le competenze dell’assistente sanitario · pianificazione familiare e di educazione sanitaria,...
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Le competenze dell’Assistente Sanitario
nelle Strutture di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro
Daniela Bais
Assistente sanitaria, Sociologa – Responsabile del Servizio delle professioni infermieristiche, sanitarie e tecniche della prevenzione – Dipartimento di Prevenzione - Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.1 Triestina.
L’assistente sanitario e la gestione per processi
L’assistente sanitario è una professione diretta a garantire i servizi di prevenzione e promozione alla
salute e di educazione sanitaria in tutti gli ambiti della salute collettiva, come declinato nel DM n.
69 del 1997, istitutivo del profilo professionale. Il mandato professionale prevede che identifichi i
bisogni di salute sulla base dei dati epidemiologici e socio-culturali e individui i fattori biologici e
sociali di rischio, con responsabilità nell’attuazione e nella soluzione degli interventi che rientrano
nell’ambito delle proprie competenze.
Nel dettaglio, il campo proprio delle attività comprende l’individuazione dei bisogni di salute e delle
priorità di intervento preventivo, educativo e di recupero con interventi nei programmi di
pianificazione familiare e di educazione sanitaria, sessuale e socio-affettiva; la partecipazione alle
attività organizzate in forma dipartimentale, sia distrettuali che ospedaliere, con funzioni di
raccordo interprofessionale, con particolare riguardo ai dipartimenti destinati a dare attuazione ai
progetti-obiettivo individuati dalla programmazione sanitaria nazionale, regionale e locale; lo
svolgimento delle funzioni con autonomia professionale anche mediante l’uso di tecniche e
strumenti specifici; l’attività didattico-formativa e di consulenza nei servizi ove è richiesta la loro
competenza professionale; azioni sia individuali sia in collaborazione con altri operatori sanitari,
sociali e scolastici, avvalendosi, ove necessario, dell’opera del personale di supporto; il contributo
alla formazione del personale di supporto e il concorso diretto all’aggiornamento relativo al loro
profilo professionale.
La professione dell’assistente sanitario può esprimersi in regime di lavoro dipendente o in forma
libero-professionale ed è presente, a titolo esemplificativo e non esaustivo, oltre che nei SSR, nei
servizi di assistenza gestiti dalle Amministrazioni locali, negli enti universitari, negli enti previdenziali
e assicurativi (INAIL e INPS), nelle strutture socio – sanitarie del privato sociale, nelle cooperative di
servizi alla persona, nella sanità privata, nelle grandi aziende private, presso gli studi professionali
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di medicina del lavoro e per le attività di Responsabile dei servizi di prevenzione e protezione
aziendali, nei servizi di consulenza e di formazione.
Nelle aziende sanitarie l’attività si svolge nei Dipartimenti di prevenzione (Igiene e sanità pubblica,
Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, Igiene degli alimenti e della nutrizione, Medicina
dello sport e promozione dell’attività fisica, Centri Screening, Epidemiologia, promozione alla salute,
educazione alla salute e comunicazione), negli ambiti distrettuali delle cure primarie (materno
infantile, consultori familiari, centri giovani, servizi agli immigrati, ambulatori specialistici, sanità
penitenziaria), nei Dipartimenti di salute mentale, nei Servizi delle dipendenze, negli Uffici Qualità e
Valutazione delle prestazioni sanitarie, Programmazione e controllo, Risk management e
accreditamento delle strutture sanitarie, Uffici Relazioni con il Pubblico, Medicina Legale, Servizi di
Prevenzione e Protezione Aziendale, Assistenza alla Sorveglianza sanitaria (medico competente),
Direzioni Sanitarie, Direzioni di presidio ospedaliero e Igiene Ospedaliera, Centri cardiovascolari,
Centri diabetologici, Centri oncologici, Centri Dialisi, Uffici Formazione.
Vanno inoltre tenuti in considerazione gli ulteriori sbocchi professionali che in prospettiva potranno
interessare la professione, in particolare nelle attività di consulenza in materia di promozione alla
salute e formazione, nell’ottica del Piano Nazionale della Prevenzione e dello sviluppo delle reti
territoriali e inter istituzionali.
Il largo respiro definito dal profilo implica l’esigenza di implementare un modello delle competenze
adatto a favorire l’integrazione delle pratiche dei Servizi, supportare i comportamenti professionali
proattivi, orientare la formazione e lo sviluppo delle carriere secondo criteri condivisi di equità e
trasparenza e rendere gli assetti organizzativi e gestionali funzionali alle esigenze
dell’organizzazione e del personale che vi appartiene, nella logica del lavoro per processi.
E’ noto che lavorare per processi significa agire sulle dinamiche delle relazioni tra le attività della
struttura e i bisogni e le aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori in una logica di miglioramento
continuo della qualità. Se definiamo i processi come le unità logico-operative di base per
l'erogazione delle prestazioni in funzione della soddisfazione del cittadino/utente e dei rapporti con
i portatori di interesse/ stakeholder (istituzioni, imprese, associazioni, organizzazioni sindacali ecc.),
negli ambienti di lavoro possiamo individuare tre macroprocessi primari per il raggiungimento della
mission di tutela della salute: la promozione alla salute, la prevenzione e la vigilanza, supportati dai
processi formazione e ricerca.
Tali processi sono tra loro interdipendenti, in quanto sommano ai risultati diretti delle attività rivolte
alla popolazione un surplus di valore connesso all'espressione del ruolo dei professionisti, alle loro
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competenze e responsabilità. Questo valore è difficile da misurare, perché si compone di variabili
che riguardano il soggetto, l'organizzazione e la relazione tra di essi, diretta ed indiretta quali la
motivazione al lavoro, i principi e i valori che ne orientano l'agire, il vissuto e le esperienze, le
relazioni, la cultura organizzativa, lo stile di leadership e la comunicazione interna all'azienda.
Di tutto ciò bisogna tenere conto per motivare i professionisti alla qualità dell’organizzazione e alla
gestione per processi.
La mappatura delle competenze
La mappatura delle competenze dell’assistente sanitario nei Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli
Ambienti di Lavoro del Friuli Venezia Giulia nasce nel 2013 come progetto regionale in risposta a
un’esigenza sorta all’interno del gruppo di lavoro per l’analisi e la sorveglianza delle malattie
professionali - MALPROF, gruppo creato per la costruzione di una banca dati nazionale delle
segnalazioni sulle malattie professionali raccolte dai Servizi di Prevenzione delle Aziende Sanitarie
(di seguito PSAL), cui la Regione Friuli Venezia Giulia ha aderito a partire dall’anno 2010.
L’esigenza di approfondire i modelli in atto nel territorio regionale si sviluppa a seguito del riscontro
di difformità operative tra le varie Strutture e della diversità di ruoli assegnati agli Assistenti sanitari
nelle stesse.
Lo spunto nasce da un percorso accreditato di formazione sul campo già realizzato nel 2011 dal
Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda per i Servizi Sanitari n. 1 “Triestina”, in un momento in cui
a livello politico era in atto un processo di riorganizzazione del Servizio Sanitario Regionale,
conclusosi con l’emanazione della LR 17/2014.
La finalità è quindi quella di creare uno strumento utile a supportare le decisioni in materia di
formazione, integrare le esigenze delle Aziende (ruolo atteso) e della persona (ruolo percepito),
valorizzare la capacità propositiva del singolo, creando spazi per la riflessione partecipata sull’agire
professionale, favorire l’appartenenza al ruolo e supportare l’espressione della competenza,
implementare sistemi di gestione della formazione e dello sviluppo delle carriere basati su criteri
condivisi di equità e trasparenza, monitorare nel tempo l’evoluzione delle competenze strategiche,
integrare i Servizi e omogeneizzare le procedure, colmare i gap sulle competenze trasversali e su
quelle tecnico-professionali favorendo comportamenti organizzativi pro-attivi. Il progetto nasce
inoltre come contributo alla discussione per il superamento di un’organizzazione del lavoro centrata
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sui compiti e sulle pratiche, la cui efficacia ed appropriatezza spesso non sono provate o non sono
più attuali.
Metodologia utilizzata
Al fine di individuare le competenze, è stato adottato un approccio di analisi del ruolo e dei processi
ad esso connessi, che si è mosso su due direttrici convergenti:
- da una parte è stata condotta un'analisi dettagliata del ruolo e dei processi ad esso afferenti, che
sono stati considerati secondo livelli crescenti di dettaglio per individuare le competenze peculiari
che il ruolo esprime in ogni attività; il ruolo è stato successivamente “esploso” all'interno dei
processi e delle attività, per riconoscerne le competenze peculiari, per poi giungere con un processo
di sintesi alla descrizione del ruolo in termini di competenze;
- dall'altra è stato considerato lo sviluppo del ruolo all'interno del contesto organizzativo, ossia
l'evoluzione che esso segue nel corso dell'accrescimento dell'esperienza lavorativa, in termini di
competenza.
Punto di congiunzione delle due direttrici è dunque il ruolo, con le competenze di cui è portatore
all'interno del contesto organizzativo in cui si inserisce.
L'analisi dei processi è stata finalizzata al riconoscimento delle competenze necessarie per
governare le attività che lo compongono, pertanto non si è entrati nel merito della valutazione delle
prestazioni connesse all'esercizio del ruolo. Nella figura che segue è rappresentato il processo di
analisi adottato.
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La descrizione giuridica del profilo è stata incrociata con una auto-osservazione della figura
professionale nelle aziende della regione, tenendo conto della sua collocazione e delle attività da
questi svolte nelle strutture di assegnazione: tutto ciò è stato funzionale alla definizione dei confini
del ruolo che gli Assistenti sanitari agiscono all'interno dell'azienda.
L'acquisizione delle informazioni necessarie all'analisi dei processi e delle attività ad essi inerenti è
stata effettuata tramite l'esecuzione di interviste mirate agli assistenti sanitari operanti nelle diverse
aziende sanitarie della regione Friuli Venezia Giulia.
I processi sono stati individuati ed analizzati sulla base di una griglia di lavoro che prevedeva più
campi, ognuno dei quali andava compilato secondo i seguenti criteri:
area di responsabilità: corrispondente all'ambito in cui si svolgono e al fine con il quale si svolgono
le varie attività costituenti i processi: ogni processo ha più aree di responsabilità, in quanto può
esplicarsi in più ambiti e con più finalità parziali; ad ogni area di responsabilità corrispondono una o
più attività, che sono presidiate dagli Assistenti sanitari.
attività: corrispondono alla sequenza di azioni che l’Assistente sanitario attua all'interno dell'area di
responsabilità di riferimento, per la realizzazione degli output.
relazioni: in questa colonna sono stati inseriti gli interlocutori e gli altri attori con i quali l’Assistente
sanitario si interfaccia nello svolgimento delle attività che gli sono proprie.
perché: con riferimento alle relazioni individuate, sono state indicate le finalità con le quali
l’Assistente sanitario si interfaccia con gli interlocutori individuati: questo campo ha il fine di
ricondurre le persone a riflettere sul reale valore aggiunto della relazione in cui si trova nell'esercizio
della propria attività. Rispondere alla domanda “perché lo faccio?” porta la persona a riallacciare –
se persa – la connessione tra la relazione e il suo significato all'interno dell'attività considerata.
competenze: sono state indicate le competenze (distinte tra competenze trasversali e tecnico-
professionali) ei comportamenti organizzativi necessari per lo svolgimento delle attività di
pertinenza dell'area di responsabilità.
PROCESSO:
AREA DI RESPONSABILITA'
ATTIVITA' RELAZIONI PERCHE' COMPETENZE GRADING
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Il grading è stato definito in una fase successiva quando, individuate le aree di responsabilità, le
attività dei vari processi, le relazioni e le competenze necessarie a svolgerle, è stato creato un valore
atteso per ogni area di responsabilità.
Analisi dei processi, delle aree di responsabilità e delle attività
I processi presidiati dall’Assistente sanitario sono stati oggetto di studio per l'individuazione delle
attività costituenti; tale passaggio è stato propedeutico all'individuazione delle competenze
necessarie al governo di dette attività.
Per l'analisi dei processi si è proceduto in prima battuta alla classificazione degli stessi in relazione
alla rilevanza che hanno nella produzione di output significativi per l'organizzazione; in questa fase
sono stati individuati tre processi primari o “core” e un processo secondario o “support”.
I processi “core” sono costituiti dalle attività principali della struttura, cui l’Assistente sanitario
fornisce un apporto determinante nella generazione dell'output, e che hanno un legame diretto con
i clienti esterni, ossia la collettività. Alla luce di questa definizione sono stati individuati come tali la
Prevenzione primaria, la Prevenzione secondaria e la Vigilanza. Soprattutto i due processi della
Prevenzione si articolano in più ambiti, presidiati da più figure professionali (medici, assistenti
sanitari, tecnici della prevenzione); in questa cornice si inserisce l'attività dell’Assistente sanitario,
che presidia più aree di responsabilità.
Per quanto riguarda il secondo processo “core”, la Vigilanza, sono state inserite in questo processo
tutte le aree di responsabilità e le attività che riguardano in qualche modo l'accertamento della
rispondenza di un processo produttivo alle normative vigenti: nella vigilanza perciò rientrano tutte
le attività di accertamento, di ispezione, di verifica e controllo, di indagine che vengono effettuate
per motivi di sanità e di incolumità pubblica, sia in regime di controllo “pianificato” sia a fronte di
eventi inattesi e/o comunque dannosi per il singolo o per la collettività (es: infortuni sul lavoro,
malattie professionali etc.). Tali modalità sono definite e regolate da norme speciali (ex art. 14
Cost.), che hanno valenza sia nazionale che europea.
Il processo “support” è quello della formazione e della ricerca.
La promozione alla salute non è stata individuata come un processo a sé stante, bensì come l’ottica
trasversale che attraversa tutti i campi di responsabilità.
Individuazione delle Competenze
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Completata l'analisi dei processi, si è passati all'individuazione delle competenze necessarie
all’Assistente sanitario per il governo delle aree dei responsabilità che gli competono,
considerandone il grado di complessità. Per ogni attività le competenze individuate sono state
raggruppate secondo tre ambiti:
le competenze tecnico-professionali specialistiche, o skills tecniche (Yukl, 1981), che
riguardano specifiche conoscenze in merito a metodi, processi, tecniche e strumenti per
svolgere attività specializzate; sono comprensive delle conoscenze di base, specialistiche e
procedurali che servono all’Assistente sanitario nell'effettuazione delle attività lavorative
quotidiane;
i comportamenti organizzativi, ossia quell'insieme di “azioni osservabili che la persona mette
in atto per raggiungere un risultato specifico di ruolo” (G. Costa, M. Gianecchini in Risorse
Umane. Persone relazioni e valore, ed. 2009); in chiave allargata, si integrano di
atteggiamenti, azioni e abilità che la persona mette in campo per coerenza con i fabbisogni
dell'organizzazione rispetto il ruolo che in essa ricopre; riguardano per esempio la capacità
di far propri i principi ed le priorità dell'azienda e di esprimere tale appropriazione nell'azione
di ruolo;
le competenze trasversali, o skills interpersonali e cognitive (Yukl, 1981), che consistono in
abilità, capacità, e attitudini proprie del soggetto; corrispondono alle competenze
comunicative (es. abilità nel comunicare in modo efficace, di stabilire relazioni cooperative),
diagnostiche, decisionali e di problem solving, cui si aggiungono le disposizioni alla
pianificazione e all'innovazione.
Definizione dei Profili Attesi
Per l'assegnazione di una valore sintetico del livello di padronanza della competenza specifica
necessaria per lo svolgimento delle attività indagate, sono state utilizzate tre scale tipo Likert che
convertono il comportamento in valore numerico, articolate su cinque livelli di competenza. Ogni
livello corrisponde ad un grado di espressione del possesso della variabile competenza, distinta sulle
competenze relative a capacità, comportamenti, conoscenze.
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Scala di misurazione delle competenze manageriali e gestionali
5 Punto di eccellenza: il livello di conoscenze e capacità è ottimo, fonte di autorevolezza del ruolo e di identità professionale elevata.
4 Buone conoscenze e capacità, costantemente aggiornate e parte integrante del ruolo e della responsabilità assegnata.
3 Conoscenze e capacità solide che consentono di agire in autonomia e con sicurezza dei risultati.
2 Conoscenze e capacità consolidate dall'esperienza ma non specialistiche ed approfondite.
1 Conoscenze e capacità di base sufficienti per garantire una interpretazione positiva del ruolo.
Scala di misurazione delle competenze tecnico professionali
5 Appartenenza ad una rete di eccellenza nella conoscenza con riconoscimento della leadership professionale all'interno ed all'esterno dell'azienda. Ruolo di innovazione e di impulso strategico allo sviluppo delle conoscenze di interesse.
4 Conoscenza elevata della materia, frutto di studi, confronti ed ampie esperienze nella specifica area professionale che consente risultati rilevanti anche in termini di diffusione presso i colleghi e miglioramento continuo.
3 Conoscenza della materia che consente di operare pienamente e produrre risultati di impatto sui risultati di funzione. Applicazione in piena autonomia nello svolgimento di attività nella specifica area professionale.
2 Conoscenza della materia teorica in sviluppo, applicazione autonoma nello svolgimento di attività della specifica area professionale.
1 Conoscenza della materia teorica di base, applicazione sufficiente nello svolgimento di attività della specifica area professionale. E' richiesto il coordinamento di tutor o supervisori per le attività a più alta complessità.
Scala di misurazione dei comportamenti organizzativi
5 Punto di riferimento per il comportamento richiesto. Capacità di coinvolgere i colleghi attraverso atteggiamenti e comportamenti riconosciuti e coerenti con le dinamiche di cambiamento in atto nella organizzazione
4 Comportamento espresso in ottica funzionale rispetto ai processi di cambiamento in atto riuscendo a trasferire modelli di applicazione di comportamenti coerenti con le nuove esigenze aziendali
3 Comportamento organizzativo espresso con stabilità e continuità
2 Comportamento organizzativo in fase di sviluppo; disponibilità dimostrata all'autosviluppo del comportamento con crescente impegno nella sua applicazione nei processi aziendale
1 Comportamento organizzativo di base; livello di possesso minimo necessario per l'ingresso nel ruolo
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I valori attesi che sono stati assegnati ad ogni area di responsabilità sono stati raggruppati
sinteticamente in un profilo di riferimento, utilizzando il criterio del valore più alto, in quanto esso
ricomprende le possibilità di espressione della stessa competenza a livelli diversi all'interno di aree
di responsabilità diverse.
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MAPPATURA DELLE COMPETENZE
PROCESSO: PREVENZIONE PRIMARIA NEI LUOGHI DI LAVORO
RESPONSABILITA’ ATTIVITA’ RELAZIONI PERCHE’ COMPETENZE
Informazione e assistenza
Attività informativa
Distribuzione di
documentazione e materiale
informativo al pubblico
Incontri, riunioni, assemblee
Organizzazione attività dei
Punti di Ascolto
Lavoratori
Colleghi Assistenti
Sanitari, TdP, Medici,
Ingegnere, Chimico
Responsabile SCPSAL
RLS
Medici competenti
Imprese
Professionisti esterni
Patronati sindacali
Associazioni di categoria
DTL
INAIL
Istituto di Medicina del
Lavoro
Aziende Ospedaliero
Universitarie
Per garantire trasparenza,
garanzia e per utilità
(acquisire informazioni)
Per stabilire approcci e
procedure condivise
Per organizzazione
interna
Per competenze
specifiche
Per trasferire conoscenze
Uso efficace delle informazioni 2
Innovazione 2
Decisione 3
Analisi e soluzione di problemi 2
Programmazione e organizzazione 1
Ascolto e comunicazione 3
Negoziazione 2
Impegno e allineamento verso l'organizzazione 4
Orientamento all'apprendimento e
all'aggiornamento professionale 2
Orientamento al cliente 3
Normative e norme tecniche di riferimento 3
Linee guida, procedure, protocolli nazionali e
regionali 3
Eziologia malattie professionali 3
Verifica della compatibilità tra
mansione svolta e stato di
gravidanza/puerperio e tutela del
minore
Analisi preventiva delle
modalità di svolgimento delle
attività lavorative
Valutazione richiesta e
rilascio parere alla DTL
Sopralluogo luogo di lavoro
DTL
Lavoratrici
Datori di lavoro
RLS
Colleghi Assistenti
Sanitari, TdP, Medici,
Responsabile SCPSAL
Medici competenti
Amministrativi
Per rispondere ad una
richiesta
Per utilità (acquisire
informazioni)
Per attività di supporto
Per competenze tecniche
specifiche
Obbbligo normativo
Uso efficace delle informazioni 2
Decisione 3
Analisi e soluzione di problemi 2
Programmazione e organizzazione 1
Ascolto e comunicazione 2
Impegno e allineamento verso l'oganizzazione 3
Orientamento all'apprendimento e
all'aggiornamento professionale 2
Orientamento al cliente 3
Normative e norme tecniche di riferimento 3
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Analisi documentazione
aziendale
Colloquio con lavoratrice
madre
Linee guida, procedure, protocolli nazionali e
regionali 3
Eziologia malattie professionali 3
Anatomia e fisiopatologia 2
Valutazione della prevalenza di
malattie professionali sul territorio
(studi di settore)
Pianificazione dell'intervento
Informazione a lavoratori e
aziende
Raccolta dati
Analisi ed esposizione dei
risultati
Restituzione pubblica dei
risultati
Soggetti aziendali
obbligati (datore di
lavoro, dirigenti, preposti,
RSPP, RLS) Colleghi A.S.,
medici, Responsabile
PSAL Medici
competenti Patronato
sindacale INAIL
Amministrativi
Per collaborazione
Per garantire trasparenza,
equità, tutela
Per competenze tecniche
specifiche
Per ottenere informazioni
Attività amministrative di
supporto
Uso efficace delle informazioni 2
Decisione 2
Analisi e soluzione di problemi 2
Programmazione e organizzazione 2
Ascolto e comunicazione 3
Impegno e allineamento verso l'organizzazione 2
Orientamento all'apprendimento e
all'aggiornamento professionale 2
Orientamento al cliente 3
Normativa e norme tecniche di riferimento 2
Linee guida, procedure, protocolli nazionali e
regionali 3
Eziologia malattia professionali 3
Anatomia e fisiopatologia 3
Utilizzo programmi informatizzati per l'elaborazione
statistica dei dati 3
Organizzazione delle informazioni e stesura dei dati
3
Registri esposti cancerogeni e
biologici ex D.lgs.81/08
Gestione dati
Raccolta documentazione
Attività amministrativa e
informatica
Datori di lavoro
Obblighi normativi
D. lgs.81/08
Attività di supporto
Uso efficace delle informazioni 1
Programmazione e organizzazione 1
Impegno e allineamento verso l'organizzazione 1
Normative e norme tecniche di riferimento 2
Linee guida, procedure, protocolli nazionali e
regionali 3
Utilizzo programmi informatizzati per l'elaborazione
statistica dei dati 2
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Organizzazione delle informazioni e stesura dei
report 2
PROCESSO: PREVENZIONE SECONDARIA
Individuare precocemente una patologia amianto correlata
Registro Amianto ex L.R. 22/2001
RESPONSABILITA’ ATTIVITA’ RELAZIONI PERCHE’ COMPETENZE
Gestione Registro Esposti Amianto
Colloqui Raccolta documentazione Attività amministrativa e informatica Valutazione dell’esposizione Comunicazione agli interessati (soggetti e commissione) del procedimento svolto
Richiedenti l’iscrizione Provincia (sportello del lavoro) Patronati Associazioni ex esposti DIP Responsabile e Medico SCPSAL Amministrativi Commissione amianto (segreteria) Reparti ospedalieri
Obblighi normativi (L.R. 22/2001 e Delibera regionale 4092 del 2003) Per utilità (acquisire e fornire informazioni) Attività di supporto Competenze specifiche
Uso efficace delle informazioni 1 Decisione 1 Analisi e soluzione di problemi 1 Programmazione e organizzazione 2 Ascolto e comunicazione 3 Impegno e allineamento verso l'organizzazione 3 Orientamento al cliente 3 Normative e norme tecniche di riferimento 2 Linee guida, procedure, protocolli nazionali e regionali 3 Eziologia malattie professionali 2 Utilizzo programmi informatizzati per l'elaborazione statistica dei dati 2 Organizzazione delle informazioni e stesura dei report 2
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PROCESSO: VIGILANZA
RESPONSABILITA’ ATTIVITA’ RELAZIONI PERCHE’ COMPETENZE
Indagini per malattie professionali e per infortuni
Sopralluogo Rilievi fotografici o filmati Colloqui Raccolta SIT Acquisizione e valutazione della documentazione Verbale di ispezione contestazione violazioni amministrative Verbali di disposizione Verbali di prescrizione Sopralluogo di verifica Altri atti di P.G. Eventuale relazione finale Attività amministrative
Colleghi Assistenti Sanitari, TdP, Medici, Ingegneri, Chimico Responsabile PSAL. Soggetti aziendali obbligati (datore di lavoro, dirigente, preposto, RSPP, RLS) Lavoratori Consulenti aziendali Medici competenti Patronato sindacale INAIL INPS DTL Procura della Repubblica Forze dell'ordine Avvocati 118 Ponto soccorso Reparti ospedalieri Amministrativi
Per collaborare Obblighi normativi Prosecuzione dell'iter Per effettuare i necessari rilievi e assicurare le fonti di prova e/o il corpo del reato Per stabilire le responsabilità penali Per garanzia e assistenza alla parte Per attività amministrative di supporto e gestione archivi pratiche
Uso efficace delle informazioni 2 Decisione 3 Analisi e soluzione di problemi 4 Programmazione e organizzazione 2 Ascolto e comunicazione 2 Negoziazione 2 Impegno e allineamento verso l'organizzazione 3 Normative e norme tecniche di riferimento 4 Normative penale 4 Procedure interne e condivise con la Procura della Repubblica 4 Linee guida, procedure, protocolli nazionali e regionali 3 Eziologia malattie professionali 3
Implementare un'indagine di comparto
Documentazione
Riunioni
Colleghi Assistenti Sanitari, TdP, Medici, Ingegneri, Chimico Altre strutture del DIP Lavoratori Soggetti
Per collaborare Per predisporre nuove strategie preventive
Uso efficace delle informazioni 2 Decisione 2 Analisi e soluzione di problemi 2 Programmazione e organizzazione 3 Ascolto e comunicazione 2
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Pianificazione e organizzazione degli interventi Predisposizione degli strumenti di indagine (questionari, check list) Informazione a lavoratori e aziende Raccolta dati Analisi ed esposizione dei risultati Restituzione pubblica dei risultati
aziendali obbligati (datore di lavoro, dirigente, preposto, RSPP, RLS) Consulenti aziendali Medici competenti Altri Enti Amministrativi
Per competenze tecniche specifiche Per garantire trasparenza, equità, tutela Per ottenere informazioni Per attività amministrative di supporto
Innovazione 3 Impegno e allineamento verso l'organizzazione 3 Orientamento all'apprendimento e all'aggiornamento professionale 2 Orientamento al cliente 3 Tensione al risultato 3 Normative e norme tecniche di riferimento 3 Linee guida, procedure, protocolli nazionali e regionali 3 Utilizzo programmi informatizzati per l'elaborazione statistica dei dati 3 Organizzazione delle informazioni e stesura dei report 3
Sopralluogo preventivo / iniziativa
Sopralluogo Rilievi fotografici Colloqui Acquisizione e valutazione della documentazione Verbale di ispezione Contestazione violazioni amministrative Elevazioni di contravvenzioni Atti di P.G. o adozione di
Colleghi Assistenti Sanitari, TdP, Medici, Ingegneri, Chimico, strutture del DIP Lavoratori Soggetti aziendali obbligati (datore di lavoro, dirigente, preposto, RSPP, RLS) Consulenti aziendali Medici competenti PM , DTL Autorità competenti Amministrativi
Per garantire tutela Obblighi normativi Per competenze specifiche Per ottenere informazioni e restituire informazioni Attività amministrative di supporto
Uso efficace delle informazioni 2 Decisione 3 Analisi e soluzione di problemi 3 Programmazione e organizzazione 2 Ascolto e comunicazione 3 Impegno e allineamento verso l'organizzazione 3 Orientamento all'apprendimento e all’aggiornamento professionale 2 Orientamento al cliente 2 Normative e norme tecniche di riferimento 3 Linee guida, procedure, protocolli nazionali e regionali 2 Normativa penale 3
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provvedimenti penali di sospensione dell'attività Verbale di prescrizione, disposizione o sequestro Sopralluogo di verifica
Archiviazione interna Attività amministrative
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PROCESSO: FORMAZIONE E RICERCA
RESPONSABILITA’ ATTIVITA’ RELAZIONI PERCHE’ COMPETENZE
Tutoraggio
Addestramento
all'apprendimento dell'uso
corretto di procedure di
lavoro per studenti
universitari A.S.
Colleghi A.S., TdP, Medici,
Chimico, Ingegnere
CFA
Università
Per competenze specifiche
Per trasferire conoscenze
e capacità operative
pratiche
Comunicazione e ascolto 3
Uso efficace delle informazioni 2
Innovazione 2
Decisione 1
Analisi e soluzione dei problemi 1
Programmazione e organizzazione 2
Negoziazione 2
Sviluppo e trasferimento del know how 3
Impegno e allineamento verso l'organizzazione 2
Orientamento all'apprendimento e
all'aggiornamento professionale 3
Tensione al risultato 3 Orientamento al cliente 3
Elementi di andragogia 3
Piani di studio del corso di laurea 2
Tecniche e modelli di gestione dei gruppi dell'aula
2
Eziologia malattie professionali 3
Prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro 3
Creazione di strumenti di lavoro
(linee guida, check list etc) e
partecipazione a studi
epidemiologici
Incontri multiprofessionali e
istituzione gruppi di lavoro
Elaborazione documenti
Messa a punto dello
strumento di lavoro
Stesura definitiva del
documento/studio
Fase di rilevazione e
acquisizione dei dati
Colleghi TdP, A.S., Medici
Personale amministrativo
Enti esterni, strutture -
persone oggetto di studio
Strutture aziendali
Servizio informatico
aziendale
Per competenze specifiche
Per eventuali procedure
ECM
Per pianificare, coordinare
e indirizzare l'evento
formativo
Per attività di supporto
Uso efficace delle informazioni 4
Decisione 1
Analisi e soluzione dei problemi 2
Sviluppo e trasferimento del know-how 2
Programmazione e organizzazione 3
Ascolto e comunicazione 2
Negoziazione 3 Innovazione 4
Integrazione e networking interno 3
Tensione al risultato 2
Flessibilità e gestione del cambiamento 3
Impegno e allineamento verso l'organizzazione 4
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Analisi dei dati e restituzione
dei risultati
Linee guida, procedure, protocollo nazionali e
regionali 3
Normative enorme tecniche di riferimento 3
Normativa penale 3
Utilizzo di programmi informatizzati per
l'elaborazione statistica dei dati 3
Epidemiologia e tecniche statistiche 3
Documenti di programmazione aziendale 2
Programmare interventi di
prevenzione sulla base delle
evidenze
Incontri/riunioni
Condivisione di obiettivi
comuni
Stesura del piano delle
azioni
Stesura Report
Attività formative
Attività di monitoraggio
Elaborazione documenti
Analisi dati
Restituzione dei risultati
Assistenti Sanitari , TdP
Infermieri , Psicologi
Medici
Rappresentante della
Dirigenza scolastica
Esperti esterni,
Organizzazioni sindacali e
di categoria
Personale amministrativo
Ordini professionali
INAIL
Istituti di formazione
Altri Enti pubblici
Per competenze
specifiche
Per attività di supporto
Per acquisire
informazioni
Per la realizzazione delle
attività
Uso efficace delle informazioni 3
Decisione 1
Analisi e soluzione di problemi 2
Programmazione e organizzazione 3
Ascolto e comunicazione 3
Innovazione 4
Negoziazione 3
Impegno e allineamento verso l'organizzazione
3
Orientamento all'apprendimento e
all'aggiornamento professionale 2
Orientamento al cliente 3
Tensione al risultato 3
Normative e norme tecniche di riferimento 2
Linee guida, procedure, protocolli nazionali e
regionali 3
Utilizzo programmi informatizzati per
l'elaborazione statistica dei dati 3
Organizzazione delle informazioni e stesura dei
report 3
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CONCLUSIONI
Lo Strumento realizzato è utile per:
- supportare le decisioni in materia di formazione: integra le esigenze dell'azienda (ruolo
atteso) e della persona (ruolo percepito);
- valorizzare l’iniziativa di proposta del singolo, creando spazi per la riflessione
partecipata sull'agire professionale;
- monitorare nel tempo l'evoluzione delle competenze strategiche;
- favorire l'appartenenza al ruolo e supportare l'espressione della competenza;
- implementare sistemi di gestione della formazione e dello sviluppo delle carriere basati
su criteri condivisi di equità e trasparenza;
- sviluppare l’integrazione dei servizi e l’omogeneizzazione delle procedure.
Sono emerse anche alcune criticità, relative alla mancata attribuzione a tutti gli Assistenti
sanitari occupati nei vari servizi delle funzioni di polizia giudiziaria, che in questo modo ha
determinato disparità operative tra gli stessi Assistenti sanitari e tra Assistenti sanitari e Tecnici
della prevenzione assegnati alle Strutture di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro.
Inoltre, si è osservato un impiego aspecifico e talora “improprio” degli Assistenti sanitari.
Ma la criticità strategica conseguente alla riduzione o assenza degli AS nei servizi PSAL è
rappresentata dalle mancate occasioni di intervento nei luoghi di lavoro per la promozione alla
salute. La promozione alla salute sul lavoro (PSL) si riferisce a qualsiasi azione intrapresa da
datori di lavoro e lavoratori nonché a livello di società per migliorare la salute e il benessere nei
luoghi di lavoro e comprende:
- il miglioramento delle modalità di organizzazione del lavoro;
- l’accesso a possibilità di formazione permanente;
- il miglioramento dell’ambiente di lavoro (es.: offerta di cibo sano alla mensa aziendale);
- l’incoraggiamento del personale a partecipare ad attività salutari (es.: offerta di lezioni e
attività sportive);
- l’incoraggiamento alla crescita personale (es.: offerta di corsi per l’ottenimento di
competenze in ambito sociale, come affrontare lo stress);
- aiuto ai dipendenti per smettere di fumare).
L’ambiente di lavoro è considerato strategico perché offre la possibilità di:
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- raggiungere soggetti, anche difficilmente raggiungibili per altri canali, su cui pesano
maggiormente alcuni determinanti di rischio;
- raggiungere lavoratori a più alto rischio professionale, che spesso sono anche quelli che
presentano le abitudini di vita meno salutari;
- progettare iniziative di educazione alla salute su un elevato numero di persone e di
ripeterle nel tempo anche nei programmi di formazione periodica;
- trasferire alle famiglie e quindi alla comunità esperienze positive e risultati.
Il progetto ha prodotto risultati trasferibili, in quanto consentirà di promuovere l’integrazione
tra i professionisti attraverso la realizzazione di progetti obiettivo regionali su ambiti trasversali
a più Aziende. Ancora prima, potrà supportare i Direttori delle strutture, i Responsabili delle
professioni sanitarie della prevenzione e i Coordinatori nelle decisioni che attengono allo
sviluppo delle carriere e delle attività all’interno delle singole strutture e tra profili professionali
diversi.
Le funzioni gestionali, organizzative e di coordinamento, unite alle competenze, rappresentano
un’occasione di sviluppo delle attività nell’ottica dell’innovazione strategica e possono
prefigurare un ulteriore sviluppo di ruoli all’interno dei Dipartimenti di Prevenzione, in
particolare nell’area della prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro, che appare quella
più “matura” dal punto di vista organizzativo, dell’esperienza e dell’identità.
Il ricorso a progettazioni e risposte innovative, multidisciplinari e multiprofessionali, tenuto
conto dell’evolvere dei profili e dei ruoli e della pluralità di stakeholder interessati a questa
evoluzione, può portare ad un miglioramento dell’integrazione tra le varie figure della
prevenzione, determinando un cambiamento nelle Strutture e nei gruppi di lavoro che può
meglio soddisfare le esigenze di salute sempre più articolate della collettività.
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“L'organizzazione competente: il viaggio e la meta dei professionisti della Prevenzione”