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LE STRATEGIE VISIVE
PER LA
STRUTTURAZIONE
Lo spazio, il tempo e le
attività
Autismo: il funzionamento
Compromissione nella comprensione del linguaggio
Compromissione della comunicazione
Insufficiente espressione linguistica
Difficoltà a comprendere l’organizzazione del tempo
Intolleranza ai cambiamenti di schemi e routines
Difficoltà generalizzata nell’interazione sociale
Mancanza di intuizione
Autismo: il funzionamento
Attenzione ai dettagli
Presenza di iper o ipoattività
Presenza di interessi limitati e ripetitivi
Presenza di stereotipie motorie
Rigida ripetizione di inutili abitudini o rituali specifici
Ecolalia immediata o differita (ripetizione di parole o frasi al posto del
linguaggio parlato)
Punti di debolezza/forza
Punti di debolezza
Informazione uditiva
Flessibilità
Memoria funzionale
Generalizzazione dell’Apprendimento
Visione complessiva
Punti di forza
Attenzione per dettagli
Informazione visiva
Stabilità
Memoria per la routine
Apprendimento di routine
Cosa li facilita
PERCHE’ SCEGLIERE GLI STRUMENTI VISIVI NELL’INTERVENTO EDUCATIVO?
Difficoltà a spostare e ristabilire l’attenzione
Difficoltà di prestare attenzione ai suoni di primaria importanza, in
presenza di rumori di fondo o altri stimoli distraenti
Modalità non transitorie, al contrario del linguaggio parlato, dei segni, dei
gesti
Simboli e immagini sono universalmente comprensibili e rapidamente
riconoscibili per chiunque li usi
Cosa li facilita
PERCHE’ SCEGLIERE GLI STRUMENTI VISIVI NELL’INTERVENTO EDUCATIVO?
Cosa li facilita
Cosa sono i supporti visivi
I Simboli visivi
Quindi…..
L’EDUCAZIONE STRUTTURATA , GLI AUSILI VISIVI e LA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA
hanno mostrato i maggiori indici di efficacia
Le particolarità del bambino con autismo hanno indotto i ricercatori a stabilire quali potevano essere le condizioni favorenti i
processi di apprendimento.
La strutturazione
Diamo una struttura ad una mente destrutturata o «diversamente strutturata»
La strutturazione
Il concetto di strutturazione contiene in sé i concetti di:
programmazione
organizzazione
rigore tecnico
corretta valutazione
che sono condizioni essenziale per lavorare con soddisfazione e produrre risultati
Utilizzando le conoscenze relative al funzionamento della mente autistica e seguendo alcuni criteri quali:
Chiarezza
Essenzialità
Evidenza visiva
“Pulizia” sensoriale
La strutturazione deve essere flessibile, costituita in funzione dei bisogni e del livello di sviluppo della singola persona con autismo e modificabile in ogni
momento.
La strutturazione visiva
Risponde alle domande:
DOVE?
COSA?
COME?
CON CHI?
QUANDO?
PER QUANTO TEMPO?
COSA SUCCEDE DOPO?
PERCHE’
L’uso di strategie visive migliora la comprensione, lo
svolgimento delle attività, ma anche la comprensione delle
situazioni sociali.
La strutturazione
strutturare gli spazi
CHIARIFICAZIONE DELLOSPAZIO INFORMARE IL BAMBINO SU:
DOVE GLI VERRANNO PROPOSTE LE VARIE ATTIVITÀ COSA DOVRÀ FARE QUANDO LUI O UNA CERTA ATTIVITÀ SI TROVERÀ IN UN DETERMINATO SPAZIO
Il bambino autistico comprende meglio ed è più collaborativo se lo spazio di lavoro è ben definito, è sempre lo stesso e presenta pochi
stimoli che lo possono distrarre
strutturare gli spazi
strutturare gli spazi
strutturare gli spazi
strutturare gli spazi
strutturare gli spazi
strutturare gli spazi
strutturare il tempo
La strutturazione del tempo consente al bambino di comprendere in anticipo cosa ci si aspetta da lui, di ridurre l’ansia dovuta ad una nuova attività o al passaggio da un
compito all’altro. Inoltre, potrà essere utile allo stesso bambino per svolgere in autonomia certi compiti
che richiedono capacità di pianificazione.
HA LO SCOPO DI CHIARIRE AL BAMBINO:
CON QUALE SEQUENZA deve svolgere le attività
PER QUANTO TEMPO dovrà svolgere ogni attività
COSA VERRÀ DOPO questa attività
strutturare il tempo
Le Agende Visive: a cosa servono Nei bambini con autismo non si deve mai dare per scontato che ricordino le routines: le agende visive rendono più chiara la comunicazione tra bambino e adulto di riferimento, riguardo le routines, l’ordine degli avvenimenti e la loro durata
Danno in modo efficace alcune informazioni essenziali:
Attività regolari
Attività straordinarie (avvenimenti particolari, novità)
Mancato svolgimento di qualche attività (imprevisto)
Successione degli eventi
Cambiamenti del programma
Momenti in cui finisce un’attività e ne inizia un’altra
strutturare il tempo
Le Agende Visive Le agende visive devono essere molto individualizzate e possono essere progettate partendo dalla valutazione della capacità del bambino di discriminare le immagini. Gli ausili visivi che le compongono possono essere di vari livelli (o miste):
Agende ad oggetti
Agende con foto
Agende con disegni
Agende con simboli
Agenda con scritte
Dal più concreto
Al più astratto
Agende ad oggetti
Agende con foto
Agende con disegni
Agende con simboli
Agende con scritte
Agende miste
Vari tipi di agende
Giornaliera Settimanale Mensile
Come si costruisce un’Agenda
1)DIVIDERE LA GIORNATA IN SEGMENTI
Scegliere le attività principali che sono le più evidenti e comprensibili per il bambino (pasti – mattina, pomeriggio, sera, notte)
Differenziare i segmenti in modo chiaro evidenziando: • Spostamento da un ambiente/luogo all’altro (casa – scuola – supermercato) • Spostamento all’interno di un ambiente/luogo (dal tavolo al tappeto o al
computer, etc) • Cambiamento di attività che richiedono l’uso di materiale diverso • Cambiamento della figura adulta di riferimento
Si consiglia di non sovraccaricare l’agenda con informazioni superflue: la scelta dipende dalle necessità personali e dal livello di comprensione del bambino
2)DARE UN NOME AD OGNI SEGMENTO
Scegliere il nome del segmento che rende meglio l’idea sull’attività da fare o il luogo dove recarsi
• Per esempio: scuola, piscina, supermercato, logopedia, casa, ludoteca…..
Alcuni nomi sono più specifici ed indicano una sola attività (es: piscina), altri più generici (es: scuola) includono vari tipi di attività che cambiano nell’arco della giornata e della settimana I segmenti più generici possono poi prevedere delle sottoagende che descrivono la sequenza delle attività
Come si costruisce un’Agenda
3) SCEGLIERE UN SISTEMA DI RAPPRESENTAZIONE
Utilizzare il sistema di rappresentazione più adeguato alle abilità del bambino; i simboli devono essere riconoscibili facilmente e rapidamente
Combinazione di parole e di una forma grafica si rivela spesso la scelta migliore L’abbinamento «immagine-parola» risulta efficace perché permette un’identificazione più rapida da parte del bambino e favorisce la lettura globale
Come si costruisce un’Agenda
4) DECIDERE COME USARE L’AGENDA
Bisogna sviluppare un’attività di routine per segnalare il passaggio da un’attività all’altra. Si potrebbe: • Cancellare o evidenziare ciò che è stato concluso • Rigirare o coprire l’immagine • Togliere l’immagine dal cartellone • Identificare l’attività successiva • Se necessario, prendere in mano e portare nel nuovo ambiente l’immagine,
l’oggetto o altro segnale che aiuta il passaggio
E’ importante sviluppare una routine verbale che accompagni l’uso delle immagini
Come si costruisce un’Agenda
5) REGOLE PER L’USO DELL’AGENDA
Come si usa l’agenda:
• Utilizzandola per strutturare • Seguendola • Facendo riferimento ad essa ogni volta che la
comunicazione faccia riferimento ai suoi contenuti • Lasciando nella programmazione gli spazi di tempo
sufficienti per poterla utilizzare efficacemente • Sfruttandola per stimolare la conversazione e
l’arricchimento del linguaggio
Cosa non fare:
• MAI MODIFICARE L’AGENDA ALL’INSAPUTA DEL BAMBINO IN QUANTO L’AGENDA E’ UN CONTRATTO CHE VINCOLA LE PARTI
• MAI CONTRADDIRSI O CAMBIARE GLI ACCORDI DURANTE LO SVOLGIMENTO DELL’AGENDA
Come si costruisce un’Agenda
INTRODURRE UNA VARIANTE O UN IMPREVISTO
può accadere che un evento previsto dall’agenda non possa essere rispettato (es: non si può più andare al parco perché piove) E’ bene, alla presenza del bambino, apportare la variazione togliendo l’attività che non si può svolgere SOSTITUENDOLA con un’altra. Quest’ultima dovrà essere: • Realizzabile sicuramente • Molto gradita al bambino (per compensare l’ansia
dell’imprevisto)
Se l’attività che viene tolta è a sua volta una di quelle più gradite, segnalare al bambino quando sarà possibile farla
Come si costruisce un’Agenda
LE MINIAGENDE: PRIMA - DOPO
Vengono utilizzate
• Con bambini piccoli o agli inizi dell’intervento educativo • Quando il bambino ha difficoltà a rimanere nel compito • Quando il bambino non riesce a gestire più di due
informazioni alla volta
Permette al bambino di crearsi un’aspettativa della sequenza delle attività che deve svolgere in quel determinato momento Inoltre permette di lavorare sulla motivazione del bambino, in quanto spesso la seconda attività viene scelta tra quelle rinforzanti
Come si costruisce un’Agenda
strutturare il compito
al bambino
strutturare il compito
Il bambino
strutturare il compito
strutturare il compito: x le attività
STRUTTURARE LE ATTIVITA’, I GIOCHI, IL MATERIALE:
Risponde alla domanda: CHE COSA?
le attività devono essere proposte in modo evidente, utilizzando il canale visivo, in modo che il bambino comprenda ciò che deve fare senza bisogno di tante spiegazioni verbali.
strutturare il compito: x le attività
Ogni attività deve essere portata a termine prima di iniziarne un’altra;
Importante iniziare e finire con attività gradite per il bambino e aumentare gradualmente i tempi di attenzione;
Contenere i giochi nelle scatole
3 – strutturare il compito: x le autonomie
3 – strutturare il compito: x le autonomie
3 – strutturare il compito: x le autonomie
3 – strutturare il compito: x le autonomie
Esempi di scomposizione del compito
3 – strutturare il compito: x le autonomie
Andare in bagno
I rinforzatori
Risponde alla domanda: PERCHE’? • La maggior parte dei nostri comportamenti variano in base alle
conseguenze che producono nell’ambiente (es. smettiamo di fare cose che non servono e continuiamo a fare ciò che ottiene una risposta).
• Alcune di queste conseguenze (es. sociali) possono non essere sufficientemente chiare (discriminazione, contingente nel tempo) o motivanti per i bambini con ASD
• Sarà pertanto utile dare motivazioni adeguate al bambino (davvero motivanti) e strettamente collegate nel tempo all’esecuzione del compito.
I rinforzatori
I rinforzatori
I rinforzatori
• Un cibo preferito è spesso il rinforzatore più semplice e gestibile; è importante però iniziare quanto prima un percorso di affiancamento e sostituzione graduale con un rinforzatore sociale(lodi e complimenti).
• È importante individuare un rinforzatore adatto alle preferenze del singolo bambino.
• Anche il permesso di dedicarsi ad una attività preferita, non importa se stereotipata, può costituire un rinforzatore adeguato (attenzione alle difficoltà di gestione di questo tipo di rinforzatori: come interrompere l’attività? Come fare capire che è un’attività che si può fare in certi momenti/contesti e non in altri?).
• L’evoluzione del percorso legato ai rinforzatori può portare il bambino ad essere rinforzato dall’attività in sé stessa e dai successi
L’AIUTO o PROMPT
Risponde alla domanda: COME?
• Il grado maggiore di aiuto è costituito dall’aiuto fisico (accompagnare con la mano il bambino nell’esecuzione del compito).
• Un altro tipo di aiuto è quello visivo: indicare con il dito, spostare un oggetto dal posto sbagliato al posto giusto, dimostrazione di come eseguire il compito (modeling).
• Molto usato l’aiuto verbale: utile usare parole semplici e sempre uguali per una stessa spiegazione, evitando i sinonimi o un linguaggio troppo figurato.
Anche nel caso dell’aiuto è importante valutare la forma più efficace per ogni singolo caso
L’AIUTO o PROMPT
Il prompt più difficile da estinguere, e quindi quello che crea più dipendenza, è quello
VERBALE, che va quindi usato con molta «parsimonia»
La Generalizzazione
Le storie sociali
Puoi trovarci qui………
www.angsatorino.org