…. LA STORIA CONTINUAANNO QUARTO

SI RICOMINCIA DAI DUE LIBRI DELLE CRONACHE

Alcune osservazioni iniziali

1) Stiamo facendo un percorso che idealmente copre la distanza da Gerusalemme a Emmaus, ognuno con il carico delle proprie difficoltà. - -Speranze che si infrangono

- Fede che necessita di essere ravvivata

- Carità che si rende sempre più problematiche

2) Tutti alla stessa stregua di quei due personaggi «emblematici» per ogni epoca di cui ci parla il vangelo di Luca, «la sera di quel primo giorno dopo il sabato».

3) L’accostamento alle Scritture parte da «sclerosi spirituale» «… stolti e tardi cuore…». Era necessario partire da Mosè e dai profeti, cioè dall’inizio, perché il nostro cuore e i nostri occhi possano riconoscere il Signore e con Lui spezzare il pane.

Solo l’Agnello immolato ….

E’ degno di aprire i sigilli di quel libro che ci fa conoscere Dio.

Tenuto conto di questo che è obiettivo del nostro percorso, abbiamo preso in mano il libro e…. Abbiamo cominciato a leggere applicando questi criteri:

a) Il genere letterario con cui i testi sono giunti a noi

b) L’unità di tutta la «Rivelazione» che trova il suo compendio nella Pasqua di Gesù

c) Le vicende storiche e culturali, l’ambiente geografico e religioso circostante, nel quale si situano le vicende che leggiamo e che chiamiamo STORIA DELLA SALVEZZA

LE TAPPE PERCORSE

1. LA STORIA DEI PATRIARCHI

Per cogliere alcuni elementi «teologici»

a) La terra: nomadismo

b) l’elezione

c) La discendenza

d) Il Dio di Abramo di Isacco e di Giacobbe

I generi letterari si riconoscono dentro le fonti da cui attinge la redazione finale: J,E,P,D

I fatti narrati sono in gran parte «eziologici»

2. SCHIAVITU’ E LIBERAZIONE

ESODO

GLI ELEMENTI di spicco sono dentro alla storia dell’Esodo

1. Schiavitù e liberazione

2. Mosè e il faraone

3. La Pasqua

4. Il passaggio del Mare delle Canne e il cammino della libertà

5. L’alleanza del Sinai: la Legge

6. L’unico Dio

Il DESERTO

a) L’Assemblea del deserto

b) Il culto: sacrifici, sacerdozio, feste

c) La legge di santità e di purità

d) la tentazione e la mormorazione

e) Esplorazione della Terra

3. LA CONQUISTA DELLA TERRA

La storia DEUTERONOMISTA

I fatti narrati sono all’interno di una teologia della storia che si fonda su questo criterio:

- La fedeltà a Dio e alla sua legge e fonte di ogni benedizione

- La infedeltà, cioè l’idolatria, l’assimilazione ai culti pagani e della fecondità dei popoli che abitano la terra di Canaan è causa di ogni male, il più grave di tutti è l’esilio

Dentro a questa visione teologica sono racchiuse le vicende dei libri di Giosuè, Giudici, 1-2 Samuele, 1-2 Re

4. LA MONARCHIA: Davide e Salomone

PROMESSA MESSIANICA

Nelle vicende concitate del passaggio dal sistema dell’anfizionie delle tribù alla monarchia, nonostante le lotte e i peccati, viene fuori la

alla casa di Davide, legata anzitutto

- Alla discendenza della casa regale

- Alla città di Gerusalemme

- Alla costruzione del tempio di Salomone

- «alla lampada che arde e non si spegne» perché Dio ha giurato e non si pente

- A un sacerdozio che si distingue da quello di Aronne e si definisce secondo l’ordine di Melchisedek

5. IL REGNO DIVISO

Dopo la morte di Salomone

- Regno del Nord (Samaria) (721 A.C.)

- Regno di Giuda (Gerusalemme) (587 A.C.)La causa è l’idolatria nella quale il popolo

era caduto.

La storia si conclude con questa notizia

La storia si conclude con questa notizia:

27Ora, nell’anno trentasettesimo della deportazione di Ioiachìn, re di

Giuda, nel dodicesimo mese, il ventisette del mese, Evil-Merodàc, re di

Babilonia, nell’anno in cui divenne re, fece grazia a Ioiachìn, re di Giuda,

e lo liberò dalla prigione. 28Gli parlò con benevolenza e pose il suo trono

al di sopra del trono dei re che si trovavano con lui a Babilonia. 29 Gli

cambiò le vesti da prigioniero e Ioiachìn prese sempre cibo alla presenza di lui per tutti i giorni della sua vita. 30Dal re gli venne fornito il

sostentamento abituale ogni giorno, per tutto il tempo della sua vita.

TEMPIO DI SALOMONE

IMPERO BABILONESE

LA FINE DELLA MONARCHIA

Nel 587 a. C. Cade Gerusalemme, e finisce anche il Regno di Giuda. Come gli ebrei del Regno di Israele, anche gli ebrei del Regno di Giuda prendono la via penosa e dura dell’esilio. I primi erano stati deportati in Assiria. I giudei furono deportati in Babilonia.

I LIBRI DELLE CRONACHE

NOME

Il titolo ebraico alla lettera significa «i fatti dei giorni» cioè gli annali

I LXX dividono il libro in due parti dando loro il nome di «Paralipomeni», cioè le cose omesse, considerandoli un completamento della storia narrata in Samuele e Re. Dal 1448 anche la Bibbia ebraica li divide.

San Girolamo chiama «chronicon» cioè una cronaca di tutta la storia divina poiché con Esdra e Neemia, sono un compendio di tutta la storia sacra.

Sono scritti in ebraico e composti intorno al 320-250 e sono una rielaborazione della storia degli ebrei, narrate negli altri libri

CARATTERISTICHE

- Interesse particolare per il tempio di Gerusalemme e il suo culto. Per questo la storia prima di Davide ad eccezione della morte di Saul è ignorata. Davide è davvero il padre spirituale del tempio e si sottolinea l’opera di Salomone, il costruttore, e di Ezechia e Giosia come riformatori. Di Davide non si parla del suo peccato.

- Dei re successivi si mettono in evidenza solo i lati positivi

- Cronache vuole legittimare la comunità di fede post-esilica

- Seguono la teoria della rimunerazione divina, già qui sulla terra (ad una azione buona segue una ricompensa)

- Le genealogie contengono cifre iperboliche

- Forte sottolineatura dell’unità della nazione.

- L’a. omette tutto quello che compromette la famiglia di Davide. E’ tutta la comunità che trasporta l’arca e tutta LA NAZIONE partecipa agli atti di culto.

AUTORE, FONTI, GENERE LETTERARIO

1. AUTORE

Il grande interesse alle azioni di culto fa pensare che l’autore sia un sacerdote. Alcuni ritengono che sia lo stesso autore anche di Esdra e Neemia, chiamandola «storia o opera del cronista»

La tradizione rabbinica ritiene Esdra essere l’autore.

2. FONTI

Oltre 1 e 2 Sam e 1 e 2 Re sono citate altre fonti: Atti del profeta Samuele; Atti del Veggente Gad e Atti del Veggente Natan

3. Genere letterario si tratta di uno studio della Bibbia, una meditazione sulle scritture ebraiche che tenta di trarre dai testi, significati e indicazioni utili per la comunità dell’epoca dell’autore. Le scritture servono a lui per trovare, come predicatore e insegnanti, forza e guida per la vita

PROSPETTIVA TEOLOGICA

L’a. non si attiene del tutto alla dottrina del castigo immediato. Conviene fare attenzione ad alcune espressioni:

a) «La parola del Signore» (1Cr.11,3; 2 Cr 36,21) si riferisce alla rivelazione profetica. I profeti sono autori di libri. Per cui il proposito della vita è cercare Dio nelle parole delle scritture, che contengono la sua volontà.

b) In Cronache la volontà di Dio giunge codificata nelle scritture

c) La presenza e l’attività di Dio si manifestano negli eventi della vita quotidiana e non nelle rivelazioni estatiche dei periodi precedenti.

Divisione del testo

1 Cr 1-9: le genealogie

1 Cr 10-21: Il regno di Davide; ascesa e imprese vittoriose

1 Cr 22-28: preparativi per la costruzione del Tempio

1 Cr 29- 2 Cr 9: il regno di Salomone

2 Cr 10-36 storia del Regno del Sud; dove viene dato ampio spazio ai re riformatori.

LE GENEALOGIE (1 Cr 1-9)

a) I Libri delle Cronache si aprono con 9 capitoli di genealogie nude e crude. Il primo versetto del Primo Libro comincia addirittura ex abrupto con una lista di tredici nomi: Adamo, Set, Enos, Kenan, Maalaleel, Iared, Enoch, Matusalemme, Lamech, Noè, Sem, Cam e Jaft.

b) Sono i nomi dei patriarchi antidiluviani tratti dal capitolo 5 della Genesi , come ad indicare che il Cronista vuole ritornare alle origini più remote della storia, a partire dallo stesso primo uomo (anche il Vangelo di Luca, capitolo 3, riporterà la genealogia di Gesù fino ad Adamo).

c) Quello genealogico era un vero e proprio genere letterario, in voga presso vari popoli dell'Oriente Antico. Le genealogie servono a far riscoprire l'identità stessa di un popolo come nazione, ma anche a legittimare l'accesso a determinate posizioni sociali. Ad esempio, chi voleva essere sacerdote in Israele doveva poter dimostrare, elenchi genealogici alla mano, di discendere da Levi, figlio di Giacobbe e fondato re della tribù sacerdotale