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Laboratorio di Urbanistica Università di Palermo - Scuola Politecnica Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Edile-Architettura Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile Anno accademico 2018-2019 Laboratorio di Urbanistica Coordinato con il corso di Pianificazione urbanistica Prof. Ignazio Vinci Riqualificazione urbana e percorsi per la mobilità sostenibile Dott. Fabio Cutaia

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MOBILITÀ SOSTENIBILE Laboratorio di Urbanistica | Pianificazione urbanistica

Ignazio Vinci (2018-2019)

Riqualificazione urbana e percorsi per la mobilità sostenibile

Laboratorio di Urbanistica

Università di Palermo - Scuola Politecnica Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Edile-Architettura Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile Anno accademico 2018-2019

Laboratorio di Urbanistica

Coordinato con il corso di

Pianificazione urbanistica

Prof. Ignazio Vinci Riqualificazione urbana e percorsi per la mobilità sostenibile Dott. Fabio Cutaia

MOBILITÀ SOSTENIBILE Laboratorio di Urbanistica | Pianificazione urbanistica

Ignazio Vinci (2018-2019)

Riqualificazione urbana e percorsi per la mobilità sostenibile

Aspetti generali Nuove forme di mobilità Compito della mobilità sostenibile è promuovere l’inclusione sociale, l’efficienza delle risorse impiegate e la riduzione degli impatti della mobilità sull’uomo e l’ambiente. Strategia UNEP: ! Ridurre il fabbisogno di mobilità (Avoid); ! Favorire l’utilizzo delle modalità di trasporto più sostenibili (Shift); ! Migliorare continuamente i mezzi di trasporto perché siano sempre più efficienti (Improve). Lo scenario di nuova mobilità abbisogna di una nuova rete infrastrutturale che dovrebbe configurarsi come “rete verde”, in grado di svolgere anche una funzione ecologica, per cui dovrebbe basarsi su criteri di multifunzionalità

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Ignazio Vinci (2018-2019)

Riqualificazione urbana e percorsi per la mobilità sostenibile

Aspetti generali Traffico lento e valori ecosistemici Le attuali politiche urbane sono orientate all’incremento del traffico lento, sia come alternativa al traffico veicolare urbano, sia come opportunità per migliorare la qualità dell’ambiente urbano e anche rurale

! Questo genere di mobilità è detto “lenta” e “dolce”: lenta nel senso di essere strutturata su velocità basse (da pochi chilometri fino a 20-25 km/h), dolce nel senso di non risultare impegnativa per pendenza, dislivelli e difficoltà in generale Le “reti per la mobilità dolce” vantano il pregio di veicolare un tipo di turismo maggiormente attento alle questioni ambientali

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Riqualificazione urbana e percorsi per la mobilità sostenibile

Ciclopedonalità Le politiche di “mobilità sostenibile” accomunano le risposte alla domanda di spostamento, tutela ambientale e fruizione territoriale La bicicletta rappresenta il mezzo principe per le politiche di mobilità sostenibile: si configura come lo strumento capace di legare insieme obiettivi e valori I corridoi ciclopedonali da “nastro territoriale” passano ad essere considerati “sistemi lineari complessi di spazi aperti”

Amsterdam: nodo di intercambio

Aspetti generali

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Riqualificazione urbana e percorsi per la mobilità sostenibile

Mobilità sostenibile e corridoi ciclopedonali Trasporto multi-modale e multi-utente Il trasporto intermodale è un sistema di trasporto delle merci e dei passeggeri basato sulla combinazione di mezzi di trasporto differenti per coprire il percorso da un luogo di origine a uno di destinazione Il trasporto intermodale è caratterizzato da apposite strutture di interscambio, dette nodi intermodali, in cui è possibile cambiare il mezzo di trasporto utilizzato per il trasporto della merce o per il trasporto passeggeri e sono caratterizzati da almeno due infrastrutture di trasporto Combinando le infrastrutture per la mobilità leggera con altro genere di infrastrutture è possibile stabilire dei collegamenti multimodali, permettendo la copertura di spostamenti di ampio raggio, e multiutente, di facile accesso

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Riqualificazione urbana e percorsi per la mobilità sostenibile

Mobilità sostenibile e corridoi ciclopedonali Intermodalità treno-bicicletta I vantaggi consentiti dall’integrazione treno-bicicletta sono essenzialmente due: !creazione di un interscambio ideale negli spostamenti quotidiani !incremento del cicloturismo a breve, media e lunga distanza È possibile alternare i percorsi da compiere in bicicletta con i trasferimenti in treno, soprattutto nelle città attraversate da una linea ferrata, poiché il treno potrebbe comportarsi come un tram L’intermodalità treno-bicicletta è una necessaria proposta per raggiungere con facilità i “beni” sparsi nei territori extraurbani e soddisfare l’importante fetta di turismo detta “cicloturismo” e “turismo sostenibile”

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Codice della Strada

Zone 30

Expo Bikeway (Santa Monica � USA)

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Riqualificazione urbana e percorsi per la mobilità sostenibile

Transit Oriented Development - TOD Processo di pianificazione integrato e inclusivo trasporti-territorio Nasce come principio di progettazione urbana conosciuto come 4D - Distance, Density, Diversity, Design - orientato all’accessibilità pedonale, alla densificazione delle attività urbane intorno alle stazioni dei treni, alla promozione della mixité funzionale, all’adeguamento dell’arredo urbano Mira al miglioramento dell’accessibilità al trasporto pubblico locale e delle condizioni di sicurezza delle aree di stazione, mediante la localizzazione di nuovi insediamenti compatti, polifunzionali, orientati al trasporto pubblico Da tecnica progettuale è diventata oggi una strategia di pianificazione urbanistica fondata sull’utilizzo promiscuo del territorio, dell’ottimizzazione dell’accesso ai servizi di trasporto pubblico e delle possibilità di trasporto alternativo

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Transit Oriented Development - TOD Nuovi obiettivi Formulazione di politiche di trasporto volte a mitigare le esternalità negative derivanti dalla crescita non regolata e dispersiva delle città Formulazione di obiettivi e azioni volti al contrasto della polverizzazione spaziale e temporale degli spostamenti, tipica della città “diffusa” contemporanea Individuazione di elementi utili al rafforzamento delle connessioni ecologiche degli habitat ! Nelle aree della città consolidata, il TOD prevede il riempimento dei vuoti esistenti e interventi di riqualificazione urbana ! Nelle aree in espansione o in trasformazione, il TOD propone la costruzione di nuovi centri urbani di elevata qualità urbana

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Riqualificazione urbana e percorsi per la mobilità sostenibile

Purple Line Study (Washington Metropolitan Area)

Purple Line è una proposta di linea per la mobilità leggera estesa per 16 miglia da New Carrollton a Bethesda. Fornirebbe un collegamento diretto a tre linee metropolitane, due linee ferroviarie e ai servizi autobus. Lo studio si concentra sulle aree di stazione perché sicuri che la loro pianificazione faciliterebbe lo sviluppo locale futuro.

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Riqualificazione urbana e percorsi per la mobilità sostenibile

Il progetto mira a riconfigurare gli edifici esistenti, individuare gli spazi aperti, le connessioni dei sentieri, le reti stradali e gli accessi all’area. • Nuova area urbana a uso misto, integrata con la stazione sopraelevata nell’area centrale dei quattro blocchi • Mix di tipi di alloggi • Greenway in direzione est-ovest • Parco attrezzato adiacente alla stazione • Comunità verde di fronte alla chiesa • Mantenimento e ricollocazione delle imprese esistenti attraverso una pianificazione coordinata, assistenza tecnica e finanziaria • Ciclovie e marciapiedi ampi, migliore illuminazione, arredo urbano, fermate per autobus e ridisegno di un incrocio stradale.

Purple Line Study (Washington Metropolitan Area)

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Piano Urbano di Mobilità Sostenibile

Città metropolitane, enti di area vasta, comuni e associazioni di comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti Finanziamenti statali di infrastrutture per nuovi interventi per il trasporto rapido di massa, quali sistemi ferroviari metropolitani, metro e tram. Obiettivi principali:

! accessibilità alle aree urbane e periurbane, mediante sistemi di mobilità e trasporti sostenibili e di alta qualità anche sotto il profilo ambientale economico e sociale;

! fruibilità dello spazio pubblico; ! integrazione con l’assetto e gli sviluppi urbanistici e territoriali.

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Riqualificazione urbana e percorsi per la mobilità sostenibile

Il PUMS è uno strumento di pianificazione strategica che, in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo (10 anni), sviluppa una visione di sistema della mobilità urbana Propone il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica attraverso la promozione dell’efficienza negli spostamenti Il PUMS deve essere concepito in un’ottica di integrazione e messa a sistema degli strumenti di pianificazione territoriale e trasportistica già esistenti a livello locale, ponendosi come piano sovraordinato ai piani di settore

Piano Urbano di Mobilità Sostenibile

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Riqualificazione urbana e percorsi per la mobilità sostenibile

Piano Urbano di Mobilità Sostenibile

Obiettivi: 1) efficacia ed efficienza del sistema di mobilità; 2) sostenibilità energetica ed ambientale; 3) sicurezza della mobilità stradale; 4) sostenibilità socio-economica.

Strategie: 1) integrare i sistemi di trasporto; 2) sviluppare la mobilità collettiva; 3) sviluppare i sistemi di mobilità pedonale e ciclistica; 4) introdurre sistemi di mobilità motorizzata condivisa; 5) introdurre mezzi a basso impatto inquinante ed elevata efficienza energetica; 6) razionalizzare la logistica urbana; 7) diffondere la cultura connessa alla sicurezza e sostenibilità della mobilità.

1 •  Gruppo di lavoro

2 •  Quadro conoscitivo

3 •  Partecipazione

4 •  Obiettivi

5 •  Scenario di Piano

6 •  VAS

7 •  Adozione e Approvazione

8 •  Monitoraggio

Procedura

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Piano Urbano del Traffico

Il Piano Urbano del Traffico è obbligatorio per i comuni con più di 30.000 abitanti È costituito da un insieme coordinato di interventi per il miglioramento della circolazione stradale nell'area urbana, dei pedoni, dei mezzi pubblici e dei veicoli privati Si realizza nel breve periodo (2 anni) e nell'ipotesi di dotazioni di infrastrutture e mezzi di trasporto sostanzialmente invariate. Obiettivi: 1) garantire la sicurezza delle persone; 2) prevenire gli inquinamenti e tutelare il patrimonio artistico, ambientale e naturale; 3) riservare spazi alla sosta di veicoli di servizio e di soccorso; 4) stabilire aree per il parcheggio dei veicoli, anche a pagamento; 5) prescrivere orari e riservare spazi per i veicoli di alcune categorie; 7) riservare strade alla circolazione dei veicoli adibiti al TPL.

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Piano Urbano del Traffico

Il PUT si articola in tre livelli di pianificazione:

! Piano Generale del Traffico Urbano – preliminare relativo all'intero centro abitato (viabilità principale e locale);

! Piano Particolareggiato del Traffico Urbano – progetto di ambiti più

complessi; ! Piano Esecutivo del Traffico Urbano – progetti esecutivi prescritti nella fase

precedente.

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PUMS / PUT

PUMS PUT

Enti Città metropolitane, enti di area vasta, comuni e associazioni di comuni con popolazione superiore a 100.000 abitanti

Comuni con più di 30.000 abitanti

Arco temporale Medio-lungo termine (10 anni) Breve termine (2 anni)

Scala di intervento Area urbana e periurbana Area urbana

Oggetto Politiche complesse e intersettoriali Miglioramento delle condizioni della circolazione stradale

Opere • Interventi, anche in variante a strumenti urbanistici vigenti • Criticità irrisolvibili coi PUT

Organizza al meglio quanto esistente

Strumenti di implementazione Finanziamenti statali Risorse infrastrutturali inalterate

Gerarchia Sovraordinato Sottordinato

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Codice della Strada Art. 3 - Definizioni stradali e di traffico !Area pedonale: zona interdetta alla circolazione dei veicoli

!Parcheggio scambiatore: parcheggio situato in prossimità di stazioni o fermate del trasporto pubblico locale o del trasporto ferroviario, per agevolare l'intermodalità.

!Passaggio pedonale: parte della strada separata dalla carreggiata, mediante una striscia bianca continua o una apposita protezione parallela ad essa e destinata al transito dei pedoni.

!Pista ciclabile: parte longitudinale della strada, opportunamente delimitata, riservata alla circolazione dei velocipedi.

! Zona a traffico limitato: area in cui l’accesso e la circolazione veicolare sono limitati ad ore prestabilite o a particolari categorie di utenti e di veicoli.

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Codice della Strada

Zone 30 !Abbassamento della velocità ai 30 km/h e aumento della sicurezza stradale. "A Londra, tra il 1986 e il 2006 si è registrata una diminuzione del 42% del numero totale di incidenti; !Riduzione della fase di accelerazione dei veicoli e conseguente diminuzione del consumo di carburante e di emissioni inquinanti. "A Madrid si è misurata una diminuzione nell’aria del 27% di ossidi di azoto, del 20% di monossido di carbonio e del 22% di polveri sottili. !Diminuzione della rumorosità del traffico (in presenza di siepi e di alberi la rumorosità diminuisce ulteriormente). "A Graz è stata registrata una diminuzione compresa tra 2 e 2,5 dB.

Cuscino berlinese

Stoccarda

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Riqualificazione urbana e percorsi per la mobilità sostenibile

Codice della Strada

Vester Voldgade (Copenaghen)

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Riqualificazione urbana e percorsi per la mobilità sostenibile

Codice della Strada

Exhibition Road (London)

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Riqualificazione urbana e percorsi per la mobilità sostenibile

Codice della Strada

Via d’Azeglio (Cuneo)

Corso Dante (Cuneo) Via Statuto (Cuneo)

Piazza Galimberti (Cuneo)

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Codice della Strada

Isole pedonali Area urbana all'interno della quale viene vietata la circolazione dei mezzi, sia pubblici che privati. La fruizione è riservata ai soli pedoni, biciclette, veicoli in servizio di emergenza o veicoli utilizzati da disabili. Molte città, già da tempo, portano avanti politiche di incremento delle aree pedonali. Nei centri storici di grandi e piccole dimensioni ! l’aria è meno inquinata, ! la soglia di rumore è più bassa, ! la circolazione dei pedoni è più facile, ! il commercio insediato ne trae vantaggio. Molte città europee, a partire dagli anni Sessanta, hanno istituito isole pedonali in alcune parti dei loro centri storici.

1980: prima pedonalizzazione in Italia – area del Colosseo

1962: prima pedonalizzazione in Europa – Copenaghen

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Riqualificazione urbana e percorsi per la mobilità sostenibile

Codice della Strada

Zone a traffico Limitato b) limitare la circolazione di tutte o di alcune categorie di veicoli per esigenze di prevenzione degli inquinamenti e di tutela del patrimonio artistico, ambientale e naturale;

d) riservare limitati spazi alla sosta dei veicoli degli organi di polizia stradale, dei vigili del fuoco, dei servizi di soccorso, nonché di quelli adibiti al servizio di persone con limitata o impedita capacità motoria, a servizi di linea per lo stazionamento ai capilinea;

e) stabilire aree nelle quali è autorizzato il parcheggio dei veicoli, a pagamento e non;

g) prescrivere orari e riservare spazi per i veicoli utilizzati per il carico e lo scarico di cose;

i) riservare strade alla circolazione dei veicoli adibiti a servizi pubblici di trasporto, al fine di favorire la mobilità urbana.

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Progettazione di piste ciclabili Elementi progettuali Le indicazioni per la realizzazione degli interventi possono riguardare due aspetti: da una parte, l’individuazione di soluzioni progettuali da applicare in maniera diffusa, dall’altra l’individuazione di soluzioni per i singoli punti critici

! Le caratteristiche costruttive del percorso

! Le aree di sosta e gli elementi di arredo

! La segnaletica orizzontale e verticale

! Gli attraversamenti, gli incroci e le connessioni

! I parcheggi e i punti di connessione

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Progettazione di piste ciclabili Progettazione Le caratteristiche tecnico-costruttive si riferiscono agli spazi di transito, a quelli di loro pertinenza e agli elementi che concorrono al loro disegno. Per la definizione degli ambiti spaziali, si possono indicare come dimensioni minime necessarie a garantire uno stato di benessere generale all’utente quelle citate dal D.M. 557/19991 e dalla Circolare 432/19932,

! spazio di transito 1,2 m ! spazio di pertinenza 0,70 m

In funzione del mezzo di fruizione: ! per i pedoni 1,5 m ! per i ciclisti 2,5 m ! per i cavalieri 1,2 m, se prevista la possibilità di affiancamento 2m

1 Regolamento per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili 2 Regolamento concernente l'ammissione al contributo statale e la determinazione della relativa misura degli interventi per la realizzazione di itinerari ciclabili e pedonali nelle aree urbane in attuazione dell'art. 3, comma 2, della legge 28 giugno 1991, n. 208

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Progettazione di piste ciclabili Progettazione Per garantire anche ai disabili l’accesso in sicurezza e la piacevole fruizione del nuovo asse di mobilità leggera, tenendo conto anche del D.M. 236/19891 e del D.P.R. 503/19962, è indispensabile che lungo il percorso non ci siano:

! eccessive articolazioni e andamenti irregolari delle principali direttrici di accesso ! strozzature, arredi e ostacoli di qualsiasi natura che ingombrino il passaggio ! la barriere architettoniche che arrechino disagio alla mobilità ! dislivelli superiori a 2,5 m ! parapetti con altezze inferiori a 10 cm

Nei cambi di direzione è necessario prevedere che la zona interessata alla svolta, per almeno 1,7 m su ciascun lato dal vertice più esterno, risulti in piano e priva di qualsiasi interruzione.

1 Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche. 2 Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici.

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Riqualificazione urbana e percorsi per la mobilità sostenibile

Riferimenti per lo studio • Chiarazzo V. (2012), “L’accessibilità in un sistema integrato trasporti-territorio”, in L’Urbanistica che cambia. Rischi e valori, Atti della XV Conferenza Nazionale SIU – Pescara 10-11 maggio 2012

• Cozzi M., Ghiacci S., Passigato M. (2000), Piste ciclabili. Manuale di progettazione e guida alla moderazione del traffico, Il Sole 24 Ore, Milano

• Decreto Legislativo n. 285 del 30/04/1992 in G.U. n. 114 del 18/05/1992, Nuovo codice della Strada, Testo coordinato ed aggiornato con le successive modifiche ed integrazioni

• Decreto Legislativo del 4 agosto 2017, Individuazione delle linee guida per i piani urbani di mobilità sostenibile, ai sensi dell’articolo 3, comma 7, del decreto legislativo 16 dicembre 2016, n. 257, in G.U. n. 233 del 4/10/2017, pp. 9-20

• La Rocca R.A. (2008), “Mobilità dolce e trasformazioni del territorio: esempi europei”, Territorio Mobilità e Ambiente, Università degli Studi di Napoli Federico II, Napoli

• Nuzzolo A., Coppola P. (2007), “Quale politica per la mobilità? Il ruolo della pianificazione integrata trasporti-territorio”, in La mobilità nella città metropolitana, Atti del Convegno – Roma 7-8 novembre 2007

• OCS - Politecnico di Torino (2006), L’ambito residenziale, la “zona 30” e la normativa italiana, Regione Piemonte – Trasporti.

• Papa E. (2009), “Sistema Urbano e Mobilità”, in Papa R. (a cura di), Il governo delle trasformazioni urbane e territoriali. Metodi, tecniche e strumenti, Franco Angeli. 71-87

• Papa E. (2007), “Transit Oriented Development: una soluzione per il governo delle aree di stazione”, TeMA, Napoli, pp. 15-21

• Toccolini A., Fumagalli N. (2009), Progettare luoghi piacevoli. Linee guida e schemi operativi per realizzare spazi da vivere, Maggioli Editore, Santarcangelo di Romagna