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Perché un giornale Perché La Strada Perché il giornale è discussione, di- battito, dialogo: partecipazione alla vita civile. Quello che a Bagnoregio manca. Negli ultimi anni il paese è scivolato in un lento, ma inesorabile torpore. Ogni slancio verso il pubblico confronto si è spento, soffocato dal disimpegno, da quella demotivazione che respinge il cittadino via dalla piaz- za e lo relega nella sfera individuale e privata. Questo giornale vuole essere un contributo all’esercizio della citta- dinanza attiva: a riaccendere il calore della discussione e dell’impegno civi- co. La Strada nasce come periodico che arriverà in ogni casa attraverso il servizio postale e sarà gratuito. A Ba- gnoregio altri giornali sono stati realiz- zati in passato ed il nostro ringrazia- mento va a tutti coloro che ci hanno preceduto; un saluto particolare al giornale più longevo: Il Risveglio, a cui auguriamo un futuro ancora più lungo e ricco di soddisfazioni; e al- l’Incontro, giornale della Comunità parrocchiale di Vetriolo. Perché la Strada. Perché nell’immaginario col- lettivo la strada rappresenta lo spazio e la dimensione del viaggio, dell’itinera- rio, del percorso e dell’incontro. E così, come è importante che il cam- mino tenda verso una meta, è altresì importante quello che lungo la strada si acquisisce: esperienza, conoscenza e consapevolezza. Questo periodico vuole essere uno spazio aperto in cui le persone possano incontrarsi, con- frontarsi,mettere in circolo le proprie idee e stimolare la discussione. Tutti potranno esprimere liberamente il pro- prio punto di vista; l’unico limite che si pone è il rispetto della dignità che ogni persona ha diritto di vedere tute- lata. La Strada è aperta a chiunque voglia sollecitare la soluzione di un problema o segnalare un risultato ac- quisito o dibattere un argomento im- portante e di pubblico interesse; uno spazio reale, ma anche ideale, dove sia possibile dar voce a chi abbia qualcosa da dire e soprattutto a chi voce non ha. Luciana Vergaro Bagnoregio: il paese che sta morendo Bagnoregio, paese a metà strada tra Orvieto ed il lago di Bolsena, meta di un notevole flusso turisti- co non residenziale, comprende, oltre a Civita, altri due nuclei abitativi di rilievo: Vetriolo e Castel Cellesi. Al 31/07/2006 risultavano censiti 3708 residenti, 1783 maschi e 1925 femmine, in calo giovani e persone in età lavo- rativa. Molti più anziani, qualche laureato e diplomato in più, meno persone con titoli di studio di scuola media inferiore. A molti verrebbe da pensare che probabil- mente è un processo fisiologico che accompagna tutto il territorio della Teverina. Vero, ma solo in parte: il nostro trend negativo primeggia in tutto il comprenso- rio: non abbiamo un solo indice migliore di quasi tutti i paesi limi- trofi, sia amministrati dal centro- destra sia dal centrosinistra; quin- di il colore politico non c’entra. A pag 4 L’opposizione critica nei confronti della maggioranza LA CAMORRA A BAGNOREGIO? Sotto sequestro penale la cava del Cunicchio Bagnoregio. Il 15 marzo 2007 i carabinieri del NOE di Roma, guidati dal comandante Pietro Raiola Pescarini, hanno posto i sigilli all’ingresso della ca- va in località Cunicchio. La notizia diffusa da tutti gli organi di stampa e dalla televisione ha portato alla ribalta della cronaca la vicenda riguardante lo smaltimento di rifiuti tossici nel sito di proprietà della soc. Montecave srl. Nel corso delle operazioni è stata sequestrata anche un’altra cava a Quarto, in provincia di Napoli, gestita dalla stessa persona coinvolta nel sequestro di Bagnoregio. A pag. 4 Civita di Bagnoregio “Il borgo più bello d’Italia” Tra Pasqua ed il 1° maggio scorsi, l’abitato di Civita, per più di una settimana, è stato sommerso dai sac- chi dell’immondizia. Il mezzo di trasporto adibito al servizio di raccol- ta rifiuti si è rotto, cosa che avviene sempre più frequentemente, e i sac- chi, rimasti ammucchiati per diverse settimane, hanno fatto bella mostra di ai numerosissimi turisti, fino a quando, A pag 4 Pubblicazione Numero Unico a cura dell’Associazione La Strada; stampa tipografia Agnesotti VT giugno 2007 54 anni fa Fellini girava La Strada Vetriolo Racconti e tradizioni del mese mariano L’ultima domenica di maggio un gruppo di vetriolesi guidati dal parroco raggiunge a piedi il Santuario della Madonna del Castellonchio. Quasi sempre sotto un sole cocente, ma an- che con il rischio di scrosci di pioggia, vestiti, per dirla con A pag 4 Castel Cellesi La Frantoiana: 50 … ma non li dimostra Era il 30 Maggio del 1957 quando alcu- ni nostri concittadini di Castel Cellesi costituirono “La Frantoiana”: una coo- perativa sociale di lavoro che ha la sua attività nella produzione e vendita del- l’olio extravergine di oliva locale. A pag 4 1953: foto dal film La Strada del matrimonio di Ugo Trucca e Navina Scorsino A pag. 5 I Carabinieri del NOE pongono i sigilli alla cava

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Page 1: La strada di Milano - La Strada Bagnoregio · Perché la Strada. Perché nell’immaginario col-lettivo la strada rappresenta lo spazio e la dimensione del viaggio, dell’itinera-rio,

Perché un giornale Perché La Strada

Perché il giornale è discussione, di-battito, dialogo: partecipazione alla vita civile. Quello che a Bagnoregio manca. Negli ultimi anni il paese è scivolato in un lento, ma inesorabile torpore. Ogni slancio verso il pubblico confronto si è spento, soffocato dal disimpegno, da quella demotivazione che respinge il cittadino via dalla piaz-za e lo relega nella sfera individuale e privata. Questo giornale vuole essere un contributo all’esercizio della citta-dinanza attiva: a riaccendere il calore della discussione e dell’impegno civi-co. La Strada nasce come periodico che arriverà in ogni casa attraverso il servizio postale e sarà gratuito. A Ba-gnoregio altri giornali sono stati realiz-zati in passato ed il nostro ringrazia-mento va a tutti coloro che ci hanno preceduto; un saluto particolare al giornale più longevo: Il Risveglio, a cui auguriamo un futuro ancora più lungo e ricco di soddisfazioni; e al-l’Incontro, giornale della Comunità parrocchiale di Vetriolo. Perché la Strada. Perché nell’immaginario col-lettivo la strada rappresenta lo spazio e la dimensione del viaggio, dell’itinera-rio, del percorso e dell’incontro. E così, come è importante che il cam-mino tenda verso una meta, è altresì importante quello che lungo la strada si acquisisce: esperienza, conoscenza e consapevolezza. Questo periodico vuole essere uno spazio aperto in cui le persone possano incontrarsi, con-frontarsi,mettere in circolo le proprie idee e stimolare la discussione. Tutti potranno esprimere liberamente il pro-prio punto di vista; l’unico limite che si pone è il rispetto della dignità che ogni persona ha diritto di vedere tute-lata. La Strada è aperta a chiunque voglia sollecitare la soluzione di un problema o segnalare un risultato ac-quisito o dibattere un argomento im-portante e di pubblico interesse; uno spazio reale, ma anche ideale, dove sia possibile dar voce a chi abbia qualcosa da dire e soprattutto a chi voce non ha. Luciana Vergaro

Bagnoregio: il paese che sta morendo

Bagnoregio, paese a metà strada tra Orvieto ed il lago di Bolsena, meta di un notevole flusso turisti-co non residenziale, comprende, oltre a Civita, altri due nuclei abitativi di rilievo: Vetriolo e Castel Cellesi. Al 31/07/2006 risultavano censiti 3708 residenti, 1783 maschi e 1925 femmine, in calo giovani e persone in età lavo-rativa. Molti più anziani, qualche laureato e diplomato in più, meno persone con titoli di studio di scuola media inferiore. A molti verrebbe da pensare che probabil-mente è un processo fisiologico che accompagna tutto il territorio della Teverina. Vero, ma solo in parte: il nostro trend negativo primeggia in tutto il comprenso-rio: non abbiamo un solo indice migliore di quasi tutti i paesi limi-trofi, sia amministrati dal centro-destra sia dal centrosinistra; quin-di il colore politico non c’entra. A pag 4

L’opposizione critica nei confronti della maggioranza

LA CAMORRA A BAGNOREGIO? Sotto sequestro penale la cava del Cunicchio

Bagnoregio. Il 15 marzo 2007 i carabinieri del NOE di Roma, guidati dal comandante Pietro Raiola Pescarini, hanno posto i sigilli all’ingresso della ca-va in località Cunicchio. La notizia diffusa da tutti gli organi di stampa e dalla televisione ha portato alla ribalta della cronaca la vicenda riguardante lo smaltimento di rifiuti tossici nel sito di proprietà

della soc. Montecave srl. Nel corso delle operazioni è stata sequestrata anche un’altra cava a Quarto, in provincia di Napoli, gestita dalla stessa persona coinvolta nel sequestro di Bagnoregio. A pag. 4

Civita di Bagnoregio “Il borgo più bello d’Italia” Tra Pasqua ed il 1° maggio scorsi, l’abitato di Civita, per più di una settimana, è stato sommerso dai sac-chi dell’immondizia. Il mezzo di trasporto adibito al servizio di raccol-ta rifiuti si è rotto, cosa che avviene sempre più frequentemente, e i sac-chi, rimasti ammucchiati per diverse settimane, hanno fatto bella mostra di sé ai numerosissimi turisti, fino a quando, A pag 4

Pubblicazione Numero Unico a cura dell’Associazione La Strada; stampa tipografia Agnesotti VT giugno 2007

54 anni fa Fellini girava La Strada

Vetriolo Racconti e tradizioni del mese mariano

L’ultima domenica di maggio un gruppo di vetriolesi guidati dal parroco raggiunge a piedi il Santuario della Madonna del Castellonchio. Quasi sempre sotto un sole cocente, ma an-che con il rischio di scrosci di pioggia, vestiti, per dirla con A pag 4

Castel Cellesi La Frantoiana: 50 … ma non li dimostra Era il 30 Maggio del 1957 quando alcu-ni nostri concittadini di Castel Cellesi costituirono “La Frantoiana”: una coo-perativa sociale di lavoro che ha la sua attività nella produzione e vendita del-l’olio extravergine di oliva locale. A pag 4

1953: foto dal film La Strada del matrimonio di Ugo Trucca e Navina Scorsino A pag. 5

I Carabinieri del NOE pongono i sigilli alla cava

Page 2: La strada di Milano - La Strada Bagnoregio · Perché la Strada. Perché nell’immaginario col-lettivo la strada rappresenta lo spazio e la dimensione del viaggio, dell’itinera-rio,

IL P.R.G. di Bagnoregio Il 24 aprile u.s., a seguito di una let-tera inviata al Comune di Bagnoregio dalla Regione Lazio Assessorato Urba-nistica, si è svolto presso l’Auditorium di Bagnoregio, un Consiglio Comunale con all’o.d.g. un argomento molto im-portante: il Piano Regolatore Generale del Comune. E’ nostra intenzione se-guire il dibattito intorno al PRG di Bagnoregio che purtroppo manca da oltre 40 anni. Si riportano integralmen-te gli interventi dei Consiglieri di mi-noranza. Questo stesso spazio è a di-sposizione della maggioranza se inten-de partecipare al dibattito. Intervento del Consigliere capogruppo di mino-ranza Giulio Onori “ Desidero innanzi-tutto fare alcuni brevi richiami di quanto è stato scritto tre anni fa nei programmi elettorali delle due liste “Obiettivo Ba-gnoregio due” (lista Pompei n.d.r.) e “Progettiamo il futuro”, (lista Onori n.d.r.) a proposito del Piano Regolatore Generale. Obiettivo Bagnoregio due riporta: Essendo ormai esaurito il confe-rimento degli atti mancanti, pretendere-mo che gli Uffici regionali dell’Urbani-stica si pronuncino nel merito, o boc-ciando il P.R.G. o prescrivendone la revisione; Progettiamo il futuro scrive:

Ci impegniamo a far approvare in tempi brevissimi, con le modifiche richieste dalla Regione, il P.R.G. adottato dall’ Amministrazione precedente nell’anno 1998 (amm.ne Vergaro n.d.r.). E’ arri-vato il momento di mantenere fede alle promesse elettorali ed attivarsi affinché il P.R.G. possa essere approvato nel minor tempo possibile, anche perché i cittadini di Bagnoregio sono ormai stan-chi di essere amministrati senza il prin-cipale strumento urbanistico che possa promuovere lo sviluppo del territorio in modo armonico, coordinato e compatibi-le per tutte le realtà produttive. Nel suo intervento il Sindaco ha presentato un bicchiere mezzo vuoto. Proverò a mo-strare l’altra faccia della medaglia e cioè il bicchiere mezzo pieno. Dalla co-municazione dell’Assessorato all’Urba-nistica si possono ricavare due osserva-zioni fondamentali: una è piuttosto mar-ginale e riguarda l’aggiornamento della

cartografia, è una richiesta che si ripete con una certa frequenza nelle osservazioni regionali e che può essere soddisfatta nell’arco di pochi giorni, diciamo un pec-cato veniale. L’altra invece è molto im-portante e riguarda il sovradimensiona-mento del P.R.G. E’ un difetto che si co-nosceva già all’atto dell’adozione del piano: nella delibera n. 56 del C.C. del 28/11/1997 la minoranza di allora si la-

mentava che era stata fatta una ipotesi di incremento demografico ipotizzando un numero di abitanti pari a circa 11.000 unità. La popolazione di Bagnoregio at-tualmente è di circa 3.800 abitanti . E tuttavia, anche questo secondo errore del Piano è ampiamente diffuso. Tutti i Piani Regolatori adottati e presentati alla Re-gione sono gonfiati ed hanno bisogno di energica cura dimagrante; il fatto è che tutte le amministrazioni approfittano del P.R.G. per ricercare consensi elettorali. La sensazione generale che si ha leggendo la lettera della Regione è quella che, inte-grata la documentazione e fatti gli oppor-tuni tagli per adeguare le dimensioni del piano ad uno sviluppo demografico più verosimile, il piano regolatore verrà ap-provato in poco tempo. La minoranza ritiene che è un’opportunità unica che non può essere lasciata decadere. Sarebbe un errore gravissimo ed imperdonabile bar-camenarsi ulteriormente tra incertezze e difficoltà vere o presunte, far bocciare il Piano e riconvocare di nuovo fra qualche anno i cittadini di Bagnoregio ad esami-nare un’altra lettera di risposta regionale ad un ennesimo Piano Regolatore Gene-rale. Certo è necessario fare dei tagli; è necessario ricercare la massima condivi-sione. Anche per risparmiare tempo e denaro pubblico, la minoranza propone, e non è una proposta provocatoria, di rivol-gersi di nuovo ai progettisti del piano, di convocare assemblee di cittadini, delle associazioni dei commercianti, delle asso- ciazioni degli artigiani, dei sindacati, delle scuole, degli ordini professionali. La minoranza chiede altresì che sia promos-sauna consultazione generale così come è

prescritto dall’art. 59 comma due dello Statuto del Comune di Bagnoregio: La consultazione è obbligatoria in occasione del piano regolatore generale, dei piani commerciali e del piano urbano del traffico ”. Segue il Consigliere di minoranza Erne-sto Gambacorta “ In merito al documento inviatoci dalla Regione Lazio, mi limiterò solo ad alcune considerazioni politiche, dato che per un’attenta analisi del piano regolatore è necessario un dibattito dove siano presenti: i tecnici che hanno redatto il piano, i tecnici di fiducia di questa ammini-strazione comunale, i tecnici che operano sul territorio e gli amministratori che si sono succeduti in questi anni e che hanno potuto valutare le difficoltà della redazione di un piano regolatore. Per questo mi sento di sollecitare la maggioranza ad organizza-re un’assemblea aperta nel tentativo di pre-sentare alla cittadinanza un quadro esatto della situazione. Se ciò non dovesse accade-re, proveremo noi, come minoranza, ad organizzarci in tal senso, sperando che la maggioranza voglia condividere l’intento, se non altro per spirito di servizio nei con-fronti dei cittadini che ci hanno votato. La prima considerazione da fare è che Bagno-regio, oggi, non possiede un PRG approva-to e l’assenza del principale strumento di programmazione del paese penalizza ine-quivocabilmente il cittadino. Questa caren-za ormai ultra quarantennale genera una domanda: l’amministrazione deve fornire servizi al cittadino oppure deve soltanto consolidare il proprio potere? Se oggi non abbiamo un PRG approvato ci sono delle responsabilità precise. Mi auguro che que-sto consiglio non serva solo ad accusare i Sindaci che ci hanno preceduto. Troppo facile da parte di questa maggioranza scari-care le colpe sempre sugli altri, cosa peral-tro già fatta ripetute volte. Nel caso specifi-co, gli amministratori passati qualche re-sponsabilità l’avranno pure avuta; nessuno nega che sarebbe servito più coraggio am-

ministrativo nel redigere il piano; oggi gli stessi uffici regionali parlano di cubatura eccessiva, particolarmente nelle zone C4, ma è anche vero che, quando questo piano fu presentato, le aspettative dei cittadini erano altissime, considerato che ci si dove-va confrontare con un piano precedente, redatto dall’ing. Gioacchini per 17.500 abitanti, partito da Bagnoregio, ma mai

A pag 6

2 Pagina di politica locale

LA DENUNCIA

“ i cittadini di Bagnore-gio sono ormai stanchi di essere amministrati senza il principale stru-mento urbanistico”

LA RICHIESTA

“mi sento di sollecitare la maggioranza ad organizza-re un’assemblea aperta .”

Corso Mazzini

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problemi e delle soluzioni. Occorre muo-versi in più direzioni: la raccolta dei rifiuti solidi urbani; il recupero; il riciclaggio; il reimpiego. Spetta ai comuni il primo passo fondamentale: il recupero, attraverso la raccolta differen-ziata dei materia-li presenti nei rifiuti urbani quali vetro, car-ta, plastica, me-talli, materia organica. Sap-piamo bene co-munque che il futuro della raccolta diffe-renziata è la modalità domiciliare e la maggior separazione è possibile a monte delle diverse tipologie di rifiuti, anche at-traverso una maggiore responsabilizzazio-ne dei cittadini-utenti. Le attività di raccol-ta che i nostri comuni dovranno necessa-riamente mettere in atto consentiranno, nel breve periodo, di diminuire in modo consi-derevole i quantitativi oggi conferiti in discarica. Per far sì che i nostri rifiuti ven-gano correttamente smaltiti e riciclati è necessario che siano mantenuti divisi a seconda del tipo di materiale di cui sono costituiti. L’obiettivo a cui dobbiamo ten-dere è quello di giungere alla netta separa-zione tra rifiuto secco e rifiuto umido, arri-vando a collocare 2 o più cassonetti dove oggi ce n’è uno solo. Il corretto conferi-mento dei diversi materiali negli appositi contenitori è di fondamentale importanza perché il materiale sia accettato dai centri di raccolta e, con metodi di riciclaggio, convertito in prodotti e merci di buona qualità e di basso costo, con un duplice vantaggio per i cittadini. Il Consorzio Te-verina, ancor prima che la Regione La

zio proponesse le proprie linee guida in materia di rifiuti, si è fatto promotore di un progetto comprensoriale di raccolta differenziata che vede la realizzazione di investimenti per € 260.000,00 riguardan-ti: il completamento ed il potenziamento dell’oasi ecologica di Castiglione in Te-verina a servizio dell’intero comprenso-rio per la raccolta dei materiali ingom-branti e dei rifiuti provenienti dalla rac-colta della frazione secca; la fornitura di contenitori scarrabili da adibire a stazio-ni mobili di raccolta; la fornitura di cas-sonetti dedicati alla raccolta della carta; la fornitura di cassonetti dedicati alla raccolta del vetro e dell’alluminio; com-pletamento dell’installazione dei conteni-tori per la raccolta dei medicinali e delle pile esauste. Sono previsti anche inter-venti di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza. La Regione Lazio, tramite la Provincia di Viterbo, ha rico-nosciuto la validità della proposta con-sortile finanziando il progetto del quale sta per iniziare l’esecuzione. Questa vi-cenda dimostra come sia importante per i Comuni della Teverina progettare insie-me al fine di ottenere i migliori risultati sia in termini di efficienza che di econo-micità: ora, spetta ai Comuni ed ai citta-dini aderire con convinzione al program-ma per far sì che i risultati confortino le aspettative riposte sul nostro territorio dalla Regione Lazio e dalla Provincia di Viterbo. Allora, ciascuno per la nostra parte, diamoci da fare responsabilmente e con la consapevolezza che “raccogliere differenziato” è una scelta, prima di tut-to, di civiltà. Il Presidente Adamo Grancini

La raccolta differenziata

A Bagnoregio ha sede il Consorzio Teveri-na, Ente territoriale rappresentativo dei co-muni di Bagnoregio, Lubriano, Castiglione in Teverina, Civitella d’Agliano, Celleno, Graffignano e con in più la componente dell’Amministrazione Provinciale. È nostra intenzione aprire una spazio dedicato a que-sta istituzione per illustrare scopi, finalità e progettualità di questo Ente che consideria-mo strategicamente molto importante per tutto il comprensorio dell’Alta Teverina. Il primo articolo è a cura del Presidente Ada-mo Grancini e riguarda una delle problema-tiche più complesse ed attuali del nostro territorio: lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Nonostante le regole stabilite dal decreto “Ronchi” sullo smaltimento, sul recupero e riciclaggio dei rifiuti, dobbiamo constatare che la nostra Regione non ha raggiunto significativi passi in avanti nelle

raccolta differenziata dei rifiuti. Se si esclu-de la città di Roma, dove la presenza di una grande azienda pubblica ha senza dubbio influito nella crescita della raccolta diffe-renziata raggiungendo risultati interessanti (stimati tra il 15% e il 20%), l’insieme del resto delle province del Lazio, compresa quella di Viterbo, si attesta ad oggi su una percentuale di circa il 5%, che è anche quel-la rappresentativa delle percentuali di rac-colta differenziata nel territorio del Consor-zio Teverina. Se questo è il dato di partenza, significa che nel fissare nuovi obiettivi oc-corre essere realistici e seri nelle analisi dei

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Speciale Consorzio Teverina

IL FINANZIAMENTO Un progetto comprensoriale di rac-colta differenziata per € 260.000

Intervento del Presidente Mazzoli Un nuovo giornale di informazione per il territorio è sempre un’iniziativa da acco-gliere positivamente. E “La strada” - oltre ad essere un progetto importante per Bagnoregio e la Teverina diventerà pre-sto un virtuale luogo di incontro e dibatti-to. E’ per tali ragioni che auguro a questa rivista un roseo futuro e la possibilità di rendere ancora più vivo il confronto su tutti i temi che riguardano un comprenso-rio ricco di storia, tradizioni e dal pae-

saggio veramente inconfondibile. Come presidente della Pro-vincia di Viterbo, ma anche appassionato di questa terra così preziosa, voglio fornire un piccolo contributo a “La Strada”, ripercorrendo e riportando alla mente solo alcuni piccoli inter-venti fatti dall’amministrazione per la Teverina. Impegni che vogliamo portare avanti e avviare a conclusione. Primo fra tutto il casello autostradale. Per quest’opera così importante i contatti con la società Autostrade sono continui e stiamo lavo-rando per una celere realizzazione. In particolare abbiamo a disposizione un finanziamento regionale di 3 milioni e 600.000

euro. Oltre a questo per la zona abbiamo intrapreso una serie di iniziative attraverso le quali incidere fortemente sul fattore sicu-rezza. Si tratta di interventi per oltre 70.000 euro per la manuten-zione e i lavori sulla strada provinciale Teverina e strada provin-ciale Grottana (17.619), strada provinciale Teverina e strada pro-vinciale Valle del Tevere (16.259), strada provinciale Valle del Tevere e strada provinciale Grottana (15.618), strada provinciale Bagnorese e strada provinciale Cunicchio (13.729), strada pro-vinciale Cunicchio e Umbro Casentinese (13.869). Tutti lavori che servono per il ridimensionamento delle situazioni a rischio sugli incroci delle strade. L’attenzione per questo territorio quindi non si ferma qui, ma al contrario continua in maniera seria e in-cessante. Ad esempio attraverso la collaborazione con la Fonda-zione Agosti, finalizzata ad un migliore utilizzo di tutti i beni pub-blici, che diventi maggiormente produttivo e funzionale. Solo in questo modo d’altronde si contribuisce allo sviluppo di un com-prensorio ricco e importante come la Teverina. Buon lavoro quin-di, perché di “strada” da fare ce n’è ancora tanta. Il Presidente della Provincia Alessandro Mazzoli

Dall’Amministrazione Provinciale

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“Il borgo più bello d’Italia” a seguito delle proteste infuocate di qual-che residente, non si è deciso di richiede-re l’intervento di un mezzo privato. A Civita, la gestione del servizio è comple-tamente inadeguata soprattutto rispetto al grande afflusso turistico che si riversa sul borgo in certe giornate particolari. La decisione del Comune di gestire autono-mamente il servizio di nettezza urbana ha comportato più costi e maggiori diffi-coltà. Anche il camion, “come il tratto-retto”di Civita , comincia ad accusare qualche acciacco e quando i due mezzi sono in riparazione, il Comune non è in grado di garantire il servizio. Forse sarà il caso di ripensare certe scel-te che penalizza-no i citta-dini. L’immagine del borgo di Civita che ha la drammatica sorte di essere per ope-ra della natura uno dei borghi più belli d’Italia, non merita di essere offuscata e deturpata dalla mano dell’uomo.

Ernesto Gambacorta

La camorra a Bagnoregio? Da quanto riportato dai giornali, sem-bra che siano state smaltite almeno 2000 t. di rifiuti speciali rispondenti a rifiuti solidi urbani liquidi e ceneri, peraltro cancerogene, provenienti dallo smaltimento industriale. Le indagini, nel loro complesso, hanno consentito di individuare un’organizzazione eco-criminale con diramazioni in tutta Ita-lia, dal Nord alla Campania dove risie-de la maggior parte delle persone arre-state. Le domande più frequenti sulla bocca dei bagnoresi sono: quali perico-li per le persone e per l’ambiente? L’-acqua pescata dal pozzo di Campolun-go poco lontano dal sito può risultare inquinata? Sono stati fatti dei seri e approfonditi controlli e la popolazione è stata adeguatamente informata, visto che è la prima a pagarne le conseguen-ze sia in soldi che in salute? Quale sarà il futuro del sito? E soprattutto: vera-mente tutto questo non poteva essere evitato? In merito a questa vicenda la minoranza propone un’ assemblea aperta con invito a partecipare a tutte le istituzioni in grado di dare risposte concrete alle legittime preoccupazione dei bagnoresi: Regione Lazio, Provin-cia e Comune.

Bagnoregio: il paese che sta morendo La nostra situazione è peggiore anche di Ca-stiglione in Teverina, di Celleno e persino di Lubriano che in teoria, per la sua vicinanza a Bagnoregio e la sua piccola dimensione, do-vrebbe avere percentuali negative uguali, se non superiori alle nostre ed invece si dimostra migliore del nostro amato paese. Un solo primato: i residenti stranieri che al 31-/12/2005 risultavano il 5,92% della popola-zione, mentre a Bolsena il 3,60%, a Montefia-scone il 3,36%, a Castiglione il 5,54% e a Lubriano il 3,67%. I numeri sono freddi, ma per la loro oggettività rendono chiaro il decli-no del nostro paese, punto di riferimento, fino a qualche anno fa, di tutta la zona e oggi ine-sorabilmente scivolato verso un isolamento che ci relega agli ultimi posti di tutta la pro-vincia. Quel che è peggio è che questa situa-zione sembra aver colto anche il comporta-mento degli abitanti: escono poco, parlano sempre meno e stanno perdendo anche il pia-cere d’incontrarsi. Siamo divisi in gruppi più o meno impermeabili ed impenetrabili, e nes-suno partecipa con favore a ciò che altri fan-no o tentano di fare. Non servono proclami di un grande futuro e nemmeno promesse altiso-nanti, forse troppo spesso propinate senza pensarci; probabilmente serve solo un po’ più di coraggio per accettare di essere ultimi nei numeri ma primi nel voler ricostruire un pae-se spento e privo di entusiasmo. Stefano Bizzarri

VETRIOLO E CASTEL CELLESI

Dalla prima pagina

Racconti e tradizioni del mese mariano un eufemismo, in modo casual, uomini, donne, ragazze, bambini procedono lungo il percorso che si snoda tra brevi tratti di strada provinciale e soprattutto per sentieri di campagna, tra campi coltivati, boschetti, fioriture e ciliegie, salite, discese, fontane a cui attingere per ricaricarsi. Si creano gruppetti e coppie, si par-la, si parla di tutto, tanto c’è tempo, ci si ritrova. E’ buffo, giunti a destinazione, vedere le facce della gente che osserva con stupo-re questi “pellegrini” ridotti piuttosto male dal sudore e dalla fatica. Poi c’è la Messa e tutti sono in chiesa per assistere alla celebrazione che chiude il mese della Madonna. E dopo la mes-sa, la merenda sul prato che circonda il Santuario. E’ un momen-to di condivisione molto bello, di incontro, si uniscono anche altre persone, è un po’ come offrire al Cielo ciò che si ha di buo-no, è come un ringraziamento. Questo pellegrinaggio sta diven-tando una bella tradizione, sono ormai vari anni che si ripete: si tratta di un’iniziativa nata sulla suggestione di un altro pellegri-naggio: quello di alcuni vetriolesi che, in occasione dell’Anno santo del 2000, raggiunsero a piedi Roma e la Basilica di San Pietro. Maggio è sempre stato un mese importante a Vetriolo. Un tempo, accanto alle funzioni serali e alle altre tradizioni religiose del periodo, c’erano le feste delle chiesine di campagna: si anda-va a piedi, si assisteva al rosario, si faceva merenda. Forse per cercare un collegamento con il passato, da alcuni anni ogni saba-to sera si recita il rosario in una contrada diversa del paese; dopo la preghiera, intorno ad un rinfresco offerto dai residenti, ecco un ulteriore momento di condivisione, di gioia, di unione sotto il cielo di maggio, il mese più bello. Franca Conticchio

La Frantoiana: 50 … ma non li dimostra Tra i soci fondatori, una decina in tutto e molti dei quali ormai scomparsi, ricordiamo con affetto e commozione Cleopino Bian-chi, il quale oltre ad essere stato per lungo tempo Presidente ne è stato e ne è il simbolo. Questa cooperativa nasce 50 anni fa con quello spirito di mutuo soccorso che da sempre ha contraddistin-to i Cittadini di Castel Cellesi, i quali vollero autogestire le poche risorse che la terra dava loro. All’inizio una decina di persone, ma subito dopo ci fu una massiccia adesione di nuovi soci, che si moltiplicarono negli anni successivi grazie anche alle adesioni provenienti dai paesi limitrofi: Civitella D’Agliano e San Miche-le soprattutto, ma anche Celleno, Fastello, Castiglione in Teveri-na, Sermugnano e Canale di Orvieto. La prima sede (provvisoria) del molino ad olio e grano fu in Piazza S.d’Acquisto, nei locali dell’Amministrazione Separata Beni Usi Civici, poi in Via della Mola nei locali di proprietà della cooperativa; oggi la sede co-struita con risorse proprie è in Via Don B. Cecchetti. Certamente, questa cooperativa ha passato dei momenti critici, come d’altron-de qualsiasi altra società nel tempo può avere avuto; a volte è stata anche boicottata, osteggiata e vessata, ma ha resistito per 50 lunghi anni. “Dopo varie vicissitudini burocratiche ed ammini-strative che ci hanno fortemente penalizzato – commenta l’attua-le Presidente Giorgio Melani – abbiamo di recente rinnovato i macchinari al fine di produrre un olio di alta qualità, per snellire la lavorazione e soddisfare le diverse esigenze degli agricoltori. Abbiamo risanato i conti. Chissà che in seguito non ci venga restituito ciò che ci è stato ingiustamente tolto! ” Sappiamo che il Presidente sta preparando un 50° compleanno “coi fiocchi”, il nostro augurio è per almeno altri 50. Cristian Silvestri

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Ugo Trucca e Navina Scorsino Considerato il titolo della nostra“ testa-ta” un rispettoso ricordo va espresso nei

confront i del film “La Stra-da” di F e d e r i c o F e l l i n i , che all’ini-zio degli anni ‘50, trasformò le vie e le piazze di Bagnore-gio in un set cinea-tograf ico per girare uno dei capolavori

del Neorealismo italiano. Tutta la popola-zione fu coinvolta nella realizzazione del film; Ugo Trucca e Navina Scorsino inter-

pretarono un ruolo significativo ripro- ponendo il loro matrimonio. Nella foto in prima pagina sono ben visibili gli sposi Ugo e Navina, ma si può facilmen-te individuare anche il padre della spo-sa Armando Scorsino ed il figlio Ange-lo Trucca di appena 3 anni. Un partico-lare interessante riguarda il famoso furgone di Zampanò che Ugo aveva ideato e realizzato per proprio conto; il grande regista individuata immediata-mente la grande forza evocativa che ispirava un mezzo simile, decise di col-locarlo al centro della trama del film elevandolo a quella che ancora oggi rimane una delle immagini cult più sug-gestive del film stesso. Il nostro brevis-simo viaggio si conclude con un’ultima curiosità: il furgone non era facile da guidare e a volte Ugo, nel film, sostitui-va alla guida del mezzo Zampanò, ovve-ro l’attore Anthony Quinn.

Grazie Navina, grazie Ugo.

5 Pagina culturale CENTRO STUDI BONAVENTURIANI

BAGNOREGIO (VT) 55° Convegno di Studi BONAVENTURA E IL FRANCESCANESIMO NEL 750° DELLA

SUA ELEZIONE A MINISTRO GENERALE Bagnoregio 16 - 17 giugno 2007

Casa “EMMAUS” - Viale F.lli Agosti, 10 PROGRAMMA: Sabato 16 giugno Ore 10,15: Prof. Rolando Pompei Pontificia Facoltà Teologica “ San Bonaventura” Apertura del 55° Convegno S.E. Mons. Lorenzo Chiarinelli Vescoco di Viterbo Bonaventura francescano: riconoscenza e servizio Prof. Pietro Maranesi Istituto Teologico, Assisi Bonaventura Ministro Generale: di fronte all’Ordine Francescano e alla Chiesa Discussione Ore 16,15:Prof. Servus Gieben Istituto storico dei Cappuccini, Roma Bonaventura e l’origine dello stemma francescano: appunti a un quadretto fiammingo del ‘400 Prof. Antonio Montefusco Università “La Sapienza” Roma Sulla memoria bonaventuriana in Iacopone Domenica 17 giugno Ore 10,00: Dott. Elisa Cuttini Università di Padova “Virtus et appetitus animae”: note sul concetto di povertà in San Bonaventura Prof. Rolando Pompei Pontificia Facoltà Teologica Francesco “ speculum virtutum” per i francescani negli scritti bonaventuriani DISCUSSIONE

ITAS : 60 anni fa i primi sette diplomati Covacci Marco, Mazzarol Olivio, Musizza Eneo, Pellis Silvio, Sabatti Lionello, Zonta Marino, da Parenzo, e Tognon Igino, da Isola, questi i nomi degli studenti che nel 1947 conseguiro-no a Bagnoregio per la prima volta il diploma di Perito Tecnico Agrario. An-cora è vivo tra i non più giovani il ricor-

do di questi studenti istriani che 60 anni fa risiedettero nel nostro paese, dove si diplomarono. L’istruzione agraria, in realtà, a Bagnoregio ha radici ancora più lontane. Già nel 1925, infatti, era stata costituita la “ Scuola Tecnico Pra-tica dell’Agricoltura”, secondo la vo-lontà e il lascito dei Fr.lli Domenico-

Alfonso e Giovanni Agosti, con sede nella villa sita in vocabolo Jajano. Ma è nel 1945 che inizia a funzionare l’I-stituto Tecnico Agrario Statale, che sostituisce la vecchia scuola tecnica, il cui decreto istitutivo porta, però, la data 3 maggio 1947. Grazie all’interes-samento del prof. Bonaventura Tecchi e all’impegno di molte altre persone, la nostra cittadina e la provincia di Viter-bo riuscirono ad ottenere una scuola tecnica superiore di tipo agrario, un privilegio che va sostenuto e difeso; infatti ancora oggi l’ITAS Fr.lli Agosti di Bagnoregio rimane l’unica scuola superiore di indirizzo agrario di tutta la provincia di Viterbo. In 83 anni di atti-vità nel settore agrario, in 60 anni di formazione tecnico agraria si sono for-mati nel nostro paese centinaia e centi-naia di giovani che hanno poi dissemi-nato la professionalità acquisita nei contesti e nei settori più vari. Sotto la guida dell’indimenticabile prof. Ange-lo Pollidori, dei prof.ri Benedini Euge-

nio, Procopio Mario, Ceccariglia Giu-seppe, Ranucci Giuseppe, Tempra Gio-vanni e Zazzera Enzo, questi i Presidi che si sono avvicendati dal 1945 ad oggi, il nostro Istituto Tecnico è stato e continua ad essere il punto di riferimen-to per tutti coloro che vogliono acquisi-re una preparazione ad indirizzo agra-rio. Oggi con le sue 12 classi e più di trecento alunni, col personale docente e non docente, l’ITAS è una vera e pro-pria cittadella nel paese, un centro cul-turale ed economico che ha inciso pro-fondamente nel tessuto sociale e civile di Bagnoregio. Con l’auspicio che l’I-TAS di Bagnoregio consegua risultati sempre più alti, in questo sesto decen-nale giunga agli studenti delle classi quinta A e B, che si preparano a rinno-vare il traguardo dei loro compagni istriani di sessanta anni fa, un caloroso: IN BOCCA AL LUPO!

Luciano Trucca

Concorso letterario B.Tecchi “ Tecchi Viaggiatore”

È Cristina Marucci, alunna del Liceo Classico M.Buratti di Viterbo la vincitrice della prima edi-zione del concorso letterario Bonaventura Tecchi; il premio consiste in un viaggio in Sicilia di una settimana per tre persone offerto dalla famiglia Tecchi e dall’Agenzia Civita 2000. Seconda classifi-cata: Carlotta Macera, sempre del Liceo classico M.Buratti di Viterbo, terza Eleonora Biscotti alun-na del Liceo scientifico A. Meucci di Ronciglione. Riconoscimenti a tutti i partecipanti.

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IL P.R.G. di Bagnoregio arrivato a destinazione e il mistero non è ancora chiarito. Lei, sig. Sindaco, è in amm.ne dal 1964 (io nel 1964 sono nato forse più responsabilità di altri, ne ha. Oggi a Bagnoregio si lavora su un piano di fabbricazione adottato nel 1971-72 e quindi forse redatto nel 1968/69 (amm.ne Duranti): pensate quanto sviluppo e occasio-ni di espansione abbiamo perso! Come mai la vostra amministra-zione non ha inviato ad integrazione la documentazione mancante per far approvare questo PRG come riporta anche il documento inviatoci dalla Regione? In fondo gli uffici regionali non hanno bocciato il piano, ci viene solo richiesto di integrare la documenta-zione. Ci risulta che nulla è stato fatto per far approvare questo piano, e soprattutto nella passata amministrazione, quando provin-cia e regione erano a voi favorevoli. Le mie non sono semplici illa-zioni, sono certezze provate: lo sapete bene. Se veramente vi sta a cuore il bene di Bagnoregio e della sua gente, consegnate la docu-mentazione agli appositi uffici regionali per far sì che questo piano regolatore venga approvato. È sempre meglio avere uno strumento urbanistico approvato, anche se carente, che non averne affatto. Bagnoregio non può più aspettare!

“ Un paese normale...” Questo è un paese silente, dove tutto scivola via tranne i pettegolezzi. Qualsiasi cosa succede, non se ne parla mai in pubblico, soprattutto se è un argomento che riguarda la vita sociale. Questo è il paese della “non partecipazione”, del “non t’immischiare”, del “non frequentare quelle persone”: meglio stare un po’ di qua e un po’ di là, del non schierarsi perché poi torna comodo, far parte del gregge. A che cosa serve pensare con la propria testa se poi c’è sempre chi decide per te, nel bene e nel male. Il non impegno è una regola di vita, ognuno coltiva il proprio orticello indifferente a ciò che c’è fuori. Im-pegnarsi in prima persona significa esporsi, essere una voce fuori dal coro, è rischioso, nelle amicizie e nel lavoro. In questo borgo la quotidianità scivola via “c…….ando” giorno dopo giorno annoiandosi. Però la voglia di fare qualcosa insieme c’è, ogni scusa è buona, una partita di calcio, una cena… pur di stare insieme e fare gruppo. Quindi è meglio essere se stessi o degli indifferenti interessati? Questo è la mia casa, un po’ di sano campanilismo non guasterebbe, con uno scatto d’orgoglio potrebbe diventare un “paese normale”.

Matteo Ralloncini

6 La rubrica della salute: ÄËtÅ|vÉ wxÄ vâÉÜx Questa rubrica vuole disseminare delle “pillole” informative su al-cune patologie che più frequentemente di altre affliggono la nostra salute. Il primo articolo riguarda le malattie del cuore: primo collabo-ratore il dott. Luigi Cricco, cardiologo stimatissimo sia per la sua capacità professionale che per la sua gentilezza e affabilibilità. Anche se l’argomento avrebbe richiesto una trattazione più ampia, la podero-sa sintesi del dr. Cricco ci sembra eccellente. Si confida nella sua di-sponibilità anche per future collaborazioni.

La cardiopatia ischemica: ischemia ed infarto del cuore Che cosa è La cardiopatia ischemica è una malattia determinata da un ridotto apporto di sangue al cuore per l’ostruzione o il restringimento dei vasi che nutrono il muscolo cardiaco, il miocardio. Questi vasi, chiamati arterie coronarie, sono soggetti, come altre arterie di vari distretti corporei, ad un processo di irrigidimento e di deposizione di grassi sulle pareti, fenomeno comunemente noto con il nome di aterosclerosi, che si sviluppa abitualmente con il trascorrere degli anni. I fattori di rischio coronario Vi sono dei fattori cosiddetti “di rischio” che predispongono all’in-sorgenza di questa malattia. Valori di colesterolo superiori alla nor-ma, l’ipertensione arteriosa, il fumo di sigaretta, il diabete, lo stress e la vita sedentaria sono alcuni di questi fattori modifi-cabili da terapie medico-dietetiche e da un più regolare stile d vita. Anche la presenza della malattia nella propria famiglia, il progredire dell’età ed il sesso maschile sono considerati importan-ti fattori di rischio, ovviamente non suscettibili a modificazioni. Come si presenta: i sintomi La sintomatologia della cardiopatia ischemica ha elementi comuni nelle differenti forme di presentazione, angina ed infarto: entrambi si manifestano con dolori toracici simili ad una sensazione di peso (angina vuol dire costrizione), possono essere irradiati al collo, alle spalle ed agli arti superiori, talora sono accompagnati da sudorazio-ne fredda e svenimenti. I dolori dell’angina durano solo alcuni mi-nuti, mentre quelli dell’infarto durano assai di più e possono non passare con i farmaci che solitamente risolvono i sintomi dell’angi-na. Il dolore è comunemente sordo, a partenza interna, non interessa le strutture ossee superficiali, non si modifica con i movimenti del

torace. Nelle forme più comuni i dolori anginosi compaiono in relazione ad un maggior lavoro cardiaco: uno sforzo fisico, un intenso stress emotivo o anche più semplicemente con l’esposi-zione al freddo; non è tuttavia raro che questi disturbi compaio-no in condizioni di apparente benessere. È importante sottoli-neare che il persistere del dolore per più di 5 – 10 minu-ti deve far immediatamente sospettare un infarto, e quindi indurre il paziente a prender contatto con strutture sanitarie competenti. Talvolta i disturbi dell’infarto possono essere localizzati a livello dello sto-maco, simulando un’indige-stione: è consigliabile non sottovalutare questi segnali, specie in persone non soggette a disturbi digestivi. Nel diabetico, spesso, può non esservi il dolore, bensì sintomi legati a deficit della contrattilità quali nausea, vomito, ipotensione sudorazio-ne, dispnea con ortopnea, pallore (edema polmonare acuto!). La prevenzione La prevenzione della cardiopatia ischemica si basa sulla pre-venzione dell’aterosclerosi, malattia che inizia in giovane età e che naturalmente progredisce con il passare degli anni. Biso-gna quindi i intervenire su quei fattori di rischio modificabili molto precoce-mente ed assume-re abitudini di vita che ci pro-teggano nel corso degli anni. Tassa-tivi sono: l’asten-sione al fumo, avere una regola-re attività fisica, seguire norme dietetiche che controllino l’as-sunzione dei grassi ed in particolare del colesterolo. Se sono presenti ipertensione arteriosa o diabete è bene che tali patolo-gie siano accuratamente controllate da adeguate terapie. Luigi Cricco

Prevenire:

Astensione dal fumo, regolare attività fisica, diete con pochi grassi e poco colesterolo

Fattori di rischio: Fumo, ipertensione, diabe-te, stress, vita sedentaria.

In vetrina

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Diego e Matteo Centi Finalmente anche lo sport bagnorese può andare orgoglioso di aver saputo crescere atleti che, per il livello raggiunto ed i risul-tati conseguiti, sono balzati alla ribalta sportiva nazionale tanto da risultare seria-mente accreditati per la maglia azzurra delle rispettive categorie di appartenenza. Che i “fratelloni” di Castel Cellesi Diego e Matteo Centi evidenziassero potenzialità psico-fisiche non comuni, sono ormai di-versi anni che i responsabili della Libertas di Bagnoregio lo predicavano, anche se purtroppo tra l’indifferenza e l’incredulità di quei bagnoresi che dovrebbero interes-sarsi di “tutto lo sport” anche per cariche istituzionali ricoperte. Evidentemente i fratelli Centi, in questa annata agonistica, sono “passati all’incasso”, dopo anni di sacrifici, di puntigliosi e severi allenamenti

quotidiani, di delusione e di soddisfazioni ( la ma-glia az-z u r r a conquista-ta dai due f r a t e l l i a n c h e nella pas-sata sta-g i o n e

agonistica), di innumerevoli viaggi con relativi costi economici per allenamenti, raduni e gare in ogni parte d’Italia. In questi ultimi giorni la stampa ha dato risalto al 2° titolo Italiano di Matteo nel sollevamento pesi, con ben 215 kg di alzata, risultato che gli spalanca le porte del Campionato Italiano Assoluto di spe-cialità, contemporaneamente nel lancio del disco ha ottime chances di battersi

per il titolo italiano juniores e provare a raggiungere quei 54 m che gli consenti-rebbero di partecipare ai Campionati Eu-ropei juniores previsti per la prossima estate in Olanda. Nel maggio scorso, a Rieti, Diego ha stabilito con m 56,68 la quinta misura assoluta dell’anno, un sicu-ro biglietto di ingresso per i prossimi Campionati Europei Promesse che si svolgeranno in Ungheria a metà del pros-simo mese di luglio, oltre alla certezza di potersi cimentare nei Campionati Italiani di categoria ed in quelli assoluti. Le diffi-coltà per i fratelli Diego e Matteo non sono poche, ma siamo certi che l’enco-miabile vicinanza ed incoraggiamento della famiglia e dei tecnici anche questa volta gli consentirà di potersi esprimere al meglio delle loro possibilità.

Antonio Melani

ni civili e penali, in aggiunta agli oneri economici rilevanti che deve sostenere ( tassa di concessione governativa, tassa di concessione regionale, assicurazione obbligatoria, ecc.). In Italia è attualmen-te vigente la Legge n. 187/1992 che ha introdotto, come sostanziale novità ri-spetto alla normativa previgente, la co-siddetta “caccia programmata”, defi-nendo la fauna selvatica “ patrimonio indisponibile dello Stato”. Sono 37 arti-coli dove si affrontano anche gli aspetti connessi in qualche modo alla caccia, quali il ruolo degli enti locali (Regioni e Provincie), il divieto della uccellagione, l’esercizio dall’appostamento fisso ed i richiami vivi, la tassidermia, i piani faunistici venatori, la ripartizione del territorio agro-silvo-pastorale, l’accesso ai fondi, le aziende faunistico-venatorie, gli allevamenti di selvaggina, il control-lo della fauna selvatica, la vigilanza venatoria e tanto altro ancora. La Re-gione Lazio, nell’osservanza dei princi-pi e delle norme stabiliti dalla Legge n.

LA CACCIA DEL TERZO MILLENNIO

L’attività più antica dell’uomo, nata sicuramente insieme ad esso, è certa-mente la caccia. Ma la caccia dei tempi antichi era cosa ben diversa da oggi. Adoperata per soddisfare le esigenze alimentari e di difesa, la caccia è diven-tata nei tempi moderni sempre più atti-vità di tipo sportivo (con in più una buona dose di passione). Vi è stata quindi, sempre più, la necessità di rego-lamentare questa attività antica, al fine di renderla compatibile non solo con le esigenze di salvaguardia delle mutate condizioni ambientali ma anche e, so-prattutto, per rispettare le esigenze di chi cacciatore non è. E non lo è per scelta, per convinzione sincera, perché ne ignora i contenuti o, specialmente, perché va di moda. O perché spesso confonde la caccia con il bracconaggio. Pochi sanno che l’attività venatoria è invece severamente limitata e che la sempre più esigua schiera dei cacciato-ririschia continuamente pesanti sanzio-

157/92, ha promulgato la L.R. n. 17-/1995, che disciplina l’attività venatoria in questa Regione istituendo, tra l’altro, gli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC). La provincia di Viterbo è stata suddivi-sa in due ATC (VT1 e VT2). Ogni cac-ciatore ha diritto ad esercitare la caccia in 2 ATC: il primo è l’ATC di residen-za venatoria (che può non coincidere con la residenza anagrafica), il secondo è un ATC a scelta. L’opzione annuale per gli ATC, che può essere fatta anche per altre Provincie o Regioni in base a criteri di reciprocità stabiliti da questi enti; è anche questa a titolo oneroso. L’esercizio venatorio del terzo millen-nio, in definitiva, appare regolamentato con rigore dalle istituzioni ma, affinché la caccia possa restare ancora compati-bile con i tempi moderni, occorre un nuovo approccio metodologico e un nuovo impianto normativo dove final-mente si ponga fine alla contrapposizio-ne caccia-anticaccia.

Bruno Cirica

7 Lo sport

Caccia e pesca

Campolungo non decolla

Il Sindaco sfratta “La Fattoria “ da Campolungo. Non sono chiare le ragioni che hanno indotto la maggioranza a prendere una tale risoluzione. Al momento dell’affidamento della gestione, molte furono le persone che manifestarono il loro dissenso e le loro perplessità ( una struttura costata più di 2 miliardi e mezzo delle vecchie lire e affittata a 700 euro al mense circa). Oltre al mancato decollo della struttura e all’ inesistenza di posti di lavoro promessi, con l’estate alle porte, a chi sarà affidata la gestione della struttura, ammesso che gli attuali gestori sgomberino il campo...lungo? Gli a-manti della dietrologia sono già al lavoro; nel mirino: amici e famigli.

Raffica di furti all’interno e all’esterno del Cimitero

Prese di mira borsette incustodite e auto parcheggiate, spariscono anche oggetti di arredo funebre, vasi e confezioni di fiori. Vittime prescelte: donne sole e persone anziane che si spostano da un settore all’altro del Cimitero senza che nessuno vigili sui loro movimenti e sulla loro incolumità. “Non ricordo che a Bagnoregio era mai suc-cessa una cosa del genere; i morti vanno lasciati riposare in pace, e pure noi dobbiamo stare tranquilli; non si può venire a trovare i mor-ti con la paura dei vivi”, commenta una persona anziana, appena fuori dal cancello. Il Cimitero è accudito e custodito dal Comune; un complesso ormai molto vasto che richiede risposte di gestione all’al-tezza della situazione e dei tempi e, soprattutto, a tutela della pubbli-ca igiene e della incolumità dei cittadini e dei loro beni.

Campionati assoluti - Rieti 22/05/07

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Viaggio tra le associazioni

Feedback Come contattarci:

Il giornale è consultabile anche one- line all’indirizzo:

www.lastradabagnoregio.it

La Pro-Loco di

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PRO - LOCO di Bagnoregio

L’ Associazione PRO LOCO di Bagno-regio è stata rifondata nel 1976 per vo-lontà di un gruppo di amici amanti di Bagnoregio. Molte le iniziative e altret-tante sono state le persone che hanno partecipato nel trentennio alle varie manifestazioni. Oggi mi onoro di esser-ne il Presidente, ma prima ancora sono stato uno dei fondatori e firmatari dell’-atto notarile di costituzione, insieme, tra gli altri, all’amico prof. Pietro Gentili, già presidente della stessa ininterrotta-mente per 22 anni, dal quale ho ricevuto questa impegnativa eredità nel 1997. Solo un improvvido provvedimento, (ancora sub judicie), di motivazione politica, durato 2 anni e mezzo, ha pri-vato Bagnoregio di una importante isti-tuzione associativa quale è la PRO LO-CO, con notevole danno di immagine, sociale ed economico per l’intero com-parto di settore. Ho sempre ripetuto (fino ad annoiare gli interlocutori) che Bagnoregio ha nel suo territorio grandi potenzialità che, se manifestate (sporadicamente per alcuni e niente per molti altri), possono portare un contri-buto di capacità realizzative non infe-riori a quelle di centri limitrofi. Il nostro entusiasmo giovanile di allora, dei vari Pietro, Benito, Memmo, Mario, Fedele, Paolo, Giuliano, Mauro, etc. deve e può essere ritrovato nei giovani attuali che ci sono ed hanno voglia di fare, senza condizionamento di sorta, però. La di-mostrazione sta nelle cose fatte dalla Sezione Giovani dell’ attuale PRO LO-

CO: il Carnevale, Summer Disco etc. sono solo alcune delle iniziative. Aiutia-moli ed incoraggiamoli tangibilmente, per dare un futuro più consono alla vita sociale del nostro territorio di Bagnore-gio. Il 1° Maggio scorso la “PASSEGGIATA TRA I CALANCHI” ha visto la presenza entusiasta di circa 300 persone, tra cui molti giovani. Con-siderando la natura della manifestazione, i luoghi impervi, ma affascinanti, e la notevole fatica intrapresa da tutti i parte-cipanti, non possiamo che essere orgo-gliosi di quanto fatto, senza prima aver ringraziato la famiglia Corrias per la squisita sensibilità dimostrata. La S. Messa, celebrata nel pomeriggio da Pa-dre Gabriele nella vetusta chiesetta di S. Antonio, ha concluso una bellissima giornata coronata da uno splendido sole, il quale, giustamente, ha lasciato posto alla pioggia, solo al termine della nostra manifestazione. Un grazie a Bonelli Nazzareno, quale volontario della locale Protezione Civile, che ha esaudito con grande pazienza le varie richieste perve-nute dai numerosi visitatori. Mi è man-cato molto (come nelle precedenti ultime edizioni) la voce dell’amico Prof. Mauro Proietti che, nelle passate edizioni incan-tava, con le sue dotte spiegazioni, quanti chiedevano informazioni sulla flora e fauna della valle dei Calanchi. Ci sia consentito come PRO LOCO un rispet-toso richiamo all’Amm.ne Comunale sull’annoso problema del Centro Storico di Bagnoregio, sempre più desolatamen-te trascurato. Il 25 Aprile scorso (così come per il 15 Luglio prossimo) aveva-mo fatto richiesta di effettuare i “Mercatini Rionali” nel Centro Storico, ma non abbiamo nemmeno ricevuto la risposta dal Sindaco. Non sappiamo per-chè(?). Visto, però, che i turisti che scendono dai pullman vengono fatti sali-re sul bus navetta per Civita all’istante, chiediamo ufficialmente, ancora una volta, che il bus navetta per Civita parta

da P.zza del Plebiscito (P.zza S. Agosti-no) dando la possibilità di far visitare a tutti i turisti il caratteristico Centro Sto-rico di Bagnoregio. Siamo convinti che ciò, oltre a ravvivare il centro storico, potrebbe creare nuove opportunità com-merciali ed economiche per l’intero comparto turistico.

Organigramma:

Presidente: Massimo Quintarelli

V. Presidente: Gabriella Bellini

Segretario: Luisa Bartoloni

Tesoriere: Claudio Cavalloro

Res. Strutture: Carlo Urbani

Res. Cucina: Eleuterio Rossi

Rev. dei conti: Bruno Ponziani, Bonaventura Taborra

Res. Sezione Giovani: Francesco Quin-tarelli, Matteo Ralloncini, Barbara Bo-nelli, Pamela Baccello.

Il Presidente

Bagnoregio è un paese di grande tradizione culturale, sociale e religiosa, molti sono i personaggi illustri a cui ha dato i natali, moltissime sono le perso-ne che conservano la voglia di parteci-pare ad iniziative pubbliche, tutte tese a valorizzare le diverse specificità che ogni angolo del nostro territorio comu-nale preserva. Naturalmente gli ambiti in cui le diverse associazioni bagnoresi operano sono molti; il nostro giornale tenterà di ricordarle tutte e, con il tem-po, vorremmo pubblicare le iniziative e

gli scopi che ognuna si prefigge di rag-giungere. Iniziamo con l’Associazione Pro-Loco di Bagnoregio che per tradi-zione, valore e varietà d’iniziative, con-sideriamo la più importante. Il primo articolo porta la firma del Presidente Massimo Quintarelli che descrive breve-mente i contorni e le attività della sua Pro-Loco. Siamo convinti che questo sarà solo il primo contributo, altri ne seguiranno. La redazione del giornale augura ai volontari di tutte le Assiciazio-ni buon lavoro.

L’AVIS festeggia 50 anni di attività 23 giugno 1957 - 24 giugno 2007

Programma della manifestazione: Ore 08.30 Raduno delle consorelle ed Autori- tà in P.zza Trento e Trieste Ore 09,00 Rinfresco per i partecipanti presso il Centro Diurno Polivalente Ore 09,30 Corteo con i labari delle consorelle, le Autorità e Banda Cittadina pres- so il Monumento ai Caduti in P.zza Cavour Ore 10,00 S. Messa nella Cattedrale San Nicola Ore 11,00 Sfilata lungo Corso Mazzini fino al Monumento al Donatore per l’inau- gurazione del cippo in memoria dei donatori defunti Ore 11,30 Consegna onorificenze ai Donatori aventi diritto e riconoscimenti alle Autorità e ai fondatori della Sezio- ne presso l’Auditorium SS. Andrea e Bonaventura Ore 13,00 Pranzo conviviale all’Agriturismo Divino Amore