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La sperimentazione ecoidraulica
e gli effetti del thermopeakingMauro Carolli
Fondazione E. Mach, Centro Ricerca e Innovazione,
Area
Ambiente
•5 canalette in acciaio, situate sul torrente Fersina in località
Canezza
(Pergine)
•Lunghezza 25 m, larghezza e profondità
0,3 m•Pendenza regolabile in ogni canaletta
20062007
•
Apparato sperimentale•
Permette di sottoporre la comunità
bentonica a stress controllati, simulando le stesse condizioni presenti in “natura”
•
Permette la separazione delle variabili ambientali (ad es. portata e temperatura)
Le Canalette
25 m
eter
s
Vasca di carico
Sezione di una canaletta
Vasca di raccolta alimentata dal torrente Fersina
Le paratie scorrevoli permettono di regolare le portate in ingresso
Le canalette
sono
state riempite
con materiale
fluviale
per riprodurre
in modo
accurato
l’ambiente
naturale
Componente faunistica principale di un fiume: comunità
di invertebrati che vivono sul fondo (zoobenthos);
Drift dello zoobenthos: trasporto verso valle degli organismi ad opera della corrente;
Importante ruolo nell’ecologia di un corso d’acqua quale meccanismo di colonizzazione e dispersione degli invertebrati acquatici (che sono soprattutto larve di insetto, poco mobili).
drift
Risposta agli stress ambientali: il drift
Tipologie: costante, distribuzionale, comportamentale e catastrofico
Effetto dei rilasci
Aumento improvviso di portata
Aumento o diminuzione improvvisi di temperatura
Thermopeaking
Hydropeaking
Thermopeaking in canaletta
•Pochi studi in letteratura su effetti ecologici•Ipotesi: l’immissione improvvisa di acqua a temperatura più
bassa o più
alta
costituisce uno stress per la comunità bentonica?
•In particolare, il thermopeaking induce un aumento del drift con conseguente impoverimento della comunità?
•
Settembre 2008: Thermopeaking freddo•
acqua raffreddata utilizzando un misto di granatina e ghiaccio in cubetti (~250 kg)
•
2 canalette•
25 campioni di drift per ognuna: 4 pre
impatto (ogni ora)
19 durante l’impatto (in continuo) 2 post impatto (ogni ora)
•
Durata della simulazione: ~20 minuti•
2230 individui raccolti
Canaletta A. thermopeaking freddo
0
20
40
60
80
100
120
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25
N. i
nd/m
3
12
13
14
15
16
T (°C
)
Abundance of drifting invertebratesWater temperaturePoli. (Abundance of drifting invertebrates)Poli. (Water temperature)
ΔT Max = -3,7° C
Canaletta B. thermopeaking freddo
0102030405060708090
100
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25
N. i
nd/m
3
12
13
14
15
16
T (°C
)
Abundance of drifting invertebratesWater temperaturePoli. (Abundance of drifting invertebrates)Poli. (Water temperature)
ΔT Max = -3,6° C
Andamento del drift inversamente proporzionale a T
Andamento del drift inversamente proporzionale a T
Anova
(One-Way), normalizzazione log (x+1), test post-hoc di Scheffè (più conservativo);Fattore Discriminante (1,2)= Categoria 1 pre
e post esperimento
Categoria 2 durante l’esperimento
Abbondanza Can A
Abbondanza Can B
Temperatura Can A
Temperatura Can B
p <0,001 <0,001 <0,001 <0,001
Molto significativa per tutti i parametri considerati
Le differenze tra le due canalette non sono risultate significative (test T)
•
Thermopeaking caldo: novembre 2008•
Acqua riscaldata utilizzando una vasca con resistenze alimentate da un gruppo elettrogeno e un fornello a gas
•
Protocollo di campionamento diverso: tre canalette di cui una scelta casualmente utilizzata come controllo (canaletta B)
•
Durata della simulazione: ~15 minuti;•
15 campioni di drift per ogni canaletta:
5 pre
impatto (ogni ora)7 durante l’impatto (in continuo)3 post impatto (ogni ora);
•
ΔT Max=
+2,3°C;•
306 individui raccolti.
Canaletta A Thermopeaking Caldo
0
5
1015
20
25
30
3540
45
50
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
N. i
nd/m
3
6,0
6,5
7,0
7,5
8,0
8,5
9,0
T (°C
)
Abundance of drifting invertebrates WaterTemperature
Poli. (Abundance of drifting invertebrates) Poli. (WaterTemperature)
Canaletta B Thermopeaking Caldo
0
510
15
20
2530
35
4045
50
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
N. in
d/m
3
6,0
6,5
7,0
7,5
8,0
8,5
9,0
T (°
C)
Abundance of drifting invertebrates WaterTemperaturePoli. (Abundance of drifting invertebrates) Poli. (WaterTemperature)
Canaletta C Thermopeaking Caldo
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
N. in
d/m
3
6.0
6.5
7.0
7.5
8.0
8.5
9.0T
(°C)
Abundance of drifting invertebrates WaterTemperaturePoli. (Abundance of drifting invertebrates) Poli. (WaterTemperature)
Leggero aumento drift corrispondente ad aumento di T
Aumento drift corrispondente ad aumento di T
Controllo, nessuna variazione
T Student: confronto globale tra canalette
Abb. Can A-B
Abb. Can B-C
Abb. Can A-C
T (°C)Can A-B
T (°C)Can B-C
T (°C)Can A-C
p <0,001 <0,001 =0,95 <0,001 <0,001 =0,35
Anova
(One-Way), normalizzazione log (x+1), test post-hoc di Scheffè
(più
conservativo);
Fattore Discriminante (1,2)= Categoria 1 pre
e post esperimento Categoria 2 durante l’esperimento
Abb. Can A
Abb. Can B
Abb. Can C
T (°C)Can A
T (°C)Can B
T (°C)Can C
p =0,53 =0,95 =0,06 =0,009 =0,1 =0,009
Le due canalette impattate non differiscono significativamente tra loro né
per abbondanza di
drift, né
per temperature, ma differiscono dalla canaletta di controllo: l’onda di calore induce il drift
Nonostante il passaggio dell’onda di calore, non vengono indotte differenze significative nel drift delle due canalette impattate.
IN SINTESI:
1)
l’esperimento di thermopeaking freddo (09-2008) ha dimostrato effetti significativi sulle comunità
bentoniche, inducendo un massiccio drift;2)
l’esperimento di thermopeaking caldo (11-2008) ha causato un drift, ma di ridotta entità.
Possibili cause: 1. esperimento condotto troppo presto, con gli organismi ancora abituati a forti fluttuazioni termiche giornaliere2. periodo di minima abbondanza nella comunità
bentonica (esperimento ripetuto il 10/03/2009, ΔT ~ +4°C)
Effetto dei rilasci
Aumento improvviso di portata
Aumento o diminuzione improvvisi di temperatura
Thermopeaking
Hydropeaking
Gli effetti ecologici dell’hydropeaking
M. Cristina Bruno
Fondazione E. Mach, Centro Ricerca e Innovazione,
Area
Ambiente
1.
Attività
canalette Fersina: esperimenti hydropeaking
2.
Attività
sul campo: 2.1. breve riassunto delle puntate precedenti (drift)2.2. connessione verticale
CANALETTE FERSINA, ESPERIMENTO 1), campionamento DRIFT, Settembre 2007
•simulare e confrontare in un impianto sperimentale gli effetti di un aumento improvviso della portata pari a 7x (simile all’hydropeaking) e uno graduale a 2x (simile a condizioni naturali)
•valutare la validità
dell’impianto sperimentale, confrontando i risultati con quelli ottenuti nello studio di un’onda di hydropeaking in condizioni naturali
Carolli
M., Bruno M. C., Maiolini
B., Silveri
L. Assessment of hydropeaking- induced alterations of benthic communities in experimental flumes. Biologia Ambientale, in rev.
0
20
40
60
80
100
120
140
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
numero progressivo campione drift
N. i
nd. m
-3
Confronto: stazione NB8, torrente Noce Bianco, rilascio sperimentale 24-09-06
•Canaletta A: aumento portata graduale 2x (simile a condizioni naturali)•Canaletta B: aumento portata improvviso 7x (simile all’hydropeaking)•NB8 (Torrente Noce): aumento portata improvviso 7x (onda hydropeaking)
0
0.001
0.002
0.003
0.004
0.005
0.006
0.007
0.008
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11Numero progressivo campione drift
m3 s
ec-1
0
1
2
3
4
5
6
7
8
m3 s
ec-1
Canaletta A (sin)Canaletta B (sin)Noce NB8 (des)
•aumento massiccio del drift in risposta agli aumenti di portata;
l’aumento rapido (can B) comporta una quantità
significativamente più
alta di
individui mobilitati nel drift rispetto ad un aumento graduale (can A).
0100200300400500600700800900
1000
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11Numero progressivo campione drift
N. i
nd/m
3
Canaletta A (sin)Canaletta B (sin)
•andamento temporale e di valore del drift nella stazione a valle della centrale simile a quello delle due canalette sperimentali, in particolare a quello della canaletta con aumento improvviso.
0
20
40
60
80
100
120
140
NB8 Noce (des)
La risposta degli organismi era più
veloce nel caso dell’aumento improvviso (tutti i taxa
presenti nel drift dopo 45’) che nell’aumento graduale (60’)
7
8
9
10
11
12
13
0' 15’ 30’ 45’ 48’ 51’ 54’ 57’ 60’ 63’ 88’Tempo dall'inizio dell'esperimento
num
ero
taxa
Canaletta ACanaletta B NB8
Arri
vo o
nda
0
0.001
0.002
0.003
0.004
0.005
0.006
0.007
0.008
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Numero progressivo campione drift
m3 s
ec-1
0
1
2
3
4
5
6
7
8
m3 s
ec-1
Canaletta A (sin)Canaletta B (sin)Noce NB8 (des)
Canaletta A
Acarina
Diptera L P
HemipteraNematodaOligochaeta
Ostracoda
Copepoda
Plecoptera LSimuliidae L P Trichoptera L
Baetidae L
Chironomidae L
NB8 Noce
Chironomidae L
Acarina
Diptera L P
Hemiptera
NematodaOligochaeta
Ostracoda
Copepoda
Plecoptera LSimuliidae L PTrichoptera L
Baetidae L
Canaletta B
Acarina
Diptera L P
HemipteraNematoda
OligochaetaOstracoda
Copepoda
Plecoptera LSimuliidae L P Trichoptera L
Baetidae L
Chironomidae L
La composizione in taxa
del drift delle due canalette era simile, e simile a quella registrata sul Noce
L’impianto sperimentale simula efficacemente un torrente naturale, e può essere utilizzato per manipolare la portata al fine di sviluppare linee guida per una gestione ecosostenibile dei corsi d’acqua alpini impattati da hydropeaking.
CANALETTE FERSINA, ESPERIMENTO 2), campionamento BENTHOS, Giugno 2008
Scopo: verificare se e come le diverse portate selezionano le comunità
bentoniche.
Possibili applicazioni gestionali: definizione del DMV
Regolazione della portata nelle tre canalette, circa un mese prima dell’inizio dell’esperimento:
Canaletta A: Q=
10,96 l/s; Velocità=
0,75 m/s (3x)Canaletta B: Q=
4,062 l/s; Velocità=
0,5 m/s (2x)
Canaletta C: Q=
0,714 l/s; Velocità=
0,25 m/s (valore minimo)
Campioni di benthos raccolti nelle canalette A e B (C intasata e quindi inutilizzabile): tre campioni per canaletta, uno all’ingresso, uno a metà, e uno prima dell’uscita di ogni canaletta.
Velocità
maggiore all’inizio e alla fine di ogni canaletta (ingresso turbolento e uscita a caduta)
A totale
Trichoptera_AChironomi
dae_A
Simuliidae_A
Plecoptera_A
Baetidae_A
Haeptageniidae_A
B totale
Trichoptera_BChironomi
dae_B
Simuliidae_B Plecopter
a_B
Baetidae_B
Haeptageniidae_B
02000400060008000
10000120001400016000
1 2 3
n. in
d/m
2
TOTALI A TOTALI B La velocità
più
alta (can A) favorisce una comunità
più
ricca qualitativamente e quantitativamente
entrata uscita
entrata uscita
0
500
1000
1500
2000
1 2 3
n. in
d/m
2
Simuliidae A Simuliidae B
0
100
200
300
400
500
600
1 2 3
n. in
d/m
2
Haeptageniidae AHaeptageniidae B
Taxa
reofili
più abbondanti nei tratti a
maggiore velocità, e in generale nella canaletta a velocità
maggiore
entrata uscita
0500
1000150020002500300035004000
1 2 3
n. in
d/m
2
Baetidae A Baetidae B
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
1 2 3
n. in
d/m
2
Plecoptera A Plecoptera B
Taxa
non reofili
più
abbondanti nei tratti a minore velocità
e in
alcuni casi nella canaletta a velocità
minore (accumulo
materiale organico)
0
1000
2000
3000
4000
5000
1 2 3
n. in
d/m
2
Chironomidae A Chironomidae B
entrata uscita
Canaletta con velocità
bassa seleziona una comunità con pochi taxa
reofili.
Il DMV, se troppo ridotto, può agire da filtro e selezionare una comunità
adattata a basse velocità.
Diminuisce la resilienza (capacità
di recuperare dopo gli impatti).
drift
Esperimenti in condizioni naturali: effetti dell’hydropeaking sulla fauna bentonica
e iporreica
NB7
NB8
NB13NB15
Campionamenti biologici durante il rilascio sperimentale:
•Drift (4 campioni di 3 repliche ogni 15’ prima del rilascio, 7 campioni ogni 5’ durante il rilascio a NB7, NB8, NB13, NB15)
6 km
2 km
NB8-5NB8-6NB8-7NB8-8NB8-9
NB8-10NB8-11NB15-8NB15-9NB15-7NB15-5NB15-6NB13-9NB13-8NB13-5NB13-6NB13-7NB8-4NB8-3NB8-1NB8-2
NB15-1NB15-10NB15-3NB15-2NB15-4
NB13-10NB13-1NB13-3NB13-2NB13-4
100 95 90 85 80 75 70 65 60 55 50 45 40Bray- Curtis Similarity
site before-afterNB13-beforeNB13-afterNB15-beforeNB15-afterNB8-beforeNB8-after
0
20
40
60
80
100
120
140
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
numero progressivo campione drift
N. i
nd. m
-3
NB8 NB13 NB15
Drift catastroficoDrift comportamentale
Ambiente iporreico: zona interstiziale satura situata sotto il letto del fiume e in parte lungo le rive del fiume stesso. L’ambiente iporreico rappresenta la zona di transizione e scambio tra le acque superficiali del fiume e la falda freatica.
Continuità verticale: scambi acque superficiali e iporreiche.
Stigosseni: organismi
epigei, occasionali
nelle
acque
sotterranee
Stigofili: organismi
epigei, presenza
occasionale
(rifugio) o parte del ciclo vitale
nelle
acque
sotterranee, senza adattamenti
particolari
Stigobi: esclusivi
di acque
sotterranee,
forti adattamenti e specializzazioni
Iporreici occasionali: possono
trascorrere
nel
sedimento
i primi
stadi
larvali
Iporreici anfibionti: vivono
sia
nelle
acque
superficiali
che
nel
sedimento, con stadio
epigeo
obbligatorio
iporreici permanenti: vivono
sia
nelle
acque
superficiali
che
nel
sedimento, senza
stadio
epigeo
obbligatorio
Ubiquitari: in tutti
i sistemi
sotterranei
Freatobiti: ristretti
alle
falde
negli
acquiferi
porosi
(freatiche)
Raccolti campioni di fauna iporreica con scansione bimensile nei mesi invernali, e mensile da marzo a novembre per due anni, da settembre 2006.
-1
1
3
5
7
9
11
13
S-08
O-06
D-06
F-07
M-07
A-07
M-07
J-07
J-07
A-07
S-07
O-07
N-07
D-07
F-08
M-08
A-08
M-08
J-08
J-08
A-08
T ° C
NB7 SW NB8 SW NB13 SWNB7 HW NB8 HW NB13 HW
Le alterazioni di temperatura (thermopeaking) si propagano nell’iporreico
Le acque turbinate trasportano solidi e sedimento
Media Media±ES Media±DS Outlier Estremi
NB7 NB8 NB1360
80
100
120
140
160
180
200
220
Con
duci
bilit
à ip
orre
ico
(mic
roS
s-1
)
Media Media±ES Media±DS Outlier Estremi
NB7 NB8 NB13-20
0
20
40
60
80
100
NTU
Da: Brunke
& Gonser, The ecological
significance
of
exchange
processes
between
rivers
and groundwater, Freshwater Biology, 1997
Il tipo di colmation o clogging
dipende da velocità, tensione al fondo, concentrazione e taglia del materiale in sospensione, gradiente idraulico:
1) Internal clogging: aumento del sedimento fine all’interno dei primi cm del letto fluviale (diminuisce la conducibilità
idraulica), si sviluppa alle velocità più elevate (>1 m s–1)
2) armour layer clogging: il sedimenti fine riempie i pori dell’armour
layer
rendendolo molto compatto; si sviluppa alle velocità intermedie (0.3-1 m s–1) 3) external clogging: deposito di un ulteriore strato di sedimento fine al di sopra
del letto fluviale; si sviluppa alle velocità più basse (<
0.3 m s–1) )
A velocità
elevate (circa 2 m s–1), e in particolare
durante
le piene
si
verifica
il
declogging, e l’armour
layer viene
rimosso
dall’aumentata
tensione
al fondo.
Da Blatschke
et
al., Internat. Rev. Hydrobiol. 2003
NB13: velocità
diminuisce, aumento in solidi per apporto dal bacino, deposizione di materiale fine : armour
layer
e external
clogging
NB8: velocità
maggiore, solidi sospesi, deposizione di materiale più
grossolano: internal
clogging
NB7: clogging
naturale, molto ridotto
R2 = 0.8577
R2 = 0.9547
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
7000
8000
9000
NB7 NB8 NB13
N. i
nd. m
-3
stigobi stigofili stigosseni
1.6 1.3 1.4
7.66.7
8.7
0.4
0.0
0.7
0123456789
NB7 NB8 NB130
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
0.8
Diversità Shannon Wiener Numero stimato di taxa stb(stf+stx)
abbondanza stigobi
0
500
1000
1500
2000
2500
NB7 NB8 NB13
ind/
m3
Troglochaetus beranecki
D. cfr maisi
Parastenocaris sp
Bathynella sp.
Graeteriella unisetigera
Niphargus sp.
D. italianus
D. goticus
NB7: specie esclusivamente interstiziali, di dimensioni da piccole a medie, spazi interstiziali ampi e privi di sedimentoNB8: specie esclusivamente interstiziali, di dimensioni da molto piccole a piccole, spazi interstiziali più ridotti (internal clogging)
NB13: poche specie, spazi interstiziali estremamente ridotti, ridotti
scambi acque
superficiali-iporreico
(external clogging, armor layer clogging)
Impatti dei rilasci
Effetti ecologici
Possibili soluzioni????
Hydropeaking, thermopeaking
Drift benthos: alterazione continuità
longitudinale e laterale
Multiple: casse laminazione, bypass acque turbinate e loro riuso
Immissione sedimento fine in assenza di piene rilevanti
Clogging, alterazione continuità
verticale
Flash floods