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PAOLA ROCCHI LE NUOVE TIPOLOGIE DI PROVE D’ITALIANO

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PAOLA ROCCHI

LE NUOVE TIPOLOGIE DI PROVE D’ITALIANO

Tipologia AAnalisi e interpretazione di un testo letterario italiano

• Ha come obiettivi specifici:

• la capacità dello studente di interagire con un testo letterario inserendolo nel proprio orizzonte formativo ed esistenziale;

• la capacità di saper inquadrare il testo in un panorama discorsivo più ampio attraverso il confronto con altri testi e autori [viene comunque ribadito che la scelta dei testi potrebbe esulare dal canone scolastico corrente].

• E’ una prova di tipo strutturato perché si compone di due parti:

• prima parte: analisi e comprensione (anche interpretativa);

• seconda parte: produzione libera (riflessione e commento) a partire dalle tematiche proposte dal testo.

Tipologia AAnalisi e interpretazione di un testo letterario italiano

Prima parte (analisi e comprensione)

• Cosa saggia?

Saggia le capacità di comprensione dello studente di un testo intimamente complesso e polisemico come quello letterario

• Come si propone di farlo?

Ridimensionando i quesiti tecnici (metrica, figure retoriche);

puntando su domande che verifichino l’effettiva comprensione del significato di singoli passaggi e snodi testuali o su attività come parafrasi e riassunto.

• In che modo?

Attraverso quesiti e/o richieste specifiche [lo si evince indirettamente dal documento].

Tipologia AAnalisi e interpretazione di un testo letterario italiano

Seconda parte (riflessione e commento a partire dai temi)

• Cosa saggia?

• La capacità dello studente di saper formulare ipotesi interpretative a partire dal testo (attraverso conoscenze ed esperienza di lettore);

• la capacità di riportare il testo proposto entro un orizzonte complessivo di senso.

• In che modo?

• In un testo discorsivo che rispetti una progressione tematica efficace e coerente e che eventualmente sia accompagnato da vincoli di lunghezza.

• Prove scandite su domande o una sorta di scaletta da seguire in vista di un testo unitario e organico?

• La parte interpretativa viene affidata alla seconda parte; però mi pare anche che si voglia raccomandare un’integrazione tra le due parti.

• Il Documento Serianni non fornisce indicazioni univoche al riguardo: alle pp 2 e 3 si parla di “prima parte” e “seconda parte”; in merito alla prima parte si fa riferimento a “domande”; quindi, in riferimento alla seconda parte, si parla di “successivo commento” svolto “in forma discorsiva”. Nella sezione dedicata alla valutazione si legge però “La prova prevede che lo studente elabori un testo che contenga la comprensione, l’analisi e il commento di un testo letterario italiano” (p 6).

Per la tipologia A

• Vorrei capire con precisione che cosa si intende per "commento". Immagino né una riflessione estemporanea e impressionistica, né un elaborato strettamente scientifico, che gli studenti non sarebbero in grado di svolgere.

• Sulle linee guida per il commento il documento dà le seguenti indicazioni:

• il commento dovrà essere svolto in forma discorsiva (p 3);

• lo studente potrà formulare le sue ipotesi interpretative anche a partire dalle sue esperienze di lettore, oltre che dalle conoscenze acquisite nel percorso formativo (ibidem);

• nel commento si concentrerà sul testo proposto per poi dimostrare di saperlo collocare in un orizzonte complessivo di senso (nel suo tempo, nel suo genere, ecc.) ibidem

• il discorso dovrà seguire una progressione tematica efficace e coerente (ibidem)

• La tipologia A parla di testo letterario italiano, ma potrà riguardare anche un testo saggistico, come accaduto del resto negli ultimi anni?

• L’osservazione è pertinente.

• Dobbiamo intenderci però sui confini e le caratteristiche del testo saggistico. Esistono pagine saggistiche d’autore (certe pagine di Pascoli, alcuni testi di Pirandello e Gadda, Montale, il classico Calvino, gli scritti di Pasolini, di Sciascia, della Morante ecc.) che possono, a mio avviso, essere proposte senza alcuna remore in forma di tipologia A.

• Ritengo meno probabile che questo tipo di testi possano essere proposti nell’ambito della tipologia B, che a mio avviso dovrebbe essere lasciata a pagine saggistiche o di buon giornalismo ma d’ambito vario: politico-sociale, socio-economico, tecnico-scientifico, per poter saggiare le capacità di lettura e scrittura di specifiche tipologie testuali (e per creare nella scuola un’abitudine a una lettura consapevole in tale direzione).

• Se si parla di testi letterari dall’Unità ad oggi, Leopardi sarà escluso dalla tip A? Continuerà ad essere studiato nel V anno?

• Leopardi è nel programma dell’ultimo anno solo negli indirizzi liceali

• Essendo la prova a carattere nazionale e rivolta a tutti gli indirizzi (anche tecnici e professionali), non potrà essere proposto all’esame (cosa che del resto già accadeva nella formula precedente)

• Le Indicazioni nazionali per i licei non sono state modificate; quindi Leopardi resta tra gli autori del canone scolastico dell’ultimo anno

RIEPILOGANDO SULLA TIP A

La scelta dei testiBisognerà individuare dei brani di poesia e di prosa con i quali gli studenti possano effettivamente confrontarsi, privi dunque di passaggi troppo arduida comprendere, e che forniscano inoltre la possibilità di approfondire delle tematiche di ampio respiro, che i ragazzi svilupperanno ciascuno secondo le sue capacità (Tatti 2018).

Le consegne

Dovranno essere:• puntuali nel verificare la comprensione del

testo, in nome di una lettura lenta e meditatadello stesso

• più generiche nel richiedereun'interpretazione del testo che potràsvilupparsi in molteplici direzioni (Tatti 2018).

Tipologia BAnalisi e produzione di un testo argomentativo

• È una prova di tipo strutturato perché si compone di due parti:

• prima parte: interpretazione /comprensione sia di singoli passaggi sia dell’insieme (es.: quali sono le sequenze essenziali del discorso? Quale la tesi viene sostenuta? Quali risorse espressive per sostenere l’opinione? Fai il riassunto);

• seconda parte: commento argomentativo sulla tesi proposta nel passo, con eventuali vincoli.

Tipologia BAnalisi e produzione di un testo argomentativo

• Come si propone di saggiare le capacità e le competenze specifiche dello studente?

• Attraverso richieste di attività come il riassunto

• Attraverso quesiti specifici su singoli passaggi o sull’intero passo

• Attraverso l’individuazione delle sequenze e/o dei nuclei informativi di cui si compone il testo

• Attraverso l’individuazione dei rapporti logico-sintattici che legano tra loro i passaggi

• Attraverso l’individuazione della tesi, dell’antitesi, delle argomentazioni e della loro tipologia

• Attraverso l’analisi e la valutazione delle soluzioni espressive adottate per sostenere una tesi ecc.

Obiettivi generali della prima prova tipologie A e B

Mettere lo studente nella condizione di uscire dalla scuola superiore in grado di:

• comprendere nei contenuti e nelle strategie essenziali un testo letterario e/o saggistico anche estraneo agli argomenti di studio attraverso domande mirate

• riassumere un testo argomentativo vincolandolo a criteri dati

• produrre un testo coeso e coerente su un argomento sufficientemente delimitato e vincolato

• Non è chiaro come si debba proporre la seconda parte della tipologia B relativa alla produzione del testo argomentativo: è parte libera? è strutturata?

• Torniamo al Documento Serianni:

• “il commento […] può essere più o meno strutturato e vincolato a seconda dell’argomento proposto

• si potranno prevedere diverse articolazioni come ad esempio la proposizione iniziale della tesi o sviluppo con esposizione finale della stessa

• si potranno fornire indicazioni sull’ordine nell’esposizione di argomenti e controargomenti a sostegno o a confutazione delle tesi sostenute nel testo d’appoggio

• nell’ambito della terna di tracce previste per tale tipologia potranno essere proposte differenti articolazioni:

• tracce più vincolanti circa la forma del commento argomentativo, in cui si richiederà ad esempio di utilizzare mosse argomentative specifiche;

• tracce meno vincolanti sempre riguardo la forma del commento argomentativo, in cui si richiederà ad esempio di esporre tesi e argomentazioni specifiche senza ricorrere necessariamente a strategie discorsive proprie dell’argomentazione.

Per la tipologia B

• Sulle regole del riassunto del testo argomentativo non c'è unanime accordo: ad esempio, fare cappello introduttivo sì o no? esplicitare la struttura ("Il testo affronta il problema...", "L'autore sostiene che...") sì o no?

• Credo che sia difficile ipotizzare una direttiva “dall’alto” su questo tema, proprio perché la materia è controversa e in disaccordo le scuole di pensiero

• Un buon compromesso potrebbe essere quello di attenersi alla formulazione della consegna:

• se esplicitato tra i vincoli, occorrerebbe tenerne conto in sede di correzione -valutazione

• se non esplicitato, non penalizzerei la prova per la presenza o l’assenza delle formule “incriminate”

• Il testo argomentativo può essere redatto in prima persona?

• Se la traccia lo richiede [esprimi la tua opinione, et similia], non c’è motivo di scoraggiare questa soluzione, purché sia chiara la differenza tra opinione e regola / verità generale, e purché l’ Io penso che sia sostenuto da un adeguato corredo di argomentazioni.

• Imprescindibile però disincentivare pratiche, sempre più diffuse, di ragionamento solipsistico e, soprattutto, di “pensiero liquido” e argomentazione debole.

Tipologia CRiflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su

tematiche di attualità

• Non sono esplicitati nel Documento obiettivi specifici

• Saranno proposte tematiche vicine all’orizzonte esperienziale di studentesse e studenti [per la prima volta distinti nel corso del documento]

• Potrà essere presente come accompagnamento della traccia uno o al massimo due breve/i testo/i d’appoggio che fornisca/no ulteriori spunti di riflessione

• Esplicito richiamo al tema da cui però si distacca perché:

• possibile richiesta di dare un titolo coerente allo svolgimento

• richiesta di una possibile organizzazione in paragrafi minuti di un titolo

• indicazione esplicita nella consegna di piste da seguire nello svolgimento

• L’idea è quella di trovarci di fronte a una ex- tipologia D rinnovata alla luce degli aspetti virtuosi della “vecchia” tipologia B (saggio breve / articolo) e comunque in parte sperimentata anche nelle ultime tornate d’esame.

Esempio tip C (ex tip D)Esame di Stato 2016/2017

«Per progresso si possono intendere almeno due diversi tipi di successione di eventi. Da una parte c’è un progresso

materiale, fatto di realizzazioni e conoscenze, di natura prevalentemente tecnico-scientifica; dall’altra, un progresso

morale e civile, che coinvolge soprattutto i comportamenti e gli atteggiamenti mentali. Il primo corre veloce, soprattutto

oggi, e raramente mostra ondeggiamenti. È il nostro vanto e il nostro orgoglio. Il secondo stenta, e a volte sembra

retrocedere, seppur temporaneamente. I problemi nascono in gran parte dal confondere tra loro questi due tipi di

progresso. Che sono molto diversi. Di natura esterna, collettiva e culturale il primo; di natura interna, individuale e

biologica il secondo. E con due velocità molto diverse: veloce il primo, lento o lentissimo il secondo. Perché? Perché

acquisire nuove conoscenze e nuove tecniche si può fare insieme ad altri esseri umani, che si trovano intorno a noi, e a

volte anche a distanza, nello spazio e magari nel tempo: posso imparare infatti leggendo e studiando

cose scritte da persone che non ci sono più come Einstein, Kant, Platone o Talete. I comportamenti, al contrario, sono

individuali: posso leggere e ascoltare precetti meravigliosi, ma metterli in pratica è un’altra cosa. L’imitazione e

l’emulazione sono spinte potentissime, ma dall’esito non garantito, anche se a volte c’è una costrizione. Se gli

insegnamenti sono poi fuorvianti o perversi, buonanotte! Questo è in fondo il motivo per cui le società possono essere

civili o civilissime, mentre non tutti i loro membri si comportano come si deve. Da sempre.» Edoardo BONCINELLI, Per

migliorarci serve una mutazione,«Corriere della Sera-la Lettura», 7 agosto 2016

Linee orientative

Sulla base delle tue conoscenze di studio e di quelle apprese dall’attualità, se vuoi, potrai sviluppare il tuo

elaborato riflettendo:

- sul significato di «progresso», di «civiltà» e sulle reciproche interazioni;

- sul significato da attribuire a «progresso materiale» ed a «progresso morale e civile»;

- sulle ragioni e sulle cause che sono alla base della difficoltà di mettere in pratica «precetti» virtuosi;

- sulla forza e sulle conseguenze dell’«emulazione»;

- sul paradosso rappresentato dalla coesistenza del livello civile della società e della devianza di (taluni)

singoli che ne fanno parte.

I tuoi commenti personali potranno certamente conferire più originalità e maggior completezza all’elaborato.

Infine, se lo ritieni, potrai concludere lo svolgimento con l’esemplificazione di uno o più casi, appresi dalla

cronaca, in cui il paradosso civiltà/devianza si rende particolarmente evidente e aggiungere una tua

personale riflessione critica.

Una prima sintesi

Dati statistici delle scelte degli studenti negli ultimi due anni

Vediamo

Anno Tipologia A Tip B1 Tip B2 Tip B3 Tip B4

Tip CTema storico

TipDtema di ordine

generale

2016/17 12,4% 14% 38,9% 5,2% 10,2% 1,9% 17,3%

2017/18 18,5% 22,1% 16,8% 13% 13,7% 1,1% 14,8%

Media 15,4% 18% 27,8% 9,1% 11,9% 1,5% 16%

Scrittura documentata: scelta favorita dagli studenti

• Analizzando i dati degli ultimi due anni emerge che il67% degli studenti ha scelto la tipologia B (saggio breve/articolo)

• L’ambito più gettonato risulta essere quello socio-economico, seguito da quello artistico-letterario, tecnico-scientifico e, fanalino di coda, lo storico-politico.

Le obiezioni al saggio breve

• La prima obiezione attiene alla competenza argomentativa, nella convinzione che la presenza di un dossier di testi, a volte eccessivi nel numero e spesso selezionati sulla base di criteri disparati, favorisca una compilazione generica e giustappositiva, che disincentiva lo scrivente dal prendere una posizione e mettere al centro dell’elaborato una sua idea.

• La seconda obiezione attiene alla competenza ideativa e si concatena alla prima: la presenza di un dossier ‘spacciato’ per documentazione non può sopperire alle carenze di informazione su argomenti impegnativi, ma finisce di fatto per farlo perché incentiva lo studente verso una prassi di scrittura meccanica e poco ragionata, nella logica del“centone” e, a un livello più generale, verso la pratica diseducativa di pensare che si possa parlare a un certo livello di un argomento, pur avendone una conoscenza sommaria o estemporanea.

Questioni generali

• Sono prove più semplici o più complesse rispetto all’esame precedente?

• Andrebbero differenziate le prove per indirizzo di studi?

•La formulazione delle richieste dovrà essere tale da consentire a ogni studente, indipendentemente dal tipo di indirizzo frequentato, di affrontare il testo

•Starà all’abilità delle commissioni chiamate a formulare le prove il compito di individuare e formulare richieste che siano da stimolo per tutti gli studenti, né rigide né tecnicistiche, ma neanche banali, capaci di attivare le competenze di lettura, comprensione e interpretazione di ciascuno al meglio delle sue possibilità

•Starà allo studente riuscire a mobilitare tutte le competenze acquisite per affrontare il testo con gradi progressivi di complessità, utilizzando più approcci metodologici, inserendo rilievi di natura formale, linguistica, retorica, stilistica, creando collegamenti con la storia letteraria e con il suo orizzonte di saperi (S. Tatti 2018)

• Nella tipologia B la presenza di un solo testo è sufficiente per stimolare la riflessione e le capacità critiche dello studente?

• Probabilmente no, se il lavoro si limita alle attività richieste esclusivamente in occasione della verifica.

• Occorre diversificare le attività e sviluppare l’interesse verso la documentazione, l’approfondimento e il confronto delle fonti e delle posizioni. Il pensiero critico va allenato esattamente come un muscolo.

• La metodologia della scrittura documentata non dovrebbe andare perduta; anzi. Va potenziata e raffinata, in vista di un’acquisizione consapevole delle competenze logico-critiche e di analisi.

• Ma questo si può fare nel corso del biennio e del triennio, progettando una didattica che si dia degli obiettivi perseguibili e trasversali.

• Cosa s’intende per produzione vincolata o poco vincolatanel commento argomentativo della tipologia B?• Nelle tracce più vincolanti si richiederà di utilizzare mosse argomentative

specifiche:

• si potranno prevedere diverse articolazioni come ad esempio la proposizione iniziale della tesi o sviluppo con esposizione finale della stessa

• si potranno fornire indicazioni sull’ordine nell’esposizione di argomenti e controargomenti a sostegno o a confutazione delle tesi sostenute nel testo d’appoggio

• Nelle tracce meno vincolanti si richiederà ad esempio di esporre tesi e argomentazioni specifiche senza ricorrere necessariamente a strategie specifiche dell’argomentazione.

Cosa s’intende per testo argomentativo?

Per testo argomentativo possiamo intendere quel testoin cui l’emittente presenta una (o più) tesi su unamateria che assume come controversa (o quantomeno controvertibile), esponendo le proprie ragioni eponendo il destinatario nella condizione di aderire orifiutare (Colombo, 1992)

All’inizio c’è sempre una domanda

All’inizio c’è «unasituazione non controllatae che presenta difficoltà»:un problema teorico opratico, unacontroversia. È benericordare, ai fini didattici,che non si argomentagenericamente su untema, ma su unproblema, unaquestione, unadomanda. (Bertin)

Differenza tra testo argomentativo e testo espositivo

Il testo espositivo è unatipologia testuale in cuivengono presentate idee,che sono anche motivate eposte in relazioni logiche ocausali, ma non si assumeche siano controverse.Idee che hanno a che farecoi saperi più che con leopinioni, quali si trovanocomunemente nei trattatiscientifici e nei libri di testo.

Zone di confine: il commento

Il commento è un testo incui si presentano opinioniapertamente soggettive(interpretazioni di un fatto,o di un altro testo), masenza porle comeoggetto di unacontroversia, e spessoanche senza motivarleesplicitamente(Colombo,1992).

• Quando iniziare a lavorare con le classi?

• Che spazio riservare alla scrittura nella didattica del triennio e in particolare nell’ultimo anno?

• La scrittura è il fine o uno strumento?

Le mosse argomentative 1(Colombo, 1992)

Da un’analisi empirica condotta sui testi argomentativi si riconoscono come tipiche sue mosse i seguenti elementi

Introduzione - esordio:

• Enunciazione quaestio o problema

• Sua ulteriore delimitazione

• Narrazione di antefatti

• Presentazione di sé da parte dell’autore ed eventualmente del contraddittore con elementi eventuali che qualifichino come credibile il primo e meno credibile il secondo.

Le mosse argomentative 2(Colombo, 1992)

• Presentazione della tesi ed eventualmente della contro-tesi (la tesi può ricorrere più volte all’interno del testo con variazioni e specificazioni progressive)

• Presentazione di dati e/o premesse necessari all’argomentazione

• Presentazione di argomenti, che può avvenire in diverse modalità (propositio, probatio)

• Anticipazione di possibili obiezioni e relativa confutazione

• Concessione (riconoscimento parziale di alcuni argomenti della tesi opposta per ridimensionarne / svalutarne l’importanza o per delimitare la propria tesi)

• Perorazione (ripresa e sintesi della tesi e di alcuni degli argomenti più importanti al fine di concludere efficacemente il testo)

Esempio di tipologia B

Salvatore Settis, “Quei soldi spesi per il bene comune” ("la Repubblica", 17 settembre 2011)

• Ambito: artistico-culturale / socio-economico

• Tipologia: articolo d’opinione

• Autore: Salvatore Settis

• Argomento: Il rapporto tra arte e denaro

• Livello: medio-alto

Salvatore Settis“Quei soldi spesi per il bene comune”

[1] Bella idea: parliamo di Denaro e bellezza nella Firenze del Quattrocento, e parliamone oggi. Il punto ècome. È il denaro che genera bellezza, o la bellezza che va in cerca del denaro? Certo soldi e arte, intempo di crisi, fanno coppia obbligata: e infatti la mostra in corso a Dublino, Terrible Beauty: Art, Crisis,Change è stata annunciata da El País col titolo lapidario Arte sin dinero, “arte senza denaro”. Solo perché ilmagro budget dell’ambiziosa mostra irlandese si ferma a 800.000 euro, o anche per dimostrare che labellezza non ha poi bisogno di tanti soldi?[2] Mercanti e banchieri fiorentini, si sa, innescarono in tutta Europa commerci e scambiraccogliendone formidabili profitti; ma spesero enormi somme in commissioni d’arte, fondarono chiesee conventi, costruirono palazzi, ordinarono statue e quadri. Alla morte di Lorenzo il Magnifico (1492), i Mediciavevano speso il triplo dell’intero patrimonio del nonno Cosimo in architetture, pitture, sculture donate ai loroconcittadini; opere che in buona parte sono ancora lì, nostre e per noi. A tanta generosità (o a tantospreco) pose fine l’intransigenza di fra’ Girolamo Savonarola, coi suoi roghi delle vanità dove andarono infumo opere d’arte che oggi Christie´s e Sotheby´s sarebbero felici di contendersi.[3] Insomma, qualcuno ama dire, fu il Mercato che finanziò il Rinascimento.[4] Ma perché tanta bellezza fu prodotta da quel denaro, e come mai ancor oggi possiamo goderne instrade e chiese di Firenze (e non solo)?[5] Denaro e bellezza erano, sono e saranno un accoppiamento inevitabile, e i rari sponsor di restauri emostre, oggi assai corteggiati, sono davvero, come qualcuno vuol farci credere, altrettanti emuli diLorenzo il Magnifico?[6] Questa perversa equivalenza dev'essere combattuta a ogni costo.[7] Fra il denaro dei Medici e dei Sassetti, dei Bardi e dei Peruzzi, e la bellezza che gli artisti hanno creatoper loro e per noi vi fu allora una potente mediazione, anzi due: la condanna, religiosa e sociale, deiguadagni nati dall'usura rendeva indispensabile riscattare gli eccessi del profitto, davanti a Dio e davanti agliuomini.

[7] Perciò papa Eugenio IV, a Cosimo de’ Medici che gli aveva chiesto come potesse ottenere la

misericordia divina senza rinunciare alla ricchezza, rispose: dando diecimila fiorini al convento di San Marco.

Non è il nudo denaro che spiega e fonda l’arte e la bellezza del Rinascimento, bensì questa

dimensione propriamente etica del donare a Dio donando alla città (e ai concittadini), investendo il

denaro privato, comunque guadagnato, sul teatro delle strade e delle piazze, conquistando pubbliche

benemerenze e mettendosi in gara con le altre famiglie di cospicua ricchezza.

[8] In quel mondo così radicalmente diverso dal nostro, massimo vanto dei ricchi era che il loro

denaro privato producesse arte pubblica incrementando il bonum commune di pertinenza di tutti i

cittadini (anche dei più poveri): ed è su questa concezione generosa e lungimirante del mecenatismo che si

costruirono stabili fortune, e che i Medici finirono per trattare alla pari coi sovrani d´Europa, anzi col diventare

sovrani essi stessi.

[9] Nulla di più lontano dai meschini connubi di arte e denaro che ci vengono propinati da politici a

corto di idee, pronti a svendere il Colosseo o i templi di Agrigento, gettandoli sul mercato come fossero

inutili ninnoli di una nonna spendacciona e per fortuna defunta. Nulla di più lontano dalle manovre

indegne dei privati che si travestono da mecenati onde impadronirsi dei beni pubblici, privatizzandoli per

proprio vantaggio, sottraendoli al portafoglio proprietario dei cittadini con la colpevole complicità di

ministri e assessori.

[10] Non è il denaro che misura la bellezza. Al contrario,

[11] «la bellezza non fa le rivoluzioni, ma viene il giorno in cui le rivoluzioni hanno bisogno di lei» (Camus); la risposta

estetica ha una dimensione politica, mentre l’incapacità di riconoscere la bellezza «è in larga misura la condizione umana

attuale, sostenuta e favorita dalla nostra economia» (Hillmann); è la cecità davanti alla bellezza che genera «cinismo,

deriva morale, passività, resa, indisponibilità a scandalizzarsi anche dinnanzi alle più insopportabili nefandezze morali ed

estetiche», ed è di qui che nasce e si radica in Italia «la politica di tagli alla cultura, alla scuola e alla ricerca, e un sistema

dell´arte divenuto ormai una slot-machine» (Roberto Gramiccia).

[12] Abbiamo bisogno, oggi più che mai, della «terribile bellezza» che dà il titolo alla mostra di Dublino (aperta il 6

settembre), ma anche alla biennale di Lione (aperta il 15 settembre): di una bellezza non figlia del denaro, ma madre

di pensiero, capace di riflettere e far riflettere sul nostro tempo, come nel famoso verso di Yeats, A terrible beauty is

born (1916). La bellezza dell’arte non è fuga dal presente, ma impegno a intenderne conquiste e tragedie: è una

bellezza terribile, perché regala libertà. Perciò anche alla bellezza del Rinascimento dobbiamo saper guardare sapendo

che fu costruita sopra un senso potente e diffuso del bene comune, e cioè del capitale sociale che stiamo sperperando in

nome di un banale mercatismo individualista. Nel rogo delle vanità di cui oggi avremmo bisogno sarebbero da

bruciare non opere d’arte, ma le mille menzogne (a volte travestite da leggi, circolari, cataloghi di mostre) che contro la

storia d´Italia e contro il bene comune fanno della bellezza la serva del denaro e del potere.

Esempio di analisi sequenziale sul testo di Settis

Analisi dell'ESORDIO[1] Si apre con enunciazione della QUESTIONE.[2] Continua con NARRAZIONE di fatti e presentazione di fenomenidi natura storica.[3] Continua con affermazione che si pone come naturaleconseguenza di quanto detto, ma che si rivelerà in realtàl'ANTITESI.[4] Domanda che ribadisce la questione (c'è un nesso tra arte edenaro e se sì qual è?) e funge da RACCORDO con la veracontroversia presentata in [5].[5] Introduzione della vera CONTROVERSIA in forma di domanda.[6] Risposta alla domanda [5] che introduce la TESI.

Esempio di analisi sequenziale sul testo di Settis

Analisi del CORPO CENTRALE[7] ARGOMENTAZIONI che supportano la tesi (perché il rapporto tradenaro e arte nel Rinascimento è diverso rispetto all'epocacontemporanea: valore etico).[8] ARGOMENTAZIONI che supportano la tesi (perché il rapporto tradenaro e arte nel Rinascimento è diverso rispetto all'epocacontemporanea: il bene comune).[9] ARGOMENTAZIONI che supportano la tesi (confronto in tonopolemico con la situazione attuale).[10] RIPRESA DELLA TESI.[11] nuova serie di argomentazioni basate su CITAZIONI AUTOREVOLI(Camus, Hillmann, Gramiccia) che costituiscono una obiezione a quantisostengono l'antitesi.

Esempio di analisi sequenziale sul testo di Settis

Analisi della CONCLUSIONE[12] PERORAZIONE (ripresa e sintesi dellatesi e di alcuni degli argomenti piùimportanti al fine di concludereefficacemente il testo).

L’analisi sequenziale

Per predisporre esercizi e attività un buon metodo per l’insegnante è quello di procedere a un’analisi sequenziale del testo che si intende proporre

Vantaggi di questo metodo. L’insegnante:

• si appropria in profondità del testo, ma non sulla base di un modello di analisi rigido e preconfezionato bensì flessibile

• ha modo di individuare gli snodi argomentativi del testo attraverso i connettivi logici sia di tipo grammaticale sia di tipo semantico

• può individuare i passaggi su cui è necessario sollecitare l’attenzione dello studente per verificare se ha compreso veramente il testo

• può individuare le parole e le espressioni tecniche, le parole che connotano l’atteggiamento dell’autore e predisporre domande su questi aspetti

• può cogliere i vari aspetti (tematici, organizzativi, linguistico-stilistici) che potrebbero sfuggire a una lettura standard e che potranno essere riutilizzati in fase di allestimento della prova

• può individuare i punti di forza dell’argomentazione

• può individuare i punti deboli dell’argomentazione [utili didatticamente al pari dei precedenti, perché in una fase più avanzata si potrebbe chiedere allo studente di intervenirvi]

• può sollecitare l’attenzione sulle strategie retoriche allo scopo di individuare i passaggi in un cui le tecniche di persuasione prevalgano sugli argomenti logici

Esempio 1 di attività sul testo di S. Settis

DOMANDE DI COMPRENSIONE

1) Individua ed esponi, attraverso un testo della lunghezza massima di 10 righe di mezzo foglioprotocollo, il messaggio fondamentale che l’articolo di S. Settis vuole comunicare. (Domanda dicomprensione e rielaborazione dei contenuti)

2) Considerando quanto affermato nel testo a proposito del periodo storico del Rinascimento, spiegaper quale motivo le famiglie nobili finanziavano le opere pubbliche. (Domanda di comprensione)

3) Rileggi con attenzione le sequenze n° 5 e 9. Quale differenza vi è tra il mecenatismo di ieri e quellodi oggi? (Domanda di individuazione delle informazioni e comprensione)

4) Dopo aver riletto la sequenza n° 7, spiega - attraverso l’elaborazione di un testo espositivo dellalunghezza massima di 15 righe di mezzo foglio protocollo – il rapporto che si instaurava nelRinascimento tra le famiglie di mercanti e banchieri e la Chiesa all’interno del processo dimecenatismo. (Domanda di individuazione delle informazioni e rielaborazione dei contenuti)

5) Alla luce di quanto emerso dalla lettura dell’articolo, prova a spiegare in un testo della lunghezzamassima di 10-15 righe di mezzo foglio protocollo, per quale motivo arte e bellezza possono esseredefinite un “bene comune” (Domanda di comprensione e rielaborazione dei contenuti).

RIFLESSIONE E COMMENTO ARGOMENTATIVO

Il testo proposto offre un efficace confronto sul rapporto tra denaro e arte ieri eoggi.

Tenendo presente le attività di comprensione, sviluppa un tuo commentopersonale sul tema articolando il testo in due parti: in una prima parte esponila tesi che l’autore sostiene supportandola con le corrette argomentazioni asostegno di essa. Successivamente esponi il tuo punto di vista soffermandoti sulrapporto odierno tra denaro e arte (domanda stimolo: anche tu pensi che oggi chifinanzia opere pubbliche lo faccia solo per tornaconto personale?).

Puoi fare riferimento anche a situazioni di cui sei a conoscenza nelle quali iprivati hanno contribuito al restauro di opere d’arte.

Indicazioni operative:

- puoi dividere il testo in paragrafi assegnando a ciascuno un titolo

- l’elaborato finale dovrà avere una lunghezza massima di 3 colonne di foglioprotocollo

Esempio 2 di attività sul testo di S. Settis

SCUOLA: ISTITUTO TECNICO-ECONOMICO-LICEO LINGUISTICO

INTERPRETAZIONE/COMPRENSIONE

1. Sintetizza in massimo 100 parole il contenuto del testo proposto.

2. Sottolinea nel testo la tesi dell’autore e riscrivila usando le tue parole.

3. Perché l’autore introduce degli esempi tratti dal periodo umanistico-rinascimentale della nostra storia?

4. Riscrivi, usando le tue parole, il periodo di seguito riportato, e indica - se ne conosci - alcuni eventi di cronaca che potrebbero aver ispirato questo pensiero, e probabilmente l’intero articolo del settimanale l’Espresso.

“Nulla di più lontano dalle manovre indegne dei privati che si travestono da mecenati onde impadronirsi dei beni pubblici, privatizzandoli per proprio vantaggio, sottraendoli al portafoglio proprietario dei cittadini con la colpevole complicità di ministri e assessori.”

5. Nel contesto dell’articolo proposto, cosa intende l’autore per “bene comune”

DOMANDE DI COMPRENSIONE

1) Il testo propone un paragone tra la realtà rinascimentale e quella attuale. Su qualielementi comuni si fonda questo confronto? Quali differenze essenziali sono messein evidenza?

2) La questione centrale della trattazione è presentata sotto forma di domanda.Quale? In che punto del testo è collocata?

3) Qual è la tesi sostenuta dall'autore? In che punto del testo è espressa per la primavolta?

4) Con quali argomentazioni l'autore sostiene tale tesi?

5) Analizza l'esordio della trattazione osservando sintassi e punteggiatura. Qualicaratteristiche riscontri? Quale effetto viene ricercato dall’autore?

6) In diversi punti del testo è possibile rilevare un lessico fortemente valutativo,soprattutto per quanto riguarda gli aggettivi utilizzati, che accompagna e rafforzal'argomentazione. Individuane qualche esempio significativo. Tale risultato èottenuto anche mediante l'uso di alcune strategie retoriche. Quali?

Esempio 3 di attività sul testo di S. Settis

CommentoIl testo propone un interessante spunto di riflessione: sono importanti solo le azioni o anche le motivazioni per cui sono compiute e lo scopo che ci si prefigge nel compierle? Il problema riguarda esclusivamente una questione di principio o anche gli effetti concreti che tali azioni producono?Pensando anche ad ambiti come la beneficenza, l'aiuto offerto a persone in difficoltà, il supporto economico a categorie disagiate, il sostegno e il finanziamento della ricerca scientifica ecc., componi un commento di circa 300 parole al testo proposto.Dopo un breve esordio in cui ti ricolleghi all'articolo di Settis, colloca la tesi nella parte iniziale della trattazione e successivamente sostienila con almeno tre argomentazioni distribuite in tre distinti paragrafi. Proponi poi una conclusione.

Comprensione (sia di singoli passaggi, sia d’insieme) e analisi1. Scomponi in blocchi argomentativi l’articolo di Settis, indicando un titolo

per ogni blocco; quindi riassumi brevemente il testo (in massimo 15 righe).

2. Individua le parole-chiave; quindi esponi la tesi di fondo sostenuta nel testo proposto.

3. A quale prospettiva finale l’autore conduce il lettore?4. A quali risorse espressive e retoriche ricorre l’autore per sostenere la

propria opinione?5. A quali altri autori, fonti e citazioni Settis si riferisce e perché?6. Spiega il significato delle espressioni “capitale sociale” e “mercatismo

individualista”7. Quale rapporto esiste tra società, cultura e bene comune?

Esempio 4 di attività sul testo di S. Settis

Commento

Esponi, in circa 2 colonne di foglio protocollo, le tue riflessioni e il tuo punto di vista riguardo alla tesi di fondo avanzata nel testo ed argomentale con pertinenza. Quindi, anche in relazione al tuo percorso di studi, rifletti sui valori che la nostra società può ancora trasmettere; che significato puoi dare oggi all’idea di bello e di bene comune? Quali interessi, occulti e/o palesi, sono connessi con una certa idea del bello nella nostra società? Quali interventi risulterebbero utili a contrastarla?

Fase operativa

1. Scelta di un testo che presenti:

• una struttura argomentativa riconoscibile e ben costruita (competenza testuale)

• un tema che susciti interesse e che consenta un dibattito (competenza ideativa)

• un ambito definito (socio-economico, storico-politico, filosofico, tecnico-scientifico)

2. Analisi del testo da parte dell’insegnante:

• analisi sequenziale, funzionale in vista della preparazione della prova [vedi esempio 1]

3. Predisposizione della prova:

• scelta delle attività più significative e delle domande guida

Scelta e allestimento delle domande guida

Prima parte di interpretazione/comprensione:

formulare 5/6 domande e/o attività di interpretazione e comprensione (nella scelta circostanziare con precisione le richieste ed evitare formule generiche o troppo ampie)

seguire le indicazioni del Documento Serianni

ricavare spunti dall’analisi sequenziale

Scelta e allestimento delle domande guida

Seconda parte: riflessione e commento argomentativo (fluttuazione terminologica nel Documento)

Formulare un’attività di scrittura che:

preveda dei vincoli nella composizione del testo (di lunghezza, di posizione espressa, di tecniche e soluzioni argomentative)

permetta una ri-appropriazione del tema da parte di studenti anche lontani dall’orizzonte culturale implicato nel testo scelto.

Consigli sull’impostazione delle domande guida della prima parte

• Equilibrare le attività facendo in modo che non prevalgano quesiti solo di un tipo (solo domande sull’argomentazione, solo domande di comprensione di passaggi o espressioni, solo domande di verifica sui concetti esposti)

• Nelle domande di comprensione relative a concetti, idee, ecc. occorre fare una scelta mirata e possibilmente varia(un’inferenza diretta, una rielaborazione a partire da più passaggi del testo, l’individuazione di rapporti logico-tematici, allo scopo di evitare la tentazione del taglia/incolla dal testo)

• Inserire frequentemente un’attività di sintesi (di tutto il brano o di parti significative)

• Inserire sempre uno o più quesiti sul lessico

• Inserire proposte sulle strategie di stile (senza eccedere nei tecnicismi)

• Calibrare bene la lunghezza e la complessità/densità nella formulazione delle domande-guida (non troppo succinte o generiche ma neanche troppo lunghe e articolate; evitare se possibile di premettere al quesito ampie premesse)

Consigli sulla consegna della seconda parte

• Bene le indicazioni guida, ma le proposte molto guidate andranno privilegiate soprattutto nelle esercitazioni durante l’anno

• Proporre comunque nel corso dell’anno entrambe le soluzioni (vincolate, non vincolate); in ogni caso è bene partire dalle prime per arrivare alle seconde (soprattutto per gli studenti con competenze più deboli)

• Se la proposta è libera, fare in modo che la formulazione della traccia non contenga già un orientamento che possa influenzare l’atteggiamento dello studente (rischio implicito in tracce molto ampie e “parlate”)

• Quando iniziare a lavorare con le classi?

• Che spazio riservare alla scrittura nella didattica del triennio e in particolare nell’ultimo anno?

• La scrittura è il fine o uno strumento?

Per una didattica in vista dell’esame e non solo

• Obiettivo a breve termine: acquisire un metodo di lavoro utile ad allestire prove ed esercitazioni in vista del prossimo esame di Stato per far fronte alla penuria di materiali

• Obiettivo a medio-lungo termine: impostare una didattica triennale che abbia come fine un addestramento costante e l’acquisizione di una solida competenza argomentativa

Come procedere?

• Per le V classi di quest’anno:

• Concentrerei l’attenzione soprattutto sulla tipologia B, se si sono praticate sufficientemente finora la A e la C [maggiore continuità rispetto alla formula precedente]

• Creerei una “banca testi” (almeno una decina) di ambiti e argomenti diversi, da proporre tanto durante le prove ufficiali in classe tanto come esercitazioni in aula e a casa

• Programmerei alcune ore di lezione (due al mese circa) per leggere insiemeun testo e analizzarlo [vedi attività proposte per l’articolo di Michela Marzano]

• Almeno tre testi durante l’anno dovrebbero essere letti coordinandosi con docenti di altra disciplina [storia e filosofia, scienze], meglio se in compresenza.

• Sviluppiamo un’adeguata attenzione non solo ai temi trattati nei testi, ma anche al modo con cui la lingua e l’organizzazione testuale veicolano quei temi (utile far ricavare la scaletta per punti dal testo proposto)

• Proponiamo attività di riscrittura sul testo proposto (cambiare l’attacco, cambiare la disposizione della tesi e degli argomenti, ecc.) o di calco(far scrivere sullo stesso ordine e schema compositivo)

• Organizzare gare di debating può essere utile purché se ne seguano le regole in modo puntuale, ma nella consapevolezza che, come del resto accade per il public speaking, si tratta di attività che hanno finalità diverse e mettono in moto non necessariamente gli stessi processi

Verso la prova d’esameEsercizi di allenamento

Possiamo procedere, una volta scelto un testo, a creare una costellazione di attività che ruotino proficuamente intorno ad esso. In che modo?

• Confrontare il testo proposto con un altro che presenti una tesi diversa o opposta.

• Confrontare il testo proposto con un altro che sostenga una tesi analoga o simile.

• Preparare attività diversificate, sfruttando l’orizzonte di attesa creato dal primo testo e l’acquisizione di un primo livello di informazioni e di linguaggio sull’argomento.

Indicatori generali(max 60 pt)

• INDICATORE 1 [competenza testuale]

• Ideazione, pianificazione e organizzazione del testo

• Coesione e coerenza testuale

• INDICATORE 2 [competenza linguistica]

• Ricchezza e padronanza lessicale

• Correttezza grammaticale (ortografia, morfologia, sintassi); uso corretto ed efficace della punteggiatura

• INDICATORE 3 [competenza ideativa]

• Ampiezza e precisione delle conoscenze e dei riferimenti culturali

• Espressione di giudizi critici e valutazioni personali

INDICATORE 1Ideazione, paragrafazione e organizzazione

del testo

• COSA SI VALUTA?

• Articolazione chiara e ordinata del testo

• Equilibrio tra le parti (introduzione, parte centrale, conclusione)

• Corretta paragrafazione

• Ordine nell’impaginazione e nell’impostazione (organizzazione della pagina, presenza di capoversi)

INDICATORE 1Coesione e coerenza testuale

• COSA SI VALUTA?• La COERENZA:

• le idee espresse (informazioni, riferimenti, tesi sostenute e relativi argomenti disostegno) sono congruenti tra loro

• è rispettata la continuità logico-tematica tra le parti del testo e le frasi garantita da‘movimenti’ quali:

• la concessione• la contrapposizione• la spiegazione• la conseguenza• le deduzioni conclusive• la funzione particolarizzante (esempi)• la funzione generalizzante

• La COESIONE:• le connessioni linguistiche sono appropriate, salde, chiare e adeguate alla

maggiore o minore rigidità del testo

•COERENZA e COESIONE sono fra lorostrettamente collegate

•Nella tipologia A e B potranno essererilevate in modo più puntuale nella secondaparte della prova.

•Incideranno anche sulle competenzegrammaticali e sugli elementi specifici delletipologie

INDICATORE 2Ricchezza e padronanza del lessico

•COSA SI VALUTA?

•Ampiezza del repertorio lessicale

•Appropriatezza semantica e coerenza specifica del

registro lessicale

•Padronanza dei linguaggi settoriali

•COSA SI VALUTA?

•Padronanza delle strutture morfosintattiche e della loro flessibilità e

varietà

•Correttezza ortografica

•Uso consapevole della punteggiatura in relazione al tipo di testo

[competenza “ponte” tra la dimensione grammaticale e quella

testuale]

INDICATORE 2Correttezza grammaticale;

uso della punteggiatura

•COSA SI VALUTA?

• Scelta di argomenti pertinenti

• Organizzazione degli argomenti intorno a un'idea di fondo

• Consistenza e precisione di informazioni e dati

• Rielaborazione delle informazioni e presenza di commenti e valutazioni

personali

INDICATORE 3Ampiezza e precisione delle conoscenze e dei riferimenticulturaliEspressione di giudizi critici e valutazioni personali

Elementi da valutare nello specifico tipologia A(max 40 pt)

• Rispetto dei vincoli posti nella consegna

• Capacità di comprendere il testo nel suo senso complessivo e nei suoi snodi tematici e stilistici

• Puntualità nell’analisi lessicale, sintattica, stilistica e retorica (se richiesta)

• Interpretazione corretta e articolata del testo

Elementi da valutare nello specifico tipologia B(max 40 pt)

• Individuazione corretta di tesi e argomentazioni presenti nel testo proposto [prima parte]

• Capacità di sostenere con coerenza un percorso ragionato adoperando connettivi pertinenti [seconda parte; vd Indicatore generale 1]

• Correttezza e congruenza dei riferimenti culturali utilizzati per sostenere l’argomentazione [seconda parte; vd Indicatore generale 3]

Elementi da valutare nello specifico tipologia C(max 40 pt)

• Pertinenza del testo rispetto alla traccia e coerenza nella formulazione del titolo e dell’eventuale paragrafazione

• Sviluppo ordinato e lineare dell’esposizione [vd Indicatore generale 1]

• Correttezza e articolazione delle conoscenze e del riferimenti culturali [vd Indicatore generale 3]

Indicatori Livello Descrittori Punti Punteggio

Ideazione e pianificazione del testo L1 0/2 0-10L2 4L3 6L4 8L5 10

Coerenza e coesione testuale L1 0-10

L2L3L4

L5Ricchezza e padronanza lessicale L1 0-10

L2L3L4L5

Correttezza grammaticale(ortografia, morfologia, sintassi);uso corretto ed efficace dellapunteggiatura

L1 0-10L2L3L4L5

Ampiezza e precisione delleconoscenze e dei riferimenticulturali

L1 0-10L2L3L4L5

Espressione di giudizi critici evalutazioni personali

L1 0-10L2L3L4L5

Indicatori specifici Tipologia A Livello Descrittori Punti Punteggio

Rispetto dei vincoli posti dalla consegna

L1 2 0-10L2 4L3 6L4 8L5 10

Capacità di comprendere il testo nel suo senso complessivo e nei suoi

snodi tematici e stilistici

L1 0-10L2L3L4L5

Puntualità nell’analisi lessicale,sintattica, stilistica e retorica (serichiesta)

L1 0-10L2L3L4L5

Interpretazione corretta e articolatadel testo

L1 0-10L2L3L4L5

Indicatori specifici Tipologia B Livello Descrittori Punti Punteggio

Individuazione corretta di tesi e argomentazioni presenti nel testo proposto

L1 0/2 0-10

L2 4

L3 6

L4 8

L5 10

Capacità di sostenere con coerenza un percorso ragionato adoperando connettivi pertinenti

L1 0/3 0-15L2 6L3 9L4 12L5 15

Correttezza e congruenza dei riferimenti culturali utilizzati per sostenere l’argomentazione

L1 0-15

L2

L3

L4

L5

Indicatori specifici Tipologia B Livello Descrittori Punti PunteggioIndividuazione corretta di tesi e argomentazioni presenti nel testo proposto

Indicatori specifici Tipologia C Livello Descrittori Punti Punteggio

Pertinenza del testo rispetti alla traccia e coerenza nella formulazione del titolo e dell’eventuale paragrafazione

L1 0/2 0-10

L2 4

L3 6

L4 8

L5 10

Sviluppo ordinato e lineare dell’esposizione

L1 0/3 0-15L2 6L3 9L4 12L5 15

Correttezza e articolazione della conoscenze e dei riferimenti culturali

L1 0-15

L2

L3

L4

L5

Criticità

• Sistema piuttosto complesso e macchinoso

• Alcuni indicatori generali potrebbero sovrapporsi ad altri specifici

• Intervalli di punteggio molto ampi (perché in 100mi e non direttamente in 20mi?)

Le sfide

• Il ripensamento di un curricolo verticale Biennio-Triennio sulla didattica del testo

• L’urgenza di un rapporto fra le discipline nella scuola italiana, poco portate per tradizione a contaminarsi, ma che dovrebbero invece “trovare forme, parole, luoghi di lavoro in comune” (Tatti 2018)

• L’impossibilità che sia solo il docente di italiano a farsi carico di un compito così ambizioso perché “lettura e scrittura sono competenze davvero integrate, in cui entrano in gioco la complessità del pensiero e la peculiarità di ogni sapere disciplinare, a partire da quelli umanistici (storia, filosofia, scienze sociali, diritto, geografia, lingue e letterature straniere…)” (Tatti 2018)

Grazie