l’esperienza mistica di s. weil i ricordi di padre perrinsimone sia morta nel sonno,quando...

18
N. 85/13 6 PROSPETTIVA SPECIALE - S. WEIL A 70 ANNI DALLA MORTE L’esperienza mistica di S. Weil I ricordi di padre Perrin Domenico Canciani – Docente di lingua e letteratura francese, Università di Padova da lei trascorso presso Gustave Thibon a Saint agricolo a Saint-Julien-de-Peyrolas 1 . Alcune as- senze del padre Perrin, per ragioni di ministero, delle lettere nella quali ella riprende e sviluppa i temi dei colloqui avvenuti nel parlatorio del convento dei Domenicani e più tardi nella casa di Solange Beaumier, divenuta sua amica 2 . Pur avendo accettato di seguire una traccia, un flusso devoto, sovente interrotto da lunghe citazioni a memoria dalle lettere e dai due te- sti maggiori 3 , verificate e completate sui grossi - continuo va e vieni tra passato e presente, egli ritorna sui temi del battesimo, della preghie- mistica, la grande illuminazione, integrando e sovrapponendo quello che aveva intuito e ancora ricorda dei colloqui di quei mesi con le confidenze contenute nelle lettere 4 . Spesso, poi, come ho già accennato, senza trattando, il padre Perrin è ritornato, durante le conversazioni, a rinnovare il suo cruccio, a ridire la sua preoccupazione per quella che con- sidera la chiusura di Simone Weil alla realtà del 5 . I primi incontri Fin dal primo incontro nel mese di giugno – ricorda il padre Perrin – mi sono reso conto avvertito immediatamente la sua grande pas- sione per la verità e al tempo stesso ho costatato del cristianesimo. Le ho parlato subito della mia simpatia, del mio amore per il popolo ebraico, e prontamen- te, con molta determinazione, Simone mi ha detto di non avere nessun legame con il popolo ebraico 6 . Mi sono reso conto però che la sua era una posizione antigiudaica, non antisemita. In quel momento era mia preoccupazione salvare materialmente gli ebrei. Durante gli anni prece- denti la guerra avevo partecipato assiduamente Avevo collaborato con il priore del convento alla creazione della Libreria «Clairière» 7 , dove ci riunivamo periodicamente, la domenica mat- tina, per trattare con alcuni ebrei, dai rispettivi punti di vista, dei temi comuni. Per esempio, il senso della vita dal punto di vista cristiano la preghiera cristiana e la preghiera chassidica, inclinazione verso Israele. Simone invece aveva una specie di allergia verso tutto ciò che aveva Parlandomi della sua vocazione, di quella che credeva essere la sua vocazione, mi ha detto che non avrebbe potuto realizzarsi entrando in convento, ma cercando di scoprire la verità 8 . La sua vocazione le - che era ancora in cammino, che non era arri- vata ad una semplicità totale. Rifiutava ogni indottrinamento, voleva salvaguardare la sua indipendenza.

Upload: others

Post on 21-Jul-2020

11 views

Category:

Documents


2 download

TRANSCRIPT

Page 1: L’esperienza mistica di S. Weil I ricordi di padre PerrinSimone sia morta nel sonno,quando sappiamo ... ta.Se durante la recitazione la mia attenzione divaga OS AFlEVOLISCE FOSSEPUREPERUNAFRAZIONEINlNITE-simale,

N. 85/136 PROSPETTIVA

SPECIALE - S. WEIL A 70 ANNI DALLA MORTE

L’esperienza mistica di S. Weil

I ricordi di padre PerrinDomenico Canciani – Docente di lingua e letteratura francese, Università di Padova

da lei trascorso presso Gustave Thibon a Saint

agricolo a Saint-Julien-de-Peyrolas1. Alcune as-senze del padre Perrin, per ragioni di ministero,

delle lettere nella quali ella riprende e sviluppai temi dei colloqui avvenuti nel parlatorio delconvento dei Domenicani e più tardi nella casadi Solange Beaumier, divenuta sua amica2.

Pur avendo accettato di seguire una traccia,

un flusso devoto, sovente interrotto da lunghecitazioni a memoria dalle lettere e dai due te-sti maggiori3, verificate e completate sui grossi

-

continuo va e vieni tra passato e presente, egliritorna sui temi del battesimo, della preghie-

mistica, la grande illuminazione, integrandoe sovrapponendo quello che aveva intuito eancora ricorda dei colloqui di quei mesi con leconfidenze contenute nelle lettere4.

Spesso, poi, come ho già accennato, senza

trattando, il padre Perrin è ritornato, durantele conversazioni, a rinnovare il suo cruccio, aridire la sua preoccupazione per quella che con-sidera la chiusura di Simone Weil alla realtà del

5.

I primi incontri

Fin dal primo incontro nel mese di giugno– ricorda il padre Perrin – mi sono reso conto

avvertito immediatamente la sua grande pas-sione per la verità e al tempo stesso ho costatato

del cristianesimo.Le ho parlato subito della mia simpatia, del

mio amore per il popolo ebraico, e prontamen-te, con molta determinazione, Simone mi hadetto di non avere nessun legame con il popoloebraico6. Mi sono reso conto però che la sua erauna posizione antigiudaica, non antisemita. Inquel momento era mia preoccupazione salvarematerialmente gli ebrei. Durante gli anni prece-denti la guerra avevo partecipato assiduamente

Avevo collaborato con il priore del conventoalla creazione della Libreria «Clairière»7, dove ciriunivamo periodicamente, la domenica mat-tina, per trattare con alcuni ebrei, dai rispettivipunti di vista, dei temi comuni. Per esempio,il senso della vita dal punto di vista cristiano

la preghiera cristiana e la preghiera chassidica,

inclinazione verso Israele. Simone invece avevauna specie di allergia verso tutto ciò che aveva

Parlandomi della sua vocazione, di quellache credeva essere la sua vocazione, mi ha dettoche non avrebbe potuto realizzarsi entrandoin convento, ma cercando di scoprire la verità

8. La sua vocazione le

-

che era ancora in cammino, che non era arri-vata ad una semplicità totale. Rifiutava ogniindottrinamento, voleva salvaguardare la suaindipendenza.

Page 2: L’esperienza mistica di S. Weil I ricordi di padre PerrinSimone sia morta nel sonno,quando sappiamo ... ta.Se durante la recitazione la mia attenzione divaga OS AFlEVOLISCE FOSSEPUREPERUNAFRAZIONEINlNITE-simale,

N. 85/13 7PROSPETTIVA

SPECIALE S. WEIL

Simone sia morta nel sonno, quando sappiamoquale importanza attribuisse al momento della

rapporto tra il nostro comportamento quaggiù

proposito non esita a parlare di «salario», per

Rifiutava tutto questo e un simile irrigidimen-to costituisce certamente uno dei suoi limiti.Questo, sia chiaro, non diminuisce la mia am-

-ve di Simone, mi domando se sono stato unbuon testimone, o se invece per incapacità nonho saputo ripeterle con convinzione le parole

Durante i nostri incontri non era sua abi-tudine parlare delle diverse esperienze che an-

era la religione, con altri era la Resistenza, lacollaborazione ai «Cahiers du Sud». Allo stessomodo, non ho quasi mai parlato di filosofia conSimone. Ci è capitato di punzecchiarci a pro-

-micizia, contrapponendo Aristotele a Platone,ma credo che sia stata la sola occasione in cuiabbiamo veramente parlato di filosofia.

-logo si allontanasse dal comune ascolto della

che il Signore voleva da lei. Mi ero imposto di

di ascoltare insieme la voce del Signore. Cosìmi ha riempito di gioia scoprire che i passi

meditati insieme, si trovano sottolineati o indi-

Testamento in greco9.

Al principio c’è la sua esperienza mistica

con Dio e con il Cristo, di cui parla nelle lette-re a me e a Joë Bousquet10. A questo proposi-to bisogna ricordare che Simone ha lasciato aThibon, insieme alle sue note, un testo moltoimportante, una bella poesia, intitolata Prologo,

giorno avesse pensato di pubblicare qualcosadi lei. È una raccomandazione seria come un

-

misteriosa ha illuminato tutto, ha ispirato tutto.-

momenti precisi della sua vita proviene da unaRealtà, da un dialogo con Dio, «da persona apersona», come scrive lei stessa nelle lettere11.

Di questa presenza di Dio in lei, mi sonoreso conto fin dal primo incontro, nel mese digiugno. La qualità della sua esperienza misti-ca appare evidente nella capacità di cogliere altempo stesso la divinità di Cristo e la salvezzauniversale riservata a tutti gli uomini. E questoè importante, perché è proprio ciò che si leggenel Prologola luce vera, quella che illumina ogni uomo»12.

-stero di Dio che si incarna, e in qualche modo

raggiungere e salvare ogni uomo.Sono convinto che Simone ha ricevuto su-

nella riflessione, nella meditazione, soprattutto

Marcel, presso Thibon. A partire da questascoperta si immerge in una vita mistica, nella

rivive spesso questa esperienza autentica. Forse

dopo la scoperta del «Padre nostro», Simone

-la sua stessa esperienza del Cristo. Tutto que-

di Dio in lei è evidente. Occorre insistere sullaquotidianità della sua esperienza mistica. Lo

autobiografica»:

per parola il Pater in greco. Ci eravamo impegnati-

son detta che dal momento che me lo ero proposto

infinita del testo greco allora mi ha presa a tal punto

recitarlo continuamente. La settimana successiva hocominciato la vendemmia. Recitavo il Pater in greco,

spesso nella vigna.Dopo di allora mi sono imposta come unica praticadi recitarlo ogni mattina con una attenzione assolu-

Page 3: L’esperienza mistica di S. Weil I ricordi di padre PerrinSimone sia morta nel sonno,quando sappiamo ... ta.Se durante la recitazione la mia attenzione divaga OS AFlEVOLISCE FOSSEPUREPERUNAFRAZIONEINlNITE-simale,

N. 85/138 PROSPETTIVA

SPECIALE S. WEIL

ta. Se durante la recitazione la mia attenzione divaga-

simale, ricomincio fin tanto che non sia riuscita ad-

mente pura. Mi capita allora talvolta di ricominciare

sono spinta dal desiderio.La virtù di questa pratica è straordinaria e mi sor-prende ogni volta poiché, nonostante la sperimentiogni giorno, essa supera ogni volta la mia attesa.Talvolta già le prime parole strappano il mio pen-

-dinario della percezione è sostituita da una infinità

-so tempo questa infinità di infinità si riempie com-pletamente di silenzio, un silenzio che non è assenza

più concreta di quella di un suono. I rumori, se cene sono, non giungono a me se non dopo aver attra-versato questo silenzio.Talvolta, durante questa recitazione o in altri momenti,anche il Cristo è presente di persona, ma con una presen-za infinitamente più reale, più struggente, più luminosae piena d’amore della prima volta in cui mi ha presa13.

Le altre tradizioni religiose e il problema dellasalvezza

mi pare parzialmente in contraddizione con le

-

riti pagani, i riti misterici siano serviti a Dio pertoccare e convertire i cuori, questo non costitui-

però, ritiene che ogni uomo, da Adamo in poi,è entrato, in modi diversi, in contatto con lasalvezza a causa del Cristo che doveva venire.

Certamente non è più secondo lo spirito-

ficienza le altre religioni. Oggi prevale il rispet-to. Tuttavia, contrariamente a ciò che pensavaSimone, la presenza dei missionari rimane unatestimonianza della Chiesa per coloro la cui vo-

se non saranno evangelizzati, i non cristiani

coscienza14.Il dialogo interreligioso è certamente molto

importante e il Concilio ha parlato delle altrereligioni con grande rispetto. Tuttavia una con-

-ve riconoscere che Cristo è il primogenito, ilsolo mediatore tra Dio e gli uomini.

Sì, è vero, Simone ha parlato della possibilità

intendeva parlare solo delle diverse incarnazio--

-

15.

La questione del battesimo

È proprio in relazione al problema generaledella salvezza, e al ruolo di Cristo mediatore,che si è posta la questione del battesimo. Maper Simone si trattava di un problema moltopiù vasto, universale, riguardava la totalità dellaChiesa.

Io mi interessavo al problema come lei melo poneva. Mi era già capitato di occuparmi di

Il battesimo è voluto dal Cristo come ac-

-

degli apostoli, come è detto in san Marco, èdi battezzare tutti gli uomini e di ricondurli

studiato attentamente e con grande serietà il

Marco, invece, Simone nutriva dei dubbi16. Èallora che mi sono reso conto che la sua co-

-na, il quale trascura la vita pubblica e presenta ilCristo come un ribelle alla conquista romana17.

Per aderire al Cristo è necessario il batte-simo, è il Cristo stesso che ha voluto questomezzo. A partire da un certo momento, la que-stione teorica è diventata, con grande natura-lezza, una questione pratica. Siamo ritornati

-po aver riletto il passo di san Giovanni, mi ha

per domandarle consiglio a proposito del bat-tesimo della figlia. Lei gli aveva risposto che

-tolico il battesimo poteva essere auspicabile18.Penso che è stato proprio in quella occasione

Page 4: L’esperienza mistica di S. Weil I ricordi di padre PerrinSimone sia morta nel sonno,quando sappiamo ... ta.Se durante la recitazione la mia attenzione divaga OS AFlEVOLISCE FOSSEPUREPERUNAFRAZIONEINlNITE-simale,

N. 85/13 9PROSPETTIVA

SPECIALE S. WEIL

che ho paragonato Simone alla campana che sta

gli altri ad entrare in chiesa. È Simone che hapoi riportato divertita questa storia.

in nome di Dio costituiva per lei un grande

dovesse contare su dei messaggeri. Ma il Cristo,

depositato nella memoria degli apostoli. Persan Tommaso, questo è il segno del vero mae-stro, il vero maestro non è colui che scrive neilibri, ma nella mente dei discepoli.

Chiesa, depositaria del messaggio degli apo-stoli, per una ragione di imparzialità. Credeva

dovesse rimanere libera da qualsiasi impegno

Bisogna dire che in realtà il problema dellaincompatibilità tra il suo pensiero e alcuni pun-ti della dottrina della Chiesa ha occupato pocospazio nei nostri incontri. Così, ad esempio,non mi è parso di scorgere in lei traccia di cata-

lei il catarismo. Per quello che sapevo allora delcatarismo, questo era una dottrina dualista, ora

alla bellezza del mondo di cui parla nella lette-ra inedita a Joë Bousquet, ad esempio, non mi

-tribuiva la responsabilità della crea-zione dellanatura e del mondo al Dio cattivo19.

-

una proposta esplicita. Lo desideravo per lei, loconsideravo un gran bene20, ma lei pensava, di-rei con ostinazione, che ciò non la riguardasse,perché la sua specifica vocazione non compor-tava il battesimo, come pure nessun legame chepotesse unirla alla Chiesa visibile.

--

zare. Era la sua coscienza che doveva mettersi21.

È vero, bisogna riconoscerlo, tutte le sue

ricerca, di disponibilità. Sono sicuro che-

zioni. Prendeva talvolta i suoi desideri, le sue

riflessioni, si può trovare nello scritto Les troisfils de Noé et l’histoire de la civilisation méditer-ranéenne22: qui si tocca con mano il genio e il

certamente pubblicato molte delle cose che so-no state poi pubblicate23.

La grande illuminazione

Cristo: «Il Cristo è disceso e mi ha presa». Sitratta di un testo indiscutibile, che dice che

certezza di Dio: del Dio che ama, del Dio che

Gesù e la certezza del suo amore. Questo è dettochiaramente nella sua «Lettera autobiografica»,nella lettera che mi ha inviato nel mese di mag-gio, ma che io ho pututo leggere solo dopo lasua partenza.

della luce che abitava in lei. Già fin dal primo-

to di questa presa del Cristo, ma non pensavo-

nuta già tre anni e mezzo prima, tre anni du-rante i quali ella non aveva cessato di aderire aCristo, così come le si era mostrato. Alla luce diquella prima illuminazione andava ormai leg-gendo i testi del passato e la scrittura. Così, neitesti di Omero, Eschilo e soprattutto di Platone,trovava le tracce della contemplazione mistica.

-to, percorrendo lentamente le pagine rugose diPensée sans ordre concernant l’amour de Dieu –ci sono molte indicazioni (di contemplazione

Ippolito di Euripide.Il verso di Eschilo «Chiunque, con il pensierorivolto a Zeus, proclamerà la sua gloria, – costui

ha dato agli uomini la pienezza della saggez-za – assegnando loro come legge sovrana che

-scenza. – Si distilla nel sonno vicino al cuore,

-che a colui che non la vuole arriva la saggez-za. – da parte degli dei, è una grazia violenta».

-scenza», accostata alla vicenda di Prometeo, ilcui nome significa «per la conoscenza (o anche

Page 5: L’esperienza mistica di S. Weil I ricordi di padre PerrinSimone sia morta nel sonno,quando sappiamo ... ta.Se durante la recitazione la mia attenzione divaga OS AFlEVOLISCE FOSSEPUREPERUNAFRAZIONEINlNITE-simale,

N. 85/1310 PROSPETTIVA

SPECIALE S. WEIL

«Provvidenza»), sembra significare ciò che havoluto esprimere San Giovanni della Croce di-cendo che occorre passare attraverso la Crocedi Cristo per entrare nella saggezza divina24.

Durante il mese di settembre del 1941, aSaint-Marcel, nella casa di Thibon, traducendoper lui il testo greco del Pater, è stata così colpitadalla qualità del testo, dalla sua bellezza, che siè detta che bisognava impararlo a memoria.Qualche giorno dopo ha mantenuto la promes-

illuminazione piùprofonda, più intensa di quella avvenuta tre anniprima quando aveva scoperto il Cristo. Questo

un tempo di preghiera, mediante la quale ella

25.In seguito ho saputo che non solo veniva

nella cappella del convento dei Domenicaniquando io ero assente, ma che si recava anche

Victoire-Saint Sébastien – dove il Santissimo

saputo che vi restava a pregare il SantissimoSacramento esposto durante lunghi momen-ti – nella sua lettera mi dice: «il mio cuore ètrasportato per sempre nel Santissimo sacra-

una adesione al Cristo, ma al Cristo nel mistero

alla dottrina nella sua espressione più cattolica(né i protestanti né gli ortodossi hanno questo

Gli incontri nella Cripta dei Domenicani

Ad ascoltare Simone, in uno spazio ricavatonella cripta del convento, non eravamo mol-to numerosi, una decina di persone, di amiciin tutto. Leggeva i testi che ho poi raccolto e

Intuitionspré-chrétiennes.Volevo dire «Intuizioni cristia-ne prima della venuta del Cristo». Oggi potreiintitolarle, per esempio, «Rivelazioni che hannopreceduto la Rivelazione cristiana».

-vere un libro sui mistici, sui mistici di tutte lereligioni. Pensavamo di raccogliere le testimo-

Si è trattato di un sogno senza domani26.

Riserve e critiche alla Chiesa

In relazione ai giudizi di Simone sullaChiesa, non credo che si possa parlare di or-

Forse si potrebbe parlare di sovraestimazione

ma anche di una sovraestimazione della sua

--

su questo punto, tanto più che ha espresso le-

nata alla pubblicazione. Le sue sono delle note,sia quelle consegnate a me, sia la lunga letteradestinata al padre Couturier. Sono state pubbli-cate, commentate e perfino idolatrate da alcuni,ma si tratta pur sempre di note27.

Prendiamo, ad esempio, la sua contestazio-

-gione. Se si rifiuta con ostinazione una verità, si

28. Concretamenteperò la questione non si pone in questi termini.

È evidente che Simone ha tendenza ad as-solutizzare le cose, e questo in tutti gli ambiti,in quello politico, in quello della letteratura,

-poca, potevano impressionare, ma oggi, dopogli avvenimenti che hanno segnato la vita dellaChiesa, si deve riconoscere che esse sono statein parte accolte.

Bisogna dire che Simone ha sentito molto-

sibilità del dialogo tra la Chiesa e il mondo.Prendiamo ad esempio il problema della salvez-

-nione non è cambiata, solo che oggi sono più

Chiesa. Aver incontrato Simone mi ha costrettoa considerare un certo numero di questioni,

principio a situazioni a cui non pensavo. Inrealtà il testo della «Gaudium et spes» esprimequasi alla lettera il mio pensiero in materia nelmomento in cui ho incontrato Simone29.

-dubbiamente più avanzato rispetto a nume-rose altre situazioni nella Chiesa. A proposito

Page 6: L’esperienza mistica di S. Weil I ricordi di padre PerrinSimone sia morta nel sonno,quando sappiamo ... ta.Se durante la recitazione la mia attenzione divaga OS AFlEVOLISCE FOSSEPUREPERUNAFRAZIONEINlNITE-simale,

N. 85/13 11PROSPETTIVA

SPECIALE S. WEIL

Congar. Da quattro, cinque anni, partecipavoal dialogo tra cattolici e protestanti, ero assiduo

-no nuovi per me, ma è certo che la presenza diSimone e le sue domande pressanti mi hannoobbligato a riflettere meglio su questi punti della

-nea: «Egli era la luce che illumina ogni uomo cheviene nel mondo», mi parla maggiormente oggi,

-

che mi riempie sempre di stupore. Forse non ci

uomo per raggiungere ogni uomo».-

sito del ruolo della Chiesa nella salvezza de-gli uomini, Simone esprime un giudizio che

Certamente ogni uomo può ricongiungersi, pervie misteriose, al mistero pasquale, e il Cristo

-mero di uomini maggiore di quanti non neraggiunga esteriormente la Chiesa. Ma questo

-

-finitamente più grande perché non è legato a

30.

Di nuovo a proposito della vita fututra

accogliere, con semplicità, come un bambino,

consolazione, pensando che si trattasse di illu-sioni31 -

un bene in sé, ma che si tratta della sua vocazio-

obiezione, perché la lettera mi è stata recapitata

più possibile scriverle. Sapevo, fin dai nostriprimi incontri, che la sua posizione compor-

credo che sia proprio la parola consolazione cheutilizzava, perché pensava che in questa materia

-mazioni e delle immaginazioni32.

Eppure abbiamo più volte riflettuto insie-me su questa dottrina, a proposito del merito.

mostrarle che questa dottrina era qualcosa dibello, perché Dio stesso vuole che ci sia la no-stra collaborazione alla sua opera. Le ho citatola parola «salario», che Gesù utilizza per parlaredella nostra ricompensa nei cieli. Ciò esprimemolto bene il legame esistente tra il nostro im-

-mente convinta: rifiutava di abbracciare questaidea, rifiutava di pensare che le nostre azioni in

-tro mondo. Conosceva dunque la dottrina della

sono ritornato a parlare di questo argomento.Eppure lei ribadisce il suo convincimento nel-la lettera a Joë Bousquet, quando parla della

ora la questione con occhi nuovi. La lettera aBousquet e quella inviata a me sono state scritte

attira ancor più la mia attenzione.Sulla base di questa concezione Simone

rifiuta tutto ciò che concerne la vita dopo lamorte, il mondo di Dio: sembra che ci sia in-compatibilità, impossibilità di comunicazione,

e che di ciò che viene dopo non sappiamo nien-te33. Penso che questa posizione ha influenza-

la nostra vita quaggiù e la vita definitiva con

e questa assenza di speranza potrebbe spiegarela sua identificazione della virtù stoica e della

speranza non può essere esplicitamente cristia-na, essa deve essere colma della speranza chesaremo per sempre con Cristo, ciò che di granlunga è la cosa migliore, come dice san Paolo.Questa assenza di speranza potrebbe spiegare il

-

Poiché non voleva ascoltare il Signore discor-rere della vita ultraterrena, – di cui, è vero, Egli

questo punto almeno, si chiudesse alla verità,non arrivasse a quella meravigliosa imparzia-lità, a quella trasparenza, che entrambi desi-

Il suo amore per la liturgia, le cui preghie-

Page 7: L’esperienza mistica di S. Weil I ricordi di padre PerrinSimone sia morta nel sonno,quando sappiamo ... ta.Se durante la recitazione la mia attenzione divaga OS AFlEVOLISCE FOSSEPUREPERUNAFRAZIONEINlNITE-simale,

N. 85/1312 PROSPETTIVA

SPECIALE S. WEIL

-

Lo spero per lei, perché da questo punto di vistanon potrebbe costituire un modello, in quantovi sarebbe una mancanza di docilità alla Verità.

dona e sapere che ci vuole dare la Vita eterna.Come dice S. Giovanni: «Saremo simili a Luiperché lo vedremo così come Egli è».

I testi della grande rivelazione e le riflessionisull’esperienza mistica

--

dute. Era consapevole di avere un messaggio.Anche per questa ragione voleva portare a ter-

Dio è amore. Se nei disegni della Provvidenzasono stato il primo sacerdote incontrato da

che mi stava maggiormente a cuore, vale a direche Dio è Amore.

Era importante che Simone incontrasse unsacerdote che le parlasse del cristianesimo come

e che di conseguenza il mistero della Chiesa

organizzata.La realtà più importante è che Dio è amo-

quando sono sacerdote. Come ricordo nel miolibro L’heure vient et c’est maintenant34, questa

A partire da questa intuizione ho cominciatosubito a domandarmi: «Perché Dio vuole essere

perché ama, ho capito che il mistero cristianoconsiste in questo, che Dio è amore, amore che

ad un amore di mera conoscenza, ma ad unavera comunione, ad una vera amicizia con Lui.Il Signore ci chiede di amarci vicendevolmentee attraverso questo amore reciproco ci unisce

-re personale, il rapporto da persona a persona

al loro servizio: amare come ama Gesù vuol

che ci attira a Lui.

È questa luce che ha tutto cambiato in me,-

mi domenicano. Questa spiritualità ispirava lamia vita e il mio ministero quando ho incon-trato Simone. In quel periodo stavo scrivendo

-

Anche la mia tesi di teologia trattava della vo-lontà di Dio di essere amato. Simone ha lettoin parte il libro che stavo scrivendo35

anche il libro Sous l’égide de Sainte Cathèrinede Sienne36, che ho scritto nel 1937. Tutta la vitaapostolica di questa terziaria domenicana è una

letto anche questo libro e le è piaciuto, come ha

di teologia. È possibile che abbia trovato nella

cui definisce la vita della Trinità, ma non me37.

-

immediatamente questa verità. È vero, talvolta

che spesso lo descrive con parole così personali

può giustificare.-

passione per il prossimo è il nucleo centraledella sua esperienza mistica. Si può capire ladimensione di questo amore attraverso le con-

-tatti avuti con il cattolicesimo, non li consideraancora delle esperienze mistiche, anche se essi

-

Addolorata in Portogallo, tra i poveri pescato-ri del luogo, Simone va ben oltre la semplice

chiamata diretta, perché in tutta la sua riflessio-ne precedente posiamo scorgere una corrispon-

per questo trovandosi tra gli sventurati, tra glischiavi, si sente chiamata ad essere con il Cristo

costringe a mettersi in ginocchio nella chiesadi Santa Maria degli Angeli ad Assisi, è qual-cosa di molto più grande di lei. Pur aprendosialla Verità, non capisce, rimane in una oscuri-tà che non si esplicita. Qualche tempo dopo,

Page 8: L’esperienza mistica di S. Weil I ricordi di padre PerrinSimone sia morta nel sonno,quando sappiamo ... ta.Se durante la recitazione la mia attenzione divaga OS AFlEVOLISCE FOSSEPUREPERUNAFRAZIONEINlNITE-simale,

N. 85/13 13PROSPETTIVA

SPECIALE S. WEIL

-renza, la mettono in contatto con una luce che

sua grande confidenza, quando racconta che,recitando una bella poesia di un mistico ingle-

in preghiera, in conttatto con Dio: «Il Cristo èsceso e mi ha presa».

visibile nel modo nuovo di leggere i poeti, laScrittura… Soprattutto si avverte in lei un le-game personale con il Cristo, il Signore è pre-sente ed agisce in lei. Quando poi durante ilsoggiorno da Thibon scopre il Padre nostro, ha

--

sa della invasione, della quotidiana presenzadel Cristo durante la recita del Padre nostro:

vorrebbe poter conoscere il contenuto del dia-logo interiore, tra Dio e Simone… È possibile,

esperienza, in uno stile molto bello, si trova nelgrande testo L’amore di Dio e la sventura, peresempio laddove dice:

il padre Perrin, citando a memoria –. Dio non ha-

-

Questa distanza infinita tra Dio e Dio, lacerazione-

-

pura e lacerante. Questa è la Parola di Dio. Tuttala creazione non ne è che la vibrazione. Quando lamusica umana nella sua purezza massima penetra

suo tramite. Quando abbiamo imparato ad ascol-tare il silenzio, è questa vibrazione che percepiamo,distintamente, attraverso di lui38.

Queste espressioni sono la prova di una-

plazione del mistero della Croce, e tutto loscritto L’amore di Dio e la sventura esprime la

-

crocifisso che produce in lei la compassione,39.

Penso proprio che la maniera in cui Simoneparla della sventura come via per andare a Dio,derivi dalla sua esperienza mistica. Quando haavuto la rivelazione del Cristo, di cui parla nelle

che Cristo è Dio e che Dio è Amore. A questopunto, in qualche maniera, abbandonava il Diodella ragione, distante, per entrare nella comu-nione di un Dio totalmente vicino, compiva

per pudore, non voleva lasciarlo trapelare.-

dono della sventura, si tratta di una confidenzache si spinge molto lontano: mai avrebbe volu-to lasciarlo indovinare, ai suoi genitori e ancheagli altri. Se si presta attenzione a come descrivela sventura, come applica a se stessa questa no-zione di sventura, non si può non scorgervi unsegreto che vorrebbe tenere nascosto. Senza lacertezza di partire senza speranza di ritorno, midice nella lettera di addio, non mi avrebbe mairivelato questa esperienza. Comunque, moltipassaggi di Forme dell’Amore implicito di Dio

Amore di Dio e la sventura sono la tra-sposizione appena velata della sua esperienza

scritto nei mesi di marzo e aprile del 1942, dopo

-flessione durante la sosta a Casablanca, per cui

-

-

riandando alla parte della lettera in cui parladella compassione, che costituisce il culmine

la seconda parte di questo testo abbia scritto a

40.

A proposito della preghiera

Devo precisare che curiosamente non ab-biamo parlato in maniera esplicita della pre-ghiera, anzi a questo proposito, fin dal princi-

Page 9: L’esperienza mistica di S. Weil I ricordi di padre PerrinSimone sia morta nel sonno,quando sappiamo ... ta.Se durante la recitazione la mia attenzione divaga OS AFlEVOLISCE FOSSEPUREPERUNAFRAZIONEINlNITE-simale,

N. 85/1314 PROSPETTIVA

SPECIALE S. WEIL

relazione da persona a persona con il Cristo,tutte le volte che incontravo dei non-credentidi qualsiasi tipo o dei non praticanti che ritor-

-dea, solo con lo studio dei testi ecc., tutto ciò è

-sona con il Signore: ciò implica naturalmentela preghiera e la preghiera aumenta in ragionedella luce ricevuta.

Per questo, quando ho visto Simone co-sì attratta dal Cristo, le ho immediatamente

-

esperienza mi son detto: presto arriverà allapienezza, non ho alcun motivo di inquietarmi,è sulla buona strada. Simone si è resa conto dinon potermi dire subito la verità, perché era giàstata illuminata dal Signore, il suo pensiero sitrovava già totalmente rivolto a Lui, ma tuttoquesto si era avverato prima che lei osasse rivol-gersi a Lui nella preghiera. Successivamente mi

perché altrimenti non avrei capito, non avrei

Era dunque in contatto con Dio senza osare

anche di adorazione, il suo contatto era mol-

esplicitamente in preghiera. Si è resa conto chepoteva indurmi in errore, per questo quando èpartita ha voluto spiegarmi come recitando ilPadre nostro

-la bellezza delle parole. Solo ripetendolo, dopoaver deciso di impararlo a memoria, il Signore

scoperto la preghiera.-

sperienza. Solo quando mi ha confidato la sin-golarità del suo caso, ho capito perché in unprimo tempo mi aveva detto, a torto, che pre-

non solo i cristiani, ma perfino i personaggidelle tragedie greche, pregano, eppure Simonenon aveva mai pensato di avere lo stesso com-

la illuminava totalmente, e tuttavia non arriva-va, non osava rivolgersi con delle parole a Dio,compiere una cosa che per noi è totalmente

si impara a parlare a Dio. Questo mi sembra

-la sua relazione con Dio. Successivamente, du-

della presenza eucaristica. Questa è la prova che-

della reale presenza di Cristo in lei, presenza che

-do ha cominciato a ripetere i versi di un poe-ta inglese, credeva semplicemente di recitareun bel poema, ma si trattava di una preghiera

una vera preghiera solo più tardi41. Per capire

questo lungo cammino.

Un’avventura incompiuta

sono dei punti discutibili, permangono dellequestioni aperte: sui sacramenti, per esempio,sul ruolo della Chiesa, ecc… Alcuni dei proble-mi da lei sollevati sono stati ripresi e discussi

dei progressi. Simone ha dato prova di una cer-

ciò su cui occorre insistere è la sua eccezionaleesperienza del Cristo, la sua esperienza misti-ca. Quello che sento di dover testimoniare è lacertezza che ha ricevuto, la certezza di Cristo

la sua esperienza è veramente cristiana: questa

Per il resto, giudicare e presentare la Chiesasulla base del comportamento dei pochi cri-stiani che aveva potuto conoscere costituisce il

solo cinque o sei veri cristiani, quando aveva-

di generalizzare, di assolutizzare, non si puònon riconoscerlo. Ammirevole nel suo amoredella Verità, ella è talvolta preda di illusioni e dipregiudizi, senza rendersene conto.

Il problema del ruolo della Chiesa nellasalvezza degli uomini deve essere comunque

anathema sit -poca la consideravo piuttosto una clausola

Page 10: L’esperienza mistica di S. Weil I ricordi di padre PerrinSimone sia morta nel sonno,quando sappiamo ... ta.Se durante la recitazione la mia attenzione divaga OS AFlEVOLISCE FOSSEPUREPERUNAFRAZIONEINlNITE-simale,

N. 85/13 15PROSPETTIVA

SPECIALE S. WEIL

stilistica, riservata solo agli errori che si op-ponevano direttamente al dogma. La critica diSimone mi ha indotto a studiare e a riprendere

è stata spesso usata per punti della dottrina che

-dannare qualsiasi opinione contraria. Credoche la critica di Simone abbia colpito ancheGiovanni XXIII probabilmente ha contribuen-

anatemi contro i negatori, come invece era-

colata Concezione. Giovanni XXIII, che avevaletto le lettere di Simone, non ha usato l’ana-thema sit nei documenti e nelle dichiarazionidel Concilio Vaticano II. Purtroppo non è stata

-miglia di Simone, che potrebbe illuminarci suquesto punto.

-pazione per i singoli ma anche vera attenzione

anche delle altre religioni è veramente moltodiverso rispetto al passato: vi traspare la con-vinzione che Dio agisce attraverso di loro.

Ma occorre andare più avanti e riconoscereche il pensiero di Simone è ancora più radica-le in proposito. È singolare per me costatareche Simone, pur riconoscendo che su questo

con lei, poi mi rimproverasse di non essere ab-bastanza attento nella pratica a tutto ciò che

casi specifici che mi contesta nella lettera VI,non cerco di giustificarmi, di domandarmi se

42.

Conversazione conclusiva

Occorre, dunque, dopo aver mostrato lagrandezza di ciò che la Grazia può compiere

aver timore di riconoscere, di sottolineare il suo

-

non distingue tra virtù cristiana e virtù stoica,

teologale della speranza sembra essere assente.

contemplazione della bellezza del mondo ellaentra in comunione con Dio, è attratta dal suo

-stia. E a questo proposito, bisogna riconoscerlo,va ben oltre la semplice adesione ad un dog-

proposito è molto importante vedere comepresenta a Maurice Schumann la «teoria deiSacramenti»43

qualcosa di essenziale. La sua posizione rispetto

poterlo accogliere è necessario che la Chiesa

sui punti criticati del suo insegnamento44.In realtà, le cose sono andate diversamente:

ha chiesto il battesimo alla sua amica e poi so-prattutto è morta dormendo, come se il Signorenon avesse voluto apporre un ultimo sigillo allaconcezione eroica, ma senza speranza, che ave-

modo mi sembra una smentita di quello chepensava. Viveva, pensava che la sua vocazione

poi, ecco, che al posto di morire nella condizio-ne, nel modo che desiderava, si addormenta…,il Signore la prende mentre dorme. In un certosenso, ciò mi sembra una smentita.

proprio questo rifiuto, per così dire, del dise-gno di Dio. Gesù ha voluto che la promessa

morte, non ha accettato di limitare a ciò la suavocazione.A proposito della Risurrezione, nellaLettera a un religioso

la Croce»45. Ciò non di meno la Risurrezione

accettava di cercare la consolazione, né la spe-ranza46. Ma non è questo che il Signore ha

bella promessa è questa: «Entra nella gioia deltuo Signore!». Questo è ciò che attendiamo. So

Page 11: L’esperienza mistica di S. Weil I ricordi di padre PerrinSimone sia morta nel sonno,quando sappiamo ... ta.Se durante la recitazione la mia attenzione divaga OS AFlEVOLISCE FOSSEPUREPERUNAFRAZIONEINlNITE-simale,

N. 85/1316 PROSPETTIVA

SPECIALE S. WEIL

che la mia vita, ad un certo momento com-porterà questo invito: «Entra nella gioia deltuo Signore!»47. È san Matteo che lo dice nella

presenta questa lacuna, contro questa lacuna-

48. Ciò che caratterizza ora i mieiattesa dell’aurora. Rileggendo

in questi giorni gli scritti e le lettere di Simone

giunto sento di dover testimoniare soprattuttola gioia contenuta nel mistero di Cristo. È una

-

il mio cruccio in questo momento in cui sono

Simone una specie di dottore della Chiesa: leistessa aveva coscienza della sua incompiutez-

-passione per il prossimo, per gli sventurati. Èveramente misteriosa la nostra Simone!

Nella verità di Dio

Alla fine di queste conversazioni, un pen-siero si impone al mio spirito, e sento di nondoverlo tacere, sia per amicizia verso Simoneche per onestà verso il nostro lettore.

volta la lettera autobiografica, che rimane una

ricevuto durante la mia vita. Questa lettera haaccresciuto la mia ammirazione per Simone: la

-more che Dio ha per ciascuno di noi, un amoreche va fino alla fine (Gv. 13,1), fino alla Croce

diceva il suo assoluto rifiuto di pensare alla vita

ella aveva mantenuto questa posizione che con-siderava come la sua vocazione specifica.

ai suoi che partiva per preparare loro un postonella casa del Padre, perché potessero abitarvicon Lui (Gv., 14, 2).

Oggi, a novantatre anni, ciò che predomi-

prossima, la quale comporta il mio ingressonella gioia del Signore. Questa situazione mi

presente nella posizione assunta da Simone.

rimprovero, poiché un cristiano deve piuttosto

La speranza cristiana, tuttavia, dice che ci in-

della realtà di questo incontro, sappiamo cheesso avverrà nella verità di Dio.

NOTE

1 Simone Weil incontra per la prima volta il padrePerrin nel giugno del 1941, al suo rientro dal Sahara do-

del padre Foucauld. Sulla scorta di una sua breve lettera,ritrovata tra le carte di Simone Weil, il padre ha potutoprecisare che si trattava precisamente del sabato 7 giugno

Mon dialogue avec Simone Weil, op. cit., p.

possibilità che il giovane domenicano, già impegnato nel

-

collaboratrice del padre Perrin nelle attività di assistenzaspirituale agli universitari, in realtà già da qualche tempoè al corrente della ricerca religiosa di Simone Weil ed èconvinta che il giovane domenicano sia la persona piùidonea ad aiutarla.

2 Solange Beaumier (21 maggio 1911- 13 gennaio1980), collaboratrice e solerte segretaria del padre Perrin,viveva in quel periodo in una casa della rue Paradis, vicinaal convento dei Domenicani, dove Simone Weil, diven-

contenuta in Attente de Dieu -varsi con il padre Perrin e dove ha anche scritto alcuni

consacrato sul numero di giugno del 1980, pp. 158-160.3 Sono i due stupendi saggi, L’amour de Dieu et le

malheur e Formes de l’amour implicite de Dieuseguito alle lettere in Attente de Dieu. A proposito dellelettere il padre Perrin mi ha scritto ancora recentemente:

comunione totale che esclude ogni segreto, ogni atteg-giamento chiuso. Per tutti gli altri si è un personaggio,

è più importante, nulla più illuminante per conoscere

È con questo pensiero che bisogna avvicinare le lettereche mi ha scritto Simone Weil, in particolare le ultime tre,la quarta, la quinta e la sesta di Attente de Dieu

-

scoprirà dopo di me. In questo momento, mi accontentodi ricordare che si tratta di lettere a un amico, al quale

Page 12: L’esperienza mistica di S. Weil I ricordi di padre PerrinSimone sia morta nel sonno,quando sappiamo ... ta.Se durante la recitazione la mia attenzione divaga OS AFlEVOLISCE FOSSEPUREPERUNAFRAZIONEINlNITE-simale,

N. 85/13 17PROSPETTIVA

SPECIALE S. WEIL

mi dice a proposito della presa da parte del Cristo, del-

misericordia divina vanno prese come delle confidenzeamichevoli che parlano di realtà vissute» (Lettera del 14settembre 1997).

4 Qui di seguito riporto soprattutto la parte centraledelle nostre conversazioni, ma è ovvio che tutte le paginedi questo volume ne hanno direttamente o indirettamentetenuto conto.

5

-

una simile posizione, ricorrente nei Quaderni e da in--

tranquillizzarlo.6 -

parlato del mio amore per Israele e le sue sventure attualinon possono che aumentare il mio desiderio di servirlo»(Lettera del 3 giugno 1941, in Mon dialogue…, cit. p. 64).

7

di incontro in un bosco, allude evidentemente allo sprito

8

quegli anni, può essere illuminato da questa annotazione:-

mato da uomini e donne (impegnati dal voto implicito,piuttosto che esplicito, di povertà castità e obbedienzanei limiti compatibili con gli ordini ricevuti attraverso

più alta cultura estetica, filosofica, teologica, e che in se-guito discendessero per degli anni, astenendosi da ognipratica religiosa appena le circostanze lo richiedano, nelle

campi come contadini e così via» (III, p. 45, sottolineato

9 Simone Weil et sa recherche profonde,in «CSW», n. 3, settembre 1989, pp. 203-209. Il padre

del convento di Marsiglia.10 Simone Weil, nelle rare occasioni in cui ne parla,

sottolinea la totale gratuità del suo primo contatto conil divino di tipo mistico, avvenuto dopo il soggiorno aSolesmes durante la settimana santa del 1938, in un pe-

altri due contatti con il cristianesimo già ricordati, an-che questo avviene in un contesto di cerimonie religiose,

di preghiera personale. Questo primo contatto mistico

produce repentinamente in una situazione che si potrebbedire di tipo estetico, mentre ripete a memoria la poe-

(1593-1633), conosciuto attraverso un giovane inglesea Solesmes: «Spesso, nel momento culminante delle mieviolenti crisi di emicrania, mi sono esercitata a recitarla(la poesia Amore) applicandovi tutta la mia attenzione e

Credevo di recitarla solo come una bella poesia ma, a mia-

ra. È stato durante una di queste recitazioni, che, come leho scritto, Cristo stesso è disceso e mi ha presa» (LetteraIV, in AD, p. 76).

11 Il padre Perrin ha ragione di ricordare qui il soloe misterioso scritto che può essere, che deve essere in-terpretato come la trasposizione nella lingua allegoricadei mistici della sua esperienza del divino. Il Prologo oPrincipio del libro, di cui possediamo tre manoscritti, idue primi identici, il terzo con numerose correzioni, dove-

-troduzione, un orientamento interpretativo, del libro chevoleva scrivere e di cui ci sono rimasti nella Connaissaancesurnaturelle e negli altri Cahiers, «una massa non ordinata

itinerario, a partire dal contatto con il divino ad Assisifino al momento della sua stesura. Pur ispirandosi, alpoema Amore

unitiva, gioiosa, amorosa, mentre, nel Prologo Simone

vuoto. Riflettendo su ciò che va sperimentando, annota:

-te, senza averlo cercato, è gioia pura. Parallelamente, il

-

lunga e sterile in cui si finisce col disperare, quando non

vuoto divino più pieno della pienezza è venuto a installarsiin noi» (Quaderni, III, p. 238).

12 Il versetto del Prologo del Vangelo di Giovanni (v.-

mentato da Simone Weil, la quale propone nei Quaderniuna traduzione-interpretazione che illumina il suo mododi concepire il rapporto tra natura e grazia stabilendo

-turale: «Il Verbo è la luce che viene con ogni uomo (II, p.

si tratta del Verbo, la luce che nasce con ogni uomo» (III,

Page 13: L’esperienza mistica di S. Weil I ricordi di padre PerrinSimone sia morta nel sonno,quando sappiamo ... ta.Se durante la recitazione la mia attenzione divaga OS AFlEVOLISCE FOSSEPUREPERUNAFRAZIONEINlNITE-simale,

N. 85/1318 PROSPETTIVA

SPECIALE S. WEIL

Ogni terra riceve questo seme (Ibidem, pp. 306-307). Il

ritorni nella Lettera a un religioso

padre Perrin nello stimolarla a riflettere sul proprio caso– la questione del suo battesimo – in una prospettiva disalvezza universale, ipotizzando rivelazioni molteplici esuccessive, riservate, con modalità diverse, ad ogni uomo,dal momento che ognuno viene nel mondo portando insé la luce, il seme soprannaturale della grazia.

13 Lettera IV, in AD, pp. 78-79. Questa lettera è intera-mente riportata nel capitolo Le parole della camera nuziale,

della lettera a Joë Bousquet, si possono rinvenire i tratti-

rante solo chi la esperisce. In senso specifico – scrive Leszek

sente di essere in contatto diretto con Dio (non importa seDio è chiaramente e vividamente sperimentato come una

-mento spirituale di ogni essere. Questo contatto è di solito– per lo meno tra i mistici cristiani e islamici – permeatodal più intenso amore e accomunato al vivo desiderio sia

alla sensazione che si sia temporaneamente conseguita ta-le unione» (Se Dio non esiste, il Mulino, Bologna 1997, inpart. il capitolo Il Dio dei mistici: l’Eros nella religione, pp.89-137, cit. p. 89). Marie-Madeleine Davy, studiosa di mi-

Encyclopédiedes mystiques (4 vol., Payot, Parigi, pp.VI-XXIX) ricorre ad

-rario mistico (solitudine, preghiera, silenzio, ascolto, ascesi

alla discesa di Dio, attesa…) e le riserva poi un posto di-

La mystique du monde nouveau

mistica, ma val pena sottolineare che Simone Weil stessa

-

(Quaderni

14

Perrin, è stato abbordato fin dal primo incontro, e Simone-

servate, alla quale egli risponde brevemente il 26 settem-bre 1941 in questi termini: «Penso come lei che bisognaaderire alla Chiesa solo quando se ne avverte in coscienza

Mon dialogue avec Simone Weil, op. cit., p. 71).15 -

logia di Simone Weil e quella elaborata da Teilhard de

L’essai d’une nouvelle christologie, in «CSW», n. 3, settem-bre 1995, pp. 241-256.

16 Si tratta di Marco 16, 16: «Andate in tutto il mon-do e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà esarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà con-dannato», che Simone Weil interpreta sia in relazione alVerbo che in relazione al Cristo storico in alcuni passaggidei Quaderni

interpretato in due modi. Innanzitutto del Verbo: non siva al Padre che mediante il Verbo, la luce nata con ogniuomo, e questo è vero sempre, per tutti gli uomini, senzaalcuna eccezione. (Ma questo non esige che si dia un nome

-

chiunque ha letto le sue parole nel testo dei Vangeli, e non

-

legame sia una condizione della salvezza, sarebbe una cosaassurda» (Quaderni, II, p. 177).

17

cui idee si ritrovano nel suo Jésus, pubblicato nel 1933 (LaRenaissance du Livrele pagine di questo libro, ripubblicato nel 1969 da AlbinMichel, capire la critica del padre, perché lo studioso delleorigini del cristianesimo si tiene a eguale distanza sia dallainterpretazione razionalista o modernista che da quella

della Scuola biblica di Gerusalemme. In realtà la letturadella Scrittura da parte di Simone Weil non è particolar-mente segnata dalla critica storica e non ha avuto il tempo

tratto profitto dalla lettura dello splendido libro di JeanGuitton, Portrait de Monsieur Pouget (Gallimard, Parigi

scienza delle religioni non è ancora iniziata». (Quaderni,II, p. 149).

Il padre Lagrange, che rimane nella sua memoria, e-

ritornare agli anni lontani di Saint-Maximin (gli annidella preparazione alla vita religiosa e al sacerdozio) e atutto quello che ho ricevuto a proposito della parola diDio, senza evocare la personalità del padre Lagrange ilquale, a dispetto della brevità delle nostre relazioni, miha indubbiamente segnato per sempre. La sua modestia,il suo amore scrupoloso della verità, il suo modo di rileg-

quei bambini ai quali sono rivelati i segreti del Regno.

-ne. Leggetele con naturalezza, vedrete che sono vere, è

L’Evangelo di GesùCristo

Page 14: L’esperienza mistica di S. Weil I ricordi di padre PerrinSimone sia morta nel sonno,quando sappiamo ... ta.Se durante la recitazione la mia attenzione divaga OS AFlEVOLISCE FOSSEPUREPERUNAFRAZIONEINlNITE-simale,

N. 85/13 19PROSPETTIVA

SPECIALE S. WEIL

in controversie. Ma, come Zenone provava il movimento

perché va da sé, è vero, è una cosa reale, per il modo in cuiL’heure qui vient et c’est maintenant, Éditions

Saint Paul, Parigi 1989, pp. 20-21).18 Curioso modo di prospettare un problema che in

-portanza, come si rileva da Un témoignage en forme denotesBercher, col quale Simone Weil ha avuto a Marsiglia, trail 1941 e il 1942, delle lunghe discussioni sulla religione e

n. 1 marzo e n. 2 giugno 1986, pp. 1-14 e pp. 123-134).19

di catarismo, ma solo contestare alla Chiesa il diritto dicondannare i catari e con ciò stesso votare alla distruzio-

-

di miracolo – scriveva al già ricordato Déodat Roché – èche si tratta di una religione e non semplicemente unafilosofia. Voglio dire che intorno a Tolosa nel XII secoloil pensiero più elevato viveva in un ambiente umano enon solo nello spirito di un certo numero di individui.

-sofia e religione, quando si tratta di una religione nondogmatica» (Lettera a Déodat Roché, 23 gennaio 1941,

-

la civiltà mediterranea, op. cit., p. 44). Sul problema più

La douleur et le maldans la doctrine cathare et chez Simone Weil, in «CSW», n.

La cena segreta.Trattati e rituali catari, Adelphi, Milano 1997, pp. 13-92.

20 In una lettera del 14 ottobre 1941, rispondendoa una lettera di Simone Weil non conservata, il padre

simile questione non bisogna ricercare nulla, desiderare

Suo Regno arrivi in noi e per mezzo di noi» (Mon dialogueavec Simone Weil, op. cit., p. 75).

Perrin, Simone Weil consegna alle sue note questa piccola-

in tutte le cose, comprese le più sante. Questo può, adesempio, rendere ciechi sulla qualità di un battesimo»(Quaderni, II, p. 115)

21

cristianesimo. Questa confidenza, raccolta personalmen-te, è verosimile in quanto Simone Weil aveva più volte

estremo poteva essere per lei auspicabile. Alla questione

Deitz, dedica un capitolo nel suo volume Simone Weil,Éditions de la Découverte, Parigi 1989, pp. 223-231.

Il problema del battesimo va considerato molto seria-mente perché è insieme un nodo e una chiave per capire

la mossa decisiva, la spinta suprema spetta a Dio. Come

-rimentata? Come mai il Cristo che è verità, che è disceso

-

sottostare al segno, a un segno visibile, e il sacramento, ilbattesimo non è un segno? Forse a questo punto conviene

Perrin, dopo aver sperimentato tutte le strade, alla finericonosce: «Se possiamo denunciare un pericolo, sarebbeassai inopportuno pretendere di giudicare, perché quisiamo nel pieno del segreto di Dio». Forse, questa contrad-

22 AD, pp. 223-236.23 Più il tempo passa, più ci allontaniamo dai gior-

ni in cui Simone Weil visse, più corriamo il pericolo difissare in una sorta di perentorietà, di definitività, molte

cose, incomplete, dubitative, aperte. Il pericolo è tanto

suoi giudizi, ad una prima lettura, paiono corrisponderea taluni sviluppi della riflessione teologica e religiosa, o

-glia della Chiesa, dove decide di sostare, portando con

Perrin ha qualche volta tendenza ad accentuare troppoquesti condizionamenti. Occorre solo prenderne atto,

religiosa. Conservare alla sua vita e al suo pensiero il ca-rattere di approssimazione, di incompiutezza, mi pare unsemplice, ineludibile dovere di obbiettività storica. Fare,

asservirlo.24 Israel et les Gentils, in Pensées sans ordre concer-

nant l’amour de Dieu, cit., p., 58. La lettura con il padrePerrin, delle pagine di questo scritto, in cui Simone Weil

-stigia di una autentica esperienza religiosa nella saggezzagreca, nei testi taoisti della Cina, nelle scritture indù ecc.,mapiù raramente nella tradizione ebraica, in Israele, è

già citati, L’amour de Dieu et le malheur e Les formes de

Page 15: L’esperienza mistica di S. Weil I ricordi di padre PerrinSimone sia morta nel sonno,quando sappiamo ... ta.Se durante la recitazione la mia attenzione divaga OS AFlEVOLISCE FOSSEPUREPERUNAFRAZIONEINlNITE-simale,

N. 85/1320 PROSPETTIVA

SPECIALE S. WEIL

l’amour implicite de Dieu, scritti a Marsiglia, che, a suo av-viso, Simone Weil ha riversato il succo della sua riflessionereligiosa dopo la sua esperienza mistica. Le annotazioniregistrate Quaderni V, VI e VIII, che sono dello stesso pe-riodo, dove il nome di san Giovanni della Croce, di santa

-

in due operazioni. Dapprima mediante la trappola dellabellezza la rapisce di sorpresa e con pura violenza, deltutto contro la sua volontà e senza che essa sappia dove

è definitiva» (Ibidem, pp. 37 e 38).25 La recita del Pater in greco è intimamente legata

che qualcuno, attraverso di essa, «ha tentato di tradurre

il protagonista, un calzolaio, «avanza spostando le mani,

quotidiana del Pater in greco» (Quaderni, IV, ppa 316 e317, con adattamenti).

26 Simone Weil ha mostrato di prendere seriamentequesto progetto, e ancora da Casablanca durante il viaggio

ne parla in questi termini: «Inoltre ho passato le giornate(precedenti la partenza) a mettere per scritto dei pensieribuoni o cattivi, ma che avevano bisogno di essere espressi,

-

stesso momento in cui, nella sua lettera, mi consigliavadi scrivere su questo tema (le impressioni mistiche), erooccupata a raccolgliere e a tradurre dei testi greci in pro-posito, su richiesta di un domenicano, quello di cui le hoparlato, credo, in una lettera, per il quale nutro una gran-

Dio» (Deux lettres inédites de Simone Weil à Joë Bousquet,in «CSW», cit. pp. 142-143). Questi testi sono confluitinelle Intuitions pré-chrétiennes (La Colombe, Parigi 1951)e ne La source grecque (Gallimard, Parigi 1953). Il librodel padre Perrin a cui allude, che Simone Weil ha potuto

è improbabile che per questo lavoro avviato con il padrePerrin, Simone Weil abbia trovato qualche ispirazioneanche negli studi del domenicano André-Jean Festugière(Parigi 1898-Poissons 1982), e in particolare nel suomagistrale lavoro L’idéal religieux des grecs et l’Évangile,

il nome nei Quaderni in relazione a Platone e a ErmeteTrismegisto, il mitico autore cui sono attribuiti gli «scrittiermetici». Durante il soggiorno di Marsiglia può pure

serie proprio a Marsiglia, a cura di François Perroux e

tema della saggezza greca che ha come maestra il dolore,tema da Simone Weil ripreso in Israel et les gentils, p. 58

di quella «grande Rivelazione» contenuta nei testi delle-

«Le religioni che hanno concepito questa rinuncia, questadistanza volontaria, questo annullamento volontario diDio, la sua assenza apparente e la sua presenza segretaquaggiù, queste religioni sono la vera religione, la tradu-

27 -do, alle appena menzionate Intuitions pré-chrétiennes e aLa source grecque: le sue osservazioni valgono anche per

intellettuale per trovare nella filosofia antica e nella sag-

storicamente apparsa nel cristianesimo: così, Archimede

illustrazione «scientifica» della Croce.A coloro che si sonomostrati sorpresi, o persino irritati, dal suo modo spregiu-

altre tradizioni religiose (tibetane, indiane…) insieme a

è da ricercare nel metodo, nella scelta che le ispira, non-

volta poco convincenti, storicamente contestabili o de-ludenti. Occorre pure non dimenticare ciò che invece il

pensiero in costruzione, allo stato nascente: «il deposito

-tiere ci sono molti e disparati materiali, non tutti sonodestinati ad entrare, o ad entrarvi nella maniera che a noiappare più ovvia, nella costruzione progettata, che nonha avuto il tempo o non ha potuto edificare. Marguerite

appassionato di trovare ovunque la rivelazione, spingespesso questa donna meravigliosa in una specie di deli-rio interpretativo, paragonabile a quello di certi eruditidel Medioevo che si accanivano a trovare prefigurazioni

La Couronne et laLyre, Gallimard, Parigi 1979, p. 41, nota). Meno benevolo,

Le intuizioniprecristiane di Simona Weil, in «Divinitas», n. 3, 1971, pp.385-404. La sensibilità per il dialogo interreligioso portaoggi a valorizzare e a trarre spunti dal metodo praticato da

Le mondecomme texte. Perspectives heméneutiques chez Simone Weil,in «Revue des Sciences Philosophiques et Théologiques»,

Page 16: L’esperienza mistica di S. Weil I ricordi di padre PerrinSimone sia morta nel sonno,quando sappiamo ... ta.Se durante la recitazione la mia attenzione divaga OS AFlEVOLISCE FOSSEPUREPERUNAFRAZIONEINlNITE-simale,

N. 85/13 21PROSPETTIVA

SPECIALE S. WEIL

n. 64, ottobre 1980, pp. 509-530, e specialmente GiancarloGaeta, Verità e linguaggio -si», n. 8/1, 1991, pp. 277-293.

28 Ritornando a riflettere su questo argomento mentrepreparava la Lettera a un religioso

-stino. Perché allora questa nozione diventa lo strumentodi un potere totalitario. E di conseguenza si deve accet-tare tutto ciò che alla Chiesa garba dire in quanto verità

come mistero. In altri termini adesione incondizionataalla Chiesa. A questo san Tommaso, come pure il cate-

il diritto di amare incondizionatamente solo ciò che è in-

sia essa in atto in un santo, o potenziale in ogni altra crea-

Chiesa in quanto società che esprime delle opinioni è un

in ogni essere pensante la capacità di luce necessaria percontrollare la verità di ogni pensiero. Il Verbo è la luce cheillumina ogni uomo. Quale testo più categorico si potreb-be desiderare?» (Quaderni, IV, p. 164). E poco più avanti,

procedere, per ogni verità in particolare, da una illumi-

incondizionata e globale a tutto ciò che la Chiesa insegna,

-

-plazione» (Ibidem, p. 167).

29

biblioteca del Pradier della raccolta dei documenti delConcilio Vaticano II per verificare il passaggio che il padrePerrin mi ha per altro recitato a memoria. È il seguente:«E ciò vale non solamente per i cristiani, ma anche pertutti gli uomini di buona volontà, nel cui cuore lavora

Santo dia a tutti la possibilità di venire associato, nel modoche Dio conosce, al mistero pasquale» (I Documenti delConcilio Vaticano II, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo1976, cit. pp. 194-195).

30 Si lascia talvolta intendere che se Simone Weilavesse avuto come interlocutore teologi della levatura delpadre Congar o del padre de Lubac non sarebbe giun-

o i teologi incontrati in America e in Inghilterra, pro-babilmente per mancanza di tempo, non hanno intuito,

ricerca, scambiando talvolta la determinazione e capr-

aggiungere che, se Simone Weil non ha avuto il tempo diassimilare la ricchezza della riflessione teologica che purecaratterizzava la ricerca in Francia durante quegli anni,

pensare che abbia completamente disatteso il consiglio delpadre Perrin di leggere Catholicisme. Les aspects sociauxdu dogme

teologiche, la sua attenzione alla lex orandi come matricedella lex credendi – questo è il tratto della spiritualità delpadre Perrin – si ritrovano, insieme a considerazioni piùspecificamente teologiche, nello scritto del padre Marie-Dominique Chenu sulla scuola teologica di Le Saulchoir,

Una scuola di teologia, introduzione di Giuseppe Alberigo,

31 A questo punto delle nostre conversazioni il padrePerrin è di nuovo ritornato sul problema evocato nella

Weil su questo punto. Certamente Spinoza è stato uno dei

Quelques objections de Simone Weil à l’Église, in «Revue

per un approccio più specifico, il volume, Simone Weil etSpinoza

32

incontri con il padre Perrin, si può leggere questa anno-

una purificazione. Io debbo essere atea con la parte di

soprannaturale non si è destata, hanno ragione gli atei»(Quaderni, II, p. 165).

-lazione ha un corrispettivo negli scritti dei mistici, i qualirifiutano ogni «proprietà» intesa come appropriazione di

stessi il vuoto, essere poveri in spirito, sono, nelle diversetradizioni spirituali, delle condizioni necessarie, hanno

33

sono esplicitamente negati, sono estranei alla sua elabora-zione religiosa: nella Lettera a un religioso arriverà a dire

34 ´Éditions saint Paul, Parigi 1989. Il padre Perrin si

L’école de l’amour divin e Demeurez dans mon amour, pp.--

35 Le mystère dela charité, il libro I, Le trop grand amour, S.L.M., Aix-en-Provence 1947.

Page 17: L’esperienza mistica di S. Weil I ricordi di padre PerrinSimone sia morta nel sonno,quando sappiamo ... ta.Se durante la recitazione la mia attenzione divaga OS AFlEVOLISCE FOSSEPUREPERUNAFRAZIONEINlNITE-simale,

N. 85/1322 PROSPETTIVA

SPECIALE S. WEIL

36 Éditions Publiroc, Marsiglia 1938. Le numerosecitazioni di questa grande mistica (1347-1380) che si in-contrano nei Quaderni (in particolare nel VI) provengonodal libro del padre Perrin.

37

III: Le mystère de la Sainte Trinité, pp. 45-53, e in mo-

-zato in modo sovraeccellente e incomparabile nella vita

si stabiliscono tra le divine Persone, che opponendosi eriflettendosi con tutto il loro essere, realizzano una stessa

parte, e però un identico amore! I Tre si amano, si ama-no infinitamente, si amano identicamente con lo stesso

il Padre è Padre solo mediante il Figlio e nello stesso mo-

principiato che essere il principio, meno glorioso essereil Padre di un simile Figlio che essere Figlio di un simile

amore che essere il sospiro e il bacio di una simile unione.

perché sono totalmente rapporto gli uni rispetto agli altri»(cit. pp. 51-52).

38 L’Amour de Dieu et le malheur, in AD, cit. p. 130.Simone Weil esprime in questo passaggio, con grandeintensità e purezza, uno dei temi più ardui trattati neiQuaderni, i quali, talvolta, secondo il padre Perrin, obbli-

39

-siero religioso di Simone Weil, la sua theologia crucis:

Quaderni – non avvicina Dio

cielo alla terra. Essa è questa distanza. Egli ha reso mani-

perde tutta la gravità. San Paolo: Il Cristo è stato realizzatoteteleiotai) – anche lui ne

aveva bisogno» (II, p. 250). E la via crucis – cammino, cro-

se allora egli cade in quel grado di sventura che in lui per

della Croce. La sventura non può più distruggere in lui

scomparso e avendo lasciato il posto a Dio. Ma la sventura

Ibidem, p. 302).40

dei due confidenti della sua esperienza mistica: tuttosembra opporre il padre Perrin a Joë Bousquet, la loro

-do. Tuttavia, senza pretendere di sondare il mistero, incui può aver avuto qualche parte la tendenza di Simone

concezione della purezza, è possibile scorgere delle ragionio delle convenienze in questa scelta: essi incarnano le duemodalità dello stesso sacramento che realizza il possibilecontatto con Dio, quello che ha luogo prevalentemente

41

Simone Weil non ha immediatamente origine da unaprecedente pratica di preghiera, ma compare improvvisae in maniera totalmente gratuita. Wanda Tommasi pen-sa invece che la pratica della preghiera abbia in qualche

Esperienzareligiosa, esperienza femminile1997, in particolare, nel saggio introduttivo Esperienzareligiosa, esperienza femminile: Simone Weil e Etty Hilesum,pp. 1-39, e Mistica e filosofia, pp. 60-77. Di questo volu-me, purtroppo, ho potuto prendere visione solo a lavoroultimato.

42

gli scriveva nella lettera VI a proposito di Joë Bousquet edi Antonio Atarès: «In teoria lei ammette pienamente la

larghezza di spirito e una probità intellettuale eccezionali.-

-

non molto lontano dalla santità. È stato probabilmente

sperimentato spesso. Ma mi pare anche che, quando leparlo di miscredenti che si trovano nella sventura e accet-

cristiani o di sottomissione alla volontà di Dio. Eppure è lastessa cosa. Quanto meno, se ho davvero diritto al nomedi cristiana, so per esperienza che la virtù stoica e la virtùcristiana sono una sola e identica virtù. Parlo della virtù

-catura che ne hanno dato alcuni rozzi romani. Mi sem-bra che in teoria nemmeno lei potrebbe negarlo. Ma Le

della virtù stoica». Gli appunti che Simone Weil muoveal padre Perrin nelle righe che seguono sono la prova del

a proposito di questo argomento, perché ci consente di

Page 18: L’esperienza mistica di S. Weil I ricordi di padre PerrinSimone sia morta nel sonno,quando sappiamo ... ta.Se durante la recitazione la mia attenzione divaga OS AFlEVOLISCE FOSSEPUREPERUNAFRAZIONEINlNITE-simale,

N. 85/13 23PROSPETTIVA

SPECIALE S. WEIL

-

legame con la patria celeste, una patria terrestre. Lei vive

Questo rende pressoché inevitabile il suo attaccamento.

delle creature ragionevoli che ha compreso, comprendee comprenderà. Questa è la città natale che ha diritto alnostro amore» (AD, pp. 102 e 103).

43

sacramento che entra nel conto della sua riflessione e della

va sottolineato, si tratta di un sacramento che è più og-

44 Il Dernier texte, scritto a Londra (riportato inPensées sans ordre, pp. 149-158) è una sorta di estrema

--

racchiusa in tali misteri, e cerco di aprirle la mia anima

cui persevero, si romperebbe con una consuetudine chedura almeno diciassette secoli. Se questa rottura è giustae desiderabile, se ci si rende conto che proprio oggi è diuna urgenza più che vitale per la salvezza del cristiane-simo – cosa che mi pare evidente – bisognerebbe allora,

eclatante, e non per iniziativa isolata di un prete dispostoad amministrare un battesimo oscuro e ignorato. Per talemotivo e per molti altri analoghi, fino ad ora non ho mai

– non astratto, ma pratico, reale, urgente – di sapere se, nelcaso io lo domandassi, mi sarebbe accordato o rifiutato»(cit. dalla traduzione di Giancarlo Gaeta in Lettera a unreligioso, Adelphi, Milano 1996, pp. 93-94).

45

esplicitamente.46 Quaderni, quasi rispondendo al padre Perrin,

Simone Weil propone una sorta di uso ascetico di certe

-bedienza a Dio è senza dubbio la beatitudine. Ci sonocose che sono buone se pensate in un certo modo e non

47 E Simone Weil annota sempre nei Quaderni:

E qualche pagina più avanti, lasciando implicitamente

-

solo il termine della vita quaggiù e non il preludio di-

parola, Dio, non corrispondesse assolutamente niente direale, ma solo delle illusioni puerili – ammesso che sia

ciò che mi sembra comandato da Dio, ne conseguisseropure le più orribili sventure, piuttosto che compiere qual-

a questo pensiero» (Ibidem, pp. 187-188).48 Come ho ricordato poco sopra, il libro autobiogra-

fico ribadisce anche nel titolo, Comme un veilleur attendl’aurore, questa convinzione.

Particolare del “3° cielo di San Donato-Castelli”