la spiritualità francescana - rebecca libri

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Anima e contenuti fondamentali La spiritualità francescana Giovanni Iammarrone

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26La spiritualità francescanaL’esperienza spirituale di Francesco d’Assisi è tra le più straordinarie nella storia e nella vita della chiesa. Partendo dal suo esempio e dai suoi scritti, ma anche sulla base della testimonianza vissuta dei suoi fratelli e discepoli, gli elementi fondanti e caratteristici della sua spiritualità sono stati sempre più studiati e appro-fonditi. Questo libro è una documentata, completa e sistematica, seppur sintetica, esplorazione di questo universo spirituale, con l’illustrazione dei suoi conte-nuti essenziali. In secondo luogo esso vuole mostrare la validità e la vitale fecondità di questa spiritualità, in particolare per il nostro tempo, pur così lontano, come contesto culturale ed ecclesiale, dal mondo di Francesco. Un’intuizione e un’esperienza spirituale, quella francescana, che si radica nel cuore stesso del vangelo; e perciò, come questo, è attuale per l’uomo di ogni tempo e ogni luogo.

Nuova edizione riveduta e ampliata a cura di Fabio Scarsato.

GIOVANNI IAMMARRONE (1923-2009), francescano conventuale, professore di teologia dogmatica e cristologia francescana presso la Pontificia Facoltà San Bonaventura e di cristologia presso la Pontificia Università Lateranense di Roma. È autore di numerose pubblicazioni, tra cui ricordiamo: Immagine di Dio. Antropologia e cristologia (1989); La spiritualità francescana (1993); Gesù di Nazaret, Messia e Figlio di Dio (1995); La redenzione (1995); La cristologia francescana (1997), Il dialogo sulla giustificazione (2002), Gesù Cristo volto del Padre e modello dell’uomo. L’apporto della visione francescana (20052); Il crocifisso e la croce in Francesco, Chiara e nel primo francescanesimo (2007). Ha curato: La conversione di san Francesco. Una stimolante scelta di Gesù Cristo (2006).

€ 17,00 (I.C.)

Anima e contenuti fondamentali

La spiritualità francescana

Giovanni IammarroneL

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ana

www.edizionimessaggero.it

GIOVANNI IAMMARRONE

LA SPIRITUALITÀFRANCESCANA

Anima e contenuti fondamentali

Introduzione di Emil Kumka

Nuova edizione riveduta e ampliata

Prima edizione 1993Seconda edizione 2021

ISBN 978-88-250-4947-3ISBN 978-88-250-4948-0 (PDF)ISBN 978-88-250-4949-7 (EPUB)

Copyright © 2021 by P.P.F.M.C.MESSAGGERO DI SANT’ANTONIO – EDITRICEBasilica del Santo - Via Orto Botanico, 11 - 35123 Padova

www.edizionimessaggero.it

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INDICE GENERALE

Introduzione alla nuova edizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5

Premessa dell’autore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15

Sigle e abbreviazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

Scritti di san Francesco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

Fonti biografiche di san Francesco e dei suoi primi compagni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17

Scritti di santa Chiara . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

Pubblicazioni e collane più citate . . . . . . . . . . . . . . . 18

CAPITOLO I La spiritualità: concetto, molteplicità di forme, spiritualità francescana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21

1. La spiritualità «vita secondo lo Spirito». . . . . . . . 21

2. La spiritualità come vissuto di fede, riflessione e disciplina teologica . . . . . . . . . . . . . . 26

3. L’unica spiritualità cristiana, le sue molteplici concretizzazioni, la spiritualità francescana. . . 28

CAPITOLO IIGli elementi strutturali della spiritualità francescana . . 35

CAPITOLO III Studi sintetici sulle componenti della spiritualità francescana . . . . . . . 41

CAPITOLO IVLo specifico della spiritualità francescana . . . . . . . . . . . 51

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CAPITOLO VL’esperienza fondante del vissuto cristiano di Francesco d’Assisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61

1. Gesù Cristo povero e umile esperienza fondante della spiritualità del Santo di Assisi . . . . . . . . . . . 61

2. Gesù Cristo nella spiritualità francescana . . . . . 68

CAPITOLO VIDio: amore che liberalmente si dona e dona in povertà e umiltà . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75

1. Il Dio povero, umile, minore di Francesco d’Assisi 75

2. L’esperienza di Dio nella spiritualità francescana nella storia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86

CAPITOLO VIILa chiesa: popolo di pellegrini penitenti incamminato verso l’assoluto del Regno. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95

1. In Francesco d’Assisi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95

2. Nella spiritualità della Famiglia Francescana nel corso dei secoli. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108

CAPITOLO VIIILa Parola e l’eucaristia prolungamenti della presenza kenotica del Figlio dell’Altissimo tra gli uomini 111

1. La spiritualità della Parola di Dio in Francesco d’Assisi e nel vissuto francescano lungo la storia 112

2. La spiritualità eucaristica del Santo di Assisi . . 116

3. L’eucaristia nella spiritualità francescana nel corso dei secoli. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124

CAPITOLO IXMaria «Madre di Dio» e «Vergine povera» . . . . . . . . . . 127

1. La Madre gloriosa e Vergine povera nell’esperienza del Santo di Assisi . . . . . . . . . . . . . 127

2 Maria nella spiritualità francescana nel corso dei secoli. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133

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CAPITOLO XL’uomo francescano: un «povero» arricchito dall’amore umile di Dio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 139

1. Tratti caratteristici dell’esperienza dell’uomo in Francesco d’Assisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 139

2. l’uomo nella spiritualità francescana lungo i secoli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 150

CAPITOLO XILa spiritualità francescana contemporanea . . . . . . . . . . 155

1. Istanze culturali del mondo contemporaneo . . . 156

2. Tratti salienti e direttrici della sensibilità spirituale cristiana contemporanea . . 160

CAPITOLO XIIElementi di una spiritualità francescana attualizzata . . 167

1. Ricentramento dell’esperienza di Gesù povero, umile, crocifisso nel contesto di un riferimento al Gesù Cristo integrale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 167

2. Un’esperienza e una testimonianza del Dio umile, povero, «minore» . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 168

3. Un’esperienza della Chiesa quale «popolo di penitenti» peregrinante verso la patria celeste in povertà e letizia, ispirato dalla Vergine Madre povera . . 171

4. Testimonianza e proposta di fraternità mediante una fattiva opera di pacificazione in un mondo conflittuale e violento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 173

5. Solidarietà con i poveri/ultimi che lottano per il loro riscatto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 174

6. Una spiritualità che contribuisca a rendere l’ambiente più vivibile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 177

7. Un’esperienza mistica della realtà in Dio creatore percepito presente nelle cose . . . 179

8. Una spiritualità «esodale» aperta con fiducia all’incerto e all’inedito . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 181

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INTRODUZIONE ALLA NUOVA EDIZIONE

Sono trascorsi dieci anni dalla morte di p. Giovanni Iam-marrone, e più di un quarto di secolo dalla prima edizione del suo libro La spiritualità francescana. Anima e contenuti fondamentali. Una proposta cristiana di vita per il presente, pubblicato nel 1993 dall’Edizioni Messaggero Padova. La seconda edizione di quest’opera, sintetica però profonda, ve-de la luce adesso, ancora una volta voluta dalla stessa casa editrice. Senza dubbio il testo vale anche oggi, e perciò è opportuno che sia riproposto per le persone che vorranno conoscere e approfondire il proprio cammino spirituale, se-condo l’esempio e la proposta di san Francesco d’Assisi e dei suoi discepoli, che vissero e vivono il carisma francescano.

P. Giovanni Iammarrone (Campolieto - CB 1941 – Roma 2011) dal 1971 ha ricoperto la cattedra di cristologia e antro-pologia cristiana presso la Pontificia Facoltà Teologica San Bonaventura a Roma, ma allo stesso tempo insegnava ma-terie francescane nella specializzazione di spiritualità fran-cescana cristocentrica della medesima Facoltà. Parte delle sue ricerche e delle pubblicazioni sono legate alla teologia dogmatica, sistematica e contemporanea con chiaro indiriz-zo cristologico. Basti menzionare alcuni titoli: Gesù Cristo salvezza dell’uomo, Roma 1981; La cristologia contempo­ranea, Padova 1992; Redenzione. La liberazione dell’uomo nel cristianesimo e nelle religioni universali, Cinisello Bal-samo (MI) 1995, Gesù Cristo e la Chiesa in San Tommaso d’Aquino, Roma 1997; La cristologia francescana, Padova 1997; Gesù Cristo volto del Padre e modello dell’uomo. Ap­porto della visione francescana, Padova 2004. Non si pos-sono dimenticare, poi, i molti suoi contributi nella Collana

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di cristologia, pubblicata dalla Casa Editrice Miscellanea Francescana, e i tanti articoli su queste tematiche apparsi in diverse riviste teologiche. Bisogna aggiungere che una parte della sua produzione intellettuale, quella legata alla cristolo-gia, è stata anche tradotta in altre lingue. Nello stesso tempo è opportuno sottolineare che tale impostazione teologica ha avuto costantemente uno sfondo francescano, in cui il mi-stero dell’Incarnazione del Verbo Divino, come recepito e vissuto dall’Assisiate, e la visione antropologica della scuola francescana hanno assunto un ruolo di guida e di verifica. Il forte e vitale riferimento al carisma di san Francesco e a quello francescano dei suoi seguaci si nota facilmente nelle pagine dedicate alla cristologia, grazie ai rimandi agli Scritti del Serafico Padre, alle fonti francescane, alle opere di mae-stri francescani medievali e moderni.

La sua produzione, specificamente quella francescana, inizia già nel 1976 e rimane continuamente attiva fino alla sua morte. Infatti, la sua ultima fatica e offerta intellettuale vede la luce pochi giorni dopo il 10 ottobre del 2011, quando la sorella morte lo ha abbracciato. Si tratta del libro intitola-to Temi teologici francescani. Per una presenza francesca­na nell’oggi teologico culturale, il cui intento è sia di dare una lettura francescana del postmoderno che di proporre il modello minoritico. Nella recensione del volume, scritta da A. Pellegrini, si legge questa affermazione finale: «L’attività didattica ed intellettuale di Giovanni Iammarrone trova in questo libro un suo compimento adeguato; l’opera ha tratti davvero stimolanti e tocca questioni invero nodali, ma non potrà evitarci di sentire la mancanza della sua squisita perso-na e dei suoi puntuali contributi»1.

Volendo ripercorrere il pensiero francescano conventuale di p. Iammarrone è necessario dare uno sguardo cronolo-gico alla sua attività di scrittore e docente. Non è opportu-no riproporre l’intera bibliografia dei temi e dei personaggi francescani toccati nei suoi studi, curata e pubblicata da B.

1 A. Pellegrini, Recensione, in «Vivens Homo» 24/1 (2013), p. 257.

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Danza e pubblicata nel volume celebrativo della Miscellanea Francescana, nel primo anniversario della sua scomparsa, interamente dedicato alla memoria di p. Giovanni2. Per ovvie ragioni, qui, si sottolineano solo gli interventi più significa-tivi, che hanno preparato la prima edizione del nostro libro (1993), e che, successivamente, sono stati la base per ulteriori riflessioni ed approfondimenti dei temi ivi trattati.

Nel 1978 l’articolo Possibilità, senso e limiti di una teo­logia francescana in sé e per il momento attuale3 disegna le prime linee del suo approccio ai temi francescani e de-finisce la caratteristica della sua riflessione, ossia il conti-nuo desiderio di presentare san Francesco e la sua eredità in prospettiva attuale. La volontà di proporre il carisma e la spiritualità dell’Assisiate una risposta alle domande antropo-logiche e teologiche di oggi, è manifesta in ogni lavoro di p. Iammarrone. È una costante che bisogna sottolineare, perché lui era contrario a una visione sterile, quasi archeologica, dell’esperienza di san Francesco e dei francescani, per cui sempre si domandava quale lezione potessimo apprendere dal Santo Fondatore per il tempo in atto nei sentieri già trac-ciati dall’Assisiate, trovava abilmente i vantaggi, le risposte e gli inviti concreti per il cammino teologico, spirituale e antropologico attuale.

Infatti, gli articoli degli anni successivi indicano le que-stioni che chiaramente preparavano la futura sintesi sulla spi-ritualità francescana. Basti menzionare i contributi dal 1979 al 1988, dove p. Giovanni elabora i concetti della povertà, dell’antropologia, dell’eucaristia, della grazia, della mario-logia e della vita consacrata odierna4. Il primo frutto di que-ste ricerche è stato un volume, piccolo nelle di dimensioni ma non nel merito, pubblicato dalle Edizioni Messaggero

2 Cf. B. Danza, Bibliografia del p. Giovanni Iammarrone, MF 112 (2012), pp. 314-326.

3 Cf. I. Iammarrone, Possibilità, senso e limiti di una teologia francescana in sé e per il momento attuale, MF 78 (1978), pp. 339-356.

4 Cf. Danza, Bibliografia, pp. 316-319.

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Padova nel 1988: La testimonianza francescana nel mondo contemporaneo5. In esso spiccano tre temi: la missione fran-cescana di oggi, la sequela di Gesù Cristo e l’antropologia francescana, che costituiscono la base della presenza del carisma francescano oggi. In ognuno dei cinque capitoli si trova un insistente richiamo all’attualità, come un’antifona ripetuta per rendere viva l’eredità di san Francesco. Il tema del cristocentrismo francescano, fortemente sviluppato nei saggi prima del 1993, ha formato un ulteriore fondamento della sintesi della spiritualità francescana.

La prima edizione del nostro testo è stata bene accolta e ha colmato un vuoto, perché era una prima sintesi sistemati-ca, documentata e metodologicamente rigorosa, con un filo logico molto evidente (la scelta dei temi e la loro sequenza), e con il solito tentativo di attualizzazione della spiritualità di san Francesco e dei francescani. Una nota importante è pro-prio questa: p. Iammarrone distingue in maniera molto nitida l’esperienza carismatica del Santo e la spiritualità dei suoi discepoli che, nel tempo, non sempre sono riusciti a seguire fedelmente le orme del Serafico Padre. Questo costituisce un valore aggiunto dell’esposizione, che offre così un metodo per la ricerca futura.

I successivi lavori francescani di p. Giovanni hanno in-dirizzi ben precisi: cristologico, antropologico, ecclesiale, missiologico, sacramentale, mariologico. Sono uno sviluppo naturale delle tematiche trattate sinteticamente nel libro del 1993. Una prova del riassunto del carisma francescano con-ventuale, che vede la luce nel 1998, testimonia ancora una volta la visione globale dell’autore circa la proposta di san Francesco e della percezione di essa da parte della famiglia dei Frati Minori Conventuali6. Nei suoi indirizzi di ricerca non poteva mancare la questione dello spirito di Assisi, un fermento internazionale e soprareligioso, che segna fino ad

5 Cf. G. Iammarrone, La testimonianza francescana nel mondo contemporaneo, EMP, Padova 1988.

6 Cf. Danza, Bibliografia, pp. 321-328.

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oggi la sensibilità dei capi delle religioni nel mondo, impe-gnati nel conservare e tutelare la pace, la stima, la tolleranza e il dialogo reciproco7.

La ricerca legata al francescanesimo era pure inserita nel filone comune degli studi che, dagli anni ’60 del secolo scor-so, animavano il mondo accademico minoritico e laico. È opportuno qui ricordare gli incontri sulla spiritualità france-scana che confluivano nelle pubblicazioni (Quaderni di Spi­ritualità Francescana, De Francisco Asisiensi commentarii), nei convegni internazionali di Assisi, (che sono in atto anco-ra oggi, con la pubblicazione degli Atti dei Convegni della Società internazionale di studi francescani), e nei moltepli-ci corsi di spiritualità svoltisi dagli anni ’70 fino all’inizio del XXI secolo. Gli autori, come ad esempio E. Longpre, S. Lopez, O. Schmucki, L. Iriarte, A. Blasucci, F. Olgiati, A. Matanič, A. Ghinato, M. Bortoli, G. Pagliara, M. Conti, C. Vaiani, L. Veuthey, offrivano i loro contributi scrutando diversi aspetti della spiritualità di san Francesco e dei suoi seguaci. In questo clima di numerosi interventi descrittivi e teologici sull’esperienza d’incontro tra Dio e l’Assisiate, p. Giovanni è stato uno dei primi a tentare l’esposizione siste-matica e organica, individuando il nucleo del carisma del Santo e presentando la sua ricezione e realizzazione da parte della scuola teologica e spirituale francescana. Il metodo da lui usato, come già menzionato sopra, permetteva una foca-lizzazione migliore dei singoli aspetti, nonché il paragone tra il carisma e la spiritualità del Fondatore con quelli della sua famiglia poliedrica.

Le informazioni finora descritte portano alla domanda ba-silare legata al testo di p. Giovanni. Perché riproporre la sua seconda edizione? Il lavoro del 1993 può essere ancora utile, stimolante e attuale all’inizio della seconda decade del XXI

7 Cf. G. Iammarrone, Lo spirito di Assisi alla luce della visione cattolica del dialogo tra le religioni e della testimonianza storica di san Francesco, in Idem et Alii, Lo spirito di Assisi, Miscellanea Francescana, Roma 2003, pp. 89-103.

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secolo? Prima di dare una motivazione affermativa ci pare giusto fissare l’attenzione sul contenuto del presente libro.

Nella premessa l’Autore afferma: «Crediamo comunque che il dato più significativo di queste pagine sia costituito dal tentativo di individuare e di mettere in rilievo l’intuizione spirituale fondante del vissuto cristiano del santo di Assisi, radice e anima dell’intera sua complessa e ricca esperienza cristiana e della spiritualità francescana che di essa si nu-tre». I primi quattro capitoli sono chiaramente propedeutici, dal quinto al decimo vengono identificati i tratti caratteristici della spiritualità del Santo e dei frati francescani; le ultime due sezioni sono dedicate all’attualizzazione contemporanea dell’eredità carismatica dell’Assisiate.

Tralasciando i temi preparatori, è conveniente subito ri-chiamare il nucleo del testo. P. Iammarrone propone le sei peculiarità della spiritualità di san Francesco. La prima si colloca nell’esperienza di Gesù Cristo, umile e povero, che rivela al mondo l’amore umile di Dio, che è l’unica via che conduce la persona a dare una risposta altrettanto umile e povera a tale dono del Creatore. La seconda tocca la visione di Dio-Amore che, essendo allo stesso momento Altissimo, Onnipotente, Sommo, Santo, si offre liberamente, proprio in umiltà e povertà. San Francesco fa esperienza del Padre e Creatore solamente mediante l’incontro con il Figlio, ed è impossibile, secondo lui, un’altra strada d’accoglienza della presenza di Dio. Tale impostazione esige l’esperienza della Chiesa, nella quale p. Giovanni individua il terzo tratto ca-ratteristico del carisma di san Francesco. Ad essa è legato anche l’ambito sacramentale dell’Eucaristia e della Parola di Dio che sono, nell’ottica dell’Assisiate, i prolungamenti della presenza kenotica del Figlio di Dio tra gli uomini. Queste due affermazioni costituiscono la quarta proprietà della spi-ritualità. Il quinto elemento è mariano: la Madre del Signore è contemplata da san Francesco nel mistero della Santissi-ma Trinità e nella sua relazione con Gesù Cristo nella realtà dell’Incarnazione. Infine, la sesta caratteristica, è quella an-tropologica. L’Assisiate considera la persona umana povera

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e arricchita dall’amore umile di Dio, voluta per libera deci-sione della volontà dell’amore divino, creata a sua immagine e somiglianza. Questa visione è profondamente cristiforme e cristocentrica: per il Santo, è nell’obbedienza kenotica, in conformità con quella di Gesù Cristo, che la persona realizza e vive le virtù umane e cristiane.

La parte descrittiva e storica è stata completata da p. Iam-marrone negli ultimi due capitoli, con la proposta attualizzan-te della spiritualità francescana, che presenta come opportuna, anzi necessaria per l’uomo e il mondo contemporaneo. Nuo-vamente mette in primo piano il Cristo umile, povero e croci-fisso, che determina il passaggio al Dio sentito, incontrato e testimoniato nell’umiltà, povertà e minorità. In ciò l’esperien-za della Chiesa, che è un popolo di pellegrini penitenti verso la casa del Padre, viene illuminata dalla Madre di Dio, anche essa pellegrina povera, nella quale il mistero di Dio e della Chiesa si realizza in modo più perfetto. Successivamente p. Giovanni passa ad elencare gli altri tratti della spiritualità di san Francesco che sono importanti per l’attualità. Anzitutto, indica la fraternità universale, tramite un messaggio di pace e di riconciliazione; poi, la solidarietà con i poveri e gli ultimi; la sensibilità verso il creato e l’ambiente, e conseguentemen-te la prontezza interiore di vedere e incontrare il Creatore in esso. Infine, propone l’ottica “esodale”, cioè l’andare con fiducia verso ciò che è sconosciuto, diverso, lontano, escluso.

Questa telegrafica presentazione del testo, che offre solo le basilari linee di riflessione profonda e sistematica, ha ra-gione d’essere perché lo studio è ancora attuale e non supe-rato nonostante gli anni trascorsi dalla sua prima edizione. La visione del francescanesimo, che impegna tutta la persona e che è indirizzata al mondo intero, può nuovamente stimolare chiunque cerca risposte alle domande sul senso dell’esistenza e sulla condotta profondamente umana nel postmoderno e nel poststrutturale di oggi. I temi scottanti dell’antropologia e della sociologia possono trovare soluzioni nella proposta di san Francesco, anche per chi non condivide il credo cristiano o si dichiara non credente in alcuna forma del Trascendente.

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L’umanità dell’Assisiate supera tale limite, perché si basa sul senso più profondo dell’essere umano e sulla fratellanza che non si ferma di fronte alle diversità religiose, sociali e culturali. Perciò il lavoro qui riproposto nella sua veste così semplice, ma allo stesso tempo penetrante, scritto con un lin-guaggio accessibile a tutti e che non ricade nella fraseologia comune e superficiale o spiccatamente spirituale e mistica, merita d’essere ripubblicato.

Un ulteriore motivo è costituito dallo stato degli studi e della riflessione sulla spiritualità francescana degli ultimi vent’anni. Infatti si nota una maggiore attenzione e sensibilità per le tematiche teologiche legate alla centralità di Gesù Cri-sto nella vita di ogni fedele, come testimoniano i numerosi li-bri di cristologia che riprendono l’insegnamento della scuola francescana. Come anche per le tematiche ecologiche, trattate dal punto di vista cristiano, che vedono il loro coronamento nell’insegnamento pontificio incluso nell’enciclica di papa Francesco Laudato si’. Il tema “esodale”, già proposto da p. Iammarrone, anticipa di molti anni l’appello del pontefice di essere Chiesa in uscita, pronta ad incontrare gli esclusi e i “lebbrosi” dei nostri giorni. La fraternità, vissuta da san Fran-cesco, è un altro punto attualissimo nel dialogo interreligioso, come testimonia il Documento sulla fratellanza umana per la pace e la convivenza comune, firmato da papa Francesco e il Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019, 800 anni dopo l’incontro di Damietta tra san Francesco e il Sultano Malik-al Kamel. Sono solo alcuni spunti che pro-vano la vivacità del carisma e della spiritualità dell’Assisiate oggi e, dunque, la necessità di conoscerlo.

Negli studi francescani, troviamo trattazioni sui singoli temi spirituali che continuano ad essere sviluppati, ma man-cano le vere e proprie esposizioni sistematiche e complete. Un tentativo d’impostazione sistematica è stato fatto da C. Vaiani con una pubblicazione del 20138. Solo recentemente è

8 Cf. C. Vaiani, Storia e teologia dell’esperienza spirituale di Francesco d’Assisi, EBF, Milano 2013.

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stato pubblicato il libro (opera postuma) di F. Uribe Escobar, esperto spagnolo delle fonti francescane, intitolato: L’iden­tità francescana. Contenuti fondamentali del carisma di san Francesco d’Assisi9, che è l’equivalente odierno del testo di p. Iammarrone del 1993.

Il lettore che non conosce la spiritualità di san Francesco, con questa seconda edizione, potrà entrare nel mondo ricco e di affascinante umanità del Santo. Lo studio di p. Giovanni Iammarrone è una lettura obbligatoria per chi inizia questo cammino, ma anche per chi già naviga sull’oceano francesca-no, perché è sempre stimolante, invitante, attuale, congiun-gendo la serietà accademica con la semplicità comunicativa. Per renderlo più appetibile al lettore contemporaneo, il testo è stato arricchito della bibliografia aggiornata, attinente alle tematiche presenti nel volume.

Emil Kumkadocente di Storia della Chiesa e di Francescanesimo

Pontificia Università “San Bonaventura” (Roma)

Nota dell’editoreIl testo originale è stato rivisto e corretto. Sono state ag-

giornate le citazioni delle Fonti Francescane e della Bibbia, adeguandole alle ultime edizioni di entrambe. Si sono ag-giunti in nota degli aggiornamenti bibliografici inserendoli tra parentesi quadra.

9 Cf. F. Uribe Escobar, L’identità francescana. Contenuti fondamentali del carisma di san Francesco d’Assisi, EBF, Milano 2019. L’opera in spagnolo è stata pubblicata nel 2017: Núcleos del carisma de san Francisco de Asis. La identidad franciscana, Vitoria-Gasteiz 2017.

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PREMESSA DELL’AUTORE

Una parola sull’origine e il divenire di queste pagine. Sono nate come linee di spiritualità francescana sintetica e sistematica. In un secondo momento si è prospettata l’oppor-tunità di contestualizzare alla situazione ecclesiale e culturale attuale i contenuti francescani messi in rilievo nello studio sintetico e sistematico. Ciò spiega l’elaborazione degli ultimi due capitoli: l’uno dedicato alla delineazione di tratti caratte-ristici della spiritualità cristiana contemporanea e dell’atmo-sfera culturale attuale, l’altro all’indicazione di direttrici di percorso e di valori che una spiritualità francescana attenta al presente dovrebbe rispettivamente percorrere e testimoniare.

Il blocco centrale delle riflessioni, dedicato all’individua-zione dell’esperienza spirituale fondante del santo di Assisi e alle sue ripercussioni sul complesso del suo vissuto spiri-tuale nonché alla storia spirituale della Famiglia francescana, gode per così dire di valore storico e teologico autonomo e “trascende” i contesti spirituali contingenti. Poiché però i contenuti spirituali vissuti da Francesco e mantenuti vivi dal-la sua Famiglia religiosa per essere produttivi devono essere messi in rapporto con le istanze culturali dei diversi momenti storici, ne abbiamo operato un tentativo di attualizzazione per il presente.

Crediamo comunque che il dato più significativo di queste pagine sia costituito dal tentativo di individuare e di mettere in rilievo l’intuizione spirituale fondante del vissuto cristiano del santo di Assisi, radice e anima dell’intera sua complessa e ricca esperienza cristiana e della spiritualità francescana che di essa si nutre. Ci auguriamo che i lettori traggano frut-to dalla lettura di queste riflessioni e gli studiosi si sentano stimolati ad approfondire quello che per noi costituisce il

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problema centrale della spiritualità francescana quale origi-nale forma di esperienza all’interno della molteplicità delle concretizzazioni del vissuto cristiano di fede: la sua anima.

Nel corso dell’esposizione abbiamo fatto riferimento a numerosi studi sulle tematiche via via trattate. Per questo abbiamo ritenuto di non offrire dati bibliografici a parte.

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CAPITOLO I

LA SPIRITUALITÀ: CONCETTO, MOLTEPLICITÀ DI FORME,

SPIRITUALITÀ FRANCESCANA

1. La spiritualità «vita secondo lo Spirito»

La parola “spiritualità” è senza dubbio tra quelle oggi più largamente in uso, ma anche più generiche, per non dire eva-nescenti. Scriveva qualche anno fa J. Weismayer: «Spirituali-tà è un termine oggi usato spesso, ma non in senso univoco»1. In questi ultimi anni si è fatto un progresso nella direzione di una necessaria e proficua chiarificazione. All’inizio di queste riflessioni riteniamo utile perciò dire qualcosa al riguardo. Pensiamo che non sia il caso di dare subito una definizione di ciò che si deve intendere per “spiritualità”, ma sia più oppor-tuno cercare di delimitare gradualmente il campo semantico all’interno del quale il termine acquista il suo vero e pieno significato, tenendo conto del fatto che fondamentalmente si può parlare di spiritualità in genere, di spiritualità cristiana e, all’interno di questa, di varie forme di spiritualità, tra le quali quella francescana.

“Spiritualità” deriva evidentemente da “spirito”. Ma cosa significa “spirito”? Anche con questo termine si possono in-tendere svariate realtà, come si può ben vedere dalla storia del pensiero umano e dal linguaggio comune. Richiamiamo qui due significati che sono strettamente legati alla problema-tica della spiritualità: la dimensione strutturale dell’interio-

1 Si veda il suo libro La vita cristiana in pienezza, EDB, Bologna 1989, p. 8 (orig. ted., 1983).

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rità umana e della Persona e la sfera di azione dello Spirito divino nella vita dell’uomo e nel divenire del cosmo secondo la prospettiva religiosa biblico-cristiana.

Se riferiamo il termine “spirito” alla sfera dell’interiorità umana, possiamo intendere per “spiritualità” la vita, l’at-teggiamento attivo e passivo dell’uomo (gruppo e persona in seno ad esso) di fronte alla realtà, il mondo di significati che il soggetto umano si dà e di cui vive nell’orizzonte del-l’“ultimità” o dei significati “ultimi”2. Tale orizzonte può essere rappresentato come realtà immanente oppure tra-scendente, ad ogni modo si tratta della sfera dei significati più profondi, “ultimi” appunto, che lo spirito scopre o si dà e in base ai quali orienta i suoi pensieri, la sua prassi, vive la sua vita, la sua sofferenza, le sue speranze, dà significato alla sua morte. Poiché il campo del senso e dei valori vissuti è il campo delle scelte ultime, quindi dell’opzione di fede, della religione (in qualsiasi modo questa venga vissuta)3, la spiritualità riguarda il dinamismo della dimensione religio-sa dello spirito umano. Al riguardo si può tenere presente la seguente definizione di spiritualità formulata da H.U. von Balthasar: essa è «l’atteggiamento fondamentale, pra-tico ed esistenziale, di una persona, che è conseguenza ed espressione della comprensione che essa ha dell’esistenza sul piano religioso o, più generalmente, sul piano etico e dell’impegno concreto: un’accordatura effettiva e pertinen-te (abituale) della sua vita a partire dalle sue prospettive e decisioni ultime»4.

2 D. Bonhoeffer ha contribuito in larga parte a dare cittadinanza teologica alla terminologia dell’“ultimo” (escatologico, trascendente e assoluto) e del “penultimo” (storico, immanente, relativo): si veda di lui in particolare Sequela, Queriniana, Brescia 1969. Va tenuto presente anche il contributo rilevante dell’opera di P. Tillich.

3 “Fede” e “religione” non coincidono. Tuttavia, sul piano socio-storico le opzioni di “fede” si danno sempre una certa concretizzazione religiosa.

4 H.U. von Balthasar, Spiritus Creator, Johannes, Einsiedeln 1967, p. 247 (tr. it., Morcelliana, Brescia 1972, p. 237).

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La realtà delle varie confessioni religiose, che costitui-scono i contesti entro i quali moltitudini di uomini vivono e danno forma alla loro esistenza all’interno di prospettive “ultime”, benché diversamente rappresentate, permette che si possa e debba parlare di spiritualità religiose diverse: isla-mica, ebraica, buddista, indù, ecc. Tuttavia, non va trascurato il fatto che anche chi ritiene di non avere alcuna fede colloca i contenuti del suo mondo interiore e vive la sua esistenza nell’orizzonte di un orientamento “ultimo” (nel caso non for-malmente religioso), per cui si può parlare anche di spiritua-lità umanistica, laica, addirittura areligiosa.

Poiché in campo biblico-cristiano il mondo dell’interiori-tà, l’impegno e l’esperienza dell’uomo sul piano dei valori, del senso, dell’atteggiamento fondamentale rispetto alla re-altà è connesso direttamente alla presenza e all’azione dello Spirito di Dio, per spiritualità in senso strettamente teologico si intende l’atteggiamento esistenziale dell’uomo verso la re-altà ispirato, guidato, portato dallo Spirito divino. L’azione dello Spirito divino secondo la visione biblica e teologica cristiana è operante ovunque e sempre nella storia e pur se antecede l’impegno della volontà umana, ne rispetta comun-que la libertà. A seconda della decisione di quest’ultima si può e si deve parlare di uomo che vive il suo rapporto di significato con la realtà e con se stesso “secondo lo Spirito”, quindi di “uomo spirituale”; oppure di uomo che vive tale rapporto in contrasto, in opposizione alle ispirazioni dello Spirito, perciò di uomo “non spirituale”, non guidato dallo Spirito ma chiuso nella propria autosufficiente creazione di senso e di valori: con linguaggio paolino di “uomo carnale”.

Questa precisamente è la prospettiva secondo la quale in base ai dati biblici si può e si deve parlare di “uomo spiri-tuale”, di “vita spirituale”, di “spiritualità”. È anche la con-cezione di spiritualità che, dopo secoli di dimenticanze o di deviazioni, è stata ricuperata in campo teologico cristiano (cattolico per lo meno) in questi ultimi anni. Dopo un lun-go arco di tempo in cui i termini “spirituale”, “spiritualità” e derivati erano stati intesi quali realtà designanti la sfera

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della vita dello spirito umano, la sfera dell’interiorità, vista separata e in larga parte anche in contrapposizione con quel-la dell’esteriorità, della corporeità, della socialità e della storicità, finalmente si è tornati a connettere “spirituale” e “spiritualità” all’esperienza che l’uomo fa di sé in tutte le dimensioni della sua esistenza in quanto si lascia guidare dall’azione dello Spirito divino.

Prima di procedere è bene fare questa considerazione. “Spiritualità” in quanto esperienza dell’uomo come interiori-tà nell’orizzonte dell’“ultimità” e spiritualità come vita uma-na mossa e portata dall’azione sovrana dello Spirito divino nella vita concreta degli uomini non sono due realtà estranee e tanto meno opposte. La rivelazione divina (cf. Sap 1,7; Gv 1,4ss; Rm 1,19-20; At 17; Col 1,15-17) e la dottrina della Chiesa (cf. LG 16; GS 22) insegnano che l’intera storia degli uomini e la vita di ogni singolo uomo sono sotto l’azione dello Spirito divino. Ciò permette allo sguardo di fede di mettere in rapporto ogni forma di spiritualità storica con essa, vederla aperta o chiusa alla dinamica della sua ispirazione e mozione. Potremmo dire allora che ovunque si dà una spiri-tualità come atteggiamento dell’interiorità dell’uomo verso la realtà nell’orizzonte dell’ultimo, ivi si dà una spiritualità come vita vissuta “secondo lo Spirito” oppure in contrappo-sizione ad esso.

Fatte queste considerazioni, richiamiamo alcune descri-zioni/definizioni di spiritualità che attualmente vengono date in campo cristiano e indicano l’esperienza dell’azione dello Spirito nella vita dell’uomo nella forma e secondo la consa-pevolezza percepite dalla coscienza cristiana.

«Spiritualità significa vita con Cristo nello Spirito San-to, mediante la quale partecipiamo alla vita di Dio»5; «è la vita creata dallo Spirito, che ci pone in comunione con il Cristo innalzato e quindi ci dà accesso al Padre (Ef 2,18)»6;

5 Weismayer, La vita cristiana, p. 19.6 Ivi.

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è l’«appropriazione personale della fede»7; «il risvolto sog-gettivo della dogmatica»8; «il modo concreto, operato dallo Spirito, in cui ciascuno traduce in atto la propria fede, il pro-prio legame con Cristo»; «la modalità, operata dallo Spirito, dell’esistenza di fede nella sua totalità, modalità in cui la vita dello Spirito di Cristo si forma e sviluppa in noi in una conce-zione condizionata storicamente»9; «l’esistenza del cristiano, in quanto donata dallo Spirito di Dio e sviluppantesi, a par-tire dal suo accoglimento, nella molteplicità della vita»10. Per concludere: «uno stile o modo di vivere la vita cristiana, vita “in Cristo” e “nello Spirito”, accolta per la fede manifestata nell’amore, vissuta nella speranza all’interno della comunità ecclesiale»11.

Ognuna di queste descrizioni/definizioni sottolinea qual-cosa di particolare della spiritualità cristiana che va tenuto presente e valorizzato per una concezione più ampia della realtà descritta/definita. Raccogliendo i vari elementi sotto-lineati dalle descrizioni apportate, potremmo formulare in questo modo: la spiritualità cristiana è la vita del soggetto umano (individuale e comunitario) orientato a Dio attraverso il Cristo sotto l’azione dello Spirito e inserito nella Comunità dei credenti, ove grazie a un carisma particolare dello Spirito (personale e/o comunitario) vive la sua esistenza teologale di fede, speranza e carità come testimonianza del dono di Dio nel e per l’ambiente storico, culturale e sociale in cui è inserito e opera.

In questa descrizione/definizione sono valorizzati i mo-menti: teologico, cristologico, pneumatologico, ecclesiologi-co, antropologico (sia individuale che comunitario), kairolo-

7 W. Kasper, ThQ 155 (1975), p. 316, riportato da Weismayer, La vita cristiana, p. 7.

8 H.U. von Balthasar, citato da Weismayer, La vita cristiana, p. 14.9 Così B. Fraling, ZkTh 92 (1970), pp. 183-198; cf. Weismayer, La

vita cristiana, p. 15.10 A. Rotzetter, citato da Weismayer, La vita cristiana, pp. 15-16.11 C. Maccise, Spiritualità latinoamericana. Appunti, Teresianum,

Roma 1989, p. 9.