la responsabilità sociale passa dall'azionariato critico · 2019. 6. 18. ·...

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La responsabilità sociale passa dall'azionariato critico BANCA ETICA HA FONDATO OLTRE 10 ANNI FA LA FONDAZIONE CULTURALE RESPONSABILITÀ ETICA, IMPEGNATA DAL 2007 NELL'AZIONARIATO CRITICO: OWERO L'ACQUISTO DI AZIONI DI ALCUNE AZIENDE, TRA CUI LE ITALIANE ENI ED ENEL, E LA PARTECIPAZIONE ALLE LORO ASSEMBLEE. CON L'OBIETTIVO DI RIDURRE GLI IMPATTI SOCIO-AMBIENTALI DELLE MULTINAZIONALI Uno strumento di «democrazia economica» che ben si integra ai concetti di responsabilità sociale di impresa. Così definisce l'azio- nariato critico Andrea Baranes, Presidente della Fondazione Cul- turale Responsabilità Etica creata da Banca Popolare Etica: una re- altà che nel 2007 ha acquistato un numero simbolico di azioni di ENI ed ENEL per partecipare attiva- mente alle assemblee e creare un dialogo con le imprese interessa- te. «Un'attività che nei prossimi anni potrebbe coinvolgere anche altre aziende - preannuncia Bara- nes. La responsabilità sociale di impresa è diventato un tema di sempre maggiore importanza, sia per il pubblico sia per le imprese stesse, e negli ultimi anni cam- pagne di pressione e di informa- zione hanno permesso di portare alla luce diverse problematiche». Far sentire la propria voce nei CdA Questioni, soprattutto socio-am- bientali, che l'azionariato critico può fare emergere di fronte agli occhi di tutta la comunità: dai cit- tadini agli azionisti, passando per Andrea Baranes, Presidente della Fondazione Culturale Responsabilità Etica gli investitori. «Acquistando le azioni è possibile intervenire du- rante l'assemblea annuale e più in generale dialogare con l'im- presa in qualità di azionisti, ov- vero proprietari di una quota per quanto piccola dell'impresa stes- sa - continua Baranes. Lo scopo dell'azionariato critico è quello di migliorare la responsabilità so- ciale e ambientale dell'impresa, così da ridurre gli impatti negativi e spronare a un dialogo maggio- re con tutti gli attori interessati». L'azionariato critico è democrazia economica D'altronde, come sottolinea Ba- ranes, «troppi progetti e inve- stimenti di multinazionali hanno infine impatti negativi sulla vita e anche sui diritti fondamenta- li delle popolazioni nel Sud del mondo, che spesso hanno anche difficoltà a rivendicare i propri di- ritti - precisa. L'azionariato critico è dunque anche uno strumento di "democrazia economica", che permette di migliorare la cono- scenza e la partecipazione dei piccoli azionisti e dei cittadini alle scelte delle imprese in cam- po finanziario. La recente crisi ha mostrato gli impatti di un siste- ma finanziario fondato sulla mas- simizzazione dei profitti a breve termine. Essere un'azionista non significa unicamente cercare i più alti profitti nel minor tempo pos- sibile, ma in primo luogo diventa- re comproprietario dell'impresa.

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Page 1: La responsabilità sociale passa dall'azionariato critico · 2019. 6. 18. · L'azionariato critico è democrazia economica D'altronde, come sottolinea Ba-ranes, «troppi progetti

La responsabilità socialepassa dall'azionariato criticoBANCA ETICA HA FONDATO

OLTRE 10 ANNI FA LA

FONDAZIONE CULTURALE

RESPONSABILITÀ ETICA,

IMPEGNATA DAL 2007

NELL'AZIONARIATO CRITICO:

OWERO L'ACQUISTO DI

AZIONI DI ALCUNE AZIENDE,

TRA CUI LE ITALIANE ENI ED

ENEL, E LA PARTECIPAZIONE

ALLE LORO ASSEMBLEE. CON

L'OBIETTIVO DI RIDURRE GLI

IMPATTI SOCIO-AMBIENTALI

DELLE MULTINAZIONALI

Uno strumento di «democraziaeconomica» che ben si integra aiconcetti di responsabilità socialedi impresa. Così definisce l'azio-nariato critico Andrea Baranes,Presidente della Fondazione Cul-turale Responsabilità Etica creatada Banca Popolare Etica: una re-altà che nel 2007 ha acquistato unnumero simbolico di azioni di ENIed ENEL per partecipare attiva-mente alle assemblee e creare undialogo con le imprese interessa-te. «Un'attività che nei prossimianni potrebbe coinvolgere anchealtre aziende - preannuncia Bara-nes. La responsabilità sociale diimpresa è diventato un tema disempre maggiore importanza, siaper il pubblico sia per le impresestesse, e negli ultimi anni cam-pagne di pressione e di informa-zione hanno permesso di portarealla luce diverse problematiche».

Far sentire la propria vocenei CdAQuestioni, soprattutto socio-am-bientali, che l'azionariato criticopuò fare emergere di fronte agliocchi di tutta la comunità: dai cit-tadini agli azionisti, passando per

Andrea Baranes,Presidente dellaFondazioneCulturaleResponsabilitàEtica

gli investitori. «Acquistando leazioni è possibile intervenire du-rante l'assemblea annuale e piùin generale dialogare con l'im-presa in qualità di azionisti, ov-vero proprietari di una quota perquanto piccola dell'impresa stes-sa - continua Baranes. Lo scopodell'azionariato critico è quellodi migliorare la responsabilità so-ciale e ambientale dell'impresa,così da ridurre gli impatti negativie spronare a un dialogo maggio-re con tutti gli attori interessati».

L'azionariato critico èdemocrazia economicaD'altronde, come sottolinea Ba-ranes, «troppi progetti e inve-stimenti di multinazionali hannoinfine impatti negativi sulla vitae anche sui diritti fondamenta-li delle popolazioni nel Sud delmondo, che spesso hanno anchedifficoltà a rivendicare i propri di-ritti - precisa. L'azionariato criticoè dunque anche uno strumentodi "democrazia economica", chepermette di migliorare la cono-scenza e la partecipazione deipiccoli azionisti e dei cittadinialle scelte delle imprese in cam-po finanziario. La recente crisi hamostrato gli impatti di un siste-ma finanziario fondato sulla mas-simizzazione dei profitti a brevetermine. Essere un'azionista nonsignifica unicamente cercare i piùalti profitti nel minor tempo pos-sibile, ma in primo luogo diventa-re comproprietario dell'impresa.

Page 2: La responsabilità sociale passa dall'azionariato critico · 2019. 6. 18. · L'azionariato critico è democrazia economica D'altronde, come sottolinea Ba-ranes, «troppi progetti

Questo implica diritti ma anche A Alldoveri, primo tra tutti que o di

partecipare attivamente alla vitadell'impresa».

Le attività italiane : da ENI...Esempio concreto è l'attività diazionariato critico svolta dallaFondazione Culturale in Italiaall'interno del CdA del colossopetrolifero italiano ENI, «coin-volto in progetti e investimenticon potenziali ricadute negative- sottolinea Baranes. Nel corsodegli anni, una delle richiesteavanzate a ENI ha riguardato lapossibilità di ottenere maggio-ri informazioni, misure e tempicerti per arrestare il fenomenodel gas flaring. In Paesi quali ilCongo o la Nigeria il gas asso-ciato all'estrazione del petrolioè ancora oggi bruciato a cieloaperto: una pratica illegale daoltre un trentennio secondo leleggi nigeriane. II gas flaring cau-sa enormi problemi di inquina-mento dell'aria, dell'acqua e deisuolo e ha impatti rilevanti sullapopolazione locale, oltre a esse-re la singola maggiore fonte diemissione di gas a effetto serranell'Africa Sub-Sahariana. Altrequestioni sono legate agli inve-stimenti di ENI in Kazakhstan enello sfruttamento delle sabbiebituminose in Congo. Un'atten-zione particolare è stata postaanche sulla complessa strutturasocietaria dell'impresa, che pos-siede decine di controllate in Pa-esi considerati paradisi fiscali».

...a ENELSeconda partecipazione dellaFondazione Culturale è quella inENEL, «azienda che ha intenzionedi realizzare cinque grandi dighe

FONDAZIONE CULTURALE

ETICA HA COM PRATO AZION I

DI ENI ED ENEL PER ENTRARE

NEL DIBATTITO DEI PROGETTI

PORTATI AVANTI NEL SUD DEL

MONDO

w I

nella Patagonia cilena: un proget-to duramente criticato da moltecomunità del luogo. Nel corsodegli anni abbiamo anche chie-sto a ENEL maggiori informazionisugli enormi investimenti nel set-tore nucleare - prosegue Baranes- e più di recente nelle centrali acarbone. Come per ENI, abbia-mo avanzato una richiesta specifi-ca per una maggiore trasparenzasulla struttura dell'impresa».

Comunicare una volta asettimanaTemi caldi che però, una voltadiscussi, devono anche esserecomunicati alla comunità. «Pub-blichiamo quindi una newsletterperiodica in inglese, denominataAction!, nella quale riprendiamoalcune notizie della stampa inter-nazionale sul funzionamento deimercati finanziari - spiega Bara-nes - in cui è presente un focusparticolare su ENI ed ENEL, di-rettamente seguite nell'attivitàdi azionariato critico. Inoltre, lanewsletter contiene diversi ag-giornamenti sui temi della CSRe viene inviata a molti gestori difondi di investimento».

La sensibilità estera verso laCSR...Uno strumento di facile accesso,capace di informare e contribuirequindi alla maggiore trasparenzae sostenibilità delle imprese quo-tate, e molto apprezzato soprat-tutto all'estero. «In numerosi Pa-esi esteri la partecipazione attivadei piccoli azionisti, il cosiddettoshareholders engagement, assu-me una grande rilevanza - com-menta Baranes. Come Fondazio-ne Culturale collaboriamo quindicon ICCR - Interfaith Center onCorporate Responsibility: unarete statunitense di 275 investito-ri istituzionali facenti riferimentoa ordini religiosi che da oltre 40anni rappresenta un riferimentonell'ambito dell'azionariato attivoin tutto il mondo».

... e la poca cultura italianaIn Italia, l'eco di queste iniziativeè tuttavia ancora piuttosto ristret-to. Ma la Fondazione Culturalelegata a Banca Popolare Etica hatrovato diverse realtà con cui col-laborare per diffondere i messaggidell'azionariato critico e della CSR.«Tra cui Re:Common, Greenpea-ce e Amnesty International Italia- conclude Baranes. Cerchiamoinoltre di collaborare anche conaltri investitori istituzionali, anchese la cultura di una partecipazioneattiva dell'azionista è ancora pocosviluppata nel nostro Paese: neglianni abbiamo avuto interessanti ri-scontri da azionisti che già porgo-no attenzione alle questioni socio-ambientali, ma la speranza è che lenuove attività di azionariato criticopossano diffondere ulteriormentequesta cultura anche in Italia».

G.C.