la responsabilitÀ amministrativa degli enti per i reati commessi nel loro interesse d.lgs. 8 giugno...
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LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVALA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVADEGLI ENTI DEGLI ENTI
PER I REATI COMMESSI NEL LORO PER I REATI COMMESSI NEL LORO INTERESSEINTERESSE
D.LGS. 8 GIUGNO 2001 NR. 231D.LGS. 8 GIUGNO 2001 NR. 231
19 novembre 201219 novembre 2012 Dott. Ernesto Carile Dott. Ernesto Carile
IL SISTEMA NORMATIVO DI IL SISTEMA NORMATIVO DI RIFERIMENTORIFERIMENTO
Legge n. 300/2000 (art. Legge n. 300/2000 (art. 11)11)
D.Lgs. 231/2001D.Lgs. 231/2001
RESPOSABILITÀ DIRETTA DELLA RESPOSABILITÀ DIRETTA DELLA
SOCIETÀSOCIETÀ
Convenzione OCSE del Convenzione OCSE del 17.12.199717.12.1997(Ratificata con la Legge 29.09.2000 nr. 300) (Ratificata con la Legge 29.09.2000 nr. 300)
Necessario superamento del Necessario superamento del
principioprincipio
““Societas delinquere non potest”Societas delinquere non potest”
LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DELLE SOCIETÀ, DEFINITA ANCHE DELLE SOCIETÀ, DEFINITA ANCHE
«PENALE-AMMINISTRATIVA»«PENALE-AMMINISTRATIVA»
QUALEQUALE
TERTIUM GENUSTERTIUM GENUS
LE DISPOSIZIONI SI APPLICANO:LE DISPOSIZIONI SI APPLICANO:AD ENTI FORNITI DI PERSONALITÀ AD ENTI FORNITI DI PERSONALITÀ
GIURIDICA ED ALLE SOCIETÀ E ASSOCIAZIONI GIURIDICA ED ALLE SOCIETÀ E ASSOCIAZIONI PRIVE DI PERSONALITÀ GIURIDICAPRIVE DI PERSONALITÀ GIURIDICA
LE DISPOSIZIONI LE DISPOSIZIONI NONNON SI APPLICANO: SI APPLICANO:ALLO STATO, AGLI ENTI PUBBLICI ALLO STATO, AGLI ENTI PUBBLICI
TERRITORIALI, AGLI ALTRI ENTI PUBBLICI TERRITORIALI, AGLI ALTRI ENTI PUBBLICI NON ECONOMICI NONCHÉ AGLI ENTI CHE NON ECONOMICI NONCHÉ AGLI ENTI CHE SVOLGONO FUNZIONI DI RILIEVO SVOLGONO FUNZIONI DI RILIEVO COSTITUZIONALECOSTITUZIONALE
I DESTINATARI I DESTINATARI
I PRINCIPI GENERALII PRINCIPI GENERALIIL PRINCIPIO DI LEGALITÀ IL PRINCIPIO DI LEGALITÀ L’ente non è responsabile per un L’ente non è responsabile per un fatto costituente reato se la sua responsabilità amministrativa in fatto costituente reato se la sua responsabilità amministrativa in relazione a quel reato e le relative sanzioni non sono relazione a quel reato e le relative sanzioni non sono espressamenteespressamente previste da una legge entrata in vigore previste da una legge entrata in vigore primaprima della della commissione del fattocommissione del fattoIRRETROATTIVITÀ DELLA LEGGE IRRETROATTIVITÀ DELLA LEGGE La legge che configura la La legge che configura la responsabilità dell’ente deve essere entrata in vigore responsabilità dell’ente deve essere entrata in vigore prima della prima della commissione del fattocommissione del fattoRETROATTIVITÀ DELL’RETROATTIVITÀ DELL’ABOLITIO CRIMINIS ABOLITIO CRIMINIS La successiva La successiva abrogazione della norma sanzionatoria impedisce di ritenere la abrogazione della norma sanzionatoria impedisce di ritenere la responsabilità dell’ente responsabilità dell’ente LA TERRITORIALITÀ LA TERRITORIALITÀ La possibilità di sanzionare l’ente che La possibilità di sanzionare l’ente che abbia in Italia la sede principale, che abbia in Italia la sede principale, che compia reaticompia reati previsti dal previsti dal D.Lgs. n. 231/2001 D.Lgs. n. 231/2001 all’esteroall’estero
CHE IL REATO SIA COMMESSO NELL’INTERESSE O A CHE IL REATO SIA COMMESSO NELL’INTERESSE O A VANTAGGIO DELL’ENTE MEDESIMO (ART. 5 COMMA VANTAGGIO DELL’ENTE MEDESIMO (ART. 5 COMMA 1)1)
COMUNQUE NON NELL’INTERESSE ESCLUSIVO COMUNQUE NON NELL’INTERESSE ESCLUSIVO DELL’AUTORE DEL REATO O DI TERZI (ART. 5 DELL’AUTORE DEL REATO O DI TERZI (ART. 5 COMMA 2)COMMA 2)
CRITERI DI ATTRIBUZIONE DELLA CRITERI DI ATTRIBUZIONE DELLA RESPONSABILITÀ RESPONSABILITÀ
““AD OPERA DI UNA PERSONA FISICA CHE SI TROVI IN AD OPERA DI UNA PERSONA FISICA CHE SI TROVI IN UNA DETERMINATA RELAZIONE CON LA SOCIETÀ UNA DETERMINATA RELAZIONE CON LA SOCIETÀ MEDESIMA”MEDESIMA”
I REATII REATI PRESUPPOSTOPRESUPPOSTO
ORIGINARIO NUCLEOORIGINARIO NUCLEOREATI COMMESSI NEI RAPPORTI CON LA REATI COMMESSI NEI RAPPORTI CON LA
PUBBLICA AMMINISTRAZIONEPUBBLICA AMMINISTRAZIONEEE
SUCCESSIVE IMPLEMENTAZIONISUCCESSIVE IMPLEMENTAZIONI
1.1. Art. 316 bis c.p. Malversazione a danno dello StatoArt. 316 bis c.p. Malversazione a danno dello Stato2.2. Art 316 ter c.p. Indebita percezione di erogazioni a danno dello Art 316 ter c.p. Indebita percezione di erogazioni a danno dello
StatoStato3.3. Art. 640 comma 2 n. 1 c.p. TruffaArt. 640 comma 2 n. 1 c.p. Truffa4.4. Art. 640 bis c.p. Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni Art. 640 bis c.p. Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni
pubblichepubbliche5.5. Art. 640 ter c.p. Frode informaticaArt. 640 ter c.p. Frode informatica6.6. Art. 317 c.p. ConcussioneArt. 317 c.p. Concussione7.7. Art. 318 – 319 c.p. Corruzione per un atto d’ufficio o per un atto Art. 318 – 319 c.p. Corruzione per un atto d’ufficio o per un atto
contrario ai doveri d’ufficiocontrario ai doveri d’ufficio8.8. Art.319 ter c.p. Corruzione in atti giudiziariArt.319 ter c.p. Corruzione in atti giudiziari9.9. Art.322 c.p. Istigazione alla corruzioneArt.322 c.p. Istigazione alla corruzione10.10.Art.322 bis c.p. Peculato, concussione, corruzione e istigazione alla Art.322 bis c.p. Peculato, concussione, corruzione e istigazione alla
corruzione di membri delle Comunità Europee e di funzionari delle corruzione di membri delle Comunità Europee e di funzionari delle Comunità Europee e di Stati EsteriComunità Europee e di Stati Esteri
REATIREATI CONTROCONTRO LALA PUBBLICAPUBBLICA AMMINISTRAZIONEAMMINISTRAZIONE
art. 491 bis c.p. (falsità in un documento informatico pubblico o avente art. 491 bis c.p. (falsità in un documento informatico pubblico o avente efficacia probatoria)efficacia probatoria)
art 615 ter c.p.(accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico)art 615 ter c.p.(accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico) art. 615 – quarter c.p.(detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso art. 615 – quarter c.p.(detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso
a sistemi informatici o telematici)a sistemi informatici o telematici) art. 615 quinques c.p.(diffusione di apparecchiature, dispositivi o art. 615 quinques c.p.(diffusione di apparecchiature, dispositivi o
programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico o telematico)informatico o telematico)
art. 617 quarter c.p.(intercettazione, impedimento o interruzione illecita di art. 617 quarter c.p.(intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche)comunicazioni informatiche o telematiche)
art. 635 bis c.p.(danneggiamento di informazioni, dati e programmi art. 635 bis c.p.(danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici )informatici )
art. 635 ter c.p. (danneggiamento di informazioni dati e programmi art. 635 ter c.p. (danneggiamento di informazioni dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro Ente Pubblico o comunque di informatici utilizzati dallo Stato o da altro Ente Pubblico o comunque di pubblica utilità)pubblica utilità)
art.635 quarter c.p. (danneggiamento di sistemi informatici o telematici )art.635 quarter c.p. (danneggiamento di sistemi informatici o telematici ) art.635 quinques c.p.(danneggiamento di sistemi informatici o telematici art.635 quinques c.p.(danneggiamento di sistemi informatici o telematici
di pubblica utilità)di pubblica utilità) art. 640 quinques c.p. (frode informatica del certificatore di firma art. 640 quinques c.p. (frode informatica del certificatore di firma
elettronica)elettronica)
DELITTIDELITTI INFORMATICI EINFORMATICI E TRATTAMENTOTRATTAMENTO ILLECITOILLECITO DIDI DATIDATI
•Art. 2621 e 2622 c.c.(false comunicazioni sociali)Art. 2621 e 2622 c.c.(false comunicazioni sociali)
•Art. 2624 c.c.(falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni delle Società di Art. 2624 c.c.(falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni delle Società di Revisione)Revisione)
•Art. 2625 c.c.(impedito controllo)Art. 2625 c.c.(impedito controllo)
•Art. 2632 c.c.(formazione fittizia di capitale)Art. 2632 c.c.(formazione fittizia di capitale)
•Art.2626 c.c. (indebita restituzione di conferimenti)Art.2626 c.c. (indebita restituzione di conferimenti)
•Art.2627 c.c. (illegale ripetizione degli utili e delle risorse)Art.2627 c.c. (illegale ripetizione degli utili e delle risorse)
•Art.2628 c.c. (illecite operazioni sulle azioni o quote della società Art.2628 c.c. (illecite operazioni sulle azioni o quote della società controllante)controllante)
•Art. 2629 c.c. (operazioni in pregiudizio dei creditori)Art. 2629 c.c. (operazioni in pregiudizio dei creditori)
•Art. 2629 bis c.c. (omessa comunicazione del conflitto d’interessi)Art. 2629 bis c.c. (omessa comunicazione del conflitto d’interessi)
•Art. 2633 c.c. (indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatori)Art. 2633 c.c. (indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatori)
•Art.2636 c.c. (illecita influenza sull’assemblea)Art.2636 c.c. (illecita influenza sull’assemblea)
•Art. 2637 c.c. (aggiotaggio)Art. 2637 c.c. (aggiotaggio)
•Art. 2638 c.c. (ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di Art. 2638 c.c. (ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza)vigilanza)
•Art. 184 D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (abuso di informazione privilegiata)Art. 184 D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (abuso di informazione privilegiata)
•Art. 185 D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (manipolazione di mercato)Art. 185 D. Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (manipolazione di mercato)
REATIREATI SOCIETARISOCIETARI
Art. 589 c.p. Omicidio colposo Art. 589 c.p. Omicidio colposo Art 590 c.p. Lesioni personali colposeArt 590 c.p. Lesioni personali colpose
ATTIVITA’ SENSIBILIATTIVITA’ SENSIBILI
LE ATTIVITA’ SENSIBILI RIFERITE IN MATERIA DI LE ATTIVITA’ SENSIBILI RIFERITE IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO SONO SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO SONO POTENZIALMENTE PRESENTI IN OGNI AMBITO ED POTENZIALMENTE PRESENTI IN OGNI AMBITO ED ATTIVITA’ AZIENDALEATTIVITA’ AZIENDALE
VIOLAZIONEVIOLAZIONE DELLEDELLE NORMENORME ANTINFORTUNISTICHE EANTINFORTUNISTICHE E DIDI TUTELATUTELA
DELL’IGIENE EDELL’IGIENE E DIDI SALUTESALUTE SULSUL LAVOROLAVORO
Art. 648 c.p. (RICETTAZIONE)Art. 648 c.p. (RICETTAZIONE) Art. 648 bis c.p.(RICICLAGGIO)Art. 648 bis c.p.(RICICLAGGIO) Art. 648 ter c.p. (IMPIEGO DI DENARO , BENI O Art. 648 ter c.p. (IMPIEGO DI DENARO , BENI O
UTILITA’ DI PROVENIENZA ILLECITA)UTILITA’ DI PROVENIENZA ILLECITA)
ATTIVITA’ SENSIBILIATTIVITA’ SENSIBILI
LE ATTIVITA’ SENSIBILI RIFERITE AI REATI IN MATERIA LE ATTIVITA’ SENSIBILI RIFERITE AI REATI IN MATERIA DI RICETTAZIONE RICICLAGGIO SONO DI RICETTAZIONE RICICLAGGIO SONO POTENZIALEMNTE PRESENTI OGNI QUALVOLTA VI POTENZIALEMNTE PRESENTI OGNI QUALVOLTA VI SIANO MOVIMENTAZIONI DI SOMME O SIANO SIANO MOVIMENTAZIONI DI SOMME O SIANO ACQUISITI BENI ACQUISITI BENI
RICETTAZIONE ERICETTAZIONE E RICICLAGGIORICICLAGGIO
Art. 377-bis c.p. – Induzione a non rendere Art. 377-bis c.p. – Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziariamendaci all’autorità giudiziaria
ATTIVITA’ SENSIBILIATTIVITA’ SENSIBILI
ANCHE QUESTO REATO HA UN AMBITO DI APPLICAZIONE ANCHE QUESTO REATO HA UN AMBITO DI APPLICAZIONE MOLTO AMPIO , SI PENSI ALLE DICHIARAZIONI IN AMBITO MOLTO AMPIO , SI PENSI ALLE DICHIARAZIONI IN AMBITO DI CONTENZIOSO SIA CIVILE CHE DI LAVORO DI CONTENZIOSO SIA CIVILE CHE DI LAVORO
ALTRE IPOTESI DI REATOALTRE IPOTESI DI REATO
Art. 513 c.p. (turbata liberta’ dell’industria o del commercio)Art. 513 c.p. (turbata liberta’ dell’industria o del commercio) Art. 515 c.p. ( frode nell’esercizio del commercio)Art. 515 c.p. ( frode nell’esercizio del commercio) Art. 517 ter c.p. (fabbricazione e commercio di beni realizzati Art. 517 ter c.p. (fabbricazione e commercio di beni realizzati
usurpando titoli di proprietà industriale)usurpando titoli di proprietà industriale) Art. 517 c.p. (vendita di prodotti con segni mendaci)Art. 517 c.p. (vendita di prodotti con segni mendaci) Art. 513 bis c.p.( illecita concorrenza con minaccia o violenza)Art. 513 bis c.p.( illecita concorrenza con minaccia o violenza) Art. 514 c.p. (frodi contro le industrie nazionali) Art. 514 c.p. (frodi contro le industrie nazionali)
ATTIVITA’ SENSIBILIATTIVITA’ SENSIBILI
LE AREE SENSIBILI IN QUESTO CASO POSSONO ESSERE LE AREE SENSIBILI IN QUESTO CASO POSSONO ESSERE INDIVIDUATE INNANZITUTTO NEL COMMERCIALE E QUINDI INDIVIDUATE INNANZITUTTO NEL COMMERCIALE E QUINDI NEL RAPPORTO CON I CLIENTINEL RAPPORTO CON I CLIENTI
DELITTI CONTRO L’INDUSTRIA ED IL COMMERCIODELITTI CONTRO L’INDUSTRIA ED IL COMMERCIO
Art. 24 ter Delitti di criminalità organizzataArt. 24 ter Delitti di criminalità organizzata Art. 25 bis Falsità in monete, in carte di pubblico credito, Art. 25 bis Falsità in monete, in carte di pubblico credito,
in valori bollati e in strumenti o segni di riconoscimentoin valori bollati e in strumenti o segni di riconoscimento Art. 25 quater Delitti con finalità di terrorismo o di Art. 25 quater Delitti con finalità di terrorismo o di
eversione dell’ordine democraticoeversione dell’ordine democratico Art. 25 quater Pratiche di mutilazione degli Organi Art. 25 quater Pratiche di mutilazione degli Organi
genitali femminiligenitali femminili Art. 25 quinques Delitti contro la personalità individualeArt. 25 quinques Delitti contro la personalità individuale Art. 25 nonies Delitti in materia di violazione dei diritti Art. 25 nonies Delitti in materia di violazione dei diritti
d’autored’autore Art. 25 undicies Reati ambientaliArt. 25 undicies Reati ambientali
ALTRE IPOTESI DI REATO ALTRE IPOTESI DI REATO
REATI COMMESSIREATI COMMESSI
NELL’NELL’INTERESSEINTERESSE O A O A VANTAGGIOVANTAGGIO DELL’ENTEDELL’ENTE
DA DA AUTOREAUTORE QUALIFICATOQUALIFICATO
Soggetti in posizione apicale Soggetti in posizione apicale rivestono funzioni di rappresentanza, di rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell'ente o di una amministrazione o di direzione dell'ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionalefinanziaria e funzionale, ovvero , ovvero coloro che coloro che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controlloesercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dell'entedell'ente
Soggetti sottoposti all’altrui Soggetti sottoposti all’altrui direzione direzione persone sottoposte alla direzione o persone sottoposte alla direzione o alla vigilanza di uno dei soggettialla vigilanza di uno dei soggetti apicali (cc.dd. apicali (cc.dd. “sottoposti”, quali, tipicamente, i prestatori di “sottoposti”, quali, tipicamente, i prestatori di lavoro subordinato) lavoro subordinato)
I SOGGETTI QUALIFICATI I SOGGETTI QUALIFICATI
SINTESI DELLE CONDIZIONISINTESI DELLE CONDIZIONI
1.1.Il reato deve essere commesso nell’Il reato deve essere commesso nell’ interesseinteresse o a o a vantaggiovantaggio dell’ente dell’ente
2.2.Gli autori del reato devono identificarsi in Gli autori del reato devono identificarsi in persone persone fisiche qualificatefisiche qualificate da specifica posizione rivestita da specifica posizione rivestita all’interno dell’enteall’interno dell’ente
3.3.I predetti soggetti non devono aver agito I predetti soggetti non devono aver agito «nell’interesse esclusivo proprio o di terzi»«nell’interesse esclusivo proprio o di terzi»
Art. 6 comma 1, lett. a):Art. 6 comma 1, lett. a):che sia stato formalmente adottato quel che sia stato formalmente adottato quel
sottosistema di regole procedurali interne sottosistema di regole procedurali interne costituenti il Modello di organizzazionecostituenti il Modello di organizzazione
che il Modello di organizzazione risulti già che il Modello di organizzazione risulti già sulla carta idoneo a prevenire reati della sulla carta idoneo a prevenire reati della specie di quello verificatosispecie di quello verificatosi
che il Modello di organizzazione sia stato che il Modello di organizzazione sia stato efficacemente attuato prima della efficacemente attuato prima della commissione del fattocommissione del fatto
L’ENTE NON RISPONDE SE PROVA CHE L’ENTE NON RISPONDE SE PROVA CHE … …
IL MODELLO DI ORGANIZZAZIONEIL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE
Il Modello di Organizzazione è un sistema strutturato ed organico Il Modello di Organizzazione è un sistema strutturato ed organico di procedure, nonché di attività di controllo, da svolgersi anche in di procedure, nonché di attività di controllo, da svolgersi anche in via preventiva (controllo via preventiva (controllo ex anteex ante), strumentale alla prevenzione ), strumentale alla prevenzione dei reati presupposto previsti dal D. Lgs. n. 231/2001.dei reati presupposto previsti dal D. Lgs. n. 231/2001.L’ “L’ “idoneitàidoneità” del Modello Organizzativo va misurata in relazione al ” del Modello Organizzativo va misurata in relazione al fine di evitare la commissione di reati presupposto e può essere fine di evitare la commissione di reati presupposto e può essere definita come la sua adeguatezza alla specifica struttura ed alla definita come la sua adeguatezza alla specifica struttura ed alla concreta attività dell’ente.concreta attività dell’ente.Il Modello Organizzativo non può annullare i rischi che si Il Modello Organizzativo non può annullare i rischi che si verifichino reati presupposto, ma dovrà essere verifichino reati presupposto, ma dovrà essere efficienteefficiente, , praticabilepraticabile e e funzionalefunzionale per poter ragionevolmente per poter ragionevolmente disinnescaredisinnescare le le fonti di rischio.fonti di rischio.
L’individuazione delle attività esposte al rischio di L’individuazione delle attività esposte al rischio di commissione di reati presuppostocommissione di reati presupposto
Previsione di specifici controlli per programmare la Previsione di specifici controlli per programmare la formazione e l’attuazione delle decisioni dell’Ente in formazione e l’attuazione delle decisioni dell’Ente in funzione preventivafunzione preventiva
Individuazione delle modalità di gestione delle risorse Individuazione delle modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee a impedire la commissione di reatifinanziarie idonee a impedire la commissione di reati
Previsione di obblighi di informazione nei confronti Previsione di obblighi di informazione nei confronti dell’Organismo di Controllo e osservanza dei modellidell’Organismo di Controllo e osservanza dei modelli
Introduzione di un adeguato sistema per sanzionare il Introduzione di un adeguato sistema per sanzionare il mancato rispetto del Modello Organizzativomancato rispetto del Modello Organizzativo
OBIETTIVI DEL MODELLO OBIETTIVI DEL MODELLO ORGANIZZATIVOORGANIZZATIVO
Non è schematizzabile a priori. Il Modello deve Non è schematizzabile a priori. Il Modello deve essere coerente con la natura e le dimensioni essere coerente con la natura e le dimensioni della struttura organizzativa e con le della struttura organizzativa e con le peculiarità dell’attività svolta dall’entepeculiarità dell’attività svolta dall’ente
L’ente può predisporre i Modelli in autonomia L’ente può predisporre i Modelli in autonomia oppure utilizzare i Modelli redatti dalle oppure utilizzare i Modelli redatti dalle Associazioni di Categoria, cui è riconosciuto il Associazioni di Categoria, cui è riconosciuto il potere di redigere dei codici di comportamento potere di redigere dei codici di comportamento di portata generale di portata generale
STRUTTURA DEL MODELLO STRUTTURA DEL MODELLO ORGANIZZATIVOORGANIZZATIVO
Descrizione introduttiva della struttura organizzativa Descrizione introduttiva della struttura organizzativa della società e principali attività svoltedella società e principali attività svolte
Mappatura dei rischi – analisi delle aree esposte al Mappatura dei rischi – analisi delle aree esposte al rischio di commissione dei reati presuppostorischio di commissione dei reati presupposto
Mappatura normativa – definizione del sistema di Mappatura normativa – definizione del sistema di prevenzione/contenimento dei rischi e modalità prevenzione/contenimento dei rischi e modalità operative interne per la prevenzioneoperative interne per la prevenzione
Approntamento di un sistema disciplinare- Approntamento di un sistema disciplinare- sanzionatorio interno per violazioni dei precetti del sanzionatorio interno per violazioni dei precetti del ModelloModello
Predisposizione di un adeguato sistema sanzionatorioPredisposizione di un adeguato sistema sanzionatorio
CONTENUTI DEL MODELLO CONTENUTI DEL MODELLO ORGANIZZATIVOORGANIZZATIVO
Costituzione effettiva di un Costituzione effettiva di un ORGANISMO DI ORGANISMO DI VIGILANZA VIGILANZA (O.D.V.)(O.D.V.)
Previsione di un sistema di aggiornamento continuo Previsione di un sistema di aggiornamento continuo del Modellodel Modello
Organizzazione di un piano di formazione del Organizzazione di un piano di formazione del personale aziendale e comunicazione interna dei personale aziendale e comunicazione interna dei contenuti del D.Lgs. 231/2001 contenuti del D.Lgs. 231/2001 (capillare, efficace ed (capillare, efficace ed autorevole, chiara, dettagliata e periodicamente ripetuta)autorevole, chiara, dettagliata e periodicamente ripetuta)
Predisposizione di un formale Codice Etico di Predisposizione di un formale Codice Etico di Condotta (corpo normativo interno) per tutti gli Condotta (corpo normativo interno) per tutti gli appartenenti alla persona giuridicaappartenenti alla persona giuridica
L’EFFICACE ATTUAZIONEL’EFFICACE ATTUAZIONE
Vigilare sull’effettività del Modello (coerenza tra i Vigilare sull’effettività del Modello (coerenza tra i comportamenti concreti ed il Modello Organizzativo)comportamenti concreti ed il Modello Organizzativo)
Verificare l’adeguatezza del Modello Organizzativo Verificare l’adeguatezza del Modello Organizzativo (reale capacità del Modello di prevenire i (reale capacità del Modello di prevenire i comportamenti non voluti)comportamenti non voluti)
Analizzare il mantenimento nel tempo dei requisiti di Analizzare il mantenimento nel tempo dei requisiti di solidità e funzionali del Modello Organizzativosolidità e funzionali del Modello Organizzativo
Curare l’aggiornamento in senso dinamico del Modello Curare l’aggiornamento in senso dinamico del Modello Organizzativo e, ove necessario, proporre modifiche Organizzativo e, ove necessario, proporre modifiche agli Organi aziendali competenti (CDA)agli Organi aziendali competenti (CDA)
Lo svolgimento di Lo svolgimento di follow up follow up per accertare l’attuazione e per accertare l’attuazione e l’effettiva funzionalità delle soluzioni propostel’effettiva funzionalità delle soluzioni proposte
LE ATTIVITÀ DELL’ORGANISMO DI LE ATTIVITÀ DELL’ORGANISMO DI VIGILANZA (VIGILANZA (COMPLIANCE OFFICER)COMPLIANCE OFFICER)
LA CONTINUITÀ DELL’AZIONE LA CONTINUITÀ DELL’AZIONE – effettività e – effettività e frequenza temporale delle attività di controllofrequenza temporale delle attività di controllo
L’AUTONOMIA ED INDIPENDENZA L’AUTONOMIA ED INDIPENDENZA – l’O.D.V. deve – l’O.D.V. deve essere imparziale nel proprio giudizio e privo di essere imparziale nel proprio giudizio e privo di interferenze/condizionamenti (assenza di conflitti di interferenze/condizionamenti (assenza di conflitti di interesse, di legami parentali e di vincolo di interesse, di legami parentali e di vincolo di dipendenza gerarchica dai vertici aziendali, onorabilità)dipendenza gerarchica dai vertici aziendali, onorabilità)
LA PROFESSIONALITÀ LA PROFESSIONALITÀ – i membri dell’Organismo di – i membri dell’Organismo di Vigilanza devono possedere specifiche competenze Vigilanza devono possedere specifiche competenze (tecniche, giuridiche, ecc.) per poter svolgere le proprie (tecniche, giuridiche, ecc.) per poter svolgere le proprie funzioni principali, in particolare quelle ispettivefunzioni principali, in particolare quelle ispettive
REQUISITI DELL’O.D.V.REQUISITI DELL’O.D.V.
Le scelte da fare possono essere ricondotte ai seguenti Le scelte da fare possono essere ricondotte ai seguenti aspetti:aspetti:
1)1)Membri interni Membri interni (previa attenta valutazione in merito
alla loro autonomia) e/o membri esterni e/o membri esterni (professionisti)
2)2)Organo già esistente oppure organo costituito Organo già esistente oppure organo costituito ad hocad hoc
3)3)Soggetti che non possono farne parteSoggetti che non possono farne parte
4)4)Organismo uninominale o plurisoggettivoOrganismo uninominale o plurisoggettivo
5)5)La dotazione di un budget di spesaLa dotazione di un budget di spesa
L’INDIVIDUAZIONE DELL’O.D.V. E LA L’INDIVIDUAZIONE DELL’O.D.V. E LA SUA COMPOSIZIONESUA COMPOSIZIONE
Sanzioni PecuniarieSanzioni Pecuniarie
Sanzioni InterdittiveSanzioni Interdittive
Confisca del prezzo o del profitto reatoConfisca del prezzo o del profitto reato
Pubblicazione della sentenza di Pubblicazione della sentenza di condannacondanna
Commissariamento Commissariamento
LE SANZIONI LE SANZIONI (ART. 9)(ART. 9)
Rappresenta la tradizionale sanzione amministrativa, ha Rappresenta la tradizionale sanzione amministrativa, ha NATURA NATURA AFFLITTIVAAFFLITTIVA e non risarcitoria, e si concretizza nell’obbligo di e non risarcitoria, e si concretizza nell’obbligo di pagare una determinata somma di denaro stabilita dal giudice:pagare una determinata somma di denaro stabilita dal giudice:Fissare il numero delle «quote» sulla base della gravità Fissare il numero delle «quote» sulla base della gravità oggettiva e soggettiva del fatto illecito (non inferiori a 100 né oggettiva e soggettiva del fatto illecito (non inferiori a 100 né superiori a 1000)superiori a 1000)Determinare l’ammontare, cioè il valore monetario di ogni Determinare l’ammontare, cioè il valore monetario di ogni singola quota, tenendo conto delle condizioni economiche e singola quota, tenendo conto delle condizioni economiche e patrimoniali dell’Ente (da 258 a 1550 euro) patrimoniali dell’Ente (da 258 a 1550 euro)
NUMERO DI QUOTENUMERO DI QUOTE XX VALORE QUOTE VALORE QUOTE = = SANZIONESANZIONE
SANZIONI PECUNIARIESANZIONI PECUNIARIE
Interdizione, temporanea o definitiva, dall’esercizio Interdizione, temporanea o definitiva, dall’esercizio dell’attivitàdell’attività
Sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o Sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell’illecitoconcessioni funzionali alla commissione dell’illecito
Divieto di contrarre con la Pubblica AmministrazioneDivieto di contrarre con la Pubblica AmministrazioneEsclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi Esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi
o sussidi e eventuale revoca di quelli già concessio sussidi e eventuale revoca di quelli già concessiDivieto, temporanea o definitiva, di pubblicizzare Divieto, temporanea o definitiva, di pubblicizzare
beni o servizibeni o serviziPOSSONO ESSERE APPLICATE POSSONO ESSERE APPLICATE IN VIA CAUTELARE IN VIA CAUTELARE SU RICHIESTA DEL SU RICHIESTA DEL
PUBBLICO MINISTERO PER GRAVI INDIZI SULLA RESPONSABILITÀ PUBBLICO MINISTERO PER GRAVI INDIZI SULLA RESPONSABILITÀ DELL’ENTEDELL’ENTE
SANZIONI INTERDITTIVESANZIONI INTERDITTIVE(IPOTESI DELITTUOSE PIÙ GRAVI)(IPOTESI DELITTUOSE PIÙ GRAVI)
APPLICAZIONE DELLE SANZIONI INTERDITTIVEAPPLICAZIONE DELLE SANZIONI INTERDITTIVE
Le sanzioni interdittiveLe sanzioni interdittive si applicano in relazione ai reati si applicano in relazione ai reati per i quali per i quali sono espressamente previstesono espressamente previste, quando:, quando:
l’ente ha tratto dal reato l’ente ha tratto dal reato un profitto di rilevante un profitto di rilevante entitàentità e il e il reato è stato commesso da soggetti in reato è stato commesso da soggetti in posizione apicaleposizione apicale ovvero da soggetti sottoposti ovvero da soggetti sottoposti all'altrui direzione quando, in questo caso, la all'altrui direzione quando, in questo caso, la commissione del reato è stata determinata o agevolata commissione del reato è stata determinata o agevolata da gravi carenze organizzativeda gravi carenze organizzativein caso di in caso di reiterazionereiterazione degli illeciti degli illeciti