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11 10 Bruce Wayne & clark kent Le interviste di Business Class Magazine Batman v Superman alias

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1110

Bruce Wayne&

clark kent

Le interviste di Business Class Magazine

Batmanv

Superman

alias

Abito Giorgio Armani1312

Interviewdi Enrica Perucchietti

La modernità ha suscitato nuovi interrogativi, sempre meno me-tafisici e più “etici”. Da bambini il senso della giustizia sgorga spontaneo da quell’evidenza che

solo lo sguardo ancora incantato dei più piccoli custodisce. Durante l’infanzia sia-mo sorretti dai modelli “manichei” che ci vengono inculcati dall’educazione o dai mass media; solo crescendo scopriamo le infinite sfumature della “ragion pra-tica”. Se i nostri nonni avevano trovato un modello di riferimento tra le pagine dei libri, sognando ad esempio di imitare il detective, il pirata o il cavaliere di cui avevano letto le avventure, sono arrivati presto nuovi protagonisti a rubare la sce-na ai vecchi avventurieri o combattenti del crimine: i supereroi.

Ci sono dilemmi ancestrali

e questioni filosofiche

che attanagliano da

sempre la mente dell’uomo:

riguardano Dio e il creato,

la vita dopo la morte,

il bene e il male,

il mistero della sofferenza,

la libertà umana.

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Eredi della tarda narrativa vittoriana e dei pulp magazine, gli albi della Mar-vel o DC Comics hanno persino ispira-to film e serie TV, finendo per entrare a far parte dell’immaginario collettivo (e riscrivendone le regole). I fumetti han-no eletto a modello personaggi sem-plicemente “comuni”, in cui ci si può facilmente riconoscere, o all’opposto complicati, tormentati, asociali e moral-mente discutibili. Hanno anche ripropo-sto al grande pubblico tematiche legate all’etica, alla giustizia e al sacrificio fa-cendosi portavoce dei cambiamenti del-la società. Ultimo esempio in ordine di tempo è l’attesissimo Batman v Super-man: Dawn of Justice di Zack Snyder, nelle sale italiane a partire dal 24 mar-zo. Nei panni del vigilante mascherato di Gotham City troviamo Ben Affleck, mentre Henry Cavill torna a rivestire i panni del supereroe kryptoniano. Il film è incentrato sulla lotta tra due diversi modi di intendere la giustizia, dilemma che verrà ripreso a maggio da un altro kolossal ispirato questa volta al mondo Marvel, Captain America: Civil War.

Le prime anticipazioni lasciano traspa-rire come si tratti di uno scontro epico tra un Dio e un uomo. Apparentemen-te la trama ricalca la contrapposizione tra una divinità apollinea e Prometeo, ma ne ribalta indirettamente lo schema. Il confronto è implicito nella radice del nome kryptoniano di Superman, Kal-El: El in ebraico significa proprio “dio”. Il mondo immaginato dal regista di 300 è infatti diviso tra due tipi diversi di giu-stizia, indeciso tra il tipo di supereroe di cui ha bisogno; in questo momento di transizione e dubbi sul futuro, il giusti-ziere di Gotham City, preoccupato per le velleità di Superman, decide di af-frontarlo e combatterlo («I demoni ven-gono dal cielo, non sottoterra» echeggia il trailer). L’uomo Pipistrello teme che l’eroe di Krypton possa perdere il con-trollo e divenire una minaccia concreta per l’umanità. È lo stesso nemico giura-to di Clark Kent, Lex Luthor interpretato da Jesse Eisenberg, a enunciare una massima che riassume il senso del film: «Sa qual è la bugia più antica d’Ameri-ca? Che il potere possa essere “inno-cente”». Il potere corrompe e nemmeno Superman ne è immune. Proprio perché non è un dio…

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La pellicola mostra come la mo-dernità tenda a spaccarsi sul tema della giustizia sociale e ad anelare una pace “terrena” accettando per-sino la guida di un’unica persona al comando, qualora sia in grado di offrire sicurezza e benessere collet-tivo. Si archivia così la lezione del filosofo e teologo russo Vladimir Solov’ëv che nel 1899 descriveva l’Anticristo come un personaggio carismatico e affascinante, sua-dente e spiritualista, pacifista im-pegnato e filantropo, vegetariano e animalista convinto, campione del politicamente corretto che fondava una monarchia universale e veniva acclamato dalle masse come “be-nefattore” dell’umanità. L’anticristo “mondano” di Solov’ëv riuniva in-fatti l’umanità in un impero globale offrendo la pace là dove Gesù por-tava la spada.

Il Superman di Snyder incarna tutti questi (dis)valori: i paralleli cristici erano evidenti già nel precedente capitolo della saga, Man of Steel. Batman ricopre invece il ruolo più cupo e tormentato del giustiziere “umano troppo umano”, vendica-tivo e supponente, che si nascon-de nell’ombra pronto a sporcarsi le mani pur di mantenere quell’ordine sociale a cui ha dedicato la vita. Il tema dell’alieno declinato in ver-sione messianica era già presente in Incontri ravvicinati del terzo tipo, pellicola animata da un’atmosfera para-religiosa. Steven Spielberg aveva voluto che l’avvento degli extraterrestri assumesse a tutti gli effetti le caratteristiche di una “ri-velazione”, con riferimenti espli-citi alla tradizione biblica. Il luogo scelto per la manifestazione finale dei nuovi dei venuti dallo spazio, è quello tipico d’ogni rivelazione di-vina: un monte. Siamo nel campo della cosiddetta Discosofia (se-condo la definizione dello scrittore francese Jean Robin), una tecno-religione che dopo aver scalzato la divinità millenaria delle tradizioni monoteistiche si rivolge a un essere meno trascendente ma più tangibi-le e altrettanto invincibile che offra sicurezza, benessere e pace all’uo-mo moderno. Un messaggio filtrato

nell’immaginario collettivo di milioni di persone le quali, sempre più spesso, scrutano il cielo fisi-co in attesa di un ben altro “salvatore”: un alie-no proprio come Superman. E non è un caso se persino Obama, durante la sua prima campagna elettorale, si sia paragonato a Clark Kent, ani-mando il popolo democratico che vedeva in lui un novello Messia multietnico che avrebbe ristabilito pace e benessere. Ma qual è il prezzo che questo genere di figura può avere sulla nostra libertà individuale, si do-manda Batman/Bruce Wayne?

Il pensiero corre a un altro capolavoro russo, I Fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij e in particolare al celebre passaggio noto come La leggenda del Grande Inquisitore in cui l’autore ripercorre l’ambiguità dolorosa del rapporto tra libertà umana e fede, immaginando un dialogo tra un cardinale e Gesù ritornato sulla terra. Il cardi-nale, dopo aver imprigionato Gesù con l’intenzio-ne di bruciarlo come eretico, si reca da lui nella notte, e lo apostrofa sul problema del valore della libertà per l’uomo, accusandolo di aver imposto agli uomini una prova troppo pesante: seguire il suo esempio per fede e in piena libertà. Secondo il cardinale, Cristo avrebbe fatto meglio a costrin-gere gli uomini a seguirlo o a crederlo con prodigi e portenti (scendendo ad esempio dalla croce), invece che chiedere loro di seguirlo in piena liber-tà. Il modello cristico immaginato dal cardinale ricalca quello offerto dal Superman di Snyder: il supereroe incarna con i prodigi della sua origine aliena e la sua invincibile forza l’abnegazione del libero arbitrio, ponendosi quale incarnazione dei valori etici della società che rifugge la libertà indi-viduale per poter cullarsi nell’illusione della sicu-rezza offerta dal “dio” alieno. Il suo è un modello teocratico di potere che può sfociare in dittatura in quanto annulla la scelta e la libertà individuali.

Con tutti questi spunti non potevo che “sogna-re” di incontrare i due supereroi di DC Comics e porre direttamente a loro alcuni quesiti. Ed è così che Clark Kent si presenta sicuro di sé, dietro l’apparente mitezza degli occhi color smeraldo. Ribatte alle mie osservazioni dicendo: «la gente ha bisogno di me, necessita di ordine». Wayne invece, con voce roca, lascia trasparire la malin-conia che pervade il suo personaggio. La “ma-schera” prometeica è solo uno dei suoi volti: «Il potere corrompe – sostiene con fermezza − Su-perman rischia di finire fuori controllo e di ante-porre le sue priorità a quelle del popolo». «Bag-gianate – replica stizzito il vigilante di Metropolis – io rappresento la Legge e l’ordine». «Quale Leg-ge?», lo interrompe Wayne, «la Tua, forse? Come puoi essere sicuro di saper distinguere tra bene e male? Come puoi pretendere di sostituirti alla

Sarà forse una minaccia esterna, così terribile,

a spingere i due supereroi ad accantonare le loro rivalità per proteggere il pianeta?

Per saperlo non ci resta che attendere l’uscita

del film nelle sale!

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coscienza individuale e scegliere per tutti noi? Perché dovremmo seguir-ti?». In breve l’intervista mi sfugge di mano per cedere il passo a un alterco tra i due. Wayne incalza l’avversario: «Non ritieni che sia ipocrita imporre la tua Legge quando tu vivi al di là di essa come se fossi quel Dio che non sei? Non esiste forse una morale an-che per te?». «Perché per voi sono l’unico Dio che avete», si lascia scap-pare con foga Kent, «ma non credere che sia facile realizzare le aspettative della gente», commenta con un velo di tristezza. «Il mio destino era se-gnato fin dalla nascita, siete stati voi a riconoscermi come un’autorità. Ho fatto di tutto per sfuggire a questo ruolo. Ora sto accettando soltanto il mio destino, per il bene di tutti». «Non finché ci sarò io», promette Batman, «abbiamo già dei brutti trascorsi con gli squilibrati vestiti da clown. E temo che tu sia uno di questi». Ma Kent lo incalza: «Anche tu vivi al di là della legge, e arrivi a sporcarti le mani pur di mantenere l’ordine. Sei mosso dalla vendetta e il tuo ordine è terrore». «A volte – ribatte Wayne – un eccesso di idealismo può portare a derive totali-tarie. Le ideologie portano a questo, e credo che tu sia il prodotto di una di queste».L’intervista viene interrotta da alcune indiscrezioni. Si vocifera di un peri-colo imminente. Il rivale più temuto di Superman, il supercriminale alieno Doomsday, è tornato. l

Enrica PerucchIetti Laureata in Filoso-fia, vive e lavora a Torino come scrittrice ed editor. Oltre a numerose pubblicazioni su riviste digitali e cartacee, vanta nu-merosi saggi nel campo dell'esoterismo e della controinformazione. Ha lavorato per sei anni per un'emittente locale come giornalista e conduttrice televisiva. Dal 2012 collabora con la trasmissione Mi-stero su Italia1 conducendo una rubrica all'interno del programma.Il suo sito è: www.enricaperucchietti.it

I MAESTRI INVISIBILI DEL NUOVO ORDINE MONDIALE. I burattinai occulti del potere, scrit-to con Leo Lyon Zagami, TERRE SOMMERSE

edizioni, 2013;

N.W.O. NUOVO ORDINE MONDIALE. L'altra Faccia di Obama. Il fallimento del sogno ameri-

cano, UNO Editori, 2013;