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LE FORME TECNICHE DI RACCOLTA DELLE RISORSE FINANZIARIE Appunti sul libro Economia della Banca Agg 28 set 15

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LE FORME TECNICHE DIRACCOLTA DELLE RISORSE FINANZIARIEAppunti sul libro Economia della BancaAgg 28 set 15

Le forme tecniche di raccolta comprendono ilcomplesso degli strumenti che consentono alla bancadi dotarsi delle risorse finanziarie a titolo di debitonecessarie per lo svolgimento della propria funzionedi intermediazione creditizia. Le differenti operazionidi raccolta hanno alcune caratteristiche comuni:

1) La banca assume una posizione debitoria neiconfronti della clientela

2) la banca contabilizza tali operazioni nel passivodello stato patrimoniale

3) La banca incorre in un rischio di liquidità legato allanecessità di restituire tali somme

DEFINIZIONI

Possiamo, in prima battuta, distinguere tra

1) Forme tecniche di raccolta di tipo personalizzato che presentano possibilità di negoziare alcuni elementi del prodotto (per esempio importo, tasso di interesse, valute, scadenza e compensi accessori)

2) Forme tecniche basate su strumenti di mercato che dunque escludono la possibile negoziazione di condizioni con la banca

La classificazione degli strumenti di raccolta

Possiamo distinguere i:

- conti correnti di corrispondenza passivi

- depositi a risparmio

- conti di deposito

- CD e i buoni fruttiferi

- PCT passivi

Le forme tecniche di raccolta di tipo personalizzato

In questa categoria rientrano:

Le obbligazioni bancarie

Altri titoli non compresi nelle forme precedenti

Le forme tecniche basate su strumenti di mercato

Passività bancarie con funzioni monetarie e di servizio che permettono al cliente di accedere al sistema dei pagamenti e all’utilizzo della moneta bancaria per gli incassi e i pagamenti. Sono importanti: efficienza, sicurezza economicità

Passività bancarie con funzioni di investimento: strumenti che permettono di allocare le somme sottratte durevolmente al consumo. Sono importanti: rendimento, rischio, liquidità

Distinzione in base alla funzione assolta

Raccolta in euro oppure in valuta

Raccolta bancaria al dettaglio oppure all’ingrosso

Raccolta bancaria diretta o indiretta. Nel primo caso la banca diviene giuridicamente debitrice nei confronti della clientela e acquisisce le risorse finanziarie da destinare all’attività di impiego in titoli, prestiti e partecipazioni. Viene movimentato lo SP (passivo) e il CE con gli interessi passivi. Nel secondo caso, invece, la banca presta una serie di servizi di investimento per conto della clientela guadagnando commissioni. Viene movimentato il CE con commissioni da servizio e l’ammontare delle risorse in gestione viene identificato nella Nota Integrativa

Altre possibili distinzioni

Conti correnti, depositi a risparmio, conti di deposito, certificati di deposito e buoni fruttiferi sono garantiti, in caso di dissesto della banca emittente, dal FITD (banche spa e popolari) e dal F. garanzia dei depositanti del credito cooperativo per le BCC, sino a 100.000 euro.

PCT, obbligazioni bancarie e altri titoli NON sono garantiti (eccezione su obbligbancarie BCC, vedi oltre)

CAVEAT: cosa viene garantito

I conti correnti di corrispondenza passivi costituiscono il più importante prodotto di raccolta delle banche. La disponibilità di un c/c è un requisito per l’effettuazione di qualsiasi altra operazione bancaria.

Lo definiamo come un contratto mediante il quale una banca si impegna a svolgere tutti gli incarichi e le operazioni che, nei limiti contrattuali e d’uso, le saranno affidati dal cliente

Qualche informazione sui c/c di corrispondenza passivi (1)

I c/c di corrispondenza assolvono sia una funzione di pagamento (perché il cliente può accedere al sistema dei pagamenti), sia una funzione di investimento. La disponibilità di c/c permette al cliente di emettere assegni bancari e usufruire degli altri sistemi di pagamento bancari (per esempio effettuare bonifici). Il totale delle passività bancarie espresse sotto forma di c/c viene definito “moneta scritturale”

Qualche informazione sui c/c di corrispondenza passivi (2)

I c/c funzionano come strumento “a vista”, nel senso che è possibile prelevare risorse finanziarie in ogni istante, sino a concorrenza del saldo disponibile.

I c/c di corrispondenza vengono anche definiti come c/c passivi, per distinguerli da quelli attivi, dei quali si tratterà nella parte dedicata agli impieghi bancari

Qualche informazione sui c/c di corrispondenza passivi (3)

I rapporti tra banca e cliente sono regolati dalle «Condizioni generali» riportate sul retro della lettera-contratto con la quale la banca conferma al richiedente di aver aperto il conto

Sul contratto viene anche riportata la «valuta» ovvero la data a partire dalla quale decorrono gli interessi attivi o viene addebitato il conto. Data contabile e data valuta non coincidono.

Qualche informazione sui c/c di corrispondenza passivi (4)

La banca invia trimestralmente un documento di riepilogo denominato «estratto conto», dove tutte le operazioni effettuate dal cliente vengono riepilogata per data contabile. L’estratto conto riporta, oltre alla data contabile:

La causale cioè una descrizione dell’operazione compiuta

L’importo dell’operazione. Esso ha segno + se comporta un accredito a favore del correntista e viene contabilizzata nella colonna «avere». Una operazione «dare» corrisponde ad un addebito nei confronti del correntista

La valuta

Qualche informazione sui c/c di corrispondenza passivi (5)

La banca invia anche, generalmente ogni trimestre o una volta all’anno, un documento contabile denominato « staffa» o «scalare interessi», dove le operazioni sono riordinate secondo le rispettive valute.

Nella staffa vengono contabilizzati gli interessi a credito o a debito del correntista

Qualche informazione sui c/c di corrispondenza passivi (6)

I depositi a risparmio costituiscono una forma diraccolta che ha perso progressivamente diimportanza con il passare del tempo.

I D/R sono comprovati da un documento chiamato“libretto di risparmio” che viene consegnato alcliente e sul quale vengono annotate tutte leoperazioni di deposito e prelevamento

In base alla loro intestazione i libretti di risparmiosono riconducibili a due categorie fondamentali:

libretti nominativi

libretti al portatore

I depositi a risparmio

Sono intestati ad una data persona e le somme depositate sono pagabili unicamente all’intestatario del libretto. Sia la banca che l’intestatario possono dimostrare eventuali errori nelle scritture. Il libretto può essere alimentato da versamenti di contante, di assegni bancari o circolari oda versamenti periodici di stipendi, pensioni o altri redditi. Il credito può essere trasferito e in tal caso viene

mutata l’intestazione del libretto.

Libretti di risparmio nominativi

Il diritto a riscuotere è riconosciuto al possessore. Il credito a favore del depositante è quello risultante dal libretto.

Possono essere alimentati unicamente da versamenti in contante

Alle banche è fatto divieto di emettere libretti al portatore con un saldo iniziale pari o superiore a 1.000 euro.

Libretti di risparmio al portatore

In relazione alla scadenza, i D/R possono essere distinti in:

D/R liberi che hanno scadenza a vista e attribuiscono al cliente la possibilità di prelevare in ogni istante le somme a suo credito. Forma più diffusa.

D/R vincolati nei quali il cliente si impegna a non eseguire operazioni di prelevamento prima del termine convenuto (sino a 5 anni)

D/R liberi e vincolati

Sono strumenti di raccolta che non hannofunzione di accesso al sistema dei pagamenti enon sono comprovati da un libretto, anche seconfigurano giuridicamente un deposito arisparmio. La loro funzione è l’investimentolibero o vincolato a una certa scadenza disomme sottratte più o meno durevolmente alconsumo. Hanno la funzione di permettere alcliente l’impiego duraturo delle somme a tassiconvenienti. Sono stati introdotti in Italia dallebanche estere ma hanno presto assunto unanotevole importanza anche per le bancheitaliane.

I conti di deposito

I conti di deposito

Sono titoli di credito emessi dalle banche per la raccolta di risorse finanziarie con un vincolo di durata breve o media. Il nome differente identifica lo stesso tipo di prodotto. Sono titoli individuali in quanto ogni titolo, rappresentando una specifica operazione di raccolta, può essere emesso su richiesta del singolo cliente che, in base alla propria forza contrattuale, può negoziare con la banca le caratteristiche dell’operazione.

Possono essere emessi in blocco con caratteristiche standardizzate.

TUTTE le banche possono emettere CD

I certificati di deposito (CD) e i buoni fruttiferi

I CD sono titoli trasferibili, rappresentativi didepositi a scadenza vincolata. Hannocaratteristiche che li rende simili ai D/R.Possono avere una durata sino ai 5 anni, senzavincoli di durata minima.In base alla loro remunerazione possonoessere:> A remunerazione predefinita, vengono cioèemessi a sconto> a remunerazione variabile, cioè ancorata adun tasso di mercato.

I certificati di deposito (CD) e i buoni fruttiferi

Le operazioni “pronti contro termine” sono note anche con il nome di “vendite con patto di riacquisto”.

Un soggetto vende a pronti unadeterminata quantità di titoli econtemporaneamente si impegna ariacquistare, al termine convenuto e dallastessa controparte, un pari quantitativo dititoli della stessa specie ad un prezzopredefinito.

Pronti contro termine passivi (PCT passivi) (1)

La banca è il soggetto che vende titoli a pronti (e dunque raccoglie risorse finanziarie) e si impegna a riacquistarli a termine.

Il prezzo a termine è superiore al prezzo a pronti e la differenza remunera chi ha impiegato le risorse finanziarie (nel caso dei PCT passivi la banca raccoglie e il cliente impiega)

Pronti contro termine passivi (PCT passivi) (2)

L’operazione viene realizzata su titoli obbligazionari (spesso titoli di Stato) . La durata più frequente del contratto è di 1,2,3 o 6 mesi (può essere superiore, ma sempre inferiore ad un anno).

Le operazioni PCT non sono depositi e non godono della garanzia del FITD

Pronti contro termine passivi (PCT passivi) (3)

Sono titoli di credito emessi in serie dalle banche (qualsiasi tipo di banca) per la raccolta a medio e lungo termine.

Il loro taglio minimo è di 10.000 euro a meno che:

1) L’emissione sia superiore a 150 milioni di euro

2) la banca emittente abbia determinate caratteristiche

In questo caso l’emissione può avere taglio minimo di 1.000 euro o multipli

Le obbligazioni bancarie (1)

Quali sono queste caratteristiche? Perché il taglio minimo possa essere inferiore ai 10.000 euro, le banche devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

1) PV non inferiore ai 25 milioni di euro

2) Bilancio degli ultimi tre anni in utile

3) Giudizio positivo sull’ultimo bilancio da parte dal collegio sindacale o revisore incaricato

Le obbligazioni bancarie (2)

Le obbligazioni bancarie devono avere una durata originaria minima pari ad almeno 3 anni .

In caso di default della banca emittente, a differenza dei depositi, per le obbligazioni bancarie emesse da Spa e Popolari non è prevista alcuna forma di safety net, mentre nel caso di obbligazioni emesse da BCC interviene il fondo consortile

Le obbligazioni bancarie (3)

Una forma particolare di obbligazioni bancarie è costituita dai covered bond che sono garantite e i cui flussi di capitale sono coperti da una parte di attivo della banca che viene utilizzato come garanzia, con la costituzione di un patrimonio separato destinato al soddisfacimento delle obbligazioni garantite.

Le obbligazioni bancarie (4)