la vera faccia dell'italia (2013/2014)

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brainINitaly febbraio 2014 1 LA VERA FACCIA DELL’ITALIA L’andamento dell’export italiano nel contesto della crisi economica. (2013/2014) Il contributo al PIL e all’occupazione nell’Unione Europea delle industrie ad alta intensità di proprietà intellettuale (2013)

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“La vera faccia dell’Italia” è un documento di analisi redatto attraverso la raccolta di una serie di articoli, pubblicati nella sezione Impresa&Territori e nell’inserto Moda24 de Il Sole 24 Ore. Il materiale preso in considerazione ha permesso di rilevare una serie di dati riguardanti la capacità produttiva e competitiva del tessuto economico italiano, dominato da piccole e medie imprese produttrici ed esportatrici. Inoltre, attraverso un’indagine sviluppata dall’UE sarà possibile capire quale sia la capacità delle industrie italiane di contribuire all’aumento dell’occupazione e del Pil nell’Unione.

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Page 1: La vera faccia dell'italia (2013/2014)

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febbraio 2014

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LA VERA FACCIA DELL’ITALIA

L’andamento dell’export italiano nel contesto della crisi economica.

(2013/2014)

Il contributo al PIL e all’occupazione nell’Unione Europea delle industrie ad alta intensità di

proprietà intellettuale

(2013)

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Introduzione

“La vera faccia dell’Italia” è un documento di analisi redatto attraverso la raccolta di una serie di

articoli, pubblicati nella sezione Impresa&Territori e nell’inserto Moda24 de Il Sole 24 Ore, nel

periodo compreso tra l’8 novembre 2013 e il 17 gennaio 2014. Il materiale preso in considerazione

ha permesso di rilevare una serie di dati riguardanti la capacità produttiva e competitiva del

tessuto economico italiano, dominato da piccole e medie imprese produttrici ed esportatrici.

Inoltre, attraverso un’indagine sviluppata dall’UE sarà possibile capire quale sia la capacità delle

industrie italiane di contribuire all’aumento dell’occupazione e del Pil nell’Unione.

Il campione di documenti preso in considerazione presenta come argomento centrale la crescita

delle capacità competitive e produttive delle aziende italiane che esportano, nonostante il periodo

considerato, 2013/2014, rappresenti una fase critica per l’economia italiana.

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Analisi dell’export per comparti

Gli estratti degli articoli del periodo considerato e riguardanti l’export di prodotti italiani sono i

seguenti:

20 dicembre 2013

• Per la cosmetica made in Italy balzo dell’export

“In base al preconsuntivo di quest’anno i fatturati delle industrie risultano in crescita del 2,9% a 9,3

miliardi di euro trainati dall’export che sale del 12% a 3,2 miliardi (..)con l’export che si attesterà,

secondo le previsioni, su un 20%.(2014)”

• I robot ritrovano la domanda interna

“Produzione annua giù di un punto nonostante la tenuta dell’export.(..)Crescita che sarà trainata

dall’export con uno sviluppo di poco inferiore ai cinque punti percentuali, che porterà i volumi totali

oltreconfine a sfiorare i 3,8 miliardi, nuovo record storico per il comparto.”

24 dicembre 2013

• La lenta risalita della ceramica

“Un anno che si chiude con un solo indicatore ufficiale di incremento (l’export, +3,1%, nei 12 mesi)”

27 dicembre 2013

• Farmaci: Latina regina dell’export

“I dati dell’export del settore farmaceutico, del resto, la dicono lunga. Il tasso di crescita nel 2013 è

del 14%,(..)”

28 dicembre 2013

• Calzature – Vola export ma in caduta i consumi interni del 2013

“Una vitalità che si riflette nell’export. Nei primi nove mesi è cresciuto del 4,4%, raggiungendo i 6,3

miliardi di euro per 173,5 milioni di paia di scarpe vendute oltre confine.”

2 gennaio 2014

• Torna di moda la ripresa

“export è stato e continua a essere l’ancora di salvezza. Anche quest’anno è aumentato (+1,1%).

(..)Le esportazioni saliranno dell’1,8% e il saldo si arricchirà di un ulteriore 7,3.”

3 gennaio 2014

• Export e bonus mobili danno respiro all’arredo

“E’ l’ancora di salvezza dei fatturati(per le aziende internazionalizzate). Le esportazioni 2013 hanno

raggiunto i 12,7 miliardi (+2,4% sul 2012) e si prevede un +3,4% nel 2014.”

7 gennaio 2014

• La moda uomo ai livelli pre-crisi

“Nel 2013 le esportazioni di abbigliamento maschile cresciute del 3,7% a 5,2 miliardi”

9 gennaio 2014

• Export e qualità per ripartire

“La forza dell’export, che ha tenuto per tutto il 2013, con un balzo previsto a consuntivo dell’8 per

cento, a circa 27 miliardi su 133 di fatturato complessivo, si farà sentire anche nel 2014”

16 gennaio 2014

• Nella moda junior consumi a picco, cresce l’export (+2.2%)

“Il solo dato positivo dell’anno appena passato arriva proprio dalle esportazioni, che hanno

continuato a crescere segnando +2,2% in valore secondo le stime fatte da Smi (Sistema moda Italia)

per Pitti Immagine (..)”

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17 gennaio 2014

• Filiera orafa “miniera” dei big brand

“Nei primi nove mesi il fatturato delle imprese della gioielleria e della bigiotteria ha registrato un

incremento del 5,8%, grazie ad un +6,9% dell’export. “

Gli articoli analizzano i seguenti comparti economici:

• Alimentare;

• Moda;

• Arredamento;

• Cosmetica;

• Meccanica;

• Orafo;

• Ceramica;

• Farmaceutica.

Per comparto economico sono stati individuati determinati prodotti, evidenziati nella Tabella 1.

Tabella 1

COMPARTO PRODOTTI

ALIMENTARE Prodotti alimentari

MODA

Moda uomo

Moda junior

Calzature

ARREDAMENTO Arredo

COSMETICA Prodotti cosmetici

MECCANICA Robotica

ORAFO Gioielleria e

oreficeria

CERAMICA Manufatti

FARMACEUTICA Prodotti

farmaceutici

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Risultati

Attraverso la selezione di determinati dati riguardanti l’export e citati negli articoli selezionati in

precedenza, sono state rilevate le percentuali

l’anno 2014.

Grafico 1

0,00% 2,00%

Moda uomo

Moda junior

Calzature

Robotica

Gioielleria e oreficeria

Manufatti

Prodotti

MO

DA

ME

CC

AN

ICA

OR

AF

OC

ER

AM

ICA

FA

RM

AC

EU

TIC

A

PERCENTUALE DI CRESCITA EXPORT (ANNO 2013)

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Attraverso la selezione di determinati dati riguardanti l’export e citati negli articoli selezionati in

sono state rilevate le percentuali di crescita relative all’anno 2013 e alle previsioni per

2,00% 4,00% 6,00% 8,00% 10,00% 12,00%

3,70%

2,20%

4,40%

0,00%

6,90%

3,10%

PERCENTUALE DI CRESCITA EXPORT (ANNO 2013)

5

Attraverso la selezione di determinati dati riguardanti l’export e citati negli articoli selezionati in

crescita relative all’anno 2013 e alle previsioni per

12,00% 14,00%

14,00%

PERCENTUALE DI CRESCITA EXPORT (ANNO 2013)

Page 6: La vera faccia dell'italia (2013/2014)

Nel Grafico 1 è possibile vedere la percentuale di crescita

2012, per specifiche categorie di prodotti

comparto “farmaceutica” con +14% e“gioielleria e orefic

situazione in termini di export rimane invariata rispetto al 2012.

Passando all’analisi specifica per comparto, come mostrato nel G

dell’export risultano essere maggiori dell’1%. Tra queste, quelle che superano la percentuale del

10% sono rispettivamente il comparto “farmaceutica”(+14%) e il comparto “cosmetica”(+12%).

Grafico 2

Finora i dati considerati riguardano l’anno 2013 e confermano l’andamento dell’anno appena

trascorso. Per l’anno 2014 è stato possibile rilevare alcuni dati

percentuali di crescita dell’export per

0,00%

2,00%

4,00%

6,00%

8,00%

10,00%

12,00%

14,00%

1,10%

8,00%

PERCENTUALE DI CRESCITA EXPORT PER COMPARTO

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è possibile vedere la percentuale di crescita dell’export del 2013

per specifiche categorie di prodotti. Le percentuali più rilevanti sono relat

con +14% e“gioielleria e oreficeria” con +6,9% . Per la “Robotica” la

situazione in termini di export rimane invariata rispetto al 2012.

er comparto, come mostrato nel Grafico 2, le

risultano essere maggiori dell’1%. Tra queste, quelle che superano la percentuale del

10% sono rispettivamente il comparto “farmaceutica”(+14%) e il comparto “cosmetica”(+12%).

nora i dati considerati riguardano l’anno 2013 e confermano l’andamento dell’anno appena

trascorso. Per l’anno 2014 è stato possibile rilevare alcuni dati previsionali (vedi G

percentuali di crescita dell’export per prodotti e comparti.

8,00%

2,40%

12,00%

6,90%

3,10%

PERCENTUALE DI CRESCITA EXPORT PER COMPARTO

(ANNO 2013)

6

del 2013 rispetto all’anno

ù rilevanti sono relative ai prodotti del

. Per la “Robotica” la

percentuali di crescita

risultano essere maggiori dell’1%. Tra queste, quelle che superano la percentuale del

10% sono rispettivamente il comparto “farmaceutica”(+14%) e il comparto “cosmetica”(+12%).

nora i dati considerati riguardano l’anno 2013 e confermano l’andamento dell’anno appena

previsionali (vedi Grafico 3): le

3,10%

14,00%

PERCENTUALE DI CRESCITA EXPORT PER COMPARTO

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Grafico 3

*I dati rappresentano le previsioni per l’anno 2014

Le aspettative per l’anno 2014 riguardano

previsioni risultano più che positive per le vendite all’estero. L’export che già negli anni scorsi ha

permesso alle imprese esportatrici di crescere e di far

permetterà un’ulteriore crescita in particolare per la “cosmetica

l’”arredo”(+3,4%) e l’”abbigliamento”(+1,8%), come mostrato nel Grafico 3.

Analisi della competitività della manifattura italiana

Nel 2013 il surplus manifatturiero italiano con l’estero ha sfiorato i 110 miliardi di euro, ch

rappresenta un successo conseguito da tutto il sistema produttivo

occorre considerare un’altra variabile su cui riflettere: la competitività dell’Italia, confrontata con

altri Paesi europei ed extraeuropei.

che sfida tutti i vincoli del sistema

1 M. Fortis, “Il primato industriale italiano”, Il Sole 24 Ore.

0,00%

1,00%

2,00%

3,00%

4,00%

5,00%

6,00%

7,00%

8,00%

9,00%

10,00%

COSMETICA

10,00%

PERCENTUALE DI CRESCITA EXPORT

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*I dati rappresentano le previsioni per l’anno 2014

Le aspettative per l’anno 2014 riguardano soprattutto il rilancio del mercato interno, ma le

risultano più che positive per le vendite all’estero. L’export che già negli anni scorsi ha

permesso alle imprese esportatrici di crescere e di far aumentare il proprio fatturato, quest’anno

permetterà un’ulteriore crescita in particolare per la “cosmetica”(+10%), la “robotica”(+5%),

l’”arredo”(+3,4%) e l’”abbigliamento”(+1,8%), come mostrato nel Grafico 3.

Analisi della competitività della manifattura italiana

Nel 2013 il surplus manifatturiero italiano con l’estero ha sfiorato i 110 miliardi di euro, ch

rappresenta un successo conseguito da tutto il sistema produttivo1. Oltre all’export

occorre considerare un’altra variabile su cui riflettere: la competitività dell’Italia, confrontata con

altri Paesi europei ed extraeuropei. La riprova della vivacità del sistema manifatturiero italiano,

che sfida tutti i vincoli del sistema-Paese arriva dall’ultimo aggiornamento del Trade Performance

M. Fortis, “Il primato industriale italiano”, Il Sole 24 Ore.

Abbigliamento Arredo Robotica

MODA ARREDAMENTO MECCANICA

1,80%

3,40%

PERCENTUALE DI CRESCITA EXPORT

(ANNO 2014)*

7

il rilancio del mercato interno, ma le

risultano più che positive per le vendite all’estero. L’export che già negli anni scorsi ha

il proprio fatturato, quest’anno

”(+10%), la “robotica”(+5%),

Nel 2013 il surplus manifatturiero italiano con l’estero ha sfiorato i 110 miliardi di euro, che

Oltre all’export positivo

occorre considerare un’altra variabile su cui riflettere: la competitività dell’Italia, confrontata con

vacità del sistema manifatturiero italiano,

Paese arriva dall’ultimo aggiornamento del Trade Performance

Robotica

MECCANICA

5,00%

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Index, appena diffuso dall’International Trade Center (Itc), considerato il braccio operativo

dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e dell’Unctad2.

Tabella 2

Settori ITALIA GERMANIA CINA

Prodotti alimentari freschi 37 27 48

Alimentari trasformati 6 1 24

Legno e carta 26 1 38

Tessili 1 2 3

Prodotti in cuoio 1 14 2

Abbigliamento 1 16 2

Chimica - farmaceutica 21 1 27

Manufatti di base 2 1 4

Automazione - meccanica 2 1 5

Apparecchi e prodotti elettrici 3 1 43

It ed elettronica di consumo 22 11 7

Mezzi di trasporto 17 1 7

Altri manufatti diversi 2 1 9

Minerali ed energia 63 32 75

Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati International Trade Centre 2012

2 M.Fortis, “Industria, le cifre di un primato italiano”, Il Sole 24 Ore

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Risultati

Dagli indicatori dell’ITC emerge la competitività della manifattura italiana rapportata alla Germania

e alla Cina (Tabella 2). Nonostante la Germania detenga 8 primati nei 14 settori considerati, l’Italia

ottiene un buon posizionamento in 7 settori. Nel settore “tessili” siamo al 1° posto, seguiti da

Germania e Cina, rispettivamente al 2° e al 3° posto della classifica. Oltre al tessile anche nei

“prodotti in cuoio” e nell’”abbigliamento” deteniamo il primato; siamo secondi alla Germania per

“manufatti di base”, “automazione – meccanica” e “altri manufatti diversi”, e terzi negli

“apparecchi e prodotti elettrici”. In definitiva, dagli indicatori dell’International Trade Centre

emerge in modo chiaro che non è di certo l’industria italiana a non essersi ristrutturata ed

ammodernata in questi anni di crisi, visti i successi da essa ottenuti sui mercati esteri3.

Analisi della performance della proprietà intellettuale dell’Italia

Attraverso uno studio dell’UE sul valore dei diritti di proprietà intellettuale per l’economia

dell’Unione, è possibile comprendere le potenzialità dell’Italia in termini di occupazione, di PIL, di

salari e di scambi commerciali. Lo studio condotto congiuntamente dall’UAMI (Ufficio per

l’armonizzazione nel mercato interno) e dall’EPO (Ufficio europeo dei brevetti), ha analizzato il

contributo dato dalle Industrie ad “alta intensità di DPI (diritti di proprietà intellettuale4)”

all’occupazione e al PIL dell’Unione Europea.

Risultati

Dall’analisi riguardante i diritti della proprietà intellettuale, creati dalle industrie europee, è

emerso che l’Italia occupa le prime posizioni, rispetto agli altri Stati membri, per numero di marchi,

disegni e modelli, brevetti creati (vedi Tabella 3).

Tabella 3

Diritti di proprietà

intellettuale

Prima posizione Posizionamento

Italia

Numero

(Italia)

Marchi Germania 4 >35.000

Disegni e modelli Germania 2 >45.000

Brevetti Germania 3 >5.500

Fonte: rielaborazione dati “Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno”; dati riguardanti il periodo 2004-2008.

Come mostrato nella Tabella 3, la posizione principale è occupata dalla Germania, che mantiene la

leadership rispettivamente per numero di marchi, disegni e modelli e brevetti depositati. In

particolare nel numero di domande depositate per disegni e modelli l’Italia si classifica in seconda

posizione, subito dopo la Germania, con un numero superiore a 45.000. Per marchi e brevetti le

3 M.Fortis, “Industria, le cifre di un primato italiano”, Il Sole 24 Ore

4 Nello specifico: diritto di marchio, diritti di disegni e modelli, diritti di brevetto, diritti d’autore e uso delle indicazioni

geografiche.

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industrie ad alta intensità di DPI italiane occupano rispettivamente il quarto e il terzo posto. Questi

risultati dimostrano che in Italia la capacità delle aziende di produrre diritti di proprietà

intellettuale è elevata. Un ulteriore dato che emerge da questo studio è che questa capacità,

misurata nell’Italia, contribuisce a creare più di 200.000 posti di lavoro all’interno dell’UE,

classificandosi al 6° posto, dopo Germania, Francia e Paesi Bassi.

Tabella 4

Contributo delle industrie ad alta intensità di DPI

% occupazione UE %PIL UE

Media UE Contributo

Italia

Media UE Contributo

Italia

Diritti di marchio 20,8% >20,8% 33,9% >33,9%

Diritti di disegni e

modelli 12,2% >12,2% 12,8% >12,8%

Diritti di brevetto 10,3% <10,3% 13,9% <13,9%

Diritto d’autore 3,2% <3,2% 4,2% <4,2%

Uso dell’indicazione

geografica 0,2% >0,2% 0,1% >0,1%

Fonte: rielaborazione dati “Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno”.

Considerando i dati insiti nella Tabella 4 è possibile confrontare la posizione dell’Italia rispetto alla

media europea, riguardante il contributo dato all’occupazione e al Pil dell’UE. E’ evidente che la

media dell’Italia riguardante il contributo dei diritti di marchio, di disegni e modelli e l’uso

dell’indicazione geografica è relativamente superiore alla media individuata nelle industrie ad alta

intensità di DPI dell’UE. Questi risultati mettono in luce l’aspetto riguardante la capacità delle

industrie italiane che investono nelle suddette categorie di PI di creare nuovi posti di lavoro e

contribuire ad incrementare il prodotto interno lordo dell’Unione in modo più elevato rispetto alle

aziende che non perseguono questi investimenti.

Considerazioni

L’analisi riguardante l’andamento crescente dell’export dell’anno 2013 e delle previsioni per il

2014, riconferma il successo delle eccellenze italiane durante il periodo di crisi economica. I dati

dell’export e della competitività finora analizzati, dimostrano che il tessuto economico delle pmi è

fortemente attivo e competitivo. E’ quindi evidente che esiste un potenziale competitivo, presente

nelle aziende, che in parte rimane inespresso; questo potenziale rappresentato dall’innovazione,

dagli investimenti in ricerca&sviluppo e dal know-how italiano, è il fattore che permette alle

imprese italiane di distinguersi dai competitors esteri ed è parte integrante di quel valore aggiunto

che riconosciamo nell’identità italiana. Un’ulterione conferma delle potenzialità del sistema

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economico italiano proviene dalla performance delle industrie italiane ad alta intensità di DPI: la

creazione di diritti di proprietà intellettuale rappresenta un punto di forza anche per l’Italia e un

beneficio per l’Unione Europea, contribuendo a incrementarne l’occupazione e il PIL.

Le opportunità che il mercato internazionale sta offrendo all’economia italiana sono diverse e

molteplici: molte tra queste provengono dai Paesi dell’Asia, tra cui Cina e Vietnam, fortemente

desiderosi di ottenere e gustare il made in Italy. Siamo famosi perché “sappiamo fare” bene un

prodotto, ma allo stesso modo dobbiamo “saper fare riconoscere e apprezzare la nostra identità”

ai consumatori e agli investitori di italianità di tutto il mondo. E’ un fattore produttivo unico, che

va promosso e tutelato in modo adeguato.

brainINitaly s.r.l. sede legale : Milano - via Mameli 10 – 20129

sede operativa: Arzignano VI - via IV novembre,28 - 36071 - 0444/674912 - [email protected]

www.brainintaly.eu www.facebook.com/braininitaly

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Bibliografia

“Filiera orafa “miniera” dei big brand”, Moda24, Il Sole 24 Ore; 17-01-2014

“Nella moda junior consumi a picco, cresce l’export (+2.2%)”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore;16-01-2014

“Export e qualità per ripartire”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 9-01-2014

“La moda uomo ai livelli pre-crisi”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 7-01-2014

“Export e bonus mobili danno respiro all’arredo”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 3-01-2014

“Torna di moda la ripresa”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 2-01-2014

“Vola export ma in caduta i consumi interni del 2013”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 28-12-2013

“La lenta risalita della ceramica”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 27-12-2013

“Farmaci: Latina regina dell’export”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 27-12-2013

“Industria, le cifre di un primato italiano”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 24-12-2013

“Rispettare l’Italia”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 24-12-2013

“Per la cosmetica made in Italy balzo dell’export”, Moda24, Il Sole 24 Ore; 20-12-2013

“I robot ritrovano la domanda interna”, Impresa&Territori, Il Sole 24 Ore; 20-12-2013

“Intellectual property rights intensive industries: contribution to economic performance and employment

in the European Union”, Industry-level analysis report September 2013, Office for Harmonization in the

internal market.