l’economia agraria per la pianificazione territoriale
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L’economia agraria per la pianificazione territoriale. Seconda lezione. Fattori della produzione e sistemi agrari. Sistemi agrari Intensivo: elevato impiego di capitale, scarso impiego di terra Labour intensive Capital intensive - PowerPoint PPT PresentationTRANSCRIPT
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L’economia agraria per la L’economia agraria per la pianificazione territorialepianificazione territoriale
Seconda lezioneSeconda lezione
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Fattori della produzione e sistemi agrari
• Sistemi agrari– Intensivo: elevato impiego di capitale, scarso impiego
di terra• Labour intensive
• Capital intensive
– Diretto: elevato impiego del fattore lavoro e del fattore imprenditoriale
• A tempo pieno
• Part time
– Estensivo: elevato impiego di terra.
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Bilancio
Bilancio “Serpieriano”T = Plv – (Bf – I – Sa – St – Sv – Q – Imp)
Con:T = profitto o tornacontoPlv = Produzione lorda vendibileI = interessi sul capitale di anticipazioneSa = SalariSt = StipendiSv = Spese varieQ = Quote di ammortamentoImp = Imposte e tasse
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Segue bilancio
• Il profitto (tornaconto) è la retribuzione dell’ imprenditore puro (teorico) che non possiede alcun fattore di produzione
• Il Beneficio fondiario è la retribuzione del proprietario del fondo che fornisce (p.e. affitta) la terra
• L’Interesse è la retribuzione del capitalista che presta il capitale
• Salari e Stipendi sono la retribuzione del lavoratore
Imp)– Q– Sv– St– Sa– I– Bf(– Plv T
fattori dei neRetribuzio
LavoroCapitaleTerra
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Il coltivatore diretto
• Coltivatore diretto: proprietario della terra, fornisce capitale e lavoro (direttivo e manuale)
RN =
(T + Bf + I + Sa + St) =
Plv – (Sv + Q + Imp)Con
RN = retribuzione netta
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Altre tipologie di imprenditore reale
• Coltivatore in affitto:RN = (T + I + Sa + St) = Plv – (Bf + Sv + Q + Imp)
• Impresa capitalistica:RN = (T + Bf + I ) = Plv – (Sv + Q + Imp + Sa + St)
• Impresa capitalistica in affittoRN = (T + I ) = Plv – (Bf + Sv + Q + Imp + Sa + St)
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Il territorio e le attività produttive agricole
• A parità di tipologia imprenditoriale, il reddito netto può essere molto diverso:– Fattori stagionali– Abilità dell’imprenditore– Influenza del territorio
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…segue influenza del territorio
• Fattori biologici (Rendita ricardiana)– Fertilità del terreno– Clima
• Fattori geografici (Rendita di posizione)– Distanza dai luoghi di vendita– Distanza dai luoghi di acquisto dei fattori di produzione
• Fattori socio-economici (Economie esterne)– Mercato (prezzi di vendita e costi di acquisto)– Disponibilità di lavoro– “Reti” di accordi interpersonali fra produttori e enti
locali per la valorizzazione del prodotto
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Pillole di PAC
• L’agricoltura costituisce il settore debole delle moderne economie.– Bassi redditi– Scarsa innovazione– Evoluzione verso un progressivo minore fabbisogno di terre
coltivate (aumento rese)
• Ruolo sociale dell’agricoltura– Occupazione– Presidio del territorio
• Conseguenza: Il settore pubblico dei paesi industrailzzati sostiene e protegge il settore agricolo
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Breve storia della PACAnni 1962-1980Anni 1962-1980
• Scenario: – L’Europa è un paese deficitario di produzione agricola alimentare e non
alimentare– Le aziende agricole europee sono meno efficienti delle aziende americane.
• Obbiettivi:– Aumento produzione e autosufficienza– Protezione delle aziende comunitarie
• Strumento:– Prezzi garantiti e più alti di quelli di mercato
• Meccanismi:– Nascono le c.d Organizzazioni Comuni di Mercato (OCM) = settori della
produzione agricola (OCM cereali, OCM lattiero-casearia, OCM carni, OCM olio, ecc.)
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Anni 1980-1999Anni 1980-1999
• Scenario:– Autosufficienza taggiunta (anzi, eccessiva produzione)– Spesa per il sostegno dell’agricoltura eccessiva– Impatti ambientali dei sistemi agricoli
• Obbiettivi– Ridurre
• Spesa• Produzione• Impatti
• Strumenti– Inizia la riduzione del sostegno dei prezzi– Inizia il contingentamento della produzione (zucchero e latte)– Ritiro dei seminativi dalla produzione– Incentivi al rimboschimento
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Anni 1999-2000
• Scenario:– Ingresso nuovi paesi– Fallimenti della PAC
• Strumenti della riforma della PAC– Sostegno sdoppiato
• Prezzi + sostegno al reddito sotto forma di un premio per ettaro coltivato
– Tutte le produzioni vengono contingentate
• Agenda 2000– Riforma degli aiuti per tenere conto dei nuovi paesi dell’Europa a
15– Principio di compenso per le esternalità positive
dell’agricoltura
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Fondi strutturali per lo sviluppo rurale
• Obbiettivo: sviluppo economico e riduzione delle disparità socioeconomiche nelle regioni europee.
• Tre fondi:– FSE (fondo sociale europeo): politiche sociali.
– FEOGA (fondo europeo orientamento e garanzia): politiche agricole per lo sviluppo
– FESR (Fondo europeo sviluppo regionale): riconversione zone industriali in declino, zone transfrontaliere e sviluppo integrato.
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Obbiettivi
• Ciascuno dei tre fondi agisce su una zonizzazione dell’unione europea per “obbiettivi”.
• Ciascun obbiettivo si traduce in una zonizzazione– Obbiettivo 1:Regioni in ritardo di sviluppo
• PIL pro capite inferiore del 75% alla media comunitaria
– Obbiettivo 2: Zone di riconversione economica e sociale• Zone a declino industriale
• Zone rurali in declino
– Obbiettivo 3: Riqualificazione risorse umane• Zone che non ricadono nell’obbiettivo 1 e che presentano problemi di
esclusione sociale, istruzione, formazione e occupazione.
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La programmazione regionale dello sviluppo rurale
• Si basano sul fondo FEOGA• Regioni Obbiettivo 1 (Sud)
– POR (Programma Operativo Regionale)• Non è solo sviluppo rurale• Contiene misure per:
– ammodernamento aziende agricole e diversificazione produzioni– Trasformazione e commercializzazione prodotti agricoli– Occupazione giovanile e formazione in agricoltura
– Piano Sviluppo Rurale• Prepensionamento• Indennità• Incentivi all’imboschimento e alle misure agroambientali
• Regioni fuori Obbiettivo 1 (centro e nord)– Piano Sviluppo Rurale
• Tutti gli interventi
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Il programma LEADER
• Un approccio diverso:– Valorizzare le proposte di sviluppo locali piuttosto che
agire su programmi pre-costituiti.– Processo “botton-up” o “dal basso” anziché “top-down”
o “dall’alto”.
• Il progetto non è basato su una serie gerarchizzata di piani ma su proposte spontanee di Gruppi di Azione Locali (GAL).
• Tre fasi: LEADER, LEADER II, attualmente LEADER +.
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Segue LEADER
• Il progetto leader finanzia potenzialmente “tutti” i progetti che abbiano i seguenti requisiti:– Proposti direttamente dai diretti beneficiari
(imprese, cooperative, ecc.) con l’appoggio di enti o strutture locali.
– Valorizzazione delle risorse territoriali locali– Zone svantaggiate dal punto di vista economico
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…un esempio di progetto LEADER
• Nell’Antico Frignano (Emilia-Romagna, Italia) il Gruppo di Azione Locale ha strutturato il suo intervento su quattro temi catalizzatori: – la valorizzazione della castagna, – l’artigianato artistico– i monasteri benedettini – l’antica via Emilia.
• Questi quattro temi sono veri e propri poli di interesse che permettono di rendere redditizie le nuove attività produttive create.