». Dietro questo nome fittizio si nascondeva in realtà Tom: maso Buscetta, il boss dei due mondi, ricercato per co­lossali traffici di droga. * Don Masino» fu arrestato non senza aver tentato una carta disperata: aprì il fuoco con­tro i poliziotti. A dargli una mano in quella sparatoria furono Fabrizio Sansone, Lo­renzo Garello, Paolo Stac-ciofi, Giuseppe < Fama, Giu­seppe Bizzarro, . Leonardo Badalamenti, il figlio di Don Tano. Insomma tutto Io sta­io maggiore di Buscetta ten­ia disperatamente di sot­trarsi alla cattura senza riu-

S t la notizia rimbalzò subito in Italia da dove Buscetta era fuggito agli inizi « U anni 80, grazie ad un ìncre-dibile provvedimento di sc-miliberta che gli era stato consesso dal giudice di sor­veglianza «teifc carceri Nuo-ic di Torino. Sùbito dopo larrcsto vi fu una pubblica udienza. Buscetta comparve dinanzi al giudice Joao.De Koco Malos che ki incrimi­nò formalmente, ma *1 tem­po stesso apri uno spiraglio alle richieste di estradizione avanzate al Ministero degli

Esteri italiano. Le autorità brasiliane, contemporanea­mente, consentivano a magi­strati e investigatori di Pa­lermo e in particolare ai giudici Giovanni Falcone e Vincenzo Ceraci, di interro­gare in carcere l'importante personaggio. Proprio nel cor­so di quel primo incontro — come si è già detto all'ini­zio di questo servizio — Don Masino lanciò un segnale: * Spero che potremo riveder­ci presto in Italia ». Passa­rono altri mesi, ed il 3 luglio scorso il Tribunale z -premo decise l'estradizione di Bu­scetta. Quattro giorni dopo il boss doveva essere accom­pagnato a Rio de Janeiro da dove sarebbe dovuto prose­guire in aereo per Roma. Ma durante il trasferimento

da Brasilia a Rio Don Masi­no tentò i! suicidio inghiot­tendo due milligrammi di stricnina. La partenza fu rinviata di una settimana. Quando finalmente si trovò sul Boeing dell'Alitali;: in volo verso Roma Buscetta disse ai suoi accompagnato­ri: « Non e vero che ho pau­ra di tornare in Italia, non temo che mi uccidano. La verità è che non volevo al­lontanarmi da mia moglie e dai mici figli ».

Buscetta — e su questo i magistrati sono d'accordo — e un- uomo- innamoratissimo della sua ultima moglie bra­siliana Maria Cristina, che appartiene ad una nota e benestante famiglia di Rio. Una volta in Italia Don Ma­sino non fu portato in car­

cere. Venne rinchiuso den­tro un appartamento di Mi­lano, all'interno di un pa­lazzo trasformato in bunker e sorvegliato giorno e notte dove incominciò a « parla­re ». Ma durante il primo in­contro con il giudice Giovan­ni Falcone fu chiaro ed c-splicito: « Non sono un pen­tito —• io sono un mafioso, ma non sono d'accordo con chi ha scatenato la carnefici­na a Palermo, con chi ha ucciso persone innocenti che nulla avevano a che vedere con i nostri affari ». <*Va be­ne — gli disse Falcone — a me tutto questo sta bene. Io non sono qui per garan­tirle vendetta ma le posso assicurare che sarà fatta giustizia ».

R. F.

Dieci I a capifamiglia» con poteri assoluti Salvatore Buscetta svela i segreti dell'organizzazione - I due rami di « cosa nostra»: l'uno siciliano, il cui «vertice» è a

. Palermo, l'altro americano - La guerra tra le cosche ed il bagno di sangue cominciarono quando i '* dieci » si sono spaccati -

NOSTRO SERVIZIO '

PALERMO, 1. — Le confes­sioni di Tommaso Buscatici abbracciano un lungo perio­do delta storia piit recente della mafia: 15 anni, dall'as­sassinio del procuratore del­la Repubblica di Palermo Pie­tro Scaglione, avvenuto il 5 maggio del 1971,'sino ai no­stri giorni

Tutto questo è stato t'argo­mento condensato in 721 pa­gine di interrogatori, rag­gruppate in tre volumi. «SÌ tratta di una lucida radiogra­fai — afferma uno dei magi­strati che ha collaborato al­l'inchiesta — degli anni _ di piombo a Palermo. Una rico­struzione fatta da uno dei principati protagonisti del­l'apparato dirigente detta ma­fia siciliana. Quasi sèmpre le testimonianze di Buscetta si sono rivelate, però, una con­ferma a quanto avevamo in qualche modo già intuito e consacrato nei ravporti del­l'autorità giudiziaria ».

Questo ovviamente nulla toglie al valore della «colla­borazione »'. Bisogna infatti sottolineare come, in assen­za di riscontri precisi, di fon­ti testimoniali, quelle rico­struzioni erano pur sempre degli scenari ampiamente in­diziari sui quali gli avvocati della difesa fr''-ano con l'a­vere partita vinta.

La vera rivelazione di Tom­maso consiste nell'avere con­segnato alta magistratura una chieva di lettura unica per 120 delitti e per una se­rie impressionante di altri reati che vanno dall'estorsio­ne ai danneggiamenti, al se­questro di persona, all'occul­tamento di cadavere, alle ra­pine in grande stile. Buscet­ta ha chiarito di non condi­videre una gestione violenta del potere mafioso. In ulti­ma analisi la sua « collabora­zione» è frutto di due ete­menti precisi; da un canto l'avere la mafia scelto, senza il consenso di Buscetta, la strada della guerra senza quartiere; dall'altro canto l'avere infierito su Buscetta sterminandogli la famietia, a par/ire da due suoi figli.

L'avere imboccato la stra­da detta guerra senza quar­tiere ha portato la mafia —. secondo Buscetta — ad attac­care alcuni gangli vitali dello stesso Stpto democratico. I grandi delitti ideati e messi in atto, sccondoq uanto ha rivelato il boss, vanno im­putati all'asse mafioso tra i corlconesi e i mafiosi di de-culli, il notentissimo sodali­zio dei Greco. Ma non solo; al vertice di questa piramide vi sarebbero, con pari auto-rifa, Michele Greco, detto il papa, e Luciano Liggh, che benché sia in carcere viene costantemente ranprescnto'a in tutte le sedi dal saperla-tifante Salvatore Rnina. Sa­rebbe proprio Rama, la nuo­va prima rossa di Corleonc, la mente della strategia ma­fiosa che ha bagnato di san­gue mezza Sicilia. .

- Descrivendo l'organigram­ma dette cosche, Buscetta ha parlato di un •< consulto ? formato da dièci capifami­glia. Una sorta di commissio­ne ristretta, la sola che ave. va il potere di prendere de­cisioni e iniziative. Qualche

• ' • • ' . -

Il giudice Istruttore Falcone

volta, però, questa prassi è stata infranta e le decisioni sono state prese a maggio­ranza provocando frizioni e successivamente la guerra di mafia.

Secondo Buscetta sarebbe stato l'omicidio del procura­tore Pietro Scaglione, assas­sinato il 5 maggio del 1971, il primo vero attacco frontale delta mafia contro lo Stato. Dalle rivelazioni del boss la figura del procuratore Sca­glione, più volte oggetto di dubbi e insinuazioni viene re­stituita alta lunga galleria di «servitori dello Stato» cri­vellati dal piombo delta ma­fia. Buscetta sostiene che Scaglione pagò con la vita la decisione ai aver spiccato un ordine precauzionate nei con-•fronti di Luciano Liggio do­po che questi — tra l'incre­dulità generate — era* stato prosciolto quindici giorni pri­ma al processo di Bari.

Il consiglio dei dieci « su-perboss» sarebbe inoltre l'u-

nicO'organo esecutivo del go­verno mafioso. Opti cappfa- -miglia rappresenta gli inte­ressi di una associazione che opera nel territorio ben deli­mitato, al di là del quale non sì può sconfinare. Buscetta offre poi una ricostruzione assolutamente inedita dei rapporti ira la màfia sicilia­na £ Cosa, Nostra. .. Negli Stati Uniti sotto la direzione di «Cosa Nostra* operano due distinte organiz­zazioni criminali, la prima può cosiderarsi * autoctona *, la seconda continua ad essc-rèi ad ogni effetto siciliana e risponde delle proprie azioni ad un vertice pàlemitana. Tra le due «Cosa Nostra» posso­no esservi dei rapporti di col­laborazione, interessi comu­ni, ma si tratta pur sempre di organizzazioni distinte. Iti questo scenario disegnato da Buscetta, Palermo continua ad avere il ruoto di Roma nell'Impero classico. Nessu­na famiglia che non abbia nel capoluogo siciliano un proprio territorio, un predo­minio su una- parte della cit­tà, può ambire ad avere ima proiezione esterna.

E' una descrizione che ri­corda in qualche modo quan­to rivelò, dieci anni fa, Leo­nardo Vitale, che confessati^ do una quindicina • di delitti in preda ad una crisi misti­ca fu il primo «• pentito » del­la mafia. Perche scoppiò, net 1980. la guerra senza quartie­re fra le cosche? Buscetta ri­sponde nelle sue confessioni a attcsta domanda di fondo. Egli, ovviamente, respinge ogni « responsabilità politi­ca » del bagno di sangue, ri­versandola invece sui gruppi di Ciaculli e Corleone, che de­finisce sanguinari e attacca­brighe.

Sarebbero stati loro — se­condo Tommasino — a scate­nare la strage dei servitori

RINO FARNETI

AVVERTIMENTO ESPLICITO ALLA D.C.

RIFORMA FISCALE PRI intransigente

O passa o usc i rà dal la coalizione - Si è in t an to

iniziato ufficialmente l ' i ter della legge finanziaria

(Continua In 2> paghi* 3* colonna)

ROMA, 1. - Con la pre­sentazione in aula di Monte­citorio si e aperto ufficialmen­te questa sera l'i tea della leg­ge finanziaria, della legge di bilancio e della relazione pre-visionale e programmatica che costituiranno il banco di prova parlamentare per il go­verno e per la maggioranza. Faticosamente superate vener­dì scorso in consiglio dei Mi­nistri, !c polemiche e le di­vergenze sui tagli di spesa da attuare soprattutto nei setto­ri della sanità delia prcvi-denza e del pubblico impie­go rischiano di riproporsi nelle due aule parlamentari in un confronto che impegne­rà non solo maggioranza e opposizione, mi» anche le va­rie componenti della coalizio­ne. Tanto più che ad agevola­re chiarimenti e possibilità di modifiche sulle leggi-corni­ce dell'economia per l'85 non con tribù iiconc. i tempi resi strettissimi dalai contestuale esigenza di varare entro l'an­no anche il « pacchetto fisca­le » predisposto da Viscntini.

Sia sull'uno che sull'altro fronte alle ufficiali attesta­zioni di impegno.fatte da c-sponenti dei partiti di mag­gioranza continuano a fare da contrappunto più o meno sotterranee volontà di modi­fica. Spadolini, con il discor­so fatto sabato, ha gettato acqua sul fuoco delle polemi­che alimentate dalle critiche che il vicesegretario dclPRI La Malfa ha mosso a Goria per la reale consistenza del deficit pubblico stimabile per l'S5. Ma e « r to che il PRI non intende fare un solo pas­so indietro fìa i n termini di rigore tpjn^teicov sia ep so­pranni,», t*JT4( * pacchetto fiscale ", 'f*fr& i '

H rcpubbiifcsn^ ministro per I rapporti con il Parla­mento, Marnimi, ha oggi for­mulato previsioni cautamente ottimistiche sui tempi di ap­provazione delie leggi finan-, ztarie, e di bilanciò sostener!-'* do che dovrebbero essere li­cenziati dàlia commissione bilancio della Camera entro il 26.ottobrc in modo che la as­semblea ' dei deputati avvìi, l'esame dal 29 dei mese giun-

gendo «I * sr * il 16 novem-re. Rcstereboero così circa

giorni per effettuare la se­conda * lettura » a) Senato entro H 31 dicembre, evitan­do il ricorso all'esercizio provvisorio come si riuscì a fare io scordo ar.no. Per il governo Cras« sarebbe questo un fattore cu lafTorzamcnto, ma è un obiettivo ancora lon­tano e tutto da verificare.

Tanto più che eventuali ir­rigidimenti di questo o quel settore della maggioranza o battaglia ad oltranza della opposizione su* confi dell'a­zienda Italia, potrebbero ave­re riflessi sul «pacchetto Vi­sentin! », Lo stesso ministro Mammi ha oggi rilevato l'esi­genza che le misure fiscali — per le quali comincerà do­mani l'esame di merito in commissione finanze del Se­nato, dopo la relazione svol­ta dal senatóre Ncpi la scor­sa settimana — giungano al « si » dell'assemblea di palaz­zo Madama entro. metà no­vembre. In allie parole ap­pena la Camera avrà licenzia' to la finanziaria, dovrebbe av­viare la discussione del «pac­chetto Visentin!» in modo da' consentirne il varo entro il 31 dicembre e la effettiva o-peratività dal l* gennaio '85-

* E' un problema — ha os­servato Mammi — importan­te sia dal punto di vista po­litico, che da quello finanzia­rio; è bene che tutti i grup­pi della maggioranza tengano conto del fatto che il gettito

del pacchetto fiscale, calcola to il circa 10.000 miliardi, è stato iscritto nella legge fi­nanziaria dell 85 dal ministro Goria ». Il capogruppo repub­blicano, Battaglia è andato ol­tre sottolineando espressa­mente il singificato politico che il suo paitito annette al­le misure predisposte dal ministro delle Finanze. « Gli amici democristiani sanno — ha osservato Battaglia con evidente riferimento alle ri­chieste di modifica già avan­zate in mento dalla DC — che se il pacchetto fiscale non sarà approvate dal Parla­mento entro il 31 dicembre, i repubblicani il I* gennaio usciranno dal governo ».

Sono * aJt-aut » che non a-gcvolafto un clima più diste­so all'interno della coalizion.. Ma al momento nessuno sem­bra intenzionato a tirare la corda per giungere all'aper­tura della crisi di governo di qui a gennaio, cioè prima che scatti il « semestre bianco » connesso alla scadenza del settennato presidenziale di lu­glio e alla impossibilità — co­stituzionalmente sanciia — di scioglimento delle Camere, Per ora, quindi, s* va avanti con la dichiarata volontà di rispettare le scadenze parla­mentari più impegnative, age­volati anche da» previsto '<via libera» che domani sera il Senato dovrebbe dare ad un provvedimento tanto atteso quanto contrastato come il condono dell'abusivismo edi­lizio.

Tragica domenica a San Siro: assassinato tifoso grigiorosso

Quella di domenica è stata una giorna­ta tragica: un ragazzo, un nostro ragazzo castelleónese, e stato accoltellato dopo l'incontro della Cremonese a S. Siro col Mitan ed è morto. Di fronte ad avveni­menti di questo genere, cosi incredibili, così assurdi, così crudeli, non sì sa come reagire. Il vocabolario non contiene parole adatte ad esprimere lo sgomento che ci pervade.

La voglia è quella di chinare il capo e di piangere; la voglia e quella di mandare tutto alla malora e fuggire da questa so­cietà che per molti versi ormai sembra impazzita; ma la voglia è anche quella di capire. Capire perchè si possa giungere al delitto per quella che ipocritamente viene definita passione, ma che invece sempre più spesso diventa follia, follia criminale.

Lo sport, questo sport che pure reca tn se tanti grandi valori, quando viene por­tato al parossismo diventa un eccitante mortale; diventa droga, e fa comportare la gente come i drogati; diventa il rifugio di tutti gli istinti repressi, delle ambizioni frustrate, degli affetti desiderati e non avu­ti, detta rabbia che la vita (anche la più tranquilla) ci propone giorno dopo gior­no, dell'inconscia aggressività che ognuno di noi ha dentro di sé. Non è più, dunque, lo sport che sublima, ma lo sport che diventa ricettacolo di tutti gli istinti di violenza.

Qualcuno dirà che domenica 30 settem­bre è una data da dimenticare! noi cre­diamo clic sia, invece, una data da ricor­dare, dolorosamente da ricordare. Ce ne dobbiamo ricordare noi giornalisti, quan­do, magari trascinati dall'entusiasmo, en­fatizziamo troppo gli avvenimenti calcisti­ci, dando ad essi il tono di un'epopea; se ne devono ricordare le società, che impe­gnano un capitale ormài .mostruoso net-l'industria della pedata, e che per salva­guardare questo capitale non esitano ad aizzare la piazza, passando dal lamento

all'accusa all'invettiva, lutto è buono per scaldare gli animi e creare il cosiddetto a ambiente caldo » intorno alla squadra, senza avere il coraggio di emarginare quel­le frange dove il tifo trascende puntual­mente nel teppismo; se ne devono ricor­dare i giocatori, che troppo spesso con te loro ignobili manfrine surriscaldano gli animi dei tifosi incito provveduti {che sono spesso anche i più violenti); se ne ricordi, soprattutto la gente, che per fo sport (e specialmente per il catch) in troppe occa­sioni perde il lume del buon senso, nelle parole e nei comportamenti.

Non ce la sentiamo di fare un processo sommario al catch, perchè anche il cal­cio è, a suo modo, specchio del tempo. Ma certamente è uno specchio che sta di ventando deformante, per se stesso e per chi gravita nella sua orbita, come attore o come spettatore.

Insieme al dolore che in questo mo­mento ci accomuna ai parenti della ven­tunenne vittima castelleónese, proviamo anche un senso di paura: la paura che scat­ti la molla della vendetta. Diciamo fin da ora alla gente, alta nostra gente che conosciamo così bene, che la memoria di chi è morto non potrà essere onorata con altra violenza, ma con un comportamento leale, onesto, che sia di esempio a tutti affinchè i luttuosi fatti di Milano non deb­bano ripètersi. Sono parole forse difficili da digerire in un momento, come questo, in cui molti, specialmente i più giovani, possono essere portati al « gliela faremo pagare*. Però e necessario dirle. Teniamo presente che oltretutto, la storia insegna, sono quasi sempre gli innocenti a pagare per i manigoldi.

Bandiere abbrunate, dunque. Non solo le-bandiere grigiorossc, non solo le ban­diere sportive: ma le bandiere detta civiltà.

I SERVIZI SULL'AVVENIMENTO A PAG, ,5

Gravi sconfitte della DC nel tarantino còli {Forte avanzata del PCI e del MSI - Anche in altri comuni flessioni dello Scudo crociato

Decine di arresti negli USA Quasi tutti sono già stati implicati nella vicenda della cosiddet­ta « pizza connection » - Operazione in atto anche in Brasile

NEW YORK, 1. — Le infor­mazioni date da Tommaso Bu­scetta alle autorità'italiane ed a qi'eile americane, che lo han­no sentito dircttarnentc alme­no tre volte nel corso dello scorso mese, hanno provocato in tutto il territorio degli Sta­ti Uniti una vasta onci-azione di polizia, tutt'ora in corso, con decine di arresti.

Secondo ouanfo dichiarato oszi all'ANSA dal sostituto procuratore federale di Breo* klvn Charles Rose, le persone implicate nella retata sono col-legate per buona parte con i personaggi già coinvolti nella cosiddetta «nizza connection», operazione condotta in colla, bórazione tra le polizie di vari Paesi curonri ed amei'ie:>ni Io scorso aprile.

Rose ha detto che finora sp, no almeno 28 le persone nei cui confronti sono stali spic­

cati mandati' di arresto, ma il numero potrà crescere a 32,

Tutti sono accusati di aver partecipato ad un traffico di circa cento chili di eroina svol­to tra il 1978 ed il 1984 e ver­ranno incriminati per associa­zione a delinquere e.omicidio. Contemporaneamente alla ope. razione in corso negli Stati fi­niti 6 in atto un'operazione an­che in Brasile.

li sostituto procuratore del tribunale federale di Brooklvn ha comunicato all'ANSA una lista delle persone arrestate. Esse sono: Salvatore Lamber­ti di Woodnierc, Calogero Lau-ricclla di Brooklvn, ' Joseph Lamberti' di Baldwin, Giusep­pe Conci di Queen», Sà'vatorc C'inalano di Middle Villane, Salvatore Mazzurco di Bald­win, Lorenzo Devardo dì Oueen, Filippo Casamento di Brooklyn, Giuseppe Baldinuo

ci (già in carcere per altri rea-ti), Vincenzo Randazzo (già in carcere)/ Giovanni Cangiatosi (i>ià in carcere) e Francesco Rappa,

Tutti sono già stati impli­cati nella vicenda della cosid­detta « pizza connection'*, il cui processo dovrebbe avere inizio verso la fine d {questo anno. Rose ha anche detto ebe vengono ricercati Rosario f)i-snenza, di Oueens, Benedetto Zito di Huntington Vallcy (Pennsylvania) e Onofrio Cata­lano, Altre 16 .persone vengo­no inoltre ricercate in tutto il territorio degli Stati Uniti,

L'esistenza della «pizza con­nection », una organizzazione che secondo l'accusa'si serviva del paravento di pizzerie per spacciare eroina nell'area di

TARANTO, 1. — Nelle ele­zioni comunali svoltesi ieri e stamani a Mottola il PCI ha acquisito la maggioranza re­lativa al posto della DC, che ha perso il 17% circa dei voti. Il Movimento Sociale ha rad­doppiato quasi i suoi voti, men­tre il PSI ha rierso circa ùus minti e gii altri due partiti in lizza (PRI e PSDI) sono rima­sti prcssocchc stazionari.

Ecco i risultali delle votazio­ni, tra parentesi quelli delle precedenti elezioni comunali svoltesi 11 giugno 1980; PCI 411 voti, 40,46 per cento (fi/fi). 13 scg&i folto); MSI-DN 1173/ 115) <6M), tre seggi (due); PS DI 329, 353 (3,77), un seggio (uno); PRI 583, 5.78 (4.19,, un sezaio (uno); PSI 1447, 14,24 (16.03)), quattro scersi (cinque); DC.251!, 24,71 (41,20), otto seg­gi (13), La percentuale dei vo­tanti e stata dcll'88,7 (59,18 nel 1980),

Il Movimento Sociale Italia­no ha conquistato con il 32,94 per cento la maggioranza rela­tiva dei voti nelle elezioni co­munali svoltesi a Crispiano. La D.C. ha perso la maggio­ranza assoluta che aveva otte; nuto nelle precedenti elezioni del 13 dicembre 1981 ed è scesa dal 53,1 al 19,06 per cento delle preferenze. Una lista civica di dissidenti democristiani ha ot­tenuto il 9/49*4, mentre il PSI ha quasi raddoppiato i suoi voti ed il PCI e passato dal VIU al 17,71 per cento. Rispet­to alle precedenti votazioni il numero dei consiglieri comu­nali da eleggere e aumentato da venti a trenta.

Ecco i risultati, tra parente­si quelli delle precedenti ele­zioni: PCI 1263 voti, 17,71 per cento (123). cinque seggi (due); MSI-DN 2285, 32,04 (21,07), dic­ci seggi (quattro); lista civica (Cristiano Democratici) 677, 9,49 (—), tre seggi (—); DC 1359, 19,06 (53,1). sci seggi (dodici): PSI 1546, 21,68 «2,4), sci seggi (due). La percentuale dei vo­tanti e cresciuta di circa tre punti, passando dall'83 all'36,7.

LATINA, 1, — In due comu-ni nella provincia di Latina, Sonnino e Monte San Biagio, si e votalo per il rinnovo del consiglio comunale- Ouesti i risultati (fra parentesi i dati del 1981):.

i risultati (tra parentesi i dati dei 1980): PCI 1930. 31,36. 10, (1924, 335, 7); DC 1692, 27^0, 9, (2832, 49,1, II); PSD'AZ, 810, 13,16, 4, (—); MSI 114; 1Ì5, - , (230, 4, —); PRI 300. Agi: i. (188, 33. —); PSI 381; 6,19, 2, (583, 10,1, 2/; PSDI 186, 3,02, 1; Civica 578, 9,39, 3. '•, ,

Nelle regionali il PRI si pre­sentava con'il PLI. Nelle pre­cedenti amministrative dell'80 non erano presenti ne sardisti ne socialdemocratici. La lista civica « Democrazia per San Gavino» raccoglieva dissiden­ti democristiani. Nella prece­dente legislatura i consiglieri da eleggere erano -20.

Restano chiuse a Malta

le scuole cattoliche LA VALLETTA, 1. — 11 lea­

der dell'opposizione maltese Fenech Adami ha detto che il Partito Nazionalista, di cui è

capo, appoggia la decisione dell'arcivescovo di Malta di chiudere 70 scuole cattoliche in segno di protesta contro ,i piani del governo di sospen­dere le sovvenzioni pubbliche alle scuole privale.

Parlando in .un comizio nei

fircssi della capitale, La Val-ctta, Adami ba detto tra l'al­

tro: « Siamo d'accordo con la decisione dell'arcivescovo... Il Partito Nazionalista non vuo­le che sia versata neanche una goccia di sangue maltese ».

Per oggi, giorno d'apertura dell'anno scolastico per gli istituti cattolici, si temevano scontri tra le forze dell'ordine e manifestanti, nel caso che la Chiesa avesse aperto le ot­to scuole delle quali il gover­no ha ordinato la chiusura, / Il governo del primo mini­stro Dom Mintoff, si ricorda, aveva deciso nella primavera scorsa il ritiro delle licenze per otto scuole private catto­liche, come primo passo di un progetto di chiusura di scuo­le privati con sovvenzioni pub­bliche.

(Ornimi» In V

SONNINO: PCI 2.494, 51, II, (2.367, 49.57, .191; MSI-DN 273, 5,70 f; (265, 5,55, 1); PSI 854, 17,51, 3, (968, 20,27, 4); DC 1.252 25,66, 5 (1.176, 24,63, 5).

MONTE SAN BIAGIO: DC 1.342, 353, 7, (1.235, 34,83, 8); PCI 199, 52, 1, (200, 5*5.' I); MSI-DN 56 1,5, - , (98, 2.77, - ) ; PSI 1.553, 4009, 9, (1.405, 39,63, 9); Lista civica; Locale 201, 53, 1, (272, 7,68, 1); PSDI 450, 11> 2, (-),

II Lista civica di Ispirazio­ne Socialdemocratica: (209, 5,90, I),

CAGLIARI, 1, — SI sono svof le a San Gavino Monreale, le

Sindona nel carcere femminile di Voghera

Il bancarottiere, che si trova In un reparto iso-Iato, sarà interrogato, a. partire da domani sul­l'omicidio Ambrosoli, poi sul « tabulato del 500 ».

VOGHERA, 1, — L'imputato «eccellente» Michele Sindo­na, estradato fulmineamente dagli Stati Uniti una settimana fa, b stato trasferito nella notte tra sabato e domenica dal a.t-cere romano di Rcbibbla alla prigione di massima-sicurezza di Voghera, che da sempre ospita esclusivamente detenute. Don Michele, ovviamente, è in un reparto isolato, e qui arriveran­no, probabilmente mercoledì, i giudici istruttori Giuliano Tu­rane e Gherardo Colombo, insieme al p, m. Guido Viola, per interrogarlo nell'ambito dello stralcio istruttorio, nato dalla inchiesta sull'omicidio dell'avvocato Giorgio Ambrosoli. Lo stralcio riguarda la posizione di Robert vcnctucci, di Mino Sindona, figlio del finanziere, e altri personaggi in merito al delitto vero e proprio e quella del « gran maestro » Licio Celli per quanto concerne le coperture della loggia massonica P 2 eia tentata estorsione ai danni di Roberto Calvi, realizzata at­

traverso la campagna di stampa condotta da Luigi Cavallo, Dunque, mercoledì, secondo l'avvocalo d iSindona Gian

Piero Assali, l'ex « mago della finanza » si troverà di fronte, li, i suoi giudici naturali. Nei giorni successivi dopo dieci anni, ,.

non e escluso che il bancarottiere di Patti venga ascoltato an­che dal giudice istruttore milanese Bruno Apicclla, titolare dell'inchiesta sili famoso « Tabulato dei 5C0 v. ta lista cioè dei risparmiatori tenuti fuori dal crac e rimborsali in antìcipo.

Sindona nel supercarcere femminile", ha a disposizione uno spazio molto più grande di quello delle detenute. Per ac­coglierlo la direzione ha fatto sgombrare un intero reparto di una, decina di ambienti, fino a poco tempo fa utilizzali dalle sorveglianti come magazzini. Il menti e lo stesso degli agenti di custodia II recluso vive in una specie di appartamento, do­tato di tutti quegli accorgimenti tecnologici caratteristici della prigione modello di Voghera e che tante polemiche hanno su­scitato nel recente passato per iniziativa del familiari e degli avvocati delle detenute: alcuni avevano parlato senza mezzi termini di tortura psicologica.

Michele Sindona, resterà a Voghera (così pare) sol» per il elezioni per il rinnovo del con-, periodo degli interrogatori da parte del magistrati di Milano, siglio comunale. Questi i da Poi, si dice, tornerà a Roma, oppure andrà a Bergamo, un Car­li ufficiosi forniti dal servizio cere modello, maschile peri, E cosi per Don Michele finirà elettorale del Comune. Ouesti I anche l'isolamento. Sempre clic lui ne abbia voglia,

L'avvocato genovesi Ucftma i l è Incontrato cori 1 magi strati milanesi - Formulati proposta concreta da parta di un gruppo di imprenditori •

di socie»

MILANO, 1. — In vista del 5 ottobre, data entro la qua­le, secondo quanto ha stabi­lito il nuovo consiglio d'am­ministrazione della Rizzoli, dovrà avvenire l'aumento del capitale, sociale da circa sei a 66 miliardi, si intensificano gli interventi da parte dei gruppi interessati in qualche modo alla rilevazione del complesso editoriale che fa capo al « Corriere della Se. ra». Oggi il rappresentante di una delle « cordate » che si propongono come potenziai! acquirenti del pacchetto d, maggioranza, l'avvocato gè novese Vittorio Uckniar, ;. e incontrato con i giudic. istruttori Renato Bricchetti < Antonio Pizzi' che indagane sui risvolti penali della gè stione del gruppo e che tem pò fa disposero il sequestri; delle azioni di Angelo Rizzo! (40 per cento) e di Bruni! Tassan Din (10,2 per cento) affidandone la custodia agi avvocati Umberto Tracanclli e Giuseppe Granata. All'in contro erano presenti anchi gli imprenditori Edoardi Longarini e Michele Mercarii in rappresentanza del gruppi che si propone «mie acqui rente del pacchetto di mas gioranza, oltre ai .due custr) di - giudiziali. I magistrati prima di concedere il nulli osta, hanno chiesto di cono scerc, per motivi di traspa ronza dell'operazione, gli e! fettivi componenti del grar. pò finanziario interessato i rilevare le azioni del gruppo

Nel pomeriggio c'e stati una nuova, laboriosa riunio ne in uno studio cittadino i soltanto poco dopo le 21 gì avvocati Tracanclla e Grana ta, insieme ai colleglli Guidi Pacchino di Roma e Davii Pavia di Ancona, hanno resi noto ai giornalisti il signifi cato della proposta che sari avanzata domani ai magistra ti. Nella domanda si dice chi fanno parte del gruppo in frizionalo ad acquistare I 50,2 per cento del pacchetti! azionano della Rizzoli le Im prese o Imprenditori singo Ji « Eurogcst », società pei azione quotata in Borsa. «Sem spa», società pure quo tata n Borsa, Edoardo Lon garlni, Michele Mercurio, iì cavaliere del lavoro Luigi So di e Io stilista Nicola Tru» sardi,

L'avv. Uckmar, nella ,fop male domanda avanzai» '-«! i "'.t'irli giudiziali e che do mani sarà trasmessa al giù dici, afferma che II grutìpc d imprenditori ha la dispo­nibilità materiale del denari! olfcrto per l'operazione e ag giunge di avere oersonalmeti te controllato che il gruppi dispone del trenta mlllard necessari per sottoscrivere a 50 per cento l'aumento di ca pitale e di altri trenta mi-

(Ctntlnu» In 2* miti» 1* «twm)

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