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16 16 DAL QUADERNO DI ROTTA DI EDO BIASOLI A CURA DI GIORGIO CUSMA a cura della redazione di SCOUT Avventura [email protected] Agesci Vita di Squadriglia n. 16 INSERTO di SCOUT AVVENTURA n.4 di NOVEMBRE 2006 vita di Squadriglia Cura l’efficienza e la manutenzione delle imbarcazioni e degli altri mezzi navali affidati alla Squadriglia. Controlla periodicamente e con molta attenzione tutte le imbarcazioni e ne riferisce lo stato alla Squadriglia. Ha in dotazione degli arnesi speciali che conserva con cura. INCARICO MASTRO D’ASCIA ATERRA e/o IN NAVIGAZIONE SI CONCLUDE, CON QUESTO INSERTO, LA SERIE SULLAVITA DI SQUADRIGLIA,SPERIAMO SIA STATA UTILE PER LEVOSTRE ESIGENZE. La Squadriglia naviga La Squadriglia naviga Garantisce la conservazione, l’ordine e l’efficienza di tutto il mate- riale nautico, ponendo particolare attenzione alle vele. Tiene un inventario del materiale affidatogli e propone la sostituzione del materiale fuori uso. Conosce le tecniche di cucito per riparare le vele. MASTRO VELAIO Cura la manutenzione e la conservazione delle cime. È esperto di nodi, fasciature ed impiombature. Sa distinguere i vari tipi di cime ed il loro uso. Controlla il loro stato di usura e sa intervenire per ripa- rarle, sa anche conservarle affinché siano sempre sicure e pronte all’uso. PENNESE È il responsabile della manovra delle vele,durante la navigazione, ne conosce bene la tecnica e sa anche intervenire per manutenzioni di emergenza. Provvede in prima persona, istruendo anche gli altri, alla pulizia ed alla conservazione delle vele e delle relative scotte. INCARICO GABBIERE IN NAVIGAZIONE È il responsabile della navigazione, un po’ topografo. Studia, e appli- ca, le rotte migliori da seguire. Conosce bene carteggio e carte nau- tiche ma non trascura i pericoli del mare. Sa tener conto delle con- dizioni meteo per la sicurezza di barca ed equipaggio. NOCCHIERE Cura la conservazione e l’efficienza della casetta del pronto soc- corso, conosce le tecniche di intervento in caso di malattie o inci- denti. Oltre a questo, comune anche alle Squadriglie terrestri, cura le dotazioni di emergenza della Squadriglia. Dovrà quindi porre attenzione all’uso di giubbotti di salvataggio e salvagente anulare, conoscerà anche le tecniche di salvamento a nuoto, che pratica nor- malmente ed insegna agli altri squadriglieri. È responsabile durante ogni uscita in mare, dell’imbarco e sbarco di tutte le dotazioni di sicurezza dell’imbarcazione. INFERMIERE

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navigazione di sq

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DAL QUADERNO DI ROTTA DI EDO BIASOLIA CURA DI GIORGIO CUSMA

a cura della redazione di SCOUT Avventura l [email protected]

Agesci l Vita di Squadriglia n. 16

INSE

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n.4

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vita di SquadrigliaCura l’efficienza e la manutenzione delle imbarcazioni e degli altrimezzi navali affidati alla Squadriglia. Controlla periodicamente e conmolta attenzione tutte le imbarcazioni e ne riferisce lo stato allaSquadriglia. Ha in dotazione degli arnesi speciali che conserva concura.

INCARICO

MASTROD’ASCIA

A TERRA e/o IN NAVIGAZIONE

SI CONCLUDE, CON QUESTO INSERTO, LA SERIE SULLA VITADI SQUADRIGLIA, SPERIAMO SIA STATA UTILE PER LEVOSTREESIGENZE.

LaSquadriglia

naviga

LaSquadriglia

navigaGarantisce la conservazione, l’ordine e l’efficienza di tutto il mate-riale nautico, ponendo particolare attenzione alle vele. Tiene uninventario del materiale affidatogli e propone la sostituzione delmateriale fuori uso. Conosce le tecniche di cucito per riparare levele.

MASTROVELAIO

Cura la manutenzione e la conservazione delle cime. È esperto dinodi, fasciature ed impiombature. Sa distinguere i vari tipi di cime edil loro uso. Controlla il loro stato di usura e sa intervenire per ripa-rarle, sa anche conservarle affinché siano sempre sicure e pronteall’uso.

PENNESE

È il responsabile della manovra delle vele,durante la navigazione, neconosce bene la tecnica e sa anche intervenire per manutenzioni diemergenza. Provvede in prima persona, istruendo anche gli altri, allapulizia ed alla conservazione delle vele e delle relative scotte.

INCARICO

GABBIERE

IN NAVIGAZIONE

È il responsabile della navigazione, un po’ topografo. Studia, e appli-ca, le rotte migliori da seguire. Conosce bene carteggio e carte nau-tiche ma non trascura i pericoli del mare. Sa tener conto delle con-dizioni meteo per la sicurezza di barca ed equipaggio.

NOCCHIERE

Cura la conservazione e l’efficienza della casetta del pronto soc-corso, conosce le tecniche di intervento in caso di malattie o inci-denti. Oltre a questo, comune anche alle Squadriglie terrestri, curale dotazioni di emergenza della Squadriglia. Dovrà quindi porreattenzione all’uso di giubbotti di salvataggio e salvagente anulare,conoscerà anche le tecniche di salvamento a nuoto, che pratica nor-malmente ed insegna agli altri squadriglieri. È responsabile duranteogni uscita in mare, dell’imbarco e sbarco di tutte le dotazioni disicurezza dell’imbarcazione.

INFERMIERE

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Coordinamentoeditoriale:Giorgio Cusma

Progetto graficoe Impaginazione:Technograph - TS

Testi di:Franco AbrianiFrancesco BordinCamillo CibrarioGiorgio CusmaStefania MartinielloDaniele Zauli

Disegni di:Stefano Sandri

Foto:archivio Settore NauticoGiorgio CusmaPaolo RuffiniMarc Vervoort

Marco (il nostro CapoSquadriglia) quel pome-riggio era arrivato a riu-nione di squadriglia conun sorriso misto tra lacomplicità e l’emozio-ne: si vedeva che avevaun’idea e che non vede-va l’ora di condividerlacon noi; così, quandocominciammo la riu-nione con la consuetapreghiera, tutti siaspettavano qualcosadi fantastico e nonfurono delusi.“Come sapete” esordìMarco, “quest’anno ab-biamo deciso di prende-re una Specialità diSquadriglia.. Beh, hopensato molto a questo,e a cosa potevamo rea-lizzare che davvero cipiacesse e sono giuntoalla seguente conclusio-ne: saremo la primaSquadriglia del nostroReparto che prenderà laSpecialità di SquadrigliaNautica… Che ne dite?”L’idea era terribilmenteinteressante, ma nonsapevamo nulla di comeavremmo dovuto rea-lizzare tale impresa.

“Questo” continuavaintanto Marco, “è unmio sogno da quando,qualche anno fa, vidi ilfiume pieno di canoesulle quali pagaiavanofelici tantissimi Esplo-ratori come noi”Fu Giovanni, il più pic-colo tra noi, a riassume-re il pensiero di tutti:“Penso che sia un’ideabellissima ma.. comepotremo fare?”Marco ci disse cheaveva parlato con unragazzo che appartene-va al vicino Repartonautico e che sapevaqualcosa; tuttavia tuttii dubbi vennero risoltida Giorgio, il nostroCapo Reparto, il quale,chiamato prontamenteal telefono, ci diede unpo’ di “dritte” su come,dove e cosa fare.Decidemmo così cheavremmo costruito 2canoe in legno e checon quelle avremmodisceso un tratto difiume, c’erano tutti gliingredienti per vivereuna bella avventura!Giorgio ci aveva datoanche il numero di

DI DANIELE ZAULIFOTO DI PAOLO RUFFINI

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telefono di un Capo del“Settore Nautico” ilquale ci avrebbe spie-gato come fare e ma-gari ci avrebbe fornitoqualche appoggio.Decidemmo subito iprimissimi Posti d’A-zione: Marco avrebbecontattato il Settoreper farsi aiutare conqualche consiglio, io(che sono il Vice CapoSquadriglia e mi occu-po anche del QdC diSquadriglia) avrei pen-sato al percorso insie-me ad un altro, ed ilterzo si sarebbe occu-pato di reperire tutto ilmateriale occorrenteuna volta che Marco ciavesse detto precisa-mente cosa ci serviva:appuntamento il saba-to successivo.Stavolta il sorriso diMarco era davvero esa-gerato: non solo il Capodel Settore gli avevafornito il progetto dellacanoa (e delle pagaie)

e spiegato comecostruirla, ma gli avevaaddirittura messo adisposizione i salvagen-ti per tutti ed unGabbiere (un Capoesperto di tecnichenautiche) con un gom-mone per l’appoggiologistico e la sicurezza.

Gli aveva infine fornitola lista di quello chebisognava fare per rea-lizzare la nostra impre-sa, tutte cose allanostra portata.. Ragaz-zi, il sogno stava perrealizzarsi!!!

IINNCCAARRIICCHHIIPPrrooggeettttiissttaa: si occupa del progettoTTrroovvaarroobbee//LLooggiissttaa: prende le richieste da tutti e si adopera per trovareil materiale al minor costo possibile (magari gratis)CCaarrttooggrraaffoo: si occupa del percorso sia prima sia durante la navigazioneMMeetteerreeoollooggoo: ascolta le previsioni e controlla la fattibilità dell’impresaMMaassttrroo dd’’aasscciiaa: si occupa della costruzione delle canoeAAmmiiccoo ddeellllaa nnaattuurraa: aiuta il cartografo a realizzare una mappa della florae della fauna (anche in navigazione) GGaabbbbiieerree: si occupa di imparare e poi insegnare ad usare una canoa allaSquadriglia

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DI CAMILLO CIBRARIOFOTO DI PAOLO RUFFINI

È passato piùdi un annoda quandoMarco hainiziato adimpegnars iper prenderela Specialitàdi Nocchiere,contagiandotutta laSquadriglia. E così, quan-do ho propo-sto di fareun’uscita diSquadrigl iain barca, for-se per la pri-ma volta, l’idea è stataaccolta con un coraleentusiasmo. In effetti èda quando sono diven-tato Capo Squadrigliache desidero intrapren-dere un’Impresa nauti-ca, in quanto navigaremi è sempre piaciuto,ma era necessario ilconsenso di tutti. Pen-so che in un’Impresanautica, la Squadrigliadimostra tutta la suacapacità d’azione, e chesolo la compattezza ditutti i suoi componentipuò garantire di por-tarla a termine con suc-cesso.

I Capi invece eranotutt’altro che entusiastie, per prima cosa, mihanno chiesto se ognu-no di noi ssaappeevvaa nnuuoottaa--rree.. Luca e Michele eranoun po’ scarsini, cosìabbiamo iniziato a fre-quentare la piscinacomunale e, in un paiodi mesi, anche lorohanno imparato.Ma l’aiuto fondamenta-le c’è stato fornito dallaBase Nautica, dotata dibarche e soprattutto diCapi che, d’intesa con lostaff di Reparto, ci han-no guidati nella prepa-razione dell’uscita.

Finalmente il grangiorno si avvicina. LaBase Nautica ci hamesso a disposizioneun Flying Junior (barcaa vela di 4 metri, timo-nata da Marco, conAndrea prodiere), unabarca a remi di 5 metri(Luca, Michele ed io) edue kaiak monoposto(Giovanni e Daniele).Attraverseremo il lago(3 km circa) pernottan-do dentro un capanno;domenica mattina par-teciperemo alla Messanel paese vicino, e poicosteggeremo la costa,ritornando alla basecon una rotta diversa

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rispetto alla traversatadell’andata.

Alla Base Nautica siamoandati parecchie volte,non solo ppeerr iimmppaarraarree lleetteeccnniicchhee ssuullllaa vveellaa ee llaavvooggaa,, ssuuii nnooddii ee ssuullllaassiiccuurreezzzzaa ee ssaallvvaammeennttoo,ma anche per ccoonnoosscceerreellee bbaarrcchhee che ci sareb-bero state assegnate;anzi, abbiamo passatoun’intera giornata allaavvoorraarree ppeerr rriimmeetttteerrllee

ppeerrffeettttaammeennttee aa ppoossttoo,facendo un’attività dicarpenteria navaleinsieme a un Capo dellaBase. Del resto la barcanon è come una bici-cletta, che se si guasta sispinge a mano! La para-gonerei piuttosto aduno strumento, che vaaccordato, curato esoprattutto capito!Insieme a Giovanni, ilVice Caposquadriglia,siamo andati in biciclet-

ta a vveeddeerree iill ppoossttoo do-ve pernotteremo, aiu-tandoci con una ccaarrttaattooppooggrraaffiiccaa (chissà se,quando sarò in Clan,anziché una carta topo-grafica avrò l’occasionedi utilizzare una veracarta nautica!).L ’ ee qquuiipp aagg ggiiaammeennttoodeve nneecceessssaarriiaammeenntteeessere rriiddoottttoo aall mmiinnii--mmoo, per motivi di spazioe di peso, del resto nonabbiamo bisogno ditende, ed è sufficienteavere viveri per un sologiorno;Marco e Andrea terran-no i loro zaini sulla barcaa vela, mentre quelli diGiovanni e Daniele viag-geranno con noi sullabarca a remi.Prima di partire verràcontrollata la pprreesseennzzaaddeellllee aattttrreezzzzaattuurree:le cima per ormeggiarsi(mai dire “corda” innautica!) ben “aduglia-te” (avvolte), pronte per

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essere prontamente u-sate senza “incattivarsi”(attorcigliarsi); i remi suogni barca, più uno di“rispetto” (riserva); le“scalmiere” (forcole) e leritenute per non perder-le in acqua; un “bugliolo”(secchio) nella barca avela e a remi, trattenutoanch’esso con una cimet-ta per non perderlo.L’eeqquuiippaaggggiiaammeennttoo iinnddii--vviidduuaallee comprenderà:giubbino salvagente in-dossato, k-way pervento e pioggia, riservad’acqua potabile, pile conricarica di ricambio, sac-

co a pelo e maglia per lasera in doppio sacchettoimpermeabile, forte tor-cia elettrica.

Gli iinnccaarriicchhii ddii ssqquuaaddrrii--gglliiaa assumono tutta laloro importanza edogni squadrigliere si staadoperando per dare ilmassimo nell’incaricoricevuto:l’infermiere, con il suopacchetto di primo soc-corso, in cui, tra l’altro,non mancheranno unapomata contro le puntu-re d’insetti, un repellentecontro lo zanzare, forbi-

ci, un laccio emostati-co; il fotografo, con mac-china fotografica; lo scrivano, che pren-derà nota di ognievento per redigere,al ritorno, il diario diSquadriglia;l’astronomo, che pre-parerà una osserva-zione del cielo stella-to, sfruttando la man-canza di illuminazioneartificiale;l’osservatore meteo.

Mi piacerebbe chetutta la squadrigliacomprendesse il ssiiggnnii--ffiiccaattoo ddii qquueessttaa ttrraa--vveerrssaattaa in barca; perpoche ore anche noiproveremo le stesseemozioni degli uomi-ni di mare dell’antica

Roma, delle gloriose Re-pubbliche Marinare, deigrandi esploratori, e cioèdi essere immersi in unelemento affascinante,mutevole, che va rispet-tato perché è più forte dinoi, e non ci consente di…ritirarci, ma ci obbligaad affrontare l’Avven-tura e a fare semprenuove scoperte. Mi pre-parerò una bella letturae una meditazione,perché sicuramentesarà particolarmentesentita.

Dalla classica regata, aipiù fantasiosi hike suminuscole isole, le atti-vità da poter fare inacqua sono tantissime!Vi diamo qui qualcheidea da poter utilizza-re, ma siamo sicuri chequando sarete sui luo-ghi scelti per le vostreattività in acqua, lavostra fantasia vi sug-gerirà idee e progettiancora più grandiosi edavventurosi. È inutiledirvi che le attività inacqua, come tutte lealtre, vanno program-mate e progettate neiminimi particolari, peressere pronti e prepa-rati a qualsiasi even-tualità.

Regate sia a vela che aremi: Le gare di velocità, leregate appunto, sonoprobabilmente le at-tività maggiormentesvolte in acqua. Leregate veliche possonoessere di vario tipo• Di triangolo: il cam-po di regata viene defi-nito da tre boe, posi-zionate in base alladirezione del vento, inmodo da avere un latodi navigazione di boli-na ( andatura dellabarca che forma con ilvento un angolo di45°),uno di poppa (èl’andatura più favore-vole, perché è quella incui il vento viene

appunto da poppa, cheè la parte posterioredell’imbarcazione) eduno di lasco (la direzio-ne del vento forma unangolo di 120° con l’as-se longitudinale del-l’imbarcazione)• Di altura: si svolgonoal largo dalle coste, supercorsi stabiliti sullecarte• Transoceanica: comedice il termine stesso,si svolge su barchemolto grandi, con e-quipaggi numerosi, at-traverso l’oceano.

Le regate, sia velicheche a remi, possonoessere sia a tempo rea-le che a tempo com-

pensato. Le pri-me, vedono tut-ti i partecipantiin acqua, percor-rere contempo-raneamente lostesso percorso,le seconde, ve-dono la naviga-zione del singolopartecipante edil calcolo deltempo impiega-to a compiere il

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DI STEFANIA MARTINIELLOFOTO DI GIORGIO CUSMA

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Quando ci si accinge apartire per una qualsiasiescursione, siamo piùche accorti a procurarcil’attrezzatura personalenecessaria che ci per-metta di poter superaretutte le evenienze che cipotrebbero accadere. Sepoi l’escursione vienecompiuta in Squadriglia,ecco che ci premuriamodi munirci anche dimateriale collettivo, dautilizzare sia per gli scopispecifici della nostra Im-presa, che per le neces-sità di tutti.Quando ci si accinge apartire per una escursio-ne in acqua le cose noncambiano… Anzi!Quanto più si sa di potercontare sulle attrezzatu-re presenti a bordo,tanto più si potrà esseresereni nell’attività che sista svolgendo, e rassicu-rati sugli eventualiinconvenienti chepotrebbero presentarsi.Dunque è proprio il casodi dirlo:“armiamoci epartiamo”! nel gergomarinaresco infatti per“armamento s’intendeproprio l’equipaggia-mento e la preparazionedi un’imbarcazione permetterla in grado di na-vigare.

Tantissimesono quindile “armi”per poternavigare, eb i s o g n anon soloconoscerle,ma saperleanche usa-re! T e n i a m opresente i-noltre che parecchieattrezzature sia indivi-duali che collettive sonorese obbligatorie a ter-mini di legge, per garan-tire la salvaguardia dellavita umana in mare.IIll ggiiuubbbbeettttoo ddii ssaallvvaattaagg--ggiioo:: (fig.1) - Ognuno abordo deve essere muni-to del suo che va sempree comunque indossato.Ma attenzione, quandosi naviga su imbarcazio-ni, questo non può esse-re un giubbetto qualsia-si, ma deve rispondere adeterminati requisiti dirobustezza, galleggiabi-lità e dinamica, devecioè essere omologato eriportare una targhettacon tutti i dati di certifi-cazione. È facilmentevisibile di giorno (colorearancione), e di notte(nastri catarifrangenti);è in materiale espanso

antiforatura; è concepi-to in maniera tale dasostenere il naufrago inposizione supina.Giubbetto di salvataggioe confezione pronto soc-corsoUUnn aassttuucccciioo ddii pprroonnttoossooccccoorrssoo: (Fig.1) - Il con-tenuto dell’astuccio chedev’essere impermeabilevaria a seconda del tipodi navigazione da com-piere. Per piccole tratte,saranno sufficienticerotti di varie misure,bende, disinfettante, unlaccio emostatico, unapomata per le contusio-ni (che a bordo sono fre-quenti!), ammoniacaper le punture d’insetto,e garze paraffinate pergravi scottature.LLaa cciinnttuurraa ddii ssiiccuurreezzzzaa::Va indossata in copertaquando il mare “monta”e sempre durante le

percorso (detto ap-punto compenso).

Traversate di laghi otratti di costa da spon-da a sponda: Sono attività possibiliin piccoli laghi, oppu-re per i più esperti,capaci di sopportareanche diverse ore dinavigazione, ancheper laghi più grandi. Sipossono legare la tra-versate ad un grandegioco, o ad una cacciaal tesoro, in cui ognipunto della costa puòcorrispondere ad unatappa del gioco condelle prove da supera-re, o oggetti da recu-perare. Se il grandegioco è di quelli chedurano 24 ore si puòanche pensare ad unpunto d’approdo dovecostruire un rifugioper la notte, e magarisi può pescare per pro-curarsi il cibo. Lo stesso tipo di atti-vità può essere fattolungo le coste marine.In entrambi i casi assi-curatevi prima di par-tire dei punti d’appro-do e dei tempi di per-correnza effettuandoun sopralluogo.

Discesa fluviale:Per piccoli corsi d’ac-qua è possibile effet-tuare la discesa conpiccoli gommoni an-che autocostruiti. An-che in questo casoperò è sempre neces-sario effettuare so-pralluoghi prima diintraprendere un’av-ventura che, se vissu-ta senza l’adeguatapreparazione, può es-sere piuttosto perico-losa.Per i corsi d’acqua unpo’ più lunghi, e quin-di impegnativi, potre-ste però rivolgervi adegli esperti, che vipasseranno attrezza-ture e soprattuttocompetenze.

E perché poi non uti-lizzare queste attivitàper raggiungere Spe-cialità individuali, o

addirittura di Squa-driglia? Non tuttisanno che le Specialitàche riguardano ambitinautici sono per tutti,e non solo per leGuide e gli Esploratoriche fanno parte diReparti nautici.Viceversa, si possonoutilizzare Imprese inacqua anche per con-quistare GuidonciniVerdi come Esplo-razione o Olympia chesembrano non esserelegati specificamenteall’acqua. Spesso leSquadriglie di Repartinautici coniugano cosìla loro appartenenzaad unita legate all’ac-qua, al bisogno di a-cquisire competenzesempre diverse.Allora, tutti in acqua,con fantasia e soprat-tutto pronti e prepa-rati!

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DI FRANCO ABRIANIFOTO DI GIORGIO CUSMA

Fig.1

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che, porta in cima pro-prio un mezzo marinaio.AAttttrreezzzzoo ddii eessaauurriimmeenn--ttoo: (Fig.5) - con questotermine s’intende l’u-tensile per togliere l’ac-qua entrata a bordo. Suuna canoa è sufficienteuna buona spugna, suuna barca serve una sas-sola, che è una cucchiaiacon manico corto, soli-tamente in plastica. Perbarche grandi, si usa lapompa aspirante, asiringa o a membrana.AAttttrreezzzzii ddii ccaarrppeenn--tteerriiaa:una pinza, ed alcu-ni cacciavite, una tron-chesina, qualche chio-do, un po’ di filo diferro, una pinzetta,saranno necessari.Servirà inoltre un col-tello a serramanico,provvisto anche di“demanigliatore”,cioè

di una forcella sagoma-ta per aprire e serrare igrilli.Se ci si allontana dallacosta oltre un miglio, enon oltre le tre miglia,saranno necessari abordo anche una bbooeettttaaffuummooggeennaa (Fig.6) , dduueeffuuoocchhii aa mmaannoo aa lluucceerroossssaa (razzi di segnala-zione), un aappppaarreecccchhiioo

ppeerr llee sseeggnnaallaazziioonnii aaccuu--ssttiicchhee (un fischiettobitonale o una bombo-letta ad aria compressa),i fanali regolamentarisistemati secondo unsistema internazionale diangolazione ben preciso,ma per i natanti di lun-ghezza inferiore ai settemetri, è sufficiente unatorcia impermeabile.Ma dove si naviga se abordo non ci sono lecarte della zona ed unabuona bussola di rileva-mento?Ricorda che esistonocarte fluviali, dei laghi edelle coste edite in varieedizioni e a differentiscale, ma per le zonemarine ci si avvale dellecarte nautiche che sonoredatte con specificoriguardo ai fondali, aiporti, alle coste e ai puntirilevabili con la bussola.Buona navigazione si-cura!

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Fig.5 - La sassola

Fig.6 - Dotazioni di emergenza

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navigazioni notturne.Va regolata alla vitasecondo la propria tagliae agganciata con limoschettone di tratte-nuta al passerino (lifeline di bordo).Salvagente anulareIIll ssaallvvaaggeennttee aannuullaarree::((Fig.2) - si colloca in co-perta, a poppa, prontoad essere lanciato alnaufrago caduto fuoribordo. Va tenuto legato(dato volta) ad unacimetta galleggiante di

colore arancione lungaalmeno trenta metri.L’altro capo della cimava assicurato ad un gol-fare (anello di metallofissato all’imbarcazione)LL’’aannccoorraa:: risolve moltesituazioni e non soloquella di potersi fermarenella corrente di unfiume o a largo di unacosta. Di ancore ve nesono di molti modelli asecondo dei tipi di fon-dale sul quale vengonousate e dell’imbarcazio-

ne in navi-gazione. Vaassicurata alsuo ma-niglione conuna cimanon galleg-giante eda l q u a n t oelastica.LLee cciimmee::(Fig.3) - Abordo esi-stono metrie metri dicordami, ma nemmeno

un centime-tro di cor-de!! Tutto ilcordame dibordo èdetto cime.Assieme allecime chevanno tenu-te sempre a-sciutte e “inchiaro”( inordine) ci

sono i nodi. Quelli esi-stenti sono più di uncentinaio, ma quellinecessari a bordo nonsuperano laquindicina:ma questibisogna sa-perli farep e r f e t t a -mente ed inq u a l s i a s icondizione,anche al bu-io!

IIll ““mmeezzzzoo mmaarriinnaaiioo:(Fig.4) - a volte vale piùdi un marinaio intero! Èun’asta con all’estremitàun singolo o un doppiogancio. Èdetto anche“gaffa” o “alighiero”.Serve a tenere unaimbarcazione attraccatamomentaneamente aun bordo,o a scostarlaquando deve prendere illargo, a recuperareoggetti caduti in mare, ea cento altre cose. È tal-mente indispensabile abordo che l’alpenstokdelle squadriglie nauti-

Fig.2

Fig.3 - Varie cime

Fig.4 - L’estremità del mezzo marinaio

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fiabili, camere stagne aprua e a poppa, tanichevuote o polistirolo, iltutto fissato saldamen-te a bordo.Possibili guai: il rove-sciamento, o scuffia,deve essere previsto.Gli ausili al galleggia-mento (giubbotti salva-gente) sono sempreobbligatori – indossati –per legge. Poiché lacanoa, una volta rad-drizzata, è piena diacqua, è difficile riparti-re senza un aiuto ester-no (altra canoa nellevicinanze) e una sesso-la o secchiello per svuo-tarla.Costi: molto contenuti,a partire da 200 euro insu. Alcuni reparti dotatidi parecchie mani abilisono addirittura ingrado di autocostruirle(in vetroresina, utiliz-zando uno stampo chesi fanno prestare).Utilizzazione: sonoadatte ad ogni tipo diacque piatte, ovverolago o mare calmo oquasi calmo.

Per quello che riguardala navigazione, normal-mente i rematori sidispongono seduti suun basso seggiolino sulfondo dello scafo, mac’è anche il modo di

remare alla canadese,ovvero con un ginoc-chio a terra: è un po’più difficile perché ilbaricentro si alza, ma èmeno faticoso se lacanoa è piuttosto larga.È chiaro che quando ilrematore è solo, devedare due o tre pagaiateper parte, altrimentinon arriva molto lonta-no, a meno che lapagaia non sia doppia.

KKAAIIAAKK.. ((FFiigg..22))

Il kaiak è una specializ-zazione della canoa,pensato fondamental-mente per acquemosse, ossia per i fiumie torrenti che hannovelocità di corrente epiccole rapide. A differenza della ca-noa, è generalmentepiù leggero e stretto, ed

è soprattutto chiuso.C’è solo una aperturacircolare al centro,dove ci si infila e, sedu-ti sul fondo, ci si legaalla vita una specie di“gonnellino” fissato allacoperta, che chiudeogni via d’acqua. Come potrete pensare,tecnicamente è più dif-ficile della canoa. Ri-chiede elevato sensodell’equilibrio perché èpiù stretto e a chigliapiù o meno tonda, in

acque instabili richiedeil cosiddetto “colpo direni” per non perderestabilità, e in caso dirovesciamento, doveteslegare il “gonnellino” esgusciare fuori perconto vostro, trascina-re a riva il kaiak (ma èpiù leggero della canoae non si riempie d’ac-

Fig.2

1212

Siccome le imbarcazio-ni esistenti sono infini-te, noi ci limiteremo aparlare di tre tipi fon-damentali di navigazio-ne, quelli che permet-tono anche a noi, Scoutdi oggi, di vivere l’am-biente acqua come unantico viaggio di sco-perta, oltre che comeun luogo privilegiatodove abbiamo la possi-bilità di sperimentare lenostre capacità.Durante i vostri CampiEstivi, o al mare, avreteavuto modo di vedereun gran numero diimbarcazioni di ognitipo, ognuna adatta acompiere funzioni di-verse in contesti diver-si: le canoe e i kaiak neifiumi e nei torrenti, lebarche a remi nei la-ghetti di montagna ele barche a vela neilaghi più grandi e almare.Dobbiamo vedere piùda vicino in che cosa sidifferenziano, e cheuso possiamo ricavarneper i nostri scopi.

LLEE CCAANNOOEE.. ((FFiigg..11))Da sempre utilizzate intutto il mondo per gliusi più diversi, costitui-

scono il modo idealeper un primo avvicina-mento all’acqua. Abbandonata l’immagi-ne, un po’ scolastica,delle canoe fatte ditronchi scavati utilizza-te dagli indigeni delNuovo Mondo quandoincontrarono Cristofo-ro Colombo, le canoe dioggi rispondono a tuttii requisiti di cui abbia-mo bisogno.Dimensioni: a due, tre,quattro posti. Maneggevolezza: ognirematore ha una pa-gaia, che serve a svaria-ti usi, oltre che a impri-mere la spinta: cambia-re direzione, frenare,dare stabilità alla bar-ca. La facilità di com-piere queste azioni è in-

tuitiva, anche se richie-de un minimo di prati-ca per quello che ri-guarda la sincronia deimovimenti dei remato-ri e il bilanciamento delpeso a bordo (tutti ipesi il più possibile alcentro della barca, insenso longitudinale e insenso laterale). Si sale esi scende mettendo ipiedi sempre sulla mez-zeria della barca.Peso: a seconda delmateriale di cui è fatta,è comunque sempretrasportabile da duepersone di normalerobustezza.Galleggiamento: nontutte le canoe sono gal-leggianti, perciò spessodevono essere attrez-zate con puntali gon-

TESTO DI FRANCESCO BORDINFOTO DI GIORGIO CUSMA, PAOLO RUFFINI, ARCHIVIO SETTORE NAUTICO

Fig.5

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la si può tranquillamen-te vuotare con un sec-chio e ripartire.Costi: costa certamentepiù della canoa, ma sitrovano ottime occa-sioni sull’usato. Sono dapreferire quelle a quat-tro o sei remi, di vetro-resina, di bordo alto,con la possibilità dimontare sullo specchiodi poppa un piccolofuoribordo.

BBAARRCCAA AA VVEELLAA ((FFiigg..44))

Bè, ma voi volete pro-prio tutto…Tre cose le puntualizzia-mo subito: non si puòusare su fiumi stretti,canali, fondali bassi.Richiede vento, almenoun po’, altrimenti fun-ziona come una canoa.Richiede una tecnicache si impara con la pra-tica ma soprattutto conla testa, molta testa.

Per il resto, come possi-bilità ci sono tutte, anzisono così tante che èmeglio definire un po’di più quella che per inostri scopi è la barcaideale.Ipotizziamo un CampoEstivo su un lago.

“È un anno che ci stia-mo preparando perquesta grande avven-tura nautica. Tuttihanno contribuito conil proprio impegno, conl’autofinanziamento,

con il pro-prio lavo-ro, all’ac-quisto ealla messaa puntod e l l ’ i m -barcazio-ne. Chi siè occupa-to dell’ar-mamento( a l b e r o ,b o m a ,vele, ti-

mone, deriva, pagaie,riserve galleggianti, ci-me, scotte, drizze equant’altro), chi delloscafo (tenuta, vernicia-tura), chi del carrelloper trasportarla e met-terla in acqua.Certo i nostri Capi, lanostra Comunità Capi,hanno voluto puntaremolto in alto. Per for-tuna che c’è un Capo

che se ne intende, divela.”Ma che barca è, lanostra?È una deriva, unabarca con deriva mo-bile, che si può spiag-giare (alarla a terra),è lunga cinque metri,imbarca cinque perso-ne, ha due vele, fioccoquella davanti, randaquella dietro. È auto-svuotante, così se sirovescia in tre la rad-drizziamo e non oc-corre neanche svuo-tarla.Ha una tuga a pruadove possiamo mette-re all’asciutto tutti ibagagli che vogliamo.L’abbiamo pagata3000 euro, usata main buone condizioni.Con questa barca na-vigheremo in lungo ein largo, una Squa-driglia per volta, im-pareremo tutti aturno l’arte della vela,impareremo a cono-scere tutti i particolaridelle coste, conosce-remo i venti e il muta-re del tempo atmosfe-rico, l’avvicinarsi di untemporale, l’ebbrezzadi correre sull’acquascivolando silenziosicome un delfino. Do-vremo lavorare insie-me, per questo, ma nevarrà la pena.

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qua completamente),vuotarlo e recuperarela pagaia. C’è chi ècapace di fare - in gergotecnico – l’ “eskimo”,ovvero compiere ungiro completo sott’ac-qua e raddrizzarsi dicolpo con un colpo dipagaia e di reni, ma viassicuro che è roba daesperti.Al di là del torrente ripi-do, però, il kaiak è piùleggero della canoa,adatto a brevi percorsi,velocissimo, magnificoper gare e giochi inacqua.Se invece vi trovate afare un campo vera-mente di ambientazio-ne nautica, che amplialla grande le vostrepossibilità, allora si puòpassare alla barca aremi e alla deriva a vela.

BBAARRCCAA AA RREEMMII ((FFiigg..33))Qui il campo si estende,ma cambiano molte ca-ratteristiche. La barca aremi permette di tra-sportare un carico(zaini, viveri, passegge-ri, fornelli, lampade…),permette di fare navi-gazioni della durata diuna giornata intera, ditrainare altre imbarca-zioni, insomma di fareun hike in piena regola.A fronte di questi van-taggi, però, bisognaconsiderare:

Dimensioni: anche se labarca è a due remi (madi solito è a quattro, oanche sei), richiede uncarrello per il trasportoe un invaso per il rimes-saggio.Maneggevolezza: c’è iltimone, che permettedi navigare anche aequipaggi un po’ scom-binati (che non remanoa tempo), ci sono i ban-chi, dove ci si siede con

comodità, ci sono ipaglioli, che permetto-no di stare con i piediall’asciutto. Soprattut-to ci sono i remi, chemontati sui loro scalmicostituiscono una levamolto più funzionaledelle pagaie.Galleggiamento: c’è lanecessità delle solite ri-serve di galleggiamen-to, ma se la barca sirovescia – è difficile! –

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