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Cremona Numero 2 Aprile 2011 Registrazione Tribunale di Milano n. 75 del 27/01/1999. Spedizione in abb post. 45% comma 2 art. 20b legge 662/96 Filiale di Milano - Euro 2,00 Direttore responsabile Erica Ardenti www.signoreesignori.it Le donne in piazza A pagina 2 I miei progetti per il futuro finiti Intervista a Giulia A pagina 2 Il 6 maggio sciopero generale A pagina 2 Amministrative votare è importante A pagina 4 Referendum: unica occasione per decidere noi A pagina 4 Affittopoli: a chi giova? A pagina 4 Reversibilità, invalidità 2011 A pagina 5 PedalAuserSpi La terza edizione A pagina 6 Un’occasione d’incontro L’esperienza del tesseramento 2011 A pagina 7 La lega Spi Cremona al Cambonino A pagina 7 La Costituzione Commento all’Art. 1 A pagina 8 L’utilità della negoziazione La tutela dei più deboli fra i primi obiettivi di Roberto Carenzi La negoziazione sociale ter- ritoriale è oggi sicuramente lo strumento di salvaguar- dia dei redditi più importan- te che abbiamo, non solo perché permette di entrare in contatto con le istanze, con i bisogni prioritari dei cittadi- ni in generale e dei nostri iscritti in particolare, ma an- che perché, se ben esercita- ta, può essere uno strumen- to fondamentale di tutela dei redditi di tutti i residenti nel territorio. La contrattazione del salario nazionale e aziendale è uno strumento che oggi, a causa della crisi economica e dei rapporti unitari particolar- mente difficoltosi, sta deci- samente segnando il passo e che, anche quando funziona, arriva a toccare forse un 30- 40% dei lavoratori. I risultati della negoziazione sociale vengono al contrario ad essere fruiti dall’intera comunità residente nel ter- ritorio, compresi i disoccu- pati, gli studenti, i pensiona- ti, le casalinghe, i commer- cianti, gli artigiani e i lavora- tori senza rinnovo contrat- tuale ecc. Inoltre nei suoi principi di fondo trova anche una condivisione di indirizzi molto forte fra Cgil, Cisl, Uil, mantenendo aperto il dialo- go unitario. Un esempio su tutti per es- sere estremamente chiaro: contrattare la riduzione di una tassa locale come può es- sere l’addizionale Irpef co- munale significa dare la pos- sibilità a tutti gli abitanti di trattenere nelle proprie ta- sche dei soldi che possono essere destinati al soddisfa- cimento di altri bisogni. Si può anche ragionare, nel- lo specifico, se oggi ha mag- giormente senso tutelare solo i redditi più bassi, contrat- tando con il Comune una so- glia di esenzione al di sotto della quale l’addizionale o una parte di essa non viene applicata. Bisogna considerare che, gra- zie ai tagli imposti dallo sta- to centrale sui trasferimenti locali, se il Comune vuole mantenere invariato il livello dei servizi offerti alla citta- dinanza è costretto a servir- si della imposizione locale per reperire risorse, anche perché il federalismo lo con- sentirà. Allora è gioco forza per il sin- dacato, per tutelare i redditi della cittadinanza più in dif- ficoltà, contrattare soglie di esenzione. Un ulteriore vantaggio che la negoziazione può portare è quello di acquisire qualità e quantità di servizi sociali ri- spondenti alle necessità dei cittadini anziani e non. Oggi, sempre più intensa- mente rispetto a ieri, assi- stiamo ai tentativi di incre- mentare i livelli di compar- tecipazione a carico dei frui- tori dei servizi sempre perché le risorse dei Comuni si sono (Continua a pagina 2) Il 6 maggio i pensionati saranno in tutte le piazze d’Italia insieme a lavoratori, giovani, disoccupati in occasione dello sciopero generale proclamato dalla Cgil. Pensionati e anziani ricordano a tutti come questo governo, “il governo del fare”, abbia ridotto le pensioni, aumentato le tasse, ridotto le tutele cancellando anche il fondo nazionale per la non autosufficienza oltre a quelli dedicati alle politiche sociali. Tutto questo mentre l’evasione fiscale e la corruzione hanno raggiunto livelli mai visti prima. A pagina 3

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Page 1: L’utilità della negoziazione - Portale SPIspicgillombardia.it/wp-content/uploads/2012/06/... · 2013-11-09 · 3 Lombardia Dopo i tanti incontri, iniziati-ve, testimonianze e confron-ti

Cremona

Numero 2Aprile 2011

Registrazione Tribunale di Milanon. 75 del 27/01/1999.

Spedizione in abb post. 45%comma 2 art. 20b legge 662/96

Filiale di Milano - Euro 2,00

Direttore responsabile Erica Ardenti

www.signoreesignori.it

Le donne in piazzaA pagina 2

I miei progettiper il futuro finitiIntervista a Giulia

A pagina 2

Il 6 maggiosciopero generale

A pagina 2

Amministrativevotare è importante

A pagina 4

Referendum: unica occasione per decidere noi

A pagina 4

Affittopoli:a chi giova?

A pagina 4

Reversibilità,invalidità 2011

A pagina 5

PedalAuserSpiLa terza edizione

A pagina 6

Un’occasioned’incontroL’esperienzadel tesseramento 2011

A pagina 7

La lega Spi Cremonaal Cambonino

A pagina 7

La CostituzioneCommento all’Art. 1

A pagina 8

L’utilità della negoziazioneLa tutela dei più deboli fra i primi obiettivi

di Roberto Carenzi

La negoziazione sociale ter-ritoriale è oggi sicuramentelo strumento di salvaguar-dia dei redditi più importan-te che abbiamo, non soloperché permette di entrare incontatto con le istanze, con ibisogni prioritari dei cittadi-ni in generale e dei nostriiscritti in particolare, ma an-che perché, se ben esercita-ta, può essere uno strumen-to fondamentale di tutela deiredditi di tutti i residenti nelterritorio.La contrattazione del salarionazionale e aziendale è unostrumento che oggi, a causadella crisi economica e deirapporti unitari particolar-mente difficoltosi, sta deci-samente segnando il passo eche, anche quando funziona,arriva a toccare forse un 30-40% dei lavoratori. I risultati della negoziazionesociale vengono al contrarioad essere fruiti dall’interacomunità residente nel ter-

ritorio, compresi i disoccu-pati, gli studenti, i pensiona-ti, le casalinghe, i commer-cianti, gli artigiani e i lavora-tori senza rinnovo contrat-tuale ecc. Inoltre nei suoiprincipi di fondo trova ancheuna condivisione di indirizzimolto forte fra Cgil, Cisl, Uil,mantenendo aperto il dialo-go unitario. Un esempio su tutti per es-sere estremamente chiaro:contrattare la riduzione diuna tassa locale come può es-sere l’addizionale Irpef co-

munale significa dare la pos-sibilità a tutti gli abitanti ditrattenere nelle proprie ta-sche dei soldi che possonoessere destinati al soddisfa-cimento di altri bisogni.Si può anche ragionare, nel-lo specifico, se oggi ha mag-giormente senso tutelare soloi redditi più bassi, contrat-tando con il Comune una so-glia di esenzione al di sottodella quale l’addizionale ouna parte di essa non vieneapplicata.Bisogna considerare che, gra-

zie ai tagli imposti dallo sta-to centrale sui trasferimentilocali, se il Comune vuolemantenere invariato il livellodei servizi offerti alla citta-dinanza è costretto a servir-si della imposizione localeper reperire risorse, ancheperché il federalismo lo con-sentirà.Allora è gioco forza per il sin-dacato, per tutelare i redditidella cittadinanza più in dif-ficoltà, contrattare soglie diesenzione.Un ulteriore vantaggio che lanegoziazione può portare èquello di acquisire qualità equantità di servizi sociali ri-spondenti alle necessità deicittadini anziani e non.Oggi, sempre più intensa-mente rispetto a ieri, assi-stiamo ai tentativi di incre-mentare i livelli di compar-tecipazione a carico dei frui-tori dei servizi sempre perchéle risorse dei Comuni si sono

(Continua a pagina 2)

Il 6 maggioi pensionati sarannoin tutte le piazzed’Italia insiemea lavoratori, giovani,disoccupatiin occasionedello sciopero generaleproclamato dalla Cgil.Pensionati e anzianiricordano a tutticome questo governo,“il governo del fare”,abbia ridottole pensioni,aumentato le tasse,ridotto le tutelecancellando ancheil fondo nazionaleper la nonautosufficienzaoltre a quelli dedicatialle politiche sociali.Tutto questo mentrel’evasione fiscalee la corruzione hannoraggiunto livellimai visti prima.A pagina 3

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Le ragioni che ci portanoin piazza il 6 maggio

di Eli Lazzari

Eravamo tante

2Cremona

notevolmente ridotte.Chi deve necessariamentericorrere ai servizi comuna-li dovrà far fronte a un in-nalzamento della quota eco-nomica: per gli anziani che ri-chiedono il Sad (servizio as-sistenza a domicilio) o per legiovani coppie che devonolasciare i figli al nido, l’au-mento di spesa significa di-minuzione di reddito dispo-nibile.Il nodo da sciogliere allora di-venta: fino a quando si pos-sono diversificare le tariffe?Oggi spesso lo si fa sullabase della dichiarazione Iseefacendo pagare di più chi hapiù possibilità e conseguen-temente agevolando i citta-dini che meno hanno, maquesta “spalmatura” avvie-ne in seno ad una popola-zione che si può classificareall’interno di un range che vaall’incirca dal ceto medio ingiù.I proprietari di grossi e medicapitali non ricorrono certo

ai servizi comunali: assumo-no le tate e i maggiordomi e,quindi, non partecipano alla“spalmatura” cui facevo ri-ferimento.Continuando nell’analisi: leIsee fino a che punto sonoveritiere? quanto è il livello dielusione o addirittura di eva-sione in esse contenuto?Acquista quindi peso e di-venta ineludibile una serialotta alla “furberia”e alla eva-sione che come sindacatostiamo cercando, in qualchecaso con successo, di far as-sumere ai Comuni, grazieanche alla possibilità che lalegge dello Stato ci offre,perchè avviino protocolli diintesa con le agenzie delle en-trate e la guardia di finanzaper rendere più equo il si-stema di partecipazione allavita della comunità da unaparte, ma anche per rispet-tare quel comune senso digiustizia che ci appartiene eche è e sarà cardine del no-stro agire. ■

Dalla Prima...

L’utilità della negoziazione

“I miei progettiper il futurofiniti, messi

in un cassetto”Intervista a Giulia

giovane disoccupata

Malgrado le richieste dei sindacati dei pensionati, delle Regioni e delle associazioni del vo-lontariato di mantenere il finanziamento al Fondo per la non autosufficienza, il governo, du-rante la discussione alla Camera sul Decreto “mille proroghe”, ha deciso di non aderire a que-sta richiesta e ha cancellato il finanziamento per l’anno 2011.Tra i tagli che il governo ha apportato al welfare uno dei più odiosi è proprio l’azzeramentodel fondo nazionale per la non autosufficienza, istituito nel 2007 dall’allora governo Prodi: perrisparmiare una somma relativamente modesta si penalizzano i cittadini più deboli, le fami-glie e le persone che si trovano alle prese con i problemi legati alla non autosufficienza.I cittadini anziani che ne sono in varie misure colpiti sono oggi 2,7 milioni con una forte ten-denza a crescere, dato il progressivo aumento dell’aspettativa di vita, oggi mediamente giàa quota 82 anni. L’aumento della vita è sicuramente un positivo segnale di benessere, ma por-ta con sé un inevitabile moltiplicarsi, almeno per ora, di quelle situazioni in cui l’invecchia-mento produce una riduzione dell’autonomia fisica o psichica.In Germania, in Francia, anche in Spagna sono state adottate misure che garantiscono in-terventi pubblici differenziati per gravità, in grado di sostenere le famiglie sia sul piano del-l’assistenza sia, se necessario, sul piano economico. Da noi si è tagliato anche quel poco chein questi anni si era costruito e non sembra di intravvedere in chi ci governa la volontà di fi-nanziare il fondo nel futuro.La questione della non autosufficienza mantiene quindi la sua posizione fra le priorità ri-vendicative dello Spi, che ritiene ci sia la necessità di una legge nazionale che disegni un qua-dro di tutele e di protezione e che renda certi i finanziamenti. Nel frattempo è necessario in-tensificare la negoziazione locale a tutti i livelli al fine di recuperare fondi da orientare al-l’assistenza domiciliare e al sostegno delle famiglie che hanno in carico una persona non au-tosufficiente.Il finanziamento del fondo per la non autosufficienza insieme con la rivalutazione

delle pensioni, che stanno perdendo valore anno dopo anno, e l’adozione di un si-

stema fiscale equo, che colpisca gli evasori e i corrotti, sono i contenuti della mo-

bilitazione che lo Spi ha messo in campo, che proseguirà fino allo sciopero generale

indetto dalla Cgil per il 6 maggio. ■

Eravamo in tante anche noi, donne dello Spi, nelle piazze d’Italia il 13 febbraio scorso configlie, nipoti e con i nostri compagni che, insieme a noi, hanno detto: “Basta!!” all’oltraggioda anni portato alla nostra dignità di persone. Il modello mercantile di relazione tra uominie donne, ostentato dai nostri massimi vertici di Governo, legittimando comportamenti lesi-vi della dignità delle donne e delle istituzioni, sta incidendo profondamente sugli stili di vitae sulla cultura nazionale, imbarbarendo gli uni e annichilendo l’altra.Noi donne Spi vogliamo dire alle nuove generazioni, alle ragazze disorientate dall’esempiodi coetanee in vendita al potente di turno che c’è un’altra Italia, diversa da quella degrada-ta che il capo del governo ha offerto e continua ad offrire a tutti il mondo.Noi donne Spi riteniamo che vadano sostenute tutte quelle iniziative di mobilitazione che ri-vendicano una diversa politica, in cui la dignità delle donne e degli uomini sia il presuppo-sto da salvaguardare come fondamento del vivere democratico, perché, come ha afferma-to Susanna Camusso, il grado di civiltà di un popolo si misura sul rispetto delle persone.Ecco perché le donne chiedono un cambiamento. Quando? Adesso! ■

Giulia ha trent’anni, una laurea, e aveva un lavoro, precario,malpagato, ma comunque un lavoro e un reddito. Con il suoragazzo, più o meno nella stessa situazione, aveva cominciatoa tentare di progettare un futuro: volare fuori dal nido, as-sumere la responsabilità della propria vita, tentare di farce-la da soli. Poi, come è successo e continua a succedere a tan-ti giovani, il contratto in scadenza non viene rinnovato.Cosa hai provato?Sicuramente è stato un brutto colpo sul momento, ma il peg-gio è venuto dopo.In che senso?Nel senso che da più di un anno sono a spasso, senza tute-le, senza rete, invisibile, sono tornata a carico dei miei. Es-sere adulti, non avere una lira propria in tasca e dover gra-vare sulla pensione di reversibilità della mamma non è unabella sensazione. Se aggiungi a questo la consapevolezza cheper un tempo non breve questo sarà l’andazzo, lo sgomentoè assicurato e la disperazione è appena dietro l’angolo.E che mi dici dei tuoi progetti per il futuro?Finiti, accantonati, rimessi nel cassetto di cui però qualcunaltro ha la chiave. Nel frattempo godo dell’unica forma di wel-fare che permette a noi senza lavoro di sopravvivere, quellaofferta dai modesti redditi pensionistici dei genitori, se nonaddirittura dei nonni. Per questa ragione provo molto fasti-dio quando eminenti personaggi con i piedi al caldo (ministrio commentatori strapagati), pontificano dall’alto delle loroposizioni di privilegio di come siano i pensionati egoisti che,con la loro pensione, utilizzano troppe risorse, rubando spe-ranze a noi giovani. In realtà dietro la mistificazione di un con-flitto generazionale si nasconde la realtà di una politica go-vernativa chiaramente ostile a chi di lavoro vive, ha vissutoe come me vorrebbe vivere. ■

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3Lombardia

Dopo i tanti incontri, iniziati-ve, testimonianze e confron-ti promossi dalle donne delloSpi, in occasione della gior-nata internazionale della don-na, per riaffermare i diritti, ivalori e la dignità delle donnenella nostra società, ora l’im-pegno di tutto il sindacatopensionati della Lombardia

continua sino alla giornata dello sciopero generale, indetto dal-la Cgil il prossimo 6 maggio. L’adeguamento economico del-le pensioni, un fisco più giusto, lo stanziamento di adegua-te risorse per gli anziani non autosufficienti, un welfare ba-sato su uguaglianza e giustizia sociale sono le richieste conle quali organizzeremo e parteciperemo allo sciopero generale. Con uno sforzo straordinario stiamo facendo conoscere a cen-tinaia di migliaia di anziani della Lombardia le ragioni dellenostre richieste. Sì, perché il disagio degli anziani cresce inmaniera sempre più marcata. Più del sessanta per cento dipensionati Lombardi vivono con una pensione al di sotto dei700 euro al mese, il loro potere d’acquisto da ormai più di quin-dici anni è inferiore all’aumento reale del costo della vita, lapressione fiscale non accenna a diminuire nonostante le tan-te promesse del governo. La crisi ha fatto sentire le sue con-seguenze sulle famiglie perché ormai sono gli anziani a dareuna mano ai figli che perdono il posto di lavoro e ai nipoti,che il posto non lo trovano. I tagli ai Comuni finiscono perdiventare tagli ai servizi sociali già scarsi nella nostra regio-ne e per finire sono state tagliate le risorse già stanziate delfondo sulla non autosufficienza. Per tutte queste ragioni chiediamo al Governo e alla sua mag-gioranza parlamentare di cambiare rotta, di occuparsi dei pro-blemi veri del paese e non di quelli del Presidente del Con-siglio. Chiediamo di essere ascoltati, perché la priorità delnostro paese è quella di far ripartire l’economia. Serve unareale manovra di sostegno alle famiglie a reddito fisso at-traverso la diminuzione della pressione fiscale sulle pensio-ni e sui salari, in modo particolare per le fasce medio basse.Lotta all’evasione fiscale e alla corruzione per recuperare ri-sorse e destinarle a chi vive del proprio lavoro e della pen-sione, pagando sino all’ultimo centesimo il fisco. Va introdottaun’indicizzazione delle pensioni che tenga conto del reale co-sto della vita. Vanno garantiti servizi alla popolazione più fra-gile e va tutelata la condizione di non autosufficienza. Sare-mo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di la-voro per dimostrare la nostra solidarietà in un tempo in cuila grave crisi economica ha colpito migliaia di famiglie, an-che, nella ricca e prosperosa Lombardia. Insieme ai giovani,ai lavoratori e a tutti i cittadini che hanno a cuore il bene delnostro paese, vogliamo essere protagonisti di una stagionein cui si possa sperare in un domani migliore, dove i dirittipossano rendere i cittadini più uguali, dove il lavoro possa ri-diventare un valore per l’intera società, dove l’unità del pae-se sia l’occasione per nuovi traguardi di benessere e solida-rietà, dove la dignità delle persone anziane sia un bene di tut-ta la comunità. ■ *Segretario generale Spi Lombardia

Anziani:il disagio crescePerché saremo in piazza

il 6 maggiodi Anna Bonanomi*

L’Italia “è una”e fondata sulla Costituzione

Le parole del Presidente Napolitanoper i 150 dell’Unità

di Erica Ardenti

Social card: vecchio paternalismo che non aiuta chi ha bisognoIl decreto mille proroghe approvato lo scorso 16 febbraio è tornato a parlare di social card. Due le novità introdotte: una soglia di reddito massima per ri-chiederla che non sarà più quella dei 6235 euro richiesti precedentemente e la sua gestione, che non sarà più affidata al governo, ma agli enti caritativi, so-prattutto quelli che si occupano delle mense dei poveri e quelli che sostengono i senza fissa dimora. Questo nei comuni che superano i 250mila abitanti.A parte queste due notizie generiche si è ancora in attesa di un nuovo decreto che sveli le precise condizioni per richiedere la social card e le altrettantoprecise modalità di gestione. La decisione del governo si commenta da sola. Sembra un ritorno all’Ottocento, dove gli enti caritativi si occupavano dei po-veri, che nega ogni idea che dare sostegno ai poveri sia un obbligo civico di solidarietà e riceverlo un diritto. Del resto anche la Caritas non condivide que-sto tipo di approccio. Il suo vice direttore Francesco Marisco ha infatti sottolineato come “la Caritas non ha mai chiesto una modifica di questo tipo”. Enon l’ha chiesto perché nemmeno loro condividono questo strumento. “Il problema della social card è che esclude una larga fetta di famiglie povere e lasperimentazione decisa dal governo non risolve questa criticità di fondo. Anzi ne aggiunge degli altri. Perché pone il problema del rispetto del principiocostituzionale di equità sia per ciò che riguarda i soggetti destinatari, sia sul versante dei soggetti erogatori”. ■

Orgoglio e fiducia; coscienzacritica dei problemi rimasti ir-risolti e delle nuove sfide daaffrontare; senso della mis-sione e dell’unità nazionale.In tutto ciò sta lo spirito concui sono state concepite lecelebrazioni del Centocin-quantenario dell’Unità d’Ita-lia. A chiarirlo è stato lo stes-so Presidente della Re-

pubblica, Giorgio Napoli-

tano, nel discorso tenutodurante la seduta comunedel Parlamento lo scorso 17marzo.Napolitano ha fatto un’asciut-ta rievocazione storico-isti-tuzionale delle vicende chehanno portato all’Unità sot-tolineando come “l’unifica-zione italiana ha rappresen-tato un’impresa storica stra-ordinaria, per le condizioni incui si svolse, per i caratteri ela portata che assunse e peril successo che la coronò”.“Un’opera ciclopica di unifi-cazione” resa possibile “sot-to l’egida della dinastia sa-bauda e della classe politicamoderata del Piemonte, im-personata da Cavour”. Non è un discorso tutto ri-volto al passato quello del

Presidente, è soprattutto unosguardo sul domani, sulle in-cognite che abbiamo davan-ti. In un fermo ancoraggio aivalori espressi nella Costitu-zione, Napolitano fa risalirela bussola cui riferirsi, quel-la stessa Costituzione cheprevede il passaggio verso ilfederalismo, ma solo se que-sto “potrà garantire autono-mia e responsabilità alle isti-tuzioni regionali e locali rin-novando e rafforzando lebasi dell’unità nazionale. Ètale rafforzamento, e non ilsuo contrario, l’autentico fineda perseguire”. Senza ap-profondire il divario Nord-Sud. La storica questionemeridionale è affrontata conun richiamo ad un serio “esa-

me di coscienza collettivo.Un esame cui in nessunaparte del paese si può sot-trarre, e a cui è essenziale ilcontributo di una severa ri-flessione sui propri compor-tamenti da parte delle classidirigenti e dei cittadini dellostesso Mezzogiorno”.Napolitano individua proprionel sentimento di identitànazionale il cemento unitarioche ha permesso all’Italia di

superare i periodi bui dellostragismo e del terrorismo, edecenni prima di combatterecontro il fascismo. Un pa-triottismo sano che nullacede al bieco nazionalismo,anzi che attinge a quei “fattorideterminanti di questa nostraidentità italiana che sono lalingua e la cultura, il patri-monio storico-artistico e sto-rico-naturale: bisognerebbenon dimenticarsene mai”. Unnazionalismo a cui nulla puòtogliere “la nostra colloca-zione convinta, senza riserve,assertiva e propulsiva nel-l’Europa unita” che “resta lachance più grande di cui di-sponiamo per portarci all’al-tezza delle sfide, delle op-portunità e delle problema-ticità della globalizzazione”.Napolitano ha chiuso il di-scorso con un monito chenon dovremo dimenticare:“Reggeremo alle prove che ciattendono (…) ma ci riusci-remo ad una condizione: cheoperi nuovamente un fortecemento nazionale unitario,non eroso e dissolto da cie-che partigianerie, da perditediffuse del senso del limite edella responsabilità”. ■

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Nucleare? No, grazieMeglio le energie rinnovabiliMeglio le energie rinnovabiliNon vorremmo essere pigno-li, ma ci piace ricordare che ilgoverno Berlusconi ha impo-sto il ritorno al nucleare fa-cendo ricorso al voto di fidu-cia mostrando un sovrano di-sprezzo della volontà dei cit-tadini che col referendum del1987 si era pronunciata – conpercentuali che raggiungeva-no l’80 per cento – contro il nu-cleare. Ma il nucleare va bloc-cato. Va bloccato perché è

dannoso e pericoloso per lasalute di tutti, oggi e nel futu-ro. Lo smaltimento delle ri-sorse radioattive non è stato ri-solto in nessun paese al mon-do e ci sono scorie che rila-sceranno radiazioni per deci-ne di migliaia di anni, alcuneper centinaia di migliaia. Va

bloccato perché è costoso.Nel 2009 Enel sosteneva cheper una nuova centrale oc-correvano tre miliardi di euro,il costo reale attuale è di ottomiliardi. Se il governo stan-ziasse oltre trenta miliardi nelnucleare per le prime quattrocentrali questo vorrebbe direbloccare del tutto gli investi-menti nel risparmio energeti-

co e nelle energie rinnovabili.Che per l’Italia vorrebbe anchedire mancare gli obiettivi eu-ropei di risparmio energeticoe, quindi, pagare pesanti san-zioni.Sull’onda della paura suscitada quanto avvenuto in Giap-pone il governo ha per orabloccato tutto, rimandato ognidecisione. Ma è una mossa fi-nalizzata a non perdere votinelle prossime elezioni am-ministrative, non è un ripen-samento. Andranno avanti.E mentre nel mondo si dif-fonde il ricorso e la gradualesostituzione con le energiepulite, noi rimarremo il solitofanalino di cosa, un paese ar-retrato, incapace di innova-zione e di sviluppo. La Cina è diventata sul finiredel 2010 il primo produttoremondiale di energia eoli-

ca,superando gli Stati Uniti,l’Inghilterra sta installandoturbine a vento al largo del-le sue coste, i paesi del NordEuropa da decenni si stannodando da fare. La Germaniadal 2007 al 2009 ha quasiraddoppiato gli investimentinelle energie rinnovabili pas-sando da 11,4 a 20,4 miliardidi euro. Il fatturato del com-parto è cresciuto in tre annidel 40 per cento. L’energiaprodotta dal nucleare dal1991 ad oggi è scesa dal 27,3per cento al 20% mentre quel-la delle rinnovabili è salita dal3,2 per cento al 17 per cento.Non solo, un dato importan-te riguarda l’occupazione:mentre il comparto nuclearedà lavoro a circa 30mila per-sone, quello delle rinnovabi-li attualmente ne occupa340mila (erano 277mila nel

2007). Dunque cambiare sipuò, ma occorre la volontàpolitica di farlo.L’acqua un beneche deve rimanere pubblicoOltre un milione e quattro-centomila – in Lombardia ol-tre duecentotrentamila – don-ne e uomini hanno sottoscrit-to i referendum affinché l’ac-qua rimanga un bene comunesui cui il mercato e i suoi attorinon possano speculare.Come Cgil e Spi abbiamoavuto un ruolo importante sianella raccolta delle firme chenel far capire come sia im-portante che l’acqua e, in ge-nerale, tutti i servizi pubbliciessenziali locali non venganoprivatizzati anche al fine diimpedire aumenti delle tariffelegate solo a logiche di pro-fitto con un peggioramentodella qualità e dell’estensio-

ne del servizio.Ora, compito di tutti, è con-cretizzare, tramite il voto re-ferendario, il principio chel’acqua è un bene comune, undiritto universale, che va ge-stito in forma pubblica e par-tecipativa.È utile ricordare ancora che,laddove si è realizzata la ge-stione privata, questa si è tra-dotta in aumenti delle tariffe,riduzione degli investimentisulla modernizzazione e sullamanutenzione degli acque-dotti, delle reti fognarie e de-gli impianti di depurazione.Abbiamo esempi recenti an-che all’estero: a Berlino il re-ferendum del febbraio scorsoha cancellato la privatizza-zione che in dieci anni avevaportato ad un aumento del35% delle tariffe. A Berlino unmetro cubo di acqua costa5,21 euro, a Colonia 3,26.Da oggi fino al giorno del re-ferendum dovremo impe-gnarci per sensibilizzare sem-pre più i cittadini e favorire lapartecipazione e, quindi, il rag-giungimento del quorum deivotanti (50% più uno) affinchéil referendum e il conseguen-te esito abbiano validità. ■Erica Ardenti e Domenico Bonometti

4Lombardia

Referendum: l’unica possibilità lasciataciper decidere della nostra vita

Perché a giugno dovremo esserci e votare SÌ

Scandalo “affittopoli”: a chi giova?A pagare non dovranno essere gli anziani

di Domenico Bonometti*

Amministrative:votare è

importanteIn molti comuni lombardi il 15

e 16 maggio si terranno le

elezioni amministrative.Partecipate al voto perchénon si tratta solo un atto de-mocratico, ma significa giu-dicare l’operato di un ammi-nistratore e scegliere sullabase delle cose fatte.Lo Spi, insieme a Fnp e Uilp,ha sottoposto a molte ammi-nistrazioni la possibile solu-zione a problemi che interes-sano in modo particolare glianziani, dall’aumentare e qua-lificare i servizi alla persona altassare tutti per pagare menotasse e così via. Generalmen-te le amministrazioni di cen-trosinistra ci hanno ricono-sciuto un ruolo e con loro ab-biamo condiviso la scelta diprivilegiare gli interessi dellepersone che vivono della loropensione e del loro stipendio.Sono amministrazioni chehanno lavorato per il benecomune e che non hanno maianteposto gli interessi perso-nali a quelli dei cittadini cheamministrano. ■

Diciannove anni dopo tangentopoli il Pio Albergo Trivulzio (Pat),la Baggina per i milanesi, fa tremare ancora Milano. Questa vol-ta per le case in affitto che l’ente di “Istituto benefico” dovreb-be dare come tetto ai meno abbienti e che, invece, sono finitianche a molti ricchi e potenti, personaggi della politica, dellosport o dello spettacolo. Ma di questo avrete letto nelle crona-che dei quotidiani. La gestione poco limpida riguarda anche al-tri enti benefici e aziende partecipate del Comune di Milano comeil Policlinico e le Stelline o come la gestione Aler. Come sindacato dei pensionati, che cerca in tutti i modi di di-fendere e dare risposte alle persone anziane e non solo, abbia-mo ben presenti alcuni dati di fatto:1. a Milano ci sono 35mila persone in lista per una casa popo-lare e ogni anno ne vengono messe a disposizione solo mille; men-tre 12mila abitazioni sono sotto sfratto (più del 50 per cento permorosità). L’impossibilità per molti di accedere a un mutuo sta generando una domanda di case in affitto con un conseguenteaumento dei canoni;2. i sindacati degli inquilini (Sunia e altri) hanno sottoscritto, all’inizio dell’anno, con il Pat un accordo relativo ai milleduecen-to appartamenti degli enti da affittare metà a canone concordato con prezzi minimi e massimi a secondo delle zone, l’altra metàa canone libero tramite asta. Ovviamente i sindacati degli inquilini non agiscono in nome di singoli, né hanno liste di inquilini odecidono sui criteri di assegnazione;3. in Italia 120mila case restano invendute, il settore è in crisi eppure il Piano generale del territorio (Pgt) del sindaco Moratti spia-na la strada agli interessi degli immobiliaristi che possono costruire grattacieli e appartamenti solo per le fasce alte di reddito;4. il federalismo fiscale – decretato recentemente dal governo – con la cedolare secca sugli affitti causerà allo Stato una perditadi 500 milioni a vantaggio dei grossi proprietari di immobili.Il rischio è che di fronte a questo scandalo qualcuno pensi che, vista la cattiva gestione del patrimonio abitativo e, avendo il PioAlbero Trivulzio un passivo di un dieci milioni di euro, questo patrimonio vada fatto fruttare e di conseguenza si metta in ven-dita a tutto vantaggio degli immobiliaristi con canoni assoggettati al mercato. Una tale logica sarebbe per noi inaccettabile. Gliabusi compiuti da chi gestisce il patrimonio pubblico non possono tradursi in liste di prescrizione per chi ha diritto ad avere unacasa ad affitto calmierato e si trova fra le fasce deboli della popolazione, come gli anziani. Questo sarebbe il vero scandalo del-le case a Milano. ■ *Segreteria Spi Lombardia

I referendum come si sa non piacciono molto a questo governo tanto che ha deciso che è

meglio spendere trecento milioni di euro in più – indicendoli in giugno, il giorno con cer-

tezza ancora non si sa – pur di evitarne il successo tenendoli negli stessi giorni delle ele-

zioni amministrative. Per cui se vogliamo evitare di ritrovarci con nuove centrali nu-

cleari in casa e con l’acqua privatizzata, se vogliamo esprimere la nostra opinione sul

legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei ministri a comparire

in udienza penale dovremo andare a votare in giugno. È l’unica possibilità che abbiamo

per poter scegliere della nostra vita e non potremo astenerci dall’esserci.

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5Lombardia

Dichiarazioniinvalidi

civiliReversibilità e invalidità

importi aggiornatiPer le altre prestazioni bisognerà attendere gennaio 2012

Revisioni invalidità civili

Un aiuto controil “caro dentista”Per gli iscritti Spi una convenzionecon DentalcoopIn Lombardia tutti gli iscritti al sindacato dei pensionati potranno

curare i propri denti a prezzi agevolati grazie alla convenzione che

lo Spi Lombardia ha firmato con la Dentalcoop.

Dentalcoppo è il marchio con cui opera la cooperativa di utenti, lavoratorie dentisti La Fenice.Vediamo in sintesi quali sono i vantaggi offerti dalla convenzione:1. tutti gli iscritti Spi Cgil Lombardia, possono rivolgersi alla società coo-perativa La Fenice, divenendo “soci convenzionati” a titolo gratuito;2. la prima visita, per la diagnosi e comprensiva dell’eventuale radiografiaendorale – che serve per visualizzare in specifico tre, quattro denti – conla consegna del preventivo scritto del piano cure, è gratuita;3. anche le famiglie dei soci convenzionati che hanno figli o nipoti nel-la fascia di età da 6 a 14 anni, possono far visitare gratuitamente i pic-coli, almeno ogni otto dodici mesi, al fine di educare, adulti e bambini,alla prevenzione e con eventuali piccoli interventi, evitare il degenera-re di carie o difetti della crescita dei denti in tenera età, che comporte-rebbero in seguito interventi più invasivi e costosi;4. ai soci convenzionati iscritti Spi Cgil Lombardia saranno praticate del-le condizioni agevolate, con le massime garanzie di qualità dei materia-li e del lavoro; 5. per il pagamento, oltre alla possibilità di usufruire del finanziamentoa tasso zero in ventiquattro mesi offerto dalla cooperativa, si convieneche i pagamenti possano essere fatti in tre tranches: all’inizio, a metà edal termine delle cure;6. al termine delle cure la società rilascerà garanzia scritta del lavoro edei materiali utilizzati e la documentazione fisica, nonché relativa fatturadei vari pagamenti effettuati. Per avere informazioni più dettagliate sulle sedi e sulle tariffe applicaterivolgetevi alla sede Spi più vicina a voi o direttamente a Dentalcoop. ■

Diversamente dagli anni pre-cedenti agli invalidi civili ti-tolari di indennità di accom-pagnamento, di indennità difrequenza o di assegno men-sile di assistenza, l’Inps nonha inserito, nella busta delrinnovo delle pensioni, il mo-dello di dichiarazione dei ri-coveri o dello svolgimento diattività lavorativa, da com-pilare e restituire. L’istituto ha, invece, allegatouna nota di spiegazione edei codici a barre indicandodi rivolgersi ai Caf per la tra-smissione telematica dei datiutili per il mantenimento deldiritto alle prestazioni eco-nomiche.Invitiamo, quindi, a veri-

ficare se nella busta c’è la

comunicazione e in tal

caso a rivolgersi ai Caf –

Cgil per la dichiarazione e

loro trasmissione all’Inps.

Sono interessati alla dichia-razione di eventuali ricoveri,con le stesse modalità degliinvalidi civili, anche i titola-ri di assegno sociale. ■

LE PENSIONI NEL 2011

Assegno di Invalidità

Pensione di reversibilità

Importo intero:

con reddito annuo fino a Euro 24.354,20Importo compreso tra Euro 24.354,21 e 30.442,75:avrà una riduzione del 25%Importo superiore a Euro 30.442,75:la riduzione è del 50%Gli assegni in godimento precedentemente alla legge 335sono fatti salvi con riassorbimento sui futuri aumenti.

Reddito annuo % riduzione

Fino a Euro 18.265,65 interoDa Euro 18.265,66 a Euro 24.354,20 25%Da Euro 24.354,21 a Euro 30.442,75 40%Oltre Euro 30.442,75 50%Le riduzioni non si applicano ai beneficiari nei casi di presenzanel nucleo familiare di figli minori e inabili. I trattamentiesistenti prima della legge 335 sono fatti salvi conriassorbimenti futuri.

Sul numero di febbraio ab-biamo pubblicato le tabelle ag-giornate delle pensione 2011. Il tasso di inflazione, rilevatoprovvisoriamente a novem-bre, su cui erano stati fatti icalcoli era pari all’1,4%.La rilevazione definitiva a di-cembre ha evidenziato, inve-ce, un tasso di inflazione subase annua pari all’1,6%. Le tabelle relative alla ri-

duzione delle prestazioni

di reversibilità e dell’asse-

Le campagne di revisione delle invalidità civili attuate dal-l’Inps in Lombardia nel 2009 e 2010 hanno interessato ri-spettivamente 11.568 e 11.808 soggetti. Le percentuali direvoche delle prestazioni è stata pari rispettivamente al7,05% nel 2009 e al 4,58% nel 2010, evidenziando come ilfenomeno dei cosiddetti falsi invalidi nella nostra regio-ne sia molto marginale. Questi risultati hanno l’obiettivodi creare una banca dati che permetta di attuare le miglioripolitiche a sostegno dei diritti delle persone disabili. ■

gno di invalidità, in pre-

senza di redditi assogget-

tabili Irpef o da lavoro,

vengono aggiornate imme-

diatamente.

L’aggiornamento di tutti glialtri importi relativi al 2011, siadelle prestazioni che dei limi-ti di reddito, verranno effet-tuati a gennaio 2012. Ne con-seguirà il ricalcolo delle pre-stazioni spettanti e il conteg-gio degli arretrati derivantidal differenziale dello 0,2%. ■

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6Lombardia

Le proposte“Viaggi della Mongolfiera”2011

Agenzia e sedeC.so Porta Vittoria, 4620122 MilanoTel. 025456148 - Fax [email protected]

Filiale di LegnanoVia Venegoni, 13 - 20025 LegnanoTel. 0331599664 - Fax [email protected]

Filiale di ComoVia Italia Libera 21 - 22100 ComoTel. 031267679 - Fax [email protected]

Filiale di BresciaVia F.lli Folonari, 18 - 25126 BresciaTel. 0303729258 - Fax [email protected]

Agenzia Viaggi e Turismo BergamoVia del Nastro Azzurro 1/A-24122 BergamoTel. 035218325 - Fax 035248062

Val.fra.daz.srlVia Besonda, 11 - 23900 LeccoTel. 0341488250/204 - Fax 0341286109

Terralta Viaggi e TurismoVal.fra.daz.srlVia Roma, 135 Bormio (So)Tel. 0342.911689Fax 0342.919700

Via Petrini, 14 - SondrioTel. 0342210091 - Fax 0342541313

Etli Viaggi Varese srlVia Nino Bixio, 37 - VareseTel. 0332813172 - Fax 0332817147

Se vuoi notizie più dettagliate sui Viaggi della Mongolfierapuoi chiederle direttamente a:Spi Cgil Lombardiavia dei Transiti, 2120127 MilanoOppure, puoi contattare direttamente:Sara - Tel. 02.28858336O inviare una mail a:[email protected]

*Le quote indicate sono individuali e in camera doppia.

I Viaggi della Mongolfiera sono promossi con l’organizzazione tecnica di:

Violenzacontro

le donne:fermiamolaLe donne pensionate lom-barde si sono riunite lo scor-so 28 marzo per affrontare iltema della violenza contro ledonne, cercando, soprattutto,di capire come sia possibilevoltare pagina, come agire,quali politiche mettere in cam-po. Al convegno, organizzatodal Coordinamento DonneSpi Lombardia, hanno parte-cipato Sonia Stefanizzi, Uni-versità Milano Bicocca, Mar-

co Ghezzi, già pm della Pro-cura di Milano, Alessio Mi-

celi, presidente Maschile Plu-rale, e Pina Madami, presi-dente Pari e dispari, oltre aGabriella Fanzaga e Anna

Bonanomi, rispettivamenteresponsabile del Coordina-mento e segretario generaleSpi Lombardia. È stato unappuntamento molto impor-tante che fa seguito ad un pe-riodo di forte impegno delledonne pensionate. Torneremosul convegno nel prossimonumero di Spi Insieme. ■

Al via la terza edizione dellapedalata ecologica. L’appun-tamento è per domenica 8maggio a Cittiglio. La Peda-

lAuserSpi è inserita nell’am-bito del progetto di coesionesociale, promosso dallo SpiLombardia e Varese, e volto acoinvolgere anziani delle Rsa,dei centri anziani e i pensio-nati presenti nel distretto diCittiglio con iniziative, giochi

e gare. Quest’anno il proget-to, consolidatosi grazie al-l’esperienza dell’anno prece-dente, è riuscito a coinvolge-re ben dodici comuni. La manifestazione si svolgeràsul lago di Varese, sulle stra-de del famoso Alfredo Binda,e si avvale dell’organizzazio-ne tecnica della Cycling SportPromotion, la società pro-motrice della coppa del mon-

do di ciclismo femminile. Il percorso si svolge in duefasi: percorso rosso e per-

corso verde. Il primo partee arriva a Cittiglio, percor-rendo tutto il periplo del Lagodi Varese, è lungo 41 chilo-metri, tutti pianeggianti, men-tre il percorso verde per cor-ridori più esperti, proseguirà– una volta percorsa la primafase pianeggiante – da Citti-glio in direzione Rancio Val-cuvia, dove inizierà la miticasalita che porta al paese diBrinzio, da qui il gruppo si di-rigerà nuovamente verso Cit-tiglio passando per Gemo-

PedalAuserSpi,pronti per la terza edizione

La pedalata ecologica domenica 8 maggio

IschiaHotel ParcoTeresa****Dal 15 al 29 maggio Euro 770*

Porec (Croazia)Hotel Parentium***Dall’1 al 15 giugno Euro 920*

Redazioni locali:Romano Bonifacci, Fausta Clerici,Simona Cremonini, Lilia Domenighini,Lorenzo Gaini, Osvaldo Galli,Mariangela Gerletti, Elena Lah,Grazia Longhi Meazzi, Pierluigi Zenoni.Direttore responsabile

Erica Ardenti

Editore:Mimosa srl uninominalePresidente Carlo PoggiVia dei Transiti 21 - 20127 Milano

Registrazione Tribunale di Milanon. 75 del 27/01/1999.

Sped. in abb. post. 45%comma 2 art. 20b legge 662/96Filiale di Milano

Euro 2,00Abbonamento annuale euro 10,32Abbonamenti tel. 022885831

Progetto grafico e impaginazione:

A&B - Besana in Brianza (Mb)

Prestampa digitale, stampa, confezione:

GreenPrinting® A.G. Bellavite srl - Missaglia (Lc)Questo periodico è stato stampatosecondo la filosofia GreenPrinting®

volta alla salvaguardia dell’ambiente.

Tour Parigie NormandiaDal 18 al 24 giugnoEuro 1095*

SpagnaTour e soggiornomareDal 4 al 18 settembreEuro 1390*

Opatija (Croazia)Hotel Imperial***Vamos a bailarTutti i pomeriggiscuola di balloe serate danzanticon orchestradi musica dal vivoDal 16 al 23 ottobreEuro 430*

Tour della CinaDal 2 al 12 settembre

Euro 1870*

+ tasse aeroportuali e visto

nio. Lungo i percorsi sonoprevisti dei punti di ristoroper i corridori.A tutti i partecipanti verrà ri-lasciato il diploma di parte-cipazione e verranno asse-gnati alcuni premi come, adesempio, quello al corridorepiù anziano e alla coppiaLui/Lei più anziana.L’8 maggio, quindi, chiunqueabbia voglia passare una gior-nata all’insegna della festa edello sport in compagnia è at-teso alla partenza della Pe-

dalAuserSpi. Per informazioni o iscrizionitelefonare allo 02.28858342. ■

Programmaore 8.00 iscrizioni presso i gazebo posti nella piazza dellastazione di Cittiglio,ore 9.00 partenza per tutti i corridoriore 11.00 arrivo percorso rosso (1a fase)ore 12.00 arrivo percorso verde (2a fase)

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7Cremona

praddetta riunione del Diret-tivo su quest’obbligo di legge,che sembra arrivato appostaper mettere in difficoltà i sin-dacati, obbligo che questi riu-sciranno ad assolvere solograzie a noi volontari, altri-menti impensabile.Io e altri due compagni ab-biamo iniziato a distribuire letessere dei circa settecentoaderenti di Pizzighettone.Pensavo che sarei dovuto ri-tornare parecchie volte perpoter trovare tutti gli inte-ressati, convinto però chepoi tutto questo si sarebbe tra-dotto nel migliore dei casisolo in un atto burocratico ecioè in una semplice firma.Pensavo anche, visti i tempi,che il problema più rilevantesarebbe stato quello di farsiaprire la porta.La prima grossa sorpresa l’hoavuta quando quasi tutti, in-

vece, mi hanno accolto sor-ridendo, invitandomi a en-trare. Nonostante il giornaledel sindacato Spi Insieme

avesse iniziato ad arrivarenelle case solo il giorno pre-cedente, in molti lo avevanogià letto e facevano riferi-mento proprio all’avviso inprima pagina che parlava diquesta consegna personalefatta individualmente e casaper casa.Sapevo già, per esperienza,che il nostro giornale è con-siderato interessante e per-tanto bene accetto, ma veri-ficare in modo così concretocome la maggior parte dei tes-serati in così poco tempo loavesse già attentamente vi-sionato mi ha stupito molto econvinto ancor di più dellasua importanza di legame co-municativo fra tantissimi pen-sionati e il loro sindacato.

Lo scorso 23 febbraio la legaSpi Cgil di Cremona ha inau-gurato l’apertura di un presi-dio in via Aldo Moro 18. AGina Menozzi e Eugenio

Donise, i due volontari che lofaranno funzionare, chiedia-mo: Perché un altro presidio?Perchè nella zona Camboni-no?Gina: È facile la risposta: vo-gliamo essere una risorsa perquesto territorio e costruire unrapporto con la gente delquartiere, con i nostri iscrittie con coloro che vorrannoiscriversi.Eugenio: Perché il Camboni-no è un quartiere cui via via èsempre stato tolto qualcosa:prima i negozi, poi la farma-cia… noi invece abbiamo vo-luto aggiungere una presenza.Anche se per ora l’apertura èlimitata ad una sola mezzagiornata non si tratta di un im-pegno da poco, perché le for-ze su cui contiamo sono esi-

gue, ma noi pensionati delloSpi siamo ostinati e la nostracaparbietà la spunterà sulledifficoltà iniziali. Gina: Già nel giorno del-l’apertura abbiamo incontra-to molti nostri pensionati; al-cuni sono entrati nell’ufficioper ritirare la tessera, altriper guardarsi attorno e chie-dere informazioni, molti persalutarci e darci il benvenuto.Grazie di cuore. Il nostroobiettivo è quello di vedereuna cittadinanza che parteci-pa maggiormente alla vita delproprio sindacato, ne perce-pisce orgogliosamente l’ap-partenenza e dimostra fiducia.Mai come in questo momentole fasce più deboli della po-polazione sono abbandona-te: nessun provvedimento delgoverno è a favore dei salari edelle pensioni. Le poche e mi-sere social-card e i buoni-spotservono più alla propagandagovernativa piuttosto che a so-

stenere realmente gli aumen-ti legati al costo della vita.Eugenio: Chiediamo a tutti ipensionati e anziani del quar-tiere che vogliono far sentirela propria voce e far valere ipropri diritti di sostenerci.Come? frequentando la nostrapermanenza Spi Cgil oppuredandoci una mano come vo-lontari. Noi cercheremo diaiutare a capire e a semplifi-care la burocrazia degli ufficipubblici, e di rispondere aproblemi legati alle pensioni.A noi basta anche, per ora, chegli anziani del quartiere civengano a trovare, per scam-biare quattro chiacchiere osoltanto per conoscerci e sa-lutarci da buoni amici e com-pagni.Ci saremo tutti i mercole-

dì dalle ore 9 alle ore 12

presso il Punto Salute di

Piazza Aldo Moro del quar-

tiere Cambonino di Cre-

mona, tel. 0372 455138. ■

Nell’intento di fornire alla popolazione migliori servizi instrutture dignitose ed idonee, la sede della Camera del La-voro – Spi è stata trasferita da Via della Valle, 4 a Via IV No-vembre 24 Soncino – invariato il numero telefonico 037483582.Pertanto, le permanenze, a partire da martedì 8 marzo, av-verranno secondo il consueto calendario settimanale:Martedì dalle 9 alle 12

Giovedì dalle 14.30 alle 16.30

Sabato dalle 9 alle 11 ■

“Quest’anno dovremo porta-re le nostre tessere casa percasa e farle firmare a causadella legge sulla privacy”.Così ci è stato comunicato neldirettivo della lega dello Spi diPizzighettoneSubito il mio pensiero è an-dato a circa trent’anni fa quan-do, segretario della sezionePci in un paese limitrofo dicirca un migliaio di abitanti,ero praticamente da solo adover fare il tesseramento.Abitanti pochi e tessere tan-te, ragion per cui avevo pen-sato di andarle a consegnaresolo di sera, sicuro così di tro-vare i compagni in casa. Spes-so succedeva però che re-candomi ad inizio serata acasa di un iscritto venissi fat-to sedere attorno ad un tavo-lo, dove inevitabilmente arri-vava un bottiglione di vinorosso e un salame rigorosa-mente nostrano. Non era in-frequente che a tarda sera-ta mi congedassi dimenti-candomi di fare anche quel-l’unica tessera possibile del-la serata. Così andavano lecose trent’anni e più fra tra icosiddetti ”proletari”, men-tre oggi sembrano essere ar-rivati ben altri tempi più com-plicati e meno amichevoli.Tralascio, per decoro, i com-menti fatti a caldo nella so-

Un’altra cosa che mi ha mol-to sorpreso facendomi un po’ritornare proprio a trent’annifa è stata la cordialità e la di-sponibilità di tanti iscritti, lapropensione a parlare, a con-fidare i loro problemi e in pra-tica le molte esperienze dellaloro vita. Spesso mi sono fer-mato a chiacchierare ancheper parecchio tempo in di-verse case e gli argomentiprincipali che ho sentito sonostati quelli dedicati alla vita la-vorativa, alle difficoltà eco-nomiche, ai sacrifici e all’or-goglio di essere riusciti ad al-levare i figli, a dargli un’istru-zione, a costruire un tettoanche per loro e, nel presen-te, di poter continuare ad oc-cuparsi dei loro problemi.È giusto e doveroso rimarca-re come sia questa la genteche ha fatto grande l’Italia.Come sia questa la gente checol suo lavoro e il suo spiritodi abnegazione l’ha portata aessere uno dei paesi più eavanzati e sviluppati del mon-do. Così come è giusto e do-

veroso rimarcare il ruolo deisindacati che in tutto questopercorso li hanno seguiti, or-ganizzati, guidati, rappresen-tati e protetti.Certo i tempi sono difficili egli attacchi a queste conquistesono incessanti e pratica-mente rinnovati tutti i giorni.Proprio per questo e a mag-gior ragione oggi più che mail’unico baluardo di difesa dei

lavoratori e delleloro conquiste èsempre il sindacato,il mio sindacato,quello della Cgil.Purtroppo oggi ilnostro paese sem-bra non reagire aldisinteresse di chici governa verso ilavoratori, i giovani,i disoccupati, i pen-

sionati e i problemi reali delpaese, sembra insensibile allacorruzione che oggi è eletta asistema persino nel Parla-mento, all’evasione fiscalepiù alta d’Europa, alla disin-formazione e all’ignoranzacivile diffusa, alla prepotenzae all’arroganza di coloro che,solo perché hanno molti sol-di e potere, ritengono di poterfare tutto quello che voglionoe si sentono al di sopra dellalegge. Ce n’è abbastanza persentirsi naufragare nel pessi-mismo…Ma questo lavoro di distribu-zione delle tessere, che mi hamesso in contatto con tantepersone e tanti bravi cittadi-ni, mi ha fatto capire che, no-nostante le apparenze, i valoricivili della solidarietà, del-l’amicizia, dell’onestà, dellatolleranza, dell’uguaglianza edi tutto quello che nobilita ladignità dell’essere umano nonsono spenti nella nostra gen-te e questo fa ben sperare inun cambiamento non troppolontano. ■

Un’occasione di incontro con i nostri iscrittiLa bella esperienza della consegna delle tessere 2011

di Gino Felisari

ATTENZIONELa lega di Soncino

cambia sede

La consegna della tessera è stata quest’anno resa più complicata dalla necessità di far

firmare al titolare la dichiarazione relativa alla privacy. Questo ha impegnato molti vo-

lontari che spesso hanno dovuto rifare più volte il giro di distribuzione per trovare l’iscrit-

to in casa. Il lavoro prezioso e paziente di questi compagni ha permesso non solo di con-

segnare direttamente la tessera alla stragrande maggioranza degli iscritti, ma anche di

avere con loro momenti di contatto e di scambio con i nostri rappresentati. A tutti i vo-

lontari e i collaboratori che ancora una volta con generosità hanno dato allo Spi energie

e tempo vada un sincero ringraziamento da parte della Segreteria provinciale.

Pubblichiamo quindi volentieri le riflessioni che uno di loro ci ha fatto pervenire sul tema.

La segreteria provinciale Spi

Perché siamoal “Cambonino”

Nuova permanenza per la lega di Cremona

SpiInsieme02.2011Cremona 03-24-11 :Layout 1 26-03-2011 14:11 Pagina 5

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8Cremona

Con la Fiom a Milano

Art. 1 - L’Italia è una Repubblica democratica, fondatasul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che laesercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Per stare benee in compagnia

Il corso di ginnastica a Camisanoverrà riproposto

di Luigina Lucini*

ConvenzioneCgil - Trenitalia

A Camisano, ultimo paese del nostro comprensorio ai con-fini con la provincia di Bergamo, c’è una bellissima palestrascolastica. Così ho pensato di valorizzare la mia funzione dimembro del Coordinamento donne dello Spi, organizzandoun corso di ginnastica di mantenimento a beneficio delle ami-che e compagne che hanno risposto con entusiasmo all’ini-ziativa. Esperite tutte le pratiche burocratiche svolte in col-laborazione con l’amministrazione e la Biblioteca comunali,il corso ha avuto l’avvio ai primi di novembre dello scorso annoe avrà termine con il prossimo 31 marzo. La frequentazioneè stata ottima ed è stata anche momento di svago e socia-lizzazione.Visti i risultati, l’esperienza verrà ripetuta e contiamodi estendere la partecipazione ad almeno trenta persone. ■*Coordinamento donne Spi

Come per gli anni precedenti, anche per il 2011 la Cgilha stipulato un accordo con Trenitalia in virtù del qua-le sono previste condizioni di vantaggio per gli iscrit-ti alla Cgil interessati a usufruire della Carta d’Argen-to, riservata a coloro che abbiano compiuto il 60° annodi età.L’accordo in oggetto, come definito nella Carta dei ser-vizi siglato tra Trenitalia e la Gesticard prevede per gliiscritti Cgil uno sconto del 25% sull’acquisto della Car-ta d’Argento.Per ottenere la Carta d’Argento occorre recarsi pres-so le biglietterie Trenitalia e/o presso agenzie di viag-gio dotate di sistema Sipax ed esibire un documento diidentità, tessera Cgil e credenziale firmata. Per maggioriinformazioni rivolgersi alle sedi Spi. ■

Il sindacato pensionati italia-ni Spi di Cremona a Milano il28 gennaio era insieme ai la-voratori metalmeccanici persostenere la lotta contro l’at-tacco al contratto nazionale eai diritti dei lavoratori.Uniti ce la possiamo fare è loslogan utilizzato dalla Fiomper difendere il lavoro. Nel nostro Paese è necessarioarrivare ad un accordo in me-rito alla Democrazia e rap-presentanza per non lasciaresoli i lavoratori. ■ Luigi Foglio

Saltiamo per un momento le parole “fondata sul lavoro”, non perché non siano importan-ti ma perché ci torneremo in seguito collegandoci all’articolo 4 e ad altri che riguardanoproprio la tutela del lavoro.Voglio solo sottolineare ora come i Costituenti abbiano inteso evidenziare il concetto cheil lavoro, inteso come diritto-dovere, fosse di primaria importanza per la società che ave-vano in mente e della quale si accingevano a gettare le basi.L’Italia, dunque, è una Repubblica, come era stato scelto dagli Italiani nel referendum del1946. La maggioranza non era stata schiacciante, dodici milioni contro dieci, ma il reggentedi casa Savoia, Umberto, che avrebbe dovuto essere il secondo re d’Italia con quel nome,ebbe il buon senso, quel buon senso che suo padre non seppe usare nei momenti crucia-li, di accettare democraticamente il verdetto del popolo. In questo fu un grande re, glielodobbiamo riconoscere.L’Italia è una Repubblica democratica.I costituenti non hanno ritenuto sufficiente la parola repubblica (dal latino “res publica”cosa pubblica, di tutti) ma hanno aggiunto democratica (dal greco “demos” popolo) cioèla cosa pubblica governata dal popolo.Nelle città dell’antica Grecia il popolo, che allora non comprendeva tutti gli abitanti ma solouna parte, si riuniva in piazza e discuteva, poi votava. Ora se la cosa era semplice in un vil-laggio, cominciava a complicarsi quando il numero degli aventi diritto aumentava. Così sirischiava che vincesse il gruppo che aveva maggior forza di imporsi, insomma chi grida-va di più. Già presso i Romani si era provveduto a una organizzazione più selettiva eleg-gendo un Senato, cui però potevano accedere solo alcune classi, e, dopo aspre lotte, i tri-buni del popolo che dovevano vegliare sul rispetto dei diritti del popolo minuto, allora det-to “plebe”. L’ho messa naturalmente in modo molto semplificato.Anche nella nostra Repubblica la sovranità appartiene al popolo che, non potendosi riu-nire in piazza, la esercita secondo le regole stabilite dalla Costituzione stessa e che vedremoin dettaglio in seguito esaminando gli articoli inerenti.Semplificando, il popolo esercita innanzi tutto la sua sovranità con le elezioni, andando cioèa votare quando viene chiamato e comunque a scadenze che la stessa Costituzione indi-ca. Se ne deduce subito che chi non va a votare rinuncia alla sua parte di sovranità e la-scia decidere gli altri. Ve l’immaginate quale democrazia avremmo se a votare ci andassesolo una minoranza, diciamo il 20-30%?Eppure un tempo, non tanto lontano, era così. Nelle prime elezioni del Regno d’Italia, sivotava per censo, cioè votava solo chi aveva una certa, consistente, ricchezza, e solo i ma-schi, e gli elettori erano proprio pochi. In pratica votava la borghesia, il popolo ne era esclu-so.Poi il diritto di voto venne alzato pur mantenendolo riservato ai soli uomini, e gli elettoriaumentarono fino a che si arrivò, a secolo ‘900 già avviato, al suffragio universale, ma sem-pre dei soli maschi. Durante il periodo fascista il diritto di voto venne soppresso, non c’erapiù bisogno di votare, ci pensava “lui”.Solo nel secondo dopoguerra si arrivò al diritto di voto alle donne. Conquistare il diritto avotare fu, specialmente, per le donne una dura lotta, una scalata faticosa, una conquistadelle classi più umili, di quel popolo fino a poco tempo prima considerato incapace di ra-gionare e di saper scegliere.Così mi riempie di amarezza sentire che tanti non vanno più a votare, rinunciano a questodiritto, a questa conquista che è costata lotta e sacrificio di tanti.Forse qualcuno vorrebbe, preferirebbe, che si faccia avanti uno che “ci pensa lui”, un “ghepensi mì” decisionista, infallibile capo. Non è che dobbiamo pensare molto per individuarlo,c’è già uno che per ogni suo interesse si appella al suo ruolo di scelto dal popolo, per for-tuna non ancora per grazia di Dio. Oggi la televisione ha sostituito la piazza, ma contrariamente ai tempi antichi il popolo nonpuò esercitarvi neanche il tentativo di urlare di più perché c’è chi ne detiene il possesso ene approfitta a piene mani. Chi possiede la TV può gridare più degli altri, e non è più de-mocrazia.Il diritto al voto è una grande conquista, rinunciarvi è uno dei peccati più gravi contro lalibertà e la giustizia. ■

La Costituzione di Franco Guindani

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