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“La scuola fa bene a tutti” 2° incontro: le basi teoriche 15/12/2014 Silvia Nicolini logopedista- UONPIA A.O.Poma

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Page 1: “La scuola fa bene a tutti” 2° incontro: le basi teoriche 15/12/2014 Silvia Nicolini logopedista- UONPIA A.O.Poma

“La scuola fa bene a tutti”

2° incontro: le basi teoriche

15/12/2014Silvia Nicolini

logopedista- UONPIAA.O.Poma

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ABILITA’ METAFONOLOGICHE

• Bortolini 1995: “capacità di percepire e riconoscere per via uditiva i fonemi che compongono le parole del linguaggio parlato, OPERANDO TRASFORMAZIONI CON GLI STESSI.”

• Prerequisito fondamentale per l’acquisizione della lingua scritta

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• Fonologia: organizzazione dei suoni all’interno delle parole

• grammatica: struttura della frase ( morfologia + sintassi)

• Semantica:piano lessicale

• Pragmatica: uso della lingua

• La scuola d’infanzia è una palestra per allenare e rinforzare la riflessone sul linguaggio

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Metafonologia

• Fondamentale processo cognitivo in cui si richiede al bambino di rivolgere la sua attenzione all’ASPETTO ACUSTICO dell’informazione.

• Informazione acustica viene analizzata e tradotta in codice grafico

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La lingua italiana:

• Ortografia TRASPARENTE: 1 suono= 1 grafema ( lingua a base FONETICA)

• Richiede una ELABORAZIONE DEL SUONO PARLATO per permettere confronto con CODICE SCRITTO

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METAFONOLOGIA

• Sviluppo GERARCHICO: da un’unità più grande ( sillaba/ rime/inizio e fine della parola) ad un’unità più piccola ( fonemi)

• Se non ho stabilizzato unità superiore, NON posso accedere a quella inferiore.

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Metafonologia:

• M. OLISTICA ( globale)

• Relativa agli aspetti SILLABICI del linguaggio:

BA – PO – TU ecc

PA come Palla, SO come Sole

• M. ANALITICA (fonemica)

• Relativa agli aspetti fonemici del linguaggio:

B/P/T/ ecc

P come Palla, S come Sole

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Metafonologia OLISTICA

• Coinvolgimento dell’analisi a livello SILLABICO.

• Sillaba: più percettibile acusticamente. Ha una sua autonomia se pronunciata isolata, sia dal punto di vista articolatorio che percettivo

• Presente anche in bambini prescolari, adulti analfabeti, sistemi di scrittura non alfabetici

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m. olistica: capacità

• Discriminazione di suoni

• Classificazione: rime, inizio di parola

• Fusione e segmentazione: segmentazione e sintesi sillabica

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Metafonolgia ANALITICA:

• Coinvolgimento dell’analisi a livello FONEMICO • Relativa alla struttura segmentale PROFONDA

del linguaggio.• Il fonema è POCO significativo da un punto di

vista acustico e articolatorio (COARTICOLAZIONE linguistica)

• NON presente in analfabeti, scritture non alfabetiche e bambini non avviati al codice scritto

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m. analitica: capacità

• Fusione e segmentazione: sintesi e segmentazione FONEMICA

• Manipolazione: delezione sillabica/consonantica e spoonerismo

• Classificazione: ricognizione e produzione di rime, FAS

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QUINDI:

• Metafonologia GLOBALE: precede la metafonologia ANALITICA.

• Metafonologia ANALITICA: non si struttura senza quella globale e senza un avviamento al codice grafico.

• SCUOLA INFANZIA • SCUOLA PRIMARIA

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Abilità metafonologiche e linguaggio:

• Sono correlate ma INDIPENDENTI.

• Questo significa che, un bambino che non è correttamente in grado di programmare fonologicamente una sequenza di input può comunque avere buone abilità metafonologiche.

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m.i., 1° elementare. Non si è avviata alla lettoscrittura.

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G.G. 1° elementare. Si è avviato alla lettoscrittura.

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Quindi?

• Un bambino con un disturbo di linguaggio NON NECESSARIAMENTE strutturerà un disturbo della lettoscrittura.

• Allo stesso modo, un bambino che non ha problemi di linguaggio non può essere considerato “a posto” a priori.

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Training metafonologico:

- Ultimo anno della scuola di infanzia

- 2 volte a settimana per c/a 40 minuti

O

Quotidianamente per 10 minuti

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Che cosa allenare:

• Segmentare le parole

• Classificare le parole per lunghezza

• Ricomporre le parole

• Identificare inizio di parola e confrontare (inizia come)

• Identificare fine di parola e confrontare (rima)

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Segmentare le parole:

• Significa allenare il bambino a SEGMENTARE le parole in unità fonemiche distinte ( = le sillabe)

• Questo prerequisito sembra semplice. In realtà, spesso i bambini cadono nei compiti di sillabazione di parole lunghe (es. te/le/fono).

• Allo stesso modo, è necessario spesso insegnargli a COORDINARE la suddivisione in sillabe e la gestione del conteggio ( suddividono la parola, ma non sanno abbinare per es. un dito ad ogni sillaba che dicono)

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Rendere visivamente il compito aiuta il bambino a capire meglio:

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Classificare le parole per lunghezza:

• Dare al bambino un riferimento visivo serve a fargli capire che la LUNGHEZZA della parola si conteggia in sillabe, SLEGANDO il significato lessicale e agendo in modo metacognitivo sul linguaggio

• Es: è più lunga la parola “ treno” o “coccinella”?

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Classificare le parole per LUNGHEZZA:

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Identificare inizio di parola e confrontare

• Isolare la prima sillaba può essere insegnato dando al bambino un aggancio visivo della richiesta.

• È molto complesso per il bambino fare un confronto: non sempre è in grado di trattenere il pattern linguistico, eseguire una scansione visiva e confrontare con un altro pattern linguistico.

• INOLTRE, si deve essere CERTI che il bambino abbia il significato di UGUALE/DIVERSO ( e NON simile/diverso!!).

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Identificare inizio parola

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Confronto di prima sillaba e confrontare

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La prima sillaba: attività lessicali

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Attenzione alla TERMINOLOGIA.

“INIZIA CON”“ COMINCIA PER”

“ E’ IL PRIMO PEZZO”

• Sono tanti modi per definire l’inizio della parola. È necessario chiarire speso ai bambini che, quando uso UNA qualsiasi di queste formule, VOGLIO SEMPRE DIRE LA STESSA COSA.

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Inizio/fine/primo/ultimo:

• Sono concetti a volte complessi. Fare sempre attività di training per stabilizzare nel bambino tali concetti ci assicura una miglio comprensione del lavoro che andremo a svolgere.

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Identificazione fine parola ( rime)

• Vale lo stesso discorso fatto a proposito della terminologia della prima sillaba:

“FINISCE CON”

“E’ L’ULTIMO PEZZO “

“FA RIMA CON”

Indicano sempre la stessa cosa.

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Identificazione fine parola:

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Treni di parole:

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Due parole sulla scrittura:

• “Imparare a scrivere non può essere considerato un processo discontinuo, un brusco passaggio da un non sapere al sapere. Quando a scuola i bambini vengono esposti per la prima volta ad un’istruzione formale, si trovano in qualche punto di una evoluzione cominciata molto tempo prima”.

( Zucchermaglio , 1991

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Ip. Ferreiro e Teberoski

1. Discriminazione fra rappresentazione iconica e scrittura ( Fase presillabica)

2. Costruzione di forme di differenziazione (controllo progressivo di qualità e quantità ) (Fase di differenziazione grafica )

3. Fonetizzazione della scrittura ( da sillabico ad alfabetico) ( Fase di fonetizzazione )

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Fase presillabica:

• Il bambino pensa che la scrittura riceva il significato dall’immagine che lo accompagna quando si deve interpretare

Testo immagine

Il bambino crede che il significato della scrittura e dell’immagine siano simili

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Il bambino si aspetta che la scrittura

-come rappresentazione prossima

al disegno anche se differente-

conserva alcune proprietà che l’oggetto possiede relativa soprattutto agli aspetti

quantificabili : es. la lunghezza della scrittura coincide con la grandezza

dell’oggetto rappresentato

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Stabilita la distinzione tra 1. Ciò che è disegnato ciò che vuol dire2. Ciò che è scritto ciò che si può leggere

Il bambino dedicaATTENZIONE

Alle proprietà del testo stesso

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Fase di DIFFERENZIAZIONE GRAFICA

• Il bambino comincia a prendere in considerazione le caratteristiche formali dello scritto ed elabora dei “principi universali” che testimoniano la capacità di osservazione e la scoperta delle regole avvenuta spontaneamente prima dell’ingresso alla scuola ed è relativo agli aspetti quantitativi e agli aspetti qualitativi dei segni grafici.

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• PRINCIPIO DELLA QUANTITA’ MINIMA: Per consentire un atto di lettura è necessario una quantità minima di segni ortografici (3)

• PRINCIPIO DELLA VARIAZIONE INTRAFIGURALE: Per consentire un atto di lettura è necessario una varietà di segni . Si può leggere uno scritto se tutti i segni sono diversi fra loro

• PRINCIPIO DELLA VARIAZIONE INTERFIGURALE: Per scrivere parole diverse devo utilizzare lettere diverse

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FASE DELLA FONETIZZAZIONE:

• La SCRITTURA è la rappresentazione dei suoni della lingua e per arrivare alla corrispondenza suono - segno il bambino passa attraverso 3 fasi:

1.Fase SILLABICA ( 1sillaba= 1 lettera)

2.Fase SILLABICO- ALFABETICA (1sillaba= 1 o + lettere)

3.Fase ALFABETICA ( 1 suono= 1 lettera)

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A. De Cagno et al. “ inervento logopedico nei DSA- la scrittura” 2013

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La testistica: CMF

• competenze metafonologiche dai 5 agli 11 anni

• due finestre temporali (inizio e fine di ogni anno scolastico)

• Scuola infanzia: meta GLOBALE solo fine. Da Febbraio

• Discriminazione di suoni • Classificazione: rime, inizio di parola• Fusione e segmentazione:

segmentazione e sintesi sillabica

• Scuola primaria: meta ANALITICA

• sintesi e segmentazione FONEMICA• delezione sillabica/consonantica e

spoonerismo• ricognizione e produzione di rime, FAS