la qualità totale non cè miglioramento senza cambiamento novembre 2007 – valentina colarieti...
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La Qualità TotaleLa Qualità Totale
Non c’è miglioramento senza Non c’è miglioramento senza cambiamentocambiamento
Novembre 2007 – Valentina Colarieti Tosti
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I concetti
1 . PRIORITA’ AL 1 . PRIORITA’ AL CLIENTECLIENTE2. IL CLIENTE INTERNO2. IL CLIENTE INTERNO
3. IL MIGLIORAMENTO 3. IL MIGLIORAMENTO CONTINUOCONTINUO4. GLI STRUMENTI4. GLI STRUMENTI
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Priorità al cliente
Il successo di un’organizzazione dipende
dal saper comprendere esigenze ed aspettative
presenti e future, implicite ed esplicite che provengano dai clienti attuali e potenziali
(e dai loro eventuali utenti finali)
tradurle in requisiti e caratteristiche del prodotto/servizio destinato al cliente,
mirando a soddisfare e superare le loro stesse aspettative,
in modo veloce e competitivo.
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IL CLIENTE INTERNO IL CLIENTE INTERNO
è L’ENTE CHE è L’ENTE CHE UTILIZZA L’OUTPUT UTILIZZA L’OUTPUT
DELL’UFFICIO O DEL DELL’UFFICIO O DEL REPARTO A MONTEREPARTO A MONTE
Il cliente interno
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All’interno di una Organizzazione
OGNI UNITA’ ORGANIZZATIVA
HA PROPRI CLIENTI
E PROPRI FORNITORI
Il cliente interno
Quanto rispettiamo le esigenze e le
aspettative dei nostri clienti?
Rispettano le nostre esigenze
ed aspettative
?
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Esigenze del cliente…
FUNZIONA?
FA QUELLO CHE PROMETTE?
SI INSTALLA FACILMENTE?
E’ SICURO?
QUANTO DEVO ASPETTARE PER AVERE IL PRODOTTO?
FUNZIONALITA’
RISPETTO DEI TEMPI DI CONSEGNA
Priorità al cliente
LA MANUTENZIONE E’
FACILE ED ECONOMICA?
CON QUALE FREQUENZA SI ROMPE?
QUANTO DURA?
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…ed aspettativeCOME SI PRESENTA IL PRODOTTO?
HA UN ASPETTO GRADEVOLE O SUPERATO?
E’ CONFEZIONATO BENE?
QUAL E’ LA REPUTAZIONE DELLA NOSTRA AZIENDA NEL SETTORE?
Priorità al cliente
LA PERSONA CON LA QUALE IL CLIENTE PARLA AL TELEFONO E’ GENTILE?
E’ STATO FATTO UN CORSO DI FORMAZIONE SULL’UTILIZZO?
IL MANUALE DI UTILIZZO E’ CHIARO?
L’UTILIZZO E’ INTUITIVO ED ERGONOMICO?
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Continuerà ad acquistare da noi Continuerà ad acquistare da noi e non avrà motivo di andare dalla e non avrà motivo di andare dalla
concorrenzaconcorrenza
Ci chiederà consiglio per altre Ci chiederà consiglio per altre esigenze, esigenze,
e probabilmente e probabilmente acquisteràacquisterà da noi da noi anche anche altri prodottialtri prodotti
Parlerà bene di noi con gli altri Parlerà bene di noi con gli altri e porterà e porterà nuovi clientinuovi clienti
CONSERVIAMO
AUMENTIAMO
Un cliente soddisfatto:Priorità al cliente
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Il comportamento d’acquisto
Quando acquistiamo qualcosa che tipo di
valutazione facciamo?
Priorità al cliente
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I consumatori acquistano I consumatori acquistano quando attribuiscono al bene quando attribuiscono al bene
un un valorevalore superiore superiore
alla quantità di denaro che alla quantità di denaro che cedonocedono
Priorità al cliente
Che vuole dire valore?
Attribuire valore in base a che?
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Il Il valorevalore
dipende da quanti e da dipende da quanti e da quali bisogni il bene quali bisogni il bene riesce a soddisfareriesce a soddisfare
e non e non dal prezzo!dal prezzo!
Priorità al cliente
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La Conformità del La Conformità del prodotto prodotto
alle richieste del clientealle richieste del cliente
si chiama si chiama
QUALITA’QUALITA’
Priorità al cliente
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Se qualità è conformità Se qualità è conformità
alle richieste del cliente,alle richieste del cliente,
Si può misurare la qualità?
LA QUALITA’ E’ MISURABILE
ATTRAVERSO IL LIVELLO DI
SODDISFAZIONE DEL CLIENTE
Priorità al cliente
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Un indice della soddisfazione dei clienti è
il numero dei reclami(non conformità)
Priorità al cliente
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Il ciclo del miglioramento
PDCA1. Analizzare il problema e scegliere una soluzione
2. Mettere in pratica la soluzione
3. Controllare che la soluzione applicata funzioni (test)
4. Se funziona, decidere di rendere standard la soluzione, se non funziona, ricominciare dalla fase 1
Il miglioramento continuo
progetta
produci
vendi
Test
PROCESSOPROCESSO
Dati suiDati suiPROBLEMIPROBLEMI
SCELTA DEL SCELTA DEL PROBLEMAPROBLEMA
ANALISI DEL ANALISI DEL PROBLEMAPROBLEMA
SCELTA DELLASCELTA DELLACAUSACAUSA
SCELTA DELLASCELTA DELLASOLUZIONESOLUZIONE
ATTUAZIONE E ATTUAZIONE E VERIFICAVERIFICA
RICONOSCIMENTO/ RICONOSCIMENTO/ “CERTIFICAZIONE”“CERTIFICAZIONE”DELLA SOLUZIONEDELLA SOLUZIONE
MIGLIORAMENTO MIGLIORAMENTO DEL PROCESSODEL PROCESSO
Miglioramento di un processo
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A) SCRIVI QUELLO CHE FAI
B) FAI QUELLO CHE HAI SCRITTO
C) DIMOSTRA e MISURA QUELLO CHE HAI FATTO
D) PENSA COME MIGLIORARLO
Il miglioramento continuo
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Idee per il miglioramento
1.ORGANIZZARE GLI SPAZI
2.FOCALIZZARSI SUL PERCHE’, NON SUL CHI
3.ADOTTARE UN METODO
Il miglioramento continuo
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1. Spazio fisico…Il miglioramento continuo
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…e spazio virtuale!ORGANIZZARE I FILE SECONDO
LO STANDARD JOLIET
•IL NOME DEL SINGOLO FILE/DIRECTORY NON DEVE SUPERARE I 64 CARATTERI;
•IL PERCORSO COMPLETO DI UN FILE NON DEVE SUPERARE I 128 CARATTERI;
•I SEGUENTI CARATTERI NON DEVONO ESSERE USATI ALL’INTERNO DI FILE E DIRECTORY: * / : ; ? \
•UTILIZZARE IL PUNTO SOLO PER L’ESTENSIONE DEL FILE E NON COME SEPARATORE:
Il miglioramento continuo
nome_file.doc nome.file.doc
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Atteggiamento tipico “colpevolista”: Il marketing non mi ha dato tutte le
informazioni di cui avevo bisogno
Atteggiamento costruttivo: perché il marketing non mi ha
dato le informazioni di cui avevo bisogno?
Il miglioramento continuo
Cercare una soluzione:
Era a conoscenza che quelle informazioni sono importanti?
E’ in possesso di quelle informazioni?…….
chi
comunicare
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Che ne pensa la filosofiaRaccolta DATIDiagramma causa-effetto di IshikawaMetodo dei 5 PerchéFMEA
3. I metodi
I metodi
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La prima regola è di non accettare mai cosa alcuna come vera a meno di non conoscerla evidentemente come
tale.La seconda regola è di dividere ognuna delle difficoltà che io
esamini, in tante piccole parti quanto sia possibile e necessario, per meglio
risolverle.
Teorici del metodo : Cartesio
I metodi
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La terza regola è di condurre in ordine i miei pensieri, cominciando dagli oggetti più semplici e più facili da conoscersi, per salire, a poco a poco e come per gradi, fino alla conoscenza dei più complessi.
E l’ultima, di fare delle enumerazioni così complete e delle rassegne così
generali, da essere sicuro di non omettere nulla.
Teorici del metodo: Cartesio
I metodi
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La raccolta dati
I dati sono la base per intraprendere azioni
ed assumere decisioniLe NC sono il
dato da cui siamo
partiti
MEZZI
MANODOPERA
SOMMADELLECAUSE
METODI
MATERIALI
DIAGRAMMA CAUSA-EFFETTO DI ISHIKAWA
Come nasce un “problema”:I problemi provengono dalla somma
di più cause
Causa 1Causa 1Causa 2Causa 2
Causa 3Causa 3Causa 4Causa 4
effettoeffetto
+
+
+=
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I Cinque PerchèIl cliente lamenta che il circuito non è stato fissato alla scatola
Risposta: Perché l’operatore ha dimenticato di mettere le viti.
Secondo perché:Perché l’operatore ha dimenticato di mettere le viti? Risposta: Perché in linea il lavoro è
ripetitivo ed è facile commettere errori
Terzo Perché:
Perché in linea è facile commettere errori?
Risposta:Perché non c’è un controllo tra una fase e l’altra.
Quarto Perché:
Perché non c’è un controllo
tra una fase e l’altra?Risposta: Perché non è stato previsto in fase di industrializzazione
Quinto Perché:
Perché non è stato previsto in fase di industrializzazione?
Primo Perché: Perché il circuito non è stato fissato alla scatola?
Risposta: Perché non si è tenuto conto delle esigenze delle risorse umane.
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La FMEA é una tecnica dell’Ingegneria utilizzata
per definire,identificare,ed
eliminare le « failure », i problemi e gli errori
prima che sia troppo tardi e quindi troppo costoso
Che cosa e’ FMEA
Può essere applicato ad un prodotto (FMEA di progetto)
o ad un processo produttivo (FMEA di processo)
Gli strumenti
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FMMEA: FFailurailureses ANALISI
MMododeses
EEffecffectsts
AnalisnalisysysMODI EFFETTIGUASTI
ANALISI DEI MODI E DEGLI ANALISI DEI MODI E DEGLI EFFETTI DEI GUASTIEFFETTI DEI GUASTI
Gli strumenti
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2. elencare tutti i possibili modi di guasto, e per ciascuno:
3. elencare tutte le possibili cause
4. elencare tutti i possibili effetti (rischi)
5. elencare tutti i controlli in essere
1. Il primo passo da realizzare consiste nella scomposizione del prodotto (o del processo) in esame in sottosistemi elementari.
Come funziona
FMEA
Gli strumenti
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Esempio: modi di guasto di un’automobile
1. Scomposizione in Sottoinsiemi1. Scomposizione in Sottoinsiemi
Il serbatoioIl serbatoio
Le gommeLe gomme
Il motoreIl motore
La carrozzeriaLa carrozzeria
2. Possibili modi di 2. Possibili modi di guasto per il serbatoioguasto per il serbatoio
È vuoto
----
3. Possibili cause 3. Possibili cause del serbatoio vuotodel serbatoio vuoto
•Il serbatoio
non è stato rifornito
•Il serbatoio perde
4. Effetti possibili4. Effetti possibili l’auto si ferma
5. Controlli su questo tipo di 5. Controlli su questo tipo di guastoguasto
•Spia luminosa
•Indicatore di livello del serbatoio
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DEFINIZIONE di MODO DI GUASTO:
E’ il modo in cui un prodotto/processo può
guastarsi o manifestare una perdita di prestazioni
ESEMPI:
•Rottura
•Deformazione
•Usura
•Decadimento prestazioni
•Vibrazioni
•Grippaggio
•Bloccaggio
•Corto circuito
•Ossidazione
2. Elenco di tutti i possibili modi di guasto2. Elenco di tutti i possibili modi di guasto
Crea una Non Conformità nel prodotto/processo
E’ espresso in termini tecnici, non in termini degli effetti che il cliente può
avvertire
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DEFINIZIONE di CAUSA del modo di
guasto:
E’ una criticità che determina un modo di guasto specifico
Esempi:
Disallineamento
Tolleranze non adeguate
Specifica errata
Trattamento tecnico inadeguato
Calcoli errati
Sollecitazioni eccessive
Materiale non conforme
3. Cause del modo di guasto3. Cause del modo di guasto
E’ collegata ad una caratteristica di processo/prodotto non
opportunamente scelta o valutata
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DEFINIZIONE
E’ il manifestarsi del modo di guasto sul cliente
ESEMPI:
•Rumorosità
•Vibrazioni
•Non funzionamento
•Prestazioni scadenti
•Difetti estetici
•Perdite fluidi
•Consumi eccessivi
•Accensione non richiesta
4. Effetti del modo di guasto4. Effetti del modo di guasto
E’ l’effetto che il cliente percepisce
Ha un impatto sulle specifiche del cliente
E’ associato ad un modo di guasto specifico
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Per tutte le combinazioni di guasto si devono prendere in considerazione:
P probabilità di accadimento
G gravità dell’effetto
R possibilità di rilevamento da parte dei controlli
Da 1 a 10 dove 1=minima probabilità
Da 1 a 10 dove 1=minima gravità
Da 1 a 10 dove 1=certezza che i controlli individuino la causa
(in relazione all’influsso sul cliente!)(in relazione all’influsso sul cliente!)
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Indice di priorità del rischio RPN
RPN = (P * G * R)
Alto RPN = azioni di miglioramento
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Tutti devono contribuire al miglioramento
Produzione
Il cerchio della
qualita`
Progettazione e sviluppo
Approvvigionamenti Pianificazione e sviluppo dei processi
Prove, controlli e collaudi
Imballaggio, conservazione e stoccaggio
Vendita e distribuzione
Installazione ed esercizio
Assistenza tecnica
Messa fuori uso e fine utilizzazione
Il miglioramento continuo