la riassicurazione i parte

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1 Principi e metodi di riassicurazione Dott. C.Cosimi A.A. 2009/2010

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Riassicurazione

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Page 1: La Riassicurazione I Parte

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Principi e metodi di riassicurazione

Dott. C.Cosimi A.A. 2009/2010

Page 2: La Riassicurazione I Parte

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INDICE

1. Origini della riassicurazione pag. 4

2. Che cos’è la riassicurazione pag. 72.1. Differenze tra assicurazione e riassicurazione pag. 72.2. La riassicurazione come assicurazione per gli assicuratori pag. 82.3. Scopo della riassicurazione pag. 14

3. La riassicurazione tradizionale pag. 213.1. La riassicurazione facoltativa pag. 22

3.1.a. La riass. facoltativa proporzionale pag. 253.1.b. La riass. facoltativa non proporzionale pag. 29

3.2. La riassicurazione per trattato pag. 363.2.a. il trattato proporzionale pag. 37

I) in quota-share pag. 38II) eccedente pag. 44III) fac-obbligatorio pag. 48

3.2.b. il trattato non proporzionale pag. 50I) Eccesso sinistro per rischio/evento pag. 55II) Eccesso sinistro catastrofale pag. 56III) Eccesso di perdita pag. 57

Page 3: La Riassicurazione I Parte

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INDICE

IV) Eccesso sinistro in aggregato pag. 59V) Eccesso sinistro sulla conservazione pag. 60VI) Eccesso sinistro globale pag. 62

3.2.c. Il “Pricing” nei trattati non proporzionali pag. 64

4. La riassicurazione non tradizionale pag. 694.1 – La riassicurazione “Finite” pag. 744.2 – La riassicurazione “Multiline/Multiyear” pag. 804.3 – La riassicurazione “Multi trigger” pag. 824.4 – La riassicurazione “Contingent Capital” pag. 84

5. Il Piano di riassicurazione pag. 875.1 - La normativa di vigilanza pag. 875.2 - Processo di definizione pag.100

6. Il mercato riassicurativo internazionale pag.1166.1 - Il mercato dei Lloyd’s Syndicates pag.1166.2 - Gli altri mercati pag.124

7. L’assicurazione e riassicurazione “Captive” pag.127

Page 4: La Riassicurazione I Parte

4

1.ORIGINI DELLA RIASSICURAZIONE.

Le origini certe dell’assicurazione, e così della riassicurazione, restano ancora

un mistero. L’evoluzione dei traffici marittimi e del commercio nel corso dei

secoli ha permesso un graduale evolversi della materia. Le tappe fondamentali

di questo cammino sono state:

1370 – il primo contratto riassicurativo fu stipulato a Genova e riguardava il

trasporto delle merci via mare da Genova – Cadice - Sluis nelle

Fiandre. Nel contratto si stabiliva che l’assicuratore trasferisse la parte

più rischiosa del viaggio da Cadice (Andalusia) a Sluis ad un altro

assicuratore “ripigliando sichurtà”, ossia riassicurandosi. Ciò

permetteva all’assicuratore diretto di ridurre una parte del rischio

Page 5: La Riassicurazione I Parte

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assunto ed era stipulato tra l’assicuratore diretto (che trasferiva il

rischio) e il riassicuratore (che lo assumeva) senza che una relazione

contrattuale venisse stabilita tra il riassicuratore e l’assicurato originale.

1670/1710 – nascono in Gran Bretagna diverse piccole mutue assicuratrici per

la copertura del rischio incendio a seguito dell’incendio di Londra del

1666.

1688 - Edward Lloyd’s fonda il “Coffee House”.

1752 – Benjamin Franklin fondo’ la prima compagnia di assicurazione incendio

del Nord America, la “Philadelphia Contributionship”.

Page 6: La Riassicurazione I Parte

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1813 – il primo contratto riassicurativo negli Stati Uniti avvenne tra la Eagle Fire

Insurance Co. di New York che riassicurò i rischi incendio della Union

Insurance Co.

1846/1853 – Nascono in Germania le prime compagnie professionali di

riassicurazione. A seguito dell’incendio di Amburgo (1842) nascono la

Kolnische Rück (1846) e la Aachener Rück (1853).

1863 – Nasce la Swiss Re

1880 – Nasce la Munich Re

1898 – Nasce in Italia Ausonia (prima compagnia di riassicurazione italiana)

Page 7: La Riassicurazione I Parte

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2. CHE COS’E’ LA RIASSICURAZIONE.2.1. Differenze tra assicurazione e riassicurazione.

I contratti riassicurativi si differenziano da quelli di assicurazione diretta sostanzialmente per tre ragioni :

1) Il contratto assicurativo è un contratto concluso tra l’assicuratore e l’assicurato che è una persona fisica o giuridica con un business diverso dall’assicurazione. Mentre il contratto riassicurativo è un contratto assicurativo concluso tra due soggetti esercenti l’assicurazione dei rischi, l’uno chiamato riassicuratore e l’altro riassicurato.

2) Il contratto riassicurativo è giuridicamente un contratto autonomo e separato dal contratto assicurativo sottostante concluso dall’assicuratore. Il riassicuratore risponderà soltanto per le obbligazioni contratte in riassicurazione e non per le obbligazioni contratte dall’assicuratore nel contratto assicurativo sottostante.

3) I contratti assicurativi sono generalmente contratti “domestici”, ovvero contratti dove l’assicuratore, l’assicurato e l’oggetto dell’assicurazione risiedono nello stesso paese. I contratti riassicurativi possono invece essere conclusi a livello internazionale tra soggetti residenti in paesi diversi senza particolari vincoli o limitazioni.

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2.2. La riassicurazione come assicurazione per gli assicuratori. La riassicurazione è un contratto tra due o più soggetti sulla base del quale un

assicuratore diretto (riassicurato o cedente), dietro il pagamento di un premio,

ottiene che uno o più riassicuratori coprano la totalità o una quota parte di un

determinato rischio e/o sinistro che egli abbia già assunto o possa assumere.

Catena della riassicurazione – Esempio 1

Definiremo riassicurazione passiva quella effettuata dall’assicuratore diretto che

cede il rischio, i premi ed i sinistri in riassicurazione mentre riassicurazione attiva il

processo assuntivo del rischio da parte del riassicuratore che accetta il rischio, i

premi ed i sinistri in riassicurazione.

RIASSICURAZIONE DI 1° LIVELLO RIASSICURAZIONE DI 2° LIVELLO

PREMIO PREMIO PREMIO

SINISTRO SINISTRO SINISTRO

ASSICURATOORIGINALE

RETROCESSIONARIOASSICURATOREDIRETTO /

COASSICURATORE

RIASSICURATORE

Page 9: La Riassicurazione I Parte

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Per riassicurazione di primo livello si intende il primo grado di cessione del

rischio, ossia del rapporto tra assicuratore diretto e riassicuratore mentre la

riassicurazione di secondo livello si intende la retrocessione del rischio da un

riassicuratore ad un altro riassicuratore.

La catena della riassicurazione teoricamente può essere molto lunga ed il

rischio essere “lavorato” diversamente da ciascun soggetto nei vari passaggi.

Per “lavorato” si intende che ciascun riassicuratore può trasferirlo con modalità

riassicurative diverse al successivo riassicuratore.

Generalmente la catena della riassicurazione è molto più lunga quanto più è

elevata l’esposizione al rischio trasferita (c.d. “rischi catastrofali”). In questo

modo si permette al mercato riassicurativo, attraverso i vari passaggi, di

“spalmare” il rischio su una pluralità di soggetti riassicuratori e permettere quindi

Page 10: La Riassicurazione I Parte

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all’assicuratore diretto di soddisfare un bisogno di copertura dell’assicurato

originale, il quale, altrimenti, nell’impossibilità di trasferire il rischio assicurandosi

potrebbe mettere a serio pericolo il proprio equilibrio economico d’impresa.

Catena della riassicurazione – Esempio 2

ASSICURATOORIGINALE

ASSICURATOREDIRETTO /

RIASSICURATORE

"DELTA"

"BETA"

"ALPHA"

"SIGMA"

COASSICURATORE

RIASSICURATORE

RIASSICURATORE

RETROCESSIONARIO

RETROCESSIONARIO

RETROCESSIONARIO

RETROCESSIONARIO

"OMEGA"

"GAMMA"

"KAPPA"

"LAMBDA"RETROCESSIONARIO

"ALPHA"

"OMEGA"

RETROCESSIONARIO

RETROCESSIONARIO

RETROCESSIONARIO

"ZETA"

"KAPPA"

Page 11: La Riassicurazione I Parte

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Dal grafico risulta evidente come un rischio importante venga frazionato ed

assorbito dal mercato. Da notare come lo stesso rischio possa essere assunto,

consapevolmente o meno, da uno stesso riassicuratore ai vari stadi della catena.

Ad esempio il riassicuratore “Omega” che riassicura l’assicuratore “Alpha” nel

primo grado di cessione, lo ritroviamo anche retrocessionario del riassicuratore

“Beta” per lo stesso rischio. Inoltre il retrocessionario “Kappa” assume due quote

del rischio dai riassicuratori “Beta” e “Delta”. Infine si evidenzia come

l’assicuratore diretto “Alpha”, che svolge anche attività di sottoscrizione in

riassicurazione attiva, possa divenire un riassicuratore di terzo grado del

retrocessionario “Lambda” per lo stesso rischio.

Page 12: La Riassicurazione I Parte

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E’ importante sottolineare come il contratto di riassicurazione ad ogni stadio della

catena crei un’obbligazione solo tra l’assicuratore diretto ed il riassicuratore

(riassicurazione di primo grado) oppure tra il soggetto riassicurato e

retrocessionario (riassicurazione di secondo grado) senza alcun riflesso giuridico

sull’assicurato originale che resta quindi legato solo all’assicuratore diretto[1] dal

contratto di assicurazione.

In passato il livello di informazione sulla sottoscrizione all’interno di uno stesso

riassicuratore qualche volta è stato inefficiente, creando su uno stesso rischio una

“concentrazione” inconsapevole (c.d. cumuli sconosciuti). Negli ultimi anni i

riassicuratori hanno migliorato significativamente l’efficienza e la trasparenza

informativa interna ed attraverso una modellizzazione centralizzata delle proprie

esposizioni riescono a valutare correttamente la loro “esposizione consolidata” su

un determinato rischio o classe di rischi sottoscritti.

[1] Salvo la presenza nell’assicurazione diretta di una clausola particolare detta “Cut- through clause”

Page 13: La Riassicurazione I Parte

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Per i rischi “non catastrofali”, caratterizzati da esposizioni più contenute la catena

della riassicurazione è molto più breve e le modalità di trasferimento riassicurativo

più semplici.

Il contratto di riassicurazione si fonda sul principio giuridico della “uberrima fides”,

cioè le parti che negoziano il contratto hanno il dovere di presentare una corretta

rappresentazione dei fatti e di far conoscere alla controparte tutti le informazioni in

loro possesso.

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2.3. Scopo della riassicurazione.

Le motivazioni alla base del trasferimento del rischio, o di parte di esso, da un

assicuratore diretto ad un riassicuratore professionale sono principalmente

riconducibili a :

• Ripartizione del rischio

• Incremento nella capacità di sottoscrizione

• Stabilizzazione dei risultati

• Rafforzamento della solidità finanziaria dell’assicuratore cedente

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Ripartizione del rischio. Un assicuratore diretto che sottoscrive un rischio con

un’ esposizione molto onerosa corre il pericolo che in caso di sinistro

l’ammontare da pagare possa pregiudicare la propria stabilità economica. Tale

assicuratore sceglierà uno o più riassicuratori cui cedere una parte di detto

rischio al fine di limitare la propria esposizione massima e quindi il proprio

capitale a rischio.

Incremento della capacità di sottoscrizione. Un assicuratore che

sottoscrivesse solo rischi fino al limite massimo delle sue capacità, potrebbe

sottoscrivere solo rischi di entità limitata. Il poter disporre invece della forza

economica dei riassicuratori si trasforma in una crescita della capacità di

sottoscrizione, permettendo allo stesso di sottoscrivere una parte dei rischi in

misura superiore a quanto potrebbe fare contando solo sulle proprie forze. La

riassicurazione in definitiva aumenta la capacità di sottoscrizione

dell’assicuratore cedente.

Page 16: La Riassicurazione I Parte

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Stabilizzazione dei risultati. Un altro importante aspetto della riassicurazione è

quello di dare stabilità ad una compagnia di assicurazione in un determinato arco

temporale. Infatti sbandamenti e fluttuazioni importanti dei risultati dell’assicuratore

diretto possono essere dannosi per la sua immagine e compromettere la fiducia

degli azionisti. Il risultato può fluttuare o per una maggiore frequenza (c.d. anomalo

o “abnormous loss frequency”) di sinistri importanti o per un sinistro catastrofale.

La riassicurazione minimizza le fluttuazioni limitando l’esposizione nei rischi

individuali e riducendo i sinistri a cui un portafoglio di rischi può essere soggetto per

un singolo evento o durante un anno di sottoscrizione.

Page 17: La Riassicurazione I Parte

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A questo proposito occorre sottolineare quanto sia importante che il rapporto tra

cedente ed i suoi riassicuratori duri nel tempo in quanto, anche per il riassicuratore,

è necessario mantenere nel tempo un equilibrio dei propri risultati riassicurativi.

Rafforzamento della solidità finanziaria dell’assicuratore cedente. Un

importante indicatore usato per controllare la solidità di una compagnia di

assicurazione è la misurazione della sua solvibilità. Essa è data dalla percentuale

espressa dal rapporto tra capitale+riserve libere ed i premi ritenuti (premi lordi –

premi ceduti in riassicurazione). C’è un tasso minimo al di sotto del quale le

compagnie di assicurazione non possono operare; questo tasso viene definito

tasso minimo di solvibilità.

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Esempio 4 :

Se consideriamo una compagnia che abbia:

un ammontare di Capitale + riserve libere pari a € 50 mln

Volume di portafoglio sottoscritto pari a € 300 mln

Avremo un tasso di solvibilità senza riassicurazione pari a: 50 x 100 = 16,6%300

Mentre se considerassimo un trasferimento riassicurativo di € 200 mln il nuovo

tasso di solvibilità sarebbe : 50 x 100 = 50%

100

Risulta quindi evidente come la riassicurazione rafforzi la solidità finanziaria

della cedente e, a parità di capitale e riserve libere, con un trasferimento del

67% del volume dei rischi si incrementa la solvibilità del 300%.

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Cedendo parte dei rischi ai riassicuratori, l’assicuratore diretto riduce le

oscillazioni nell’ambito del proprio risultato d’esercizio in quanto riduce la

concentrazione dei rischi e aumenta la varietà del proprio portafoglio assuntivo.

Con un andamento costante del proprio risultato d’esercizio l’assicuratore

diretto riduce anche i costi di capitale dell’azienda e in uno scenario più

ampio una maggiore stabilità del sistema assicurativo riduce la probabilità di

insolvenza dell’assicuratore diretto.

La riassicurazione ha nel tempo sviluppato ulteriori funzioni di sostegno

all’assicuratore diretto:

• Definizione delle condizioni e dei testi contrattuali;

• Tariffazione di coperture complesse e poco comuni;

• Ingresso in nuovi mercati;

• Diffusione delle “Best Practices”;

• Gestione di interi portafogli assicurativi di run-off.

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La riassicurazione riduce i costi di capitale degli assicuratori diretti e ne

aumenta la capacità sottoscrittiva; dato che l’assicuratore diretto cede i grandi

rischi ai riassicuratori, egli non è obbligato a vincolare capitale nello stato

patrimoniale a copertura degli stessi. Per l’assicuratore la riassicurazione ha

dunque la funzione sostitutiva del capitale proprio e in più procura ulteriore

capacità sottoscrittiva che a sua volta contribuisce alla stabilizzazione dei risultati.

Considerato peraltro che i riassicuratori possono offrire l’assunzione dei rischi a

costi ridotti grazie alla migliore diversificazione del rischio, questo capitale indiretto

risulta meno caro per l’assicuratore diretto rispetto alla raccolta di capitale proprio.

La capacità sottoscrittiva addizionale così ottenuta dalla riassicurazione consente

agli assicuratori diretti di assumere altri rischi che senza la riassicurazione

sarebbero stati obbligati a declinare.

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3. RIASSICURAZIONE TRADIZIONALE.

La riassicurazione si distingue tra riassicurazione tradizionale e non tradizionale

(“Alternative Risk Transfer” –ART).

La riassicurazione tradizionale si distingue tra :

• riassicurazione facoltativa

• riassicurazione per trattato

PROPORZIONALE

FACOLTATIVA ECCESSO SINISTRO

NON PROPORZIONALE

ECCESSO SIN. IN AGGREGATO

IN QUOTA-SHARE

RIASSICURAZIONE PROPORZIONALE ECCEDENTE

FAC-OBBLIGATORIO

TRATTATO

ECCESSO SINISTRO

NON PROPORZIONALE

ECCESSO SIN. IN AGGREGATO

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3.1 La riassicurazione facoltativa. E’ il metodo più antico di riassicurazione.

Esso riguarda la riassicurazione di un singolo rischio e si svolge attraverso l’offerta

del rischio ad uno o più potenziali riassicuratori. La compagnia cedente fornisce

tutte le informazioni relative al rischio (valori assicurati, tassi di premio, franchigie,

mezzi di prevenzione, sinistrosità etc…). Il riassicuratore, dopo aver analizzato tutti

i dati ricevuti, ha la facoltà di accettare[1] o meno una parte del rischio.

La riassicurazione facoltativa è piuttosto laboriosa e complessa per la produzione

della documentazione necessaria, la ricerca dei riassicuratori disponibili, i tempi di

valutazione del rischio, l’intermediazione di un broker etc…

[1] I riassicuratori non hanno alcun obbligo di assumere il rischio e sono quindi assolutamente liberi di

accettare o rifiutare l’offerta di partecipazione al rischio ricevuta.

Page 23: La Riassicurazione I Parte

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La riassicurazione facoltativa permette di :

Riassicurare rischi speciali non previsti nei trattati

Riassicurare somme/valori che sono in eccedenza ai limiti previsti nei trattati in

essere

Ridurre l’esposizione della cedente e dei riassicuratori dei trattati per rischi di

particolare pericolosità

Ridurre l’esposizione in particolari aree di cumulo dove l’assicuratore è già

esposto in maniera eccessiva

Ottenere capacità in settori dove il volume degli affari non giustifica la messa in

essere dei trattati

Permettere al riassicuratore di valutare la capacità tecnica di sottoscrizione della

cedente

Ottenere il know-how e l’expertise da riassicuratori specializzati

Page 24: La Riassicurazione I Parte

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Il ricorso a questo tipo di riassicurazione presenta alcuni aspetti negativi così

riassumibili:

• La quantità di lavoro amministrativo necessario nella fase di collocamento (front

office) e di gestione del contratto facoltativo (back office);

• Il tempo necessario per il collocamento (tanto più grande o particolare è il rischio,

tanto maggiore sarà il numero dei riassicuratori necessari);

• L’assicuratore non può emettere la polizza (dare quindi copertura al rischio) se

prima non ha completato il collocamento presso i riassicuratori;

• Le commissioni[1] riconosciute dal riassicuratore all’assicuratore sono più basse;

[1] La percentuale riconosciuta dal riassicuratore alla compagnia cedente a titolo di commissione può essere determinata a priori (commissione fissa) o a posteriori (commissione scalare). In questo secondo caso è necessario stabilire una commissione “provvisoria” al cui aggiustamento si procederà a fine esercizio al calcolo della percentuale definitiva.Mentre la commissione fissa è una percentuale che compensa la cedente per i costi sostenuti, la commissione scalare è in parte compensativa dei costi sostenuti ed in parte premiante per la cedente in caso di una sinistrosità relativamente bassa e quindi può ricollegarsi alla partecipazione agli utili (andamento Loss Ratio).

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La riassicurazione facoltativa può essere proporzionale o non proporzionale.

3.1.a. - La riassicurazione facoltativa proporzionale si ha quando sono ceduti

nella stessa proporzione il rischio, il premio e il recupero del sinistro.

Esempio 5 :

Rischio assicurato: € 500 MlnPremio orig.: € 50 Mln (tasso 10%)% ceduta in riass. : 60%% conservata : 40%

Di conseguenza,

Rischio Riass. = € 300 Mln Premio ceduto= € 30 MlnRischio Ritenuto = € 200 Mln Premio ritenuto= € 20 Mln

Ed ovviamente nella stessa proporzione si avrà la ripartizione di ogni eventuale sinistro.

Page 26: La Riassicurazione I Parte

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Il collocamento del rischio facoltativo avviene attraverso la presentazione del

rischio ai riassicuratori, in alcuni casi con l’intermediazione di un broker di

riassicurazione. Solitamente tale presentazione viene fatta con un riassunto dei

dati essenziali contenuti in un documento chiamato “reinsurance placement slip”

od offerta di collocamento del rischio.

Page 27: La Riassicurazione I Parte

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Reinsurance Placement Slip n.° 52045/08 A

Tipo : Riassicurazione facoltativa proporzionaleAssicurato : Gamma Redi SpaPeriodo : 01.01.08 – 31.12.08Luogo : Schio (VI)Classe rischi coperti : Incendio /ADB/ Interruzione d’esercizioAssicuratore cedente: Rosa Sicurtà SpaSomma assicurata : € 500 Mln

con i seguenti sublimiti : -Fabbricati € 250 Mln-Macchinari € 100 Mln-Merci € 50 Mln-Interr.d’es. € 100 Mln

Premio : € 50 MlnCommissioni : 10%Conservazione dell’assicuratore cedente: 40%Percentuale riassicurata : 60%Riassicuratori : 30% Abacus Re

20% Borbonese Assicurazioni10% Sicam Ruck

Esempio 6 –Bozza di Slip

Page 28: La Riassicurazione I Parte

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Generalmente il riassicuratore riconosce all’assicuratore cedente delle commissioni

(c.d. commissioni attive) a titolo di rimborso delle spese sostenute per produrre

l’affare (commissione di acquisizione) e per le spese di gestione. Il livello delle

commissioni attive pagate dal riassicuratore varia a seconda del paese di origine

dell’affare e del ramo assicurativo.

L’offerta facoltativa (riassunta nello Slip) viene inviata/illustrata ai riassicuratori che,

in caso di accettazione, la firmeranno indicando la quota di partecipazione. Nella

prassi normale l’assicuratore cedente invierà periodicamente (mensilmente o

trimestralmente) un documento di conferma (bollettino di cessione[1] o

[1] E’ un riepilogo dei rischi ceduti al riassicuratore e dei sinistri che colpiscono suddetti rischi. Ciò permette

al riassicuratore di avere maggiori informazioni e dettagli sull’attività di sottoscrizione della cedente e sulla

liquidazione dei sinistri e di avere anche un maggior controllo sui cumuli di esposizione in determinate aree

geografiche.

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“Reinsurance Closing Advice”) nel quale sono riepilogati i dati principali dei rischi

accettati dal riassicuratore insieme ai conti relativi a quel periodo.

Questi bollettini di cessione includono i premi decurtati delle commissioni e dei

piccoli sinistri avvenuti nel periodo intercorso tra l’inizio del rischio e l’invio dei

conti. Nel caso di sinistri importanti essi vengono regolati per cassa

immediatamente dopo il pagamento da parte dell’assicuratore all’assicurato.

3.1.b. - La riassicurazione facoltativa non proporzionale è caratterizzata dalla

cessione in proporzione diversa del rischio, del premio e del recupero del

sinistro.