la ruota dell'esistenza

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Mimo Natta LA RUOTA DELL'ESISTENZA DALLA CREAZIONE AL REGNO DEI CIELI

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Questo libro, secondo uno spirito ecumenico, vuol mettere in evidenza i valori che sono comuni nelle varie religioni, specialmente quelle monoteistiche; inoltre dimostra che ragione, scienza e fede sono complementari: l'una ha bisogno dell'altra.Mette pure in evidenza una legge fondamentale della Natura:"Le diverse categorie di realtà fenomeniche, sia materiali che spirituali, hanno punti-momento di corrispondenza (settori spazio-temporali) nei quali diventano simili per affinità armoniche secondo il progetto Divino della Creazione ("Intelligent Design").La "Ruota" è visualizzata come il mondo stesso nel suo divenire, di cui fa parte l'uomo che è posto tra cielo e terra, tra spirito e materia.Da questa sovrapposizione, confrontando attentamente l'ordine delle cose e la successione dei fenomeni, si confermano: la "Legge dei simili e dei contrari" e le teorie unitarie degli "Insiemi", del "Tutto", del "Disegno Intelligente", della "Sintropia" e della "Psicobiofisica".

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Page 1: La Ruota dell'Esistenza

Mimo Natta

LA RUOTA DELL'ESISTENZADALLA CREAZIONE AL REGNO DEI CIELI

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A mio figlio Antonioe a tutti coloro che cercano la verità

La verità guarisce la gente ammalata,come un bisturi in mano ad un buon chirurgo

I ciechi, anche se camminano col bastone,rischiano di cadere in una fossa

Mio padre Antonio disse:“Se vuoi vedere più lontano

della tua vista, pensa nel buio”

“Cogli pure…se trovi nel mio campo qualcosa di buono.

Ogni mente ha del suo, come ogni nota emette un suono.Nella varietà del fiore c'è sempre qualcosa di nuovo.

Il mio vivaio è modesto, se vi senti profumo, godilo pure”!

"Quando la penna scorre e il calamaio si svuota, l'inchiostro lascia un'impronta che,

se il tempo non cancella, significa che nel liquido c'era altra sostanza".

Gesù disse: "Il cielo e la terra passeranno,ma le mie parole non passeranno".

Il messaggio di Gesù fa spesso violenza al comune, egoistico, modo di pensare: perciò alcuni lo considerano utopistico.

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Fig. 1 - Da un antico dipintoIL VOLTO DI GESÙ

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PROGETTO DIVINO

Non ero mai nato, dice Dio,ed ho voluto nascere,

mi è costato caro.Non avevo mai avuto nome,

ed ho preso nome: Gesù Cristo.Prima ero soltanto “Io Sono”.

Io, puro Spirito,mi son rivestito di un corpo,anche per avere una madre,

non l’avevo mai avuta.Non ero mai morto, dice Dio,ho voluto morire per amore,

e per amore sono risorto.Il mio corpo non era poi male,

somigliava al vostro,o meglio il vostro somiglia al mio.

Se mi credete,vi farò risorgere, dice Dio,

sarete tutti bellissimi,luminosi come gli angeli,

solo la fisionomia del viso vi distinguerà.Ci si stringerà la mano, se mi amate,e ci si abbraccerà, corpo e spirito.Ci divertiremo nello spazio infinito,indistruttibili, senza mai annoiarci:

perché ho inventato per noisituazioni meravigliose, indimenticabili.

Mi assomigliate, figli miei,ma siete diversi:

vi renderò uguali a me;la donna non partorirà più,

non avremo più bisogno di nascere,saremo eterni, dice Dio.

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INTRODUZIONE

Sono un medico cristiano-cattolico, nato ad Alassio il 20 marzo 1933; vivo in Sanremo ove ho esercitato 40 anni come mutualista unitamente alla specializzazione in Reumatologia e Agopuntura cinese. Dopo la Laurea ho riscontrato i limiti della medicina tradizionale e sono venuto a conoscenza della medicina alternativa.

Questo libro è stato scritto, non tanto per i cristiani professanti, che conoscono e praticano il Vangelo (il Vangelo contiene la Verità completa, non ha bisogno di aggiunte o surrogati), quanto per i mi-scredenti e per la gran parte dei giovani d'oggi, che non sono interessati al Vangelo, non lo conoscono e non lo vogliono conoscere, ma che sono assetati di novità, e pertanto sensibili alla “New Age”, religione “fai da te”, impregnata di oriente mistico, ma che si pone contro la concezione del Dio Biblico, perché troppo confinato nel passato e nella storia di un unico popolo; giovani che contestano il mondo di ieri e di oggi, ma in maniera disordinata, senza un programma chiaro e definito.

La New Age è uno dei tanti movimenti del “no”, laici o religiosi, così diffusi nella nostra società. “No” quindi al Cristo salvatore, declassato a semplice maestro, e “no” al peccato. E quindi molti dichiarano che la loro fede si pone in alternativa all'eredità giudaico-cristiana.

Dal momento che questi cercano novità per appagare la loro curiosità e brama di sapere, li ho accontentati ampiamente, trattando e approfon-dendo, oltre le religioni monoteistiche, antiche teorie della creazione e religioni orientali, con due scopi:

1) Il confronto del Cristianesimo con altre culture e religioni, al fine di individuarne e sottolinearne gli elementi comuni.

2) Trovare un nuovo modo per comunicare il messaggio “rivoluzio-nario” di Cristo alle giovani generazioni. Gesù disse e dice: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati” (Mc 2,17).

Il Cristianesimo, con la resurrezione di Cristo ha portato la vera New Age nel mondo!

Con questa premessa il “cristiano” potrà proseguire serenamente la lettura del libro. In esso vengono trattati argomenti di teologia, di filosofia, nozioni di fisica, di geometria, di chimica, astronomia, climatologia, anatomia e fisiologia umana, una originale fusione di medicina orientale e occidentale con rimedi terapeutici e consigli

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alimentari. Oltre al pensiero dell'autore troviamo alcune poesie, sue e di suo padre, molti riferimenti, citazioni e brani scelti di autori ispirati e molti detti di Nostro Signore, che sono la vera luce, che valorizza e completa quanto si vuol trasmettere al lettore. Qui faccio mie le parole di San Paolo:

“Annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annunciassi il Vangelo!” (I Cor 9,16).

L’ENERGIA IN GENERALE

La conoscenza è una delle qualità più importanti accessibile agli esseri umani, per mezzo della quale essi entrano in rapporto con l’oggetto della conoscenza, cioè l’universo che li circonda. La scienza è sorella dell’esperienza; mentre la prima indaga, la seconda verifica la realtà. Ma in effetti, che cos’è questa realtà? Fisicamente è tutto ciò che ci circonda, nella esatta maniera in cui si muove e viene mosso.

Non dimentichiamo che nel tutto siamo compresi pure noi. Ora possiamo chiederci: cos’è che fa muovere l’universo, noi stessi e che ci permette pure di pensare? L’energia.

L’energia in generale, è una forza invisibile che, applicata ad un corpo o ad un sistema, è atta a compiere un lavoro e un movimento, sia internamente al corpo stesso (a livello atomico), sia macroscopica-mente, tale da determinare un movimento visibile ed anche uno spostamento di detto corpo. Dobbiamo tener presente che vi sono svariati tipi di energie. Le più note sono:

energia sonora, luminosa, elettrica, elettromagnetica, chimica, termica, nucleare, meccanica, cinetica…

Ma innanzitutto deve esserci un’Energia Primaria, che genera le altre energie e anche la materia.

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COME SI ARRIVA A DIOATTRAVERSO LA RAGIONE

Già si può arrivare a Dio contemplando le meraviglie del creato. Ma poiché ci sono molti che, non soddisfatti dalle sacre scritture e carenti di fede, dicono e sostengono di non credere che Dio esista, cercherò in poche righe di confermare ulteriormente la Sua esistenza, che si può percepire con la ragione applicata alla scienza.

È evidente che il Codice genetico degli esseri viventi non può asso-lutamente essersi auto-programmato, per cui non vi è alcun dubbio che tutto ciò che esiste proceda da un Principio Ordinatore e Coor-dinatore dell’Universo estremamente intelligente.

È l’Energia Primaria, puro Spirito vivente, immateriale, eterno e onnipresente, pensante, ideativo e operante, che è “l’Amore” nella sua pienezza e perfezione; il quale, iniziando dalle particelle elementari sub-atomiche, le ha aggregate diversamente creando gli atomi e la materia, modellandola nella varietà delle forme, che distribuisce, orga-nizza e governa nello spazio infinito secondo un Disegno intelligente, che segue un’evoluzione progressiva, ma non casuale e materialistica come sosteneva Darwin (vedi: “Intelligent Design” - Discovery Institu-te, e cap. “Ragione, Scienza e Fede” e “La Parola creativa”).

Questo Spirito onnipotente e creatore viene da noi chiamato Dio, “Colui che è”. È il “Padre nostro”. È la prima “Ipostasi ” (persona) da cui procede tutta la realtà; è il Centro immoto da cui emanano, come dice Plotino nelle Enneadi, una serie di cerchi concentrici che si allargano e si allontanano. È l’Assoluto, è lo Spirito Cosmico, l'Eterno; è l’Uno, da cui fiorisce il molteplice, la creazione, quella visibile e quella invisibile, compresi gli Angeli. Come dall’Uno e nell’Uno sussistono i molti, così l’Uno sarà “Tutto in tutti” (I Cor15,28).

I molti sono le anime particolari che, provenienti dall’Uno, sono infuse alla nascita in ognuno di noi. Contemporaneamente alla creazione Dio ha concepito le Leggi dell’universo. Queste leggi regolano in maniera perfetta tutti i processi chimici, fisici, biologici e psichici che avvengono in natura. Ma ogni essere che ha ricevuto da Dio, mediante il pensiero, una propria autonomia, può muovere a sua volta ciò che è stato messo a sua disposizione. L’insegnamento di Cristo domina su tutto il creato, anticipando la perfetta armonia che regnerà nel nostro domani.

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L’ENERGIA VITALE

La cosiddetta “Energia Vitale ” è un’energia termica e nutritizia, che dà e mantiene calore e vita al corpo umano ed animale; essa, ben distinta dall'anima o spirito personale (v. pag. 151) infuso nell'essere umano da Dio, proviene dal sole, dall'ossigeno e da sostanze nutritive (in particolare il glucosio), che, prima della nascita, sono trasmesse dal sangue materno all’embrione, e dopo la nascita, nutrono direttamente il corpo veicolate dalla respirazione, dall’alimentazione e dalla circola-zione del sangue.

Abbiamo nel corpo una riserva di quest’energia che, trasformandosi in energia bio-elettrica a basso voltaggio, provvede alle altre funzioni vitali, come il movimento, la contrazione del cuore (visibile e registrabile con l'elettrocardiogramma) ed anche le funzioni cerebrali (elettroencefalogramma). Il carattere fondamentale della vita consiste nelle due funzioni antitetiche di espansione e contrazione, tensione e distensione, carica e scarica, anabolismo e catabolismo...

Secondo la “Teoria unitaria del mondo fisico e biologico” di Luigi Fantappiè, con l'apparente casualità dei fenomeni meccanici, fisici e chimici che in natura possono determinare un disordine energetico nel-l'ambiente (“entropia”), interagisce il finalismo dei sistemi viventi che, secondo un “progetto divino d'amore”, instaura l'ordine (“sintropia”) evidente nei processi biochimici e biofisici .

Abbiamo infatti appurato che è stato il Principio Ordinatore, Dio, ad aver programmato il codice genetico degli esseri viventi (trasmesso dai genitori ai figli) per l’utilizzo dell'energia vitale, atta alla nutrizione e aggregazione delle cellule, alla formazione, sviluppo, funzione e relazione degli organi, sesso compreso, preparando e completando l’essere vivente che, al momento della nascita, ha acquisito quel complesso di funzioni motorie, sensitive ed istintive alimentate da questa energia. L’animale pensa, ma il suo pensiero è elementare, istintivo (istinto di maternità, di riproduzione, di conserva-zione, di difesa propria e della prole), privo però di autocoscienza. Alcuni animali, diventati adulti, riescono ad acquisire un certo livello di memoria e di intelligenza (es. scimmia, cane, cavallo, bue, elefante, delfino…), per cui può nascere tra loro e l’uomo un rapporto di lavoro o addirittura un legame affettivo.

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LA RUOTA DELL'ESISTENZA

L'impostazione che ho dato alla “Ruota dell'Esistenza” prende spunto dalla dualità degli opposti per poi confluire nell'Unità dell'Assoluto. L’universo e il mondo in particolare, che ci riguarda direttamente, è costituito da una molteplicità nella varietà di oggetti tra loro uguali, simili, differenti e opposti considerando i cambiamenti successivi che ognuno di loro subisce nel tempo. Questa varietà del creato, composta da cose apparentemente a sé stanti, qualitativamente differenziate, converge in realtà verso quell’unità da cui esse sono scaturite. Infatti, secondo la meccanica quantistica, la finalità di ogni cosa non è indipendente, ma orientata ad aggregarsi in una complicata rete di relazioni ad altre che si compendiano e si completano a vicenda in un’unica costituzione: l’universo di cui facciamo parte e anche l’universo che fa parte di ognuno di noi. Abbiamo visto che ogni oggetto preso in considerazione, occupa nel momento in cui è considerato, un posto ben preciso ed una finalità ben precisa.

Per dare un nome alle cose “create secondo un ordine prestabilito” e, per inquadrarne il posto, sono ricorso ad un casellario con una rappresentazione grafica di espressioni verbali (parole, aggettivi, sostantivi), di espressioni geometriche e numeriche riguardanti sia il tempo che lo spazio relativo all’oggetto considerato, oppure di espressioni indefinite al di fuori del tempo e dello spazio (concetti astratti).

I sostantivi e gli aggettivi classificano un oggetto secondo la forma, lo stato di aggregazione molecolare, la traiettoria, lo spostamento (moto e quiete), il senso o la direzione del moto, la quantità e la qualità, la provenienza e la nascita, l'evoluzione (trasformazione, morte), la relazione con gli altri oggetti e per ultimo la finalità e l'utilità di ciascun oggetto, uomo o avvenimento; l’oggetto può essere osservato staticamente (cioè in quell’istante fuori dal tempo) o seguito nella sua evoluzione e movimento (inserito nel tempo). In un avvenimento si possono considerare oggetti e persone nella vicendevole interdipen-denza determinata dai loro rapporti, azioni e reazioni, volontarie e involontarie. Gea, la terra, è vivente, come l'uomo che la abita, e come l'uomo ha un corpo, costituito da diversi apparati ognuno dei quali ha una propria funzione.

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Nel creato tutto il pluralismo è convergente e l’universo è in perfetto equilibrio ecologico. Ogni cosa esistente infatti è necessaria per un’altra e trae a sua volta beneficio da altre cose. Anche nel fenomeno della distruzione e della morte naturale ciò che è vecchio fa posto al nuovo e al giovane cedendogli ciò che ha maturato, e il giovane dà al vecchio ciò che esso non può più produrre.

Al vecchio subentra il nuovo, ma ciò che è nuovo anch’esso diventerà vecchio. la pianta trae alimento dalla terra, l’animale trae alimento dalla pianta, la terra trae alimento dalle piante e dagli animali per diventare nuovamente feconda.

Noi traiamo cibo e acqua dalla terra e dalle piante e rendiamo cibo e acqua alla terra e alle piante. Il più piccolo è cibo del più grande, ma il più grande diventa cibo del più piccolo. Il forte è più forte del debole, ma il debole può diventare più forte del forte.

Nella figura esposta in copertina ho visualizzato il nostro mondo come una Ruota i cui raggi sono equiparabili ai meridiani terrestri che la suddividono in diversi settori; questa ruota ha 33 livelli delimitati da 33 cerchi concentrici sempre più piccoli sino ad arrivare al centro della ruota. Questi cerchi (equiparabili ai paralleli terrestri) sono come l’ordito di una tela; i settori invece sono come la trama della tela, delimitati dai raggi. Ognuno dei livelli rappresenta un fenomeno dell’esistenza, mentre i settori suddividono ogni fenomeno nel tempo.

In ogni settore le voci delle diverse branche scientifiche disposte su ciascun livello (es: medicina – biologia – anatomia – fisiologia – fisica – chimica – astronomia ecc.) hanno la fase evolutiva tra loro corrispondente. L’evoluzione di ogni fenomeno pertanto avviene attraverso successioni il cui numero è stato scelto né troppo scarso né troppo elevato per ottenere una giusta sequenza, adeguata all’adatta-mento della terminologia a nostra disposizione tramite il linguaggio parlato e scritto. Già l’uomo ha suddiviso il tempo, la qualità e la quantità con i numeri usando il sistema binario e, in particolare, col sistema duodenario per il computo del tempo.

A partire dal centro (1°livello), ove ho posto l'immagine di Gesù Cristo con la Madonna dipinti nel “Giudizio Universale”, ho iniziato a descrivere il:

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MONDO FISICO

dividendo i 2 settori Giorno e Notte (luce e oscurità) in 4 settori, ove ho posto le 4 stagioni con gli equinozi e i solstizi (2° livello), poi in 12 settori, ove ho inserito i mesi dell'anno (3° livello), le fasi del giorno e della notte (4° livello) , i numeri con le ore del giorno e della notte (5° livello), l'alfabeto greco (6° livello) e le note musicali (7° livello); infine l'ho suddivisa definitivamente in 16 settori, ove ho inserito:

All'8° livello i 16 gruppi di elementi chimici, così raggruppati, poichè ogni gruppo contiene elementi, che presentano affinità tali da riunirli insieme. Essi sono il fondamento della creazione.

9° liv. - I sapori e gli odori (organi e sensi del gusto e olfatto).10° liv.- Sensazioni tattili (stato, forma e consistenza dei corpi).11° liv.- Fattori climatici (temperatura, umidità, pressione, vento).12° liv.- Fasi in successione del motore a scoppio (termodinamica).13° liv.- Aggettivi inerenti alla qualifica del tempo.14° liv.- Le localizzazioni dei corpi.15° liv.- La posizione e la dimensione dei corpi.16° liv.- Le composizioni della materia (acqua, luce, fuoco, aria, terra,

minerali, vegetali, animali.....)

poi l'UOMO (posto tra Cielo e Terra)17° liv.- Gli organi del corpo umano.18° liv.- Le relative funzioni, sensi e apparati.

infine il MONDO DELLO SPIRITO,in quanto l’uomo è spirito e corpo:

19° liv.- I Doni dello Spirito Santo e i Carismi.20° liv.- Le Virtù Teologali e Cardinali.21° liv.- Gli stati d'animo e i sentimenti ad esse corrispondenti.22° liv.- Le Virtù opposte ai vizi capitali.23° liv.- Il comportamento corrispondente di un buon cristiano.24° liv.- I Sacramenti e i Ministeri della Chiesa.25° - 26° - 27° - 28° liv.- I Comandamenti e i Precetti della Chiesa.29° liv.- Le condizioni umane ideali.30° - 31° liv.- Gli Attributi Divini e i Dogmi della Chiesa.32° liv.- Il calendario delle festività e ricorrenze religiose.33° liv.- I colori dell'arcobaleno, segno dell'alleanza tra Dio e l'uomo.

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I sedici settori vanno esaminati in otto coppie formate da settori diametralmente opposti che sono tra loro complementari.

In ognuna di queste coppie viene rappresentato un apparato del corpo umano coi suoi organi, le rispettive funzioni e le relative attività materiali e spirituali. Eccone la sequenza, iniziando dal Suono, perché è dalla Parola di Dio che sorge la creazione:

Settori 7-15 - organi umani: corde vocali>voce>parola>orecchie; funzione: fonazione>udito (suono-silenzio).Settori 8-16 - organi umani: nervi sensitivi>cervello>nervi motori;funzione:sensibilità>informazione>pensiero>volontà>comando>esecuz.ne.Settori 9-1 - organi umani: occhi; funzione: vista (luce-ombra-buio).Settori10-2-organi umani:corpo>vene>sangue>cuore>sangue>arterie>corpofunzione: circolazione-nutrizione. Settori 11-3 - organi umani: muscoli-ossa (mano-piede); funzione: movimento,deambulazione- riposo- sostegno(statica-dinamica).Settori 12-4- organi umani: sesso maschile>sesso femm.>seme> uovo>figli;funzione: accoppiamento-fecondazione-riproduzione Settori 13-5- organi umani: bocca>stomaco>intestino>fegato>reni>vescica. funzione: alimentazione, assimilazione, eliminazione (evacuaz., minzione).Settori 14-6 - organi umani: naso>bronchi>polmoni>bronchi>naso.funzione: respirazione (inspirazione aria O2-espirazione aria CO2).

La Ruota è visualizzata come il mondo stesso che gira, come sappiamo, in senso antiorario. Ecco perché la sequenza delle fasi è da leggersi in senso orario. Procedendo nel senso orario, ad ogni fase ne segue un’altra che rappresenta l’evolversi spazio-temporale della precedente. I punti cardinali nella “Ruota” sono invertiti rispetto a come sono posti su una carta geografica, poiché, se l'uomo è rivolto a sud, il Sole sorge a Est (alla nostra sinistra), poi sale in alto nel cielo a mezzogiorno in direzione Sud, infine tramonta a Ovest (alla nostra destra).

Come è stato fatto nella “medicina delle rispondenze” (v. pag. 196) , sovrapponendo la ruota dell'uomo (spirito e corpo) a quella del mondo e confrontando attentamente l’ordine e la successione dei fenomeni, emerge che la “Legge dei Simili e dei Contrari” rientra nella “Teoria degli Insiemi” e nella “Teoria del Tutto” e conferma la “Teoria del Disegno intelligente”, della “Sintropia” e della “Psicobiofisica”.

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Infatti ognuno dei “ 33 livelli ” (pari al numero degli anni vissuti da nostro Signore), rappresenta le diverse categorie dell'esistenza appar-tenenti al mondo fisico e al mondo spirituale, le cui voci, trovandosi in ogni settore corrispondenti nella stessa fase spazio-temporale, hanno in comune somiglianze per affinità così evidenti da essere collegate, per logica deduzione, al progetto divino della Creazione.

Viene così confermato il “Principio di corrispondenza” di Bohr, in quanto si rende visibile quell'unità e quell'armonia che Eraclito dichiarava nascosta.

Si può finalmente verificare un profondo connubio tra scienza e fede. Ma ciò che veramente gratifica è che queste affinità corrispondenti non sono casuali, ma, come già sosteneva Anassagora, volute e organizzate da una mente estremamente intelligente: lo Spirito Creatore dell'universo, il Verbo di Dio!

Faccio un esempio: nel settore n. 4 (madre>figlio, terra>germoglio) troviamo il periodo elettivo della nascita e rinascita, che si manifesta con l'inizio della primavera; infatti sono protagoniste la terra e la femmina che diventano madri. Nasce pure la luce col giorno, quando risorge il sole; all'inizio della primavera è pure avvenuta la resurrezione di Cristo! Nello stesso settore troviamo il gruppo di elementi chimici chiamato “calcogeni”, dei quali il più importante è l'ossigeno, fautore della vita, presente nell'aria e nell'acqua combinato con l'idrogeno.

Logicamente ogni settore ne ha uno diametralmente opposto, “complementare” ad esso, con cui fa coppia, in quanto ambedue contengono fenomeni opposti di uno stesso apparato, rispettando così il “Principio di Complementarità” di Bohr, in conformità alla legge che dice “gli opposti si attirano e si accoppiano” .

Infatti nel settore 12 opposto al 4, troviamo il periodo elettivo dell'accoppiamento e fecondazione (maschio>femmina, seme>terra), in cui il seme penetra nella femmina e nella terra. Qui il Sole tramonta e pure la luce con esso.

L'unica eccezione al “principio di complementarità” degli opposti è quella che riguarda il Bene e il Male: L'uno esclude l'altro! Infatti le leggi del mondo fisico e quelle del mondo dello Spirito sono opposte tra di loro! Per questo motivo non ho inserito il male (che purtroppo ancora esiste) nella “Ruota dell'esistenza”, proprio per poterla rendere armoniosa.

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GESÙ ha detto e dice:“Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me

disperde!” (Lc11,23; Mt12,30).“Nessuno può servire a due padroni: o infatti odierà l'uno e amerà

l'altro, o si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona (denaro)” (Mt 6,24).

***

Ho realizzato la “ Ruota” per avere una “ visione globale del Tutto” , e qui riporto una frase confermativa di S. Agostino: “Così sempre, quando le parti di cui risulta un tutto non coesistono simultanea-mente, l'insieme dà maggior piacere - quando si possa afferrarlo nella sua unità - che non le varie parti staccate” (Confessioni - libro IV, cap.11°; libro X, cap 7-8°).

Anche Doroteo di Gaza scrisse: “ Supponete un cerchio tracciato per terra... immaginate che questo cerchio sia il mondo; il centro Dio; e i raggi le diverse vie, i diversi modi di vivere degli uomini. Quando i Santi, desiderosi di avvicinarsi a Dio camminano verso il centro del cerchio, si avvicinano nello stesso tempo gli uni agli altri più si avvicinano a Dio... Così è la Carità” (Istruzioni VI, 78).

San Paolo scrisse : “ Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore ” (1Cor12,4-5). “ Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo ” (1Cor12,12; vedi anche San Bonaventura “Itinerario della mente in Dio” - cap.1,14-15).

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IL BENE E IL MALE

Fig. 2

“Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra” (Mt 25,31-46).

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IL BENE E IL MALE

Nella figura 2, ove è dipinto il “Giudizio Universale” di Michelan-gelo, il Bene viene posto negli 8 settori alla destra del Cristo, mentre il male è posto negli 8 settori alla Sua sinistra, rispettando ciò che è scritto in Matteo 25,31-46. Nei Settori sono espresse le principali attività umane: La Sessualità, l'Alimentazione, la Religione, l'Educazione, il Governo, la Giustizia, la Relazione e l'Azione.

Partendo dal centro verso la periferia il Bene (colorato in verde) è rappresentato dai Doni dello Spirito Santo (1° livello), seguiti dalle varie Virtù (2°, 3°, 4°, 5° livello), dai Sacramenti e Precetti della Chiesa (6° e 7° livello), e infine dal comportamento e dalle situazioni umane risultanti (8°, 9°, 10°, 11°,12° livello).

Mentre il male (colorato in rosso), diametralmente opposto al Bene nei diversi livelli, è rappresentato dai vizi, dai ministeri satanici, dai peccati capitali e dalle situazioni umane conseguenti.

Innanzitutto occorre fare una precisazione:Secondo i “Taoisti” , come secondo il dualismo dei manichei e pure

secondo Eraclito , il Bene ed il male rientravano nel Tao ed erano considerati opposti complementari. Qui sta la differenza di interpreta-zione e l'errore in cui cadevano: non facevano distinzione tra le leggi del mondo fisico e quelle del mondo dello Spirito, che sono opposte tra di loro! Infatti per la religione cristiana, ebraica, induista o musul - mana, solo escludendo il male, gli opposti sono complementari.

Capita spesso che si pecca per eccesso o per difetto: si hanno così virtù monche, false ed apparenti. Manca l'equilibrio, il giusto mezzo, l'armonia. Tommaso d'Aquino dice: “L'amor di sè disgrega gli affetti dell'uomo in varie direzioni”. “Così per esempio non è fortezza un coraggio temerario; è necessario che la prudenza, quale auriga della virtù, nella quale tutte si connettono, intervenga a correggere i due eccessi opposti, facendoci capire che la fortezza, vera virtù, s’innalza al punto più alto tra le due deviazioni opposte: la paura e la temerarietà; ugualmente la bontà, virtù, s’innalza tra le due deviazioni opposte: la dabbenaggine e l’eccessiva rigidità”. (“De Virtutibus in communi” 1,8-1,9). (Amato Dagnino, “La vita Cristiana”). “In medio stat virtus”.

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Però ogni Virtù va difesa fino in fondo, a costo di rimetterci la vita. La tesi sulla connessione delle Virtù è formulata bene dal Petitot in questi termini: “Le Virtù cristiane, rese soprannaturali dalla grazia, si presuppongono a vicenda e formano un sistema collegato. Esse costituiscono, per così dire, un circolo in cui la carità è il centro e i doni dello Spirito Santo i raggi. Un santo non possiede una data virtù come un punto su una circonferenza, senza che all’estremità diametralmente opposta, non si possa designare la virtù complementare. La santità viene appunto ad essere costituita dall’insieme armonico di queste Virtù emananti dalla carità, come da loro centro”. (Petitot, “Teresa di Lisieux”, L.I.C.E., pp. 123-124).

E Tommaso aggiunge: “L’amore di Dio invece riunisce, perché unifica gli appetiti dell’uomo verso un solo oggetto. Quindi le virtù, che hanno la loro causa nell’amor di Dio, sono connesse tra loro” (I-II, 73,1 “Ad Illum”).

Se possiedo la Virtù della Carità-Amore, amo, cioè desidero il bene del mio prossimo e di me stesso (Mt. 22,39), ma nello stesso tempo rifiuto, cioè odio il male nel mio prossimo ed in me stesso (Avversione al male).

Come vedremo nelle pagine seguenti, ogni Dono dello Spirito Santo ha una doppia funzione, per cui ad ognuno di essi corrispondono due Virtù con funzioni opposte, ma complementari.

Oltre i sette Doni più noti se ne aggiungono altri, detti “Carismi”, tra i quali il “Dono del Discernimento degli spiriti, delle Lingue, delle Profezie, della Guarigione e dei Miracoli”, che sono prerogativa dei Santi (1 Cor. 12,4-11).

Oltre ai sette peccati capitali, ne va aggiunto un altro: la Falsità, madre della menzogna, da cui Gesù ci mette in guardia (Gv.8,44). La Virtù opposta ad essa è la Sincerità-Verità, che è Gesù stesso.

La Virtù della Temperanza si sdoppia perché ha un doppio riferi-mento al comportamento umano; infatti è in relazione sia con la sessualità, sia con l'alimentazione.

La classifica che segue, conforme a quella circolare, è una sintesi di studi teologici di molti dottori della Chiesa, come San Tommaso d'Aquino (“Summa Theologiae”), San Giovanni della Croce (“Monte Carmelo”) e San Francesco di Sales. Come si può constatare, il male è specularmente opposto al bene, ma non è mai complementare ad esso.

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SETTORE 1 - BENE < SESSUALITÀ > MALE

1) Dono Sp.Santo edElargiz. demoniache

Timor di Dio Spregio

2) Virtù e ViziTemperanza nella

privazione e moderaz.Intemperanza nel

lassismo e nell'azione 3) Atteggiamento

corrispondente

Serietà - RispettoAffetto - Amicizia

RepulsioneFornicazione

4) Sacramenti e

ministeri satanici

BattesimoMatrimonio

Battesimo SatanicoDivorzio - Poligamia

5) Virtù e peccaticapitali opposti

Pudore - CastitàAmore coniugale

Ripudio - OltraggioLussuria ­Volgarità

6) Comportamento

corrispondente

Moralità - FedeltàFecondazione-Riproduz.

Adulterio - GelosiaContraccezione-Aborto

7) Situazione umanarisultante

Amore paterno-maternofiliale e fraterno

Omosess. - Pedof.- SodomiaPornograf.-Prostituz.-Stupro

SETTORE 2 - BENE < ALIMENTAZIONE > MALE

1) Dono Sp.Santo edElargiz. demoniache

Pietà Sregolatezza

2) Virtù e Vizi Temperanza nellaprivazione e moderaz.

Intemperanza nellaprivazione e nell'azione

3) Atteggiamento

corrispondente

MortificazioneModerazione alimentare

Nausea-VomitoSovralimentazione

4) Sacramenti e

ministeri satanici

OffertorioEucaristia

Consacrazione satanicaSacrilegio Eucaristico 

5) Virtù e peccaticapitali opposti

Digiuno religiosoSobrietà

AnoressiaGola­Ingordigia

6) Comportamento

corrispondente

Preghiera di consacraz.,benediz. e ringraziam.

Sacrificio agli idoliOrgie ­ Bestemmie

7) Situazione umanarisultante

EspiazioneRedenzione-Salvezza

Magrezza­deperimentoObesità ­ alcoolismo ­ droga

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Page 23: La Ruota dell'Esistenza

SETTORE 3 - BENE < RELIGIONE > MALE

1) Dono Sp.Santo edElargiz. demoniache

Intelletto PresunzioneIrrazionalità

2) Virtù e Vizi FedeRagione

AteismoConfusione

3) Atteggiamento

corrispondente

Gioia­FelicitàFiducia­Conforto

Tristezza ­ InfelicitàCinismo ­ Sadismo

4) Sacramenti e

ministeri satanici

CresimaConsacr. Religiosi-Laici

Apostasia - Scisma - EresieConsacrazioni sataniche

5) Virtù e peccaticapitali opposti

Compiacim. per il BeneAfflizione per il male

Compiacim. per il maleInvidia

6) Comportamento

corrispondente

Preghiere, canti di lodePregh. d’intercessione

MaledizioniTormento

7) Situazione umanarisultante

Amicizia - FedeltàFratellanza

Ostilità - TradimentoSeparazione

 

SETTORE 4 - BENE < EDUCAZIONE > MALE

1) Dono Sp.Santo edElargiz. demoniache

Scienza Ignoranza

2) Virtù e Vizi SperanzaSicurezza

DisperazioneIncertezza

3) Atteggiamento

corrispondente

PentimentoSoddisfazione

RancoreVergogna

4) Sacramenti e

ministeri satanici

PenitenzaEvangelizzazione

ImpenitenzaDottrina satanica

5) Virtù e peccaticapitali opposti

RiservatezzaSincerità-Veracità

OmertàFalsità - Menzogna

6) Comportamento

corrispondente

Pregh. di riparazioneAmmonizione

Ipocrisia - AdulazioneInsulti - Calunnie

7) Situazione umanarisultante

RiconciliazioneArmonia

OpposizionePerdizione-Caos

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Page 24: La Ruota dell'Esistenza

SETTORE 5 - BENE < GOVERNO > MALE

1) Dono Sp.Santo edElargiz. demoniache

Sapienza Insipienza

2) Virtù e Vizi Carità­ AmoreAvversione al male

IndifferenzaOdio

3) Atteggiamento

corrispondente

Bontà ­ ClemenzaSeverità

PermissivismoOstilità - Cattiveria

4) Sacramenti e

ministeri satanici

Ordine: Sacerdozio Sacerdozio satanico

5) Virtù e peccaticapitali opposti

UmiltàDignità

MeschineriaSuperbia

6) Comportamento

corrispondente

Altruismo ­ Obbedienza Buon Governo

Egoismo ­ DisobbedienzaTirannia ­ Ribellione

7) Situazione umanarisultante

Pace -Onore eGloria a DIO

Guerra - Disonoree infamia a satana

SETTORE 6 - BENE < GIUSTIZIA > MALE

1) Dono Sp.Santo edElargiz. demoniache

Discernimento Cecità ­ Egoismo

2) Virtù e Vizi Giustizia nei doveriGiustizia  nei diritti

Ingiustizia nei doveriIngiustizia nei diritti

3) Atteggiamento

corrispondente

Onestà nel pagaree nel farsi pagare

Truffa ­ Evasione fiscaleUsura ­ Furto ­ Rapina

4) Sacramenti e

ministeri satanici

Grazia ­ AssoluzioneScomunica religiosa

Lassismo ­ CorruzionePersecuzione religiosa

5) Virtù e peccaticapitali opposti

Generosità ­ DonazioneParsimonia ­ Risparmio

Prodigalità ­ SperperoAvarizia - Cupidigia

6) Comportamento

corrispondente

Imparzialità:Giusta accusa e difesa

Parzialità:Ingiusta accusa e difesa

7) Situazione umanarisultante

Giusta assoluzioneGiusta condanna

Ingiusta assoluzioneIngiusta condanna

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Page 25: La Ruota dell'Esistenza

SETTORE 7 - BENE < RELAZIONE > MALE

1) Dono Sp.Santo edElargiz. demoniache

SopportazioneFortezza

IncostanzaDurezza

2) Virtù e Vizi PazienzaFortezza

ArrendevolezzaIntolleranza

3) Atteggiamento

corrispondente

MitezzaCoraggio

Paura -CodardiaTemerarietà

4) Sacramenti e

ministeri satanici

Unzione degli infermiEsorcismo

Stregoneria ­ MaleficioOssess. ­ Possess. diabolica

5) Virtù e peccaticapitali opposti

Non ViolenzaIndignazione

Cedimento ­ ResaIra ­ Collera

6) Comportamento

corrispondente

Misericordia ­ PerdonoResistenza al male

Diserzione ­ FugaViolenza ­ Vendetta

7) Situazione umanarisultante

Libertà  in Cristo Vittoria del Bene

Schiavitù del malePersecuzioni ­ Omicidi

SETTORE 8 - BENE < AZIONE > MALE

1) Dono Sp.Santo edElargiz. demoniache

Consiglio StoltezzaMalizia

2) Virtù e Vizi SemplicitàPrudenza

Imprudenza Scaltrezza

3) Atteggiamento

corrispondente

Calma ­VigilanzaBuona Volontà

Pigrizia -DistrazioneAgitazione ­Fretta

4) Sacramenti e

ministeri satanici

Esequie CristianeOrdine: Diaconato

Profanazione delle tombeDiaconato satanico

5) Virtù e peccaticapitali opposti

Giusta RinunciaOpere di Bene

AccidiaCattive Opere

6) Comportamento

corrispondente

Giusta OmissionePerseveranza nel Bene

Pigrizia­Ozio­OmissioniPerseveranza  nel male

7) Situazione umanarisultante

Pulizia­OrdineEquilibrio-Vita eterna

Sporcizia ­ DisordineSquilibrio­Incidenti­morte

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Page 26: La Ruota dell'Esistenza

Fig. 3

“Monte di Perfezione” di S. Giovanni della Croce - “Monte Carmelo”

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Page 27: La Ruota dell'Esistenza

Ricorda che

Ricorda che... per santo diventare,ogni Virtù devi possedere!

Ricorda che... se una sola ti mancasse,avresti come un corpo handicappato,d'una mano o di un occhio mutilato!

Ricorda che... la Fede,senza la Carità e le opere,

non servirebbe a nulla.

Fig. 4

La connessione delle Virtùsecondo San Tommaso D’Aquino.

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Page 28: La Ruota dell'Esistenza

Mentre in tutto ciò che è materiale (mondo fisico, chimico, biologico), perché vi sia armonia, è necessario che ogni cosa creata ne abbia una opposta allo scopo di equilibrarla, invece, affinché vi sia armonia nel campo morale-spirituale, nulla di ciò che è Spirito deve alloggiare forze od entità opposte al bene; infatti non potrebbe nascere un’armonia da un equilibrio tra il bene e il male, ma sorgerebbe una falsa armonia, costituita da una via di mezzo tra bene e male, cioè un compromesso, una realtà spirituale fatta di ipocrisia!

L’unico compromesso accettabile da Dio in forza della Sua misericordia, è il perdono dopo il sincero pentimento finale dei peccatori ostinati “affinché Dio sia tutto in tutti e tutti siano una cosa sola” (1Cor15,28; Gv17,21). Ma chi crede di aver tempo per conver-tirsi, non aspetti tempo, perché l’ora è vicina (Vangelo di Matteo 24,36). Per cui le leggi del mondo materiale sono diverse dalle leggi del mondo spirituale: per uno vi è armonia con equilibrio di opposti, per l’altro vi è armonia con equilibrio di opposti, ma solo appartenenti al bene (es. coraggio / mitezza).

Sant'Agostino ha scritto: “Unde malum? Quid sit malum?” La vita è come una navigazione, l'uomo esce dal porto col mare tranquillo, poi, certe curiosità e desideri, la cupidigia e il male che ne deriva, causano il vento dell'inquietudine che scatena la tempesta. Ma Dio chiama l'uomo a Sé proprio attraverso questa inquietudine. Il desiderio esprime la caducità delle cose; la successione di tanti desideri terreni porta progressivamente ad avere desideri più alti e spirituali, fino ad intravvedere l'assoluto.

Giuseppe Laras, Rabbino capo della comunità ebraica di Milano scrive: “Secondo i maestri della Midrash il male compare nel mondo ad opera dell’uomo come conseguenza della sua libera scelta di non accettare l’idea di un limite alla propria condotta di creatura. Vi è nel-l’uomo un istinto buono e uno cattivo che si fronteggiano e determinano la sua condotta. Pertanto l’uomo è accompagnato sin dalla sua nascita dall’angelo del male e dall’angelo del bene: uno per indirizzarlo verso le cattive scelte di vita, l’altro per indurlo verso le opere buone”.

S. Paolo scrisse: “La carne ha desideri contrari a quelli dello spirito”. Purtroppo nella libertà di ogni anima (libero arbitrio) rientra la possibilità che possano essere pensate ed attuate idee opposte a quelle del bene, comportando conseguenze dannose sia nel campo spirituale

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Page 29: La Ruota dell'Esistenza

che nel campo materiale. Il peccato non è mai un evento solamente umano, ma è sempre un travolgimento cosmico. La realtà è tutta ferita. Questa è la verità del peccato originale, personale, sociale. Chi la rifiuta si rifiuta.

Dio, nella sua onniscienza, sapeva che l’uomo avrebbe peccato, che avrebbe commesso il male! Perché allora creò egualmente l’uomo? Vi è una sola risposta: ha voluto diffondere il suo amore creando. Forse Dio commise un errore? Può l’amore far commettere errori? La creazione fu uno sbaglio? E se sbaglio fu, fu inevitabile? Fu inevitabile, ma non fu uno sbaglio! Come non è uno sbaglio per i genitori mettere al mondo dei figli. Non dimentichiamo comunque che mettere al mondo figli comporta responsabilità, impegno, difficoltà, preoccupazioni, ansia, sofferenza... prima che siano cresciuti ed educati.

Dio sapeva nella sua onniscienza e prescienza come avrebbe potuto rimediare all’errore dell’uomo già prima di crearlo: pagando di persona. Sapeva che avrebbe dovuto incarnarsi, rivestirsi di umanità e farsi esso stesso cibo e bevanda. “Ecco il controfrutto: il frutto della possibile vita immortale, il frutto donato contro il frutto proibito. Frutto non più dell’albero della conoscenza, ma dell’albero della vita stessa che sta nel centro del giardino. Dio non si limiterà ad essere solo creatore, ma si farà anche salvatore del mondo” (David Maria Turoldo – “Il dramma è Dio”).

Valeva la pena creare e amare, anche se poi soffrire, patire, morire in croce, ma alla fine risorgere, Cristo-Dio con tutta l’umanità. Questo è il sogno di Dio che attraversa tutta la creazione e la storia e che ha come termine la triplice fatica: di fare l’uomo, salvarlo e infine renderlo felice! Einstein disse: “Dio non gioca a dadi con l’universo”.

Gesù disse: “È necessario che venga il bene, e beato colui per mezzo del quale viene. Così pure, è inevitabile che venga il male, e guai a colui per mezzo del quale viene” (Epitome Clementina, 78). Satana e i suoi demoni sono come avvoltoi che, se tu, vivo, puzzi di carogna, si precipitano su di te per possederti, farti perire anima e corpo e divorarti! (Vedi Mt 10,28 / 12,43-45).

Per fortuna prima o poi il male viene scoperto con la possibilità di neutralizzare chi lo commette e ritornare al benessere e alla felicità.

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Page 30: La Ruota dell'Esistenza

Chi istiga a commettere il male è il demonio che verrà sconfitto definitivamente quando Gesù Cristo ritornerà sulla Terra per il Giudizio Universale. Quando noi abusiamo della libertà e provo-chiamo uno squilibrio, Dio non se ne sta tranquillo da una parte. Non si deve pensare che Egli dia la carica all’uomo, lo metta poi sul binario giusto per lasciarlo procedere a sbalzi per conto suo, ma anzi lo guida continuamente e con mano amorosa. Coloro che fanno il male, incoscienti come sono, gente vile fra gli uomini la cui facoltà conoscitiva è rapita dall’illusione e che partecipa di demoniaca natura, non cercano e non trovano rifugio in Dio.

La terra è il “collegio” dell’uomo. L’uomo resta in “collegio” per diventare figlio degno di Dio. Il collegio è necessario per non costringere il Padre a cacciare da sé ancora altri figli, come già dovette fare! Dio è più vecchio di te. Puoi permettere che ti rimproveri e che ti corregga. I figli quando saranno educati e maturati trasformeranno la terra nella propria stabile dimora, di cui saranno soddisfatti e felici.

L’uomo è un ricevitore, elaboratore, trasmettitore. Elabora ciò che riceve e trasmette in base alla elaborazione. Può ricevere più male che bene, esser corretto dalla realtà, cancellare il male e trasmettere il bene. Può ricevere più bene che male e trasmettere il bene. Può anche ricevere il bene e trasmettere il male! Dio lotta nell’umanità stessa per redimerla, e in questa lotta ha alleate le anime simili a Lui.

Isaia dice del Messia: “Egli si è caricato delle nostre angosce e si è trascinato appresso le nostre pene. È stato ferito per le nostre colpe. Il castigo per la nostra tranquillità ha colpito Lui e dalle sue piaghe siamo risanati.” (L III, 45). Che bello agire essendo guidati dal Padre!

La vita è un gioco di equilibrio. Dio è armonia ed equilibrio. In Lui non c’è né male né distruzione. Se in noi c’è squilibrio, c’è distruzione; se in noi c’è equilibrio (Dio), c’è vita eterna.

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Page 31: La Ruota dell'Esistenza

I COMANDAMENTI

Osservare i Comandamenti e i precetti della Chiesa non deve essere ritenuto un ordine o una costrizione, ma una necessità.

Con i comandamenti Dio ci ha dato delle regole da rispettare per non incorrere in problemi di vita quotidiana che, ad esempio, possono sopravvenire per intimità tra persone non sposate con relative conseguenze: gelosie, malattie sessuali, gravidanze non desiderate, separazioni o divorzi, con disagi e sofferenze per alterato rapporto tra genitori/figli e frequente annullamento delle responsabilità familiari.

Come siamo sottoposti ad un continuo rischio di inciampare, scivolare, cadere e farci male mentre camminiamo, altrettanto rischiamo in molte circostanze di inciampare, scivolare e cadere in tentazioni di vario genere, danneggiando più o meno gravemente il nostro spirito.

“Ti chiediamo, Signore, di imprimere nel nostro cuore quella forza... che permetterà a noi di guardare con coraggio i rischi della nostra esistenza quotidiana” (Card. Carlo Maria Martini).

Le leggi degli uomini derivano dai comandamenti di Dio, ma, per la durezza del loro cuore, già ai tempi antichi, Mosè, disceso dal Sinai, dovette spezzare le tavole con i Dieci Comandamenti dicendo al Signore:

“Il mio cuore è pieno di tristezza perché il mio popolo va incontro alla perdizione. Infatti è gente senza discernimento; essi sono come dei bambini che non possono comprendere le parole del loro padre. Permetti o Signore che io aggiunga ai Tuoi comandamenti alcuni precetti, affinché essi non periscano. Se essi non possono essere con Te, o Signore, fai in modo che non siano contro di te; in tal modo essi potranno governare se stessi fino al tempo in cui saranno maturi”. (vedi Mc 10,2-9).

Allora Mosè diede loro dieci volte dieci comandamenti, che, uniti a quelli aggiunti dopo da Gesù, verranno elencati nei sedici settori della Ruota al 25°, 26°, 27° e 28° livello.

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Page 32: La Ruota dell'Esistenza

DIO NON FA IL MALE, DIO AMA

Molti si chiedono: Dal momento che, data la Sua Onnipotenza, “ non si muove foglia che Dio non voglia ” , possono essere imputabili a Dio i cataclismi, carestie ed altre calamità naturali che colpiscono indistinta-mente tante popolazioni, bimbi innocenti compresi, oppure gravi malattie o malformazioni genetiche dalle quali inspiegabilmente siamo colpiti?

Rispondo ricordando che, ogni volta che Dio è stato costretto a castigarci, ha inflitto punizioni esemplari, perché fossero di monito all’umanità, ma prima di intervenire, sempre avvertì i giusti che si mettessero in salvo con le loro famiglie: così fece con Noè prima del Diluvio Universale; altrettanto fece con Lot prima di distruggere Sodo-ma e Gomorra, i cui abitanti erano pervertiti ed omosessuali; quando mandò le dieci piaghe sull’Egitto, istruì prima il popolo ebraico come potesse salvarsi; spartì infine le acque del mar Rosso per salvare Israele e poi le richiuse sui soldati del Faraone. Ma in ogni caso, se tra quei morti vi furono anime innocenti, certamente hanno goduto il beneficio d’entrare subito in Paradiso, e così succede a qualsiasi essere che tuttora muoia in stato di innocenza.. Caro fratello non temere, Dio agisce sempre con amore, limitando nel possibile le nostre sofferenze! Si dice che molte sofferenze siano la pena per il peccato; sono comunque sempre l'esperienza di qualcosa di negativo, utili a segnalare errori che minacciano la nostra vita.

Nel Vangelo di Matteo (13,24-30), Gesù disse:“Il Regno dei Cieli è simile ad un uomo che ha seminato del buon

seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi anda-rono dal padrone di casa e gli dissero: "Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?".

Ed Egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo! E poi precisò così: Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli.

Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo”.

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Page 33: La Ruota dell'Esistenza

Gesù afferma che il diavolo è il principe di questo mondo (Gv 12, 31).

Dio avrebbe potuto distruggerlo con gli angeli decaduti, al momento stesso della loro ribellione. Dio invece, non volendo annientare nessuna delle proprie creature precipitò satana e i suoi angeli sulla terra (vedi Ap12,7-10) e, conscio nella sua prescienza e infallibilità della propria vittoria, ha accettato lealmente la sfida di un avversario sleale (vedi Ap2,10 e Giobbe 1-2), riconoscendo i diritti che il demonio ha vantato e vanta tuttora nei confronti della parte di umanità a lui sottomessa, permettendogli con gran sofferenza, fino al momento della sua sconfitta, di agire in modo perverso e di sfogare indistintamente la sua rabbia omicida, provocando calamità di ogni genere, come terremoti, tempeste e cicloni, comprese le guerre che uomini da lui sedotti scatenano contro i fratelli e contro l’ordine armonico della creazione.

Ecco perché San Paolo dice: “Tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi, come nelle doglie di parto (Rm8,22;At3,21), nell’attesa della restaurazione di tutte le cose”! .

Inoltre il demonio in questo modo tenta di convincere l’umanità:1) che Dio non esiste e che, anche se esiste, non è buono.2) che anche lui, Satana, non esiste e che tutto ciò che succede è

casuale, non programmato da un Principio Ordinatore amorevole e personale, ma tutt’al più indifferente e impersonale.

Di modo che, non avendo più ragione d’essere la fede, la giustizia, la temperanza e le altre virtù, l’uomo possa essere indotto a vivere secondo la regola del “carpe diem”, senza avere più il timore di punizioni eterne e non eterne, libero da vincoli morali. Il risultato voluto da Satana è il progressivo avvio dell’umanità verso l’egoismo, la cupidigia, il disordine, la violenza, l’autodistruzione, il caos e il nulla!

Ma il suo piano diabolico verrà presto scoperto, e allora la sua sconfitta sarà inevitabile.

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Page 34: La Ruota dell'Esistenza

LE OTTO COPPIE DI SETTORI OPPOSTI

Come ho già detto, viene visualizzato nei vari livelli della “Ruota” il mondo fisico (terra), il corpo umano (posto tra cielo e terra) e il mondo dello spirito (cielo), espresso secondo l'insegnamento cristiano.

La “Ruota” vorrebbe essere l'unione e la sintesi del “Tutto”.Ora passerò a descrivere le coppie di settori opposti tra loro

complementari, due a due, poiché in un settore vi è una netta prevalenza della funzione YANG e nell’altro vi è netta prevalenza della funzione INN, ma fanno ambedue parte dello stesso fenomeno.

In ognuna di queste coppie viene rappresentato un apparato del corpo umano (otto apparati) con i suoi organi e le rispettive funzioni (vedi si Internet “mappa sensoriale e motoria della corteccia cere-brale”), con un proprio ciclo di attività completamente diverso dagli altri per durata, velocità, frequenza e rispettivi intervalli.

In corrispondenza vengono mostrate le più importanti manifestazioni del mondo vegetale, minerale, solido, liquido, gassoso e poi il mondo spirituale. Data la loro estrema varietà, non ho potuto elencare tutti i fenomeni, le manifestazioni e le funzioni, ma solo quelle principali, e non ne ho potuto rispettare i tempi, gli orari e gli intervalli reali. Si può visualizzare il prolungamento dei settori 3-11, 4-12, 5-13, 6-14 ottenendo le braccia orizzontali di una croce. Se si prolungano verticalmente i settori 7-15, 8-16, 9-1, 10-2, si forma l'asse verticale della croce. Si può così ottenere la figura di una croce di Malta. Al primo livello di ogni settore vi è l'immagine della Madonna con Gesù Cristo.

Ho numerato i settori dall'1 al 16 per facilitare il lettore: 7-15, 8-16, 9-1,10-2,11-3,12-4,13-5,14-6. Essi si seguono rispettando l'ordine di successione della creazione. Inizio dai settori 7-15, poiché è dalla Parola di Dio che sorge la creazione:

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Page 35: La Ruota dell'Esistenza

Settori 7 - 15 : LA PAROLA CREATIVA

Così inizia il Vangelo di Giovanni: “In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio; Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di Lui e senza di Lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini”.

Il Verbo è la Parola di Dio, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre, Dio dà Dio, Luce dà Luce, Seconda Persona della Trinità, che 2000 anni fa si è incarnato nel seno della Vergine Maria per opera dello Spirito Santo e chiamato Gesù il Cristo.

Regnava allora il silenzio e la tenebra, quando dalla mente di Dio fu generata la Parola e Dio disse: “Vi sia luce”. E la luce fu. Con la Parola chiamò alla vita ciò che non esisteva.

“Dio disse: "Sì, perché Dio è un Verbo che non può non coniugarsi e coniugandosi non può non erompere e divenire. È precisamente il discorrere dell’essere, espresso con la parola più comune e impervia, segreta e palese: parola inesauribile come il nome dello stesso Essere: la parola "amore". Amor che tutto muove"”. (David Maria Turoldo).

Anche nelle “scritture vediche” si dice che l’universo è nato ed organizzato dal suono: le proporzioni del cosmo corrispondono alle onde del suono udibile e non udibile e ne seguono la regolarità. Suono e musica influenzano la nostra energia e le nostre qualità di vita. (Vedi suono – musica). Così Dio creò il firmamento e lo chiamò Cielo. Raccolse le acque in un solo luogo e apparve l'asciutto, chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. Col suono nacque l’alfabeto per dar nome alle cose e i numeri per quantificarle.

Dio disse: “Ci siano lampade nel cielo per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni” . Le lampade nel cielo che generano la luce furono il Sole che illumina la Terra di giorno, la Luna e le Stelle che la illuminano di notte. Il Sole è la nostra Stella. La teoria dominante dell’origine dell’universo, chiamata “Big-Bang” , parla di una singolarità, affermando che nel momento in cui tutto cominciò, questo tutto era ridotto a un punto senza dimensioni.

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Page 36: La Ruota dell'Esistenza

SETTORE 7Yang

Sud - Sud Est

MONDO DELLO SPIRITO

33 - colori : G i a l l o32 - festività religiose : P e n t e c o s t e31 - attributi divini e dogmi : Cristo - Parola di Dio - Verità30 - attributi divini e dogmi : O n n i s c i e n z a d i v i n a29 - situazioni umane risultanti : Educazione-Civiltà-Equilibrio-Armonia28 - comandamenti e precetti : Non presumere di salvarti senza merito27 - " " : Non dire falsa testimonianza26 - " " : Non essere ipocrita - non adulare25 - " " : Insegna agli ignoranti24 - sacramento o ministero relativo : Evangelizzazione23 - comportamento corrispondente : Vera testimonianza22 - virtù opposte ai vizi capitali : Sincerità-Rivelazione21 - stato d'animo corrispondente : Soddisfazione20 - virtù teologale : Virtù di Certezza19 - dono dello Spirito Santo : Dono di Scienza, Lingue e Profezie

CORPO UMANO : APPARATO FONETICO-UDITIVO

18 - relative funzioni e sensi : Parola - Cantoudito-ascolto17 - organi del corpo umano : Corde vocali-lingua orecchie

MONDO FISICO

16 - stato della materia : Vibrazione Suono-Musica15 - posizione e dimensione dei corpi : Diffuso - Raccolto14 - localizzazione dei corpi : Mediale - Laterale13 - aggettivi inerenti al tempo : F r e q u e n t e12 - fase del motore a scoppio : C o m p r e s s i o n e11 - clima a Maggio-Giugno : Alta PressioneBrezza-Bel Tempo10 - stato forma consistenza dei corpi : Ondulato - P i a n o09 - sapori e odori : F o r t e - I n t e n s o08 - elementi - Gruppo VIII°- B : Fe-Co-Ni-Ru-Rh-Pd-Os-Ir-Pt07 - nota musicale : Mi06 - alfabeto greco : K - λ05 - ore, minuti e secondi della giornata: Sempre, in specie quelle diurne

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Page 37: La Ruota dell'Esistenza

SETTORE 15

InnNord - Nord ovest

MONDO DELLO SPIRITO

33 - colori : Violetto32 - festività religiose : Cristo Re - Avvento 31 - attributi divini e dogmi : Silenzio divino30 - attributi divini e dogmi : Semplicità divina29 - situazioni umane risultanti : Conversione-Riconciliazione-Equilibrio28 - comandamenti e precetti : Non disperare di salvarti 27 - " " : Non nascondere o tacere la verità26 - " " : Non impugnare la verità conosciuta25 - " " : Péntiti e confessa i tuoi peccati24 - sacramento o ministero relativo : Confessione - Penitenza23 - comportamento corrispondente : Preghiera di riparazione22 - virtù opposte ai vizi capitali : R i s e r v a t e z z a21 - stato d'animo corrispondente : P e n t i m e n t o 20 - virtù teologale : Virtù di Speranza19 - dono dello Spirito Santo : Dono della Scienza-Lingue-Profezie

CORPO UMANO : APPARATO FONETICO-UDITIVO

18 - relative funzioni e sensi : Parola - Canto - Udito-Ascolto17 - organi del corpo umano : Corde vocali-Lingua - Orecchie

MONDO FISICO

16 - stato della materia : Vibrazione - Suono - Fruscio - Silenzio15 - posizione e dimensione dei corpi : Diffuso - Raccolto14 - localizzazione dei corpi : Mediale - Laterale 13 - aggettivi inerenti al tempo : R a r o - Frequente 12 - fase del motore a scoppio : D e c o m p r e s s i o n e11 - clima a Novembre-Dicembre : BassaPressioneVento-Pioggia10 - stato forma consistenza dei corpi : Ondulato - P i a n o09 - sapori e odori : F o r t e - D e l i c a t o08 - elementi - Gruppo IV°-B : Ti - Zr - Hf 07 - nota musicale : La # 06 - alfabeto greco : χ - ψ05 - ore, minuti e secondi della giornata: Sempre, specie in quelle notturne

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L’universo al suo inizio, subito dopo l’esplosione, era caldissimo al punto che la materia non poteva esistere in alcuna forma e le quattro forze fondamentali della natura erano unificate: la forza di gravità, la forza nucleare forte, quella debole e la forza elettromagnetica.

Man mano che procedeva l’espansione, l’universo riduceva la sua temperatura e si poterono così formare le prime particelle che costi-tuiscono la materia. Queste particelle chiamate “quark e antiquark” costituiscono i protoni e i neutroni.

Vennero creati così per primi gli atomi più semplici gli atomi più semplici, cioè quelli di idrogeno e, per successive reazioni nucleari, quelli di elio nella proporzione di un atomo di elio ogni 8 atomi di idrogeno. Questa immensa massa infuocata, allo stato plasmatico, fu proiettata nello spazio infinito in tutte le direzioni e suddivisa in miliardi di frammenti, formò le stelle e le galassie.

Sorse il movimento: le stelle, ruotando su se stesse ed intorno al centro delle galassie assunsero le loro orbite. Dopo miliardi di anni i frammenti più piccoli si raffreddarono ulteriormente formando i pianeti e i satelliti. Solo il 4% dell'universo è costituito da materia visibile, il 23% da materia oscura composta da particelle invisibili; il restante 73% da una “misteriosa energia” (vedi “Progetto Winap” della NASA).

Per successive differenziazioni, dopo l'Idrogeno e l'Elio nacquero uno dopo l'altro tutti gli altri elementi chimici che, combinandosi diversamente tra loro, costituirono la cosiddetta materia distinta in: rocce, metalli, cristalli, aria, acqua e terra, da cui originano i corpi, le loro forme e dimensioni, le loro vibrazioni, (suoni, colori, odori, sapori) le loro posizioni, il loro moto e col moto il tempo.

E sulla terra Dio creò la vita; essa fu originata circa 4 miliardi di anni fa dalla aggregazione di composti chimici in ambiente acquoso, “brodo primordiale” che per intervento di radiazioni solari, scariche elettriche di temporali ed altri fattori, formarono gli “amminoacidi”; questi poi si organizzarono in molecole organiche semplici e poi più complesse, le proteine da cui nacquero cellule di diverso tipo che costituirono gli organismi viventi: le piante, gli animali e l'uomo . Grazie alla presenza del DNA e del RNA messaggero avviene l'informazione-trasmissione dei geni per continuare il ciclo riproduttivo della vita.

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Fig. 5

GIUSTO DE' MENABUOI

"LA CREAZIONE DEL MONDO" - BATTISTERO DI PADOVA

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Ogni cellula dell'essere umano, animale o vegetale contiene l'impronta che lo distingue dagli altri: il proprio gene o DNA.

L’uomo e gli animali hanno inoltre i sensi, gli organi e gli apparati corrispondenti e le rispettive funzioni.

“Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente. A Sua immagine e somiglianza lo creò; maschio e femmina li creò” (Gen 1,27; 2,7). E donò all’uomo le facoltà più alte: il pensiero, l’intelligenza, la coscienza e il libero arbitrio.

Lo Spirito Santo dotò inoltre l’uomo dei Suoi Doni e carismi da cui derivano le Virtù, delle quali la più grande è la Carità.Dio è la condizione di ogni fatto naturale, di ogni legge, di ogni ordine causale, perchè è l'Unità che congiunge tutto. Questa concezione finalistica, pizzicando tra i filosofi, è stata ad esempio sostenuta dalla dottrina di Rudolf Hermann Lotze, che definì il suo pensiero un “idealismo teologico”: sostenne che la natura è sì governata da leggi meccaniche, ma il suo sistema è un insieme di mezzi indirizzati verso un “disegno fissato da Dio”. Egli vedeva negli stessi atomi dei centri immateriali di forza soprasensibili, cioè “Monadi” nel senso Leibnizia-no del termine (vedi Microcosmo, 1, trad. it. p.50).

Aristotele dice: “Dio e il mondo non sono la stessa cosa, ma dal mondo si può giungere a Dio”; anche se, come dice Platone, il mondo (forgiato e diversificato dal Demiurgo) non cessa di essere un grande organismo vivente che, come sostiene Plotino, contiene piccoli organismi viventi (microcosmo nel macrocosmo) dotati di una loro anima e sensibilità, con i quali, sintonizzato in armonica corrispon-denza, determina un reciproco consenso e accordo. Nella coscienza di ogni essere sono contenute tutte le informazioni che collegano il creato.

Agostino afferma che Dio è eterno ed immutabile, e che invece tutte le cose che Egli ha create nel tempo sono mutabili, perciò distinte da Lui.

La posizione anti-panteistica è pure sostenuta da Tommaso d’Aquino: “La creatura partecipa dell’Essere che Dio possiede in pienezza, prendendone parte senza esserne una parte”. Nella lode a Dio, guardando il creato con amore, si incontrano tutte le religioni, in particolare quelle monoteistiche.

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Giovanni Paolo II, ricordando San Francesco, nella catechesi del mercoledì 26/1/2000 disse:

“Il cristianesimo non si accorda con l’idea di una “natura madre”, quanto piuttosto con quella di una “natura sorella”, alla quale siamo legati perché vediamo in essa la comune dipendenza dal Creatore”.Nella sua catechesi del 2/8/2000 con gran semplicità e chiarezza disse:

“Alla luce della fede cristiana, la creazione evoca lo Spirito Santo nel dinamismo che contraddistingue i rapporti tra le cose all’interno del macrocosmo e del microcosmo, e che si manifesta soprattutto là dove nasce e si sviluppa la vita. In forza di questa esperienza, anche in culture lontane dal cristianesimo, si è in qualche modo percepita la presenza di Dio come Spirito che anima il mondo. Il cristiano sa bene che una tale evocazione dello Spirito sarebbe inaccettabile se riferita ad una sorta di “anima mundi” intesa in senso panteistico. Ma, escludendo questo errore, resta vero che ogni forma di vita, di animazione e di amore, rimanda in ultima analisi a quello spirito di cui la Genesi dice che <aleggiava sulle acque> all’alba della creazione”.

L’UOMO E IL TEMPO

“Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi e tutto era scritto nel tuo libro e i miei giorni erano fissati quando ancora non ne esisteva uno” (Salmo 139).

Che cos’è il tempo? Sant’Agostino si pose anche lui questa domanda e concluse così: “Se nessuno me lo chiede, io lo so; ma se voglio spiegarlo a chi me lo domanda, non lo so”. Il passato cresce nella stessa proporzione in cui il futuro diminuisce, finché questo non è completamente assorbito dal presente che passa. Il presente è un attimo fuggente già sostituito da quello seguente. “La mente umana ha tre funzioni: di aspettativa per il futuro, di attenzione per il presente, di memoria per il passato”. L'uomo sa che l'oggi è il ricordo di ieri, che domani è il ricordo di ieri e di oggi e che il sogno di oggi è il domani.

In Dio vi è una “Memoria cosmica assoluta” che custodisce tutto ciò che accade. Se osserviamo il calendario liturgico, posto all’ultimo livello della Ruota dell’esistenza, osserviamo che molte festività

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coincidono addirittura nelle date e si verifica una sovrapposizione spazio-temporale causata dalla ricorrenza ciclica del cerchio.

Diamo un esempio: la data dell’Immacolata Concezione cade nel settore 16 precedendo di pochi giorni il Santo Natale; l’Annunciazione avviene il 25 marzo (settore 4) e potrebbe coincidere con la Pasqua più bassa che può verificarsi il 23 marzo (come nel 2008)! Perciò anche per sfuggire all’antica concezione ciclica del tempo, cioè delle ricorrenze, scomparsa con il trionfo del Cristianesimo, prego il lettore di visualizzare la Ruota come una “spirale allungata”.

Infatti anche Sant’Agostino bollò il simbolo dell'“eterno ritorno” a forma di ruota che è stato soppiantato dalla “dottrina del tempo lineare” dotato di un inizio (Creazione del mondo) e di una fine (Giudizio Universale), dopodiché il tempo non avrà più ragione di essere. Fenomeni o fatti accaduti, invece di ripetersi ciclicamente in modo eguale, possono essere modificati o sostituiti da altri completamente diversi. La ruota nel suo moto rotola come un gomitolo, che nel suo svolgersi, lascia un lungo filo disteso sul suolo. Anche la terra gira su se stessa, ma pur procede linearmente con una lieve e variabile curvatura, data dal moto di rivoluzione. Essa è un grosso punto che cammina nello spazio con tutti i puntini che stanno in essa e su di essa secondo un’orbita ellittica tracciando un’invisibile spirale allungata.

“La nascita di Gesù rivoluziona l’ordine temporale e cosmico del-l’antichità. Egli è il "Sole" della salvezza e della giustizia divine che illumina di nuovi significati tutti gli eventi passati e futuri della storia dell’uomo. In questa prospettiva alla concezione ciclica del tempo, fondata sul perpetuo rigenerarsi della natura, viene a sostituirsi un processo lineare e irreversibile, finalizzato alla salvezza eterna. Nella concezione teologica cristiana, il carattere circolare del tempo diventa sinonimo di imperfezione: il movimento continuo del processo esprime un principio dispersivo, incapace di realizzarsi compiutamente in un fine. Questo cambiamento radicale si riflette nel sistema di datazione, che viene fatto iniziare con l’anno di nascita di Gesù: l’Anno Domini.

La sua funzione ordinatrice si esercita inoltre sulla scansione delle ore e del giorno, l’alternarsi delle stagioni, i diversi momenti dell’anno liturgico. Come principio ordinatore del tempo la figura di Cristo può sovrapporsi a quella di Dio Padre, o essere rappresentata attraverso il simbolo tetramorfico dei quattro evangelisti.

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Nella veste di Pantocratore è il principio ordinatore del reale, la sintesi degli elementi cosmici e delle coordinate spaziali, l’unità origi -naria delle creature viventi. Come Redentore è il simbolo (pesce e agnello) del trionfo della vita sulla morte, della salvezza eterna e del riscatto dal peccato originale. Può essere rappresentato nelle sembianze del Buon Pastore, come giudice in un trono oppure sotto le spoglie di un guerriero che lotta con il demonio” (Matilde Battistini).

Il Cristianesimo si è basato senza compromessi su fatti storici. Cristo è un personaggio storico nato, vissuto, morto e risorto in un posto e in un momento preciso! Egli ha diviso il tempo e la storia dell'umanità in due parti: “Ante Christum natum / Post Christum”; ormai siamo nel 2011 dopo Cristo. Prima che il mondo fosse già vi era il tempo, ma come non esistesse; era indefinito, senza riferimenti: l'Eternità.

Da quando con la creazione è nato il moto è nato pure il tempo definibile, inserito nell'eternità. Come si misura e come si scandisce il tempo? Quando e dove sono avvenuti, avvengono o devono avvenire determinati fatti? Quanto sono durati, durano o dureranno?

Ciò si può stabilire con strumenti che misurano e suddividono il tempo in secondi, minuti e ore (orologi), giorni, mesi, anni (calendari) e secoli (la storia), con i relativi punti di riferimento spazio-temporali (luoghi, posizioni, periodi, momenti, epoche, ere).

Al livello n° 13 della “Ruota” ho posto gli aggettivi qualificativi più noti per definire la relatività del tempo: prima - durante - dopo; anticipato - puntuale - posticipato e ritardato; breve - duraturo; accelerato - decelerato; frequente - raro; costante - variabile - senza ora; continuo - alternato - interrotto; ritmico - aritmico; rapido - lento - fermo. Questi aggettivi esprimono la situazione di un fenomeno nel momento in cui viene considerato.

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Fig. 6Lorenzo Luzzo (allievo del Giorgione)

“Madonna col bambino” (Collezione privata).

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Al posto di “fenomeno” si possono usare altri termini quali: azione - reazione - atto - cosa - fatto - evento - episodio - avvenimento, ed altri ancora. Un fenomeno può avere una durata variabile da un istante all’eternità. Nella vita quotidiana si verificano contempora-neamente o in successione fenomeni o fasi di fenomeni di diversa durata. Anche gli intervalli tra uno stesso fenomeno o tra fenomeni diversi, possono essere differenti. Ogni persona può compiere contemporaneamente un’azione uguale, diversa o contraria da altre persone. Può esservi un uomo che nasce e uno che muore ed ugualmente un animale od una pianta. Anche il mondo minerale (detto inanimato) ha una sua evoluzione.

Possiamo pertanto constatare che un fenomeno è innanzitutto relativo all’oggetto o agli oggetti a cui si riferisce. Non parliamo poi delle molteplici reazioni che seguono le varie azioni. Quindi anche il tempo è relativo. Per questo motivo ogni settore va esaminato assieme a quello diametralmente opposto perché ad ogni livello ambedue contengono fasi o funzioni complementari in quanto facenti parte di uno stesso fenomeno. Infatti, in rapporto alle stagioni e alle fasi del giorno e della notte, sappiamo che: sia di giorno come di notte avvengono nascite e accoppiamenti (momenti diversi del processo riproduttivo, ma separati da intervalli diversi; sia al mattino che alla sera uomo e animali si nutrono ed evacuano, bevono ed urinano, (assimilazione - eliminazione); sono processi opposti che riguardano l’apparato digerente, ma distanziati di alcune ore.

Il cuore batte giorno e notte, come pure avviene la respirazione. Questa volta però è brevissimo l’intervallo che divide le due fasi opposte, sia dell’una che dell’altra funzione.

È solo per questione di tempo e spazio, come vedete, che ho distan-ziato nella “Ruota” e addirittura opposto le due fasi principali di ogni fenomeno, che possono compiersi anche in una frazione di secondo.

Anche il “movimento e il riposo”, due momenti opposti della “statica-dinamica”, possono avvenire sia di giorno che di notte; ma i muscoli (adibiti al movimento) non adempirebbero mai la loro funzione se non fossero uniti alle ossa (adibite al sostegno) e lo scheletro starebbe sempre fermo se non fosse collegato ai muscoli. Per quanto riguarda la velocità, tutti sappiamo che la luce è l’entità esistente più veloce in natura.

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Però vi è un qualcosa ancora più veloce della luce: il pensiero. Esso è così rapido che può percorrere distanze infinite e miliardi di anni in un secondo spaziando e focalizzandosi come vuole. Questo può avvenire più facilmente nei riguardi del passato perché abbiamo dei riferimenti. Ma anche qui esiste la relatività. Infatti la capacità del pensiero è subordinata alla memoria.

Così, per ricordare il passato, l'uomo ha memorizzato la parola, inventando la scrittura: “scripta manent, verba volant”. Tra tutti i libri scritti che trattano di letteratura, scienza e cose varie, troviamo anche quelli di storia ove sono ricordate le guerre tra le nazioni, le conquiste, le vittorie e le sconfitte, con purtroppo brevi intervalli di pace. Anche i testi sacri di religione descrivono la storia dell'umanità alla luce della rivelazione divina: i comandamenti di Dio, le profezie e le esortazioni date ai popoli per condurre una vita migliore. La storia dovrebbe però essere di monito per i nostri errori che invece prendiamo come esempio per ripeterli costantemente.

“Errare humanum est, perseverare diabolicum: Errata corrige!”.Ma l'uomo è di dura cervice: la sua cupidigia gli fa presto dimenticare

ciò che sente con le orecchie e ciò che vede e che legge con gli occhi.Incredibile la sua sfrontatezza per aver fatto e fare tuttora guerre in

nome di Dio (crociate, terrorismo). Purtroppo certe persone sono convinte da false dottrine ispirate

dalle forze del male, che le inducono a credere in buona fede che il suicidio-omicidio siano l'unico o il miglior mezzo per fronteggiare le ingiustizie di questo mondo; attuando questi massacri, loro pensano di essere degli eroi e di ottenere alti meriti nell'aldilà, mentre invece Dio ha predicato e fatto predicare da secoli di “non uccidere”! In questo modo la ruota dell'esistenza gira, ma gira male, e rischia di fermarsi!

Il tempo consiste nel continuo impercettibile o visibile mutamento del creato con tutti i fenomeni in esso contenuti. Temporalità ed eternità non sono due dimensioni separate, ma coesistono nel presente, che in quanto tempo passa, in quanto eterno permane. “Panta rei” è un detto di Eraclito che significa “tutto scorre”; “tout passe, tout casse, tout lasse, tout se remplace” è un detto francese che significa: “tutto passa, tutto si rompe, tutto si lascia, tutto si rimpiazza!”. Comunque nel ciclo giornaliero si ripetono tutte le funzioni e le azioni della vita quotidiana come nel ciclo annuale si ripetono le stagioni.

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Per quanto riguarda un problema che potrebbe sorgere sulla teoria della relatività, riporto l’estratto di un articolo scritto su “Famiglia Cri-stiana” (maggio 2005) dallo scienziato Antonino Zichichi intitolato “Non tutto è relativo”: “La scienza non vuole che si cancelli Dio. Al contrario, porta alla scoperta della "logica" che regge il creato. Quando Galileo Galilei formulò per primo al mondo il principio di relatività, l’oggetto non erano i valori della cultura, ma le velocità dei corpi materiali. La scienza dice che esistono sia "realtà relative" sia “realtà assolute”. Nel passato tanti scienziati come Galilei e Fermi subirono ingiustizie. Poi Einstein enunciò la teoria della relatività ristretta e della relatività generale. La crescita della conoscenza ha le sue radici nelle scoperte scientifiche che vengono dal "totalmente inaspettato" e cioè da Colui che ha fatto il mondo, non dal conflitto tra linee diverse di ricerca scientifica. Queste linee esistono fintanto che un determinato problema non è stato ancora capito”.

Il mistero rimane mistero finché non è svelato. Qual è il problema? L’importante è che le azioni compiute dall’uomo siano conformi al progresso e al benessere della persona singola e dell’umanità intera. Nel progetto divino ogni cosa è stata creata e si evolve secondo un principio armonico di perfezionamento (comprese le mutazioni da adattamento). Nel comportamento umano le mutazioni avvengono per l’eliminazione progressiva del male e del disordine tratta dalle esperienze negative. Contro il determinismo, “il nostro futuro è aperto” (come dissero Erasmo e Popper); perciò dipende anche da noi, dico anche, perché Dio agisce indirizzandoci silenziosamente ed efficacemente verso il suo progetto, ma ci lascia completamente liberi di aderirvi oppure no.

Il “soldato di Dio” combatte nel mondo, schierato, per sua libera scelta, a fianco di Dio contro satana, l'avversario. È come una lunga ed estenuante partita a scacchi: “La scacchiera” è il mondo; “le caselle” contengono le regole, ossia le “leggi della natura” e i “Comandamen-ti”. Le mosse fatte dai rispettivi pezzi sono gli atti della nostra vita quotidiana. Già è stata fatta la “mossa vincente” (Gesù Cristo, l'Alfiere sacrificato, ma risorto) per dare “scacco matto” a satana, in quanto, scoperto, non è più in grado di difendersi. Nell'Apocalisse, come nel Vangelo, “tutto è scritto”. Dio conosce il futuro perché sa come costruirlo: come un architetto che sa esattamente come diventerà, prima di farla, una villa da lui progettata .

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IL LINGUAGGIO

Dalla Parola Creativa è nato il linguaggio, attraverso il quale ogni creatura vivente può comunicare con altre creature.

La parola può esser sacra o profana: “Morte e vita sono in potere della lingua e chi l’accarezza ne mangerà i frutti. C’è oro e ci sono molte perle, ma la cosa più preziosa sono le labbra istruite” (Pr 18,21; 20,15). Ognuno ha la sua voce inconfondibile. La parola è una liberazione di energia psichica che proviene da una vibrazione delle corde vocali e si esprime col linguaggio proprio di ciascuna popolazione; quando essa è pronunciata con potenza, genera la realtà che significa; l’oggetto non acquista la sua intera realtà finché non ha un nome e non diviene intelligibile. Le nostre preghiere sono ascoltate dal Signore e ottengono molte grazie. Quando preghi, prega lentamente, ponendo intervalli tra una frase e l'altra, per meditare e far meditare ciò che dici.

Nell’A.T. la Parola di Dio giunge al profeta come entità dinamica; ciò che il profeta riceve è una parola-cosa, è un carisma, come l’istruzione è il carisma del sacerdote e del maestro, e il consiglio è il carisma del saggio. L’arte oratoria di un profeta o di un oratore moderno, a qualsiasi categoria sociale egli appartenga (religiosa, filosofica, scientifica o politica) trascina le masse degli uditori e ha la forza di convincerli e di accostarli al suo ideale e al suo credo.

Immaginiamo quale forza abbia avuto la divina arte oratoria di Cristo!

Mio Dio, ti ho conosciuto grazie alla Tua Parola, la cui forza, perfezione e Verità sono la tua firma e danno certezza della Tua provenienza. Il bello è che posso rileggerti quando voglio, a mio piacimento; e ogni volta che ti leggo, ti rivedo, o mio Dio, folgorante nella Tua onnipotenza, e sento lo sguardo di un Padre, ad un tempo autoritario ed amoroso. Nessun essere umano avrebbe mai potuto concepire certe frasi dette dal Tuo Cristo!

Solo Dio stesso, disceso sulla Terra, poteva predicare e mettere in pratica certi princìpi e certe regole, che erano al momento e sono tuttora in pieno contrasto con l'itinerario egoistico di vita che l'uomo è abituato a percorrere dall'inizio della sua esistenza. Nessuno prima di allora si sarebbe mai sognato di amare il proprio nemico, di pregare per lui e di offrire la propria vita per tutti, buoni e cattivi!

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RAGIONE, SCIENZA E FEDE

L'“homo sapiens” cominciò a riflettere e a chiedersi i perchè e la finalità della propria esistenza; così, come abbiamo visto nelle prime pagine del libro, nacque la filosofia. Allora Dio mandò tra noi i profeti e nacque pure la religione.

Su questa terra le culture evolvono confrontandosi ed integrandosi reciprocamente. Così si dipanna la matassa del “pasticcio universale” ed anche le varie religioni si prenderanno per mano per danzare insieme nell'ordine cosmico. Questa affermazione non è utopistica, ma è solo questione di buona volontà.

Recentemente si valorizza l’accostamento di due temi apparente - mente opposti, la Scienza e la Fede: l'una ha bisogno dell'altra; infatti si stanno completando a vicenda.

Il Naturalismo, praticato dagli scienziati non credenti o agnostici, sostiene che in natura tutto accade “per caso e necessità” (vedi Jacques Monod), escludendo che ogni fenomeno fisico o biologico possa far parte della realizzazione di un progetto intelligente. Perciò secondo i naturalisti tutte le domande filosofiche che vengono poste oltre il confine delle scienze, rientrano nel campo di una “trascendenza orizzontale”, da distinguersi da una “trascendenza verticale”, che invece è vista dagli scienzati che credono in Dio creatore e sostenitore nell'essere di quella natura che è oggetto dello stesso sapere scientifico.

Questi, con la loro testimonianza di fede, trasformano il naturalismo in “naturalismo religioso” o “naturalismo duale” (per indicare la differenza ontologica, ma non la contrapposizione tra Dio e la Natura (vedi “Dio oggi, con lui o senza di lui cambia tutto” - Ugo Amaldi)

Abbiamo infatti appurato che è stato il Principio Ordinatore, Dio, ad aver programmato il codice genetico degli esseri viventi, che non poteva essersi autoprogrammato. L'evoluzionismo di Darwin deve accordarsi con il creazionismo, il naturalismo e il materialismo con lo spiritualismo, e il casualismo sfocerà nel finalismo, il quale riconosce la realtà del meccanicismo ma nello stesso tempo lo subordina ad un Principio ordinatore del mondo per un “disegno creatore intelligente” (futuro concetto di “sintropia”). Perciò viene asserito dalle più alte personalità religiose e scientifiche che è necessario un metodo di

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ricerca che conglobi l’unità del sapere in un’unica visione, più semplice possibile, esaminando e confrontando tutto ciò che i sensi umani possono percepire.

Anche l'ateismo, ormai solo e abbandonato, troverà la religione come compagna, con la quale intreccerà valzer appassionati (forse qualcuno, geloso che io li faccia danzare insieme, mi vuole tacciare per falso visionario?) e nei cieli già si percepiscono note di un'armonia sinora sconosciuta, perchè soffocata dal frastuono di cataclismi umani.

Galileo Galilei diceva: “È impossibile che un'affermazione teologica e un'affermazione scientifica si scontrino, ma occorre che s'incontrino, senza disturbarsi a vicenda”. La scienza e la Fede, essendo incommen-surabili, sono compatibili. Una ci dice “come vadia il cielo”, l'altra “come si vadia al cielo”. È estremamente importante valorizzare il libro della natura, scritto in caratteri geometrici e matematici, che la scienza riesce a decifrare. Occorre però purificare i nostri cuori per trovare la verità! L'intuizione diventerà certezza. La ragione, alimentata fino all'ultimo dalla fede, trasformerà la Scienza in Sapienza . Ma per prima cosa l'uomo deve ripristinare il suo rapporto con Dio; allora e solo allora gli verrà rivelato il mistero della creazione.

Infatti Gesù ha detto: “Non vi è nulla di nascosto che non diventi infine manifesto, e di segreto che non sia conosciuto e non venga in chiaro” (Lc. 8,17).

E Gibran scrive: “Il velo che ci appanna gli occhi verrà sollevato dalle mani di chi l'ha tessuto, e l'argilla che ci ottura le orecchie verrà forata dalle dita che l'hanno impastata”.

Popper scrive:1) “Lo scienziato tende a trovare una teoria vera o descrizione del

mondo (e in modo speciale delle sue regolarità o "leggi") che costituisca anche una spiegazione dei fatti osservabili”.

2) “Lo scienziato può riuscire a stabilire definitivamente la verità di tali teorie, oltre ogni ragionevole dubbio”.

3) “Le teorie migliori, quelle veramente scientifiche, descrivono l'essenza o la ''natura essenziale'' delle cose: le realtà che giacciono al di là delle apparenze. Dio ha perciò dotato la materia di queste proprietà essenziali”. (“Scienza e Filosofia”-Einaudi)

4) “Io posso aver torto e tu puoi aver ragione, ma per mezzo di uno sforzo comune possiamo avvicinarci alla verità”.

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Scienziati differenti si propongono scopi differenti e purtroppo ne esistono alcuni che si dedicano alla scienza per scopi bellici.

In una conferenza su “Scienza e civiltà” il Prof. Enrico Medi disse:“Ritengo che sia una meta dell'avvenire per la Scienza, quella di

diventare anch'essa una maestra di vita, onesta e saggia, per l'uomo e per i popoli. La Scienza non fa pazzie, la Scienza non si agita incom-posta e irrequieta, la Scienza non vuole dominare e dettare leggi; essa, se vera, umilmente e tenacemente ricerca quelle leggi che il Sapiente Legislatore ha scritto nella Natura, le legge e le fa leggere. Così dovrebbero essere la politica e la vita: una interpretazione fedele delle leggi di Dio, che si realizzano nell'esistenza singola e comune dei fratelli”.

Il profeta Ezechiele dice: “Figlio dell’uomo, tu abiti in mezzo ad una genia di ribelli che hanno occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi per udire e non odono”. Ed Isaia ripete: “Voi udrete, ma non comprenderete; guarderete, ma non vedrete perché il cuore di questo popolo si è indurito...” Se Cristo ritornasse oggi in incognito sulla terra in mezzo a noi, come uno di noi, le tue orecchie, i tuoi occhi, e la tua mente lo saprebbero riconoscere? “Nemo profeta in patria”.

Dio non si identifica con la sua creazione, ma come hanno scoperto molti teologici mistici, egli parla e si fa conoscere attraverso la natura.

“L'itinerario della mente in Dio”, secondo la formulazione di San Bonaventura, “emerge dall'intimo dell'uomo, dal di dentro di tutte le creature, dalla analisi acuta dell'universo. Esso può realizzarsi nel contesto di diversi tipi e gradi della nostra conoscenza del cosmo: da quella primitiva a quella scientifica, che con meravigliosa precisione esplora il mondo; si tratti della conoscenza legata alla cosmologia di Aristotele, alla astronomia di Tolomeo, oppure a quelle moderne di Copernico e Galileo, o quella basata sulla fisica di Newton, oppure quella contemporanea di Einstein” (Karol Wojtyla – “Segno di contraddizione II”).

“Dai beni visibili non seppero conoscere Colui che È, né, conside-rando le opere, seppero conoscere il loro Artefice, poiché dalla grandezza e dalla bellezza delle creature, argomentando, si conosce il loro autore” (Sapienza 13,1-5; Rm 1,18-20).

Siccome Dio è presente in tutte le cose come potenza ed essenza, dobbiamo prendere sul serio tali cose.

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La conoscenza, per l’Antico e Nuovo Testamento, non si fonda soltanto su una attenta osservazione dell’uomo, del mondo e della storia, ma suppone anche un’indispensabile rapporto tra fede, ragione e scienza verso i contenuti della Rivelazione, con l'intento di capire i segreti della creazione. Le grandi conquiste dell'arte e della scienza sono dovute alla cultura cristiana.

Galileo dice: “Mi par che nelle dispute di problemi naturali non si dovrebbe cominciare dalle autorità di luoghi delle scritture, ma dalle sensate esperienze e dalle dimostrazioni necessarie: perché procedendo di pari dal Verbo divino la scrittura sacra e la natura, quella come dettatura dello Spirito Santo, e questa come osser-vantissima esecutrice degli ordini di Dio” - “La fede comincia appunto là dove la ragione finisce”. (Søren Kierkegaard). - “La fede è sostanza di cose sperate e argomento di cose non viste” (San Paolo: Lettera agli Ebrei 2,1).

“Per gli antichi, lo studio delle scienze naturali coincideva in gran parte con il sapere filosofico” (“Fides et Ratio”, 19). “Tutta la natura è immersa nel Vangelo, tutto il Vangelo è immerso nella natura”. “Scienza e fede sono entrambi doni di Dio” (Papa Wojtyla -1979). “L’uomo biblico ha recepito di non potersi comprendere se non come essere in relazione con se stesso, con il popolo, col mondo e con Dio” (“Fides et Ratio”, 21).

LA VERITÀ

Chi è verace? Colui che dice parole “fedeli” alla Verità. Cos’è la Verità? È la rispondenza piena e assoluta alla realtà. Ma la realtà è estremamente poliedrica, ha molte sfaccettature. Perciò, la Verità globale è suddivisa in tante verità relative ai diversi aspetti ed argomenti dell’esistenza; ognuno vorrebbe creare una propria verità modellata a suo comodo e piacimento, poiché spesso è scomoda e non piace. Ma “...la Verità, pur d'imporsi, possiede mezzi implacabili e presto o tardi li usa” (G. A. Rol).

Per quanto riguarda la Verità intesa come ideale regola di vita, che ci conviene seguire per il nostro benessere spirituale e materiale,

la Verità è una sola: Cristo e il suo Vangelo.

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Si compie attraverso Cristo quel disegno sull’umanità e sulla storia che il Padre ha voluto rivelare e realizzare per la nostra salvezza.

S. Tommaso dice: “Ogni Verità, da chiunque sia detta, viene dallo Spirito Santo” e qualsiasi dottrina coerente col Vangelo, fa parte della Verità. (Purtroppo i Vangeli sono scomodi per molti.) Tutto ciò che non può essere sostenuto da dimostrazioni o da valide ragioni, non è degno di essere considerato né creduto.

Gesù disse: “Io sono la luce del mondo – chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv8,12).

“Se rimarrete fedeli alla mia parola sarete davvero miei discepoli; conoscerete la Verità e la Verità vi farà liberi” (Gv 8,32). “Io sono la Via, la Verità e la Vita.” (Gv 14,5-6). “Guardatevi dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia. Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto” (Lc12,2).

La Verità è simile al buon seme che un uomogettò nel suo campo. Esso germogliò e crebbe.

Ma, mentre tutti dormivano, venne il nemico a seminare nel campo la menzogna, che è simile alla zizzania.

Anche la menzogna crebbe, confondendosi con la Verità; cercò di sopraffarla e di impedire che portasse frutto.

Allora i servi chiesero al padrone di casa:“Padrone, non hai seminato nel tuo campo il buon

seme della Verità? Da dove viene la menzogna?”Ed Egli rispose loro:”Un nemico ha fatto questo”.

Quando poi viene l’ora della mietitura, i servi, istruiti dal padrone, raccolgono prima la menzogna,

(cioè i falsi profeti e gli impostori, figli del maligno),la legano in fastelli e la bruciano.

Così la Verità può crescere rigogliosa.La Verità è la Parola di Dio, proclamata da Gesù Cristo.Come dalla vite ai tralci, essa si trasmette ai figli di Dio,

che l'hanno ascoltata, compresa e messa in pratica;essi daranno molto frutto e produrranno chi il 30,

chi il 60 e chi il 100 per uno, e vengono ripostidai servi nel granaio, che è il Regno di Dio.Gesù, che è Amore e Verità, li ha fatti liberi!

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Gesù disse: “Come chi si rallegra per aver ritrovato la pecora smarrita, vi dico Io: "Allo stesso modo vi sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si pente, che per novantanove buoni che non hanno bisogno di conversione"” (Lc 15,4-7; 8-10; vedi anche la parabola del figliuol prodigo in Lc 15,11-32).

“In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come bambini, non entrerete nel Regno dei cieli” (Mt 18,3).

La nostra vita è soggetta davvero ad una continua trasforma-zione: solo gli imbecilli non cambiano mai idea. D'altra parte però è anche vero che ci sono in giro tanti furbi che cambiano idea troppo spesso: gli opportunisti. Due più due continuerà a fare quattro, gli alberi faranno sempre ombra, il mare sarà sempre pieno d'acqua, i volti della gente saranno gli stessi. Eppure per chi si converte nel senso indicato da Gesù, niente è più come prima; non si tratta di un semplice cambiamento di opinione, ma di guardare il mondo con altri occhi.

Cristo non ha fallito, anche se 2000 anni sono scaduti perché nasca la nuova umanità: siamo alle doglie del parto. Ora si soffre, ma tra poco regnerà la gioia! Nel suo rapporto d’amore Dio ha fecondato, tramite Maria, la Terra col proprio seme. Per tutte le trasformazioni ci vuole il suo tempo; anche la donna, dopo essere stata fecondata dal seme, non subito, ma dopo nove mesi partorisce il nuovo essere umano.

“Nel cielo poi apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto” (Ap12,1-2).

Il Ministero della Chiesa relativo alla Verità è l'Evangelizzazione, attraverso la quale si annuncia la Parola di Dio che è la Verità.

I Doni dello Spirito Santo relativi alla Verità sono quelli della Scienza, delle Lingue e delle Profezie. Da questi doni proviene la Virtù della Speranza che, infine diventerà Certezza (conoscenza della Verità).

“La Speranza è come una bambina piccola, ma è proprio lei che fa andare avanti il mondo. Appesa alle braccia delle due sorelle più grandi (Fede e Carità), che la tengono per mano, la piccola speranza avanza; ha l'aria di farsi tirare, ma è lei che fa camminare le altre due” (Charles Péguy). “Nella speranza siamo diventati liberi dalla morte. Ora, ciò che si spera, se visto, non è più speranza; infatti ciò che uno già vede come potrebbe ancora sperarlo? Ma se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con fortezza” (RM 8, 24-25).

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“Quanti sperano nel Signore, riacquistano forza, mettono le ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi” (Isaia 40,29-31). La speranza è un filo che lega il presente al futuro. Il suo simbolo è l'ancora. “Cristo è la nostra speranza, perché egli, risorto, é già penetrato nel santuario dei cieli, e a Lui la nostra vita può ancorarsi e attendere il compiersi delle promesse, che in Verità è già iniziato” (Ebrei 6,18-20).

La Verità sta spesso nascosta e velata, come un indovinello; eccone uno che ha la stessa funzione di una parabola:

In un posto di mare dei pescatori partirono all’alba da riva con molte barche per la pesca. Ce n’erano di bianchi e di neri, ognuno su una barca. I bianchi erano buoni e dicevano sempre la verità, i neri erano cattivi e mentivano sempre. (Voglio precisare che non vi è nessun riferimento alle razze umane). Durante il giorno si levò un vento forte e venne una tempesta. I familiari si recarono sulla spiaggia ansiosi ad aspettarli.

A sera inoltrata, era quasi buio e si videro in lontananza tre barche, una dietro l’altra. I familiari gridarono a quello della prima barca:

“Sei bianco o sei nero?”. L’uomo rispose, ma il vento impedì a tutti di sentire cosa disse. Fecero la stessa domanda al secondo che rispose:

“Io sono bianco, e il primo ha detto che è bianco”. Alla stessa richiesta il terzo pescatore rispose: “Sono io il bianco, gli altri due sono neri”. Dei tre pescatori quanti erano i bianchi e quanti i neri, quali e perché?

La soluzione, certissima, in base ai dati forniti dovreste trovarla voi. In verità vi è già stata data, ma voi non l’avete capita; prima di tutto perché il vento delle passioni umane ha cancellato la prima risposta, in secondo luogo perché un problema pone sempre delle difficoltà da superare prima di essere risolto. Però la certezza datavi da chi conosce l’indovinello è una garanzia equiparabile alla Virtù della Fede. Il Dono dell’Intelletto che Dio ci ha donato provvederà in terzo luogo con la Virtù della Ragione a risolvere i nostri problemi e a conoscere quella Verità che ci renderà liberi. Ma liberi da che cosa? Liberi dal peccato! Con l’impegno costante prima o poi avremo come ricompensa l’illuminazione per capire che: “Questo è vero, quello è falso”.

Sei veramente libero/libera quando liberamente poni un giusto limite alla tua libertà, limite dettato dalla vera legge dell'amore. “Questo lo devo fare, quello no!”.

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Il primo pescatore corrisponde alla Rivelazione di Dio nell’Antico Testamento. Il secondo pescatore disse ciò che corrisponde alla Rivelazione di Cristo nel Nuovo Testamento.

Il terzo pescatore corrisponde al demonio che cerca sempre di confondere le idee con la menzogna.

La soluzione dell’indovinello è la seguente: Anche se non è stato sentito, il primo pescatore disse obbligatoriamente: “Io sono bianco”, perché se era bianco, così dicendo diceva la verità, se era nero, così dicendo mentiva. È vero che il secondo pescatore ha detto: “Il primo ha detto che è bianco”, per cui il secondo pescatore ha detto la verità ed è bianco. Dal momento che il terzo pescatore ha detto: “Sono io il bianco, gli altri due sono neri”, si è dato la zappa sui piedi. Era lui quello nero, mentre i primi due erano bianchi.

LA MENZOGNA E I FALSI PROFETI

Gesù disse: “Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi travestiti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci; dai loro frutti li riconoscerete” (Mt 7,15). San Paolo aggiunse: “Perché verrà il tempo che non sopporteranno la sana dottrina; ma per prurito d'udire si accumuleranno dottori secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità” (2 Timoteo 4:34).

Il linguaggio di Gesù è squisitamente simbolico , come attesta l’uso sistematico delle “parabole”. Il significato di simbolo (dal verbo “symballein”) può essere quello di: “raccogliere, riunire, sintetizzare, unificare, congiungere” ed anche “spiegare, concludere” per instaura-re amore e concordia tra le genti; il vocabolo contrapposto a “simbolo” è “diavolo” (dal verbo “dyaballein”), che vuol dire ingannare, sepa-rare, opporre, confondere, calunniare.

Il termine “diavolo” è giustamente attribuito a satana, poiché egli cerca in tutti i modi di nascondere e disperdere la verità per instaurare odio e discordia tra le genti.

Inoltre, come ho già detto in precedenza, il demonio tenta di convincere l’umanità:

1) che Dio non esiste e che, anche se esiste, non è buono, ma indifferente e impersonale;

2) che anche lui, satana, non esiste e che tutto ciò che succede è casuale, non programmato da un Principio Ordinatore amorevole e

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personale. Tipico dei falsi profeti è il tentativo di lusingare, illudere, tranquillizzare e narcotizzare le coscienze, per piacere agli uomini.

Specialmente il profeta Geremia scatenò un'aspra lotta contro i falsi profeti: “Così dice il Signore degli eserciti: "Non ascoltate le parole dei profeti che profetizzano per voi; essi vi fanno credere cose vane, vi annunziano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca del Signore. Essi dicono a coloro che disprezzano la parola del Signore: voi avrete la pace! e a quanti seguono la caparbietà del loro cuore dicono: non vi coglierà sventura"” (Ger23,16-17). “Perciò la loro strada sarà per essi come sentiero sdrucciolevole, saranno sospinti nelle tenebre e cadranno in esse, poichè Io manderò su di essi la sventura nell'anno del loro castigo. Oracolo del Signore!” (Ger23,12; vedi anche Ez 13; Mi 3,5 ss.; Zc 13,2 ss.).

Alla fine dei tempi comparirà la bestia, l’anticristo, che ingannerà gli abitanti della Terra. Gesù disse: “Allora se qualcuno vi dirà: "Ecco, il Cristo è qui, o: È là", non ci credete. Sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. Ecco, Io ve l'ho predetto!” (Mt 24,24).

In questi ultimi tempi infatti, viene già divulgato l’antivangelo, dettato dall’anticristo che si fa passare per Cristo; sono scritti che cercano di scatenare una battaglia contro la Chiesa, facendo abilmente credere a molti che il Vangelo è stato male interpretato, ove il falso profeta espone, con competenza scientifica e psicologica, grosse per-centuali di verità mescolate a piccole percentuali di menzogna, con lo scopo di rendere credibile la menzogna.

Ma la verità poi verrà a galla, per cui il proverbio dice: “Se un tale per bugiardo è conosciuto, quand'anche dice il ver non è creduto” .

Infine l’anticristo sarà sconfitto insieme al diavolo e lo pseudo-profeta (Apocalisse cap.13-20).

La Verità dà fastidio a molti; alcuni la conoscono ma preferiscono ignorarla, altri la ignorano e non la cercano, perchè trovandola, sarebbero costretti a rinunciare ai loro progetti: preferiscono non essere liberi, ma schiavi del peccato!

I Comandamenti e i precetti che sostengono la Verità, perciò contro la falsità e l'omertà sono:

Non dire falsa testimonianza / Non nascondere o tacere la verità / Non ingannare / Non impugnare la verità conosciuta / Non essere ipocrita - non adulare / Insegna agli ignoranti.

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LA POESIA

La Poesia è l’espressione verbale e scritta di un contenuto spirituale in corrispondenza di peculiari schemi ritmici e stilistici: versi e rime.

L’ispirazione della poesia è variamente sentita nell’ambito della vita e dell’esperienza. Il poeta è persona dotata di un grado notevole d’imma-ginazione e di sentimento. In lui si realizzano e si rendono intelligibili le possibilità creatrici e suggestive delle intuizioni, della fantasia e del-l’amore.

Dante Alighieri è stato riconosciuto “divin poeta” tanto elevato è il contenuto dei suoi versi.

Così definisce la Madonna nel canto XXXIII della Divina Commedia:

“Vergine madre figlia del tuo figlio,umile ed alta più che creatura,termine fisso d’eterno consiglio,tu se’ colei che l’umana naturanobilitasti sì, che il suo fattorenon disdegnò di farsi sua fattura.

Nel ventre tuo si racchiude l’amore,per lo cui caldo ne l’eterna pacecosì è germinato questo fiore.Qui se’ a noi meridiana facedi caritate, e giuso, intra mortali,se’ di speranza fontana vivace.

Donna, se’ tanto grande e tanto vali,che qual vuol grazia e a te non ricorresua disianza vuol volar senz’ali.La tua benignità non pur soccorrea chi domanda, ma molte fiateliberamente al dimandar precorre.In te misericordia, in te pietate,in te magnificenza, in te s’adunaquantunque in creatura è di bontate”.

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TU SOLO MI BASTI!

Padre mio, da tempo m'hai convertito,ma, come un pesce fuor d'acqua,mi dibatto nei tortuosi meandri dell'essere; il divenire è così veloce, la mia trasformazione è così lenta...Aiutami! Mandami in soccorso una schiera di angeli.Anzi no... dentro di me tu sei più del respiro stesso. Ossigeno per me è il tuo spirito. Tu solo mi basti!Questa è la situazione in cui oggi mi trovo: Non son più l'uomo vecchio, ma ormai son l'uomo nuovo!

IL SUONO - LA MUSICA - I NUMERI

Con la Parola Creativa è nato il suono: rapida e periodica variazione di pressione nell’ambiente, trasmesso normalmente attraverso l’aria, ma anche tramite liquidi o solidi. Ha una frequenza, un’altezza, un’intensità o volume e un timbro variabili. I suoni periodici si dicono anche “suoni o note musicali”. Quando la frequenza è irregolare, il suono prende nome di “rumore”. I toni o note musicali sono 7, che con i 5 semitoni diventano 12.

La musica è l’arte fondata sul valore, la funzionalità e la concatena-zione dei suoni, con riferimento ai mezzi tecnici di cui si è valsa e alle forme in cui si è espressa nei secoli sino ad oggi.

Vi è una musica vocale detta canto. Il canto è il linguaggio naturale proprio degli uccelli. Il canto scaturito dalla voce umana ed il suono proveniente dagli strumenti musicali possono diffondersi nell’aria separati o fusi nelle più belle canzoni e melodie; possono esprimere i più svariati stati d’animo, i sentimenti, l’amore, la gioia e il dolore, l’ardore e la passione, differenziandosi nei più diversi tipi di musica secondo quali ritmi e pause siano state inserite.

La musica intenerisce il cuore; fa ordine nella sua confusione, scioglie il suo irrigidimento e crea così all’anima il presupposto per l’azione dello Spirito, il quale prima ha bussato inutilmente alle sue porte. Sì, silenziosamente e senza violenza, la musica apre le porte dell’anima e, all’improvviso, una persona diviene abbordabile, gentile, interiormente flessibile e lo Spirito può incominciare a operare in essa. Attraverso il giusto accordo si raggiunge la riconciliazione, l'armonia e l'equilibrio. “Ora si direbbe quasi (come ci ha lasciato scritto Jean

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Cocteau) che sia venuta l’ora di una nuova musica sulla terra ... la musica in cui abitare come in una casa, la canzone della vita, la musica in cui si cammina”...Come Dante con la poesia, così Gounod e Schubert, per citare due grandi compositori, eternarono con l'“Ave Maria” musica e canto rivolti alla Madonna. “La tradizione musicale di tutta la Chiesa costituisce un tesoro di inestimabile valore, che eccelle tra le altre espressioni dell’arte, specialmente per il fatto che la musica sacra, unita al canto e alle parole, è parte necessaria ed integrante della Liturgia solenne” (Conc. Ecum. Sacrosanctum Concilium 112).

Mi vengono i brividi quando sento la “Toccata e fuga in Re minore” di Bach. “Quante lacrime versate ascoltando gli accenti dei tuoi inni e cantici, che risuonavano dolcemente nella tua Chiesa! Una commozione violenta: quegli accenti fluivano nelle mie orecchie e distillavano nel mio cuore la verità, eccitandovi un caldo sentimento di pietà. Le lacrime che scorrevano mi facevano bene”. (Sant’Agostino – Confessiones 9,6,14). I “Cori”, i “Canti gregoriani” e la musica svolgono la loro funzione di segni in una maniera tanto più significativa quanto più sono strettamente uniti all’azione liturgica secondo tre criteri principali: la bellezza espressiva della preghiera, l’unanime partecipazione dell’assemblea nei momenti previsti e il carattere solenne della celebrazione, la cui finalità è la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli. Quant’è bello sentir correre a distesa nelle valli il suono delle campane a festa la domenica per il richiamo del popolo di Dio al culto divino!

La creazione inizia dalla parola di Dio: iniziano il suono e le note musicali - iniziano l’alfabeto e i numeri. Dopo lo 0 che era il non essere, l’invisibile, nasce l’1 che è l’essere chiamato dal non essere, il visibile uscito dall’invisibile, l’udibile dal non udibile. Iddio non si può afferrare e, tanto meno, calcolare coi numeri. Ma il credente è convinto che tutto ciò che si può contare, tutto ciò che è visibile, tutto ciò che si può sentire, ha origine dall’infinità e dalla incommensurabilità di Dio.

Mettiamo quindi questi numeri 1...10.000, pure queste note Do....Si, queste lettere α.....ω, in relazione con Dio e con il suo atto creatore. Gesù nell’Apocalisse dice: “Io sono l’alfa e l’omega” e “Io sono il Primo e l’Ultimo”. Se ci guardiamo intorno, allora osserviamo che l’uno e il tutto non rimangono nella loro indivisibilità, entrano nella molteplicità, nella differenziazione, formando così le diecimila cose.

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UDITO - ASCOLTO - SILENZIO

Adamo diede il nome alle cose, alle piante e agli animali, ma prima dovette comprendere il loro “cuore”. Può dare il nome alle cose colui che le ha pensate, che le ha viste, toccate, odorate, ascoltate e gustate. Questi è veramente un amante della natura, nel quale sono in sintonia i sensi interiori e quelli esteriori.

Ma è l’orecchio che, in modo del tutto particolare ci rende esseri sociali: ci ascoltiamo a vicenda, impariamo ad esprimerci e a farci capire dagli altri, avviene un misterioso scambio e si creano intensi legami.

E l’uomo, dopo aver percepito suoni intensi, rumorosi e assordanti, sperimenta piacevolmente il silenzio, dove anche i suoni lievi possono essere avvertiti e prende voce il più leggero soffio di vento, lo stormire delle foglie e il gorgogliare di un ruscello. È nel silenzio e nel buio che puoi parlare con Dio e pregarlo, che puoi ascoltare al di là del tuo udito e vedere al di là della tua vista. Per quanto l’udito sia necessario, il vero processo dell’ascolto avviene nel nostro cuore e nel nostro spirito. Le onde sonore sono efficaci, diventano significative, si trasformano in sentimenti, trasmettono conoscenze, piacere o tristezza, chiedono il nostro assenso o la nostra opposizione.

“Ogni mattina fa attento il mio orecchio, perché io ascolti gli iniziati; il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza” (Is 50,4-5). Gesù richiede questo ascolto discreto quando dice: “Chi ha orecchie per intendere, intenda” (Mt 13,3-9), e gioisce quando può dire ai suoi fedeli: “Beati i vostri orecchi perché sentono” (Mt 13,16). (Vedi Ezechiele ed Isaia).

Non è sufficiente aver orecchi, ma devono essere aperti, veramente pronti ad ascoltare, devono saper distinguere la “parola vera” dalla chiacchiera futile, dal pettegolezzo, dalle basse insinuazioni, dalla menzogna e dall’inganno. Molta gente purtroppo è superstiziosa, crede agli oroscopi, alle cartomanti e alle chiromanti(Gal 5,19; Dt 18,10; Lv 19,31). Il futuro è conosciuto solo da Dio e dagli autentici profeti, ai quali Egli ha concesso il Dono della Profezia.

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LA VOCE DEL SILENZIO

Dalla T.V., uno stambecco mi sta guardando

dall'alto d'una roccia, superbo, senza apprensione;

par voglia scrutare il mio pensiero, meravigliato al vedermi seduto

con una stufa accanto, quando, attorno, egli vede l'infinito,

nello spazio e nella libertà.Poi, tutt'a un tratto partein un galoppo allungato,

come a dire...seguimi, superando dirupi e strapiombi,

con piedi sicuri e leggeri, quasi toccasse velluto.

Alfine scompare, assorbito dalla foresta di larici;

io lo seguo col pensiero e mi c'immergo,

rimanendo a conversare...nel silenzio delle vette nude;

perchè anche i montimi parlano spesso,

col loro mutismo impenetrabilee nel contempo poetico,

emergendo dal fondo della vallecome attraenti modelle,

dando luogo ad anfiteatri, che portano e trasformano l'eco della natura in toni

recepiti solo nel loro privato.In quel mentre, il mio orecchio s'è chiuso

alla musica assordante del video, per aprirsi a risentire le impressionia suo tempo captate in quelle valli, da quelle guglie che godono il cielo,

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da quei pendii lussureggiantidi flora montana, brucata da camosci,

gustata da galli forcelli, da gracchianti cornacchie

e fischianti marmotte;tutto uno scenario...

a cui , ogni tanto, riapro il siparioquando sono assetato di quiete, di pace,

che vedo reale in quei quadri, ove la fauna e la flora

si muovono insieme, armonizzaticon l'immobilità della materia.Finché mi è possibile rivedere, in maniera lucida questa realtà

attraverso la fantasia, mi compiaccio riviverla in pieno, e rigustarla, anche se mi provoca

un po di prurito nostalgico, che la penna tosto mi toglie, permettendo più facilmente

ricondurmi a queste oasi di sogno, che, fortunatamente, per ora,

l'involuzione senilenon mi ha voluto negare.

Con queste righe, desidero pureche, chi mi legge, consideri,

allorquando raggiunge, immobili o non, determinate bellezze,

che esse non sono semplici figure inanimate,

ma l'espressione dell'intimitàintercorsa con Chi le ha create, la quale continua ugualmente

ad interessare chi le contempla.Ecco perché ci si parla

telepaticamente, ci si interroga...

e si amoreggia sovente!

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I MATTONI DELL'UNIVERSOTavola a spirale degli Elementi Chimici

fatta dall'autore

Fig. 7

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LA CHIMICA

La “C himica” (dall'antica alchimia=“al kimiaa” in arabo) è quella branca delle scienze naturali alla base della creazione, che indaga la struttura, le proprietà e le trasformazioni della materia, formata da particelle elementari, chiamate “atomi”, oltre un centinaio che costitui-scono gli “elementi chimici”, ognuno dei quali ha una propria struttura con proprietà differenti.

Quando gli atomi si combinano fra loro si generano delle “molecole”.Queste ultime possono essere costituite da atomi tutti uguali fra loro,

formando le sostanze semplici (es.: Cl2 = molecola di cloro) mentre le molecole costituite da atomi diversi sono caratteristiche delle sostanze composte (es.: H2O = molecola d'acqua). La chimica è suddivisa in “chimica organica” (che studia i composti del carbonio) e “inorganica” (che studia composti senza atomi di carbonio); è definita “scienza centrale” perché connessa con altre scienze, come la biochimica, la farmacologia, la biologia, l'anatomia, la fisiologia, la medicina, la fisica, l'erboristeria, la geologia, la mineralogia, l'astronomia.

LA MATEMATICA

La “Matematica” è la disciplina con cui l'uomo studia problemi, quantità (espressa con i numeri), estensioni e figure spaziali, movimenti di corpi. Esa fa largo uso degli strumenti della logica e sviluppa le proprie conoscenze nel quadro di sistemi ipotetico-deduttivi che, a partire da definizioni rigorose e da “assiomi” riguardanti proprietà di oggetti definiti (risultati da un procedimento di astrazione), raggiunge nuove certezze, per mezzo di dimostrazioni logiche. La potenza e la generalità dei risultati della matematica le ha reso l'appellativo di “regina delle scienze”; ogni disciplina scientifica o tecnica, dalla fisica all'ingegneria e all'astronomia, dall'economia all'informatica, fa largo uso degli strumenti di analisi e di calcolo offerti dalla matematica.

Noi vediamo stampate nel grande Libro della Natura, scritto, come diceva Galileo, in caratteri matematici, le stesse leggi che sono scritte nel Vangelo. Vediamo dunque che la legge fondamentale della vita umana è la legge dell'Amore.

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Secondo Pitagora , famoso matematico e filosofo greco, i numeri sono la chiave d'accesso per comprendere le leggi armoniche del-l'universo; di qui il loro valore simbolico secondo l'ordinamento cosmico divino.

È quasi certo che l'insegnamento pitagorico avesse un aspetto mistico-religioso consistente in un addottrinamento dogmatico, secondo il noto motto della scuola “ipse dixit” (lo ha detto lui), e un contenuto che molto probabilmente riguardava gli opposti ed i numeri (in quanto princìpi cosmologici), da intendersi però, come hanno osservato vari autori, in un senso non solo quantitativo, ma anche qualitativo e simbolico. Egli si è reso famoso per il suo “Teorema” e per aver inventato la “Tavola Pitagorica”, usata per calcolare le operazioni numeriche.

Qui sotto è visibile una tavola numerica posta su una spirale composta dall'autore:

Fig. 8

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LA GEOMETRIA

Qualcuno ha definito Dio “Architetto dell'universo” . Egli infatti ha creato le Galassie con tutto ciò che contengono secondo una progressione geometrica detta “proporzione divina”, con la quale sono nati i numeri, le note musicali, i colori e gli elementi chimici.

La “G eometria” (termine greco composto da geo = “terra” e metria = “misura”, tradotto letteralmente come misurazione della terra) è quella parte della scienza matematica che si occupa delle forme nel piano e nello spazio e delle loro mutue relazioni. La geometria piana si occupa delle figure geometriche, come il triangolo, il quadrato, il pentagono, l'esagono.... ed anche alcune figure curve come il cerchio.

La geometria solida si occupa delle costruzioni geometriche nello spazio, come il cubo, la piramide, il cono, il cilindro e la sfera.

Nel cielo vediamo miliardi di stelle e pianeti, che hanno forma quasi sferica, come in natura quasi tutti i frutti e anche i nostri occhi.

Cilindrici sono il tronco, il collo, gli arti e le dita del corpo umano e animale, come i tronchi e i rami degli alberi. L'intersezione nello spazio di un cono con un piano forma delle figure chiamate “curve”.

Fin dall'inizio della civiltà l'uomo è stato affascinato dalle curve, che nel creato si rivelarono di straordinaria bellezza estetica e matematica, come ad esempio quelle che rendono così aggraziato il corpo umano.

Tra i diversi tipi di curve troviamo le Spirali. Molti oggetti a forma di spirale logaritmica (che si sviluppa con progressione geometrica) si ritrovano nel mondo vivente, sia organico che inorganico, sia nel regno del microcosmo che in quello del macrocosmo. Sono verificabili sia nelle piante (es.: disposizione progressiva delle foglie sui rami e dei rami stessi, nella sezione di un tronco d'albero, nei cavolfiori, negli ananas, nei girasoli (geometria frattale) e nella disposizione dei petali delle margherite e di altri fiori), come in molti animali (es.: nei molluschi, nelle conchiglie e nella chiocciola dell'orecchio interno).

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Fig. 9 - “Spira Mirabilis”

La figura soprastante, costituita da una suddivisione duodenaria, è l'elaborazione eseguita dall'autore della “spirale meravigliosa” , che ha una progressione logaritmica continua ed è l'unica perfettamente sovrapponibile alla “conchiglia sezionata del Nautilus”.

L'autore ha idealizzato su di essa la nascita dei numeri, dei colori, dell'alfabeto e delle note musicali, disposte su due ottave. Unitamente alla spirale si sviluppano triangoli e quadrati in espansione. I numeri posti su di essa rappresentano anche le ore del mattino fino alle 12; quelli seguenti rappresentano le ore pomeridiane, poste sulla stessa retta di quelle mattutine ad esse corrispondenti (es.: 8-20).

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Fig. 10 - “Conchiglia sezionata del Nautilus”, sovrapponible alla “Spira Mirabilis”

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Fig. 11 - Una Galassia

La nostra galassia, come quella che vediamo qui sopra, ha quattro bracci principali, ciascuno dei quali è una spirale logaritmica con inclinazione di circa 12 gradi. Galileo riteneva essere miracoloso lo stesso ordine che la scienza studia o scopre nella natura, quando noi guardiamo la sua inventività, che in particolare si manifesta nel-l'Astronomia e nella Biologia.

Nella programmazione del codice genetico, Dio ha previsto la creazione di due esseri appartenenti alla stessa specie, che abbiano però gli organi adibiti alla riproduzione conformati diversamente, addirittura opposti ma complementari. Dio pertanto ci ha dotati del misterioso istinto di attrazione sessuale, prima fase del sentimento chiamato amore. A partire dalla gravidanza, nella femmina è stato inculcato l'istinto materno, vero sentimento d'amore, che provvede alla crescita della prole. Il latte è un alimento che inizia a prodursi nella femmina dopo il concepimento destinato al nutrimento della creatura che deve nascere. Il fatto che le stesse leggi della natura siano qualcosa di miracoloso implica una concezione del mondo che non è più solo scientifica, ma anche filosofica, in quanto si intuisce che l'ordine non sia autosufficiente, ma abbia un fondamento. Ciò è quanto basta per aprire una finestra alla Fede.

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Settori 8 - 16: IL FUOCO E L'ACQUA

Premesso che il nostro Padre Celeste possa essere, anzi è in ogni luogo e in ogni momento, ho ritenuto equo stabilire nel settore 8, che è il più alto nella Ruota, la sede di Dio Padre nell’alto dei Cieli con il Figlio seduto alla sua destra.

In questo settore si celebrano, secondo il calendario festivo della Religione Cristiana - Cattolica, la S.S. Trinità e il Corpus Domini.

Invece nel settore 16 accadono tre eventi eccezionali: l’otto dicembre l’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, il 25 dicembre il Santo Natale di Nostro Signore e la Maternità della Madonna, Madre di Dio, che con San Giuseppe compongono la Sacra Famiglia.

I settori 8-16 sono contrapposti e riuniti tra loro verticalmente tramite il centro della Ruota, ove sono dipinti Gesù e la Madonna nel “Giudi-zio Universale”.

Questo è l’esempio per eccellenza dell’unità nella Sacra Famiglia: Madre e Figlio uniti nell’amore di Dio Padre. Madre che è contempora-neamente Sposa e Figlia!

.IL FUOCO

Nel settore 8, ove il solstizio d’estate è il momento più caldo e luminoso dell'anno, viene rappresentato il fuoco; in basso nel settore 16, momento più freddo dell'anno, viene rappresentata l'acqua.

Quindi parlerò di questi due “antichi elementi”, poiché essi sono considerati sin dall’antichità come simboli religiosi.

Eraclito era convinto di aver trovato il principio dell’esistenza nel fuoco. I pitagorici pensavano che l’anima fosse una scintilla del fuoco divino.

Nei Veda dell’antica India è scritto: “Sii per noi, fuoco, avvicinabile in modo buono come il padre al figlio, rimani con noi per la nostra salvezza”.

Stefan George dice: “Chi una volta è entrato nel cerchio della fiamma, rimane suo satellite; cammina e si muove nel suo raggio, dove è raggiunto dalla luce, non può errare troppo lontano dalla meta” . Fuoco è una delle grandi parole significative della nostra esistenza: ad esempio siamo presi dal fuoco dell’amore, ma anche dal fuoco dell’ira.

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SETTORE 8Yang

Sud – Zenit

MONDO DELLO SPIRITO

33 - colori : B i a n c o - G r i g i o32 - festività religiose : Santissima Trinità - Corpus Domini31 - attributi divini e dogmi : Divinità - Trascendenza30 - attributi divini e dogmi : T r i n i t à d i v i n a29 - situazioni umane risultanti : Merito, Onore e Gloria a Dio28 - comandamenti e precetti : Non essere superbo, non odiare 27 - " " : Non essere ambizioso né orgoglioso26 - " " : Non far discriminazione di razza o sesso25 - " " : Ammonisci i peccatori24 - sacramento o ministero relativo : Ordine: Dio > Papa > Vescovi > Preti23 - comportamento corrispondente : Retto Comando - Giusta legge22 - virtù opposte ai vizi capitali : Nobiltà d'animo - Decoro21 - stato d'animo corrispondente : S e v e r i t à20 - virtù teologale : Virtù di Avversione al male 19 - dono dello Spirito Santo : Dono della S a p i e n z a

CORPO UMANO : SISTEMA NERVOSO-PSICHICO

18 - relative funzioni e sensi : Sensibilità CoscienzaVolontà17 - organi del corpo umano :Nervi sensitivi Cervello Nervi motori

MONDO FISICO

16 - stato della materia : Fuoco celeste (Sole)/Acqua dolceMare15 - posizione e dimensione dei corpi : Verticale - Orizzontale - Verticale14 - localizzazione dei corpi : I n n a l z a t o / A b b a s s a t o13 - aggettivi inerenti al tempo : C o s t a n t e - Equilibrato12 - fase del motore a scoppio : R i s c a l d a m e n t o 11 - clima Solstizio d’Estate : Vento Ostro - Caldo Secco10 – stato forma consist. dei corpi : L e g g e r o / P e s a n t e09 - sapori e odori : P i c c a n t e / Insipido - Salato 08 -elementi: Gas Nobili- Gr.VIII° : H-He-Ne-Ar-Kr-Xe-Rn…07 - nota musicale : Fa06 - alfabeto greco : λ - μ - ν05 - ore, min. e sec. della giornata : Sempre, giorno e notte

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SETTORE 16Inn

Nord – Nadir

MONDO DELLO SPIRITO

33 - colori : Indaco - Bianco - Trasparente32 - festività religiose : Immacolata Concezione- Santo Natale31 - attributi divini e dogmi : Umanità di Dio - Immanenza30 - attributi divini e dogmi : U n i c i t à d i D i o29 - situazioni umane risultanti : Buona condotta - Innocenza28 - comandamenti e precetti : Adora Dio con tutto te stesso 27 - " " : Ama il tuo nemico e prega per lui 26 - " " : Ama il prossimo tuo come te stesso 25 - " " : Non essere indifferente né servile 24 - sacramento o ministero relativo : Ordine: Preti > Vescovi > Papa > Dio23 - comportamento corrispondente : O b b e d i e n z a22 - virtù opposte ai vizi capitali : U m i l t à21 - stato d'animo corrispondente : B o n t à20 - virtù teologale : V i r t ù d i C a r i t à - A m o r e19 - dono dello Spirito Santo : Dono della S a p i e n z a

CORPO UMANO : SISTEMA NERVOSO-PSICHICO 18 - relative funzioni e sensi : Sensibilità Coscienza Volontà 17 - organi del corpo umano :Nervi sensitivi Cervello Nervi motori

MONDO FISICO

16 - stato della materia : Nubi..Neve..Ghiaccio..Pioggia..(Focolare)15 - posizione e dimensione dei corpi : Verticale-Orizzontale-Verticale14 - localizzazione dei corpi : I n n a l z a t o / A b b a s s a t o13 - aggettivi inerenti al tempo : V a r i a b i l e - Equilibrato12 - fase del motore a scoppio : R a f f r e d d a m e n t o 11 - clima Solstizio d’Inverno : V.Tramontana-Freddo Umido Piovoso10 - stato forma consist.dei corpi : L e g g e r o / P e s a n t e 09 - sapori e odori : Insapore - Gelato - Insipido/Piccante 08 - elementi - gruppo IV° - A : C - Si - Ge - Sn - Pb 07 - nota musicale : Si06 - alfabeto greco : ψ - ω - α05 - ore, minuti e sec. della giornata : sempre: “La Carità non ha ora”

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Dionigi l’Areopagita, teologo mistico siriaco scrive: “Il fuoco sensibile è, per così dire, nel tutto e risplende puro attraverso tutto, rimanendo al tempo stesso separato da tutto; mentre irradia su tutto, è anche misterioso, non riconoscibile, quando non vi è nessun combustibile sul quale può rivelare la sua peculiare forza. È invincibile e non si può fissare, superiore nei confronti di tutte le cose, trasforma chi ne viene cosciente nel proprio essere e agire. Si comunica a ogni cosa che, in qualsiasi modo, ad esso si avvicina; vivifica e rinvigorisce attraverso il suo calore che dona la vita, illumina con i suoi raggi inarrestabili, è vittorioso, puro, separando criticamente; invariabile, tende verso l’alto, afferra energicamente; scattante, inaccessibile a qualsiasi adulazione, sempre mobile, flessibile, muovendo l’estraneo, abbracciando il tutto senza essere afferrato; bisognoso di nessuno, moltiplicandosi nel segreto, dimostrando la sua propria potenza negli elementi che assimila; intraprendente, creativo, invisibilmente presente a tutto, apparentemente non esistente; ma sotto lo strofinare, che è come una ricerca di lui, guizza improvvisamente come qualcosa che abita dentro e tuttavia obbedisce al proprio essere e, poi, nuovamente vola via inafferrabile, e senza diminuire nella sua donazione beata. Si potrebbero trovare ancora molte altre qualità del fuoco, che mostrerebbero un’immagine chiara della potenza divina dell’essere”.

Quando ho letto questo poema sono rimasto stupito: non ho mai trovato parole così profonde e significative! Nell’ultima frase Dionigi chiarisce il motivo per cui ha approfondito il fenomeno e i segreti del fuoco e, cioè, perché in esso ha trovato molti riferimenti del mistero di Dio.

“Il Signore Tuo Dio è un fuoco divoratore” ci viene detto nell’Antico Testamento (Dt 4,24). “Nel roveto ardente che non si consuma, Mosé può riconoscere la vicinanza di Dio” (Es 3,2). È Dio che incide col fuoco i dieci comandamenti sulle Tavole di pietra.

San Francesco nei “Fioretti” si esprime così: “Laudato si’, mi Signore, per frate Focu, / per lo quale ennallumini la nocte: / et ello è bello et iocundo et robustoso et forte”.

La simbologia del fuoco, viene ripresa nella predicazione di Gesù: “Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; come vorrei che fosse già acceso” (Lc 12,49). Giovanni Battista dice: “Colui che viene dopo di me battezzerà in Spirito Santo e fuoco” (Mt 3,11).

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Il giorno della Pentecoste, lo Spirito Santo discese sugli Apostoli e su Maria sotto forma di lingue di fuoco (Atti 2). “Il fuoco proverà la qualità dell’opera di ciascuno” (1 Cor 3,13). “Ci hai fatto passare per il fuoco e l’acqua, ma poi ci hai dato sollievo” (Sal 66,12). “Per illuminare il suo popolo Dio l’accompagna di notte come colonna di fuoco, e di giorno come una nube” (Esodo 13,21-22).

L'ACQUA

Talete pensò che l’origine di tutte le cose fosse nell’acqua, che, in tutte le religioni ha un posto molto importante.

Nei Veda , i libri sacri dell’induismo, è scritto : “Acqua, tu sei la fonte di ogni cosa e di ogni esistenza”. E il fedele induista si bagna nel fiume Gange per purificarsi e vivificarsi. Il musulmano non entra a pregare nella moschea se prima non si è purificato le mani e spesso anche i piedi e il volto. Giovanni battezza con l’acqua del fiume Giordano e Gesù stesso si fa battezzare da Lui.

Anche Gesù parla dell’acqua: “Chi ha sete venga a me e beva. Chi crede in , me ... fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno” (Gv 7,37 ss). Alla donna samaritana che Gesù incontra presso il pozzo di Giacobbe, egli si fa riconoscere come dispensatore messianico di acqua. “Chi beve dell’acqua che io gli darò, diventerà in lui sorgente che zampilla per la vita eterna” (Gv 4,14).

Nella Bibbia la parola “acqua” è nominata più di 400 volte . Dio è la sorgente di acqua viva e l’uomo che spera in lui “è come un albero piantato sulle rive del fiume e che allunga le sue radici fino al ruscello. Non ha da temere nulla quando giungerà l’arsura; le sue foglie rimangono verdi” (Sal 1,3). Anche San Francesco ha reso omaggio all’acqua: “Sii benedetto, mio Signore, per nostra sorella acqua; l’acqua è molto utile, umile, preziosa e casta”.

Nel “Tao-Te-King” , Lao Tse , al par. 78, dice : “Non vi è al mondo nulla di più debole e cedevole dell’acqua, ma nello stesso tempo non vi è nulla che la superi nel vincere il solido e il forte. Essa non ha pari. Così il debole trionfa sul forte, il flessibile trionfa sul rigido. Questa verità dovrebbe essere chiara ad ognuno, ma non v’è chi agisca conformemente ad essa. Perciò l’uomo perfetto dice: solo chi prende su di sé le onte e le sventure del regno (i peccati del mondo) ne è il capo sacerdotale e il sovrano. Questa è la misteriosa verità”.

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Non per caso la Madonna, quando apparve a Bernadette Soubirous a Lourdes, le insegnò che nella grotta sorgeva l’acqua miracolosa, che ha guarito tanta gente. Si potrebbe dire che l’acqua sorgente è il simbolo della purezza, della verginità, della salute e della “Carità”. La Madonna poi disse a Bernadette: “Io sono l’Immacolata Concezione”, ricorrenza che si festeggia proprio nel settore n. 16, in corrispondenza dell’acqua. “Se uno non nasce da acqua e da spirito non può entrare nel regno di Dio” (GV 3,5).

“L’acqua diventa dunque una parola chiave dell’esistenza umana; essa ha una forza purificatrice e rinnovatrice e per questo non ci si meraviglia che nel battesimo serva a produrre la rinascita nella fede” (Otto Betz, “I simboli”).

Per lo stesso motivo Gesù, il giovedì santo durante l'ultima cena, con atto estremo di Umiltà si è fatto servo e con l'acqua ha lavato i piedi agli apostoli.

* * *È dunque chiaro che il fuoco e l’acqua sono le due espressioni

maggiori in cui Dio si manifesta a noi attraverso la natura.

Vi è un fuoco Celeste che risiede nelle stelle , ove, dalla loro nascita (13 miliardi di anni fa), continua incessantemente una combustione atomica costituita principalmente da atomi di idrogeno e di elio allo stato plasmatico. Il nostro fuoco celeste è il Sole, che riscalda e illumina la terra. Per attutire il riscaldamento terrestre che raggiunge il massimo sviluppo dopo il solstizio d'estate (settore 8), esiste l'acqua terrestre rappresentata dal mare, dai laghi e dai fiumi. Il mare per la Terra è come il radiatore per l'automobile. Infatti, per rinfrescarsi d'estate, l'uomo va a bagnarsi nell'acqua, possibilmente al mare, oppure va in montagna ove l'aria è più fresca e cerca l'ombra; usa in casa i ventilatori, l'aria condizionata e il frigorifero per tener freschi gli alimenti. Contrariamente, verso il solstizio d'inverno, la stagione delle piogge (settore 16) porta abbondante acqua celeste sulla terra (pioggia, neve e ghiaccio) portando freddo e gelo.

Vi è anche il fuoco terrestre, ed esattamente il “fuoco centrale” (combustione magmatica del nucleo del centro della terra, settore 10) e il fuoco che si sviluppa sulla superficie terrestre: quello incontrollato che è chiamato “incendio”, fuoco distruttore, e quello controllato, a me caro, il cosiddetto “focolare”, che riscalda d’inverno le nostre case e coloro che vivono nei luoghi freddi. Parimenti abbiamo l’acqua celeste,

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costituita dalle nubi causate dall’evaporazione dell’acqua terrestre che è mare, laghi e fiumi, questi ultimi portano al mare la pioggia eccedente che non è penetrata nella terra.

Il fuoco-calore prevale nel settore 8, l'acqua-freddo prevale nel settore 16, ma come si può notare in ognuno dei settori fuoco e acqua sono accoppiati, poiché se così non fosse arrecherebbero alla natura distru-zione invece che produzione. Infatti la vita vegetale ed animale ha luogo solamente se vi è una continua e ravvicinata compensazione del caldo col freddo e viceversa, portando equilibrio della temperatura ambientale. Per lo stesso motivo ho disposto un connubio di opposti in tutti i settori nei livelli che rappresentano il mondo fisico; non ho fatto altrettanto nei livelli del mondo dallo spirito solo per mancanza di spazio.

Possiamo constatare che, come nella religione cinese, Indù, Buddista, Siriaca, Islamica, Greca ed anche nell'Ebraismo e nel Cristianesimo (antico e nuovo testamento), il fuoco, l'acqua, l'aria (vento) e la terra coi suoi frutti sono scelti come simboli sacri (il pane e il vino sono di origine vegetale).

Dall’equilibrio degli opposti sorge la situazione ideale: “in medio stat virtus”. I settori dall'1 al 16 contengono l'alfabeto dall'alfa all'omega, i numeri dal primo all'ultimo, i 360 gradi del cerchio, la creazione e la nascita del Creatore, il principio e la fine dell'anno e del tempo.

Sempre nei settori 8-16 risiede il più grande dono dello Spirito Santo: “La Sapienza”, da cui proviene la Virtù della Carità e l'umiltà. I vizi contrari sono l'odio, l'indifferenza e la superbia.

Nel livello 25 del settore n. 8 è posto il Sacramento dell’Ordine, in riferimento al Retto Comando seguendo la nomina gerarchica:

Dio Papa Vescovi Sacerdoti. Nel livello n. 25 del settore n. 16 è posto il Sacramento dell’“Ordine”, però in riferimento all’obbedienza seguendo la gerarchia al contrario:

Sacerdoti Vescovi Papa Dio.A proposito di obbedienza, Gesù disse alla folla che lo ascoltava: “Perchè mi chiamate «Signore, Signore» e non fate ciò che vi dico?

Chi ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà paragonato ad un uomo saggio che costruì la sua casa sulla roccia...... Chi invece ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà paragonato ad un uomo insensato che costruì la sua casa sulla sabbia...... e la sua rovina fu grande”. (Lc 6,46-49 / Mt 7,24-27 / Mt 21,28-31).

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Quando era in famiglia, da ragazzino, Gesù era obbediente: “...stava loro sottomesso e cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini” (Lc 2,51-52). Imparò da San Giuseppe l’arte del falegna-me, ma quella pesante croce di legno l’abbiamo poi costruita noi e ce l’abbiamo pure inchiodato! A proposito vorrei avvertire chi costruisce crocifissi che, dal momento che vi fu la “deposizione”, continui a costruire croci, ma senza inchiodarci più Gesù.

L’abbiamo dissanguato abbastanza! Ricorderemo comunque per sempre il misfatto che abbiamo commesso!

L'Ego

L'egoè quella parte di teche ha il sopravvento;è un'atomica nel sangue.

Quando desidera, subisci una forzapiù forte di te stesso,gli ubbidisci, fai quello che vuole,nè te ne rendi conto...forse nel dipoi, ma in quel momento ha vinto!

Non è bastato il sangue di Cristoa spegnerne l'istinto?

Afferrami se puoi,tra le nubi che mi portan viada questo mondo,oppur rifletti attraverso i dettiche t'ho messo innanzi.

Talor s'ebbe a nutrireanche d'avanziquesto bipede animale,che si crede superiore,quando, giornalmente,in gran parte dimostrad'esser men che niente.

Tu vinceraiquando Cristo imiterai!

L'indifferenza è contro ogni iniziativa di compiere gesti d'amore e impedisce di realizzare un'infinità di splendidi progetti. Ma, dal momento in cui uno si impegna positivamente con decisione, allora la Provvidenza inizia a muoversi e si ottengono risultati che non sarebbero mai avvenuti. Accadono a nostro favore ogni sorta di eventi imprevisti, di incontri e di aiuti come nessuno avrebbe mai potuto immaginare. Qualsiasi cosa di positivo puoi fare o sogni di poter fare, inizia a farla subito, ora!

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Il noto motto “Credere, obbedire, combattere”, andava così corretto: “Credere in Dio, obbedire prima a Dio, poi agli uomini e combattere con l'armatura di Cristo”.

Come ho già accennato alloggia al livello 17° l’organo più nobile e più importante del corpo umano: il cervello, che presiede unitamente al cuore a tutte le funzioni vitali.

Il cervello è sede del pensiero e delle facoltà psichiche compresa la coscienza e il libero arbitrio, facoltà che sono a contatto diretto con lo spirito e coi Doni dello Spirito Santo. Il cervello è pure la stazione centrale che riceve tutte le comunicazioni dei sensi (sensibilità) e diffonde tramite la volontà tutti gli impulsi e gli ordini ai muscoli (mobilità); anche il linguaggio e la parola provengono da lui.

Il Cuore ha una sua sensibilità e mobilità che sono collegate al cervello, per cui da lui scaturiscono l’amore e la fortezza. Non dimentichiamo che carità e amore sono la stessa cosa!

Ma non vi è vero amore senza avversione al male, come non vi è Sapienza senza modestia, né fortezza (resistenza attiva) senza pazienza (resistenza passiva).

LA MEMORIA E IL PENSIERO

Che cos’è il pensiero? È l’attività mnemonica, immaginativa od idea-tiva del nostro spirito. È il prelevamento di informazioni che abbiamo precedentemente ascoltato e registrato nel nostro cervello (Lobo Temporale – Ippocampo), sotto forma di nomi o simboli, imparati a memoria dall’infanzia che compongono il vocabolario della lingua “propria” del popolo a cui apparteniamo, insegnataci dai nostri genitori (vedi cap. “Il nostro spirito è a contatto col cervello”).

Vengono selezionate e rievocate quelle informazioni inerenti all'argo-mento che al momento ci interessa per essere collegate (come in un computer) alle impressioni appena ricevute, poi quindi completare il ragionamento e risolvere il quesito (vedi S. Agostino - Confessioni - Libro X, cap. 8-18).

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SPONTANEITA’ DI PENSIERO

Quando la vita ti travaglia,quando non devipensare soltanto a te stesso,troppo tempo non haiper fissare il tuo pensieroe lapidarlo nel futuro,a meno chenon ti nutra di scrittura.

Chi scrive per camparescrive su misurae, con arte elaborata,ingigantisce il volume e la scrittura.Ma nel puro sognatorela spontaneità non può finire:egli realizza ciò che ha nel cuoree si accontenta di potersi risentire.

Ogni nome ha un riferimento preciso a fatti, azioni, cose, oggetti od entità appartenenti o al mondo materiale o a quello astratto.

Così l’uomo “ragiona”: collegando diversamente questi nomi si formano nella nostra mente delle frasi in sequenze più o meno lunghe (concetti) che possono essere solo pensate od anche trasmesse ad altri, elaborate e perfezionate fino ad ottenere scoperte ed invenzioni.

Possiamo porre a noi stessi degli interrogativi o scambiare con altri domande, risposte, sentimenti, confronti di opinioni, insegnamenti; possiamo formulare od esprimere negazioni, rifiuti o consensi (no-sì), desideri o rinunce, verità o bugie .

In presenza di una grande anima, spesso parlare non è necessario: si può trasmettere o ricevere il pensiero nel silenzio, attraverso uno sguardo od anche a distanza. Possiamo così pregare Dio, la Madonna, gli Angeli e i Santi che intercedano per noi.

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PERCHÉ

Quanti perchéti chiedi o uomo:

perché del nascerevivere o morire

e pure del soffrire.Perché la tua vita

com'edera s'abbarbicae cedere non vuole

alle ore che fuggono.

Se alle tue spalle guarditi rimane il rimpianto,

e ti chiedi il perchémolte leggi hai infranto.

T'accorgi d'un trattoquanti anni hai sciupatosenza conoscere Iddio!

Affrettati, torna indietro,raggiungi quello che hai perduto,

l'ho fatto pure anch'io.Ama, ama, ama,

tutto ciò che trovi fuorie dentro te:

solo l'amore, in fondo,ti darà quella pace

che invano hai cercatotra i piaceri del mondo.

IL SONNO E I SOGNI

Il sonno è il riposo della mente. Avviene quando l'individuo si addormenta, stanco dell'attività svolta normalmente durante il giorno.

Durante il sonno si ricuperano le energie perdute. Il sogno è un pensiero libero-spontaneo che può generarsi durante il sonno: si crea una vicenda fantastica, un’esperienza vissuta al di fuori della coscienza, più o meno collegata con la realtà; infatti durante lo stato di veglia precedente, siamo spesso affetti da desideri repressi o colpiti da impressioni più o meno violente che influenzano la nostra psiche e si risvegliano nel sogno. Esistono inoltre i sogni premonitori con visioni e fatti che inspiegabilmente si attuano nel futuro (vedi: Mt 1,20-25: Mt 2,12-14; Gen 37,5; Sir 34,1).

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Page 82: La Ruota dell'Esistenza

LA VEGLIA E LA COSCIENZA

Lo stato di coscienza è il risveglio del nostro spirito dopo il riposo che si effettua nel sonno. Così ricominciamo a pensare, consapevoli della nostra identità, e, entrando in contatto con l'esterno attraverso i sensi, comprendiamo e valutiamo i fatti che si verificano nell’esperienza quotidiana per decidere quali debbano essere le nostre azioni, spesso in riferimento al supremo criterio della moralità e della Giustizia. Una coscienza ben formata è retta e veritiera, formula i suoi giudizi seguendo la ragione, in conformità al vero bene voluto dalla sapienza del Creatore.

“Essa ci porta a discernere ciò che è bene da ciò che è male, come un occhio interiore; è una capacità visiva dello spirito, in grado di guidare i nostri passi sulla via del bene” (Papa Paolo VI).

La vita sembra un ripetersi. Una cosa la facciamo una volta, due volte, dieci, cento, mille volte.. È più bella una cosa fatta la prima volta o l'ultima volta? Anche se si ricorda la prima, l'ultima volta è più bella se non è soggetta all'abitudine. Ogni bella esperienza deve essere vissuta come unica, perché unica! Qualsiasi azione o lavoro, ripetuti con virtù e passione, vengono perfezionati e diventano arte (vedi: “L'uomo e il tempo”).

È più grave un peccato fatto la prima volta o la centesima volta? Anche qui, attenti all'abitudine! Sicuramente più si ripete, peggio è!Però tutto dipende dalla coscienza e dalla consapevolezza con cui si

fanno le cose e si vivono le varie esperienze .I Comandamenti e precetti contro la superbia, l'odio e l'indifferenza

sono: Adora Dio con tutto te stesso / Ama il prossimo tuo come te stesso /

Ama il tuo nemico e prega per lui / Non essere superbo, ambizioso od orgoglioso / Non essere indifferente né servile / Non far discrimina-zione di razza o di sesso / Ammonisci i peccatori.

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Page 83: La Ruota dell'Esistenza

LA CROCE

Nei settori 8 e 16 affondano e si elevano le estremità verticali del legno della croce: una nello Zenit l’altra nel Nadir. la croce è un segno d’incontro; in essa trovi un punto fermo che porta i poli di tensione all’equilibrio. Anche il nostro corpo è inserito nella struttura della croce: in realtà, quando facciamo il segno della croce, il Padre sta in alto (la mano tocca la fronte e dietro ad essa sta il cervello, l’organo che comanda). La mano destra poi tocca lo sterno in corrispondenza del cuore (posto nel centro del corpo) per localizzare il Figlio; infine la mano tocca le due spalle per indicare lo Spirito Santo.

Quando stendiamo le braccia, esse formano la linea orizzontale della croce, mentre la linea verticale è formata dal corpo eretto dalla testa ai piedi, che trovano sulla terra il punto di appoggio fermo, solido, sicuro.

“Sperimentiamo così l’apertura verso l’alto e la meravigliosa libertà di poter stare in piedi” (Otto Betz: “I Simboli”).

La croce da segno di morte si trasforma in segno di vita: “In hoc signo vinces”. Per un cristiano autentico lo scandalo e la vergogna della croce si trasformano in un segno di vittoria, di liberazione e di salvezza. Ippolito, un teologo vissuto intorno al 200, scrisse che la croce era come un albero potente, il quale creava un collegamento tra cielo e terra:

“Quest’albero immenso è cresciuto dalla terra al cielo; è il luogo di incontro di tutte le cose, il cardine del cosmo. Esso comprende e unisce in sé tutta la molteplicità della natura umana”.

“Iddio ha steso le sue mani sulla croce, per abbracciare le frontiere dell’ecumene” (Cirillo di Gerusalemme).

In realtà, se osserviamo bene la ruota, tutte le attività e le passività si riuniscono e si invertono nelle quattro estremità della croce, sede dei punti cardinali, degli equinozi e dei solstizi.Visualizzando in questo modo la Ruota, essa assume la forma di croce di Malta: i settori 3-11, 4-12, 5-13 e 6-14, allineandosi orizzontalmente, formano le braccia della croce; i settori 7-15, 8-16, 9-1, 10-2, allineandosi verticalmente, formano l'asse verticale della croce.

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Page 84: La Ruota dell'Esistenza

CROCE

Croce, sei tu lì, ferma, immobile,piantata in dura terra,tu che a te inchiodato,

di Dio reggesti il corpo vivoe dopo inanimato.

Ancora lì tu sei,a ricordare il triste evento;

le braccia tieni aperte,per abbracciare il mondo;

ma, per poter piegarle,di Dio ci vuole l'intervento:

in braccia umane trasformarle!

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Page 85: La Ruota dell'Esistenza

Settori 9 - 1 : LA LUCE

Alla creazione del mondo, la Parola di Dio, disse: “Fiat Lux, Et lux fuit”. Dio vide che la luce era cosa buona e separò

la luce dalle tenebre e chiamò la luce “giorno” e le tenebre “notte” (Genesi 1,1-5; vedi cap. “La Parola Creativa”).

D opo tredici miliardi di anni, la Parola Creativa si incarnò e nacque Gesù Cristo al solstizio d'inverno, q uando v i ene interrotto il soprav - vento del buio sulla notte. Ecco che proprio nell’inverno a mezzanotte si festeggia la nasc ita Gesù, che è “la luce del mondo” , la luce che illumina ogni uomo; nasce il focolare della Sacra Famiglia che riscalda i nostri cuori. Inizia l’anno nuovo; il cristiano per mezzo della sua partecipazione alla luce e alla vita per mezzo di Gesù, fa di se stesso un mezzo di luce per coloro che sono nell’oscurità. Coloro che sono Figli di Dio sono chiamati “Figli della Luce”.

Nel settore 1 viene celebrata il 6 gennaio l'Epifania, che ricorda la presentazione dei Re Magi a Gesù: uno gli dona l’oro e lo saluta come “Re”; il secondo gli offre l’incenso e lo saluta come “Sacerdote”; il terzo gli offre la mirra e lo saluta come “Profeta” e “Sommo maestro spirituale”. La Stella cometa è quella luce nel cielo che condusse i Magi alla grotta di Betlemme.

Nel Battesimo di Gesù vi è una seconda Epifania, con la discesa dello Spirito Santo dal Cielo su Gesù sotto forma di colomba, già simbolo della pace tra Dio e l’uomo, quando, nell’Antico Testamento, dopo il diluvio, la colomba ritornò da Noè con il ramoscello d’ulivo nel becco.

Però il vero trionfo della luce sul buio avviene con la Resurrezione di Cristo a Pasqua (equinozio di primavera), quando al mattino alle ore 6.00 risorge il sole. Ha il suo massimo nel solstizio d’estate e a mezzogiorno, diminuisce all’equinozio d’autunno e al tramonto. Poi diminuisce ancora fino al solstizio d’inverno e, nella giornata, fino a mezzanotte, momento che allude alla terza età dell’uomo, quella del declino e della vecchiaia.

Nel settore 9 (solstizio d'estate), troviamo la terza Epifania: la “Trasfigurazione” di Nostro Signore sul monte Tabor, che mette in evidenza lo splendore Divino di Cristo. Gesù disse : “Sono venuto a portare il fuoco sulla Terra ” . “Io sono la luce del mondo” (Gv 8,12).

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Page 86: La Ruota dell'Esistenza

SETTORE 9Yang

Sud - Sud Ovest

MONDO DELLO SPIRITO

33 - Luce e colori : Bianco - Arcobaleno - Grigio32 - festività religiose : Trasfigurazione di N. Signore31 - attributi divini e dogmi : S p l e n d o r e d i v i n o 30 - attributi divini e dogmi : Onniveggenza divina del futuro29 - situazioni umane risultanti : Uguaglianza-Giusta Accusa-Condanna 28 - comandamenti e precetti : Non desiderare la roba d'altri 27 - " " : Non rubare - non essere mafioso 26 - " " : Non essere avaro né usuraio 25 - " " : Sii onesto nel farti pagare 24 - sacramento o ministero relativo : S c o m u n i c a 23 - comportamento corrispondente : Imparzialità - Retto Giudizio22 - virtù opposte ai vizi capitali : P a r s i m o n i a21 - stato d'animo corrispondente : Onestà nel farsi pagare20 - virtù cardinale : Virtù di Giustizia nei diritti 19 - dono dello Spirito Santo : Dono del Discernimento degli spiriti

CORPO UMANO : APPARATO VISIVO

18 - relativa funzione e senso : Sguardo - Vista17 - organi del corpo umano : Occhi - Occhi

MONDO FISICO

16 - stato della materia : Luce solare - Colori - ombra15 - posizione e dimensione dei corpi : A l t o - Medio - B a s s o14 - localizzazione dei corpi : E l e v a t o - S u p e r f i c i a l e 13 - aggettivi inerenti al tempo : C o n t i n u o 12 - fase del motore a scoppio : Accensione - I l l u m i n a z i o n e11 - clima a L u g l i o : M a s s i m o C a l d o10 - stato forma consistenza dei corpi : A p e r t o - Semiaperto 09 - sapori e odori : S t i m o l a n t e 08 - elementi: Metalli Nobili- Gr.I° B: Cu - Ag - Au 07 - nota musicale : Fa #06 - alfabeto greco : ν - ξ05 - ore, minuti e sec. della giornata : sempre, dall'alba alla notte

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SETTORE 1- Inn -

Nord - Nord est

MONDO DELLO SPIRITO

33 - colori : B i a n c o A r g e n t a t o - Grigio scuro32 - festività religiose : Epifania - Battesimo di Gesù31 - attributi divini e dogmi : Visibilità di Dio - Uomo30 - attributi divini e dogmi : Onniveggenza divina del passato29 - situazioni umane risultanti : Distinzione - Giusta Difesa e Assoluzione28 - comandamenti e precetti : Non essere dissipatore27 - " " : Vesti gli ignudi e alloggia i pellegrini 26 - " " : Vendi ciò che hai e da' il ricavo ai poveri 25 - " " : Sii onesto nel pagare 24 - sacramento o ministero relativo : G r a z i a - A s s o l u z i o n e23 - comportamento corrispondente : Clemenza - Astensione dal Giudizio 22 - virtù opposte ai vizi capitali : G e n e r o s i t à 21 - stato d'animo corrispondente : O n e s t à n e l p a g a r e20 - virtù cardinale : Virtù di Giustizia nei doveri19 - dono dello Spirito Santo : Dono del Discernimento degli spiriti

CORPO UMANO : APPARATO VISIVO 18 - relativo senso e funzione : Vista -Veglia Sonno 17 - organi del corpo umano : Occhi - Occhi

MONDO FISICO

16 - stato della materia : Stelle - Luna - Mille Luci - Semibuio15 - posizione e dimensione dei corpi : A l t o - M e d i o - B a s s o 14 - localizzazione dei corpi : E l e v a t o - Superficiale13 - aggettivi inerenti al tempo : A l t e r n a t o12 - fase del motore a scoppio : Illuminazione - Spegnimento11 - clima a Gennaio : M a s s i m o F r e d d o10 - stato forma consistenza dei corpi : A p e r t o - C h i u s o09 - sapori e odori : L e n i t i v o08 - elementi: Gruppo V°- B : V - Nb - Ta - Ha 07 - nota musicale : Do06 - alfabeto greco : α - β05 - ore, minuti e sec. della giornata : sempre, dalla notte all'a1ba

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COLORI

Arcobaleno...arco d’alleanza è.Dallo scomporre della luceecco sorti i colori...come da prisma che non c’è.Tutto per una nuvolettadel Sole innamorata;la freccia dell’amore non si vede,è già scoccata.

Qui non catturo l'arcobalenoper deporlo sulla tela,qui non uso il pennelloma parole ed inchiostro:con la penna, fedelmente,cerco dipinger ciò che vedonella mente...Di natura i colori,coi sentimenti si fondono,e ad essi si accompagnano:ecco veder mi parel’indaco di nube minacciosariflettersi nel mare,che vento impetuoso e trasparenteincrespa alacremente.Bianco il candor del cigno,con leggero proceder vago

sull’acque tranquille del lago.Nera la veste della vedova,lutto del marito perduto.Viola il paramento sacerdotaledel morto al funerale.L’arancio del fuoco viventeche, fuso col giallo,guizza caldo e veemente.Il verde riposante del pratotenue e vellutato.

Più in alto c’è un verde più scuro:son pini slanciati e severi,che sovrastano un muro.Un rosa d’aurora nascenteinvade l’azzurro del cieload oriente.

Svanisce invece nel blu,quando s’abbassa laggiù,il rosso del sole a ponente.Con la penna, in agosto,un quadro d’autore ho composto,di tinte accese e anche spente,se guardo con la mente,ma se guardo con l’occhio:nero su bianco... altro niente!

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L’occhio è l’organo umano che contempla le meraviglie del mondo. Certe albe e tramonti sono i “veri quadri d’Autore”. Per focalizzare qualsiasi argomento è necessario mettere armonia tra l’occhio, il cuore e il cervello. “Beati i vostri occhi perchè vedono”... (Mt 13,16).

“La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce” (Mt 5, 27-30) e il tuo occhio cercherà la bellezza nella purezza.

Anche l’arcobaleno, è simbolo dell’alleanza tra Dio e l’uomo; Dio disse; “Questo è il segno dell’Alleanza che io pongo tra me e voi e tra ogni essere vivente che è con voi per le generazioni eterne” (Genesi).

In tal senso l’arcobaleno è “ponte celeste”, simbolo naturale del “Pontificato” e tutte le tradizioni gli attribuiscono significati perfettamente concordanti. Letteralmente “Pontefice” vuol dire “costruttore di ponti”.

“Presso gli Ebrei l'arcobaleno è il pegno dell’alleanza di Dio col suo popolo; in Cina è il segno dell’unione del Cielo con la terra; in Grecia, in Scandinavia, in Perù, in Arabia, in Africa Centrale e presso certi popoli dell’America del Nord, è il ponte che collega il mondo sensibile a quello sovrasensibile” (René Guénon, “Il Re del Mondo: Regalità e Pontificato”).

Anche ciascun colore richiama e si accosta volentieri a quello più contrastante, cioè quello opposto che si vede guardando il negativo di una foto a colori: il bianco, che è la somma dei colori, col nero che è l’assenza dei colori; il giallo col viola, il verde pisello col carminio, il verde col rosso, il blu con l’arancio, l’azzurro col rosa e così per tutte le tonalità intermedie. I colori chiari sono: il bianco, il verde, l’azzurro, il giallo, l’arancio e il rosso vivo; invece il nero, il carminio, il magenta, il rosso scuro, il blu, l'indaco e il violetto sono i colori scuri opposti.

Il Dono corrispondente ai settori 1-9 è quello del Discernimento degli spiriti; la Virtù corrispondente è la Giustizia: nei diritti e nei doveri. La Giustizia si fa strada soltanto alla Luce della Verità.

La Giustizia verso Dio è chiamata “Virtù di Religione”.

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GIUSTIZIA, POLITICA E LEGGE

L'autore ha qui riassunto le impressioni che ha conservato nella mente, forse troppo dure all'incasso, ma, senza tradire gli altri, né tradirsi, non poteva far diversamente. In libertà di consolarti ed approvare, perché condividi la sua lotta, oppure di non leggere o criticare, ed anche disapprovare la verità, perché è consapevole che ciò ormai fa parte del (buon) costume vigente.

Fa pur presente che è conscio della ipersaturazione di scritti, tra i quali un buon numero apprezzati per brutture; per cui ha pensato che un po di meno brutto in questo nostro bel paese, tra il fogliame ci può stare.

La vera storia ha la sua vita allo stato brado; tiene occulti tanti fatti, che purtroppo vengono e verranno bruciati dal tempo. Ne consegue una lotta tra l'ecologia e l'affarismo, per cui apprendiamo la storia snaturata nel solito fogliame di carta civilizzata e moralizzata dal gergo progressista. Morale: Ci si domanda: “Che storia è questa storia?”.

Che dire sulla giustizia in riferimento ai politici e ai magistrati?La Giustizia è una virtù che deve in particolare mantenere collegati

come vasi comunicanti i settori 1-9 con tutti gli altri; non può esservi retto comando e obbedienza se dalla nostra bocca non esce la verità e se le nostre orecchie non ascoltano la verità. Purtroppo il detto “parla-no bene e razzolano male”, va riferito non solo ad alcuni sacerdoti, ma anche a tanti politici, avvocati ed altri: illusi, credono che tu non veda e non sappia quello che essi fanno. Innanzi tutto le democrazie presuppongono, almeno nei popoli sviluppati, uomini politici, magistrati, mass media e cittadini che agiscano in base a criteri razionali e che siano capaci e pronti a sforzarsi per equilibrare diritti e doveri secondo giustizia (vedi: “Dei doveri dell'uomo” - Giuseppe Mazzini). La luce è simbolo della Giustizia che permette ai testimoni di non dire falsa testimonianza, agli avvocati di accusare o difendere secondo coscienza, ai giudici di giudicare, di condannare con imparzialità il colpevole o di assolvere l'innocente. Compito dei politici è di promulgare le leggi e poi di governare rettamente. Le leggi devono essere giuste, stabili ed equilibrate, non devono favorire solo i loro pro-motori, altrimenti nasce disagio, sfiducia e malcontento.

La legge deve essere uguale per tutti. “Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?” (Dante, Purg., XVI, 97).

“Dov'è un tribunale è l'iniquità” (Lev Tolstoj, “Guerra e pace”).

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La legge va rispettata, “Dura lex, sed lex”. No permissivismo, ma punizioni di adeguata severità e durata. Occorrono leggi drastiche per eliminare la mafia, la prostituzione, la p edofil ia e la droga.

Gesù disse: “ Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori ” (Mc 2,17). Ormai, come regola, l'abilità dell'avvocato difensore sta nell'eludere e circuire le leggi con scappatoie, malizie ed inganni.

“Fatta la legge trovato l'inganno”. Alcuni processi durano anni. Di conseguenza migliaia di frodi e delitti rimangono impuniti.

“La giustizia di questo mondo somiglia a quelle ragnatele ordite in lungo, tessute in tondo, che si trovano nelle tinaie. Dio guardi mosche e moscerini che vi bazzicano un po' vicino; purgano subito il delitto non appena vi s'impigliano. Invece i calabroni bucano e passano senza danno” (Carlo Porta, “La giustizia de sto mond”).

Tra i vizi dei politici va annoverato il loro desiderio di giungere al potere e di mantenerlo. Però ci sono certamente dei politici che vogliono fare il bene della comunità, dello stato e della nazione. La funzione dell'opposizione e del popolo è quella di controllare i governanti, ma quasi tutti, governanti, opposizione e mass media si richiamano più ai vizi che alle virtù. I politici spingono la popolazione a considerarli come modelli; le loro responsabilità, decisioni e azioni sono tali da determinare il destino dei cittadini.

L' UOMO È SCIMMIA

Una volta si battevano le mani,oggi si battono le mani:

le scimmie sempre battono le mani.Le batte chi è contento, le battono anche i fessi,

quei che li fan fessi e gli impostori.Gli oppositori le batteran di nuovo nel domani

con gli stessi traditori.Ci sono quelli che baciano le mani,chi tace, fischia ed agita le mani;

poi ci son quelli che vengono alle mani.Da certe parti tagliano le mani.

Ci son poi tanti che si sporcano le manie pure molti che se ne lavano le mani.

Pochi son quelli che han “mani pulite”quand'anche non si lavano le mani.

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Col progresso della scienza, l'avanzamento tecnologico, oltre ai vantaggi molto appariscenti, comporta notevoli rischi, dai quali bisogna tutelarsi, considerando l'imprevedibile e certe “follie umane”. Occorre avere estrema prudenza nel valutare il rapporto danno / beneficio di molti esperimenti (es. uso dell'energia nucleare, manipolazioni sul DNA e nuovi metodi terapeutici).

ERRORI

Si fanno tanti errori per inciampo,però c'è pur chi li fa fare,

mettendo l'asta da inciampare.Difficile pensare

che sian entrambi uguali per frequenza;il secondo questa volta certo è primo,

perchè il primo pensa a se,mentre il secondo pensa al primo.

Perciò, prestando fede a un alleato,il numero diventa più elevato.

Per chi non lo ricorda, responsabilità s'intende la capacità di agire in modo equilibrato, valutando le conseguenze delle proprie azioni ed evitando di danneggiare gli altri. Tra l'altro i politici e i magistrati sono legati al giuramento di fedeltà alla Costituzione. Non è possibile essere un buon politico se non si è pronti a subordinare i propri interessi e il desiderio di potere all'interesse comune: che i cittadini stiano bene e possano essere virtuosi.

Molti promettono mari e monti e poi: “troppo fumo e niente arrosto”, “Essi dicono e non fanno” (Mt 23,3).

Mio padre scrisse:

“I governi d'oggimi sembran vetture d'altri tempi,

ch'andavan avanti a forza di spintoni,scoppiettando, barcollando ed a strapponi”.

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“Le città, come la nazione, hanno bisogno di una certa pace per vivere, raggiungibile con la concordia” (Sant'Agostino, “Città di Dio” XIX, 6-17). Occorre ridurre il più possibile la burocrazia, che danneggia l'economia e rallenta l'iter giudiziario. Occorre la volontà di essere ben disposti nei confronti degli altri, anche degli avversari. Non dobbiamo mai avere disprezzo per alcun uomo, perchè egli potrà fare sempre qualcosa che gli altri non sono in grado di fare.

GENIO POLITICO

Attaccare ad un carro tanti muli,che tirino in opposta direzione,

è come un treno fermodentro una stazione;

mentre, se tirano a catenanella stessa direzione,

ma con la concorrenza,il carro va avanti e non si frena.

Sia i politici che gli uomini di legge devono respingere le false amicizie e ogni tipo di corruzione: “Chi (cor)rompe, paghi!”.

Essi devono tutelare il rispetto, il diritto e la libertà della persona, il rispetto della proprietà, della libertà religiosa (pluralismo), della libertà economica (capitalismo), della libertà politica (democrazia) del sistema ecologico, dell'equilibrio biologico, ambientale, sanitario, commerciale, etico. Alla base dell'attuale crisi socioculturale c'è la crisi di identità cristiana. Difendiamo con coraggio gli antichi valori della nostra esistenza! Un cristiano non può accettare certi compromessi nelle questioni morali: o sei con Cristo o contro Cristo! No al matrimonio tra omosessuali, no pena di morte, no aborto, no eutanasia! Fino alla metà del secolo scorso questi problemi non erano neanche in discussione!

I politici che si etichettano “cristiani” per loro comodo e para-vento, peccano per appropriazione indebita e falso in atto pubblico.

Infine i governanti hanno l'enorme responsabilità di evitare e abolire ogni tipo di guerra. Dio ha predicato e fatto predicare da secoli di “non uccidere”! La guerra sfugge al controllo di chi l'ha iniziata.

Nessuna guerra produce i risultati desiderati, e ogni guerra sorprende i vincitori con ricadute che essi non avevano previste.

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Contemporaneamente i governanti hanno il compito di garantire la sicurezza e proteggere la popolazione mediante le forze dell'ordine da persone e organizzazioni speculative, sovversive e criminali.

“C'é qualcosa di più importante del successo e della gloria; tutti noi un giorno moriremo e ci troveremo davanti a un giudice che ci chiederà: «Per caso non hai mai trascurato di considerare la sentenza che Io prevedibilmente emetterò su di te?»” (Nikolaus Lobkowicz).

Nell'Enciclica “Mistici Corporis” di papa Pio XII, par. 105 del 29.06.1943 vien detto: “Dobbiamo chiedere con insistenza a Dio che tutti coloro che sono al governo dei popoli amino la sapienza, in modo che questa gravissima sentenza dello Spirito Santo non ricada mai su di essi: «l'Altissimo esaminerà le vostre opere e scruterà i pensieri; perchè ministri del suo regno, non avete governato rettamente, nè avete osservato la legge di giustizia, né secondo il volere di Dio avete camminato!»” (Sap. 6,3-5).

DELINQUENZA

Come si fa a sedar la delinquenza,quando spesso la legge

da quella trae partenza?Quando il crimine

sta pur nel magistratoo nel ministro che ha barato?Quando la cifra per l'incassovien stabilita “quanto costa”,

non da somma, ma da sottrazione,fatta dall'ufficio dell”imposta”,

che subito “diretta”, senza sosta,va allo Stato per imposizione!

Gesù dice: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!” (Mt. 9,37).

“Guai a voi farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi scribi e farisei, ipocriti che rassomi-gliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno sono belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti, e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni di ipocrisia e d'iniquità.

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Guai a voi che pagate la decima della menta, dell'aneto e del cumino e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà.

Guai a voi dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!” (Matteo 23,23-28; Luca 11,46).

Perciò “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perchè molti, vi dico, cercheranno di entrarvi e non ci riusciranno” (Lc 13,23-24).

QUEL SENTIERO

Più m'incamminosul sentiero della veritàpiù m'accorgo... tutt'intorno... dell'abisso che ci sta.

È quella stradadove c'è poca confusione,perché una frecciasegna altra direzione.

Infatti è la via larga,quella più corrente,più comoda, in discesa,che porta in perdizione,

e la percorregran parte della gente.Invece quel sentieroè stretto ed in salita,tortuoso e accidentato,percorso sol da chisen va contro correnteper essere salvato.

Seguendo quella pista,se arrivi in cima al monte,impagabile è la vistae già potrai toccareil cielo con la fronte.

Dio ha salvato l'uomo in Gesù Cristo e tuttora continua a salvarlo con l'infusione gratuita della grazia, ampiamente elargita secondo i nostri meriti, che consistono nella progressiva adesione ad essa. “Chi ti ha creato senza di te, non ti giustifica senza di te” (Sant'Agostino).

I Comandamenti e precetti della Chiesa a favore della Giustizia, contro l'avarizia, lo spreco e la corruzione sono: Non essere avaro nè usuraio / Non essere dissipatore / Non desiderare la roba d'altri / Non rubare, non essere mafioso / Sii onesto nel pagare e nel farti pagare / Vendi ciò che hai e da' il ricavo ai poveri / Vesti gli ignudi / Alloggia i pellegrini / Sii imparziale nel giudizio, nell'accusa e nella difesa.

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Infatti la giustizia ci impone di essere onesti sia nel pretendere che nel dare, nel farsi pagare che nel pagare, di essere parsimoniosi e contem-poraneamente generosi col prossimo, in particolare col povero rispettando il principio dell'eguaglianza:

“Dare a ciascuno ciò che gli spetta”. Gesù disse: “Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio” (Mt 22,15-22). “Nessuno può servire a due padroni: o infatti odierà l'uno e amerà l'altro, o si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona (denaro)” (Mt 6,24). (Vedi http://www. signoraggio. com).

“È più facile a una “gomena” entrare per la cruna di un ago, che a un ricco entrare nel regno di Dio” (Mc 10,25).

“A chi ha sarà dato, e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha” (Mc 4,25).

“Che giova all'uomo guadagnare tutto il mondo se (poi) perde l'anima sua?” (Mc 8,36-37).

Nella Lettera ai Romani San Paolo scrisse:“In realtà l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni

ingiustizia di uomini che soffocano la verità nell'ingiustizia, poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro manifestato. Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità. Essi sono dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa di una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno, colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni di invidia, di omicidi, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia” (Rm1,18-31).

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Page 97: La Ruota dell'Esistenza

Per un giusto ordine naturale, l'anima deve sottomettersi a Dio, il corpo all'anima, l'anima e il corpo a Dio. La carità intesa come “elemo-sina o assistenza” oggi dà fastidio, poiché è simbolo dell'incapacità di pensare al cambiamento strutturale della società in cui viviamo, ove la gran parte dei diritti umani sono stati via via ristretti ai “soli cittadini residenti”.

“Alle grida del disperato, risponde l’usuraio!”.Tra i forestieri vi sono gli stranieri immigrati, cioè gli estranei, non

familiari, sia come lingua che come cultura, geografia, razza, colore, storia, religione. Indifferenza, esclusione o accoglienza sono le tre diverse opzioni di scelta nei confronti dello straniero. In alcune situazioni è difficile sapere cosa è giusto fare e cosa non è giusto, ma quando si sa cosa è giusto, è difficile non farlo.

Teniamo presente che Dio continua ad amarci in maniera unilaterale. I nostri sono gli anni in cui tutti gli immigrati, i poveri e la povertà, senza troppi pudori, rischiano di essere criminalizzati. Gli anziani, considerati in eccesso vengono individuati come un fattore di crisi, scomodi per le nuove generazioni (Dt. 15,7-11; Ez. 34).

In contrapposizione sorgono organizzazioni come volontariato, soli-darietà internazionale, confederazioni, sindacati, protezione civile, cooperazione allo sviluppo, Amnesty International, Caritas nazio-nale e internazionale ed altre. Per chi ha meno diffidenza verso la carità, queste sono proposte innovative per dare casa e lavoro ai poveri e per fare, di nuovo, sia degli anziani che degli immigrati, una risorsa e non una minaccia.

Se siamo rivestiti di carità e di giustizia nelle nostre azioni, è così che il fratello vede Cristo in noi, è così che si manifesta l'“Epifania”.

Gesù dice: “Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati” (Mt 5,6).

“Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra?” (Mt 7,7-9).

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SETTORE 2Inn

Nord Est

MONDO DELLO SPIRITO

33 - colori : A z z u r r o32 - festività religiose : Presentazione al tempio - B. V. di Lourdes31 - attributi divini e dogmi : Impotenza di Dio a far del male30 - attributi divini e dogmi : Santo abbandono di Cristo29 - situazioni umane risultanti : Giusta liberazione-Pace-Sicurezza in Cristo 28 - comandamenti e precetti : Visita e guarisci gli infermi 27 - " " : Visita i carcerati - Libera i pentiti 26 - " " : Sopporta e perdona le offese 25 - " " : Non essere vile né arrendevole24 - sacramento o ministero relativo : Unzione degli infermi - Guarigione23 - comportamento corrispondente : Misericordia - Perdono - Grazia22 - virtù opposte ai vizi capitali : N o n v i o l e n z a 21 - stato d'animo corrispondente : M i t e z z a20 - virtù cardinale : Virtù di P a z i e n z a19 - dono dello Spirito Santo : Dono di Fortezza (Resistenza)

CORPO UMANO : APPARATO CIRCOLATORIO 18 - relativa funzione : C i r c o l a z i o n e D i a s t o l e17 - organi : V.Cava-VenePolmonari=SangueCuoreDx-Sn

MONDO FISICO

16 - stato della materia : Petrolio-Rocce-Metalli-Litosfera15 - posizione e dimensione dei corpi : E s p a n s o - D i l a t a t o14 - localizzazione dei corpi : P e r i f e r i c oC e n t r a l e13 - aggettivi inerenti al tempo : A r i t m i c o12 - fase del motore a scoppio : I m p l o s i o n e11 - clima a Gennaio - Febbraio : Vento Grecale - Freddo Asciutto 10 - stato forma consistenza dei corpi : L i q u i d o - S o l i d o 09 - sapori e odori : A c i d o08 - elementi: gruppo V° - A : N - P - As - Sb - Bi07 - nota musicale : Do - Do #06 - alfabeto greco : β - γ - δ05 - ore, minuti e sec. della giornata : sempre, notte e giorno

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Page 99: La Ruota dell'Esistenza

SETTORE 10Yang

Sud Ovest

MONDO DELLO SPIRITO

33 - colori : A r a n c i o32 - festività religiose : Sacro Cuore di Gesù e di Maria-Assunzione B.V.31 - attributi divini e dogmi : O n n i p o t e n z a d i v i n a 30 - attributi divini e dogmi : I n v i n c i b i l i t à d i v i n a 29 - situazioni umane risultanti : Giusta Punizione -Vittoria-Libertà in Cristo28 - comandamenti e precetti : Non uccidere-non suicidarti-non abortire27 - " " : Non adirarti, non vendicarti26 - " " : Rinchiudi gli impenitenti25 - " " : Distruggi le armi, non fare guerre24 - sacramento o ministero relativo : Esorcismo - Liberazione dal male23 - comportamento corrispondente : Resistenza al male22 - virtù opposte ai vizi capitali : I n d i g n a z i o n e21 - stato d'animo corrispondente : C o r a g g i o20 - virtù cardinale : V i r t ù d i Fortezza (Fermezza) 19 - dono dello Spirito Santo : D o n o d i F o r t e z z a

CORPO UMANO : APPARATO CIRCOLATORIO 18 - relativa funzione : S i s t o l eC i r c o l a z i o n e17 - organi : Sangue=Cuore Dx-SnArt. Polm.- Art. Aorta

MONDO FISICO

16 - stato della materia : Nucleo terrestre (Fuoco Centr.)-Magma15 - posizione e dimensione dei corpi : Contratto - E s p a n s o14 - localizzazione dei corpi : Centrale P e r i f e r i c o13 - aggettivi inerenti al tempo : R i t m i c o 12 - fase del motore a scoppio : S c o p p i o 11 - clima a Luglio - Agosto : Vento Libeccio - Caldo Umido10 - stato forma consistenza dei corpi : S o l i d o - L i q u i d o09 - sapori e odori : A l c a l i n o08 - elementi: metalli alcalini - I°-A : Li - Na - K - Rb - Cs - Fr07 - nota musicale : Fa # - Sol06 - alfabeto greco : ξ - ο - π05 - ore, minuti e sec. della giornata : sempre, giorno e notte

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Page 100: La Ruota dell'Esistenza

Settori 2 - 10: IL CUORE - CENTRO DELLA RUOTA

Nel settore 10 risiede il fuoco del centro della terra, che provoca l’espansione del magma dalla profondità verso la periferia, sotto la crosta terrestre. Il magma del nostro pianeta, ha la stessa funzione che il sangue ha nel corpo umano ove il cuore, posto nel centro del corpo, lo fa circolare dalle arterie ai capillari, alle vene e di nuovo al cuore.

Sia il Dono dello Spirito Santo che la relativa Virtù, appartenenti ai settori 2-10, sono denominati “Fortezza”, da cui proviene, da un lato il Coraggio e la Resistenza al male, d'altro lato la Pazienza e la Mitezza. Gli Attributi Divini del sttore 10 sono l’Onnipotenza e l’Invincibilità. Di fronte al male commesso dall'umanità, spesso Dio ci castiga; un padre, buono ma giusto, è obbligato a correggere i propri figli. Nel settore 2 gli attributi divini sono: l'impotenza di Dio a far del male; Egli, traboccante di misericordia, perdona e limita nel possibile le punizioni. Poi la volontà di Dio di rendersi impotente di fronte alla libertà umana; poi il santo abbandono di Cristo alla volontà del padre. Dopo la sottomissione di Cristo alla volontà del Padre, conclusa con la sua passione e morte (settori 2-3), avviene in contrapposizione la prima fase esecutiva del “Giudizio Universale”, che è la liberazione dal male, preludio della Vittoria ottenuta tramite l’Onnipotenza, che il Padre ha trasferito in Cristo e alla Madonna.

Quindi trionfano la Libertà, la Pace e la Sicurezza. La “legge della vita” che si esprime nel Tao Te King di Lao Tze

col concetto di “via di mezzo”, porta l’equilibrio in tutte le cose.“Nella «via di mezzo», quando l’essere è pervenuto al centro del suo

stato di manifestazione, egli è al di là di tutte le opposizioni contingenti risultanti dalle vicissitudini dello INN e dello YANG, e da quel momento non vi è più né caldo né freddo, né destra né sinistra, né anteriore né posteriore, né alto né basso; altresì la successione temporale è sparita, trasmutata in simultaneità al punto centrale e primordiale dello stato umano; da questo punto parte estendendosi indefinitamente ed egualmente in tutti i sensi, il “vortice sferico universale”, che è la “VIA” secondo la quale scorrono le modificazioni di tutte le cose” (René Guénon: “La Grande Triade”).

“Sii eterno nella verità, al di là delle opposizioni terrene” è il consiglio di Krsna nella Bhagavad Gītā, dato anche ai seguaci del

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Buddismo. Raggiungere la consapevolezza che tutti gli opposti sono polari e quindi costituiscono un’unità, è considerato nelle tradizioni spirituali dell’Oriente una delle più alte mete dell’uomo.

Nel centro della “Ruota dell’esistenza” immagin o nel tempo del pe riodo natalizio , Gesù bambino in braccio alla Madonna:

Tutto ruota intorno a Lui e alla Sua Mamma! Il suo posto è al centro dell'Universo! Solo Gesù che è Dio ha la potenza di equilibrare il creato.

Egli è “la Via, la Verità, la Vita” (Giovanni 14,6), la “Via del Cielo” nel gergo cinese. Tutto passa attraverso di Lui, tutto procede da Lui e tutto converge in Lui. “Per Cristo, con Cristo, in Cristo” dice il sacerdote durante la messa. È Lui che congiunge, regola e rende complementari tutti gli opposti, smorzando gli eccessi e integrando i difetti della natura e dell’uomo stesso che fa parte di essa! Tutta la Chiesa e tutti i credenti sono invitati a collaborare a questo progetto: “Beati gli operatori di pace, perchè saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5,9). “Siate perfetti, come perfetto è il Padre vostro che è nei Cieli” dice Gesù ai suoi discepoli. La perfezione non va solamente raggiunta, ma mantenuta con perseveranza; la si raggiunge con la santità imitando fedelmente Cristo.

“Chi segue me, non camminerà al buio” dice il Signore (Gv 8,12). Queste parole sono di Gesù e con esse ci invita ad imitarlo se vogliamo davvero essere illuminati e liberi dalla cecità dello spirito. Perciò il nostro più ardente desiderio deve essere quello di approfondire la conoscenza della vita di Gesù Cristo.

“La sapienza di Cristo supera la sapienza di tutti i Santi: se qualcuno riesce a penetrarvi, troverà davvero in essa una manna nascosta” (Imitazione di Cristo, Libro I - Capo I). Ma stia attento quel qualcuno, perché a questo punto grande è la tentazione e allora ascolti questo altro passo: “O figlio, è molto più utile e sicuro per te il tener celata la grazia della devozione e non montare in superbia e non parlarne molto e non starci troppo a pensare; è meglio piuttosto che tu, allora, disprezzi di più te stesso e tema pensando che la grazia è stata data a un indegno. Non ci si deve difatti troppo tenacemente attaccare a ciò che può mutarsi molto rapidamente nel suo opposto. Quando sei pervaso dalla grazia, ripensa a quanto rimani povero e miserabile quando essa ti lascia” (Imitazione di Cristo, Libro III - Capo VII).

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D'altra parte, Santa Teresa d'Avila dice: “Occorre ben capire come debba essere l'umiltà per evitare il danno che il demonio fa a molte persone, cui impedisce di progredire, persuadendole esser superbia nutrire grandi desideri, voler imitare i santi... Badate però che per acquistare ciò che dico, Dio esige che non vi riserviate nulla: sia poco o molto quello che avete egli lo vuole tutto per sé.” (Vita 13, 2-4 / Pensieri 2, 16-17). “A chi fu dato molto, molto sarà richiesto” (Lc 12,48).

Perciò nessuno presuma di poter entrare al cospetto di Dio senza merito, ma non facciamoci Dio, anche se Dio è in noi! È ricordato nel settore 10 l'Esorcismo, sacramentale col quale il sacerdote, rivestito con l'armatura di Cristo, può sconfiggere gli spiriti immondi e liberare l'indemoniato dall'ossessione e dalla possessione diabolica.

Nel “settore 2” invece troviamo l'Unzione degli infermi, sacramento che tramite la grazia dello Spirito Santo conforta e incoraggia il malato a superare le difficoltà della malattia e in punto di morte.

IL PERDONO - LA PACE

È nel profondo del cuore che l'amore divino-umano conclude l'atto sublime del perdono. Nell'episodio dell'adultera, Cristo, che è Dio, prima induce l'uomo a perdonare, mettendolo di fronte alla sua coscienza; la Sua risposta all'insidiosa domanda fu questa: “Chi di voi è senza peccato scagli per primo la pietra contro di lei”; poi, quando tutti si ritirarono in silenzio, disse all'adultera: “Neanch'io ti condanno, va e d'ora in poi non peccare più”. Il perdono di Dio, donato all'uomo, obbliga l'uomo a perdonare l'uomo. La novità del rapporto Dio-uomo, deve trasferirsi nel rapporto uomo-uomo. La “restitutio ad integrum” che Cristo ha reso gratuitamente, gratui-tamente deve ripetersi tra noi. Quando chiediamo al Padre nostro: “rimetti a noi i nostri debiti (offese, violenze) come noi li rimettiamo ai nostri debitori” dobbiamo rispettare ciò che abbiamo affermato, perdonando chi ci ha fatto del male, se vogliamo essere perdonati per i nostri peccati. Non può l'uomo dire: “Dio perdona, io no”, altrimenti merita ciò che è scritto nel Vangelo di Matteo 18,21-35. Gesù disse ai suoi discepoli: “Se un tuo fratello pecca, rimproveralo, ma se si pente, perdonagli. E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: mi pento, tu gli perdonerai” (Lc 17,3-4).

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Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: “Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?” E Gesù gli rispose: “Non dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette” (Mt 18,21-22). “Beati i misericordiosi, perchè troveranno misericordia” (Mt 5,7).

Altrove disse: “A chi ti colpisce su una guancia, porgi anche l'altra! E a chi ti leva il mantello non rifiutare la tunica” (Lc 6,29). “Beati i miti perchè erediteranno la terra” (Mt 5,5).

Quale sentimento d'amore fraterno proviamo quando, sul finir della messa, il Sacerdote ci dice: “La pace del Signore sia con voi” e, dopo il suo invito, ci scambiamo, anche tra sconosciuti, un Segno di Pace con una stretta di mano ed un sorriso!

I Comandamenti e i precetti contro l'ira, l'omicidio e la viltà sono :Non adirarti, non maltrattare, non vendicarti / Non uccidere, non

suicidarti, non abortire / Non essere vile né arrendevole / Distruggi le armi - non fare guerre / Sii operatore di pace / Sopporta le persone moleste, perdona le offese / Rinchiudi gli impenitenti / Visita i carcerati / Libera i pentiti / Visita e guarisci gli infermi.

Le festività religiose che ricorrono nel settore 10 sono il “Sacro Cuore di Gesù e di Maria” e l’“Assunzione di Maria in cielo”. Maria è pensata come “albero della vita”, benedetto dallo Spirito Santo, che concesse al mondo il frutto del redentore. Quale potenza invincibile!

Nel settore 2 sono: “la Presentazione di Gesù al Tempio e la B. Vergine di Lourdes”.

TANTO PER...Signore...mi provo a dire.Signore...anche se non mi va di pregare.Signore...per cominciare.E potrei dire: Tu,o anche sol pensare.Ma quando sono a terra,mi piace dire:Signore !... (Carla Bertola)

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Fig. 11

Una apparizione della Beata Vergine Maria.

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Settori 11 - 3: IL MOVIMENTO E IL RIPOSO

Nel “settore 3” troviamo il massimo riposo (fine notte-alba) a cui seguirà nel settore 4 l'inizio dell'attività, che aumenterà progressivamente fino ai settori 11-12.

Dobbiamo constatare che il movimento prevale sul riposo di giorno, mentre il riposo prevale sul movimento durante la notte e durante l’inverno rispetto alle altre stagioni. Rispettano la stessa legge il suono e il silenzio, il caldo e il freddo. Gli organi adibiti a questa funzione sono i muscoli che effettuano i movimenti e lo spostamento del corpo principalmente attraverso gli arti superiori e inferiori rappresentati dalle mani e dai piedi, lato destro e lato sinistro.

È incredibile constatare quante cose possano compiere le nostre mani, in particolare la destra. Quasi tutte le azioni umane dipendono da loro; i piedi servono quasi esclusivamente per camminare. Come ci insegna la Bibbia, dopo il lavoro quotidiano, l'uomo necessita del riposo serale e notturno; egualmente dopo sei giorni lavorativi, abbiamo diritto ad un giorno di riposo, come lo stesso Dio ci ha insegnato in Genesi 2,2-3.

Il Dono corrispondente a questi settori è quello del Consiglio, la Virtù è la Prudenza. Da una parte dobbiamo considerare la Prudenza nell’azione, dall’altra la prudenza col non agire.

MANI

Incredibile davveromille cose tu puoi faremano d'uomo bianco o nero,ma sta attenta,non sbagliare!La sinistra serve a prendere,con la destra s'usa dare,quel che prendi devi rendere;l'una e l'altra fan mangiare,chè nessuno devi offendere!Se elemosina vuoi fare:“che non sappia la sinistraquel che fa la mano destra“.Le congiungi per pregare;

ambedue lavan la faccia,una mano lava l'altra,ma da come tu lo facciasi ritiene mossa scaltra.Fece questo anche Pilatoper uscire dal frangente,incosciente e svergognato;svergognata tanta gente:come spesso è capitatoche condanna l'innocenteed assolve chi ha peccato!Tu perciò non giudicareper non esser giudicato.

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SETTORE 11Yang

Ovest - Sud Ovest

MONDO DELLO SPIRITO

33 - colori : R o s a32 - festività religiose : B.V. SS. Regina - Nascita di Maria31 - attributi divini e dogmi : Eternità divina 30 - attributi divini e dogmi : Trionfo Divino29 - situazioni umane risultanti : Vita eterna con-per-in Cristo28 - comandamenti e precetti : Onora il padre e la madre 27 - " " : Non essere avventato 26 - " " : Persevera nel bene 25 - " " : Consiglia i dubbiosi 24 - sacramento o ministero relativo : Ordine: Diaconato23 - comportamento corrispondente : Opere di Bene 22 - virtù opposte ai vizi capitali : Zelo nel Lavoro 21 - stato d'animo corrispondente : Vigilanza - Buona Volontà20 - virtù cardinale : Virtù di Prudenza nell’azione19 - dono dello Spirito Santo : D o n o d e l C o n s i g l i o

CORPO UMANO : APPARATO LOCOMOTORE 18 - relativa funzione : M o v i m e n t o 17 - organi del corpo umano : P i e d e - C o r p o - M a n o

MONDO FISICO

16 - stato della materia : R a d i c i -T r o n c o - R a m i15 - posizione e dimens. dei corpi : Flesso-Esteso -Eretto- Esteso-Flesso 14 - localizzazione dei corpi : Destra x Sinistra - C – Destra x Sinistra13 - aggettivi inerenti al tempo : L e n t o - V e l o c e12 - fase del motore a scoppio : M o t o11 - clima ad Agosto - Settembre : AltaBassa PressioneVento Libeccio 10 - stato forma consistenza dei corpi : D u r o - M o r b i d o09 - sapori e odori : A s p r o - E c c i t a n t e 08 - elementi: Gruppo II - B : Zn - Cd - Hg 07 - nota musicale : Sol06 - alfabeto greco : π - ρ05 - ore, minuti e sec. della giornata : Sempre, in specie dall'alba alla notte

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SETTORE 3Inn

Est - Nord Est

MONDO DELLO SPIRITOI Comandamenti e i precetti che sostengono la Verità,

33 - colori : G r i g i o V e r d e32 - festività religiose : C e n e r i - Q u a r e s i m a 31 - attributi divini e dogmi : Crocifissione - Morte - Sepoltura di Cristo30 - attributi divini e dogmi : P a s s i o n e d i C r i s t o29 - situazioni umane risultanti : Sacrificio con - per - in Cristo28 - comandamenti e precetti : Non essere ozioso né accidioso27 - " " : Consola gli afflitti26 - " " : Seppellisci i morti 25 - " " : Prega Dio per i vivi e per i morti 24 - sacramento o ministero relativo : Esequie cristiane23 - comportamento corrispondente : Giusta omissione22 - virtù opposte ai vizi capitali : Giusta rinuncia21 - stato d'animo corrispondente : Calma - Distensione20 - virtù cardinale : Virtù di Prudenza - non azione19 - dono dello Spirito Santo : Dono del Consiglio

CORPO UMANO : APPARATO LOCOMOTORE 18 - relativa funzione : R i p o s o17 - organi del corpo umano : M a n o - C o r p o - P i e d e

MONDO FISICO

16 - stato della materia : R a m i -T r o n c o - R a d i c i15 - posizione e dimensi. dei corpi : Flesso-Esteso- Supino- Esteso-Flesso14 - localizzazione dei corpi : Sinistra x Destra - C - Sinistra x Destra13 - aggettivi inerenti al tempo : L e n t o - F e r m o 12 - fase del motore a scoppio : M o t o - Q u i e t e11 - clima a Febbraio – Marzo :Vento Grecale-BassaAlta Pressione10 - stato forma consistenza dei corpi : M o r b i d o - D u r o09 - sapori e odori : D e l i c a t o - A s p r o08 - elementi: Gruppo VI - B : Cr - Mo - W 07 - nota musicale : Do #06 - alfabeto greco : δ - ε05 - ore, minuti e sec. della giornata : Sempre, in specie dalla notte all'alba

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“Fa' agli altri ciò che vuoi sia fatto a te” e “Non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te”. La vera libertà con-per-in Cristo è il frutto delicato di una civilizzazione maturata alla luce di un autentico cristianesimo. “Libero non è colui che fa ciò che vuole, ma colui che è nella possibilità di fare ciò che deve” (Lord Acton). Egli infatti guarda al mondo ultraterreno, alla sfera del dovere e del sacrificio, non a quella dei diritti. Nessun paese può essere libero senza religione. “Libertà va cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta” . (Dante, Purgatorio I°,71-72).

Gesù disse: “Beati gli afflitti, perchè saranno consolati” (Mt 5,4). “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi, perchè grande sarà la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi” (Mt 5,11-12). La ricompensa per chi sacrifica la sua vita “con-per-in Cristo”, sarà la resurrezione e l'immortalità. Nel settore 11 troviamo le festività: La B. V. Regina, La nascita di Maria e la S. Croce.

Nel settore n. 3 con “le Ceneri” inizia la “Quaresima”; è periodo di penitenza, digiuno e preghiera, che si protrae fino alla Pasqua.

Qui possiamo assistere al culmine della “Passione” di Cristo: la “Via Crucis” e la Sua Crocifissione e morte! Nella mia mente, a occhi chiusi, vedo le mani e i piedi di Gesù flessi sotto il peso della croce compiere un lento movimento per la fatica e per la sofferenza sostenute. E poi queste stesse mani e questi stessi piedi li vedo inchiodati ed estesi sulla stessa croce che avevano trasportato! (Vedi poesia “Croce”). Poi vedo la croce ritta, infissa sulla terra che sostiene il corpo immobile di Gesù. Qui egli dice la famosa frase: “Padre mio, perché mi hai abbandonato?”. Ma al terzo giorno dopo la sepoltura, all'alba, viene rimossa la pietra che chiudeva la tomba e Cristo si risveglia dal sonno della morte per risorgere. Egli ha vinto la morte. I sacramenti relativi sono quello dell'Ordine: “Diaconato” (settore 11) e le “Esequie cristiane”, che fanno parte dei ministeri della chiesa (settore 3).

I Comandamenti e i precetti contro l'accidia, l'incostanza e le cattive opere sono: Non essere accidioso né ozioso / Non essere avventato/ Persevera nel bene / Onora il padre e la madre / Consiglia i dubbiosi / Consola gli afflitti / Seppellisci i morti / Prega Dio per i vivi e per i morti.

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Settori 4 - 12: DALLA MORTE ALLA VITA

Ed eccoci giunti ai settori degli equinozi (21 marzo - 22 settembre) ove il sole sorge alle 6 del mattino, ora in cui si svegliano l'uomo e gli animali, e tramonta alle 18, ora in cui si ritirano nelle loro abitazioni.

“Svegliati tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà” (Ef. 5,13-14. Vedi anche: “Gli stolti e i dormienti” di Eraclito).

Il seme di Dio feconda tramite lo Spirito Santo la donna divinizzata (Annunciazione dell’Angelo a Maria) che partorirà dopo nove mesi Gesù, l’uomo Dio. Questi, dopo aver vissuto 33 anni si è fatto a sua volta seme, e morendo ha dato luogo a “nuova vita” con la resurrezione:

“Se il seme non muore non porta frutto”. Cristo all’alba del terzo giorno è risorto vincendo la morte.

La “Pasqua di resurrezione” ha una data diversa da un anno all’altro: quella più bassa avviene il 23 marzo, quella più alta il 25 aprile. Ha un’escursione variabile: come il risorgere del sole nelle diverse stagioni (vedi capitolo “Sulla resurrezione dei morti”).

Questi settori sono i più qualificati per rappresentare i periodi della nascita e della fecondazione (distacco-->tatto-contatto), benché nella vita umana questi eventi possano avvenire in qualsiasi momento o stagione.

Per questo motivo non ho inserito nella “Ruota dell'esistenza” le “Età dell'uomo”: infanzia, età adulta, maturità, vecchiaia, destinate ad unificarsi. (Vedi cap. “Il Regno dei Cieli” ).

Nel ciclo della vita, il prima anticipa il dopo e al dopo segue il prima: “Dove è la fine, là è il principio”.

Nell’equinozio di Primavera vi è il passaggio dalla morte alla vita   , la    fine  della  notte  e   l'inizio  del  giorno,   la   fine  del   freddo e   l'inizio  del caldo; c'è il risveglio della natura, si sciolgono i ghiacci, si irrigano i campi e dalla terra spuntano le erbe verdi, germogliano i fiori, le piante e le femmine producono i loro frutti (settore 4 e seguenti), che prima sono   piccoli   e   acerbi,   poi   maturano   e   producono   seme.   Gli   organi corrispondenti  a  questi  due settori  sono:   la pelle,   il  sesso maschile  e quello femminile. 

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SETTORE 4Inn - Yang

E S T

MONDO DELLO SPIRITO

33 - colori : R o s s o - R o s a - V e r d e32 - festività religiose : Annunciazione - Pasqua bassa31 - attributi divini e dogmi : Vittoria - Resurrezione di Cristo30 - attributi divini e dogmi : Incarnazione divina - Aseità29 - situazioni umane risultanti : Amore paterno - materno - filiale28 - comandamenti e precetti : Rifuggi dalla pornografia27 - " " : Non masturbarti- non fornicare26 - " " : Non prostituire - non prostituirti 25 - " " : Non praticare omosessualità né pedofilia24 - sacramento o ministero relativo : B a t t e s i m o23 - comportamento corrispondente : Verginità - purezza22 - virtù opposte ai vizi capitali : C a s t i t à - Pudicizia21 - stato d'animo corrispondente : Rispetto - Onore20 - virtù cardinale : Virtù di Temperanza sessuale19 - dono dello Spirito Santo : Dono del Timore

CORPO UMANO : APPARATO GENITALE

18 - relativa funzione e senso : Risveglio - Partonascita-tatto17 - organi del corpo umano : P a d r e - Madrefigli - pelle

MONDO FISICO

16 - stato della materia : AcquaTerra-RadiciGermogli15 - posizione e dimens. dei corpi : D i s t e s o - E r e t t o14 - localizzazione dei corpi : I n t e r n o - E s t e r n o13 - aggettivi inerenti al tempo : A nt i ci pat o - P u n t u a l e12 - fase del motore a scoppio : D i s t a c c o - C o n t a t t o 11 - clima all'Equin. di Primavera : UmidoAsciutto - Vento Levante10 - stato forma consistenza dei corpi: G r o s s o - P i c c o l o09 - sapori e odori : P i a c e v o l e08 - elem. “Calcogeni”- Gruppo VI°A: O - S - Se - Te - Po07 - nota musicale : Re06 - alfabeto greco : ε - ζ - η05 - ore, minuti e sec. della giornata : Sempre, a qualsiasi ora

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SETTORE 12Yang - InnOVEST

MONDO DELLO SPIRITO

33 - colori : Ve r d e - R o s a - Rosso 32 - festività religiose : SS.mi Arcangeli e Angeli Custodi 31 - attributi divini e dogmi : Annientamento della morte30 - attributi divini e dogmi : C r e a t i v i t à d i v i n a29 - situazioni umane risultanti : Amore coniugale - Famiglia Cristiana28 - comandamenti e precetti : Non desiderare la donna (o uomo) d'altri 27 - " " : Non essere adultero né poligamo26 - " " : Non ripudiare – non divorziare 25 - " " : Non essere lussurioso - non violentare24 - sacramento o ministero relativo : M a t r i m o n i o 23 - comportamento corrispondente : Moralità -Fedeltà - Fiducia 22 - virtù opposte ai vizi capitali : S e r i e t à d i c o p p i a 21 - stato d'animo corrispondente : Attrazione - Lecito piacere20 - virtù cardinale : Virtù di Temperanza (sessuale)19 - dono dello Spirito Santo : D o n o d e l T i m o r e

CORPO UMANO : APPARATO GENITALE 18 - relativo senso e funzione : Tatto - Accoppiamento-Fecondazione17 - organi del corpo umano : Pelle-Sesso maschileSesso femminile

MONDO FISICO

16 - stato della materia : F r u t t o - SemeTerra-Acqua 15 - posizione e dimens. dei corpi : E r e t t o - D i s t e s o14 - localizzazione dei corpi : E s t e r n o - I n t e r n o13 - aggettivi inerenti al tempo : P u n t u a l e- Posticipato12 - fase del motore a scoppio : C o n t a t t o11 - clima all'Equinozio d’Autunno : Vento Ponente - Asciutto Umido10 - stato forma consistenza dei corpi : G r o s s o - Piccolo09 - sapori e odori : P i a c e v o l e08 - elementi: Met. Alcalino-Terrosi : Be - Mg - Ca - Sr - Ba - Ra07 - nota musicale : Sol #06 - alfabeto greco : ρ - ς - τ05 - ore, minuti e sec. della giornata : Sempre, a qualsiasi ora

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L'EROS E I SUOI VIZI

Nella molteplice varietà degli incontri per le vie della città è lecito all’uomo guardare con compiacimento la bella sconosciuta e viceversa. Non dimentichiamo che la vista, l’udito e gli altri sensi sono collegati col cervello!

In verità bisognerebbe ammirare prima la bellezza interiore, poi quella esteriore. La bellezza interiore si valuta principalmente dall’espressione dello sguardo: gli occhi sono lo specchio dell’anima. Invece subentra spesso l’istintiva tentazione di spogliare l’altra o l’altro con la mente e di inseguire con l’immaginazione eventi erotici successivi.

Questa forma di “autoerotismo o masturbazione mentale” è il vizio più abituale tra quelli effettuati col pensiero citati all’inzio della messa nel “Confiteor”:

“Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa...”

Moltissimi giovani ritengono che questo peccato fatto col pensiero sia cosa lecita e normale.

MA DIO NON HA INSEGNATO QUESTO!Infatti Gesù fa questa distinzione: “La lucerna del corpo è

l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, il tuo corpo sarà nella luce” (e il tuo occhio cercherà la bellezza nella purezza). “Ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso” (e renderai impuro anche ciò che è bello, prima con l'immaginazione, poi nella realtà) ( Mt 6,22).

Nella Bibbia (Esodo 20,17) il 9° Comandamento dice: “Non desiderare la donna d’altri”, cioè la moglie del tuo prossimo.

Gesù infatti precisa: “Voi avete udito che fu detto agli antichi: 'Non commettere adulterio'. Ma io vi dico che chiunque guarda una donna (d'altri) per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore” (Matteo 5:27-28). E chiunque (sposato) guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore. Altrettanto vale per la donna nei confronti dell’uomo.

Questa tentazione si presenta come piacevole desiderio di trasgressione, sorgendo in occasione di provocazioni esterne dei nostri sensi, o da pensieri emergenti da precedenti rinunce ad azioni negative fino allora evitate, ma oggetto di nostre debolezze, in specie se siamo

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privati di qualcosa che ci manca. Ma, come cristiani, dobbiamo stare attenti a non fare quello che fa il mondo.

Molte giovani d’oggi, più svestite che possono, espongono alla spiaggia e particolarmente ballando in discoteca le loro curve con movimenti provocanti, truccandosi in maniera anche volgare, per conquistare l’attenzione maschile. Non siamo ipocriti! Non dimentichiamo che in certe danze si attua un’autentica provocazione sessuale! Questo è un richiamo istintivo che osserviamo anche negli animali. Dovresti però ricordare che non sei un animale, ma invece molti di noi sono peggio degli animali! Tante ragazze girano per la città talmente senza pudore da sembrare prostitute! Purtroppo la loro volgarità richiama volgarità, uso, consumo e disprezzo! Infatti succede che molte di esse sono violentate brutalmente.

Dal termine greco “porneia” (prostituzione), proviene la parola “pornografia”.

Oggi, l’offerta a bassissimi costi della pornografia su internet, ne ha trasformato quantitativamente il consumo in modo incontrollabile.

È diventata una droga che crea una dipendenza per milioni di persone nel mondo, con la caratteristica di serio problema sociale.

Molti di essi, specialmente giovani sessualmente eccitati, ai quali manca il partner, non soddisfatti dell’autoerotismo immaginario, sono spinti per curiosità a guardare inizialmente foto o filmati pornografici, per poi immedesimarsi in essi e parteciparvi mentalmente concludendo con la masturbazione.

Non dico che sia facile, specialmente per un giovane, vincere l’istinto sessuale disordinato; ma piacere sessualmente a te stesso ti porta ad avere una mente egoistica, e quando eccedi, condurce a grossi problemi futuri, tra i quali la frigidità e l’impotenza. Attenti, ragazzi! Quello che fate adesso diventerà un’abitudine che impedirà la felicità del vostro matrimonio.

Qualsiasi donna che fa pornografia diventa una prostituta. Perciò, secondo l’insegnamento di Gesù, se tu guardi una donna (o un uomo) mentre si prostituisce, già ti prostituisci con lei (o con lui) nel tuo cuore.

Gesù dice: “Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella geenna. E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te:

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conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella geenna” (Mt 5,29-30).

Vi sono molti giovani che, ancora insoddisfatti, frequentando cattive compagnie, iniziano a fornicare con uno o più partner.

La fornicazione (dal latino “Fornix” = luogo di prostituzione) è definita come “l'accoppiamento, mutuamente acconsentito, fra un uomo libero e una donna libera non vergine” ed è distinguibile in tre specie, elencate in ordine crescente di gravità: “fornicazione occasionale”, “concubinato” e “prostituzione”, che è la più grave fra tutte e tre. Con la fornicazione occasionale alcuni si illudono di poter sciegliere e trovare così “il vero amore”, ma non sanno neanche dove stia di casa, perchè termina ancor prima di incominciare. “Non tutto è bene ciò che piace”.

La fornicazione non deve essere considerata un lecito divertimen-to. Infatti in molti casi, almeno uno dei due partner rimane insoddisfatto, abbandonato, pentito, deluso per tradimenti e inganni o preoccupato per aver contratto gravi malattie, gravidanze indesiderate, purtroppo risolte con tanti aborti! Oppure si fanno matrimoni senza amore, ma solo perchè “lei è rimasta incinta”, con conseguenze disastrose. Anche per questi frequentissimi rischi l’insegnamento della Bibbia prevede la soddisfazione e l’adempimento sessuale esclusiva-mente nella relazione matrimoniale, PUNTO!

San Paolo scrisse: “Ma, a motivo della fornicazione, ogni uomo abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito. Il marito renda alla moglie il dovere coniugale, e ugualmente la moglie al marito.

La moglie non ha potestà sul proprio corpo, ma il marito; nello stesso modo anche il marito non ha potestà sul proprio corpo, ma la moglie. Non privatevi l’uno dell’altro, se non di comune accordo per un tempo, per dedicarvi al digiuno e alla preghiera, poi di nuovo tornate a stare insieme, affinché Satana non vi tenti a causa della vostra mancanza di autocontrollo” (1 Corinzi 7,2-5).

Bisogna fare una distinzione molto netta tra ciò che è meglio, preferibile, consigliabile e ciò che è permesso e tollerato, infine da ciò che è rischioso e proibito.

Tanti fornicatori incalliti si stordiscono con alcool e droga; certi arrivano al punto da far prostituire, da prostituirsi e da compiere pubblicamente atti lussuriosi ed esibizioni pornografiche. Diventati adulti, non desiderano neanche più sposarsi nè procreare e, se per caso

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si sposano, commettono abitaualmente adulterio, contaminando e rovinando altre persone e famiglie. Poi si separano, divorziano e si risposano, ripetendo gli stessi peccati, ormai succubi dei demoni dai quali sono posseduti.

Siamo nell'epoca dell'alta fedeltà musicale, ma dell'alta infedeltà coniugale! Certe verità, anche se messe in rima, fanno male!Per fortuna esistono tante persone giuste, oneste e fedeli, che hanno finora salvato la terra dall'ira di Dio.

FEDELTÀ

È una nobile virtùpraticata assai dai cani, che con l'uomo son fedelimolto più di noi cristiani.L'uomo, quando pensa al sesso,mentre cerca la più bella,tu lo sai, succede spesso, è fedele a questa e a quella.

Ma la donna, qui la voglio......spesso cerca, ragionando, l'uomo bello e il portafoglio.

Ora dunque mi domando:meglio l'uomo oppure il cane?Non vi è proprio paragone:in silenzio od abbaiando, obbediente oggi e domani,alla “voce del padrone”,è sollecito al comando, perciò il cane preferisco.

Mentre l'uomo, a parer mio,è fedele, ne arrossisco,più al denaro che al buon Dio.

AMORE PROIBITO

È un precipizio assai profondoche se ci guardi dentro,ti viene il capogiro;

se ne raggiungi il fondoti toglie anche il respiro;più non ci vedi chiaroe resti cieco al mondo,

prima ne senti il gusto dolce,e dopo amaro.Se ne esci ,una cosa ben t'aiuta:in chiesa và a pregare,perché solo il Signore,Lui ti può aiutaread evitar la ricaduta.

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San Pietro descrive gli empi come persone che “hanno occhi pieni di adulterio e che non cessano mai di peccare, adescano le anime instabili, hanno il cuore esercitato alla cupidigia e sono figli di maledizione” (2 Pietro 2:14).

Molti altri, depravati, non provano vergogna a sodomizzare donne e uomini. Essi non ricordano che Dio diede una punizione esemplare agli abitanti (omosessuali) di Sodoma e Gomorra facendo scendere dal cielo fuoco con zolfo e distruggendo queste due città (Genesi 19).

San Paolo scrisse così ai Romani: “Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti "contro natura". Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi, uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che si addiceva al loro traviamento.

E, pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.” (Rm 1,18-32).

Ma il peccato più grave che è il massimo della perversione sessuale consiste nella “pedofilia” dal greco “paidos” (bambino) e “philìa” (amicizia). Essa consiste in molestie, abusi sessuali o sodomia, da parte di un uomo o donna nei confronti di un bimbo in età prepuberale, spesso effettuata nell'ambito familiare (un tipo di incesto), con gravissime conseguenze fisiche e psicologiche per il bimbo o la bimba.

Gesù disse: “Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, è meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali!” (Mt 18,6-9;Mc 9, 42).

Se sei un Cristiano, il tuo cuore e la tua mente dovrebbero essere pieni di cose pure che onorano Dio e possedere il Dono del Timore e la Virtù della Temperanza, da cui provengono il pudore, la purezza, la castità, l’onestà, la serietà, il rispetto, la fedeltà e la comprensione, valori essenziali per ottenere la reciproca fiducia e realizzare il “vero amore”. Il pudore è il confronto tra esibizione e discrezione, tra proclamazione e ascolto, tra luce e ombra, tra corteggiamento e silenzio. Noi Cristiani dovremmo capire che Dio ha progettato il rapporto sessuale con l’obiettivo di piacere non tanto a noi stessi, quanto piuttosto di piacere al nostro coniuge!

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Ecco alcuni consigli pratici su come avere la vittoria sulla pornodipendenza, sulla fornicazione e sull’adulterio:

1) Devi renderti conto della precaria situazione collettiva in cui stiamo vivendo. Oggi tutti i desideri egoistici ed impuri si possono realizzare facilmente, in quanto la corruzione sta operando su tutti i livelli con un permissivismo vergognoso.

2) Impegnati a non guardare certi siti col computer, certa tv o leggere riviste e libri non cristiani che ti portino a pensare a cose impure. Ad eccitarti ce n’è già di troppo per quello che vedi e senti quotidianamente col molteplice bombardamento erotico a cui sei sottoposto! Quando pensi di volerlo fare, applica l'auto-controllo, fermati... rifletti... ravvediti... e inizia a compiere invece cose che piacciono a Dio. Non cedere a curiosità proibite.

3) Se ti capita di masturbarti, anche se non lo ritieni un peccato, è opportuno confessarlo ogni volta che lo commetti, poichè la confessione è un valido freno per combatterlo. Dio ti ama e, se ti penti, ti perdona fino a settanta volte sette, cioè sempre! (Mt 18,21-22). La preghiera fatta con concentrazione, prima di andare a dormire e quando ti svegli la mattina, è un'arma che si rivela potentissima.Il “Guerriero della Luce”, quando cade, subito si rialza e, sostenuto dalla Fede e dalla Temperanza, cade sempre di meno, fino a non cadere più! Solo così può ottenere la vittoria.

4) Rispetta il tuo corpo e quello altrui, perchè il corpo deve essere tempio dello Spirito Santo (1Cor 6,18-20); non contaminarlo con l'adulterio, nè con atti impuri o contro natura, nè con la fornicazione, che è un rapporto sessuale occasionale od abituale sempre illecito, in quanto al di fuori del Sacramento del Matrimonio.

Gesù disse: “Fu pure detto: "Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio". Per la durezza del vostro cuore Mosè (e la legge attuale) ha permesso di scrivere un atto di ripudio (separazione e divorzio). Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola”. “L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto” (Mc 10,2-9) (Genesi 2,24) (Dt 24,1).

“Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra commette adul-terio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro commette adulterio” (Mt 5,27-32; Mc 10,11-12 / Malachia 2,12-16).

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Gesù richiede questo ascolto discreto quando dice: “Chi ha orecchie per intendere, intenda” (Mt 13,3-9), e gioisce quando può dire ai suoi fedeli: “Beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perchè sentono” (Mt 13,16).

Un tale chiese a Gesù: “Signore, sono pochi quelli che si salvano?”.

Gesù rispose: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno” (Lc 13, 23-24). “Perché larga è la porta e spaziosa è la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta è la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano” (Mt 7, 13-14).

Tu che mi leggi, se per caso ti ritrovi sulla via spaziosa, ravvediti, non lasciarti schiacciare dal maligno come un moscerino inerme. Ti porgo la mia mano, non so dire se per farmi alzare o per alzarti; ti chiedo solo di afferrare la mia mano! Non distruggere il vero amore, che è una cosa meravigliosa! La vita è bella se sei capace di renderla bella. Allora e solo allora la vivrai con gioia e soddisfazione!

I Comandamenti e i precetti contro la tentazione della carne sono :Rifuggi dalla pornografia / Evita la masturbazione / Non desiderare

l'uomo o la donna d'altri / Non fornicare / Non essere adultero né poligamo / Non ripudiare, non divorziare / Non essere lussurioso / Non prostituire - non prostituirti / Non praticare l'omosessualità / Non violentare - non sodomizzare / Non fare incesto - non essere pedofilo / Non usare anticoncezionali.

Per chi è infedele ad uno o più Comandamenti, si effettua tramite il peccato il passaggio dalla vita alla morte. Sta a noi eliminarlo!

Dopo la caduta (prima morte), viene data ancora la possibilità di convertirsi con il pentimento e la confessione per risorgere dalla morte alla vita (esclusa l'impenitenza finale e i peccati contro lo Spirito Santo).

Successivamente, nel giorno del Giudizio, si scopriranno le tombe e risorgeranno i morti; quelli fedeli a Dio, scritti nel libro della vita, uniti ai redenti e posti alla destra del Cristo saliranno nel Regno dei Cieli; gli altri, non scritti nel libro della vita, posti alla sinistra del Cristo, “verranno gettati nello stagno ardente di fuoco e zolfo insieme a satana, alla morte, agli inferi, alla bestia e al falso profeta, l'anti -cristo” (Apocalisse 20 e Mt 25, 31-46). Questa è la seconda morte (Vedi cap. “Sull'inferno”).

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Tutta questa rappresentazione fu messa in evidenza dallo stesso Michelangelo, quando dipinse il Giudizio Universale (osservare attentamente la figura del Cristo al centro della Ruota e la Madonna rivolta verso destra per non vedere il male). I SS. Michele, Gabriele e Raffaele Arcangeli e gli Angeli custodi festeggiati nel settore 12, uniti alla Santa Croce, sono le armi più potenti affiancate alla Madonna e a Nostro Signore per annientare la morte.

AMORE E MATRIMONIO

I Sacramenti dei settori 4 e 12 sono: Il Battesimo e il Matrimonio. Tra due persone che si incontrano, normalmente giovani, e non impegnate con altri, eterosessuali per legge naturale, può esservi all'inizio attrazione fisica reciproca. Queste due anime racchiuse nei rispettivi corpi, entrano tra loro in relazione attraverso i sensi. Il primo senso è la vista: lo sguardo, il sorriso, il fascino, i gesti, la bellezza, i movimenti, possono interessare l'altro e dar luogo a reciproca simpatia e curiosità di fare conoscenza. Dopo di che subentrano la parola, l'udito, il tatto e l'olfatto.

A questo punto può nascere ulteriore desiderio di contatto, che pian piano, con la confidenza, si conclude con il bacio (gusto). Questo non è ancora amore! I due esseri si corteggiano e si riincontrano.

Poi, col tempo, dopo essersi scambiati le confidenze, il loro passato, i loro segreti, le rispettive abitudini, attitudini e predilezioni, se si piacciono continuano a frequentarsi regolarmente perché sta nascendo l'amore. Timorati di Dio, confidano di aver trovato l'anima gemella con la quale poter vivere uniti per la vita. Questo è il vero amore, col quale nasce il rispetto dell'altro. Saper comprendere è la prima legge per poter amare (vedi “Humanae Vitae” - Enciclica Paolo VI ).

L’amore è desiderio di dare a un altro e desiderare che un altro dia a noi, non tanto per ciò che noi riceviamo, quanto perché l’altro ci dà. È la contentezza e la gioia di far felice un altro dandogli qualcosa che ci appartiene; così siamo felici che l’altro sia felice che noi siamo felici!

Lasciare traccia, costruire nell'essere: per fare questo, una relazione non può essere occasionale, sporadica, strumentale, ma necessaria-mente deve essere totale, senza limiti o condizioni; capace di assicurare, attraverso una completa apertura del sè, una corrispondente

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sicurezza e affidamento nell'altro. Come due acrobati sospesi al trapezio: la vita e l'applauso dipendono da come le braccia dell'uno si offrono alla presa dell'altro. “Amare è proteggere, essere amati, sentirsi sicuri” (Nino Salvaneschi).

Queste caratteristiche di totalità, di stabilità, di accettazione incon-dizionata, conducono alla concezione della famiglia che si è confermata nel corso dell'esperienza plurimillenaria dell'umanità e che si corona col matrimonio.

CHE COS'È L'AMORE

È frutto d'uno sguardo,o frutto d'un sorriso,raggiungere il traguardo,toccare il paradiso.

Ti giunge all'improvviso,ti penetra nel sangue,con un dolce brivido,con un flusso che langue!

Se lento ti raggiunge come fa la marea,non sentirai che punge.Può esser come un'ondaleggera o furibonda.

Può diventar di ghiaccioe rimanere tale;si scioglierà quel lacciose un'altro amor t'assale.

L'amore è cieco, esso non vedela matura o la pivella,e può aggrapparsi al pieded'una brutta o d'una bella.

L'amore è per il bimbo e per la madre, uguale,l'amore non ha limbose ti lancia lo strale.

L'amore è per l'umano,l'amore è per il fiore,esso stende la manoin gioia ed in dolore!

Che stia nel tuo cervellooppure nel tuo cuore,è qualcosa di bello,ch'esala più d'un fiore.

Sia mite od irruento,è sempre un sentimento!

Se l'amore è per Dio,va fino alla clausura,allor non c'è più l'io,ma un'aria assai più pura.

Ch'il vede, ha un altro sfondo,che ha sede in altro mondo!

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Il Matrimonio è un sacramento che vincola e autentica, con l'approvazione e la protezione divina, l'unione e la coabitazione di un uomo con una donna nella gioia e nelle difficoltà della vita, con precisi impegni morali e civili. L’amore è donazione scambievole. L’amore dona a me, a te, a noi piacere, felicità, soddisfazione e pace. Per mezzo dell’amore l’uomo dona il proprio corpo e il proprio affetto alla sua donna, sua moglie; altrettanto la moglie verso il marito. L’amore coniugale tende a fondere non solo i due corpi, ma anche i due spiriti.

Dobbiamo però esser certi che ogni conseguenza di questo dare sia sempre felicità presente e futura non solo per noi, ma anche per l’altro. In caso contrario non sarebbe amore ma egoismo; l’amore vero è fatto di donazione di sé ma anche di rinuncia.

L'amore è finalizzato alla procreazione e all'educazione dei figli ; esso favorisce la loro crescita e poi la loro potatura (correzione) per dare molto frutto. Spesso noi adulti li accusiamo troppo facilmente di non possedere la nostra esperienza, pretendendoli maturi in anticipo, non ricordando di essere incorsi nei loro stessi errori; d'altra parte molti figli accusano i genitori di incomprensione senza tener conto dei loro sacrifici.

La correzione fraterna va condotta principalmente nell’ambito familiare. Spesso tacere è bene, ma qualche volta parlare è meglio.

Dovremmo educare moralmente i nostri figli e figlie, dando loro l'esempio della famiglia cristiana.

“Genitori, voi siete gli archi dai quali i vostri figli vengono proiettati in avanti come frecce viventi. L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito ed Egli vi tende con la sua potenza in modo che le Sue frecce vadano rapide e lontane. Lasciatevi tendere con gioia dalla mano dell'Arciere, poichè come Egli ama le frecce che volano, così ama pure l'arco che è stabile” (Gibran).

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AMORE-CARITÀ

Sempre per amore il padre e la madre donano il loro affetto ai figli; ugualmente i figli verso i genitori. Non fanno così anche gli animali?

L’amore-affetto viene scambiato tra fratelli, parenti, amici ma, secondo l’insegnamento cristiano, deve essere esternato anche verso gli estranei, gli sconosciuti, addirittura verso i nemici!

Gesù dice: “Avete inteso che fu detto: amerai il tuo prossimo e odie-rai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti, se amate quelli che vi amano, quale merito avete? Non fanno così anche i pubblicani?” (Mt 5, 43-46).

“Amatevi gli uni e gli altri come io vi ho amati” (Gv 15,12).Per merito dell’Amore, trasmesso da Dio all’uomo, il Bene presto

vincerà e regnerà per sempre; del male resterà soltanto il ricordo.L'amore non sfugge il male, non lo nasconde, lo svela, vi si cala

dentro, lo trasforma e ci sintonizza con Dio. Il perdono incondizionato delle offese, la preghiera e la costante purificazione interiore ci manten-gono in contatto con Lui. Dobbiamo estraniarci da ogni pensiero, parola, opera od omissione che possano distanziarci da Lui, che ci vuole santi come Lui è Santo. I nostri occhi e le nostre orecchie non devono essere sottoposti a visioni od ascolti sconvenienti.

Occorre una particolare sensibilità e attenzione per captare e comprendere segni e coincidenze non casuali, che avvengono per cor-reggerci ed orientarci nel nostro comportamento quotidiano.

Memorizziamo e viviamo il Vangelo, guida sicura per uniformarci alla volontà divina. Solo così possiamo chiamarci figli di Dio.

La vera e piena felicità è uno stato d'animo che si raggiunge quando si riesce a trasmettere al prossimo, nella pratica quotidiana, quel sentimento divino chiamato “Amore-Carità”, che ognuno di noi possiede più o meno nascosto nel cuore. Così sentiamo la presenza di Dio in noi, perché l'Amore-Carità è la più importante delle Virtù teologali, e si identifica con Dio stesso.

“La Carità è paziente, è benigna la Carità; non è invidiosa la Carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della Verità. Tutto copre, tutto spera, tutto sopporta. La Carità non avrà mai fine” (1°Cor 13,4-8).

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Fig. 12

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SETTORE 5yang

Est - Sud Est

MONDO DELLO SPIRITO

33 - colori : Verde - Rosso - Giallo - Bianco 32 - festività religiose : Pasqua media - Pasqua alta31 - attributi divini e dogmi : Presenza divina in ognuno30 - attributi divini e dogmi : Transustanziazione di Cristo29 - situazioni umane risultanti : Salute – Benessere - Salvezza28 - comandamenti e precetti : Ricordati di santificare le feste27 - " " : Non essere ingordo - non ubriacarti26 - " " : Da' da bere agli assetati25 - " " : Da' da mangiare agli affamati24 -ministero e sacramento relativo : M e s s a - E u c a r i s t i a 23 - comportamento corrispondente: Preghiera di benedizione e ringraziamento22 - virtù opposte ai vizi capitali : S o b r i e t à21 - stato d'animo corrispondente : C o n s o l a z i o n e20 - virtù cardinale : Virtù di Temperanza alimentare19 - dono dello Spirito Santo : D o n o d i P i e t à – Devozione

CORPO UMANO: APPARATO DIGERENTE

18 - relativo senso e funzione : Gusto - Alimentazione - Idratazione17 - organi del corpo umano : B o c c a S t o m a c o Intestino

MONDO FISICO

16 - stato della materia :Latte-Erbe-Frutta-Pane-Vino-Acqua15 - posizione e dimensione dei corpi : C o r t o - L u n g o14 - localizzazione dei corpi : Anteriore - P o s t e r i o r e13 - aggettivi inerenti al tempo :Breve - D u r a t u r o12 - fase del motore a scoppio : A s p i r a z i o n e11 - clima a Marzo -Aprile : Vento Scirocco - Freddo Caldo10 - stato forma consistenza dei corpi : V u o t o - P i e n o 09 - sapori e odori : Gustoso - Dolce - Profumato 08 - elementi: Gruppo VII°- B : Mn - Tc - Re07 - nota musicale : Re #06 - alfabeto greco : η - θ05 - ore, minuti e sec. del giorno : 7 - 8 12-13 19 - 2004 - fase della giornata : Mattino - Mezzogiorno - Sera

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SETTORE 13Inn

Ovest - Nord Ovest

MONDO DELLO SPIRITO

33 - colori : Verde - Rosso - Giallo - Bianco 32 - festività religiose : Beata Vergine del Rosario31 - attributi divini e dogmi : Onnipresenza divina30 - attributi divini e dogmi : Immutabilità divina29 - situazioni umane risultanti : Espiazione - Redenzione28 - comandamenti e precetti : Santifica cibo e bevande con la preghiera27 - " " : Osserva il digiuno nei giorni prescritti26 - " " : Rispetta il tuo corpo - Non drogarti25 - " " : Rispetta la natura, gli animali e le piante 24 - sacramento o ministero relativo : O f f e r t o r i o 23 - comportamento corrispondente : Preghiera di intercessione22 - virtù opposte ai vizi capitali : Astinenza - Digiuno 21 - stato d'animo corrispondente : Mortificazione 20 -Virtù Cardinale : Virtù di Temperanza 19 - Dono dello Spirito Santo : Dono di Pietà - Devozione

CORPO UMANO: APPARATO DIGERENTE-URINARIO

18 - relative funzioni : Evacuazione... Minzione... Pulizia 17 - organi del corpo umano : Intestino...Reni-Uretra...

MONDO FISICO

16 - stato della materia : Concime... Pioggia... Acqua - Pulizia 15 - posizione e dimensione dei corpi: C o r t o - L u n g o 14 - localizzazione dei corpi : Posteriore - Anteriore 13 - aggettivi inerenti al tempo : B r e v e - I n t e r v a l l a t o 12 - fase del motore a scoppio : S c a r i c o11 - clima a Settembre – Ottobre :Vento Maestrale - CaldoFreddo10 - stato forma consistenza dei corpi: P i e n o - V u o t o 09 - sapori e odori : A m a r o - D o l c e08 - elementi : Sc - Y - La - Ac 07 - nota musicale : La06 - alfabeto greco : τ - υ05 - ore, minuti e sec. del giorno : Sempre, in specie le ore diurne04 - fase della giornata : " " "

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Settori 5 - 13: ALIMENTAZIONE: QUANDO, QUALE, QUANTO

Gli organi corrispondenti a questi due settori sono: bocca, stomaco, intestino, fegato, reni, vescica.

È importante seguire il ciclo dell'energia: esso comprende il giorno (attività) e la notte (riposo).

Nella fisiologia dell’uomo vi sono tre fasi principali: la digestione, l'assimilazione e l’eliminazione. È indispensabile che queste fasi siano in atto negli organi corrispondenti nel momento in cui l’energia è massima. A misura che ci si allontana dal pasto l’assimilazione diminuisce e poi subentra e prevale la fase di eliminazione.

Durante la fase di eliminazione chi ha mangiato troppo si sente ingombro, stanco, irritabile. Nel momento in cui assume un nuovo pasto la fase eliminatoria si arresta perché l’energia viene captata dai processi digestivi e così l’apparato digerente continua ad intasarsi venendo ostacolati i processi di eliminazione. Se si persevera nell'errore subentrano obesità, stitichezza e relative artriti, reumatismi, arteriosclerosi, fermentazione intestinale, infezione degli organi preposti all’eliminazione (reni e vie urinarie, fegato, polmoni).

Consente una buona diagnosi lo stato in cui vi trovate la mattina al risveglio: siete lontani da un pasto e perciò in piena fase eliminatoria. Se siete in piena forma, significa che il vostro organismo è netto, pulito, privo di scorie; se avvertite pesantezza, siete pigri e di cattivo umore significa che il vostro organismo è ancora “sporco”, carico di scorie... Per evitare questo, l'ideale è ridurre e distanziare i pasti. Ogni giornata deve bastare a se stessa. Bisogna eliminare le tossine accumulate giorno per giorno.

Conformemente al ciclo giornaliero dell’Energia sarebbe l’ideale mangiare così: un buon pasto al mattino, saltare il pasto di mezzogiorno e un buon pasto alla sera (cena). Cosa assai difficile per l’essere umano è cambiare le abitudini, anche quando è accertato che sia conveniente! Per cui è consigliato un pasto leggero al mattino, un buon pasto a mezzogiorno e un pasto leggero alla sera. Ogni pasto però deve essere costituito da elementi combinabili. Ogni funzione del corpo umano si completa in tempi diversi: da alcune ore per l'alimentazione-digestione-evacuazione a frazioni di secondo per il battito cardiaco.

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Figura 13 - Ruota del Ciclo giornaliero delle energie.

Nella “Ruota” l'alimentazione-idratazione, normalmente suddivisa in tre pasti, è stata unificata (come l'eliminazione dei rifiuti). Abituatevi a vivere con l’appetito per compagno; sarete sempre in forma e di buon umore. Non mangiate mai fino a saziarvi. Nel momento in cui mangia l’uomo è l’essere più egoista ed introverso del mondo.

Nei settori 5-13 il Dono relativo è la Pietà - Devozione da cui provie-ne la Virtù che regola e frena il vizio della gola: la Temperanza.

Per cui la regola per un buon cristiano è “mangiare per vivere e non vivere per mangiare” e all’inizio di ogni pasto farsi il segno della croce e pregare così: “Signore benedici questo cibo e queste bevande, te ne ringraziamo e danne anche a coloro che non ne hanno”. Cosa che facevano sempre i capi famiglia a tavola fino a pochi anni fa!

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Un proverbio latino dice: “melius abundare quam deficere”, ma per l’alimentazione consiglio di invertire il proverbio: “melius deficere quam abundare”. Se uno ha mangiato troppo, come regola deve poi saltare un pasto. Ma attente, ragazze, a non diventare anoressiche!

Il digiuno religioso del venerdì, privandovi anche di cibi e bevande ricercati,rappresenta inoltre un’abitudine molto salutare. Se volete fatelo anche il mercoledì come ha consigliato la Madonna ai veggenti di Medjugorie. Inoltre in questi due giorni fate un unico pasto, così gli organi interni si riposano con un effetto benefico per la salute.

“Il digiuno è l'ascensore che permette di bruciare le tappe” .I Cristiani devono rispettare il digiuno nei giorni della “Quaresima”,

come i Maomettani lo rispettano nel “Ramadan”.

PERCHÈ L'ORGANISMO UMANO È SPESSO INTOSSICATO?

1 - Per assunzione di troppo cibo ad ogni pasto. 2 - Per pasti troppo ravvicinati. 3 - Per errate associazioni alimentari ad ogni pasto. 4 - Per frequente alterazione dei cibi (troppo cotti o troppo fritti). 5 - Per qualità di cibi poco genuini (non biologici, conservati o alterati). 6 - Per assunzione di troppi cibi acidificanti (carni, formaggi, uova,

cereali, the nero, caffè). 7 - Per scarsa assunzione di cibi acquosi. 8 - Perchè si mangia spesso troppo in fretta. 9 - Perchè si mastica poco: “Prima digestio fit in ore” (la prima dige-

stione avviene in bocca). 10 - Per scarso movimento dell'individuo (dedica uno spazio del tuo

tempo ad attività fisica, specialmente se fai vita sedentaria. Gli sport sono di grande utilità, ma vanno affrontati gradualmente e mantenuti compatibilmente fino a tarda età).

11 - Per frequente inquinamento dell'ambiente (vivi il più possibile vicino alla natura, perchè è l'ambiente ove gli uomini hanno vissuto per milioni di anni e solo ultimamente in molti sono stati costretti a vivere in città ove l'aria e l'acqua sono inquinate).

12 - Per essere sottoposti a troppi stress quotidiani.

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DIETOLOGIA

In passato l'uomo si cibavadi carni ed erbe genuine;col progresso si nutredello stesso cibo per un terzo,per l'altro di sostanzeimmesse nelle prime;

per l'ultimo terzodi svariate medicine;

sicché, per la coerenza,in progresso son pur le malattie,compresa la demenza.

COMBINAZIONI ALIMENTARI

Per quanto riguarda il punto 3 è necessario precisare quali sono le associazioni alimentari errate e quali invece quelle consigliate.

Premetto che le usanze alimentari nel mondo sono quanto mai varie: si seguono le culture locali, le indicazioni e le proscrizioni religiose, le esigenze climatiche e ambientali, gli impegni e i tipi di lavoro che inducono gli individui a scegliere orari, qualità e quantità di pasti diversi. Molti studiosi si occuparono di questo problema, quali I. Paulov, H. M. Shelton, H. Haj, Roy Walford, Valnet, Carton, Mosseri...

Purtroppo siamo quasi tutti ancorati a pessime abitudini, in specie quando si danno pranzi o quando si va al ristorante. In molti locali ho visto servire: 10 antipasti, 3 primi, 3 secondi, formaggi, torte, dolci e frutta, il tutto annaffiato con abbondante vino e liquori digestivi offerti dalla casa, e “chi più ne ha più ne metta”... La gente si abbuffava su tutte le portate senza scartare niente! Dopo siffatte libagioni è impossibile non incorrere nei sintomi più comuni di cattiva digestione: eruttazioni, flatulenze, sonno, nausea e altro...!

L'alito e il colore della lingua sono lo specchio dell'intestino. Un vecchio proverbio dice: «Ne uccide più la gola della spada!».

Ognuno può variare i propri pasti, rispettando come regola, contrariamente alle comuni abitudini, questi consigli:

1. Abìtuati a distanziare e ridurre i pasti, mangiando spesso un piatto unico.

2. Se per alcune circostanze fai un pasto troppo abbondante, salta il pasto successivo.

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3. La frutta va mangiata da sola, preferibilmente al mattino, potendo associare il pane se è frutta dolce, oleosa o secca. Anche il melone e l'anguria vanno mangiati da soli o con frutta dolce. Non associare frutta dolce a frutta acida.

4. Al mattino si può alternare alla frutta il latte, consumato possibilmente da solo o con poco caffè e dolcificato con zucchero integrale o miele; puoi associare pane, fiocchi, biscotti, marmellata o dolci. Anch'essi vanno consumati abitualmente lontano da altri pasti.

5. Se mangiamo antipasti, vanno selezionati, per essere compatibili con i piatti successivi.

6. Al cosiddetto “primo” (pasta asciutta, risotto o minestra) non dovrebbe seguire l'abituale “secondo” a base di carne o pesce (o il primo o il secondo); al primo possono invece seguire verdure o legumi.

7. Non accoppiare mai sia carne che pesce, con legumi o con uova. Con carne o pesce associare verdure, insalata e poco pane.

8. Evita i salumi e gli insaccati in genere poiché intossicano l'organismo, in quanto contengono comunemente nitriti, nitrati, pirofosfati, caseinati e cariche batteriche nelle spezie.

9. Riduci il più possibile i cibi fritti, soffritti, arrostiti: essi sono molto gustosi, ma l'alta temperatura sprigionata dal contatto diretto o indiretto col fuoco altera sia gli alimenti vegetali che animali. “Non tutto è buono ciò che piace”. Mantieni perciò la distanza giusta; il fuoco di vita non deve essere trasformato in fuoco di morte. Se metti in casseruola qualsiasi cibo con olio, questo non deve friggere; pertanto, oltre ai gusti che vuoi, devi aggiungere acqua abbondante e far cuocere a fuoco lento; ad acqua consumata il piatto sarà delizioso. È anche consentito cuocere gli alimenti al forno, ma a temperature non elevate e prolungando il tempo di cottura; (lo stesso pane va cotto ad arte); oppure farli semplicemente bollire nell'acqua (non troppo cotti, altrimenti perdono le sostanze nutritive). Ricorda perciò che il tuo nutrimento base, a parte il pane e la pasta, deve essere mangiato crudo come lo trovi in natura sulla tavola di Dio: le erbe verdi, i frutti degli alberi, il latte degli animali, le uova e il miele delle api.

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Gesù disse: “Non datevi pensiero per la vostra vita, di quello che mangerete, nè per il vostro corpo, come vi vestirete. La vita vale più del cibo e il corpo vale più del vestito. Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio nel granaio, e Dio li nutre” (Lc 12,22-31).

10. Usa il peperoncino per rendere piccanti alcuni alimenti; poco il pepe, perché danneggia il fegato.

11. Alla sera si dovrebbe stare piuttosto leggeri, anche per favorire un sonno tranquillo e restauratore. Mangiare spesso minestra con brodo di verdura. Evitare brodi di carne, di pollo e di pesce perchè contengono grassi saturi concentrati. Possono seguire legumi e formaggi.

12. Il caffè non va bevuto subito dopo i pasti, ma alquanto distan-ziato perché acidifica gli alimenti.

Portiamo sull'altare i doni che abbiamo ricevuto dalla bontà creatrice e provvidente di Dio:

L'acqua viva di sorgente, che disseta, lava e purifica.

Il vino: “Bevetene tutti, perchè questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti in remissione dei peccati”. (Mt 26,27-28).

La farina: “Il signore ha nutrito il suo popolo con il fior di frumento, lo ha saziato di miele della roccia”

L’olio, che è simbolo dell’iniziazione cristiana. Il sale: “dice il Signore: dovrai salare ogni tua offerta di oblazione:

nella tua oblazione non lascerai mancare il sale dell'alleanza del tuo Dio; sopra ogni tua offerta offrirai del sale”.

Il lievito: “Il regno dei cieli si può paragonare al lievito che una donna ha preso ed impastato con tre misure di farina perchè tutta si fermenti”.

Senza l'intelligenza e la fatica dell'uomo i soli ingredienti non sfamano. Per il nutrimento occorre che i doni del Creatore siano trasformati con la sapienza delle nostre intuizioni.

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Il dialogo nell'agape fraterna e la condivisione che la fragranza del pane spezzato richiama nella mensa , sono i tratti di quella ecologia umana, a cui ci ha richiamato il Santo Padre, che il Signore stesso ha scelto per salvarci e dimostrarci il Suo amore.

Fig. 14

Gli alimenti collegati dalle linee sono associabiliin uno stesso pasto; l'associazione è sconsigliata

per quelli non collegati.

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LA DIETA DELLA BIBBIA

Per quanto riguarda la carne faccio una riflessione su quanto Dio vuol far intendere a coloro che non sono ciechi, sordi e col cuore indurito, ricordando che nel libro della Genesi, dopo la creazione dell’uomo, Dio disse: “Ecco, io vi do ogni sorta di erbe che producono seme e che sono sulla superficie della terra, e anche ogni sorta di alberi in cui vi sono frutti che producono seme: essi costituiranno il vostro nutrimento”. E così avvenne. Nel piano originario di Dio, secondo la tradizione sacerdotale, il cibo dell’uomo doveva essere vegetariano. È un modo per presentare la condizione ideale del mondo, in cui non c’è la necessità di uccidere per procurarsi il cibo.

Dopo il peccato originale Dio disse: “Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi, conoscendo il bene e il male. Ora facciamo sì ch’egli non stenda la sua mano e non prenda anche dell’albero della vita, così che ne mangi e viva in eterno”. E il Signore Dio lo mandò via dal giardino dell’Eden, perché lavorasse la terra dalla quale era stato tratto. Scacciò l’uomo, e dinanzi al giardino dell’Eden pose dei cherubini e la fiamma della spada folgorante per custodire l’accesso all’albero della vita. Perciò l’uomo dopo avere peccato contro Dio, da immortale divenne mortale.

E dopo il Diluvio Dio benedisse Noè e i suoi figli e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra. Il timore e il terrore di voi sia in tutte le bestie selvatiche e in tutto il bestiame e in tutti gli uccelli del cielo. Quanto striscia sul suolo e tutti i pesci del mare sono messi in vostro potere. Quanto si muove e ha vita vi servirà di cibo: vi do tutto questo, come già le verdi erbe. Soltanto non mangerete la carne con la sua vita, cioè il suo sangue. Del sangue vostro anzi, ossia della vostra vita, io domanderò conto; ne domanderò conto a ogni essere vivente e domanderò conto della vita dell’uomo, a ognuno di suo fratello”.

In contrapposizione a Genesi 1, 29 ove si imponeva una dieta vegeta-riana, ora all’uomo viene dato in cibo anche ciò che ha vita. È un segno che la situazione dell’uomo è diversa dalla condizione originaria ideale.

Poi nel Levitico (cap.11) Dio precisa quali animali è permesso mangiare e quali no. Tutte le religioni, che mirano a favorire per la loro stessa natura, l’evoluzione spirituale dell’uomo, hanno preconizzato o ristabilito la restrizione dell’alimentazione carnea. Che certuni si

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sentano obbligati a consumarne regolarmente è possibile, ma non devono illudersi sui suoi vantaggi tanto nutritivi che spirituali. La carne non è un alimento di scelta, ma al contrario, un alimento di rifiuto.

Sappiamo che gli animali sono quasi tutti allevati in modo innaturale e che negli allevamenti si usano antibiotici e anabolizzanti. Le carni rosse, anche quelle classificate magre, sono ricche di grassi saturi, molto dannose per il nostro organismo. Conviene di preferenza scegliere carni bianche: pollo, tacchino o coniglio, peraltro anch'essi soggetti a possibili contaminazioni.

TRISTE FINE

Poverina,la gallina sfortunata,che ti diede tante uova,spennacchiata, arrosolata,che assapori colla vista,quando ancor non l'hai mangiata.

In campagna più non c'èall'aperto o sotto l'ombra;più non senti il coccodè,ma s'esprime in un colloquio,che vien prima sotto i denti,e poi senti in ventriloquio.

L'alimentazione molto carnea contribuisce al sorgere di malattie cardiocircolatorie, infarto, obesità, ipertensione e spesso anche il cancro! La carne non è dunque, come si vorrebbe far credere, un alimento necessario: i vigorosi contadini di una volta ne mangiavano molto poca. Essa non è un alimento che dà forza o resistenza: certi atleti non ne consumano quasi neanche, altri non ne consumano per niente, e tutti fanno prova di una resistenza meravigliosa. È a causa del cuore indurito dell’uomo, che Dio autorizzò Noè a nutrirsi di carne dopo la distruzione col diluvio della razza umana divenuta sanguinaria e impura. La vita terrestre ha per scopo la spiritualizzazione progressiva dell’essere umano.

Volendo, la carne può essere sostituita dalla soia, che ha un alto contenuto di proteine. “Le carni più putrescibili, non solo intossicano, ma degradano lo spirito ed eccitano la sensualità” . Il porco è stato cancellato dall'alimentazione degli Israeliti e dai Maomettani (v. 2Macc.7,1). Ricordate nel Vangelo l’episodio di guarigione dell’in-demoniato nel paese di Gerasèni? La legione di demoni fatti uscire dall'indemoniato supplicarono Gesù di mandarli in un branco di porci; entrati in essi l’intero branco si lanciò a precipizio nel lago e affogò . (Lc 8,32-33, Mc 5,9-13, Mt 8,28).

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Che pensare del pesce? Il pesce è senz'altro preferibile alla carne perchè è ricco di olii polinsaturi, protettivi nei confronti del colesterolo, ed è privo di grassi saturi. Ognuno comunque converrà che, in periodi di astinenza, sarebbe bello e buono sopprimere ogni carne, compreso il pesce; anch'esso è un animale che per essere mangiato deve essere ucciso. Si può fare notare che nessuna privazione entra in linea di conto nel ghiottone che mangia un'orata o sogliola o ostriche, al posto di una bistecca. Si potrebbe obiettare, in favore del pesce, il fatto che il Cristo stesso lo moltiplicò per nutrire le folle, e che Egli non ne ha mai condannato l’uso. Senza voler esaurire il problema che questa obiezione solleva, è assai facile rispondere: se consideriamo che il Cristo si occupava unicamente del solo dominio spirituale che Egli veniva a stabilire con una invincibile potenza sulla terra, e che questa questione alimentare al momento non lo interessava, non vediamo perché si prenderebbe il suo atteggiamento di distacco per un consiglio da usare del tutto incondizionatamente.

Noi sappiamo al contrario che Egli è venuto ad insegnare la rinuncia, e che la Chiesa nello Spirito di Pìetà-Devozione, ha esteso questa rinuncia al dominio alimentare coi digiuni e le astinenze. Bisogna dunque fare una distinzione molto netta tra quello che è ammesso, permesso, tollerato e dunque non condannabile perché antitesi del proibito e quello che è meglio, preferibile, consigliabile. “Tutto è permesso - dice San Paolo - ma non mi lascio dominare da nulla”.

Ora dobbiamo rispondere a due obiezioni frequentemente rilevate:1) “Consigliare l’astinenza della carne è bene, ma gli animali si

moltiplicheranno”. Errore madornale, poiché più si massacra, e più si alleva. Bisogna ben pensare a sostituire con altri gli animali che sono uccisi, poiché il consumo continua e così pure il guadagno che si trae da questo commercio.

2) “Voi sopprimete la carne, ma la popolazione del globo aumenta incessantemente: ben presto la carestia”. Ora, la soluzione del proble-ma è abbastanza facile da trovare. Gli immensi pascoli che servono per mantenere una soccida che aumenta continuamente, potrebbero essere adibiti alla coltivazione e permetterebbero di nutrire un numero di persone venti volte superiore a quello che vien nutrito dalla carne degli animali che sono allevati in questi pascoli. Bisogna dunque concludere colla soppressione radicale ed assoluta della carne?

Lasciamo ad ognuno la libertà di rinunciare alla carne se lo giudica cosa buona e se ne sente capace (vedi1Cor, 10,31-11,1).

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Il mio amore verso la natura mi impone questo principio: qualsiasi animale va ucciso solo per necessità: fame o difesa.

In verità, “ciò che Dio ha creato e messo a disposizione dell'uomo è buono e nulla è da scartarsi quando lo si prende con rendimento di grazie, perché esso viene santificato dalla Parola di Dio e dalla Preghiera.” (1 Tm 4,4 - At 10,11-15.) Con amore bisogna rispettare, nei limiti del possibile, oltre il mondo animale anche il mondo vegetale senza cadere in fanatismi. Questa poesia vuole esserne un esempio:

LA NON VIOLENZA

La vita sulla vetta ha lapazienza,in fondo ha la zavorracol marcio che fermenta,in mezzo, il caos che la tormenta. C'è chi ha escogitato,per liberarsi dal contatto del malvagio,d'esser vegetariano,nell'isolamentoe la non violenzaper comportamento.

Però questi ha l'ossessione,di calpestar, quando cammina,persin la lumachina;inoltre, a lungo andare,l'area che ha creato, sarà tale che diventerà un regnodi lumacheche divoreranno il vegetale,finché lo salverà quella violenza,di quei che di lumachenon fanno l'astinenza.

E il vino, che il Cristo prese come supporto materiale all’ultima Cena e di cui continuano a servirsi i cristiani, è in effetti un simbolo del sacrificio, dell’oblio di sé per il servizio degli altri, come il pane del resto: i grani macinati diventano in tal modo un solo pane, e le uve così pigiate diventano un solo vino. “Quando in autunno raccogliete l'uva delle vostre vigne per il torchio, dite in cuor vostro: «Io pure sono una vigna e il mio frutto verrà raccolto per il torchio, e come vino nuovo verrò serbato in recipienti eterni” (Gibran).

“Ma dal vino, simbolo del sacrificio, al vino strumento di soddisfazione nell'agape fraterna, vi è diversità; e la distanza è ancora più grande dal vino strumento di piacere smoderato. In conclusione il vino e gli alcolici sono eccitanti ed il loro abuso costituisce un pericolo morale e fisico allo stesso tempo, poiché esso diminuisce il pieno possesso di se stessi e nuoce alla salute” (dal Vangelo Esseno della Pace - Vedi Levitico 10,8). Molti potrebbero chiedere: se non mangiamo più carne né pesce e diventassimo vegetariani, potremmo

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riacquistare l’immortalità? La risposta ve la dà Gesù nel Vangelo di Marco, Cap. 7,1-23: “Non ciò che entra nella bocca contamina l’uomo, ma quello che ne esce, questo contamina l’uomo!”. Lo stesso concetto è ribadito nel Vangelo di Matteo, cap. 15, 10-11 e in Luca, Cap. 11, 38.52. Gesù inoltre afferma che non è tanto importante ciò che si mangia, quanto la disponibilità a condividere il pane con tutti, anche con i peccatori.

Egli dice: imparate dunque che cosa significhi “misericordia io voglio e non sacrificio” (Mt. 9,13). Col sacrificio eucaristico venne cancellata per sempre la necessità di ulteriori sacrifici (Eb. 7,27). Come può l’uomo pretendere che Dio gli renda l’immortalità quando uccide suo fratello? Prima di pensare se deve o non deve uccidere gli animali per poi mangiarli, guardi nel proprio cuore e da cuore di pietra lo renda cuore di carne. “Ad uccidere, prima delle armi, è il cuore dell'uomo”. “Tolga prima la trave dal suo occhio, poi toglierà la pagliuzza” .

Almeno usasse solamente la difesa, invece usa l’offesa, e sempre per interesse! Un antico proverbio in latino dice: “homo homini lupus” e spesso io mi chiedo: “siamo uomini o lupi?”.

“L'uomo e il lupo” di Trilussa inizia così:

Un vecchio lupo, ner guarda' le stelle, diventò bono e se sentì er dolored'ave' scannato tanto pecorelle.(Tutte le cose belle fanno un effetto maggico ner core).Mantenne la promessa. Da quer giorno, fu l'amico più bono e più tranquillode l'agnelletti che ciaveva intorno.

e finisce con una triste morale:Ma una brutta mattina trovò tutte le pecore scannatee un vecchio co' le mano insanguinateche contrattava la carneficina.Eh! disse allora. L'omo è sempre quello:predica la bontà, ma all'atto pratico non è che un lupo: un lupo dipromatico,che specula sur sangue de l'agnello.

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Solo quando l'uomo avrà imparato a non fare più la guerra al suo simile e a non uccidere, la morte sarà annientata! Alcuni potrebbero obiettare: io non uccido né uomini né animali, perché devo morire? La risposta è che si può uccidere anche con ciò che esce dalla bocca e proviene da cuori di pietra: cattivi pensieri, malvagità, inganno, invidia, maldicenza, bestemmia! “Se le labbra da errore vuoi tener lontano, cinque cose devi attento osservare: di che parli, con chi, come, quando e dove”. Si può uccidere anche con l’indifferenza e l’accidia omettendo il soccorso al malato e la carità al povero e all’affamato. Concludendo: i buoni ad imitazione di Cristo, pagano per i cattivi, insieme ai cattivi, sino alla restaurazione di tutte le cose. Il Creatore non ha potuto evitare che sorgesse il male, perché avrebbe dovuto sopprimere la libertà delle creature intelligenti, che sono obbligatoriamente imperfette al confronto di Dio. Però nella sua infinita sapienza e bontà Dio ha disposto che anche dal male potesse derivare il bene; infatti il male finisce col nuocere a chi lo commette. Se non avesse potuto predisporre ciò, avrebbe dovuto rinunciare alla creazione. (Vedi cap. 'La Verità' e 'Il bene e il male'). Una stessa legge matematica conferma questo principio:

- x - = +; + x + = +; male x male = bene; bene x bene = bene.

L’EUCARISTIA

La Pasqua media e quella alta cadono nel settore 5; alla tristezza ed al digiuno della Quaresima segue la gioia per la Resurrezione di Cristo.

I fedeli festeggiano l'evento con amore fraterno (“Agape”) nel Banchetto Eucaristico e sempre con spirito di devozione, realizzano l’intimità con Dio. Siamo in corrispondenza della Primavera e al mattino in riferimento alla giornata. È la Domenica in riferimento ai giorni della settimana, giorno di festa e di riposo.

Così, fatto il segno della croce, ogni volta che mangiamo il pane e beviamo il vino, il pasto, benedetto dal Signore, diventa sacro. Però non dobbiamo mai lasciarci trasportare dalla gola, anche se si celebra con gioia una festa tra amici e parenti. Così ogni volta che andiamo a Messa dovremmo fare alla fine la Comunione. Poiché andare a messa

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senza far la comunione è come partecipare ad un invito di nozze in tutto il suo svolgimento; poi quando è ora di sedersi a tavola insieme ai commensali, restare in piedi e assistere passivamente al pranzo senza mangiare!

È un’offesa che facciamo al padrone di casa, nientemeno che a Dio! Se poi ci nutriamo del corpo del Signore ma non siamo puliti e

mondi, Gesù entra dentro di noi, ma è subito costretto a scappare lontano, perché non trova in noi una dimora gradita (Vedi parabola del banchetto nuziale). “Molti sono chiamati, ma pochi gli eletti!” (Mt 22,1-14). Se invece siamo mondi resta in noi. Ecco perché è necessaria la confessione che deve precedere l’Eucaristia per poterci liberare dal peccato.

Il coinvolgimento della natura negli avvenimenti importanti descritti nella Bibbia e nel Vangelo è sempre presente con corrispondenze ad essi adeguate: le tenebre che coprirono la Terra, il Sole che si oscurò, lo squarcio del velo del Tempio, il Terremoto, l'apertura dei sepolcri, la resurrezione e successiva apparizione dei Santi fanno della morte e resurrezione di Gesù un avvenimento cosmico. Anche l’ora in cui avvennero questi fatti non fu casuale.

L'“Offertorio” eucaristico, durante la Messa, corrisponderebbe alla sera in ricordo dell’ultima cena, ove, il giovedì santo, Egli offrì in sacrificio il proprio corpo e il proprio sangue, trasformati in pane e vino, quale cibo e bevanda di salvezza. È sacrificio di penitenza e di espiazione, al quale segue la Comunione.

La Chiesa ci invita dopo la Pasqua a delle “Stazioni di Gioia”, che dovrebbero essere altrettanto frequentate quanto le stazioni della “Via Crucis” per meditare su ogni apparizione del Cristo Risorto.

I Comandamenti e i precetti contro la tentazione della gola sono :Non essere ingordo, non ubriacarti, non fare orge / Da' da bere agli

assetati / Da' da mangiare agli affamati / Santifica cibo e bevande con la preghiera / Ricordati di santificare le feste / Osserva il digiuno nei giorni prescritti / Rispetta il tuo corpo, non drogarti, non fumare / Rispetta la natura, gli animali e le piante.

Nel calendario delle festività religiose, posto nella “Ruota” al 32° livello del settore 13, è inserita la ricorrenza della Beata Vergine del Rosario.

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SETTORE 6Yang

Sud Est

MONDO DELLO SPIRITO

33 - colori : Trasparente - Verde pisello32 - festività religiose : Ascensione di nostro Signore31 - attributi divini e dogmi : Immensità - Infinità divina30 - attributi divini e dogmi : P e r f e z i o n e d i v i n a29 - situazioni umane risultanti : Simpatia - Amicizia - Fratellanza 28 - comandamenti e precetti : Non nominare il nome di Dio invano27 - " " : Non godere per le disgrazie altrui26 - " " : Benedici Dio, i santi e il tuo prossimo25 - " " : Non bestemmiare – non calunniare24 - sacramento o ministero relativo: C r e s i m a23 - comportamento corrispondente: Preghiere e canti di lode22 - virtù opposte ai vizi capitali : Compiacimento per il bene21 - stato d'animo corrispondente : G i o i a - F e l i c i t à 20 - virtù teologale : V i r t ù d i R a g i o n e19 - dono dello Spirito Santo : D o n o d i I n t e l l e t t o

CORPO UMANO : APPARATO RESPIRATORIO 18 - relativo senso e funzione : Olfatto- Inspirazione- Pausa17 - organi del corpo umano : O2NasoP o l m o n i

MONDO FISICO

16 - stato della materia : CO2 AriaF o g l i e 15 - posiz. e dimensione dei corpi : StrettoL a r g o14 - localizzazione dei corpi : SuperioreInferiore13 - aggettivi inerenti al tempo : A c c e l e r a t o - Pausa12 - fase del motore a scoppio : A s p i r a z i o n e 11 - clima ad Aprile-Maggio : Vento Scirocco - Caldo Asciutto 10 - stato forma consistenza dei corpi : Sgonfio G o n f i o09 - sapori e odori : A r o m a t i c o08 - elementi “Alogeni” Gr.VII°- A : F - Cl - Br - I - At 07 - nota musicale : Re #06 - alfabeto greco : θ - ι - κ05 - ore, minuti e sec. della giornata : Sempre, giorno e notte

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SETTORE 14Inn

Nord Ovest

MONDO DELLO SPIRITO

33 - colori : Porpora - Turchino 32 - festività religiose : Santi - Fedeli - Defunti - Infedeli31 - attributi divini e dogmi : Autolimitazione di Cristo 30 - attributi divini e dogmi : Naturalezza d i v i n a29 - situazioni umane risultanti : Ascetismo - Meditazione 28 - comandamenti e precetti : Credi in Dio, non dubitare di Lui27 - " " : Non essere sacrilego26 - " " : Non giurare – Sia il tuo dire “Sì” o “No”25 - " " : Non invidiare la grazia altrui24 - sacramento o ministero relativo : Consacrazione Religiosi e Laici23 - comportamento corrispondente : I n v o c a z i o n e - S u p p l i c a22 - virtù opposte ai vizi capitali : A f f l i z i o n e p e r i l m a l e 21 - stato d'animo corrispondente : P u r i f i c a z i o n e 20 - virtù teologale : V i r t ù di F e d e e R e l i g i o n e19 - dono dello Spirito Santo : D o n o d i I n t e l l e t t o

CORPO UMANO : APPARATO RESPIRATORIO

18 - relativa funzione : E s p i r a z i o n e - P a u s a 17 - organi del corpo umano : Polmoni NasoCO2

MONDO FISICO

16 - stato della materia : F o g l i e A r i a -O215 - posizione e dimensione dei corpi : L a r g o Stretto14 - localizzazione dei corpi : Inferiore Superiore13 - aggettivi inerenti al tempo : D e c e l e r a t o - P a u s a12 - fase del motore a scoppio : S c a r i c o 11 - clima a Ottobre-Novembre : Vento Maestrale - Freddo Umido 10 - stato forma consistenza dei corpi : G o n f i o Sgonfio09 - sapori e odori : P r o f u m a t o - A c r e 08 - elementi : B - Al - Ga -In - Tl07 - nota musicale : La06 - alfabeto greco : υ - φ - χ05 - ore, minuti e sec. della giornata : Sempre, notte e giorno

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Settori 6 - 14: L’ A R I A

Gli organi del corpo umano corrispondenti sono il naso e i polmoni. La funzione è la respirazione. Infatti questi sono i settori dell’aria . Il Vento è uno spostamento più o meno veloce dell’aria.

Gesù, dopo essere risorto, appare agli apostoli e a molta gente per ben quaranta giorni prima di ascendere al cielo alla destra del Padre, ricorrenza religiosa chiamata “Ascensione” (settore 6). Il Sacramento corrispondente è la “Cresima” che è la confermazione del Battesimo: il sacerdote, dopo aver invocato sul cresimando lo Spirito Santo, conclude questo sacramento mediante l’unzione del crisma sulla fronte, che si fa con l’imposizione della mano e mediante le parole: “Ricevi il sigillo dello Spirito Santo”. Nel settore 14 troviamo invece la “Consacrazione dei religiosi e laici”. È un sacramentale attraverso il quale l’uomo si dedica alla preghiera e alla penitenza nel ritiro dal mondo, perciò nella solitudine.

Dal Dono dell’Intelletto proviene da un lato la Virtù della Fede (settore 14), d’altro lato la Virtù di Ragione (settore 6). La Giustizia verso Dio, è chiamata Virtù di Religione. Essa collega l'uomo a Dio attraverso la preghiera, la generosità, la fedeltà e il digiuno. Essa ci porta a rendere a Dio ciò che in tutta giustizia gli dobbiamo in quanto Sue creature. Attraverso di essa tutti gli uomini sono tenuti a cercare la verità, specialmente in ciò che riguarda Dio e la sua Chiesa, e una volta conosciuta, ad abbracciarla e custodirla. Secondo le antiche esortazioni dei Santi e dei Dottori della chiesa, il Cristiano “crede per capire”, ma è chiamato pure a “capire per credere”.

La virtù della Fede consiste nel credere che Dio esista, che sia il creatore dell'universo, nell'aver fiducia in Lui, di essergli fedele e di obbedire ai suoi comandamenti. Per noi Cristiani, Fede è pure credere che Gesù sia Dio stesso incarnato nel seno della Vergine Maria, perciò diventato figlio, uomo e messia; nostro dovere è credere nella sua Parola, che è Parola di verità, e di rendergli testimonianza. Credere perciò in un Dio unico e Trino, Padre, Figlio, e Spirito Santo, da cui proviene la Vita (Ebr. 11). Nei giorni 1 e 2 novembre (settore 14) si festeggiano i “Santi” e i “Morti”, che sono stati fedeli alla volontà di Dio; ma occorre pregare particolarmente per i defunti infedeli, che sono coloro che hanno bisogno di aiuto.

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“Beato chi crede senza aver visto!” (Gv20,29). “Dio non ci vuole schiacciare con l'evidenza assoluta: ci dà tanta luce quanto basta per credere e tanta oscurità quanto basta alla nostra libertà, perchè credere sia un atto di libertà” (Card. Carlo Maria Martini).

“Credere che Dio esista, significa che Egli non è una nostra idea, ma che noi siamo una Sua idea” (Spaemann).

La Fede è importante perché ci permette di testimoniarla con le nostre azioni, rendendoci partecipi al progetto divino di salvezza: “Chi ti ha creato senza di te, non ti giustifica senza di te” (Sant'Agostino). Obbedire ai Comandamenti merita una ricompensa, anche se, favorito dalla Grazia Divina, fai semplicemente il tuo dovere. Dalla Fede nascono e si alimentano, sia la Speranza, che la Carità-Amore, come tutte le altre Virtù (vedi Lettera di S. Paolo agli Ebrei cap.11).

“Come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta” (Gc2,26). Il principio di tutte le deviazioni morali consiste nell'ignoranza di Dio, nel dubbio e nell'incredulità, che portano all'eresia, all'apostasia, all'ateismo e al servizio di satana (Ebrei 10).

Qualcuno scrisse su un muro: “Dio è morto”, firmato: Nietzsche. Sotto la scritta qualcun' altro ha scritto: “Nietzsche è morto”, firmato: Dio.

I Comandamenti e i precetti contro l'ateismo, l'invidia, la maldicen - za e la calunnia sono:

Credi in Dio, non dubitare di Lui / Non avere altri dei, non essere sacrilego / Consiglia i dubbiosi / Non nominare il nome di Dio invano / Non bestemmiare, non calunniare / Non invidiare la grazia altrui / Non godere per le disgrazie altrui / Non tentare Dio né tuo fratello / Benedici Dio, la Madonna, i Santi e il tuo prossimo.

* * *Contro le “male lingue” , tengo a precisare: 1) che Giuseppe accettò come sposa, ma non “conobbe” mai la

Vergine Maria, in quanto consapevole che era la “sposa di Dio”, che da Dio ebbe un unico figlio, Gesù. In Matteo 12,47-50 e 13,55-56, come in altri passi evangelici, si parla dei “fratelli” e delle “sorelle” di Gesù.I quattro nominati: Giacomo, figlio di Alfeo, Simone lo zelota, Giuda di Giacomo (come risulta in Atti 1,13) e Giuseppe detto Joses, sono impropriamente detti “fratelli” di Gesù (in greco

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“adelfòi”): erano in verità suoi cugini o parenti. Infatti questo termine, nella lingua ebraica ed aramaica, indica indistintamente sia fratelli che cugini o in genere parenti.

2) che Gesù non sposò e quindi non “conobbe” la Maddalena, per cui non ebbe figli (come qualcuno, con molta fantasia vorrebbe insinuare!).

Qualcuno sostiene che la Bibbia sia stata manipolata, ma una cosa è certa:

1) Il Nuovo Testamento integra e completa quanto è scritto e predet-to nell’Antico Testamento che, “sebbene contenga cose imperfette e temporanee, dimostra tuttavia una vera pedagogia divina” relativa al grado di maturità dell'uomo (Dei Verbum 15).

2) “Non si possono assolutamente contrapporre l'Antico e il nuovo Testamento, come se si trattasse di due diverse religioni; c'è una sola volontà di Dio nei riguardi degli uomini, un solo agire storico di Dio con gli uomini, che si compie nei Suoi interventi, certamente diversi e in parte anche contrapposti, ma in verità sempre intimamente legati l'uno all'altro” (Papa Ratzinger-“Molte religioni, un'unica alleanza” - pag.39).

3) Anche l'antica scrittura deve tradursi nel presente. La sacra scrittura è la storia documentata dell’esperienza umana nei riguardi di Dio.

4) Il messaggio dei Vangeli, per chi lo vuole intendere, è integro e chiaro. Il fatto che tre di essi (Matteo, Marco e Luca) siano “sinottici”, cioè caratterizzati da un notevole parallelismo e affinità, conferma l’autenticità dei fatti descritti.

Molti scrittori vanno a “ruota libera” seguendo molto la fantasia, basta poter riempire le pagine vuote. Ma, a seconda dell’argomento trattato e di chi si parla, non si può procedere a ruota libera: quando si percorre la corsia sbagliata, si può far molto male a noi e agli altri.

È meglio avere un’idea personale su Dio che non averne affatto, ma è meglio non averne nessuna piuttosto che averla sbagliata!

Per dire inesattezze o falsità, quando per ignoranza non si sa cosa dire, è meglio stare zitti! Però ognuno deve avere possibilità di esprimersi, anche di sbagliare, compresi i filosofi e i teologi.

Ad alcuni di loro sarà molto perdonato perché molto hanno sbagliato!Un antico detto saggio dice: “Un bel tacer non fu mai scritto”.Molti hanno copiato da altri; anch’io ad esempio, per non sbagliare,

ho copiato brani interi di Vangelo.

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L'amicizia e la fratellanza sono la condizione base perché l'altro possa essere riconosciuto come fratello con tutte le sue radicali differenze di lingua, etnia, colore della pelle, religione. L'esperienza di Abramo e della sua ospitalità ai Tre Stranieri (Dio) alle querce di Mamre è significativa per tutti e tre i monoteismi e li chiama a far propri il rispetto, l'accoglienza e l'ospitalità dello straniero (Gen.18; Eb 13, 1-8).

In ogni caso ogni religione dovrebbe sempre sapersi volgere all'altro e soprattutto all'uomo sofferente. Il decimo comandamento esige che si bandisca dal cuore umano l'invidia:

“È per l'invidia del diavolo che la morte è entrata nel mondo” (Sapienza 2,24).

Gesù racconta la Parabola della Vigna proprio per tutelarci da questo grave peccato, terribile fonte di infelicità, che divora chi lo nutre. Infatti, a colui che aveva lavorato più ore di altri contadini, assunti più tardi e che per invidia si lamentava perché quelli avevano preso la sua stessa paga, il Padrone della vigna rispose:

“Amico, io non ti faccio torto. Non hai concordato con me per un denaro? Prendi quello che ti spetta e vattene. Voglio dare anche a questi ultimi come a te.

Non mi è forse permesso di fare con la mia roba quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perchè io sono buono? Così gli ultimi saranno primi, e i primi gli ultimi” (Mt 20, 1-16).

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LE AMICIZIE

L'amico si vede , non da quello che dai, non da quello che ti dà, ma da tantissime cose, perchè le offertenon sono tutte rose.

Se ti è riconoscente, anche l'animale ha certo il suo cosciente, di cui ti puoi fidare;

l'altruismo, in generale, è un ottimo segnale.

L'amico è quasi forte, nel sollievo, come la consorte;molte volte più d'un familiare.L'amicizia, per gustarla,si deve maturare, raffinare.

Ben comune è grande gaudio, non sentito in senso inverso.L'amicizia la trovi dal consenso, dal sorriso e dal compiacimento, la vedi ...a lungo andare:

“ci vuole molto aglio per puzzare”!

L'amico non invidia il tuo benessere, né te lo succhia con tutta furberia.Il clinico vero, legge chiaro in tal mistero.

L'unione fa la forza, essa non molla, neppure al primo vento crolla!

Accetta quelle leghe, fatte d'affetto e pur di fede, non quelle fatte ad arte, per metter più degli altriavanti il piede!

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RELIGIONI A CONFRONTO :

L'EBRAISMO

È la religione dei nostri “Fratelli maggiori”, come ha detto Giovanni Paolo II; essa è legata all'Antico Testamento, prima parte della Bibbia. Ricordiamo che la parola “Bibbia” è la traslitterazione del greco-latino di “Biblia”, che significa “I libri”, di indiscutibile ispirazione divina.

In italiano il nome Dio deriva da “Deus” (latino) e da “Theos” (greco), riferito alla divinità.

Dalla più antica tradizione ebraica non era neppure permesso esprimere la natura divina con un nome; infatti Dio era designato “indicibile, senza nome, ineffabile”.

I molteplici nomi che i Patriarchi attribuivano a Dio, ne esprimono più l’attività che l’essenza:

“El Shaddai”, “Elohim” = L’onnipotente; “Adonai”, “Kurios”, “Dominus” = Il Signore; “Aeternum” = l'Eterno; “El Elyon” = l’Altissimo; “Qadosh”, “Sanctus” = Il Santo.

Ai tempi antichi, quando Melchisedek offrì ad Abramo pane e vino disse:

“Sia benedetto Abram dal Dio Altissimo (El Elyon), Creatore del cielo e della terra”(Gen 14,19).

Non si era mai dato un nome proprio, nessuno prima d’allora Gli aveva mai chiesto come si chiamava; infatti, quando Mosè Gli chiese il Suo nome da riferire agli Israeliti, rispose:

“Io Sono Colui che Sono”. Poi disse: “Dirai agli Israeliti: "Io Sono" mi ha mandato a voi”.

Dio aggiunse a Mosè: “Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione” (Es 3, 14-15).

“Io Sono” (Colui che è) in lingua ebraica si pronuncia: “Jahwè”, “O On” in greco, “Allah” in arabo, “Tao” in cinese.Il nome di Dio fu allora pronunciato dalla Sua voce, dalla

“Parola di Dio”, il “Logos”, il “Verbo”, la Parola Creativa.

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Il vocabolo “Testamento” significa “Alleanza”; va precisato però che la distinzione tra Vecchio e Nuovo Testamento, cioè tra antica e nuova alleanza, è soltanto cristiana.

Per gli ebrei il “Libro” è uno solo e comprende tre parti :La prima parte è la “Toràh” o Legge, articolata in cinque testi attri-

buiti a Mosè, che compongono il Pentateuco: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio.

La seconda parte è costituita dai “Nebi'im” o Profeti, distinti in anteriori (Giosuè, Giudici, Samuele, Re) in opposizione ai Profeti posteriori (Isaia, Geremia, Ezechiele, Daniele) e i dodici Profeti minori (Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Naum, Baruc, Sofonia Aggeo, Zaccaria, Malachia).

La terza parte è costituita dai “Ketubim”, o Scritti (Salmi, Giobbe, Proverbi, Rut, Cantico dei Cantici, Ecclesiaste, Lamentazioni, Ester, Daniele, Esdra-Neemia e Cronache).

Questo è il Canone Ebraico, fissato nel primo secolo dopo Cristo in Palestina, rimasto tale nella storia successiva del giudaismo. Un giovane ebreo, da quando diventa maggiorenne, maschio o femmina che sia, è obbligato ad una azione doverosa (“Mizvah”) che è lo studio e l'osservanza della Toràh. Poi deve conoscere tutte le norme sulla purezza individuale, sulle relazioni matrimoniali, sulle unioni lecite e proibite; inoltre le maledizioni e le benedizioni.

Il maestro Ismaele ha insegnato tredici modi per ricercare il senso della Toràh: questi modi considerano ogni singolo caso e consigliano di passare da ciò che è più grave a ciò che è meno grave; poi considerano le analogie, i sillogismi dei testi biblici, i casi particolari in riferimento alle norme generali, e infine come poter conciliare le contraddizioni di due testi consultando un terzo testo.

Nel Pentateuco troviamo le Leggi mosaiche: Norme alimentari, sanitarie, la giustizia sociale, l'anno sabbatico, il Giubileo, i pellegri-naggi, l'ordinamento e le norme sulla purità sacerdotale, il Tabernacolo, le festività religiose; tra esse il Capodanno ebraico, che si celebra in settembre-ottobre e commemora la creazione del mondo; il “Kippur”, giorno di digiuno e di espiazione; la festività e il riposo del sabato; l'offerta delle primizie; infine non possiamo dimenticare la Pasqua di azzime (la Pesach) festeggiata il 15 di Nissan (marzo-aprile) che coincide col periodo della nostra Pasqua. Essa ricorda l'uscita di Israele dall'Egitto.

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Nacque così la “Mishnà”, complesso di annotazioni e deliberazioni fatte dai maestri. Nacque il “Talmud”, compendio della Toràh orale, che provvide a fornire tutte le norme regolatrici della vita religiosa degli Ebrei fino ad oggi. Religione, diritto e morale sono strettamente congiunti e non possono essere separati.

Nasce la “Amidà”, preghiera fatta dal pubblico e dall'officiante che pronuncia un verso profetico molto simile a quello pronunciato nella nostra Messa: “Santo, Santo, Santo è il Dio dell'Universo, piena è tutta la terra della Sua gloria”. Poi dice: “Benedetta la gloria del Signore, dal luogo dove esso si trova”, e infine: “Regnerà l'Eterno per sempre, o Sion, per tutte le generazioni, Alleluia!” Si leggono anche i brani biblici del libro di Giobbe, alcuni Salmi, e lo “Scemà”, costituito dai versi 4-9 del Deuteronomio cap.VI.

Poi la professione di fede ebraica: “Ascolta Israele, il Signore Dio nostro è il solo Signore” e “Amerai il Signore Dio tuo, con tutto il tuo amore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze” , ed altre preghiere ancora...

Ora riporto un estratto del discorso alla comunità ebraica fatto il 19 agosto 2005 dall'attuale pontefice Benedetto XVI (Rivoluzione di Dio): “Shalom lechèm! Era mio profondo desiderio, in occasione della mia prima visita in Germania dopo l'elezione a successore dell'apostolo Pietro, di incontrare la comunità ebraica di Colonia e i rappresentanti del giudaismo tedesco. Faccio mie le parole scritte dal mio venerato predecessore in occasione del 60° anniversario della liberazione di Auschwitz e dico anch'io: "Chino il capo davanti a tutti coloro che hanno sperimentato questa manifestazione del mysterium iniquitatis".

Gli avvenimenti terribili di allora devono incessantemente destare le coscienze, eliminare conflitti, esortare alla pace. Dobbiamo ricordar-ci insieme di Dio e del suo sapiente progetto sul mondo da Lui creato: Egli, ammonisce il libro della Sapienza, è "amante della vita" (11,26). Ricorre quest'anno il quarantesimo anniversario della promulgazione della dichiarazione "Nostra Aetate" del Concilio Ecumenico Vaticano II, che ha aperto nuove prospettive nei rapporti ebreo-cristiani all'insegna del dialogo e della solidarietà. Questa dichiarazione, nel quarto capitolo, ricorda le nostre radici comuni e il ricchissimo patrimonio spirituale che gli ebrei e i cristiani condividono.

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Gli Ebrei, come i Cristiani e i Musulmani, riconoscono in Abramo il loro padre nella fede (cfr. Gal. 3,7; Rm 4,11 S.), e fanno riferimento agli insegnamenti di Mosè e dei Profeti. La spiritualità degli ebrei come quella dei cristiani si nutre dei Salmi. Con l'apostolo Paolo, i cristiani sono convinti che "i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili" (Rm 11,29; 9,6.11; 11,1 S.). In considerazione della radice ebraica del cristianesimo (Rm 11, 16-24), il mio venerato Predecessore, confermando un giudizio del vescovi tedeschi, affermò:

"Chi incontra Gesù Cristo incontra l'ebraismo". La dichiarazione conciliare Nostra Aetate, pertanto, "deplora gli odi, le persecuzioni e tutte le manifestazioni di antisemitismo dirette contro gli ebrei in ogni tempo e da chiunque". Dio ci ha creati tutti a Sua immagine (Gn. 1,27) onorandoci con questo di una dignità trascendente. Davanti a Dio tutti gli uomini hanno la stessa dignità, a qualunque popolo, cultura o religione appartengano. Perciò incoraggio un dialogo sincero e fiducioso tra ebrei e cristiani: solo così sarà possibile giungere a un'interpretazione condivisa di questioni storiche ancora discusse e, soprattutto, fare passi avanti nella valutazione, dal punto di vista teologico, del rapporto tra ebraismo e cristianesimo. Questo dialogo, se vuole essere sincero, non deve passare sotto silenzio le differenze esistenziali o minimizzarle: anche nelle cose che, a causa della nostra intima convinzione di fede, ci distinguono gli uni dagli altri, anzi proprio in esse, dobbiamo rispettarci ed amarci a vicenda. Il Decalogo (Es 20; Dt 5) è per noi patrimonio e impegno comune. I Dieci Comandamenti non sono un peso, ma l'indicazione del cammino verso una vita riuscita. Lo sono, in particolare, per i giovani che incontro in questi giorni e che mi stanno tanto a cuore. il mio augurio è che essi sappiano riconoscere nel Decalogo questo nostro fonda-mento comune, la lampada per i loro passi, la luce per il loro cammino (Sal.119,105)”.

Mons. Angelo Comastri ha detto: “Noi cristiani abbiamo sangue semita, perché l'albero cristiano sboccia prodigiosamente dalle radici ebraiche. Non dobbiamo mai dimenticare la nostra storia che ci spinge a dire che l'antisemitismo è anche anticristianesimo” .

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IL CRISTIANESIMO

Il Nuovo Testamento è l'ultima parte della Bibbia, che segue, modifica, integra e completa quanto è stato scritto e predetto nell'Antico Testamento, tramandato a noi dalla Religione Ebraica: Anche l'antica scrittura deve tradursi nel presente. Il mistero della storia si svela man mano che si mette in luce il suo divenire.

Il Cristianesimo inizia dopo la nascita di Gesù Cristo , la Sua vita pubblica, la Sua predicazione, i Suoi miracoli, la Sua passione, crocifissione, morte e resurrezione.

Il tutto riferito fedelmente nei quattro Vangeli .Tre di essi, quelli di Matteo, Marco e Luca, sono detti “sinottici”,

perché caratterizzati da un notevole parallelismo e affinità, che confer-mano l'autenticità dei fatti in essi raccontati.

Il quarto Vangelo, quello di Giovanni, redatto ed edito più tardi, omette parte degli episodi già descritti negli altri tre, ma si addentra nel mistero dell'incarnazione del Verbo, della Sua missione, del Suo messaggio d'amore e della Sua testimonianza dando un'impronta originale e personale.

Luca, ultimo evangelista, fa un riepilogo degli avvenimenti crono-logicamente ordinato, iniziando con l'annunciazione a Maria, la nascita e l'infanzia di Gesù.

Il N.T. continua con gli Atti degli Apostoli, ove è descritta la “Storia delle origini cristiane”, successive alla morte e resurrezione di Cristo. Agli Atti degli Apostoli seguono le numerose Lettere di San Paolo, poi quelle di Giacomo, di Pietro, di Giovanni e Giuda, tutte destinate a varie popolazioni che gli Apostoli visitarono.

Il N.T. termina con l'Apocalisse, attribuita a Giovanni, che è la “Rivelazione” di cose nascoste che riguardano il futuro, fatta da Dio all'uomo. Dio le ha trasmesse all'autore in forma di visioni simboliche, riferite in questo ultimo libro della Bibbia.

La professione di fede cristiana viene espressa nel Credo , che viene recitato in Chiesa dai fedeli durante la Messa. Verso la fine della Messa si commemora l'“Offertorio”, sacrificio eucaristico di Cristo, che si conclude con la Comunione, cioè l'assunzione dell'Ostia, “Corpo e il Sangue di Cristo”, da Lui offerto in remissione dei nostri peccati.

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Fig. 15“... e non lasciarci soccombere alla tentazione, ma liberaci dal male.”

(autentica frase finale del “Padre Nostro”)

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IL PADRE, IL FIGLIO E LO SPIRITO SANTO

Dio è Uno e Trino: Tre persone uguali e distinte.Quando Gesù si rivolge a Dio Prima Persona , lo chiama “Padre” :

“Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro” (Gv 20, 17); e quando ci insegna a pregare dice: “Voi pregate così:

“Padre Nostro, che sei nei Cieli, sia santificato il Tuo nome, venga il Tuo Regno............................................................................................ ....e non lasciarci soccombere alla tentazione, ma liberaci dal male.

(che è l'esatta traduzione dal greco dell'ultima frase del Padre Nostro; vedi Catechismo della Chiesa Cattolica pag.690)

L’Essenza di Dio non è raggiungibile dall’intelletto umano; essa è incomprensibile anche per i beati del cielo, ma compete solo a Dio. Si può risalire approssimativamente ad una identità di Dio attenendoci alla rivelazione delle scritture, poiché ne ricaviamo parzialmente l’insieme. San Paolo scrisse: “La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta è la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quando ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma divenuto uomo, ciò che era da bambino l’ho abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto!” (1Cor 13,9-12).

Dio nessuno l’ha mai visto; anzi, chi l’avesse visto sarebbe morto (Lv 16,2). Adamo udiva la Sua voce, ma l’aveva solo sentito passeg-giare nel giardino di Eden.

Agli uomini apparivano i Suoi angeli messaggeri. Alla “quercia di Mamre” apparve ad Abramo sotto l’aspetto di tre uomini.

Sul monte Oreb l’angelo del Signore apparve a Mosè “in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto”; Sul Sinai Dio apparve a Mosè nel fuoco dietro una densa nube e fu visto solo di spalle (Es 33,23).

Quando condusse gli Israeliti fuori dall’Egitto, “marciava di giorno con una colonna di nube e di notte con una colonna di fuoco per far loro luce” (Es 13, 21).

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La Seconda Persona è il “Verbo” , la Parola di Dio, generato, non creato della stessa sostanza del Padre.

“Egli era in principio presso Dio; tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini” (Gv 1,3-4).

Dio non era mai nato, ma quando il Verbo si è incarnato, nascendo ha preso un nome d’uomo: “Gesù”, da “Iesus” (in latino), “Yesù a” (in ebraico), “Isa” (in arabo).

“Ecco: la Vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà "Emmanuel", che significa "Dio con noi"” (Is 7,10-17).

L’Angelo Gabriele disse a Maria: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”. A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.

L’angelo le disse: “Non temere Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai "Gesù". Sarà grande e chiamato "Figlio dell’Altissimo"” (Lc1,28-32).

Gesù sapeva tutto: non aveva bisogno di capire che cosa Dio volesse da lui. Solo Lui, il “Verbo incarnato”, poteva dare una defini-zione di Dio. Disse infatti alla donna di Samaria venuta ad attingere acqua al pozzo: “È giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in Spirito e Verità; perché il Padre cerca tali adoratori”. “Dio è Spirito”, e quelli che lo adorano devono adorarlo in Spirito e Verità. Gli rispose la donna: “So che deve venire il Messia (cioè il Cristo, il Santo, l’Unto di Dio): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa”. Le disse Gesù: “Sono Io, che ti parlo” (Gv 4,23-26).

Che Gesù sia l’incarnazione di Dio lo si può accertare parti-colarmente dal Vangelo di Giovanni, che parte in quarta e, senza incertezze inizia così:

“In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come unigenito del Padre, pieno di grazia e di verità. Egli era nel mondo, ma il mondo non lo riconobbe. Venne tra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto” (Gv1, 1-14).

E San Paolo prosegue così: “Egli è immagine del Dio invisibile, generato prima di ogni creatura, poiché per mezzo di Lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potestà. Tutte le

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cose sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui, e tutte sussistono in Lui” (Col 1,15-17).

Ai Giudei che gli contestarono: “Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?” Rispose loro Gesù: “In verità, in verità vi dico:

Prima che Abramo fosse Io Sono” (Gv 8, 58). “Io Sono” è il nome che Dio, interpellato da Mosè, diede a se stesso (Es 3,14). 

“Io e il Padre siamo una cosa sola” (Gv10, 30). “Se conoscete me, conoscerete anche il Padre; fin da ora lo conoscete e lo avete veduto”. Gli disse Filippo: “Mostraci il Padre e ci basta”; ed Egli rispose: “Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me” (Gv 14, 7-11).

“Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l’annunzierà” (Gv 16, 14-15).

Quando Gesù chiese ai Suoi discepoli: “La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?”

Rispose Simon Pietro: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. E Gesù: “Beato te Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il

sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli” (Mt 16, 13-17). Rispose Gesù a Giuda non l'Iscariota:

“Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,21-23).

Gesù ha natura umana e nel contempo divina (“Ipostasi”). Prima della Passione, sul monte degli ulivi nel luogo detto

“Getsèmani”, sudando sangue, preso da paura e da angoscia pregava dicendo: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice” , frase detta da Gesù uomo, che esprimeva tutta la fragilità e debolezza umana, seguita però dalla frase successiva di Gesù uomo-Dio: “Tuttavia non sia fatta la mia, ma la Tua volontà” (Lc22,42).

Prima di morire, come uomo gridò: “Elì, Elì, lemà sabactàni?”, che vuol dire: “Dio mio, Dio mio, perchè mi hai abbandonato?”.

Ma, come essere divino, alla fine disse: “Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”. Detto questo spirò (Lc 23,46).

Gesù, che è una cosa sola col Padre (Gv10,30) si ritiene inferiore a Lui e dice umilmente: “Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me” (Gv14,28). “Io non posso far nulla da me stesso; giudico

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secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato. La Parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato” (Gv5,30; vedi 1Cor15,24-28; Mt 24,36).

Troviamo lo Spirito Santo (terza Persona) dappertutto nelle Scritture. Esso si manifesta come Energia Creatrice presente nell’aria: “In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque” (Gen 1,2). “Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita, e l'uomo divenne un essere vivente” (Gen. 2,7).

Procedendo dal Padre e dal Figlio, “Egli è Signore e dà la vita”: il giorno dell'“Immacolata Concezione” è fautore del concepimento di Maria, concepita senza peccato.

Il giorno dell'“Annunciazione” provoca in Maria il concepimento di Gesù. Il giorno del battesimo di Gesù scende su di lui in “apparenza corporea di colomba” (ecco perché così viene visualizzato nelle immagini sacre).

Nella ricorrenza della “Pentecoste”, “Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi”.

Anche in altre occasioni si manifesta come Spirito di Verità, espressione della Parola di Dio che ha parlato per mezzo dei profeti e ha fatto annunziare dagli apostoli “le grandi opere di Dio” e “la buona novella di salvezza”, che porta l’amore di Dio nei nostri cuori.

Gesù, prima della Sua Passione, avverte così gli apostoli: “Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore perché

rimanga con voi per sempre, lo Spirito di Verità, che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché Egli dimora presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi” (Gv 14, 16-18).

“Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto” (Gv 14,26). “Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo

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Spirito di Verità che procede dal Padre, Egli mi renderà testimonianza” (Gv 15,26).

Procedendo dal Padre e dal Figlio, “Egli è Signore e dà la vita”: il giorno dell'“Immacolata Concezione” è fautore del concepimento di Maria, concepita senza peccato.

Il Consolatore sarà lo Spirito Santo di Gesù: “Ora Io vi dico la verità: è bene per voi che Io me ne vada, perché

se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò” (Gv 16,7).

Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il padre ha mandato me, anch'io mando voi”. Dopo aver detto questo alitò su di loro e disse: “Ricevete lo Spirito Santo” (Gv 20,21-22).

I PRINCIPALI DOGMI E ATTRIBUTI DIVINI,descritti in coppie opposte e complementari sono:

Unità e Unicità di Dio - Trinità divinaUguaglianza divina - Distinzione divinaCreatività divina - Aseità, Incarnazione divinaDivinità, Trascendenza - Umanità , ImmanenzaPaternità divina - Figliolanza divinaInvisibilità divina - Visibilità, Splendore divinoOnniveggenza del passato - Onnivegg. del presente e del futuroSemplicità divina - Onniscienza e Sapienza divinaNaturalezza divina - Perfezione divinaSilenzio divino, Mistero - Parola di Dio, Rivelazione, VeritàImmensità, infinità divina - Autolimitazione di Cristo Onnipotenza divina - Impotenza divina a far del male Invincibilità divina - Santo Abbandono di Cristo Trionfo di Cristo - Passione di CristoEternità divina , Vita eterna - Morte di CristoResurrez., Vittoria di Cristo - Annientamento della morteImmutabilità divina - Transustanziazione di CristoOnnipresenza divina - Presenza divina in ognunoSeverità divina - Carità-Amore, fedeltà, Bontà divina Giustizia, Imparzialità divina - Misericordia, Grazia, Perdono.

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FRATELLI DI ALTRE CHIESE CRISTIANE

Sono i cosiddetti “Cristiani Ortodossi”, oltre a tutti i “Cristiani Protestanti”: Luterani, Calvinisti, Anglicani, Copti, Evangelisti, Presbiteriani, Valdesi, Battisti, Metodisti, Mormoni, Testimoni di Geova ed altri. Il Protestantesimo è l' insieme delle confessioni cristiane (separate dalla Chiesa Cattolica), che traggono origine dalla Riforma religiosa iniziata da Lutero nel secolo XVI (con le 95 tesi) e che fu estesa successivamente da Calvino e da altri.

La Riforma riguardava il culto e la struttura ecclesiastica: tra le modifiche apportate vi era l'abolizione del latino dalla messa, l'aboli-zione del celibato ecclesiastico, dei conventi, del culto dei Santi e delle indulgenze; inoltre la negazione del primato papale e della sua infallibilità.

Sull'argomento riporto un estratto del discorso di Papa Ratzinger ai rappresentanti di altre Chiese e Comunità ecclesiali fatto nel 2005:

“Insieme ci rallegriamo nel constatare che il dialogo, col passare del tempo ha suscitato una riscoperta della nostra fratellanza e creato tra i cristiani delle varie Chiese e Comunità ecclesiali un clima più aperto e fiducioso. Il mio venerato Predecessore nella sua Enciclica "Ut unum sint"(1995) ha indicato proprio in questo un frutto particolar-mente significativo del dialogo. La fraternità tra i cristiani non è semplicemente un vago sentimento e nemmeno nasce da una forma di indifferenza verso la verità. Essa è fondata sulla realtà soprannaturale dell'unico Battesimo, che ci inserisce tutti nell'unico Corpo di Cristo (1 Cor 12,13; Gal. 3,28; Col. 2,12).

Insieme confessiamo Gesù Cristo come mediatore tra Dio e gli uomini (1 Tm 2,5), sottolineando la nostra comune appartenenza a Lui. A partire da questo essenziale fondamento del battesimo che è una realtà da Lui proveniente, una realtà nell'essere e poi nel professare, nel credere e nell'agire, il dialogo ha portato i suoi frutti e continuerà a farlo. Le nostre divisioni sono in contrasto con la volontà di Gesù e ci rendono inattendibili davanti agli uomini. Penso che dovremmo impegnarci con rinnovata energia e dedizione a recare una testimo-nianza comune nell'ambito di queste grandi sfide etiche del nostro tempo. Unità nella molteplicità e molteplicità nell'unità. Non possiamo fare l'unità con le sole nostre forze. La possiamo solo ottenere come dono dello Spirito Santo ”.

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L’ANIMA O SPIRITO

“Anima”, deriva dalla parola greca “anemos”, che significa vento, da cui proviene il termine “animale”, in quanto animale e uomo sono esseri animati, dotati di movimento come il vento.

Nel bimbo, dopo alcuni mesi dalla nascita, oltre all'energia vitale e le funzioni automatiche, istintive, vegetative, sensitive, affettive e intellettive elementari che ha in comune con gli animali, vediamo emergere un quoziente intellettivo superiore, per cui acquisisce il livello di coscienza dell'io: è l'anima razionale, che viene chiamata preferibilmente “spirito ”; successivamente l'essere umano è in grado di apprendere, di aver conoscenza del bene e del male e poter correggere l'istinto, qualora subentri un conflitto morale.

Contro il “tricotomismo” , insegnato da Platone, dai Gnostici e dai Manichei, che ritenevano l'uomo costituito da “corpo, anima e spirito”, bisogna precisare che i termini anima e spirito , in antitesi a corpo e materia, vengono ritenuti (come dogma cattolico) due sinonimi.

La parola greca “psyche” , equivalente a quella ebraica “nepés”, rappresenta la totalità psico-biofisica della persona: corpo e spirito.

Lo Spirito, dal latino “spiritus”, in greco “pneuma”, in ebraico “ruah” (chiamato “logos” da Eraclito, “nus” da Aristotele e da Plotino, “res cogitans” da Cartesio) è trasmesso da Dio ad ogni persona, è immortale, dotato di intelligenza, di ragionamento, di capacità ideativa, di coscienza dell' io, di sapienza e giudizio; lo spirito è di “altro ordine”, ma è “ospite” del corpo; la sua comunicazione con 1'esterno e con altre persone, può avvenire normalmente solo attraverso i sensi: parola-udito, vista, tatto, olfatto, gusto; raramente avviene tramite sogni premonitori, ispirazione o via telepatica. Le qualità spirituali caratterizzano e distinguono una persona da un'altra, come fisicamente le fattezze del corpo.

Quando pensa, 1'io parla silenziosamente a se stesso; attinge all'attività mnemonica, con l'evocazione di nomi ripetutamente ascoltati, abbinati ad oggetti e registrati nel cervello, coi quali pian piano ha composto e memorizzato il vocabolario della lingua insegnatagli dai genitori sotto forma di informazioni visive, sonore, tattili, gustative ed olfattive. L'informazione avviene sia dal patrimonio genetico sia dall'ambiente.

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Con il concepimento vengono trasmesse dai genitori tendenze caratteriali e artistiche, per cui normalmente un figlio assomiglia, oltre che nel fisico, anche psichicamente al padre o alla madre o a tutti e due. Acquisisce successivamente nozioni di livello superiore: idee e concetti di entità astratte, come la moralità. Soggetto e ambiente sono da intendersi come parti integranti di un unico sistema; tra essi vi è uno scambio di informazioni dirette a trovare nell’individuo sano un orientamento e un adattamento per garantire equilibrio, stabilità e armonia, benché immersi nel processo dinamico di un mutamento continuo.

Come è vergine il corpo del bimbo, altrettanto vergine è il suo spirito, ospite in questo corpo meraviglioso, ove alloggia, si matura e si completa durante l’iter della vita terrena.

Il bambino avrà la coscienza che si sarà dato e che gli avranno dato; se la costruisce nei primi cinque anni di vita, età in cui non può ancora essere responsabile.

Può crescere in un ambiente familiare e locale talmente alterato da false dottrine da indurlo a considerare il male come normalità; se il vizio rientra nel costume e nell’abitudine familiare, egli non può avere coscienza del bene e del male. Molte tendenze si considerano ereditarie, ma in effetti si sono formate nella giovane età. È il peccato di ignoranza quello che tende oggi ad essere la colpa maggiore. Ecco perché i genitori sono molto responsabili del futuro dei loro figli!

“Intimità personale e infinito celeste si incrociano, ed è solo il peccato che infrange questo intreccio, impedendo l’ascesa. In questa avventura gloriosa, il corpo ci è più di impaccio che d’aiuto” .(S. Agostino). “È lo spirito che si costruisce il corpo” (Schiller).

Se invece il giovane cresce in un ambiente sano, viene istruito dai genitori, dai parenti e a scuola, oltre che su materie culturali e scientifiche, sul concetto di Dio, di Religione, di Amore, di relazione, di fratellanza, di bene e male, di giustizia, di ordine e disordine, di libertà e di libero arbitrio. Inoltre il suo spirito, arricchito dal battesimo, coltivando con perseveranza questi pensieri e agendo di conseguenza, può ricevere per grazia divina un supplemento d’istruzione: essere alimentato direttamente dallo Spirito Santo, con i suoi Doni e Virtù.

La buona volontà e lo sforzo nel presente, determinerà l’effetto desiderato: un futuro migliore. Ecco come il nostro spirito acquisisce la “coscienza cristica” ed entra in contatto, non più attraverso i sensi, ma telepaticamente, con lo Spirito , col “Logos Cristiano” che è il Cristo,

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il Verbo di Dio : professando la religione con l'amore verso il prossimo, con le buone azioni quotidiane e con la preghiera e adorazione a Dio. In questo modo Dio entra e resta in noi e diventiamo figli di Dio.

Come la vaccinazione ci rende immuni dai germi e dai virus, molto di più il Battesimo ci rende immuni dal peccato originale che, da quando Adamo ed Eva (oppure l’umanità allora esistente) disubbidirono a Dio (mangiare la mela è esempio simbolico), è rimasto nell’uomo fino ad ora, trasmesso di generazione in generazione, come una “mela guasta” contamina quelle sane!

Il nostro spirito si evolve continuamente, ma è molto influenzabile dalle tentazioni del mondo e dalle cattive compagnie, per cui la nostra libertà di potere decisionale, benché normalmente controllati da chi ci ama (genitori e parenti), ci può permettere (libero arbitrio) di prendere anche cattive strade e di cadere nel disordine e nel peccato. Perciò il Battesimo non è sufficiente a salvarti: dopo esser stato battezzato, puoi ancora andare all’inferno. “Sette volte al giorno cade il giusto; quante volte cade l’insipiente?”.

Le passioni che lo spirito coltiva finché è collegato al corpo sono, per così dire, miste: da una parte stanno le passioni virtuose, dall’altra quelle viziose. È l’individuo in quanto anima e spirito che, attraverso i sensi, prova piacere, nel contatto e nell’amplesso coniugale, ascoltando la musica, guardando un tramonto o gustando cibi e bevande, come purtroppo può anche soffrire e può abbassarsi, degradandosi fino a raggiungere il disgusto! Perciò, a seconda di come ha agito attraverso quel corpo, lo spirito acquisisce un grado più o meno elevato di purezza o di impurità.

La vita terrena può essere un inferno, un purgatorio o già un paradiso. Molte persone hanno un bel corpo e conducono una vita agiata, ma nel contempo sono sottoposte a molte tentazioni, per cui debbono continuamente vigilare, come un buon auriga che governa i cavalli con le redini e i freni del carro nella discesa e nelle curve per non cadere in un precipizio; tante altre persone sono brutte di aspetto ed hanno in sorte una vita disagiata, per cui invidiano coloro che se la godono e sono tentate di procurarsi ciò che non hanno.

Vi sono dei ricchi mostruosi, altri poveri ma belli; alcuni belli fuori e brutti dentro, altri brutti fuori e belli dentro. Molti sono quelli brutti fuori e brutti dentro; pochi sono quelli belli fuori e belli dentro. Le malattie possono colpire belli e brutti, ricchi e poveri.

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LA TENTAZIONE

Caro fratello non temere, Dio non fa il male ed agisce sempre con amore! Ci lascia pienamente liberi di pensare, di decidere e di agire (libero arbitrio), ma ci protegge dalle tentazioni, anche se le permette per provare la nostra fede:

“Il Signore tuo Dio è un fuoco divoratore, che proverà la qualità dell'opera di ciascuno” (Dt 4,24 - 1°Cor 3,13).

L'esatta traduzione dal greco dell'ultima frase del “Padre Nostro” è: “...e non lasciarci soccombere alla tentazione, ma liberaci dal male” (Vedi Catechismo della chiesa cattolica, pag. 690).

Infatti nella prima lettera ai Corinzi San Paolo dice:“Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere. Nessuna

tentazione vi ha finora sorpresi se non umana; infatti Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita e la forza per sopportarla” (1Cor 10,12-13).

Dio, non volendo annientare nessuna delle proprie creature, precipitò sulla Terra il demonio e gli angeli decaduti (vedi Apocalisse 12,7-10) e, conscio nella Sua prescienza e infallibilità della propria vittoria finale, ha accettato lealmente la sfida di un avversario sleale permettendogli di tentarci (vedi Apocalisse 2,10 e Giobbe 1-2), riconoscendo i diritti che il demonio ha vantato e vanta tuttora nei confronti di gran parte dell'umanità, resa sua schiava con tentazioni ed inganni di ogni tipo .

La tentazione si presenta come desiderio di trasgressione, sorgendo spesso in occasione di provocazioni esterne dei nostri sensi, o da pensieri emergenti da precedenti rinunce ad azioni negative fino allora evitate, ma oggetto di nostre debolezze, in specie se siamo privati di qualcosa che ci manca. “L'occasione fa l'uomo ladro”.

Certe occasioni non sono casuali, anche se lo sembrano, ma rientrano nella dinamica delle tentazioni operate dal maligno, che conosce i nostri punti deboli. “Nulla accade per caso”, come tante coincidenze che si verificano, a volte per subdolo intervento dei demoni, altre volte in nostro soccorso da parte degli angeli custodi.

Se un peccato non è mai stato commesso, avendo un minimo di coscienza, poniamo resistenza alla tentazione. Più il peccato in questione è grave, più aumenta la resistenza e pertanto viene difficilmente attuato.

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Se invece è già stato compiuto altre volte o addirittura è abituale, non avvertiamo neppure la tentazione e lo si ripete con disinvoltura. Le brutte abitudini sono cattive consigliere. Normalmente, quando siamo fortemente tentati, annulliamo a livello di coscienza i buoni propositi precedentemente memorizzati; ipocriti!... Dimenticando volutamente le nostre virtù, siamo così liberi di peccare! Se una tentazione ci capita all'improvviso, lì per lì non abbiamo la vigilanza e la tempestività sufficiente per evitare o superare l'ostacolo e cadiamo nell'errore!

CONTRO LA TENTAZIONE

Come ho già detto riferendomi alla sessualità, occorre renderci conto della precaria situazione collettiva in cui stiamo vivendo. Oggi tutti i desideri egoistici ed impuri si possono realizzare facilmente, in quanto la corruzione sta operando su tutti i livelli con un permissivismo vergognoso, per cui genitori e figli debbono reagire in maniera compatta “per salvare i salvabili”. Il cittadino laico deve collaborare al piano di Dio messo in opera dalla Chiesa. “L'unione fa la forza”! “L'indifferenza e la spensieratezza fanno debolezza”. Non lasciamoci schiacciare dal maligno come moscerini inermi.

Rivestiamoci dell'armatura di Cristo! “Svegliati tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà” (Ef 5,13-14).

Vi sono alcuni metodi assai efficaci per combattere le tentazioni:

1) Innanzitutto per non essere “ciechi, sordi, stolti e dormienti” dobbiamo mantenerci in grazia di Dio. “Ogni mattina fa attento il mio orecchio, perché io ascolti gli iniziati; il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza” (Is 50, 4-5). Gesù richiede questo ascolto discreto quando dice: “Chi ha orecchie per intendere, intenda” (Mt 13,3-9), e gioisce quando può dire ai suoi fedeli: “Beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono” (Mt 13,16). Non è sufficiente aver orecchi, ma devono essere aperti, veramente pronti ad ascoltare, devono saper distinguere la “parola vera” dalla chiacchiera futile, dal pettegolezzo, dalle basse insinuazioni, dalla menzogna e dall’inganno.

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Molta gente purtroppo è superstiziosa, crede agli oroscopi, alle cartomanti e alle chiromanti (Gal 5,19; Dt 18,10; Lv 19,31). Il futuro è conosciuto solo da Dio e dagli autentici profeti, ai quali Egli ha concesso il Dono della Profezia.

2) Occorre quindi liberarci dai nostri peccati con un sincero pentimento e confessione seguiti dalla comunione. Come una persona, cadendo da una rupe, precipita in basso a causa della gravità senza scampo, a meno che non usi un paracadute, così una persona che precipiti nel vizio, non si frena e non si arresta se non ricorre a tutti i mezzi necessari per salvarsi. Il primo di questi mezzi è la volontà, alimentata e sostenuta dalla fede. Bisogna conoscere e ricordare tempestivamente il messaggio del Vangelo.

3) La preghiera ripetuta con concentrazione è un'arma che si rivela potentissima quando siamo sottoposti alla tentazione. Gli adulti e specialmente i giovani si impegnino ad evitare cattive compagnie, la pornografia e la droga (introdotte a scopo di lucro), che conducono alla lussuria e alle perversioni sessuali, quali lo stupro, la sodomia e la pedofilia.

4) L'uomo deve imparare ad essere in relazione con se stesso (“Conosci te stesso”), con Dio e con il prossimo; l'esempio ci è dato da Gesù. Osservare i comandamenti e i precetti della Chiesa non deve esser ritenuto un comando e una restrizione, ma una necessità per ottenere la salvezza e la Vita eterna.

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I VANGELI APOCRIFI

Dio attraverso la Bibbia è in stretto collegamento col creato; molti altri esempi importantissimi potrei continuare ad evidenziare in tal senso, ma preferisco che ognuno scopra e gusti queste corrispondenze da solo con l’approfondimento del Vangelo. È indispensabile, ripeto, che il cuore sia reso puro, per poter vedere, sentire e capire la verità.

Gesù disse: “Perché non vi è nulla di nascosto che non diventi al fine manifesto, e di segreto che non sia conosciuto, e non venga in chiaro!”. (Lc 8,17 e Lc 10.21-24).

Come sappiamo, il nuovo Testamento è composto dai quattro Vangeli: Matteo, Marco, Luca, Giovanni, ove sono descritti la vita e il messaggio di Gesù Cristo. Poi comprende gli Atti degli Apostoli, le Lettere di San Paolo, di Giacomo, di Pietro, di Giovanni e di Giuda e l'Apocalisse. Oltre i quattro vangeli canonici esistono i cosiddetti “Vangeli Apocrifi”, così chiamati poichè non sono stati dichiarati autentici, ma che contengono molti riferimenti con i vangeli canonici. In essi si leggono notizie e fatti assai interessanti, molti dei quali potrebbero essere veritieri. Quando lessi il “Vangelo Copto di Tommaso”, di contenuto ermetico, rimasi stupito poiché vi trovai terminologie e concetti che avevo precedentemente inserito nella “Ruota dell’esistenza” ai livelli 1°. 9°, 14°, 17° e 18°, in quanto strettamente connessi con i “Detti segreti di Gesù” esposti in questo vangelo che riguardano particolarmente le leggi della natura, il mondo restaurato (chiamato “Regno dei cieli”) e la vita dell'uomo risorto in Cristo. Troviamo pure connessioni con la Ruota negli Atti degli Apostoli (At 2,1-4), Lettere di San Paolo, (1 Cor. 12,12-27) e Apocalisse (Ap. 5,1: 10,8-11: 21,1).

Al paragrafo n. 3 del Vangelo Copto di Tommaso Gesù disse:“Il regno dei cieli è fuori di noi, ed è in noi”. Noi siamo nel regno

ma lo ignoriamo e, ignorandolo, l'abbiamo deturpato.Ai paragrafi 21 e 22 è scritto: “Gesù vide dei bimbi che succhiavano

latte. Disse ai suoi discepoli: "Questi bimbi che prendono il latte assomigliano a coloro che entrano nel regno". Gli domandarono: "Se noi saremo bimbi, entreremo nel regno?" Gesù rispose: "Allorché di due ne farete uno, allorché farete la parte interna come l’esterna, la parte esterna come l’interna e la parte superiore come l’inferiore, (vedi livello 17°) allorché del maschio e della femmina farete un unico

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essere sicché non vi sia più né maschio né femmina, allorché farete degli occhi in luogo di un occhio, una mano in luogo di una mano, un piede in luogo di un piede e un’immagine in luogo di un’immagine, allora entrerete nel regno"”. (Mt 18,3; 19,5-6; I Cor 14, 1-20) (vedi Centro della Ruota).

Al paragrafo 50 è scritto: “Se vi domanderanno "Qual è il segno del Padre vostro che è in voi?" risponderete: "Il movimento e il riposo"”. (Vedi 18° livello).

Nei “Detti segreti di Gesù” (Oscar Mondadori) è scritto: “Se della destra non farete la sinistra e della sinistra la destra, inferiore ciò che è superiore e anteriore ciò che è posteriore, non comprenderete il regno” (vedi livello 14° della ruota e i Punti Cardinali).

LA RELIGIONE ISLAMICA

L'Islamismo nasce con Maometto (Muhammad, 570 - 632 d.C.), ultimo profeta di Dio (Allah), la Parola di Dio (Corano) a lui rivelata, la sua comunità (Umma).

Il musulmano è fatalista, egli è, prima di tutto, un sottomesso a Dio: La religione agli occhi di Dio è la sottomissione, chiamata “Islam” (Corano 3, 19). Egli crede agli angeli, ai demoni e ai ginn (spiriti che popolano la natura); venera tutta la tradizione profetica da Adamo a Maometto, seguendo l'esempio di Abramo, di Mosè (Mùsã), di Giuseppe, di Gesù (“Isa”), Parola di Dio incarnata.

“Sa che la storia un giorno finirà e che la resurrezione, il giudizio e la vita ultima (Paradiso o Inferno) rappresentano un'escatologia uni-versale in cui trionferà l'onnipotente misericordia di Dio”, “Il migliore di quelli che perdonano” (Corano 7, 155) (Paul Poupard).

Il Corano dice: “Nel giorno del Giudizio peserà di più la penna del sapiente che la spada del guerriero”.

Una vera solidarietà unisce tutti i musulmani, soprattutto nei giorni del pellegrinaggio alla Mecca e nel “Ramadan”, periodo di digiuno che viene fedelmente rispettato nel nono mese del calendario lunare in autunno (vedi settore 13). La differenza sostanziale tra cristiani ed ebrei-musulmani è che i cristiani credono che Gesù Cristo sia Figlio di Dio in quanto incarnazione di Dio stesso, mentre gli altri credono che sia stato semplicemente un profeta (“Rusul”) come Mosè e Maometto.

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Per comprendere quanto valore abbia il pensiero e la religione islamica, parallela alla nostra nei principi fondamentali poiché in realtà adora lo stesso nostro Dio, riporto l’estratto di due articoli di Gabriel Mandel Khan , Vicario generale per l’Italia della Confraternita Sufi Jerrahi Halveti, pubblicati sulla rivista “Luoghi dell’infinito” intitolati: “Le nubi dell’ignoranza” e “Settantamila veli danzano nella luce”.

Il primo articolo “ Le nubi dell’ignoranza ” dice : “Il mondo è fatto d’energia, perciò conosce l’opposizione tra freddo e caldo, notte e giorno, negativo e positivo. Anche i sentimenti, in origine buoni, possono diventare "illegittimi". Bene e male sono legati ai livelli di coscienza. Il fenomenico è dualità, ma il bene è l’assoluto.

I mistici dell’Islam, i "Sufi" (paragonabili all’incirca ai frati e alle suore nel cristianesimo), hanno precisato le due categorie degli opposti con i termini: contrazione-dilatazione (cioè introversione-estroversione); unione-separazione; chiarificazione-offuscamento; rivelazione-occultamento; presenza-assenza. Dio ha creato l’essere umano, e questo a sua volta è costituito da quattro parti: una spirituale, due materiali, una globale. Quella spirituale è l’anima, goccia di quell’oceano infinito che è Dio, al quale oceano tende, al quale oceano tornerà. Materiale è il corpo, e materiale è la psiche, che si pone come un ponte fra anima e corpo, permettendo all’anima di esprimersi nel mondo materiale e al corpo di raggiungere vette spirituali.

Se, come tutti i ponti, anche questo è stretto, o pericolante, ingombro, o crolla, la comunicazione diventa sempre più impossibile. Quarta parte, globale, è l’ambiente: anche esso influisce, condiziona, sugge-stiona e subordina. Nella psiche abbiamo le pulsioni utili per la sopravvivenza; da qui i sentimenti, che in origine sono positivi, ma che da legittimi (bene), a causa di sistemi di ricatto esteriori, possono diventare negativi, ossia illegittimi (male).

Per amministrarli, riconoscerli e operare correttamente occorre l’istruzione specifica che possiamo avere dalle religioni. Tutto cambia a seconda del nostro livello di coscienza: la realtà ha due aspetti, oggettivo e soggettivo. L’oggettività, esterna forma il carattere, la soggettività, interna, interpretativa, forma la personalità. La condizione umana oscilla fra il monismo di Dio e il dualismo dei Phaenomena, ma a livello mistico tutto ciò non sussiste.

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Nel mondo fenomenico viviamo quindi la dualità, e mentre il bene è Dio, e Dio è eterno, quindi il bene è eterno, il male è terreno, e quindi transitorio. Per tutto ciò il musulmano è istruito dal Corano che dice: tutto il male che tu hai viene da te, tutto il bene che tu hai viene da Dio; (4a 79); satana vi ordina il male, la turpitudine, e di dire contro Dio ciò che non sapete (2a 168); Dio accoglie il pentimento di coloro che fanno il male per ignoranza e che poi se ne pentono (4a 17); ogni anima gusterà la morte, e Noi vi proveremo, e tenteremo col male e col bene. E a noi sarete ricondotti (21a 35). (Vedi cap. “Il Bene e il Male”).

Di grande aiuto è infine per ogni essere umano la " Sura dell’alba nascente " (113a): “cerco protezione presso il Signore dell’alba nascente, contro il male di ciò che Egli ha creato, contro il male dell’oscurità quando si estende, contro il male di quelli che soffiano sui nodi, e contro il male dell’invidioso quando invidia.

Quindi: il bene è assoluto, il male è relativo. Il male è l’esilio, il male è "ignoranza". Il bene è quando il nostro cuore consoce Dio, il male è quando lo vuole ignorare, rammentando che Dio ha detto: "né i cieli né la terra mi contengono, ma mi contiene il cuore del mio fedele " . Impariamo dunque a ricevere con gratitudine tutto ciò che ci viene, in definitiva tutti i segni e gli insegnamenti che il mondo fenomenico ci fornisce per passare dal relativo all’assoluto, dal male al bene.

Due maestri Sufi Abd âl Qâdir âlJîlânî (1077-1166) dicono ne "Il segreto dei segreti": "Le azioni malvagie vengono compiute da queste varie qualità, e inoltre per ignoranza. L’ignoranza è male.

Quindi conoscere Dio è il bene supremo che l’essere umano può conseguire sino a che è nel mondo fenomenico, e la conoscenza di cui ha necessità può essere ottenuta alzando il velo dell’anima materialistica che ricopre lo specchio del proprio cuore, pulendo cioè quello specchio e rendendolo sfavillante per vedervi la bellezza divina del tesoro nascosto all’ignorante, che comincerà allora a riflettersi nello specchio segreto del cuore umano".

Il Maestro Suhrawardî sostiene: "Il male è negatività, non essenza di una perfezione o di un’altra, poiché l’essenza positiva di una cosa non annulla alcunché di un’altra cosa, e neppure è dannosa per la cosa stessa o per un’altra".

Il secondo articolo, " Settantamila veli danzano nella luce " , dice : "Il principio originario dell’Islam, lâ îlâha îlla Âllâh, è che Dio esiste e che è unico. Ma Dio è di là da ogni possibile comprensione umana, e

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quindi l’essere umano, per pensare Dio ha necessità di ricorrere a simboli".

Il maestro Sufi Abd âlKârim âlJîlî (1365-1428) nel suo libro "L’uomo perfetto" scrisse: "Sappi che l’Essenza di Dio Supremo è il mistero dell’unità espresso da ogni simbolo. Non si può dunque concepire questa Essenza con un’idea razionale, come non la si capisce con un’allusione convenzionale. Vi si può pervenire solo individuando simboli e sublimandoli". Un altro maestro Sufi del XVIII secolo nel suo "Diwân" insegnava: "per quelli che possiedono la conoscenza, il vino, la festa, il coppiere e il menestrello, i "Re Magi", il monastero, lo shahel e lo zonnar, sono simboli che, in effetti, designano segreti nascosti. Se conoscerai il significato reale di questi simboli, saprai che l’essenza di tali misteri è che egli è uno, unico, che nulla esiste tranne lui, e che non v’è altra divinità tranne Dio".

Il Corano stesso propone un’abbondanza scintillante di simboli. In 14a 24-25 dice: "non hai visto come Dio propone come simbolo una buona parola, simile a un bell’albero la cui radice è salda e i rami sono nel cielo? Dio propone simboli perché la gente rifletta " .

I simboli più ricorrenti o poetici nel Corano sono:la Luce, quale metanomia di Dio, qualità di Dio che sotto questo

termine diventa comprensibile alla limitatezza umana;il Fuoco, sia come simbolo della punizione infernale, sia come

"calore creativo" della Luce di Dio (ad esempio: 28a 29, 24a 35);i veli di luce e tenebre (ad esempio: 41a 4, 39a 8);l’Uccello, simbolo della resurrezione (ad esempio 2a 262, 3a 43) o

dell’Immortalità dell’anima (2a 262, 3a 43, 67a 19);l’Acqua (50a 9); l’Albero, anche come simbolo della vocazione

dell’essere umano e del suo destino;la Coppa, il Vino, il Saluto, quali simboli del cerimoniale del

Paradiso (36a 51).Sulla base dell’essenza stessa del Corano i Sufi hanno elaborato

tutto un cammino spirituale che attraverso i loro riti e i loro insegnamenti li conduce sulla via della maggior comprensione di Dio. Questa via ha sette tappe, ognuna simbolizzata da un profeta e dalle sue qualità precipue (Adamo, Noè, Abramo, Mosè, Davide, Gesù, Muhammad), che rappresentano il mondo dell’uomo, il mondo delle forme, il mondo della percezione spirituale, il mondo dell’immaginale, il mondo dell'informale, la natura divina, l’essenza divina. Ed ecco ora

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i sette simboli precipui del Sufismo suscettibili di elaborazioni, espo-sizioni e discussioni in sede di insegnamento:

Suono, Luce, Numero, Lettera, Parola, Simbolo, Ritmo e Simmetria.

Una porta simbolizza il passaggio tra due spazi, e l’accesso, l’iniziazione, l’inizio del cammino.

Un ponte può rappresentare l’essere umano stesso, mediatore fra il materiale e lo spirituale, tra l’universo fenomenico e Dio; e rappresenta anche la psiche, parte fisica che collega corpo e anima. In Occidente la riuscita e il successo sono visti come una faticosa salita sulla cima di un erto monte, da dove l’eroe vittorioso domina il mondo. (Vedi Mikhail Naimy, “Libro di Mirdad” pagg. 15-25).

Per i Sufi, invece, la montagna rappresenta la materialità da penetrare: grazie alla comprensione dei simboli, si trova il portale d’ingresso per entrare all’interno del monte, ossia nel nostro cuore (Dio dice: ”I cieli e la terra non mi contengono, ma mi contiene il cuore del mio fedele”).

Il Profeta disse: “Chi conosce se stesso conosce il suo Signore”. Dio è nascosto all’uomo da settantamila veli”.

E dice il Corano (42a 51): “Dio parla all’uomo o per rivelazione o da dietro un velo”.

Per il Sufismo, una persona è velata quando è incapace di percepire la luce divina che è nel suo cuore. Simbolo analogo è lo specchio, grazie al quale potremmo capire il senso dell’esteriore e dell’interiore.

Nel Corano “âîat” può significare di volta in volta segno, indizio, miracolo, parabola, simbolo. Il versetto 164 della seconda Sura dice: “Sì: nella creazione dei cieli e della terra, nel susseguirsi della notte e del giorno, e nella nave che solca il mare con ciò che avvantaggia le genti, e nell’acqua che Dio fa scendere dal cielo, con cui rende la vita alla terra dopo la sua morte, e vi sparpaglia animali d’ogni specie, e nel variare dei venti, e nella nube costretta fra cielo e terra vi sono simboli, in verità, per genti che ragionano”.

Ma il simbolo più bello dell’Islam è, a mio parere, la descrizione- simbolo che il Corano dà di Dio: "... È la luce dei cieli e della terra ... la Sua luce è come una nicchia; nicchia in cui si trova una lampada, lampada entro un vetro, vetro come un nastro sfavillante. Ha luce da un albero benedetto, un olivo né d’Oriente né d’Occidente, il cui olio illumina quasi senza che fuoco lo tocchi. Luce su luce. Dio guida alla

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sua luce chi egli vuole. Dio conia delle parabole per le genti. Dio è l’Onnisciente"”. (Gabriel Mandel Khan).

Qui riporto le frasi più incisive e fraterne che il nostro attuale Papa, Benedetto XVI ha pronunciato nella XX giornata mondiale della gioventù a Colonia:

“Cari amici musulmani, è motivo di grande gioia per me accogliervi e porgervi il mio cordiale saluto. Il mio amato predecessore, Papa Giovanni Paolo II, disse un giorno ai giovani musulmani riuniti nello stadio di Casablanca, in Marocco: "I giovani possono costruire un futuro migliore, se pongono innanzi tutto la loro fede in Dio e si impegnano poi a costruire questo mondo nuovo secondo il disegno di Dio, con saggezza e fiducia". Sono certo di interpretare anche il vostro pensiero nel porre in evidenza tra le preoccupazioni quella che nasce dalla constatazione del dilagante fenomeno del terrorismo. So che in molti avete respinto in modo deciso, anche pubblicamente, in particolare qualsiasi collegamento della vostra fede con il terrorismo e lo avete condannato chiaramente. Di questo vi ringrazio, poichè ciò favorisce il clima di fiducia di cui abbiamo bisogno. Il compito è arduo, ma non impossibile. Il credente - e noi tutti come cristiani e come musulmani siamo credenti - sa di poter contare, nonostante la propria fragilità, sulla forza spirituale della preghiera. Nell'incontro che ho avuto con i rappresentanti di varie tradizioni religiose, dissi: "Vi assicuro che la Chiesa vuole continuare a costruire ponti di amicizia con i seguaci di tutte le religioni, al fine di ricercare il bene autentico di ogni persona e della società nel suo insieme". A questo proposito è sempre opportuno richiamare quanto i Padri del Concilio Vaticano II hanno detto circa i rapporti con i musulmani: "La chiesa guarda con stima anche i musulmani che adorano l'unico Dio vivente e sussistente, misericordioso e onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli uomini. Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti di Dio anche nascosti, come si è sottomesso Abramo, al quale la fede islamica si riferisce...".

Se nel corso dei secoli non pochi dissensi e inimicizie sono sorte tra cristiani e musulmani, il sacrosanto Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e ad esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonchè a difendere e promuove insieme, per tutti gli uomini, la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà”.

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Tra le varie risposte a Vittorio Messori, Giovanni Paolo II disse:“La religiosità dei musulmani merita rispetto. Non si può non

ammirare, per esempio, la loro fedeltà alla preghiera. L'immagine del credente in Allah che, senza badare al tempo e al luogo, cade in ginocchio e si immerge nella preghiera, rimane un modello per i confessori del vero Dio, in particolare per quei cristiani che, disertando le loro meravigliose cattedrali, pregano poco o non pregano per niente” (“Varcare la soglia della speranza” - Maometto).

SIMBOLISMO

Abbiamo appena constatato nella Religione Islamica, come nelle altre religioni, che i simboli hanno la priorità di ricongiungere una realtà visibile con una invisibile in essa preannunciata. Aiutano a comprendere la verità, che spesso appare nascosta. Non è l’uomo che ricerca la verità, ma è questa che gli viene incontro. Anche “Nella mistica ebraica la corrispondenza tra lettere dell'alfabeto e numeri è strumento esegetico. La constatazione che la realtà non è come appare, comporta la necessità di un codice interpretativo di accesso espresso da simboli. Un altro importante campo di applicazione del simbolismo è quello che concerne i colori. Nella Torah si parla di colori, in modo particolare in relazione ai tessuti di certi arredi del Tabernacolo e degli abiti dei sacerdoti”. (Giuseppe Laras).

Il linguaggio di Gesù è squisitamente simbolico, come attesta l’uso sistematico della “parabola” che è in pratica un simbolo narrato. Siamo quindi in presenza di una qualità simbolica insita al Creato ed è ciò che Gesù scopre ed esplicita.

Il significato di simbolo (dal verbo “symballein”) può essere quello di: “raccogliere, riunire, unificare, congiungere” ed anche “spiegare, sintetizzare, concludere”; il vocabolo contrapposto a “simbolo” è “diavolo” (dal verbo “dyaballein”, che vuol dire calunniare, ingannare, separare, opporre). Questo termine, come ho già detto nel capitolo “La Verità”, è attribuito a satana, poiché egli cerca in tutti i modi di nascondere e disperdere la verità.

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L’INDUISMO

Nell'Induismo, religione originaria dell'India, è riconosciuta una divinità principale, la “ Trimurti ” , considerata come Trinità : “Brahaman”, il Dio creatore; “Vishnu”, il preservatore salvatore; “Shiva”, il Dio della morte e della rinascita. Poi vi sono migliaia di altre divinità, paragonabili ai nostri angeli e santi. Il credo fondamentale dell'induismo è quello della “reincarnazione”, trasmesso in seguito anche al buddismo.

La concezione teistica implica il concetto che “ Krsna ” sia un'incar- nazione di Vishnu nel suo assumere un corpo umano (Avatara). Ogni volta che nell'abuso della libertà, l'ingiustizia riceve incremento e il mondo se ne va, pieno di sé, per la cattiva strada, Dio, per opera del suo stesso amore, genera se stesso e rinasce, per rinnovare su un piano più alto il mondo della creazione e per avviare l'umanità verso un nuovo cammino. Il Dio della tribù è divenuto un po' alla volta il Dio di tutta la terra e ora è diventato il Dio dell'universo. È inconcepibile che il Supre-mo si occupi solo della piccola parte di un pianeta.

La teoria dell'Avatara è espressione eloquente della legge che domina nel regno dello spirito:

Se Dio è guardato come Salvatore dell'umanità, Egli deve di necessità manifestarsi ogni volta che le forze del male minacciano di distruggere tutto ciò che fra gli uomini rappresenta un valore.

Avatara significa: discesa di Dio nell'uomo e non già ascesa dell'uomo a Dio, come invece è il caso dell'anima che raggiunge la liberazione.

Le forme divine (purusa) e la materia (prakrti) appartengono a un tutto unificato. Nella vita ascetica - devozionale troviamo i vari tipi di “yoga”, applicazioni particolari della disciplina interiore sviluppate con la meditazione: jnana-yoga o via della conoscenza, il bhakti-yoga o via devozionale, il karma-yoga o via dell'azione. “Om” (A-u-m) è un “mantra”, formula di preghiera ripetuta più volte in meditazione.

Nel comportamento indù regna l'“ahimsa” (non violenza).Gli antichi testi sacri della sapienza indiana sono i “Veda”, i

“Vedanta” e le “Upanisad”.Secondo la dottrina “Advaita Vedanta” (codificata da Shankara) lo

Spirito Supremo, l'Assoluto, l'Uno, è l'unica realtà che trascende la dualità degli opposti del mondo fenomenico nel continuo mutamento

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del divenire. La perfezione si ottiene soltanto con la fusione e unione degli opposti, che si integrano e completano generando una situazione intermedia ed equilibrata. Solo così si origina e si protrae la vita (v. “La via di mezzo”, pag.92).

Nel campo morale (mondo dello Spirito) vi sono gli opposti, sia appartenenti al bene, sia al male.

Gli opposti appartenenti al bene (es.: giustizia nei diritti - giustizia nei doveri) sono complementari e producono vita: “In medio stat virtus”; gli opposti appartenenti al male (es.: ingiustizia nei diritti - ingiustizia nei doveri) sono distruttivi e provocano morte.

Tra bene e male non vi è complementarità, ma distruzione reciproca e la loro lotta continua fino a quando vi sarà la vittoria dell'Amore sul-l'Odio.

Nel “ Bhagavad Gītā ” , testo sacro più recente della sapienza indiana, (V secolo a. C.) assistiamo al dialogo meraviglioso tra “Krsna” e “Arjuna”, ove si insegna l’arte del meditare.

Bellissimo è il commento fatto da Sarvepalli Radhakrishnan , noto filosofo e Presidente della Repubblica indiana negli anni ’50, di cui riporto una breve sintesi:

“Ciò che sappiamo è come nulla di fronte a ciò che non sappiamo. L’uomo non deve solo ascendere al mondo dello spirito, ma anche discendere nel mondo delle creature. Quando uno concentra il pensiero nel punto intermedio fra i due occhi (terzo occhio), la luce erompe spontaneamente. La virtù non è qualcosa che possa essere insegnato, ma è qualcosa che si ricorda (Socrate). Ricordare vuol dire "raccogliersi in se stesso", ritirarsi nel proprio intimo. Il mondo esteriore ci impedisce di meditare e ci astrae dalla vita dello spirito.

Dobbiamo perciò liberarci dal desiderio, dall’ansia, dall’avidità, dalla paura. La condizione fondamentale per attuare questo precetto sta in un "equilibrato disinteresse". La sapienza è una condizione che si realizza in stato di riposo (Plotino).

Ritraendoci e astraendoci dalle cose esteriori raggiungiamo l’intuito del Sé, ma una volta che si è realizzato il distacco dal mondo, al mondo bisogna pur ritornare in spirito d’amore, di sofferenza, di sa-crificio per esso. È così distrutto il sentimento di un sé separato, finito, con le sue speranze e i suoi timori, con i suoi gusti e disgusti. Quale che sia la sua vita esteriore, nel suo essere interiore dimora in Dio.

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Uno non userà la legge come mezzo per arrivare, una volta che sia in realtà arrivato! Noi preghiamo per evitare il dolore morale o psichico, per conseguire dei vantaggi pratici, per ottenere dei buoni risultati dal punto di vista intellettuale o per raggiungere la sapienza-conoscenza. Tutti questi fini sono nobili. Anche se preghiamo per fini materiali, oppure facciamo diventare la preghiera qualcosa di meccanico o ne usiamo una funzione esorcistica, riconosciamo tuttavia con ciò la realtà del sentimento religioso.

Preghiera è sforzo, da parte dell’uomo, di raggiungere Dio: essa presuppone l’esistenza nel mondo di qualcosa che può rispondere alla nostra invocazione: se domandiamo, ci sarà dato. A poco a poco, cominciamo a renderci conto che è degradante pregare per assicurarci il successo nella vita o il buon esito agli esami. Preghiamo allora per conoscere Dio e per renderci sempre più simili a lui. La preghiera è un modo di vivere. Il santo che conosce Dio ama Dio per ciò che è; egli vive nel divino. Dio è caro a lui come egli è caro a Dio.

Il santo per quel che lo riguarda, ha purezza d’animo e la volontà unicamente tesa a vedere il piano che Dio vuole attuare e intesa a chiederne la realizzazione: "La tua volontà, non la mia deve esser fatta". Una siffatta grande anima è difficile da trovare. Dio lascia che la pianta cresca secondo che la sua natura consente: ci vogliono nove mesi per fare un uomo dal punto di vista naturale e ci vuole molto di più per farne uno dal punto di vista spirituale. La trasformazione totale della natura è un processo assai lungo. Dio si abbassa e viene incontro a colui che lo cerca in rapporto allo sforzo che l’altro ha fatto per elevarsi a lui.

Dei pochi che lottano per conoscere la verità e raggiungere il fine, solo pochi riescono a farlo; e di quelli che riescono è difficile che pur uno impari a procedere e a vivere secondo quella verità che ha conosciuto! Gli altri chiedono favori, ma il saggio non chiede nulla e nulla rifiuta. Egli si abbandona completamente a Dio, accettando tutto ciò che gli è dato. Quando abbiamo raggiunto la sapienza-conoscenza non v’è più dualità. Quando un peccatore si rivolge a Dio con devozione, la sua redenzione è condizionata al suo pentimento. Un pezzo di carbone non è più nero, sol che il fuoco lo penetri. Per natura può esservi un carbone trasparente e luminoso: il diamante, carbonio puro! Soltanto attraverso la purificazione e la rinuncia possiamo sottrarci al movimento della ruota e conseguire la gioia dell’unione col divino.

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Il mondo è come un ponte: "passaci sopra ma non costruir sopra nulla"! Pur essendo Dio presente in tutte le cose, rivela però la propria eccellenza più in certe cose che in altre. È presente nel mondo una sorta di gerarchia ascendente. Dio si manifesta in più alto grado nella vita che nella materia, nella coscienza che nella vita, e al massimo grado nei saggi e nei santi. L’occhio umano può veder solo la forma esteriore, la realtà interiore può esser percepita soltanto con l’occhio dello spirito. Vi è una forma di conoscenza che è possibile solo se ci troviamo sotto l’influsso della Grazia.

La visione di Dio è un dono di Dio. I piani della mente divina sono attuati attraverso l’uomo che ne è lo strumento. Se saremo saggi, agiremo come strumenti nelle mani di Dio. Gli consentiremo di assorbire il nostro spirito, senza lasciar traccia del nostro ego. Riceveremo i Suoi ordini e faremo ciò che Egli vuole, Proclamando: "Nel Tuo volere è la mia pace". Non c’è cosa alcuna, per quanto piccola o insignificante, che non sia stata voluta o permessa da Dio, perfino la caduta di un passero o il muoversi di una foglia!

Dio non deve considerarsi alla stregua di un mistero trascendente, ma piuttosto come assai vicino a noi, come il Padre è vicino al Figlio, come l’amico all’amico, come l’amante all’amata. Quella di Dio Padre è una concezione assai comune fra gli Indù.

Il Rg Veda dice: "Sii per noi facile da raggiungere, proprio come un padre per il figlio. Con noi dimora, o Signore rivestito dello splendore che da te nasce, e portaci la tua benedizione". "O Signore tu sei nostro Padre, istruiscici come un padre"! L’immagine di Dio come Padre diventa la concezione fondamentale nell’insegnamento di Gesù. Se consapevolmente vivremo nella sua verità, noi consegneremo a Dio, come in restituzione, tutte le nostre azioni e sfuggiremo al nostro ego; se non lo faremo, la verità prevarrà ugualmente. Alla fine si realizzerà quanto Dio ha voluto, ma nel frattempo non c’è cosa alcuna che ci costringa.

Quando noi diventiamo degli strumenti, che la luce di Dio può attraversare da una parte all’altra, allora siamo usati per l’opera che Dio stesso vuol compiere.

L’uomo deve essere lusingato e non costretto alla collaborazione; deve essere attratto e non indotto, persuaso e non costretto. Anche se il discepolo si mette sulla strada sbagliata, il Maestro non potrà costrin-gerlo a tornare indietro, se questo dovrà compromettere la sua libera decisione, ma gli consiglierà soltanto di farlo (vedi Luca 15,11-32).

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Anche l’errore è condizione necessaria per lo sviluppo. Dio ci apre la sua realtà, la sua grazia, il suo amore, il suo ardore per riportarci a Lui. Egli aspetta che noi gli apriamo l’animo nostro, pronto com’è ad entrare in noi, a prendere possesso di noi. La nostra vita spirituale non consiste soltanto in una nostra ascesa, ma anche in una discesa del divino verso l’uomo. Come Dio aiuta noi, noi dobbiamo aiutare i fratelli ancora ignari e inconsapevoli.

"Possa il malvagio diventar virtuoso, possa il virtuoso attingere la pace, possa colui che ha raggiunto la pace esser libero da vincoli, possa colui che è libero, render liberi gli altri".

L’uomo realizzerà il compito che Dio ha fissato, giacché ora com-prende che Dio ci ha fatto per i suoi fini e non per i nostri. Gesù dice: "Non son venuto a compiere la mia volontà, ma quella di Colui che mi ha mandato". Quando l’anima umana consegue l’illuminazione e si unisce al divino, son stabilmente assicurati fortuna e vittoria, benes-sere e moralità, libertà e vita eterna.

L’albero cosmico ha verso il basso i rami e verso l’alto le radici poiché ha la sua origine in Dio e si estende nel mondo. Può essere troncato dalla possente spada della conoscenza. Ognuno di noi è un raggio della divina coscienza in cui può trasfigurarsi il nostro essere, sol che noi lo permettiamo”. (Sarvepalli Radhakrishnan).Ricordiamo con riverenza la grande figura di un recente santo dell’Induismo: il Mahatma Gandhi che è stato un grande avversario di ogni tipo di guerra promuovendo la “Teoria e pratica della non violenza”. Santo che seppe riconoscere pienamente il valore del Cristianesimo più di tante persone che si proclamano cristiani; santo che seppe comunicare al mondo l’importanza del “digiuno”.

TRASFORMAZIONE

Mille luci nell'anima Senti mutar nella preghierabrillano e si spengono; il mondo esterno, poi ardono ormai lasciato.ma non si consumano.Ardono e ti portano Tu stesso ardi nell’ebbrezzapoco a poco al desiderio della tua trasformazione,di trasformare il tuo io. sul traguardo d’eterna giovinezza.

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IL BUDDISMO

Senza voler qui ricordare la ben nota vita di Siddharta Gautama Buddha “il risvegliato” (565-486 a.C.), enunciamo il suo messaggio, il “Dharma”, ovvero la Legge Eterna. Esso è condensato dalle quattro verità da lui predicate nel discorso di Benares dopo aver ricevuto l'illuminazione:

1° Ogni esistenza ed ogni esperienza comporta sofferenza e dolore.2° L'origine del dolore è il desiderio, che non è mai soddisfatto.3° Per sopprimere il dolore va soppresso il desiderio.4° Prendendo l'ottuplice cammino (otto atteggiamenti giusti) si rag-

giunge il “Nirvana”, liberandosi dal sé, cioè dall'ego e dall'attac-camento alle cose.

Come nella Ruota dell'Esistenza, ove ho posto al 17° livello gli organi del corpo umano e al 18° livello i sensi e le funzioni corrispondenti, Egli, considerando l'uomo, notò cinque categorie di fenomeni o aggregati:

1° la corporeità (rupa) costituita dai quattro elementi descritti da Empedocle (terra, acqua, fuoco, vento).

2° la sensazione, piacevole o spiacevole corrispondente ai sei organi interni (indrija) e ai sei oggetti esterni (visaya): occhio - colore, orecchio - suono, naso - odore, lingua - sapore, pelle - tatto, organo mentale (cervello) - spirito (dharma), ossia la coscienza.

3° Le nozioni relative (samjna) ai sei soggetti esterni. 4° Le volizioni (samskara) o reazioni della volontà libera di fronte ai

sei oggetti.5° Le conoscenze (vijnana) che recepiscono le caratteristiche dei sei

oggetti, procurando l'esperienza individuale. Per meglio considerare accostamenti e divergenze con la nostra

religione, premetto che secondo il Credo Cristiano esistono diverse categorie di entità viventi:

1° La Divinità, espressa nella Trinità, come Padre, Figlio e Spirito Santo

2° Gli Spiriti celesti, ossia i Cori angelici (Serafini, Cherubini, Troni, Dominazioni, Virtù, Potenze, Principati, Arcangeli, Angeli).

3° Gli Spiriti demoniaci (Angeli decaduti di cui satana è il capo).4° Gli Esseri umani viventi (dotati di anima-spirito e corpo).5° Gli Spiriti di esseri umani defunti:

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a) che hanno raggiunto la santità e che stanno già in paradiso.b) che sono in purgatorio in attesa di una resurrezione di vita.c) che sono dannati e destinati all'inferno.Inoltre, secondo il credo cristiano ci è consentita un'unica vita umana

per decidere il nostro destino. Il Credo buddista sostiene invece il principio della “reincarnazio-

ne”, nato in seno all'induismo; eccone alcuni assiomi:1° Ogni uomo muore e rinasce in una successione indefinita di

esistenze (samsara).2° Si può rinascere in diverse destinazioni: divinità (deva), titano

(asura), uomo (manusa), ombra (preta), demone (raksasa).3° Senza ricordare nulla delle vite precedenti, si rinasce e si vive con

un destino più o meno buono, più o meno felice, secondo le qualità delle azioni (karma) compiute nel passato e nel presente.

4° Ogni vita produce un karma (destino) il cui frutto deve maturare in un'altra esistenza.

5° L'uomo ha come finalità lo scopo di fermare questo ciclo individuale di reincarnazioni terrene e di raggiungere la libera-zione (moksa) (vedi induismo).

A questo punto faccio un'obiezione: ammettendo la possibilità di nostre reincarnazioni, come possiamo trarre profitto dal proverbio “sbagliando s'impara” e pertanto poter migliorare il nostro livello di esistenza e uscire dal tunnel del peccato se non ci è concesso di ricordare gli errori commessi nelle nostre vite passate?

Il Buddha, morendo, ha lasciato ai suoi discepoli questa consegna: “Costruite voi stessi diligentemente la vostra salvezza”.

In effetti “Dio ha affidato agli uomini la loro stessa salvezza, ha affidato a ciascuno tutti e a tutti ciascuno” (“Varcare la soglia della speranza”, G. Paolo II). Il Buddismo, nato in India, si estese poi alla Cina, al Giappone e al Tibet.

Le correnti buddiste sono numerose: una di queste, considerata importante è il “Ch'an” (pronuncia cinese) o “Zen” (in giapponese); essa è impregnata di nozioni taoiste; per questo ne fu assicurato il successo in Cina. Caratteristica del buddismo è di introdurre i seguaci particolarmente alla meditazione mistica e alla contemplazione, unita-mente allo studio e al lavoro; il fine ultimo di una recente corrente buddista è il raggiungimento della felicità. Essa si ottiene con la conoscenza della verità per mezzo dell'illuminazione (la verità ci farà

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liberi). Il vero buddista tende a fuggire il mondo e a dedicarsi alla vita monastica. Egli, come l'induista, pratica la “non violenza” (ahimsa).

Confrontandoci col buddismo, i punti che offrono somiglianza col cristianesimo sono tanti: Per quanto riguarda il “distacco da questo mondo” da essi praticato, anche noi sappiamo che “la figura di questo mondo passa” (I Cor 7,31) e che di conseguenza chi usa di questo mondo deve farlo come se non ne usasse. Tuttavia il nostro motivo non è di fuggire la sofferenza, perché essa stessa ha un alto valore e può essere vissuta a fin di bene. Desiderio e sofferenza vanno generalmente insieme. Anche rinunciare al desiderio comporta sofferenza.

Dio è venuto a santificarla, assumendola, ed ha perciò il diritto di dirci: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e aggravati, ed io vi darò riposo; il mio giogo difatti è agevole, e il mio carico leggero” . (Mt 11, 28 - 30)

In riferimento all'ascetismo vissuto in entrambe le religioni basterà per noi citare “l'Imitazione di Cristo”, attribuita ad un monaco del 1400, Tommaso da Kempis, ove viene valorizzato il “disprezzo del mondo”. Ad imitazione di Cristo noi sentiamo l'insufficienza radicale di questo mondo in modo non meno evidente dei buddisti ed abbiamo come loro il timore di attaccarci a delle illusioni menzognere. Ma, a differenza da loro, per la nostra fuga dal mondo, dobbiamo appoggiarci proprio su di esso, servendocene come di un trampolino per il salto che ci porterà lontani. Invece la soteriologia del Buddismo è impostata su un sistema ateo. Salvarsi vuol dire per loro liberarsi dal male distaccandosi dal mondo, che identificano col purgatorio, fonte di male e di dolore.

Ma, per quanto limitato sia il mondo, esso possiede un indiscutibile splendore e conserva un'impronta di maestà e di magnifica potenza, come si conviene ad un riflesso di Colui che ne è l'autore. Ciò che determina la nostra salvezza è la possibilità di incontrare Dio e la facoltà di essere posseduti da Lui e di possederlo. Non dimentichiamo però il rischio di poter essere posseduti dai demoni.

Così i grandi mistici e tutti coloro che hanno rinunciato al mondo hanno cantato, come San Francesco, il loro Cantico delle creature, si sono serviti dello spettacolo del mondo per slanciarsi verso il cielo. San Giovanni della Croce, nella sua salita al Monte Carmelo e nella Notte oscura, parla del bisogno di purificazione, di distacco dal mondo dei sensi e non concepisce tale distacco come fine a se stesso, e scrive:

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“Per venire a ciò che ora non godi, devi passare per dove non godi. Per giungere a ciò che non sai, devi passare per dove non sai. Per giungere al possesso di ciò che non hai, devi passare per dove ora niente hai”. (Salita del Carmelo 1,13,11)

Comunque i buddisti si trovano portati a fare analogicamente nella via della salvezza il nostro medesimo duplice lavoro: “Spogliarsi del - l'uomo vecchio e rivestirsi di quello nuovo”.

Cercando la felicità solo in una vita facile e comoda, perdiamo gran parte di ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.

In riferimento al culto esistono due correnti: una chiamata “Hinayana”, che da maggiore importanza alla liberazione personale; l'altra denominata “Màhayana”, più accreditata dell'altra, che introdu-ce nel Buddismo le nozioni di grazia, di mediazione e di redenzione.

Il Buddha si è limitato ad indicare la via e ad enumerare le risorse che i discepoli troveranno in loro stessi.

Lungi dal rassegnarsi ad una solitudine deprimente sulla via della liberazione, essi si sentono sotto l'occhio del Maestro, si rivolgono a lui e ai “Bodhisattva”, santi personaggi, che durante le varie esistenze hanno accumulato dei meriti ben superiori al loro personale bisogno e li mettono a disposizione di chi li invoca, rinunciando ad entrare nel Nirvana finché qualcuno avrà bisogno del loro aiuto.

L'amore cristiano ha molto in comune con il concetto buddista di “Jihi” o “compassione”: risvegliare gli altri alla dignità della loro vita e lottare per il loro bene, è la missione del Bodhisattva (nostro Santo).

La devozione verso il Buddha e verso i Bodhisattva è simile alla nostra nei confronti di Dio, di Cristo, della Madonna, degli angeli e dei santi, ma Dio per loro è sconosciuto.

Il Mahayana ha una liturgia solenne come la nostra: magnifici ornamenti sacri che ricordano le nostre casule e le nostre stole, altari ornati di fiori e di candelieri, uso dell'incenso, salmodia dei “Sutra” con accompagnamento di strumenti ad aria ed a percussione, proces-sioni, rituali ecc... Medesimo atteggiamento verso il Buddha è stato quello assunto dai cinesi: venerazione e rispetto verso le leggi della natura che fanno capo al Tao, la Via.

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Agli inizi della nuova era, il buddismo, da messaggio filosofico- mistico che era inizialmente, si è trasformato in una vera religione, con un Buddha divinizzato e un culto largamente impregnato di una speranza messianica. Sarebbe un voler negare l'evidenza non vedere l'estrema importanza data dal buddismo all'osservanza di regole morali molto simili alle nostre. Il buddista, monaco o laico, è tenuto ad evitare le mancanze corporali (violenza, omicidio, furto, lussuria, menzogna, maldicenza, ingiuria, cupidigia, malvagità...). L'osservanza delle regole morali è “conditio sine qua non” per raggiungere l'illuminazione e la liberazione.

Per la legge del Karma, ogni atto umano, compiuto scientemente e liberamente, porta un frutto di retribuzione in bene o in male al quale nessuno potrà sfuggire: se il frutto è in male bisognerà scontarlo fino a quando la sua sparizione porti la salvezza. La moralità buddistica si riassume in una frase: “Evitare tutto ciò che può nuocere agli altri” (vedi: Detti di Cristo e di Confucio, pag. 182).

Il “Dalai Lama” Tenzin Gyatso, premio Nobel per la pace nel 1989, fautore dell'incontro tra la spiritualità dell'Oriente e quella dell'Oc-cidente, ci ha proposto un insegnamento buddista che è quello della “compassione” e della “purezza”: “Solo in un mondo veramente purificato dall'approfondimento dei valori spirituali può realizzarsi la pace, il benessere sociale e la fraternità tra gli uomini”.

“La religione non è un esperimento, ma un'esperienza di vita, per mezzo della quale l'uomo partecipa all'avventura cosmica” (Raimon Pannikkar).

“Una grande rivoluzione umana nella vita di una persona può cambiare il destino del pianeta e del genere umano” (Daisaku Jkeda).

Paulo Coelho ha scritto: “Un guerriero della luce non ha mai fretta. Non coglie mai il frutto ancora acerbo. Il tempo lavora a suo favore: egli impara a dominare l'impazienza ed evita gesti avventati. Procedendo lentamente, nota la saldezza dei propri passi. È consa-pevole di essere partecipe di un momento decisivo della storia dell'umanità e sa che, prima di cambiare il mondo, deve cambiare se stesso. Perciò ricorda le parole di Lanza del Vasto: "Una rivoluzione ha bisogno di tempo per instaurarsi"”.

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IL TAOISMO

Ho studiato il Taoismo, antica religione cinese, per motivi professionali e ne espongo i principi per osservare il creato secondo la loro interpretazione, che ritengo molto interessante. Mi ha affascinato subito il modo di pensare cinese in riferimento alla natura e alle sue leggi, considerata da questo popolo come un tutt’uno con la loro religione: il Cielo, la terra e l’uomo che la abita.

Questo tutto è chiamato “TAO, la Via.” Essi hanno identificato Dio con la natura stessa, non avendolo conosciuto in altro modo.

Ritenendo doveroso colmare questo vuoto, cercherò dunque di descriverne il pensiero integrato in chiave cristiana.

Dicono gli antichi cinesi:“Guardando la natura assistiamo alla dipanatura del principio.I fenomeni sono in risonanza.Sono solidali, sono legati ad opposti.I movimenti corrispondono l’un l’altro influenzandosi a distanza colsemplice cambiamento di posizione nel ciclo eterno del grandetutto”.

L’essere umano, con l'uso del ragionamento, può formulare i più svariati programmi e può compiere le più svariate azioni , ma guai se non rispetta i Comandamenti di Dio e le leggi della natura! Le conseguenze più evidenti dei nostri errori sono il complesso vastissimo di malattie da cui siamo colpiti e, infine, la morte.

Per gli antichi orientali il cielo era rappresentato da un cerchio e la terra da un quadrato.

L'uomo sta tra il cielo e la terra, partecipa dell'uno e dell'altra: dalla terra, su cui poggia, trae il nutrimento per il corpo, ma la sua testa tende verso il cielo da cui attinge l'energia primordiale, da cui procede ogni esistenza. Tutti gli esseri umani, tutti gli animali, nelle loro diverse razze e specie, tutti i vegetali e i minerali, nella loro molteplicità, varietà, dimensioni, proporzioni, colori e bellezza... L’ordine dei corpi celesti e delle cose presenti in natura, rispetto alla loro durata, posizione, distinzione, nobiltà e reciproco influsso...

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Infine l’ordine che si riscontra nelle leggi del creato, nei nostri Sacramenti, nei precetti e nei giudizi della Sacra Scrittura, rimandano chiaramente all’infinita potenza, all’eccellenza artistica e al’immensità della Sapienza e Bontà divina.

L’uomo, posto tra il cielo e la terra, viene influenzato dalle energie del cielo e da quelle della terra; deve pertanto conoscerle e rispettarle.

Le energie del cielo, per i movimenti del nostro pianeta rispetto al sole, alla luna e agli astri, subiscono una variazione continua, a seconda del giorno e della notte, del mese, della stagione e dell’anno in cui ci si trova; di conseguenza variano le energie della terra promuovendo i cambiamenti di clima, cioè della temperatura, dei venti, dell’umidità, della pressione, della pioggia, delle nebbie, dei vapori, della neve, del ghiaccio, ecc.

Col mutare di queste, mutano pure gli apporti energetici al corpo umano: cioè l’alimentazione, l’idratazione, la regolazione della tempe-ratura col vestiario e col riscaldamento, la regolazione dell’umidità, l’isolamento igrotermico. Indipendentemente dalle variazioni climati-che, vi sono altri fattori che possono alterare l’equilibrio energetico del nostro organismo: essi sono l’eccesso e il deficit di alimentazione, le intossicazioni da alimenti o da sostanze velenose, le infestazioni, i corpi estranei ingeriti, le infezioni microbiche, le epidemie, le malformazioni e le tare ereditarie, i traumatismi, le ferite, le ustioni, i congelamenti, le emorragie, la fatica da super lavoro fisico e mentale, e tutti i fattori di ordine psichico ed emotivo (gioia, collera, angoscia, tristezza, paura, emozione, ecc.).

Non tutte le malattie hanno come causa uno squilibrio energetico, ma tutte lo subiscono come conseguenza; ripristinandolo si favorisce la guarigione di molte malattie. Le cause sopra indicate e gli squilibri energetici esterni climatici, possono colpire uno o più apparati del corpo umano e loro organi corrispondenti: l’apparato respiratorio (naso, faringe, bronchi e polmoni); l’apparato circolatorio (cuore, vasi e sangue); l’apparato linfatico (vasi linfatici e linfa);l’apparato digerente (bocca, esofago, stomaco e intestino); l’apparato depuratore-escretore (fegato, reni, vescica, uretere, uretra); l’apparato cutaneo (pelle, peli e unghie); l’apparato locomotore (muscoli, carne e tendini); l’apparato nervoso (s.n.c. e s.n.p.); l’apparato di sostegno (ossa e articolazioni); l’apparato genitale (utero, vagina, testicoli, pene); l’apparato endocrino (tiroide, ipofisi, ovaio, surrenali, pancreas); l’apparato psichico-intel-

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lettivo (zone cerebrali deputate all’intelligenza e alle funzioni psichiche).

Mentre noi consideriamo l'anatomia umana esclusivamente in rapporto al campo medico, i cinesi, i buddisti ed altri, vedono il corpo umano, organo per organo, inserito in tutta la natura che lo circonda, considerando questa relazione sia dal punto di vista esistenziale, che da quello medico-terapeutico.

Molte malattie possono essere prevenute ed evitate.I mezzi per curarle sono tanti ma, secondo i casi, alcuni sono più

validi di altri. Spesso se si curano solo i sintomi e non le cause, la guarigione è solo temporanea e di breve durata.

Il medico è tenuto ad essere fedele al giuramento (vedi Ippocrate) di prestare in scienza e coscienza il proprio servizio per il malato. Si rac-conta, a proposito, che gli antichi medici cinesi ricevevano l'onorario solo quando le condizioni di salute dei lori clienti erano buone.

Uno dei più antichi sistemi terapeutici è l’agopuntura, nata in Cina oltre 4.000 anni fa. Essa si attiene al principio delle influenze energe-tiche sul corpo umano, riportato nell’antichissimo testo “I King”, attribuito al leggendario Imperatore cinese Fu Hsi.

Ad esso è collegata la corrente filosofico-religiosa chiamata “Taoismo”, fondato da Lao-tze. Tao letteralmente significa Via.

L’UOMO REALE NEL TAO TE KING

Lao Tze nel “Tao te King” descrive “l’uomo reale” ricco di ogni virtù: “Distaccato dai sensi, percepisce l’essenza misteriosa, dirige senza comandare, agisce senza appropriarsi, non cede alla cupidigia, rigetta l’eccesso, indebolisce gli impulsi, tempra l’essere interno, confonde coloro che sanno, indietreggiando avanza, da cedevole vince il duro senza lottare, come l’acqua assume la forma di ogni cosa senza resistere e prende la posizione più bassa che gli uomini disprezzano.

Tiene per buono restare nel posto che ha, tiene per buona la generosità donando, tiene per buona la verità parlando, tiene l’ordine governando; agisce solamente quando è necessario, conserva l’Uno a che Spirito e corpo si congiungano e più non si separino; fa circolare nel corpo il soffio fresco e sottile; vede senza guardare, ode, senza ascoltare, tocca senza prendere, libero, solitario, intuitivo, vigile, prudente elusivo, impenetrabile, calmo, serio come una fanciulla che non ha ancora sorriso.

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Saggio, mantiene la semplicità originaria e la moralità.È umanitario, solidale.Non si mette in luce e ugualmente risplende; agendo imita la virtù e

fruisce di essa, non agendo si adegua al Principio e fruisce di esso; ha la sicurezza interiore, donde la completa fiducia (fede). Non si crede di essere giusto, donde non ha presunzione. È il Signore dell’uomo inferiore, che è la sua materia, e non cessa di curare ciò che fa da materia.

Sa della propria forza e sembra volontariamente debole.È, e non cerca la propria gloria, non si insuperbisce.Conosce se stesso perché sa del principio di se stesso, conosce gli

altri perché conosce del principio degli altri. Conosce il mondo e l’universo senza uscire di casa. Fa salire ciò che vuole abbattere, per indebolire fa prima rafforzare, supera il conformismo che è principio di disordine.

È buono coi buoni, è buono coi non buoni, è leale coi leali, è leale con gli sleali. Equanime di fronte agli esseri, tutti li abbraccia nel suo animo, sono come i suoi occhi e le sue orecchie, li ha come sue membra.

Può andare in battaglia senza corazza né spada, il rinoceronte non saprebbe colpirlo col suo corno, la tigre non saprebbe ghermirlo coi suoi artigli, il nemico dove trafiggerlo con le armi. Perché ? Perché in lui nulla è più vulnerabile! Sarà principio universale di ordine nei riguardi del mondo. La sua virtù riscatta lo stesso colpevole, per questo è la cosa più alta del mondo. All’odio oppone l’amore, attraverso il facile compie il difficile, attraverso il piccolo compie il grande. Dirige ciò che è ancora calmo, previene ciò che non si è ancora manifestato, scioglie la crisi prima che scoppi. Ritorna là dove tutti son passati oltre. Ha tre cose preziose che custodisce e coltiva: la prima è l’amore inteso come carità; la seconda è la temperanza; la terza è la mancanza di ambizione o umiltà. È libero dal male, per questo il male non lo tocca. Non si sostituisce alla Via, astenendosi dal giudicare.Congiumto alla Via del Cielo, coopera col Cielo. Non cessa di essere dopo la morte”.

Quando lessi tempo fa questo passo, rimasi colpito e mi venne spontaneo riscontrare la somiglianza dell'“Uomo Reale” con l'“Ecce Homo”, il Cristo.

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Nel “Tao Te King” il Tao è descritto come “Essere innominabile, indefinito, eppure perfetto, anteriore al Cielo e alla Terra, silente e invisibile, solitario e immutabile, che pervade ogni cosa che si muove e mai si altera o esaurisce. Esso è la causa di ogni cosa. L’uomo non sa il suo nome e lo chiama Tao; non sapendolo definire lo concepisce grande, e la sua grandezza è nel continuo divenire verso l’infinito e nel fare ritorno dall’infinito. Perciò il Tao è grande, da lui originano il cielo e la terra, l’uomo e tutti gli elementi che compongono e regolano la vita dell’uomo e dell’universo. L’uomo ha vita dalla terra; la terra ha vita dal cielo. Il cielo dal Tao. Il Tao solo da se stesso”.

Come ben comprendiamo, il Tao corrisponde a Dio.

LE LEGGI DELLA NATURA

Il seme è una miniaturizzazione programmata e codificata del genitore. YANG e INN sono due aspetti fisici diversi e opposti, ma complementari della realtà, cioè di tutte le cose viventi e non viventi. Essi si attraggono, si fondono, dando origine e vita a tutte le cose esistenti; poi si separano, si oppongono, si trasformano e di nuovo si fondono nel ciclo evolutivo del divenire.

Ogni cosa fisicamente esistente nell’Universo appartiene o allo INN o allo YANG.

Nello INN e nello YANG rientrano tutte le leggi della natura.Eccone alcune fra le principali, tra cui vi sono leggi fisiche assai

note:1) Nulla si ricrea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.2) Ogni particella, molecola, sostanza od organismo del creato è

vivente, cioè ha moto.3) Ogni cosa creata subisce una trasformazione continua

nell’incessante divenire.4) Ogni cosa creata è sottoposta a due movimenti: un movimento

microscopico interno (dei suoi componenti) ed un movimento macroscopico in rapporto con l’esterno (più o meno veloce e visibile).

5) Ogni cosa creata occupa nello spazio e nell’istante in cui si considera un posto e un compito ben precisi.

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6) Ogni cosa creata ne ha una contraria alla quale si oppone e la compensa, verso la quale è attratta per completarsi ed equilibrarsi.

7) L’armonia dei fenomeni nasce dall’equilibrio degli opposti, che devono essere pari nella forza e nella carica ed annullare il dominio dell’uno sull’altro (l’equilibrio ciclico elimina il massimo e il minimo).

8) Se uno degli opposti predomina, supera e distrugge l’altro, arrecando squilibrio.

9) “Cariche o forze dello stesso tipo si respingono”:(INN< >INN); (YANG< >YANG), – –, + + .

10) “cariche o forze di tipo contrario si attraggono”: (YANG> <INN), (INN> <YANG), – +, + –, “contraria contrariis coniunctur” (vedi su Internet: “Legami atomici e molecolari”).

11) Ogni cosa materiale quando raggiunge il proprio culmine evolutivo ciclico, si trasforma nell’opposto: ciò che è yang dopo un certo tempo diventa inn e ciò che è inn dopo un certo tempo diventa yang.

12) Ogni cosa, quando raggiunge il minimo estremo di riduzione, si trasforma nell’opposto e provoca effetti opposti.

13) C’è sempre nel Creato un po’ di YANG nello INN e un po’ di INN nello YANG; nel massimo YANG c’è INN concentrato, nel massimo INN c’è YANG concentrato.

14) Ogni cosa vivente ha un proprio ciclo vitale di durata ben determinata che dipende dalla categoria, ordine, genere, specie, razza a cui appartiene.

15) Ogni cosa vivente, quando giunge alla propria morte e decom-posizione, trasformandosi e scomponendosi, viene utilizzata a favore di un’altra o di altre cose.

16) Ogni cosa influenza una o più cose proporzionalmente alle dimensioni di essa in rapporto alle dimensioni delle cose su cui agisce.

17) Ogni cosa o fenomeno compie il proprio ciclo in un proprio tempo, diverso da quello di altri fenomeni, in rapporto alle proprie funzioni, al luogo, dimensioni, moto e momento in cui avviene.

18) Ogni cosa inizia e nasce, quando il suo contrario muore e finisce, e viceversa; il fenomeno può essere anticipato o ritardato.

19) Ogni cosa ha caratteristiche che in ogni momento la distinguono da altre (temperatura, dimensioni, forma, vita media, ecc.).

20) “Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”.

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21) “L’energia si può trasformare in materia e la materia si può trasformare in energia”. La materia è energia concentrata.

22) Molti fenomeni si ripetono periodicamente secondo un ritmo ciclico costante (ritmi circadiani – cronobiologia).

23) Ogni essere vivente segue la legge istintiva della conservazione della specie, della riproduzione e della sopravvivenza (difesa).

24) Ogni cosa è stata creata secondo un “disegno intelligente” e si evolve seguendo un principio armonico di perfezionamento (comprese le mutazioni da adattamento).

25) “Nulla accade per caso”! “Non si muove foglia che Dio non voglia” - Dio agisce in mille modi: sia attraverso l'apparente caso, sia con miracoli, sia attraverso le leggi della natura.

26) “Le diverse categorie di realtà fenomeniche, sia materiali che spirituali, hanno punti-momento di corrispondenza (settori spazio-temporali), nei quali diventano simili e si trovano collegate per affinità armoniche”: “Fenomeni simili stanno insieme”.

* * *La matrice della realtà con le leggi della natura che la regolano, è

come scritta su una pellicola cinematografica in 2D, che proiettata in 3D su un grande schermo, costituisce il tutto, visibile e invisibile, compreso il mondo e il cosmo che lo contiene (“Teoria del Tutto” e “Principio dell'Ologramma” - Gerard't Hooft).

ESPRESSIONI YANG E INN NELLA NATURA

Sono espressioni “yang” l’energia, il fuoco, il calore, l’asciutto, la luce, il giorno, il bianco, il suono, l’inizio, il contatto, lo scoppio, il movimento, il polo positivo, ciò che è verticale, alto, esterno, a destra, forte, eccitante, acre, crudo, duro, grosso, pieno, gonfio, anticipato, accelerato, rapido e il genere maschile.

Sono espressioni “inn” la materia, l’acqua, il freddo, l’umido, il buio, la notte, il nero, il silenzio, la fine, il distacco, l’implosione, il riposo, il polo negativo, ciò che è orizzontale, basso, interno, a sinistra, debole, sedativo, profumato, cotto, morbido, piccolo, vuoto, sgonfio, ritardato, lento, fermo, il genere femminile, anche se nel maschio deve esserci un po' di femminile e nella femmina un po' di maschile.

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Noi facciamo parte di un universo elettrico sessuato. Nel seme femminile, si concentra la materia (INN) che, fecondata dal seme maschile (YANG), si sviluppa alimentandosi di INN e di YANG e germoglia una nuova creatura.

Fig. 16 Stemma di Niels Bohr

Abbiamo dunque visto che tutto il mondo fisico, chimico, biologico rientra nella legge dello INN e dello YANG. Perciò anche il corpo umano è regolato, influenzato e mantenuto in vita dall’equilibrio INN-YANG. L’uomo riceve principalmente lo YANG dal sole e da tutto ciò che è irradiato e riscaldato dal sole. Lo riceve inoltre dall’energia di ogni reazione chimica e di ogni combustione naturale e artificiale. L’uomo riceve invece lo INN principalmente da tutto ciò che ha perduto più o meno temporaneamente l’energia solare o quella tratta dal riscaldamento artificiale, in quanto lo INN è un debito o vuoto di YANG.

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Gli elementi che penetrano nell’uomo sono: l’aria, l’acqua e i

liquidi, i cibi, la luce, il calore, il freddo e radiazioni di vario tipo. Vi sono sostanze che cedono all’organismo umano energia propria, caratterizzata dalla loro composizione (es. proteine, grassi, zuccheri, alcool, acidi, ecc.); oppure cedono energia provocata da reazioni chimiche che avvengono quando esse entrano in contatto con l’organismo. Vi sono cibi e sostanze che contengono in se stessi o sviluppano pochissimo YANG; vengono pertanto considerati cibi e sostanze INN. Se nel corpo penetra acqua calda, viene trasmesso lo YANG; se nel corpo penetra acqua fredda, viene trasmesso lo INN.

Altrettanto avviene per l’aria. Perciò l’acqua e l’aria possono essere INN o YANG a seconda della temperatura che hanno. Normalmente la temperatura dell’acqua è INN rispetto alla temperatura del corpo umano: ecco perché l’acqua è considerata INN. Lo INN è mancanza di YANG come l’immobilità (stasi) è mancanza di movimento, come il freddo è mancanza di calore e il buio mancanza di luce. Pertanto dove non c’è calore nè energia si dice che c’è energia INN. Ma in realtà lo INN è mancanza o deficit di energia.

Lo INN come lo YANG hanno infiniti livelli di gradazione che variano dallo “zero assoluto” (–273°) ad alcuni milioni di gradi nell’Universo, da circa –50° a +50° sulla terra (temperature minime e massime dell’atmosfera). Se un oggetto ha temperatura normale di 30°, questo è YANG rispetto ad altri oggetti con temperatura inferiore ed è INN rispetto ad oggetti con temperatura superiore.

Ne deriva la legge che lo YANG e lo INN sono definiti tali per ogni oggetto in base alla temperatura momentanea dell'oggetto stesso.

L’aria nei confronti dell’uomo è YANG da circa 25° in su, INN circa dai 25° in giù. Altrettanto vale per l’acqua e per il suolo terrestre.

Anche i cibi possono aumentare il loro contenuto YANG se vengono riscaldati; attenti però a non sottoporli a troppa cottura (friggendoli o bruciacchiandoli), poiché, in tal caso, il troppo YANG altera le proteine, i glucidi e i grassi, l’olio compreso; pertanto questi cibi non possono essere sintetizzati e utilizzati per la nutrizione, ma devono essere eliminati, comportando un gravoso impegno per gli organi della digestione e della escrezione e possono diventare addirittura cancerogeni, se bruciati. (Vedi capitolo dell'alimentazione).

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Al contrario, i cibi possono aumentare e assumere il contenuto di INN (diminuire la riserva di YANG) se vengono raffreddati. Se poi vengono congelati, il molto INN li conserva più a lungo; però, se i cibi vengono ingeriti freddi, depauperano la riserva di YANG dell’organismo necessaria per attuare la digestione. Infatti dobbiamo avere nel corpo una riserva costante di YANG necessaria per le varie funzioni vitali, movimenti, pensiero, ecc.

La digestione necessita di un notevole quantitativo di YANG e dobbiamo stare attenti a non esaurire la nostra riserva. Ecco perché, dopo aver mangiato, in specie quando mangiamo troppo, se vogliamo anche leggere siamo colti dal sonno. Quando pensiamo, studiamo, riflettiamo, lo YANG si concentra nel cervello. La riserva YANG spesso non è sufficiente per digerire e per leggere e compiere altre attività contemporaneamente. Non dimentichiamo infatti che la concentrazione mentale utilizza anch’essa la riserva energetica in notevole quantitativo. E ancor di più l’attività sessuale ad essa collegata.

L’Energia Vitale (“Chi”), già descritta all'inizio del libro, ha per il corpo umano un optimum di riserva che può variare a seconda della statura e delle dimensioni dell’individuo e anche delle sue necessità di consumo abbinate al mestiere o al lavoro che deve compiere. Sotto un tale livello, l’uomo si trova in deficit energetico con i sintomi I NN di cui i più caratteristici sono:

sonno, debolezza, facile stancabilità, depressione, pallore del viso e della pelle, fatica a respirare, sudorazione fredda, ipotermia, lipotimia, freddo, dimagrimento, fame, dolore INN (nevralgie INN e reumatismi) e polso INN (debole, piccolo, ipoteso, raro, tardo, aritmico).

Sopra un dato livello ci si trova invece in eccesso di YANG con i sintomi YANG caratteristici di: sudorazione, infiammazione (tumor, dolor, robor, calor et functio lesa), congestione, respiro affannoso, troppa energia che si tramuta in nervosismo; facilità alla collera, agitazione psicomotoria, epilessia, dolori articolari, mialgie e nevralgie, febbre, rossore del viso e della pelle, sudorazione calda, insonnia, ingrassamento, lingua secca e giallastra, di norma mancanza di appetito, polsi YANG (forte, ampio, celere, teso, frequente e ritmico).

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La riserva di energia vitale diminuisce normalmente alla sera, proprio perché l’abbiamo utilizzata nella varie funzioni sopra descritte. Per cui è necessario ricaricarci per non arrivare allo stato di esaurimento. Il momento più favorevole per il recupero energetico è il completo riposo, che inizia alla fine della giornata quando iniziamo a dormire. Il buio, il silenzio e la quiete rendono l’ambiente adatto al sonno.

Devono passare alcune ore (almeno otto–dieci) per risvegliarci al mattino rigenerati, come quando si mette una batteria sotto carica.

La termoregolazione equilibrata consiste nel non esporsi al troppo caldo (YANG) e al troppo freddo (INN). Idem per la regolazione igrometrica: non esporsi alla siccità e all’umidità.

Un particolare ruolo è da attribuire al vento, che è un veicolo acceleratore delle energie del cielo e della terra; proteggersi quindi dal vento, in specie se umido o freddo.

Qualora un individuo YANG (grasso, iperteso, pletorico) immagazzini YANG in eccedenza attraverso l’esposizione al calore o al sole, o attraverso cibi o bevande energetiche, entra in uno stato iper YANG ad esso nocivo ed è costretto a riequilibrarsi eliminando lo YANG in eccedenza col sudore e con la traspirazione da fermo ed anche con il movimento (lavoro, ginnastica, deambulazione).

Possono insorgere degli eccessi o deficit di YANG a livello di un organo, di un apparato o dell’organismo intero. Possono insorgere anche delle interruzioni di distribuzione dello YANG con segni INN di iperidratazione (edemi, ascite) e viceversa. In questi casi è necessario ripristinare al più presto l’equilibrio energetico per curare l’alterazione in corso.

Vi sono tante possibilità di poter operare tale equilibrio; la difficoltà sta nel saper riconoscere in quale momento evolutivo si trovi la malattia, di quale natura essa sia e quale possa essere il mezzo più idoneo da usare per correggerla.

“Il dovere del medico è di raffreddare il caldo, di riscaldare il freddo, di seccare l'umido e inumidire il secco” (Alessandro di Tralles).

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IL CONFUCIANESIMO

Il fondatore di questo sistema filosofico-religioso cinese fu il filosofo e statista Kong Fuzi (551- 479 a.C.), in italiano Confucio. Egli conobbe l'archivista Lao-Tze, fondatore del Taoismo, religione naturale di cui abbiamo già esposto i principi a pagg.13-15.

Confucio fu l'autore degli Annali di Primavere e Autunni (chunqiu) e del libro dei Mutamenti, testi che furono i pilastri fondamentali della cultura religiose e politica cinese.

Secondo lui la riforma della collettività è possibile solo perfezionando il sapere, acquisire la virtù nobilitando il proprio cuore, sviluppando la propria personalità e regolando infine il proprio ambito familiare.

Il “Li” è la forza cosmica ordinatrice che guida l'uomo nei suoi

doveri verso il prossimo, verso lo stato e verso la divinità. Famosi sono i nove scritti canonici confuciani tra i quali i più importanti sono i Dialoghi.

Il massimo dell’accostamento tra la nostra religione con quella cinese lo troviamo sorprendente nel libro XV dei “Dialoghi” di Confucio al capitolo XXIII ove è scritto:

“Tsu Kung, interrogando Confucio intorno alla virtù perfetta disse: "C’è una parola che sia bello praticare per tutta la vita?". Il Maestro disse: "Non è ciò forse l’amore del prossimo? Ciò che a te stesso non vuoi che sia fatto, non farlo agli altri uomini " ”.

Gesù ha detto: “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi,

anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti” . (Mt 7,12 e Lc 6,13). Ciò dimostra che possiamo trovare illuminati, santi e profeti in tutte le religioni.

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LO SHINTOISMO

La religione nazionale giapponese, preesistente al buddismo, è lo

shintoismo, un misto di antiche tradizioni e credenze di derivazione taoistica, codificate poi nell'VIII secolo d. C.

“Scintò” è termine di origine cinese, che significa Via (Tao in cinese). Gli esseri spirituali sono chiamati “Shen”.

Fondamentale nella fede scintoista è il rapporto con gli antenati. Tra le varie correnti scintò esistenti la setta “kurozumikyo” rappresenta l'at-tuale religione di stato giapponese. Il fondatore fu Kurozumi Munetada (1780 - 1850) nato a Okayama in una famiglia di preti scintoisti.

La Dea Sole (Amaterasu-Omikami) è considerata la suprema e assoluta creatrice e sostenitrice dell'universo, e pertanto la religione deve essere considerata come un sistema monoteistico. Le miriadi di divinità venerate nello scintò sono considerate manifestazioni della dea Sole in questo mondo: montagne, fiumi, alberi, animali e lo stesso imperatore, chiamati “Kami”.

Gli esseri umani hanno un duplice compito sulla terra: vivere in armonia con gli altri, tutti figli di Dio, e trovare il senso e lo scopo della vita attraverso la devozione e la fede in Dio. Vi sono sette comanda-menti o articoli:

1° Stai in guardia contro la miscredenza, poiché la tua fede in Dio è ancora immatura.

2° Non arrabbiarti o preoccuparti per delle sciocchezze.3° Non essere orgoglioso e non guardare le persone con disprezzo.4° Non permettere che gli sbagli degli altri aumentino i tuoi.5° Non essere pigro quando stai bene.6° Nutri pensieri sinceri poiché ti sei unito alla religione della

sincerità (Makoto).7° Rendi grazie ogni giorno a Dio.

Risulta chiaro che queste dottrine sono strettamente collegate al Cristianesimo, e gli stessi seguaci dello “Scintò” ne sono consapevoli.

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PERCHÉ TANTE RELIGIONI?

Vittorio Messori chiese a Papa Wojtyla: “Ma se Dio che è nei cieli e che ha salvato e salva il mondo - è uno solo, ed è quello che si è rivelato in Gesù Cristo, perché ha permesso tante religioni?”

E il Papa rispose: “Lei parla di tante religioni. Io invece tenterò di mostrare che cosa costituisce per queste religioni il comune elemento fondamentale e la comune radice. Il Concilio ha definito le relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane nella Dichiarazione che inizia con le parole: "Nostra aetate" (Nel nostro tempo). La rivelazione cristiana, sin dall'inizio ha rivolto alla storia spirituale dell'uomo uno sguardo in cui entrano in qualche modo tutte le religioni, mostrando l'unità del genere umano riguardo agli eterni e ultimi destini dell'uomo. «Una sola comunità infatti costituiscono i vari popoli. Gli uomini attendono dalle varie religioni la risposta ai reconditi enigmi della condizione umana, che oggi come ieri turbano profondamente il cuore dell'uomo: la natura dell'uomo, il senso e il fine della nostra vita, il bene e il peccato, l'origine e il fine del dolore, la via per raggiungere la felicità, la morte, il giudizio e la sanzione dopo la morte, infine l'ultimo e ineffabile mistero che circonda la nostra esistenza dove noi traiamo la nostra origine e verso cui tendiamo. Le religioni invece, connesse col progresso della cultura, si sforzano di rispondere alle stesse questioni con nozioni più raffinate e con linguaggio più elaborato (Nostra Aetate, nn. 1-2). E qui la dichiara-zione conciliare ci conduce verso l'Estremo Oriente. La tradizione di culture molto antiche, anteriori al cristianesimo, rimane in Oriente molto forte. Se la fede in Cristo trova accesso ai cuori e alle menti, tuttavia l'immagine della vita nelle società occidentali (le cosiddette "società cristiane"), che è piuttosto un'anti-testimonianza, costituisce un notevole ostacolo all'accettazione del Vangelo. Ne ha fatto più volte cenno il Mahatma Gandhi, indiano e indù, a suo modo profondamente evangelico, e tuttavia deluso da come il cristianesimo si esprimeva nella vita sociale e politica delle nazioni.

Nell'Induismo, gli uomini scrutano il mistero divino e lo esprimono con l'inesauribile fecondità dei miti e con i penetranti tentativi della filosofia; essi cercano la liberazione dalle angosce della nostra condizione, sia attraverso forme di vita ascetica, sia nella meditazione

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profonda, sia nel rifugio in Dio con amore e confidenza. Nel Buddismo, secondo le sue varie scuole, viene riconosciuto la radicale insufficienza di questo mondo mutevole e si insegna una via per la quale gli uomini con cuore devoto e confidente, siano capaci di acquistare lo stato di liberazione perfetta e di pervenire allo stato di illuminazione suprema per mezzo dei propri sforzi o con l'aiuto venuto dall'alto" (Nostra Aetate, n. 2).

Più avanti il Concilio ricorda che la "Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni". Le parole del Concilio si richiamano alla convinzione, da tanto tempo radicata nella tradizione, dell'esistenza dei cosiddetti "semina Verbi" (semi del Verbo), presenti in tutte le religioni. Consapevole di ciò, la Chiesa cerca di individuarli in queste grandi tradizioni dell'Estremo Oriente, per tracciare sullo sfondo delle necessità del mondo contemporaneo, una sorta di via comune. Lo Spirito Santo opera efficacemente anche fuori dell'orga-nismo visibile della Chiesa proprio in base a questi semina Verbi, che costituiscono quasi una comune radice soteriologica di tutte le religioni. Così, dunque, invece di meravigliarci che la Provvidenza permetta una tanto grande varietà di religioni, ci si dovrebbe piuttosto stupire dei numerosi elementi comuni che in esse si riscontrano.

A questo punto sarebbe opportuno ricordare tutte le religioni primitive, le religioni di tipo animistico, che pongono in primo piano il culto degli avi. Sembra che coloro che le praticano siano particolarmente vicini al cristianesimo. Niente di strano, dunque, che gli animisti africani e asiatici abbastanza facilmente diventino confessori di Cristo, più facilmente dei rappresentanti delle grandi religioni dell'Estremo Oriente. Queste ultime, anche nella presentazione che ne fa il Concilio, possiedono carattere di sistema. Sono sistemi cultuali e, insieme, sistemi etici, con una accentuazione molto forte del bene e del male. A essi appartengono certamente sia il confucianesimo cinese, sia il taoismo: Tao vuol dire Eterna Verità - qualcosa di simile al cristiano Verbo - che rispecchia nell'agire dell'uomo mediante la verità e il bene morale. Le religioni dell'Estremo Oriente hanno portato un grande contributo nella storia della moralità e della cultura, hanno formato la coscienza dell'identità nazionale negli abitanti della Cina, dell'India, del Giappone, del Tibet, e anche nei popoli del sud-est dell'Asia, o degli arcipelaghi dell'Oceano Pacifico. Alcuni di questi popoli hanno culture che risalgono a epoche molto lontane. Gli indigeni australiani vantano una storia di alcune

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decine di migliaia di anni, e la loro tradizione etnica e religiosa è più antica di quella di Abramo e di Mosè. Cristo è venuto nel mondo per tutti questi popoli, li ha redenti tutti e ha certamente le sue vie per giungere a ciascuno di essi, nell'attuale tappa escatologica della storia della salvezza.Di fatto, in quelle regioni, molti lo accettano e molti di più hanno in Lui una fede implicita” (cfr. Eb. 11,6).

Pierre Emmanuel ha scritto: “Se per i credenti, l'esperienza del sacro conferisce una nuova dimensione alle realtà terrestri ed offre la speranza della felicità celeste, per i non credenti l'ateismo è l'inverno del mondo, proprio come la fede ne è la primavera”.

Le leggi della natura hanno le loro radici nella Teologia ancor prima che nella scienza, perchè esprimono chiaramente il progetto divino della creazione, tesi sostenuta da Isaac Newton, da Einstein e confermata da Zichichi. Lo stesso Galileo diceva: “La Bibbia è la parola di Dio, la natura è invece la Sua scrittura”.

* * *In questo mio studio cristiano, confrontato con radici di altre

religioni, credo si dimostri quanto sia possibile per chiunque trovare elementi importanti da acquisire; bisogna assolutamente lasciarsi guidare dallo Spirito Santo che esige la collaborazione di ogni credente sia cristiano, sia israelita, sia maomettano, induista, buddista o taoista per capire quale è la verità di Dio. Pertanto onde ottenere un risultato produttivo, occorre instaurare un dialogo , non tra diverse religioni, ma tra uomini di diverse religioni.

Hans Küng scrive: “Una religione è vera e buona se e in quanto essa lascia trasparire nella sua teoria e nella sua prassi lo spirito di Gesù Cristo. Questo criterio, oltre ad essere applicato al cristianesimo, può certo venire applicato alle altre religioni”; e “Il nuovo futuro della Chiesa comincia dal basso”.

La religione ci risparmia molti errori, molti sbandamenti e molte fatiche: se essa non ci avesse illuminato sull'origine del mondo e sul sistema universale degli esseri, quante ipotesi diverse non saremmo stati tentati di assumere oper svelar i segreti della natura? Ipotesi che comunque sarebbero state tutte insoddisfacenti perché false.

Ma correnti di pensiero o religioni che si basano solo sulla ragione e sulla scienza senza necessità del supporto della fede, non dovrebbero definirsi religioni, perché fanno a meno di Dio!

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Page 199: La Ruota dell'Esistenza

ANTICHE TEORIE COSMOGONICHE

Gli antichi cinesi credevano che tutto in natura fosse composto e derivasse dalla connessione di cinque elementi fondamentali:terra, metallo, acqua, legno e fuoco. In dipendenza dei loro diversi rapporti si può instaurare un effetto di generazione (linee esterne) oppure di distruzione (linee interne), come da figura sottostante:

Fig. 17 ­ La legge dei cinque elementi

Se viene esteriorizzato l'elemento terra, che è considerato centrale,si visualizza la figura di un pentagono, che rappresenta la “Legge dei cinque elementi”, base dell'agopuntura cinese.

Il principio dell'agopuntura si basa sulla regolazione del flusso energetico circolante nel corpo: dove c'è eccesso di yang, gli aghi disperdono l'energia; dove c'è carenza di yang gli aghi tonificano introducendo energia dall'esterno.

L'AGOPUNTURA

Puntura d'ago sotto cute.Agisce per un flusso d'energia,

e toglie il male di sicuro,in quanto, punzecchiato... fugge via!

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Figura 17 bis ­ Legge dei cinque elementi sviluppata.

I cinesi ebbero per primi l'idea meritoria di sovrapporre la vita dell'uomo alla vita del mondo attraverso cinque fasi spazio-temporali espresse in questa legge. Si notavano le varie corrispondenze del-l'energia del giorno e della notte con 5 stagioni, 5 punti cardinali, 5 colori, 5 note musicali, 5 età dell'uomo, 5 sensi, 5 sentimenti, 5 visceri, 5 organi e funzioni corrispondenti, benché le connessioni non fossero logiche, poiché tutte le voci erano forzatamente ridotte a 5 per ogni categoria. Gli elementi considerati erano cinque: legno, fuoco, terra, acqua, metallo.

Se però poniamo la Terra al centro, essa viene considerata con rapporti diversi rispetto agli altri 4 elementi. Pertanto, come dimostrano le figure n. 2 e n. 3, si vede che il Sole, espressione dello YANG, manda sulla Terra attraverso i suoi raggi la luce e il calore, unitamente al calore del fuoco terrestre centrale e superficiale.

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Schema di interpretazione della legge dei cinque elementisecondo l'autore

Figura 18 - Le linee di generazione sono quelle interne Le linee di distruzione sono quelle esterne

Figura 19 - Posizione dei quattro elementi:fuoco, metallo, acqua, legno

rispetto al quinto elemento: terra

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In superficie e sotto la superficie terrestre esiste l’acqua, elemento INN che bagna e umidifica la Terra. Sulla superficie esistono il Legno (le Piante), l’Uomo, gli Animali.

Più in profondità, sotto lo strato d’acqua vi è ancora terra, vi sono i metalli ed i minerali e nel centro della terra (nucleo YANG nello INN) vi è una massa incandescente. (Fuoco centrale).

Finora abbiamo considerato la Terra, il suo esterno ed il suo interno.Gli elementi sono sempre cinque: Legno(Uomo), Fuoco(Calore),

Metallo(Minerali), Acqua(Freddo) e Terra.Risulta subito ad un’analisi che tra questi cinque elementi vi sono:

Due fattori opposti: Fuoco (Calore) e Acqua (Freddo)Un fattore esterno: Vento (aria)Un fattore intermedio: TerraI prodotti sono: Legno-Uomo-Animali in superficie,

Metallo-Minerali sotto la superficie.

La Terra nella sua profondità, con l’intervento del Fuoco centrale e dell’Acqua, genera il Metallo e i Minerali.

Soltanto il Trinomio Fuoco-più-Acqua-più-Terra ha un’azione generatrice. L’effetto generatore-nutritivo si ha se lo YANG (calore) e lo INN (acqua) agiscono quasi contemporaneamente e nelle giuste proporzioni sul seme del Legno-Uomo e sul seme del metallo-minerali (magma).

La Terra ha il compito di alimentare il seme. L’utero per il seme umano è come la Terra per il seme vegetale e minerale.

L'elemento aria - vento, che contiene l'ossigeno è abbinato ai prodotti legno-uomo, ai quali da la vita.

Invece ognuno dei due fattori Fuoco e Acqua, agendo da solo sui prodotti, li distrugge: il Fuoco da solo distrugge il Legno, l’Uomo e il Metallo; l’Acqua da sola distrugge il Legno, l’Uomo e il Metallo. Il fuoco distrugge l’acqua (la fa evaporare); l’acqua distrugge il fuoco (lo spegne).

La Terra è protagonista delle metamorfosi determinate dalle stagioni su di essa. La Temperatura e l’Umidità hanno quattro fasi clima-tiche: normalmente in Primavera caldo-umido, in Estate caldo-secco, in Autunno freddo-umido ed in Inverno freddo-secco. E così ogni cosa materiale e immateriale nel Tempo e nello spazio ha il suo opposto.

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Sulla verticale sono posti il Fuoco e l'acqua; sul piano orizzontale sono posti il Legno e il Metallo. Il termine “Legno” comprende ogni genere vegetale e animale, uomo compreso, che sono il frutto nato sulla superficie terrestre dall’azione dell’energia (YANG esterno) e dell’Acqua (INN) sul seme alimentato dalla Terra.

Il termine “Metallo” comprende ogni genere minerale nato in seno alla Terra per il raffreddamento e consolidamento di diverse qualità di magma (YANG interno) venuto a contatto più o meno superficialmente e velocemente con l’Acqua (INN) o per raffreddamento naturale. Vista secondo questa disposizione, la teoria dei cinque elementi appare logica ed attendibile.

LA MEDICINA DELLE RISPONDENZE

Nell’antica “Medicina delle rispondenze” praticata da Ippocrate, da suo genero Polibio, dagli Asclepiadi e dai Pitagorici, si affermava che tutta la creazione era sottoposta ad una divisione tetradica , riportata nella cosiddetta “Ruota del mondo” sulla quale sono evidenziate le rispondenze tra i quattro elementi di Empedocle (aria, fuoco, terra, acqua), i quattro stati climatici (umido, caldo, secco, freddo) e le quattro stagioni con le fasi lunari. Nell’ultimo periodo della storia della terra, chiamato Olocene, compaiono le quattro grandi ere della storia dell’umanità corrispondenti ciascuna ad un metallo: età dell’oro, del rame, del bronzo e del ferro; esse rappresentano le fasi attraverso cui la mitologia e la religione hanno concepito l’evoluzione della civiltà umana.

A queste età del mondo sono state associate nella “ruota dell’uomo” le quattro età dell’uomo (infanzia, adolescenza, maturità, vecchiaia) e i quattro temperamenti umani (flemmatico, sanguigno, collerico, malinconico) con i quattro “umori” che scorrono nel corpo: bile, linfa, sangue, atrabile.

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Figura 20 - Ruota del mondo

Figura 21 - Ruota dell’uomo

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Figura 22 - Ruota dell’uomo e del mondo sovrapposte(Antica medicina delle rispondenze)

“bile-fuoco” (YANG) < contrapposto a > “linfa-acqua” (INN),posti su una linea verticale. Sul piano orizzontale sono invece:

“sangue-aria” a sinistra, “atrabile-terra” a destra.Per ottenere la terapia delle rispondenze, bastava sovrapporre

(come da figura n. 22), la “ruota del mondo” alla “ruota dell’uo-mo”; secondo questa teoria, ad esempio, un uomo colpito da una malattia del “segno terra”, cioè di carattere atrabiliare, corrispondente alla siccità e al raffreddamento, sarà avvantaggiato dall’azione riscaldante e umidi-ficante di un corpo appartenente alla famiglia di tendenze opposte, caratterizzata dalla potenza elementare dell’“aria”: “Contraria contrariis curantur”.

A quanto pare la gente guariva! Queste teorie, da tempo abbando-nate, appaiono assai confuse ed impregnate di empirismo, eppure contengono celata quella verità che, come vedremo oltre, mi ha ispirato e permesso di sviluppare la “Ruota dell’esistenza”. Infatti l’assunto principale è che nel creato tutto si corrisponde e si assomiglia, anche se le proporzioni sono diverse. Ippocrate dice: “L’arte del medico consiste nel seguire la natura, non già nel crearne una nuova” e poi aggiunge: “La natura dell’uomo è costruita ad immagine della natura del mondo”.

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LA LEGGE DEI QUATTRO ELEMENTI

Secondo Empedocle, padre dei “Pluralisti”, scienziato e medico di Agrigento, non essendo possibile spiegare la varietà del tutto provenire da un solo elemento universale (per Talete l’acqua, per Eraclito il fuoco), quattro erano gli elementi del mondo: la Terra opposta all’Aria e il Fuoco con opposta l’Acqua. Tra i suoi scritti ricordiamo “Purificazioni” e “Sulla Natura”, poema di carattere “cosmologico”, in cui definisce l’universo un costante associarsi e disgregarsi di questi elementi agitati da due forze opposte, principi immateriali: l’Amore e l’Odio (amicizia e discordia), che, in cicli cosmici ricorrenti all’infi-nito, traggono dal “caos” (disordine) lo “sfero” (cosmo ordinato), chiamati attualmente “entropia” e “sintropia” dal Fantappiè, che ha riintrodotto ed ampliato questa teoria.

Ad Empedocle risale la “teoria dei simili” che enunciò un principio famoso, “il simile si conosce col simile”, che ha analogia col “similia similibus curantur” dell’omeopatia, opposto al “contraria contrariis curantur” di Ippocrate.

Anche Anassagora giungeva alla conoscenza tramite il principio della “simiglianza”, ma la spiegava per mezzo dei “contrari”. Esso fu il primo che affermò esservi un “ Principio intelligente ” come causa dell’ordine del mondo: un “Deus ex machina” separato dal mondo e causa dell’ordine di esso.

I famosi quattro elementi non reggono comunque alla critica scientifica moderna: la terra, ben lungi dall’essere un elemento chimico, è un complesso di combinazioni; l’acqua è un composto combinato di idrogeno e ossigeno; l’aria è un miscuglio di gas (azoto, ossigeno e gas rari); il fuoco non è neppure una sostanza, ma uno stato di trasformazione dei corpi. Eppure questa dottrina durò per duemila anni fino al 1600.

In definitiva Empedocle ha sbagliato a definirli elementi, ma dietro questa teoria, come dietro a quella cinese dei 5 elementi, e come a quella delle rispondenze, è celata una matrice comune, la ricerca di una verità che riguarda una realtà ancora sconosciuta.

La legge dei 4 elementi di Empedocle appare chiaramente come l’evoluzione del TAO, disegnato inizialmente come cerchio semplice “U Ki” che rappresenta l’Uno da cui deriva il Due, “Tai Ki”, cerchio suddiviso in due settori: Luce ed Oscurità (YANG e INN), binomio

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generatore di tutte le cose. Se dividiamo il cerchio in 4 vi possiamo abbinare i quattro elementi.

“U Ki” “Tai Ki”

Figure 23 e 24

Suddividendo il cerchio in otto, si forma l’ottagono con gli otto trigrammi, figura simbolizzata nel famoso “Libro (cinese) dei Muta-menti”.

Ad ogni lato corrisponde un “trigramma”, “segno” composto da tre linee: ogni linea può essere continua (Yang) oppure interrotta (Inn); le tre continue rappresentano il fuoco, le tre interrotte l’acqua. Gli altri 6 trigrammi rappresentano altri elementi, tra cui l’aria e la terra. Nel centro dell’ottagono vi è il Tai Ki (come da figura 25):

Fuoco

Aria Terra

Acqua

Figura 25Dal “Libro dei mutamenti” (Cina)

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Se paragoniamo la realtà a un cerchio, la scienza divide il cerchio, partendo dalla periferia, in diversi settori, per discipline specifiche (medicina, fisica, chimica, biologia, astronomia, ecc.). Oltre a queste branche l’esoterismo indaga le leggi universali, e una volta che le abbiamo conosciute, non dobbiamo fare altro che proiettarle sulle diverse sezioni dei settori del cerchio, come vedremo nella “Ruota dell’esistenza”.

Ermete Trismegisto, padre dell’esoterismo, sacerdote e iniziato in Egitto, scrisse la quintessenza di ogni sapienza su una tavola di smeraldo verde orientale.

Nella Tavola Smeraldina è scritto:

1. Vero è senza menzogna, sicuro e più certo di qualunque altra cosa.2. Ciò che è in basso, è uguale a ciò che è in alto; e ciò che è in alto,

è uguale a ciò che è in basso, per compiere le opere meraviglio-se dell’unica cosa.

3. E tutte le cose sono uguali in quanto create dall’unico DIO, nelpensiero dell’unica cosa. Quindi tutte le cose sono nate daquest’unica cosa, per imitazione.

4. Nel Cielo, per noi, il Sole, lampada del giorno, assume il ruolo del Padre.

5. La Terra, nutrice di questa cosa rappresenta la madre. La Luna,figlia, è la lampada per la notte.

6. Il vento l’ha portata nel suo ventre.7. La forza di quest’unica cosa sale dalla Terra verso il Cielo, e di

nuovo discende sulla Terra, e riceve la forza delle cose superiori e inferiori.

8. Tu devi dividere la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso,dolcemente, e con grande sapienza.

9. Tu quindi avrai la magnificenza di tutto il mondo. Perciò ogniincomprensione fuggirà via da te. Quest’unica cosa è la forza più forte di tutte le forze, perché supererà tutte le cose sottili epenetrerà tutte le cose solide.

10. In questo modo si crea il mondo.

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Molti altri hanno ripreso queste teorie, le hanno manipolate e variate con termini diversi. Nel 1690 Leibniz pubblicò un libro, “Ars Combinatoria”, nel quale è espressa una “Dottrina costituita da nuovi insegnamenti con elementi di complicazioni e trasposizioni aritmetiche, ove si manifesta l’uso di tutte le scienze del mondo, ed anche una scienza nuova dell’arte di meditare, ovvero si diffondono principi di invenzione logica. È preposto un sunto di tutto il trattato; in luogo dell’indice, sta una dimostrazione dell’esistenza di Dio condotta fino alla certezza matematica”.

Figura 26 - “Ars combinatoria” di Leibniz

Merita di esser menzionato lo scienziato Walter Russell (1871 Boston - Swannanoa 1963) per la sua teoria unificata nella fisica e nella cosmogonia. Tra i tanti disegni da lui fatti, egli compose lo schema a forma di spirale in sequenza di ottave, secondo il quale sono stati creati gli elementi della materia e le note musicali.

Nei suoi scritti Egli affermava:“Tu puoi comandare la Natura solo nell'estensione in cui vuoi

obbedirle. Non puoi obbedire intelligentemente a quello che non

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comprendi. Quindi io dico anche: chiedi alla Natura di essere uno con lei e lei ti suggerirà i suoi segreti in rapporto alla misura in cui sei preparato ad ascoltarli.

Se una persona interpreta Dio in sè, i suoi pensieri e le sue azioni devono essere onde ritmiche di luce bilanciate. Brutture, paure, fallimenti e malattie nascono da pensieri e azioni sbilanciate. Quindi pensate sempre ciò che è bello e siate sereni e belli interiormente, se desiderate vitalità del corpo e felicità.

La conoscenza non è acquisita dall'esterno, ma semplicemente raccolta dall'interno ed è un processo elettromagnetico della mente pensante dell'uomo. Naturalmente, la totalità dei segreti della Creazione erano per me da conoscere come una cosmogonia completa, la cui conoscenza mi ha permesso di vedere l'universo come un tutt'uno. Alla base del processo creativo dell'universo c'è un principio fondamentale di tale semplicità, che è applicabile a tutti i fenomeni. La periodicità è caratteristica di tutti i fenomeni in natura. In Natura il principio di Bilanciamento è eguaglianza di interscambio tra le coppie di opposti in ogni transazione.

Ogni coppia di opposti è divisa da un equilibrio che è un bilanciamento tra i due, ma il bilanciamento non è nessuno dei due.

Gli opposti di tutti i tipi si estendono da un equatore mutuo che è la loro comune unità e a questo equatore devono prima o poi ritornare per ripetersi. Il cloruro di sodio è una risultante diversa dal sodio e dal cloro, che annulla la loro singola identità. Similmente, l'acqua è un composto che annulla le caratteristiche singole dell'idrogeno e del-l'ossigeno.

Ogni coppia deve divenire uno per tornare ad essere due. Uomo e donna non scappano a questa legge reciproca a due vie. Ognuno diviene quello che è l'altro. Se sono uguali nell'opposizione, sono bilanciati ed ognuno dei due crescerà mentalmente, spiritualmente e fisicamente. Se i due compagni non sono uguali, ma sbilanciati nella loro opposizione, ogni contatto tra loro - anche se minimo - comporta come penalità una degenerazione mentale, spirituale e fisica. Questo è vero anche al di fuori dell'unione sessuale.”

Interessante la “Teoria della quintessenza”, simbolo di una conce-zione alchemica, secondo la quale i quattro elementi della fisica di Empedocle (fuoco, acqua, aria, terra), avrebbero dovuto essere completati nella fisica aristotelica da una quinta essenza originaria,

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l'Etere, quinto elemento puramente immateriale di cui sono composti i cieli, graficamente visualizzato nel pentagramma. Esso fu considerato lo Spirito del mondo che, penetrato nell'acqua era identificato come un delfino, nell'aria come un'aquila, nel fuoco come la fenice, sulla terra come l'uomo spirituale.

Recentemente un rivoluzionario fisico italiano, Marco Todeschini, ha sostenuto e dimostrato, col concetto unitario di “Psicobiofisica” nella sua “Teoria delle apparenze”, che lo spazio, sia interatomico che interstellare, non è vuoto, ma contiene un fluido mobile, chiamato “Etere”.

* * *Possiamo notare che queste teorie sulla creazione, con le loro ri-

spettive “Ruote”, erano troppo ridotte, sintetiche e pertanto incomplete.Come vedrete, io ho esteso la mia “Ruota” al minimo indispensabile

per poter contenere i componenti principali e farne comprendere tutti i collegamenti.

Comunque ci rendiamo conto che ognuna di esse contiene nascosta una parte della verità, e constatiamo quale sforzo abbiano compiuto gli antichi popoli per cercare il segreto della nostra esistenza: chi siamo? Da dove proveniamo? Qual è la finalità della nostra esistenza? Chi ci ha creati? Dio? Chi è Dio?

Un filosofo disperato disse un giorno ad un altro filosofo: “Se mi dirai come e dove si trovi Dio, ti darò il meglio di quanto possiedo”.

E l’altro gli rispose: “E io ti darò tutte le mie sostanze se tu mi dirai come e dove non si trovi Dio”.

La conclusione è che Dio esiste, ma è difficile sapere come e dove trovarLo!

“Abbà Padre”

Tutto osservo e non ti vedoeterno Padre,ma so che ci sei tulà dove guardo!In un manto di fedenascosto vuoi restare!

Per carità, Ti prego,non privarmi di speranzache domani io possa vederti,

che domani io possasentire la Tua voce!

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IL NOSTRO SPIRITO È A CONTATTO COL CERVELLO

I Neurofisiologi, malgrado i loro sforzi, non hanno mai potuto localizzare anatomicamente la sede della coscienza, a parte gli automatismi, che regolano la maggior parte dei nostri atti. D’altra parte si è appurato che una formica, un’ape o anche una singola cellula hanno una loro intelligenza istintiva o bio-coscienza elementare, in stretta relazione con una coscienza collettiva. Sono come dei microscopici computer, che eseguono i loro compiti come da istruzioni ricevute.

Ma di ben altra natura e sostanza è l’intelligenza di Colui che le ha programmate!

Il Talamo, che fa parte del sistema Limbico, è situato nel centro del cervello, ed è il “giunto chiave” per le comunicazioni tra i sensi e il Lobo Frontale della Corteccia Cerebrale, nella quale sono contenuti oltre cento miliardi di cellule (neuroni), collegati tra di loro da filamenti.

Secondo il neurofisiologo australiano John Carew Eccles, Nobel per la Medicina nel 1963, lo spirito, immateriale, ha contatto in quest’area specifica del cervello, costituita da una serie di “sinapsi” (collegamenti neuronali), che lui chiama “psiconi” (da: “L'io e il suo cervello”).

Questa complessa organizzazione cerebrale è come un accumulatore che riceve, trattiene ed usa l’energia vitale messa a disposizione dello spirito per raccogliere informazioni dai sensi, per poi scambiarle, elaborarle e programmare, mediante il ragionamento e la scelta; infine per trasmettere ordini dalla Corteccia Motoria, attraverso impulsi elettro-chimici, inviati attraverso i nervi ai muscoli del corpo selezionati per il movimento e l’azione. Tutte queste funzioni sono registrabili visibilmente con l’elettroencefalogramma e l’elettro-neuro-mio-grafia.

“Lo spirito e il cervello sono intimamente congiunti, ma non sono della stessa natura: appartengono a ordini diversi. Da tutti i corpi insieme non si potrebbe far scaturire un piccolo pensiero: ciò è impossibile, è di un altro ordine ” (da “Pensieri” di Pascal).

Lo spirito infatti, per sua natura trascende lo spazio e la materia, pur incidendo in essi.

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Contro il Riduzionismo, che asseriva esser reale soltanto ciò che è verificabile, si profila, oltre a Eccles, la figura autorevole di Karl Raimund Popper (1902-1994), il quale, nella sua “Logica della sco-perta scientifica” dimostra che lo spirito, immateriale, può agire sul corpo allo stesso modo che l’attrazione gravitazionale (energia imma-teriale) muove i corpi materiali. Con l’avvento delle Neuroscienze alcuni neurobiologi affermavano che l'anima e la coscienza hanno una genesi esclusivamente a livello neuronale, verificabile materialmente, escludendo pertanto la sua natura spirituale.

Contro questi si oppose il filosofo del Colorado John Roger Searle, dimostrando con l’esempio della “camera cinese”, che, a differenza di un computer, il quale obbedisce velocemente ad una impostazione senza aver potere decisionale, la mente umana agisce secondo un potere d’interpretazione, di decisione, scelta e comando, che è di “altro ordine” (estratto da: “Breve Storia dell’Anima” - Gianfranco Ravasi).

Anche il fisico Marco Todeschini nel suo libro “Psicobiofisica” ha dimostrato l'esistenza dell'anima, del mondo spirituale e di Dio .

Io aggiungo un mio ragionamento: Chi crede nell’esistenza di Dio e delle creature celesti, sia mediante la Fede, sia mediante la ragione (osservando il Creato), automaticamente ha la certezza che, una volta morto, continua a pensare e ad esistere. Infatti, dato che Dio e gli Angeli, che non hanno corpo materiale, pensano, ragionano e decidono meglio di noi che abbiamo il corpo, non dobbiamo aver alcun dubbio di poter continuare a pensare e ad esistere dopo esser rimasti senza corpo e senza cervello. Significa che è il nostro spirito che pensa, quando dice a se stesso: io penso, dunque io sono (“cogito, ergo sum”), indipendentemente dal cervello che lo aiuta a pensare durante la vita terrena. Perciò il nostro spirito è “ospite” del corpo senza far parte di esso!

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MALATTIE DEL CORPO E DELLO SPIRITO

Lo spirito si può ammalare facilmente finché è legato al corpo e restare ammalato nell’al di là fino a guarigione raggiunta, mentre una volta che sia “trapassato” sano, non può più ammalarsi perché già reso incorruttibile. Nell’essere umano corpo e spirito possono ammalarsi sia separatamente sia per reciproca trasmissione. Molte malattie fisiche, escludendo quelle provocate da calamità naturali e da altri fattori (v. cap. “L'uomo tra cielo e terra”) provengono da errori autoprovocati o provocati da altri, ad esempio:

Imprudenza > incidenti, infortuni, ferite, mutilazioni... morte.

Molte altre malattie sono autoprovocate o provocate da vizi e peccati veri e propri, ad esempio:

Superbia e ambizione di potere trasformano la ragione in pazzia;Odio e rancore generano insonnia, stati ansiosi, nevrosi, psicosi;Indifferenza-ozio-accidia > stati depressivi, disperazione, demenza...

suicidio!Ira-violenza-maltrattamenti > ferite... omicidi!Cupidigia e ingiustizia > fame, sete, freddo, deperimento, morte!Intemperanza-gola > malattie dell’Apparato digerente, alcolismo,

droga.Intemperanza-lussuria-fornicazione-adulterio > malattie e

infezioni sessuali. “Chi è causa del suo mal, pianga se stesso!”, “Chi crede di stare in piedi, badi bene di non cadere!” (1Cor 10,12).

Occorre eliminare innanzitutto le cause, non soltanto i sintomi; perciò, curando sia il male nello spirito che nel corpo, c’è buona speranza di guarigione.

Ora cercherò, in riferimento alle malattie mentali, di individuare quale sia il confine tra le malattie del corpo e le malattie dello spirito. Molte malattie mentali sono conseguenza di disfunzioni cerebrali dovute a lesioni organiche, quali: contusioni e fratture craniche, emorragie, trombosi, tumori o malformazioni cerebrali, dege-nerazioni degli stessi neuroni, malattie infettive (encefaliti, meningiti,

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sifilide) e l’epilessia, che possono comportare perdita di coscienza, stato comatoso e morte.

Per tali lesioni il rapporto corpo-spirito e spirito-corpo può essere alterato o interrotto, per cui lo spirito può separarsi dal corpo, che rimane in uno stato vegetativo. Uno shock improvviso può causare, oltre i comuni sintomi neuropsichici, anche un ictus o un infarto. In questi casi la terapia è di competenza neurologica, internistica o chirurgica.

Altri disturbi sono dovuti a insonnia e “fatica mentale”, che si traduce in uno squilibrio organico generale per “esaurimento nervoso”, che provoca alterazioni psichiche e incapacità di condurre una vita normale. Tali malattie sorgono spesso per un conflitto psicologico con l’ambiente familiare, lavorativo o sociale e vengono definite “nevrosi”, che vanno dai disturbi psico-somatici fino all’isteria. Le nevrosi possono condurre a disturbi della sfera affettiva con formazione dei “complessi” (schemi inibiti che sfuggono alla presa di coscienza).

In questi casi per la terapia bisogna ricorrere allo psicologo od allo psichiatra. Se il conflitto psicologico si protrae a lungo, può insorgere una malattia organica ed anche un tumore! Tutto in natura è simbiosi!

La malattia è una risposta biologica ad uno stress psico-cerebrale continuato (“Dirk Hamer Syndrome”).

Più gravi sono le “psicosi”, nelle quali si ha il disordine di tutto il funzionamento cerebrale. Ne risulta un’incoerenza del pensiero con “confusione mentale”, ove è disturbata la presa di coscienza e la coscienza stessa, con alterazioni della sfera intellettiva (allucinazioni, demenza e deliri) e della sfera affettiva (psicosi maniaco-depressive).

Psicosi sperimentali si possono ottenere con intossicazioni da alcolismo e da droga.

Nella demenza precoce o “schizofrenia”, il soggetto è distaccato dal mondo reale e vive un universo personale e fantastico (Autismo).

Oltre alle condizioni di un ambiente familiare o sociale negativo, le cause vere e proprie di queste malattie sorgono spesso da un impatto interiore dell’individuo per un conflitto decisionale irrisolto per proble-mi comportamentali ed esistenziali di ordine morale; per una ribellione interiore ad una vera o presunta ingiustizia subita (che comporta odio e rancore), o cadendo nella depressione e nella disperazione per non

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essere riusciti a sopportarla. Oppure per conseguenza di peccati abituali troppo ripetuti o di un grave peccato commesso e non confessato,

Nessuno può escludere che patologie di tale natura possano riguardare lo spirito e che siano provocate dall’ossessione e dalla possessione diabolica (vedi Mc 5,1-20; Mc 9,14-29). Perciò le nevrosi e le psicosi possono rientrare tra le malattie dello spirito.

In effetti le malattie dello spirito consistono nell’ignoranza o nel rifiuto più o meno cosciente delle leggi di Dio e delle leggi degli uomini conformi alle leggi di Dio (vedi i “ciechi e sordi che non odono la Verità, che pur si fa sentire, né la vedono, benchè sia loro di fronte” (Isaia ed Ezechiele), che il filosofo Eraclito poi definiva: “stolti-dormienti, presenti-assenti”).

Esse sono, come sappiamo, conseguenza del peccato (vedi cap. “Il Bene e il Male”). I sintomi si confondono con quelli degli stati ansiosi: agitazione, nervosismo, intolleranza, rancore, odio, collera, violenza, epilessia, fino a quelli comuni alle nevrosi e alla pazzia delle psicosi … oppure con quelli della depressione: tristezza, paura, disperazione, fino all’apatia della demenza…..

In questi casi la miglior terapia consiste nel ricorrere alla preghiera e al sacerdote, sia come confessore, sia come direttore spirituale oppure come esorcista, prima di rivolgersi allo psichiatra o allo psicologo.

Una prova inconfutabile e verificabile dell'esistenza degli “spiriti” è quella fornitaci dagli “spiriti immondi”, che possono “ossessiona-re” o “migrare” (possessione diabolica) in un corpo umano, già dotato di uno spirito trasmessogli alla nascita da Dio.

Nella possessione diabolica si manifesta chiaramente l’avversione a Cristo, al segno della Croce, al Crocifisso, alla benedizione, alle pre-ghiere e agli esorcismi con violenza sovrumana.

In questo caso un corpo può ospitare uno o più spiriti oltre a quello originale. Con l'“esorcismo” essi escono allo scoperto e vengono cacciati dal corpo che avevano posseduto, con urla e convulsioni disumane. Purtroppo molti esseri umani sono posseduti dai demoni, che li inducono a commettere peccati d'ogni genere.

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Tra i vari episodi citati nel Vangelo ricordiamo quello della guarigione dell'indemoniato nel paese dei Geraseni (Lc 8,32-33; Mc 5,9-13; Mt 8,28).

“Noi non viviamo in un mondo assurdo, ma in un mondo incompiuto, nel quale l’uomo, che dovrebbe lavorare a completarlo, lavora spesso a distruggerlo e a renderlo assurdo, andando così contro le forze del progresso evolutivo. Rifiutare il compito umano significa rendere spiritualmente e cerebralmente malati noi stessi e gli altri, costruendo una società squilibrata e nevrotica, sorgente di tutte le catastrofi e violenze sociali.” (Paul Chauchard –“Il Cervello Umano”).

Il nostro spirito si può degradare fino a perdere la sua identità e ad abbassarsi ad un livello assai peggiore di quello animale. Potrebbe diventare uno spirito dannato! Purtroppo molti uomini, nonostante la legge, tutelata dalle forze dell’ordine e della polizia, diventano ladri, truffatori ed assassini. Non hanno più lo spirito che Dio aveva loro infuso, e gli Angeli Custodi sono costretti ad abbandonarli. Non dimentichiamo che Satana e i suoi demoni cercano di coabitare con noi, cioè di ossessionarci e possederci con il fine di dannarci! Ma l’amore, la misericordia e la grazia di Dio ci permettono, dopo il pentimento, di ricuperare col Suo perdono l’identità perduta. Questo è possibile sino alla fine.

Solo la bestemmia contro lo Spirito Santo, ovvero negare l’esistenza di Dio dopo averlo conosciuto, impugnare la verità conosciuta, la disperazione di essere salvati e l’impenitenza finale non sono passibili di perdono! In questo caso i peccatori incalliti andranno all’Inferno.

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Fig. 27

“Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano” (Gv 15,6).

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SULL' INFERNO

A proposito di Inferno, considerato come luogo o stato di DANNAZIONE ETERNA (se inteso come privazione della visione beatifica di Dio), citato nella Bibbia sotto i nomi di Abisso, Sheol, Ade, Geenna o Stagno ardente di fuoco e zolfo, devo contestare una teoria sostenuta da alcuni teologi:

Origene, Gregorio di Nissa, Didimo Alessandrino, Evagrio Pontico ed altri recenti, come Barth, Bulgakov, Teilhard de Chardin e von Balthasar, prediligono l’ipotesi della Dannazione temporanea, come sostiene la teoria eterodossa dell' “Apocatastasi”, che significa “reintegrazione”, citata anche nell’Apocalisse apocrifa di Pietro, ma non accettata dalla Chiesa Cattolica. Secondo loro l’eternità dell’in-ferno equivale alla sconfitta del piano divino della creazione, in quanto Dio non potrebbe vedere compiuto il Suo piano, che è quello di essere “Tutto in tutti” (1Cor 15,28).

Cito l’affermazione dei due teologi gesuiti O’Collins e Farrugia : “Possiamo sperare che l’universale proposito salvifico di Dio si rivelerà efficace e che Egli sarà infine “Tutto in tutti”, vale a dire che conseguirà il divino obbiettivo di salvare tutta la creazione” .

Origene disse: “Il diavolo sarà distrutto, non per non esistere più, ma per non essere più nemico e morte”. E Bulgakov conclude : “...in quanto diventerà consapevole della propria impotenza e che quindi ... si convertirà”.

Pertanto essi sostengono che la reintegrazione (apocatastasi) dovreb-be valere anche per il Diavolo e i demoni, in quanto anch’essi sono creature di Dio e il disegno divino non si può compiere se ne manca solo una al suo appello (v. parabola della pecora smarrita, Lc 15, 1-7).

In altre parole sostengono:

1. Che l’Inferno non esiste, ma esiste solo il Purgatorio (questo si distingue dall’Inferno perché è una pena temporanea e perciò una situazione reversibile).

2. Che se la dannazione fosse per molti eterna, Dio sarebbe incolpato di essere un “giustiziere spietato”, cosa incompatibile con la Sua bontà e misericordia infinita.

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Fig. 28La cacciata nell'Inferno ­ I lussuriosi(La Divina Comedia ­ Ill. G. Doré)

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Fig. 29 ­ Inferno ­ Impenitenti dannati (Barbieri)

Voglio intanto precisare che il diavolo e i demoni non sono pecore smarrite, ma sono come lupi voraci, come leoni ruggenti e avvoltoi che si precipitano su di noi per possederci, farci perire “anima e corpo” e divorarci! (vedi Mt 10,28; 12,43-45). Perciò non si può per buonismo affermare che tutti alla fine si salveranno, cioè illudere molti e addolcire loro una pillola che purtroppo sarà amara, come potremo tra poco appurare. Il buonismo è diabolico, favorisce la perdizione!

Infatti devo ricordare che Gesù , a proposito del Giudizio finale, rivolto ai suoi discepoli sul Monte degli Ulivi ha detto e ribadito:

“Poi il figlio dell’uomo dirà a quelli alla sua sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato” (Mt 25, 41-43).

Un tale chiese a Gesù: “Signore, sono pochi quelli che si salvano?” Gesù rispose: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno” (Lc 13, 23-24). “Perché larga è la porta e spaziosa è la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta

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invece è la porta e angusta è la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano” (Mt 7, 13-14).

Le recidive dei peccati, dei quali ti eri già pentito e confessato, sono paragonabili a quando un cane rimangia il suo vomito (vedi cap. “La Coscienza”).

Più uno spirito è diventato impuro, più tende a restare nel peccato, nella disperazione, a provare rancore e ribellione allo stato in cui si trova, covando odio e desiderio di vendetta verso Dio. Per esso infatti il pentimento si realizza con molta difficoltà o addirittura non vi è più possibilità di arrendersi, di pentirsi ed essere perdonato. Ecco perché subentra per molti il rischio dell’Inferno.

Infatti Gesù disse: “Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde. Perciò vi dico: Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito Santo non sarà perdonata. A chiunque parlerà male del figlio dell’uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito Santo non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro ” (Mt 12, 31-32).

Occorre pertanto fare una distinzione e una precisazione.Una cosa è certa: Il diavolo e i suoi angeli alla loro caduta

bestemmiarono deliberatamente e in piena coscienza contro lo Spirito Santo, in quanto per superbia, invidia e presunzione non superarono la prova morale a cui furono sottoposti; essi non beneficiarono della “Luce di Gloria”, supplemento di perfezione finale alla “Grazia Santificante” che già possedevano, necessaria per avere la “Visione beatifica di Dio”, che santifica in modo permanente.

“In Lumine Tuo videbimus lumen”(Sal 35,10). La loro situazione è irreversibile: non possono più pentirsi ed essere perdonati.

“Il fumo del loro tormento salirà per i secoli dei secoli, e non avranno riposo né giorno né notte quanti adorano la bestia e la sua statua e chiunque riceve il marchio del suo nome” (Ap14,11).

Perciò l’Inferno dovrà purtroppo sussistere in eterno per loro e per quelli che li avranno imitati sino alla fine.

Dico “purtroppo” perché immagino come possa sentirsi un padre nel sapere che alcuni suoi figli, anche se meritano il castigo più severo, rimangano nelle condizioni di dover soffrire per l’eternità! (vedi: Agostino, “Manualetto” 29,111-113; Giovanni Crisostomo, “Omelie sulla 1°Cor 9,12 e sulla 2°Ts 2,3”).

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LA TEORIA DELL’ ANNICHILAZIONE

L’annichilazione (dissoluzione definitiva nel nulla) non ammetterebbe per i dannati l’immortalità dello spirito e porterebbe ad un risultato incompatibile con il progetto divino della creazione.

Tra l’altro, se Dio avesse così deciso, avrebbe annientato subito il diavolo e i suoi demoni invece di spostare tale esecuzione alla fine dei tempi. In tal caso avrebbe evitato tante sofferenze all’Umanità, in quanto si sarebbe redenta più velocemente, non essendo più tentata dal demonio e dai demoni. Perciò la teoria dell’Annichilazione è da scartare. “L’ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte” (1 Cor 15,26).

Non ci sarà l’annichilazione proprio per il fatto che la morte stessa sarà annientata e quando sarà annientata, ci sarà automaticamente la vita eterna! Solo la morte è passibile di annichilazione, perché la morte non è un’entità vivente; non è una creatura di Dio, ma è un provvedimento che Egli ha preso nei nostri confronti, per cui, come l’ha introdotta, non ha problemi a revocarla quando lo riterrà opportuno.

IN COSA QUINDI È LECITO SPERARE?

Almeno che tra gli esseri umani i dannati possano essere pochissimi. Dato che non è ammissibile né sopportabile il fatto che Dio possa

essere incolpato di qualsiasi errore o di essere un giudice ingiusto, rifiutando questa imputazione, rispondo riportando un brano significativo dal Libro della Sapienza:

“Non c’è Dio fuori di Te, che abbia cura di tutte le cose, perché tu debba difenderti dall’accusa di giudice ingiusto. La tua Forza infatti è il principio della Giustizia e il fatto che sei padrone di tutti, ti rende indulgente con tutti”. E finisce così: “Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini, e hai dato ai tuoi figli la buona speranza che, dopo i peccati, tu concedi il pentimento” (e con il pentimento il perdono). (Sapienza 12,13 - 16,19)

Ai discepoli che costernati chiesero a Gesù: “Chi si potrà dunque salvare?”, poiché aveva appena detto loro: “È più facile che una "gomena" passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei

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cieli”, Egli così rispose: “Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile” (Mt 19, 23-26).

Un passo di S. Teresa d’Avila dice così: “Chi potrà reggere al pen - siero di uno spirito condannato per l’eternità al più atroce tormento dei tormenti?” (vedi “Spe Salvi”- pagg. 85-93 - Benedetto XVI).

Come possiamo noi immaginare e conoscere le straordinarie risorse di Dio? Non è forse stata straordinaria l’Idea che Dio ha avuto di incarnarsi e sacrificarsi nel proprio Figlio per poterci appunto salvare?

Gesù ha decretato che la bestemmia contro lo Spirito Santo (impu-gnare la verità conosciuta, presumere di salvarsi senza merito, disperare di essere salvato e l’impenitenza finale) non sarà perdonata.

Contemporaneamente, all’inizio dello stesso discorso ha detto:“Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini e a

chiunque parlerà male del figlio dell’uomo” (Mt 12,31).“Se riconosciamo i nostri peccati, Egli che è fedele e giusto ci

perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa” (1Gv 1,9). “Se uno vede il proprio fratello commettere un peccato che non conduce alla morte, preghi, e Dio gli darà la vita; s’intende a coloro che com-mettono un peccato che non conduce alla morte; vi è un peccato che conduce alla morte: per questo dico di non pregare. Ogni iniquità è peccato, ma c’è il peccato che non conduce alla morte” (1Gv 5, 16-17).

In riferimento a queste ultime citazioni si possono trarre queste conclusioni:

Il sacrificio di Cristo salverà tutti quei peccatori che non avranno disperato di essere salvati e che si saranno veramente pentiti, anche all’ultimo momento prima di morire. Non c'è possibilità che i malvagi, dopo morti, tornino a vivere sulla Terra per pagare i loro debiti. Essi saranno giudicati in base alle opere da essi compiute nell'unica vita terrena: o andranno in Purgatorio o all'Inferno. Ma c'è un Dio pronto a rimettere tutti i debiti a chi ha creduto nel Suo figlio Gesù Cristo e si è pentito dei propri peccati.

Ma attenzione: “Chi ha tempo non aspetti tempo”! Stolto è chi, avendo sentore oppur certezza di essere salvato, pecca ancor di più e ancor più allegramente fino alla fine per poi pentirsi in ultimo.

Dopo il Peccato Originale, Dio chiese ad Adamo: “Dove sei?” (Gen3,9). Se lo chiedesse a te, cosa gli risponderesti?

È possibile tradire Dio, non è possibile ingannarlo!

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Egli scruta nei nostri cuori e nei nostri intendimenti, per cui non può esser perdonato un falso pentimento, ma un pentimento sincero! Anzi non sarà perdonato chi presume di essere salvato senza merito.

E tu non invidiare chi viene graziato per essersi pentito all’ultima ora, poiché tu stesso sei stato graziato, anche se ti sei pentito molto prima di lui! Non è forse permesso a Dio di essere buono e di perdonare gli ulti - mi come i primi? (V. Parabola degli operai nella vigna: Mt 20, 1-16).

“Il Signore non ritarda nell’adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcu-no perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi” (2Pt 3,9).

Nessuno può resistere all'amore di Dio! Pertanto “Vestitevi del-l’uomo nuovo; quello secondo Iddio creato in vera giustizia e santità” (Ef 4,24).

IL PURGATORIO

Dopo la loro morte, gli spiriti dei peccatori sono rimasti impuri, sono ammalati e devono curarsi; sono come ombre, non possiedono luce e necessitano di un periodo più o meno lungo di purificazione, durante il quale resteranno isolati e privati della visione beatifica di Dio.

Questa situazione temporanea, o luogo impropriamente chiamato, è il Purgatorio (nell’aldilà, le dimensioni spazio-temporali sono diverse da quelle terrene). Può essere che Dio conceda a questi spiriti particolari opportunità per effettuare la loro purificazione, (poter in qualche modo aiutare gli esseri umani, come fanno gli Angeli custodi); oppure può darsi che ottengano semplicemente la loro purificazione attraverso la sofferenza spirituale, dovuta al rimorso e alla privazione di Dio. Come nella vita terrena, nel Purgatorio la cura e la guarigione si ottengono col pentimento, la penitenza e l’espiazione.

“Siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore nostro Gesù Cristo e mediante lo Spirito del Dio nostro” (1Cor 6,11).Gli Induisti e i Buddisti credono nella Reincar-nazione (non riconosciuta dalla Chiesa cattolica), che avviene, secondo loro, proprio per poterci purificare, riscattando il “Karma” attraverso gradi di sofferenza per ciascuno diversi. Essi pertanto identificano la Terra con il Purgatorio. Secondo loro il ricordo di eventuali vite precedenti rimane soltanto a livello inconscio, ma sufficiente per permettere un perfezionamento (vedi Induismo e Buddismo).

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Fig. 30 - Loreto, Basilica della S. CasaCappella del SS. Crocifisso

Particolare: “L'annuncio della resurrezione”

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SULLA RESURREZIONE DEI MORTI

Gesù Cristo è stato il primo a risorgere dai morti, e anche noi risorgeremo a Sua imitazione, dopo un certo intervallo stabilito tra la morte e la resurrezione (Ap 20, 4-6). Ma ciò che importa è che abbiamo la resurrezione di vita (vedi cap. “Dalla Morte alla Vita”).

Con l’ultimo respiro cessa l’apporto dell’ossigeno alle cellule del corpo, che rimangono prive dell’energia vitale, il cuore si ferma e subentra la morte. Gli spiriti, entità autocoscienti e immortali, che durante la vita umana si identificano con l’io personale, in quel momento abbandonano quel corpo a cui erano legati.

Per quanto riguarda come noi saremo alla resurrezione di vita, riporto un passo del Vangelo di Luca in cui alcuni sadducei chiesero a Gesù: “Questa donna dunque, nella resurrezione, di chi sarà moglie, poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie?”.

Gesù rispose: “I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo e della resurrezione dei morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della resurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe. Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui” (Lc 20,33-37).

Riguardo alla resurrezione della carne e alla futura incorruttibilità del nostro corpo, riporto un passo di S. Paolo che dice chiaramente:

“Ma qualcuno dirà: "Come risuscitano i morti? Con quale corpo verranno?" Stolto! Ciò che tu semini non prende vita, se prima non muore; e quello che semini non è il corpo che nascerà, ma un semplice chicco, di grano per esempio o di altro genere. E Dio gli da un corpo come ha stabilito, e a ciascun seme il proprio corpo. Non ogni carne è la medesima carne; altra è la carne di uomini e altra è la carne di animali; altra quella di uccelli e altra quella di pesci. Vi sono corpi celesti e corpi terrestri, ma altro è lo splendore dei corpi celesti, e altro quello dei corpi terrestri. Altro è lo splendore del sole, altro lo

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splendore della luna e altro lo splendore delle stelle: ogni stella infatti differisce da un’altra nello splendore. Così anche la resurrezione dei morti: si semina corruttibile e risorge incorruttibile; si semina ignobile e risorge glorioso, si semina debole e risorge pieno di forza; si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale. Se c’è un corpo animale vi è anche un corpo spirituale, poiché sta scritto che il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita .

Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. Il primo uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cielo. Quale è l’uomo fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale il celeste, così anche i celesti. E come abbiamo portato l’immagine dell’uomo di terra, così porteremo l’immagine dell’uomo celeste.

Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il Regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l’incor-ruttibilità. Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. È necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità. Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità, si compirà la parola della scrittura: "La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione?"” (1Cor 15,35-55)

* * *

Uno spirito puro, dopo essersi distaccato dal corpo, vive, senza bisogno del corpo, come vivono gli Angeli, che corpo non hanno. Pertanto, quale preoccupazione ci dobbiamo dare? Già Lutero cosi diceva in riguardo: “Dev’essere uno spirito insensato, quello che, se fosse in cielo, bramerebbe il corpo!” E il teologo tedesco Karl Rahner(1904-1984) recentemente ha scritto: “Perché mai un defunto, ormai beato, dovrebbe interessarsi tanto della venuta di Cristo, del giudizio ultimo e della resurrezione finale, se è già presso di lui e presso Dio nella felicità eterna?”.

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Se poi con la resurrezione finale ci verrà restituito un corpo trasfor-mato, senza rischi di contaminazione, redento, riscattato dal male per mezzo di Cristo e pertanto incorruttibile, CIÒ BEN VENGA!

Ma affinché ciò possa avvenire, Dio ci ha voluti così, spirito e corpo, in quanto il corpo ha un ruolo ben preciso: permettere al nostro spirito di trovare la volontà e la forza di santificarsi, santificando proprio il corpo, che è il mezzo per riscattarci dal peccato originale, provando la nostra fedeltà a Dio. Così anche il corpo diventerà immortale come lo spirito, al quale sarà riunito!

Quando gli spiriti puri si liberano dal corpo sono come globi di energia pensante, distinti gli uni dagli altri, che, dopo la morte corporale, entrano in contatto con il mondo dello spirito, e possono attingere direttamente luce, colori, suoni ed odori terrestri, potendo vedere e sentire gli altri spiriti e gli esseri umani senza dover più passare attraverso gli organi dei sensi. Però, escludendo contatti miracolosi, gli esseri umani non possono fare altrettanto con loro. Non sono più soggetti ai desideri della carne, come la gola e la sessualità, ma restano solamente attratti dalle virtù, tra le quali emerge la CARITÀ-AMORE.

In poche parole non sono più costretti al continuo combattimento contro le tentazioni della vita terrena, da essi effettuato e protratto fino alla morte corporale (2Cor 5,8-10) e non sono più soggetti ad ammalarsi.

Hanno luce propria e possono subito entrare al cospetto di Dio, degli Angeli e dei Santi insieme agli altri spiriti puri e purificati; possono comunicare tra loro telepaticamente.

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ANGELI, SANTI E PROFETI

Sappiamo che gli Spiriti Celesti, in decrescente ordine di potenza, vengono così classificati nelle gerarchie angeliche: Serafini, Cherubi-ni, Troni, Dominazioni, Virtù, Potenze, Principati, Arcangeli, Angeli.

Essi, primizia della creazione, conoscono Dio, lo vedono faccia a faccia, lo adorano e sono al Suo servizio.

Il desiderio di conoscere Dio è di gran lunga il più forte di tutti i desideri umani. Ma Dio si rivela a noi solo se riusciamo a realizzare la faticosa scalata di “morire al mondo” rinunciando a tutte le tentazioni.

I Santi ne sono la prova. Infatti Dio entra in intimità con loro e li rende partecipi di Doni soprannaturali, come l'“Ubiquità” o “bilocazione”, cioè potersi trovare ed apparire contemporaneamente in più posti; possiedono un proprio profumo; inoltre hanno in dotazione il “Discernimento degli spiriti”, la “Lettura del pensiero”, il “Dono della Profezia”; il “Dono delle Guarigioni e dei miracoli”. Possiedono “energia cinetica” (azione meccanica sulla materia): tutti Doni che, ad esempio, Padre Pio aveva già in vita.

Come gli Angeli Custodi possono anche materializzarsi ed assumere aspetto umano, discendendo in incognito sulla Terra per aiutarci. Anche senza nostra intenzione, Dio può far sorgere improvvisamente tra noi un Profeta, che, folgorato gratuitamente, si trasforma e risponde alla Sua volontà, diventando Suo messaggero. A molti Santi è successo così.

La Profezia, ispirata dallo Spirito Santo, è testimonianza della Verità oggettiva, che può riferirsi al passato (Antico e Nuovo Testamento - I Cor 14,26-37), può essere attuale (verità dogmatiche della Chiesa - testimonianza del clero e dei cristiani fedeli) o proiettata nel futuro (vedi Atti 2,17-18, Apocalisse e rivelazioni private della Madonna), sempre in conformità al progetto divino per la nostra salvezza.

Gesù Cristo è l’unico mediatore tra Dio e gli uomini (Gv 14,6; 1Tm 2,5; Eb 8,6). La Chiesa Cattolica pratica la venerazione della Madonna (culto Mariano): con la preghiera del “Rosario”, ove, alterna-ta al “Padre Nostro” e all'“Ave Maria”, si ricorda la vita, la passione, morte e resurrezione di Gesù, i fedeli si rivolgono a Lei, agli Angeli e ai Santi perchè intercedano presso Dio per il perdono dei nostri peccati.

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Accadono continuamente miracoli quotidiani, che intuiamo senza però averne la certezza. Quelli certi sono eventi eccezionali.

Comunque tutti i miracoli sono compiuti o permessi da Dio. Chi crede riconosce la Verità; chi non crede non la riconosce neppure

dinanzi all’evidenza. Ma attenti! Occorre saper discernere i veri miracoli da quelli finti e falsi, che sono purtroppo molti, resi tali da esseri umani!

Noi vorremmo che Dio o almeno gli Angeli ci apparissero faccia a faccia e ci parlassero come succedeva ai tempi antichi, ma ciò non accade. “Perché ti lamenti di Lui, se non risponde ad ogni tua parola? Dio parla in un modo o in un altro, ma non si fa attenzione! Parla nel sogno, visione notturna, quando cade il sopore sugli uomini e si addormentano sul loro giaciglio” (Gb 33,13-15). Non incolpiamo dunque Dio di tacere!

Vogliamo incontrare Gesù Cristo e parlare con Lui? Il momento migliore è quando, alla fine della Messa, ci accostiamo all’altare e, ben preparati e ben attenti, facciamo la comunione: Cristo si unisce a noi (corpo e sangue) e noi ci uniamo a Lui; Cristo comunica con noi e noi comunichiamo con Lui, spirito con Spirito; se le nostre condizioni interiori sono idonee, può avvenire un autentico colloquio tra noi e Lui .

Nel silenzio e nel buio della notte spesso gli parlo, lo interrogo e sento ben chiare le Sue risposte nella mia coscienza, ma devo ben distinguere la Sua voce da quella della tentazione, che cerca di interferire. Gesù preferisce operare in incognito; se tornasse ora per proseguire ulteriormente la Sua missione d’amore, ci troverebbe più ciechi e sordi di 2000 anni fa. In alternativa alla Madonna si manifesta raramente a persone sante o a bimbi ancora puri e innocenti. Se ne sta nascosto e silenzioso perché conosce la debolezza umana e non ci vuole esporre ad un grave rischio.

Io ho avuto in abbondanza grazie da Dio, non solo ordinarie, ma anche straordinarie. Questo pensiero delle grazie di predilezione mi riempie di timore perché “a chiunque fu dato molto, molto sarà richiesto”! (Lc 12,48). Infatti Dio, per provare la nostra fede, permette che tutti siamo tentati, ma a quei pochi ai quali Egli appare, concede (per “par condicio”) al demonio di tentarli in maniera equivalente (in negativo) all’evento miracoloso.

Perciò San Paolo dice: “Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi perché io non vada in

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superbia. A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Egli mi ha detto: "Ti basta la mia grazia, la cui potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza"” (2Cor 12,7-9). E altrove dice: “Acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente. Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore” (Rm 7,22-25).

“Infatti Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita e la forza per sopportarla” (1Cor10,13).

Io vorrei che Gesù fosse finalmente sollevato dalle sue angosce e preoccupazioni per noi. Come già vorrei vederlo ridere dalla gioia!

...Ma “verrà un giorno”...

IL REGNO DEI CIELI, DETTO PARADISO

Caro fratello, poiché sta scritto: “Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore d'uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano” (1 Cor. 2,9), pur non sapendo con precisione come sarà la nostra vita nella beatitudine eterna, poiché la rivelazione non entra nei particolari, a me piace visualizzarla come ora esporrò:

Dopo il “Giudizio universale” il tempo si fermerà. Le quattro stagioni diventeranno una sola stagione, l’“eterna primavera”: l'eccesso del caldo estivo e del freddo invernale sarà eliminato. Se ben osserviamo il clima della terra, già da svariati anni è iniziato il processo di unificazione delle stagioni: naturalmente siamo ancora in piena fase di assestamento. Non vi saranno più terremoti, né maremoti, incendi incontrollati, né alluvioni, né cicloni; la temperatura e l’umidità saranno equilibrate; il sole e la pioggia si alterneranno regolarmente, la vegetazione crescerà lussureggiante e rigogliosa, tutti gli animali diventeranno pacifici perché l’uomo darà loro l’esempio; non vi saranno più malattie né incidenti. Non vi sarà più povertà né ingiustizia, ma libertà nel benessere, soddisfazioni e leciti divertimenti.

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Ma il cambiamento più importante sarà questo:il male sarà debellato e con esso il peccato e i peccatori: tutti

conosceremo perfettamente la verità e rinunceremo al peccato per libera scelta. “Chiunque è nato da Dio non commette peccato, perchè un germe divino dimora in lui, e non può peccare perchè è nato da Dio”; (1Gv 3,9). “Se uno non nasce da acqua e da spirito, non può entrare nel regno di Dio” (Gv 3,5); “Il Signore tuo Dio è un fuoco divoratore (Dt 4,24) che proverà la qualità dell'opera di ciascuno” (1Cor 3,13); “Chi una volta è entrato nel cerchio della fiamma, rimane Suo satellite, cammina e si muove nel Suo raggio”... (Stefan George). “Quando Dio si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perchè Lo vedremo così come Egli è” (1Gv 3,2).

Per questo motivo la stessa fede e la speranza non avranno più ragione d'essere: la fede si trasformerà in certezza e la speranza in sicurezza, ma la Carità-Amore resterà per sempre in ognuno di noi. La ragione, alimentata fino all'ultimo dalla fede, trasformerà la scienza in Sapienza. Non esistendo più il male molte voci e attività elencate nei livelli della Ruota non saranno più necessarie ma soltanto ricordate perennemente. Tutto sarà semplificato e armonizzato.

Gli stessi comandamenti si ridurranno a tre: “Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto”, “Ama il prossimo tuo come te stesso”, “Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la legge e i profeti”.

Le quattro età dell’uomo: infanzia, età adulta, maturità, vecchiaia, si muteranno in una sola età: “la gioventù”, l’età dei 25 anni. Non vi saranno più nascite (Clemente Alessandrino - “Stromata” 3,6). I vivi che avranno trovato Dio non moriranno e i morti in pace con Dio risorgeranno.

Sono e vanno direttamente in Paradiso i Martiri: “gli spiriti di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che Gli avevano resa” (Ap 6,9-11) con i loro compagni di servizio che dovevano (successivamente) essere uccisi come loro: “gli spiriti dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e della parola di Dio e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non ne avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano” (Ap 20,4).

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A loro si uniscono i centoquarantaquattromila, numero simbolico che rappresenta gli Eletti e la moltitudine immensa dei redenti:

“Non devastate né la terra, né il mare, ne le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei suoi servi. Poi udii il numero di coloro che furon segnati col sigillo: centoquarantaquattromila, segnati da ogni tribù dei figli d’Israele” (Ap 7,3-4).

“Questi non si son contaminati con donne, sono infatti vergini e seguono l’Agnello dovunque va. Essi sono stati redenti tra gli uomini come primizie per Dio e per l’Agnello. Non fu trovata menzogna sulla loro bocca; sono senza macchia” (Ap 14,4-5).

“Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua.

Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani. E gridavano a gran voce:

“La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all’Agnello”…Un vegliardo disse: “Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell’Agnello”” (Ap 7,9-10; 7, 13-14).

Ma anche se la maggior parte dell’umanità dovrà prima fare penitenza nel Purgatorio, avrà comunque la residenza definitiva in Paradiso. Essi saranno i redenti, riscattati e salvati dal sangue di Cristo. Egli ha vinto il mondo. Questa sarà la Sua vittoria!

Anche loro, incorruttibili, vivranno nella gioia insieme ai Santi, ai veri Profeti, ai Cori Angelici, a Nostro Signore Gesù Cristo, allo Spirito Santo, a Dio Padre e alla Madonna per tutta l’eternità.

“Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue opere. Io sono l’Alfa e l’Omega, il Principio e la Fine. Beati coloro che lavano le loro vesti per aver diritto all’albero della vita e per entrare per le porte nella città! Fuori i cani, gli stregoni, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna” (Ap22,12-15).

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Fig. 31 - Il Paradiso (La Divina Commedia, ill. G. Doré)

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O ANIMA DILATATA... TUTTO TI VA STRETTO

Dio in te fa saltare i confini e tu ti senti vasta, immensa, insaziabile .Ogni cosa e affetto terreno non può colmarti e non riesce a carpire le

tue energie. Tutto ti va stretto e solo il divino, il trascendente, la passione dell'amore ti riempie. Ma mentre viene in te, allarga i tuoi spazi e tu senti un nuovo ardore.

L'amore è forse qualcosa che si esaurisce?Insoddisfatta di ogni catena e schiavitù, fra te e te stessa e tutto, senti

la fragilità di ogni cosa e non adori nulla che Dio non sia.Impossibile farti piegare, domarti, possedere quello che sei e che hai.

Il soffio dello Spirito Superiore ti rende colomba che fugge ad ogni tentativo di afferrarla. E chi ti avvicina è fortemente attratto dalla tua libertà, che non è libertà vuota, ma è un sì scelto all'Assoluto.

E così contagi desideri d'infinito; la tua vastità, il tuo largo e aperto abbraccio a forma di croce, genera anime libere e liberate.

Nicola Lomurno

MESSAGGI DAL PARADISO

“A te che contempli la mia tomba aperta, la mia risurrezione porta un messaggio bellissimo: Non avere paura, sono sempre con te. Ho vinto la morte che è la tua píú grande paura. Ho vinto il male, il peccato. Apri il tuo cuore alla gioia, alla fiducia. Non temere, non sei più solo, non sei abbandonato. Sono risorto, sono sempre con te. Per amore, sono sceso e ho preso carne da una donna. Per salvarti, mi sono calato giú giú nell'abisso del peccato e della maledizione. Tutto il male del mondo l'ho preso sulle mie spalle per inchiodarlo sulla croce. Non temere. Io sono sempre con te. Ho vinto. Voglio che la tua vita risorga con me, esca dalle tenebre, dalla menzogna, dal peccato. Come?

Ti chiedo di portarmi nel centro del tuo cuore, proprio in mezzo ai tuoi affanni, ai tuoi problemi. Non nasconderti. Non vergognarti. Scendiamo insieme nel tuo male, nelle tue angosce, nelle tue delusioni.

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Laddove arrivo io con la mia Potenza, arriva la Misericordia, la Guarigione, la Speranza. Non avere paura di aprire, spalancare tutto a me. Non ti condanno, ma ti amo, ti perdono, ti redimo. lo non mi scandalzzo, anzi sono diventato io stesso scandalo. Volentieri mi sporco le mani, mi comprometto, accetto tutte le conseguenze dei tuoi peccati per tirarti fuori, per liberarti. Non ho paura di amarti, donarmi a te.

Vedrai: il tuo cuore si sentirà alleggerito, si sentirà rivivere, riprenderà ad amare, ad amare come io amo. Amore e peccato da liberare sono legatissimi. Vedrai: con me, sentirai sicurezza forza e coraggio. Con me tu imparerai a calarti nel peccato altrui. Non esiste la santità senza una continua liberazione dal peccato, senza soffrire le conseguenze del peccato proprio e altrui. Mentre io ti libero dalle tue paure anche tu, sempre con me, aiuti gli altri a riconoscere le proprie paure per chiedere salvezza.

Non si può guarire senza prima conoscere e riconoscere la propria malattia. Con me, tu collaborerai alla redenzione. Conoscerai il rifiuto, la diffidenza, l'insulto, l'insuccesso, il dolore ma non avrai paura, non ti fermerai, continuerai a servire, ad amare, a perdonare. Come ho fatto io. È verità il fatto che mentre io libero te, tu con me aiuti gli altri a liberarsi. Anche il bene è contagioso, piú del male perché io sono piú potente del Maligno. Con me, tu non avrai paura delle debolezze, delle miserie, delle ferite altrui. Non condannerai, ma ricorderai sempre la misericordia che io uso con te, giorno per giorno senza stancarmi, senza pentirmi di volerti troppo bene.

Quindi niente paura, allontana la paura dagli altri, dando in continuazione e gratuitamente, fiducia, consolazione, speranza, luce, gioia. Il mondo ha urgente bisogno di Resurrezione, di riscoprire il significato di tutto, del bene e del male, della vita e della morte, della persona e della storia. Il mondo ha bisogno di te, della tua testimonianza. Io ho bisogno di te per continuare a crocifiggere il peccato, Satana, a chiudere l'inferno e promuovere la vera vita, quella eterna.

Mia Madre, la perfetta redenta, ti accompagni per mano sulla mia strada. Lei è la madre della fiducia. E tu sarai felice e farai felici gli altri attorno a me. Desidero che mi lasci piena libertà per stabilire tra il mio e il tuo cuore un contatto tale che tu vivrai in me senza vivere più affatto per te. Voglio che il tuo cuore diventi purissimo altare su cui arda il fuoco del mio amore.

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Annullati e immergiti in me. Non pensare a quello che sarà di te. Mi servirò di te. Amami e fammi amare. Vivi già della vita di lassú. Consolami e glorificami. Voglio appoggiarmi a te.

Tu mi ami perché hai bisogno di me. Io invece ho bisogno di te perché ti amo. Voglio scavare in me lo spazio per te, perché tu gioisca nel completarmi. Senza di te come faccio? Dall'amore all'amore. Non fermarti al dovere, ai principi, ai meriti. Nell'amore manca il calcolo. Conosco la tua unicità fino in fondo. Alla mia gratuità puoi rispondere soltanto con una gratitudine crescente. Questa ti insegnerà quella” 1.

“Quante cose io opero quando l'anima, nelle sue necessità spirituali e in quelle materiali si volge a me, mi guarda, e dicendomi "pensaci Tu" chiude gli occhi e riposa! Avete poche grazie quando vi assillate per produrle; ne avete moltissime quando in preghiera fate pieno affidamento in me. Voi nel dolore pregate perché lo tolga, ma perché lo tolga come voi credete... Vi rivolgete a me, ma volete che io mi adatti alle vostre idee; non siete infermi che domandano al medico la cura, ma che gliela suggeriscono 2.

3“Sono Io Gesù che in questo istante parla al tuo cuore. Io voglio che da oggi la tua vita cambi nel mio nome e per il mio amore. Presto ti farò capire quella che sarà la tua scelta di vita e devi essere felice, perché tutto andrà bene. Affidati sempre a me Gesù. Prega molto, abbi fede e vedrai che non sbaglierai più. Ogni volta che il tuo cuore sarà agitato, triste, tu prega, affidati a me e troverai pace e conforto.

La tua vita in questi ultimi anni è stata difficile, ma tutto quello che hai fatto non è stato vano, anzi è servito, nulla è andato sprecato. Nel tempo, se avrai fede, vedrai che tutto ciò che lo ti sto dicendo si avvererà e ti aspetteranno degli anni meravigliosi.

Non distruggerti, non disperarti, vivi nella serenità, te lo meriti e vedrai che la vita ti sorriderà. Le tue sofferenze sono ormai finite. In questo momento si sta compiendo un piccolo miracolo: tu scrivi ed io ti detto. Convinciti che chi ti parla è il Signore. Abbi fede, prega e grande sarà la ricompensa che ne avrai.

Io Gesù sono accanto a te. Io mi sono fatto uomo, sono sceso in mezzo a voi e conosco bene il dolore e la sofferenza fisica perché lo l'ho vissuta in prima persona e ti posso dire che la mia morte è stata

1 Nicola Lomurno2 Dolindo Ruotolo3 Anna Pino

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proprio un «Calvario» con grandi ed atroci dolori. Ma molti ormai si sono dimenticati di quella che è stata la mia morte ed il motivo del mio sacrificio. La vostra è l'era delle macchine, del denaro, dei vizi, ed Io sono terribilmente inserito nei piani dell'uomo «spaziale».

Le conquiste, le scoperte scientifiche, sono anche cose utili, buone se fatte per scopi buoni, ma l'uomo deve sempre essere umile; purtroppo, quando vuole sostituirsi a Dio, anche le migliori invenzioni poi, nel tempo, diventano solo strumento del maligno. Io ammiro ciò che l'uomo ha fatto in tutti i secoli, ma purtroppo, nonostante queste conquiste non ha mai imparato ad essere buono, a rispettare il fratello; anzi, il potere lo domina, lo fa diventare bramoso, avido e tutto ciò che ha non basta più perché è entrato nel giro vorticoso del potere.

Vuole sostituirsi a Dio Padre onnipotente, ed allora la sua vita ad un certo punto diventa un circolo chiuso, vizioso, e non riesce più ad uscire da questo tunnel di violenza, di cattiveria, ed infine di morte. Sì, perché tutti i più grandi potenti non capiscono che prima o poi anche essi verranno sconfitti dal nemico invincibile: la morte.

Tale parola ha due significati: morte del corpo e resurrezione per gli eletti, o morte totale cioè annientamento di tutto per i malvagi. Ogni persona che mi accoglie nel suo cuore e nella sua vita viene cambiata radicalmente dall'incontro con me.

La sua vita diventa migliore. Vive e non muore più perché non cade nel peccato che sa riconoscere ed evitare con il mio costante aiuto, rimane protetta, difesa da ogni invidia, vive nella mia luce e nella mia grazia. Il peccato è un'onta che ognuno dovrebbe sfuggire come il pericolo più brutto che esiste.

Se l'uomo ricordasse la sua doppia composizione e non privilegiasse sempre il corpo a danno dello spirito! Se qualcosa deve essere privilegiato, date sempre precedenza allo spirito, qualora corpo e spirito fossero in contrasto. Ma questo raramente può avvenire perché Dio ha creato l'armonia in voi e non il contrasto. Ora fortificate lo spirito con i giusti ricostituenti e con le cure che date al corpo. Ah, se un poco curaste lo spirito con almeno qualcuna delle cure che riservate al corpo, per voi sarebbe facile essere a posto anche spiritualmente!” 3

TUO GESÙ DI NAZARET

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RIFLESSIONI SUL PADRE NOSTRO

Meditando sul Padre Nostro, scaturiscono nella nostra mente, unite a quelle brevi, ma significative di San Francesco, le seguenti riflessioni:

1) “ Padre nostro , Creatore, Redentore, Consolatore e Salvatore nostro, che sei nei Cie li , negli Angeli e nei Santi, illuminandoli a conoscere che Tu, Signore, sei luce, infiammandoli ad amare, perchè Tu, Signore, sei Amore; inabitando in essi, pienezza della loro gioia, poichè Tu, Signore, sei il sommo bene, eterno, dal quale viene ogni bene, senza il quale non viene alcun bene” (fonti francescane1043)).

2) “Sia santificato il Tuo nome”: Per renderti conto del significato di ciò che desideri si realizzi nella tua preghiera, ricordati che, quando Il Signore parlò a Mosè, disse: “Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: "Siate Santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono Santo"” (Lv19,1-2). Ricordati che Gesù disse ai suoi discepoli: “Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt.5,48). Ricordati che San Paolo così scrisse ai Corinzi: “Fratelli, non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?” (I°Cor3,16).

Tu, che così preghi, vuoi veramente che il nome del Signore sia santi-ficato? Allora non pregare passivamente, ma tu stesso diventa vero imitatore di Cristo e mantieniti suo alleato sino alla fine, santificando il Suo nome con le tue rinunce, le tue opere e annunciando il Vangelo.

“Si faccia più chiara in noi la conoscenza di Te, per vedere l‘ampiezza dei Tuoi benefici, l‘estensione delle Tue promesse, i vertici della Tua maestà, le profondità dei tuoi giudizi” (fonti francescane 1043)).

Solo così viene santificato il Suo Nome!

3) “Venga il tuo Regno”: Veramente lo desideri e lo vuoi? Fa come tu sia il primo a realizzarlo, non solo con parole, ma nel tuo comportamento quotidiano, dando forma a un mondo ove ciascuno sia custode dell'altro nel diritto, nella Verità, nella giustizia e nella pace,

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diventando tu stesso “segno” della Regalità divina e seminatore del nuovo Regno. Non credere di essere il solo. Ricordati che tanti ti hanno preceduto e sappi che tanti ti seguiranno. “Affinchè Tu regni in noi per mezzo della grazia e Tu ci faccia giungere al Tuo Regno, dove ti Vedremo senza ombre, dove sarà perfetto il nostro amore per Te, piena di gioia la nostra unione con Te, eterna la nostra felicità” (fonti francescane1043). Solo così viene il Regno di Dio!

4) “Sia fatta la Tua volontà, come in cielo, così in terra affinchè ti amiamo con tutto il cuore, sempre pensando a Te, con tutta la mente, orientando a Te tutte le nostre intenzioni e in ogni cosa cercando il Tuo onore. Fa che possiamo amare il nostro prossimo come noi stessi, trascinando tutti al Tuo amore, godendo dei beni altrui come dei nostri, aiutando gli altri a sopportare i mali e non recando offesa a nessuno” (fonti francescane1043). Ricordati che Gesù ha detto: “Mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato e compiere la Sua opera” (Gv4,34), e poi: “Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel Regno dei Cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei Cieli” (Mt7,21). Le preghiere dette meccanicamente, con distrazione e non convalidate dalle opere, sono come parole al vento, sgradite e spesso rifiutate dal destinatario.

“Il cercare la volontà del Signore diventa l'unica cosa che conta nella vita, perchè si cerca l'unica realtà che sorregge, anima, guida, conserva e porta al suo termine ogni cosa. Ogni altra preoccupazione è realizzata. Lo stolto quando si sveglia di mattina pensa che cosa farà; l'intelligente che cosa farà Dio di lui” (Ibn Ata Assah - vedi DT 10,12). “Chi prega, così con il cuore ancor più che con le labbra desidera che Dio sia tutto in tutti, sapendo che solo Lui conta nell'incalzare delle fugacissime realtà che lo circondano.” (vedi i salmi 130-131).

“Tu diventi utile quando accetti di essere umile, restando al posto dove Lui ti ha messo. Perciò devi discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a Lui gradito e perfetto” (Ef 5,10 e 2Cor 5,9); quindi non essere ipocrita, ma devi adeguare perfettamente la tua volontà alla Sua, partecipando veramente e attivamente a quanto desideri e chiedi, facendo tutto quel che fai con Amore. Solo così la tua preghiera sarà valida ed esaudita. Solo così viene fatta la Sua volontà.

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5) “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”: Ricordati che, come è riferito in Genesi, dopo il peccato originale “il Signore Dio scacciò l’uomo dal giardino di Eden, perchè lavorasse il suolo da dove era stato tratto” (Gen3,23). Pertanto l’uomo ha dovuto coltivare la terra per procurarsi il pane, tratto dal frumento, la verdura, la frutta e il vino, tratto dalla vite. Ma quando il cielo non innaffia la terra, l’uomo deve provvedere a irrigarla. Perciò questo pane che l’uomo si procura col sudore è un pane faticato! Quindi San Paolo ci ricorda: “se qualcuno non vuole lavorare, neppure deve mangiare” (2Tessalonicesi3,10).

Ricordati il proverbio: “aiutati, che Dio ti aiuta”. Aggiungo che chi è in grado di lavorare, non approfitti della generosità del prossimo suo. L’ozio è il padre dei vizi. Il “tutto è dovuto” è una pretesa che ha la logica della presunzione egoistica! Perciò, superando l’ottica altrettanto egoistica del “mio e del tuo”, il cristiano deve trasformare il dono fatto a noi nel “dono fatto a tutti attraverso di noi”.

Nella comunità cristiana si attua la logica che “il nostro pane quotidiano” va condiviso con tutti perchè a Dio, nella Sua misericordia, sta a cuore che vi sia tanto pane per il ricco quanto per il povero. Nella tua mente devi superare il concetto che la comune elemosina fatta al povero sia sufficiente per giustificarti cristiano e qualificarti “generoso benefettore con la coscienza a posto”.

Gesù disse ai Giudei: “Io sono il pane vivo disceso dal cielo, chi mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (Gv 6,51).

Quando Gesù fu a tavola con i due dicepoli di Emmaus, “prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero” (Lc24,30-31).

“Dà a noi oggi il tuo diletto figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, a ricordo e riverente comprensione di quell’amore che ebbe per noi, e di tutto ciò che per noi disse, fece e patì” (fonti francescane1043).

Infatti nostro pane quotidiano deve essere anche la Parola di Dio: “Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (Mt 4,4).

Solo così ci viene dato il nostro pane quotidiano!

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6) “Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”,“per la Tua ineffabile misericordia, in virtù della passione del figlio tuo e per l’intercessione e i meriti della beatissima Vergine Maria” (fonti francescane1043). Secondo il pensiero di S. Teresa di Lisieux, “L'infanzia spirituale permette di non scoraggiarsi nelle proprie colpe, perchè i bambini cadono sovente ma sono troppo piccoli per farsi troppo male.”Quando fai al Padre celeste questa richiesta, desideri veramente che i tuoi debiti ti siano condonati e che i tuoi peccati ti siano perdonati? Fa allora un esame di coscienza e impara a rimettere i debiti ai tuoi debitori e a perdonare i tuoi nemici e persecutori. Perchè nessuno di noi è senza peccato ed anche i santi peccano sette volte al giorno! Non puoi dire: “Dio perdona, io no!”, altrimenti meriteresti la punizione inflitta al servo spietato (Matteo 18,23-35).Gesù disse ai suoi discepoli: “Se un tuo fratello pecca, rimproveralo, ma se si pente, perdonagli. E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: mi pento, tu gli perdonerai” (Lc 17,3-4).Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: “Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se peccacontro di me? Fino a sette volte?” E Gesù gli rispose: “Non dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette” (Mt18,21-22). “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia” (Mt 5,7). “Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati” (Gv 15,12). Perciò metti in pratica questi comandamenti e precetti della Chiesa: «Sopporta le persone moleste», «perdona le offese», «non adirarti», «non maltrattare», «non vendicarti», «non uccidere», ma «sii operatore di pace»! Solo così ci vengono rimessi i nostri debiti e i nostri peccati!

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7) “ E non lasciarci soccombere alla tentazione, ma liberaci dal male ”! (che è l'esatta traduzione dal greco dell'ultima frase del “Padre Nostro”, vedi Catechismo della Chiesa cattolica, pag. 690).Caro fratello non temere, Dio ci lascia pienamente liberi di pensare, di decidere e di agire (libero arbitrio), non ci induce in tentazione, “nascosta o manifesta, improvvisa o insistente” (fonti francescane 1043), ma ci protegge dalle tentazioni, anche se le permette per provare la nostra fede.“Il Signore tuo Dio è un fuoco divoratore, che proverà la qualità dell'opera di ciascuno” (Dt4,24 - 1°Cor 3,13). Infatti nella prima lettera ai Corinzi San Paolo dice:“Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere. Nessuna tentazione vi ha finora sorpresi se non umana; infatti Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita e la forza per sopportarla” (1Cor 10,12-13). Quindi, essendo conscio della situazione in cui ti trovi, cioè che Dio ti dà la via d'uscita e la forza per sopportare le tentazioni, datti una mossa, “svegliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà!” (Ef5,13-14). Un guerriero della luce impara a dominare le tentazioni; se cade, subito si rialza e procede nel suo cammino sempre più vigile, prudente e temperante, cadendo sempre meno, fino a non cadere più!Innanzitutto per non essere “cieco, sordo, stolto e dormiente”, devi mantenerti in grazia di Dio. “Ogni mattina fa attento il mio orecchio, perché io ascolti gli iniziati; il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza” (Is 50,4-5).

In conclusione: “Rivestiti dell’uomo nuovo; quello secondo Iddio creato in vera giustizia e santità“ (Ef 4,24), perchè, ripeto, “Chi ti ha creato senza di te, non ti giustifica senza di te”. “Repetita iuvant”!

Solo così, con l'aiuto di Dio, ci liberiamo dal male!

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AMAMI COME SEI (Parole incoraggianti di Gesù a Mons. Lebrun)

Caro amico, conosco la tua miseria, le lotte e le tribolazionidella tua anima, le deficienze e le infermità del tuo corpo.

So la tua viltà, i tuoi peccati, e ti dico lo stesso:“Dammi il tuo cuore, amami come sei...”

Se aspetti di essere un angelo per abbandonarti all'Amore,non amerai mai!

Anche se sei vile nella pratica del dovere e della virtù,e se ricadi in quelle colpe che vorresti non commettere più:

non ti permetto di non amarmi. Amami come sei...In ogni istante e in qualunque situazione tu sia,

nel fervore o nell'aridità, nella fedeltà o nella infedeltà,amami come sei...

Voglio l'amore del tuo povero cuore;se aspetti di essere perfetto, non mi amerai mai.Non potrei forse fare di ogni granello di sabbia

un serafino radioso di purezza, di nobiltà e di amore ?Non sono forse io la Verità e la Vita in seno all'Onnipotente?

E se mi piace lasciare gli esseri meravigliosi e preferire il povero amore del tuo cuore, non sono io padrone del mio Amore ?

Figlio mio, lascia che ti ami, voglio il tuo cuore.Certo voglio col tempo trasformarti ma per ora ti amo come sei...

e desidero che tu faccia lo stesso; io voglio vederedai bassifondi della miseria salire l'amore.

Amo in te anche la tua debolezza,amo l'amore dei poveri e dei miserabili;

voglio che dai tuoi cenci salga continuamenteun gran grido “Gesù Ti Amo”.

Voglio unicamente il canto del tuo cuore,non ho bisogno né della tua scienza, né del tuo talento.

Una cosa sola m'importa, di vederti lavorare con amore.Non sono le tue virtuosità che desidero;

se tu ne avessi troppe, sei così debole

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che potrebbero alimentare la tua superbia e il tuo orgoglio.Non ti preoccupare di questo. Ogni nato è destinato al grande bene.

No, non sarai il servo inutile;ti prenderò per mano con il poco che hai...

perché sei creato soltanto per accrescerti e trasformarti.Oggi sto alla porta del tuo cuore come il mendicante,

Io il Re dei Re!Busso e aspetto; affrettati ad aprirmi:

non farti alibi delle tue miserie interiori.Se tu conoscessi perfettamente i falli e le tue omissioni,

moriresti di dolore.Ciò che mi ferirebbe il cuore

sarebbe di vederti dubitare di me e mancare di fiducia.Voglio che tu pensi a me ogni ora del giorno e della notte;

voglio che tu faccia anche l'azione più insignificante solo per amore.Conto su di te per darmi gioia...

Non ti preoccupare di non possedere virtù: ti darò le mie.Quando dovrai soffrire, ti darò la mia forza.Mi hai dato l'amore, ti darò di saper amare

al di là di quanto puoi sognare...Ma ricordati... Amami come sei...

Ti ho dato mia Madre; fa passare in te la Sua purezzae il Suo immenso cuore, per esserci anche tu nel nuovo Mondo !

Qualunque cosa accada, non aspettare di essere santo per abbandonarti all'amore, non mi ameresti mai... Va'...

TUO GESÙ

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ATTENDESI GESÙ URGENTEMENTE

Questo è un messaggio che qualche anno fa lanciai nell’Universo alla ricerca di Gesù. “Cercasi Gesù disperatamente, perchè c’è urgente bisogno che Lui ritorni sulla Terra! Oggi più che mai, tutta la creazione geme e soffre nelle doglie del parto, nell’attesa della restaurazione di tutte le cose”.

Così pregavo Gesù, lo imploravo e continuavo a domandargli: O mio Gesù, dove sei andato ad abitare? Si dice nell’alto dei Cieli, seduto alla destra del Padre.

Io, come tanti fedeli, sto cercando di far vedere Dio ai fratelli e di insegnare loro come ascoltarlo! Ma sono un servo inutile. Se non torni Tu, Gesù, tutto è inutile!

Mentre lo stavo cercando, leggendo il Vangelo, trovai la risposta:“Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e

Noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,23).Allora, osservando la Sua Parola, lo amai con tutto il mio cuore e

venne a trovarmi insieme al Padre dicendomi: “Fratello, Noi abitiamo dove ci si lascia entrare, ma troviamo difficilmente dimora qui sulla Terra. Cerca di ospitarci il più a lungo possibile nella tua casa, che sia libera, pulita e adorna”.

Per far comprendere degnamente questa realizzazione, che ognuno di noi ha la possibilità di raggiungere, fondo il mio pensiero con quello di Pietro Charles S. J. così espresso in “La preghiera vissuta”:

“Egli va cercando dove possa riposare in seno ad un amore forte e vigilante; va cercando un’anima che l’accolga, felice di vegliare al suo fianco anche quando Egli taccia; un’anima che si paga di possedere Lui, anche quando se ne stia immobile e silenzioso, un’anima ospitale e sacrificata che lo accolga al sicuro, «ove Egli possa adagiare il suo corpo» (Mt 8,20).

Egli la va cercando e la trova difficilmente: perché la maggior parte degli uomini sono troppo occupati di se stessi e non possono mettere la loro felicità esclusiva nel riposo che il loro Dio vorrà gustare in loro.

Egli va cercando un’anima ricca di virtù forti e robuste, pieghevole a nello stesso tempo consistente e solida. Io sogno ideali splendidi, traccio meravigliosi programmi di santità, mi prefiggo un grado di perfezione che m’incanta, ma non penso quasi mai a filtrare i miei

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desideri attraverso il Suo Divin volere e a correggere le mie viste con le Sue. E in un’anima così fatta potrà Egli trovare asilo?

E sopra un tale cuscino, tutto ripieno di elementi terreni e disparati, potrà posare, la Sua testa divina?

I propositi di perfezione sono certo necessari, ma se non vogliamo che si riducano ad un puro gioco fatto per illuderci, conviene basarli su un perfetto distacco interiore, e in una disposizione d’animo che si abbandona dolcemente e senza riserve alla provvidenza di Dio per noi. Signore, plasmami secondo il Tuo beneplacito: io non voglio cosa alcuna prima che per me l’abbia voluta Tu, e mi contenterò sempre di essere conforme al Tuo desiderio. L’anima mia sarà per Lui una casa di raccoglimento in cui, come nel santuario non si cammina che sulla punta dei piedi e non si permette di parlare che sottovoce.

Raccoglimento fatto di silenzio e di attesa e di amore, perché non si vegli il Signore come un morto, ma come un risorto glorioso; col cuore infiammato di desiderio, sapendo che Egli ha vinto tutte le tenebre, che ha un’aurora pari ad un pieno meriggio, e che a suo tempo e a suo piacere sorgerà dalla Sua immobilità apparente, ed allora tutti lo vedranno!

Voglio sedermi a cena con Lui e il cibo Suo invisibile è la volontà del Padre Celeste eseguita in modo perfetto. Egli mi dirà della Sua vita nascosta in me e dei suoi sforzi e della sua strategia divina per potermi conquistare e perché nonostante tanti disinganni e tanti scacchi provati, non abbia mai rinunziato a perseguitarmi e a farmi suo.

Non mi basta incontrarmi con Te Signore un momento come per caso; tienimi ben vicino a Te come l’amico intimo al quale si confidano sottovoce le cose più segrete e le speranze più care. Lo so che non son degno di conoscere i tuoi pensieri eterni, ma tienimi ben vicino a Te come un oggetto di Tuo uso, che ti può servire e non mancherà di fare la parte sua. Tu vuoi aver bisogno di collaboratori, né vuoi fare da solo la Tua opera di redenzione del mondo.

Tienimi ben vicino a Te e col servirti di me, insegnami a servirti con perfezione. Per rassomigliare a Lui, non ho bisogno di mutare le mie condizioni di vita quaggiù: non è necessario che io cessi di essere uomo, ma solo di esserlo malamente, cioè all’infuori di Lui. Ciò che l’uomo teme soprattutto è di credersi o di sapersi un essere inutile. Signore, mi hai preso a lavorare nella tua vigna, ma io sono un servo inutile”.

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Quando Gesù mi venne a trovare, rispose a molte mie domande mentre io, emozionato, mi misi a piangere senza chiedergli niente! Confortandomi mi disse:

“Il Padre mio non ritarda nell’adempiere la sua promessa, come certuni credono; ma usa pazienza verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi”(2Pt3,9). Io non ho fallito. Il mio sacrificio non è stato inutile, ma prima che il buon seme seminato, dopo esser morto, risorga portando frutto, ci vuole il suo tempo. C’è un tempo per seminare, un tempo più lungo per aspettare e un tempo per raccogliere.

Io e il Padre mio non vi abbiamo abbandonati, ma siamo sempre con voi, limitando nel possibile le vostre sofferenze, ma operiamo in incognito, nascosti e silenziosi. Le sofferenze sono esperienza di qual-cosa di negativo, utili a segnalare errori che minacciano la vostra salvezza; sono il mezzo idoneo ad elevarvi nello spirito, oppure sono la pena per espiare il peccato vostro o i peccati di altri, se avete la forza di offrirle per loro. Imitatemi! Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero (Mt11,25-30).

Mia Madre, i Santi e gli Angeli Custodi vegliano giorno e notte su di voi, manifestandosi raramente a bimbi innocenti e a persone integre. "Beato chi crede senza aver visto".

Mio Padre, per provare la vostra fede, permette che siate tentati dal demonio, ma in misura sempre inferiore alle vostre forze, indicandovi anche la via d’uscita, lasciandovi comunque sempre liberi di fare le vostre scelte. Dio è immensamente buono, ma è anche esigente.

Anche se Dio concede a qualcuno Grazie di predilezione, nessuno mai presuma di salvarsi senza merito. Sarebbe un peccato contro lo Spirito Santo, non perdonabile!

Infatti "a chiunque vien dato molto, molto sarà richiesto" (Lc 12,48). "Vestitevi perciò dell’uomo nuovo; quello secondo Iddio creato in vera giustizia e santità"” (Ef 4,24).

Ogni tanto succedeva che trascuravo il Signore, e Lui, rincresciuto, non poteva venirmi a a trovare. Non basta che io conosca tante cose e sappia parlare o scrivere in forma elegante, ma, per sentirmi un “uomo nuovo”, è necessario che io perseveri ad esser traboccante di Cristo.

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Adesso lo amo, gli parlo e gli dico:O mio Gesù ascoltami, qui sulla Terra le cose stanno andando assai

male. Le vicende predette da Giovanni nell’Apocalisse si stanno avve-rando sempre più. Satana e i suoi demoni sono come leoni ruggenti e come avvoltoi, che si precipitano su di noi per possederci, farci perire, anima e corpo e divorarci! Urge la Tua presenza. Ma non c’è bisogno che io Te lo dica perchè Tu lo sai benissimo: Tu vedi e conosci tutto!

O Padre celeste, perdona i miei peccati, la mia ignoranza, la mia presunzione, la mia fretta e la mia preoccupazione. Dovrei piuttosto preoccuparmi di compiere sempre la Tua volontà e di essere Tuo testimone. Tu sai quello che fai, Tu non sbagli e hai calcolato tutto al millesimo, anzi all’infinitesimo! Sia fatta la Tua volontà. Tu sai quando dovrà essere il tempo del ritorno di Cristo per il Giudizio, e “quanto al giorno e all'ora, però nessuno lo sa, neanche gli Angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre” (Mt24,36). “Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà” (Mt 24,44).

“Tu sei degno, o Signore Dio nostro,di ricevere la Gloria, l’onore e la potenza,perchè Tu hai creato tutte le cose,e per la Tua volontà furono create e sussistono.Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli,perchè sei stato immolato e hai riscattato per Diocon il Tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua,popolo o nazione e ne hai fatto per il nostro Dioun Regno e dei Sacerdoti, e regnerannosopra la Terra” (Apocalisse5,9-10).“Ecco la dimora di Dio con gli uomini!Tu dimorerai tra di loro ed essi saranno Tuo popoloe Tu sarai il "Dio-con-loro".E tergerai ogni lacrima dai loro occhi;non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento,né affanno, perché le cose di prima saranno passate”.E Colui che sedeva sul trono mi disse:"Ecco io faccio nuove tutte le cose"; e soggiunse:"Scrivi, perché queste parole sono certe e veraci.

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Ecco sono compiute!Io sono l'Alfa e l'Omega, il Principio e la Fine.A colui che ha sete, darò gratuitamente acqua della fonte della vita.Chi sarà vittorioso erediterà questi beni;Io sarò il suo Dio ed egli sarà mio figlio"” (Ap21,3-7). “La Santa città, la nuova Gerusalemme,non ha bisogno della luce del sole,né della luce della lunaperché la gloria di Dio la illuminae la sua lampada è l'Agnello.Le nazioni cammineranno alla sua lucee i re della terra a lei porteranno la loro magnificenza.Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno,poiché non vi sarà più notte.E porteranno a lei la gloria e l'onore delle nazioni.Non entrerà in essa nulla d'impuro,né chi commette abominio o falsità,ma solo quelli che sono scrittinel libro della vita dell'Agnello” (Ap 21,23-27).

“Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.Ho sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido.Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,una lode al nostro Dio.Sacrificio e offerta non gradisci,gli orecchi mi hai aperto,non hai chiestoolocausto né sacrificio per il peccato.Allora ho detto: "Ecco, io vengo"."Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà: mio Dio, questo io desidero; la tua legge è nel mio intimo".Ho annunciato la tua giustizianella grande assemblea;vedi: non tengo chiuse le labbra,Signore, tu lo sai ”(Sal 39).

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Ti aspettiamo Gesù,Tu sei la Luce del mondo.Tu sei disceso dal cielo e ti sei incarnatonel seno della vergine Mariaper farti uomo e per salvarci.Tu sei la nostra salvezza.Tu sei il Buon Pastore.Tu sei la vera vite, noi i tralci!

Tu hai vinto la morte,Tu sei la Via, la Verità e la Vita,Sei la Verità, che guarisce la gente ammalatacome un bisturi in mano ad un buon chirurgo.Tu sei il mio medico personale,Sei il mio chirurgo di fiducia.

Quando ho bisogno, Ti trovo lànella tua casa, la Chiesa;così, dopo averlo localizzato,ti confesso il mio male.Con mano sicura e decisa,incidi le mie viscereed estirpi il peccato;era come un tumore maligno, anzi peggio!

Poi con Grazia mi hai medicatoe usato i Tuoi farmaci:amore, misericordia e perdono.Così mi hai guarito da morte certa,da morte eterna m'hai salvato!Torno periodicamente da Te,a farti visita, riconoscente,e a farmi visitare, per non aver ricadute.Grazie di tutto!Fa' che io possa imitarti,curando tanti fratellicon lo stesso Tuo amore.

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Elogio di Gesù a Maria, Madre Sua e Madre nostra

“Alla gioia di Dio, al bisogno di Dio nulla occorreva. Egli si basta a se stesso. Non ha che contemplarsi per bearsi, nutrirsi, vivere e riposarsi. Tutto il Creato non ha aumentato di un attimo la sua infinità in gioia, bellezza, vita e potenza.

Ma tutto l’ha fatto per la creatura che ha voluto mettere “re” nell’opera da Lui fatta: l’uomo.

Per vedere tant’opera di Dio e per riconoscenza alla Sua potenza che ve la dona, meritate di vivere. E di essere viventi dovete esser grati. L’avreste dovuto anche se non foste stati redenti altro che alla fine dei secoli, perchè, nonostante siati stati nei Primi e lo siate tuttora singolarmente, prevaricatori, superbi, lussuriosi e omicidi, Dio vi concede ancora di godere del bello dell’universo, del buono dell’universo e vi tratta come foste dei buoni, dei figli buoni a cui tutto è insegnato e concesso per rendere loro più dolce e sana la vita.

Quanto sapete, lo sapete per lume di Dio. Quanto scoprite, lo scoprite per indicazione di Dio. Nel Bene. Le altre cognizioni e scoperte che portano segno di male, vengono dal male supremo: Satana.

La Mente Suprema che nulla ignora, prima che l’uomo fosse, sapeva che l’uomo sarebbe stato di sè stesso ladro e omicida. E poichè la bontà eterna non ha limiti nel suo esser buona, prima che la colpa fosse, pensò il mezzo per annullare la colpa.

Il mezzo: Io, il Verbo. Lo strumento per fare del mezzo uno srumento operante: Maria. E la Vergine fu creata nel pensiero sublime di Dio. Tutte le cose sono

state create per Me, figlio diletto del Padre. Io-Re avrei dovuto avere sotto il mio piede di Re Divino tappeti e gioielli, quale nessuna reggia ne ebbe, e canti e voci, e servi e ministri intorno al mio essere, quanti nessun sovrano ne ebbe, e fiori e gemme, tutto quanto di sublime e di grandioso, di gentile e di minuto è possible trarre dal pensiero di un Dio. Ma Io dovevo esser carne oltre che Spirito. Carne per salvare la carne. Carne per sublimare la carne, portandola in Cielo molti secoli avanti l’ora. Perchè la carne, abitata dallo Spirito è il capolavoro di Dio, e per essa era stato fatto il Cielo. Per esser carne avevo bisogno di una Madre. Per esser Dio, avevo bisogno che il Padre fosse Dio.

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Ecco allora Dio crearsi la sposa e dirle: “Vieni meco. Al mio fianco vedi quanto Io faccio per il Figlio nostro.

Guarda e giubila, eterna Vergine, fanciulla eterna, ed il tuo riso riempia questo empireo e dia agli Angeli la nota iniziale, al Paradiso insegni l’armonia celeste. Io ti guardo e ti vedo quale sarai, o Donna Immacolata, che ora sei solo spirito: lo Spirito in cui Io mi beo.

Io ti guardo e dò l’azzurro del tuo sguardo al mare e al firmamento, il colore dei tuoi capelli al grano santo, il candore al giglio e il roseo alla rosa, come è la tua epidermide di seta; copio le perle dai tuoi denti minuti, faccio le dolci fragole guardando la tua bocca, agli usignoli metto in bocca le tue note e alle tortore il tuo pianto.

E, leggendo i tuoi futuri pensieri, udendo i palpiti del tuo cuore, Io ho il motivo di guida nel creare. Vieni mia Gioia, abbiti i mondi per trastullo sinchè mi sarai luce danzante nel pensiero, i mondi per il tuo riso, abbiti i serti di stelle e le collane d’astri, mettiti la luna sotto i piedi gentili, fasciati nella sciarpa stellare di Galatea. Sono per Te le stelle ed i pianeti.

Vieni e godi, vedendo i fiori che saranno giuoco al tuo bambino e guanciale al Figlio del tuo seno. Vieni e vedi creare le pecore e gli agnelli, le aquile e le colombe. Siimi presso mentre faccio le coppe dei mari e dei fiumi e alzo le montagne e le dipingo di neve e di selve, mentre semino le biade, gli alberi e le viti, e faccio l’ulivo per Te, mia Pacifica, e la vite per Te, mio Tralcio, che porterai il grappolo eucaristico. Scorri, vola, giubila, o mia Bella, e il mondo universo, che si crea d’ora in ora, impari ad amarmi da Te, Amorosa, e si faccia più bello per il Tuo riso, Madre del mio Figlio, Regina del mio Paradiso, Amore del Tuo Dio”.

(dal “Poema dell'uomo-Dio” - 1° Vol. pagg. 32-33 - Maria Valtorta).

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INNO DI RINGRAZIAMENTO

Ora concludo col citare il bellissimo “Inno n. 33” ritrovato nei “Manoscritti di Qumrān”:

“Io ti ringrazio, Adonai,poiché hai infuso il tuo spirito santonel tuo servo e hai purificatoda ogni iniquità il suo cuore.

Hai fatto conoscere i tuoi meravigliosi messaggiaffinché risplendano agli occhi di tutticoloro che ascoltano le tue parole...mi hai sostenuto con la tua destra possente,per guidare i tuoi figli con la forza della tuapotenza.Non ritrarre la tua grande manodal tuo popolo affinché ci sia qualcunoche aderisca al tuo pattoe stia davanti a te per sempre.

Poiché una fonte tu hai apertonella bocca del tuo servo,e sulla sua lingua hai scolpitosu misura i tuoi statuti,affinché egli dalla propria intelligenzali faccia ascoltare alla creatura.

Hai aperto la mia fonteper rimproverare alla creatura d’argillala sua via, e le colpedi colui che è nato da donna,secondo le sue opere,per aprire la tua fonte di veritàalla creatura che tu hai sostenutocon la tua potenza,affinché essa sia in conformità

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della tua verità e della tua bontàannunziando la buona novellaai poveri secondo l’abbondanza delle tue misericordie,abbeverandoli alla fonte di santitàconsolando quanti hanno lo spirito contritoe sono afflitti, con la gioia eterna.. . . . . . . . .Come posso guardare se tunon hai svelato i miei occhi?Come posso ascoltare se tunon hai svelato le mie orecchie?Il mio cuore è stupefatto,perché all’orecchio incirconciso fu aperta la parola,e al cuore dell’uomohai insegnato la verità.Ho conosciuto che è per te,mio Dio, che tu hai fatto queste cose.Che cos’è, infatti, la carneperché tu abbia compiuto per essatali meraviglie,perché nel tuo piano ti sia dimostratoforte e abbia stabilito tutto ciòper la tua gloria?Tu hai creato l’esercito della conoscenzaper narrare alla carne le tue gestae gli statuti stabiliti per coluiche è nato da donna.I tuoi eletti li hai fatti entrarenel patto, con te, e hai svelatoil cuore di polvere, affinché si guardinoda ogni male e sfuggano agli ingannidel giudizio , in conformità delle tue misericordie.Io sono una creatura d’argilla,un ammasso di polvere,un cuore di pietra:per qual motivo sono giudicatomeritevole di questo?

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Poiché segreti meravigliosi hai posto nel mio orecchio di polvere,ed eventi eterni hai scolpito in un cuore di pietra;colui che aveva un cuore perversol’hai fatto ritornare per introdurlonel patto con te e per farlo perseverareal tuo cospetto per sempre,in un soggiorno eterno,alla luce di una perpetua auroraora,senza tenebre esenza fine...”

CONCLUSIONE

Esaminando la “Ruota” sia in estensione che in accentramento:

1) Nasce un nuovo modo di pensare, illuminati da una visione globa-le e nello stesso tempo differenziata.

Da tempo si parla di un “Risveglio globale” che si attua nelle coscienze individuali collegate ad una coscienza collettiva. Ma è stato il messaggio d'amore trasmessoci da Gesù, con la Sua Parola e col Suo esempio, la luce che ha iniziato a risvegliare in noi la Coscienza Cristica.

2) È visibile il conosciuto e il non conosciuto. La verità pian piano si fa spazio; i settantamila veli iniziano a rompersi uno ad uno, poiché, volutamente nella Ruota il male viene sottratto (Fides et Ratio, 84-85).

3) Senza il male le opposizioni non danno più fastidio, perché ci si accorge che sono veramente complementari e armoniose, anzi fluiscono e si riuniscono magicamente in un punto, il centro luminoso della Ruota, ove risiede Cristo nel Giudizio, accanto alla Madre sua, che schiaccia la testa al serpente.

Senza il male, appare anticipatamente la “restaurazione di tutte le cose”; spirito e materia si fondono secondo un ordine e un equilibrio sinora sconosciuti. Finalmente il campo è colmo di rigogliose spighe di grano, che verranno raccolte, mentre la zizzania verrà estirpata!

Il momento della mietitura è ormai giunto!

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4) Il vero cristiano non è schiavo del demonio, ma per amore, senza nessun obbligo, è un servo di Dio, che sarà a suo tempo ricompensato con la vita eterna.

Caro fratello, ognuno di noi è apparso nel tempo e nello spazio per un atto eterno d'amore ed è invitato a partecipare, (per grazia divina) nella misura dei talenti ricevuti, alla realizzazione del progetto divino.

“Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può portare un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?” (1Cor 3,11; 3,16-17).

Nella mia Ruota certamente sono ancora contenuti molti errori: sono un essere umano. Dove ho sbagliato, “mi coriggerete”, come ha detto il grande Karol!

Io personalmente, anche se non sapevo e non so quanto possa servire, non mi sono opposto all'impulso interiore di scrivere questo libro.

Semplicemente è l'amore che mi ha spinto a richiamare col mio piccolo contributo tutti gli uomini a vivere secondo la volontà di Dio, perchè Dio esiste! Oggi non sono più sufficienti lampadine isolate per diradare le tenebre: occorrono fari potenti e moderni, ma ben ancorati al Vangelo.

Tengo sempre acceso un cellulare privato per essere in contatto con Gesù. Quando suona quella melodia inconfondibile, mi sintonizzo con Lui, ascolto, capisco e poi agisco di conseguenza.

Spesso Lui mi richiama per avvertirmi quando sbaglio: Lui conosce il mio numero e anche il tuo, noi non conosciamo il Suo, ma possiamo chiamarlo lo stesso:

a Lui il cellulare non serve: ci sente sempre quando lo invochiamo! Noi però, a causa della nostra sordità, dobbiamo prestare molta atten-

zione per sentire la Sua voce, che parla nel profondo del nostro cuore: la “Locutio cordis”.

Lui ci risponde in modo delicato così da rendere nostri i Suoi Pensieri. Non basta che l'apostolo conosca tante cose e sappia parlare o scrivere in forma elegante, ma è necessario che sia traboccante di Cristo!

Allora può farlo conoscere e farlo amare. La scienza umana deve sfociare nella conoscenza di Dio attraverso Cristo! “Perché non vi è nulla di nascosto che non diventi alfine manifesto, e di segreto che non sia conosciuto e non venga in chiaro” (Lc. 8,17).

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Siamo tutti figli di Dio, ma quasi tutti dormiamo dinanzi ai veri valori della vita, proprio perché coinvolti nel turbinoso vortice dei desideri terreni. Mentre tante anime rischiano di perdersi, non si può dormire.

Svegliati tu che dormi, agisci oggi, domani potrebbe essere tardi! Nell'apostolato non troviamo santi, ma spiriti che devono essere

dissodati, come con la zappa il contadino dissoda la dura terra e dobbiamo prepararli per l'intervento chirurgico che Cristo deve fare in loro e ha fatto anche in noi.

Gibran dice: “Il velo che ci appanna gli occhi verrà sollevato dalle mani di chi l'ha tessuto, e l'argilla che ci ottura le orecchie verrà forata dalle dita che l'hanno impastata”.

Ora siamo quasi arrivati al traguardo nella storia umana della salvezza ove, con la Coscienza Cristica (“Punto Omega” di Teilhard de Char-din) si conclude l'abbraccio finale tra le creature e il Creatore.

Un figlio di Dio vede il Padre in ogni luogo, sotto la luce del sole come nel buio della notte e sente la Sua voce nel mormorio del vento e del ruscello; comprende il Suo monito e il Suo volere nel fragore del suono e nel silenzio. Un figlio di Dio parla, ma prima sa ascoltare; prima legge il libro della vita, poi scrive e rende comprensibile agli altri il mistero dell'esistenza; fa vedere Dio ai fratelli ed insegna loro come ascoltarlo.

La nostra esistenza è ancora gravata da una tara molto pesante, la morte corporale! “...ma nella misura che noi siamo uniti a Cristo, vincitore del peccato e della morte, già possediamo la caparra della vita eterna” (Mons. Alessandro Sappa).

Signore, è dolce morire conoscendoti e osservando la Tua Parola, perché in anticipo si vive eternamente in Te e con Te!

***

L'autore, oltre le persone meritevoli menzionate nel libro, ringrazia suo figlio Antonio e gli amici che hanno collaborato: Mons. Alessandro Sappa, come teologo revisore; Don G. Tonelli, Rinaldo Balbo, Vincenzo Renda, Ludovico Bellone, Giovanni Guerini, GianLuigi e Mary Gavioli, Valeria Coghi, Calogero Vitale e quanti hanno contribuito e collaborato a questa realizzazione. Eugenio Costa ne ha curato con maestria l'ortografia, l'impostazione e la diffusione su internet.

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Maria Valtorta - “Il Poema dell'uomo-Dio”- Edizioni Pisani, 1970

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ABBREVIAZIONI

Mt - Vangelo di MatteoMc - Vangelo di MarcoLc - Vangelo di LucaGv - Vangelo di Giovanni1Gv - Prima lettera di GiovanniRm - Lettera di San Paolo ai RomaniCor - Lettera di San Paolo ai CorintiEbr - Lettera di San Paolo agli Ebrei1Tm - Prima lettera di San Paolo a TimoteoAt - Atti degli apostoliGen - GenesiEs - EsodoDt - DeuteronomioLv - LeviticoIs - IsaiaGer - GeremiaZc - ZaccariaAp - Apocalisse

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Indice

INTRODUZIONE.....................................................................................................1L’ENERGIA IN GENERALE...................................................................................2COME SI ARRIVA A DIO ATTRAVERSO LA RAGIONE..................................3L’ENERGIA VITALE...............................................................................................4LA RUOTA DELL'ESISTENZA..............................................................................5IL BENE E IL MALE..............................................................................................12I COMANDAMENTI..............................................................................................23DIO NON FA IL MALE, DIO AMA......................................................................24LE OTTO COPPIE DI SETTORI OPPOSTI...........................................................26Settori 7 - 15: LA PAROLA CREATIVA...............................................................27L’UOMO E IL TEMPO...........................................................................................33IL LINGUAGGIO...................................................................................................40RAGIONE, SCIENZA E FEDE..............................................................................41LA VERITÀ............................................................................................................44LA MENZOGNA E I FALSI PROFETI.................................................................48LA POESIA.............................................................................................................50IL SUONO - LA MUSICA - I NUMERI................................................................51UDITO - ASCOLTO - SILENZIO..........................................................................53LA CHIMICA..........................................................................................................57LA MATEMATICA................................................................................................57LA GEOMETRIA ..................................................................................................59Settori 8 - 16: IL FUOCO E L'ACQUA..................................................................63LA MEMORIA E IL PENSIERO...........................................................................71IL SONNO E I SOGNI............................................................................................73LA VEGLIA E LA COSCIENZA...........................................................................74LA CROCE..............................................................................................................75Settori 9 - 1: LA LUCE...........................................................................................77GIUSTIZIA, POLITICA E LEGGE........................................................................82Settori 2 - 10: IL CUORE - CENTRO DELLA RUOTA........................................92IL PERDONO - LA PACE......................................................................................94Settori 11 - 3: IL MOVIMENTO E IL RIPOSO.....................................................97Settori 4 - 12: DALLA MORTE ALLA VITA......................................................101L'EROS E I SUOI VIZI.........................................................................................104AMORE E MATRIMONIO..................................................................................111AMORE-CARITÀ.................................................................................................114

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Settori 5 - 13: ALIMENTAZIONE: QUANDO, QUALE, QUANTO..................118LA DIETA DELLA BIBBIA................................................................................125L’EUCARISTIA....................................................................................................130Settori 6 - 14: L'ARIA...........................................................................................134RELIGIONI A CONFRONTO:.............................................................................139L'EBRAISMO........................................................................................................139IL CRISTIANESIMO............................................................................................143I PRINCIPALI DOGMI E ATTRIBUTI DIVINI,.................................................149FRATELLI DI ALTRE CHIESE CRISTIANE.....................................................150L’ANIMA O SPIRITO..........................................................................................151LA TENTAZIONE................................................................................................154CONTRO LA TENTAZIONE...............................................................................155I VANGELI APOCRIFI........................................................................................157LA RELIGIONE ISLAMICA................................................................................158SIMBOLISMO......................................................................................................164L’INDUISMO........................................................................................................165IL BUDDISMO.....................................................................................................170IL TAOISMO........................................................................................................175LE LEGGI DELLA NATURA..............................................................................179IL CONFUCIANESIMO.......................................................................................186LO SHINTOISMO................................................................................................187PERCHÉ TANTE RELIGIONI?...........................................................................188ANTICHE TEORIE COSMOGONICHE..............................................................191LA MEDICINA DELLE RISPONDENZE...........................................................195LA LEGGE DEI QUATTRO ELEMENTI...........................................................198IL NOSTRO SPIRITO È A CONTATTO COL CERVELLO..............................204MALATTIE DEL CORPO E DELLO SPIRITO...................................................206SULL' INFERNO..................................................................................................211LA TEORIA DELL’ ANNICHILAZIONE...........................................................215IN COSA QUINDI È LECITO SPERARE?.........................................................215IL PURGATORIO.................................................................................................217SULLA RESURREZIONE DEI MORTI..............................................................219ANGELI, SANTI E PROFETI..............................................................................222IL REGNO DEI CIELI, DETTO PARADISO......................................................224MESSAGGI DAL PARADISO.............................................................................228RIFLESSIONI SUL PADRE NOSTRO................................................................232ATTENDESI GESÙ URGENTEMENTE.............................................................239INNO DI RINGRAZIAMENTO...........................................................................247CONCLUSIONE...................................................................................................249BIBLIOGRAFIA...................................................................................................252

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Da questo libro l'autore ha ricavato alcuni libretti,che trattano i diversi argomenti in esso contenuti:

“La Verità e la menzogna”

“Il Bene e il Male”

“L'Amore trionfa”

“Attendesi Gesù urgentemente”

“Religioni a confronto”

“Rapporto tra scienza e fede”

“Il Mondo dello Spirito”

“Giustizia, Politica e Legge”

“L'equilibrio energetico nell'alimentazione”

© Copyright dell'autore

Link al libro “La Ruota dell' esistenza” http://www.lulu.com/content/6071885

Link all'immagine della “Ruota”:http://www.lulu.com/content/6128883

anche scaricabili gratuitamente su:

http://mimonatta.blogspot.com

Per contattare l’autore scrivere a:mimonatta <chiocciola> yahoo <punto>it

cell:333 3272306

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