le strade parrocchiali e di campagna furono ingrandite e ... · la citta’ della rivoluzione...
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INDUSTRIALIZZAZIONE
Le strade parrocchiali e di campagna furono ingrandite e sostituite da strade a pedaggio;
i fiumi navigabili furono integrati da una rete di nuovi canali artificiali;
MIGLIORAMENTO E CRESCITA DELLE INFRASTRUTTURE PER IL
TRASPORTO
Compagnie private svilupparono servizi di trasporto su diligenze e natanti;
1825 locomotiva di stephenson, SVILUPPO DELLE RETI FEROVIARIE
CRESCITA SMISURATA DELLE CITTÀULTERIORE ABBANDONO DELLE CAMPAGNE
URBANESIMO*
Urbanesimo: fenomeno per cui si verifica una concentrazione crescente degli abitanti di una nazione nelle città, a causa dell'immigrazione dalla campagna di persone che lasciano l'agricoltura per lavorare nell'industria
Mentre i cambiamenti nella città anticaerano lentissimi
nella città industriale sono velocissimi
NEL BORGO LA COSTRUZIONE DI UN ELEMENTO FORTE (PIAZ ZA, CHIESA, QUARTIERE, ECC) EQUIVALEVA AD UN SEGNO FORTE E DURA TURO
SUL TERRITORIO
NELLA CITTA’ INDUSTRIALE DIMINUISCE LAPOSSIBILITA’ DI INCIDERE SUL TERRITORIO CON I
MEZZI TRADIZIONALI
Le varie classi sociali tendono a stabilirsi in quartieri diversi - ricchi, medi,poveri - e le famiglie tendono a vivere il più possibile appartate;
Il grado di indipendenza reciproca diventa il contrassegno più importante dellivello sociale:- i ricchi hanno case più appartate: ville o villini- i poveri hanno abitazioni meno appartate: case a schiera o alloggisovrapposti in fabbricati a molti piani
LA CITTA’ DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Poiché i regolamenti mancano o sono in disuso, la qualità degli alloggi piùpoveri può peggiorare fino al limite sopportabile dai lavoratori peggio pagati:
Gruppi di speculatori si incaricano di costruire queste case, poche alla volta oin grandi complessi, mirando solo a ottenere il massimo guadagno;
Gli effetti di queste trasformazioni si sommano e si aggravano verso la metà
dell'800
Prima e dopo la rivoluzione industriale
Le vie d’acqua
Nell’800 le città cominciano ad accusare gliinconvenienti dell’industrializzazione e dell’urbanesimo
La popolazione che affluisce dalle campagne viene all oggiata riempiendo gli spazi vuoti dei vecchi quartieri o in nuove costruzioni periferiche , quasi sempre opera di speculatori
CRISI DELLA CITTA’ INDUSTRIALE
costruzioni periferiche , quasi sempre opera di speculatori edilizi
AUMENTO DELLE DENSITA’
NASCITA DI QUARTIERI PERIFERICI
MANCANZA DI NORME IGIENICO SANITARIE
MANCANZA DEI BASILARI SERVIZI
SOVRAFFOLLAMENTO
CRISI DELLA CITTA’ INDUSTRIALE
Difficolta’ nello smaltimento dei liquami e dei rifiuti
Carenza di servizi (ad es. le fogne)
Quartieri residenziali malsani
Carenti condizioni igieniche generanoepidemie (colera, tifo, ecc.)
Aumento della
Aumento del traffico e dell’inquinamento
Le case sorgono vicino alle officine che leinquinano con i fumi
Aumento della povertà
Speculazione sull’edificazione dei quartieriresidenziali con scarsissima qualità
Tipico slum di una città industriale ottocentesca
Le attività nei cortili
Un tipico cottages
ALLA PREISTORIA DELL’URBANISTICA MODERNA
Presa di coscienza dei disagi dellacittà industriale
protesta degli abitantidi nuovi strumenti per risolvere i
problemi
1 UTOPISMO
2 FUNZIONALISMO
Il piano per la città dell’Ottocento
L’area di Parigi pre-Haussmann con i 12 arrondissements (in rosa), le nuove strade (in nero), i nuovi quartieri (tratteggio incrociato), i nuovi parchi urbani (in verde), la Grand Croisèe (in rosso)
Il piano per Barcellona di I. Cerdà
Vienna nel 1850
Il piano Poggi: Le nuove arterie (in nero), le zone verdi (in grigio)
la teoria deiteoria deiteoria deiteoria dei TRE MAGNETITRE MAGNETITRE MAGNETITRE MAGNETITRE MAGNETITRE MAGNETITRE MAGNETITRE MAGNETI
Attraverso il suo libro “Garden cities of Tomorrow” teorizza la città futura città futura città futura città futura città futura città futura città futura città futura raffigurandola attraverso alcuni schemi schemi
orientativiorientativi che si sarebbero poi adattati ai vari contesti territoriali.
Plan Voisin, 1925Plan Voisin, 1925Plan Voisin, 1925Plan Voisin, 1925
Dalla diffusione insediativa alla metropolizzazione
• La città contemporanea è il risultato dell’esplosione sul territorio della città tradizionale, con nuovi territori a bassa densità che si aggiungono alle tradizionali periferie metropolitane, con interrelazioni stabili tra le sue parti;
• Una “città” la cui dimensione geografica non corrisponde più a quella amministrativa e che rende inutili piani e politiche a livello comunale;
• Una “città” che, nonostante la definitiva crisi preconizzata nella seconda metà • Una “città” che, nonostante la definitiva crisi preconizzata nella seconda metà del XIX secolo, ha una forza crescente: è lì che la maggior parte delle persone vuole vivere, dove spera di trovare più facilmente un lavoro, di incontrare altre persone, di vivere meglio rispetto alla sua situazione precedente
• Una “città” che induce i suoi abitanti a nuovi stili di vita, all’insegna di una mobilità continua, non solo per lavoro e studio, ma anche per shopping e tempo libero
La regione urbana milanese
1936 1970 oggi
Insostenibilità e nuovi squilibri territoriali della città contemporanea
• le dimensioni della città contemporanea e la concentrazione nelle aree più centrali di attività e servizi determinano nuovi squilibri territoriali e più rilevanti effetti di congestione nelle stesse
•si perde il mix funzionale e sociale che ha sempre caratterizzato la città, con laformazione di nuovi territori urbani monofunzionali (residenziali) e un processo di terziarizzazione crescente della città tradizionale
•la nuova “città” può contare solo in parte su una mobilità di massa non •la nuova “città” può contare solo in parte su una mobilità di massa non inquinante ed energivora (ferro), mentre i suoi territori più estesi possono essere serviti solo dalla mobilità motorizzata individuale (automobile) e dai servizi di trasporto collettivo su gomma
•la nuova “città” è priva di uno spazio pubblico riconoscibile , cioè dell’elementofondamentale che ha sempre caratterizzante la vita urbana, poco garantitodall’urbanistica anche nelle periferie metropolitane: il suo spazio pubblico è quello delle infrastrutture di connessione (viabilità, ferrovie) e quello dei centri commerciali e delle strutture dell’intrattenimento diffuse sul suo territorio
Le patologie ambientali della città contemporanea
•Il ricorso prevalente all’automobile genera congestione e inquinamento (40 milioni di auto circolanti), più di quello delle attività produttive; oltre ad e una condizione di insostenibilità complessiva, rappresenta la causa di molte patologie, insieme alle conseguenze degli incidenti stradali;
•Le risorse ambientali non sono tutelate : il suolo, risorsa finita, è consumato con ritmi eccessivi (80 – 100 ha/giorno) senza nessuna forma di compensazione, mentre la diffusione insediativa impedisce i processi naturali di compensazione, mentre la diffusione insediativa impedisce i processi naturali di rigenerazione ecologica di acqua e aria; si determina così una condizione di non sostenibilità
•la mancanza di sicurezza della città contemporanea non dipende solo dall’usoprevalente dell’automobile, ma anche dallo spopolamento delle parti centrali, dalla monofunzionalità delle sue parti più a bassa densità, dalla dispersione insediativa che genera luoghi abbandonati e privi d’identità e dalla formazione di aree di esclusione e segregazione dove trovano posti i soggetti più vulnerabili
Urban Sprawl – Los Angeles
Urban Sprawl – Toronto
MilanoMilano
Manila
Riferimenti bibliografici
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Brunetti F., Profilo storico dell’urbanistica, dalle origini al Settecento, Padova, 1978.
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M. Morini, Atlante di storia dell’urbanistica, Hoepli, Milano, 1963.
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