le divisioni del cristianesimo - uniroma1.it · 2019-10-09 · le divisioni del cristianesimo •la...
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Le divisioni del cristianesimo
• La chiesa calcedonense, legata a Roma e
Costantinopoli, diffusa anche in Palestina,
promossa dal potere, pur con ondeggiamenti
• La chiesa difisita (assira), diffusasi e
strutturatasi in ambiente persiano, con un
rapporto alterno con il potere sasanide
• Le chiese miafisite, in Siria, Armenia,
Egitto, spesso perseguitate dal potere
bizantino
Contesto della reazione cristiana
alla dominazione araba
• Percezione progressiva di una nuova
dominazione
• Nuova configurazione politica e geografica
del mondo mediterraneo
• Percezione dell’alterità religiosa
• Percezione della dominazione politico-
religiosa
Forme di reazione intellettuale
all’Islam
• Apocalittica
• Storiografia
• Trattati apologetici in varia forma:
– Il monaco presso l’emiro
– Il dialogo tra maestro e discepolo
– Scambio epistolare
– Trattato sistematico
Le prime reazioni: Anastasio il
sinaita
Hodegos: «Prima di ogni discussione, dobbiamo
condannare tuttavia molte false nozioni che a nostro
proposito ha un contraddittore. In quanto quando ci
predisponiamo a dibattere con gli Arabi, noi dobbiamo
in primo luogo condannare chiunque dice: “due dèi” (Q
16:51; 5:109-116) o dice “Dio ha generato carnalmente
un Figlio” (Q 2:116; 4:171; 6: 101) o chiunque compie
prostrazioni come se fosse Dio davanti a qualsiasi
creatura, in cielo e in terra (Q 2:116)».
Le prime reazioni:
Giacomo di Edessa (siro-
occidentale, VII sec.) , Lettere
«Anche i Musulmani, sebbene non sappiano e non
desiderino affermare che questo vero Messia, che è
venuto ed è riconosciuto dai Cristiani, è Dio e Figlio
di Dio, essi nonostante questo confessano che egli è
il vero Messia che doveva venire e che fu prefigurato
dai profeti (...)
Giacomo di Edessa , Lettere (2)
Essi dicono a tutti in ogni tempo che Gesù
figlio di Maria è veramente il Messia e lo
chiamano Parola di Dio, come fanno le sacre
scritture. Essi aggiungono, nella loro
ignoranza, che è lo Spirito di Dio (Q 4:171),
in quanto non sono capaci di distinguere tra
parola e spirito, così come essi non
ammettono di chiamare il Messia Dio o figlio
di Dio».
Storiografia
• Opere minori, contenenti notizie significative
• Opere che presuppongono una presa di posizione
delle Chiese nei confronti dell’Islam, la quale a
sua volta influenza la narrazione.
• Teofilo di Edessa: fonte di Teofane. Dionigi di
Tell Mahre a Agapio di Manbij (ca. 940)?
• Dionigi di Tell Mahre: Michele il Siro (1166-
1199) + Agapio + Cronaca del 1234.
Monaco di Beth ale (1)
(717? Ibn ‘abd al-Malik) «Non è la nostra confessione migliore di tutte le confessioni che
sono sulla terra?
Se vuoi saperlo, noi rispettiamo con attenzione i comandamenti
di Muammad e il sacrificio di Abramo.
Se vuoi saperlo, non attribuiamo a Dio un figlio visibile e
passibile come noi.
Inoltre, vi sono altre cose: non veneriamo la croce, né le ossa dei
martiri, né le immagini, come voi.
Voi conducete fuori strada i pagani e dite loro: chiunque è
battezzato e confessa il Figlio, i suoi peccati saranno rimessi.
Questo è il segno che Dio ama noi ed è d’accordo con la nostra
confessione: ci ha dato l’autorità su tutte le religioni e tutte le
nazioni».
Monaco di Beth ale (2)
«ARABO: Dimmi la verità, com’è considerato Muammad ai
vostri occhi? MONACO: Come un uomo saggio e timorato di
Dio che vi ha liberato dall’idolatria e vi ha portati a conoscere
l’unico vero Dio. ARABO: Come mai, se era saggio, non ci
ha istruito fin dall’inizio sul mistero della Trinità, così come
voi lo professate? MONACO: Voi sapete naturalmente che un
bambino, appena nato, poiché non possiede la piena capacità
di ricevere cibo solido, è nutrito di latte per due anni, e solo
allora viene nutrito con la carne. Così anche Muammad,
poiché constatò la vostra semplicità e la manchevolezza della
vostra capacità di intendere, in primo luogo vi ha insegnato
circa l’unico vero Dio».
Timoteo I (1) [780-823]. Dialogo
con al-Mahdi E il nostro Re misericordioso mi disse: “cosa dici su
Muammad?” – Ed io risposi a sua Maestà: “Muammad è degno
di grazia, da tutte le persone ragionevoli, o mio Sovrano. Egli
camminò nella via dei profeti, e proseguì sulla traccia dell’amore
di Dio. Tutti i profeti hanno insegnato la dottrina di un solo Dio e
siccome Muammad insegnò la dottrina dell’unità di Dio,
camminò dunque, nel sentiero dei profeti. Inoltre, tutti i profeti
scacciavano gli uomini dai cattivi affari, e li portavano sulla retta
via, e da quando Muammad portò via gli uomini dalle cose
cattive e li avvicinò a quelle buone, camminò sulla via dei profeti.
Timoteo I (2)
Inoltre tutti i profeti guidarono gli uomini lontano dalle cattive
opere e li portarono più vicini alle opere buone, e siccome
Muammad guidò la sua gente lontano dalle opere cattive e la
portò più vicino a quelle buone, camminò quindi nella via dei
profeti. Nuovamente, i profeti separarono gli uomini
dall’idolatria e dal politeismo, e li avvicinarono a Dio e al suo
culto, e siccome Muammad separò la sua gente dall’idolatria e
dal politeismo, e li avvicinò al culto e alla conoscenza di un solo
Dio, accanto al quale non c’è un altro Dio, è ovvio che abbia
camminato nella via dei profeti. Alla fine Muammad ha
insegnato Dio, il Suo Spirito e la Sua Parola, e siccome tutti i
profeti avevano predetto di Dio, la Sua Parola e il Suo Spirito,
Muammad camminò, dunque, nel sentiero dei profeti”.
“Sebeos” (ca. 670) (1) In quel tempo un uomo tra quegli stessi figli di
Ismaele il cui nome era Mahmet, un mercante, come
per ordine di Dio, apparve loro come predicatore e
via della verità. Insegnava a riconoscere il Dio di
Abramo, soprattutto perché egli aveva appreso e si
era formato sulla storia di Mosè. Ora, poiché l’ordine
veniva dall'alto, grazie a un unico ordine si riunirono
tutti insieme, nell'unità della religione.
Abbandonando i loro culti vani, si volsero al Dio
vivente che era apparso al loro padre Abramo.
“Sebeos” (ca. 670) (2)
Così Mahmet legiferò per loro: non mangiare
carogne, non bere vino, non parlare
falsamente, non fornicare. Egli disse: «Con un
giuramento Dio ha promesso questa terra ad
Abramo e alla sua discendenza dopo di lui,
per sempre. E ha portato a compimento
quanto aveva promesso durante il tempo in
cui amava Israele.
“Sebeos” (ca. 670) (3)
Ma ora voi siete i figli di Abramo, e Dio sta
compiendo la sua promessa ad Abramo e alla sua
discendenza per voi. Amate sinceramente solo il Dio
di Abramo, e andate a conquistare la vostra terra, che
Dio ha dato ad Abramo, vostro padre. Nessuno sarà
in grado di resistere nella battaglia, perché Dio è con
voi».
(...) Tutto il resto del popolo dei figli d'Israele,
raccolto e unito insieme, formò un grande esercito.
“Sebeos” (ca. 670) (4)
In seguito, mandarono messaggi al re greco, dicendo:
«Dio ha dato questa terra di Abramo, nostro padre,
come un possesso ereditario e alla sua discendenza
dopo di lui. Noi siamo figli di Abramo. Avete
occupato la nostra terra abbastanza a lungo.
Abbandonate pacificamente e noi non entreremo nel
vostro territorio. In caso contrario, richiederemo il
vostro possedimento a voi con interesse». Ma
l’imperatore non venne incontro all’intimazione.
Non rispose al loro messaggio in maniera adeguata,
ma dichiarò: «Questa terra è mia, il tuo lotto di
eredità è il deserto. Andate in pace nella vostra terra»
Teofane (1)
In this year died Mouamed, the leader and the false prophet of
the Saracens, after appointing his kinsman Aboubacharos <to
his chieftainship. At the same time his repute spread abroad>
and everyone was frightened. At the beginning of his advent
the misguided Jews thought he was the Messiah who is
awaited by them, so that some of their leaders joined him and
accepted his religion while forsaking that of Moses, who saw
God. Those who did so were ten in number, and they
remained with him until his murder. But when they saw him
eating camel meat, they realized that he was not the one they
thought him to be, and were at loss what to do, being afraid to
abjure his religion, those wretched men taught him illicit
things directed against us, Christians, and remained with him.
Teofane (2)
I consider it necessary to give an account of his man’s origin.
He was descended from a very widespread tribe, that of
Ishmael, son of Abraham; for Nizaros, descendant of Ishmael,
is recognized as the father of them all. He begot two sons,
Moudaros and Rabias. Moudaros begot Kousaros, Kaisos,
Themimes, Asados, and others unknown. All of them dwelt in
the midianite desert and kept cattle, themselves living in tents.
There are also farther away who are not of their tribe, but of
that of Iektan, the so-called Amanites, that is Homerites. And
some of them traded on their camels.
Teofane (3)
Being destitute and an orphan, the aforesaid Mouamed
decided to enter the service of a rich woman who was a
relative of his, called Chadiga, as a hired worker with a view
to trading by camel in Egypt and Palestine. Little by little he
became bolder and ingratiated himself with the woman, who
was a widow, took her as a wife, and gained possession of her
camels, and her substance. Whenever he came to Palestine he
consorted with Jews and Christians and sought from them
certain scriptural matters. He was also afflicted with epilepsy.
When his wife became aware of this, she was greatly
distressed, inasmuch as she, a noblewoman, had married a
man such as he, who was not only poor, but also an epileptic.
Teofane (4)
He tried deceitfully to placate her by saying, “I keep seeing a
vision of a certain angel called Gabriel, and being unable to
bear his sight, I faint and fall down”. Now, she had a certain
monk living there, a friend of hers (who had been exiled for
his depraved doctrine) and she related everything to him,
including the angel’s name. Wishing to satisfy her, he said to
her, “He has spoken the truth, for this is the angel who is sent
to all the prophets.” When she had heard the words of the
false monk, she was the first to believe in Mouamed and
proclaimed to other women of her tribe that he was a prophet.
Thus, the report spread from women to men, and first to
Aboubacharos, whom he left as his successor. (…)
Teofane (5)
He taught his subjects that he who kills an enemy or is killed
by an enemy goes to Paradise, and he said that this paradise
was one of carnal eating and drinking and intercourse with
women, and had a river of wine, honey, and milk, and that the
women were not like the ones down here, but different ones,
and that the intercourse was long-lasting and the pleasure
continuous; an other things full of profligacy and stupidity;
also that men should feel sympathy for one another and help
those who are wronged.
Dionigi di Tell Mahre (1)
Quando i santi padri che erano stati scrittori nella nostra
Chiesa videro che essi (i Calcedonesi) erano stati corrotti non
solo dalla dottrina delle due nature, ma anche da quella delle
due volontà e delle due energeiai, forme e proprietà, e che
invece dell’unico Cristo avevano professato lui come due,
giustamente si allontanarono da loro per questa ragione e non
usarono nemmeno la loro lingua e la loro letteratura come
invece avevano fatto nei tempi precedenti (...) Quando (Dio)
vide che la misura dei peccati dei Romani stava traboccando e
che essi stavano commettento ogni sorta di crudeltà contro il
nostro popolo e le nostre chiese, portando la nostra
confessione al rischio della sparizione, egli eccitò i figli di
Ismaele e li attrasse qui dalla terra del Sud.
Dionigi di Tell Mahre (2)
Questo era stato il popolo più disprezzato e trascurato di tutti i
popoli della terra, se pure erano conosciuti in qualche modo.
Dalla loro opera abbiamo acquistato la salvezza. In questo
modo non fu un beneficio di poco conto per noi l’essere
liberati del potere tirannico dei Romani. E tuttavia abbiamo
subito un perdita, in ogni caso. Le chiese cattedrali che erano
state ingiustamente confiscate al nostro popolo da Eraclio e
date ai suoi correligionari, i calcedonesi, hanno continuato a
languire in loro possesso fino ad oggi».
Dionigi di Tell Mahre (3)
25. In Yathrib Muhammad, a member of the tribe of Quraysh,
became known by his claim to be a prophet. At this point it is
necessary to insert a note on the Arabs (ṭayyāy) whose collective
name (arabāy) is derived from the general designation of their
homeland as Fertile Arabia. This region extends north-south [from
the river Euphrates to the Southern Sea] and west-east from the
Red Sea to the gulf of the Persian Sea. The Arabs also have a great
many specific appellations corresponding to their ancestral tribes.
They said Muammad had begun as a young man to go up and
down from his own city of Yathrib to Palestine for reasons of
commerce, both buying and selling. That is how he became
familiar with that country; and the monotheist religion which he
had observed there had met with his approval.
Dionigi di Tell Mahre (4)
Back at home he would expound this religion to his tribesmen, a
few of whom were convinced and became his followers. When
speaking to them of these matters he used also to extol the quality
of the land in Palestine and he maintained that it was “because
they confessed the unique God” that such a good and fertile land
had been given to them. Then he would add, “If you listen to me,
you too will have a good land, flowing with milk and honey, as a
gift from God”. To back up this claim, he gathered those who
were amenable into a band and began to lead them up to raid the
land of Palestine, returning unscathed with a load of captives and
booty. He had given them his word; and he did not let them down.
Dionigi di Tell Mahre (5)
26. Acquisitiveness is habit-forming. One raiding expedition to
Palestine and back was naturally followed by another. And of
course, when the uncommited ones saw Muammad’s disciples
enriching themselves so royally, they did not need to be press-
ganged into his service; they flocked to him. Later, when his
followers had grown into a great army of men and when he
himself occupied the seat of honour in his own city of Yathrib,
he no longer permitted them to carry out (mere) raids. Nor could
Palestine be satisfaction enough for long, once forces of this
kind had been unleashed.
Dionigi di Tell Mahre (6)
(...) From this hegemony was born an established empire with
one ruler following another in regular succession. And God,
whose purpose was chatise us for our sins, nodded in assent
while this empire waxed in power.
[Michele il siro: Whoever did not accept his doctrine was
made to conform, not bu persuasion, but by the sword;
those who refused he killed].
27. So much for the cause and origin of the movement of
Muammad, the first king of the Arabs. Now we turn to the
laws and commandments which, as he claimed, he was
inspired by God to impose upon them.
Dionigi di Tell Mahre (7)
To begin with, he taught them to confess one God, the Creator of
everything. He eschewed the names of Father, Son and Spirit and
affirmed instead that the Divinity was unique in His Person and
unique in His Beaing, a Being neither begotten nor begetting, and
having no comparison. He recognizes Moses and his book and he
even recognizes the Gospel, though he declines to confess that
Christ was crucified. As to Christ himself, Muammad considers
him a just man and the most honoured of the prophets, born of a
virgin without intercourse, formed, as Adam out of earth, by the
creative power of God’s Word. He admits that He worked
miracles and raised the dead, but not that he was crucified
Dionigi di Tell Mahre (8)
for he maintains that when the Jews “laid hands on Him”,
they actually crucified someone else who appeared to them
identical with Him, whereas Christ Himself was raised up,
alive, to the fourth heaven. There He will stay until the end,
when he will come a second time to the earth. At God’s
command He will be the Judge of mankind on the Day of
Resurrection. They also confess the resurrection and the
requital of deeds. 28 As for Muammad’s conception of
paradise, it is sensual and crude in the extreme. He envisages
food and drink, copulation with glamorous courtesans, beds
of gold to lie upon with mattress of coral and of topaz, and
rivers of milk and honey. A document was drawn up of which
Muammad said that a copy had been transferred onto his
mind by God himself through the mediation of an angel and
Dionigi di Tell Mahre (9)
They also maintain that there will be and end to torment.
Their view is that every man suffers torments commensurate
with the sins he has committed, then comes out of the place
into Paradise.
29[ Marriage / Fasts / Circumcision]
A document was drawn up of which Muammad said that a
copy had been transferred onto his mind by God himself
through the mediation of an angel and that he, Muammad,
had used his own language to render it comprehensible to
human ears. This they call the Divine Book.
Il genere del dialogo / lettera
I temi più frequenti sono:
• la Trinità e l’unicità di Dio
• l’incarnazione e la divinità di Cristo
• l’autenticità e l’armonia dei vangeli canonici
• la dottrina del libero arbitrio nelle scelte morali e la
predestinazione dell’uomo
• le pratiche religiose come battesimo, eucarestia, preghiera in
direzione dell’Oriente, digiuni, venerazione della croce e dei
santi
• profetismo di Muhammad
• monogamia e poligamia.
Giovanni Damasceno (1) [ca 730]
100 C’è anche la religione/culto degli Ismaeliti che domina
ancora oggi giorno, che svia i popoli, prodromo
dell’Anticristo. Trae le sue origini da Ismaele, generato da
Agar ad Abramo: perciò si chiamano sia Agareni, sia
Ismaeliti. Li si chiama anche Saraceni, che significa a mani
vuote a causa di Sara, poiché Agar disse all’angelo: «Sara mi
ha mandato via a mani vuote» (Gen 21, 10-18). Erano idolatri
e adoravano la stella del mattino e Afrodite, che hanno
chiamato proprio Chabar nella loro lingua, che vuol dire
“grande”.
Giovanni Damasceno (2)
Fino all’epoca di Eraclio hanno praticato apertamente
l’idolatria. A partire da quest’epoca e fino ad ora si è levato
un falso profeta, di nome Muammad, il quale, dopo aver per
caso preso conoscenza dell’Antico e del Nuovo Testamento e
verisimilmente aver frequentato un monaco ariano, ha
fondato la sua propria eresia. Dopo essersi conciliato il favore
del popolo attraverso un’apparenza di pietà, insinua che una
Scrittura da Dio che gli è stata portata dal cielo. Dopo aver
redatto nel suo libro qualche dottrina ridicola, così trasmette
loro il modo di adorare Dio.
Giovanni Damasceno (3)
Afferma che vi è un solo Dio creatore di tutte le cose, né
generato né generatore. Dice che Cristo è il logos di Dio e suo
spirito (Q 4:171), creato (3:59) e servo (4:172, 19:30; 43:59),
e che da Maria, sorella di Mosé e Aronne (3:45, 19,28,
Mariam), fu generato senza seme (3:47, 19:20, ecc.). Infatti il
logos di Dio e lo spirito entrarono in Maria (19:17, 21:91) ed
ella generò Gesù, che è profeta (9:30) e servo di Dio. E
secondo lui i giudei, agendo contro la legge, vollero
crocifiggerlo, e, dopo averlo catturato, crocifissero la sua
ombra. Cristo stesso non fu crocifisso, lui dice, né morì
(4:157): Dio infatti lo prese presso di sé nel cielo perchè lo
amava.
Giovanni Damasceno (4)
E dice ugualmente che una volta che Cristo fu salito in cielo,
Dio lo ha interrogato dicendo: «Gesù, tu hai detto: “Io sono il
Figlio di Dio e Dio?”». Gesù, dice, rispose: «Abbi
misericordia di me Signore! Tu sai che io non ho detto questo
e che non disdegno di essere tuo servitore. Ma gli uomini
trasgressori hanno scritto che avevo pronunciato questo
discorso, e hanno mentito riguardo a me e sono nell’errore».
Dio, dice, gli rispose: «So che tu non hai pronunciato questo
discorso» (Q 5:116).
Giovanni Damasceno (5)
Quando noi diciamo: «Chi testimonia che Dio ha dato la
Scrittura e chi, fra i profeti, ha annunciato che un tale profeta
doveva venire?», noi li mettiamo in imbarazzo quando
diciamo che Mosè aveva ricevuto la legge sul Sinai, alla vista
di tutto il popolo, (...) e tutti i profeti, dopo Mosè, hanno uno
di seguito all’altro annunciato che Cristo verrà, che Cristo è
Dio e che il Figlio di Dio verrà prendendo la carne, che
morirà e resusciterà e sarà lui a giudicare i vivi e i morti;
Giovanni Damasceno (6)
Quando noi diciamo: «Chi testimonia che Dio ha dato la
Scrittura e chi, fra i profeti, ha annunciato che un tale profeta
doveva venire?», noi li mettiamo in imbarazzo quando
diciamo che Mosè aveva ricevuto la legge sul Sinai, alla vista
di tutto il popolo, (...) e tutti i profeti, dopo Mosè, hanno uno
di seguito all’altro annunciato che Cristo verrà, che Cristo è
Dio e che il Figlio di Dio verrà prendendo la carne, che
morirà e resusciterà e sarà lui a giudicare i vivi e i morti;
Giovanni Damasceno (7)
e quando diciamo: «Perchè il vostro profeta non è venuto
nello stesso modo, con altri che testimoniano su di lui? perché
Dio, che ha donato la Legge a Mosè mentre tutto il popolo
guardava, mentre la montagna fumava, non ha trasmesso a lui
la scrittura di cui parlate, affinché anche voi aveste la prova
certa? » rispondono che Dio fa quello che vuole. Questo, noi
diciamo, lo sappiamo anche noi, ma chiediamo «In che modo
la Scrittura è scesa sul vostro profeta?». Rispondono che la
scrittura è scesa su di lui mentre dormiva.