la vita delle opere: il contesto italiano sul digitale
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LA VITA DELLE OPERE dalle fonti al digitale
Museo e digitale: esperienze di narrazione fra
bisogni e resistenze
Tavola rotonda
Venaria Reale, 29 ottobre 2015
Il cultura e digitale in generale, i social network, le app: l’immaginario
condiviso qualche – illustre – esempio fra preconcetti e stereotipi
“picchiettando sull’egòfono chiunque è in grado di farne sortire una verità più grave e più insidiosa di
quella appena scoperta dal vicino.”
“Nessuno parla veramente con qualcuno e nessuno risponde a nessuno”
Michele Serra, Ognuno potrebbe, Feltrinelli, 2015
“io sono, ehm ehm, antropologo ricercatore. Faccio parte di un gruppo di lavoro che studia l’esultanza dei calciatori. E’ un contratto a termine, una specie di dottorato, ma non un dottorato (….)è con tutta
evidenza un sussidio di disoccupazione mascherato da attività para-accademica”
Michele Serra, Ognuno potrebbe, Feltrinelli, 2015
• La “mite professoressa Antonietta, egittologa insigne” vs “l’odioso, presuntuoso, arrogante
professor Gardenia, nuovo direttore del museo”
Un cammeo dell’informatico Gomma da “La mummia” di Stefano Benni, Cari mostri,
Feltrinelli, 2015
danah boyd, It’s complicated. La vita sociale degli adolescenti sul web
“C’è bisogno di alfabetizzazione all’uso dei media. Una alfabetizzazione critica. Non è una questione che riguarda solo la tecnologia, ma l’essere capaci di
consumare i contenuti che produciamo da un punto di vista critico. “ Wired, intervista
“dopotutto è per questo che è complicato: servono distinguo, fatica, applicazione, onestà intellettuale per
provare a comprendere la rivoluzione in cui siamo immersi”
• Riflessioni e domande
> le app sono uno specchio
>riflessi del clima sulla formazione e sui processi decisionali
>come valutiamo il loro successo