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  • Laboratorio

    gestione della classe

    e problematiche

    relazionaliIC «Marco Polo»

    Scuola Polo per la formazione Roma - Ambito IV

    19, 21 e 26 marzo 2018

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova1

  • Le quattro discontinuità

    •“la scuola richiede prestazioni individuali, mentre il lavoro mentale all’esterno è spesso condiviso socialmente;

    • la scuola richiede un pensiero privo di supporti, mentre fuorici si avvale di strumenti cognitivi o artefatti;

    •la scuola coltiva il pensiero simbolico, nel senso che lavora su simboli, mentre fuori della scuola la mente è sempre direttamente alle prese con oggetti e situazioni;

    •a scuola si insegnano capacità e conoscenze generali, mentrenelle attività esterne dominano competenze specifiche, legate alla situazione.” [Resnick, 1995]

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 2

  • L’evoluzione del profilo «giuridico-contrattuale» del docente

    (art. 27 CCNL 2016/2019)

    Il profilo professionale dei docenti è costituito da competenzedisciplinari, informatiche, linguistiche, psicopedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo relazionali, di orientamento e di ricerca, documentazione e valutazione tra loro correlate ed interagenti, che si sviluppano:

    con il maturare dell’esperienza didattica,

    l’attività di studio

    l’attività di sistematizzazione della pratica didattica.

    I contenuti della prestazione professionale del personale docente si definiscono nel quadro degli obiettivi generali perseguiti dal sistema nazionale di istruzionee nel rispetto degli indirizzi delineati nel piano dell’offerta formativa della scuola.

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 3

  • Competenze disciplinari

    Competenze informatiche

    Competenze linguistiche

    Competenze psico-

    pedagogiche

    Competenze metodologico-didattiche

    Competenze organizzativo-relazionali

    Competenze di

    orientamento

    Il Profilo

    del

    docente

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 4

    Maturare

    esperienza

    didattica

    Sistematizzazione

    pratica didattica

    Attività di studio

    Motivazione

    Formazione permanente

  • Fin dalla sua formazione la classe presenta una storia unica e singolare

    E’ un sistema aperto con caratteristiche sue proprie non riconducibili a quelle dei suoi membri presi isolatamente

    Ha regole esplicite e implicite valide solo al proprio interno e cresce nutrendosi delle interazioni e relazioni tra i suoi membri.

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 5

  • Il punto di partenza di ogni apprendimento è la creazione

    di una relazione di classe positiva, in grado di rispettare

    le differenze e le specificità di ogni singolo individuo, al

    fine di concedergli la possibilità di esprimersi liberamente

    e senza riserve.

    Senza la creazione di una relazione di classe positiva, si

    rivela inutile ogni riflessione su come insegnare o su

    come costruire situazioni che consentano apprendimento.

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova

    6

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 7

    Anche le Indicazioni Nazionali per il curricolo recitano: particolare

    cura è necessario dedicare:

    alla formazione della classe come gruppo,

    alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti

    alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla

    socializzazione

  • La classe si configura come un

    fondamentale spazio di crescita in cui

    lo studente sperimenta

    le proprie competenze e sviluppa la

    propria identità, nel quale i processi

    emotivi e relazionali

    assumono un ruolo centrale

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 8

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 9

    Luogo di appartenenza o di esclusione

    Luogo di apprendimento o

    luogo di trasmissione

    Luogo di sperimentazione

    dei conflitti

    Comunicazione

    Educazione

    Istruzione

    FormazioneRelazione

    La

    classe

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 10

    Per il numero elevato dei suoi membri e per le relazioni che legano allievi e insegnanti, la classe presenta

    alcune caratteristiche tipiche di un grande gruppo.

    Nella scuola dell’infanzia e primaria, ad esempio,

    • gli alunni possono trovarsi in una situazione di dipendenza nei confronti del docente

    • ciascuno aspira ad avere rapporti privilegiati con il docente ed è ostacolato in questo suo

    proposito dalla presenza degli altri membri della classe.

    Nella scuola secondaria di primo grado e secondo grado, la classe può diventare il luogo in cui

    • esibire il proprio "io",

    • dove definire e mantenere la propria identità,

    • dove soddisfare bisogni quali l'"essere autonomi",

    • il "dimostrare le proprie capacità",

    • l'"appartenere ad un gruppo" con simili interessi e modi di apparire (stesso look, stessa

    pettinatura, stesso trucco, medesimi gusti musicali, ecc.).

    La classe «grande gruppo»

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 11

    Dato l’elevato numero di individui, che formano una classe è

    naturale che si sviluppino molteplici relazioni sociali, che

    possono prendere la forma di sotto-gruppi coesi, talvolta

    ostili o in conflitto con altri sotto-gruppi.

    Tra gli studenti possono stabilirsi

    sentimenti di simpatia/antipatia,

    reciprocità/ostilità,

    apertura/pregiudizio

    tali da costituire una rete implicita di rapporti e

    comunicazioni che nasce in base ad esigenze personali e

    sociali e che risponde a bisogni socio-affettivi diversi da quelli

    strettamente istituzionali.

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 12

    In base a questo modello

    di analisi, una classe può

    essere vista come un

    campo nel quale

    operano forze diverse

    (gli alunni).

    I sentimenti di attrazione e

    avversione tra gli alunni,

    organizzano

    implicitamente una rete di

    relazioni selettive,

    relazioni che sono spesso

    predominanti o

    indipendenti dagli scopi

    istituzionali (didattici,

    formativi) , e talvolta in

    conflitto palese o

    nascosto con gli stessi.

    • Clima positivo

    • Gruppo come unità sociale inclusiva/aperta

    Attrazione

    • Clima negativo

    • Gruppo come unità sociale esclusiva/chiusa

    Avversione

  • La gestione della classe

    La classe è un microsistema complesso in cui intervengono molteplici

    fattori sia interni che esterni... contesti familiari ed extrascolastici e

    la scuola, quella scuola, quella specifica comunità educante con le sue

    tradizioni, le sue regole, il suo stile, il docente, i docenti

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 13

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 14

    Competenze disciplinari, didattiche, metodologiche

    • di disporre di solide conoscenze e competenze nella propria disciplina e nel linguaggio specifico

    • di padroneggiare metodologie e didattiche diversificate e differenziate

    • di promuovere una reale alleanza educativa scuola-famiglia, con condivisioni di aspetti valoriali e normativi

    • di partecipare attivamente alla elaborazione e condivisione del PTOF e dei documenti di indirizzo dell’istituto

    • ……..

    Competenze relazionali, psicopedagogiche, gestione gruppi……

    • disporre di solide conoscenze derivate dalle teorie e dalle ricerche sulla gestione e sui bisogni personali e psicologici degli allievi .

    • Saper promuovere relazioni positive tra insegnante-allievo

    • Sostenere relazioni significative tra pari che costruiscano la classe come comunità di supporto.

    • applicare metodi di istruzione che facilitino l’ottimizzazione dell’apprendimento soddisfacendo i bisogni di studio dei singoli e dell’intero gruppo classe.

    • padroneggiare metodi di conduzione di gruppo che coinvolgano gli allievi

    • utilizzare abilità di counseling e di metodi comportamentali che sollecitino gli studenti a esaminare e correggere i loro comportamenti inappropriati.

    • proporre un modello di sé positivo (è il fattore che più influenza l’apprendimento e la motivazione allo studio degli allievi).

  • Le aspettativeriguardo i risultati

    degli studenti

    Le buone relazioni in classe (tra pari,

    tra alunni e docenti, tra

    docenti)

    L’ambiente «fisico»

    della classe

    L’ambiente «organizzato»

    della classe

    Fattori che sembrano avere un’influenza diretta

    sui risultati dell’apprendimento e dei comportamenti espressi a scuola(Creemers e Reezigit 1999)

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 15

  • Assume una leadership democratica nella classe

    Rispetta stili, ritmi di apprendimento e valorizza le specifiche competenze

    Progetta intenzionalmente con il team/consiglio di classe l’azione formativa

    Adotta approcci d’insegnamento personalizzati (aiuta ad apprendere in profondità pochi elementi

    fondamentali e non a memorizzarne tanti in modo superficiale). Per far apprendere in profondità:

    deve puntare su abilità e prestazioni contestualizzate per l’apprendimento di concetti

    disciplinari

    definizioni e formule tecniche devono connettersi con la loro pratica in situazioni e contesti

    reali.

    Progetta l’apprendimento come attività facilitata da una ricerca di gruppo condivisa

    Tende a sviluppare nel gruppo classe: orgoglio per la conquista; responsabilità e curiosità, mette in

    condizione di presentare propri contributi, idee originali ai compagni e ai docenti”

    - (rif.M.Comoglio, Seminario: “Misure di Accompagnamento Indicazioni Nazionali”, rete: “Insieme si può fare” RM13, 29 Febbraio,2015)

    IL DOCENTE CHE EDUCA AD APPRENDERE

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 16

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 17R. Malorzo , A. M. Valvetri

    i.t.t. Giorgi Brindisi a.s.2015/2016

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 18

    Nel 1993 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha elaborato un documento

    che elenca le 10 competenze essenziali per il benessere psicofisico dei

    bambini e degli adolescenti che la scuola dovrebbe favorire:

    • capacità decisionale: saper decidere motivatamente;

    • problem solving: analizzare, affrontare e risolvere costruttivamente i problemi;

    • creatività: esplorare alternative, individuare opzione diverse con flessibilità e

    originalità;

    • pensiero critico: analizzare, valutare il pro e il contro;

    • comunicazione efficace: esprimersi in modo efficace e appropriato;

    • capacità di relazioni interpersonali: convivere, interagendo positivamente;

    • autocoscienza: conosci te stesso, nei tuoi punti deboli e forti;

    • empatia: ascoltare e comprendere gli altri;

    • gestione delle emozioni: riconoscerle e controllarle;

    • gestione dello stress: governare le tensioni e le fonti d’ansia.

  • LE DINAMICHE

    CON CUI DOVER FARE

    I CONTI• classi numerose

    • classi multietniche

    • classi multiculturali

    • classi multiproblematiche

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova

    19

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 20

    La colpa è di ……

    La colpa non è mia

    Ai miei tempi sì che …..

  • Atteggiamenti errati

    Cercare «La Colpa» è colpa dei ragazzi

    è colpa dell'ambiente

    è colpa del dirigente, tutti gli alunni difficili ce l’ho io

    è colpa dei colleghi: sono troppo permissivi/autoritari/indifferenti

    é colpa dei genitori, danno sempre ragione ai figli

    tanto non capiscono niente …….

    è tutto inutile: sono così e resteranno così …..

    io non ci posso fare niente perché dipende da altri fattori (famiglia, amici ecc.)

    alcuni allievi si comportano male «perché ce l'hanno con me»

    non è colpa mia

    mi mancano i materiali, gli strumenti, le risorse adatte….

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 21

  • Atteggiamenti erratiResistenza al cambiamento

    ho sempre fatto così……… perché devo cambiare?

    nelle altre classi non ho problemi, in questa sì: dunque dipende dagli alunni.

    i corsi di aggiornamento non servono a niente: ne ho fatti tanti, sono tutte

    chiacchiere.

    conosco la mia disciplina seguo il programma e basta! …….

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 22

  • La classe ieri

    Per un docente gestire la classe significava

    saper ristabilire l’ordine

    tenere la disciplina

    Il docente ieri, compente

    disciplinarista,seguiva il programma

    La classe oggi

    Per un docente saper gestire una classe significa saper conoscere i propri studenti

    ed essere in grado di offrire loro una motivazione.

    Il docente oggi, competente diciplinarista, propone delle attività in modo ’’attraente”,

    riesce ad affascinare gli studenti con la passione che esprime.

    Chiarisce la validità dell’offerta formativa Indica la strada per il successo scolastico

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 23

  • Mantenere la

    disciplina

    •Riprendere il singolo allievo

    •Ammonire il comportamento

    maleducato

    •Rimproverare chi chiacchiera

    •Richiamare chi si muove senza

    permesso

    •Criticare gli atteggiamenti

    inopportuni

    •Minacciare gli alunni con

    conseguenze negative

    Gestire la classe

    • Organizzare un ambiente

    facilitante l’apprendimento

    • Promuovere la motivazione

    • Suscitare l'interesse

    • Incoraggiare la partecipazione

    • Coordinarsi con i Colleghi del

    CdC

    • Progettare attentamente le

    lezioni

    • Organizzare gli spazi, il tempo,

    i materiali

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 24

  • Un clima di classe positivo è un fattore di protezione sia per gli apprendimenti cheper il benessere generale dello studente (Wentzel,1997).

    Il sistema classe rappresenta la struttura di base attraverso cui l'organizzazione

    scolastica persegue gli obiettivi istituzionali dell'acquisizione sistematica e programmata

    di conoscenze, ma costituisce anche l'ambito entro il quale si manifestano bisogni di

    natura individuale , differenti da quelli istituzionali (il bisogno di avere amicizia,

    di conquistare prestigio o di scaricare aggressività). (Carli e Mosca,1980)

    Chi insegna dunque non può disporre di un unico modello fisso

    cui ispirarsi, ma deve possedere un metodo duttile da adattare alle

    esigenze formative dei singoli studenti e alle particolari capacità,

    in modo tale da guidare lo studente verso un apprendimento

    autonomo, scopo principale dell’attività di insegnamento.

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 25

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 26

    Gest

    ire l

    e d

    inam

    iche • leggere,

    decodificare e gestire le dinamiche all'interno della scuola

    Saper

    condurr

    e i

    l gru

    ppo

    cla

    sse

    • affinare le capacità di conduzione del gruppo-classe

    Pote

    nzia

    re s

    trum

    enti

    fa

    cilit

    anti • potenziare la competenza

    dell’uso di strumenti didattici e metodologici facilitanti l'attenzione, l'apprendimento e la partecipazione dei ragazzi, trasformando situazioni problematiche in occasioni di apprendimento

  • F.Cavaiani -CANALI SENSORIALI E STILI APPRENDIMENTO

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 27

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 28

    Metodi di insegnamento:

    Direttivo funzionale (di prodotto)

    Non direttivo (di processo)

    Skinneriano (operante strumentale)

    Groupwork (lavoro di, per, con il gruppo)

    Team teaching (gruppo docente)

    Mastery learning (personalizzato)

    Strategie di insegnamento

    Modeling (modello da imitare)

    Shaping (modellare un’abilità prima inesistente)

    Autoistruzione

    Insegnamento reciproco e mediazione sociale

    Metacognizione (sviluppare la consapevolezza di

    quello che sta facendo)

  • Gli alunni dovrebbero conseguire la capacità (competenza) di

    essere protagonisti del proprio futuro, non passivi spettatori

    comprendere l’importanza primaria delle decisioni condivise

    comprendere che una comunità funziona quando si ragiona sul gruppo, non sul

    singolo

    imparare che le decisioni importanti vanno prese considerando il lungo termine, non

    l’immediato

    sviluppare senso critico e creativo

    sapersi mettere in discussione nel rapporto con gli altri

    saper condividere idee e responsabilità

    rafforzare il proprio senso di autonomia

    saper lavorare e collaborare in un gruppo

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 29

  • L'insegnante influenza la qualità della

    rete delle relazioni, che è presupposto

    del clima di classe, non solo con le sue

    conoscenze, ma anche e soprattutto ,

    con il suo stile di insegnamento, le sue

    caratteristiche, di personalità e il suo

    corredo valoriale.

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 30

  • La gestione della classe

    dovrebbe basarsi su solide conoscenze derivate dalle teorie e dalle ricerche sulla gestione e sui

    bisogni personali e psicologici degli allievi .

    è determinata dalle relazioni positive tra insegnante-allievo

    è condizionata dalle relazioni significative tra pari che creano la classe come comunità di

    supporto.

    comporta l’utilizzo di metodi di istruzione che facilitino l’ottimizzazione dell’apprendimento

    soddisfacendo i bisogni di studio dei singoli e dell’intero gruppo classe.

    implica l’utilizzo di metodi di conduzione di gruppo che coinvolgono gli allievi: essi sono i

    protagonisti del loro sviluppo e concorrono a stabilire standard di comportamento che aiutano a

    creare una comunità carica di calore e di attenzioni.

    sottintende l’uso delle abilità di counseling e di metodi comportamentali che sollecitano gli

    studenti a esaminare e correggere i loro comportamenti inappropriati.

    è il fattore che più influenza l’apprendimento e la motivazione allo studio degli allievi.

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 31

  • Alunni che mostrano

    • indifferenza alle

    regole

    • iperattività

    • bullismo e condotte

    antisociali

    • difficoltà a gestire

    il tempo libero

    • ridotta capacità

    esplorativa ed

    elaborativa

    • difficoltà attentive

    • inadeguata capacità

    di resilienza (affrontare e superare un evento traumatico o un

    periodo di difficoltà).

    • fragile percezione

    di autoefficacia

    • analfabetismo

    emotivo (Galimberti)

    • memoria storica

    appiattita al

    presente .

    • uso eccessivo dei

    social

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 32

    • alunni

    “ansiosi”,

    • “pigri” ecc…

    facilmente

    gestibili in

    situazioni di

    “tranquillità”

    ma che in un

    contesto più

    complesso

    rischiano di non

    trovare appoggi

    educativi sicuri

    capaci di

    aiutarli nel

    proprio

    cammino.

    Fare scuola al giorno d’oggi

    è sempre più complesso.

    Gli insegnanti si ritrovano ad agire in

    contesti educativi problematici; sia per

    la presenza di gruppi numerosi che per

    le esigenze particolari dei singoli alunni

    (problematiche personali, familiari e

    bisogni educativi speciali) che richiedono

    da parte del docente interventi mirati.

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 33

    Nella mitologia greca

    la dea Armonia

    era figlia di Venere e Marte;

    l’armonia derivava

    dunque da due valori contrapposti,

    bellezza e conflitto

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 34

    Il conflitto in classe

    Conflitto pubblico

    «con» il pubblico

  • Il conflitto in classe

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 35

    Evitare il «messaggio TU»

    Trasformarlo in «messaggio IO»

    «Io» sono in difficoltà

    per cui

    il problema deve essere risolto da chi ce l’ha

    (non dipende da TE)

    Essere veri e coerenti:

    Conoscere le «proprie» emozioni

    Controllare le proprie emozioni

    Riconoscere le emozioni altrui

    Gestire le relazioni

    Evitare atteggiamenti riparatori o salvifici «io ti salverò»

    calma

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 36

    La direzioneIl metodo più immediato, non negoziale, dove l'autorità dell'adulto interviene in modo netto sui conflitti. L'intervento mira a dare

    indicazioni precise, ordini, con lo scopo di fermare il conflitto.

    E' bene utilizzare il metodo direttivo quando non c'è tempo per negoziare, quando c'è in gioco la sicurezza degli studenti, quando questi

    sono fuori controllo. Bisogna ricordare che in questo modo si interviene sull'indipendenza dello studente e può provocare risentimenti.

    La mediazioneLa mediazione ha come scopo di aiutare gli studenti ad elaborare il proprio conflitto, creandone le condizioni.

    Il mediatore deve essere imparziale, non deve interrompere, non deve prendere le parti o colpevolizzare

    Lo scopo è di sviluppare la soluzione o scegliere la soluzione più praticabile per la risoluzione del conflitto.

    Devono essere «i contendenti» a trovare la strada. Un metodo che richiede tempo e sforzo, ma che punta alla soluzione definitiva del

    problema.

    L'arbitraggioPrevede un ruolo attivo da parte del docente. Ascolta le parti e interviene indicando ai contendenti come gestire il conflitto. Se si dà alle

    persone in causa la possibilità di esprimere il proprio punto di vista, consente di raggiungere una soluzione in breve tempo. Anche se non si

    giunge alla soluzione profonda e radicale del conflitto.

    La sentenzail docente determina di chi ha ragione o torto. In questi casi si ascoltano e valutano le "prove", quindi si passa al giudizio.

    L'equità del giudizio determinerà la credibilità del giudice. Ci dovrà essere necessariamente un vincitore ed un perdente oppure un vincitore

    o un quasi vincitore

    La negoziazione: Il processo attraverso il quale si arriva ad una decisione condivisa

    partendo da posizioni diverse (e spesso molto diverse)

    Come «evolve» il conflitto in classe

  • E’ possibile prevenire il conflitto?

    «A volte» si

    ma bisogna … partire da lontano

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 37

  • Accoglienza

    Per favorire l’inserimento dell’alunno nell’ambiente scolastico, il primo passo è:

    la progettazione dell’accoglienza per le scuole dell’infanzia e primaria:

    protocollo iscrizioni

    incontro con i bambini accompagnati dai genitori;

    visita ai locali scolastici;

    realizzazione di giochi in cui i bimbi siano protagonisti;

    La sperimentazione del circle time, ovvero la pratica del tempo del cerchio. Disponendosi in cerchio, ogni

    bambino/adulto è pari all’altro; ci si guarda negli occhi, si impara a confrontarsi, ci si apre al pubblico

    superando la timidezza, si raccontano episodi e/o spaccati di vita quotidiana e familiare, si illustrano a mo’

    di gioco costumi e tradizioni dei paesi d’origine per gli alunni di diversa nazionalità

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 38

  • Accoglienza

    Per la scuola secondaria di I e II grado, l’accoglienza gestita dai docenti dell’intero Consiglio di

    Classe che individuerà percorsi di lavoro e tematiche da approfondire secondo le diverse

    discipline

    1. Attività «Impariamo a conoscerci»: (le interviste tra pari)

    2. Attività « La scuola che vorrei» in gruppo con produzione elaborati (cartacei, video,

    multimediali)

    3. Attività «Noi siamo……. • Prima fase: i desideri • Seconda fase: la realtà • Terza fase:

    lavoriamo concretamente ai progetti • Quarta fase: lavoriamo sulle regole da condividere •

    Quinta fase: presentiamo il lavoro al Consiglio di Classe, alle famiglie, e rendiamolo visibile alla

    scuola con cartelloni, plastici, video. …….

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 39

  • PRENDERSI CURAL’insegnante e la dimensione del «prendersi cura» dell'allievo, nella sua

    totalità

    Contemplare la possibilità di «fare entrare la dimensione relazionale ed

    emotiva» nei processi di insegnamento- apprendimento non significa perdere

    l'autorevolezza connessa al ruolo ; è rischioso il contrario

    Alla base di detta interrelazione si pone la necessità di una «imprescindibile

    asimmetria».

    Il rapporto tra insegnante e alunno non è, non può (e non deve) essere

    paritario;

    questo non deve confondersi con un esercizio della disparità di potere che

    escluda la dimensione affettivo-relazionalePiano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 40

  • Cordialità e rispetto

    Dar loro coraggio

    Credere in loro

    Ascoltarli

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 41

  • InclusioneLa capacità per un docente di essere «inclusivo»

    è il più alto livello della competenza «docente»

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 42

  • L’inclusione scolastica (art. 1 d.l. 66/2017)

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 43

    riguarda le bambine e i bambini, le alunne e gli alunni, le studentesse e gli studenti,

    risponde ai differenti bisogni educativi

    si realizza attraverso strategie educative e didattiche

    finalizzate allo sviluppo delle potenzialità

    promuove la partecipazione della famiglia, nonché delle associazioni di riferimento, quali interlocutori dei processi di

    inclusione scolastica e sociale.

    é impegno fondamentale di tutte le componenti della comunità scolastica le quali, nell'ambito degli specifici ruoli e responsabilità,

    concorrono ad assicurare il successo formativo

  • Criticità dell’inclusione

    Formazione inadeguata dei docenti curricolari e talvolta anche di quelli incaricati di attività per il sostegno (spesso non specializzati)

    Deresponsabilizzazione e delega al solo docente di sostegno

    Attivazione di laboratori “ex-clusivi”

    Trattenimenti (bocciature) «strumentali»

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 44

  • L’uso del «Laboratorio» come metodologia

    innovativa.

    Il laboratorio non come spazio fisico ma come

    processo di apprendimento/insegnamento

    (spazio mentale)

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 45

    Trovarsi insieme è un inizio

    Restare insieme un progresso

    Lavorare insieme un successo

    (H. Ford)

  • Gli ambienti d’apprendimento: °spazi fisici (il laboratorio, l’aula, la biblioteca, la palestra, il giardino, la mensa …… )

    °spazi cognitivi (metodologie laboratoriali),

    °esperienze situate (maker space, FabLab)

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 46

    Le metodologie laboratorialipeer tutoring - insegnamento tra pari

    peer collaboration - collaborazione tra paricooperative learning - apprendimento cooperativo

    flipped classroom - la classe capovoltajigsaw classroom - l’aula puzzle

    Il debate - il dibattitoIl brainstorming - l’immaginazione creativa

    Il role playling – simulazione e giochi di ruolo

    Il curriculum verticale e la didattica per competenze

    La relazione tra gli adulti che gestiscono

    la classe

  • La relazione tra gli adulti che gestiscono la classe

    Condivisione valoriale

    Progettualità collegiale

    Gestione concordata conduzione

    classe

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 47

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 48

    Uno spazio attrezzato finalizzato

    L’atelier creativo spazio innovativo e modulare dove sviluppare il punto d’incontro tra manualità, artigianato, creatività e tecnologie. Un luogo in cui la fantasia e il fare si incontrano, coniugando tradizione e futuro, recuperando pratiche ed innovandole. L’obiettivo è riportare a scuola il fascino dell’artigiano in versione “digitale”, quindi del “maker” e dello sperimentatore, attraverso lo sviluppo negli alunni della consapevolezza che gli oggetti si possano progettare e creare, a cavallo tra analogico e digitale.

    Il Maker spacelaboratori forniti di specifica strumentazione tecnica: stampanti 3D, laser cut, Computer Aided Drafting, cioè "disegno tecnico assistito dall'elaboratore«, plotter da disegno e da taglio, macchine da cucire, presse, tavolo di falegnameria, attrezzi per saldatura, circuiti elettronici ….. (studi di artigianato,officine, ….)

    Il FabLab(è un marchio registrato concesso solo ai Maker space che rispettano determinate regole)

    Nota: I Maker space e i Fablab sono nati fuori dalla scuola, in particolare all’università (i primi al Massachusset Instituteof Techology di Boston) e poi si sono sviluppati nel mondo in varie tipologie di laboratorio, dove gruppi di persone autodefinitisi makers si sono organizzati per lavorare insieme condividendo le risorse, gli strumenti e soprattutto la conoscenza

    Trottola stampa in 3 D - realizzato da Prof. D. Colonna «IC

    Donatello» DigitalSummer@MIUR – Roma, 26 luglio 2016

    Foto A. Viscito

  • I Maker space e i Fablab a scuola

    Quello che distingue i FabLab da altre forme di lavoro cooperativo

    è la condivisione del sapere in una metodologia trifasica:

    Tinkering (si lavora per cicli di design, si arriva alla soluzione per

    avvicinamento, correggendo progressivamente gli errori)

    - Popper – la falsificabilità/Postman – la teoria dell’errore

    Shareing («copiare» il lavoro già fatto per procedere da lì)

    - Piaget «la zona di sviluppo prossimale»

    Hakering (analizzare il funzionamento degli oggetti, scomporli e

    utilizzare i pezzi nuovi per crearne altri) - Freinet «l’officina didattica»

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 49

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 50

    Peer tutoring (insegnamento tra pari): l’alunno tutor segue,

    aiuta, incoraggia il compagno nell’apprendimento

    Peer collaboration(collaborazione tra pari). Gli studenti sono «pari»

    davanti al compito e devono collaborare in gruppo

    per raggiungere però un risultato «individuale»

    Le metodologie laboratoriali

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 51

    Cooperative learnig (apprendimento cooperativo) reale interdipendenza tra i membri di un gruppo …

    1. nella realizzazione di un compito;

    2. nel mutuo aiuto;

    3. nel senso di responsabilità per il gruppo e per i suoi obiettivi;

    deve essere posta attenzione alle abilità sociali e interpersonali.

    La finalità è raggiungere un risultato «di gruppo»

    Promuovendo la cooperazione fra gli studenti.

    Incoraggiando le relazioni di gruppo positive.

    Sviluppando l'autostima degli studenti.

    Migliorando il rendimento scolastico

    favorire l’interdipendenza di obiettivi: obiettivi comuni;

    di compiti: divisione del lavoro;

    di risorse: divisione di materiali, risorse o informazioni fra i

    membri del gruppo;

    di ruoli: assegnazione agli studenti di ruoli differenti;

    di ricompense: dando ricompense (valutazioni) congiunte.

    Condividere idee

    Collaborare

    Interagire

    Discutere

  • La flipped classroom,

    dove un certo grado di autonomia e preparazione “rovesciata” è prevista da parte dello studente. Infatti, nella metodologia delle flipped classroom, il tempo a casa è dedicato all’acquisizione di informazioni, mentre il tempo a scuola è sfruttato per attività di tipo laboratoriale.

    Il ruolo del docente è profondamente ripensato e anziché erogare la sua lezione in modo tradizionale chiede ai ragazzi di documentarsi autonomamente (indicando risorse o predisponendo video lezioni) in modo che in classe essi arrivino con un bagaglio di nozioni e conoscenze da attivare e applicare.

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 52

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 53

    conoscenza - comprensione – applicazione

    analisi – sintesi - valutazione

    Comprendere le istruzioni – dividere i

    compiti – responsabilità individuale per

    valutazione «del» gruppo

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 54

    Jigsaw Classroom, in italiano "Aula Puzzle", è una tecnica di

    apprendimento cooperativo volta alla

    riduzione del conflitto e alla crescita di

    risultati scolastici positivi. Così come ogni

    tassello di un puzzle risulta essere

    fondamentale nella costruzione dello stesso,

    ogni studente risulta essere essenziale nella

    realizzazione e presentazione del

    prodotto/elaborato finale da presentare.

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 55

  • Il debate (dibattito): metodologia didattica attiva

    è una metodologia che permette di acquisire competenze trasversali (life skill) e curricolari, smontando alcuni paradigmi tradizionali e favorendo il cooperative learninge la peer education, non solo tra studenti, ma anche tra docenti e tra docenti e studenti.Disciplina curricolare nel mondo anglosassone, il debate consiste in un confronto nel quale due squadre (composte ciascuna di due o tre studenti) sostengono e controbattono un’affermazione o un argomento dato dall’insegnante, ponendosi in un campo (pro) o nell’altro (contro).

    Gli argomenti da disputare possono essere vari, sia di natura curriculare che extracurriculare.

    Imparare a parlare, a esprimersi, a dialogare non significa solo sviluppare capacità di argomentazione, ma anche la capacità di trovare idee, la flessibilità nel sostenere una posizione che non sia quella propria quando si svolge un ruolo di rappresentanza, l’apertura mentale che permette di accettare la posizione degli altri, l’ironia e l’eloquenza che contribuiscono a rendere il dialogo piacevole. Competenze trasversali che formano la personalità e che sono utili soprattutto al di fuori della scuola, per affrontare un colloquio di lavoro, per sostenere un esame, per dare voce, con garbo e determinazione, alle proprie idee.

    Il debate è una disciplina affermata da tempo nel mondo anglosassone, con insegnante e materia dedicati.Le nostre scuole ne hanno fatto esperienza nei contatti e nei coinvolgimenti didattici con le scuole soprattutto quelle ad elevato tasso di internazionalizzazione (esempi storici: antilogia greca ἀντιλογία , la disputa latina disputatio, l’antinomia kantiana).

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova

    56

  • La preparazione e la partecipazione attiva ad

    un dibattito aiuta a sviluppare:

    l’acquisizione della consapevolezza delle responsabilità, dei

    diritti e dei doveri che implica l’essere membro di una comunità

    la partecipazione ai processi democratici all’interno di una

    comunità

    l’attenzione a prospettive alternative e il rispetto per il punto di

    vista dell’altro

    la valutazione critica delle informazioni;

    i valori dell’educazione alla Cittadinanza e alla Costituzione

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 57

  • Un dibattito è una discussione formale, e non libera, nella quale due squadre (composte ciascuna di due o tre studenti) sostengono e controbattono un’affermazione data, ponendosi in un campo (PRO) o nell’altro (CONTRO): è un’attività degli studenti, che essi gestiscono con autonomia, in relazione alla fascia d’età.

    In un dibattito l’affermazione attorno alla quale si ragiona è chiusa e richiede di schierarsi apertamente o per il SI’ o per il NO.

    E’ prevista inoltre la presenza di un moderatore (sempre uno studente), che non prende parte al dibattito stesso e di un garante del tempo prestabilito degli interventi.

    Il docente (sostanzialmente un coach della squadra) interviene il meno possibile nelle attività di preparazione degli studenti, che devono trovare la propria strada autonomamente, per documentarsi, suddividersi i compiti, prevedere una strategia di interventi, formarsi un’opinione (non necessariamente la propria) e difenderla.

    Caratteristica essenziale del dibattito, infatti, è la possibilità di essere chiamati a difendere opinioni in contrasto rispetto a quanto si pensa effettivamente, chiedendo quindi allo studente una forma di flessibilità mentale e di apertura alle altrui visioni tanto più necessaria in tempi di rigidità e di aprioristica difesa ad oltranza delle proprie posizioni.

    Un serio approccio critico costituisce infatti la carta in più di chi intende dibattere con successo: non è possibile, infatti, tirar conclusioni e formulare giudizi, se prima non si è fatta la fatica dell’osservazione e dell’analisi, poichèla presenza della squadra di contraddittori, obbliga sempre a motivare le proprie opinioni

    Un dibattito non è una discussione libera. In una discussione, infatti, si coltiva una conversazione senza precise regole, allo scopo di rispondere ad una domanda aperta. Un dibattito è invece, una discussione governata da regole ben precise, alle quali è necessario attenersi, se si vuole riportare un esito positivo nel dibattito.

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 58

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 59

    Fatti (Fact): si dibatte se una affermazione sia vera o meno.“L’energia nucleare è più dannosa che utile per l’umanità”.“Il diritto alla privacy deve prevalere sul diritto all’informazione.”

    Valori (Value): si propone un confronto sulla validità o sul valore di una posizione o uncomportamento.

    “L’omicidio non è mai giustificabile.”“La tortura è il male peggiore al mondo”

    Piani d’azione (Policy): si cerca di stabilire se e quanto una decisione sia valida.“L’ex area industriale dovrebbe diventare un parco per il quartiere.”“La costruzione (ponte, strada, centro commerciale, ……) è opera essenziale allo sviluppo delPaese (della città, della regione, del comune)”«La coltivazione di quell’area deve essere biologica per sviluppare l’economia del paese»

    Esempi di dibattito

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 60

    Il Brainstorming

    Il brainstorming è una tecnica ideata e formulata da Osborn («L’immaginazione creativa»), che si

    basa su di una discussione di gruppo incrociata, guidata da un moderatore.

    Lo scopo è quello di far esprimere, in maniera assolutamente non vincolata, il maggior numero

    possibile di idee su un determinato problema.

    Il nucleo centrale della tecnica, nella prima fase, è quello di produrre il maggior numero di idee

    (lista di controllo), che secondo l’autore è più importante della qualità delle stesse, soprattutto

    perché maggiore sarà il numero delle idee, maggiori saranno le probabilità di trovarne alcune

    utili.

    Tali idee servono poi da spunto alla soluzione di problemi; e possono essere, successivamente,

    valutate e ulteriormente elaborate.

    Il brainstorming (letteralmente “tempesta nel cervello”) è una tecnica che mira a disinibire lo

    scorrere dei pensieri, impedendo l’insorgere di giudizi critici prematuri.

    * *Information and Communication Technologies”, ICT è l’insieme delle tecnologie che forniscono l’accesso alle informazioni attraverso le telecomunicazioni.

  • Il processo del brainstorming può essere sintetizzato in

    quattro punti:

    1. idee libere;

    2. quantità prima della qualità;

    3. nessun diritto d’autore;

    4. la critica è proibita

    1. Fase preliminare di presentazione del problema • Analisi e preparazione all’esterno della

    situazione di gruppo • Individuazione dei limiti posti alla soluzione del problema

    2. Scoperta dei dati che definiscono il problema • Raccolta e analisi di tutti i dati

    3. Scoperta delle idee con il principio del giudizio differito • Produzione delle idee • Sviluppo

    delle idee

    4. Scoperta della soluzione • Valutazione delle soluzioni più idonee • Scelta della migliore

    5. Verifica di applicabilità della soluzione ritenuta migliore

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 61

  • Il ruolo del formatore/docente/moderatore è quello di invitare tutti i partecipanti a proporre più idee possibili sia in libera associazione, sia stimolate da processi quali l’analogia, la sostituzione, la modificazione, ecc.

    I campi di applicazione sono ovviante i più vari; va segnalato, però, che tale tecnica non consente di risolvere problemi di logica e razionalità, ma permette di migliorare la capacità di immaginazione.

    La tecnica, come sottolinea F. Tessaro, è particolarmente utile per gli studenti con difficoltà comunicative (dovute, per esempio, a timidezza) o con povertà lessicale, poiché ciascuno può dire quello che vuole e come lo vuole, protetto dalla rigorosa regola dell'esclusione della critica.

    Per altro verso è utile anche agli studenti eccessivamente loquaci e prolissi che, costretti nei limiti di tempo a disposizione, sono invitati a sviluppare capacità di sintesi e a rispettare le regole della comunicazione sociale.

    La presenza del docente dovrà essere però discreta, stimolante e sicura:

    discreta affinché gli studenti siano centrati sul problema e non sull'insegnante;

    stimolante perché deve introdurre, se necessario, gli opportuni stimoli per incoraggiare e rinvigorire un gruppo;

    sicura perché ogni studente deve sentire che il docente garantisce erga omnes l'applicazione delle regole del brainstorming durante i lavori, e perciò le sue idee non sono esposte alla derisione altrui.

    Al termine dell'attività dei gruppi, il docente governerà la discussione conclusiva, valorizzando il lavoro di ogni gruppo e di ogni studente. Infine lo stesso Osborn ha affermato, che nonostante le numerose virtù del brainstorming di gruppo, la ideazione individuale è in genere più utilizzata e può essere altrettanto produttiva.

    In tal modo la metodologia ideale per la ricerca di idee è un mix di interventi: (1) ideazione individuale,

    (2) brainstorming di gruppo,

    (3) ideazione di gruppo.

    (4) l’efficacia di ciascuna fase sarà maggiore se verrà applicato il giudizio differito.Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 62

  • Definizione e tipologia dei giochi di simulazione

    Secondo una definizione ormai acquisita, i giochi di simulazione sono una delle tante tecniche di apprendimento che comportano la manipolazione di un modello (Simulation), attraverso l’assunzione di ruoli (Role), sottoposti a regole (Game). Esiste una ricca tipologia di tali tecniche, ognuna delle quali è caratterizzata da un maggiore o minore peso attribuito al Modello, oppure all’Assunzione di Ruoli, o al Sistema delle Regole:

    Giochi di simulazione

    Computer simulation

    Case studies

    Role plays

    Giochi strategici assistiti da computer

    Fantasy games

    Giochi d’ambiente

    Giochi strategici

    Animazioni

    Simulazioni matematiche

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 63

  • Simulazione e role play

    Dal gioco del «far finta» (il faire semblant) ai giochi di simulazione:

    Drammatizzazione (interpretazione di un testo in forma collettiva)

    Gioco di ruolo (role playing: rappresentazione di una situazione data o sua costruzione sulla scorta di elementi forniti dal docente, finalizzata all’acquisizione di competenze relazionali situate)

    – Gioco di ruolo avventuroso (Narrazione condivisa come gioco in cui tutti i giocatori (tranne uno) partecipano interpretando e gestendo un personaggio protagonista, e il Master gestisce l’ambientazione, la trama e i personaggi non protagonisti)

    – Gioco di simulazione (Tecnica di apprendimento che comporta la manipolazione di un modello attraverso l’assunzione di ruoli sottoposti a regole )

    – Psicodramma (Messa in scena di situazioni reali della propria vita allo scopo di esplorare e rielaborare in modo terapeutico il proprio vissuto emotivo).

    (Dott. D. Zoletto – Scienze della formazione - Università di Udine)

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 64

  • SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE SUL LAVORO DI GRUPPO

    Data: Titolo attività:

    Nome: Gruppo formato da:

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 65

  • Ciò che ho trovato di più positivo:

    1)

    2)

    3)

    Il nostro gruppo potrebbe migliorare:

    1)

    2)

    3)

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 66

  • OSSERVARE LA CLASSE

    Quando si lavora in una classe sono evidenti anche dopo poco tempo le differenze

    individuali, le personalità dominanti, le personalità solitarie.

    Essenziali possono rivelarsi le osservazioni «informali» del “gruppo di pari”, in momenti

    non strutturati e/o privi della presenza attiva dell'adulto (intervalli, pause ricreative,

    assemblea, manifestazioni etc)

    Il setting della classe fornisce informazioni utili sulle relazioni di prossimità,

    distanza, indifferenza..(dove è seduto Tizio, con chi parla Caio)

    Utile strumento può rivelarsi per indagare le dinamiche in atto anche l’uso

    del sociogramma di MorenoPiano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 67

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 68

    IL SOCIOGRAMMA

    Il metodo sociometrico di J.Moreno (1934-1953) è utile a individuare la rappresentazione

    di sentimenti/emozioni, di simpatia e antipatia, accettazione o rifiuto presenti nel gruppo

    Per visualizzare graficamente quale struttura il gruppo classe si è dato,

    il sociogramma rappresenta un efficace strumento di indagine e consente di

    conoscere le complesse e articolate dinamiche che si strutturano nelle varie fasi

    del ciclo vitale del gruppo-classe.

    Tuttavia, la semplicità di somministrazione del test sociometrico si accompagna

    sempre ad un elaborato trattamento statistico dei dati e ad una rappresentazione

    grafica dei risultati ottenuti che prevede un notevole impegno e tempi

    relativamente lunghi.

    Sono queste le difficoltà incontrate da insegnanti, psicologi, educatori, sociologi che

    hanno avuto modo di utilizzare ed apprezzare le notevoli potenzialità del sociogramma.

  • I criteri sociometrici maggiormente utilizzati riguardano essenzialmente:

    1.l’aspetto affettivo - relazionale, che ha come contesto di riferimento la vita in comune o lo stare insieme

    (esempi: chi vuoi o non vuoi come compagno di gita, di stanza, di banco, di vacanze, ecc…). La configurazione

    delle interrelazioni che si ottiene utilizzando questo criterio fa riferimento a rapporti affettivi che si fondano su

    affinità psicologiche e non su considerazioni delle abilità pratiche dell’individuo.

    La domanda potrebbe essere formulata così: “Se si dovesse organizzare una gita (oppure una festa) chi

    sceglieresti tra i tuoi compagni?”. Per rispondere a questo tipo di domanda, l’allievo terrà in considerazione

    questo tipo di ragionamento: ”Scelgo Tizio perché mi è simpatico, mi fa molto divertire e con lui mi trovo a mio

    agio”.

    1.l’aspetto relativo alla organizzazione gerarchica del gruppo, che punta ad avere informazioni su chi può

    svolgere funzione di guida o di direzione (esempi: chi vuoi o non vuoi come capoclasse, capogruppo,

    caposquadra, capo di équipe, ecc..)

    1.l’aspetto relativo alla organizzazione del gruppo finalizzata al raggiungimento di un obiettivo condiviso

    (esempi: chi vuoi o non vuoi come compagno in un gruppo di studio o nel tuo lavoro).

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 69

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 70

  • Quali problematiche relazionali possono emergere?

    solitudine

    leadership negativa

    impulsività

    iperattività

    bullismo

    disistima

    conflitto

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 71

  • LA COMUNICAZIONE AUTENTICA

    • partecipazione e ascolto attivo dei ragazzi durante tutta la durata

    del percorso formativo;

    • coinvolgere in modo attivo gli studenti attraverso giochi

    cooperativi, circle-time, giochi

    • di simulazione, brain storming, discussioni guidate,

    sollecitazioni con domande stimolo;

    • promuovere l’apprendimento attraverso l’esperienza

    e non solo attraverso l’insegnamento;

    • fornire strumenti utili per un'efficace gestione dei conflittoPiano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 72

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 73

    Il conflitto fa parte

    della vita. Entrare in

    conflitto e, quindi,

    iniziare a discutere

    con un’altra

    persona, significa,

    nonostante tutto,

    aprire un contesto

    comunicativo –

    dialogico che offre

    opportunità di

    scambio sociale.

    Il conflitto in sé, pertanto, non è

    dannoso. Ciò che è deleterio è il non

    saper gestire i conflitti che,

    prolungandosi nel tempo, divengono

    causa di rancori, recriminazioni,

    aggressività e stress. Gestire i conflitti

    non significa solo risolverli, ma

    conoscere i motivi che li hanno generati

    e le strategie per poter giungere alla loro

    pacifica risoluzione.

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 74

    Sembra che molti ragazzi manchino della capacità di gestire i conflitti in

    maniera adeguata ed adottino, invece, provocazioni vicendevoli che sfociano

    in aggressione.

    A questo punto all’aggressione conseguono dei comportamenti che

    mirano sempre ad offendere e nuocere all’altro. Di questa categoria fanno

    parte, ad esempio, gli atti di bullismo.

    Il conflitto, invece, può essere definito come un evento relazionale che si

    verifica in presenza di interessi, obiettivi, bisogni e punti di vista diversi, tra due o

    più persone. Il conflitto si manifesta in circostanze di incompatibilità in cui una

    persona si oppone apertamente alle azioni o alle motivazioni dell’altro.

    Quindi, il conflitto ha inizio con l’opposizione, ma può terminare sempre con

    una risoluzione o dissipazione dello stesso, in quanto il suo obiettivo principale

    è il ristabilire l’equilibrio personale e interpersonale, attraverso l’uso di specifiche

    strategie di gestione dei conflitti.

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 75

    Per poter gestire efficacemente i

    conflitti è necessario fare scendere

    in campo le proprie

    personali capacità linguistiche e

    conversazionali, negoziali,

    assertive e di gestione delle

    proprie ed altrui emozioni,

    intelligenza emotiva.

    Solo sviluppando tutte queste

    capacità e competenze i bambini e i

    ragazzi saranno in grado di vivere in

    modo sereno il gruppo dei pari e

    potranno affermare serenamente la

    propria individualità.

    Le variabili che generano

    conflitto

    Il fenomeno del conflitto è

    un evento complesso le cui

    modalità di realizzazione e

    di risoluzione sembrano

    essere influenzati da

    variabili quali:

    1.Età

    2.Genere

    3.Tipologia di relazione

    esistente tra le persone

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 76

    Ad esempio, i bambini al nido o alla scuola

    dell’infanzia entrano in conflitto per elementi

    concreti: la contesa di uno stesso oggetto

    desiderato.

    Dalle scuole primarie in poi i motivi dei conflitti

    risultano legati anche a situazioni maggiormente

    astratte: valori e atteggiamenti, opinioni,

    personalità diverse, lotte per il potere,

    comunicazioni disfunzionali, divergenze di

    interesse, percezione e/o giudizi.

    La variabile età sembra anche essere influente

    sulla frequenza degli episodi conflittuali, cioè gli

    episodi conflittuali sembrano decrescere con

    l’aumentare dell’età, sebbene possano però,

    con l’adolescenza, accentuarsi le azioni

    violente serie, proprio a causa dell’incapacità a

    gestire il conflitto.

    Anche le strategie usate per la

    risoluzione variano in base all’età. Per i

    bambini più piccoli le strategie principali

    sono quelle basate sull’insistenza, ciò a

    causa del loro egocentrismo, quindi il

    bambino è incapace di poter mettere in

    campo strategie di decentramento

    cognitivo per cercare di comprendere le

    motivazioni altrui, necessitando anche

    dell’intervento di un terzo mediatore, che

    di solito è l’adulto (insegnante o genitore).

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 77

    So-stare

    nel conflitto?

    Sostare nel

    conflitto

    1. ridurre le ostilità tra le parti;

    2. aiutare nella ricostruzione del dialogo;

    3. consentire ad ognuno di comprendere meglio i punti di vista dell’altro;

    4. identificare i bisogni e le posizioni delle parti;

    5. permettere di esaminare opzioni creative e possibilità innovative;

    6. gettare le basi per lo sviluppo di una relazione nuova e attiva dopo il conflitto;

    7. offrire opportunità flessibili e non rigide;

    8. coinvolgere direttamente gli antagonisti in un processo di matura responsabilizzazione;

    9. limitare al massimo danni e tempi nelle controversie;

    10. garantire spazi neutrali di ascolto ed accoglienza;

    11.assicurare opportunità di riservatezza.

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 78

    PENSARE SEMPRE AL

    CONFLITTO COME UN

    PROBLEMA DA GESTIRE NON

    COME UNA GUERRA DA

    COMBATTERE:

    questo primo livello riguarda il campo della PERCEZIONE, una facoltà che nella Mediazione bisogna

    imparare a ristrutturare per acquisire la capacità di affrontare le situazioni di conflitto non

    contrastandole, ma assumendole sotto una prospettiva praticabile fondata sul recupero di risorse da

    condividere.

    FRENARE L’IMPULSIVITA’ E

    PRIMA DI AGIRE PROVARE

    OGNI VOLTA A CONTARE

    (FINO A 10?)

    questo secondo livello è legato al RITMO della RELAZIONE, in genere sempre accellerato e superficiale.

    Nel conflitto è opportuno invece abituarsi a rallentare, si entra così vicendevolmente in contatto e ci si

    predispone meglio ad osservare e co prendere.

    EVITARE DI METTERSI A FARE

    IL MURO CONTRO MURO

    questo terzo livello investe l’ambito della TENSIONE. Le parti antagoniste desiderano prevalere ad ogni

    costo e anziché privilegiare dinamiche di accordo, sviluppano strategie negative di superiorità. E’

    opportuno intervenire nell’edificazione di una COMPRENSIONE ALTRA del conflitto, indispensabile per

    l’abbassamento del livello di tensione.

    VALORIZZARE E RISPETTARE

    LE RAGIONI E I CONTENUTI

    ESPRESSI DALL’ ALTRO

    questo quarto livello è collegato alle dinamiche di COMUNICAZIONE del momento. Si consiglia di

    evitare di fare riferimento a vicende passate e di avere soprattutto riguardo per quanto l’altro

    esprime. Non farlo contribuisce a generare ancor più fastidi e circuiti di disagio.

    EVITARE DI RIMPROVERARE E

    IMPEGNARSI AD ADOTTARE

    METODI DI CRITICA

    COSTRUTTIVA

    questo quinto livello riguarda l’area del (PRE)GIUDIZIO. Va evitato assolutamente un atteggiamento

    "che bolla" in quanto porta a dinamiche di chiusura suscitando sensi di umiliazione. Si lavora su

    osservazioni non lesive, mantenendo l’attenzione solo sul problema e non come frequentemente accade

    sulla persona

    NON AVERE PAURA DI DIRE DI

    NO QUANDO INVECE E’

    NECESSARIO

    questo livello investe l’ambito della RESPONSABILITA‘, condizione a cui è necessario educarsi per avere

    atteggiamenti opportuni nei contesti adeguati. Gli educatori, anche a rischio di innescare dinamiche di

    frustrazione che allontano i ragazzi da rapporti di amichevolezza, hanno il dovere di dire no, favorendo

    così crescite di responsabilità adulte con il tempo visibili

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 79

    Ipotesi questionario per rilevazione clima nella scuola

    Sono un/o/a (precisare) Docente Alunno/a …………………………………….

    sono in questa scuola da ______ anni. Durante questo mese:

    (precisare) Un/a collega Compagno/a

    una volta mai più volte

    1) Mi ha detto qualcosa di bello

    2) Mi ha criticato

    3) Ha parlato male della mia famiglia

    4) E’ stato/a molto gentile nei miei confronti

    5) E’ stato/a scortese

    6) Mi ha insultato/a

    7) Ha detto che me l’avrebbe fatta pagare

    8) Ha cercato di spaventarmi

    9) Mi ha fatto domande stupide

    10) Mi ha detto bugie (secondo me)

    11) Ha parlato male con me di altri/e

    12) Ha cercato di mettere altri contro di me

    13) Voleva che facessi del male ad altri/e

    14) Mi ha sorriso

    15) Ha cercato di mettermi nei guai

    16) Mi si è rivolto/a urlando

    17) Non ha mantenuto il segreto su una mia confidenza

    18) Mi ha evitato escludendomi da conversazioni, ecc.

    19) Mi ha costretto a comportarmi male

    20) Mi ha fatto perdere tempo con sciocchezze

    21) Ha lavorato con me serenamente (oppure mi ha aiutato)

    22) Abbiamo raggiunto un bel risultato insieme

  • Progettare per competenze

    per una classe laboratorio

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 80

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 81

    Insegnamento per contenuti

    Valutazione decimale delle conoscenze (Voti)

    Insegnamento/apprendimento per obiettivi

    • Valutazione di criterio per abilità (giudizi analitici per disciplina e globale sul processo di maturazione)

    Insegnamento/apprendimento per competenze

    Valutazione decimale disciplinare

    Certificazione delle competenze (Istituto)

    Certificazione delle competenze ITA_INGL_MAT (INVALSI)

    Giudizio sul comportamento - sulla RC-

    Giudizio sulle discipline /giudizio globale

  • Le competenze

    chiave

    Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione:

    comunicazione nella madrelingua;

    comunicazione nelle lingue straniere;

    competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;

    competenza digitale;

    imparare a imparare;

    competenze sociali e civiche;

    spirito di iniziativa e imprenditorialità;

    consapevolezza ed espressione culturale.

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 82

  • Imparare ad imparare

    Progettare

    Comunicare

    Collaborare e partecipare

    Agire in modo autonome e responsabile

    Risolvere problemi

    Individuare collegamenti e relazioni

    Acquisire e interpretare l’informazione.

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 83

    Il DM n. 139 del

    22/8/2007

    Le

    competenze di

    cittadinanza

  • Le competenze di base (Indicazioni nazionali e nuovi scenari)

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 84

    Competenze

    cognitive

    Competenze

    sociali

    Competenze

    emotive

    capacita' spaziali

    capacita' di

    attenzione e

    concentrazione •

    comprendere e

    rappresentare

    successioni

    temporali

    ordinare

    raggruppare

    quantificare

    Consapevolezza di sé

    Consapevolezza

    sociale

    Gestione di sé

    Capacità relazionali

    Capacità di

    comunicazione

    efficace

    Prendere decisioni

    responsabili

    Valutare le situazioni

    in modo da

    promuovere il proprio

    benessere e il

    benessere degli altri.

    Sviluppare capacità di

    collaborazione

    Sviluppare maturità

    come individuo

    Interessarsi dello

    sviluppo socio-

    economico, della

    comunicazione

    interculturale

    Valutare la diversità,

    rispettare gli altri e

    essere preparati a

    vincere pregiudizi

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 85

    Far di conto

    Scrivere

    Leggere

    Le

    competenze

    strumentali

    di base

    della scuola

    del ‘900

  • Raccomandazioni del Parlamento

    europeo e del Consiglio d'Europa

    (Dicembre 2006) D.M. 139, 22 agosto 2007

    Competenze Chiave per l'apprendimento

    permanente Assi culturali

    Competenze chiave per

    la cittadinanza

    Comunicare nella madrelingua

    Asse dei linguaggi ComunicareComunicare nelle lingue straniere

    Competenza digitale Asse scientifico

    tecnologicoCompetenze in scienze e tecnologia

    Competenze matematiche Asse matematico

    Competenze sociali e civiche

    Asse storico

    Collaborare e

    partecipare

    Agire in modo

    autonomo e

    responsabileConsapevolezza ed espressione

    culturale

    Imparare ad imparare

    Imparare ad imparare

    Acquisire e

    interpretare

    l'informazione

    Individuare

    collegamenti e Spirito di iniziativa e di

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 86

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 87

    Raccomandazioni del

    Parlamento europeo

    e del Consiglio

    d'Europa

    (Dicembre 2006)

    D.M. 139, 22 agosto

    2007 Indicazioni Nazionali 2012

    Competenze Chiave per

    l'apprendimento permanente

    Assi

    culturali

    Competenze

    chiave per la

    cittadinanza

    Scuola

    dell'Infanzia

    Campi

    d'esperiemza

    Scuola Primaria

    Discipline

    Sc. Sec. di

    Primo grado

    Discipline

    Comunicare nella madrelingua

    Asse dei linguaggi Comunicare

    I discorsi e le parole Italiano Italiano

    Comunicare nelle lingue straniere

    Inglese

    (sperimentazioni

    d’istituto)

    Lingua Comunitaria

    Inglese

    Lingue Comunitarie

    Inglese - Francese -

    Spagnolo

    Competenza digitaleAsse scientifico

    tecnologico

    Tutti i campi di

    esperienza Tutte le aree Tutte le disicpline

    Competenze in scienze e tecnologiaLa conoscenza del

    mondo: fenomeni ,

    oggetti, numero e

    spazio

    Matematica - Scienze

    – Tecnologia -

    Geografia

    Matematica - Scienze

    – Tecnologia -

    GeografiaCompetenze matematiche Asse matematico

    Competenze sociali e civiche

    Asse storico

    Collaborare e

    partecipare Tutte le disicpline Tutte le disicpline Tutte le disicpline

    Agire in modo

    autonomo e

    responsabile

    Il sé e l'altro - RC -

    AA.AA. Storia Storia

    Consapevolezza ed espressione culturale

    Cittadinanza e

    Costituzione

    - RC - AA. AA.

    Cittadinanza e

    Costituzione

    - RC - AA. AA.

    Imparare ad imparare Imparare ad imparare

    Tutti i campi

    d'esperienza Tutte le disicpline Tutte le discipline

    Acquisire e

  • Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 88

    Raccomandazioni del

    Parlamento europeo e del

    Consiglio d'Europa

    (Dicembre 2006) D.M. 139, 22 agosto 2007 Indicazioni Nazionali 2012

    Indicazioni

    Nazionali e

    nuovi scenari

    2018

    Competenze Chiave per

    l'apprendimento

    permanente Assi culturali

    Competenze chiave per

    la cittadinanza

    Scuola dell'Infanzia

    Campi d'esperiemza

    Scuola Primaria

    Discipline

    Sc. Sec. di Primo grado

    Discipline

    Progettazione del

    curriculo

    Comunicare nella

    madrelingua

    Asse dei

    linguaggi Comunicare

    I discorsi e le parole Italiano Italiano

    Lingua madre e Italiano

    come L2 per stranieri

    Comunicare nelle lingue

    straniere Inglese?

    Lingua Comunitaria

    Inglese

    Lingue Comunitarie

    Inglese - Francese -

    Spagnolo

    Inglese e lingue

    comunitarie

    Competenza digitale

    Asse scientifico

    tecnologico

    Tutti i campi di

    esperienza Tutte le aree Tutte le discipline Tutte le discipline

    Competenze in scienze e

    tecnologia

    La conoscenza del

    mondo: fenomeni ,

    oggetti, numero e

    spazio

    Matematica - Scienze –

    Tecnologia - Geografia

    Matematica - Scienze –

    Tecnologia - Geografia

    Pensiero

    computazionale

    Competenze matematiche Asse matematico Sviluppo del digitale

    Competenze sociali e

    civiche

    Asse storico

    Collaborare e

    partecipare Tutte le discipline Tutte le discipline Tutte le discipline Tutte le discipline

    Agire in modo

    autonomo e

    responsabile

    Il sé e l'altro - RC -

    AA.AA. Storia Storia Storia - Geografia

    Consapevolezza ed

    espressione culturale

    Cittadinanza e

    Costituzione -

    RC - AA. AA.

    Cittadinanza e

    Costituzione -

    RC - AA. AA.

    Cittadinanza e

    Costituzione

    Educazione alla

    sostenibilità

    Imparare ad imparare Imparare ad imparare

    Tutti i campi

    d'esperienza Tutte le discipline Tutte le discipline Tutte le discipline

    Acquisire e interpretare

    Acquisire e interpretare

    l'informazione

    Individuare

    collegamenti e relazioni

    Educazione alla

  • Indicazioni nazionali e nuovi scenari(22 febbraio 2018)

    Il documento propone alle scuole una rilettura delle Indicazioni nazionali emanate nel 2012 ed entrate

    in vigore dall’anno scolastico 2013/2014 (sono il punto di riferimento per la progettazione del curricolo

    da parte delle istituzioni scolastiche) attraverso la lente delle competenze di cittadinanza, di cui si

    propone il rilancio e il rafforzamento.

    Dalle lingue (quella madre e quelle straniere), al digitale, all’educazione alla sostenibilità, ai temi

    della Costituzione. Passando in maniera trasversale per le arti, la geografia, la storia, il pensiero

    matematico e computazionale. Questo anche in ragione delle novità che saranno introdotte nell’Esame

    finale del I ciclo in cui già da quest’anno si terrà maggiore conto, nel colloquio orale, delle

    competenze connesse alle attività svolte nell’ambito di Cittadinanza e Costituzione.

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 89

  • NOTA Formazione classi Scuola dell’infanzia

    Le sezioni della scuola dell’infanzia sono costituite con un numero minimo di 18 e un massimo di 26 alunni, salvi i casi di presenza di alunni disabili .Eventuali iscritti in eccedenza dovranno essere ridistribuiti tra le diverse sezioni della stessa scuola, senza superare il numero di 29 alunni per sezione.

    Scuola primariaLe sezioni della scuola primaria sono costituite con un numero minimo di 15 e un massimo di 26 alunni, salvi i casi di presenza di alunni disabili. Eventuali iscritti in eccedenza dovranno essere ridistribuiti tra le diverse sezioni della stessa scuola, senza superare il numero di 27 alunni per sezione. Nelle scuole nelle quali si svolge il tempo pieno, il numero complessivo delle classi è determinato sulla base del totale degli alunni iscritti. Nei comuni di montagna, nelle piccole isole e nelle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche possono essere costituite classi con un numero minimo di 10 alunni.

    Scuola secondaria di I gradoLe sezioni della scuola secondaria di I grado sono costituite con un numero minimo di 18 e un massimo di 27 alunni. Eventuali iscritti in eccedenza essere ridistribuiti tra le diverse sezioni della stessa scuola, senza superare il numero di 28 alunni per classe. Si procede

    alla formazione di un’unica classe quando il numero degli iscritti non supera le 30 unità. Nei comuni di montagna, nelle piccole isole e nelle aree geografiche abitate da minoranze linguistiche possono essere costituite classi anche con alunni iscritti ad anni di corso diversi, con un numero massimo di 18 alunni.

    Scuola secondaria superioreLe sezioni della scuola secondaria superiore sono costituite con un numero minimo 27 alunni. Eventuali iscritti in eccedenza essere

    ridistribuiti nelle classi dello stesso istituto, sede coordinata e sezione staccata, senza superare il numero di 30 alunni per classe. Le classi del primo anno di corso delle sedi coordinate e delle sezioni staccate e aggregate, le sezioni di diverso indirizzo o specializzazione funzionanti con un solo corso devono essere costituite con un numero minimo di 25 alunni.

    Sezioni/Classi alunni disabili: 20 alunni + 10% in caso di resti Riferimenti normativi:- Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81, art. 5, comma 2 e 3; art. 9, comma 2 e 3- Decreto del Ministro della pubblica istruzione 24 luglio 1998, n. 331, art. 15.

    Piano di formazione neo assunti - Presentazione Laura Bellanova 90

    file:///D:/Users/mim0809/AppData/Local/Microsoft/Windows/Temporary Internet Files/Content.Outlook/E0H5JDU9/Decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81http://archivio.pubblica.istruzione.it/normativa/1998/dm331_98.shtml