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L’ESSENZIALE è INVISIBILE AGLI OCCHI:laboratorio teatrale scolastico per scuola materna ed elementare che coinvolge di bambini normodotati e bambini disabili (nello specifico parliamo di disabilità visive)

INDICE:

PREFAZIONE

CAPITOLO I: DIARIO DI UN ANNO A SCUOLAI.I Primo ciclo: Teatro SocialeI.II Secondo Ciclo: Dal Teatro Sociale allo SpettacoloI.III Terzo Ciclo: Prove dello SpettacoloI.IV Canovacci per la messa in scena del Piccolo Principe

CAPITOLO II: DIARIO DI UN ANNO NELLA SCUOLA DELL’INFANZIAII.I Primo ciclo: Teatro SocialeII.II Secondo ciclo: Dal Teatro Sociale allo SpettacoloII.II.1 elaborati di scrittura creativa letti nel corso delle rappresentazioniII.III Canovacci per la messa in scena del Piccolo Principe

CAPITOLO IV: “MANUALETTO”

CONCLUSIONI

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PREFAZIONE.

Abbiamo iniziato questo percorso dopo riunioni interne in cui si è cercato di definire i punti per lo svolgimento di questo percorso. Nel momento stesso in cui si appuntavano idee e si fissavano dei punti eravamo coscienti del fatto che tutto, o almeno gran parte di ciò che stavamo scrivendo, sarebbe stato stravolto e modificato nel corso del lavoro. Questo perché il Teatro Sociale non lavora con regole fisse, ma sulle trasmissioni emozionali, sulla capacità di ascolto, sulle richieste tacite degli utenti in merito alle proprie necessità e così via. Fare Teatro Sociale vuol dire, in qualche modo, attivare un tipo di comunicazione non verbale, fatta di gesti, azioni, sguardi e sintesi tra Utente e Operatore. L’Operatore ha il compito di lasciare il “recinto aperto”, pronto ad accogliere o espellere ciò che di buono o negativo arriva. Si lavora con gli animi e gli istinti, motivo per cui ogni lezione non può e non deve avere uno schema fisso e chiuso. Il lavoro è in divenire. Questo principio utilizzato nella parte di lavoro riguardante il training, quindi l’esercizio, è filtrata anche nel momento in cui si concepivano le prime idee per una messa in scena. Idee che, naturalmente, iniziavano ad affiorare osservando gli utenti svolgere le proposte di esercizio. Da subito si è compreso che questo “spettacolo” non poteva avere dialoghi definiti, didascalie, posizioni prestabilite, entrate, uscite. Ogni spettacolo avrebbe avuto il compito di essere il mezzo attraverso il quale, ogni gruppo classe, arrivato al punto di fusione e massima empatia, avrebbe potuto esprimere e mostrare, col proprio linguaggio, la propria autentica, originale e autonoma creazione.

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CAPITOLO I: DIARIO DI UN ANNO A SCUOLA

Pomezia, 27 ottobre 2009

Carmela Colaninno e Federica Fiorillo presentano il progetto di teatro sociale che vedrà protagonisti gli alunni delle classi interessate da problematiche di disabilità e disagio.Il progetto si propone di favorire l’integrazione dei soggetti con disabilità all’interno della classe e della realtà sociale che li circonda; sviluppare la fiducia del soggetto verso se, verso gli altri e degli altri verso di se; prendere coscienza delle proprie capacità e potenzialità espressive e creative; favorire il lavoro di squadra e il sostegno reciproco.Il progetto si divide in sessanta ore per classe, suddivise nel corso dell’anno scolastico, con cadenza di un incontro a settimana di due ore ciascuno.Il progetto copre l’intera durata dell’anno scolastico, svolgendosi nel periodo compreso tra ottobre 2009 e maggio 2010.Il carico di ore sarà utilizzato per il 50% per la realizzazione di attività di teatro sociale e il restante 50% sarà finalizzato alla messa in scena che sarà curata direttamente con gli allievi in tutte le fasi della sua produzione ( scenografie, costumi e musiche). Ogni incontro è introdotto da attività di training, intesa come sviluppo delle attitudini psicofisiche dell’alunno.

Cronoprogramma:

27 ottobre 2009: incontro con i genitori o tutori legali del minore al fine di presentare il lavoro.29 ottobre: inizio del progetto con attività specifiche di teatro sociale.5, 12, 19, 26 novembre: attività di teatro sociale3, 10, 17 dicembre: attività di teatro sociale.7, 14, 28 gennaio: attività di teatro sociale.4, 11, 18, 25 febbraio: attività di teatro sociale.4, 11, 18, 25 marzo: prove per lo spettacolo.1, 8, 15, 22, 29 aprile: prove per lo spettacolo.6, 13, 20, 27 maggio: prove per lo spettacolo e realizzazione dello stesso.

Il progetto prevede la messa in scena di una performance con gli alunni coinvolti, ispirata al racconto di Antoine de Saint- Exupéry Il piccolo principe.Nell’ambito della stessa sarà raccontato attraverso materiale di documentazione fotografica il percorso degli alunni coinvolti, gli obbiettivi e le finalità raggiunte.

Distinti salutiCarmela Colaninno Federica Fiorillo

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PRIMO CICLO

Pomezia, 29 Ottobre 2009

Esercizi svolti durante la lezione alla scuola materna comprendente bambini dai tre ai cinque anni.

Presentazione dei bambini, delle maestre e delle operatrici teatrali.Spostamento dei banchi e creazione di una classe diversa.Creazione di un trenino e trasformazione del trenino in un cerchio.Doccia del risveglioCamminata dei piediniScatoline cinesi

Riflessione dell’operatore

La prima classe che abbiamo incontrato è formata da 24 bambini in età compresa tra i 3 e i 5 anni. Lorenzo fa parte di questa classe ed è un bambino affetto da disturbi visivi gravi e da dei ritardi nell’ apprendimento motorio causati da una disfunzione dell’ipotalamo. Ha 4 anni ed è seguito da una difrologa e da un insegnante di sostegno. Presenta difficoltà di comunicazione verbale e necessita di periodi di tempo più lunghi rispetto agli altri bambini per recepire stimoli esterni e metterli in pratica. Diego, un bambino di 5 anni, presenta ritardi nell’apprendimento, in particolare linguistico, e nelle azioni. Era stato stilato, da noi conduttori, un programma di attività da svolgere in classe, programma che in realtà è stato seguito solo in parte, soprattutto perché bisogna considerare l’intervento di teatro sociale, come un intervento in continuo divenire e che deve plasmarsi in base alle necessità dei fruitori. Abbiamo subito notato che Lorenzo, benché avesse partecipato al lavoro con il gruppo, in realtà è ad esso estraneo. Riesce a relazionarsi molto bene con figure adulte, ma non è parte del gruppo. Dunque i programmi dei successivi incontri mireranno proprio a questo: rendere Lorenzo parte integrante della classe e fornire alla classe degli strumenti necessari per accoglierlo. Abbiamo inoltre notato che dopo un’ora di esercizi i bambini risultano essere stanchi. È opportuno perciò suddividere la lezione in un’ora di attività motoria e un’ora dedicata ad attività ludico-creative.

Esercizi svolti durante la lezione della scuola elementare comprendente bambini di sei anni.

Creazione di un cerchioDoccia del risveglioScatoline cinesiGiro dei nomi

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Mimo sonoroSonno e vegliaRiscaldamento corale sulla voceRilassamento

Riflessione dell’operatore

Il secondo gruppo classe accorpa due classi distinte di alunni di 5 e 6 anni. Dato il numero elevato di partecipanti, realizziamo il laboratorio in uno spazio neutro, che è la palestra, permettendo agli allievi di identificare il lavoro teatrale con uno spazio differente rispetto alla classe. Benché in numero elevato i bambini hanno risposto positivamente agli input esterni per tutta la durata del lavoro. Motivo per cui nel suddetto contesto classe le ore non verranno frammentate ma verranno proposti esercizi per tutta la durata del laboratorio. I bambini che qui presentano disabilità sono in numero pari a tre: Emanuela, 6 anni, presenta una forma di cecità avanzata per cui il residuo visivo è a livelli molto bassi. Le sue capacità intellettive sono molto sviluppate per cui è in grado di muoversi autonomamente nello spazio e di recepire con immediatezza tutti gli input che le arrivano dall’esterno. Partecipa attivamente al laboratorio benché presenti alcune reticenze nell’approccio con i compagni. Durante la prima giornata di lavoro gli esercizi proposti miravano al raggiungimento di obiettivi come lo sviluppo della fiducia nel gruppo, obiettivi che continueremo a riproporre per tutta la durata del lavoro al fine di creare una situazione di unione, rispetto e collaborazione di tutti i partecipanti.Luca, 6 anni, presenta una patologia visiva degenerativa, per cui il residuo visivo nel corso degli anni è destinato a diminuire. Attualmente riesce a muoversi nello spazio senza grandi difficoltà. È un bambino molto socievole e affettuoso sia con i conduttori che con i compagni, presenta un’esuberanza attiva, positiva e coinvolgente. Risponde con immediatezza e positivamente a tutti gli input esterni. Alice, 6 anni, presenta dei ritardi nell’apprendimento verbale, molto utili dunque i giochi proposti di training vocale e di espressione non verbale. Nelle successive lezioni continueremo a portare avanti un lavoro inizialmente fisico attraverso giochi di psicomotricità e libera espressione corporea, seguito da allenamenti vocali ed espressivi riguardanti gli stati d’animo e in corso d’opera verranno proposti momenti musicoterapici atti a stimolare l’udito, momenti di costruzione di oggetti per stimolare il tatto, e giochi di gruppo che andranno a stimolare l’olfatto e il gusto.

Pomezia, 5 Novembre 2009

Esercizi svolti durante la lezione alla scuola materna comprendente bambini dai tre ai cinque anni.

Giro di nomi

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Reattività Costruzione di un treninoSviluppo di un cerchioScatoline cinesiDoccia del risveglioRiscaldamento corale sulla voceLavoro di manipolazione con il giornaleCostruzione di palle finali per la scenografia dello spettacolo

Riflessione dell’operatore

La prima lezione con i bambini è la lezione più importante poiché gli operatori hanno modo di toccare con mano e concretamente la realtà in cui vanno ad operare. In uno spazio aperto come può essere quello del teatro vengono fuori molteplici aspetti e punti di riflessioni che non vanno sottovalutati. Quello che abbiamo notato da subito è che Lorenzo ha una grande fiducia negli adulti, molto probabilmente perché da subito è sempre stato seguito da gente matura. La sua difficoltà ci è sembrata essere proprio quella di fidarsi dei coetanei e del gruppo. Dunque durante la seconda lezione è stato importante che Lorenzo lavorasse solo con i suoi coetanei. È stato “lasciato” al gruppo il compito di accoglierlo ed eventualmente spiegargli cosa bisognava fare. Lorenzo ha risposto molto bene a tutti gli input esterni che davamo durante gli esercizi, da parte nostra tentavamo di dare alle proposte un ritmo poco frenetico in modo di permettere a Lorenzo di metabolizzare gli stimoli. Tutta la classe ha risposto positivamente agli esercizi di percezione corporea e laddove si accorgeva che Lorenzo aveva delle titubane, immediatamente la clase cercava di aiutarlo con suggerimenti, spiegazioni ecc. anche gli esercizi di manipolazione si sono rivelati interessanti. Attraverso l’utilizzo di fogli di giornale i bambini dovevano costruire delle palline che sarebbero diventate delle sfere più grandi ( e che saranno parte della scenografia durante lo spettacolo). Lorenzo normalmente tende a rifiutare gli oggetti che gli vengono dati, per cui li lancia via. Più volte il foglio di giornale gli è stato messo tra le mani fino a quando, soprattutto con l’aiuto dei compagni, è riuscito a realizzare la sua pallina. Per quanto riguarda invece Diego, la sua esuberanza e vivacità sono dati costanti nel suo comportamento, nonostante ciò però accetta sempre le consegne che vengono date e portando a termine i compiti.Il bambino non vedente, volutamente privato dell’aiuto degli adulti che lo circondano ha dimostrato un senso di responsabilità inaspettato e stimolante. La classe, di conseguenza, ha accolto il compagno garantendogli aiuto e assistenza. La comunicazione tra i bambini ha inserito Lorenzo nelle dinamiche del gruppo classe. Il lavoro sul tatto è l’obiettivo da sviluppare.

Esercizi svolti durante la lezione della scuola elementare comprendente bambini di sei anni.

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Riscaldamento Scatoline cinesiIl richiamo del tamburoIl ballo delle bracciaRiscaldamento corale sulla voceDivisione tra maschi e femmineFormazione di due cerchi e canto della canzone “Giro giro tondo”Ricongiungimento di un cerchio unicoRisveglio e saluto

Riflessioni dell’operatore

Gli alunni hanno dimostrato di essere vivaci e reattivi rispetto agli stimoli, non ci sono sostanziali differenze tra i diversi componenti anche se caratterizzati da disabilità. Tutti hanno partecipato alla ricerca di conoscenza del suono. L’obiettivo sarà di continuare a lavorare sul suono con la costruzione artigianale di strumenti.Il lavoro è stato molto soddisfacente, ottimi feedback. Si è lavorato con i suoni e il corpo. Creando con l’ausilio di una percussione, una sorta di coreografia accompagnata da sonorità e vocalizzi. Luca ed Emanuela sono assolutamente presenti e reattivi. Rispondono positivamente e con entusiasmo alle proposte. Si continuerà, nelle lezioni successive, a portare avanti il suono come linea guida.

Pomezia, 13 Novembre 2009

Esercizi svolti durante la lezione alla scuola materna comprendente bambini dai tre ai cinque anni.

giro di nomireattivitàformazione di un trenino formazione di un cerchioscatoline cinesiriscaldamento corale sulla vocemovimento del corpo nello spaziomanipolazione con l’uso della cartarisveglio

Riflessione dell’operatore

Il programma impostato per questa giornata di lavoro con i bambini ha subito un cambiamento dovuto alla mancanza di uno strumento di lavoro ovvero la colla. Non è stata una grossa mancanza poiché, in previsione di questo, i conduttori avevano provveduto ad organizzare un lavoro alternativo. La base di inizio di ogni incontro resta invariata in modo da permettere a Lorenzo, ma anche a tutto il gruppo classe, di

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identificarsi in questo momento di lavoro insieme. Man mano che si procede con gli incontri è possibile notare come i bambini abbiano più dimestichezza e familiarità con tutta la serie di esercizi iniziali che mirano appunto a prendere maggior coscienza dello spazio, del corpo e delle sonorità. L’idea di inserire Lorenzo nel gruppo, allontanandolo così il più possibile dalla figura di un adulto si rivela sempre più interessante e positiva. Il desiderio dei compagni di stargli accanto per guidarlo aumenta in lui la sicurezza verso i coetanei e in loro la responsabilizzazione. Man mano che si entra nella “matematicità” di uno schema fisso iniziale, anche gli altri elementi vivaci che compongono la classe sembra che rientrino lentamente in un ordine comportamentale ( riferito chiaramente sempre a bambini di tre, quattro e cinque anni).Nella seconda parte della lezione c’è invece sempre una proposta nuova. In questo caso si è lavorato con la carta di giornale, a creare delle grandi palle che costituiranno i pianeti dello spettacolo. Il lavoro con oggetti nuovi viene accettato con difficoltà da Lorenzo perché tende a rifiutare le azioni tattili. Crediamo che insistere con la proposta di esercizi di manipolazione lo conduca a un riconoscimento graduale di essi e ad una accettazione dei suddetti.Gli esercizi sonori sono tra i preferiti di Lorenzo, la musica e la musicalità lo coinvolgono tantissimo. I compagni sono molto generosi verso di lui nel rispondere alle sue richieste.

Esercizi svolti durante la lezione della scuola elementare comprendente bambini di sei anni.

Cerchio e nomiMovimento del corpo nello spazioBallo delle bracciaRiscaldamento corale sulla voceManipolazione con strumenti artigianali ( bottiglie)Improvvisazioni di gruppo e collettiveSaluto

Riflessione dell’operatore

Ottima lezione. La risposta dei ragazzi agli esercizi di movimento è stata estremamente positiva tanto da darci l’input di proporre una piccola performance prima delle vacanze di natale. Emanuela è integrata nel gruppo e risponde a tutte le proposte degli operatori. È intellettualmente molto vivace e questo le permette di essere in grado di risolvere ogni tipo di problema le capiti durante la lezione. La seconda parte della lezione riguardava aspetti musicali corali. Per cui sono stati costruiti dei piccoli strumenti con legumi secchi e bottigliette di plastica. Questo ha molto divertito i ragazzi. È stato chiesto loro di dividersi in piccoli gruppi, ogni gruppo ha pensato ad una canzone e dopo averla provata tra di loro, si sono alternati

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in una piacevole esibizione di fronte a tutti noi che facevamo da pubblico, accompagnando il canto con le percussioni. Un dato importante e necessario è stato quello di vedere come i due gruppi classe abbiano iniziato a fondersi. Alcuni dei gruppi erano formati da bambini di entrambe le classi.

Pomezia, 19 Novembre 2009

Esercizi svolti durante la lezione alla scuola materna comprendente bambini dai tre ai cinque anni.

ReattivitàManipolazione (pasta di pane)Saluto

Riflessione dell’operatore

L’invariabilità della prima parte della lezione è un elemento che si rivela di volta in volta uno strumento indispensabile all’identificazione del gruppo classe con il “momento teatrale”. Questo momento, inoltre, ci consente di notare come, un passo alla volta, sia proprio il gruppo a cercare dei mezzi per far si che Lorenzo sia dentro le attività al pari di tutti gli altri. Sono i bambini stessi, alcuni in particolare, a richiedere al conduttore di rallentare il ritmo delle proposte teatrali, o di ripeterne alcune in modo da permettere a Lorenzo di agire insieme al gruppo. Lorenzo, da parte sua, avendo familiarizzato con questo preciso momento, si rivela essere più sicuro nell’eseguire gli esercizi, più divertito e tranquillo stando con i suoi coetanei. La seconda parte della lezione è improntata sulla micromanipolazione. Si è pensato di utilizzare la pasta di pane poiché, data la sua consistenza, da un punto di vista tattile è molto interessante da utilizzare, perché è uno strumento che nelle mani, in breve tempo, subisce una evidente metamorfosi e permette quindi di “sentire” come qualcosa, attraverso il nostro agire, possa diventare qualcos’altro. Anche in questo caso Lorenzo si pone in un atteggiamento di rifiuto verso la manipolazione. Tende perciò a gettare via ciò che gli viene dato in mano. È stato necessario “insistere” standogli accanto e lavorando la pasta di pane insieme a lui. Questo compito, assunto inizialmente da uno dei conduttori, è stato poi affidato ad alcuni dei suoi compagni che, con le parole e con i gesti, si sono impegnati affinchè anche Lorenzo realizzare il suo “lavoretto”. Il resto della classe è stato entusiasta di questo nuovo lavoro, permettendo di creare, in quell’ora, un silenzio e un’attenzione che sembravano essere fattori estranei ad una classe così meravigliosamente vivace.

Esercizi svolti durante la lezione della scuola elementare comprendente bambini di sei anni.

Giro di nomi

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Reattività Movimento del corpo nello spazio coordinato dalla musicaCamminateCreazione di cori Lavorazione di fogli per la creazione di bacchette magicheSaluto

Riflessione dell’operatore

La prima parte del lavoro resta invariata e ciò permette ai ragazzi di prendere sempre più e sempre più in fretta coscienza del luogo teatrale. La musica e i suoni prodotti senza l’ausilio di mezzi esterni ma solo con la voce permettere di prendere coscienza delle proprie capacità espressive vocali anche e soprattutto in sintesi con il resto del gruppo lavorando per creare una voce soltanto ed essere parte di un coro. La micromanipolazione permette di creare qualcosa che grazie poi alla “magia” del teatro può trasformarsi in qualsiasi altra cosa, come nel caso delle nostre bacchette magiche. In questo modo si stimola molto la creatività e l’espressione personale.

Pomezia, 26 Novembre

Esercizi svolti durante la lezione alla scuola materna comprendente bambini dai tre ai cinque anni.

Reattività RiscaldamentoRiscaldamento corale della voceManipolazione ( uso dei colori)Movimento del corpo nello spazioSaluto

Riflessioni dell’operatore

La strutture della lezione rimane invariata in apertura ed in chiusura. La parte centrale oggi prevedeva di portare a termine la costruzione dei pianeti, che sono stati pertanto colorati e ultimati. Il problema che è stato rilevato nelle discussioni post lezione dei conduttori, riguarda, questa volta, quella parte di classe composta da alunni più grandi e più “maturi” che in alcuni momenti delle lezioni precedenti ha esibito una sorta di noia nello svolgere gli esercizi. Questo fattore è stato ricondotto al fatto che le lezioni vengono, in linea di massima, strutturate sulle esigenze e sui tempi di apprendimento di Lorenzo, proprio perché il fine del lavoro è quello di creare un’unità di classe laddove Lorenzo ne sia parte integrante. Questo comporta però chiaramente che i tempi di Lorenzo vengano compresi e assorbiti anche e soprattutto da tutto il resto della classe. Dunque il fattore “noia” non è da considerarsi negativamente, bensì un modo per acquisire una consapevolezza ed una pazienza

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necessarie ad accogliere ed accettare completamente Lorenzo e viceversa permettere a lui di percepire una condizione all’interno della quale possa essere a proprio agio e possa esprimersi a suo modo. Parallelamente a queste considerazioni, si è pensato di “affidare” Lorenzo a questo gruppo di bambini, che sentendosi maggiormente responsabilizzati non percepiscono più il fattore noia poiché il loro compito adesso è duplice, avvero eseguire gli esercizi e guidare essi stessi Lorenzo.

Esercizi svolti durante la lezione della scuola elementare comprendente bambini di sei anni.

Riscaldamentodoccia del risveglioballo delle bracciaMaracas e improvvisazioniUrlo finale

Riflessioni dell’operatore

Le lezioni procedono con molta tranquillità, i feedback sono sempre molto positivi e le proposte vengono accettate con entusiasmo e fiducia nei conduttori. Si continua con loro a portare avanti la tematica del suono. In questa occasione i ragazzi si sono divisi in piccoli gruppi autogestiti al fine di creare autonomamente qualcosa, una filastrocca, una poesia, una canzone, su un tema assegnato a ciascun gruppo. Al termine di ciò ogni gruppo si è esibito di fronte ai compagni servendosi dell’ausilio delle maracas. I lavori proposti si sono rivelati talmente interessanti da portare i conduttori a proporre alla scuola una piccola performance da realizzare durante il periodo pre natalizio.

Pomezia, 3 Dicembre 2009

Esercizi svolti durante la lezione alla scuola materna comprendente bambini dai tre ai cinque anni.

Riscaldamento Memorizzazione di una filastroccaRiscaldamento corale della voceMovimento del corpo nello spazioSaluto

Riflessioni dell’operatore

La parte centrale del lavoro prendeva in considerazione l’elemento dell’improvvisazione teatrale. Si è partiti dalla lettura di una filastrocca sulla quale i bambini hanno eseguito un’improvvisazione. L’ausilio della filastrocca è molto

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importante sia perché basato sull’elemento uditivo che per Lorenzo e tutti i bambini è fondamentale, sia perché memorizzare attraverso l’improvvisazione permette lo stimolo della creatività. Lo start e lo stop della lezione restano invariati. È interessante notare come man mano che si procede con le lezioni ed anche e soprattutto con la reciproca conoscenza, anche elementi molto esuberanti come ad esempio Diego o Simone, stiano diventando più malleabili.

Esercizi svolti durante la lezione della scuola elementare comprendente bambini di sei anni.

Doccia del risvegliBallo delle braccia Riscaldamento corale sulla voceProve per la performance di nataleTenendo invariati l’inizio e la chiusura della lezione, si è iniziato a lavorare sulla performance di natale, che si ispira nella prima parte al lavoro teatrale del Living Teather, ovviamente adeguato alle esigenze di bambini di 6 anni, e al processo creativo autonomo nella seconda parte. La classe ha risposto con molto entusiasmo alla prospettiva di una rappresentazione. Feedback sempre molto positivi. L’unico bambino assente rispetto agli altri è Lorenzo. È come se presentasse dei ritardi nell’apprendimento.

Pomezia, 10 Dicembre 2009

Esercizi svolti durante la lezione alla scuola materna comprendente bambini dai tre ai cinque anni.

Danza dei piediniballo delle bracciaballo dei piediniriscaldamento corale della voceScrittura creativa

Riflessioni dell’operatore

Durante questa lezione si è pensato di proporre ai bambini un lavoro di scrittura creativa, sfruttando l’esuberante fantasia che li contraddistingue in questa fascia di età. Pertanto si è proposto un tema da cui partire e ogni bambino ha contribuito all’evoluzione della storia. Ne è risultato un lavoro molto interessante e stimolante da un punto di vista creativo. La prima e l’ultima parte della lezione restano invariati.

Esercizi svolti durante la lezione della scuola elementare comprendente bambini di sei anni.

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Doccia del risveglioBallo delle bracciaRiscaldamento corale della voce

Riflessioni dell’operatore

Parte di training iniziale e finale resta invariata. Iniziano le prove e la costruzione della performance che si terrà il 21 dicembre. I ragazzi partecipano con entusiasmo.

Pomezia, 17 Dicembre 2009

Esercizi svolti durante la lezione alla scuola materna comprendente bambini dai tre ai cinque anni

Doccia del risveglioBallo delle bracciaBallo dei piediniMovimento del corpo nello spazio

Riflessioni dell’operatore

La prima e l’ultima della lezione ormai sono il segno identificativo e imprescindibile grazie al quale gli allievi comprendono che è il momento dell’”ora di teatro”. La proposta di esercizi di movimento corporeo è indispensabile per portare il bambino, anche se di tenera età, a comprendere le potenzialità espressive del proprio corpo e a metterle in pratica sia attraverso movimenti veicolati dal conduttore che autonomi. L’esercizio fisico dello pazio consente all’allievo di prendere una maggior coscienza di sé, a definire i propri spazi e a condividerli con gli altri. Nonché stimolare una duttilità e elasticità propriamente fisica. Anche e soprattutto questo tipo di esercizi viene travestito da “Gioco”. Il bambino dunque si diverte e attraverso il gioco si esprime.

Esercizi svolti durante la lezione della scuola elementare comprendente bambini di sei anni.

Prove della performance di Natale.

Riflessioni dell’operatore

Tutta la lezione ha ruotato intorno alle prove della performance di natale. L’entusiasmo e la gioiosa creatività dei ragazzi ha stimolato sia loro che noi conduttori. È un lavoro in divenire.

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Pomezia, 21 Dicembre 2009

Performance di Natale:

I bambini dormono al centro della scena quando inizia la musica iniziano a ballare poi la musica si ferma e loro si trasformano in statue, l’esercizio si ripete più volte.La musica cambia e i bambini invece di diventare statue crollano a terra come addormentati. A questo punto interviene l’operatore che dà dei comandi ai bambini.I bambini ricompongono l’ordine formando un cerchio.I bambini divisi in gruppi hanno creato un breve evento performativo su un tema.Poi i bambini si riuniscono intorno alle luci di natale e seguono le note di Jonh Lennon con il suo augurio di Buon Natale.

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SECONDO CICLODAL TEATRO SOCIALE ALLO SPETTACOLO

Pomezia, 7 Gennaio 2010

Esercizi svolti durante la lezione alla scuola materna comprendente bambini dai tre ai cinque anni

Reattività (in questa seconda fase sono i bambini a dare i comandi per i riflessi)Doccia del risveglioRacconto della storia del Piccolo PrincipeCostruzione degli oggetti di scenaBallo finale

Esercizi svolti durante la lezione della scuola elementare comprendente bambini di sei anni

Allenamento Racconto della storia del Piccolo PrincipeMovimento del corpo nello spazioSaluto

Pomezia, 14 Gennaio 2010

Esercizi svolti durante la lezione alla scuola materna comprendente bambini dai tre ai cinque anni

ReattivitàDoccia del risveglioRipasso della storiaImprovvisazioni sui personaggiCostruzione oggetti di scenaMovimento libero nello spazioSaluto

Esercizi svolti durante la lezione della scuola elementare comprendente bambini di sei anni.

AllenamentoRipasso della storia ImprovvisazioniMovimento libero del corpo nello spazioSaluto

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Pomezia, 21 Gennaio 2010

Esercizi svolti durante la lezione alla scuola materna comprendente bambini dai tre ai cinque anni.

Doccia del risveglioPassaggio dei segnaliProve dello spettacoloBallo liberoCostruzione oggetti di scenaSaluto

Esercizi svolti durante la lezione della scuola elementare comprendente bambini di sei anni

AllenamentoPassaggio dei segnaliProve dello spettacoloBallo liberoSaluto

Pomezia, 28 Gennaio 2010

Esercizi svolti durante la lezione alla scuola materna comprendente bambini dai tre ai cinque anni.

Doccia del risveglioRicerca dei suoniPassaggio del segnaleProve dello spettacoloMovimento con musicaCostruzione oggetti di scenaSaluto

Esercizi svolti durante la lezione della scuola elementare comprendente bambini di sei anni

AllenamentoProve spettacoloMovimento libero nello spazio con musicaSaluto

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Pomezia, 4 Febbraio 2010

Esercizi svolti durante la lezione alla scuola materna comprendente bambini dai tre ai cinque anni.

doccia del risvegliopassaggio del segnaleprove dello spettacolomovimento del corpo nello spaziocostruzione degli oggetti di scena

Esercizi svolti durante la lezione della scuola elementare comprendente bambini di sei anni

AllenamentoPassaggio del segnaleProve dello spettacoloStudio sul suono-movimentoMovimennto del corpo nello spaziosaluto

Pomezia, 11 Febbraio 2010

Festa di Carnevale nella scuola materna

Cappuccetto Rossorappresentazione teatrale a cura della compagnia Teatrale QUARTA PARETE (Lavori in corso…) nella scuola Elementare

Pomezia, 18 Febbraio 2010

Esercizi svolti durante la lezione alla scuola materna comprendente bambini dai tre ai cinque anni

Reattivitàdoccia del risvegliopassaggio del segnaleriscaldamento corale della voceEsercizio di TS sull’emozione: rabbiaProve dello spettacoloMovimento del corpo libero nello spazio con musicaSaluto

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Esercizi svolti durante la lezione della scuola elementare comprendente bambini di sei anni

allenamentopassaggio del segnaleEsercizio di TS sull’emozione: rabbiaProve dello spettacoloMovimento libero del corpo nello spazio con musicaSaluto

Pomezia, 25 febbraio 2010

Esercizi svolti durante la lezione alla scuola materna comprendente bambini dai tre ai cinque anni. ReattivitàDoccia del risveglioPassaggio del segnaleProve dello spettacolo inserimento della parolaBallo liberoRicerca del suonoSaluto

Esercizi svolti durante la lezione della scuola elementare comprendente bambini di sei anni

Allenamento passaggio del segnale prove dello spettacolo inserimento della parolasaluto

Pomezia, 4 Marzo 2010

Esercizi svolti durante la lezione alla scuola materna comprendente bambini dai tre ai cinque anni.

ReattivitàDoccia del risveglioPassaggi del segnaleRicerca del suonoProve dello spettacoloBallo libero

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Saluto

Esercizi svolti durante la lezione della scuola elementare comprendente bambini di sei anni

allenamentoesercizio TS: i rumoriprove dello spettacoloSaluto

Pomezia, 11 marzo 2010

Esercizi svolti durante la lezione alla scuola materna comprendente bambini dai tre ai cinque anni

riscaldamentodoccia del risvegliopassaggi del segnaleRicerca del suonoRacconto di una fiaba Prove dello spettacoloBallo finaleUrlo finale

Esercizi svolti durante la lezione della scuola elementare comprendente bambini di sei anni

allenamentopassaggio del segnalegioco del traduttoreprove dello spettacolo

Pomezia, 18 Marzo 2010

Esercizi svolti durante la lezione alla scuola materna comprendente bambini dai tre ai cinque anni

riscaldamentodoccia del risvegliopassaggi del segnaleRicerca del suonoProve dello spettacoloBallo finaleUrlo finale

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Esercizi svolti durante la lezione alla scuola elementare comprendente bambini di sei anni

allenamentopassaggio del segnaleracconto: Cosa sogno?prove dello spettacolo

Pomezia, 25 Marzo 2010

Esercizi svolti durante la lezione alla scuola materna comprendente bambini dai tre ai cinque anni

riscaldamentodoccia del risvegliopassaggi del segnaleRicerca del suonoProve dello spettacoloBallo finaleUrlo finale

Esercizi svolti durante la lezione alla scuola elementari comprendente bambini di sei anni

allenamentopassaggio del segnaleprove dello spettacolo

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TERZO CICLO:

I.III: Prove dello spettacolo

Le lezioni del: 8, 15, 29, aprile 2010 e 6, 13, 20 maggio sono dedicate alla messa in scena dello spettacolo.

I.IV: CANOVACCI PER LA MESSA IN SCENA DEL PICCOLO PRINCIPE

ELEMENTARI

I bambini sono seduti a terra su due file con le mani che poggiano sulle ginocchia.Dopo un fischio le mani poggiano sugli occhi.Dopo un altro fischio le mani poggiano sulle ginocchia.Questo si ripete fino a quando il gesto crea un suono che evade il ritmo.I bambini iniziano a battere le mani sul pavimento seguendo un ritmo e poi distruggendolo.Urlo collettivo.I bambini si chiudono su loro stessi come dei granelli di sabbia, seguono il proprio respiro fino a esplodere in un salto che li fa girare sul posto.Un fischio li ferma di nuovo.

..Sei anni fa ebbi un incidente nel deserto del Sahara…Avevo acqua da bere per una settimana…

Mattia:…era una questione di vita o di morte!

Emanuela:la prima notte ho dormito sulla sabbia!

Entra il Piccolo Principe facendo bolle di saponeMi disegni una pecora…

E così ho conosciuto il Piccolo Principe

Eleonora e Roberta:Il Piccolo Principe faceva una domanda dopo l’altra

Michelangelo:e non ascoltava mai le mie

Piccolo Principe:che cosa è questa cosa?

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Tiziano e Sara:è un aereo plano..vola

Piccolo Principe:Sei caduto dal cielo…che cosa buffa…

Il pianeta del Piccolo Principe è Asteroide B612

Emanuela:io credo che il Piccolo Principe partì con degli uccelli selvatici

Tutti i bambini a coppie costruiscono l’immagine sonora degli uccelli selvatici e poi crollano a terra.Seguendo il ritmo della musica i bambini trovano posto in fondo al palco.

Fiorellinoparti senza salutarmi!

Piccolo Principe:ciao

Fiorellino tossisce

Piccolo PrincipeTieni copriti cosi starai al caldo

Io ti voglio bene

Manuela:il Piccolo Principe visitò molti pianeti..

Il suono della tromba precede l’arrivo del re.

Piccolo PrincipeE tu chi sei?

Re:sono il Re e loro sono i miei sudditi

vuoi diventare un mio suddito

Piccolo PrincipeMa io devo partire

Re

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Allora ti ordino di partire

Manuela:..e di nuovo partì…

( Tutti giocano con le mani e il cappello)

Vanitoso:ecco un ammiratore!

Batti le mani si fa così..

Piccolo Principe:cosa significa ammirare?

Vanitoso:Pensare che qualcuno è bello e inteligente!

Piccolo PrincipeQuesto gioco è noioso! E poi io devo partire!

Manuela:e di nuovo partì…

Ubriaconi girano nello spazio ubriachi.

Piccolo PrincipeCosa state facendo?

Ubriachi:Beviamo

Piccolo PrincipePerché?

Ubriachi:Per dimenticare…

Piccolo PrincipeCosa?

Ubriachi:che ci vergognamo

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Piccolo PrincipeDi cosa?

UbriachiDi bere..

Piccolo PrincipeQuesto pianeta non mi piace…

Gli ubriachi escono di scena barcollando e singhiozzando.

Manuela:e di nuovo partì…

Invadono la scena dei bambini che contano

Piccolo PrincipeChi siete?

Uomini d’affari:Siamo uomini d’affari!

Io vorrei comprare un mare da trecento milioniIo vorrei comprare un cielo da mille miliardi

Io vorrei comprare tutta una città da settanta mila milioni

Piccolo PrincipePerché?

Uomini d’affari:per possederle…

Piccolo PrincipeQuesto pianeta non mi piace…

Gli uomini d’affari escono contando.

Manuela:…e di nuovo partì..

Entra un bambini che corre da una parte all’altra con il suo lampione.

Piccolo PrincipeCosa stai facendo…

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LampionaioAccendo e spengo il mio lampione, è il mio lavoro.

Io vivo in un pianeta piccolissimo, dove i giorni durano un minuto!Ma lo sai che stiamo parlando da un mese!

È un mestiere faticosissimo il mio…

Il Lampionaio riprende il suo lavoro.

Piccolo PrincipeQuesto pianeta non mi piace.

ManuelaE di nuovo partì…

Entrano dei bambini con in mano dei libri e sono concentratissimi nella lettura.

Piccolo PrincipeCosa fate?

Studiosi:Noi siamo gli studiosi, annotiamo tutto quello che c’è nel mondo e conosciamo tutto!

Piccolo Principe:allora avete visitato tutto il mondo?

Studiosi:no! Noi esploratori non usciamo mai dal nostro studio, ascoltiamo le esperienze degli

altri. Scriviamo i ricordi delle persone…

Piccolo PrincipeQuesto pianeta non mi piace!

Gli studiosi riprendono la lettura ed escono.

Manuela E di nuovo partì…

Strisciando entrano dei serpenti.

Piccolo PrincipeE voi chi siete?

Serpenti

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Siamo i serpenti…noi siamo sottili come un dito ma più potenti di un re

Piccolo PrincipeQuesto pianeta non mi piace

I Serpenti strisciano via.

Manuela:e di nuovo partì.

Entrano le montagne.

Piccolo PrincipeE voi chi siete?

Eco:chi siete, chi siete, chi siete

Piccolo PrincipePerché ripetete quello che dico io?

Eco:io, io ,io…

Piccolo PrincipeNon mi piace questo pianeta!

Le montagne escono ripetendo pianeta, pianeta, pianeta…

Manuela E di nuovo partì…

Entrano ballando le rose.

Piccolo PrincipeChi siete?

RoseSiamo le rose, siamo belle e profumate e ci vogliamo tanto bene..

Noi abbiamo paura degli uomini perché ci strappano e ci separano…Ora balla con noi…

Piccolo PrincipeCiao rose io devo partire

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Le rose escono ballando

ManuelaE di nuovo partì

Entrano le galline inseguite dalla volpe

Piccolo PrincipeE voi chi siete?Galline insieme

Siamo le galline, noi abbiamo paura della volpe perché ci vuole mangiare

VolpeNo, io vorrei tanto giocare con loro, ma loro scappano…

E io sono soloMa se tu mi vieni a trovare ogni tanto io sarò felice e allora io sarò per te unico al

mondo e tu sarai per me unico al mondo!

Piccolo PrincipeVa bene Volpe, ma ora io devo partire…

Le galline e la volpe escono.

Manuela E di nuovo partì

Entra il controllore e chiede a tutti il biglietto.

Piccolo PrincipeChe fai?

Controllore:io sono il controllore, le persone hanno sempre tanta fretta quando partono perché

scappano da un posto dove non stanno bene…

Piccolo Principe:anche io devo partire…

ManuelaE di nuovo partì

Entra un mercante che vende a gran voce la sua merce

Piccolo Principe

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Che fai?

MercanteIo vendo il tempo, perché il tempo è una grande economia…

Piccolo PrincipeIo ora devo partire

Il mercante esce di scenaEleonora

Il Piccolo Principe è arrivo fino qui, nel deserto del Sahara…

Una musica conduce i bambini a creare un cerchio al centro del quale c’è il Piccolo Principe che scompare sommerso dai corpi.

ManuelaAlla fine del suo viaggio il Piccolo principe cadde come addormentato e non fece

neppure rumore sulla sabbia.Tutti quelli che lo hanno conosciuto hanno capito una cosa molto importante

TuttiL’essenziale è invisibile agli occhi, non si vede bene che con il cuore.

Saluti

MATERNA

La scenografia è composta da coppie di sedie.I bambini le occupano.

Entrano due pecorella che attraversano lo spazio.Inizia la musica: i bambini creano un trenino di anziani mentre le bambine fingono di

mettersi lo smalto.La musica si ferma e tutti tornano al loro posto tranne il pilota dell’aereo che gira

nello spazio e poi crolla a terra. Un serpente si muove nello spazio.

Mi disegni una pecora?

Pilota:cosa?

Doglas:il Piccolo Principe arrossisce

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Davide:il Piccolo Principe è caduto dal cielo

Sara:al Piccolo Principe piacciono tanto i tramonti

mi disegni un tramonto?

Pilota:Bisogna aspettare!

Che cosa?

Pilota:Basta! Io mi sono stufato delle tue domande!

Io faccio cose serie!

Tutti i bambini si nascondono dietro le sedie.

Parli come i grandi!( i bambini impauriti si nascondono dietro le loro sedie)

Pilota:e tu chi sei?

Trono:sono il Piccolo Principe, vengo da molto lontano,

da un pianeta piccolissimo

Pilota.Quanto piccolo?

Tutti:cosi

(I bambini salgono sulle loro sedie)

(Poi ricomincia la musica e i bambini creano una fila di sedie)

Danza delle sedie

In piediSeduti

Giro giro giro

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Durante la danza il pilota disegna una pecora, la mostra ai bambini

TuttiNo, questa pecora è malata, disegnamene un’altra

La musica si ripete e anche la scena

TuttiNo, questa pecora è vecchia, disegnamene un’altra

PilotaDisegnerò la casetta della pecora

La musica si ripete e anche la scena

TuttiOra va bene!

Zitto che la pecora sta dormendo!

Tutti i bambini dormono sulle sedie e fanno il ballo del sedere

I bambini in piedi sulle sedie.

TuttiGli occhi sono ciechi bisogna cercare con il cuore

I bambini si sdraiano a terra davanti alla propria sedia e dicono

Cadde dolcemente e non fece rumore sulla sabbia.

Davidema i grandi non capiranno mai che questo ha molta importanza

Saluti

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CAPITOLO II: DIARIO DI UN ANNO NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

II.I Primo ciclo: Teatro Sociale

Prima lezione:

Presentazione Giro di nomiReattivitàDoccia del risveglioMovimento libero del corpo nello spazioRiscaldamento corale della voceBallo delle bracciaBallo dei piediniScatoline cinesiSaluti

Seconda lezione:

ReattivitàGiro di nomiBallo delle braccia Ballo dei piediGioco del mimoMovimento libero del corpo nello spazioSaluto

Terza lezione:

ReattivitàGiro di nomiBallo dei piediRilassamento con massaggioImprovvisazione a tema: “Il mercato delle virtù”Movimento libero del corpo nello spaziSaluto

Quarta lezione

Reattività

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Doccia del risveglioDanza delle bracciaDanza dei piediniScrittura creativa collettivaMovimento libero del corpo nello spazioSaluto

Quinta lezione:

ReattivitàDanza della bracciaDanza dei piediniBallo liberoUrlo finale

Riflessioni dell’operatore

L’azione del Teatro Sociale mira, attraverso la pratica teatrale, al raggiungimento di alcuni fondamentali obiettivi. Il Teatro Sociale si distacca dalla pratica di Teatro Terapia soprattutto per un fattore molto importante e non trascurabile. Entrambe le discipline tendono ad operare a sostegno di fasce sociali in condizioni di disagio, quindi psicopatologie, handicap, difficoltà sociali, ma mentre il Teatro Terapia si avvale della figura del Medico e tende quasi ad uno svolgimento “scientifico” delle reazioni-azioni, il Teatro Sociale no. Può essere considerato una marea che sale o scende a seconda dei venti. Vale a dire, permette che tutto ciò che arriva naturalmente da un utente, anziché essere un punto di arrivo, sia un punto di RI-partenza. Si parte, in questa pratica, dall’idea che tutto il processo sia in continuo divenire, quindi è necessario prestare attenzione a tutto ciò che arriva e farne oggetto di nuovo lavoro.Restringendo ora il punto di vista alle classi in cui si è operato, possiamo dire che il primo grande obiettivo che ci si è posti è stato quello di creare un luogo dove i bambini potessero identificarsi, un luogo in cui essere comodi e liberi di esprimersi. Ciò non vuol dire eliminare le regole, ma stravolgerle e riconsiderarle. Motivo questo per cui si è creata una struttura di esercizi per la prima ora di lezione, che è rimasta invariata per tutta la durata del lavoro. Man mano che i bambini prendevano dimestichezza con queste attività, ci accorgevamo di come la ripetizione favoriva un ingegno creativo anche, a volte, inaspettato. La seconda parte della lezione, invece, comprendeva, ogni volta, una nuova proposta, un nuovo esercizio. Questo, oltre a dare ai bambini la “gioia della novità e della sorpresa”, permetteva anche agli stessi conduttori, di notare con quanta disinvoltura, bambini di così giovane età fossero in grado di risolvere gli inevitabili problemi che comportava ogni volta, una nuova proposta di lavoro.Tra gli obiettivi raggiunti con successo, certamente c’è quello di essere riusciti a creare un contesto classe più amalgamato e a risolvere tanti degli inevitabili

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“gruppetti” che c’erano all’inizio dell’anno scolastico e, ancora più importanti, si è riusciti a responsabilizzare la classe nei confronti dei bambini più piccoli o più emarginati. Con grande gioia abbiamo potuto constatare come, in “casi” di forte timidezza o di “capricci momentanei” era lo stesso gruppo-classe a spronare o rimproverare il compagno che in quel momento non compartecipava alle lezioni. Il divertimento è stato il filo conduttore e l’elemento di partenza per questo lavoro.

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II.II Seconda fase del laboratorioDal Teatro Sociale allo Spettacolo:

Prima lezione:

ReattivitàPassaggio del segnaleRacconto della storia del Piccolo PrincipeMovimento libero del corpo nello spazioSaluto

Seconda lezione:

ReattivitàPassaggio del segnaleRipasso della storia del Piccolo PrincipeImprovvisazioniMovimento libero del corpo nello spazioSaluto

Terza lezione:

ReattivitàPassaggio del segnaleRipasso della storia del Piccolo PrincipeImprovvisazioni Movimento libero del corpo nello spazioSaluto

Quarta lezione:

ReattivitàPassaggio del segnaleScrittura CreativaImprovvisazioniMovimento libero del corpo nello spazioSaluto

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II.II.1 ELABORATI DI SCRITTURA CREATIVA LETTI NEL CORSO DELLE RAPPRESENTAZIONI

SEZIONE E

IL RE

Re Giulian governava terre vicine e lontane al mare così tutti i cavalieri si facevano il bagno e nuotando a cagnolino il re raggiungeva isole lontane e andava al mare e al fiume.Nel mare ci sono molti squali che lo ascoltavano e lo obbedivano e lui li cavalcava.Il suo preferito si chiamava Squaloso. La regina Giulia è bellissima con dei capelli gialli lunghissimi e gli occhi celesti come il mare di re Giulian e il suo vestito preferito era rosso e rosa. Il re e la regina si amavano.I mostri erano i loro nemici. Sono alieni con un occhio solo e il fantasma gelatina gli faceva i dispetti: accendeva la luce di notte.È bello il fantasma, è tutto rosso ed è alto e vola come gli uccellini e fa cih ed è simaptico.I figli sono dei principi e sono tre: Alessandro, Laura e Max.Avevano un bassotto di nome Maicol e un vicino di nome Gianni.Il re, la regina e tutto il loro mondo erano felici perché il re dava gli ordini.Non si poteva:urlaregiocaresegare gli alberifare i cattividormireavere canifare la caccafare i dispettigiocare a bocce, a golf e a palloncini d’acqua.E vissero tutti felici e contenti sotto queste regole.

SEZ C

IL VANITOSO

Giovanno Spago era sposato con la Sign. Giovanna in Spago.Lui si guardava sempre allo specchio che è grande quanto una parete. Tutta la sua casa è fatta di specchi anche il terreno, il tetto, l’acqua, lo spazzolino, il lavandino, i calzini, il tetto, le scarpe, la pasta, le forchette, insomma tutto è fatto di specchi.Lui ha un cane che si chiama Mucca ed è vanitoso e ha una cuccia nel terrazzo tutta di specchi e gli piace indossare le cose sue: un cappello sìdi specchi, una coperta di specchi e anche un materasso di specchi.I figli dei signori Spago si chiamavano Bichi e Bichi e così non li devono riconoscere mai. Anche i figli sono vanitosi.Alla famiglia spago piace: ricevere dei regali, come degli specchi e piace sentirsi dire che sono bravi e la classe gli fa degli appalusi.

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SEZ. F

UN UBRIACONE

Il signor Mrco singhiozzava sempre.Al signor Marco ubriacone piaceva ere la birra e il vino bianco e rosso anzi di tutti i colori, beve un arcobaleno di vini.Il signor Marco beve di giorno.Vive in un paese che si chiama Sedio Polpo, in questo paese ci sono case verdi e lui può comprare la birra sia al mercato che all’Euro Spin.Il signor Marco vive da solo ma ha un cane che si chiama Jack Mitto che beve solo acqua e mangia i croccantini e lo vuole aiutare a non bere.Prende sempre l’acqua e l’arancia e gliela dà al posto del vino e della birra ma alui l’arancia non piace e allora il cane gli dà la mela.Il signor ubriacone indossa un pantalone scuro e ha una camicia verde, marrone, e bianca e ha una giacca nera e ha un cappello blu. Una mattina il cane gli fa una magiaE lo trasforma in un uomo bellissimo che non singhiozzerà mai più.E noi gli facciamo un bell’applauso.E lui visse per sempre felice e contento.

IL LAMPIONAIO

Il Signor Marco lampionaio ha i capelli corti marroni e gli occhi verdi, non si pettina mai e usa solo il gel.È alto e magro, lui mangia poco durante l’estate: patatine fritte, salsicce, happy meal, acqua frizzante, acqua naturale, coca cola, fanta, budino, palazzi e balene.D’inverno, invece, mangia: i pesci, le balene, le frittelle, le polpette, l’uva, la mela, l’arancia.Il lampione con cui lavora è di legno e di ferro, e lo pitturano con i colori bianco e grigio.Il problema è che è molto pericoloso perché si può fulminare.Però bisogna accendere le luci perché al buio non ci si vede si và a sbattere e si finisce all’ospedale.Quando si accende fa cic e quando si spegne fa toc toc.Il lampionaio è gentile ma è solo. Ma natale la gente esce a comprare le cose la notte e lui che vive la notte li incontra. I suoi amici sono Babbo Natale e la Befana.Lui si sveglia alle dieci di sera e và a dormire la mattina alle dieci.Lui non si stanca mai ed è molto bravo. Allora tutti i bambini lo ringraziano e gli fanno un bell’applauso.

LA VOLPE

Lusinda Vol Velociana è marrone.A lei piace vestirsi con una gonna rosa, una camicetta rossa e una giacca gialla sulle spalle, le sue scarpe sono fussia e nella borsa ha delle farfalle, del wiski e dei dragonbool.A lei piace andare a fare la spesa e compra una maglietta fussia e della frutta: mele e pere; ma lei non le mangia perché mangia solo la carne.Lei è giovane, simpatica e antipatica perché non vuole prestare i suoi vestiti. Si arrabbia quando mangia le fote che sono delle specie di fotografie che sono scattate dal signor Poppe.Foto che si mette da lontano e fa le foto.

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Lei è furba quindi ruba le merendine, le patatine e la carne, lo scoch e lo zainetto, ma è anche buona perché aiuta le persone che stanno male. Quando qualcuno e ruba qualcosa lei se lo riprende.La volpe ha un amichetto che si chiama Francesco: ha i capelli biondi e sorride spesso.La volpe e Franesco giocano spesso alle costruzioni e a acchiapparella e a palla e a nascondino a guardia e ladri.Tutti amano la volpe.Poi la volpe ha buttato dalla finestra Francesco perché ha fatto il cattivo e ora Simone è il miglior amico della volpe.E Simone porta tutta la classe dalla volpe e gli fanno un bell’applauso.

IL SIGNOR ECO

C’era una volta il Signor Eco,il Signor Eco ha i capelli rossi come il pomodoro e gli occhi azzurri come il cieloed è altissimo come una casa. È grasso come una salsiccia.Vive nel cielo, ha una casa di mattoni di nuvole, mangia le cose che ha nel frigo: carne, pane, parmigiano, fragole e cipolle puzzolenti. Gli amici del Signor Eco sono tanti angioletti.Il mestiere del Signor Eco è quello di ripetere quello che dicono le persone, perché gli piace.Il Signor Eco ha una fidanzatina: Manuela.È bassissima come un nano, ha i capelli di tutti icolori come un arcobaleno.Anche lei fa lo stesso mestiere del Signor Eco. Lei lo sostituisce quando lui và a dormire. Ma il Signor eco è più impiccione di Manuela. A noi bambini loro ci stanno antipatici perché loro sono impiccioni. “Maleducati! Dovete essere buoni”.

IL SERPENTE

Il re serpente si chiama : Il Catapultore.Aveva una corona d’oro, aveva una mano senza anello.Aveva i capelli fucsia e neri, era lungo quanto una scogliera di trecento metri ed era giallo e verde. Era simpatico perché raccontava le barzellette.Il Re Catapultore mangiava la carne delle persone. Cruda. Uccideva la gente con la sua coda, si dava una spinta e poi da le botte con la coda. I cobra erano i suoi amici. Abitava sotto terra e dormiva sottoterra e strisciava per muoversi.Lui ha una moglie: la Regina Maria Antonietta. Sia amavano e lei aveva i figli, in pancia.Loro non erano molto potenti ed erano spesso buoni con gli altri animali.E noi siamo bimbi e loro per questo non ci mangiano perché mangiano solo gli adulti maschi.Quindi siamo loro amici.

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ROSE

C’era una volta un giardino con tantissime rose,Le rose erano: rosse, viola, gialle, fucsia.Le rose profumano tanto, è un profumo dolce come le fragole e le ciliegie.Queste rose sono amiche tra di loro. Si danno i bacetti perché si vogliono bene.Tanto tempo fa le rose stavano camminando e si sono fermate in quel punto perché era il punto giusto.Era un posto bello: c’era il sole, l’erba, gli uccellini, le farfalle, i coniglietti e i cani.Le rose hanno paura degli umani perché loro le tagliano ma loro non muoiono se tagliate. Loro non vogliono restare sole.Le rose si difendono con le spine.Gli uomini gentili non le spaventano.E loro lo capiscono perché alcuni hanno le forbici.Noi abbiamo giurato loro che non le taglieremo e che gli vorremo bene.Alle rose piace ballare girando, infatti gli gira sempre la testa.

Stelline

Le nostre stelline mangiano la pasta e i muffin al cioccolato.Dormono sul cielo e hanno le coperte perché fa freddo. Nel cielo ci sono tante stelline brillanti. In cielo c’è una stella molto bella e il suo nome è Sara. Questa principessa ha i capelli lunghi e biondi e dei bellissimi occhi verdi e indossa una tuta rosa.Brillano le stelle. Le stelle cantano la canzone di Batman e indossano un bellissimo vestito giallo. Le stelle volano, in cielo c’è una famiglia di stelle. Questa famiglia è composta da tre stelle. Le stelle guardano la televisione e preferiscono i cartoni animati. Le stelle ballano e giocano a macchinine. Le stelle hanno sonno e sono arrabbiate perché hanno fame. Poi giocano a nascondino. Poi raccontano una storia: Cappuccetto Rosso. E fanno cic cic…

Quinta lezione:

ReattivitàPassaggio del segnaleRipasso della storia del Piccolo PrincipeImprovvisazioniMovimento libero del corpo nello spazioSaluto

Sesta lezione:

Reattività

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Passaggio del segnaleProve dello spettacoloEsercizio di TS: La rabbiaMovimento libero del corpoSaluto

Settima lezione:

ReattivitàPassaggio del segnaleProve dello spettacoloMovimento libero del corpoSaluto

Ottava lezione:

Le classi provano nel saloneReattivitàPassaggio del segnaleProve dello spettacoloMovimento libero del corpo Saluto

Nona lezione:

ReattivitàPassaggio del segnaleProve dello spettacoloMovimento libero del corpo Saluto

Decima lezione:

ReattivitàPassaggio del segnaleProve dello spettacoloMovimento libero del corpo Saluto

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Undicesima lezione:

ReattivitàPassaggio del segnaleProve dello spettacoloMovimento libero del corpo Saluto

Dodicesima lezione:

ReattivitàPassaggio del segnaleProve dello spettacoloMovimento libero del corpo Saluto

Tredicesima lezione:

ReattivitàPassaggio del segnaleProve dello spettacoloMovimento libero del corpo Saluto

Quattordicesima lezione:

ReattivitàPassaggio del segnaleProve dello spettacoloMovimento libero del corpo Saluto

Quindicesima lezione:

ReattivitàPassaggio del segnaleProve dello spettacoloMovimento libero del corpo Saluto

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Sedicesima lezione:

ReattivitàPassaggio del segnaleProve dello spettacoloMovimento libero del corpo Saluto

Diciassettesima lezione:

ReattivitàPassaggio del segnaleProve dello spettacoloMovimento libero del corpo Saluto

Diciottesima lezione:

ReattivitàPassaggio del segnaleProve dello spettacoloMovimento libero del corpo Saluto

Diciannovesima lezione:

le operatrici si recano nella scuola e per tre ore allestiscono lo spazio scenico

Le lezioni numero: venti, ventuno, ventidue sono dedicate alle rappresentazioni e durano quattro ore a lezione.

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Riflessioni dell’ operatore

A partire da Gennaio sono stati messi da parte gli esercizi propriamente di teatro sociale orientando il lavoro sulla messa in scena dello spettacolo. Il lavoro ha seguito una parabola molto ampia per arrivare, quasi in maniera naturale, alla creazione dei vari quadri. L’intento è stato quello di portare i bambini alla creazione autonoma ma guidata del proprio spettacolo. Il primo stadio del lavoro è stato appunto lo studio del testo “Il Piccolo Principe” attraverso un racconto dei conduttori ai bambini, adeguato alle loro esigenze. Durante questo racconto i bambini erano portati ad essere ascoltatori attivi.Il secondo stadio del lavoro si è basato su un processo di scrittura creativa. In base al quadro specifico che ciascun gruppo avrebbe dovuto sviluppare, è stato chiesto ai bambini di inventare un racconto che avesse come base il soggetto caratterizzante la propria parte di spettacolo. Da qui sono nati racconti interessanti e anche molto divertenti.Il terzo stadio del lavoro ha riguardato la costruzione vera e propria dello spettacolo. Anche questo è stato un processo in assoluto divenire. I conduttori sapevano che si sarebbe arrivati laddove i bambini avrebbero voluto portarli.Mettendo in azione i bambini, molti degli esercizi utilizzati nella prima parte del lavoro sono stati ripresi e adeguati alle necessità del momento, per questa ragione la struttura dei quadri sarà poi la medesima per ogni classe pur trattando argomenti diversi. Questo tipo di struttura ha permesso ai bambini di avere a che fare con qualcosa di familiare, di conosciuto e sperimentato.La loro risposta è stata assolutamente positiva dall’inizio alla fine del lavoro, entusiasti e partecipi.E’ stato molto interessante notare come essi stessi si siano adoperati per sopperire e risolvere inevitabili problematiche quali ad esempio, la memoria vacillante delle parti per alcuni, l’eccessiva esuberanza per altri. Il gruppo collaborava affinché lo spettacolo procedesse nel migliore dei modi.Il lavoro che è venuto fuori da questo percorso vede bambini molto piccoli cimentarsi in esperienze apparentemente più grandi di loro, ma che loro stessi sono in grado di manipolare e adeguare alle proprie esigenze.Si è riusciti a creare uno spettacolo dal “loro” punto di vista e non uno spettacolo creato dal punto di vista di un adulto. Nell’ordine delle cose si è voluto permettere al meraviglioso “disordine” infantile di emergere.

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II.III CANOVACCI

PICCOLO PRINCIPE

VANITOSO

I bambini entrano e su musica compongono un cerchio.Entra il Vanitoso estrosamente vestito e tutti si inchinano davanti a lui.

Poi leva il cappello e tutti applaudono e inizia questo gioco.Entra il Piccolo Principe e si veste.

VanitosoEcco un ammiratore

Piccolo Principe:

Buon giornoChe buffo cappello che avete

Vanitoso

È per salutareBatti le mani

Si fa cosìMi ammiri?

Piccolo PrincipeChe cosa vuol dire?

VanitosoPensi che una persona è bella e intelligente

Piccolo PrincipeSi fa così

Vanitososi

Piccolo PrincipeÈ noioso questo gioco

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VanitosoAllora balliamo

Danza dei cerchi a coppie uno dentro e uno fuori con il comando della musica

TuttiI grandi sono bizzarri

Fuori tutti Saluti

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IL RE

Entrano i bambini e si dispongono a formare un trono.Entra il Re che benedice i suoi sudditi, fa un inchino e si siede sul trono.

Entra il Piccolo Principe.

Trono:ecco un suddito!

Piccolo Principe sbadiglia.

Trono:è vietato sbadigliare!

Piccolo Principe:re posso sedermi?

Trono:ti ordino di sederti!

Piccolo Principe:re su cosa regnate?

Trono:su tutto!

Piccolo Principe:Anche sulle stelle?

Trono:certamente

Piccolo Principe:vorrei tanto vedere un tramonto

Trono:avrai il tuo tramonto ma quando sarà il momento giusto…

Danza dei cerchi

Trono

Joele

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Quando sarà?Re

Alle sette di seraOra ti nomino mio ambasciatore

Piccolo PrincipeMa io devo partire

ReTi ordino di partire

Piccolo PrincipeI grandi sono strani

Fuori tutti Saluti

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ECO

I bambini entrano in scena componendo un trenino.Quando la musica si ferma si piegano e formano delle montagne.

Entra il Piccolo Principe prende dalla cesta i suoi abiti:Da questa montagna vedrò tutto il mondo!

Buon giorno!

Eco:(quando parla alza e abbassa le braccia)Buon giorno, buon giorno , buon giorno

Piccolo Principe:chi siete?

Eco:chi siete, chi siete, chi siete

Piccolo Principe:siete miei amici?

Eco:amici, amici, amici

Piccolo Principe:io sono solo

Eco:solo, solo, solo…

Piccolo Principe:che buffo pianeta questo, qui gli uomini non hanno fantasia, ripetono sempre quello

che gli dico…

Danza a coppie

Fila di sedere e montagneFuori tutti

Saluti

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FIORI

Entrano i bambini girando sul posto.Quando si ferma la musica si fermano come statue nello spazio.

Entra il Piccolo Principe si veste:Buon giorno!

Fiori:Buon giorno!

Piccolo Principe:Dove sono gli uomini?

Fiori:Li ha portati via il vento, non hanno radici..

Piccolo Principe:e voi chi siete?

Fiori:siamo le rose!

Piccolo Principe:e avete le spine!

Fiori:si

Piccolo Principe:perché?

Fiori:bo

tutti i fiori si siedono

Piccolo Principe:Nel mio pianeta io avevo un fiore

Fiore del Piccolo Principe tossisce

Piccolo Principe gli procurò un riparo:

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il mio fiore era sempre raffreddato e così…io devo partire così tu starai meglio.

Fiore del Piccolo Principe:non lo voglio tu parti tranquillo che io ti voglio bene

RosaPiccolo Principe raccontaci la tua storia

Piccolo Principe racconta la sua storia

RosaBalla con noi

Danza dei fiori

Tutti:Parti tranquillo noi ti vogliamo bene

Fuori tutti Saluti

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UBRIACONE

Entrano in fila i bambini e creano una riga.In testa tengono delle bottiglie.

Entra il Signor Ubriacone che beve da ogni bottiglia e poi ogni bottiglia fa una piroetta.

Entra il Piccolo Principe che si veste.Che cosa fai?

Ubriacone:bevo

Piccolo Principe:Perché?

Ubriacone:Per dimenticare..

Piccolo Principe:che cosa?

Ubriacone:che mi vergogno

Piccolo Principe:di bere

direttore d’orchestra

danza delle bottiglie

bottiglie sulla testabottiglie sulla pancia

giro giro giroe le metto giù

Piccolo PrincipeI grandi sono bizzarri

Fuori tuttiSaluti

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SERPENTE

I bambini invadono la scena come tanti serpentelli.Quando la musica si ferma formano un unico serpentone.

Entra il Piccolo Principe si veste, sbadiglia.Buona notte

Serpentone:buona notte!

Piccolo Principe:ma dove sono! Qui non c’è nessuno!

Serpentone:siamo nel deserto

Piccolo Principe:e dove sono gli uomini

Serpentone:non ci sono nel deserto!

Piccolo Principe:e tu chi sei?

Serpentone:io sono un buffo animale sono sottile come un dito ma sono più forte di un re!

Piccolo PrincipeMa se non puoi neanche camminare

SerpentePosso distruggerti con la mia coda

Ballo della linguaccia

Fuori tutti

Saluti

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STELLINE

Le stelline sono disposte a coppie nello spazio.Entra la fatina che accende le stelline che iniziano a girare.

Ma alla fatina questo gioco non piace .Torna a fermare le stelline.

Poi le stelline crollano.La fatina va dal re delle stelle e iniziano una danza.

Tutte le stelline si riaccendono e danzano con il Re e la fatina.La musica si ferma ed entra il piccolo Principe che si veste.

Mi piace sentire il rumore delle stelle

Stelle:sono tanti campanelli

DavideGli uomini hanno delle stelle

MaiaLe stelle guidano i viaggiatori

SaraLe stelle sono piccole luci

FrancescaLe stelle sono oro

Piccolo PrincipeIo vengo da un pianeta piccolissimo, dove le stelle ridono…

TuttiIl Piccolo Principe ci guarda da una stella e ci sorride, ma i grandi non ci credono e

dicono che siamo pazzi…

Tutti i bambini ridono fino a cadere a terraEscono fuori

Entra Davide che balla da solo poi arrivano tuttiSaluti

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VOLPE

I bambini entrano e sono un corte di gallinePoi entra la volpe e le galline si trasformano in uova.

Entra il Piccolo Principe.Buon giorno!

Volpe e galline:buon giorno!

Piccolo Principe:chi sei?

Volpe: sono la volpe!

Piccolo Principe:vieni a giocare con me!

Volpe:non sono addomestica…

Piccolo Principe:che significa?

Volpe:significa creare dei legami..

(fila delle galline, poi torna la volpe e le galline diventano uova)

Volpe piange

Piccolo PrincipeVolpe perché piangi?

VolpePerché io voglio giocare con le galline e loro scappano

Piccolo PrincipeLe galline scappano perché pensano che tu te le vuoi mangiare

Galline Si è vero

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Piccolo PrincipeVolpe io voglio che tu sia felice

VolpeAllora per esempio vieni a trovarmi alle quattro il pomeriggio e io sarò felice.

Così tu sarai per me unico al mondoAddio!

Fila delle galline.

Ecco il segreto! È molto semplice! Non si vede bene che con il cuore!

Tutti fuori come gallineSaluti

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LAMPIONAIO

I bambini entrano e siedono in un cerchio.Entra il signor Lampionaio.

Gira intorno al cerchio.Questi passi lunghi mi fanno male la schiena.

Entra il Piccolo Principe che si veste:Buon giorno!

Lampionaio:Buon giorno!

Piccolo Principe:Perché accendi il tuo lampione?

Lampionaio:è la consegna!

Piccolo Principe:che cosa è la consegna?

Lampionaio:è di accendere il lampione!

Piccolo Principe:Perché spegni il tuo lampione?

Lampionaio:è la consegna!

Piccolo Principe:che cosa è la consegna?

Lampionaio:è di spegnere il lampione!

Piccolo Principe:non capisco!

Lampionaio:io faccio un mestiere terribile!

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TuttiQui i giorni durano un minuto…lo sai che stiamo parlando da un mese

LampionaioCiò che più desidero nella mia vita è di dormire

I bambini girano così tanto da crollare a terra e dormire.Russano tutti.

Parte la musica e bambini si dispongono in un cerchio, il Lampionaio passa loro i pianeti.

Piccolo PrincipeQuesto è l’unico uomo che ho conosciuto che non pena solo a se stesso.

Tutti fuorisaluti

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“MANUALETTO”

Nel corso del laboratorio, nel trascorrere delle ore, nel procedere dei giochi, abbiamo ritenuto necessario appuntare gli esercizi svolti.In questi appunti c’è la necessità di condividere un patrimonio di esperienze svolte giorno dopo giorno.Ecco un “manualetto” per la fruizione di altri operatori nel campo del Teatro Sociale che ha come unico intento quello di essere un punto di partenza per avviare un’indagine più dettagliata nel mondo del training teatrale.Gli esercizi sono da considerarsi delle strutture adattabili ad ogni età. Ogni allievo guidato dall’operatore reinterpreterà l’esercizio. Nel processo di reinvenzione dell’esercizio l’operatore imparerà a conoscere la teatralità e l’attitudine all’espressione di ogni suo allievo.La musica è una componente essenziale nel esercizio teatrale, la sua presenza si trasforma in un input. Sulla scena del training ci sono: gli operatori, la musica e gli allievi. La musica dà ordini, definisce il ritmo, colora gli animi e trasforma qualsiasi spazio.Il cerchio è il punto di incontro ed è metafora dell’ordine gerarchico che domina la scena. Nessuno ha un ruolo di dominio rispetto agli altri, tutti possono osservarsi contemporaneamente. Il centro del cerchio è il punto di incontro, l’ombelico del mondo che si vive in quel tempo ed è il luogo che tutti devono costantemente proteggere e custodire, è il segreto comune.Gli operatori che conducono il lavoro devono necessariamente essere due, avere dei ruoli definiti, non devono entrare in discussione di fronte agli allievi e devono avere sempre in mente la strada da seguire.Questo “manualetto” è un opera in fieri.

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Doccia del risveglio: Svolgimento: i bambini strofinano le mani l’una contro l’altra, poi toccano il loro corpo partendo dai piedi fino alla testa. Finalità:L’esercizio ha la scopo di sviluppare la conoscenza del proprio corpo da parte del bambino. L’integrazione della musica permette all’operatore di definire un tempo altro per gestire i comandi dei segnali. Infatti quando la musica si spegne i bambini toccano tutti le stesse parti del loro corpo che sono indicate dall’operatore.

Camminata dei piedini:Svolgimento:I bambini siedono in cerchio. Tutti insieme alzano prima una gamba poi alzano l’altra gamba poi le alzano insieme ed infine si avvicinano al centro per toccare reciprocamente i piedi. Il movimento collettivo conduce alla creazione di un ritmo facile da imparare a memoria. I bambini tutti insieme cantano:alzo un piede e lo metto giù,alzo l’altro piede e lo metto giù,alzo due piedi e li metto giùe vado a dare i bacini.Finalità:Lo scopo dell’esercizio è la conoscenza da parte del bambino del suo corpo in movimento in uno spazio dominato dalla presenza degli altri. Il bambino è costretto a relazionarsi con l’altro senza sentire la necessità di prevaricarlo, è condotto a condividere un momento comune. Secondo scopo dell’esercizio è la creazione di un ritmo collettivo e la memorizzazione di parole e gesti associati.

Scatoline cinesi:Svolgimento: I bambini si muovono liberi nello spazio a ritmo di musica. Quando la musica si interrompe devono inginocchiarsi e chiudere gli occhi. La musica può essere sostituita da qualsiasi altro suono, purché esso sia preciso, riconoscibile e sempre lo stesso.L’operatore dirà al gruppo cosa fare e il bambino eseguirà i comandi.L’operatore chiede loro di imitare degli animali o dei mestieri e quando ottiene la fiducia totale del gruppo può osare e inventare delle parole sconosciute (es. trullalla).L’operatore può trasformare l’esercizio in una danza del sonno e della veglia.Finalità:Lo scopo dell’esercizio è la conoscenza di un imput esterno preciso per stabilire un ordine, l’imput in questa circostanza è dato dalla musica.

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Secondo scopo dell’esercizio è lo stimolo della fantasia creativa del bambino che reinventa a suo modo il comando dell’operatore.

Giro dei nomi:Svolgimento:I bambini si dispongono nello spazio formando un cerchio.Un bambino abbraccia il compagno alla sua destra o alla sua sinistra e dice il suo nome. Il bambino abbracciato dirà il suo nome abbracciando il compagno successivo.Finalità:L’esercizio è un rituale che si celebra nella fase iniziale di un laboratorio.I bambini imparano a riconoscersi nell’altro, superano la propria vergogna esponendosi nel gruppo e con l’altro. Scopo dell’esercizio è la conoscenza del gruppo di lavoro e la memorizzazione dei compagni.

Mimo sonoroSvolgimento:i bambini siedono in circolo, chiudono i loro occhi.Un bambino siede al centro ed imiti un suono. Gli altri devono riconoscerlo, chi riesce diventa il mimo successivo. Il gioco è un evoluzione del gioco del mimo ma in un contesto di Teatro Sociale in cui si lavora con il caso della non-vedenza si può modificare il dispositivo senza sconvolgere il processo. Il gioco può svilupparsi ulteriormente e diventare il gioco dei rumori.Finalità:I bambini imparano a sviluppare e stimolare uno solo dei loro sensi. Sviluppano le attitudini necessarie alla ricezione del teatro, ascoltando e rispettando i propri compagni.

Riscaldamento corale sulla voceSvolgimento:I bambini siedono in cerchio, e intonano le vocali. Trasformano la propria faccia in una maschera e stimolano la produzione del suono.Finalità:I bambini imparano ad usare la loro voce come uno strumento e scoprono le differenti potenzialità della propria voce. Il bambino non vedente riceve le voci dei compagni con piacere perché gode delle vibrazioni energetiche che la voce produce.

Reattività:Svolgimento:I bambini sono guidati dall’operatore e sono invitati a sedere ed alzarsi contemporaneamente tutti insieme.Poi sono invitati a toccare le parti del proprio corpo per imparare a riconoscerle.Finalità:I bambini imparano a gestire dei comandi e a reagire agli stessi in tempi determinati.

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Imparano a muoversi con gli altri. Riconoscono il loro corpo nello spazio.

Manipolazione e micromanipolazione:Svolgimento:inseriamo in questa categoria tutti gli esercizi che coinvolgono il bambino nella costruzione di un oggetto creativo.Finalità:raccontare al bambino che il teatro è fatto anche di costumi, scene, accessori e che dalle nostre mani può nascere qualunque cosa.

Il ballo delle bracciaSvolgimento:I bambini in cerchio devono muovere le braccia secondo i comandi dell’operatore.Il gesto associato al suono crea un ritmo.Braccia in altoBraccia sulle spalleBraccia sulla panciaBraccia sui fianchiBraccia sulle cosceBraccia sui piediniFinalità:i bambini costruiscono un ritmo collettivo attraverso il loro corpo e la loro voce.

Improvvisazioni a tema:Svolgimento:L’operatore dà un tema al gruppo e ogni bambino deve creare una performance sulla base delle indicazioni date.Il tema potrebbe essere il mimo, quindi il bambino deve mimare un animale o un mestiere etc.Il tema potrebbe essere astratto, come un concetto o un sentimento, quindi il bambino creerà una performance più complessa.Il tema potrebbe essere l’invenzione di una storia, quindi il bambino creerà una storia e troverà gli strumenti per rappresentarla.Poi ogni bambini si esibisce davanti al proprio gruppo .Finalità:l’esercizio ha lo scopo di stimolare la creatività del bambino, metterlo in condizione di rappresentazione organizzata, stimolare la sua autostima e accrescere il suo potenziale espressivo.

I rumoriSvolgimento:è un evoluzione dl Mimo Sonoro. Gli allievi divisi in gruppi si stimolano con dei suoni e poi raccontano le proprie impressioni.

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Finalità:i bambini imparano a riconoscere i suoni degli altri, ne sono stimolati e contemporaneamente stimolano la propria fantasia.

CamminateSvolgimento:I bambini camminano liberamente nello spazio. L’operatore indica loro un numero da 1 a 10. I numeri indicano velocità differenti.Finalità:I bambini imparano a lavorare sulle indicazioni dell’operatore e contemporaneamente imparano a svolgere attività collettive.

Scrittura creativaSvolgimento:i bambini siedono in cerchio e l’operatore dà loro un tema su cui parlare.I bambini a turno , lasciando spazio di pensiero a tutti, dicono quello che vogliono. Il compito dell’operatore è quello di appuntare i pensieri di tutti, interrogarli senza scrupoli e rubare loro una storia.Finalità:La creazione di una storia, lo sviluppo della creatività del bambino.

Allenamento Svolgimento:I bambini si muovono in cerchio. L’operatore dà loro dei comandi:correre, fermarsi, saltare, fare delle flessioni, camminare a quattro zampe, strisciare, girare.Finalità:allenare il corpo del bambino a tutti gli esercizi.

Movimento libero del corpo nello spazioSvolgimento:l’operatore stimola i bambini a muoversi nello spazio liberamente a ritmo di musica.Poi spegne la musica e i bambini si fermano come statue, come scatoline cinesi o secondo le indicazioni stabilite. L’operatore può decidere di stimolare con la musica solo una parte del corpo del bambino.Finalità:Dimostrare al bambino le potenzialità espressive del proprio corpo, raccontargli la libertà che possiede. Stimolare il rapporto del proprio corpo nello spazio, con gli altri e con se stesso.

Mimo Svolgimento:I bambini siedono in cerchio, uno di loro imita un animale, un mestiere, un gesto senza poter usare la parola ma solo il corpo.

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Chi indovina diventa il mimo successivo.Finalità:I bambini imparano ad esibirsi e sfuggono le proprie paure. Imparano ad ascoltare gli altri e a educarsi al teatro. L’esercizio stimola la creatività del bambino.

Passaggio del segnaleSvolgimento:I bambini sono in cerchio, uno di loro fa un gesto verso un compagno al suo fianco. Il compagno lo trasmette al compagno alla sua destra e così facendo il segnale passa tra tutti i bambini.Il segnale può comporsi, oltre che di un gesto, anche di un suono.Finalità:Il bambino impara a gestire la sua attenzione sia nell’ascolto degli altri che nella visibilità. Il bambino impara inoltre a sviluppare la propria creatività.

Saluto Svolgimento:l’operatore alza la braccia e i bambini urlano usando la voce più potente che conoscono, è un grido liberatorio.L’operatore abbassa le braccia e i bambini tacciono.L’operatore può essere sostituito da un bambino.Finalità:I bambini si sfogano e imparano l’ordine e la disciplina.

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CONCLUISIONI

Il bilancio, a conclusione del nostro percorso, è stato estremamente positivo. I feedback dei bambini sono stati la conferma di ciò. Abbiamo potuto notare, noi conduttori e le maestre di ogni classe, come bambini molto timidi si siano integrati nel gruppo e abbiano attivamente partecipato alle attività e alla performance, come bambini iperattivi e molto vivaci abbiano imparato a seguire il ritmo del gruppo, come i bambini più grandi si siano prodigati per aiutare quelli più piccoli o in maggiore difficoltà. Ciò che è arrivato è un forte senso di umanità. Quello che un po’ ci è dispiaciuto, e che probabilmente in qualche modo temevamo, è stata la reazione di qualche genitore (una percentuale bassissima) che probabilmente non ha compreso la natura di questo tipo di lavoro, aspettandosi, evidentemente, una “recita”. Le aspettative che queste madri nutrivano sarebbero state appropriate se si fosse trattato della “recita scolastica”, organizzata dalle maestre, con chiari obiettivi didattici che sono differenti dagli obiettivi di un progetto di natura diversa quale appunto quello di Teatro Sociale. Al di la di questo piccolo neo il bilancio, considerando anche i feedback delle maestre, è totalmente positivo. Si spera che in questo diario, nel corso degli anni, confluiscano sempre più informazioni utili ed indispensabili per la crescita di coloro che si avvicinano e che praticano il Teatro Sociale.