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La semiotica di Algirdas Julien
Greimas
• Greimas nasce nel 1917 in Lituania
• Si trasferisce/rifugia a Parigi dove nel 1948 si laurea con una tesi sul Vocabolario della moda del 1830.
• Il suo primo grande libro è Semantica strutturale (1966)
• Segue la costruzione di una più generale teoria semiotica nota come “semiotica generativa”
• Il progetto di Greimas si caratterizza come
una ricerca sul SENSO.
• Il suo interesse primario è quindi
focalizzato sul PIANO del CONTENUTO
• Il suo primo grande libro si intitola
Semantica strutturale (1966)
• In esso elabora una teoria del significato
secondo una doppia strategia (lingua-
oggetto metalinguaggio)
La semantica strutturale
• Idea di fondo: è possibile descrivere il piano del
significato attraverso l’identificazione di unità del
contenuto (i semi), così come la fonologia
identifica unità dell’espressione (femi)
• Cfr. Hjelmslev: isomorfismo dei 2 piani anche in
caso di non conformità
• Inoltre: Immanenza e Manifestazione
• Lavorare a livello di LESSEMA (singola
“parola”, come nel caso dell’analisi di
TESTA)
• Lavorare a livello di TESTO, cioè di un
insieme tipico della comunicazione più
articolato e complesso.
• Cambia la dimensione (dal lessema al
testo) ma non la natura del problema.
I SEMI
• in quanto tratti distintivi, non hanno altra esistenza se non relazionale e strutturale.
• La loro esistenza si determina sempre in una relazione binaria, cioè all’interno di una categoria semantica
• P.e. maschile e femminile nn vanno intesi in senso sostanziale ma differenziale come i due poli della categoria sessualità
• A differenza dei femi, il loro inventario non è chiuso.
I LESSEMI
• I lessemi sono il luogo di incontro dei
diversi semi
• Il lessema “alto” contiene ad esempio i
semi:
• - spazialità;
• - dimensionalità;
• - verticalità;
• - orizzontalità.
• Ci sono vari tipi di
semi:
• - semi nucleari (
rimangono costanti)
• - classemi (o semi
contestuali, variano in
funzione appunto del
contesto in cui
compaiono i lessemi)
L’analisi del lessema “testa”
Nelle varie occorrenze registrate i semi sono i seguenti:
• A) “estremità” + “superiorità”+ “verticalità”
La testa di un palo; essere alla testa di una ditta; avere debiti fin sopra la testa…
• B) “estremità” + “superiorità”+ “orizzontalità” + “continuità”
Testa di una nave; stazione di testa…
• C) “estremità” + “superiorità”+ “orizzontalità” + “dis-continuità”
Vettura di testa; testa di corteo; prendere la testa…
• I tratti comuni sono dunque:
• “estremità”
• “superatività”
• Questi tratti comuni definisco il “nucleo semico” del lessema “testa”.
• Al nucleo semico si aggiungeranno i semi contestuali, o classemi, che produrranno particolari effetti di senso, o accezioni particolari:
• Spaccare la testa, rompersi la testa, testa di morto eccetera
Definizione di “semema”
• È uguale alla somma di un nucleo semico
(invariante) e di semi contestuali (effetti di
senso):
• Sm = Ns + Cs
• Es: “prendere la testa di un corteo”: ai
semi nucleari “estremità” e “superatività”
dobbiamo aggiungere i semi contestuali
“anteriorità” e “discontinuità”
Lessema/semema
• Rispetto al semema, che indica il
contenuto di una parola (lessema) in
contesto, il LESSEMA È UN MODELLO
VIRTUALE: un insieme di possibili
percorsi discorsivi che partendo da un
nucleo comune sfociano ogni volta, grazie
all’incontro di semi contestuali differenti, in
altrettante realizzazioni sotto forma di
sememi.
• Anche Eco, del resto, concorda con l’idea
che spesso i TESTI non siano altro che
ESPANSIONI di singoli termini (che lui
chiama sememi)
• ESPANSIONE e CONDENSAZIONE,
d’altra parte, sono modalità caratteristiche
del linguaggio (cfr. Forme brevi )
• L’ipotesi di Greimas è che l’organizzazione del senso sia sostanzialmente narrativa
• Per questo la sua semiotica si chiama anche “teoria della narratività”
• La forma che prende il suo modello, articolato in diversi livelli gerarchici, si chiama
• “PERCORSO GENERATIVO DEL SENSO”
Il percorso generativo
• Nel percorso generativo viene simulata
l’articolazione progressiva del senso, da
opposizioni semantiche fondamentali,
profonde (es. vita/morte;
libertà/schiavitù…), fino a strutture più
articolate e concrete, vicine alla
manifestazione nei vari possibili linguaggi.
Strutture
Semio-
narrative
Componente
sintattica
Componente
semantica
Livello
Profondo
Operazioni
sul quadrato
Valori sul
quadrato
Livello di
Superficie
Sintassi
antropomor-fa
(attanti,
modalità ecc.)
Valori investiti
sull’Oggetto
Istanza dell’enunciazione
Strutture
discorsive
Sintattiche:
Attori
Tempi
Luoghi
Semantiche:
Temi
Figure
• Ma questo è il “prodotto finale” della ricerca greimasiana
• In esso Greimas sistematizza anche i risultati di molte altre importanti ricerche sull’organizzazione del senso in forme testuali
• In particolare, le sue fonti privilegiate sono i lavori di Vladimir Propp sulla fiaba russa di magia e di Claude Lévi-Strauss sul mito
• DA CLAUDE LEVI-STRAUSS, “LA
STRUTTURA E I MITI”,
ANTROPOLOGIA CULTURALE (1964)
CADMO CERCA
SUA SORELLA EUROPA
RAPITA DA ZEUS
CADMO UCCIDE IL DRAGO
GLI SPARTI SI STERMINANO
VICENDEVOLMENTE
LABDACO (PADRE DI LAIO)=
“ZOPPO” (?)
EDIPO UCCIDE SUO PADRE
LAIO
LAIO (PADRE DI EDIPO) =
“SBILENCO” (?)
EDIPO IMMOLA LA SFINGE
EDIPO = “PIEDE GONFIO” (?)
EDIPO SPOSA GIOCASTA SUA
MADRE
ETEOCLE UCCIDE SUO
FRATELLO POLINICE
ANTIGONE SEPPELLISCE
POLINICE SUO
FRATELLO VIOLANDO
IL DIVIETO
PRIMA COLONNA: SECONDA COLONNA: TERZA COLONNA QUARTA COLONNA:
LEGAMI DI PARENTELA LEGAMI DI PARENTELA MOSTRI E LORO DIFFICOLTÀ A
SOPRAVVALUTATI SOTTOVALUTATI DISTRUZIONE CAMMINARE DIRITTI
( NOMI )
RAPPORTO DI NEGAZIONE = RAPPORTO DI NEGAZIONE
Vladimir Ja Propp
• L’obiettivo di Propp era di arrivare a
individuare la definizione del genere
testuale “fiaba russa di magia”
• A tale scopo, Propp studia un corpus di
circa 500 fiabe per individuare ciò che
rimane INVARIANTE in tutte le fiabe, al di
là delle diversità di superficie
• Fabula: ordine lineare degli eventi // Intreccio: loro
effettiva disposizione relativamente al montaggio degli
eventi: ellissi, prolessi, analessi. La fabula dipende dalla
causalità, l'intreccio dall'estetica.
• NARRATO VS MODO DI NARRARE
• Narrazioni: fiaba, storytelling, post-verità
• Per Propp non ha senso questa differenza, bensì le
funzioni narrative della fiaba, vale a dire il significato di
un'azione di un personaggio che incide sull'economia
generale della vicenda.
• Serialità: valore nel sistema iterativo delle vicende e
sulla riconoscibilità degli elementi fissi.
• Se tutti i testi raccontano una storia bisogna individuare
delle strutture della narratività trasversali a tutti i generi
testuali
Le 31 funzioni
• Ad essere invarianti, sono le FUNZIONI,
che Propp individua nel numero di 31,
legate fra loro da relazioni specifiche.
• La sequenza delle 31 funzioni è l’ossatura
della fiaba, ciò che la individua e definisce
come genere testuale specifico
• La fiaba si presenta come uno
svolgimento di eventi il cui punto di
partenza è costituito da un
Danneggiamento, o mancanza iniziale,
mentre il punto di arrivo è la Liquidazione
della mancanza (Lotta/Vittoria) con il
Riconoscimento finale dell’eroe e la sua
Ricompensa.
Da V. Ja Propp - Morfologia della fiaba
FUNZIONI DEI PERSONAGGI
1.Allontanamento
Uno dei membri della famiglia si allontana da casa
2. Divieto
All'eroe è imposto un divieto
3. Infrazione
Il divieto è infranto
4. Investigazione
L'antagonista tenta una ricognizione
5. Delazione
L'antagonista riceve informazioni sulla sua vittima
6. Tranello
L'antagonista tenta di ingannare la vittima per impadronirsi di lei o dei suoi averi
7. Connivenza
La vittima cade nell'inganno e con ciò favorisce involontariamente il nemico
8. Danneggiamento
L'antagonista reca danno o menomazione a uno dei membri della famiglia
8a. Mancanza
A uno dei membri della famiglia manca qualcosa o viene desiderio di qualcosa
9. Mediazione, momento di connessione
La sciagura o mancanza è resa nota; ci si rivolge all'eroe con una preghiera o un ordine, lo si manda o lo si lascia andare.
10. Inizio della reazione
Il cercatore acconsente o si decide a reagire
11. Partenza
L'eroe abbandona la casa
12. Prima funzione del donatore
L'eroe è messo alla prova, interrogato, aggredito ecc., come preparazione al conseguimento di un mezzo o aiutante magico
13. Reazione dell'eroe
L'eroe reagisce all'operato del futuro donatore
14. Fornitura, Conseguimento del mezzo magico
Il mezzo magico perviene in possesso dell'eroe
15. Trasferimento nello spazio tra due reami, indicazione del cammino
L'eroe si traferisce, è portato o condotto sul luogo in cui si trova l'oggetto delle sue ricerche
16. Lotta
L'eroe e l'antagonista ingaggiano direttamente la lotta
17. Marchiatura
All'eroe è impresso un marchio
18. Vittoria
L'antagonista è vinto
19. Rimozione della sciagura o della mancanza
Viene rimossa la sciagura o la mancanza iniziale
20. Ritorno
L'eroe ritorna
21. Persecuzione, inseguimento
L'eroe è sottoposto a persecuzione
22. Salvataggio
L'eroe si salva dalla persecuzione
23. Arrivo in incognito
Il falso eroe avanza pretese infondate
24. Pretese infondate
Il falso eroe avanza pretese infondate
25. Compito difficile
All'eroe è proposto un compito difficile
26. Adempimento
Il compito è eseguito
27. Identificazione
L'eroe è riconosciuto
28. Smascheramento
Il falso eroe o l'antagonista è smascherato
29. Trasfigurazione
L'eroe assume nuove sembianze
30. Punizione
L'antagonista è punito
31. Nozze
L'eroe si sposa e sale al trono
• Il racconto è soprattutto TRASFORMAZIONE: è il rovesciamento di uno stato iniziale di privazione in uno stato finale di acquisizione.
• Nella dimensione PARADIGMATICA (regime dell’o/o) abbiamo inversione dei contenuti (mancanza/liquidazione della mancanza;
• lotta /vittoria;
• assegnazione di un compito difficile/suo adempimento)
• La fiaba ha contemporaneamente un carattere
POLEMICO (lotta eroe/antieroe) e
CONTRATTUALE (contratto tra eroe/mandante;
eroe/donatore)
• Sul piano SINTAGMATICO (regime dell’e/e),
abbiamo soprattutto la successione delle tre
PROVE: la prova qualificante, la prova decisiva,
la prova glorificante
• Nella PROVA QUALIFICANTE l’eroe è
impegnato ad acquisire una competenza per
passare all’azione
• Nella prova DECISIVA l’eroe è impegnato nella
lotta contro l’antagonista
• Nella prova GLORIFICANTE l’eroe è acclamato
e compensato per il compito eseguito
• Estendendo alla narratività in genere i risultati di
Propp, Greimas individua nella successione
delle tre prove un fattore di prevedibilità.
• Il cosiddetto SCHEMA NARRATIVO
CANONICO, in cui riformula le tre prove, sembra
riflettere Il “senso della vita” all’interno di una
società dai valori stabili.
Personaggi e sfere d’azione
• I personaggi delle fiabe sono identificati
non per se stessi o per quel che sono, ma
in base a quello che fanno.
• Propp distingue tra SETTE SFERE
D’AZIONE e sette corrispondenti
personaggi
• I. Sfera d'azione dell'antagonista
• II. Sfera d'azione del donatore
• III. Sfera d'azione dell'aiutante
• IV. Sfera d'azione della principessa
• V. Sfera d'azione del mandante
• VI. Sfera d'azione dell'eroe
• VII. Sfera d'azione del falso eroe
• Narrazione: insieme di prodotti testuali che, nella nostra
o in altre possibili culture, vengono intesi come racconti
o che raccontano delle storie.
• Narratività: insieme di caratteristiche costanti, essenziali,
formali e astratte del racconto che si ritrovano più o
meno celate sia nei prodotti testuali narrativi, sia, più in
generale in qualsiasi tipo di discorso (un trattato di
filosofia, un'opera pittorica, l'architettura di un edificio, un
oggetto di design un'immagine pubblicitaria, l'architettura
di un negozio). La narratività è un'ipotesi interpretativa
che accomuna una serie di fenomeni discorsivi diversi al
cui interno sono rintracciate delle invarianti formali utili a
descrivere la struttura profonda di ogni fenomeno
culturale.
Il modello attanziale
• Rendendo più generale Propp, Greimas
ne ricava il suo primo modello attanziale,
una struttura a 6 termini:
Destinante > Destinatario
Soggetto > Oggetto
(Aiutante > Oppositore)
Gli attanti sono ruoli sintattici di carattere formale, as
tratti e privi di investimenti semantici.
L'attante è un'entità narrativa profonda che può
manifestarsi a livello concreto del discorso come
persona singola, un gruppo, una massa
indeterminata, un'istituzione, una società nella sua
interezza punto.
Dunque possiamo trovarci dinanzi un attante singolo
o collettivo, ovvero una classe sociale, una squadra
di calcio, gli allenatori di Pokémon.
Il concetto di attante comprende esseri umani,
animali, oggetti o i concetti.
Programmi narrativi
Il programma narrativo (PN) è definito come
l'insieme delle operazioni che un soggetto
operatore mette in atto per far sì che il
soggetto di Stato possa essere congiunto o
disgiunto con l'oggetto di valore.
Il programma narrativo descrive la
successione di stati e di trasformazioni e
presenta due tipi, quello principale, detto di
base, e quello d'uso.
Modalità
Le modalità narrative sono quattro: dovere,
volere (virtualizzanti), potere e sapere
(attualizzanti).
La circolazione degli oggetti tra i soggetti
prevede modalità diverse: riflessive, ovvero
l'approvazione e la rinuncia, e transitive, cioè
l'attribuzione e la spoliazione. Le prime
sembrano essere il risultato di una vera e
propria prova mentre le prime due possono
essere anche definite performance e di dono.
Schema narrativo canonico
MANIPOLAZIONE
Far fare
Far sapere
Far volere
ATTO PRAGMATICO SANZIONE
"essere
dell'essere"
competenza
cognitiva di S2 COMPE
TENZA
"essere del fare"
Dover fare
Voler fare
Poter fare
Saper fare
PERFOR-
MANZA
"far essere"