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4 MEN & WOMEN Alberto Benetti N iente di nuovo sotto il sole né, tanto meno, sotto il cielo plum- beo di questa desolata Salso di fine autunno. Tutto si è svolto nel più prevedibile dei modi tra protagonisti che, nel settanta per cento dei casi, erano protagonisti venti o più anni fa e, molto probabilmente, lo saranno sino al giorno del loro ritiro dalla scena agonistica. Quando non si è tantissimi e quando è presente solo quella parte di bridgisti che è arrivata qui superando le fasi eli- minatorie, ovvero il meglio della cate- goria, ci si guarda in faccia e ci si accor- ge di vedere, da decenni, le stesse facce. Sul perché sia così e sul come provare a superare questa fase di stallo, non ho suggerimenti realistici da dare. Personalmente credo che se si ripren- desse a giocare solo nel tardo pomerig- gio e fino a notte fonda tra bicchieri di Chivas e pacchetti di Malboro, cioè se il nostro tornasse ad essere un gioco pra- ticato da giocatori di carte, qualcosa si potrebbe ancora salvare. Ma so già che questo mio punto di vista non è e non può essere condiviso dai vertici di una Federazione Sportiva indipendente- mente dalle persone fisiche che la diri- gono. Niente di nuovo, dicevo, per quanto riguarda i protagonisti e niente di nuovo per quanto riguarda i risultati. Almeno in campo maschile. Ha vinto la squadra che doveva vin- cere: T.C. PARIOLI ANGELINI: Lino Bove c.n.g., Francesco Angelini, Dano De Falco, Fulvio Fantoni, Lorenzo Lau- ria, Claudio Nunes, Alfredo Versace. Ha vinto senza mai soffrire più di tanto dimostrando per l’ennesima volta di essere la più forte. Non c’è stato un sin- golo incontro nel quale, per un solo mo- mento, la vittoria dei romani fosse mes- sa in dubbio. Come ho avuto già modo di dire il divario tra questa squadra e tutte le altre (Lavazza esclusa), è enor- me, incolmabile e, per le ragioni spie- gate in sede di commento della Coppa Italia 2006 che quindi non ripeterò, de- stinato ad aumentare negli anni. Dopo che Dano De Falco aveva dimostrato in Polonia, nella Champion Cup, di esser- si ben inserito nel gruppo, ipotizzare un non successo dei romani era davvero arduo. Infatti nessuno lo ipotizzava an- che se, a Bridge come negli altri sport, un Sudafrica è sempre possibile ma, al massimo, semel in anno. E per quest’an- no, il bridge mi sembra abbia già dato. A differenza che negli ultimi grandi appuntamenti autunnali, non c’è stata suspence in nessuna fase della com- petizione. Cos’altro dire di questi sei fe- nomeni se non che sono dei… fenome- ni? Per gli amanti delle statistiche dirò che Lauria e Versace si sono messi in pole position per arrivare alla doppia cifra. Mi spiego: i due hanno vinto 9 Coppe Italia a testa: due da single e sette da coppia di fatto. Il prossimo an- no, quindi, avranno la possibilità di ar- rivare ad un numero di vittorie a due cifre. Lorenzo ed Alfredo sono già, a lunghezze, detentori del maggior nume- ro di successi in questa competizione e mi chiedo a che cifra potrà arrivare il, bridgisticamente parlando, cucciolo Versace. Mettiamoci il cuore in pace: per ve- dere qualcosa di appassionante nel bridge maschile, si dovrà attendere che i due grandi team italiani: Angelini e Lavazza, tornino ad incontrarsi in pri- mavera. Quando è presente una sola di queste due squadre… si gioca per il se- condo posto. E anche qui, per modo di dire, perché mi sembra che la squadra di Fornaciari: Ezio Fornaciari, Franco Baroni, Vitto- rio Fellegara, Arturo Franco, Camillo Gaddi, Carlo Mariani, Marco Riccia- relli, Aldo Mina, non abbia alcuna in- tenzione di abdicare e di cedere il tito- lo di squadra viceregina ad un’altra pretendente visto che, da anni, si piazza al secondo posto e che vince non appe- na i superfavoriti incappano in un qual- che succitato Sudafrica. Bravi! In una Finale per il terzo e quarto po- sto disputata, more solito, su un nume- ro di smazzate inferiori a quelle previ- ste, i bolognesi di Tamburrini: Cesare Tamburrini, Paolo Baghetti, Carlo Buz- zoni, Angelo Cardile, Gianfranco Fac- chini, Sergio Freddio, Berardino Man- cini hanno avuto la meglio sui catanesi di Failla dove, finalmente, si vedevano due facce, quella di Manno e quella di Mistretta che, vent’anni fa, non poteva- no esser viste intorno ad un tavolo da gioco per motivi anagrafici. Ma sul podio è salita tutta gente che LE FINALI DELLE COPPE ITALIA 2007 Angelini Br. Team TPC, vincitore della Coppa Italia Men 2007 - Trofeo Giorgio Belladonna.

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MEN & WOMENAlberto Benetti

Niente di nuovo sotto il sole né,tanto meno, sotto il cielo plum-beo di questa desolata Salso difine autunno. Tutto si è svoltonel più prevedibile dei modi tra

protagonisti che, nel settanta per centodei casi, erano protagonisti venti o piùanni fa e, molto probabilmente, losaranno sino al giorno del loro ritirodalla scena agonistica.

Quando non si è tantissimi e quandoè presente solo quella parte di bridgistiche è arrivata qui superando le fasi eli-minatorie, ovvero il meglio della cate-goria, ci si guarda in faccia e ci si accor-ge di vedere, da decenni, le stessefacce. Sul perché sia così e sul comeprovare a superare questa fase di stallo,non ho suggerimenti realistici da dare.Personalmente credo che se si ripren-desse a giocare solo nel tardo pomerig-gio e fino a notte fonda tra bicchieri diChivas e pacchetti di Malboro, cioè se ilnostro tornasse ad essere un gioco pra-ticato da giocatori di carte, qualcosa sipotrebbe ancora salvare. Ma so già chequesto mio punto di vista non è e nonpuò essere condiviso dai vertici di unaFederazione Sportiva indipendente-mente dalle persone fisiche che la diri-gono.

Niente di nuovo, dicevo, per quantoriguarda i protagonisti e niente dinuovo per quanto riguarda i risultati.Almeno in campo maschile.

Ha vinto la squadra che doveva vin-cere: T.C. PARIOLI ANGELINI: LinoBove c.n.g., Francesco Angelini, DanoDe Falco, Fulvio Fantoni, Lorenzo Lau-ria, Claudio Nunes, Alfredo Versace.Ha vinto senza mai soffrire più di tantodimostrando per l’ennesima volta diessere la più forte. Non c’è stato un sin-golo incontro nel quale, per un solo mo-mento, la vittoria dei romani fosse mes-sa in dubbio. Come ho avuto già mododi dire il divario tra questa squadra etutte le altre (Lavazza esclusa), è enor-me, incolmabile e, per le ragioni spie-

gate in sede di commento della CoppaItalia 2006 che quindi non ripeterò, de-stinato ad aumentare negli anni. Dopoche Dano De Falco aveva dimostrato inPolonia, nella Champion Cup, di esser-si ben inserito nel gruppo, ipotizzare unnon successo dei romani era davveroarduo. Infatti nessuno lo ipotizzava an-che se, a Bridge come negli altri sport,un Sudafrica è sempre possibile ma, almassimo, semel in anno. E per quest’an-no, il bridge mi sembra abbia già dato.

A differenza che negli ultimi grandiappuntamenti autunnali, non c’è statasuspence in nessuna fase della com-petizione. Cos’altro dire di questi sei fe-nomeni se non che sono dei… fenome-ni?

Per gli amanti delle statistiche diròche Lauria e Versace si sono messi inpole position per arrivare alla doppiacifra. Mi spiego: i due hanno vinto 9Coppe Italia a testa: due da single esette da coppia di fatto. Il prossimo an-no, quindi, avranno la possibilità di ar-rivare ad un numero di vittorie a duecifre. Lorenzo ed Alfredo sono già, alunghezze, detentori del maggior nume-ro di successi in questa competizione emi chiedo a che cifra potrà arrivare il,bridgisticamente parlando, cuccioloVersace.

Mettiamoci il cuore in pace: per ve-

dere qualcosa di appassionante nelbridge maschile, si dovrà attendere chei due grandi team italiani: Angelini eLavazza, tornino ad incontrarsi in pri-mavera. Quando è presente una sola diqueste due squadre… si gioca per il se-condo posto.

E anche qui, per modo di dire, perchémi sembra che la squadra di Fornaciari:Ezio Fornaciari, Franco Baroni, Vitto-rio Fellegara, Arturo Franco, CamilloGaddi, Carlo Mariani, Marco Riccia-relli, Aldo Mina, non abbia alcuna in-tenzione di abdicare e di cedere il tito-lo di squadra viceregina ad un’altrapretendente visto che, da anni, si piazzaal secondo posto e che vince non appe-na i superfavoriti incappano in un qual-che succitato Sudafrica. Bravi!

In una Finale per il terzo e quarto po-sto disputata, more solito, su un nume-ro di smazzate inferiori a quelle previ-ste, i bolognesi di Tamburrini: CesareTamburrini, Paolo Baghetti, Carlo Buz-zoni, Angelo Cardile, Gianfranco Fac-chini, Sergio Freddio, Berardino Man-cini hanno avuto la meglio sui catanesidi Failla dove, finalmente, si vedevanodue facce, quella di Manno e quella diMistretta che, vent’anni fa, non poteva-no esser viste intorno ad un tavolo dagioco per motivi anagrafici.

Ma sul podio è salita tutta gente che

LE FINALI DELLECOPPE ITALIA 2007

Angelini Br. Team TPC, vincitore della Coppa Italia Men 2007 - Trofeo Giorgio Belladonna.

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ciari ed un’altra volta un’altra squadra.In campo femminile, al contrario, lereggiane vincerebbero diciamo cinquevolte e le altre squadre si dividerebberogli altri cinque titoli. Con la Lavazza incampo tra gli uomini e Milano Rosettae Roma Parioli Saccavini tra le donne,le percentuali, ovviamente, cambiereb-bero. Le differenze nel settore femmini-le, come da me più volte sostenuto, so-no più sottili e i risultati degli incontripiù legati a singole decisioni e a mo-menti di maggiore o minor forma. In-somma, nel settore femminile, non c’ènessuna squadra che parta mai comenettissima favorita. Se due anni fa l’eli-minazione di Angelini nella Fase Re-gionale, fu lo scoop dell’anno, quest’an-no l’eliminazione, nella stessa fase, del-le Campionesse in carica di Roma Pa-rioli Saccavini, non ha destato stuporepiù di tanto.

Se da un lato tutto questo non è cer-to un dato positivo per quanto riguardale sorti della Nazionale perché è la pro-va provata che non disponiamo di fe-nomeni in gonnella, dall’altro rendepiù interessanti i vari campionati fem-minili che non hanno mai un vincitoree/o dei finalisti predeterminati.

CRONACA

Un po’ perché le ho trascurate troppoin occasione delle Finali del Campio-nato di Società che hanno brillante-mente vinto a Montecatini, un po’ per-ché in questi Ottavi non sono presentiné i vincitori della Coppa Italia Men2006 di Parioli Angelini (i loro avversa-ri si sono ritirati) né le vincitrici di quel-la Women di Parioli Saccavini (sonostate eliminate durante la fase locale),decido di seguire le Campionesse Italia-ne in carica di Reggio Fornaciari. Ri-spetto ai campionati di Società vinti aMontecatini, la squadra si presenta im-mutata per quattro sesti: Baroni-Golin eCuzzi-Brambilla, mentre al posto dellenapoletane Gigliotti-De Biasio giocanole fiorentine Buratti-Forti.

Le reggiane (si fa per dire… ) giocanocontro le torinesi di Fantini. Vado inchiusa dove Irene Baroni e Cristina Go-lin giocano in EO contro la Signorile ela Pace. Irene, oltre che per vincere,gioca queste Finali di Coppa Italia an-che per migliorare un record già salda-mente nelle sue mani in condominiocon la sua compagna di squadra Moni-ca Cuzzi: quello del maggior numero dititoli italiani vinti in un anno. Avendogià vinto la Coppa Italia a squadre mi-ste e il Campionato a squadre women equello a squadre miste, vincendo anchequi, realizzerebbero un grande slamdifficilmente eguagliabile. Ultimamen-te sento parlare molto di questa coppia(Baroni-Golin) e molti esperti dicono

che alle due andrebbe assolutamentedata la possibilità di giocare in Nazio-nale.

Nel primo dei tre tempi degli Ottavi,in chiusa contro la Pace e la Signorile,giocano un bridge decisamente buono eil loro livello di affiatamento mi sembraottimo.

L’unica mano che non mi convince èla 3.

Board 3Dich. Sud - EO in zona.

� 9 5� D 9 5� 8 6 5� D 10 9 4 2

� 3 N � A R F� A 8 6 4 3 2 O E � R F 10 7� A D 9 S � R 4 2� A 5 3 � R 7 6

� D 10 8 7 6 4 2� –� F 10 7 3� F 8

Chiusa

OVEST NORD EST SUD

Baroni Signorile Golin Pace– – – 3 �4 � passo 4 � passo5 � passo 5 � passo6 � passo 6 � fine

Onestamente mi sembra che dopoche Irene ha trovato il coraggio di di-chiarare 4 cuori sul barrage avversario,chiamare il grande non dovrebbe esse-re proibitivo. Il 5 � della Baroni indi-ca un numero di Assi dispari e a questopunto la Golin è vero che non può sa-pere che la compagna ha la Dama diquadri, ma, visto che potrebbe averequella di fiori o, in alternativa, la setti-ma di cuori dovrebbe, a mio giudizio,chiamare il grande contando 13 prese.Ma un unico errore per eccesso di pru-denza in 16 board, non può certo infi-ciare l’ottima prova della ligure.

Ancora più prudenti comunque, sirivelano le due torinesi in aperta dovela licita va così:

Aperta

OVEST NORD EST SUD

Gandini Buratti Saglietti Forti– – – 3 �4 � passo 4 SA passo5 � passo 5 � fine

Sembra che in questo match dire 4 �con le carte di Ovest sia normale ammi-nistrazione. Comunque qui il 4 SA èrichiesta d’Assi e il 5 � (0/3) viene in-terpretato come mancanza di Assi daEst e Ovest non se la sente di corregge-

ha iniziato a salirci tra la fine dei set-tanta (in molti casi – vedi Lauria, DeFalco, Franco, Facchini – anche pri-ma) ed i primi anni ottanta. Rischio didiventare noioso ma lo ripeto: questodell’invecchiamento degli agonisti è ilpadre di tutti i problemi. Se non si rie-sce a risolverlo o non si risolve da soloper qualche alchimia, il bridge non puòavere un futuro.

Anche nel Women il pronostico è sta-to rispettato. Ha vinto la squadra favo-rita, quella di REGGIO EMILIA FOR-NACIARI: Ezio Fornaciari c.n.g. IreneBaroni, Federica Brambilla, Monica Bu-ratti, Monica Cuzzi, Darinka Forti, Cri-stina Golin. Era sicuramente la squadrapiù forte tra quelle in campo e non hadeluso le aspettative conquistando l’Oroe una serie di record per qualche mem-bro del Team a cominciare dal capitanoche quest’anno, come giocatore o comecapitano, ha vinto la bellezza di sei Ti-toli Italiani. La Cuzzi e la Baroni, da par-te loro, sono salite ben quattro volte sulgradino più alto del podio di un Cam-pionato Italiano. Tre volte in poco piùdi un mese. Sia per Ezio che per le suedue girls, si tratta di record assoluti an-che se Irene e Monica devono condivi-dere questo primato con Alfredo Ver-sace, anche lui vincitore di quattro Ti-toli in questa annata agonistica. Dettoquesto e ricordato ancora una volta chein questo momento quella messa insie-me da Ezio Fornaciari è, in assoluto, lapiù forte squadra femminile italiana, vadoverosamente fatto presente che inquesta Coppa Italia, a differenza che inquella maschile, le cose sarebbero po-tute andare in modo del tutto diverso.Basti pensare che la squadra vincitrice,dopo due tempi di gioco, era pratica-mente alla pari con le rispettive avver-sarie sia nella Finale poi vinta contro leottime milanesi della Pozzi: Giulia Poz-zi, Debora Campagnano, Chiara Mar-tellini, Silvia Martellini, Minù Tambu-relli, Luisa Venini, alle quali è andatol’Argento, sia in Semifinale contro le ro-mane della Bettiol: Fabrizia Bettiol, Giu-sy Bernabei, Anna Brucculeri, Bruna Cos-saro, Manuela De Chiara, Angela Grel-la, Stefania Maggiora, Rita Marzano,che hanno poi conquistato il Bronzocontro le bolognesi della Lolli. E poinon va dimenticato anche che solo unadelle 18 giocatrici che hanno indossatola maglia azzurra in competizioni uffi-ciali dal 1999 ad oggi, era presente quia Salso. Questo nulla toglie ai meriti diquesta formidabile squadra che in que-sto momento domina sì la categoria.Quello che voglio dire, in soldoni, èquesto: se queste Finali di Coppa Italiavenissero giocate dieci volte di fila conlo stesso campo di partenti, in campomaschile Angelini vincerebbe otto vol-te su dieci. Una volta vincerebbe Forna-

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re. Insomma, in uno dei pochi board incui Torino avrebbe potuto guadagnarequalcosa (come io avevo oculatamenteprevisto dopo aver seguito il board inchiusa), Reggio finisce col guadagnare13 imp.

E ne guadagna altri 15 nel board 5.

Board 5Dich. Nord - NS in zona

� –� 10 5 2� R D F 10 9 6 2� F 5 2

� A 8 7 3 2 N � D 10 9 6 4� A R F 7 6 O E � D 9 8 3� 4 S � 5� D 8 � A 9 7

� R F 5� 4� A 8 7 3� R 10 6 4 3

Aperta

OVEST NORD EST SUD

Gandini Buratti Saglietti Forti– 3 � passo 5 �contro fine

Chiusa

OVEST NORD EST SUD

Baroni Signorile Golin Pace– 3 � passo passo4 � passo 4 � fine

Sono le due signore in Sud a decide-re l’esito del board. Il 5 � della Forti

sul barrage della compagna impediscealla linea avversa di giocare manche inun nobile mentre il passo della Pace sulbarrage della sua, dà modo alla Baronidi mostrare la sua bicolore. Il guadagnodelle girls di Fornaciari non sarebbestato comunque così cospicuo se il con-tratto in aperta fosse stato battuto.

Ma la Saglietti attacca di Asso di fiorie, visto che la Dama del minore nerocade poi sotto il Re, 11 prese sono sultavolo. In chiusa la Pace (che forseavrebbe dovuto difendere a 5�) attaccadi Asso di quadri e poi torna col suosingolo di cuori. La Golin prende in ma-no e gioca Asso di picche e picche peril 10 ed il Fante. Sud, in presa, può omeno incassare ora anche il Re di pic-che ma poi deve comunque tornare fio-ri sotto Re o quadri in taglio e scarto.Sceglie la soluzione che dà modo alladichiarante di sbagliare (fiori sotto Re),ma la Golin non sbaglia: passa la Damadal morto e fa la mano.

Nel board 8 la Buratti e la Forti tro-vano una difesa a 4� (1 down: 50 perTorino) laddove le due NS in chiusacontrano il 4� delle emiliane e la Go-lin mantiene l’impegno indovinando acuori e pagando due picche e una qua-dri. Questo il board:

Board 8Dich. Ovest - Tutti in prima

� 10 9 4 3� F 7� F 7 5� R 10 9 5

� 7 6 N � 5 2� A 10 6 3 2 O E � D 9 8 5 4� 10 6 3 2 S � A 8� 4 3 � A D 8 2

� A R D F 8� R� R D 9 4� F 7 6

A questo punto, dopo 8 mani, il par-ziale è di 65 a zero a favore di Reggioma nel board 9 che io, in chiusa, avevoovviamente considerato positivo per leemiliane, Torino si sblizza.

Board 9Dich. Nord - EO in zona

� 9 7� 9� A D 10 9 5 2� F 8 7 2

� A 8 6 3 N � R F 2� 7 6 3 O E � R D 5 2� – S � R F 8 4 3� D 10 9 6 5 4 � 3

� D 10 5 4� A F 10 8 4� 7 6� A R

Chiusa

OVEST NORD EST SUD

Baroni Signorile Golin Pace– passo 1 � contropasso passo 1 � passo2 � fine

Irene non può fare a meno di pagare4 atout (due teste e due tagli da Nord),una picche e due cuori: 2 down lisce e+200 per Torino.

Perché ho detto che valutavo la ma-no positiva per Reggio? Per tre ragioni.

1) Perché, uscito a fumare mentre ini-ziavano a dichiarare, avevo appreso chesu BBO gli EO avevano pagato un nu-mero nuovo giocando 2� contrate.

2) Perché mi era sembrato che, in ef-fetti, per gli orizzontali non fosse facileuscire con danni inferiori da questa di-stribuzione infernale.

3) Perché, come noto, non ne azzeccomai una.

Non so come sia andata esattamentela dichiarazione in aperta ma so cheEst, giocando Fiori Torino, ha aperto di1� quarto e che le due toscane di Reg-gio, hanno finito col giocare 3 quadricontrate in NS per un +300 per le pie-montesi.

Ancora due colpi a favore di ReggioEmilia portano il parziale a favore delleemiliane a livelli già incolmabili, manei board 12,13 e 14 le torinesi segnanoper tre volte di fila per un totale di 17imp.

Sono però ancora le emiliane a ri-portarsi a distanze siderali chiamandoin chiusa, nel board 15, 4� mentre leloro omologhe (il correttore automaticome lo dà sbagliato ma, secondo me,omologhe si può dire) in aperta giocano3 SA andando down dopo l’attacco apicche.

LE FINALI DELLECOPPE ITALIA 2007

Reggio Emilia Fornaciari argento nella Coppa Italia Men.

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Questo il board:

� 5 4� R F 10 7� A D 8 6 2� D 2

� 10 7 N � A R 9 8 6 2� 5 4 3 O E � 9 2� F 10 5 4 S � 9 7 3� A 9 8 4 � F 7

� D F 3� A D 8 6� R� R 10 6 5 3

Il tempo si chiude 95 a 24 per Reggio(anche se credo che le emiliane si sianoautorubate 7 imp e abbiano consegnatoun 88 a 24 a loro favore) e, qualunquesia il punteggio reale, l’incontro nonavrà chiaramente più storia. Infatti Reg-gio Fornaciari finisce col prevalere perpiù di 100 imp.

Bisogna dire una cosa: il divario tra ledue squadre era troppo grande per po-ter valutare in modo realistico l’attualestato di forma della squadra Campioned’Italia ma, da quello che ho constatatopersonalmente in chiusa e da quelloche ho saputo delle toscane in aperta,mi sembra che questa di Ezio Forna-ciari sia, anche in questa occasione, lasquadra da battere.

Nel terzo tempo assisto all’incontroMen tra S. Giorgio del Sannio e Cata-nia. I siciliani mi fanno un ottima im-pressione. Attanasio e Failla non han-no bisogno di presentazione: sono, mo-stri a parte, da anni una delle due o trecoppie italiane più forti ed anche quigiocano un ottimo bridge. Ma molto po-sitivamente mi impressionano anche igiovanissimi Manno e Mistretta che, al-meno nelle sette otto mani che ho mo-do di seguire, non sbagliano praticamen-te mai. Catania è certamente una dellesquadre candidate alla finale già inquesta formazione. Mi domando cosaavrebbe potuto fare se, come mi era sta-to detto, con gli isolani avessero giocatoanche Duboin e Sementa.

Ho chiesto lumi sul perché non fos-sero in campo e mi è stato spiegato chenon avevano potuto giocare per due ra-gioni: perché inizialmente iscritti con lasquadra di Pisa (ma non avevano maigiocato) e perché, data la loro categoria,non potevano essere comunque inseritiin una squadra a corsa iniziata (ovverodopo le fasi locali e regionali).

Preciso subito: la norma è questa ebene ha fatto chi l’ha fatto notare e chil’ha giustamente applicata. Quello chevorrei far notare a mia volta però, è cheanche questa norma, o, almeno, la suaapplicazione, ripeto, doverosa, rientraa pieno titolo nel foltissimo numero di

regole assolutamente prive di un qual-siasi barlume di buon senso.

Vediamo perché.Sostanzialmente la ratio che ispira la

norma è questa: la presenza di due fe-nomeni come Giorgino e Antonio inuna squadra, qualsiasi essa sia nel mon-do, aumenta il valore della stessa equindi fa sì che la squadra diventi testadi serie con tutti i benefici derivantidalla cosa.

Bene: di questi benefici, nella fatti-specie, ha, appunto, beneficiato Pisa cheperò, malgrado ciò, non si è qualificata.Al contrario Catania si è qualificata purnon godendo dei famosi benefici di cuisopra. La domanda che mi pongo è que-sta: per quale ragione reale e logica idue non hanno potuto giocare soprat-tutto considerando che ormai, negli al-tri sport, un giocatore può cambiare ca-sacca praticamente tra il primo e il se-condo tempo di una stessa partita? Larisposta che mi do è questa: di ragionireali e logiche non ce ne sono.

Ripeto: questa mia non è una criticaa chi ha applicato la norma. Non sisarebbe potuto fare altrimenti. È soloun mio personalissimo ennesimo tenta-tivo di dimostrare come, in questo casocome in infiniti altri, tra logica e giusti-zia da una parte e normativa dall’altra,non ci sia nemmeno una lontana paren-tela.

Comunque, visto che Duboin e Se-menta sono missing, e visto che ho co-munque deciso di seguire un turno diQuarto tra Catania Failla e Venezia Mon-tanari, dovrò accontentarmi di angoliz-zare, in aperta, i due siciliani anzianiche giocano in NS contro Montanari eBalbi. Venezia parte da +7.

Il primo board giocato in chiusa nonpuò essere buono per gli isolani.

Board 1Dich. Nord - Tutti in prima

� A D 5 4 3� A F 10 5� F 6 3� 6

� R 10 7 2 N � 9 6� R 8 4 O E � D 9 7 6 2� 8 5 S � D 7 4 2� F 8 5 2 � 4 3

� F 8� 3� A R 10 9� A R D 10 9 7

Aperta

OVEST NORD EST SUD

Montanari Attanasio Balbi Failla– 1 � passo 2 �passo 2 � passo 3 �passo 3 � passo 4 �passo 4 � passo 4 SApasso 5 � fine

Le fiori sono 4/1 ma sia la Dama diquadri che il Re di picche sono benmessi per il dichiarante. Giuseppe rea-lizza 12 prese su attacco quadri daOvest. A chi si diletta di questo tipo dipassatempo, calcolare le percentuali diriuscita di questo slam che si fa, oltreche nella fattispecie reale (fiori 4/1 edue impasse che vanno) anche con lefiori 3/2 e uno dei due che impasse cheva bene. Ad occhio mi sembra di unqualcosa sotto il 50%.

In chiusa si dichiara così:

OVEST NORD EST SUD

Mistretta Cedolin Manno Tramonto– 1 � passo 2 �passo 2 � passo 3 �passo 3 � passo 4 �passo 4 � passo 5 SApasso 6 � fine

12 prese le fa ovviamente anche Tra-monto e sono 10 per Venezia.

Bologna Tamburrini, terza classificata nella Coppa Italia Men.

8

Al board 4 Catania si rifà sotto quan-do Attanasio e Failla chiamano e fanno4� in zona mentre i loro omologhi(stavolta il correttore non dà segni diinsofferenza) in chiusa giocano il par-ziale.

Board 4Dich. Ovest - Tutti in zona

� 8 5� F 8 3 2� A 10 9 3� R 9 6

� A R 9 N � 10 7 6 2� A 10 6 O E � 5� 7 6 2 S � R D 8 5 4� D 8 5 3 � F 7 2

� D F 4 3� R D 9 7 4� F� A 10 4

Chiusa

OVEST NORD EST SUD

Montanari Attanasio Balbi Failla1 � passo 1 � 1 �passo 2 SA (fit) passo 4 �fine

La mano, con attacco in un colorerosso, non si può fare ma con le carte diOvest è davvero difficile non affacciar-si con un pezzo a picche. Infatti Mon-tanari attacca di Asso di picche. A que-sto punto la mano sarebbe ancora batti-

bile con ritorno in atout perché il di-chiarante, in seguito, rimarrebbe conuna sola atout per tagliare una picche euna fiori perdenti (Balbi lo nota imme-diatamente. Io… devo ricorrere a deep).Comunque Montanari incassa anchel’altro onore di picche e prosegue conun terzo giro nel colore per lo scarto diuna fiori del morto. Failla gioca due giridi cuori, Ovest entra al secondo giro egioca quadri per l’Asso del morto. Sibatte l’ultima atout di Ovest, si tagliauna fiori e la mano è chiusa.

Nel board 6 bisogna assolutamentelasciar giocare gli avversari. La dichia-razione di questi ultimi impedisce peròmaterialmente a Failla di dichiarare ilcontratto in cui si cade.

Board 6Dich. Est - EO in zona

� 7 5� D F 7 5 3� A 6 3� 10 8 2

� – N � D F 9 4 3� A R 10 4 2 O E � 9 8� R 10 4 S � F 7 2� A D 7 6 4 � 9 5 3

� A R 10 8 6 2� 6� D 9 8 5� R F

Aperta

OVEST NORD EST SUD

Montanari Attanasio Balbi Failla– – passo 1 �2 � passo 3 � passo3 � passo 4 � fine

Failla indovina a non dichiarare lasua sesta sul 3 � di Balbi. Poi… nonpuò più farlo perché 3� le dichiara

Montanari. Balbi cade di due prese inquesta sala e Tramonto di una a 3�nell’altra.

Catania è avanti per 22 a 12 quandoarriva lo swing più consistente del tem-po. Ed è a favore di Venezia.

Board 9Dich. Nord - EO in zona

� F 9 6 2� 6 5� A 10 4 3� 10 8 4

� A 8 4 N � D 10 7 3� A 10 7 4 O E � R 3� 8 7 S � R F 6� R D 9 2 � A 6 5 3

� R 5� D F 9 8 2� D 9 5 2� F 7

In entrambe le sale si giocano 3 SA.In chiusa, non so dopo quale sequenza,le gioca Mistretta in Ovest e, dopo l’at-tacco di 6 di cuori da Nord, non riescea trovare la strada giusta per giungere a9 prese. In aperta le gioca Balbi in Est e,dopo l’attacco di Dama di cuori di Fail-la, indovinare o meno negli altri coloridiventa un optional (Giuseppe le cuorile ha dichiarate quindi tre prese nel co-lore sono certe e almeno due tra quadrie picche si fanno per forza). Balbi indo-vina comunque tutto l’indovinabile(picche Asso e 8 di picche a girare) e diprese ne fa addirittura 11 dando 13 impa Venezia che passa così in vantaggionel tempo.

Ancora 3 per Venezia nel board 10,poi un board pari e poi… il fattaccio.

Board 12Dich. Ovest - NS in zona

� A 9 4� 9� A 7� R D 9 7 6 5 2

� R 6 3 N � F 10 8 7 5 2� D 6 5 O E � 10 8 7 3� D F 10 S � 5 3� A 10 8 3 � 4

� D� A R F 4 2� R 9 8 6 4 2� F

Aperta

OVEST NORD EST SUD

Montanari Attanasio Balbi Failla1 � passo 2 � passopasso 3 � passo 3 �fine

LE FINALI DELLECOPPE ITALIA 2007

Reggio Emilia Fornaciari, vincitrice della Coppa Italia Women 2007 - Trofeo Anna Valenti.

9

Failla gioca 3� e, su attacco a cuori,fa 11 prese. Appena terminato il gioco,chiama il direttore.

È successo questo: la dichiarazionedi 2� di Est, correttamente spiegatadallo stesso ad Attanasio come una ma-no molto debole con almeno 5 picche e4 cuori, è stata allertata anche dall’altraparte del sipario e spiegata da Mon-tanari a Failla come un salto debole conla sesta di cuori. Giuseppe fa presenteall’arbitro che, qualora in possesso dellaspiegazione corretta, egli avrebbe certa-mente dichiarato 3� che sarebbe stata,evidentemente, una surlicita e una ri-chiesta di fermo per 3 SA. Nella situa-zione reale, invece, ha a disposizioneuna sola dichiarazione forzante: 3�che, com’è evidente, non sarebbe di al-cuna utilità per giocare 3 SA. Nell’altrasala i verticali chiamano appunto 3 SAe Tramonto fa 10 prese contro una dife-sa non certo impeccabile. L’attuale com-portamento arbitrale (che io, per quelche vale, condivido in toto) in questecircostanze è quello di cercare di capi-re se e quanto l’informazione errata ab-bia effettivamente danneggiato la lineainnocente. In pratica: Attanasio e Faillaavrebbero raggiunto un contratto dimanche a quadri o a senz’atout? Se sì,lo avrebbero realizzato? Va da sé chedecidere su una circostanza del generenon è semplice.

Ma proseguiamo con i fatti. L’arbitro,come da prassi, si riserva di decidere.Consulta l’arbitro capo che è in camerainfluenzato, alcuni esperti e, qualcheminuto dopo la fine del gioco, comuni-ca che la coppia EO è penalizzata di 2imp e che, quindi, i punti guadagnatida Montanari nel board sono 8 anziché10. La decisione lascia completamenteinsoddisfatti i siciliani. Al termine del-l’incontro Catania, stante il risultato delboard in questione, perderebbe per 6imp.

Ovviamente la discussione sulla ma-no incriminata si riaccende e alcuniesperti ancora più esperti fanno pre-sente che 3 SA o 5� sono contratti chesi dovrebbero realizzare quasi sempre.L’arbitro capo (sempre in albergo conla febbre), messo al corrente di questonuovo evolversi degli avvenimenti, de-cide che 3 SA o 5� sono contratti chesi fanno 8 volte su 10 e quindi, in basea dei conteggi che ho capito dopo millesforzi ma che mi rifiuto di riferirvi perquestioni di spazio, decide di assegnareesattamente 6 punti ai catanesi e di farproseguire l’incontro facendo giocare 6mani di spareggio. Ma a questo punto iveneziani non ci stanno anche perché,visto che sarebbe comunque dovuto ri-partire nella mattinata successiva, hannodato libera uscita a quello che ritengonoil loro giocatore più forte: Didi Cedolin.Dopo un’ora buona di discussioni la de-

cisione viene comunque confermata e Ca-tania passa perché i veneti non accetta-no di giocare le mani di spareggio.

In questo caso (diversamente dalla pre-cedente vicenda Sementa-Duboin) nonriesco proprio, neanche a posteriori, acapire quale sia o sarebbe stata la deci-sione più equa.

Quello che mi fa piacere sottolineareè che mai, assolutamente mai, da una odall’altra parte, si è varcato il limite del-la più assoluta educazione, civiltà e spor-tività e che, di conseguenza, dispiace cheuna di queste due squadre (in questocaso quella di Montanari) esca dalla com-petizione con l’amaro in bocca.

Prima di chiudere l’argomento e do-po aver ancora sottolineato che la lineaattualmente adottata è senz’altro otti-male per raggiungere una decisione quan-to più equa possibile, mi domando: vistoche tra regole ed equità è assodato chenon ci siano punti di contatto, non sa-rebbe molto più semplice adottare unaregola ispirata al noto principio del“chi sbaglia, paga”? Ovvero una regolain base alla quale anche solo in presen-za di un vago fumus di possibile dan-neggiamento, la linea colpevole non pos-sa guadagnare nel board? Mi spiego: seuna coppia chiama 7 SA dopo aver for-nito 25 spiegazioni errate ma 15 presesono sul tavolo con qualsiasi attacco,nessun problema.

Una semifinale ancora apertissima,all’inizio del terzo turno di gioco, èquella tra Milano Pozzi e Bologna Lollinel women. La seguo in chiusa dove laCampagnano e la Tamburelli sono NScontro la Canducci e la Boschi. Milanoè già in testa di qualcosa e due board, il4 ed il 6, mi inducono a pensare chel’incontro sia di fatto finito.

Board 4Dich. Ovest - Tutti in zona

� A 9 8� A 5 3 2� 8 4 3� 9 8 6

� D 7 5 4 N � R F 10 6 3� D 10 4 O E � F 9 7� D 9 2 S � F 7 6 5� D 5 4 � 2

� 2� R 8 6� A R 10� A R F 10 7 3

NS gioca 3 SA, Est attacca di 10 dipicche, Ovest mette la Dama e la Cam-pagnano sta bassa (8). Come pure stabassa (9) quando Ovest torna di 7 ed ilFante di Est fa presa.

Il contratto sembra destinato alla ca-duta ma la Canducci, che evidentemen-

te non ha notato che la dichiarante hagiocato l’8 e il 9 nei primi due giri, te-mendo di giocare verso la forchetta diNord, abbandona le picche e gioca il 5di quadri. Ora la Campagnano non hapiù problemi a cedere una fiori e a man-tenere il contratto con tanto di surle-vée.

Board 6Dich. Est - EO in zona

� A R 6 4 3 2� D� D 4� 8 5 4 3

� 9 N � F 10 8 7� 10 6 5 2 O E � A R 8� A R 10 9 7 2 S � 6 5 3� 10 6 � R D 9

� D 5� F 9 7 4 3� F 8� A F 7 2

OVEST NORD EST SUD

Boschi Campagnano Canducci Tamburelli– – 1 � passo1 � 1 � passo 2 �3 � 3 � 3 SA fine

Dichiarazione coraggiosa e fortunatadella Canducci. 3 SA si dovrebbero faredato che la difesa non incassa altro che3 picche e l’Asso di fiori. Infatti è pro-prio questo quello che avviene ma ladichiarante, in presa sul secondo girodi fiori, gioca quadri al 9 e va down.

A questo punto, un po’ perché le sortidell’incontro mi sembrano decise, unpo’ perché non vorrei che la signorabolognese in Ovest accusasse la mia pre-senza al tavolo, decido di andarmene emi trasferisco in aperta dove però homodo di constatare che le due mani in-criminate non hanno spostato più ditanto perché le bolognesi Lolli (come fauna che scambia un diciassettenne co-me Giuseppe Delle Cave per uno spon-sor a giocare bene a bridge? Mah… ) eCesari, impegnate contro la Pozzi e laVenini, hanno chiamato e fatto 5� nel

10

board 4 e nel 6 le milanesi hanno (se-condo me giustamente) giocato e fatto 2SA.

L’incontro prosegue così nell’incer-tezza fino a quando, a 4 board dal ter-mine, Debora Campagnano pennella que-ste 4� e mette al sicuro il risultato perMilano.

� R� R D 10 9 7� 9 7 2� A R 10 8

� A D 9 5 2 N � F 8 6 4� 8 2 O E � 5 4� A F 10 8 6 S � 4 3� 9 � D F 7 4 3

� 10 7 3� A F 6 3� R D 5� 6 5 2

L’attacco è a picche per l’Asso di Estche torna col suo singolo di fiori. Ladichiarante, che dalla dichiarazione sache Ovest ha una bicolore picche/qua-dri, gioca cuori per il morto, picchetaglio, cuori, picche taglio e quadri peril Re e l’Asso di Ovest che, per il suomeglio, torna di Fante nel colore. LaCampagnano prende di Dama al mortoe rigioca quadri costringendo Est a gio-care in taglio e scarto a picche o a qua-dri e realizza così 4 atout di morto, 3tagli in mano, Asso e Re di Fiori e una

quadri.

Si arriva così a giocare due Finaliampiamente prevedibili: Angelini-For-naciari nel Men e Fornaciari-Pozzi nelWomen. Prevedibili dicevo, ma noncerto scritte, soprattutto per quel che ri-guarda la Finale Women dove, come hoavuto modo di dire in più di una occa-sione, c’è un grande equilibrio e non c’ènessuna squadra che si porti l’ingressoin Finale da casa. Le Forna-ladies, tantoper fare un esempio, sono riuscite adavere la meglio contro le romane dellaBettiol solo grazie al risultato dell’ulti-mo tempo che avevano iniziato pratica-mente in parità.

La Finale Men vede in campo le stes-se due squadre dello scorso anno conDe Falco a posto di Sementa nella squa-dra Angelini e l’inserimento di Fellega-ra in coppia con Arturo Franco in quel-la di Fornaciari.

Il primo tempo si chiude con Pariolia +26. Nella seconda sessione, dopo treboard senza storia, c’è un allungo diAngelini ed una pronta risposta di For-naciari.

Board 20Dich. Ovest - Tutti in zona

� F 9 3 2� 8� 9 7 6 4� A 10 6 2

� R 7 5 N � 10 6 4� 10 5 2 O E � F 9 7 4� R F S � A 8 5� R D 8 5 4 � F 7 3

� A D 8� A R D 6 3� D 10 3 2� 9

Aperta

OVEST NORD EST SUD

Mariani Fantoni Mina Nunes1 SA (deb) passo passo contro2 � contro fine

Ultimamente mi è capitato spesso disentir discutere sul sistema usato daiFantunes. Come più volte scritto, nonho la presunzione di dire la mia in pro-posito, ma questa è una delle tantissi-me mani in cui, negli anni, ho avutomodo di constatare come il loro bridge,forse non supersofisticato e supermo-derno, porti punti. Mariani ha la sfortu-na di fare la sola dichiarazione, peraltroineccepibile, che consente a Nord dicontrare punitivamente. Due picche, trecuori e due atout il bottino dei difenso-ri che segnano 500.

Chiusa

OVEST NORD EST SUD

Versace Gaddi Lauria Fornaciari1 � passo 1 � passo1 SA fine

Il diverso approccio di Versace e Lau-ria rende più complicato l’inserimantodi Fornaciari nella dichiarazione. Su1� di Est Ezio fa il passo forte ma poi,dopo due passo del compagno, non sela sente di riaprire e Alfredo fa 6 presegiocando 1 SA.

La risposta di Reggio è immediata.

Board 21Dich. Nord - NS in zona

� 8 5� 10 9 2� 9 7 5� R F 7 6 3

� 10 6 3 N � A F 9 4 2� A D 7 6 O E � F� A D F 2 S � R 8 6 4 3� 8 5 � D 9

� R D 7� R 8 5 4 3� 10� A 10 4 2

Entrambi gli Est, Mina e Lauria, gio-cano 4� dopo che Sud ha dichiarato lecuori.

In aperta Nunes attacca di 3 di cuorie Mina interpreta quest’attacco in modocorretto: piccola sotto onore. Sta quindibasso al morto, prende di Fante in ma-no, torna al morto a quadri, scarta unafiori sull’Asso di cuori e cede in tuttodue atout e una fiori.

In chiusa Fornaciari, pressoché certodi avere due vincenti in atout, decidedi assicurarsi subito la terza incassandol’Asso di fiori. Quando Gaddi lo inco-raggia a proseguire nel colore, rigioca

LE FINALI DELLECOPPE ITALIA 2007

Bridge Club Milano Pozzi, argento nella Coppa Italia Women.

11

fiori e Lorenzo, cedute due prese nelminore nero, non può evitare il down.

Zero a zero palla al centro. Ma a cen-trocampo la palla non resta a lungo per-ché, dopo un board di tregua, è ancorail sistema Fantunes a causare un grossoswing a favore di Roma.

Board 23Dich. Sud - Tutti in zona

� D F 8 6 5 4� D 3 2� 7� A R 2

� R 7 N � A� R 10 7 O E � A F 5 4� R 8 4 3 S � D F 6 5� 10 7 5 4 � D F 8 3

� 10 9 3 2� 9 8 6� A 10 9 2� 9 6

Aperta

OVEST NORD EST SUD

Mariani Fantoni Mina Nunes– – – passopasso 2 � contro 3 �3 SA fine

Nel Fantunes l’apertura di 2� nor-malmente è una mano monobicolore10/12. Terzi di mano la si può effettua-re anche con mano più debole sempre,però, tenendo conto della vulnerabilità.Mina, con una tricolore ed il singolo dipicche, ovviamente contra, Nunes rial-za e Mariani si trova di fronte ad unproblema che, a mio giudizio, risolvenel modo più logico dichiarando lamanche a senz’atout.

L’attacco è Dama di picche. Carloprende al morto e gioca uno dei duepezzi di quadri di Est. Claudio prendesubito e ripete picche per il Re deldichiarante che tira il Re di quadri. A

questo punto si tratta di indovinare ono la Dama di cuori per vedere se si vauno o quattro down. Carlo non indovi-na e paga 400.

Chiusa

OVEST NORD EST SUD

Versace Gaddi Lauria Fornaciari– – – passopasso 1 � contro passo1 SA fine

Gaddi, che non gioca il Fantunes,apre normalmente di 1�, Lauria, nor-malmente contra e Versace, per com-pletare questo trilogia sulla normalità,dichiara un SA e se lo gioca. Anche luiprende l’attacco a picche ma gioca su-bito cuori al Re e fa 8 prese. Sono 120qui e 400 di là.

Un board senza feriti e poi…

Board 25Dich. Nord - EO in zona

� 3 2� F 8 7 3� R 10 9 8 7� D F

� F 9 5 N � D 10 7 6� R D 9 O E � 10 5� D 3 S � F 4� A R 9 5 4 � 10 8 7 6 3

� A R 8 4� A 6 4 2� A 6 5 2� 2

Aperta

OVEST NORD EST SUD

Mariani Fantoni Mina Nunes– passo passo 1 �passo 1 � passo 2 �passo 4 � fine

Il passo iniziale di Mariani non cre-do influisca più di tanto sul contratto

finale raggiunto perché Fantoni sa che,nel loro sistema, l’apertura di 1� nonviene MAI da mano bilanciata. Quindi,quando Nunes dichiara 2� (comesicuramente avrebbe fatto anche su1�/2�/contro/passo), sa che il compa-gno ha una bicolore �/� o una tricolo-re. La mano non è certo di battuta ma lecarte sono ben messe per il dichiaranteche, su attacco a picche, prende di Assoe gioca fiori. Re di Ovest e ancora pic-che per il Re. Ora piccola cuori per laDama di Mariani che gioca un terzogiro di picche tagliato in mano. Cuoriall’Asso, taglio di un’altra picche e,quando battendo Asso e Re in testa,Fulvio trova le quadri divise, scopredicendo che darà ancora solo il Re dicuori: 10 prese.

Chiusa

OVEST NORD EST SUD

Versace Gaddi Lauria Fornaciari– passo passo 1 �1 SA 3 � fine

La dichiarazione di 1 SA di Versacecrea lo scompiglio in campo avverso.Gaddi non se la sente di contrare (ilcompagno ha aperto terzo di mano inprima contro zona) e decide di appog-giare le quadri a salto. Ezio, che ha vi-sto il compagno passare di mano, nonha a sua volta alcuna ragione per ria-prire la dichiarazione e, mentre la man-che sfuma, Parioli allunga.

Nel board successivo, si stacca.

� R 5 4� D� R D 10 9 3 2� A R 10

� D 8 N � 7 6 3� 7 6 O E � R F 9 8 4 2� 6 5 S � A 8 7� F 8 7 6 5 4 3 � D

� A F 10 9 2� A 10 5 3� F 4� 9 2

Aperta

OVEST NORD EST SUD

Mariani Fantoni Mina Nunes– – 2 �* passo2 � 3 � passo 3 SAfine

* (multi)

Chiusa

OVEST NORD EST SUD

Versace Gaddi Lauria Fornaciari– – 2 � 2 �passo 3 � passo 3 SApasso 4 SA passo 5 �passo 6 � fine

Nuovo Bridge Insieme Bettiol, bronzo della Coppia Italia Women.

12

Stavolta il contratto raggiunto daGaddi e Fornaciari mi sembra miglioredi quello chiamato dai Fantunes. Ma,mentre in aperta i due romani fanno 11prese giocando a SA, in chiusa, permantenere l’impegno, bisogna catturarela Dama di atout. Fornaciari non la in-dovina ed un potenziale guadagno perReggio si trasforma in un guadagnoreale e consistente per Roma.

Due board dopo arriva quello chemette virtualmente fine all’incontro.Ancora uno slam chiamato in chiusa enon dichiarato in aperta. Solo che sta-volta sono Lauria e Versace a chiamarloe quest’ultimo a realizzarlo.

Board 29Dich.Nord - Tutti in zona

� A D F 10� 7 4 3� D 4 2� R 10 7

� – N � R 9 8 6 2� A 9 O E � R D F 8� A R 9 8 7 3 S � F� D F 6 5 2 � A 9 8

� 7 5 4 3� 10 6 5 2� 10 6 5� 4 3

Chiusa

OVEST NORD EST SUD

Versace Gaddi Lauria Fornaciari– passo 1 � passo2 � passo 2 � passo3 � passo 3 SA passo4 � passo 4 � passo6 � fine

L’attacco è di Asso di picche. Alfre-do taglia e gioca Dama di fiori per il Redi Nord e l’Asso del morto. Proseguecon fiori al Fante e Asso di quadri equadri taglio. Le quadri sono ben divi-se ed il contratto è in porto.

Il tempo si chiude con un parziale di+37 per Angelini che passa a condurredi 63. Ai validissimi alfieri di Forna-ciari non riesce il miracolo di rimonta-re e le ultime 32 mani sono una puraformalità.

Combattuta fino all’ultimo board, alcontrario, la finale Women tra ReggioFornaciari e Milano Pozzi. Il board cheha permesso alle Reggiane di conqui-stare un discreto vantaggio poi conser-

vato sino alla fine del match è il quar-tultimo del terzo tempo. In questoboard Irene Baroni, che non ha ancoracapito come si risponde al cellulare,dimostra di aver capito molto bene co-me si realizza una manche in zona.

Board 29Dich. Nord - Tutti in zona

� D 10 9 3� 6 4 2� 9� D F 8 4 3

� A 4 2 N � 8 6� F 9 8 3 O E � A R 10 7� A 6 S � R 10 5 3� A 7 6 2 � R 9 5

� R F 7 5� D 5� D F 8 7 4 2� 10

Sia in aperta che in chiusa si rag-giunge il contratto di 4� in EO. Inchiusa l’attacco è a quadri. La dichia-rante prende d’Asso, gioca cuori al-l’Asso, fiori all’Asso e cuori al 10. Sudentra, rigioca quadri e la dichiarantepaga ancora un taglio a quadri, una fioried una picche. In aperta la Baroni, cheprende di Re in mano l’attacco a fiori,non tocca le atout ma gioca quadri al-l’Asso e quadri. Nord taglia e gioca fioriper il taglio di Sud che ripete quadri.Irene taglia di Fante, incassa le due te-ste di cuori e fa la mano realizzando 4cuori di mano, Asso e Re di quadri e difiori, un taglio di quadri al morto el’Asso di picche.

2ª CATEGORIAPaolo Farina

Apochi giorni da Natale, 16 com-pagini provenienti da ogni parted’Italia si presentano a Salsomag-giore che, a metà dicembre, nonè la piacevole cornice di sempre.

Pioviggina, c’è un freddo intenso e umi-do e le poche bancarelle natalizie lungoil viale non la rendono meno desolata.

C’è molto più fervore nel Palazzo deiCongressi.

Questo è il tabellone:

Padova Bridge - PiantoniAccademia Del Bridge Roma -

Scarlatti

Genova Bridge - Farolfi

Provincia Granda - DoglianiAsd Tennis Roma - B. Italease De SeriisSp. Cl.a.s.d.br. Molfetta - De Gennaro

Bridge Legnano - GrassiBridge Cava - Passafiume

Amici Del Bridge Firenze - MenichettiAsd C.lo Tennis Palermo - Giuffrida

Bridge Bologna - PetruzzelliBridge Club Milano - Gerardi

Bridge Lucca - PetrozzielloBridge Regisole Pavia - Preda

Aquila Della Notte Cassino - SaltelliBridge Tennis Club Perugia - Pucciarini

Fare pronostici non è facile, guardo lecategorie dei giocatori e noto che le squa-dre di Piantoni, Saltelli, Menichetti eGrassi hanno il numero più alto di 2aPicche e quindi le considero favorite.Vedremo.

Dopo le 32 smazzate degli ottavi, ec-co la prima sorpresa: Roma-Scarlatti stra-pazza Padova-Piantoni 109 a 33.

Altra vittoria romana con De Seriische con un 2° turno da manuale piega ipugliesi di De Gennaro 99-62.

I legnanesi di Grassi, anche loro gra-zie ad un 2° turno roboante, doppiano icavesi di Passafiume per 77 a 36.

I fiorentini di Menichetti hanno vitadura contro i palermitani di Giuffridama alla fine prevalgono per 82 a 65.

In un incontro dai due volti i bolo-gnesi di Petruzzelli si scontrano con imilanesi di Gerardi. Primo turno tuttofelsineo e secondo tutto milanese, maalla fine vincono i primi per 2 imp.

I pavesi di Preda doppiano agevol-mente i lucchesi di Petrozziello 77 a 35.

I perugini di Pucciarini affrontanoAquila Della Notte Saltelli, che non tut-ti sanno essere il nome che gli indianiNavajos avevano dato a Tex Willer, ilfamoso ranger creato da Bonelli e Ga-lep. I cassinesi disputano un ottimo 1°turno ma nel 2° gli umbri rimontanopericolosamente e alla fine vedo il gio-vane “Kit Carson” Delle Cave piuttostopreoccupato perché all’ultima mano gliavversari gli hanno steso questo 6�con 25 punti:

Lazzaroni Belli� A 9 7 N � 5 3� 5 O E � A R 2� A R 10 8 S � 7 5� D F 10 8 5 � A 9 7 6 4 3

Ricevuto l’attacco di Nord di R dipicche, Vincenzo Lazzaroni in Ovest,prende di A e gioca la D di fiori, Nordnon risponde e quindi prende di A e,

LE FINALI DELLECOPPE ITALIA 2007

13

visto l’intervento in bicolore maggioredi Nord, è obbligato a cercare l’unicadistribuzione che gli fa fare la mano: De F di quadri in Sud, le carte sonomesse al bacio e gli umbri segnano 13imp, che comunque non bastano inquanto i laziali passano il turno per 63a 56.

Nell’incontro Farolfi-Dogliani, Geno-va contro Cuneo, i liguri prevalgono nel1° tempo per 49 a 23 e probabilmente sirisiedono per il 2° con troppa sicurez-za. Nelle ultime 4 mani, infatti, perdo-no 21 imps. Fanno i conti e sono pari! Ri-fanno i conti e spunta la surlevée, quel-la fatta da Caorsi a 3SA +3, che li favincere 66 a 65.

C’è una mano degli ottavi che ha datoproblemi a molti.

� 7� D F 10 7� D 10 5 3� F 10 4 2

NO E

S

� A 5 4� A R 6 2� A R 8� A 8 7

Immaginate di essere in Sud e di gio-care 6�.

Ricevete l’attacco di 2 di quadri daOvest, come pensate di farli?

In tanti hanno preso in mano con l’A

il 9 di Est ed hanno proseguito con A dipicche e picche taglio cuori all’A e ter-za picche tagliata e D di cuori su cuitutti rispondono, poi hanno giocato qua-dri all’A ma Ovest ha tagliato e così so-no andati sotto. L’attacco di 2 di quadriavrebbe dovuto insospettire il dichia-rante e fargli capire che la chance dellaquarta quadri buona era una chimera ebisognava cercare un’altra soluzione co-me il pezzo secondo di fiori in Est. I po-chissimi che hanno anticipato la fiorihanno fatto 12 prese, gli altri sono an-dati sotto.

Si prosegue venerdì sera e sabato mat-tina con i quarti.

Farolfi nel 1° turno “tortura” Scarlatti50 a 12, poi nel 2° scoppia “la pazza-ria” e le due squadre fanno a gara a chisbaglia di più. Il turno finisce 63 a 56 e,considerando 3 mani pari, fanno la bel-lezza di 9 imps a mano, pensate che ro-deo!

In Grassi-de Seriis, predominio dei le-gnanesi che vincono i due turni e fini-scono 68 a 37.

Si distinguono Toeschi e Sossi, i due“laghisti” di Arona, unici ad aver chia-mato il grande a fiori con:

� R N � A 5� A 8 O E � D 10 9� F 8 S � A R 6 4 2� A F 10 8 7 4 3 2 � R 6 5

Firenze-Bologna ricorda una super-classica del calcio di una volta finita 5a 4.

Predominio dei fiorentini di Menichet-ti nel 1° turno poi in 14 mani volano 98imps da una parte e dall’altra e finisce91 a 79 per i toscani.

In Pavia Preda-Cassino Saltelli pochemani pari, gli errori scorrono fluenti e icontratti mantenuti si contano sulle di-ta di una mano. 1° turno quasi pari, poii pavesi sbagliano un po’ troppo e capi-tolano.

Una mano che ha spostato molti pun-ti a tutti i tavoli è la 8, provateci voi.

Giocate 4� in Est, dichiarate senzainterventi avversari:

� 10 4 N � A R F 8 7 2� 9 7 5 2 O E � A F 8 3� A F 9 8 2 S � 10 6� A 10 � 2

Ricevete l’attacco di R di fiori da Sude prendete di A, giustamente giocate il9 di cuori che fate girare al 10 di Sudche gioca la D di fiori che voi tagliate,come proseguite?

Se avete giocato A e R di picche, Nordtaglia col R di cuori ormai secco e anda-te sotto.

Avendo chiaro che c’erano 3 perden-ti certe, 2 cuori e 1 quadri, bisognavagiocare quadri per fare 2 volte l’impas-se e nel 75% dei casi si sarebbero por-tate a casa 10 prese. Complimenti ai po-chi che hanno giocato giusto e realizza-to il contratto.

Un’altra mano che ha determinato sfra-celli in ogni incontro è l’ultima, vedia-mo come l’avreste dichiarata.

Avete:�AR106543 �D6 �DF103 �–Aprite di 1�, il vostro dice 2�, voi

dite 2� e il vostro dice 3�, tocca a voi,come proseguite?

Se, come tanti, dite 3�, il vostro, cheè singolo a picche e non ha neanche luiil controllo a cuori, chiude a 5� e fini-te col pagare 2 cuori e poi trovate R965di quadri fuori impasse!

La licita migliore dopo il 3� è 4�che nega il controllo a cuori e dà unabella 6ª o più di picche.

Le semifinali sono: GE Farolfi-Legna-no Grassi e FI Menichetti-Cassino Sal-telli e ci sono ben 3 delle mie favorite!Chissà che non sia il caso che faccia unapuntatina alla SNAI!

In Genova-Legnano primo turno alta-lenante che si conclude 47 a 37 in favo-re dei lombardi poi nel 2° i genovesicrollano e finisce 95 a 48. I legnanesisono finalisti.

Menichetti e Saltelli danno vita adun buon incontro con pochi swing. 1°turno pari, 23 a 22, e 2° più movimen-tato con colpi a destra e a manca. A 8smazzate dalla fine sono sempre pari,

Amici delBridgeFirenzeMenichetti,vincitricedella CoppaItalia di 2ªCat.

14

poi le ultime mani decidono l’incontro.Ne sono protagonisti Belforte-Padel-

lini che alla 25 non si lasciano abbin-dolare come altri dalla chimera mit-chellistica del 6SA e chiamano e fanno6� con:

� R F 10 6 N � 8� A O E � R D 9 7 6 4� A R 3 S � D 2� F 10 9 6 2 � A R D 5

I laziali si fermano a 3SA.Alla 31 poi fanno un’ottima difesa a

5� su 4� e i fiorentini chiudono 61 a50 e sono finalisti.

Una mano che ha creato problemi inentrambi gli incontri è la 24:

� 9 4� A 10 7 6 5� A 10 2� D 5 3

� A F 8 N � R D 5� R D 2 O E � 8 4 3� D 5 S � F 9 7� A 9 7 6 4 � R F 10 8

� 10 7 6 3 2� F 9� R 8 6 4 3� 2

Ovest gioca 3SA e riceve l’attacco dipiccola cuori per il F di Sud. Il dichia-rante prende e ovviamente gioca fiori alR e F di fiori e questo è il momento to-pico della mano. Se Sud è bravo e sve-glio, scarta una carta che inviti a quadrie Nord, in presa con la D di fiori, nonha problemi a giocare A di quadri e qua-dri per il R di Sud che traversa cuoriper il 3 down.

Sembra facile e invece in entrambe lesemifinali la mano ha prodotto 12 imp!

Nel Torneo di Consolazione vince Mi-lano-Gerardi su Palermo-Giuffrida, ter-zi Pavia-Preda.

Nella Finale per il Bronzo si affronta-no Saltelli e Farolfi. 1° turno molto re-golare, ben 10 mani pari o quasi, 2 swinga 1 per Saltelli & C determinano il par-ziale di 32 a 19. 2° turno al fulmicoto-ne, dopo 7 mani sembra fatta per i ran-ger, che si portano 60 a 25, quando ilvento gira a favore dei liguri che ricu-perano e si riportano sotto. Ma poi, peruno slam non chiamato con 33 punti, ilgap resta incolmabile.

Vincono per 74 a 59 i laziali, compli-menti a Saltelli, Cedrone, Cellucci, Del-le Cave e Martini con assente giustifi-cato Murolo. Devono comunque esserecontenti e soddisfatti i genovesi, Farol-fi, Amuso, Caorsi, Deprati, Granzella, Mai-nieri e Morino, tutti buoni amici e ga-stronomi che hanno ripreso da poco agiocare a bridge dopo anni di biliardo.

Nella Finale per l’oro, si scontranoMenichetti e Grassi. 1° turno da manua-le con ben 12 mani pari, alla 11 però unbell’attacco a fiori di Mazzoni batte loslam a cuori di Pasquazzo e i fiorentiniconducono 21 a 12. 2° turno molto piùmovimentato, si osa poco quando si do-vrebbe e troppo quando non sarebbe ilcaso, ma lo fanno a turno tutte e due lesquadre e chiudono 46 a 36, con Fi-renze, in totale, a 19 imp di vantaggio.

Nel 3° turno i legnanesi non demor-dono e a 8 mani dalla fine si portano a– 4!

Ultime smazzate al batticuore.Arriva la mano 9 che è infida come

un serpente:

� A R F 10 2� 9 8 5 2� 5� F 3 2

� 9 5 3 N � D 8 6 4� A R D F O E � –� R D 9 6 S � F 10 3� R 5 � A D 10 8 6 4

� 7� 10 7 6 4 3� A 8 7 4 2� 9 7

LE FINALI DELLECOPPE ITALIA 2007

Bridge Legnano Grassi, argento nella Coppa Italia di 2ª Cat.

Aquila della Notte Roma, terza in 2ª Cat.

15

Grassi e Sola in chiusa pre-feriscono dichiarare 5�, lecarte sono da incubo e vanno4 down mentre Mazzoni-Bo-ninsegna giocano l’imbattibile3SA.

Adesso sono pari!Si prosegue e arriva la 13,

tutti in zona. Dopo l’aperturadi 1SA debole di Nord, in salachiusa Grassi si ritrova:�D1098732 �D �F �AD42dichiara 2� che per lui è mul-ticolor, ma non sono d’accor-do e Sola lo prende per sotto-colore e chiude a 4�, Grassicorregge a 4� ma va 3 downcontrate. In aperta il bravo eprudente Roberto Mazzoni li-mita l’intervento a 2� e lasciagiocare 3� incamerando 12imps.

È finita, vince Firenze.I legnanesi Grassi, Giugni,

Pasquazzo, Sola, Sossi e Toaschi, si so-no battuti onorevolmente ma in com-plesso i fiorentini Menichetti, Baldini,Belforte, Boninsegna, Mazzoni e Padel-lini conquistano l’oro avendo giocatoun bridge migliore, più solido, regolaree senza fuori campo.

Complimenti a questo bel gruppo diAmici del Bridge di Firenze.

3ª CATEGORIA/NCPaolo Farina

Si comincia con lo spareggio traReggio Emilia-Giachetti e Ferra-nia-Ghiso e dopo 32 smazzate gliemiliani prevalgono di 14 imp,esattamente quanto vale un dram-

matico fuori campo dei liguri che in-cappano in un 4�! –6 che interrompela loro rimonta a 6 mani dalla fine.

Ed ecco il tabellone delle 16 finaliste:

Bridge Partenope - RagucciApd Fonte Roma Eur- Calace

Br Cl. Canottieri Casale - ImarisioC.lo Br. Città Di Udine - Tam

La Rotonda Br. Club - EisamanCascina Bridge La Torre - Dal Canto

Circolo Del Bridge Firenze -Degl’innocenti

Asd Lidense - Cardilli

Bridge Bologna - SerafiniNapoli Bridge - Lanzano

Bridge Reggio Emilia - GiachettiCascina Bridge La Torre - Salvadori

Bridge Legnano - GuerraTeramo Bridge - Magazzeni

R.L. Barbera - SorinoBridge Pistoia - Morandi

Ci sono quattro squadre toscane, tredi Roma, due campane, due emiliane, euna in rappresentanza rispettivamentedi Udine, Casale Monferrato, Teramo, Le-gnano e Reggio Calabria. Barbera infattinon è il nome di un inesistente paesedel Piemonte in cui fanno vino, ma èquello dell’indimenticato Presidentedel Circolo di Reggio, in onore del qua-le viene fatto il Memorial a squadre asettembre.

Azzardo le previsioni basandomi sul-le categorie dei vari giocatori e, su tutti,vedo i napoletani di Ragucci, poi i reg-gini di Sorino, i fiorentini di Degl’Inno-centi, i cascino-livornesi di Salvadori,“un buon fritto misto” come si autode-finisce Marco Tiradritti, e in più aggiun-go i legnanesi di Guerra, terzi lo scorsoanno.

Per le uscite immediate invece vedo iromani di Calace con sei 3ª Fiori e 1NC.

Vedremo!

Dopo 32 mani è chiaro che le catego-rie non bastano a fare previsioni, per-ché Calace batte Ragucci e Sorino perdecon Morandi!

Nel primo incontro, i napoletani, nelbene e nel male, con slam chiamati e non,fanno tutto loro e dopo 16 smazzatevanno sotto di 20 imps e nel 2° turnonon riescono a ricuperare.

Nel secondo incontro, i calabresi bat-tono i pistoiesi con regolarità segnando

17 volte contro 8.In Imarisio-Tam dominio dei piemon-

tesi che cedono agli udinesi solo qual-che parziale e uno slam non chiamato.

In Eisaman-Dal Canto i secondi met-tono in carniere 38 imps di vantaggionel 1° turno segnando 13 volte su 16 enel 2° i romani non riescono a ricupe-rare.

In Degl’Innocenti-Cardilli assistiamoad uno show dei fiorentini che in 16mani travolgono i romani 69 a 22 e nel2° turno controllano agevolmente l’in-contro.

In Serafini-Lanzano monologo dei bo-lognesi che battono i napoletani con re-golarità guadagnando più di 30 impsper turno. Spero proprio che le giova-nissime Chiara e Alessia, con solo 3 an-ni di esperienza, non si demoralizzinoe mi auguro di rivederle più agguerriteil prossimo anno.

In Giachetti-Salvadori i giovani casci-no-livornesi sono troppo forti e i risul-tati dei due semitempi ( 73 a 19 e 71 a28) non ammettono repliche. Il simpa-tico Marco Tiradritti, dalla lunga codadi cavallo, sente già odore di podio.

In Guerra-Magazzeni i legnanesi vin-cono bene e il punteggio sarebbe statopiù severo se non fossero andati sottoad un facile slam all’ultima mano. D’al-tronde i teramani erano già contenti diessersi qualificati e non avevano grandiaspettative.

La smazzata che ha creato problemiin tutti gli incontri è stata la prima!

Siete in Sud e avete:�F8 �3 �AR109 �ARD1097

e il vostro apre di 1�, voi dite 2� e luidice 2�, voi dite 3�, quarto colore for-zante e lui dice 3�, chiedete gli Assi e

Circolo del Bridge Firenze Degl’Innocenti, vincitrice della Coppa Italia di 3ª Cat. e NC.

16

ve ne dà 2, chiedete i R ma non ne ha edice 6�, che fate? Passate, dite 6�, 6SAo chiamate il grande?

Questa è la smazzata completa:

� A D 5 4 3� A F 10 5� F 6 3� 6

� R 10 7 2 N � 9 6� R 8 4 O E � D 9 7 6 2� 8 5 S � D 7 4 2� F 8 5 2 � 4 3

� F 8� 3� A R 10 9� A R D 10 9 7

Pochi iperprudenti si sono fermati a3SA mentre in tanti hanno chiamato loslam a SA o a picche andando sotto eperdendo dagli 11 ai 15 imps. Solo in 3hanno chiamato e fatto 6�.

Niente male come prima mano!

Nei Quarti si scontrano:

Apd Fonte Roma Eur - CalaceBr Cl. Canottieri Casale - Imarisio

Cascina Bridge La Torre - Dal CantoCircolo Del Bridge Firenze -

Degl’Innocenti

Bridge Bologna - SerafiniCascina Bridge La Torre - Salvadori

Bridge Legnano - GuerraBridge Pistoia - Morandi

Primo scontro toscano tra Del Canto eDegl’Innocenti ma i fiorentini sono trop-po più forti e vincono con oltre 100imps così come fa Salvadori contro Se-rafini.

Il tutto nonostante nella smazzata n°23 entrambi i vincitori abbiano perso unadozzina di imp:

� R N � A 5� A 8 O E � D 10 9� F 8 S � A R 6 4 2� A F 10 8 7 4 3 2 � R 6 5

Nel primo incontro i cascinesi Gia-chè-Di Filippo chiamano 6� mentre ifiorentini si accontentano della man-che e nel secondo complimenti ai bolo-

gnesi Mariani-Solicini che chiamano efanno il grande slam a fiori.

In Calace-Imarisio i “sempreverdi” diCalace, quasi tutti informatici, colleghio pensionati IBM ultrasessantenni comeme, continuano a sorprendere e vinco-no sul filo di lana per 8 imp su Imari-sio. Primo turno in parità, poi un brut-to turno dei piemontesi che si affossanoa 3SA e a 4� in modo inspiegabile enon chiamano uno slam ben dichiaratodai romani.

In Guerra-Morandi grande equilibrioe grossi errori da entrambe le parti. Nelprimo turno si è ripetuto lo stesso epi-sodio avvenuto nella finale del Cam-pionato a Coppie Miste del 2006: ad untavolo i giocatori avevano ciascuno 13carte di un seme e la dichiarazione èandata 7� - 7� - 7� e il quarto, che,per la prima e forse unica volta nella suavita, aveva 13 carte di cuori, era tristis-simo per non aver potuto dichiarare!Ma questa volta i giocatori non hannoavuto alcun dubbio che le carte non fos-sero state smazzate dalla “macchina” ehanno segnato il risultato di 7� fatte.Solo quando hanno confrontato il risul-tato con il 3SA +2 della sala aperta han-no capito che il computer non aveva“duplicato” la smazzata!

Alla fine i legnanesi vincono di 13imp.

Semifinali con Calace contro Degl’In-nocenti e Salvadori contro Guerra.

Il primo incontro è un vero attentatoalle coronarie e sembra più un incontrodi sciabola che di bridge.

Il primo turno vede il netto prevaleredei fiorentini per 47 a 28 nonostante uncolpo di Popovic. Il giovane ingegnereserbo, che sta facendo il “dottorato” a

Firenze, si ritrova con:�10 �ARF5 �AR32 �F965.

Apre di 1� forte e sull’1� negativo(0-7) del partner passa, speranzoso ditirare un trappolone ai romani!

Purtroppo per lui le carte erano:

� A F 9 3� 10 8 7� 10 8 5 4� R 7

� 10 N � 8 7 5 4� A R F 5 O E � 6 3� A R 3 2 S � 7 6� F 9 6 5 � A D 8 4 3

� R D 6 2� D 9 4 2� D F 9� 10 2

Fanno 1�+1 ma, col R di fiori secon-do sotto impasse, EO possono fare 3SAo addirittura 6�.

Il 2° turno vede il ricupero degli in-formatici romani che guadagnano ben30 imps in due mani.

Alla 25 chiamano 6� mentre i fio-rentini giocano 6SA con:

Popovic Smorto

� R F 10 6 N � 8� A O E � R D 9 7 6 4� A R 3 S � D 2� F 10 9 6 2 � A R D 5

Le cuori non filano e Popovic giocapicche dal morto verso RF10 della ma-no, Sud mette una scartina e il bravogiocatore serbo non indovina, passa il Fe va sotto.

LE FINALI DELLECOPPE ITALIA 2007

Cascina Bridge La Torre Salvadori, argento alla Coppa Italia di 3ª Cat e NC.

17

Alla 29 i romani in NS si fermano a4� che fanno in carrozza con:

� A R F 10� 9 8 7 6 3� A 6 4� F

� 5 3 2 N � D� R 10 5 4 2 O E � A D F� 8 S � R 7 5 2� D 7 6 5 � R 9 8 4 2

� 9 8 7 6 4� –� D F 10 9 3� A 10 3

mentre in chiusa i fiorentini più ambi-ziosi tirano lo slam e pagano 300.

Alla fine però sembra che a decideresia questa mano stregata:

� F 9 5 4 3� 10 7 6 2� A F 4 2� –

� 6 N � A R D 7� D F 5 O E � 9 3� R 8 7 5 S � D 6 3� D F 10 8 5 � 9 7 6 4

� 10 8 2� A R 8 4� 10 9� A R 3 2

La licita,EO in zona:

OVEST NORD EST SUD

Popovic Mujesan Smorto Zeuli– – 1 � passo1 SA passo passo contropasso ?

Mujesan non vede il contro, a me di-ce che forse il carrello non è neppurearrivato dalla sua parte e così Popovicgioca e fa 1SA!+1. Grande rammaricodi Lorenzo perché se avesse visto il con-tro avrebbe ovviamente detto 2� facen-do mano pari. Il board costa ben 11imps e l’accesso in finale.

In Salvadori-Guerra i cascino-livorne-si e i legnanesi fanno un 1° turno moltoequilibrato con un solo grosso swingper parte e si risiedono per il 2° turnocarichi come pile elettriche. Forse la ca-rica è troppa e i lombardi cortocircuita-no e perdono 21 imps in due mani.

Alla 18 non chiamano manche con24 e doppio fit e, due mani dopo, forseper recuperare, chiamano slam con 22punti e vanno sotto. Peccato per i mieicorregionali che anche lo scorso annoavevano perso di poco la finale ma me-rito ai toscani che hanno sbagliato mol-to poco.

Intanto la coda di Tiradritti sventolache è un piacere.

Nel frattempo nel Torneo di consola-zione i reggiani di Giachetti prevalgonosu Dal Canto e Cardilli.

La finale per il Bronzo vede i romaniCalace, Flamini, Mujesan, Orsi, Pilo Boyl,Santini e Zeuli, contro i legnanesi Guer-ra, Franci, Gagliardi, Garbagnati, Girar-delli, Gussoni e Venturini.

Un incontro all’arma bianca con col-pi proibiti da 10 e più imp l’uno, sia dauna parte che dall’altra. La parte del leo-ne, come sempre, la fanno gli slam.

Eccone uno a favore di Guerra, è lasmazzata n° 11:

Garbagnati� A 6� A D 9 6 3 2� R D F 5� F

Pilo Boyl Flamini� F 10 8 5 N � 9 7 3� F 7 4 O E � R 8� 10 8 2 S � 6 4� A 8 5 � 9 7 6 4 3 2

Franci� R D 4 2� 10 5� A 9 7 3� R D 10

Contro 6� Ovest non incassa l’A difiori e attacca col 7 di cuori e per Sud ilgioco è fatto. Anche se sbagliasse e bat-tesse le atout prima di scartare la fiorisulle picche e rigiocare cuori, dato cheEst ha il R secondo di cuori, e non R Fterzi, vince comunque.

Ma poi nel 2° turno i legnanesi si fu-mano due slam che i romani chiamanoe fanno brillantemente, e così finisce 78a 67 a favore dei romani. Grande gioiadegli outsider tornati a giocare dopo an-ni di assenza dai tavoli verdi e ramma-

rico per i lombardi che hanno buttato alvento l’occasione di bissare il risultatodello scorso anno.

Nella finale per l’oro e l’argento ledue toscane, Degl’Innocenti e Salvado-ri, si affrontano a viso aperto. Chi vin-cerà? Un vigile urbano o un autista del-l’Ataf, un letterato o un ingegnere infor-matico, un emulo di Yul Brinner o unocon la coda di cavallo? Chissà! Staremoa vedere.

Nel 1° turno i fiorentini chiamano il6� sopra citato ed è Est che non indo-vina il seme nero di attacco, 7 di picchesul tavolo e 12 prese per Domenico Smor-to. Poi c’è la rimonta dei magnifici 4 diSalvadori, Bussotti si ritrova in Sud agiocare 6�, dopo la sottoapertura a cuo-ri di Est, con:

� R 5 4� D� R D 10 9 3 2� A R 10

NO E

S

� A F 10 9 2� A 10 5 3� F 4� 9 2

Riceve l’attacco di 3 di fiori e vede ca-dere la D di Est. Voi da che parte avre-ste fatto l’impasse a picche?

Paolo l’ha fatto dalla parte giusta, c’èla D seconda in Ovest. Tre colpi di atoute poi quadri, 12 prese. Dall’altra parte ifiorentini sbagliano la picche e vanno 2down e così volano 17 imp.

Il secondo turno finisce quasi pari main una mano i cecinesi perdono 14 imp

Fonte Roma EUR Calace, bronzo nella Coppa Italia di 3ª Cat. e NC.

18

0per aver chiamato un 7� in cui c’è dapagare il F quarto di atout.

Si seggono per l’ultimo turno con 10imp a favore di Degl’Innocenti e tuttova via liscio senza swing particolari fin-ché non capita la smazzata maledetta.

Guardate che capolavoro di crudeltàsi è divertito a creare il Gran Mazziere:

� A R F 10 2� 9 8 5 2� 5� F 3 2

� 9 5 3 N � D 8 6 4� A R D F O E � –� R D 9 6 S � F 10 3� R 5 � A D 10 8 6 4

� 7� 10 7 6 4 3� A 8 7 4 2� 9 7

In aperta Smorto, in Nord, apre di2� sottoapertura in bicolore maggioree, sul contro di Est, Popovic, in primacontro zona spara giustamente 4�. Con-tro di Ovest che attacca di A di cuorima poi incredibilmente si ferma e dà lapossibilità al giovane Zdravko di fare 8prese. +300 per EO. Dall’altra parte, nel-lo stesso contratto, Degl’Innocenti in O-vest non si fa pregare e batte tutte leatout e per Marco Tiradritti non c’è scam-po, +1700 per EO: 16 imp e l’oro se nevanno a Firenze.

Complimenti a Salvadori, Bussotti,Jacoponi e Tiradritti, i cascino-livorne-si che hanno giocato in 4 tutto il cam-pionato. Nonostante siano tutti “giova-ni degli anni 70” forse sono arrivati unpo’ stanchi alla finale e hanno sbaglia-to 3 slam che sono costati ben 33 imps.

Bravissimi i fiorentino-senesi Degl’In-nocenti, Bensi, Cecchi, Tosi, Smorto ePopovic, che vincono meritatamente laCoppa Italia 3ª categoria & NC perchéhanno giocato tutti un buon bridge, nonprivo di errori, ma di certo più regolaredi quello degli avversari che hanno viavia battuto.

LE FINALI DELLECOPPE ITALIA 2007

Ezechiele, a dispetto del nome, del-le fattezze e della natura, è unopsicologo con l’animo del poeta. Il

lupo Ezechiele frequenta un bellissi-mo circolo di bridge alle porte di Mi-lano, lo Sporting club di Segrate-Mi-lano2. Nella mansarda quadrata di que-sto paradiso “…si aggirano gli inquie-tanti personaggi del Club degli ani-mali”. Siete curiosi di sapere chi so-no?

Non c’è da sforzare troppo la fanta-sia. Un basso passaggio al vostro cir-colo ve li farà (ri)conoscere tutti. Sì,già li avete perfettamente presenti,sono i bridgisti che, normalmente,frequentano i luoghi dove giocate. Labravura di Ezechiele è quella d’in-quadrarli, tratteggiarli sapientemen-te, descriverli con affetto e precisio-ne. Ora siete complici. Ora, dopoaver letto “Le Favolette di Ezechiele”,li guarderete con un occhio diverso,li scoprirete ex novo pur avendoliavuti sempre sotto gli occhi.

Sono anni che frequentate la “sig.raPollini, una imponente e paciosa ma-trona che ha qualche problema dicomprensione del gioco. Non glieneimporta più di tanto e ci ingrassa so-pra, perché affoga abitualmente lesue frustrazioni al tavolo verde cuci-nando con grande abilità dei delizio-si pranzetti…”. E che dire del “sig.Tacchini, che è certamente il peggiorgiocatore del Club degli animali eprobabilmente d’Italia, isole compre-se.”? Credevate fosse solo da voi? E latemibile Busonis – nomen omen – che,oltre ad una discreta tecnica, si avva-le regolarmente di un trattamento difavore da parte della dea bendata. Ilpatetico Dr. Saputi, l’affascinante sig.Volponi, l’aggressiva sig.ra Carogni-ni, sono secoli che ci giocate contro,ma solo ora li vedete in trasparenza.

Nelle belle fotografie dello Spor-ting che corredano il libro, l’animonobile di Ezechiele vede:

“…nella prima il ponticello sullapiscina rappresenta il Bridge, mentrel’albero con le foglie ingiallite ricordal’età anagrafica non più verdissimadei soci che giocano a Bridge. L’ul-

tima foto, quella dell’ingresso delloSporting con l’albero in fiore, vuolesuggerire che per gli appassionati delnostro gioco è sempre primavera”.

Il compito di questo lupo buono èquello “di strappare un sorriso a chiancora crede che il Bridge sia soltan-to un gioco…”. Ci riesce perfettamen-te. Questo bel libro è pieno di storiegradevoli, ben raccontate e sempreincentrate su smazzate interessanti. Iltutto vestito di grafica elegante e di il-lustrazioni oltremodo piacevoli (bra-va Germana!). Ezechiele ci tiene aspecificare che: “Chi crede di ricono-scersi in una delle mie macchiette sisbaglia di grosso”. Niente di più lon-tano dal vero (se dico falso, Ezechielepuò adire le vie legali. Speriamo diaverla edulcorata un po’… ). Leggetee vi riconoscerete, ci riconosceremo,si riconosceranno. Siamo noi, pen-nellati con maestria, competenza,passione.

Il libro non è in vendita (e di ciònon posso che dispiacermi - F.B.), maviene distribuito gratuitamente, oltreagli abituali premi, ai vincitori deiTornei open che si giocano alloSporting Club di Milano2 (Segrate) ilmercoledì sera ed il sabato pomerig-gio.

LLEE FFAAVVOOLLEETTTTEE DDII EEZZEECCHHIIEELLEE

19

20

Come avevo promesso l’anno scor-so, stregato com’ero stato dalleinnumerevoli e molteplici bel-lezze della terra di Sicilia nonho potuto mancare di tornare

nell’isola in occasione del Torneo diCefalù, grazie anche all’invito del gran-de Aldo Borzì, che mi ha voluto qualearbitro della sua prestigiosa manifesta-zione.

Oltre al piacere di tornare in Sicilia,l’incarico mi è stato particolarmentegradito per varie ragioni: l’affetto chemi lega al patron, personaggio di straor-dinario spessore umano prima ancorache professionale; il legame instaurato-si non solo con la terra, ma con i suoiabitanti, quantomeno quelli di fede brid-gistica, con i quali si è andata svilup-pando una relazione fatta di autenticoaffetto, tipico di quel calore che solo isiciliani e pochi altri sanno trasmettere;infine, ma certo dimentico tante altreimportanti sfumature, la qualità del Tor-neo, il cui respiro di internazionalità fasì che si collochi tra i maggiori d’Euro-pa.

Ancora una volta, il viaggio è inizia-to con l’annuale incontro con gli arbitrisiculi: quelli della trinacria orientaleper primi, in quel di Catania, e poi quel-li della parte occidentale, a Palermo.

Questo mi ha dato modo di attraver-sare nuovamente l’isola nel corso deltrasferimento da una parte e all’altra, equesta volta il viaggio, oltre al goderedelle meraviglie paesaggistiche, ha of-ferto anche un delizioso (è proprio ilcaso di dirlo!) intermezzo culturale egastronomico.

Nell’avvicinarsi a Palermo, infatti, com-plice il languore dell’imminente ora dipranzo, ho avuto una visione mistica:un paesino tanto alto e isolato da sem-brare sospeso in cielo, apparso all’im-provviso grazie allo squarcio di luce cheha attraversato la plumbea nuvolagliache ci aveva accompagnato fino a quel

momento.Immediatamente ho proposto alla mia

consueta guida, il Presidente del Comi-tato Regionale Siciliano Gianni Piazza,di fare una deviazione allo scopo di ve-rificare se le tradizioni culinarie di cuila Sicilia mena giustamente vanto fos-sero ancora degnamente celebrate neisuoi recessi più nascosti, e dopo la suaentusiastica replica positiva ci siamopredisposti all’arrampicata.

Se non di quarto grado, la salita èstata però assai impervia, e tanto riccadi curve che ci sono voluti quaranta mi-nuti buoni per percorrere i pochi chilo-metri che separano lo svincolo auto-stradale dal centro del paesino. Questonon scoraggi i viandanti, ché il premioche li attende al termine vale non una,ma dieci di queste avventure.

Polizzi Generosa – questo il nome diquel gioiellino, patria, come mi diceWikipedia, di nomi illustri, come lo sti-lista Matteo Dolce, ed il regista MartinScorsese (nato in verità a New York, madi discendenza polizzese) – è luogo dimille bellezze architettoniche, tra le qua-li innumerevoli chiese di pregevolissi-ma fattura e di antica provenienza, e lasua collocazione è inoltre tale da per-mettere splendide visuali, delle quali sipuò godere affacciandosi ad uno deimolti terrazzamenti che affiancano ilcorso principale del nucleo antico delpaese.

Le chiese sono in numero davverosorprendente, e la ragione è chiarita daqualche cenno della recente storia diPolizzi: a dispetto di una lunga storia ditradizione liberale, nella quale si in-quadra il racconto che seguirà, il paese,come per contrappasso, tra la fine del-l’800 ed i primi del ’900 diventò un im-portante centro di educazione religiosa,tanto che nel 1915 la popolazione dimonaci, suore, preti e affini ammonta-va addirittura a 8176 persone (poco piùdi 4000 abitanti rappresentano l’interapopolazione attuale)!

Di questo c’è ancora traccia nella pre-senza di un seminario, sebbene l’im-mobile che lo ospita abbia un aspettoassai scalcinato e segnato dall’implaca-bile incedere del tempo, certo lontanoda quello degli antichi fasti, quando do-veva essere pieno di giovani studenti.

Tra le molte, non mancate di visitarela Chiesa di S. Girolamo, con la sua ca-ratteristica pianta ottagonale, e la Chie-sa di S. Francesco, del XIV secolo, cheracchiude due cappelle del Gagini.

Il racconto promesso ora, che nascedall’esperienza gastronomica – davveroeccellente – vissuta. Nel locale dell’o-steria dove ci siamo recati, abbiamo no-tato un dipinto davvero bizzarro, raffi-gurante un alto prelato inginocchiato econ le mani insanguinate, chino davan-ti ad una stele trifronte che mostra unvecchio, un bambino, ed una giovinet-

CEFALÙ 2007Maurizio Di Sacco

Andrea Manno ed Eugenio Mistretta, vincitori dell’Internazionale a Coppie Open.

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ta.Chiestane spiegazione al gentilissimo

oste, siamo venuti a sapere che tutto ri-sale a molti secoli fa, quando un cardi-nale, in visita a Polizzi, scoprì la steleraffigurata – trovata, a sua volta, tantoprima che se ne è persa memoria – e latrovò a tal punto blasfema da ordinareal suo seguito di ridurla in polvere.

Questo atto così arrogante provocòun’ondata di sdegno che percorse tuttala società “nobile” della Provincia diPalermo, tanto che un gran numero dinotabili, quali medici, avvocati e notai,sottoscrisse un documento, il cui origi-nale è ancora conservato, nel quale sichiedeva al protervo cardinale di chie-dere pubblicamente scusa e di non agi-re più in maniera tanto irrispettosa. Lescuse, naturalmente, non arrivarono mai.

Così come l’anno passato, anche que-sta volta la tenebra si è squarciata arri-vando a Palermo e poi a Cefalù, accolticome siamo stati da uno splendido soleprimaverile.

Il viaggio tra la capitale dell’isola e illuogo di gara permette di vivere unabellissima esperienza paesaggistica, in-terrotta solo dall’immancabile moto disdegno quando si costeggia uno deiluoghi simbolo dello scempio ambien-tale: Termini Imerese. Questa è una lo-calità che testimonia di dove può por-tare l’abominevole intreccio di politica,interessi privati e criminalità a cui è pro-babilmente sotteso lo sviluppo di que-sto orripilante complesso industriale,che ferisce inopinatamente una naturaaltrimenti meravigliosa.

E finalmente Cefalù, la bella.Nel 2006 mi ero dedicato alla scoper-

ta del bellissimo duomo del paese, co-sicché quest’anno sono andato alla ri-cerca di altre meraviglie architettoni-che (per quanto riguarda il paesaggio,

infatti, non c’è alcun bisogno di cerca-re: si vive circondati dalla bellezza).

Non ho avuto bisogno di attingere in-formazioni, dato che lungo la strada hovisto l’indicazione “Eremo di Gibilman-na”, e ho rapidamente deciso che quel-la sarebbe stata la meta annuale.

Non potevo avere idea migliore, poi-ché il luogo in questione non si limitaad essere interessante per motivi arti-stici, e per l’aura di spiritualità che vi sirespira, ma anche per il fatto di trovar-si molto in alto, al termine e al culminedi una lunga strada panoramica (eradestino che fosse l’anno delle arrampi-cate!), che si annulla in un’oasi di pacedalle sembianze alpine – tante sono leconifere e gli alberi d’alto fusto – com-miste ad una rigogliosa macchia medi-terranea.

Se la vicenda raccontataci a PolizziGenerosa è poco edificante per la chie-sa, a Gibilmanna la stessa mostra inve-ce il suo lato migliore, fatto di ascesi espiritualità, come anche di solidarietà,elementi testimoniati da un lindo mo-nastero, da una chiesa ridotta all’essen-ziale (se pure non manchino, come ve-dremo, gli elementi artistici d’interes-se), e da una casa di accoglienza.

Con il prezioso aiuto di Wikipedia,da cui ho attinto qua e là a piene mani,eccovi qualche nota storica.

La prima curiosità è rappresentatadal nome stesso della località, la cuiprovenienza è da secoli oggetto di di-spute di storici e filologi: nei documen-ti normanni la località viene citata coni toponimi di “Gibilmagne” e “Zibel-manno”, tradizionalmente interpretaticome corruzioni di Jubileo magno, inrelazione con una festa in onore di SanGregorio Magno. Tuttavia l’utilizzooccidentale del termine “giubileo”, diorigine ebraica, sembra risalire ad un’e-

poca posteriore alle prime attestazionidel nome del santuario. Un’altra possi-bilità è nel riferimento piuttosto al ter-mine latino jubilum (“gioia”), ma il no-me sembra essere piuttosto di originearaba, dalle espressioni “Gebel-El-Man”,“Gibel-El-Mann” o “Gibel-El-Mannat”,“Gibel-El-Iman”, nelle quali il termine“gibel/gebel” significa “monte”, mentre ilsecondo termine è stato interpretato co-me “divieto”, oppure “manna”. “Mon-te del divieto” potrebbe riferirsi alla fit-ta vegetazione che impediva il passag-gio, o per la proibizione di pellegrinag-gi al santuario cristiano da parte degliArabi conquistatori. “Monte della man-na” si riferirebbe invece alla presenzadi frassini produttori di una sostanzavischiosa chiamata “manna”, oppure,come “Monte della grazia” o “del donodivino”, in riferimento proprio alla pre-senza del santuario. Infine un’ultimainterpretazione indica il significato di“Monte della fede”.

Le origini benedettinee il “priorato”

Secondo la tradizione quello di Gibil-manna era uno dei sei monasteri bene-dettini che San Gregorio Magno (540-604; pontefice dal 590) fece erigere aproprie spese, prima di essere elettopontefice. La festa del giubileo di SanGregorio prevedeva infatti un pellegri-naggio al santuario e poi alle rovine diuna chiesa distrutta che si riteneva l’o-riginario oratorio edificato dal santonel VI secolo.

Gli edifici conventuali dovettero an-dare in rovina nel IX secolo, in conco-mitanza con l’arrivo degli Arabi (858),mentre la piccola chiesa fu probabil-mente in custodia di diversi eremiti.Con la conquista dei Normanni venneavviata una vasta opera di ricostruzio-ne di monasteri ed edifici sacri. In undocumento del 1178 viene nuovamente

Secondi nel Coppie Open, i giovani polacchi Kalita e Grabowski.

Una delle bellissime chiese di Polizzi Generosa.

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citata la chiesa. Nel 1228 la chiesa eradivenuta un “priorato” e dunque nonapparteneva più ai monaci benedettini.Nel 1279 il beneficio di “Santa Mariade Jubileo Magno” passò ad un frateagostiniano.

Nella prima metà del XVI secolo di-venne priore il sacerdote Antonio LoDuca, promotore della costruzione del-la chiesa di Santa Maria degli Angeli aRoma.

Il convento dei Cappuccini

Negli anni 1530 erano stati già fonda-ti in Sicilia diversi conventi per il nuo-vo ordine dei Cappuccini, appena co-stituito, (a Castronovo e a Vizzini nel1533, a Enna, allora “Castrogiovanni”nel 1534): nel 1535 Padre SebastianoMajo da Gratterio, uno dei primi segua-ci della riforma cappuccina, si stabilì aGibilmanna, ottenendo in tal modo lafacoltà di rifondare la chiesa ed il con-vento. Venne costruito accanto alla vec-chia cappella benedettina un primoedificio conventuale, con solo sei pic-cole celle costruite rozzamente.

Presso il convento sembra abitassel’eremita Giuliano de Placia da Misil-meri, la cui cella secondo una versionesarebbe stata nel tronco di un castagno.Il suo nome si legge sull’iscrizione del

piedistallo (“Julianus de Placia de terraMusumeri fieri me fecit” su un lato esull’altro “fu fatto in tempore di PrestiMiceli Senaturo Chapelano”) di una ve-nerata statua della Madonna, attribuitanell’Ottocento a Antonello Gagini. Nelcapitolo generale dell’ordine del 1574 ilconvento di Gibilmanna fu inserito nel-la provincia di Val di Demenna o ValDemone (Palermo), delle tre in cui fuallora suddivisa la Sicilia.

Nel 1619 veniva eletto “guardiano”del convento padre Sigismondo da Pol-lina, coadiuvato dal fratello GermanoUrbano (al secolo Ottaviano e VincenzoMinneci), e fu decisa l’erezione di unanuova chiesa al posto dell’antica cap-pella benedettina, insufficiente a conte-nere i pellegrini. La chiesa fu comple-

tata nel 1623 e riaperta al culto nel1625. Questa fu allargata verso ovest edotata di una sacrestia e di una scalina-ta di accesso. La facciata era precedutada un portico.

Nella nuova chiesa fu trasferita la ve-nerata immagine della Madonna conBambino, un affresco in stile bizantinodell’antica cappella benedettina, che fudistaccato e inserito nel muro dellacappella della Madonna. Furono inol-tre trasferiti la statua della Vergine e unantico Crocefisso ancora di stile bizan-tino, collocato sulla parete laterale del-la stessa cappella e che secondo unapia leggenda avrebbe parlato ad uno deipadri guardiani del convento. Per l’al-tare maggiore venne realizzato un nuo-vo dipinto raffigurante l’Assunta. Lavecchia cappella fu quindi definitiva-mente abbattuta.

Probabilmente negli stessi anni il con-vento fu considerevolmente ingranditoe migliorato. Rifacimenti e nuove co-struzioni, anche a seguito dell’allarga-mento della comunità e alle esigenze diaccoglimento dei pellegrini, si susse-guirono fino a tempi recenti.

Nel 1785 venne sistemato l’altare perla cappella della Madonna, opera delpalermitano Baldassarre Pampilonia, de-stinato ad una cappella della cattedraledi Palermo, ma non più messo in opera.L’altare comprende le statue in marmodi San Giovanni Battista, opera di Sci-pione Casella, e di Sant’Elena, opera diFazio Gagini.

Il portico che prevedeva la chiesacrollò e la facciata della chiesa fu rifat-ta in stile neogotico nel 1907. Il sagratofu ornato nel 1927 da un monumentodedicato a San Francesco (opera diFrancesco Garufi su progetto dell’archi-tetto Misuraca) al posto della preceden-te Croce in ferro.

Nel 1954 papa Pio XII dichiarò Maria

La formazione polacca Boguslaw, seconda nello Squadre.

Vittoria nell’Internazionalea squadredellaformazionebulgaraQuantum.

CEFALÙ 2007

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Santissima di Gibilmanna patrona del-la diocesi e della città di Cefalù. Nel1958 venne inaugurato nel convento ilSeminario Serafico.

Ulteriori modifiche sono state appor-tate negli ultimi anni: la statua di SanFrancesco è stata trasportata nel lato de-stro del piazzale, i cortili interni sonostati ristrutturati, l’antica stalla trasfor-mata in museo, mentre continuano i la-vori per la creazione di una casa alber-go per anziani, per l’allestimento deilaboratori di restauro e di un teatro li-gneo.

Non ci è stato purtroppo possibile vi-sitare il museo, dato che, a dispetto delcartello posto alla porta d’ingresso, lostesso era desolatamente chiuso, e seb-bene il complesso avesse l’aria di essereabitato non è stato possibile reperirenessun monaco, o famiglio, o anima vi-va che fosse. Grave perdita, almeno astare a quanto ho letto nei riguardi delpatrimonio di vario genere ivi custodi-to, che è descritto come ricco di docu-menti, oggetti artistici e testimonianzedella vita monastica. Tornerò.

* * *

Sebbene argomento più prosaico, èora di occuparsi del bellissimo torneoal quale devo la possibilità di questacronaca. Si trattava della sua venticin-quesima edizione, numero davvero pre-stigioso che poche altre manifestazioninazionali e internazionali possono van-tare.

Aldo Borzì, nume, mentore, geniusloci, e chi più ne ha più ne metta perdescrivere quest’uomo dal multiformeingegno ideatore e da sempre condutto-re del torneo, amareggiato dallo scarsoappoggio ricevuto dalle varie ammini-strazioni che da sempre supportano l’e-vento, ha voluto mettere tutti noi in

apprensione dichiarando che si è tratta-to dell’ultima puntata della saga.

Nessuno ci crede davvero, e, in ognicaso, siamo costretti a sperare che cosìnon sia dal profondo affetto per l’uomoprima, e per il torneo poi.

A far desistere Aldo dai suoi bellico-si propositi può contribuire senz’altroil rinnovato successo dei due tornei inprogramma – Coppie Open e SquadreOpen – che hanno entrambi registratoconsistenti incrementi di partecipazio-ne, e dato dimostrazione del loro gradi-mento in Italia e all’estero (c’erano brid-gisti da 18 paesi diversi a Cefalù).

Il primo evento è stato il Coppie O-pen, che dopo tanti anni di dominiostraniero ha visto quest’anno tornare alsuccesso una coppia italiana, con la du-plice soddisfazione legata al fatto che siè trattato di locali – i primi palermitania vincere la competizione – e per di piùgiovanissimi, i miei cari amici AndreaManno ed Eugenio Mistretta, 23 anni ilprimo e 21 il secondo.

Essendo stato il loro capitano in oc-casione delle Universiadi di Brouges, enon avendo avuto occasione di scriveredi quella spedizione, mi fa piacere sot-tolineare qui che, al di là delle doti tec-niche dimostrate, si tratta di due ragaz-zi davvero squisiti: educatissimi tra diloro e con gli avversari, sempre cortesie leali, sempre sorridenti.

Qualità, queste, che hanno contrad-distinto senza eccezioni tutti i compo-nenti della spedizione in terra belga laquale, pur sfortunata in termini di ri-sultati tecnici, rimarrà sempre nella miamemoria per il clima che si è respirato.Grazie a tutti voi ragazzi, e che il vostrocomportamento sia di esempio per chivi seguirà.

Dei vincitori vi racconto una splendi-da sequenza dichiarativa in una manodavvero ostica:

Board N° 4Dichiarante Ovest, tutti in sona

� A R 9 4 2� A F 9 4� D 9� D 7

� 10 7 5 N � D 8 6 3� 7 5 3 O E � 6 2� F 10 5 4 S � 8 6 3� 10 4 2 � R F 9 5

� F� R D 10 8� A R 7 2� A 8 6 3

NORD SUD

1 � 2 �2 � 3 �3 � 3 SA4 � 4 SA5 � 5 �5 SA 7 �

E la licita ve la faccio spiegare da An-drea Manno medesimo: “Il 2� è relaisin perfetto stile Garozzo, il 2� puòessere ancora in rever, il 3� è ovvia-mente forcing e invitante a slam, 3�cue bid, 3SA assi dispari, 4� cue bid,4SA donna d’atout, 5 � è controllo diterzo giro, 5� è già il R� dato che i treassi li ho dati, il 5SA vuole sapere se hoqualcos’altro.

Avevo intuito che la carta chiave ov-viamente era la Donna di picche, ma an-che se non l’avevo ho sperato magari inuna 5-5 di Eugenio o nelle picche 4-3”.

L’attacco è stato atout. Eugenio hapreso di Re e ha giocato AR�, � taglio.Grazie alle � 4-3 la mano è finita subi-to, anche qualora le atout fossero state4-1. Con le � 5-2 sarebbe servito chepassassero tre giri di quadri, perché poiil dichiarante avrebbe concluso a tagliincrociati.

Davvero ben fatto, ed un top condivi-so con pochissimi altri.

Questi i primi dieci della classificafinale, la quale, come potete già vedereda queste posizioni, è infarcita di polac-chi.

TROFEO DELLA PROVINCIA

CLASSIFICA FINALECoppie partecipanti 145

1. Manno-Mistretta E. 3021 63,572. Grabowska-Kalita (Pol) 2977 62,653. Caiti-Pattacini 2976 62,634. Kuyawa-Olech (Pol) 2883 60,675. Pajak-Kucharski (Pol) 2836 59,686. Antas-Kacharski (Pol) 2831 59,577. Fronczak-Kielczewski (Pol) 2825 59,458. Lo Monaco-Barbaccia 2812 59,188. Bizon-Blat (Pol) 2812 59,18

10. Jeleniewski-Jlczuk (Pol) 2774 58,38

Il “deus ex machina” del Sicily Open Aldo Borzì con il fedele “Igor” Ortensi.

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Se siamo riusciti ad arginare la pienastraniera nel torneo a coppie, altrettan-to non è stato possibile nella competi-zione a squadre, evento che ha visto deibulgari vincere, e due squadre polaccheaccompagnarli sul podio. Una menzio-ne d’onore spetta alla prima squadraitaliana, Patanè, quarta, che contava suRosario Patanè, Stefano Caiti, MaurizioPattacini e Maurizio Zaffino.

Queste le prime dieci, ovvero l’interoGirone A.

CLASSIFICA FINALESquadre partecipanti 65 - Serie A

Squadra V.P. M.P. Perc.1. Quantum (Bul) 252 195 71,902. Boguslaw (Pol) 242 179 68,103. Betty (Pol) 224 94 61,154. Patanè 219 85 59,255. Zazigalks (Let-Rus) 217 86 58,456. Mixt (Pol) 216 105 58,107. Fici 215 77 57,708. Kamik (Pol) 214 75 57,309. Szpak (Pol) 210 48 55,75

10. Max 193 –3 49,50

Onore anche agli austriaci di Orolo-gio, vincitori del Girone B, e poi, a se-guire, SICA (Ita) nel Girone C1, EUROAGRO (Pol) nel Girone C2, Burgio (Ita)nel C3, FIGB Ladies nel C4, Gavazzoni(Ita) nel C5, Amico (Ita) nel C6, Cauchi(Ita) nel C7 e, infine, Augello (Ita) nelC8. Divertimento fino alla fine per tutti,grazie alla suddivisione in gironi daquattro squadre negli ultimi tre turniper i vari gironi C, con la conseguentepossibilità offerta a tutti di battersi perun premio anche in posizioni di rincal-zo. Da questa gara una mano interes-sante proveniente da un incontro svol-tosi al tavolo 1:

Board N. 1Dichiarante Nord - Tutti in Prima

� 10 6 5 3� F 10 8 2� 10 5� R 6 3

� R F 8 7 N � A D 9 2� 9 6 4 O E � 3� R 8 7 4 S � A 9 2� 7 5 � A F 8 4 2

� 4� A R D 7 5� D F 6 3� D 109

Sala Aperta

OVEST NORD EST SUD

Poletylo Aronov Wajcacki Stefanov– passo 1 � 1 �contro 2 � 4 � fine

Sala Chiusa

OVEST NORD EST SUD

Darakchiev Antas Gackev Kacharski– passo 1 � 1 �1 � 2 � 3 � passo3 � passo 4 � fine

Diversi accordi inerenti la difesa dal-le interferenze hanno fatto una primadifferenza: per i polacchi di aperta 1�avrebbe mostrato cinque carte nel colo-re, e così Poletylo ha dovuto iniziarecon un contro che ne mostrava esatta-mente quattro; Wojcacki è saltato amanche per mostrare tutta la sua forzae la difesa ha iniziato con due giri di �.Il dichiarante doveva ora decidere il dafarsi, con particolare riguardo per i co-lori minori, nel frattempo tenendo daconto una eventuale cattiva divisionedelle atout.

Considerando migliori le chance rap-presentate dalle � il giocatore polacco,dopo aver tagliato, ha proseguito con Ae R di� e � tagliata in mano.

Il timing non permetteva ora di farela mano: A� e �, ma Aronov ha scar-tato la sua seconda �, e ancora una, ilR, l’ha scartata quando il suo compagnoha proseguito con la D� forzando Est atagliare con un onore. +50 per i verti-cali.

Per i bulgari di chiusa 1� potevavenire da quattro carte, e Darakchiev siè regolato di conseguenza, raggiungen-do così la manche dalla parte oppostarispetto all’altra sala.

La difesa ha cominciato con il F� eha virato a �, il 5 (conto rovesciato). Giu-

dicando correttamente che Nord era ilfavorito ad avere una maggiore lun-ghezza a �, Ovest ha vinto con l’A delmorto e ha proseguito con A� e �,così aprendo la strada alla conclusionea tagli in croce che è seguita.

Sud è tornato con il F�, ma Darak-chiev ha semplicemente vinto e ha ta-gliato basso una � al morto, per poi,coerentemente con la sua visione origi-naria, tagliare in mano di 7 una � delmorto. � taglio ora, e �, ed il dichia-rante ha potuto mostrare le sue cartereclamando le dieci prese necessarie.10 meritati IMP per i bulgari, sulla stra-da della loro vittoria nel torneo.

Mi rimane ancora da darvi conto del-la toccante cerimonia che gli amici po-lacchi – ce n’erano più di ottanta, ed èquesto un numero consueto – hannovoluto tenere per onorare Aldo Borzì.

Ogni gruppo di giocatori baltici pro-veniente da una diversa città, paese,villaggio, ha voluto omaggiare il patroncon targhe, attestati e oggetti di variogenere, spesso presentati da rappresen-tanti istituzionali dei luoghi di prove-nienza come sindaci e assessori, e iltutto alla presenza del Console polaccoin Italia, che non ha voluto mancare.

Un abbraccio collettivo che ha vistoAldo Borzì riceverlo con gli occhi luci-di e che, speriamo, gli farà cambiareidea sul destino del torneo.

Un grazie finale a chi ha reso possibi-le questo bel torneo grazie al supportoeconomico offerto, ovvero alla Provin-cia di Palermo, ai Presidenti della Re-gione e dell’Assemblea Regionale Sici-liana, all’Assessorato Regionale del Tu-rismo, al Giornale di Sicilia e alla Ban-ca Fideuram.

Non mancate di venire il prossimoanno, vi aspettano una terra incantevo-le, un popolo caldo e accogliente, eduno splendido torneo.

Al tavolo con i campionissimi Quantin e Bompis, i giovani vincitoridel Coppie Open, Andrea Manno ed Eugenio Mistretta.

CEFALÙ 2007

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BRIDGE BEAUTY-WELLNESS6-15 GIUGNO 2008

ORGANIZZAZIONE E DIREZIONE: Pierluigi Malipiero - ARBITRAGGIO E CLASSIFICHE: L. Di Nardo - N. StellinTORNEI POMERIDIANI E SERALI - ore 16,15 e ore 21,15

Via Roma 54 - 35036 Montegrotto Terme (PD)Telefono 049.89.11.777 - Telefax 049.89.10.488

E-mail [email protected]: http://www.esplanadetergesteo.it

QUOTE DI ISCRIZIONE E REGOLAMENTO€ 8,00 per giocatore€ 6,00 per junior o Allievo Scuola Bridge€ 40,00 per Patton€ 50,00 per squadra

Vigono le norme FIGB - In sala bridge è vietato fumare

MONTEPREMIVerrà determinato dal 60% delle iscrizioni (meno quota FIGB) a favore del20% dei partecipanti e, per ogni classifica, della 1ª coppia alloggiata all’Ho-tel Tergesteo o Hotel Augustus.

CLASSIFICA FINALEPer i giocatori ospiti dell’albergo, che abbiano disputato almeno 14 dei 21tornei a coppie libere in programma, saranno stilate due classifiche finaliindividuali in percentuale: una per le Signore e una per i Signori.

CONDIZIONI ALBERGHIEREPer persona al giorno in camera doppia con mezza pensione: € 88,00Supplemento giornaliero in camera singola € 8,00Supplemento giornaliero pensione completa € 5,00Supplemento giornaliero lato piscina € 8,00

Per coloro che soggiorneranno per tutto il periodo, 2 saune, 2 inalazioni e untrattamento Wellness gratuiti.

L’hotel è convenzionato con tre campi da golf: Golf Club Padova, Golf ClubFrasanelle, Golf Club La Montecchia. Green fees scontati del 20%

Tutte le camere con bagno o doccia, Wc, safe, Tv, frigobar e telefono e phon- Tutte le cure termali in casa - Vasta scelta di Trattamenti Benessere e Trat-tamenti Beauty - Sauna - Solarium - Due piscine termali comunicanti condiversi tipi di idromassaggi - Tennis scoperto gratuito. Verrà organizzazo untorneo di tennis e una gara di golf con ricchi premi e gadgets.

CURE TERMALIl’Hotel è convenzionato con l’ULSS per le applicazioni di fanghi, cureinalatorie e bagni termali che verranno effettuati gratuitamente, previapresentazione della prescrizione medica e pagamento del ticket

COLLEGAMENTIPer raggiungere l’Hotel Esplanade Tergesteo a Montegrotto Terme si consiglia:– in auto da Milano: Autostrada Brescia, Verona, Padova, casello Padovaovest, seguire indicazioni Terme Euganee Abano Montegrotto Terme; da Fi-renze: Bologna, uscita casello terme Euganee, Abano Montegrotto Terme.– in aereo: Aeroporto di Venezia Marco Polo, ca. 50 km

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Non c’erano dubbi che questa edi-zione del Città di Milano avreb-be rappresentato un altro passoin avanti, anche se l’operazionenon era affatto semplice, dopo

l’impennata di gradimento ed il memo-rabile successo organizzativo e di par-tecipazione dell’edizione 2006, in cui illivello quantitativo e qualitativo fu giàdi assoluto vertice.

Quest’anno hanno preso il via 112squadre – delle quali 32 interamentestraniere – 5 in più rispetto al 2006.

Il respiro di un evento come questolo avverti subito, quando vieni accoltoda una sala da gioco che ha pochi egua-li al mondo. Anche chi è capitano dilungo corso, poi, non può negare diprovare un po’ d’emozione quando, an-che senza veleggiare ai primissimi ta-voli, gli capita, almeno nella metà degliincontri, di incrociare le carte con qual-che nazionale italiano, svedese, russo,polacco o di chissà dove. Il turno di re-lax è quello in cui fai lo slalom tra i su-perbig e ti capita un avversario “solo”forte.

Per esempio ti può capitare di incro-ciare al tavolo il Presidente WBF JoséDamiani, che si presenta come giocato-re per il secondo anno consecutivo.

Non mancano all’appello i nostri teamAngelini e Lavazza, che si dividono gliazzurri Campioni di Tutto (a parte il neodell’ultima Bermuda).

Basti sapere che sono seduti ai tavoligiocatori di 16 nazioni oltre all’Italia,provenienti da tutte le aree del nostrocontinente; per la prima volta nella sto-ria di questo torneo partecipa una squa-

dra interamente composta da giocatorigreci.

Giancarlo Bernasconi e Ghigo Ferrariconfermano che la prossima frontiera dasuperare è avere gli americani al Cittàdi Milano 2008.

Il Città di Milano è tutto questo ed al-tro ancora.

Nel 2006 vi fu premiata la Nazionaleazzurra vincitrice della Bermuda Bowl,operazione, come detto, quest’annonon ripetibile (Sudafrica docet).

Viceversa il tributo d’onore è andatoper il 2007 all’Angelini Bridge Team,che ha riportato da Wroclaw (Polonia)al Parioli quella Champions Cup cheproprio il dream team romano ha vintoin 4 delle 6 edizioni disputate e che nel2006 aveva preso la via della Germania,ed ai ragazzi della Nazionale Juniores,guidati dal c.t. Giagio Rinaldi, Capitanodi tante vittorie, secondi per un soffioagli ultimi europei di categoria giocati aJesolo.

Un riconoscimento alla “storia” brid-gistica è andato ad un altro “ragazzo ter-ribile”, giocatore di grande livello e per-sona di classe squisita, Pierino Astolfi,ottantasettenne milanese di nascita eper appartenenza di area bridgistica.

Al giovanotto in questione, che hapartecipato a 55 Campionati Italiani aSquadre consecutivi, gli organizzatoridel Città di Milano hanno inteso tribu-tare una sorta di premio alla carriera,che nasce da un contesto cittadino perassumere un maggior respiro nazionaleed internazionale, visto che Pierino èstato Campione d’Europa con la nazio-nale azzurra nel 1965 ad Ostenda (Tra-

canella c.n.g.; Perroux c.t.; Astolfi/Gan-dolfi; Bianchi/Messina; Belladonna/Mondolfo). Erano altri tempi. Un’irru-zione della Polizia alla Patriottica diSalvetti, in cui la nazionale si stava al-lenando poche sere prima dell’iniziodella gara, rischiò di compromettere lapartenza per il Belgio degli azzurri, chefurono portati via sul cellulare, a sirenespiegate, insieme ai pokeristi di turno.Per vincere però bisognava saper gioca-re anche allora.

Eccovi qualche mano, raccolta tra itavoli.

� R 10 7 5� R 10 5� R 9 5 3� F 3

� D 2 N � 9 8 6 4� 8 2 O E � D 6 4� 10 8 S � D F 6 4 2� R 10 9 8 7 6 4 � 2

� A F 3� A F 9 7 3� A 7� A D 5

In Sud giocate questo “crivellato”(manca qualche onore in tutti i semi!) 6cuori dopo aver ricevuto, sulla vostraapertura di 1 cuori, l’intervento a 4 fioridi Ovest. Lo stesso Ovest attacca, beativoi, proprio cuori, quindi, nel colored’atout, la Dama è un problema risoltoe la divisione sembrerebbe poter essereamichevole. Resta qualcosina da siste-mare. Est dovrebbe avere più posto delcompagno per ospitare la Dama di pic-che, ma supponiamo che non sia inve-ce così. L’impasse non sembra unabuona soluzione né se si effettua primadi eliminare i rossi (Ovest non sarebbemesso in presa ed aspetterebbe la presadel down a fiori) né se lo si fa dopo (eli-minare le quadri prima di battere atoutcomporterebbe dei rischi, e farlo dopoaver battuto atout causerebbe poi unblocco a picche che impedirebbe diincassare la quarta carta nel seme, ren-dendo comunque infattibile la mano).Allora quale può essere la soluzione?Tre giri di atout, Asso-Re di quadri equadri taglio (Ovest mostra due carteper colore, e quindi con massima pro-babilità ha 1 o 2 carte di picche), Assodi fiori e fiori. Se Ovest torna picche lamano termina; se torna fiori prendo di

CITTÀ DI MILANO 2007Luca Frola

La formazione polacca, vincitrice del “Città di Milano” 2007.

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avete a disposizione.Perché Est dovrebbe mettere il Re? Se

voi foste partiti con una 6/4 cuori/ fiori,2 picche e singolo di quadri, la suaunica speranza sarebbe che fosse per-dente la vostra quarta fiori (altrimentiavreste già scoperto le carte). Se lui gio-casse ora il Re di quadri, voi taglieresteed avreste ancora rientri sufficienti almorto (Re e Dama di fiori) per affranca-re le quadri con un altro taglio (su cuicadrebbe la Dama inizialmente terza diOvest) e poi scartare la vostra perdentedi fiori su una quadri affrancata.

Certo che con quella distribuzionevoi avreste potuto comunque affrancarele quadri (se 3-3 o 4-2) se non vi fostebruciati subito l’ingresso di taglio a pic-che. Allora, siete stati molto disattenti eper eccesso di confidenza state finendosotto in una mano di battuta o state sfo-derando luciferina intelligenza nell’in-ventarvi l’unico bluff che può farvi por-tare a casa un vagone di match point?

Scagli la prima pietra chi non ricono-sce attenuanti a quell’Est che il Re nonl’ha messo ed ha visto un attimo dopoun trionfante Sud scoprire, archiviandoqualcosa da raccontare agli amici al cir-colo alla prima occasione.

� D 3 2� D 6� D 9 8 3� A 6 3 2

� R F 9 N � 10 8 7 6� R F 4 O E � 9 8 7 5 2� 7 5 4 S � –� R D F 10 � 8 7 5 4

� A 5 4� A 10 3� A R F 10 6 2� 9

Tanto per chiudere la galleria deglislam, giocate questo avventuroso 6 qua-dri da Sud dopo che Ovest si è fatto sen-tire due volte, prima sulla vostra aper-tura di 1 quadri con un (pessimo) con-tro e poi per bastonare il contratto fi-nale con un altro (più comprensibile... )contro.

Al tavolo il contratto è caduto, ma lamano è assai interessante. Il doppio con-

tro ci spinge a mettere in mano ad O-vest tutta la gioielleria che ci manca invetrina.

Prendiamo d’Asso l’attacco di Re difiori.

Tagliamo 3 fiori in mano, con atoutsufficientemente alti per poter utilizza-re, dopo ognuno dei 3 tagli, Dama, No-ve e Otto di quadri come rientri almorto oltre che come battute d’atout.

La situazione:

� D 3 2� D 6� 3� –

� R F 9 N � 10 8 7� R F 4 O E � 9 8 7� – S � –� – � –

� A 5 4� A 10 3� –� –

Ora quadri via una picche di mano.Abbiamo visto Ovest rispondere 4

volte a fiori e 3 a quadri. Il contro ini-ziale è a questo punto consistente indi-zio per la 3-3 nobile; se avesse invece la4-2 non cambierebbe nulla. Se Ovestscarta cuori: Asso di cuori e cuori, perchiudere con il guadagno di una presaa picche sul ritorno di Ovest e con l’ul-tima cuori franca. Se Ovest scarta pic-che: stesso gioco e stesso finale a nobi-li invertiti. Con attacco atout il giochinonon funziona. Con il Fante di cuori inEst si va sotto.

Se a vincere sono comunque stati tut-ti per il semplice fatto di partecipareprendendo piacevolmente parte ad unsimile evento, la mera cronaca ci parlaperò di una certa supremazia stranieracon 6 formazioni nelle dieci della pooldi finale e con i primi due gradini delpodio in mano, rispettivamente, ai po-lacchi di Dworan, ed agli ungheresi diLacatos. Buono il terzo gradino del po-dio per i primi degli italiani, Dario At-tanasio, Giuseppe Failla, Massimo Lan-zarotti, Andrea Manno e Antonio Mor-tarotti, riuniti sotto lo sponsor Digitalia.

Questa la classifica della pool finale:

1. Pol-Dworan Oswiecim 2502. Hun-Lacatos 2243. Ita-Digitalia 2184. Bul-Quantum 2145. Ita-Lavazza 2136. Pol-Goraco 2097. Bul-Caffè Quindici 2078. Ita-Hugony 2069. Cro-Joe Dalton 203

10. Bie-Vitas 19911. Ita-Pinguello 19912. Ita-Rosetta 166

Dama scartando una picche del morto esull’ultima atout (il morto scartandopicche) Est, che possieda o meno la Da-ma di picche, è compresso picche/qua-dri. Il finale:

� R 10 7� –� 9� –

� D 2 N � 9 8 6� – O E � –� – S � D� 10 9 � –

� A F 3� 9� –� –

Vediamo una mano che qualche dub-bio ha creato quanto meno in uno deidifensori.

� 5� 10 8 7� A F 8 6 5� R D 8 4

� 8 4 3 2 N � R D F 10 7 6� 9 4 3 O E � 6 5� 10 9 S � R 4 3 2� 9 6 5 3 � 2

� A 9� A R D F 2� D 7� A F 10 7

Giocate solo 7 cuori in Sud dopo lavostra apertura nel colore ed il 2 quadridel vostro compagno. In corso di licitavoi avete dichiarato anche le fiori edEst si è fatto sentire due volte a picche.

La mano non sembra avere moltechance, visto che la dichiarazione col-loca il Re di quadri in Est.

Come provarci... com’era quella bar-zelletta? Occhio di falco e stomaco diferro!

Rapidamente, come fosse routine, As-so di picche, picche taglio, solo DUEcolpi d’atout, quadri Asso e quadri dalmorto, sfoderando in questo momentoun certo disappunto misto a contrizio-ne e la miglior faccia da stupido che

Un momento della competizione.