le avventure chimiche di sherlock holmes

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CHIMICA È. . . CULTURA COLLANA DI FONDAMENTI E DIVULGAZIONE DELLA CHIMICA

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Page 1: Le avventure chimiche di Sherlock Holmes

CHIMICA È. . . CULTURA

COLLANA DI FONDAMENTI E DIVULGAZIONE DELLA CHIMICA

Page 2: Le avventure chimiche di Sherlock Holmes

Direttore

Vincenzo VUniversità degli Studi della Basilicata

Comitato scientifico

Giovanni VIstituto di Chimica dei Composti Organometallici, CNR

Vincenzo SUniversità degli Studi di Firenze

Maurizio D’AUniversità degli Studi della Basilicata

Stefano SUniversità degli Studi della Basilicata

Luciano D’AUniversità degli Studi della Basilicata

Gaetano GUniversità degli Studi della Basilicata

Page 3: Le avventure chimiche di Sherlock Holmes

CHIMICA È. . . CULTURA

COLLANA DI FONDAMENTI E DIVULGAZIONE DELLA CHIMICA

Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me.

Immanuel K

La collana nasce con una vocazione dichiaratamente interdisciplinare:la Chimica viene intesa come link di un network molto più ampio,una scena nel grande affresco della cultura moderna.

Mentre è difficile sopravvalutare il ruolo della Chimica nella societàmoderna per le sue infinite utili applicazioni, è facile sottovalutarnele implicazioni culturali dal punto di vista concettuale, al di là deipuri tecnicismi.

Quali sono i fondamenti culturali della Chimica: la ricchissima storia,la visione della natura, il rapporto con le arti, la riflessione filosoficae più in generale il contributo ad una società sostenibile? Tutti questiaspetti e implicazioni sono i temi approfonditi dai volumi pubblicatiin questa collana.

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Thomas G. WaddellThomas R. Rybolt

Le avventure chimiche di Sherlock Holmes

traduzione diAntonio Trincone

prefazione diVincenzo Di Marzo

Page 6: Le avventure chimiche di Sherlock Holmes

Copyright by the Division of Chemical Education, Inc. of the American ChemicalSociety. Used with permission. All rights reserved.

Copyright © MMXVAracne editrice int.le S.r.l.

[email protected]

via Quarto Negroni,

Ariccia (RM)()

----

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: maggio

Page 7: Le avventure chimiche di Sherlock Holmes

You see, but you do not observe.The distinction is clear.

A C D, A scandal in Bohemia

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Page 9: Le avventure chimiche di Sherlock Holmes

Indice

Prefazionedi Vincenzo Di Marzo

Introduzione

. . I prismi gialli di Sherlock Holmes

. . Un chetone, un imbroglione

. . Un mistero natalizio

. . Il caso del brutto patrigno

. . La soluzione stechiometrica

. . Il cane di Henry Armitage

. . Il problema della prigione di Woolthshrap

. . Sherlock Holmes e il nitrodubbio

. . L’incendio a Baker Street

. . L’enigma della morte al B Baker Street

. . Il fantasma di Gordon Square

. . Il velo di Spartaco

. . Il caso dei

. . Fuga da Blackwater

. . Autopsia in blu

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Prefazionedi V D M

Confesso che ho approcciato la lettura di questi racconti non senzauna certa dose di scetticismo, e comunque solo perché un collega edamico se ne è sobbarcato la traduzione in Italiano e mi ha chiesto discriverne la prefazione.

Da frequentatore solo occasionale, in gioventù, dello SherlockHolmes di Sir Arthur Conan Doyle, ma padre, oggi, di una teen–agerinvece affascinata sia dalla sua lettura che dalla sua abbondante e spes-so fin troppo libera trasposizione cinematografica e televisiva, eropoco convinto, consapevole anche delle tante imitazioni letterarie,che l’ormai mitologico investigatore potesse ancora ispirare qualcosadi originale, godibile ed avvincente.

Da ex–studente universitario, poi, che scelse la Chimica solo per-ché interessato a capire in profondità come funziona davvero la vita,e che ha quindi sempre visto in questa nobile scienza esatta un mezzoe non un fine, l’idea di servirsi di uno dei personaggi letterari piùnoti ed amati per illustrare didatticamente — ma rigorosamente —gli aspetti più prettamente “analitici” di questa disciplina, mi sem-brava quasi dissacratoria (per Sherlock Holmes, piuttosto che perla Chimica). Insomma, ho pensato, vuoi vedere che il proverbiale« Elementare, Watson! », lo hanno fatto diventare « Analisi elementare,Watson! »?

Invece, racconto dopo racconto, l’atmosfera della Londra ottocen-tesca, i resoconti tipicamente “watsoniani”, l’ingegnosità delle brevitrame, e l’inconfondibile tratto psicologico dei personaggi, il tuttoelegantemente ricreato dagli autori e dall’attenta e puntale traduzio-ne di Trincone, assieme — strana coincidenza — al mio ritrovare, inoccasione di un imminente trasloco, uno scatolone con il “piccolochimico” dell’infanzia, mi hanno piacevolmente riportato indietronel tempo, e al Conan Doyle della mia prima giovinezza.

E. . . la Chimica? Forse un po’ troppo ingombrante per i mieigusti (ma certo non per quelli dei “puristi” di questa materia) inalcune storie, ma nella maggior parte, invece, sullo sfondo, strumento

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Prefazione

discreto — eppure preciso, necessario, anzi irrinunciabile — peril raggiungimento della verità investigativa, con le interessanti ededotte note del traduttore a renderlo meno ostico e più. . . simpatico.Proprio come dovrebbe essere la Chimica, nel suo insegnamento,nella ricerca in ogni disciplina scientifica, e nella vita di tutti.

E così ho fatto leggere questi racconti anche a mia figlia, ormaiquasi diciottenne, più esperta di me sull’ineffabile Sherlock Holmes,e non insensibile ad altre e molto più fantasiose variazioni sul temama, ahimè, del tutto disinteressata alla Chimica. Mi ha confermatol’impressione che avevo avuto di una lettura molto gradevole e al-tresì fedele all’originale, ma poi ha aggiunto: « Sai, però, si “sente”che sono stati scritti più di un secolo dopo! », anche se poi non hasaputo spiegarmi perché. Forse qualche sfumatura nella sintassi, oforse perché, avendo conosciuto la Chimica solo a scuola, le sembraancora. . . un’invenzione recente! Invece è tanto antica, la Chimica, esebbene gli aspetti di essa evidenziati nei racconti appartengano allatradizione di coloro che nei secoli hanno saputo usarla per “capirela materia trasformandola”, essa è ancora tanto nuova, e pervadeogni aspetto della nostra esistenza, molto più di quanto si sappiaapprezzare.

La lezione dello Sherlock Holmes di Waddell e Rybolt è, però, lastessa dello Sherlock Holmes di Conan Doyle, anche se certamentenon quella degli alchimisti medioevali. Tra il fumo degli alambicchi,le serpentine dei distillatori, le cartine al tornasole e. . . qualche pic-cola esplosione involontaria, la Chimica di questi racconti incarnalo strumento investigativo più importante a disposizione del genereumano non solo per arrivare alla verità in campo forense, ma anchee principalmente per comprendere la vita in tutte le sue sfaccettature,e così migliorarla.

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Introduzione

Chi è Sherlock Holmes?

Un chimico analitico. Eppure, la maggior parte delle persone a questadomanda avrebbe potuto rispondere solo “un’icona della letteraturagialla” se ci accontentiamo della sintesi delle parole di Wikipedia.Ma, ancora dopo cinquant’anni dalle prime apparizioni del nostropersonaggio sul « Lippincott’s Monthly Magazine », in un saggio del sul giornale scientifico « Journal of Chemical Education » dellaAmerican Chemical Society, R.P. Graham proponeva di analizzare leconoscenze di Chimica di Sherlock Holmes in dettaglio. Concludevache la Chimica Organica, ed in special modo l’analisi organica, eranoil punto forte del detective, da quello che si poteva leggere in tutte lesue avventure raccontate dal dr. J.H. Watson.

Quasi a distanza di altri cinquant’anni, nel , due professori diChimica del Department of Chemistry University of Tennessee, aChattanooga, cominciano a scrivere sullo stesso giornale una serie diracconti intitolandoli « Le avventure chimiche di Sherlock Holmes ».Thomas G. Waddell e Thomas R. Rybolt in ogni loro racconto inse-riscono svariati concetti dai vari settori della Chimica, che Holmesabilmente usa per risolvere i numerosi casi narrati dal suo fedeleamico Watson. Oltre a questi quindici racconti, qui tradotti, altridue sono stati pubblicati da Ken Shaw, un insegnante di Chimica diuna scuola secondaria, The Waterford School, in Utah e pubblicatirecentemente.

In un resoconto finale pubblicato nel Thomas G. Waddellammette scherzosamente che è arrivato il momento di confessarecome gli è venuta l’idea di scrivere questi racconti. Nelle sue parole

. R.P. G, Sherlock Holmes: analytical chemist J. Chem. Educ. , pp. –.

. K. S The Serpentine Remains J. Chem. Educ., , (), pp . DOI:./edp; K. S Mrs. Hudson’s Golden Brooch J. Chem. Educ., , (), pp. DOI: ./edp.

. T.G. W, T.R. R, Prologue to The Chemical Adventures of Sherlock Holmes J.Chem. Educ., , (), pp. –. DOI: ./edd.

Page 14: Le avventure chimiche di Sherlock Holmes

Introduzione

riferisce che pur avendo dimenticato il momento preciso in cui gliè venuta in mente l’idea, avendo pubblicato nel un articolo

sugli afrodisiaci e un altro sulla Chimica presente in Moby Dick nel« Journal of Chemical Education », un significativo interesse verso laChimica, la letteratura e la natura umana deve aver avuto un ruolonel concepire la decisione di scrivere « Le avventure chimiche diSherlock Holmes ».

In ognuna delle storie è indicata la posizione nel testo dove ci sipuò fermare per tentare di risolvere il caso sostituendosi a SherlockHolmes. In questo libro tali posizioni sono indicate con una lineaorizzontale. Questa indicazione è stata utile ai numerosi lettori nelmondo intero che hanno apprezzato questi racconti anche usandolicome materiale didattico. Essi hanno numerose volte richiesto copiedei singoli articoli agli autori. L’intera collezione o i singoli raccontisono stati già tradotti in svariate lingue tra cui il cinese ed il russo.Molti studenti di scuole superiori e dei primi anni dell’università etanti insegnanti di Chimica, anche in Italia, apprezzeranno questiracconti.

I due autori americani raccontano anche come sono nate questestorie. In una fase preliminare della scrittura degli articoli, uno di loroscriveva una bozza. Il prof. Rybolt curava i particolari dell’inserimentodi altro materiale chimico nelle bozze di Waddel, oppure Waddellaiutava nel creare le atmosfere londinesi di fine secolo nelle bozze diRybolt. Il primo racconto, intitolato qui “I prismi gialli di SherlockHolmes” è un caso di avvelenamento. C’è un caso di frode scientificaal Dipartimento di Scienze Naturali. “Un mistero natalizio” ci farivivere le atmosfere del giorno di Natale al B di Baker Street.Un’altra frode è di natura alimentare. Un caso di enigma in camerachiusa è raccontato per un delitto in una vecchia cava di marmo,tutto da risolvere. Il secondo avvelenamento è a spese del poverocane di un vecchio amico di Watson. In due prigioni sono risolti duecasi diversi ma entrambi particolarmente interessanti. Correggerei compiti di chimica di due studenti fornisce ad Holmes la chiaveper un delitto in ambiente accademico. Un incendio nella casa diun vicino sveglia presto Holmes e Watson alla ricerca del piromane.

. T.G. W, H. J, A.L. K Legendary Chemical Aphrodisiacs J. Chem. Educ., , pp. –; DOI: ./edp.

. T.G. W, R.R. S, Chemistry in Moby Dick J. Chem. Educ. , , pp.–; DOI: ./edp.

Page 15: Le avventure chimiche di Sherlock Holmes

Introduzione

Holmes risolve anche un tentato omicidio ai suoi propri danni e sfatala presenza di fantasmi in una fabbrica di prodotti chimici a GordonSquare. Si ritorna anche al tempo degli antichi romani ne “Il velo diSpartaco”. I sospetti sono e il colpevole rivelato con acidi, ne “Ilcaso dei ” con un povero costruttore di orologi antichi colpito alle del mattino. Alla fine, fra Chimica e Poesia siamo alle prese con unaltro veleno tutto blu. L’intera collezione abbraccia le varie disciplinedella Chimica e contiene interessanti aspetti per l’applicazione dellascienza nella risoluzione dei problemi.

Chi è il dr. J.H. Watson?

Il dr. Watson è colui che quasi sempre ha raccontato le storie diSherlock Holmes. È il personaggio, creato da Arthur Conan Doyle,che con linguaggio cinematografico potremmo definire la spalla del-l’investigatore. Anche Le avventure chimiche di Sherlock Holmes sonosempre raccontate dal dr. Watson. I critici dell’opera di Doyle hannosempre visto il dr. Watson come l’alter ego del suo autore. Una dellecaratteristiche del dr. Watson, ancora più marcata nel personaggio diWaddell e Rybolt, è quella di non conoscere la Chimica o di ricordar-ne male i concetti studiati durante gli anni alla facoltà di Medicina.Data l’enorme vastità delle varie discipline della Chimica, qui ci piaceconsiderare questo personaggio come l’alter ego di tutti noi. Per que-sto, alla fine di ogni racconto in questo libro è presente una sezioneintitolata “Un aiuto al dr. Watson” che prendendo spunto dai temichimici presenti nell’avventura appena descritta approfondisce variaspetti utili per ulteriori letture, considerandoli nella loro generalità,o indicando digressioni e particolarità, magari sottolineando i puntirelativi alla sicurezza ed altro. Tali sezioni sono redatte avendo inmente un pubblico generico di studenti di tutte le scuole superiori odei primi anni dell’università.