lavoratori rischio biologico rev 11 - · pdf filedel rischio biologico, indipendentemente dal...
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E.L.Fo. Sicurezza - Responsabile Formazione: Francesco IMBESI
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Corso di formazione per RSPP e ASPP – Modulo B 8
Ente Ligure di Formazionedivisione “Sicurezza”reg. Carrà, 19/2b17031 Albenga (SV)tel. 0182.559636 solo per info amministrativefax. 0182.571209e-mail per info tecnicheed organizzative: [email protected]
rev. 1.1
Formazione dei Lavoratori sullaSicurezza sul Lavoro
Il Rischio Biologicoai sensi dell’art.37 del D.Lgs. 81/08
Accordo Stato Regioni del21.12.2011 e 22.02.2012
Spegnere il Telefonino !!
Rischio biologico
rischio derivante dall’esposizione ad agenti biologici
è la probabilità che un soggetto venga a contatto con un
microorganismo patogeno, si infetti, e contragga malattia.
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Agente biologico può essere considerato qualsiasi organismo vivente o parte di esso che può essere causa di infezione, allergia o intossicazione
virus
batteriprotozoi
miceli e spore fungine
elminti parassiti
acari
insetti
alghe
ma anche…
polline scaglie di pelle o peli di mammiferi o altri componenti
E inoltre….residui o prodotti di organismi quali endotossine, o micotossine, responsabili di allergopatie ed esotossine responsabili di intossicazioni.
infezione/allergia/intossicazione
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Ai sensi del D.Lgs. 81/08 è
“Qualsiasi microorganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni”
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100.000
200.000
300.000
400.000
500.000
600.000
700.000
malattie infettive notificate Infortuni
confronto infortuni / malattie infettive notificate - 2003
da agenti infettivi
totale
.la causa virulentaequivale alla causa violenta..
tra queste 28117 (16,1%) in soggetti tra 15 e 64 anni, quindi in età lavorativa
Recentemente è stato evidenziato come le malattie infettive e parassitarie siano la prima causa di assenza dal lavoro rappresentando il 31% delle malattie classificate nei certificati inviati all’INPS e costituendo la prima causa per la perdita di giornate lavorative.
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Nessun ambiente di lavoro si può ritenere esente dalla presenza di microrganismi.
QUALI SONO GLI AGENTI BIOLOGICI?
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VIRUS: 20 – 200 nm
BATTERI: 0.5 – 10 µµµµm
(32 µµµµm le spirochete)
FUNGHI:1 – 100 µµµµm
DIMENSIONI
Batteri
Sono microrganismi costituiti da una sola cellula
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Virus
organismi “subcellulari” privi di struttura cellulare, e costituiti soltanto da un nucleo contenente acido nucleico (DNA o RNA) racchiuso in un involucro proteico. Sono i più piccoli microrganismi conosciuti Si possono moltiplicare soltanto all’interno di una cellula “ospite”, quindi infettandola
Sono le muffe e i lieviti
Sono cellule “superiori”, organizzate in filamenti pluricellulari (funghi) oppure in cellule singole (lieviti).
Negli ambienti indoor solitamente si trova un elevato numero di specie fungali; i funghi infatti sono particolarmente resistenti agli stress ambientali e si trovano su una grande varietà di materiali diversi (suolo, animali, piante, superfici varie)
Funghi
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D. lgs 81/08 esposizione ad agenti titolo X biologici
Accordo 27/09/01 Min. Salute, Regioni e prov. Autonome“Linee guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati”
5.3 – Contaminanti microbiologici
“Le principali fonti di inquinamento degli ambienti indoor sono gli occupanti (uomo ed animali), la polvere, le strutture ed i servizi degli edifici.”
5.3 – Contaminanti microbiologici
“Le principali fonti di inquinamento degli ambienti indoor sono gli occupanti (uomo ed animali), la polvere, le strutture ed i servizi degli edifici.”
Accordo 27/09/01 Min. Salute, Regioni e prov.Accordo 27/09/01 Min. Salute, Regioni e prov. AutonomeAutonome
“La possibilità di trasmissione di infezioni in comunità chiuse quali scuole, asili (…) fa comprendere quanto sia importante condurre indagini rivolte a definire il rischio microbiologico (…)”
“La possibilità di trasmissione di infezioni in comunità chiuse quali scuole, asili (…) fa comprendere quanto sia importante condurre indagini rivolte a definire il rischio microbiologico (…)”
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Il campo di applicazione del TITOLO X è rappresentato da:
“tutte le attività lavorative nelle quali vi è rischio di es posizione ad agenti biologici ” (Capo I, art 266)
includendo anche quelle in cui l’esposizione agli agenti biologici è potenziale e/o riveste carattere
di occasionalità
• Rischio generico
• Rischio specifico– potenziale– deliberato
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Il Datore di lavoro ha l'obbligo di effettuare la valutazione del rischio biologico, indipendentemente dal gruppo di appartenenza dell'agente, per “ tutte le attività lavorative nelle quali vi è il rischio di esposizione ad agenti biologici ”
utilizzo deliberato esposizione potenziale
valutazione del rischio del rischio biologicobiologico
gr. 2,3Comunicazione ALL’ORGANO DI VIGILANZA COMPETENTE PER TERRITORIO dei microorganismi utilizzati
gr.4 autorizzazione del Min. Sanità
Esempi di attività conUTILIZZO DELIBERATO DI A.B.
laboratori di microbiologia
Industria delle biotecnologie
Produzione dei vaccini
produzioni alimentari per biotrasformazione
(vino, birra, formaggi,etc.)
trattamento rifiuti
Agricoltura :uso di microrganismi azotofissatori svi luppo nuove sementi,uso di antiparassitari microbici
Industria bellica : produzione armi biologiche
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Esempi di attività con ESPOSIZIONE POTENZIALE AD A.B.
Piscicoltura
Industria alimentare, Macellazione e lavorazione delle carni
Zootecnia
Agricoltura
Esempi di attività con ESPOSIZIONE POTENZIALE AD A.B.
Servizi di raccolta, smaltimento rifiuti
Industria trasformazione di derivati animali
(cuoio, pelle, lana,etc.)
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Esempi di attività con ESPOSIZIONE POTENZIALE AD A.B.
Servizi veterinari
Servizi sanitari (ospedali, ambulatori, studi dentistici…)
Esempi di attività con rischio generico
Ufficio aperto al pubblico con ventilazione naturale
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1.1. Identificazione e caratterizzazione delle Identificazione e caratterizzazione delle sorgenti di rischio e della natura dei pericoli sorgenti di rischio e della natura dei pericoli
• Quali microorganismi patogeni ci potrebbero
essere?
• Come si trasmettono all’uomo?
• Che grado di pericolosità hanno?
VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICOVALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO
Quali microorganismi patogeni ci
potrebbero essere?
Eventi patologici particolari accaduti nella scuola
Eventi patologici tipici delle scuole o negli ambienti indoor
Bibliografia esistente a riguardo di scuole e ambienti indoor
tipologie di infezione in rapporto al comparto prod uttivo e alla mansione specifica
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Come si trasmettono all’uomo?
modalità di infezione in rapporto al comparto produt tivo e alla mansione specifica
Procedure quali ventilazione periodica e ricambio di aria sono efficaci come misure preventive
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INALATORIA ORALE CUTANEA PARENTERALELesioni Cutanee (es.
Tetano)
Particolarmente pericolosa data la difficoltà di attuazione di
efficaci interventi di
prevenzione e controllo
difficilmente circoscrivibile data la natura
del veicolo
Si può prevenire
efficacemente adottando
semplici misure di igiene
personale e ambientale
più facilmente circoscrivibile data la natura
dei veicoli
Si può prevenire facilmente attraverso misure di igiene e
l’utilizzo di DPI
Si può prevenire attraverso
l’adozione di procedure e
l’utilizzo di DPI
VIE DI CONTAMINAZIONE
Classificazione degli agenti biologiciClassificazione degli agenti biologici
A seconda del rischio di infezione, quindi della pericolosità, gli agenti biologici sono stati suddivisi in 44 gruppigruppi
Che grado di pericolosità hanno?
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GRUPPO I GRUPPO II GRUPPO III GRUPPO IV
Pocheprobabilitàdi causaremalattie in
soggetti umani
Può causaremalattie in
soggetti umani; rischio
per lavoratori
Poche probabilità dipropagarsi nella
comunità
Sono di normadisponibili efficaci
misureprofilattiche eterapeutiche
Può causare malattiegravi in soggetti
umani; serio rischioper lavoratori
Può causare malattiegravi in soggetti umani,
seriorischio per lavoratori
Può propagarsinella
comunità
Elevato rischio dipropagazione nella
comunità
Sono di normadisponibili efficaci
misureprofilattiche
e terapeutiche
Non sono di normadisponibili efficaci
misure profilattiche oterapeutiche
CLASSI DI PERICOLOSITA’
gruppo 2 ::EPATITE A, INFLUENZA, MORBILLO, ROSOLIA, VARICELLA, TETANO, EPATITE A, INFLUENZA, MORBILLO, ROSOLIA, VARICELLA, TETANO,
SALMONELLA, ASPERGILLO,SALMONELLA, ASPERGILLO, ……..
gruppo 3 :
EPATITE B, HIV, TIFO, TBC, MALARIA (EPATITE B, HIV, TIFO, TBC, MALARIA ( P.falciparumP.falciparum ))
gruppo 4 :
Virus Ebola, virus Lassa, virus Virus Ebola, virus Lassa, virus MachupoMachupo , virus di , virus di MarburgMarburg ,…
L'L'allegato XXXVallegato XXXV riporta l'elenco degli agenti biologici classificati nei gruppiriporta l'elenco degli agenti biologici classificati nei gruppi 2, 3, 4.2, 3, 4.
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T= il microrganismo produce tossine
V= esiste un vaccino efficace
A= può dare effetti allergici
IL RISCHIO BIOLOGICO NEGLI AMBIENTI DI LAVOROSCHEDE TECNICO-INFORMATIVEINAIL CONTARPINAIL CONTARP
esempio
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2. Individuazione dei rischi di esposizione
VALUTAZIONE DELLE PROCEDURE DI LAVORO A RISCHIO
analisi delle misure di sicurezza effettivamente attuate:
DPI, sorveglianza sanitaria
Non ultima la formazione e informazione
1 probabilità di un lavoratore esposto di riportare una ferita/lesione cutanea.
2 probabilità di contaminazione della lesione cutanea con materiale infetto
3 vulnerabilità del lavorare: DPI, profilassi vaccinale
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3. 3. Stima dell’entità del rischio
Individuazione del rischio residuo, ovvero quello che rimane una volta adottate il maggior numero possibile di misure di prevenzione
Gravità intrinseca 4 gruppi
Durata dell’effettiva esposizione ciclo di lavoro/
modalità di trasmissione
Livello di esposizione
BASSO non necessarie
MEDIO necessarie
ALTO necessarie e urgenti
RISCHIO MISURE SPECIFICHE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
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MISURE GENERICHE
Norme igieniche di carattere generale
- Lavaggio delle mani
- Ventilazione ambienti chiusi
- Regolare pulitura degli ambienti
- Periodica disinfezione
Formazione e informazione
MISURE SPECIFICHE
- Dispositivi di protezione collettiva
- DPI
- Protocolli tecnici (disinfezione) e sanitari per le operazioni più a rischio
- Vaccinazione , quando disponibile
- Sorveglianza sanitaria
- Indagini microbiologiche mirate
Formazione e informazione
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Esempio
Ambienti confinati
Agente biologico potenzialmente presente:
Legionella pneumophila
•Gruppo : 2
•Modalità di trasmissione : via respiratoria, attraverso aerosol generato da acqua stagnante contaminata
Valutazione della contaminazione microbiologica:
Monitoraggio ambientaleMonitoraggio ambientale
Batteri e miceti sono solo una parte degli agenti biologici a potenziale rischio, ma costituiscono un utile indice di eventuali anomalie rispetto a valori “di fondo”.
ARIA SUPERFICI
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Per gli agenti biologici non si può parlare di una relazione dose-soglia per l’insorgenza degli effetti nocivi
non esistono valori soglia di legge
i dati che si ottengono dal monitoraggio ambientale possono essere confrontati con livelli proposti
Carica battericaCarica batterica Carica funginaCarica fungina
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aule
0
50
100
150
200
250
batteri funghi
ufc/
m3
condizionamento
ventilazione semplice
riscaldamento
Monitoraggio microbiologico in alcune aree di edifi ci scolastici
Fonte: Atti del 21° congresso AIDII
119
351
236
677 617
1074955
0
200
400
600
800
1000
1200
UF
C/M
3
batteri psicrofilivalori medi
CUCINE
CUCINE elevata umidità
SALE PRANZO
SALE PRANZO elevata umidità
ALTRE AREE
ALTRE AREE elevata umidità
palestre
0
20
40
60
80
100
UFC
/M3
funghivalori medi
CUCINE
CUCINE elevata umidità
SALE PRANZO
SALE PRANZO elevata umidità
ALTRE AREE
ALTRE AREE elevata umidità
palestre
Fonte: Indoor Air 2002, Finland; palestre: atti VII convegno AIDII, 2001
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Risultati del monitoraggio di qualità dell’aria in alcune attività lavorative
mesofili psicrofili funghi
uffici (ventilaz semplice) 98 87 32
edifici scolastici 133 130 55
palestre scolastiche 683 955 95
impianti fognari 1700
depurazione acque reflue 10-30.000 1200 400
UFC/m3
falegnamerie 130 176 69
panifici 252 132 696
impianto trattamento rifiuti >>2000 >>2000 >>2000
IL CASO LEGIONELLA
Esistono più di 40 specie, non tutte provocano malattianell‘uomo. La più pericolosa è Legionella pneumophyla
Molto diffuse in ecosistemi naturali dove è presente l‘acqua(fiumi, laghi, pozze d‘acqua)
Si trovano anche in serbatoi artificiali (acqua condottacittadina, impianti idrici,ecc.)
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AMBIENTI CARATTERIZZATI DA PROBABILE PRESENZA DI LEGIONELLA
•alberghi•abitazioni•uffici•ospedali•ricoveri per anziani•mostre floreali•studi dentistici
Gli impianti di condizionamento rappresentano il terreno Gli impianti di condizionamento rappresentano il terreno ideale per lo sviluppo di Legionella; frequente ideale per lo sviluppo di Legionella; frequente èè la la colonizzazione di rubinetti e docce. colonizzazione di rubinetti e docce.
Le legionelle sono ampiamente diffuse in natura, dove si trovano principalmente associate alla presenza di acqua (superfici lacustri e fluviali, sorgenti termali, falde idriche ed ambienti umidi in genere).
Legionella spp si trasmette all’uomo attraverso l’inalazione di aerosol contaminati, quindi tutti i luoghi in cui si può entrare a contatto con acqua nebulizzata possono considerarsi a rischio.
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SERBATOI DI INFEZIONE
� Apparecchi sanitari� Circuiti di distribuzione di acqua calda� Acqua di umidificazione degli impianti condizionamento� Torri di raffreddamento degli impianti di condizionamento� Condensatori evaporativi� Vasche per idromassaggi� Fontane decorative
� Legionella può trovarsi in forma libera nell‘acqua o ancorata a biofilm(pellicole costituite da batteri, alghe, protozoi, ecc.)
� Nelle cisti di amebe e protozoi ciliati, possono sopravvivere a lungo e resistere a trattamenti con clorazione, biocidi, alte T e altre condizioniavverse
Regione Puglia: Osservatorio epidemiologico regionale, febbraio 2007
Analisi dellAnalisi dell’’acquaacqua
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anno
(nel 1997 : 90 casi)
MALATTIA DELLEGIONARIO
L’inalazione di bioaerosol contaminatoè la via principale di infezione
Le condizioni dell’ospite condizionano l’evoluzione dell’infezione
FEBBRE DI PONTIAC
asintomatica
Polmonite grave con letalità anche del 10%
Forma simil-influenzale
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Prevenzione:Prevenzione:
è consigliabile effettuare regolarmente una accurata pulizia e disinfezione dei filtri dei condizionatori
la decalcificazione dei rompigetto dei rubinetti e dei diffusori delle docce, la sostituzione delle guarnizioni ed altre parti usurate, lo svuotamento, la pulizia e la disinfezione dei serbatoi di accumulo dell’acqua.
Per le strutture ricettive a funzionamento stagionale, prima della riapertura è opportuno procedere ad una pulizia pulizia completa dei serbatoi, della rubinetteria e delle doccecompleta dei serbatoi, della rubinetteria e delle docce.
la manutenzione periodica può contribuire in modo efficace a prevenire la colonizzazione degli impianti da parte dei batteri e soprattutto a limitarne la moltiplicazione e la diffusione
la manutenzione periodica può contribuire in modo efficace a prevenire la colonizzazione degli impianti da parte dei batteri e soprattutto a limitarne la moltiplicazione e la diffusione
Linee guida per la definizione di protocolli tecnic i di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione . 5 ottobre 2006
Linee Guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di strutture turistico-ricettive e termali (G.U. SG. N. 28 del 4 febbraio 2005)
Linee-guida recanti indicazioni ai laboratori con at tività di diagnosi microbiologica e controllo ambientale della legione llosi- Gazzetta Ufficiale Numero 29 (Serie Generale) del 5 Febbraio 2005 (pag. 25-27) - Italia
European Guidelines for Control and Prevention of Trave l Associated Legionnaires' Disease (produced by members of the European Surveillance Scheme for TravelAssociated Legionnaires' Disease - EWGLINET - and the European Working Group forLegionella Infections - EWGLI) - prodotte nel giugno 2003 e revisionate nel gennaio 2005 -UK
Linee-guida per la prevenzione e il controllo della legionellosiG.U. 5 Maggio 2000
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Misure di prevenzione e protezione
evitare l’uso dei patogeni, quando possibile
Limitazione il numero degli esposti
Adozione di misure collettive di protezione, misure individuali (DPI) e misure igieniche preventive
Elaborazione di PROCEDURE per prelevare,manipolare, trattare e trasportare campioni di origine umana e animale in condizioni ordinarie e di emergenza
Corretta gestione dei rifiuti
Uso segnale di rischio biologico
1. Misure tecniche, organizzative, procedurali1. Misure tecniche, organizzative, procedurali
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il D.Lgs. 81/08 elenca le misure tecniche e procedurali da adottare in presenza di rischio nei laboratori dove si utilizzano agenti biologici di gruppo 2, 3 o 4:
MISURE DI CONTENIMENTOMISURE DI CONTENIMENTO
AGENTI BIOLOGICI GRUPPO 2 SECONDO LIVELLO
AGENTI BIOLOGICI GRUPPO 3 TERZO LIVELLO
AGENTI BIOLOGICI GRUPPO 4 QUARTO LIVELLO
per i laboratori:per i laboratori:
2. Misure igieniche2. Misure igieniche
Se non sono monouso
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3. Misure di emergenza3. Misure di emergenza
In caso di dispersione di agenti biologici dei gruppi 2, 3 o 4 i lavoratoridevono abbandonare immediatamente l’area, possono accedere solo gli addetti all’intervento
Il datore di lavoro informa l’organo di vigilanza territorialmente competente, i lavoratori e il rappresentante per la sicurezza.
I lavoratori segnalano immediatamente qualsiasi infortunio o incidente relativo all’uso di agenti biologici
Sistemi di controllo dei microorganismiSistemi di controllo dei microorganismi
Pulizia-sanificazione-detersione
Disinfezione
Sterilizzazione
Disinfestazione
Derattizzazione
Rimozione meccanica dello sporco tramite l’uso di detergenti.
Il detergente chimico è una sostanza che riduce l’energia meccanica richiesta dal processo di detersione
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Sistemi di controllo dei microorganismiSistemi di controllo dei microorganismi
Pulizia-sanificazione-detersione
Disinfezione
Sterilizzazione
Disinfestazione
Derattizzazione
riduzione drastica del numero di microrganismi patogeni e non, per impedirne la persistenza e la diffusione nell’ambiente
con: alcol, acqua ossigenata, tensioattivi, fenoli, aldeidi
Sistemi di controllo dei microorganismiSistemi di controllo dei microorganismi
Pulizia-sanificazione-detersione
Disinfezione
Sterilizzazione
Disinfestazione
Derattizzazione Eliminazione di tutte le forme viventi, comprese
le spore batteriche
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AntisepsiInsieme di interventi destinati all’eliminazione o alla distruzione dei microrganismi patogeni
presenti su tessuti viventi , cute e mucose,tramite l’uso di composti chimici detti antisettici, che spesso sono gli stessi
utilizzati per la disinfezione, anche se agli antisettici si richiede, in maggior misura
rispetto ai disinfettanti, una totale innocuità e che non provochino dolore o irritazione nei
tessuti ai quali si applicano.
GLI ANTISETTICI SONO PRODOTTI FARMACEUTICI A BLANDA AZIONE DISINFETTANTE, BATTERIOSTATICI
Polvere e sporco rappresentano un ottimo terreno di coltura.
N.B.: I disinfettanti NON sono agenti detergenti e ostacolano larimozione dello sporco. Vanno usati solo dopo la pu lizia.
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Disinfezione
I DISINFETTANTI hanno vari livelli di azione:
LIVELLO ALTOdistruzione di tutti i microrganismi (no spore)
GLUTARALDEIDE AL 2%ACQUA OSSIGENATA DERIVATI DEL CLORO
LIVELLO INTERMEDIO efficaci contro miceti e BacteriumTubercolosis
IODOFORI COMPOSTI DEL CLORO COMPOSTI FENOLITICI
LIVELLO BASSO SALI D’AMMONIO QUATERNARIOMERCURIALI
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Generalmente esiste una relazione inversa tra temperatura, tempo di contatto e concentrazione del principio attivo.
La durata del contatto fra prodotto e microrganismi non deve generalmente essere inferiore a 10 - 15' per i prodo tti liquidi
CANDEGGINA=VARECHINA=AMUCHINA
LISOFORMIO
AMMONIACA“LYSOFORM”
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Sorveglianza Sanitaria - Prevenzione e controllo
I lavoratori addetti alle attività per le quali la valutazione dei rischi ha evidenziato un rischio per la salute sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria.
Il datore di lavoro , su conforme parere del medico competente , adotta misure protettive particolari per quei lavoratori per i quali, anche per motivi sanitari individuali, si richiedono misure speciali di protezione, fra le quali:
• la messa a disposizione di vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all’agente biologico presente nella lavorazione, da somministrare a cura del medico competente;
• l’allontanamento temporaneo del lavoratore
Ove gli accertamenti sanitari abbiano evidenziato, nei lavoratori esposti in modo analogo ad uno stesso agente , l’esistenza di anomalia imputabile a tale esposizione, il medico competente ne informa il datore di lavoro, che provvede ad effettuare una nuova valutazione dei rischi.
Sorveglianza Sanitaria - Prevenzione e controllo
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Visite e accertamenti sanitari
• Visite e accertamenti sanitari preventivi• Visite e accertamenti sanitari periodici• Visite e accertamenti sanitari straordinari• Profilassi post – esposizione• Sorveglianza sanitaria del personale in formazione• Vaccinazioni
Sorveglianza Sanitaria e Rischio Biologico
Modulistica: T.U. art.41,comma 5, alleg. 3A (cartella sanitaria e di rischio)
PROTEZIONE DAGLI AGENTI BIOLOGICI
Protezione collettiva aree in depressione filtrazione dell’aria in entrata ed in uscita (filtri HEPA)
Protezione individuale
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DPI i DPI DEVONO ESSERE
ADEGUATI AL LIVELLO DI RISCHIO
DPITuta garantisce, dal punto di vista igienico, la
protezione da eventi catastrofici
Camice monouso di III categoria con certificazione CE per la protezione da agenti biologici
Cuffia settore alimentare
Guanti monouso di III categoria con certificazione di conformità alla EN 374
Occhiali , schermi , visiere devono essere forniti se c’èrischio di schizzi
Maschere facciale filtrante CL7 Bios con filtro CL9 Bios
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I DPI sono suddivisi in categorie
I proteggono da rischi lievi, con efficacia valutabile dal soggetto
II né I né II
III proteggono da rischi gravi
• I lavoratori che utilizzano agenti dei gruppi 3 o 4• L’attività svolta• Gli agenti utilizzati• Gli eventuali casi di esposizione
REGISTRO DEGLI ESPOSTI E DEGLI EVENTI ACCIDENTALIRISCHIO BIOLOGICO (art 280)
Il registro è istituito ed aggiornato dal datore di lavoroper il tramite del medico competente, in esso sono riportati:
L’RSPP e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza hanno accesso al registro
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è di fondamentale importanza perché
sono i comportamenti sbagliati o non
sufficientemente attenti a generare la
maggior parte del “rischio residuo”.
L’informazione e la formazione vanno fornite ai lavoratori prima di adibirli ad attività a rischio biologico, e ripetute almeno ogni 5 anni
Occorre indurre e mantenere Occorre indurre e mantenere consapevolezzaconsapevolezza negli operatori, negli operatori,
soprattutto per il rischio biologico spesso sottovalutato o non soprattutto per il rischio biologico spesso sottovalutato o non
adeguatamente conosciuto.adeguatamente conosciuto.
LA FORMAZIONE
LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO DEVE ESSERE RIPETUTA:
OGNI VOLTA CHE CI SONO MODIFICHE SIGNIFICATIVE L’ATTIVITA’ LAVORATIVA
IN OGNI CASO OGNI 3 ANNI
I registri di esposizione degli esposti e degli eventi accidentali sono obbligatori solo per utilizzo di agenti del gruppo 3 e 4