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La terra buona della cascina Bordona Fu teatro di un feroce omicidio, oggi è un'azienda d'eccellenza •*-» - ì«. '£.-< D a cascina dei misteri ad azienda agricola per eccellen- za. Mi era stato raccontato, infatti, da alcuni abitanti di Vaierà Fratta che alla cascina Bordo- na, nel passato, era accaduto un ag- ghiacciante omicidio. Ma la mia cu- riosità, nel transitare da queste par- ti, si era in realtà rivolta allo stri- scione, sospeso sulla facciata di un caseggiato agricolo, su cui sta scritto ^ „_»..<., •-****. a chiare lettere che questa è una ^rj-jf^* "• "W'^r^V'**' farm, una fattoria, aderente al prò- ^nKifì " '^7*. '*** C".i>%*. getto "Lodigiano, terra buona": il lo- go su uno sfondo azzurro, riporta il disegno di una bovina, e poco più in un suino grassoccio, e da ultimo un sole a forma di fiore; c'è pure uno spicchio di pianura. . NELLA RISERVA DEI VISCONTI E stato Giacomo Rossi, della Coldiretti, a mettermi in contatto con la proprietà dell'azienda; Rossi è un lettore del Cittadino, e di questa pagina ha saputo ben interpretare lo spirito di condivisione, il desidero da un lato di rivisitare un'istantanea del passato, le fatiche ed i destini di tanti contadini e dei loro san Marti- no, deH'alternarsi di affittuari e di generazioni di proprietari, e dall'al- tro di provare a spiegare l'impegno di chi ha raccolto una tradizione vol- gendola alle sfide del futuro. Proprio come hanno fatto i Negri, attuali proprietari della cascina Bordona - nel passato Bordone - ma la cui ori- gine dei nomi si è ormai persa nel- l'oblio. Le notizie storiche dicono che questo è stato un possedimento dei Visconti, che lo avevano utiliz- zato come riserva di caccia; qui al- loggiavanole truppe del duca Gian Galeazze Vi- sconti, che utiliz- zavano la cascina come avamposto di osservazione. I NEGRI I Negri arrivaro- no a Vaierà Frat- ta da Locate Triulzi alla fine "Carnesi", un'azienda specializzata nella produzione di carne biologica per le scuole, gli asili e gli ospedali. È direttamente in azienda che avviene la monta in modo naturale: i tori vengono frequentemente condotti a mostre del settore e premiati. Un pa- io di esemplari l'anno vengono an- che venduti, ma in azienda il nume- ro non scende mai sotto le tre unità. m UN PRODOTTO DI QUALITÀ II percorso per proporre un prodotto di qualità, non solo per il bestiame dell'allevamento, ma anche per i pro- dotti della terra, ha origini lontane: i Negri avevano aderito anche al pro- getto "Oasi ecologica Plasmon", con- ferendo beni che venivano valutati, soppesati ed accettati da un'Associa- zione Mondiale, a garanzie dei cibi forniti ai bambini; quindi avevano scelto un tipo di agricoltura a basso impatto ambientale; infine l'approdo all'agricoltura biologica, con moltis- simi ettari di terra riservati a tale scopo. Ne è emblema, fra gli altri, il riso, per la cui coltivazione vengono destinati circa 65 ettari tra un primo ed un secondo raccolto, quest'ultimo effettuato dopo la crescita di un'erba destinata alla stalla. Si tratta di un riso precoce, molto richiesto nei cir- cuiti delle vendite dei prodotti biolo- gici, e acquistato prevalentemente in Austria, Germania, Belgio, Francia. L'ULTIMA GENERAZIONE Dal 1993, la maggior parte di questa attività è seguita da Alberto Negri, H* uno dei figli del- l'ingegnere. L'al- tro figlio, An- drea, già ingegne- re col diploma di laurea triennale, ha optato per pro- seguire gli ulte- riori studi uni- versitari per con- seguire il titolo di ingegnere idrau- lico; la primoge- nita, Valerla, è professoressa di inglese e tedesco ed abita a Torino. Alberto è consi- gliere nazionale

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La terra buona della cascina BordonaFu teatro di un feroce omicidio, oggi è un'azienda d'eccellenza

•*-» - ì«.'£.-<

Da cascina dei misteri adazienda agricola per eccellen-za. Mi era stato raccontato,infatti, da alcuni abitanti di

• Vaierà Fratta che alla cascina Bordo-na, nel passato, era accaduto un ag-ghiacciante omicidio. Ma la mia cu-riosità, nel transitare da queste par-ti, si era in realtà rivolta allo stri-scione, sospeso sulla facciata di uncaseggiato agricolo, su cui sta scritto ^ „ „ _ » . . < . , •-****.a chiare lettere che questa è una ^rj-jf^* "• "W'̂ r^V'**'farm, una fattoria, aderente al prò- ^nKifì J« " '^7*. '*** C".i>%*.getto "Lodigiano, terra buona": il lo-go su uno sfondo azzurro, riporta ildisegno di una bovina, e poco più inlà un suino grassoccio, e da ultimoun sole a forma di fiore; c'è pure unospicchio di pianura.

. NELLA RISERVA DEI VISCONTIE stato Giacomo Rossi , dellaColdiretti, a mettermi in contattocon la proprietà dell'azienda; Rossi èun lettore del Cittadino, e di questapagina ha saputo ben interpretare lospirito di condivisione, il desideroda un lato di rivisitare un'istantaneadel passato, le fatiche ed i destini ditanti contadini e dei loro san Marti-no, deH'alternarsi di affittuari e digenerazioni di proprietari, e dall'al-tro di provare a spiegare l'impegnodi chi ha raccolto una tradizione vol-gendola alle sfide del futuro. Propriocome hanno fatto i Negri, attualiproprietari della cascina Bordona -nel passato Bordone - ma la cui ori-gine dei nomi si è ormai persa nel-l'oblio. Le notiziestoriche diconoche questo è statoun possedimentodei Visconti, chelo avevano utiliz-zato come riservadi caccia; qui al-l o g g i a v a n o l etruppe del ducaGian Galeazze Vi-sconti, che utiliz-zavano la cascinacome avampostodi osservazione.

I NEGRII Negri arrivaro-no a Vaierà Frat-t a da L o c a t eTriulzi alla fine

"Carnesi", un'azienda specializzatanella produzione di carne biologicaper le scuole, gli asili e gli ospedali. Èdirettamente in azienda che avvienela monta in modo naturale: i torivengono frequentemente condotti amostre del settore e premiati. Un pa-io di esemplari l'anno vengono an-che venduti, ma in azienda il nume-ro non scende mai sotto le tre unità.

m UN PRODOTTO DI QUALITÀII percorso per proporre un prodottodi qualità, non solo per il bestiamedell'allevamento, ma anche per i pro-dotti della terra, ha origini lontane: iNegri avevano aderito anche al pro-getto "Oasi ecologica Plasmon", con-ferendo beni che venivano valutati,soppesati ed accettati da un'Associa-zione Mondiale, a garanzie dei cibiforniti ai bambini; quindi avevanoscelto un tipo di agricoltura a bassoimpatto ambientale; infine l'approdoall'agricoltura biologica, con moltis-simi ettari di terra riservati a talescopo. Ne è emblema, fra gli altri, ilriso, per la cui coltivazione vengonodestinati circa 65 ettari tra un primoed un secondo raccolto, quest'ultimoeffettuato dopo la crescita di un'erbadestinata alla stalla. Si tratta di unriso precoce, molto richiesto nei cir-cuiti delle vendite dei prodotti biolo-gici, e acquistato prevalentemente inAustria, Germania, Belgio, Francia.

L'ULTIMA GENERAZIONEDal 1993, la maggior parte di questa

attività è seguitada Alberto Negri,

H* uno dei figli del-l'ingegnere. L'al-tro f igl io, An-drea, già ingegne-re col diploma dilaurea triennale,ha optato per pro-seguire gli ulte-riori studi uni-versitari per con-seguire il titolo diingegnere idrau-lico; la primoge-nita, Valerla, èprofessoressa diinglese e tedescoed abita a Torino.Alberto è consi-gliere nazionale

un a Vaierà Frat-1 . 1 da L o c a t eTriulzi alla finei l i ' l 1945, dopochéa I la Bordona eraavvenuto il citatot i-iste episodio: viora proprietarioun agricoltorecon la propriomoglie; la coppianon era felice; ilmarito fece am- ('mazzare la mal- „••!,-,-• , ••capitata consorteda due suoi contadini, fratello e so-rella; e poi scappò in Spagna, senzamai venire catturato, e dove poi mo-rì. Il ricordo della poverina si è man-tenuto nel tempo perché nel luogodove fu uccisa fu costruita una lapi-de.1 fratelli Giuseppe e Modesto Negriacquistarono una parte della casci-na, mentre un'altra porzione fu poiacquistata all'asta; nei successivi de-cenni fu ampliata sino alle dimensio-ni attuali.Dei due, chi era veramente interes-sato all'impegno agricolo era il pri-mogenito, Giuseppe; Modesto infattiera un medico di rinomata conside-razione, laureatosi a Pavia, e poi nel-la sua specializzazione di otorinomedico chirurgo a Sant'Angelo Lodi-giano, primario all'ospedale di Son-drio, e infine a Melegnano, dove mo-rì a soli 51 anni, colpito da malattiafulminante. Il dottar Modesto era unuomo molto generoso, che viveva peri propri pazienti: durante uno deisuoi traslochi lasciò i figli senza tele-visore, per portarlo nel suo reparto,e dare un'occasione di svago ai de-genti.Lo stesso Giuseppe Negri, tuttavia,aveva un altro precedente lavoro; eracommerciante di bestiame. Così perben ventidue anni si decise di lascia-re la cascina in affitto, prima ai San-galli e poi ai Maestri, famiglie di fi-ducia, che poi hanno messo radici aVaierà Fratta acquistando a propriavolta un'azienda. Giuseppe Negri,però, in cascina era sempre presen-te: un viottolo di campagna da rad-drizzare, un tetto scoperchiato sulquale risistemare i coppi, un'urgen-za da affrontare, lui arrivava.

LA DECISIONE DI GIUSEPPENel 1968, alla scadenza dell'affittan-za con i Maestri, Giuseppe Negrichiese al figlio Antonio se era inte-ressato a condurre direttamente laBordona; per Antonio - che è poi iltestimone del racconto odierno - erauna evidente responsabilità, che do-veva affrontare in tutta solitudine:l'altro suo fratello, infatti, aveva scel-

to la strada della medicina: otorinoanch'egli, come lo zio Modesto. An-tonio, invece, studiava per divenireingegnere, e senza lasciare l'impe-gno universitario, accettò di seguirele vicende della cascina, curandonegli aspetti amministrativi.

• QUEL GIORNO A PIAZZA FONTANAEra una svolta importante per la fa-miglia Negri, ma un tremendo even-to stava per abbattersi su di essa: il12 dicembre 1969 Giuseppe Negri sitrovava nel posto sbagliato, a Mila-no, presso la Banca Nazionale del-l'Agricoltura di Piazza Fontana. Lecronache raccontano che erano le16.37 quando esplose la bomba, anco-ra oggi di mano ignota, che provocòsedici vittime e il ferimento di ottan-tqtto persone. Giuseppe Negri ripor-tò gravissime conseguenze. I medici,viste le condizioni con le quali arri-

Alcuni scorcidella cascinaBordonadi Vaierà Fratta,di proprietàdella famigliaNegri chela conducesecondocriteridi attenzionealla qualitàdei prodottoe alla tuteladegli animali

vò in ospedale,voleyano ampu-targli ambedue legambe; fu il fra-tello Modesto aconsigliare cau-tela, ad invitare icolleghi a non es-sere precipitosi:in quelle ore gliospedali di Mila-no erano in tilt,occorrevano sac-che di sangue inquant i tà , nonc'erano più rego-

le, sistemi, priorità, le decisioni ve-nivano prese sui nervi, le tensioniemotive prosciugavano la ragione.La spuntò il dottar Modesto; anchese i chirurghi non erano affatto con-vinti che il signor Negri potesse ri-prendere a camminare. La degenza eil susseguente periodo di riabilita-zione furono interminabili. Ma Giu-seppe Negri, con una grandissimaforza di volontà, aiutato dal propriocarattere, dal suo piglio tenace cherafforzava un atteggiamento di sola-re positività, si rimise a camminare.Nel 1970, pertanto, lasciò LocateTriulzi e si trasferì con la moglieLuigia Gonfalonieri alla Bordona.Ovviamente, a seguito dell'inciden-te, Giuseppe Negri modificò alcuneabitudini: fu costretto a lasciare ilcommercio degli animali, e decise dichiudere la stalla per le bovine dalatte; al suo posto avviò l'attività di

acquisto di frisone e di vitelle, chevenivano successivamente vendute,una volta gravide.

m UN AGRICOLTORE NATURALISTATale scelta fu anche dettata dalla vo-lontà di non sacrificare eccessiva-mente il figlio Antonio, che nel frat-tempo si era laureato in ingegneria,ed era andato a lavorare presso unostudio di Milano che si occupava dicentrali nucleari per conto dell'Enel.La carriera sarebbe stata certa per ilneo ingegnere: a volerlo era stato in-fatti il professore Leo Pinzi, profes-sore di Cattedra in Costruzioni diAcciaio al Politecnico, figlio d'arte,visto che il padre, Bruno Finzi, erastato rettore dello stesso istituto.L'ingegnere Antonio Negri inizial-mente limita il proprio impegno incascina garantendo la sua presenzadurante i week-end; poi comincia asottrarre allo studio delle centraliun giorno alla settimana, quindidue, infine capisce che è giunto ilmomento di abbandonare l'attivitàprofessionale e di dedicarsi col pa-dre alla guida dell'azienda agricola.I nove anni trascorsi nello studio diMilano gli danno però una convin-zione: che pur essendo il nucleare lafonte di energia più pulita, non sia lascelta migliore; e che nelle campa-gne occorre ridurre al minimo i pro-dotti chimici. Diventa, pertanto, unantesignano dell'agricoltura biologi-ca; spontaneamente emergono in luii tanti ricordi d'infanzia: di quando

il padre lo portava nella Valle di Tu-res, in Alto Adige, e lui, ragazzine,restava ammirato per come i valli-giani rispettavano i propri ambientie la natura. Il padre - preso da altriimpegni - lo affidava alle cure di unpescatore, e questi gli insegnava lapesca della trota: si limitava a cattu-rarne un paio di esemplari, per le ne-cessità della famiglia, ma li tenevain vita sin che poteva, depositandolein una vasca di cemento con l'acquadel fiume, affinchè potessero viveresino all'ultimo istante nel loro habi-tat naturale.

• UN SALOTTO DI SPAZI VERDIOggi, la cascina Bordona è lo spec-chio di queste memorie dell'ingegne-re Negri: spazi verdi incontaminati,ambienti puliti, un salotto buonodella natura. Sino agli inizi degli an-ni Novanta l'ingegnere Antonio esuo padre Giuseppe collaborano in-sieme, poi il genitore si ritira a san-t'Angelo, dove morirà nel 2000, al-l'età di novantadue anni.L'azienda agricola Bordona ha attra-versato, negli ultimi vent'anni, variefasi: una scelta importante fu fattaanzi nel 1985 quando si decise di nonproseguire più con l'ingravidare lebovine, e dall'esemplare della Frisq-na si optò per quello della Limousi-ne, seguendo la linea vacca-vitello aciclo chiuso; i vitellini nascono quiin cascina, si alimentano con lattematerno per sei mesi, vengono in-grassati e poi venduti al macello

I I A l b e r t o e colis i* gliere, i ia / io i ia leI del Libro Genea8 logico Limolisi

._ 5 ne; per come mene parla il padremi sembra di co-noscerlo: metico-loso, appassiona-to del proprio la-voro, solare come

^^^ al nonno.

IlHBi Si è detto di comejf^H qui alla Bordonam^m. sia rispettata laUHI natura, ma anchej|9f gli animali sonojj£l sottoposti a milleÌÌJHJ attenzioni: in-fr» nanzitutto si pri-

vilegia la medici-na omeopatica,grazie alla dotto-ressa NicolettaColombo, che haseguito in Tosca-na appositi corsidi approfondi-mento sulla ma-teria. Poi non si

usano forche né legni per spostare ilbestiame, persine i tori sono spostatisenza strumenti, ma certo adottandola massima cautela.

UN PASCOLO... IN COLLINAA ridosso delle stalle sono state rea-lizzate incredibili collinette dove disera vengono fatte pascolare le vac-che che hanno partorito con i loro vi-tellini; in certi periodi dell'anno ven-gono invece lasciate a bracare in ap-positi ampi, recinti.Per le stalle è stato realizzato un si-stema che consente di riscaldare lebacinelle dove è depositata l'acquadi abbeveraggio, che non scende maisotto i cinque gradi. La pulizia deicereali destinati all'alimentazione ègarantita grazie ad un impianto diessiccazione, che libera i prodotti daogni possibile impurità: usando pol-vere di alghe gli insetti - inevitabilinell'agricoltura biologica - muoionoper disidratazione, mentre il volumed'aria sospinge all'esterno ogni resi-duo.L'ingegnere Negri mi accompagna avisitare la corte, la parte antica equella moderna, la zona della storiae quella dell'impegno quotidiano.Tre ore di fitta conversazione mi per-suadono che ha un'evidente dote: savedere al di là del contingente. Perquesto progetta altre idee, allude adulteriori possibilità, indica nuoveprospettive, in questa cascina chedai misteri è passata ai sogni.

Eugenio Lombardo